18.04.2014 Views

La dieta senza glutine (file pdf)

La dieta senza glutine (file pdf)

La dieta senza glutine (file pdf)

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

LA DIETA SENZA GLUTINE<br />

B. Santini,T. Palmas, L. Palma*<br />

Dipartimento di Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza – Università di Torino<br />

*Azienda Ospedaliera Materno Infantile OIRM-S.ANNA - Torino<br />

<strong>La</strong> <strong>dieta</strong> <strong>senza</strong> <strong>glutine</strong> è universalmente riconosciuta come unico presidio terapeutico<br />

nella malattia celiaca. In particolare nella variabilità clinica delle sue forme ne è<br />

indiscusso l’effetto positivo nelle forme sintomatiche e asintomatiche con<br />

caratteristiche lesioni intestinali presenti.<br />

Dal punto di vista epidemiologico è anche dimostrato il suo ruolo preventivo nelle<br />

comparsa di patologie tumorali e nella riduzione della mortalità mentre è più discussa<br />

la sua utilità nel prevenire lo sviluppo di manifestazioni autoimmuni e nel controllo<br />

dell’evoluzione del Diabete Tipo I.<br />

Alcuni cereali sono tossici (grano, orzo, segale, farro), l’avena sembra essere tollerata<br />

da celiaci adulti e bambini, per quelli permessi è possibile la contaminazione. Anche gli<br />

alimenti si distinguono in permessi, vietati e a rischio e questo dipende sia dalla<br />

possibile contaminazione delle materie prime ma anche dei processi di lavorazione<br />

preparazione e cottura. Il <strong>glutine</strong> formato da gliadine e glutenine, può costituire<br />

anche il 50% delle proteine dei cereali. Le farine si distinguono per la forza<br />

(contenuto di proteine,capacità di legare acqua) che ne definisce la idoneità nella<br />

confezione di pane, torte e pasta, il grado di raffinazione in base al contenuto di<br />

proteine amido fibra ed enzimi. Il <strong>glutine</strong> può essere aggiunto alle farine deboli per<br />

aumentarne la forza e per il confezionamento di paste alimentari (glutinate), il malto<br />

può essere aggiunto per facilitare la fermentazione da parte dei lieviti. Anche se di<br />

valore nutrizionale modesto il ruolo del <strong>glutine</strong> è importante nella lievitazione,<br />

panificazione e per la caratteristica tenuta di cottura della pasta, e per le qualità<br />

organolettiche che conferisce a questi alimenti.<br />

<strong>La</strong> definizione delle sequenze aminoacidiche, responsabili delle lesioni intestinali ha<br />

migliorato il controllo del contenuto di <strong>glutine</strong> nei prodotti di lavorazione dei cereali e<br />

negli alimenti.<br />

Inizialmente i limite di adeguatezza delle prolamine tossiche era riferito al contenuto<br />

di azoto, attualmente attraverso l’impiego delle tecniche ELISA è pari a 20 mg/Kg<br />

(20ppm). Le ricerche sono ancora in corso per definire le quantità minime tollerate o<br />

meglio i valori soglia al di sotto dei quali non si verificano lesioni e<br />

contemporaneamente vengono messe a punto metodologie più moderne per<br />

identificare anche eventuali tracce di <strong>glutine</strong>. L’uso di amidi deglutinati che permane<br />

nelle direttive CEE non è più attualmente ammesso nella definizione di prodotto <strong>senza</strong><br />

<strong>glutine</strong> da parte del Ministero della Sanità. Questo organo ha inoltre deliberato anche<br />

sulla correttezza dell’etichettatura per prodotti privi di <strong>glutine</strong> all’origine, a garanzia<br />

delle fasi di preparazione e confezionamento.<br />

I prodotti <strong>senza</strong> <strong>glutine</strong> sono aumentati in modo “esponenziale” , migliorando nel tempo<br />

anche il loro profilo qualitativo. L’incidenza della malattia celiaca ha sicuramente


contribuito stimolando le aziende a investire nella ricerca. <strong>La</strong> possibilità di utilizzo di<br />

un maggiore numero di farine,di amidi, anche con un buon apporto proteico, idrocolloidi<br />

e la messa a punto di tecniche di lavorazione più idonee hanno portato alla<br />

realizzazione di prodotti con appetibilità migliore.<br />

Esiste per altro un ampia scelta di tipologie dei prodotti anche in versione integrale,<br />

di formati e confezioni, è migliorata anche la reperibilità grazie all’apertura di punti<br />

vendita differenziati e dedicati. Alcuni aspetti però si prestano ad ulteriori indagini<br />

quali l’indice glicemico dimostratosi più elevato nel pane <strong>senza</strong> <strong>glutine</strong> e l’utilizzo<br />

anche di grassi idrogenati.<br />

Nello scenario della <strong>dieta</strong> <strong>senza</strong> <strong>glutine</strong> si delineano altre prospettive quali la<br />

coltivazione di grani a ridotta tossicità, l’uso di enzimi (endopeptidasi) che assunti<br />

contestualmente all’ingestione di <strong>glutine</strong>, potrebbe neutralizzarene la tossicità e<br />

l’impiego di farine di grano sottoposte a fermentazione acida da parte di lattobacilli<br />

produttori di peptidasi.<br />

Adesione corretta alla <strong>dieta</strong> (non raggiunta come dimostrato in diverse pubblicazioni<br />

scientifiche), gold- standard della terapia si ottiene solo attraverso un attento selfmanagement<br />

e un programma personalizzato, utilizzando tutte le risorse e le fonti di<br />

informazione disponibili : associazione AIC, prontuario, centro medico di riferimento,<br />

nutrizionista, dietista, supporti sempre più numerosi sono inoltre offerti nei servizi di<br />

ristorazione collettiva (mense scolastiche, ospedaliere…).<br />

Dall’analisi dietologica condotta su gruppi di celiaci è emerso un apporto alimentare<br />

non sempre ideale con eccessi di quote lipidiche, zuccheri semplici e proteine. Altri<br />

dati confermano negli adolescenti celiaci un habitus dietetico proprio di questa<br />

fascia di età, con ridotto apporto di calcio, fibre e ferro. In adulti a <strong>dieta</strong> <strong>senza</strong><br />

<strong>glutine</strong> da molti anni è stato documentata la carenza di alcune vitamine. Sarebbe<br />

quindi auspicabile che anche questa popolazione seguisse una <strong>dieta</strong> equilibrata<br />

conforme ai LARN e alle Linee Guida per la popolazione Italiana, scegliendo<br />

correttamente non solo tra i prodotti gluten-free, ma anche tra gli innumerevoli<br />

alimenti per natura privi di <strong>glutine</strong>.<br />

Condizioni cliniche nutrizionalmente a rischio che possono presentarsi nel corso della<br />

malattia sono anemia e osteoporosi. <strong>La</strong> prima si avvantaggia dall’apporto di ferro<br />

eminico e/o dal favorirne l’assorbimento con il consumo di sostanze riducenti durante<br />

il pasto, mentre nell’osteporosi un apporto adeguato di calcio alimentare può bilanciare<br />

un assorbimento non ottimale. Il controllo degli apporti proteici e il consumo di cibi<br />

con propietà antiossidante sono scelte vincenti anche nella <strong>dieta</strong> del celiaco.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!