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Attualità<br />
NUMERO 11-12<br />
8<br />
Intervista a Mino Taricco, Assessore Regionale Agricoltura<br />
L'attuale congiuntura, l'IGP, un museo per la Piemontese:<br />
ecco il parere del nostro Assessore<br />
Dopo un periodo favorevole, durato alcuni anni, nel 2008 il mercato della<br />
Piemontese ha segnato preoccupantemente il passo: qual è, Assessore, la sua<br />
analisi <strong>di</strong> questa grave congiuntura?<br />
Sicuramente ci troviamo in una congiuntura <strong>di</strong>fficile, che riguarda l’economia nel<br />
suo complesso e tutti i settori produttivi: l’agricoltura non ne è immune, sta soffrendo<br />
pesantemente il costante incremento dei costi <strong>di</strong> produzione e la <strong>di</strong>scesa dei<br />
prezzi dei prodotti alla produzione, che stanno riducendo in maniera sensibile i<br />
ricavi degli agricoltori e degli allevatori. I consumatori, che non traggono vantaggio da questa situazione in<br />
quanto i prezzi finali non scendono, sono in <strong>di</strong>fficoltà e stanno mo<strong>di</strong>ficando le proprie abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> acquisto,<br />
che purtroppo toccano tutti i comparti e vanno a incidere anche sui prodotti <strong>di</strong> qualità come la nostra carne<br />
bovina e in particolare la Piemontese. Il problema è <strong>di</strong>ffuso e ne siamo pienamente consapevoli: <strong>di</strong>aloghiamo<br />
costantemente con il mondo agricolo, con i suoi rappresentanti, nelle numerose occasioni <strong>di</strong> incontro<br />
con allevatori e agricoltori. Non a caso, abbiamo voluto organizzare, il 15 ottobre scorso, a Cuneo, una<br />
giornata <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong> confronto sulla zootecnia piemontese, estesa a tutte le cinque filiere, per ascoltarne<br />
le richieste e in<strong>di</strong>viduarne le prospettive in vista <strong>di</strong> interventi concreti.<br />
Le nostre aziende hanno degli importanti punti <strong>di</strong> forza come lo stretto collegamento con il territorio, la<br />
conduzione familiare, l’alto tasso <strong>di</strong> approvvigionamento degli alimenti per il bestiame, ma presentano<br />
anche delle debolezze come la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accedere ad un’assistenza tecnica specializzata, la mancanza<br />
<strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> gestione specifici, la filiera <strong>di</strong> commercializzazione in molti casi ancora polverizzata. Quali sono<br />
gli interventi che la Regione intende mettere in atto per affiancare gli allevatori nella loro attività?<br />
In occasione della giornata sulla zootecnia, la filiera bovina ha messo in evidenza i suoi punti <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong><br />
debolezza, e come abbiamo detto in quella circostanza, la giornata è stata una tappa interme<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un<br />
percorso che prosegue nell’ambito dei tavoli <strong>di</strong> filiera specifici <strong>di</strong> settore, dai quali emergeranno le proposte<br />
concrete <strong>di</strong> intervento. Per la Piemontese, l’orientamento riguarderà probabilmente un programma finalizzato<br />
<strong>di</strong> marketing e valorizzazione che potrà partire nel 2009. Inoltre, vorrei ricordare che la misura 123 del<br />
Programma <strong>di</strong> Sviluppo Rurale 2007-2013, relativa all’agroindustria e che ha già visto l’apertura dei ban<strong>di</strong>,<br />
prevede risorse specifiche per la zootecnia. Un’ulteriore ipotesi a cui stiamo lavorando è un bando sulla<br />
legge regionale 95/95 che potrebbe varare un programma <strong>di</strong> sostegno alla cooperazione e alle aggregazioni<br />
nel settore zootecnico, sul modello <strong>di</strong> quanto abbiamo già fatto per la frutta e per il vitivinicolo.<br />
A proposito <strong>di</strong> commercializzazione, oggi parliamo <strong>di</strong> sbocchi nelle macellerie tra<strong>di</strong>zionali, nella GDO, attraverso<br />
i cosiddetti spacci aziendali. Qual è a suo avviso il futuro della Piemontese?<br />
Il fronte della promozione e della valorizzazione sui canali <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta è sicuramente uno degli elementi più<br />
importanti e più sentiti dal comparto. Rispetto ad altre filiere, quella bovina è strutturata e dotata dell’etichettatura<br />
obbligatoria, ma può guadagnare molto da progetti <strong>di</strong> marketing e comunicazione che rafforzino la<br />
conoscenza dei consumatori, la valorizzazione delle qualità e specificità del prodotto, i suoi punti <strong>di</strong> forza.<br />
In questo senso, il rafforzamento della tracciabilità e dell’etichettatura volontaria, una maggior programmazione<br />
dei flussi <strong>di</strong> prodotto e una maggiore integrazione interprofessionale sono le <strong>di</strong>rezioni in cui<br />
lavorare.<br />
Il suo Assessorato e il nostro Consorzio <strong>di</strong> tutela stanno lavorando a una IGP per la Piemontese: quali sono<br />
le opportunità che una denominazione protetta potrà offrire alla nostra razza?<br />
La Regione è senz’altro favorevole a una IGP per la Piemontese e ci stiamo lavorando a livello nazionale<br />
e comunitario. Una denominazione <strong>di</strong> livello europeo rappresenterebbe una forma più importante <strong>di</strong> tutela<br />
e un’opportunità in più per la visibilità e la valorizzazione del prodotto. Mi auguro che l’iter possa avere<br />
presto esito positivo.<br />
L’amministrazione regionale sta sostenendo in modo consistente la realizzazione del museo “Casa della<br />
Piemontese” presso la nostra <strong>Associazione</strong>: perché crede in questo tipo <strong>di</strong> progetto?<br />
Stiamo sostenendo l’iniziativa del museo a Carrù, uno dei centri <strong>di</strong> riferimento della carne piemontese,<br />
perché cre<strong>di</strong>amo che, accanto agli interventi <strong>di</strong> sostegno alla produzione e alla commercializzazione, sia<br />
importante oggi dare occasioni a tutti gli interessati, gli appassionati delle nostre carni e della nostra terra,<br />
<strong>di</strong> incontrare e conoscere meglio le ra<strong>di</strong>ci, le tra<strong>di</strong>zioni, la sapienza artigianale e produttiva, che caratterizza<br />
il contesto e il modo in cui è cresciuto e cresce il valore della Piemontese. Senza quelle ra<strong>di</strong>ci e quella lunga<br />
storia, non si potrebbero fare oggi <strong>di</strong>scorsi <strong>di</strong> valorizzazione <strong>di</strong> un prodotto che è così profondamente legato<br />
al territorio. Ben vengano dunque le iniziative come questa.<br />
In ultimo, visto il periodo natalizio, le chie<strong>di</strong>amo un augurio per gli allevatori <strong>di</strong> Piemontese per l’anno a<br />
venire.<br />
In questo momento, non posso che fare i miei più sentiti auguri a tutti coloro che lavorano nel settore, alle<br />
associazioni e alle organizzazioni <strong>di</strong> categoria, alle famiglie e a tutti gli operatori, per un sereno Natale e per<br />
un anno proficuo.<br />
Sicuramente sarà necessario grande impegno e spirito <strong>di</strong> collaborazione <strong>di</strong> tutti per affrontare il momento,<br />
ma credo che la nostra agricoltura abbia in sé la forza e le caratteristiche per ritrovare la sua soli<strong>di</strong>tà e per<br />
progettare il suo futuro.