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Al Puff di Lando Fiorini - Campo de'fiori

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Gino Lan<strong>di</strong> ed<br />

il Burlesque<br />

al Salone<br />

Margherita<br />

Peppe Barra...<br />

Song’Io!<br />

<strong>Al</strong> Teatro<br />

Ghione<br />

Nel cuore.<br />

Quella panchina<br />

in Piazza<br />

Grande...<br />

<strong>Al</strong> <strong>Puff</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Lando</strong> <strong>Fiorini</strong>


2 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

SOMMARIO<br />

E<strong>di</strong>toriale:<br />

Pasqua, la coscienza e la speranza............3<br />

L’intervista:<br />

<strong>Al</strong> <strong>Puff</strong> <strong>di</strong> <strong>Lando</strong> <strong>Fiorini</strong>, lo stivale è in<br />

mutande...............................................4-5<br />

Gino Lan<strong>di</strong> ed il Burlesque...................6<br />

Curriculum vitae:<br />

Giulia Di Quilio.........................................8<br />

Stefano Principalli: una vita in prima<br />

fila........................................................10<br />

Roma che se n’è andata:<br />

Gregorio XVI, il Papa del Belli.............12-13<br />

Suonare Suonare:<br />

Peppe Barra... “Song’Io”..........................14<br />

Dentifricio, una panacea assai economica.................................................17<br />

Ecologia e ambiente:<br />

Ritrovare un giusto equilibrio...................18<br />

Il Fumetto:<br />

The breaker............................................21<br />

Non c’è fede senza conoscenza; non<br />

c’è conoscenza senza fede.................22<br />

Il mondo della comunicazione elevato<br />

alla potenza QR...................................23<br />

Come eravamo:<br />

Lòpole, spargi, raponzoli e caccialepri....25<br />

Agostino Para<strong>di</strong>si................................26<br />

Attenti al fisco:<br />

Ancora sui nuovi limiti all’utilizzo del contante:<br />

aspetti sanzionatori e casi <strong>di</strong> esclusione......................................................27<br />

Ass. Artistica Iuna:<br />

Miglior Maestro dell’anno 2012 per Eraldo<br />

Bigarelli..................................................28<br />

Civita Castellana ovvero Phalerium<br />

Argivum...............................................30<br />

La rubrica dei cognomi.......................35<br />

Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli.36<br />

Angolo Bon Ton:<br />

Pasqua <strong>di</strong> speranza.................................37<br />

News..........................................38-39-40<br />

Una “Fabrica <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>”:<br />

Oh dolce primavera.................................41<br />

Pronto per il Campionato Italiano Seat<br />

Ibiza Cup.............................................42<br />

Cine Parade:<br />

In mio angolo <strong>di</strong> Para<strong>di</strong>so........................43<br />

Le storie <strong>di</strong> Max:<br />

Lucio Dalla.............................................44<br />

In memoria del Prof. Luigi Paolelli....45<br />

Raccolti per l’A.T.A.M.O. 1.145,40 ,<br />

grazie al Calendario 2012...................46<br />

SOSIA...................................................46<br />

Agenda.................................................47<br />

Nel cuore.........................................48-49<br />

I nostri amici.......................................50<br />

Messaggi..............................................51<br />

Oroscopo .............................................52<br />

Roma com’era.....................................53<br />

<strong>Al</strong>bum dei ricor<strong>di</strong>.........54-55-56-57-58-59<br />

Annunci gratuiti..............................60-61<br />

Selezione offerte immobiliari .......62-63<br />

Foto <strong>di</strong> Elisa Moretti<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />

Pasqua, la coscienza e la speranza<br />

<strong>di</strong> Sandro Anselmi<br />

Augurare la buona Pasqua a tutti è quanto <strong>di</strong> più spontaneo e vero possa scaturire<br />

dal mio cuore, ma avere coscienza del particolare momento e desiderare<br />

<strong>di</strong> rafforzare il mio augurio per potergli dare una maggiore valenza, è<br />

quanto mai vorrei mi fosse possibile. La speranza tenace ed eterna premierà certo la<br />

nostra incon<strong>di</strong>zionata devozione alla vita, e gli obiettivi perché essa sia serena, prospera<br />

e felice, saranno raggiunti!<br />

Non è la mia una profezia che, nel tema sacrale della Pasqua, osi, ma una concreta<br />

volontà <strong>di</strong> arrivare all’ambito traguardo. La meta, a volte lontana in una società <strong>di</strong><br />

sciocchi, inetti, <strong>di</strong> persone <strong>di</strong> malaffare, non è poi irraggiungibile!<br />

Occorrono equi e saggi, che sappiano costruire e non <strong>di</strong>struggere, e così, dopo la<br />

Passione verrà la Resurrezione!<br />

Auguri <strong>di</strong> una Santa Pasqua a tutti!


4<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

“Da questa crisi ne usciremo solo nel 2014 e con le ossa rotte... Lavoro più adesso<br />

che quando ero giovane, per i miei quaranta <strong>di</strong>pendenti!”<br />

<strong>Al</strong> <strong>Puff</strong> <strong>di</strong> <strong>Lando</strong> <strong>Fiorini</strong>,<br />

lo stivale è in mutande<br />

Quarantaquattro anni <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> successi. “Il segreto è la sincerità verso il pubblico”.<br />

E’ con immenso piacere che, anche<br />

quest’anno, torniamo nel cuore <strong>di</strong><br />

Roma per incontrare uno dei più<br />

gran<strong>di</strong> amici della nostra rivista: <strong>Lando</strong><br />

<strong>Fiorini</strong>. Proprio il suo rinomatissimo locale<br />

è <strong>di</strong>ventato, ormai, uno dei maggiori punti<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori, per tutti<br />

i suoi numerossissimi clienti e non solo.<br />

Quest’anno il palco del <strong>Puff</strong> offre ai suoi<br />

spettatori un altro esilarante spettacolo,<br />

dal titolo “Lo stivale in mutande”, che ironizza<br />

e sdrammatizza sulla pesante situazione<br />

economica della<br />

nostra povera Italia.<br />

Ad accoglierci, oltre alla<br />

solita gra<strong>di</strong>tissima cortesia,<br />

il sorriso smagliante<br />

<strong>di</strong> <strong>Lando</strong>, sempre in gran<br />

forma, che ci conduce<br />

nel suo accogliente stu<strong>di</strong>o-camerino,<br />

con due<br />

immancabili rose fresche<br />

sulla scrivania, per la<br />

nostra intervista, che<br />

preferisco, però, chiamare<br />

“amichevole chiacchierata”,<br />

grazie alla cor<strong>di</strong>alità<br />

<strong>di</strong> <strong>Lando</strong>.<br />

Veniamo subito allo<br />

spettacolo <strong>di</strong> questa<br />

stagione teatrale del<br />

<strong>Puff</strong>. Cosa ci <strong>di</strong>ce?<br />

Ma, credo che già il titolo<br />

<strong>di</strong>ca tutto! Stiamo<br />

affrontando un momento<br />

critico, l’Italia è veramente<br />

in mutande e<br />

nello spettacolo ironizziamo,<br />

ad esempio, sul<br />

fatto che Belen a<br />

Sanremo se le sia tolte.<br />

Tra una battuta e l’altra<br />

pren<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> mira un po’<br />

tutti, al <strong>di</strong> là del colore politico. Benchè<br />

abbia le mie idee da libero citta<strong>di</strong>no, non<br />

ho mai voluto portarle sul palco. Certo, il<br />

cambio <strong>di</strong> governo, appena dopo l’inizio<br />

della nuova stagione teatrale, ci ha creato<br />

non pochi problemi! Abbiamo dovuto<br />

apportare qualche cambiamento al copione,<br />

senza, però , perdere <strong>di</strong> mira uno dei<br />

nostri bersagli preferiti, Silvio Berlusconi.<br />

La D’angelo interpreta una Marina<br />

Berlusconi che è la fine del mondo.<br />

Qual è la sua idea riguardo a questo<br />

stato <strong>di</strong> cose? Come ci siamo arrivati<br />

e come pensa che ne usciremo?<br />

Sicuramente questa è l’esplosione <strong>di</strong> una<br />

situazione che ci portiamo ormai <strong>di</strong>etro da<br />

anni. Ad uscirne, ce la faremo, ma con le<br />

ossa rotte. Il prossimo anno credo sarà<br />

ancora peggio. Un cenno <strong>di</strong> ripresa lo prevedo<br />

solo per il 2014. Il problema grande<br />

sono le banche, che dovremmo chiamare<br />

più appropriatamente “bande”, perché<br />

negando il loro aiuto ai piccoli impren<strong>di</strong>tori,<br />

spinti a gesti estremi, compiono dei veri<br />

e propri atti delinquenziali. Io, nel mio piccolo,<br />

do lavoro a quaranta persone e non<br />

è affatto facile, mi tocca lavorare più ora<br />

che quando ero giovane, <strong>di</strong>co sempre! Ma<br />

dobbiamo tenere duro!”<br />

Nonostante tutto, lei ed il suo locale,<br />

siete sul campo da ben 44 anni. Qual<br />

è il segreto?<br />

E già , il prossimo anno festeggeremo in<br />

grande i 45 anni. Sono davvero orgoglioso<br />

e mi è <strong>di</strong>spiaciuto molto sapere che il<br />

Teatro Brancaccio, invece, sia stato<br />

costretto a chiudere, come anche la compagnia<br />

del Bagaglino del mio amico<br />

Pingitore. Credo che il segreto <strong>di</strong> tanta longevità<br />

sia innanzi tutto la sincerità . Diamo<br />

al pubblico quello che il pubblico vuole<br />

vedere, ci mostriamo per quello che siamo<br />

e, come <strong>di</strong>co io sul palco, noi siamo come<br />

voi che ci state a guardare e senza voi non<br />

esisteremmo.<br />

Le repliche de “Lo stivale in mutande”<br />

termineranno il 3 giugno. E poi?<br />

Poi inizierò con le serate estive. Ho avuto<br />

già molte richieste e ne sono sempre<br />

lusingato. Spero <strong>di</strong> riuscire a sod<strong>di</strong>sfarle<br />

tutte. Non è semplice mantenersi in<br />

forma. Due volte la settimana ho la ginnastica<br />

vocale e prima <strong>di</strong> andare in scena<br />

eseguo, almeno per un quarto d’ora, i miei


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

esercizi.<br />

Tra le sue ultime fatiche, il cd “Ti presento<br />

Roma mia”, un bellissimo<br />

omaggio alla sua città . Come è nata<br />

l’idea?<br />

Fatica puoi <strong>di</strong>rlo forte. Ci abbiamo impiegato<br />

tre anni, ma ne è valsa la pena. Ero<br />

<strong>di</strong> ritorno da un viaggio a San Giovanni<br />

Rotondo, insieme ai miei due figli ed a mia<br />

moglie, quando Francesco, mi <strong>di</strong>sse:<br />

“papà , ma perché non realizzi una raccolta<br />

<strong>di</strong> brani de<strong>di</strong>cati a Roma, duettando con<br />

altri cantanti che con<strong>di</strong>vidono questa tua<br />

stessa passione?” Ed io risposi: “figurati se<br />

questi gran<strong>di</strong> artisti stanno a dar retta a<br />

me, <strong>Lando</strong> <strong>Fiorini</strong>!”. Poi, invece, ripensai a<br />

questa idea e andai dal mio amico<br />

Trovajoli, al quale chiesi la supervisione.<br />

Mi appoggiò, ed iniziai, così, a contattare<br />

uno ad uno gli artisti con i quali ho avuto<br />

il piacere <strong>di</strong> cantare: Antonello Ven<strong>di</strong>tti,<br />

Clau<strong>di</strong>o Baglioni, Serena Autieri, Luca<br />

Barbarossa, Sabrina Ferilli, Tosca, <strong>Al</strong>ex<br />

Britti, Amedeo Minghi, Gigi Proietti,<br />

Loretta Goggi, Franco Califano.<br />

A proposito dei suoi figli, Francesco e<br />

Carola, le <strong>di</strong>spiace un po’ che non<br />

abbiamo proseguito il suo cammino<br />

artistico?<br />

Carola è stata una bravissima ballerina,<br />

poi ha fatto l’attrice, ma ultimamente ha<br />

perso un poco la fiducia ed ha deciso <strong>di</strong><br />

ritirarsi in campagna per badare ai suoi<br />

cani, che ama come figli e che, <strong>di</strong>ce, non<br />

la tra<strong>di</strong>scono mai, ed io la rispetto.<br />

Francesco invece, lavora qui con me ed ha<br />

tre figli, per i quali anch’io sto lavorando.<br />

Gli sto insegnando a chiamarmi non<br />

nonno, ma zio e mi <strong>di</strong>verto così con loro<br />

anche perché non ho<br />

molto tempo per portarli<br />

ai giar<strong>di</strong>ni.<br />

Come è cambiato,<br />

secondo lei, in tutti<br />

questi anni il modo<br />

<strong>di</strong> fare spettacolo e<br />

<strong>di</strong>vertire il pubblico?<br />

E’ cambiato il fatto che<br />

la gente è <strong>di</strong>ventata<br />

più esigente, si accorge<br />

se fai finta <strong>di</strong> cantare,<br />

perché adesso<br />

molta gente lo fa.<br />

Quali sono i valori<br />

più importanti per<br />

lei nella vita?<br />

<strong>Al</strong> primo posto il rispetto<br />

e poi il lavoro, che<br />

non ti tra<strong>di</strong>sce mai! E<br />

mi spiace che tanti giovani<br />

non ce l’abbiano.<br />

Un sogno che non<br />

ha ancora realizzato?<br />

Se la mia carriera finisse<br />

qui, sarei già molto<br />

sod<strong>di</strong>sfatto. Ma non<br />

finisce qui! Ho ricevuto<br />

anche la proposta <strong>di</strong><br />

organizzare qualcosa al<br />

Sistina, ma io ho il mio<br />

<strong>Puff</strong> e non posso tra<strong>di</strong>rlo!<br />

<strong>Lando</strong>, perno intorno al quale ruota tutta<br />

l’attività del <strong>Puff</strong>, si è circondato <strong>di</strong><br />

vali<strong>di</strong> collaboratori, a partire dalla<br />

squadra che ogni sera è con lui sul<br />

palco: l’attore comico Camillo<br />

Toscano, la bravissima Laura Di<br />

Mauro, il nuovo acquisto Simona<br />

D’Angelo, figlia <strong>di</strong> Gianfranco, ed il<br />

pianista Vincenzo Romano. Ma<br />

non vanno assolutamente <strong>di</strong>menticati<br />

i due autori che affiancano<br />

<strong>Lando</strong> nella stesura del copione:<br />

Giancarlo Borrellli e Walter Delle<br />

Donne, insieme all’equipe del <strong>di</strong>etro<br />

le quinte, la coreografa<br />

Gabriella Panenti, la costumista<br />

Graziella Pera, la sarta Lucia<br />

Viglino e Giancarlo Turri al trucco e<br />

parucco.<br />

Prima <strong>di</strong> congedarci, <strong>Lando</strong>, con<br />

Da sx: Laura Di Mauro, Camillo Toscano (in pie<strong>di</strong>), e <strong>Lando</strong> <strong>Fiorini</strong><br />

(seduto), Simona D’Angelo<br />

grande sod<strong>di</strong>sfazione, ci mostra le numerosissime<br />

cambiali firmate quarantaquattro<br />

anni fa, tutte pagate, come tiene a sottolineare,<br />

custo<strong>di</strong>te gelosamente in una<br />

scatola <strong>di</strong> cartone e legate strette con un<br />

elastico.<br />

<strong>Lando</strong> ci tiene sempre a ricordare le sue<br />

umili origini, ultimo <strong>di</strong> otto figli, operario ai<br />

mercati generali, ed i sacrifici fatti per arrivare<br />

fin qui, oltre al fatto <strong>di</strong> aver dato la<br />

possibilità a tanti artisti, oggi famosi, <strong>di</strong><br />

aver mosso i primi passi proprio su questo<br />

piccolo palco, come Lino Banfi, Leo<br />

Gullotta, Fioretta Mari, Enrico Montesano,<br />

Maurizio Mattioli, che gli sono ancor oggi<br />

riconoscenti.<br />

E’ anche questa umiltà che rende <strong>Lando</strong><br />

non solo un grande artista, ma anche un<br />

uomo stimato ed apprezzato.<br />

Ermelinda Benedetti


6<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

IL RITORNO DI UN MITO:<br />

GINO LANDI ED IL BURLESQUE<br />

AL SALONE MARGHERITA<br />

Finalmente anche a Roma esplode il<br />

Burlesque: “Burlesque Story:<br />

Dalla Foglia alla Voglia”, al<br />

Bagaglino Salone Margherita, grazie ad<br />

un’idea <strong>di</strong> Gino Lan<strong>di</strong> e Silvestro Longo<br />

ed alle musiche originali <strong>di</strong> <strong>Al</strong>berto<br />

Laurenti e Pino Perris. Lo spettacolo, prodotto<br />

da Tom Del Monaco, sarà in<br />

scena fino al mese <strong>di</strong> Maggio, con 11 giovani<br />

bellissime ragazze, apprezzate sia dal<br />

punto <strong>di</strong> vista artistico che estetico. Elisa<br />

Bucino, Giulia Cencioni, Ilenia<br />

D’Agostino, Clau<strong>di</strong>a Delli Noci, Giulia<br />

Di Quilio, Elisabetta Persia, Federica<br />

Pinto, Erika Puddu, Jessica Ridenti,<br />

Ester Vinci, Francesca Zanon con l’attore-ballerino<br />

Jean Michele Danquin ed<br />

i bravissimi attori Salvatore Cuggia e<br />

Manuela Tasciotti, ripercorrono in scena<br />

la storia dello streep-tease, interpretando<br />

alcune delle donne simbolo più sensuali<br />

della storia tra cui Messalina, Cleopatra,<br />

Mata Hari, Marilyn Monroe, E<strong>di</strong>t Piaf, regalando<br />

un bellissimo momento anche alle<br />

opere ed alle donne <strong>di</strong> Federico Fellini.<br />

Incontriamo il mitico Gino Lan<strong>di</strong> poco<br />

prima dello spettacolo e non possiamo esimerci<br />

dal porre qualche domanda.<br />

Lei ha avuto mamma e papà attori,<br />

come mai ha<br />

deciso subito<br />

<strong>di</strong> fare il<br />

coreografo ?<br />

Possiamo <strong>di</strong>re<br />

che io sono<br />

nato in valigia<br />

Il regista Gino<br />

Lan<strong>di</strong> ed il<br />

nostro Sandro<br />

<strong>Al</strong>essi<br />

con mamma e papà attori, sempre in tournee<br />

ma mi è sempre piaciuto il movimento<br />

come a tutti i bambini piccoli; volevo<br />

ballare ma non ne avevo attitu<strong>di</strong>ni… e<br />

tanto per cominciare avrei dovuto fare<br />

quello che mi <strong>di</strong>cevano, e questa era già<br />

una cosa che non mi stava bene fin da<br />

ragazzino. Per questo motivo ho scelto <strong>di</strong><br />

fare subito il coreografo, perchè quello<br />

che vedevo in giro non mi piaceva e così<br />

ho iniziato a 12 anni, pagato a caramelle e<br />

gelati.<br />

Lei ha lavorato con i più gran<strong>di</strong> nomi<br />

dello spettacolo come Marcello<br />

Mastroianni, Gino Bramieri, Renato<br />

Rascel, Federico Fellini ma ricor<strong>di</strong>amo<br />

che tutto è iniziato incontrando<br />

Macario a Roma…<br />

Ho iniziato con Macario che incontrai a<br />

Roma, al Teatro Reale, che oggi è <strong>di</strong>ventato<br />

un cinema, dove facevo uno spettacolo<br />

con un famoso comico scomparso,<br />

che si chiamava Fanfulla. Macario venne<br />

a vedere lo spettacolo e mi scritturò<br />

subito. L’ho seguito a Milano, a Londra, a<br />

Parigi, facendo un giro per tutta Europa<br />

perché allora funzionava che si girava<br />

molto per conoscere nuove cose, nuovi<br />

spettacoli: a quei tempi non c’era informazione<br />

e non esistevano<br />

dvd.<br />

Quando conobbe per<br />

la prima volta il<br />

Burlesque? In uno <strong>di</strong><br />

questi viaggi a Londra<br />

vi<strong>di</strong> in un teatro glorioso<br />

– glorioso perché<br />

non chiuse mai, nemmeno<br />

durante la guerra<br />

- per la prima volta, il<br />

Burlesque che non<br />

conoscevo ed in Italia nessun l’aveva mia<br />

fatto.<br />

E questa trasposizione per il Salone<br />

Margherita?<br />

Quest’ anno mi hanno offerto questaproposta<br />

ed ho accettato subito perché è un<br />

genere che mi piace e mi <strong>di</strong>verte; mi<br />

mette in contatto con gente giovane e<br />

sulla scena abbiamo infatti 11 ragazze<br />

straor<strong>di</strong>narie che non mi hanno dato nessun<br />

problema. Abbiamo lavorato con tanta<br />

allegria perché il Burlesque è allegria e<br />

non va confuso con lo streep-teese che<br />

usa il corpo in maniera accattivante ed a<br />

volte troppo volgare… Il Burlesque non è<br />

mai volgare perché è solo nudo, ed il<br />

nudo non è peccato. E poi oggi i giovani<br />

sono attratti perché l’argomento è interessante<br />

ed è <strong>di</strong>vertente, quasi uno scacciapensieri…<br />

il nudo non viene preso in<br />

maniera seria, ma è <strong>di</strong>vertente e non è un<br />

invito a cosacce: è solo un sorriso!<br />

Insomma, potremmo stare ore ad ascoltare<br />

il mitico Gino Lan<strong>di</strong>, ma il tempo è scaduto,<br />

lo spettacolo deve cominciare e noi<br />

corriamo a sederci in platea. Si abbassano<br />

le luci… si apre il sipario… ecco le <strong>di</strong>ve!<br />

Sando <strong>Al</strong>essi


8<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Curriculum vitae<br />

GIULIA DI QUILIO<br />

Attrice e modella, nata a Chieti il 14<br />

novembre 1980, dopo aver conseguito<br />

la maturità artistica nel 1997,<br />

si innamora del percorso artistico e decide<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are recitazione con il maestro<br />

Enzo Garinei. In televisione la ve<strong>di</strong>amo<br />

partecipare a “Buona Domenica” e a<br />

“Beato fra le Donne”, ma ben presto il<br />

suo sogno <strong>di</strong> attrice si realizza interpretando<br />

per il grande schermo “La<br />

Sconosciuta” <strong>di</strong> Giuseppe Tornatore,<br />

“Amore 14” <strong>di</strong> Federico Moccia, ed alcune<br />

serie tv <strong>di</strong> successo quali “Crimini” in<br />

onda su Rai Due, <strong>di</strong>retta da Clau<strong>di</strong>o<br />

Bonivento, e “Le Ferie <strong>di</strong> Liku” <strong>di</strong><br />

Vittorio Moroni. In teatro la ammiriamo in<br />

“Molto rumore per nulla” con la regia<br />

<strong>di</strong> Matteo Ziglio, dove interpreta il ruolo<br />

della bella Ero, riscuotendo molti giu<strong>di</strong>zi<br />

positivi da parte <strong>di</strong> critica e pubblico. Nel<br />

2011 scopre la passione per l’arte del<br />

Burlesque, nella quale può unire la sua<br />

natura <strong>di</strong> performer al fisico da pin up, iniziando<br />

così un nuovo percorso, che la<br />

porterà a partecipare dapprima al talent<br />

televisivo “Lady Burlesque” in onda su<br />

Sky uno, arrivando tra le finaliste, e poi,<br />

quest’anno, al Musical “Burlesque…<br />

dalla foglia alla voglia” <strong>di</strong>retta da Gino<br />

Lan<strong>di</strong>, in scena fino al 13 maggio 2012 al<br />

Bagaglino <strong>di</strong> Roma.<br />

Tra le poche pause che il lavoro le concede,<br />

Giulia continua a coltivare la passione<br />

artistica del <strong>di</strong>pingere e siamo sicuri che<br />

in breve tempo riuscirà a <strong>di</strong>pingere con<br />

acquerelli il quadro del suo successo <strong>di</strong><br />

artista poliedrica.<br />

Ti aspettiamo, cara Giulia!<br />

Sandro <strong>Al</strong>essi<br />

Inviate il vostro Curriculum vitae! Verrà pubblicato sulle pagine<br />

della nostra rivista per dar ancor più lustro al vostro lavoro <strong>di</strong> attore,<br />

attrice, cantante, suobrette. L’in<strong>di</strong>rizzo è info@campodefiori.biz


10 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Stefano Principalli:<br />

una vita in prima fila<br />

<strong>di</strong> Secon<strong>di</strong>ano<br />

Zeroli<br />

Dopo l’eccellente<br />

“elogio funebre”<br />

che ha scritto<br />

per questo giornale<br />

Ermanno To<strong>di</strong>ni, potrei<br />

semplicemente affiancarmi<br />

all’autore e sottoscrivere<br />

il mio ispirato<br />

“pezzo”, ma il ricordo <strong>di</strong><br />

un amico è tale solo se<br />

si portano alla luce i<br />

momenti in cui l’amicizia si traduce in una<br />

serie <strong>di</strong> momenti, per così <strong>di</strong>re, intimi,<br />

cioè quelli che vedono per protagonisti i<br />

due amici in un rapporto privato ed esclusivo.<br />

Con Stefano ho collaborato lealmente<br />

e con la stessa moneta sono stato<br />

ricambiato. Con lui ho pattuito il “mensile”<br />

per il mio impegno alla televisione.<br />

E’ Stefano che mi ha portato nella villetta,<br />

in località Sassacci, dove, insieme ad<br />

Omero, ho alloggiato per tre anni. Ed è<br />

sempre Stefano che mi ha squadrato lungamente<br />

quando, nel 1980, l’amico<br />

Maurizio Tocchi, mi ha presentato a lui,<br />

come “giornalista-portante” della nascente<br />

televisione.<br />

Tra Stefano e Maurizio le cose non andarono,<br />

da subito, troppo bene e quando il<br />

1° Gennaio 1981, Maurizio tolse il <strong>di</strong>sturbo,<br />

Stefano non mi ritenne un uomo <strong>di</strong><br />

Maurizio, mi dette fiducia e dopo pochi<br />

mesi mi impose ad<strong>di</strong>rittura al nuovo <strong>di</strong>rettore<br />

Eraldo Delle Monache, poco incline a<br />

<strong>di</strong>videre con gli altri il notiziario serale.<br />

Ecco, <strong>di</strong> Stefano ho sempre ammirato la<br />

sua grande determinazione, il non avere<br />

paura <strong>di</strong> nulla, l’affrontare sempre con<br />

grinta i problemi, senza mai cercare <strong>di</strong> eluderli<br />

o <strong>di</strong> rimandarli.<br />

A Telera<strong>di</strong>o Punto Zero, come nella sua<br />

attività professionale, Stefano ha costantemente<br />

lottato ma, ecco il suo punto<br />

debole, nel momento in cui il suo impegno<br />

l’aveva portato al punto più alto, la sua<br />

determinazione perdeva <strong>di</strong> smalto, si<br />

annacquava, lasciava traspirare i primi<br />

segnali <strong>di</strong> crisi.<br />

Stefano cadeva per poi risorgere in una<br />

altalena <strong>di</strong> emozioni e <strong>di</strong> propositi sempre<br />

esibiti, mai veramente seguiti.<br />

Così era Stefano: lo potevi trovare issato<br />

sull’altare ma anche sprofondato a terra,<br />

malconcio e rabbioso, pronto a rialzarsi e<br />

a ritentare la scalata.<br />

In Punto Zero e nella sua azienda, con gli<br />

amici ed in famiglia.<br />

Quando nel 1983, tornando dal Monte<br />

Soratte, mi <strong>di</strong>sse che stava trattando la<br />

cessione dell’emittente alla Diocesi <strong>di</strong><br />

Civita Castellana, la cosa suscitò in me un<br />

profondo imbarazzo ma la soluzione si<br />

Sopra a sx,<br />

Stefano Principalli in<br />

una foto recente;<br />

a dx, insieme ad<br />

Angelo Proietti,<br />

nel 1977.<br />

Nella foto al lato,<br />

da sx: Stefano<br />

Principalli, con<br />

Renato Galletelli e<br />

Angelo Proietti, nel<br />

1978.<br />

(Immagini tratte da “50<br />

anni <strong>di</strong> strani rimbalzi a<br />

Civita Castellana” <strong>di</strong><br />

Ugo Bal<strong>di</strong>).<br />

<strong>di</strong>mostrò salutare per l’emittente che,<br />

dopo il travagliato periodo <strong>di</strong> Raffaele<br />

Miozzi e dei fratelli Ercolini, cercava <strong>di</strong>speratamente<br />

nuovi appro<strong>di</strong>, per sopravvivere.<br />

E Stefano aveva ancora una volta visto<br />

giusto, <strong>di</strong>mostrando abilità e scaltrezza nel<br />

pilotare la televisione sotto la sottana dei<br />

preti.<br />

Il successivo lento declino non gli si può<br />

certo imputare, perché ormai i tempi stanno<br />

cambiando ed al destino non si può<br />

cambiare <strong>di</strong>rezione. Certo ora rimane il<br />

rammarico <strong>di</strong> non essersi più visti in tempi<br />

recenti. Ma forse lo avrei trovato un po’<br />

fiaccato dalle avversità della vita e <strong>di</strong> ciò<br />

forse ne sarei rimasto <strong>di</strong>spiaciuto.<br />

Meglio ricordarlo nella sua stagione più<br />

piena, quando <strong>di</strong>ceva “cia Bobby” o sfotteva<br />

Edoardo o omaggiava Isa Pola. Era piacevole<br />

vederlo spontaneo e sereno, un po’<br />

egocentrico e un po’ istrione ma sempre<br />

generoso ed altruista, un po’ l’emblema <strong>di</strong><br />

quella generazione <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori civitonici<br />

che cambiarono il volto della città della<br />

ceramica, con slanci eroici e clamorosi tracolli.<br />

Per me è stato un privilegio averlo, anche<br />

se solo per pochi anni, come amico sincero.


12<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />

Gregorio XVI, il Papa del Belli<br />

Come ricordato in<br />

altra occasione,<br />

Giuseppe Gioachino<br />

Belli, il Poeta <strong>di</strong><br />

Roma, visse negli<br />

anni durante i quali<br />

regnarono ben sei<br />

Pontefici:<br />

Pio VI - Giovannangelo<br />

Braschi, 1775 -<br />

<strong>di</strong> Riccardo Consoli<br />

1799;<br />

Pio VII - Barnaba Chiaramonti, 1800 -<br />

1823;<br />

Leone XII - Annibale della Genga, 1823 -<br />

1829;<br />

Pio VIII - Francesco Saverio Castiglioni,<br />

1829 - 1830;<br />

Gregorio XVI - Bartolomeo <strong>Al</strong>berto<br />

Cappellari, 1831 - 1846<br />

Pio IX - Giovanni Maria Mastai Ferretti,<br />

1846 - 1878;<br />

un’epoca <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> agitazioni, <strong>di</strong> movimenti<br />

politici, <strong>di</strong> occupazioni militari, <strong>di</strong> restaurazioni.<br />

In questo lungo periodo egli racconta la<br />

sua Roma “pupazzettando” uomini e<br />

costumi; a quell’epoca la città era caratterizzata<br />

dai suoi vicoli bui impregnati dall’odore<br />

acre dei gatti, le stra<strong>di</strong>ne strette, i<br />

sampietrini <strong>di</strong>velti, le immagini Sacre contornate<br />

da ex voto, le mura rovinate, le<br />

viuzze senza sole, gli escrementi <strong>di</strong> animali<br />

sparsi ovunque.<br />

In questo contesto ecco la Curia e l’aristocrazia<br />

da una parte, la plebe dall’altra; gli<br />

appartenenti alle prime due classi percorrono<br />

le vie della città esclusivamente in<br />

carrozza per raggiungere le loro lussuose<br />

<strong>di</strong>more, la plebe utilizza le medesime strade<br />

come fossero le proprie case, infatti, le<br />

abitazioni anguste e miserevoli spingono il<br />

popolino a uscire all’aperto dove si fa <strong>di</strong><br />

tutto, un teatro a cielo aperto in buona<br />

sostanza.<br />

Molti i Sonetti de<strong>di</strong>cati dal Belli ai sei<br />

Pontefici, ma soltanto uno <strong>di</strong> questi rappresenta<br />

il Papa “belliano” per eccellenza,<br />

il suo “vero” Papa, quello “centrale” nella<br />

sua vita, l’in<strong>di</strong>scusso protagonista della<br />

sua “umana Comme<strong>di</strong>a”, è questi il bellunese<br />

Bartolomeo <strong>Al</strong>berto Cappellari,<br />

Gregorio XVI, a “Papa Grigorio” egli de<strong>di</strong>ca<br />

ben venticinque Sonetti in romanesco<br />

dalle <strong>di</strong>verse tematiche.<br />

Giuseppe Francesco Antonio Maria<br />

Gioachino Raimondo Belli, è molto legato<br />

a questo Pontefice al punto che, dopo la<br />

sua morte scrive: “a Papa Grigorio je volevo<br />

bbene perché me dava er gusto de<br />

potenne <strong>di</strong> mmale“.<br />

E’ il 2 febbraio 1831 quando, dopo cinquanta<br />

giorni e più <strong>di</strong> cento scrutini, viene<br />

eletto al Soglio Ponficio il Car<strong>di</strong>nale<br />

Bartolomeo <strong>Al</strong>berto Cappellari <strong>di</strong> Belluno<br />

malgrado le <strong>di</strong>verse precise in<strong>di</strong>cazioni<br />

provenienti da Vienna, il Car<strong>di</strong>nale<br />

Cappellari, infatti, non era gra<strong>di</strong>to a<br />

Metternich in quanto accompagnato dalla<br />

fama <strong>di</strong> liberale.<br />

Frate Camaldolese, trasferito a Roma nel<br />

Monastero <strong>di</strong> San Gregorio al Celio,<br />

Bartolomeo <strong>Al</strong>berto Cappellari è creato<br />

Car<strong>di</strong>nale da Leone XII nel 1925 e subito<br />

messo a capo <strong>di</strong> Propaganda Fide; non fa<br />

a tempo a salire sul trono che deve vedersela<br />

con un vasto moto rivoluzionario<br />

scoppiato a Bologna dove vengono abbattute<br />

le insegne Pontificie al grido <strong>di</strong> “Viva<br />

la libertà ” e la contemporanea comparsa<br />

della coccarda tricolore, successivamente,<br />

il moto <strong>di</strong>laga in Romagna, Umbria e<br />

Marche e, fra gli agitatori, si pone in prima<br />

fila Luigi Napoleone che scrive al Papa<br />

invitandolo a rinunciare al Potere temporale.<br />

Gregorio XVI, è lento a muoversi, la cosa<br />

non sfugge al Belli che gli de<strong>di</strong>ca il Sonetto<br />

dal titolo: “Momoriale ar Papa”; un tizio è<br />

Gregorio XVI - Bartolomeo <strong>Al</strong>berto<br />

Cappellari, 1831 - 1846<br />

infuriato con il nuovo Pontefice e lo accusa<br />

<strong>di</strong> comportarsi con troppa debolezza nei<br />

confronti delle “settacce bbuggiarone”,<br />

quin<strong>di</strong> lo invita ad usare tutti gli strumenti<br />

<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone, le “chiavi” e la “spada”,<br />

segni caratteristici <strong>di</strong> San Pietro e San<br />

Paolo, ma anche il “catenaccio”, un’invenzione<br />

del Poeta che sta ad in<strong>di</strong>care la funzione<br />

<strong>di</strong> “chiudere” il Para<strong>di</strong>so.<br />

Papa Grigorio nun fa ppiù er cazzaccio:<br />

sveijete da dormì , Ppapa portrone.<br />

San Pavolo t’ha dato lo spadone,<br />

e Ssan Pietro du’ chiave e un catenaccio?<br />

Dunque, a ttè , ffoco ar pezzo, arza cuer<br />

braccio<br />

su ttutte ste settacce bbuggiarone:<br />

dì lo scongiuro tuo, fajje er croscione,<br />

serreje er para<strong>di</strong>so a catenaccio.<br />

Mostra li denti, caccia fora l’ogne,<br />

sfodera una scommunica papale<br />

da falli inverminì com’e ccarogne.<br />

Scommunica, per Cristo e la Madonna!<br />

E ttremeranno tutti tal e cquale<br />

ch’er palazzo del prencipe Colonna.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />

Il Papa sembra accogliere l’invito e, quando<br />

i liberali tentano <strong>di</strong> approfittare della<br />

confusione in occasione del carnevale per<br />

provocare un moto, si muove subito e il<br />

tumulto è facilmente represso; gli stessi<br />

“Trasteverini” si affiancano alle milizie<br />

Pontificie dandosi a vivaci <strong>di</strong>mostrazioni <strong>di</strong><br />

affetto nei confronti del nuovo Papa:<br />

“Niente paura Padre Santo, siamo qua<br />

noi!”<br />

Gregorio XVI è stato eletto da poco più <strong>di</strong><br />

un mese e ha “mostrato i denti”, ma in<br />

linea con la tra<strong>di</strong>zione legata all’inizio <strong>di</strong><br />

ogni Pontificato, per accattivarsi il popolo,<br />

<strong>di</strong>mostra magnanimità concedendo anche<br />

qualche amnistia: “più o meno la solita<br />

canzona” scrive il Belli.<br />

Nel 1832 Gregorio XVI in<strong>di</strong>ce un Anno<br />

Santo straor<strong>di</strong>nario, a beneficio dei soli citta<strong>di</strong>ni<br />

dello Stato Pontificio, anche se<br />

molte deroghe saranno poi concesse in<br />

considerazione del gran numero <strong>di</strong> richieste.<br />

Su questo evento Belli scrive quattro<br />

sonetti dal titolo: “L’anno santo”; “Er zanatoto,<br />

ossi er giubbileo” e “Er giubbileo”;<br />

nel primo, utilizza il popolano come schermo<br />

per manifestare il proprio sdegno, il<br />

Giubileo è l’occasione buona per poter<br />

peccare in santa pace e in letizia, visto che<br />

tutto sarà poi perdonato; negli altri tre,<br />

prima <strong>di</strong>fende l’evento e cita i motivi per<br />

cui la Chiesa lo proclama, motivi positivi<br />

per i vivi e le anime del Purgatorio, ma<br />

poiché anche quell’Anno Santo straor<strong>di</strong>nario<br />

proibisce, come <strong>di</strong> consuetu<strong>di</strong>ne, i<br />

festeggiamenti del Carnevale che, oltre a<br />

rappresentare il <strong>di</strong>vertimento più gra<strong>di</strong>to ai<br />

romani, è fonte certa <strong>di</strong> guadagno per un<br />

cospicuo numero <strong>di</strong> persone e, da queste,<br />

è considerato un vero flagello.<br />

Ancora più caustico il giu<strong>di</strong>zio espresso<br />

nell’ultimo dei quattro Sonetti la dove si<br />

allude agli aspetti economici legati<br />

all’evento; la ragione che ha indotto Papa<br />

Gregorio a proclamare il Giubileo sta,<br />

essenzialmente, nella volontà <strong>di</strong> convertire<br />

il banchiere<br />

e b r e o<br />

Rothschild, con<br />

riferimento al<br />

pesante debito<br />

contratto dallo<br />

Stato Pontificio<br />

con l’omonima<br />

banca e agli<br />

altissimi interessi<br />

dovuti, per<br />

far fronte alle spese militari e <strong>di</strong> polizia.<br />

<strong>Al</strong>la fine l’accusa si allarga a una più generale<br />

osservazione sulla corruzione imperante,<br />

per cui un Giubileo è ben poca cosa<br />

<strong>di</strong> fronte a tanti ladri:<br />

“Ecco duncue che ssenza è sse bbizzoco<br />

se po’ strigne er <strong>di</strong>scorzo a ddù parole:<br />

che un giubbileo pe ttanti ladri è ppoco.”<br />

Intanto proseguono i moti che vengono<br />

sistematicamente repressi dall’Austria, la<br />

qual cosa comporta le <strong>di</strong>missioni del<br />

Car<strong>di</strong>nale Bernetti sostituito da Car<strong>di</strong>nale<br />

Lambruschini, ma ciò non migliora la situazione<br />

<strong>di</strong> fermento, a Roma viene scoperta<br />

una sezione della “Giovine Italia”.<br />

Poco male, in questo frangente, Papa<br />

Gregorio non <strong>di</strong>mentica i suoi parenti che<br />

hanno, comunque, la possibilità <strong>di</strong> arricchirsi<br />

e, per coprire questo nepotismo, egli<br />

interviene con alcune opere pubbliche fra<br />

le quali: i lavori alla foce del Tevere e al<br />

Porto <strong>di</strong> Civitavecchia, oltre al completamento<br />

del Cimitero del Verano volendo,<br />

con ciò , passare anche da mecenate.<br />

In fatto <strong>di</strong> istituzioni religiose tira in ballo<br />

la coscienza abolendo, per esempio, l’uso<br />

indegno <strong>di</strong> affiggere fuori le mura della<br />

Chiesa <strong>di</strong> San Bartolomeo all’Isola gli<br />

elenchi <strong>di</strong> coloro che non avevano adempiuto<br />

al precetto Pasquale, coloro che non<br />

avevano “pijato Pasqua”; un’occasione<br />

troppo ghiotta per il Belli il quale sostiene<br />

che questo è soltanto un modo per mettere<br />

la mani avanti, avrà <strong>di</strong> certo pensato<br />

a se stesso, infatti: “il Papa ha anche un<br />

amante!”, scrive nell’occasione.<br />

Il Pontefice ama riposarsi in compagnia<br />

della moglie <strong>di</strong> tale Gaetanino, una donna<br />

dall’apparente età <strong>di</strong> 36 anni che non è<br />

“ne bene ne male”; Gaetanino Moroni è il<br />

cameriere del Papa e la moglie si chiama<br />

Clementina Verdesi che il Belli, nel Sonetto<br />

dal titolo: “er Papa omo”, rispettosamente<br />

definisce “puttana santissima”, ma a parte<br />

la relazione con Clementina, per la quale<br />

da buon cristiano avrà modo <strong>di</strong> rispondere<br />

alla propria coscienza, Gregorio XVI, come<br />

Sovrano Pontefice, “fa pure il comodo proprio”.<br />

Nel 1845, in questo Stato, governato da<br />

un Papa ottantenne, si comincia a pretendere<br />

l’attuazione <strong>di</strong> concrete riforme,<br />

ma le fiere persecuzioni confermano,<br />

ancora una volta, l’inattitu<strong>di</strong>ne della<br />

Chiesa a reggere uno Stato moderno;<br />

questo spirito rivoluzionario si allarga a<br />

macchia d’olio mentre il Papa assiste<br />

inerme alla crisi che attanaglia un Potere<br />

temporale ormai in <strong>di</strong>sfacimento. Gregorio<br />

XVI muore il 1° giugno del 1846.<br />

In quel momento il Belli è troppo impegnato<br />

ad assistere il figlio Ciro per dare<br />

qualche segno della sua opinione; successivamente<br />

scrive tre Sonetti su questa<br />

morte dei quali ne resta soltanto uno dal<br />

titolo: “Er Papa bbon’anima” del 18 ottobre<br />

1846, quì il sarcasmo ruota attorno a<br />

un motivo ricorrente in molti altri Sonetti,<br />

quello che si riferisce alla smodatezza nel<br />

bere attribuita al defunto Pontefice.<br />

Il Sonetto <strong>di</strong>venne celebre anche perchè<br />

fu pubblicato anonimo con il titolo: “Il testamento<br />

<strong>di</strong> Papa Gregorio”, è un Sonetto<br />

<strong>di</strong>vertente e, con questo, Gregorio XVI lascia<br />

il grande palcoscenico dei “Sonetti belliani”<br />

completando il particolare rapporto<br />

che lega il Papa e i suoi sud<strong>di</strong>ti, il Romano<br />

Pontefice e i Romani.<br />

Papa Grigorio è stato un po’ scontento,<br />

ma ppe vvissere poi, ma ppe bbon core,<br />

c’avessi in petto un cor da imperatore<br />

ce l’ha ffatto vedè ccor testamento.<br />

Nu lo sentite, povero signore!,<br />

si cche ccojjoneria d’oro e dd’argento<br />

ha mmannato sopr’acqua e sopr’a vvento<br />

a li nipoti sui pe ffasse onore?<br />

E ppoi doppo sc’è ppuro er contentino<br />

de le poche mijjara c’ha llassato<br />

tra bbaiocchelle e rrobba a Gghitanino.<br />

E er credenziere? E mmica so ccarote;<br />

ventiseimila scu<strong>di</strong> ha gguadaggnato<br />

sortanto a vvetro <strong>di</strong> bbottijje vote.<br />

^^^^^<br />

“a Papa Grigorio je volevo bbene<br />

perché me dava er gusto de potenne <strong>di</strong><br />

mmale”.


14<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>di</strong> Carlo Cattani<br />

Peppe Barra ...“Song’ Io!”<br />

<strong>di</strong>versi anni che Peppe Barra,<br />

nato incidentalmente a Roma<br />

E’da<br />

nel ’44 ma Napoletano da capo a<br />

pie<strong>di</strong> e figlio d’arte da parte <strong>di</strong> padre e<br />

madre (ricordate l’attrice Concetta<br />

Barra?), si esibisce al teatro Ghione deliziando<br />

il pubblico <strong>di</strong> Roma con le sue performance<br />

teatral - canore sempre <strong>di</strong>verse<br />

.Lo abbiamo seguito nel 2010 raccontandovi<br />

del suo spettacolo “N’attimo” e<br />

lo abbiamo ritrovato in occasione della “<br />

prima” della sua nuova proposta, “Peppe<br />

Barra racconta “. Quattro serate, dal 1<br />

al 4 <strong>di</strong> marzo, <strong>di</strong> uno spettacolo emozionante<br />

e brioso, equilibrato alternarsi <strong>di</strong><br />

sipari ora comici ora drammatici cavalcati<br />

da un Peppe grande istrione come ben lo<br />

conosciamo ed amiamo! In questo nuovo<br />

spettacolo, semplice semplice nella scena ,<br />

con arre<strong>di</strong> inesistenti…. una “se<strong>di</strong>a da<br />

asporto” e luci “in bianco”, si accompagnava<br />

sul palco con due valenti “musici”,già<br />

elementi del gruppo che da anni lo<br />

supporta dal vivo e nelle incisioni <strong>di</strong>scografiche,<br />

Paolo Del Vecchio (chitarra e<br />

mandolino) e Luca Urciulo (pianoforte e<br />

fisarmonica) che letteralmente stretti ad<br />

un angolo del palco scan<strong>di</strong>vano i tempi<br />

scenici sostenendo, contrappuntando,<br />

riempiendo il canto e la recitazione <strong>di</strong><br />

Peppe in scena ora da solista ora in coppia<br />

con l’altro teatrante napoletano arruolato<br />

nella mini compagnia allestita per l’occasione,<br />

il notevole Salvatore Esposito ,<br />

contraltare a <strong>di</strong>r poco perfetto per il<br />

“Maestro” Barra! Simme’e Napule? E<br />

allora lo spettacolo non può non prevede-<br />

re la presenza <strong>di</strong> “Pulecenella ” che, a luci<br />

spente si introduce in sala e con movenze<br />

da curioso, a poco a poco illuminato e<br />

seguito da un occhio <strong>di</strong> bue bianco, sale<br />

sul fronte del palco ammiccando al pubblico<br />

immerso silenzioso nel buio e spiando<br />

il “retro scena” tra le pieghe del<br />

pesante sipario rosso ancora chiuso. Una<br />

voce fuori campo annuncia, in <strong>di</strong>aletto<br />

napoletano, un classico tra gli incipit:<br />

“Nce steva ‘na vota…” …e lo spettacolo<br />

può cominciare! Con una lunga carriera<br />

teatrale e musicale alle spalle (gran<strong>di</strong> i<br />

<strong>di</strong>schi negli anni ’70 con la NCCP!), iniziata<br />

ancor prima dell’adolescenza, Barra sul<br />

palco può far <strong>di</strong> tutto, è sempre a casa!<br />

Maestria d’attore e materiale a profusione<br />

da cui attingere, consentono, <strong>di</strong> volta in<br />

volta, <strong>di</strong> allestire spettacoli sempre altamente<br />

apprezzati dal pubblico. In questa<br />

occasione, citandovi i versi <strong>di</strong> una canzone<br />

presente nel suo bellissimo cd “Guerra”<br />

del 2003, “Ballata del uallarinio”, lo spettacolo<br />

si <strong>di</strong>pana tra<br />

“storie TRAUMAturgiche<br />

e casuals”,<br />

intermezzi da avanspettacolo<br />

in coppia<br />

con l’Esposito e<br />

ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> giovinezza<br />

da cui partire per<br />

l’esecuzione <strong>di</strong> una<br />

canzone o il racconto<br />

<strong>di</strong> una fiaba alla<br />

maniera <strong>di</strong>storta e<br />

“da paura” della<br />

nonna. Basta una<br />

smorfia del suo “faccione”<br />

per tirar giù<br />

l’intero salone!<br />

Peppe…..tuorna!<br />

Carlo Cattani©/marzo<br />

2012<br />

Nelle foto sopra, Peppe Barra nelle sue varie<br />

performance e nella foto in alto a dx, da piccolino<br />

con la sua mamma Concetta.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

DENTIFRICIO<br />

una panacea assai<br />

economica<br />

Paolo Balzamo<br />

Qualche tempo fa,<br />

nel rimettere a<br />

posto lo sgabuzzino,<br />

ho trovato una scatola<br />

su uno scaffale. Non<br />

ricordando bene cosa ci<br />

fosse l’ho aperta e vi ho<br />

trovato: una lozione da<br />

mettere sulle punture <strong>di</strong><br />

insetti, una piccola pomata <strong>di</strong> unguento<br />

contro le ustioni, un tubetto <strong>di</strong> farmaco<br />

antiacne che usava mia figlia quando era<br />

adolescente, una pomata da spalmare<br />

sulle unghie, sempre <strong>di</strong> mia figlia, un tubo<br />

<strong>di</strong> pasta lavamani, due flaconcini <strong>di</strong> plastica<br />

con liquido levamacchie, uno specifico<br />

per macchie <strong>di</strong> sangue e l’altro per macchie<br />

<strong>di</strong> vino rosso, un<br />

detergente per scarpe da<br />

ginnastica, un tubetto <strong>di</strong><br />

polish specifico per schermi<br />

<strong>di</strong> telefonini, una<br />

lozione per pulire anelli<br />

ed orecchini, uno stick,<br />

simi-le a rossetto per labbra,<br />

per togliere le macchie<br />

dalla piastra del ferro<br />

da stiro, una pasta per<br />

pulire avorio e ceramica.<br />

Tutte confezioni usate poche volte, all’occorrenza,<br />

e poi messe via e <strong>di</strong>menticate (e<br />

spesso deteriorate, tanto che ne ho gettatte<br />

molte, quasi piene ma scadute).<br />

Decisamente un bello spreco, con questi<br />

Ottimo per punture<br />

d’insetti, scottature,<br />

foruncoli. Elimina gli<br />

odori e le macchie da<br />

abiti e pareti. Ripara<br />

graffi su cd, dvd...<br />

ridona luncentazza<br />

ai metalli....<br />

chiari <strong>di</strong> luna.<br />

Quando mi è capitato <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo ad un amico,<br />

volete sapere cosa mi ha risposto?<br />

“Colpa tua! Documentati! Per tutte queste<br />

noie, invece che cento boccette, io ho<br />

scoperto che esiste un unico prodotto: è<br />

atossico, non inquinante, biocompatibile,<br />

<strong>di</strong> facile reperibilità e costa non più <strong>di</strong> un<br />

paio <strong>di</strong> euro!<br />

Di questo prodotto incre<strong>di</strong>bile, infatti:<br />

- ne basta una puntina sul segno della<br />

puntura, della scottatura o sul foruncolo<br />

per fermare il prurito, <strong>di</strong>minuire il gonfiore<br />

e non far sviluppare la vescica. Su piaghe<br />

e vesciche già formate, le asciuga,<br />

facendole guarire più in fretta; basta applicarlo<br />

e lasciarlo agire per tutta la notte.<br />

- Per unghie più pulite, più<br />

brillanti e più forti, strofinarle<br />

ogni giorno con questo<br />

prodotto miracoloso.<br />

- Aglio, pesce, cipolla ed<br />

altri odori pungenti possono<br />

penetrare nelle cellule della<br />

pelle. Strofinare le mani e le<br />

<strong>di</strong>ta rimuoverete tutte le<br />

tracce <strong>di</strong> cattivi odori.<br />

- Per far sparire da abiti e<br />

tappeti le macchie ostinate,<br />

e per dare nuova vita a scarpe da ginnastica,<br />

applicarlo <strong>di</strong>rettamente e strofinare<br />

rapidamente fino a pulizia avvenuta, poi<br />

lavare come d’abitu<strong>di</strong>ne.<br />

- Disegni naif sulla parete? Strofinare delicatamente<br />

un panno umido con un po’ <strong>di</strong><br />

prodotto il segno sparisce.<br />

- Per rinnovare i vostri ori, strofinarlo sui<br />

gioielli e lasciarlo per tutta la notte. <strong>Al</strong><br />

mattino ripulire con un panno morbido e<br />

risciacquare accuratamente per rimuovere<br />

ogni residuo con un po’ <strong>di</strong> acqua minerale<br />

o <strong>di</strong>stillata. Solo attenzione a non usare<br />

sulle perle, perché potrebbe danneggiarle.<br />

- Per rimuovere i graffi da telefonini, CD e<br />

DVD, così come per sbiancare i tasti del<br />

pianoforte, applicarne un sottile strato sul<br />

danno e strofinare delicatamente, poi passare<br />

un panno morbido asciutto. Funziona<br />

abbastanza bene su graffi poco profon<strong>di</strong> e<br />

macchie.<br />

- Se il biberon sviluppa un odore acido,<br />

un’accurata pulizia con questo prodotto,<br />

assolutamente non tossico, e una spazzola<br />

per pulire l’interno delle bottiglie rimuoverà<br />

i residui e eliminerà il cattivo odore.<br />

- Per rimuovere la patina opaca e ruvida<br />

<strong>di</strong> bruciato dalla piastra strofinarla con un<br />

panno freddo e prodotto.<br />

Ed in più, ha aggiunto, può sembrarti<br />

incre<strong>di</strong>bile, ma ha un buon sapore ed io mi<br />

ci lavo perfino i denti!<br />

Se lo vuoi comprare, appuntati il<br />

nome: si chiama DENTIFRICIO.”<br />

Io, basito, ne ho subito preso nota. E voi?<br />

Risparmiate, gente, risparmiate.<br />

Hasta la vista<br />

I MIGLIORI DOLCI TRADIZIONALI DI PASQUA


18<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ecologia e Ambiente<br />

Ritrovare un giusto equilibrio<br />

Madre Terra è fonte <strong>di</strong> forza rigeneratrice, in grado <strong>di</strong> donarci benessere,<br />

soprattutto quando ci sentiamo stanchi<br />

<strong>di</strong> Giovanni<br />

Francola<br />

Già l’abate<br />

Kneipp, uno dei<br />

padri storici<br />

delle cure naturali,<br />

consigliava, come vero<br />

toccasana, <strong>di</strong> camminare<br />

la mattina presto<br />

a pie<strong>di</strong> scalzi, sull’erba<br />

bagnata <strong>di</strong> rugiada.<br />

Questa strana usanza<br />

può, forse, sembrare<br />

anacronistica per noi che viviamo in città ,<br />

stretti nel grigio dei muri e dell’asfalto, ma<br />

in realtà racchiude una verità : la necessità<br />

<strong>di</strong> ricaricarsi e <strong>di</strong> ritrovare un giusto<br />

equilibrio.<br />

Molti dei nostri problemi psicofisici possono<br />

essere alleviati da questo semplice<br />

gesto, dalla riconnessione alla Terra.<br />

Possiamo ottenere una ricarica energetica<br />

quasi istantanea semplicemente<br />

mettendo i pie<strong>di</strong><br />

nu<strong>di</strong> a contatto con la Terra,<br />

perché le nostre scarpe, con<br />

le suole <strong>di</strong> gomma isolanti,<br />

impe<strong>di</strong>scono al circuito bioelettrico<br />

<strong>di</strong> funzionare correttamente,<br />

in pratica è come<br />

se siamo sempre <strong>di</strong>sconnessi.<br />

Ci siamo quasi del tutto<br />

<strong>di</strong>menticati che da sempre<br />

Madre Terra è fonte <strong>di</strong> una<br />

Possiamo ottenere<br />

una ricarica<br />

energetica quasi<br />

istantanea<br />

semplicemente<br />

mettendo i pie<strong>di</strong> nu<strong>di</strong><br />

a contatto con la<br />

Terra.<br />

forza rigeneratrice in grado <strong>di</strong><br />

donarci benessere soprattutto<br />

quando ci sentiamo<br />

stanchi o sovraccarichi<br />

<strong>di</strong> stress. Se osserviamo<br />

attentamente i<br />

bambini, notiamo<br />

subito che provano<br />

molto piacere a camminare<br />

scalzi, a<br />

togliersi le scarpe per<br />

sgambettare a pie<strong>di</strong><br />

nu<strong>di</strong> sulla terra, sulla<br />

sabbia, sull’erba, nell’acqua.<br />

Questo è per loro fonte <strong>di</strong> grande<br />

gioia e <strong>di</strong> benessere, perché probabilmente<br />

percepiscono un richiamo<br />

naturale.<br />

Dovremmo, perciò, anche noi adulti cogliere<br />

ogni occasione propizia<br />

per recuperare questo contatto<br />

perduto con la Terra,<br />

camminando un po’ a pie<strong>di</strong><br />

nu<strong>di</strong>, specialmente in estate.<br />

Tuttosommato camminare<br />

scalzi è anche piacevole:<br />

ricor<strong>di</strong>amoci che il contatto<br />

<strong>di</strong>retto con il suolo è l’esperienza<br />

tattile più forte<br />

che possiamo vivere in<br />

ogni momento della giornata; è molto<br />

bello sentire l’erba soffice e umida, il caldo<br />

e il freddo <strong>di</strong> una strada soleggiata solo a<br />

tratti, la friabilità della terra e l’effetto <strong>di</strong><br />

massaggio del fango tra le <strong>di</strong>ta, come pure<br />

la durezza delle rocce e la morbidezza <strong>di</strong><br />

un tappeto d’erba.<br />

I pie<strong>di</strong> vogliono essere liberi come, per gli<br />

occhi, vuole esserlo lo sguardo.<br />

Camminando su terreni irregolari si effettua<br />

un massaggio che favorisce anche<br />

una buona circolazione del sangue, in più<br />

l’irrobustimento dei nostri pie<strong>di</strong> rafforza le<br />

<strong>di</strong>fese <strong>di</strong> tutto il corpo.<br />

Ritengo inoltre che la ricerca del contatto<br />

<strong>di</strong>retto con la Terra è un segno <strong>di</strong> amore


Augura Buona<br />

Pasqua


<strong>Campo</strong> de’ fiori 21<br />

“Il Fumetto”<br />

LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />

<strong>di</strong><br />

Daniele Vessella<br />

THE BREAKER <strong>di</strong> Jeon Keuk-jin e Park Jin-hwan<br />

Emozionante e <strong>di</strong>vertente. Yi Shioon è uno studente <strong>di</strong> liceo piuttosto<br />

debole e codardo, che viene spesso preso <strong>di</strong> mira dai bulli<br />

della scuola, ma le cose per lui iniziano a prendere una piega<br />

del tutto inaspettata il giorno in cui fa il suo ingresso a scuola un<br />

nuovo professore dal carattere un po’ bizzarro <strong>di</strong> nome Han Chun<br />

Woo, che a prima vista sembra più interessato alle gonne delle sue<br />

studentesse che non all’insegnamento. In realtà il professore si rivelerà<br />

ben presto un formidabile combattente, maestro in<strong>di</strong>scusso <strong>di</strong><br />

arti marziali, il cui scopo non è affatto quello <strong>di</strong> ricoprire il ruolo <strong>di</strong><br />

insegnante. (trama tratta dal sito dell’e<strong>di</strong>tore.)<br />

Buon fumetto, in cui si ride a crepapelle e si sta in tensione nei combattimenti<br />

dove il colpo <strong>di</strong> scena è sempre <strong>di</strong>etro l’angolo. Questo fa<br />

stare sulle spine il lettore che si spinge sempre più incuriosito nella lettura. D’altra parte,<br />

i personaggi hanno un forte carisma e si<br />

intrecciano perfettamente l’uno all’altro,<br />

andando a comporre un mosaico sempre<br />

più chiaro. La trama è ben orchestrata<br />

lasciando in<strong>di</strong>zi che troveranno la<br />

soluzione in seguito.<br />

Bello, davvero!<br />

Lascio l’in<strong>di</strong>rizzo del mio blog:<br />

http://danielevessella.blogspot.com/<br />

e<strong>di</strong>to da Star Comics – 5 volumi, in corso<br />

Un giovane studente preso <strong>di</strong><br />

mira dai suoi compagni bulli,<br />

riuscirà a sconfiggere la sua<br />

debolezza grazie all’aiuto <strong>di</strong> un<br />

professore bizzzarro, ma<br />

esperto <strong>di</strong> arti marziali.<br />

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22 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Non c’è fede senza conoscenza;<br />

non c’è conoscenza senza fede<br />

del Prof. Massimo<br />

Marsicola<br />

Avrei potuto<br />

scrivere “scienza”<br />

al posto <strong>di</strong><br />

“conoscenza”; il<br />

risultato <strong>di</strong> ciò che<br />

voglio <strong>di</strong>re non<br />

sarebbe cambiato.<br />

La mia scelta è<br />

dovuta alla necessità<br />

<strong>di</strong> dare una spiegazione<br />

valida a<br />

tutti, capace <strong>di</strong> oltrepassare<br />

il senso<br />

comune e <strong>di</strong> comprendere, al contempo,<br />

gli uomini <strong>di</strong> scienza. Il comune sentire<br />

infatti, vuole che il significato della parola<br />

“scienza” corrisponda a “conoscenza esatta,<br />

oggettiva, riproducibile, verificabile ed<br />

incontrovertibile”. Poiché gli uomini non<br />

sono tutti scienziati... Se gli uomini <strong>di</strong><br />

scienza possiedono la scienza, tutti gli<br />

uomini, si converrà , possiedono conoscenze(scienziati<br />

compresi). E se è vero che<br />

tutti gli uomini possiedono conoscenze <strong>di</strong>fferenti,<br />

a renderli<br />

uguali è il fatto che<br />

tutti in<strong>di</strong>stintamente<br />

compiono atti. Ed<br />

ogni atto esprime la<br />

tua fede. Fai qualcosa<br />

in quanto cre<strong>di</strong>,<br />

ritieni <strong>di</strong> doverlo<br />

fare. E lo fai nel<br />

modo in cui lo fai<br />

perché ritieni che sia<br />

quello il modo giusto<br />

<strong>di</strong> farlo. Per questo, il<br />

tuo atto, è frutto<br />

della fede. Ma è frutto<br />

anche della tua filosofia. “Filosofia” qui<br />

è sinonimo <strong>di</strong> conoscenza. Ognuno ha le<br />

sue conoscenze, piccole o gran<strong>di</strong> che<br />

siano, ed in base ad esse valuta e decide.<br />

E’ chiaro, allora, che l’atto che ciascuno<br />

compie è frutto della fede e della ragione.<br />

Fede e ragione però , non stanno tra loro<br />

come opposti.<br />

Il ragionamento che noi presentiamo lo<br />

Fede e ragione, però, non<br />

stanno tra loro come<br />

opposti. Il ragionamento<br />

che noi presentiamo lo<br />

<strong>di</strong>mostra. Ma stanno tra<br />

loro come l’intero e la<br />

parte. Stanno tra loro in<br />

un rapporto stretto, in<strong>di</strong>ssolubile,<br />

ma contiguo.<br />

<strong>di</strong>mostra. Ma stanno tra loro come l’intero<br />

e la parte. Stanno tra loro in un rapporto<br />

stretto, in<strong>di</strong>ssolubile, ma contiguo. Non c’è<br />

una fede che non sia nutrita dalle ragioni<br />

e non ci sono ragioni che non siano estratte<br />

dalla fede. L’atto compiuto dalla persona<br />

esprime tutta la persona: esprime l’intero;<br />

e l’intero è la fede. L’intero <strong>di</strong> conoscenze,<br />

sentimenti ed emozioni presenti in<br />

ciascuno ispira, stimola, spinge, muove,<br />

aziona, verso il da conoscere che, <strong>di</strong>venuto<br />

noto, subentra a ristrutturare il preesistente.<br />

Gli atti della persona singola sono<br />

il risultato della continua ristrutturazione<br />

della sua fede e delle sue conoscenze, del<br />

continuo loro assestamento, della continua<br />

loro ristrutturazione.<br />

Si scopre così che la persona non compie<br />

i suoi atti, le sue scelte, non fornisce opinioni,<br />

solo sulla base della ragione, o dell’intelletto,<br />

o della memoria. Ogni atto, lo<br />

ripetiamo, è espressione <strong>di</strong> quell’intero<br />

che la persona è nel momento in cui lo<br />

compie. E l’intero è dato non dalla sommatoria<br />

delle parti, ma<br />

dalla loro relazione, che<br />

significa “partecipazione”.<br />

Se ciò non fosse, ci si troverebbe<br />

<strong>di</strong>nanzi ad una<br />

persona <strong>di</strong>ssociata. Ed i<br />

suoi atti avrebbero il valore<br />

che noi attribuiamo a<br />

quelli solitamente compiuti<br />

dai dementi.<br />

Le sue azioni non farebbero<br />

che esprimere e rilanciare<br />

quel carattere.<br />

Compito della fede è , tra<br />

gli altri, quello <strong>di</strong> spingerti<br />

verso il mistero, l’ignoto, il da conoscere.<br />

Compito della conoscenza è quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssolvere<br />

il mistero, <strong>di</strong> gettar luce laddove vi<br />

fosse la tenebra che, per antonomasia,<br />

corrisponde all’ignoranza. Anche da questo<br />

fatto si evince che fede e ragione sono<br />

or<strong>di</strong>nate tra loro come l’Essere e l’ente,<br />

come Colui che ha in sé tutta la conoscenza<br />

e colui che invece deve guadagnarla:<br />

come Dio e l’uomo. Si <strong>di</strong>ce infatti:<br />

chi ha la fede ha Dio, chi ha Dio ha tutto.<br />

Come conciliare, allora, il fatto che chi ha<br />

la fede, si comporta come uno che cerca<br />

ancora nel mistero? Si concilia sapendo<br />

che l’uomo è determinazione. E finchè è<br />

determinazione, che significa finito nello<br />

spazio e nel tempo, non può pensare <strong>di</strong><br />

contenere in se stesso quell’infinito che è<br />

Dio. Finchè è uomo, è sovrastato dal<br />

mistero. E per quanto partecipi della verità<br />

<strong>di</strong> Dio, non essendo puro spirito come<br />

Dio, non può , in effetti, contenere tutta la<br />

conoscenza possibile.<br />

Spero che questa mia posizione, espressa<br />

in coerenza in tanti altri articoli, possa aiutare<br />

a risolvere superando, la secolare <strong>di</strong>atriba<br />

fra fede e ragione che il pensiero filosofico<br />

occidentale, sin dalle sue origini, ha<br />

presentato.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 23<br />

Il mondo della comunicazione<br />

elevato alla potenza QR!<br />

<strong>di</strong> Patrizia Caprioli<br />

QR sta per Quick<br />

Response (risposta<br />

rapida), e rappresenta<br />

un co<strong>di</strong>ce a due<br />

<strong>di</strong>mensioni composto<br />

da pixel neri<br />

e bianchi all’interno<br />

<strong>di</strong> una matrice<br />

<strong>di</strong> forma quadrata.<br />

Fotografando con<br />

uno smartphone o<br />

Ciascuno <strong>di</strong> noi<br />

può scaricare<br />

gratuitamente<br />

dei programmi<br />

per creare QR<br />

un telefono cellulare tale figura è<br />

possibile accedere rapidamente ad<br />

un’insieme <strong>di</strong> informazioni oppure<br />

<strong>di</strong>rettamente ad una pagina Web.<br />

Questo sistema <strong>di</strong> comunicazione è stato<br />

sviluppato nel 1994 da una compagnia<br />

giapponese ed è <strong>di</strong>venuto uno standard<br />

ISO nel 2000. Un co<strong>di</strong>ce QR può contenere<br />

ben 4.296 caratteri<br />

alfanumerici e 7.089<br />

caratteri numerici, a <strong>di</strong>fferenza<br />

<strong>di</strong> un suo antagonista,<br />

il co<strong>di</strong>ce a<br />

barre, che può co<strong>di</strong>ficare<br />

solo 20 caratteri.<br />

Il suo iniziale uso era<br />

quello <strong>di</strong> impiegarlo<br />

come sistema pubblicitario relativo<br />

ad oggetti che potevano essere<br />

visualizzati imme<strong>di</strong>atamente dall’utente<br />

che fotografava il co<strong>di</strong>ce QR.<br />

Successivamente è stato impiegato<br />

per altri vastissimi scopi, non ultimo<br />

il suo impiego nel settore turistico e<br />

culturale. Per fare un esempio eclatante,<br />

il Comune <strong>di</strong> Barga (http://www.touringclub.it/quitouring/articolo/1483/Barga-ilpaese-dei-muri-parlanti),<br />

in provincia <strong>di</strong><br />

Lucca, ha impiegato i co<strong>di</strong>ci QR per <strong>di</strong>sseminare<br />

le informazioni culturali del proprio<br />

paese su un insieme <strong>di</strong> mattonelle sparse<br />

nei punti nevralgici del centro abitato,<br />

così basta sfiorare il co<strong>di</strong>ce con il proprio<br />

cellulare per ascoltare i muri che narrano<br />

storie e suonano musica!<br />

L’impiego <strong>di</strong> questa nuovissima tecnologia<br />

ci lascia pensare che ormai il cellulare, sia<br />

esso classico che nella versione Iphone<br />

oppure smartphone eccetera eccetera, sia<br />

uno strumento che ha superato <strong>di</strong> molto<br />

l’uso del Computer. Ormai passa tutto per<br />

le mani del singolo citta<strong>di</strong>no che in questo<br />

modo trova una nuova forma <strong>di</strong><br />

comunicazione per informarsi ed<br />

informare in modo sempre più<br />

rapido ed aggiornato.<br />

Il sistema del co<strong>di</strong>ce QR è composto<br />

da due elementi: il primo<br />

riguarda il programma o software<br />

che è in grado <strong>di</strong> generare tali<br />

co<strong>di</strong>ci. Ciascuno <strong>di</strong> noi può scaricare<br />

gratuitamente dei programmi per<br />

creare QR che contengono informazioni <strong>di</strong><br />

qualsiasi tipo: un invito ad un compleanno,<br />

una de<strong>di</strong>ca d’amore, uno scherzo ad un<br />

amico, una foto, un video musicale, ma<br />

anche il proprio Curriculum Vitae! Solo per<br />

in<strong>di</strong>carne qualcuno citiamo qui Vivateq<br />

(http://qrcode.vivateq.it) e GoQR.me<br />

(http://goqr.me), una rassegna dei siti si<br />

può trovare alla pagina http://2dcode.co.uk/qr-code-generators<br />

.<br />

L’altro elemento è formato dal programma<br />

che deco<strong>di</strong>fica tali co<strong>di</strong>ci, definito QR reader,<br />

anche qui è possibile trovare un’ampia<br />

offerta <strong>di</strong> software ad hoc, cito tra i<br />

tanti Online QR Code Decoder all’in<strong>di</strong>rizzo<br />

in rete http://blog.qr4.nl/Online-QR-<br />

Code_decoder.aspx .<br />

Ora solo per farvi vedere che generare un<br />

co<strong>di</strong>ce QR è un gioco da bambini vi invito<br />

a deco<strong>di</strong>ficare la figura da me inserita in<br />

questo articolo!<br />

Buona comunicazione a tutti!<br />

L’ANGOLO DEL PROF.A cura <strong>di</strong> Patrizia Caprioli<br />

Mini-spazio de<strong>di</strong>cato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come<br />

supporto <strong>di</strong>dattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli<br />

studenti.<br />

La Girandola: http://www.lagirandola.it/<br />

La Girandola è un portale al mondo <strong>di</strong> Internet rivolto ai bambini <strong>di</strong> età compresa tra i 6 e i 13 anni (ma<br />

anche più) e ai loro genitori. Cerca, seleziona e pubblica solo link a siti contenenti informazioni e materiali adatti a<br />

bambini.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Come eravamo<br />

25<br />

Lòpole, spargi, raponzoli e caccialepri<br />

<strong>di</strong> <strong>Al</strong>essandro Soli<br />

Il titolo del pezzo è in<br />

stretto <strong>di</strong>aletto civitonico<br />

e per renderlo<br />

“accessibile” a tutti i<br />

nostri lettori, andando<br />

avanti, cercherò <strong>di</strong><br />

esemplificarlo. Ho tratto<br />

spunto dall’arrivo<br />

della imminente primavera,<br />

per ricordare<br />

situazioni e tra<strong>di</strong>zioni<br />

che ancora, per fortuna, resistono alle<br />

spallate <strong>di</strong> un progresso che “se ne frega”<br />

della natura e dei sentimenti umani. E’<br />

questo, da sempre, il periodo ottimale per<br />

andare per campi alla ricerca <strong>di</strong> germogli<br />

<strong>di</strong> Luppolo (‘e lòpole) e degli Asparagi<br />

selvatici (‘i ‘spargi), che per la loro breve<br />

stagionalità rappresentano il non plus<br />

ultra e nello stesso tempo nobilitano, la<br />

“<br />

cucina civitonica e non<br />

solo. Ma che fatica raccoglierli!<br />

Le lòpole sono più<br />

accessibili, in quanto,<br />

essendo germogli, si alzano<br />

al <strong>di</strong> sopra della vegetazione<br />

(‘a fratta), sono<br />

ben visibili e si possono<br />

tagliare facilmente, mentre<br />

‘i ‘spàrgi che stanno<br />

nascosti nei cespugli della<br />

“piccòsa sparacina”, ai<br />

margini <strong>di</strong> anfratti, macchie<br />

e carracci, sono <strong>di</strong><br />

non facile in<strong>di</strong>viduazione<br />

e richiedono un impegno<br />

fisico più elevato (và ‘n<br />

pò a mette ‘e mano immezzo a ‘a<br />

spargiara!). Ma una volta arrivati in cucina,<br />

sia i luppoli, che gli asparagi la fanno<br />

da padroni: in frittata con le uova, lessati<br />

all’agro, come con<strong>di</strong>mento per spaghetti e<br />

pasta similare, sono <strong>di</strong> una squisitezza<br />

unica. Inoltre i “nostri amici” fanno anche<br />

bene: ricchi <strong>di</strong> ferro, ricostituenti e <strong>di</strong>uretici<br />

entrano a far parte dei toccasana tipici<br />

<strong>di</strong> una me<strong>di</strong>cina che esula dalla chimica<br />

Io sono fortunato,<br />

perché seguendo<br />

fin da piccolo mio<br />

padre a caccia, ho<br />

imparato a <strong>di</strong>stinguerle,<br />

e soprattutto ho<br />

imparato che la loro<br />

raccolta deve essere<br />

mista il più possibile,<br />

per dare, con i vari<br />

sapori, al risultato<br />

finale, un esito unico<br />

nel suo genere...<br />

farmacologica. Dato che siamo in<br />

argomento, vi debbo confessare<br />

che da piccolo, presi un grande<br />

spavento quando dopo aver mangiato<br />

gli asparagi, andato al<br />

bagno a far…pipì , percepii uno…<br />

stranissimo odore, non <strong>di</strong>ssi niente<br />

a mamma, ma andai subito dal<br />

dottore, (a quei tempi, a Civita era<br />

il Dottor Donato Di Donato), “A<br />

Sa’, ma che ai magnato i spàrgi?<br />

E’ tutta salute!”.<br />

Discorso a parte, ma non meno<br />

importante, meritano “raponzoli<br />

e caccialepri”. Essi fanno parte<br />

<strong>di</strong> quelle erbe spontanee che da<br />

sempre raccogliamo in campagna<br />

e da sempre rappresentano il “casareccio<br />

contorno” della nostra “casareccia cucina”.<br />

Non tutti riescono a conoscere tali erbe,<br />

“<br />

perché sono tante e<br />

attecchiscono in terreni<br />

<strong>di</strong>versi. Io sono fortunato,<br />

perché seguendo fin<br />

da piccolo mio padre a<br />

caccia, ho imparato a<br />

<strong>di</strong>stinguerle, e soprattutto<br />

ho imparato che la<br />

loro raccolta deve essere<br />

mista il più possibile, per<br />

dare, con i vari sapori, al<br />

risultato finale, un esito<br />

unico nel suo genere:<br />

“ma quant’è bòna sta<br />

misticanza”. Adesso<br />

proverò a spiegare i vari<br />

tipi <strong>di</strong> quanto sopra, so<br />

che non è facile, ma chi li conosce, mi<br />

capirà a volo, vero “Pistamentuccia,<br />

fungaroli, frattaroli e cicoriari”?. ‘O<br />

raponzolo, con la sua ra<strong>di</strong>cina dolce alla<br />

base <strong>di</strong> un ciuffetto <strong>di</strong> tenere foglioline, va<br />

sra<strong>di</strong>cato e ben pulito, esso <strong>di</strong>mora su<br />

cunette scoscese, anche ai lati delle strade.<br />

‘O caccialepre erba dalle foglie sfrangiate<br />

e consistenti, che si integra all’erba<br />

precedente ed ha la stessa <strong>di</strong>mora. Ma<br />

Caccialepre<br />

Raponzolo<br />

Finocchiella<br />

Crispigno<br />

questi due elementi (permettetemi il termine,<br />

anche se avrei preferito <strong>di</strong>re “alimenti”)<br />

come accennavo sopra, trovano il<br />

massimo ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> sapori se<br />

“mischiati” a quelli che descriverò <strong>di</strong><br />

seguito. E allora aggiungiamo: ‘a porca<br />

grassa, i bucalossi, ‘a cresta de gallo,<br />

‘a barba d’i frati, ‘o pà co’ noce, l’ojolella,<br />

‘o crispigno, a lattuceia, ‘a puntarella<br />

de fava, ‘o papà no, ‘a finocchiella<br />

selvatica. Mi fermo a 13 erbe,<br />

che non sono poche, sicuramente mio<br />

padre mi rimprovererà , perché qualcuna<br />

ne avrò saltata, ma vi assicuro che ognuna<br />

ha il suo sapore a volte caratteristico<br />

come ‘o pa’ co’ noce, che sa <strong>di</strong> noce, o la<br />

finocchiella il cui sapore deriva dal nome<br />

che porta. Una volta pulito e lavato, questo<br />

ben <strong>di</strong> Dio, con<strong>di</strong>to con sale olio e<br />

aceto, e fatto leggermente “macerare”, è il<br />

sublime contorno per ogni tipo <strong>di</strong> arrosto,<br />

meglio se <strong>di</strong> cacciagione. Preferisco chiudere<br />

qui, e colgo l’occasione per farvi i<br />

migliori auguri per la Pasqua imminente,<br />

co’ a pizza, ‘e cciammelle, o’ sguaio<br />

de cioccolata ecc.ecc, ma questa è<br />

un’altra storia che ho già trattato precedentemente.<br />

Comunque resto sempre dell’idea,<br />

come si <strong>di</strong>ceva una volta che “A<br />

Pasqua ogni poeta….busca!”


26<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

AGOSTINO PARADISI<br />

Civita Castellana 1654 - Modena 1732<br />

del Prof. Architetto Enea Cisbani<br />

...continua dal numero 89<br />

In questo contesto, appaiono significativi e<br />

storicamente fondamentali, due avvenimenti:<br />

il viaggio dell’avvocato a Civita<br />

Castellana e la lettera che il Clero, il Popolo<br />

e la Comunità , inviano al Pontefice<br />

Benedetto XIII, in merito alla costituzione<br />

del seminario.<br />

Il viaggio del Para<strong>di</strong>si si compie dal 20 al<br />

30 gennaio 1730: l’avvocato si incontra<br />

con il vescovo Tenderini e i rappresentanti<br />

della Comunità per definire i dettagli tecnici<br />

e amministrativi della donazione, e<br />

principalmente la sede dell’erigendo collegio<br />

e seminario vescovile.<br />

Le relazioni dell’epoca descrivono che<br />

furono attentamente esaminate tre possibili<br />

destinazioni: il Conventino, ovvero la<br />

chiesa <strong>di</strong> Santa Maria de Barco - Santa<br />

Maria de Arcu oggi denominata Santa<br />

Maria del Carmine - il Forte Sangallo,<br />

allora <strong>di</strong>sabitato e non ancora destinato a<br />

reclusorio pontificio, e il palazzo Petroni<br />

in piazza <strong>di</strong> Massa.<br />

Scartati dalla commissione il forte Sangallo<br />

e il palazzo Petroni, in quanto ritenuti inadatti<br />

perché privi della chiesa, liturgicamente<br />

fondamentale in un Seminario, la<br />

scelta definitiva ricade sulla chiesa <strong>di</strong><br />

Santa Maria de Arcu, che dopo i necessari<br />

lavori <strong>di</strong> restauro sarebbe stata pronta per<br />

ospitare il Collegio Para<strong>di</strong>si.<br />

La scelta fu dettata da vari motivi: la posizione<br />

urbanistica vicino alla porta<br />

Borgiana, principale ingresso da est sul<br />

pianoro su cui sorge l’antico centro <strong>di</strong><br />

Civita Castellana; la vastità degli ambienti,<br />

della chiesa e della corte interna per le<br />

me<strong>di</strong>tazioni e gli esercizi spirituali; infine, il<br />

fatto <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>screta ed appartata, lontana<br />

dal centro della città e da quelle <strong>di</strong>strazioni<br />

allora ritenute non confacenti ad<br />

un seminario.<br />

La commissione, inoltre, re<strong>di</strong>ge una lettera<br />

da inviare al Pontefice Benedetto XIII,<br />

per l’approvazione ecclesiastica dell’importante<br />

istituzione: Beatissimo Padre, il<br />

Capitolo, Clero, Magistrato e Popolo <strong>di</strong><br />

Civita Castellana Vostri umilissimi della<br />

Santità vostra con tutto<br />

l’ossequio prostrati ai<br />

Santissimi Pie<strong>di</strong>,<br />

L’espongono essere ormai<br />

la suddetta Città ridotta<br />

in compassionevole stato<br />

perché manca il modo <strong>di</strong><br />

applicare la gioventù colli<br />

stu<strong>di</strong>i, non essendovi, che<br />

il maestro <strong>di</strong> scuola della<br />

Comunità il quale non<br />

insegna se non i primi<br />

eru<strong>di</strong>menti della grammatica<br />

e perché non vi è<br />

mai stato modo <strong>di</strong> eriggere<br />

il Seminario tanto<br />

necessario per l’eru<strong>di</strong>zione<br />

e santificazione del<br />

clero à causa che la<br />

Mensa Vescovile è <strong>di</strong> tenuissima ren<strong>di</strong>ta, e<br />

così le prebende ecclesiatiche, siccome<br />

per non esserci nella città se non due<br />

Conventi, uno dè Cappuccini e l’altro de<br />

Padri Conventuali in cui non risiedono se<br />

non trè o quattro sacerdoti, ne segue che<br />

la gioventù rimane incolta, il clero povero<br />

<strong>di</strong> pensiero e scarso <strong>di</strong> abilità , onde patisce<br />

notabilmente il servizio del Signore<br />

Id<strong>di</strong>o, e il bene pubblico.<br />

E sentendo dà per tutto, <strong>di</strong>ffondersi là<br />

Paterna Carità <strong>di</strong> Vostra Santità si sono<br />

mossi ad implorarla sul riflesso che potrebbe<br />

in detta città introdursi una casa dè<br />

Padri delle Scuole Pie i quali hanno per<br />

instituto là buona educazione della gioventù<br />

nello spirito e nelle lettere; mà perché<br />

non si può trattare ùGiubilei,<br />

Giacomo Antonio Germani, Giovanni<br />

Clemente Valentini, Giovanni Battista<br />

Caroli, Antonio Coluzzi, Lorenzo Andreoli,<br />

Marco Fantibassi, Nicola de Angelis,<br />

Domenico Andosilla, Francesco Rosa.<br />

Civita Castellana 28 gennaio 1730.<br />

Ritornato a Modena, il Para<strong>di</strong>si perfeziona<br />

i documenti necessari per la stipula dell’atto<br />

notarile che viene rogato nella capitale<br />

dello Stato Estense il 26 novembre 1732<br />

dal notaio Giovanni Maria Viggiani: in<br />

Christi Nomine Amen.<br />

Preceteris contentis in testamento ultimo<br />

Civita Castellana. La Chiesa <strong>di</strong> Santa Maria dell’Arco, in Via V.<br />

Ferretti, oggi Santa Maria del Carmine.<br />

et sub <strong>di</strong>e 26 proximè elapsi novembris<br />

1732, ill.mu et clarissimum nobilem<br />

Civitatis Castellane et Ferrarie juris consultum<br />

domino Augustinum Para<strong>di</strong>si, unum<br />

ex DD. Consiliarjs pro serenissimo et<br />

excelso Principe Domino R.mo Rainaldo<br />

Estensi mutine regnis Duce undecimo,<br />

Ill.mi Ducalis consilij justitie con<strong>di</strong>to ex<br />

rogitu mei notarij infrascripti, sequentia<br />

reperiuntur videlicet.<br />

……………., Item volendo e desiderando il<br />

sig.e Testatore in contrasegno del vero<br />

affetto che hà sempre portato e porta alla<br />

sua patria et à suoi concitta<strong>di</strong>ni, sia eretto<br />

in Civita Castellana sua Patria suddetta un<br />

Colleggio, dove siono né tempi a venire in<br />

perpetuo ammessi, educati nel santo timor<br />

<strong>di</strong> Dio, e coltivati nelle virtù, ed arti liberali<br />

alcuni gioveni <strong>di</strong> civil famiglia, come<br />

<strong>di</strong>casi à maggior Gloria dell’<strong>Al</strong>tissimo Dio,<br />

e decoro della sua patria anzidetta.<br />

Perciò a tal oggetto per ragioni <strong>di</strong> legato,<br />

istituzione ed in ogni altro modo migliore,<br />

esso Sig. Testatore hà lasciato e lascia a<br />

tal Colleggio da erigersi sotto l’Invocazione<br />

della Beatissima Vergine e <strong>di</strong><br />

Sant’Agostino in Civita Castellana suddetta<br />

sua patria colla denominazione e titolo<br />

“COLLEGIUM PARADISI”………<br />

...continua sul prossimo numero


<strong>Campo</strong> de’ fiori 27<br />

ATTENTI AL ... FISCO<br />

ANCORA SUI NUOVI LIMITI ALL’UTILIZZO DEL CONTANTE:<br />

ASPETTI SANZIONATORI E CASI DI ESCLUSIONE<br />

Nel precedente<br />

intervento su<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

ci siamo occupati nei<br />

nuovi, più restrittivi,<br />

limiti all’utilizzo degli<br />

strumenti <strong>di</strong> pagamento<br />

in forma libera<br />

(denaro contante,<br />

del Dott. Stefano assegni trasferibili,<br />

Menichini titoli al portatore).<br />

In questo numero<br />

appare utile precisare quali sono le<br />

conseguenze, sul piano sanzionatorio,<br />

del superamento del nuovo limite<br />

<strong>di</strong> mille euro.<br />

Le violazioni concernenti il trasferimento <strong>di</strong><br />

denaro contante e l’emissione <strong>di</strong> assegni<br />

“oltre soglia” (senza in<strong>di</strong>cazione della clausola<br />

<strong>di</strong> non trasferibilità ) sono puniti con<br />

una sanzione amministrativa <strong>di</strong> importo<br />

compreso tra l’1% e il 40% della somma<br />

trasferita, qualora quest’ultima sia compresa<br />

tra 1.000,00 e<br />

50.000,00 euro.<br />

Se l’importo trasferito<br />

supera i 50.000,00<br />

euro la sanzione sarà<br />

compresa tra il 5% e il<br />

40%.<br />

In entrambi i casi la<br />

sanzione non può<br />

Obbligati a segnalare alle<br />

Ragionerie territoriali<br />

dello Stato le infrazioni ai<br />

limiti sulla circolazione<br />

del contante sono i<br />

soggetti destinatari della<br />

normativa antiriciclaggio<br />

(banche, poste, dottori<br />

commercialisti, avvocati,<br />

consulenti del lavoro,<br />

ecc.)<br />

comunque essere<br />

inferiore a 3.000,00<br />

euro.<br />

La responsabilità – e<br />

quin<strong>di</strong> anche la relativa<br />

sanzione – sono<br />

riferite sia a chi ha<br />

consegnato il contante “oltre soglia” sia a<br />

chi lo ha ricevuto; ciò in quanto entrambi<br />

concorrono a non far emergere la tracciabilità<br />

della movimentazione finanziaria.<br />

Si ricorda, al riguardo, che non sono sanzionabili<br />

le eventuali infrazioni, per importi<br />

compresi tra 1.000,00 euro (nuova<br />

soglia) e 2.500,00 euro (vecchio limite),<br />

commesse dal 6 <strong>di</strong>cembre 2011 (data <strong>di</strong><br />

entrata in vigore del decreto salva-Italia)<br />

al 31 gennaio 2012.<br />

Inoltre, al possessore<br />

dei libretti al portatore<br />

che, al 31<br />

marzo 2012, non ha<br />

ancora provveduto a<br />

ridurre il saldo sotto<br />

la soglia dei mille<br />

euro, potrà essere<br />

applicata una sanzione<br />

pecuniaria per un<br />

importo che va dal<br />

10% al 20% del<br />

saldo, sempre con<br />

un minimo <strong>di</strong><br />

3.000,00 euro.<br />

La sanzione sale a un ammontare che va<br />

dal 15% al 30% del saldo risultante nel<br />

libretto qualora quest’ultimo sia superiore<br />

a 50.000,00 euro.<br />

Obbligati a segnalare alle Ragionerie territoriali<br />

dello Stato le infrazioni ai limiti sulla<br />

circolazione del contante sono i soggetti<br />

destinatari della normativa<br />

antiriciclaggio (banche,<br />

poste, dottori commercialisti,<br />

avvocati,<br />

consulenti del lavoro,<br />

ecc.) che ne hanno<br />

avuto, eventualmente,<br />

notizia in relazione alle<br />

loro funzioni istituzionali<br />

e nei limiti delle loro<br />

attribuzioni e attività .<br />

<strong>Al</strong> fine <strong>di</strong> evitare che le<br />

stringenti nuove norme<br />

in materia <strong>di</strong> circolazione<br />

del denaro contante<br />

potessero recare pregiu<strong>di</strong>zio ad alcune<br />

particolari attività economiche il legislatore<br />

ha previsto, in seconda battuta, che il<br />

limite <strong>di</strong> mille euro non opera per gli acquisti<br />

<strong>di</strong> beni e servizi legati al turismo, effettuati<br />

presso commercianti al minuto e<br />

agenzie <strong>di</strong> viaggio e turismo, da parte <strong>di</strong><br />

persone fisiche che non siano citta<strong>di</strong>ni italiani<br />

o comunitari e che siano residenti<br />

fuori dal territorio dello Stato.<br />

Affinché la deroga sia applicabile l’operatore<br />

economico (commerciante al minuto<br />

o agenzia <strong>di</strong> viaggio e turismo) deve acquisire<br />

la fotocopia del passaporto del cliente<br />

straniero e un’autocertificazione, da parte<br />

<strong>di</strong> quest’ultimo, attestante i requisiti della<br />

non citta<strong>di</strong>nanza italiana né comunitaria e<br />

della residenza fuori dal territorio dello<br />

Stato italiano.<br />

A tali con<strong>di</strong>zioni i citta<strong>di</strong>ni stranieri potranno,<br />

dunque, effettuare acquisti in contanti<br />

anche per importi pari o superiori a mille<br />

euro.<br />

A questa semplificazione prevista per gli<br />

acquisti compiuti da clienti stranieri fanno,<br />

tuttavia, da contraltare ulteriori adempimenti<br />

previsti a carico del cedente/prestatore<br />

(apposita preventiva comunicazione<br />

all’Agenzia delle Entrate; nel primo giorno<br />

feriale successivo a quello <strong>di</strong> effettuazione<br />

dell’operazione versamento su conto corrente<br />

del denaro contante incassato; consegna<br />

all’interme<strong>di</strong>ario finanziario ove è<br />

aperto il conto corrente della fotocopia del<br />

documento <strong>di</strong> identità del cliente e della<br />

fattura, ricevuta o scontrino fiscale emesso).<br />

A ben vedere, dunque, nonostante i proclamati<br />

intenti <strong>di</strong> semplificazione l’or<strong>di</strong>namento<br />

tributario italiano sembra caratterizzarsi<br />

per sempre nuovi e <strong>di</strong>versi adempimenti<br />

posti a carico <strong>di</strong> contribuenti e<br />

operatori economici.


28<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Associazione Artistica Ivna<br />

IVNA ANNUNCIA: MIGLIOR MAESTRO DELL’ANNO<br />

2012 PER ERALDO BIGARELLI<br />

NELL’AMBITO DELL’EVENTO<br />

IL LIBRO D’ORO DELL’ARTE CONTEMPORANEA.<br />

della Prof.ssa Maria<br />

Cristina Bigarelli<br />

Il 10 Marzo 2012 alle<br />

ore 16.30 a Cortina<br />

d’Ampezzo, località<br />

gioiello delle Dolomiti<br />

e meta dell’<br />

internazionalità , è<br />

stato presentato il<br />

volume MANENT<br />

Libro d’oro dell’arte<br />

contemporanea promosso<br />

da LA ROSA<br />

DEI VENTI e organizzata da EVENTA. I<br />

curatori del prezioso testo sono Docenti<br />

dell’Università degli stu<strong>di</strong> La Sapienza <strong>di</strong><br />

Roma: il Prof. Stefano Valeri, Docente <strong>di</strong><br />

Storia della Critica d’Arte e il Prof. Sergio<br />

Rossi, Docente <strong>di</strong> Storia dell’Arte Moderna<br />

con la prefazione critica del Prof. Daniele<br />

Ra<strong>di</strong>ni Tedeschi.<br />

I più gran<strong>di</strong> artisti italiani viventi sono<br />

accuratamente trattati unitamente a<br />

Maestri segnalati dalla Commissione<br />

Scientifica.<br />

Il pittore Eraldo Bigarelli con la targa che lo fregia del titolo <strong>di</strong> “Miglior Maestro dell’anno 2012”<br />

Nello splen<strong>di</strong>do volume <strong>di</strong> taglio scientifico<br />

ERALDO BIGARELLI ha un ampio spazio<br />

critico che coglie la profon<strong>di</strong>tà tecnica e<br />

l’essenza emozionale della sua Arte<br />

Pittorica, entrando nel dettaglio <strong>di</strong> alcune<br />

opere, <strong>di</strong>eci delle quali pubblicate nello<br />

stesso tomo.<br />

Dopo la presentazione dei suoi autorevoli<br />

avi, <strong>di</strong> un attento ed approfon<strong>di</strong>to stu<strong>di</strong>o<br />

della sua tecnica pittorica, della sua storia<br />

<strong>di</strong> arte e <strong>di</strong> vita, ERALDO BIGARELLI è<br />

presentato come colui che non ha mai<br />

scisso il vivere quoti<strong>di</strong>ano dall’essere artista<br />

e in questo ci aiutano le parole della<br />

Critica che lo considerano sensibile e capace<br />

<strong>di</strong> “ascolto nei confronti dei popoli, della<br />

natura e della storia.”<br />

Nell’ambito dell’Evento <strong>di</strong> respiro internazionale,<br />

viene conferito a ERALDO BIGA-<br />

RELLI la menzione con Targa <strong>di</strong> MIGLIOR<br />

MAESTRO DELL’ANNO 2012, quale alto<br />

riconoscimento per i meriti <strong>di</strong>mostrati<br />

nell’Arte.


30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

CIVITA CASTELLANA<br />

ovvero<br />

PHALERIUM ARGIVUM<br />

<strong>di</strong> Francesca<br />

Pelinga<br />

Nella scuola dell’infanzia<br />

“GRAMSCI”, dove<br />

insegno, io e la dottoressa<br />

Gioia Chilini,<br />

stiamo realizzando il<br />

progetto “Giochiamo<br />

all’archeologo?”, per<br />

far conoscere ai bambini,<br />

sia civitonici che<br />

stranieri, la storia della<br />

nostra citta<strong>di</strong>na.<br />

Bisogna <strong>di</strong>re che molte<br />

sono le leggende, ma per dare un’idea<br />

dell’antichità <strong>di</strong> Falerii, l’o<strong>di</strong>erna Civita<br />

Castellana, basta ricordare che nel 1. VII<br />

dell’Eneide <strong>di</strong> Virgilio troviamo anche i<br />

Falisci, popolo fiero legato alle proprie tra<strong>di</strong>zioni<br />

e ai propri culti religiosi, nell’esercito<br />

<strong>di</strong> Turno, antagonista <strong>di</strong> Enea, e fra gli<br />

eroi accorsi in suo aiuto, tra cui anche<br />

Halesus, figlio <strong>di</strong> Agamemnnone, che<br />

abbandonata Argo, dopo l’uccisione <strong>di</strong><br />

quest’ultimo, emigrò in Italia e<br />

occupò Falerii, cacciando i Siculi.<br />

Falerii era un centro molto rinomato, in cui<br />

i patrizi romani mandavano i loro figli a<br />

stu<strong>di</strong>are il <strong>di</strong>ritto delle genti ed inoltre<br />

imparavano la scienza fulgurale, l’interpretazione<br />

dei fenomeni celesti, l’aurispicina,<br />

ovvero l’osservazione delle viscere delle<br />

vittime sacrificali. Falerii lottò per cinque<br />

secoli contro Roma e fu alleata <strong>di</strong> Veio,<br />

combattendo contro i romani ben quattor<strong>di</strong>ci<br />

guerre, con Fidene e Capena.<br />

Nel 406 a.C. i Romani cominciarono un<br />

asse<strong>di</strong>o decennale che culminò nel 396<br />

a.C., con la caduta e il totale saccheggio<br />

della città <strong>di</strong> Veio. Dopo la caduta <strong>di</strong> quest’ultima<br />

anche Falerii fu asse<strong>di</strong>ata e conquistata<br />

da Furio Camillo. Si ribellò, ma<br />

poco dopo fu costretta a firmare una tregua<br />

che durò 40 anni. Si sollevò <strong>di</strong><br />

nuovo, infatti, nel 241 a.C., subito dopo la<br />

conclusione della guerra con i Cartaginesi.<br />

I Romani dovettero, quin<strong>di</strong>, affrontare la<br />

ribellione <strong>di</strong> Falerii, che fu riconquistata<br />

con le quattro legioni guidate da Quinto<br />

Lutazio e Aulo Manlio Torquato. Gli abitanti<br />

furono, così, costretti a spostarsi a Falerii<br />

Novi, a circa sei chilometri dalla città originaria,<br />

<strong>di</strong>venendo municipio romano.<br />

Il territorio dell’antica Falerii, però, non fu<br />

abbandonato, ma <strong>di</strong>venne il centro <strong>di</strong> una<br />

primitiva comunità cristiana. Nel libro dei<br />

Censi della Chiesa romana si legge che<br />

nell’anno 727 al monastero <strong>di</strong> S. Silvestro,<br />

sul monte Soratte, fu dato in enfiteusi, da<br />

Gregorio II, un fondo denominato<br />

Canciano facente parte della Massa<br />

Castellana. Fu elevata al grado <strong>di</strong> città nel<br />

998 da papa Gregorio V e il nome Civita<br />

Castellana si riferisce al dominio che il<br />

luogo aveva sui castelli circostanti.<br />

Nel castello <strong>di</strong> Paterno, presso Faleria,<br />

dove si era rifugiato dopo la sua cacciata<br />

da Roma, morì Ottone III, all’età <strong>di</strong> ventidue<br />

anni, mentre la principessa bizantina<br />

Zoe, figlia <strong>di</strong> Costantino VIII, era appena<br />

sbarcata in Italia per sposarlo. Ottone fu<br />

re d’Italia e <strong>di</strong> Germania dal 983 al 1002,<br />

e imperatore del Sacro Romano Impero<br />

dal 996 al 1002.<br />

La Falerii romana, che già nei secoli IX e X<br />

si era andata spopolando, fu assaltata dai<br />

normanni <strong>di</strong> Roberto il Guiscardo nel 1603,<br />

perché parteggiava per gli antipapa.<br />

Guiberto <strong>di</strong> Ravenna fu antipapa con il<br />

nome <strong>di</strong> Clemente II, fino a che nel 1099,<br />

venne eletto papa Pasquale II. Clemente si<br />

recò ad <strong>Al</strong>bano sperando ancora <strong>di</strong> poter<br />

ritornare a Roma, ma fu costretto a ritirarsi<br />

ed a riparare a Civita Castellana, dove<br />

morì l’8 settembre 1100.<br />

Anche papa <strong>Al</strong>essandro III morì a Civita<br />

Castellana, il 30 agosto 1181.<br />

I resti <strong>di</strong> Clemente III, furono sepolti a<br />

Civita e <strong>di</strong>vennero, in breve, oggetto <strong>di</strong><br />

culto per la popolazione locale, poiché si<br />

<strong>di</strong>ffuse la voce che sulla tomba dell’antipapa,<br />

a seguito della trasudazione <strong>di</strong> un<br />

misterioso liquido profumato, si verificassero<br />

numerosi miracoli. Per contrastare<br />

questo culto Papa Pasquale II ne fece <strong>di</strong>sseppellire<br />

le spoglie per <strong>di</strong>sperderle nel<br />

Tevere.<br />

Il duomo fu costruito a partire dal 1185<br />

circa, eretto sopra un precedente e<strong>di</strong>ficio<br />

sacro, e fu completato con la costruzione<br />

del portico nel 1210: in esso aveva lavorato<br />

la valente famiglia <strong>di</strong> architetti e marmorari<br />

romani dei Cosmati. Diventata fatiscente<br />

nel corso dei secoli, nel Settecento<br />

la chiesa fu completamente ristrutturata al<br />

suo interno, in forme barocche: è <strong>di</strong> quest’epoca<br />

la trasformazione da chiesa a tre<br />

navate, a chiesa ad un’unica navata, con<br />

cappelle laterali comunicanti tra loro.<br />

Civita si governava da sè ed aveva pure<br />

un ”jus sanguinis” (<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sangue),<br />

ovvero il <strong>di</strong>ritto alla citta<strong>di</strong>nanza se nato da<br />

un genitore già in possesso <strong>di</strong> essa.<br />

Durante il Rinascimento fu governata da<br />

Giovanni e Rodolfo Savelli, e dopo le lotte<br />

con la famiglia Di Vico, <strong>di</strong>nastia romana<br />

che governò la Tuscia, nel 1426 la Santa<br />

Sede riaffermò la propria giuris<strong>di</strong>zione. Fu<br />

papa <strong>Al</strong>essandro Borgia che nel 1494 iniziò<br />

il Forte Sangallo e nel corso degli anni<br />

vi soggiornarono vari papi: Giulio II, Pio<br />

VI. Nel 1527 ci fu l’attacco dei<br />

Lanzichenecchi, dei soldati mercenari <strong>di</strong><br />

fanteria provenienti dalle regioni del Sacro<br />

Romano Impero, i quali cercarono per ben<br />

due volte <strong>di</strong> impossessarsi della città che<br />

invece resistette.<br />

Nel 1589 fu costruito Ponte Felice, nel<br />

1709 il ponte Clementino, voluto da papa<br />

Clemente XI, nel 1585 “ ‘a fontana de<br />

piazza” o meglio “dei draghi”. Vi sono,<br />

infatti, quattro draghi aral<strong>di</strong>ci che circondano<br />

il sostengono del catino, mentre la<br />

vasca porta quattro stemmi, rispettivamente<br />

quello <strong>di</strong> Civita Castellana, del pontefice<br />

Gregorio XIII e <strong>di</strong> car<strong>di</strong>nali della<br />

stessa famiglia. Costruita per alleviare la<br />

sete dei citta<strong>di</strong>ni, da sempre simboleggia il<br />

centro della città.<br />

Il palazzo Municipale fu costruito sotto<br />

Leone X intorno al 1500; fu restaurato nel<br />

1864, quando vene sostituito anche l’orologio<br />

con campana che suonava per avvisare<br />

il consiglio e per radunare i citta<strong>di</strong>ni in<br />

caso <strong>di</strong> bisogno.<br />

Civita Castellana ha una notevole importanza<br />

storica anche come sede Vescovile.<br />

Il vescovato della Falerii romana, che contava<br />

una lunga serie <strong>di</strong> Vescovi faleritani,<br />

per lo spopolamento sempre maggiore<br />

della città si trasformò in Vescovato <strong>di</strong><br />

Civita Castellana, il quale si accrebbe nel<br />

1252 coll’aggiunta della sede Vescovile <strong>di</strong><br />

Gallese decretata da <strong>Al</strong>essandro IV. Nel<br />

1437, alla sede <strong>di</strong> Civita, fu aggiunta quella<br />

<strong>di</strong> Orte sotto il pontificato <strong>di</strong> Eugenio IV.<br />

Civita ha dato i natali a Francesco<br />

Pechinoli, <strong>Al</strong>essandro Petroni, Agostino<br />

Para<strong>di</strong>si, Virgilio Mazzocchi, Giorgio<br />

Giuliani, che eccelsero nelle scienze e nelle<br />

belle arti.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />

La rubrica dei cognomi<br />

<strong>di</strong> Arnaldo Ricci<br />

arnaldo_ric@yahoo.it<br />

livello nazionale.<br />

Come appare<br />

nella<br />

lista, il<br />

cognome più<br />

<strong>di</strong>ffuso a Ronciglione<br />

è<br />

Vettori.<br />

Adesso ve<strong>di</strong>amone<br />

la <strong>di</strong>ffusione e la<br />

<strong>di</strong>slocazione a<br />

Vettori: (presente in 343 comuni<br />

d’ Italia) esso è maggiormente <strong>di</strong>ffuso in<br />

Toscana e Veneto: presenta scarsa <strong>di</strong>ffusione<br />

in tutte le altre regioni, dove in particolare<br />

in Basilicata e Puglia è totalmente<br />

assente. La zona <strong>di</strong> origine <strong>di</strong> questo<br />

cognome è da attribuirsi all’alta Toscana.<br />

De Angelis: (presente in ben<br />

1413 comuni d’Italia) la sua presenza<br />

è <strong>di</strong>ffusa in tutte le regioni italiane; non<br />

esiste regione dove esso non sia presente.<br />

La maggior concentrazione se ne ha nel<br />

I cinque Cognomi<br />

più <strong>di</strong>ffusi a<br />

Ronciglione<br />

Tali cognomi in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffusione sono i seguenti:<br />

1° Vettori<br />

2° De Angelis<br />

3° Orlan<strong>di</strong><br />

4° Stella<br />

5° Moretti<br />

Lazio, segue la Campania e le Marche. Si<br />

presume che la sua origine sia proprio<br />

laziale e più precisamente romana.<br />

Orlan<strong>di</strong>: (presente in ben 1308<br />

comuni d’Italia) anche se presente in<br />

tutte le regioni, esso è maggiormente <strong>di</strong>ffuso<br />

in Italia centro - settentrionale.; con<br />

forte concentrazione in Lombar<strong>di</strong>a, dove si<br />

presume abbia le sue origini proprio a<br />

Milano; ve n’è scarsa <strong>di</strong>ffusione nel sud<br />

comprese le isole.<br />

Stella: (presente in ben 1332<br />

comuni d’Italia ) esso è presente in<br />

tutte le regioni ma maggiormente <strong>di</strong>ffuso<br />

nel nord – Italia; ve n’è una considerevole<br />

concentrazione in Lombar<strong>di</strong>a e Veneto;<br />

la sua origine è da attribuire con buona<br />

probabilità alle terre venete.<br />

Moretti: (presente in ben 2266<br />

comuni d’Italia) anche questo cognome<br />

è presente in tutte le regioni; nel centro –<br />

nord ve n’è la maggioranza delle presenze,<br />

mentre al sud , isole comprese, esso è<br />

scarsamente <strong>di</strong>ffuso; in particolare in<br />

Lombar<strong>di</strong>a se ne evidenzia la maggior concentrazione<br />

e si presume che le sue origini<br />

siano proprio lombarde.<br />

Seguirà sul prossimo numero lo stesso<br />

stu<strong>di</strong>o per il comune <strong>di</strong> Vignanello.<br />

LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI<br />

Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo<br />

è un libro unico nel suo genere.<br />

Un manuale guida per cercare <strong>di</strong> arginare questo male <strong>di</strong>lagante!<br />

E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle e<strong>di</strong>cole o<br />

presso la nostra redazione. Potete anche or<strong>di</strong>narlo versando l’importo <strong>di</strong> 10.00,<br />

sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia.<br />

E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel<br />

P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i<br />

genitori e per tutti gli educatori sociali.<br />

L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta <strong>di</strong> una realtà ben <strong>di</strong>versa. L’incontro con un giovane che racconta <strong>di</strong> essere<br />

quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita <strong>di</strong> una famiglia perbene, che si offre <strong>di</strong> accoglierlo<br />

ed ospitarlo. La fine <strong>di</strong> un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita <strong>di</strong> uno nuovo e non ricambiato,<br />

spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che <strong>di</strong>venta l’oggetto <strong>di</strong><br />

un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione<br />

coinvolgente ed intrigante. Sembra <strong>di</strong> essere lì presenti, e, quasi come spettatori <strong>di</strong> una rappresentazione teatrale,<br />

i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su <strong>di</strong> un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un<br />

tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni <strong>di</strong> campagna. Ermelinda Benedetti<br />

NOTA DELL’EDITORE<br />

In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale <strong>di</strong> un personaggio fantastico della sua<br />

Fabrica <strong>di</strong> altri tempi. La scrittura bella e <strong>di</strong>retta tratta la forza dell’egoismo <strong>di</strong> un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente<br />

scivolare nella <strong>di</strong>sperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma<br />

soprattutto amor fatale!<br />

Sandro Anselmi<br />

AVETE UN VOSTRO SCRITTO NEL CASSETTO E VORRESTE VEDERLO PUBBLICATO???<br />

CHIAMATECI SUBITO!!!! REALIZZEREMO IL VOSTRODESIDERIO! 0761.513117 - info@campodefiori.biz


36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli<br />

( quarta parte )<br />

Silvia Quattrini Ferrelli<br />

in una recente foto<br />

Qualche giorno dopo si seppe che una pattuglia<br />

italo – tedesca aveva catturato cinque<br />

militari americani che si aggiravano<br />

nelle campagne circostanti nel tentativo <strong>di</strong><br />

sfuggire al nemico. Sicuramente fra loro vi<br />

era anche ..” …lù tedesco….”; solo a guerra<br />

finita, la famiglia Quattrini seppe che<br />

quel ragazzo era un Tenente pilota della<br />

USAF (United States Air Force). Di quel<br />

pilota americano, la famiglia Quattrini non<br />

seppe più nulla!<br />

Quando Silvia mi raccontava questo episo<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong>ceva….” Si,…. abbiamo rischiato<br />

inconsapevolmente……..ma siamo contenti<br />

<strong>di</strong> aver aiutato tutti quelli che potevamo<br />

aiutare…a prescindere da tutto e da<br />

tutti!....”<br />

Non vi è alcun dubbio; i Quattrini applicarono<br />

alla lettera l’insegnamento derivante<br />

dalla cultura cristiana ricevuta in ere<strong>di</strong>tà<br />

e proveniente da vari secoli <strong>di</strong> storia.<br />

Come ben sappiamo, alla fine del mese <strong>di</strong><br />

Aprile del 1945 cessarono le operazioni<br />

belliche in Italia e la guerra finì e con essa<br />

terminarono tutte le privazioni, le <strong>di</strong>fficoltà<br />

, i lutti, le <strong>di</strong>struzioni del patrimonio<br />

immobiliare, la fame e quant’altro. La gioia<br />

degli italiani esplose in tutte le piazze<br />

d’Italia, anche se molti non avevano più<br />

dove abitare! (A tal proposito, se la memoria<br />

non mi inganna….., mi ricordo che a<br />

Civita Castellana, molte famiglie rimaste<br />

senza casa , dopo la guerra, alloggiavano<br />

all’interno del forte Sangallo e dell’ospedale<br />

vecchio; questo alloggiamento precario,<br />

rimase in atto fino alla fine degli anni<br />

Cinquanta!)<br />

La gioia che accomunò tutti gli italiani,<br />

purtroppo non fu minimamente assaporata<br />

da Silvia, nonché dai suoi familiari! Il 30<br />

novembre 1945 morì il fratello Arnaldo<br />

all’età <strong>di</strong> 19 anni, dopo un anno <strong>di</strong> sofferenze<br />

in<strong>di</strong>cibili causate da un male incurabile.<br />

Questo episo<strong>di</strong>o segnò in modo<br />

indelebile la vita futura <strong>di</strong> tutti i componenti<br />

della famiglia Quattrini, degli amici e<br />

dei parenti, ad essa in qualche modo vicini.<br />

Il sottoscritto, cugino da parte materna<br />

<strong>di</strong> Silvia, nato nel <strong>di</strong>cembre 1947, porta il<br />

nome <strong>di</strong> Arnaldo perché primo nipote<br />

venuto alla luce dopo la morte del fratello<br />

<strong>di</strong> Silvia. Quando Arnaldo venne chiamato<br />

alla casa del Padre, Silvia aveva 14 anni; la<br />

sorella Nella ne aveva 10; la cugina<br />

Amorina 12; il cugino Ennio 10; il cugino<br />

Nazareno non era ancora nato. Questi<br />

ragazzi che vivevano insieme nella stessa<br />

casa, erano cugini fra loro ma vivevano<br />

come se fossero fratelli! Del dolore dei<br />

genitori, per me Zia Ida e Zio Oreste, non<br />

ho tutt’ora le parole che possono descriverlo!<br />

Arnaldo fu tumulato al cimitero <strong>di</strong> Gallese<br />

ma alla fine degli anni Settanta fu portato<br />

al cimitero <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma, dove riposa<br />

vicino ai suoi genitori Ida e Oreste.<br />

Zia Ida rimase in lutto per il resto dei suoi<br />

giorni e vestì in nero fino alla sua morte,<br />

avvenuta nell’ottobre 1980 all’età <strong>di</strong> 77<br />

anni.<br />

Era una bella serata del giugno 1946 e<br />

Silvia era intenta in un lavoro <strong>di</strong> cucito nel<br />

cortile <strong>di</strong> casa, sempre a Gallese Scalo;<br />

mentre cuciva alzò gli occhi e vide fermarsi<br />

una Fiat 1100 nera accanto a lei;<br />

scesero un bel giovane, non ancora ventenne,<br />

insieme ad un uomo più anziano.<br />

Erano <strong>Al</strong>berto Ferrelli con lo zio <strong>Al</strong>do ( fratello<br />

del padre ) <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma; erano<br />

venuti per contrattare con zio Oreste l’acquisto<br />

<strong>di</strong> un vitello.<br />

<strong>Al</strong>berto, essendo nato nel 1928 aveva 18<br />

anni, egli restò ammaliato dalla bellezza<br />

<strong>di</strong> questa quin<strong>di</strong>cenne della quale si innamorò<br />

perdutamente a prima vista; dopo<br />

circa un mese, chiese l’autorizzazione a<br />

Zio Oreste e si fidanzò con Silvia.<br />

Trascorsero quattro anni e nel 1950 si unirono<br />

in matrimonio presso la chiesa <strong>di</strong><br />

Gallese centro.<br />

La famiglia Quattrini preparò un pranzo<br />

nuziale, rimasto memorabile per organizzazione<br />

e quantità <strong>di</strong> invitati (circa trecento<br />

persone).<br />

Tutto cucinato magistralmente in casa, con<br />

cibi genuini e con l’aiuto <strong>di</strong> parenti ed<br />

amici. A casa mia si è sempre ricordato<br />

questo famoso banchetto nuziale! Fra gli<br />

invitati non poteva mancare il conte<br />

Cencelli, il quale mise a <strong>di</strong>sposizioni i locali<br />

dove consumare il pranzo. C’ero anch’io,<br />

ma avendo circa due anni e mezzo credo<br />

mi sia impossibile ricordare le immagini <strong>di</strong><br />

quell’avvenimento; ne ho però sentito<br />

parlare tantissime volte, fino al punto che<br />

mi sembra <strong>di</strong> essere stato presente come<br />

una persona adulta!<br />

Foto <strong>di</strong> una parte del grande locale dove si<br />

svolse il pranzo <strong>di</strong> nozze <strong>di</strong> Silvia, nel 1950<br />

Foto del giorno delle nozze <strong>di</strong> <strong>Al</strong>berto e Silvia<br />

Dopo il matrimonio, <strong>Al</strong>berto e Silvia andarono<br />

ad abitare a Fabrica <strong>di</strong> Roma, dove<br />

vivranno per tutta la vita.<br />

Anche la sorella Nella (circa un anno prima<br />

del matrimonio <strong>di</strong> Silvia), durante una<br />

festa nella frazione <strong>di</strong> Gallese Scalo, incrociò<br />

lo sguardo <strong>di</strong> un giovane, sempre <strong>di</strong><br />

Gallese; anche qui fu amore a prima vista!<br />

Il giovane era Vincenzo Pieri, con il quale<br />

Nella si sposò e visse tutta la vita insieme,<br />

trasferendosi a Roma.<br />

Dopo poco tempo che Nella ebbe conosciuto<br />

Enzo, questo giovane fu assunto<br />

come autista dallo stato Vaticano, dove<br />

rimase a lavorare per oltre 40 anni!<br />

Arnaldo Ricci


<strong>Campo</strong> de’ fiori 37<br />

L’angolo del Bon Ton<br />

Pasqua <strong>di</strong> speranza<br />

In questi giorni che ci<br />

avvicinano alla Santa<br />

Pasqua credo che<br />

non ci sia nulla <strong>di</strong><br />

più interessante che<br />

leggere o ascoltare<br />

la parole che ci<br />

descrivono gli ultimi<br />

momenti della vita<br />

<strong>di</strong> Letizia Chilelli terrena <strong>di</strong> Gesù.<br />

Sono parole, queste,<br />

che aiutano a riflettere e se anche, in certi<br />

passaggi, amare, tristi e dure, infondono<br />

nel cuore la speranza e la gioia, due “doni”<br />

del Cielo così cari a noi uomini sempre più<br />

spesso abbattuti dalle <strong>di</strong>fficoltà .<br />

Regalo a tutti, ma soprattutto a chi vive<br />

momenti non facili, questo nostro incontro,<br />

con l’augurio, dal profondo del cuore<br />

che questa Santa Pasqua possa regalare a<br />

tutti la speranza e la forza per poter superare<br />

i momenti <strong>di</strong> buio e con l’augurio,<br />

ancora più sincero che tutto il dolore<br />

possa svanire al dolce e festoso suono<br />

delle campane che nella Santa Domenica,<br />

suoneranno a festa.<br />

L’ultima cena <strong>di</strong> Gesù<br />

Prima <strong>di</strong> lasciarsi catturare Gesù volle<br />

riunirsi con i suoi apostoli a consumare la<br />

cena <strong>di</strong> Pasqua: e fu quello un incontro<br />

colmo <strong>di</strong> avvertimenti straor<strong>di</strong>nari.<br />

A quei tempi, prima <strong>di</strong> mettersi a tavola, il<br />

padrone <strong>di</strong> casa or<strong>di</strong>nava ai servi <strong>di</strong> lavare<br />

i pie<strong>di</strong> degli ospiti.<br />

Ma quella sera Gesù stesso riempì l’acqua<br />

<strong>di</strong> un bacile e passò a lavare i pie<strong>di</strong> degli<br />

apostoli.<br />

Poi spiegò loro il significato <strong>di</strong> quello che<br />

aveva fatto. Disse: « Voi mi chiamate<br />

Signore e Maestro, e fate bene perché lo<br />

sono. Se dunque io, il Vostro Signore e<br />

Maestro, ho compiuto questo gesto d’amore<br />

per voi, tanto più voi dovete compiere<br />

gesti d’amore gli uni per gli altri».<br />

Diede poi agli apostoli un annuncio:« Uno<br />

<strong>di</strong> voi mi tra<strong>di</strong>rà ».<br />

Tutti rimasero sbalor<strong>di</strong>ti e quasi non volevano<br />

credere. Ma era vero: Giuda Iscariota<br />

per trenta denari aveva promesso ai capi<br />

del popolo <strong>di</strong> fare catturare Gesù.<br />

Giuda, vistosi scoperto, uscì nella notte.<br />

La cena proseguiva secondo le regole della<br />

cena <strong>di</strong> Pasqua, con l’agnello arrostito, il<br />

pane senza lievito e le erbe amare. Ma ad<br />

un certo punto Gesù introdusse una sconvolgente<br />

novità : prese il pane, lo spezzò<br />

e lo <strong>di</strong>ede agli apostoli <strong>di</strong>cendo:«<br />

Prendetene e mangiatene tutti. Questo è il<br />

mio corpo, che io do in sacrificio per voi».<br />

<strong>Al</strong>lo stesso modo prese il calice del vino e<br />

lo fece passare <strong>di</strong>cendo:« Prendetene e<br />

bevetene tutti. Questo è il mio sangue,<br />

versato per voi e per tutti. E’ il sangue con<br />

il quale Dio stabilisce una nuova alleanza<br />

con gli uomini e perdona i peccati».<br />

Gesù ha realizzato così la promessa fatta<br />

nella sinagoga <strong>di</strong> Cafarnao:« Chi mangia la<br />

mia carne e beve il mio sangue ha la vita<br />

eterna». (Marco 14; Giovanni 6;13)<br />

Gesù muore<br />

Gesù era stato<br />

crocifisso già da<br />

qualche ora,<br />

quando accadde<br />

un fenomeno<br />

straor<strong>di</strong>nario.<br />

Verso mezzogiorno<br />

si fece buio su<br />

tutta la terra, fino<br />

alle tre <strong>di</strong> pomeriggio.<br />

In quel momento<br />

Gesù gridò :«<br />

Padre, nelle tue<br />

mani affido la mia<br />

vita» e morì .<br />

<strong>Al</strong>lora al buio generale si aggiunse un terremoto:<br />

la terra tremò tanto che le rocce<br />

si spezzarono.<br />

<strong>Al</strong> vedere ciò , l’ufficiale romano che<br />

comandava i soldati <strong>di</strong>sse:« Davvero<br />

costui doveva essere il Figlio <strong>di</strong> Dio!».<br />

Anche quelli che erano venuti per vedere<br />

lo spettacolo, davanti a questi eventi<br />

straor<strong>di</strong>nari se ne tornarono a casa battendosi<br />

il petto.<br />

Invece gli amici <strong>di</strong> Gesù e le donne che lo<br />

avevano seguito fin dalla Galilea se ne stavano<br />

ad una certa <strong>di</strong>stanza e osservavano<br />

tutto quello che accadeva.<br />

Poiché era la vigilia della festa della<br />

Pasqua, fu deciso <strong>di</strong> togliere i corpi dalle<br />

croci.<br />

Per essere certi che i condannati fossero<br />

morti, i soldati andarono a spezzare le<br />

gambe ai due che erano stati crocifissi<br />

insieme con Gesù. Poi si avvicinarono a<br />

Gesù, e videro che era già morto. <strong>Al</strong>lora<br />

non gli spezzarono le gambe, ma uno dei<br />

soldati gli trafisse il fianco con la lancia.<br />

(Matteo 27; Luca 23; Giovanni 19)<br />

Il terzo giorno…<br />

Gesù era morto sulla croce ed era stato<br />

sepolto il giorno prima del sabato, festa <strong>di</strong><br />

Pasqua. Il giorno dopo il sabato, alcune<br />

donne andarono a comperare unguenti ed<br />

aromi da spargere sul corpo <strong>di</strong> Gesù, e si<br />

recarono alla tomba.<br />

Lungo il cammino si chiedevano:« Chi ci<br />

rotolerà via la grossa pietra che chiude il<br />

sepolcro?».<br />

Ma, giunte sul luogo, videro che il masso<br />

era già stato spostato e il sepolcro era<br />

aperto. Stupite, entrarono e videro un giovane,<br />

un angelo vestito <strong>di</strong> una veste bianca.<br />

Le donne si impressionarono, ma l’angelo<br />

<strong>di</strong>sse loro:« Non abbiate timore! Voi<br />

cercate Gesù <strong>di</strong> Nazaret, il crocifisso:<br />

ebbene, è risorto, non è qui. Ora andate<br />

a <strong>di</strong>rlo ai suoi <strong>di</strong>scepoli».<br />

Uscite dal sepolcro,le donne fuggirono<br />

spaventate e non <strong>di</strong>ssero niente a nessuno,perché<br />

avevano paura.<br />

Anche Maria Maddalena si recò al sepolcro,<br />

lo trovò vuoto e credette che avessero<br />

portato via il corpo del Signore. <strong>Al</strong>lora si<br />

mise a piangere, quando sentì chiamare:«<br />

Donna perché piangi?».<br />

Tra le lacrime, ella chiese a chi le aveva<br />

rivolto la parola:« Se hai preso tu il corpo,<br />

<strong>di</strong>mmi dove lo hai portato e andrò a prenderlo!».<br />

Ma chi aveva parlato non rispose. Invece<br />

la chiamò per nome:« Maria!».<br />

<strong>Al</strong>lora ella lo riconobbe:era Gesù, vivo, che<br />

le <strong>di</strong>ede un incarico:« Io salgo al Padre» le<br />

<strong>di</strong>sse. « Và ad annunciarlo ai miei fratelli».<br />

Maria, colma <strong>di</strong> gioia, corse dagli apostoli.<br />

« Ho visto Gesù!» <strong>di</strong>sse, e riferì quello<br />

che Egli aveva detto.<br />

Essi non volevano credere alle parole della<br />

donna. Pietro e Giovanni si recarono<br />

anch’essi al sepolcro, e quando lo videro<br />

vuoto cominciarono a capire che cosa<br />

intendeva Gesù, quando aveva detto che<br />

sarebbe risorto dai morti. (Marco 16;<br />

Giovanni 20)<br />

(Storie tratte da: 366…e più storie della BIBBIA,<br />

raccontate da Roberto Brunelli, Fabbri E<strong>di</strong>tori,<br />

1988.)


38<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

WS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma ricorderà per sempre il<br />

Prof. Paolo Monfeli<br />

<strong>Al</strong>l’autore del Vocabolario fabrichese, scomparso nel 2005, è stata intitolata una strada del paese<br />

Paolo Monfeli<br />

in una foto del 1989<br />

Il giorno 29 gennaio<br />

2012 si è<br />

svolta a Fabrica <strong>di</strong><br />

Roma una importante<br />

cerimonia,<br />

alla presenza delle<br />

autorità locali, per<br />

inaugurare una via<br />

del centro storico<br />

intitolata al prof.<br />

Paolo Monfeli,<br />

scomparso nel<br />

2005, il quale ha<br />

lasciato in ere<strong>di</strong>tà<br />

a tutti i fabrichesi<br />

una importante<br />

opera letteraria: il<br />

vocabolario del <strong>di</strong>aletto locale nonché le<br />

sue frasi i<strong>di</strong>omatiche. La realizzazione <strong>di</strong><br />

questa opera letteraria, ha richiesto un<br />

faticosissimo lavoro ed anni <strong>di</strong> tempo che<br />

il Prof. Monfeli ha impiegato con instancabile<br />

determinazione. Il titolo del libro è :<br />

Cento gusti non si possono avere, <strong>di</strong> essere<br />

bella e <strong>di</strong> saper cantare.<br />

La decisione <strong>di</strong> intitolare una strada al<br />

Prof. Monfeli era stata presa, con regolare<br />

delibera, N° 96 del 18 ottobre 2010 della<br />

Giunta Comunale, su richiesta del citta<strong>di</strong>no<br />

Prof. Vittorio Patera per conto <strong>di</strong> una rappresentanza<br />

<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni.<br />

Quando il Prof. Monfeli ritornò alla casa<br />

del Padre io scrissi un piccolo articolo, sul<br />

N° 18, pag. 18 <strong>di</strong> questa rivista, nel luglio<br />

del 2005. Ebbene, per tutti gli interessati<br />

che non l’avessero letto, o che gli fosse<br />

sfuggito, lo ripropongo integralmente <strong>di</strong><br />

seguito……………………..”<br />

Paolo Monfeli morto all’età <strong>di</strong> 73 anni il<br />

giorno 3 giugno<br />

2005, è stato, secondo<br />

me, uno dei più<br />

importanti stu<strong>di</strong>osi<br />

della lingua italiana<br />

del territorio della<br />

Tuscia. Questo grande<br />

fabrichese, profondo<br />

conoscitore<br />

della lingua italiana,<br />

della lingua greca e<br />

<strong>di</strong> quella latina, non<br />

ha avuto in vita i giusti<br />

riconoscimenti per<br />

la grande tenacia con<br />

cui ha lavorato assiduamente,<br />

per poter pubblicare un’opera<br />

d’immenso valore per il basso viterbese.<br />

La sua opera consiste in un libro con vocabolario<br />

del <strong>di</strong>aletto fabrichese, il cui titolo<br />

è “Cento gusti non si possono avere: <strong>di</strong><br />

essere bella e <strong>di</strong> saper cantare.<br />

Vocabolario del <strong>di</strong>aletto <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong><br />

Roma.“ Solo lui, profondo conoscitore<br />

della cultura fabrichese, poteva realizzare<br />

un’opera così <strong>di</strong>fficile. Io personalmente,<br />

ho avuto la fortuna <strong>di</strong> averlo come insegnante<br />

d’ italiano, agli inizi degli anni sessanta,<br />

quando frequentavo l’allora neonato<br />

avviamento industriale <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong><br />

Roma, trasformato successivamente in<br />

scuola me<strong>di</strong>a unificata. Le nozioni che lui<br />

ci ha trasferito con grande serietà e professionalità<br />

sono a me servite moltissimo<br />

nel proseguire gli stu<strong>di</strong> e nell’attività lavorativa<br />

successiva. Quando lo incontravo<br />

per le vie <strong>di</strong> Fabrica, mi fermavo sempre a<br />

parlare con lui, perché , per me, lui era e<br />

rimarrà sempre il mio stimatissimo ed<br />

amatissimo Professor Monfeli……….…”<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma - 29 gennaio 2012.<br />

Il <strong>di</strong>scorso del Sindaco Mario Scarnati<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma - 29 gennaio 2012.<br />

Il parroco Don Chicco mentre bene<strong>di</strong>ce la<br />

targa intitolata al Prof. Monfeli appena scoperta<br />

dal Sindaco.<br />

Arnaldo Ricci<br />

Importanti ritrovamenti pittorici all’interno del Duomo <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />

Durante i lavori <strong>di</strong> restauro <strong>di</strong> due tele all’interno del Duomo <strong>di</strong><br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma, dopo aver rimosso le medesime, ai restauratori<br />

ed al Parroco si è presentato un muro posticcio che lasciava<br />

intavedere opere pittoriche <strong>di</strong>etro. Una indagine ha appurato<br />

che le due tele nascondevano due nicchie decorate con pitture<br />

murali <strong>di</strong> buona fattura, ed in buono stato <strong>di</strong> conservazione. Le<br />

due opere sono, al momento, da stu<strong>di</strong>are ed indagare.<br />

Rappresentano su alcuni metri quadrati <strong>di</strong> superfice, forse nicchie<br />

laterali, due Madonne, una con bambino ed una con incoronazione.<br />

La scoperta assume un grande rilievo, soprattutto<br />

perchè nei lavori <strong>di</strong> risistemazione della chiesa svolti oltre <strong>di</strong>eci<br />

anni fa, nessuno aveva notato i finti muri che nascondevano queste,<br />

per ora solo due, importanti opere. Probabile, a questo<br />

punto, che indagando <strong>di</strong>etro le altre tele si nascondano altri preziosi<br />

reperti. Tutta la questione per ora è attentamente da stu<strong>di</strong>are<br />

e da rendere nota a tutte le autorità competenti.<br />

Doriano Pe<strong>di</strong>ca


<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />

WS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE<br />

RACCOLTI CIRCA 80 QUINTALI DI RIFIUTI<br />

NELLE CAMPAGNE DI CIVITA CASTELLANA<br />

Grande successo per gli appuntamenti<br />

organizzati dall’assessorato<br />

all’Ambiente del comune <strong>di</strong> Civita<br />

Castellana per la pulizia straor<strong>di</strong>naria<br />

delle campagne. Dopo l’evento <strong>di</strong><br />

domenica 4 marzo, che ha portato<br />

circa 150 scout <strong>di</strong> tutta la provincia<br />

nelle campagne <strong>di</strong> Civita, domenica<br />

11, citta<strong>di</strong>ni volenterosi si sono<br />

uniti alla squadra <strong>di</strong> caccia al cinghiale<br />

Valle Treja. Gli oltre cento<br />

scout sono riusciti a raccogliere più <strong>di</strong><br />

30 quintali <strong>di</strong> immon<strong>di</strong>zie, dalle cartacce<br />

ai pneumatici <strong>di</strong> mezzi agricoli<br />

abbandonati presso le Forre del Treja,<br />

in uno dei siti più caratteristici del<br />

comune <strong>di</strong> Civita. Meta <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali<br />

scampagnate, questi luoghi sono<br />

deturpati dall’azione vandalica <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni<br />

che, incuranti delle più elementari<br />

regole del vivere civile, si <strong>di</strong>sfano<br />

<strong>di</strong> nascosto <strong>di</strong> ogni genere <strong>di</strong> rifiuto.<br />

La circonvallazione <strong>di</strong> Civita<br />

Castellana e la via Flaminia sono alcune<br />

delle zone che sono state oggetto<br />

della bonifica da parte<br />

dell’Amministrazione comunale <strong>di</strong><br />

Civita Castellana insieme alla squadra<br />

<strong>di</strong> caccia al cinghiale Valle Treja. Domenica 11 marzo più <strong>di</strong> cinquanta persone si sono ritrovate per rimuovere i rifiuti dalle campagne,<br />

dalle cunette e dai bor<strong>di</strong> della strade.Dai cacciatori, aiutati da alcuni volontari e dall’ekoclub, sono stati rimossi circa 50 quintali <strong>di</strong> rifiuti,<br />

da sacchetti della spazzatura a pneumatici e rifiuti ingombranti <strong>di</strong> altri tipi.<br />

Sempre a proposito <strong>di</strong> immon<strong>di</strong>zia, per quanto riguarda il porta a porta a Civita Castellana, le frazioni spingono la <strong>di</strong>fferenziata al 75%.<br />

“Civita Castellana fa la <strong>di</strong>fferenza! Finalmente la nostra città ha iniziato il percorso virtuoso della raccolta porta a porta dei rifiuti e ha<br />

raggiunto, nei primi mesi, risultati sorprendenti grazie all’impegno <strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni coinvolti – ha <strong>di</strong>chiarato il sindaco, Gianluca Angelelli<br />

- nelle zone in cui è stato attivato il servizio porta a porta la percentuale <strong>di</strong> rifiuti <strong>di</strong>fferenziati ha raggiunto l’80 % nel primo mese, per<br />

poi assestarsi sul 75 % anche a causa del maltempo, che ha bloccato la raccolta per <strong>di</strong>versi giorni. Desidero ringraziare le citta<strong>di</strong>ne e<br />

i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Sassacci, Cenciani, Borghetto e Casale Ettorre che stanno rendendo un servizio importantissimo alla nostra comunità e<br />

sono un ottimo esempio per tutti, visto che nei prossimi mesi il servizio porta a porta sarà esteso progressivamente a tutta la città ”.<br />

“I prossimi passi – ha <strong>di</strong>chiarato l’assessore all’Ambiente, Antonio Innocenzi – si stanno organizzando insieme alla Sate per avviare il<br />

porta a porta in altre zone <strong>di</strong> Civita Castellana in tempi brevi. Il rammarico sta nel constatare che nel resto <strong>di</strong> Civita ci si imbatte nell’abbandono<br />

<strong>di</strong> ingombranti ad ogni angolo della città . Questo causa ulteriori esborsi da parte dell’Amministrazione che si vede costretta<br />

a “rincorrere” questi personaggi che non tengono conto dei danni che causano alla comunità . Ricordo che gli ingombranti si possono<br />

conferire gratuitamente presso l’ecocentro <strong>di</strong> Sassacci, oppure due volte al mese prenotando il ritiro a domicilio effettuato dalla<br />

Sate”. Nel 2011 Civita Castellana ha raggiunto il 14% <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata, incrementando la percentuale <strong>di</strong> due punti in soli sei<br />

mesi, grazie all’avvio del porta a porta e aumentando <strong>di</strong> 10 punti la percentuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziata da giugno 2009.<br />

Torneo regionale <strong>di</strong> bocce:<br />

i civitonici nelle prime tre posizioni<br />

Ottimo risultato per gli atleti civitonici nel Primo Trofeo <strong>di</strong> Primavera, gara<br />

regionale <strong>di</strong> bocce per atleti <strong>di</strong>versamente abili che si è svolta lo scorso<br />

sabato presso il bocciodromo G. Cavalieri <strong>di</strong> Civita Castellana. A partecipare<br />

erano cinque squadre laziali: il Santa Rita <strong>di</strong> Roma, il Santa Sinfarosa <strong>di</strong><br />

Roma, l’Associazione Sportiva La Rete <strong>di</strong> Latina, Liberi <strong>di</strong> Fare Sport <strong>di</strong> Tivoli e<br />

il Circolo Bocciofilo Civitonico. La gara a coppie ha visto dominare gli atleti della<br />

squadra civitonica che hanno conquistato primo, secondo e terzo posto. La<br />

gara è stata vinta, infatti, da Marzo Maurizio e Marcucci <strong>Al</strong>essandro,<br />

al secondo posto si sono classificati Monterossi Nazzareno e Ferzini Giorgio, al terzo posto Del Ruco Stefano e Tronti<br />

<strong>Al</strong>essandra. Ad assistere alla competizione sportiva c’erano il sindaco <strong>di</strong> Civita Castellana, Gianluca Angelelli, l’assessore ai Servizi<br />

Sociali, Letizia Gasperini, e l’assessore allo Sport <strong>Al</strong>essio <strong>Al</strong>essandrini, che si sono complimentati con gli atleti, con il loro allenatore,<br />

Nicola Pascucci, e il collaboratore, Giorgio Vaselli.<br />

La prossima gara regionale per gli atleti civitonici è per l’11 marzo a Roma, mentre ci sono buone possibilità che possano partecipare<br />

alle gare nazionali previste a Montecatini.


40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

EWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />

Depuratore a Civita Castellana: aggiu<strong>di</strong>cati i lavori<br />

per il completamento del sistema <strong>di</strong> depurazione<br />

Due importanti novità riguardano la depurazione delle acque civili <strong>di</strong> Civita Castellana. Sono state<br />

infatti realizzate le pompe <strong>di</strong> sollevamento del sistema <strong>di</strong> depurazione poste in via della<br />

Repubblica. Con questo intervento si verrà a collegare tutta l’area <strong>di</strong> Pizzo Garofalo, la zona <strong>di</strong><br />

Via Bonanni-Via Bassi, via Falisca, Via della Repubblica e la parte finale <strong>di</strong> via Mazzini al depuratore<br />

civile sito in loc.tà Brecciara attivato nel 2010. La popolazione servita dal depuratore arriverà<br />

, quin<strong>di</strong>, a circa 7.000 abitanti. Per attivare tali pompe si attende la realizzazione <strong>di</strong> un intervento su via Ferretti previsto per i prossimi<br />

giorni. Inoltre è stata aggiu<strong>di</strong>cata la gara d’appalto per il completamento dell’intero sistema <strong>di</strong> depurazione. Nei prossimi mesi<br />

saranno quin<strong>di</strong> realizzati i lavori, dell’importo <strong>di</strong> 5.073.582, aggiu<strong>di</strong>cati il 26 ottobre alla ATI Echosid ingegneria ed impianti SRL/Tubi<br />

Costruzioni SRL. Le opere consentiranno <strong>di</strong> realizzare definitivamente le fognature della zona delle Colonnette, via Giovanni XXIII, Via<br />

Terni, Via Petrarca, via Terrano, Priati e tutta la nuova area <strong>di</strong> espansione <strong>di</strong> San Giovanni. La Provincia <strong>di</strong> Viterbo è stata in<strong>di</strong>viduata<br />

come ente attuatore su un finanziamento della Giunta Regionale con deliberazione n.722 del 24.10.06 ed ente gestore è la Talete Spa.<br />

Tribunale: voto unanime del consiglio comunale<br />

<strong>di</strong> Civita per il suo mantenimento<br />

Si è espresso l’8 marzo il consiglio comunale <strong>di</strong> Civita Castellana, in modo unanime, contro la soppressione<br />

della sezione <strong>di</strong>staccata del tribunale <strong>di</strong> Viterbo e dell’ufficio del Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Pace.<br />

Rilevato, infatti, che la proposta legislativa <strong>di</strong> riorganizzazione della geografia giu<strong>di</strong>ziaria potrebbe condurre<br />

non solo all’abolizione dell’Ufficio del Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Pace <strong>di</strong> Civita Castellana ma anche alla soppressione<br />

del Tribunale <strong>di</strong> Viterbo, sezione <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong> Civita Castellana; l’Amministrazione comunale<br />

si è detta <strong>di</strong>sponibile sin da ora a promuovere e sostenere con forza ogni iniziativa volta a garantire il mantenimento del Tribunale,<br />

confidando nel massimo impegno e nel massimo sforzo <strong>di</strong> tutte le autorità competenti affinché venga adottata ogni misura necessaria<br />

a scongiurare questa soppressione. Il carico <strong>di</strong> lavoro e le sopravvenienze giu<strong>di</strong>ziarie della circoscrizione <strong>di</strong> Civita Castellana evidenziano,<br />

infatti, un numero <strong>di</strong> cause e <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti penali che testimoniano l’assoluta necessità della stessa e l’impossibilità che<br />

la medesima venga intesa come semplice “centro <strong>di</strong> costi”. Inoltre il Tribunale <strong>di</strong> Viterbo, gravato del peso della sezione <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong><br />

Civita Castellana, sarebbe <strong>di</strong> molto aggravato nella sua capacità <strong>di</strong> fornire risposte in termini <strong>di</strong> Giustizia ad un bacino territoriale <strong>di</strong><br />

circa 300.000 persone ubicate su una provincia <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni. Per queste ragioni il consiglio comunale <strong>di</strong> Civita Castellana raccomanda<br />

che si <strong>di</strong>a giusta risposta alle esigenze “giu<strong>di</strong>ziarie” del bacino territoriale <strong>di</strong> Civita Castellana con la conferma e potenziamento<br />

dell’attuale struttura della Sezione <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong> Civita Castellana del Tribunale <strong>di</strong> Viterbo, confermando il mantenimento degli<br />

attuali Uffici Giu<strong>di</strong>ziari siti a Civita Castellana. Il consiglio comunale chiede inoltre <strong>di</strong> provvedere al potenziamento del personale giu<strong>di</strong>ziario<br />

e amministrativo in servizio presso l’Ufficio della Sezione <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong> Civita Castellana del Tribunale <strong>di</strong> Viterbo e del Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />

Pace. Inoltre si dà mandato al sindaco affinché venga promossa e sostenuta con forza, anche <strong>di</strong> concerto con altri Enti locali del territorio,<br />

ogni iniziativa volta a garantire il mantenimento degli Uffici giu<strong>di</strong>ziari <strong>di</strong> Civita Castellana.<br />

Biblioteca comunale: ampliati gli orari <strong>di</strong> apertura<br />

La biblioteca comunale “Enrico Minio” <strong>di</strong> Civita Castellana ha mo<strong>di</strong>ficato i propri orari <strong>di</strong> apertura<br />

al pubblico. Dal lunedì al venerdì la biblioteca è aperta dalle 9,30 alle 13,00 e dalle<br />

15,00 alle 19,00, il sabato dalle 9,30 alle 12,00. La biblioteca comunale “Enrico Minio” <strong>di</strong>spone<br />

<strong>di</strong> 49.000 documenti circa, compresi gli au<strong>di</strong>ovisivi, catalogati online. Da 10 anni è insignita<br />

del Premio <strong>di</strong> Qualità dalla Regione Lazio. La consultazione dei documenti della biblioteca è libera<br />

e gratuita per tutti e non è necessario, per questo, essere iscritti alla biblioteca. E’ però necessario<br />

presentare al banco un documento <strong>di</strong> identità per il prestito dei libri, del materiale elettronico<br />

(video, dvd, cd), per la navigazione in internet e per la consultazione del materiale <strong>di</strong> pregio e raro.<br />

Si può entrare nelle sale <strong>di</strong> lettura con libri e materiale proprio. E’ possibile utilizzare pc portatili personali, collegandoli alla rete elettrica<br />

della biblioteca. La biblioteca <strong>di</strong> trova in via Midossi.<br />

PERFOMANCE DI PITTURA TELEPATICA AD<br />

ANGUILLARA, ARTISTA PIETRO SARANDREA.<br />

Il giorno 18 marzo presso l’ associazione culturale “ ANGUILLA BRILLA” ad Anguillara (Rm), l’ artista Pietro<br />

Sarandrea, dopo l’ intervento del dott. Franco Libero Manco che ha parlato <strong>di</strong> arte e vegetarianesimo, prima <strong>di</strong><br />

iniziare la sua performance, spiega al pubblico presente i motivi che lo hanno portato ad eseguire questo evento.<br />

In genere l’ uomo moderno vive in modo molto affrettato e circondato da moltissimi stimoli (televisione,<br />

giornali, computer ecc..) che lo hanno <strong>di</strong>stolto da quella naturale e umana comunicazione emozionale, la fretta<br />

e gli impegni giornalieri hanno reso nevrotica la sua esistenza, in più si è attaccato in modo esasperato alle<br />

cose, molte delle quali inutili. In questo modo ha represso quella ancestrale funzione del cervello che utilizzava<br />

per comunicare telepaticamente; in alcune zone del mondo comunque sono rimaste intatte queste facoltà<br />

, specialmente in popolazioni dove sono rimasti ad un livello essenziale <strong>di</strong> vita come gli aborigeni australiani.<br />

Pietro Sarandrea, come in precedenti performance, vuole ripetere l’ esperimento con una persona del pubblico,<br />

si offre la signora Cristiana Berra, la fa accomodare in una parte della sala, ha modo <strong>di</strong> scegliere poi,senza<br />

che l’ artista osservi, da una pagina <strong>di</strong> riviste lasciate sul tavolo, un’ immagine che la colpisce. A questo punto la signora si concentra<br />

sull’ immagine scelta e comincia cosi’ la comunicazione telepatica con l’ artista che dalla parte opposta della sala comincia a <strong>di</strong>segnare,<br />

dopo circa 20 minuti Pietro Sarandrea finisce il lavoro e chiede al pubblico un attimo <strong>di</strong> attenzione, per lui è importante l’ emozione<br />

che è stata creata e non tanto il <strong>di</strong>segno stesso e senza vedere su che cosa si era concentrata la signora Cristiana fa girare la<br />

pagina scelta e il suo <strong>di</strong>segno in modo che tutti i presenti li osservino per pochi minuti, alla fine si fa riconsegnare i documenti per<br />

bruciarli <strong>di</strong>mostrando la non permanenza delle cose come fanno i monaci tibetani.<br />

Dott.ssa Paola Lamonica


<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />

Una “Fabrica” <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong><br />

Personaggi, storie ed immagini <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma<br />

Oh dolce primavera<br />

L’ i n v e r n o<br />

era finalmente<br />

finito<br />

e la natura prepotente<br />

esplodeva con<br />

tutta la sua forza, ricopriva<br />

<strong>di</strong> colori e <strong>di</strong> profumi<br />

pianure, valli e<br />

<strong>di</strong> Sandro Anselmi<br />

colline, ed il tiepido<br />

sole risvegliava i prati che guardavano rincorrersi<br />

le farfalle festanti. Nel cielo giravano<br />

le ron<strong>di</strong>ni che, a sera, accovacciate nei<br />

vecchi ni<strong>di</strong> facevano capolino al magico<br />

tramonto ed ai suoi meravigliosi colori.<br />

Frotte <strong>di</strong> bambini festanti riprendevano i<br />

giochi già interrotti all’arrivo dei primi fred<strong>di</strong>,<br />

e non si stancavano <strong>di</strong> correre e schiamazzare<br />

e ridere fino ai rintocchi della<br />

campana dell’ “or de notte”.<br />

Anche i vecchi, scampati alla rigi<strong>di</strong>tà dell’inverno,<br />

assaporavano con me<strong>di</strong>cale parsimonia<br />

quel primo sole che, durante tutta<br />

la buia stagione, avevano tanto sognato <strong>di</strong><br />

rivedere. Ce l’avevano fatta e si riappropriavano<br />

ora della vecchia panchina.<br />

Gli occhi stanchi ed abbagliati dal chiarore<br />

del mezzogiorno, non smettevano, però, <strong>di</strong><br />

guardare con avi<strong>di</strong>tà alla vita, quasi a<br />

volersi fissare nella mente ogni foglia ed<br />

ogni fiore. Bisognava rigenerare pensieri e,<br />

magari, nutrire ancora piccoli sogni.<br />

L’acqua limpida e fresca dei ruscelli <strong>di</strong>ssetava<br />

i colombi che si rincorrevano nei fienili<br />

e tubavano ai nuovi amori. Tutto gioiva,<br />

tutto fluiva e tutto scorreva e si fissava<br />

nella memoria, per vivere, oggi, nei ricor<strong>di</strong>.<br />

Bei colori, intensi profumi… oggi non più.<br />

Non ci sono più occhi per sognare, ma per<br />

guardare con timore e pavida ritrosia<br />

anche la primavera. Quando potremo tornare<br />

a guardarla con sguardo bambino e<br />

sereno?<br />

Panorama <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma (VT)<br />

foto <strong>di</strong> Beatrice Spallacci


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Pronto per il<br />

Campionato<br />

Italiano<br />

Seat Ibiza Cup.<br />

Federico Toni, classe 1988, è un giovane<br />

pilota. Inizia ad appassionarsi a questo<br />

sport non troppo presto, come afferma<br />

lui, all’età <strong>di</strong> circa un<strong>di</strong>ci anni, quando<br />

comincia a pregare i suoi genitori affinché<br />

lo accompagnino nelle piste da corsa più<br />

vicine, per accostarsi ai go-kart, che sono<br />

il primo passo verso il mondo dei motori.<br />

Le gare cominciano ad arrivare all’età <strong>di</strong><br />

19 anni, quando dopo aver effettuato il<br />

primo attesissimo test, Federico viene<br />

ingaggiato dalla Seat, che giu<strong>di</strong>ca buona<br />

la sua prestazione in pista. Gli si presenta,<br />

poi, anche una breve esperienza in<br />

formula tre, decisamente <strong>di</strong>versa dal rally<br />

e molto più simile, invece, alla Formula 1,<br />

obbiettivo, questo, ormai sfumato per<br />

Federico, sia per una questione <strong>di</strong> età ,<br />

sia, <strong>di</strong>ciamola tutta, per una questione <strong>di</strong><br />

denaro, perché per arrivare a quel livello<br />

c’è bisogno <strong>di</strong> buoni sponsor alle spalle.<br />

Ma il primo amore non si <strong>di</strong>mentica mai.<br />

Ed infatti eccolo <strong>di</strong> nuovo in pista nel<br />

Campionato Italiano Seat Ibiza Cup.<br />

“Ho già provato la macchina sul circuito <strong>di</strong><br />

Franciacorta e devo <strong>di</strong>re che l’ho trovata<br />

una macchina <strong>di</strong>vertente da guidare e allo<br />

stesso tempo <strong>di</strong>fficile da portare al limite.<br />

– ci <strong>di</strong>ce Fedrico - Sono molto fiducioso<br />

per la gara <strong>di</strong> Vallelunga, che si terrà il 5-<br />

6 maggio sul circuito <strong>di</strong> Campagnano<br />

Romano, sia perché la pista mi piace<br />

molto, ma soprattutto perchè è “la gara<br />

<strong>di</strong> casa”, nella quale tutti gli anni l’affluenza<br />

<strong>di</strong> pubblico è notevole, nonostante le<br />

gare vengano anche trasmesse in <strong>di</strong>retta<br />

tv”. E’ proprio durante questo breve<br />

incontro che il nostro pilota esprime il<br />

desiderio <strong>di</strong> non voler parlare tanto <strong>di</strong> lui,<br />

quanto più <strong>di</strong> voler invece dare informazioni<br />

utili agli interessati ed ai curiosi su<br />

come avvicinarsi a questo mondo e sui<br />

retroscena, che <strong>di</strong> solito mai nessuno racconta.<br />

Cos’è un test?<br />

Partendo dal presupposto che si tratta <strong>di</strong><br />

uno sport costoso e <strong>di</strong>fficile, sia psicologicamente<br />

che fisicamente, un pilota è un<br />

atleta a tutti gli effetti, già dal karting<br />

(per intenderci i go-kart da competizione).<br />

Collo, braccia e spalle sono messi<br />

molto sotto pressione ed è dura riuscire a<br />

completare <strong>di</strong>versi giri veloci se non si è<br />

abbastanza preparati fisicamente. Il test<br />

è il primo<br />

esame che il<br />

pilota deve<br />

effettuare,<br />

dove viene<br />

scrutato e valutato sotto tutti i punti <strong>di</strong><br />

vista. E’ uno step obbligatorio per portarti<br />

alle gare, è il mezzo col quale “convinci”<br />

la squadra che sei TU quello che devono<br />

scegliere. Già durante un test ti trovi<br />

spesso a doverti confrontare in pista con<br />

vetture al tuo stesso livello e piloti più o<br />

meno esperti <strong>di</strong> te, acquisti esperienza e<br />

impari sempre più cose, ad ogni test in<br />

più che effettui, nel motorsport l’esperienza<br />

è fondamentale, più sei alla guida<br />

più impari. Da lì si apre la strada alle<br />

gare…<br />

Chi può accedervi e come avviene il<br />

primo contatto con la squadra?<br />

Solitamente per effettuare un test accade<br />

che ti contatti una squadra o viceversa. Si<br />

prendono accor<strong>di</strong> per la pista, il giorno, la<br />

durata del test, i set <strong>di</strong> gomme che si<br />

intende utilizzare. Il giorno prima del test<br />

“si fa il se<strong>di</strong>le”, frase gergale che sta a<br />

significare che il team preparerà la macchina<br />

su misura per te, quin<strong>di</strong> a seconda<br />

<strong>di</strong> altezza, peso, numero <strong>di</strong> scarpe (il se<strong>di</strong>le<br />

della macchina sarà fatto su misura e<br />

la pedaliera spostata a seconda della tua<br />

altezza). Per intenderci un pilota <strong>di</strong> 1.80<br />

m e 46 <strong>di</strong> piede non potrà mai guidare su<br />

una macchina preparata per un pilota <strong>di</strong><br />

1.60m e viceversa). Il giorno seguente si<br />

scende in pista per il test solitamente<br />

sono presenti il team manager, piloti,<br />

meccanici, ingegneri in quantità variabile<br />

a seconda della composizione del team.<br />

Prima <strong>di</strong> scendere in pista verranno date<br />

al pilota tutte le in<strong>di</strong>cazioni generali sulla<br />

macchina, sul funzionamento del cambio,<br />

volante, e sistemi elettronici. Se necessario,<br />

si stu<strong>di</strong>a la pista e le traiettorie (questo<br />

se il pilota non conosce la pista). In tal<br />

caso c’è anche quella da imparare.<br />

Cosa si richiede al pilota?<br />

Una volta effettuato un test e provata la<br />

macchina si vede quello che è il riscontro<br />

cronometrico e i risultati generali del<br />

test. Ti vengono chieste le impressioni e<br />

la valutazione generale e se hai convinto<br />

la squadra e sei andato forte ci sono le<br />

con<strong>di</strong>zioni per poter effettuare un campionato<br />

o quantomeno qualche gara, poi<br />

quello <strong>di</strong>pende molto dal budget del pilota<br />

e/o della squadra e da eventuali sponsor.<br />

Quin<strong>di</strong> accade spesso che un pilota<br />

magari sia talentuoso ma che per vari<br />

motivi sia costretto a rinunciare a offerte<br />

allettanti a causa <strong>di</strong> budget insufficiente.<br />

Se, invece, ci sono le con<strong>di</strong>zioni, ci si iscrive<br />

ad un campionato o un evento e si<br />

cerca <strong>di</strong> fare del proprio meglio, ovviamente<br />

l’obiettivo è quello della vittoria.<br />

Cosa si intende per “convincere la<br />

squadra”?<br />

Convincere la squadra vuol <strong>di</strong>re molte<br />

cose, innanzitutto la cosa più importante:<br />

essere veloci. Anche se in un primo<br />

approccio con la macchina ti <strong>di</strong>ranno <strong>di</strong><br />

andare piano e fare tutte le cose per bene<br />

per ragioni <strong>di</strong> sicurezza, un pilota sa che<br />

l’obiettivo principale è andare veloce, ed<br />

è quello che deve <strong>di</strong>mostrare al team, <strong>di</strong><br />

saperlo fare senza commettere errori:<br />

niente uscite <strong>di</strong> pista e, se possibile, niente<br />

testacoda. Vengono così valutati i<br />

tempi sul giro, gli errori (che devono<br />

essere il meno possibile), la velocità , la<br />

sensibilità nella guida e la capacità poi <strong>di</strong><br />

saper riportare le sensazioni alla squadra<br />

per quello che riguarda frenata, assetto e<br />

comportamento generale della vettura. Il<br />

team e i meccanici, (che saranno poi i<br />

TUOI meccanici in gara, quelli che si<br />

prenderanno cura <strong>di</strong> te in ogni particolare<br />

e che ti stringeranno le cinture fino al<br />

momento prima <strong>di</strong> partire) devono potersi<br />

fidare <strong>di</strong> quello che tu gli <strong>di</strong>ci, delle sensazioni<br />

che gli riporterai una volta fuori<br />

della macchina e delle in<strong>di</strong>cazioni che gli<br />

dovrai dare per riuscire ad apportare<br />

quelle mo<strong>di</strong>fiche che ti permetteranno <strong>di</strong><br />

andare più forte ed abbassare il tempo sul<br />

giro. Per tale motivo è importante anche<br />

la valutazione del feeling che si viene a<br />

creare tra pilota e meccanici. Tutti questi<br />

fattori contribuiscono alla riuscita o meno<br />

del test.<br />

La buona riuscita del test è necessaria<br />

ma non sempre sufficiente ad<br />

accedere alle gare, non è vero?<br />

Per effettuare un campionato è necessario<br />

possedere un budget che copra le<br />

spese che una competizione comporta:<br />

dalla iscrizione alle gomme, carburante,<br />

ricambi, ecc. Per questo è molto importante<br />

poter trovare degli sponsor che credano<br />

nel progetto e vogliano avere visibilità<br />

. Molti campionati oggi hanno una<br />

copertura televisiva <strong>di</strong> elevato livello, perciò<br />

un eventuale sponsor ne avrebbe un<br />

rientro notevole in termini <strong>di</strong> visibilità . Per<br />

quanto riguarda l’entità del budget<br />

necessario, questo <strong>di</strong>pende dalle categorie.<br />

Ci sono campionati più costosi e meno<br />

costosi.<br />

Ermelinda Benedetti


<strong>Campo</strong> de’ fiori 43<br />

Il mio angolo <strong>di</strong> Para<strong>di</strong>so<br />

a cura <strong>di</strong><br />

Catello Masullo<br />

TITOLO: IL MIO ANGOLO DI PARADISO (A Little Bit of Heaven)<br />

REGIA : Nicole Kassell<br />

INTERPRETI PRINCIPALI:<br />

Kate Hudson<br />

Marley Corbett<br />

Gael García Bernal Dott. Julian Goldstein<br />

Lucy Punch<br />

Sarah Walker<br />

Kathy Bates<br />

Beverly Corbett<br />

Treat Williams<br />

Jack Corbett<br />

Romany Malco Peter Cooper<br />

Rosemarie DeWitt Renee Blair<br />

Whoopi Goldberg God<br />

Steven Weber<br />

Rob Randolph<br />

Peter Dinklage Vinnie<br />

<strong>Al</strong>an Dale<br />

Dott. Sanders<br />

Johann Urb<br />

Doug<br />

ORIGINE: USA<br />

DISTRIBUZIONE: MOVIEMAX<br />

DURATA: 106’<br />

SOGGETTO: COMMEDIA ROMANTICA E MELODRAMMATICA<br />

Marley Corbett è una giovane donna in<br />

carriera. Per evitare delusioni d’amore non<br />

stabilisce legami affettivi con nessuno dei<br />

suoi pur semi-stabili compagni <strong>di</strong> letto.<br />

Quando le viene <strong>di</strong>agnosticata una grave<br />

malattia è portata a riconsiderare in modo<br />

molto <strong>di</strong>verso il lato sentimentale della<br />

vita. E si renderà conto <strong>di</strong> provare un forte<br />

sentimento per il giovane me<strong>di</strong>co che la<br />

cura, il Dott. Julian Goldstein. Ma ha ancora<br />

paura ad innamorarsi...<br />

FRASI DAL CINEMA<br />

“Puoi esprimere 3 desideri.<br />

Voglio volare.<br />

Fatto!<br />

Dai! <strong>Al</strong>lora voglio un milione <strong>di</strong> dollari!<br />

Si. Ma devi sapere che te ne resteranno solo 500.000, detratte le tasse.<br />

Ma i desideri si esprimo la netto delle tasse!<br />

Non voglio avere guai con il fisco!”. (Gael García Bernal e Kate Hudson).<br />

“Cosa fa un musicista con due uova in mano? Due uova strapazzate!”. (Gael García<br />

Bernal a Kate Hudson).<br />

Opera seconda <strong>di</strong> Nicole Kassell dopo<br />

“The Woodsman” del 2004. Non è andata<br />

meglio della prima volta. Il film è un centone<br />

cinematografico <strong>di</strong> stereotipi. Che ti<br />

verrebbe voglia <strong>di</strong> alzarti ed andar via. Ma<br />

io non lo faccio mai. Per principio. A meno<br />

che , come purtroppo avviene spesso nei<br />

sempre più affollati festival <strong>di</strong> cinema, non<br />

debba correre ad una conferenza stampa,<br />

oppure a vedere un film <strong>di</strong> maggiore interesse.<br />

Vedendo fino in fondo questa comme<strong>di</strong>ola,<br />

melodrammatica e, <strong>di</strong>ciamolo,<br />

anche un po’ ricattatoria, qualcosa che<br />

rasenta la sufficienza la si può anche trovare.<br />

Qualche battuta azzeccata. Molta<br />

professionalità nella confezione e nella<br />

recitazione, specie negli incolpevoli comprimari.<br />

Ed un finale solare e non banalissimo,<br />

in fin dei conti.<br />

“Non ho mai trovato qualcuno che parla tanto come te, e non <strong>di</strong>ce niente allo stesso<br />

tempo!”. (Gael García Bernal a Kate Hudson).<br />

“Mi ha chiamato l’Agenzia per venire qui stasera : Escort Speciali!<br />

Mi <strong>di</strong>spiace, ve<strong>di</strong> io…<br />

Aspetta per decidere <strong>di</strong> conoscere il mio soprannome : angolo <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so!”. (il nano<br />

gigolò e Kate Hudson).<br />

“Lo sai perché è brutto essere un uovo?<br />

Mi arrendo.<br />

Perché ti sbattono una sola volta, ti succhiano una sola volta, ci vogliono 10 minuti<br />

perché <strong>di</strong>venti duro e solo 3 perché <strong>di</strong>venti morbido, e poi devi <strong>di</strong>videre la casa con<br />

altri 11. Ma la cosa peggiore è che l’unica persona che si sia seduta sulla tua faccia è<br />

tua madre!”. (Gael García Bernal a Kate Hudson).<br />

“Una coppia <strong>di</strong> anziani va dal dottore che <strong>di</strong>ce a lui : dobbiamo fare un po’ <strong>di</strong> controlli,<br />

mi serve un campione <strong>di</strong> urina, <strong>di</strong> sangue, <strong>di</strong> feci e <strong>di</strong> sperma. Cosa? Dice l’uomo alla<br />

moglie, non avendo sentito bene. La moglie, allora, gridando : ha detto che vuole le<br />

tue mutande!”. (Gael García Bernal a Kate Hudson).<br />

VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 6 (quasi)<br />

Leggenda: CAPOLAVORO **** quattro stelle: equivalente in decimi : 10 / DA NON PERDERE *** tre stelle : equivalente in decimi : 8<br />

DISCRETO ** due stelle : equivalente in decimi : 6 / DA EVITARE * una stella : equivalente in decimi: insufficiente: meno <strong>di</strong> 6


44 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Le storie <strong>di</strong><br />

Max<br />

Lucio Dalla<br />

Grande appassionato <strong>di</strong> musica Jazz, inizia la sua carriera artistica suonando il clarinetto nei Flippers<br />

Improvvisa la sua<br />

morte, ha lasciato<br />

tutti increduli. Lo avevamo<br />

visto solo qualche<br />

giorno prima al<br />

Festival <strong>di</strong> Sanremo<br />

insieme al giovanissimo<br />

cantautore Pier<br />

<strong>di</strong> Sandro Anselmi<br />

Davide Carone, presentare<br />

il brano<br />

“Nanì ”. E poi, forse, anche per il suo<br />

modo sempre così singolare ed un po’<br />

buffo <strong>di</strong> presentarsi in pubblico, mai mesto<br />

ed afflitto, ma sempre con un pizzico <strong>di</strong><br />

allegria ed ironia, non ci saremmo immaginati<br />

questo momento. Tutto il loro affetto<br />

glielo hanno <strong>di</strong>mostrato gli innumerevoli<br />

fan, proprio quello che Lucio Dalla meritava.<br />

Nato il 4 marzo del 1943 a Bologna (data<br />

che sarà anche il titolo del suo primo vero<br />

successo <strong>di</strong>scografico), perderà il padre<br />

all’età <strong>di</strong> soli sette anni e sarà cresciuto<br />

dalla madre Iole Melotti, proprietaria <strong>di</strong><br />

una sartoria, che sceglie per lui una corretta<br />

istruzione presso il Collegio Vescovile<br />

Pio X a Treviso, dove il piccolo Lucio <strong>di</strong>mostra<br />

le sue capacità artistiche esibendosi<br />

nelle prime recite scolastiche. Impara, da<br />

auto<strong>di</strong>datta, a suonare la fisarmonica e poi<br />

il clarinetto, ed ascolta molta musica jazz,<br />

grazie anche ad un suo vicino <strong>di</strong> casa.<br />

<strong>Al</strong>l’età <strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci anni risalgono le partecipazioni<br />

alle prime rassegne jazz e l’esperienza<br />

con la Reno Jazz Gang, <strong>di</strong> cui fa<br />

parte anche il futuro regista Pupi Avati. La<br />

sua bravura emerge, però, grazie alla<br />

Second Roman New Orleans Jazz Band,<br />

con la quale registra il <strong>di</strong>sco Telstar. A<br />

venti anni entra a far parte dei Flippers, un<br />

gruppo <strong>di</strong> estrazione jazz, ma che ama<br />

riprendere brani classici per rivisitarli con<br />

suoni moderni, adattandoli soprattutto ai<br />

balli del momento. Con loro Lucio, al clarino,<br />

registra l’album Arrivano i mostri, la cui<br />

voce solista è quella <strong>di</strong> Edoardo Vianello,<br />

col quale Dalla registra anche<br />

Abbronzatissima, I Watussi, Hully Gully in<br />

<strong>di</strong>eci e Il peperone. Nel 1963 il gruppo<br />

partecipa al Cantagiro, accompagnando<br />

proprio Vianello ne I watussi, ma l’anno<br />

successivo Lucio abbandona i Flippers per<br />

presentarsi da solo col brano Lei (non è<br />

per me), inciso anche nella versione inglese<br />

Careless Love, da Ray Charles. Ma,<br />

nonostante i critici sembrino apprezzare<br />

questo Dalla prima maniera, il pubblico no,<br />

tanto da farlo arrivare sempre ultimo classificato<br />

per tutte le tappe del Cantagiro<br />

’64, dove gareggia nel girone B riservato<br />

agli emergenti. Durante le sue esibizioni<br />

volano anche fischi ed insulti, tanto da<br />

demoralizzare il giovane cantante, che<br />

viene però spronato da Gino Paoli, con il<br />

quale si erano conosciuti nella precedente<br />

e<strong>di</strong>zione, dove il genovese proponeva il<br />

brano Sapore <strong>di</strong> sale e Dalla, lo ricor<strong>di</strong>amo,<br />

era in gara con i Flippers che accompagnavano<br />

Vianello nell’interpretazione de I<br />

watussi. Tra una tappa e l’altra, infatti, i<br />

concorrenti trascorrevano il tempo a cantare<br />

tra loro e Paoli aveva avuto modo <strong>di</strong><br />

apprezzare le qualità vocali <strong>di</strong> Dalla, tanto<br />

da presentarlo ai <strong>di</strong>scografici della RCA,<br />

alla quale, in quel momento, entrambi<br />

appartenevano. Sarà, infatti, la Arc, nuova<br />

etichetta della più nota casa <strong>di</strong>scografica,<br />

de<strong>di</strong>cata esclusivamente ai giovani emergenti,<br />

a produrre il qurantacinque giri contenente<br />

il brano <strong>di</strong> Dalla Lei (non è per<br />

me), che poco era piaciuto al pubblico nel<br />

Cantagiro del ’64. Sul retro, Ma questa<br />

sera, versione italiana <strong>di</strong> Hey, little girl <strong>di</strong><br />

Major Lance, tradotta da Bardotti.<br />

Dalla non può ancora minimamente<br />

immaginare cosa gli riserverà il suo futuro<br />

musicale.<br />

Continua sul prossimo numero...


<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />

IN MEMORIA DEL PROF. LUIGI PAOLELLI<br />

1926 – 2012<br />

Il Professor LUIGI PAOLELLI, insegnante,<br />

ceramista e pittore, nasce a Civita<br />

Castellana nel 1926.<br />

Compiuti gli stu<strong>di</strong> artistici prima<br />

nell’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Civita Castellana e<br />

successivamente presso il Liceo Artistico <strong>di</strong><br />

Via Ripetta in Roma, si de<strong>di</strong>ca giovanissimo<br />

all’insegnamento: nel 1949 è nominato<br />

dal sindaco Enrico MINIO, insieme a<br />

Plinio Zenoni e Luigi Car<strong>di</strong>nali, tra i primi<br />

docenti della Scuola Me<strong>di</strong>a Pubblica <strong>di</strong><br />

Civita Castellana; nello stesso anno è<br />

nominato docente <strong>di</strong> Discipline Plastiche<br />

presso il locale Istituto d’Arte, dove rimane<br />

fino agli anni ’60 prima della sua nomina a<br />

Preside dell’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Salerno, dove<br />

rimane fino al 1984.<br />

Nel 1948 con la sua partecipazione alla<br />

Rassegna Nazionale <strong>di</strong> Arti Figurative promossa<br />

dalla Quadriennale <strong>di</strong> Roma, inizia<br />

una folgorante carriera artistica con una<br />

serie <strong>di</strong> presenze a importanti rassegne<br />

nazionali fra cui le Quadriennali <strong>di</strong> Roma<br />

del 1951, 1955 e 1959 e i Premi Spoleto<br />

del 1954 e 1956 e le mostre <strong>di</strong> “arte contemporanea<br />

nell’abitazione”, svoltesi a<br />

Roma nel1955 e 1956.<br />

Nel 1958 e 1964, allestisce a Viterbo presso<br />

la Galleria d’Arte “il Camino”, una serie<br />

<strong>di</strong> importanti rassegne che riscuotono<br />

imme<strong>di</strong>ati consensi dalla critica.<br />

Nel 1953 si classifica al secondo posto al<br />

Premio <strong>di</strong> Pittura “Città <strong>di</strong> Viterbo”.<br />

Vince, inoltre, importanti premi a Magliano<br />

Sabina, Acquapendente e Civita<br />

Castellana.<br />

Nel 1968 è il vincitore della VII e<strong>di</strong>zione<br />

del Premio Casciano a Seiano.<br />

Nel 1978 ottiene il 1° premio alla<br />

Rassegna <strong>di</strong> Pittura <strong>di</strong> Minori de<strong>di</strong>cata a<br />

Lisa Krugell.<br />

Tra il 1971 e il 1978 tiene una serie <strong>di</strong><br />

importanti personali presso le più famose<br />

Gallerie d’Arte Italiane: “Quattro Pittori<br />

Salernitani” alla galleria “Nuova Sfera” <strong>di</strong><br />

Milano, Collettiva alla Galleria “Il<br />

Cavalletto”<strong>di</strong> Catania e la Personale al<br />

Centro d’Arte Pietro Scopetta <strong>di</strong> Amalfi.<br />

Dal 1948 al 1958, prima della sua definitiva<br />

partenza per Salerno, il professore<br />

Civita Castellana. Fine anni ‘50. <strong>Al</strong>cuni insegnanti dell’Istituto Statale d’Arte.<br />

Da sx: Luigi Boldrini, segretario, Remo Crestoni, <strong>Al</strong>fio De Angelis, Nello Nelli, Plinio Zenoni,<br />

Fernando Piergentili e Luigi Paolelli.<br />

lascia a Civita Castellana una serie <strong>di</strong><br />

importanti opere: la serie dei Trittici e dei<br />

Pannelli in ceramica per la Chiesa <strong>di</strong> San<br />

Lorenzo in Via Attilio Bonanni e il restauro<br />

dell’abside con opere in ceramica della<br />

Chiesa <strong>di</strong> San Benedetto in Via Vincenzo<br />

Ferretti.<br />

Nei <strong>di</strong>pinti della Chiesa <strong>di</strong> San Lorenzo raffigura<br />

ad altezza naturale importanti Santi<br />

della Chiesa, raggiungendo eccelsi livelli <strong>di</strong><br />

perfezione formale e pittorica nella rappresentazione<br />

dei dettagli anatomici e naturali,<br />

collocando le stesse figure su un fondo<br />

dorato da cui emergono in tutta la loro<br />

bellezza.<br />

Nel Portico della Chiesa sono collocati,<br />

invece,i tre pannelli in ceramica raffiguranti<br />

San Giovanni Battista, San Lorenzo e il<br />

Cristo Bene<strong>di</strong>cente collocato in corrispondenza<br />

dell’ingresso principale, opere in<br />

ceramica realizzate dal professore e dagli<br />

allievi dell’Istituto d’Arte.<br />

Nella Chiesa <strong>di</strong> San Benedetto in Via<br />

Ferretti, interviene sull’abside interna,<br />

modellando l’andamento curvilineo della<br />

stessa con una serie <strong>di</strong> rivestimenti in ceramica<br />

dorata e ponendo ai lati dell’antico<br />

crocifisso ligneo le figure <strong>di</strong> importanti<br />

santi della chiesa.<br />

Con la morte del professor Paolelli, si chiude<br />

una irripetibile stagione artistica e culturale<br />

<strong>di</strong> Civita Castellana.<br />

Prof. Enea Cisbani


46<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

RACCOLTI PER L’A.T.A.M.O. 1.146,40 , GRAZIE AL<br />

CALENDARIO 2012 DI CAMPO DE’ FIORI<br />

E’ con grande piacere e sod<strong>di</strong>sfazione che pubblichiamo<br />

la lettera <strong>di</strong> ringraziamento consegnataci<br />

dal Prof. Luigi Cimarra, in qualità <strong>di</strong> presidente<br />

dell’A.T.A.M.O. <strong>di</strong> Civita Castellana.<br />

Da parte nostra un ringraziamento sentito, oltre a<br />

tutti coloro che che con le proprie offerte hanno<br />

permesso il raggiungimento <strong>di</strong> questa somma, va<br />

ancora una volta agli sponsor che hanno consentito<br />

la realizzazione del calendario ed ai lettori che<br />

hanno inviato le proprie foto. Ci auguriamo che il<br />

Calendario <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori possa <strong>di</strong>venire una<br />

consuetu<strong>di</strong>ne, per aiutare ogni anno le associazioni<br />

<strong>di</strong> volontariato impegnate nel sociale.<br />

SOSIA<br />

Un assiduo ed<br />

affezionato lettore<br />

della<br />

nostra rivista,<br />

Elio Mosca da<br />

Bronzolo (BZ),<br />

ha notato e ci<br />

ha segnalato<br />

una curiosa<br />

somiglianza tra<br />

il musicista<br />

Il musicista americano Joseph <strong>Al</strong>essi<br />

Il nostro collaboratore Sandro <strong>Al</strong>essi, con Antonella Clerici<br />

a m e r i c a n o<br />

Joseph <strong>Al</strong>essi ed il nostro collaboratore Sandro <strong>Al</strong>essi. Per uno strano caso del destino, alla somiglianza<br />

fisica si assomma una identità <strong>di</strong> cognomi. Nonostante la <strong>di</strong>stanza tra Italia ed USA, non ci<br />

sarà mica una lontana parentela tra i due?? Entrambi sono, tra l’altro, gran<strong>di</strong> appassionati <strong>di</strong> musica!


VI° RASSEGNA NAZIONALE<br />

DI TEATRO<br />

PREMIO “ARCO D’ORO” 2012<br />

Siamo giunti quasi al termine dell’ambitissima<br />

rassegna teatrale, che ha visto protagoniste<br />

compagnie provenienti da tutta Italia, in<br />

lizza per il prestigioso “Arco d’Oro”, opera<br />

del pittore Fer<strong>di</strong>nando Sciarrini, raffigurante<br />

l’Arco <strong>di</strong> Giove <strong>di</strong> Falerii Novi. Tra i premi<br />

da consegnare, durante la serata <strong>di</strong> gala,<br />

anche quello “Speciale della Stampa” che<br />

viene assegnato dal nostro giornale alla<br />

rappresentazione che a giu<strong>di</strong>zio della Giuria<br />

ha avuto le migliori recensioni. Da non perdere,<br />

dunque l’appuntamento conclusivo<br />

delle premiazioni , previsto per sabato 14<br />

aprile sempre alle 17,30 al Teatro Palarte<br />

<strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma, ad ingrasso gratuito!<br />

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più importanti<br />

Benvenuta Primavera: un week end de<strong>di</strong>cato a fiori, arte, storia.<br />

FIORInellaROCCA. Mostra mercato <strong>di</strong> piante rare<br />

Lonato del Garda (Brescia) - Rocca Visconteo-Veneta, 14-15 aprile 2012<br />

“Floreali follie - L’arte del far <strong>di</strong> cappello con i fiori”: questa una delle tante curiosità che accoglierà i visitatori <strong>di</strong> Fiori nella Rocca, raffinata mostra<br />

mercato <strong>di</strong> piante rare allestita nella straor<strong>di</strong>naria cornice della Rocca visconteo-veneta <strong>di</strong> Lonato del Garda (Brescia). Giunta alla sua quinta e<strong>di</strong>zione, la<br />

manifestazione si terrà sabato 14 e domenica 15 aprile 2012 nei gran<strong>di</strong> spazi racchiusi dalle possenti mura me<strong>di</strong>evali del castello <strong>di</strong> Lonato, <strong>di</strong>chiarato<br />

nel 1912 Monumento Nazionale, da cui si gode un’impareggiabile vista sul bacino del basso lago <strong>di</strong> Garda. Grazie all’idea del Garden Club <strong>di</strong> Brescia, il complesso<br />

monumentale della Fondazione Ugo Da Como – all’interno del quale si trova la Rocca - accoglierà i più importanti vivaisti italiani e stranieri, appassionati<br />

coltivatori e ricercatori <strong>di</strong> essenze rare, tra cui i più noti produttori <strong>di</strong> erbacee perenni (Azienda Agricola Priola <strong>di</strong> Treviso), rose (Rose Barni <strong>di</strong><br />

Pistoia), peonie (Vivai delle Commande <strong>di</strong> Carmagnola – Torino), piante aromatiche, me<strong>di</strong>cinali e orticole particolari (Azienda Agricola Gramaglia <strong>di</strong><br />

Collegno – Torino), agrumi, ulivi e palmizi (Lemon Flor <strong>di</strong> Vigliatore – Messina), pelargoni a foglia profumata, imperiali e miniatura (Il Peccato<br />

Vegetale <strong>di</strong> Usmate Velate – Monza Brianza), iris (L’insolito giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Solferino – Mantova) e lavande (Azienda Agricola Ratto <strong>di</strong> <strong>Al</strong>benga – Savona).<br />

ALCUNI APPUNTAMENTI DI FIORI NELLA ROCCA 2012<br />

Lezioni, mostre, visite guidate, presentazioni, conferenze<br />

Sabato 14 e Domenica 15 aprile dalle 10 alle 18<br />

Visite guidate alla Casa-museo e Biblioteca <strong>di</strong> Ugo Da Como Fiori d’arte… Gli ambienti della casa-museo vedranno la presenza <strong>di</strong> alcune creazioni artistiche<br />

<strong>di</strong> Gherardo Frassa: dal suo laboratorio milanese sono prodotti originali opere che recuperano la concezione futurista dei Fiori <strong>di</strong> latta<br />

Sabato 14 aprile e Domenica 15 aprile, dalle 10 alle 18<br />

Floreali follie - L’arte del far <strong>di</strong> cappello con i fiori Mostra organizzata dal Garden Club Brescia in collaborazione<br />

con la Fondazione Ugo Da Como. L’esposizione avvicinerà tutti alla scoperta <strong>di</strong> uno dei simboli che da secoli<br />

accompagna la storia dell’uomo, il cappello, ri<strong>di</strong>segnato in chiave floreale per l’occasione nelle magnifiche creazioni<br />

artistiche <strong>di</strong> Giusy Ferrari Cielo.<br />

Sabato 14 aprile, alle ore 10 – Cannoniera della Rocca<br />

Per conoscere e lavorare l’erba palustre Incontri con Ennio Donà riservati alle scuole (su prenotazione)<br />

Sabato 14 aprile, alle ore 16 – Giar<strong>di</strong>ni privati della Casa-museo del Senatore Ugo Da Como<br />

Giornata Speciale Garden: Ogni giar<strong>di</strong>no racconta una storia Incontro con… Delfina Rattazzi. Pomeriggio speciale<br />

de<strong>di</strong>cato alle Socie del Garden Club Brescia e <strong>di</strong> tutti i Garden italiani. <strong>Al</strong> termine dell’incontro<br />

saranno serviti the e tisane in foglia accompagnati da biscotteria e frolle <strong>di</strong> pasticceria (solo su prenotazione).<br />

Sabato 14 aprile, alle ore 18 – Sala del Capitano della Rocca<br />

Nuove letture. Presentazione del volume Enrico Carnevale Schianca, La cucina me<strong>di</strong>evale. Lessico, storia, preparazioni (Firenze, Leo S. Olschki E<strong>di</strong>tore, 2011),<br />

presentazione del libro con l’Autore<br />

Domenica 10 aprile, alle ore 11<br />

Conferenza La poetica dei Fiori <strong>di</strong> Latta. Gherardo Frassa <strong>di</strong>aloga con Orio Vergani<br />

Domenica 15 aprile, alle ore 10, alle 14 e alle 16<br />

Un Bouquet per la mia casa Lezioni gratuite <strong>di</strong> composizione floreale (prenotazione obbligatoria). Insegnante: Giusy Ferrari Cielo<br />

(Insegnante, <strong>di</strong>mostratrice e giu<strong>di</strong>ce internazionale IIDFA)<br />

Sabato 14 aprile dalle 15 e Domenica 15 aprile, dalle 9<br />

LonatoBì o, Mercato biologico nel cortile <strong>di</strong> Via Ugo Da Como<br />

Sabato 14 e Domenica 15 aprile, dalle 10 alle 17<br />

Vere fiorite. <strong>Al</strong>la scoperta degli antichi pozzi nelle più belle case <strong>di</strong> Lonato (in collaborazione con gli Assessorati al Commercio e alla<br />

Cultura del Comune <strong>di</strong> Lonato e dell’Associazione dei Commercianti <strong>di</strong> Lonato<br />

Sabato 14 e Domenica 15 aprile dalle 10 alle 18<br />

Hortus conclusus. Area de<strong>di</strong>cata ai bambini<br />

Programma completo su www.fiorinellarocca.it BIGLIETTO D’INGRESSO Euro 5,00 (ingresso all’area della rassegna, alla Rocca visconteo-veneta,<br />

al Museo Ornitologico e alla Mostra “Floreali follie”) Bambini fino a 12 anni gratis. La visita guidata alla Casa-museo <strong>di</strong> Ugo Da Como prevede un supplemento<br />

<strong>di</strong> Euro 3,00. Giornata Speciale Garden Euro 20,00 (riservato Soci Garden Club. ORARI DI APERTURA Dalle 9.00 alle 18.00


48<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Nel cuore<br />

Quella panchina in Piazza Grande….<br />

Spesso la contemporaneità ci fa perdere <strong>di</strong> vista la grandezza dei poeti che ci camminano<br />

affianco... Qualche volta ho, infatti, invi<strong>di</strong>ato, bonariamente, tutte quelle<br />

persone contemporanee, appunto, dei gran<strong>di</strong> Dante, Leopar<strong>di</strong>, Pascoli…<br />

Di una cosa però sono sicura: tra qualche anno, i posteri invi<strong>di</strong>eranno me...<br />

Proprio così.. ho avuto l’onore <strong>di</strong> aver compiuto un pezzetto della mia vita proprio<br />

in questo tempo in cui, Lucio Dalla, a mio parere, uno dei più gran<strong>di</strong> poeti<br />

contemporanei, ci ha regalato le sue più belle creazioni.<br />

Mi sono chiesta perché sto scrivendo queste righe proprio mentre Piazza Grande<br />

piange la sua “terza torre”. La risposta, che a prima lettura vi potrà sembrare<br />

paradossale, la trovo proprio nello scrivere, nel mio essere autrice: lo stupore,<br />

lo stupore che accompagna chi ha il dono <strong>di</strong> cantare e <strong>di</strong> scrivere, lo stupore <strong>di</strong><br />

chi riconosce la Potenza Divina in un fiore che sboccia, in una nuvola che<br />

corre in cielo, nel verde <strong>di</strong> un prato, lo stupore letto nei versi incisi nella memoria,<br />

nelle note <strong>di</strong> una canzone, nelle piazze gremite che sotto un cielo <strong>di</strong> quasi<br />

primavera accompagnano meste un viaggio... Perché è proprio in tutti questi momenti che<br />

si riconosce l’eternità che ci si rende conto che si è riusciti a fermare l’attimo, a rendere tutto immortale,<br />

a sconfiggere il silenzio catturando lo stupore, per regalarlo poi a chi ci legge o ci ascolta, trasmettendolo,<br />

anche a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tempo, con la stessa intensità dell’istante in cui noi l’abbiamo ricevuto e fermato. Ed è<br />

proprio quello che ha fatto Lucio Dalla in questi anni: ha scattato migliaia <strong>di</strong> istantanee ed ora ce le sta<br />

restituendo poco alla volta, grazie al grande album dei ricor<strong>di</strong> che chiamiamo vita, stupendoci come ha<br />

sempre fatto. In realtà, caro Lucio, come spesso è accaduto con le tue canzoni, anche oggi sei riuscito a trasformare<br />

questo tuo viaggio in una sorta <strong>di</strong> dono per chi ti ha sempre seguito e ascoltato, insomma, sei<br />

riuscito a stupirci un’ultima volta… 4 marzo 2012, ci hai regalato, infatti, un’ultima istantanea: sei lì sulla<br />

tua panchina che ora, caro Lucio, è una soffice nuvola, morbidosa e confortevole con la meravigliosa vista<br />

su quella Piazza Grande che tu amavi tanto.<br />

Letizia Chilelli<br />

Ciao dolce angelo… un anno è già passato<br />

“Scimmia” sei stata per noi una presenza in<strong>di</strong>spensabile, avevi le tue abitu<strong>di</strong>ni<br />

che <strong>di</strong>fficilmente cambiavi. Telefonavi a tutti per assicurarti che stessero<br />

bene, sei stata il filo conduttore con le persone a cui tenevi tanto… Non puoi<br />

immaginare quanto manchi quel tuo squillo. Dolce all’estremo, affidabile e sempre<br />

presente, cosa <strong>di</strong>rti <strong>di</strong> più, BELLA!!! Bellissima come una farfalla… hai volato<br />

tra noi per così breve tempo, poi una mattina <strong>di</strong> un anno fa te ne sei andata<br />

lasciando un bellissimo ricordo <strong>di</strong> te a TUTTI NOI.<br />

…Ora sei una degna stella del firmamento che ogni sera ammiriamo…<br />

Con Amore la tua cara Famiglia<br />

Evelina Manni<br />

8 Aprile 2011<br />

De<strong>di</strong>cato al mio papà Tommaso Ricci<br />

E’ ormai passato un anno da quando ci ha lasciati, immersi in questo immenso dolore per la sua mancanza improvvisa.<br />

Era, e per me lo è ancora, una persona stupenda, che merita il commosso ricordo <strong>di</strong> tutti coloro che lo hanno<br />

amato e che gli hanno voluto bene. Molte sono le persone che lo hanno conosciuto ed apprezzato nella sua vita,<br />

anche sul lavoro, a Civita Castellana ed in altri paesi dove ha prestato servizio, con estrema de<strong>di</strong>zione, nell’arma<br />

dei Carabinieri. E’ stato un bravissimo padre, un marito affettuoso, un figlio amorevole ed un grande lavoratore.<br />

Noi che soffriamo tanto per il vuoto che ci ha lasciato, possiamo solo ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per<br />

noi e prendere come esempio ciò che <strong>di</strong> buono c’era in lui. E, fidatevi della parola <strong>di</strong> una figlia, ce n’era veramente<br />

tanto! Viviamo nel suo ricordo con la speranza <strong>di</strong> incontrarci <strong>di</strong> nuovo!<br />

Papà ti vogliamo bene!<br />

La tua famiglia, Stefania, Gino e Angela.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

49<br />

Senza nome<br />

Come tempo fa<br />

scrissi una poesia pe’ papà<br />

ora lo faccio pe’ ‘n’andra persona<br />

che ve vojo fa ricordà.<br />

Se ve <strong>di</strong>co Lanfranco Varone Fiore<br />

de certo nun capite chi è.<br />

De sto nome<br />

ve rendo mejo l’idea<br />

se ve <strong>di</strong>co che conduceva<br />

un programma giù pe’<br />

Ra<strong>di</strong>o Orchidea?<br />

L’ora del liscio ‘o programma se chiamava<br />

da mezzogiorno all’una<br />

quando la moje ogn’una<br />

‘o pranzo al marito preparava.<br />

Tra ‘na marzucchetta e ‘n’valzerino<br />

a casa c’era sempre chi magnava<br />

‘no spaghetto co’ ‘m’bicchiere de vino.<br />

Ce sete arrivati<br />

“Gustavino”<br />

un altro personaggio civitonico<br />

assai <strong>di</strong>vino.<br />

A lui, non solo ra<strong>di</strong>o piaceva fare<br />

ma salire sopra il palco<br />

a presentare<br />

un comico o un cantante<br />

a quarche festa padronale<br />

co’ a cravatta e o vestito bono, a quanto pare<br />

che c’aveva portato a prima fija<br />

su all’altare<br />

pareva Pippo Baudo, era all’altezza della situazione.<br />

Ma ahimè co’ l’anni<br />

Peppe Rossi jè fregò la postazione,<br />

ma pe’ nun passa’ da vecchietto fesso<br />

<strong>di</strong>ceva che nun jè fregava<br />

e che era lo stesso.<br />

Ma appena poteva da gran maestro<br />

jè ‘m’boccava sopra ‘o parco<br />

co’ ‘na scusa o un pretesto.<br />

Lo stàvino a spetta’ quell’andri<br />

in Para<strong>di</strong>so insieme a tutti i Santi.<br />

Per fare un bello spettacolino,<br />

mancava solo Gustavino.<br />

La famiglia<br />

Bergamasco ringrazia<br />

Monia Rossi<br />

per questa bella<br />

poesia de<strong>di</strong>cata al<br />

loro caro Gustavino,<br />

recentemente<br />

scopmparso.<br />

Nella foto qui al lato,<br />

tratta dall’archivio<br />

fotografico della<br />

nostra rivista, lo<br />

ve<strong>di</strong>amo ritratto nella<br />

sua amata<br />

postazione a<br />

Ra<strong>di</strong>o Orchidea.<br />

Ciao Gustavino...


50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Abbiamo la fortuna <strong>di</strong> aver creato un’Associazione che “funziona” grazie alla Sua presidente Rita STORRI, grazie alle<br />

sue volontarie e grazie anche a chi si rivolge a noi, non solo per farci prendere e salvare cani e animali ma soprattutto per<br />

adottare poveri esseri che male non hanno fatto. Queste sono solo alcune delle meravigliose adozioni che l’Associazione<br />

ha fatto in queste ultime settimane ma ne contiamo a centinaia nel corso <strong>di</strong> questi 2 anni dopo la nascita della<br />

Associazione Incrociamolezampe. Noi vogliamo ringraziare comunque tutti coloro che ci chiamano per chiederci cuccioli da adottare<br />

o cani adulti o <strong>di</strong> grossa mole ( i più <strong>di</strong>fficili da far adottare!) e ricor<strong>di</strong>amo che prima <strong>di</strong> “comprare” un animale è bene rivolgersi a<br />

chi come noi si occupa <strong>di</strong> salvarli da una fine certa. Ricor<strong>di</strong>amo inoltre che abbiamo in pensione a pagamento trovatelli che sono<br />

con noi da più <strong>di</strong> un anno, trovati cuccioli e cresciuti in un box, ai quali non manca nulla ( cure, cibo, affetto delle volontarie) se non<br />

il calore <strong>di</strong> una casa e l’amore <strong>di</strong> una famiglia. Veniteci a trovare. Vi aspettiamo. Su appuntamento. 339.1123663.<br />

ELIDE Adottata<br />

E’ una segugetta, un anno circa, il corpo devastato da cicatrici... lembi<br />

<strong>di</strong> orecchie...mancanti. Per due settimane buone non ha mangiato...Le<br />

sono state prestate le prime cure. LEI NON POTEVA ESSERE PORTATA<br />

IN PENSIONE, LEI AVEVA BISOGNO DI UNO STALLO CASALINGO...<br />

Elide ha trovato tutto questo e il 19 marzo ha festeggiato l’ipotetico<br />

compleanno con la sua nuova famiglia. Grazie Signora Oriana!<br />

EMMA<br />

Si vede che essere la testimonial del Calendario dell’Associazione le ha<br />

portato fortuna! Emma, una delle nostre cagnette in cerca <strong>di</strong> casa ha<br />

trovato dopo mesi <strong>di</strong> attesa una famiglia amorevole che la cura in<br />

tutto e per tutto. Cane che sembrava in un primo momento “<strong>di</strong>fficile”<br />

ha trovato una casa nella quale le attenzioni sono molto per lei e serviranno<br />

a “piegare” un caratterino tutto suo. Sono davvero innamorati<br />

<strong>di</strong> lei....Buona vita piccola!<br />

LA PICCOLA NANA’ E’ STATA ADOTTATA<br />

Cogliamo l’occasione per ringraziare tutte le persone che<br />

hanno telefonato e scritto. Abbiamo ricevuto qualcosa come<br />

80/90 richieste d’adozione... sinceramente non ce l’aspettavamo.<br />

LA PICCOLINA NON HA NEANCHE 2 MESI, E’ STATA TROVATA A<br />

DUE PASSI DAL COMUNE, A CIVITA CASTELLANA (VT). AVEVAOREC-<br />

CHIE BARBARAMENTE RECISE, E ARCATE SOPRACCILIARI FERMATE AL<br />

CENTRO DELLA FRONTE, DA UNA CLIP.<br />

MAREMMANINA, SALVATA DAI VIGILI DEL FUOCO, ADOTTATA!!!<br />

Lei è Viola, ed è viva grazie al tempestivo arrivo e soccorso dei Vigili del Fuoco del Comando <strong>di</strong><br />

Civita Civita Castellana. La nostra presidente Rita Storri è stata avvertita telefonicamente da una<br />

signora che si trovava in prossimità del fiume Tevere, del lamento <strong>di</strong> cuccioli.. arrivata sul posto ci si<br />

rende conto che sarebbe stato impossibile recuperarli...<br />

Ringraziamo dal profondo del cuore i Vigili del Fuoco, per la loro tempestività , per il coraggio e<br />

senso del dovere, e il Sindaco, per averci concesso l’affido della cucciola.<br />

Finalmente vi siete decisi? E’ giunta l’ora <strong>di</strong> allargare la famiglia con un amico a 4 zampe? Per la precisione un cane... Perfetto!<br />

Ma... sicuri della vostra decisione? Un cane non e’ un soprammobile, necessita <strong>di</strong> cure, affetto, e’ una responsabilita’<br />

<strong>di</strong> cui occorre essere consapevoli. L’animale e’ innanzitutto un essere vivente e come tale va considerato; non lo si porta a<br />

casa convinti <strong>di</strong> potersene sbarazzare nel caso in cui non ci si trovi bene con lui, non lo si puo’ <strong>di</strong>menticare in un arma<strong>di</strong>o come un<br />

vestito passato <strong>di</strong> moda, e non lo si puo’ semplicemente ‘passare’ ad un amico. Per prima cosa la decisione deve coinvolgere<br />

tutta la famiglia: non esiste “lo pren<strong>di</strong>amo per il bambino” - anche perche’ proprio quest’ultimo dovra’ essere ‘educato’ alla convivenza<br />

con l’animale -, esiste che tutti i membri del nucleo famigliare desiderino accogliere il nuovo arrivato. Responsabilita’ significa:<br />

nutrirlo e curarlo - cibo, veterinario -, educarlo, non lasciarlo troppo solo - il cane necessita <strong>di</strong> compagnia - ma anche: raccogliere le<br />

sue feci, pulirlo...Non lasciatevi spaventare da quanto appena letto; in fondo si tratta <strong>di</strong> piccolezze <strong>di</strong> fronte alla gioia che<br />

puo’ darvi un amico a quattro zampe, e tutto quanto abbiamo in<strong>di</strong>cato come impegno e responsabilita’ si vive con naturalezza,<br />

senza sentirne il peso. Grazie per LORO!


Foto Mauro Topini<br />

Un augurio speciale ad<br />

Assunta Angeletti che il<br />

16 Marzo ha festeggiato i<br />

suoi straor<strong>di</strong>nari<br />

100 anni!<br />

Auguri a Stefania Sau<br />

per i suoi 50 anni,<br />

compiuti il 23 Marzo, dal<br />

figlio Iulian, dalla nuora<br />

Oan e dal nipotino Mattia<br />

Nicola.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />

La Redazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguri<br />

Tanti<br />

auguri <strong>di</strong><br />

buon<br />

compleanno<br />

a Leonardo<br />

D’Antoni<br />

che il 12<br />

aprile<br />

compie 9<br />

anni, dai genitori, i nonni e gli zii.<br />

Tantissimi<br />

auguri a<br />

Giorga che il<br />

14 Aprile<br />

festeggia il<br />

suo compleanno,<br />

da Giorgio,<br />

Luigi, Patrizia,<br />

Marco ed<br />

Elisabetta.<br />

27 Aprile. Per<br />

una volta mi<br />

sono ricordata<br />

<strong>di</strong> farti gli<br />

auguri!!<br />

Buon<br />

Compleanno<br />

Fratellone!!!<br />

A Patrizia<br />

Epifani che il<br />

23 Marzo<br />

ha compiuto<br />

50 anni,<br />

tantissimi<br />

auguri da<br />

tutti noi.........<br />

Lo sai chi<br />

siamo,<br />

vero????<br />

Auguri auguri auguri!<br />

Due volte<br />

venti anni:<br />

<strong>di</strong> cosa ti<br />

lamenti?<br />

A Gian Paolo<br />

Carosi che ha<br />

festeggiato il<br />

suo<br />

compleanno<br />

il 21 Marzo.<br />

Tanti sinceri<br />

auguri da<br />

parte <strong>di</strong> tutti<br />

noi….<br />

<strong>Al</strong>la piccola<br />

Giada<br />

Crescenzi che<br />

il 30 Marzo<br />

compie 4 anni,<br />

tanti auguri<br />

dalla mamma,<br />

dal papà, dai<br />

nonni e dagli<br />

zii.<br />

Tanti auguri<br />

<strong>di</strong> buon<br />

compleanno<br />

a Leonardo<br />

Picca <strong>di</strong><br />

Fabrica <strong>di</strong><br />

Roma che il<br />

10 Aprile<br />

compie 7<br />

anni, dalla<br />

sorella Luna, dal fratellino<br />

Samuele, dalla mamma Katia, dal<br />

papà <strong>Al</strong>essandro e dai nonni<br />

Franco ed Elena.<br />

Tanti auguri <strong>di</strong> buon compleanno a<br />

Lea Stefanucci che il 6 Febbraio<br />

ha compiuto 90 anni, da Anna ed<br />

<strong>Al</strong>berto.


52<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Oroscopo <strong>di</strong> Aprile<br />

by<br />

Cosmo<br />

ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile<br />

Il periodo è <strong>di</strong> quelli giusti<br />

per consolidare posizioni<br />

prese in passato.Accogliete<br />

con il dovuto raziocinio le<br />

critiche provenienti dai<br />

terzi, ma abbiate la capacità <strong>di</strong> filtrare<br />

quelle fatte a buon fine da quelle che<br />

potrebbero avere altri moventi.<br />

TORO 21 Aprile - 20 Maggio<br />

Siete davvero carichi <strong>di</strong><br />

forze in questo periodo e<br />

sembra davvero che nulla<br />

e nessuno possa fermare<br />

le vostre fervide e frequenti<br />

iniziative. Cercate <strong>di</strong> non esagerare<br />

con l’esuberanza e non perdere <strong>di</strong> vista i<br />

vostri veri obiettivi.<br />

GEMELLI 21 Maggio-21<br />

Giugno Questo aprile 2012<br />

è il mese giusto per fare<br />

nuove conoscenze e per<br />

non badare a moderazione.<br />

Abbiate il coraggio <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vertirni e sappiatelo fare con il vostro<br />

temperamento. Abbiate cura <strong>di</strong> chi vi sta a<br />

fianco e sappiate ricambiare le attenzioni.<br />

CANCRO 22 Giugno - 2<br />

Luglio Un mese forse <strong>di</strong><br />

stallo e senza le novità<br />

che vi aspettavate. Il<br />

vostro oroscopo aprile<br />

2012 tuttavia riserva favorevoli sorprese<br />

verso la fine del mese: in ambito sentimentale<br />

potrebbe arrivare la svolta che<br />

aspettate da tempo.<br />

LEONE 23 Luglio - 22<br />

Agosto Prestate attenzione<br />

a come spendete il vostro<br />

tempo. Gli impegni <strong>di</strong><br />

questo periodo saranno<br />

davvero tanti e starà a voi<br />

saperli gestire al meglio. Lavorativamente<br />

siete davvero al top, ma cercate <strong>di</strong> non<br />

sacrificare gli altri aspetti della vostra vita.<br />

VERGINE 23 Agosto - 22<br />

Settembre Ottimo inizio <strong>di</strong><br />

mese e brillante proseguimento<br />

dello stesso. La<br />

vostra vita sociale è davvero<br />

attiva e non riuscite<br />

<strong>di</strong>re <strong>di</strong> no a nulla. Abbiate cura <strong>di</strong> voi stessi<br />

e del vostro aspetto fisico senza per<br />

questo essere troppo narcisisti.<br />

BILANCIA 23 Settembre<br />

- 22 Ottobre I tempi<br />

sono maturi per dare<br />

corda ai vostri progetti <strong>di</strong><br />

lungo termine. Cercate<br />

<strong>di</strong> guardare un po’ in là e<br />

non limitate le vostre pianificazioni alla<br />

settimana o al mese. Sentimentalmente<br />

molto turbolenti: non esagerate!<br />

SCORPIONE 23 Ottobre -<br />

21 Novembre In questo<br />

periodo siete davvero in<br />

forma e non avete nulla<br />

da invi<strong>di</strong>are a nessuno.<br />

Cercate <strong>di</strong> moderare il<br />

vostro orgoglio e cercate talvolta <strong>di</strong> venire<br />

a compromessi qualora le circostanze lo<br />

rendessero necessario.<br />

SAGGITTARIO 22 Novembre<br />

- 20 Dicembre Un<br />

mese tranquillo, <strong>di</strong> grande<br />

riflessione, e senza troppe<br />

cose da sbrigare. Pensate<br />

ai vostri errori e per iniziare<br />

il percorso <strong>di</strong> redenzione. Usate la giusta<br />

moderazione e non affidatevi troppo<br />

all’istinto.<br />

CAPRICORNO 21 Dicembre<br />

- 19 Gennaio Siete davvero al<br />

massimo della forma e<br />

<strong>di</strong>versi test ve ne daranno<br />

felice prova. Non trascurate<br />

chi vi è a fianco e date la vostra attenzione<br />

alla vostra famiglia e al vostro partner.<br />

Cercate <strong>di</strong> farvi guidare dal cuore una<br />

volta tanto.<br />

ACQUARIO 20 Gennaio - 18<br />

Febbraio Un mese che sentimentalmente<br />

potrebbe portare<br />

con sè la svolta che vi<br />

aspettate da tempo.<br />

Cercate <strong>di</strong> non fare scelte<br />

azzardate ma lasciatevi anche andare ai<br />

vostri sentimenti e cercate <strong>di</strong> non ra<strong>di</strong>carvi<br />

troppo nelle vostre posizioni.<br />

PESCI 19 Febbraio - 20<br />

MARZO Siete davvero in<br />

forma, ma il periodo richiederà<br />

da parte vostra una<br />

giusta moderazione.<br />

Ultimamente avete forse un po’ esagerato<br />

con gli svaghi: de<strong>di</strong>catevi se potete ai<br />

vostri impegni e a quello che vi è richiesto<br />

<strong>di</strong> fare, evitando <strong>di</strong>strazioni non proficue.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />

Roma com’era<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Roma.<br />

Primi del ‘900.<br />

Una ormai inimmaginabile<br />

veduta <strong>di</strong> Monte Mario<br />

con l’antica Via Mellini,<br />

visto da Via Trionfale e dai<br />

Prati <strong>di</strong> Castello.<br />

Sull’altura del monte,<br />

che un tempo delimitava<br />

l’ orizzonte della città,<br />

sorgono ora le alte palazzine<br />

del retrostante quartiere<br />

delle Medaglie d’oro.


54<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Al</strong>bum d<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Roma.<br />

Giar<strong>di</strong>no zoologico, 1966.<br />

Gianni Mei e Mario Brugnoni<br />

seduti su una panchina,<br />

accarezzano un cucciolo<br />

<strong>di</strong> leone.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. 1962.<br />

Da sx: Elio Arpini e Giuliano Farina. Foto del Sig. Giuliano Farina.<br />

Civita Castellana. <strong>Al</strong>ma Marrati il giorno della<br />

sua Cresima.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

55<br />

ei ricor<strong>di</strong><br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

1 2 3<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

Civita Castellana. Classe I me<strong>di</strong>a, anno scolastico 1962-1963.<br />

1. Anna Maria Varasconi, 2. Prof. Frattani, 3. Sonia Verticchio, 4. Mary Tronti, 5. Rita Paolelli, 6. Franca Lazzarini, 7. Luisa Molinari,<br />

8. Renata Massaccesi, 9. Daniela Cingolani. Foto della Sig.ra Luisa Molinari.<br />

4


56<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Al</strong>bum d<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma.<br />

Anni ‘50.<br />

<strong>Al</strong>cuni operai a lavoro<br />

all’interno dello stabilimento<br />

<strong>di</strong> nocciole <strong>di</strong> proprietà<br />

della famiglia Torre.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma. Anni ‘70. <strong>Al</strong>cuni giovani, in costume d’epoca, rappresentano la Passione <strong>di</strong> Cristo, la sera del Venerdì Santo,<br />

per le vie del paese.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />

ei ricor<strong>di</strong><br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Fabrica <strong>di</strong> Roma. Anni '70. Torneo dei rioni. Foto del Sig. Luigi Vessella.


58<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Al</strong>bum d<br />

Carbognano.<br />

Anno 1952.<br />

Via Crucis per le strade del paese.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

E’ bello notare la grande partecipazione<br />

da parte della popolazione carbognanese,<br />

non solo donne e bambini,<br />

ma anche uomini ed autorità locali.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />

ei ricor<strong>di</strong><br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Corchiano. Anni ‘20. Marzio Marini, con<br />

l’uniforme del Corpo dei Carabinieri.<br />

Corchiano. Anni ‘50. Da sx: Prospero, <strong>Al</strong>do e Mario Prosperi.<br />

Corchiano.<br />

Anni ‘50.<br />

La famiglia Clericetti<br />

nel giorno del battesimo<br />

della piccola Margherita.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori


60<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

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