le patologie oculari del boxer: studio retrospettivo - Università degli ...
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Ann. Fac. Medic. Vet. di Parma (Vol. XXVI, 2006) pag. 341 - pag. 358<br />
protezione e lubrificazione <strong>del</strong>l’occhio. Il sacco congiuntiva<strong>le</strong> risulta quindi cronicamente<br />
infiammato come risultato <strong>del</strong>la sua esposizione permanente all’aria, alla<br />
polvere e ai batteri. I cani affetti da ectropion, spesso, presentano anche una rima<br />
palpebra<strong>le</strong> sovradimensionata. Gran parte <strong>del</strong><strong>le</strong> forme di ectropion sono ereditarie, la<br />
forma acquisita è rara e può essere causata da una retrazione cicatrizia<strong>le</strong> in seguito ad<br />
una <strong>le</strong>sione o come risultato di un’errata, eccessiva, correzione in corso di entropion.<br />
Se il difetto è live non sono necessari trattamenti, nei casi più gravi, invece, è necessario<br />
ricorrere alla correzione chirurgica (8, 9, 12, 15).<br />
A carico <strong>del</strong>la terza palpebra, si è evidenziata la congiuntivite follicolare che<br />
è caratterizzata dallo sviluppo e dall’ipertrofia dei follicoli localizzati sulla superice<br />
interna di questa struttura. È una patologia che spesso si osserva nei cani giovani,<br />
da tre mesi a tre anni d’età, sovente è stagiona<strong>le</strong> e si sviluppa nel periodo che va da<br />
marzo a luglio, e nella maggior parte dei casi interessa cani predisposti all’atopia. La<br />
causa può essere un’irritazione cronica, oppure un fenomeno di ipersensibilizzazione,<br />
per cui, è possibi<strong>le</strong> sospettare una base immunomediata <strong>del</strong>la patologia.<br />
Il trattamento prevede l’instillazione loca<strong>le</strong> di un collirio antibiotico-antinfiammatorio<br />
nei casi più lievi, sino a giungere all’intervento chirurgico, tuttora controverso,<br />
nei casi più gravi, che consiste nell’ablazione dei follicoli mediante abrasione<br />
meccanica o per cauterizzazione (3, 5, 8, 9, 12).<br />
Il prolasso <strong>del</strong>la ghiandola <strong>del</strong>la terza palpebra, è una patologia, di solito, osservata<br />
nei cani di età inferiore ad un anno. Poiché è stata notata una predisposizione<br />
nel<strong>le</strong> razze brachicefaliche si sospetta un difetto anatomico genetico. Si ipotizza che<br />
sussista una lassità o una debo<strong>le</strong>zza nel<strong>le</strong> inserzioni di tessuto connettivo che tiene<br />
in posizione la ghiandola. La ghiandola protrude al di sopra e tra il margine libero<br />
<strong>del</strong>la terza palpebra ed il globo e può presentarsi iperplasica ed infiammata. Può<br />
essere unilatera<strong>le</strong> o bilatera<strong>le</strong>, raramente concomitante, ma più spesso si presenta in<br />
momenti successivi. Il trattamento con colliri antibiotici e antinfiammatori, permette,<br />
in alcuni casi, il ritorno in sede <strong>del</strong>la ghiandola, ma il solo trattamento definitivo è il<br />
riposizionamento chirurgico (3, 8, 9, 12).<br />
Le erosioni corneali recidivanti, chiamate anche erosioni corneali superficiali<br />
o ulcere refrattarie o indo<strong>le</strong>nti o ulcere <strong>del</strong> <strong>boxer</strong>, sono tipiche di questa razza<br />
benché possano interessarne anche altre, e come dice il nome stesso hanno la tendenza<br />
a ripresentarsi. Sono comunemente diagnosticate in soggetti la cui età media<br />
è di 6,6 anni, possono colpire entrambi gli occhi e si è notato che <strong>le</strong> femmine sono<br />
più predisposte. Possono essere primarie e svilupparsi spontaneamente o secondarie<br />
ad altre <strong>patologie</strong> quali distichiasi, ciglia ectopiche e trichiasi. L’adesione <strong>del</strong>l’epitelio<br />
cornea<strong>le</strong> allo stroma dipende dalla sua membrana basa<strong>le</strong> e dagli emidesmosomi<br />
associati al<strong>le</strong> cellu<strong>le</strong> basali. Nel Boxer, queste <strong>le</strong>sioni sono causate dall’allontanamento<br />
<strong>del</strong>l’epitelio dalla membrana basa<strong>le</strong> sottostante, in quanto questi cani hanno<br />
un numero di emidesmosomi diminuito e un’anomalia <strong>del</strong>la membrana basa<strong>le</strong> <strong>del</strong>l’epitelio.<br />
L’epitelio non aderisce allo stroma sottostante, ma spesso si accumula alla<br />
periferia <strong>del</strong>l’ulcera, causando un aspetto arrotolato verso l’alto e la formazione di un<br />
labbro caratteristico. Le aree colpite sono, solitamente di 3-4 mm, hanno un contorno<br />
raggiato, provocano dolore e si colorano con fluoresceina. La terapia tradiziona<strong>le</strong><br />
consiste nel debridment <strong>del</strong>l’epitelio non adeso con o senza agenti chimici, mediante<br />
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