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Le manifestazioni ematologiche della sindrome da ... - Salute per tutti

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110<br />

Scripta MEDICA<br />

Volume 7, n. 4, 2004<br />

sente in circa il 9% de soggetti sieropositivi.<br />

Alcune delle paraproteine presentano una<br />

attività diretta contro i prodotti genici gap e<br />

pol del HIV e potrebbero quindi rappresentare<br />

una vigorosa risposta immune all’infezione<br />

<strong>da</strong> HIV (52, 53, 65, 90).<br />

Anomalie <strong>della</strong> coagulazione<br />

<strong>Le</strong> anomalie <strong>della</strong> coagulazione in pazienti<br />

infettati <strong>da</strong> HIV costituiscono solo un re<strong>per</strong>to<br />

di laboratorio, <strong>per</strong>chè non si associano<br />

quasi mai a <strong>manifestazioni</strong> emorragiche o a<br />

complicanze trombotiche (91).<br />

La presenza di un anticoagulante circolante<br />

(ACC) di tipo antiprotrombinasi (APT) o<br />

lipidico è stata riscontrata <strong>per</strong> la prima volta<br />

nel 1986 (92) e successivamente confermata<br />

in altri studi (93, 94). La presenza di questa<br />

anomalia è estremamente variabile, <strong>da</strong>l 20 al<br />

50% a secon<strong>da</strong> delle casistiche e delle metodiche<br />

di studio utilizzate.<br />

Anticorpi anticardiolipina sono pure stati<br />

riscontrati nella malattia <strong>da</strong> HIV con una frequenza<br />

molto elevata; tuttavia la loro presenza<br />

non è sempre correlata a quella degli anticoagulanti<br />

di tipo lipidico (95).<br />

Linfomi- AIDS associati<br />

Pazienti affetti <strong>da</strong> AIDS hanno una aumentata<br />

suscettibilità a sviluppare un Linfoma<br />

non-Hodgkin (LNH) a B-cellule, clinicamente<br />

molto aggressivo (96). Si ritiene comunemente<br />

che circa il 5-10% dei pazienti infettati<br />

<strong>da</strong> HIV è colpita <strong>da</strong> questa complicazione<br />

o trasformazione maligna.<br />

Salvo alcune eccezioni, la cellula B neoplastica<br />

non sembra sia direttamente infettata <strong>da</strong>l<br />

HIV, ma si ritiene più verosimile che il virus<br />

agisca attraverso meccanismi indiretti (97).<br />

La trasformazione maligna è il risultato finale<br />

di una sequenza di alterazioni genetiche<br />

che si verificano nel contesto di una popolazione<br />

proliferante<br />

Soggetti immunocompromessi non affetti <strong>da</strong><br />

infezione <strong>da</strong> HIV, sono maggiormente soggetti<br />

a sviluppare un LNH (98), indicando<br />

che l’immunodeficienza di <strong>per</strong> sé facilita la<br />

trasformazione neoplastica. Tuttavia i LNH<br />

che insorgono in pazienti trapiantati e sottoposti<br />

a terapia immunosopressiva sono in<br />

genere rappresentati <strong>da</strong> forme di tipo immunoblastico<br />

a grandi cellule, ma non <strong>da</strong>lla<br />

variante istologica tipo Burkitt (99).<br />

Questo fatto sta ad indicare che la terapia<br />

immunosopressiva <strong>da</strong> sola è insufficiente a<br />

determinare lo sviluppo di un LNH-AIDS<br />

associato tipo Burkitt (Figure 12 e 13).<br />

I linfomi AIDS associati hanno alcuni caratteri<br />

distintivi, come un decorso particolarmente<br />

aggressivo, un coinvolgimento extra-<br />

Figura 11.<br />

Numerose<br />

plasmacellule<br />

reattive<br />

nel midollo osseo<br />

in corso di AIDS.<br />

Colorazione May<br />

Grunwald Giemsa.<br />

Figura 12.<br />

Sezione istologica a<br />

piccolo ingrandimento<br />

di un linfonodo<br />

in un caso di linfoma<br />

di Burkitt AIDS<br />

associato.<br />

Caratteristico<br />

l'aspetto a cielo<br />

stellato macrofagico,<br />

dovuto alla<br />

presenza di cellule<br />

macrofagiche che<br />

hanno fagocitato<br />

i corpi apoptotici.<br />

Ematossilina Eosina.

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