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Le manifestazioni ematologiche della sindrome da ... - Salute per tutti

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112<br />

Scripta MEDICA<br />

Volume 7, n. 4, 2004<br />

I “PEL” non presentano in genere nessuna<br />

delle alterazioni genetiche descritte, ma sono<br />

costantemente infettate <strong>da</strong> HHV-8 (Herpes<br />

virus) (106).<br />

L’elevato grado di eterogeneità clinica e molecolare<br />

osservato nei linfomi-AIDS associati<br />

presuppone l’esistenza di molteplici fattori<br />

che o<strong>per</strong>ano nel determinare l’insorgenza di<br />

uno dei vari sottotipi di linfomi.<br />

In particolare questi fattori si possono ricondurre<br />

a:<br />

1) una cronica stimolazione immunologica<br />

e attivazione policlonale B-cellulare;<br />

2) ad una disregolata produzione di citochine;<br />

3) ad una inadeguata sorveglianza<br />

immunologica <strong>per</strong> le neoplasie e<br />

4) a infezione con agenti potenzialmente<br />

oncogeni, come EBV e HHV (107).<br />

Nella patogenesi dei LNH-AIDS associati<br />

l’infezione delle cellule stromali (accessory<br />

cells) non maligne sembra abbia un ruolo<br />

determinante nell’indurre alterazioni del<br />

microambiente, che a loro volta favorirebbero<br />

lo sviluppo di un linfoma.<br />

Il concetto che l’infezione virale di una cellula<br />

stromale possa promuovere la proliferazione<br />

maligna di un certo tipo cellulare è stato<br />

proposto <strong>per</strong> spiegare la proliferazione delle<br />

plasmacellule nel mieloma multiplo (108).<br />

Questo studio ha stabilito l’esistenza di un<br />

diretto rapporto fra plasmocitoma e infezione<br />

delle cellule dendritiche <strong>da</strong> parte del<br />

HHV-8 Herpes virus.<br />

Poichè le cellule dendritiche hanno un ruolo<br />

importante nella proliferazione e differenziazione<br />

dei B-linfociti, è stato ipotizzato che<br />

l’infezione <strong>da</strong> parte del HHV-8 Herpes virus<br />

delle cellule dendritiche possa contribuire<br />

allo sviluppo del plasmocitoma attraverso<br />

l’espressione di geni virali che favoriscono la<br />

trasformazione e proliferazione delle plasmacellule<br />

maligne. L’infezione <strong>da</strong> parte del HIV,<br />

a livello delle localizzazioni extrano<strong>da</strong>li,<br />

delle cellule stromali, dotate <strong>della</strong> capacità di<br />

influenzare lo sviluppo e proliferazione B-<br />

cellulare potrebbe, in maniera analoga a<br />

quanto osservato nel plasmocitoma, contribuire<br />

alla trasformazione maligna B-cellulare<br />

nei linfomi-AIDS associati.<br />

Secondo alcuni studi (109) le cellule stromali<br />

del midollo osseo favoriscono la proliferazione<br />

e crescita dei B-linfociti normali e leucemici<br />

attraverso meccanismi che richiedono<br />

il legame delle popolazioni cellulari attraverso<br />

interazioni fra molecole di adesione e<br />

ligandi, come VCAM-1/VLA-4 e ICAM-1/<br />

LFA-1 (110).<br />

Mediante il loro legame con le cellule stromali,<br />

le cellule B inducono la fosforilazione<br />

<strong>della</strong> tirosina di numerose proteine nelle cellule<br />

stromali, e cosa ancora più importante,<br />

il rilascio di IL-6 (111).<br />

<strong>Le</strong> cellule endoteliali microvascolari (MVEC)<br />

dello stroma, come pure i fibroblasti, svolgono<br />

una funzione di supporto <strong>per</strong> la proliferazione<br />

B-cellulare (112).<br />

Alcune ricerche hanno dimostrato che la coltura<br />

di MVEC, derivate <strong>da</strong>l midollo osseo di<br />

pazienti affetti <strong>da</strong> AIDS e portatori di LNH a<br />

B-cellule favorisce la crescita e sopravvivenza<br />

di B-cellule maligne autologhe stroma dipendenti<br />

(113).<br />

Questi fenomeni, in base allo studio citato, si<br />

verificano nei LNH sia a grandi che a piccole<br />

cellule B non clivate e sono presenti nei<br />

linfomi sia EBV positivi che negativi.<br />

L’importanza del ruolo delle MVEC infettate<br />

<strong>da</strong>l virus HIV è stato dimostrato chiaramente<br />

in recenti studi (42), che hanno evidenziato<br />

come le MVEC normali del sistema<br />

nervoso centrale, coltivate in vitro,<br />

influenzino scarsamente l’adesione e proliferazione<br />

delle cellule B linfomatose, addizionate<br />

alla coltura.<br />

Per contro, l’infezione HIV indotta delle<br />

MVEC cerebrali aumenta drasticamente l’adesione<br />

e proliferazione delle cellule B linfomatose<br />

presenti nella coltura.<br />

Tutti questi studi starebbero a dimostrare che<br />

l’infezione <strong>da</strong> HIV altera le caratteristiche del<br />

microambiente stromale, che diventa così<br />

terreno favorevole <strong>per</strong> lo sviluppo e la proliferazione<br />

dei linfomi B-cellulari.<br />

Interazioni tra la molecola di adesione<br />

VCAM-1 e l’integrina B-cellulare VLA-4 sembrano<br />

esercitare una funzione importante<br />

nell’adesione delle cellule B alle MVEC e ad<br />

altre cellule stromali, con la conseguente<br />

implicazione che VCAM-1 è un potenziale<br />

mediatore dell’aumentata adesione delle cellule<br />

B linfomatose (114).

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