Il caso Lombardia: le ecomafie del nord - Legambiente Lombardia
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corruzione e turbativa d’asta. Tra loro esponenti politici del territorio sospesi anche dagli incarichi istituzionali ricoperti. È intorno al Lago di Garda che in nome dello sviluppo del turismo si sta realizzando il più forte scempio al territorio, come ha avuto modo di denunciare anche Legambiente durante l’ultima edizione di Goletta dei laghi. Sono riusciti, infatti, a costruire cinque ville con piscina – con autorizzazione del comune di Gardone Riviera – addirittura a ridosso del Vittoriale, senza nessun rispetto del vincolo monumentale. Durante le attività di tutela del patrimonio monumentale, la Guardia di finanza di Brescia ha denunciato 17 persone: 11 per il reato di lottizzazione abusiva a carico dei proprietari degli edifici, dei costruttori e dei direttori dei lavori e 6 per il reato di abuso di ufficio e omissione in atti d’ufficio a carico di funzionari pubblici. Gli immobili sono stati costruiti fra il 2003 e il 2005 in zona “La Traina”, estesa per 83 mila metri quadrati, e priva di capacità edificatoria. L’amministrazione comunale non solo non ha rispettato quanto prescritto dalla regione Lombardia sin dal 1999 per una zona a forte sensibilità paesistica, ma due delle ville sono state autorizzate dal comune anche in spregio del vincolo monumentale d’inedificabilità assoluta posto con apposito decreto del 2001 dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali, a tutela del Vittoriale stesso. A Lonato del Garda, in provincia di Brescia, lo scorso settembre i carabinieri del Noe di Milano hanno denunciato per abusivismo edilizio due imprenditori edili locali che avrebbero realizzato opere di contenimento sulla battigia antistante uno stabilimento sulle rive del Garda, in assenza delle prescritte autorizzazioni e delle valutazioni di impatto ambientale. Sempre sulle rive del Garda, a Moniga, si aspetta la demolizione di un ecomostro: un hangar di 60 metri per 70 e alto 8, con una capienza di 330 posti barca e 136 posti auto a uso del comune. Una bruttura affacciata sul porto di Moniga dal 2007 e realizzato nonostante il parere negativo della Soprintendenza ai beni architettonici di Brescia. Il Tar, a cui è ricorsa la società costruttrice per dimostrare che erano state seguite le regolari procedure amministrative e l’infondatezza delle bocciature della Soprintendenza, ha respinto il ricorso con sentenza inappellabile. Da sottolineare, in questo contesto di pericolosa deriva criminale, che chiunque provi a denunciare le colate di cemento che si stanno abbattendo sulle rive del Garda viene minacciato con “intimidazioni di stampo mafioso”, come ha dichiarato la questura di Brescia in merito alle minacce subite dallo scrittore Vittorio Messori. Sempre sulle rive del Garda a Moniga si aspetta la demolizione di un ecomostro: un hangar di 60 metri per 70 e alto 8, con una capienza di 330 posti barca e 136 posti auto ad uso del Comune, affacciato sul porto di Moniga dal 2007 e realizzato nonostante il parere negativo Soprintendenza ai beni architettonici di Brescia. Il TAR, a cui è ricorso la società costruttrice per dimostrare che erano state seguite le regolari procedure amministrative e l'infondatezza delle bocciature della Soprintendenza, ha respinto il ricorso con sentenza inappellabile. Un'altra nota di speranza per quanto riguarda il ciclo del cemento in Lombardia, per la tutela dell'ambiente e dell'economia del lago di Garda, arriva da Tignole (Brescia), luogo di uno degli strascichi più eclatanti lasciati in eredità dal boom della speculazione edilizia in Riva al Garda degli anni Settanta. L'amministrazione comunale di Tignale ha infatti disposto l'ordinanza di demolizione di 29 ville del villaggio fantasma di Boldis. In un articolo il Corriere della Sera definisce il villaggio “una storia da manuale dello scempio edilizio all'italiana”. Erano infatti in totale ben 53 le ville abusive realizzate alla fine delgi anni Settanta in uno dei punti più belli del Parco dell'Alto Garda. Le ville rimaste fuori dall'ordinanza, dopo una serie di passaggi di mano e fallimenti, aspettano che l'amministrazione risalga ai rispettivi proprietari che dovranno farsi carico della cura e delle spese di demolizione. 48
Il ciclo del cemento: i dati ufficiali Lombardia Cta-CC GdF C. di P. CFS PS Totale Infrazioni accertate 5 3 0 253 0 261 Denunce 7 17 0 376 0 400 Arresti 0 0 0 0 0 0 Sequestri effettuati 2 3 0 21 0 26 Fonte: elaborazione Legambiente su dati delle forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2008). La classifica del ciclo cemento in Lombardia Regione Infrazioni accertate Persone denunciate Persone arrestate Sequestri effettuati 1 Sondrio 80 142 0 5 2 Bergamo - Cremona 51 75 0 1 3 Brescia - Mantova 48 59 0 9 4 Pavia 29 42 0 2 5 Varese 22 45 0 1 6 Como - Lecco 17 13 0 5 7 Milano 14 24 0 3 8 Lodi 0 0 0 0 Totale 261 400 0 26 49
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<strong>Il</strong> ciclo <strong>del</strong> cemento: i dati ufficiali<br />
<strong>Lombardia</strong> Cta-CC GdF C. di P. CFS PS Tota<strong>le</strong><br />
Infrazioni accertate 5 3 0 253 0 261<br />
Denunce 7 17 0 376 0 400<br />
Arresti 0 0 0 0 0 0<br />
Sequestri effettuati 2 3 0 21 0 26<br />
Fonte: elaborazione <strong>Legambiente</strong> su dati <strong>del</strong><strong>le</strong> forze <strong>del</strong>l’ordine e Capitanerie di porto<br />
(2008).<br />
La classifica <strong>del</strong> ciclo cemento in <strong>Lombardia</strong><br />
Regione<br />
Infrazioni<br />
accertate<br />
Persone<br />
denunciate<br />
Persone arrestate<br />
Sequestri<br />
effettuati<br />
1 Sondrio 80 142 0 5<br />
2 Bergamo - Cremona 51 75 0 1<br />
3 Brescia - Mantova 48 59 0 9<br />
4 Pavia 29 42 0 2<br />
5 Varese 22 45 0 1<br />
6 Como - Lecco 17 13 0 5<br />
7 Milano 14 24 0 3<br />
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Tota<strong>le</strong> 261 400 0 26<br />
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