Il caso Lombardia: le ecomafie del nord - Legambiente Lombardia
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Modificando sia i pesi che <strong>le</strong> tipologie <strong>del</strong> rifiuto (il codice CER) tramite un semplice “giro<br />
bolla” i guadagni generati erano enormi. Tra gli appalti più importanti vinti figuravano quelli<br />
dei comuni di Rho e di Voghera (commesse dal valore compreso tra i 200 mila e i 350 mila<br />
euro) per lo smaltimento dei rifiuti. Tra <strong>le</strong> numerose e fondamentali intercettazioni<br />
emergono anche i falliti tentativi di aggiudicarsi altri importanti clienti come Fiera Spa. <strong>Il</strong><br />
compito di spartire i ricavi di Chiesa era affidato all'azienda riconducibi<strong>le</strong> allo stesso<br />
protagonista di tangentopoli (formalmente intestata al figlio).<br />
L'inchiesta ha portato all'arresto anche di due dipendenti <strong>del</strong><strong>le</strong> municipalizzate di Voghera<br />
e di Brescia che avrebbero dovuto effettuare i controlli. L'attività godeva <strong>del</strong>la complicità di<br />
camionisti e addetti <strong>del</strong><strong>le</strong> discariche, ma anche di un intreccio di interessi e amicizie con<br />
alcuni vertici <strong>del</strong><strong>le</strong> aziende committenti.<br />
Operazione “Star Wars”<br />
A Milano la ‘ndrangheta fa oggi quello che i Casa<strong>le</strong>si fanno da almeno vent’anni in<br />
Campania. Comprano, affittano o estorcono terreni, scavano buche profonde dai cinque ai<br />
dieci metri e poi <strong>le</strong> riempiono con rifiuti tossici. Più sono pericolosi, più rendono. Poi, con la<br />
terra ottenuta dagli scavi ci fanno il calcestruzzo, mentre una volta ricolme di ve<strong>le</strong>ni su<br />
quel<strong>le</strong> buche ci costruiscono sopra: case, alberghi, centri commerciali, campi da calcio e<br />
così via. Come a Giugliano, provincia di Napoli, dove su una <strong>del</strong><strong>le</strong> più grandi discariche<br />
abusive <strong>del</strong>la camorra, che ha ospitato migliaia di tonnellate di scarti industriali di tante<br />
aziende <strong>del</strong> Nord Italia, hanno tirato su in un ba<strong>le</strong>no uno dei più grandi centri commerciali<br />
d’Europa.<br />
Una <strong>del</strong><strong>le</strong> più importanti inchieste condotte dal<strong>le</strong> forze <strong>del</strong>l'ordine nel 2008 in materia di<br />
rifiuti è l'operazione “Star Wars”, condotta dalla Polizia Loca<strong>le</strong> <strong>del</strong>la Provincia di Milano con<br />
la preziosa collaborazione <strong>del</strong><strong>le</strong> Guardie Ecologiche Volontarie, balzata agli onori <strong>del</strong>la<br />
cronaca nel settembre 2008.<br />
Gli agenti hanno sequestrato 65.000 metri quadrati di terreno tra Desio, Seregno e<br />
Briosco, nel cuore <strong>del</strong>la ricca e operosa Brianza, disseminati da 178.000 metri cubi di rifiuti<br />
tossici provenienti da varie province <strong>del</strong> <strong>nord</strong> Italia. Le forze <strong>del</strong>l'ordine hanno effettuato<br />
otto arresti, con l'accusa di associazione nel traffico di rifiuti, furto, ricettazione, traffico di<br />
stupefacenti, incendio doloso, possesso il<strong>le</strong>ga<strong>le</strong> di armi.<br />
Tra gli indagati ci sono anche imprenditori e industriali che si sono affidati a personaggi<br />
<strong>le</strong>gati alla 'ndrangheta per lo smaltimento dei rifiuti, consentendo lauti guadagni sia per i<br />
primi (che hanno visto ridurre enormemente i costi di smaltimento) sia per questi ultimi.<br />
Dietro l'attività il<strong>le</strong>cita che <strong>le</strong> indagini condotte dagli inquirenti hanno permesso di<br />
ricostruire, si cela infatti la mano <strong>del</strong>la criminalità organizzata. <strong>Il</strong> binomio ediliziasmaltimento<br />
dei rifiuti sembra essere il binario preferenzia<strong>le</strong> <strong>del</strong>l'attività <strong>del</strong>la 'ndrangheta<br />
nell'hinterland milanese, nella Brianza come nel sud Milano, attività che <strong>le</strong>ga a doppio filo<br />
economia <strong>le</strong>ga<strong>le</strong> e affari il<strong>le</strong>citi. Due imprese, riconducibili a Fortunato Stellitano (arrestato<br />
a ferragosto e già sottoposto al regime <strong>del</strong> 41 bis previsto per i mafiosi), individuavano<br />
campi abbandonati, li acquistavano e contattavano <strong>le</strong> aziende per svolgere gli smaltimenti<br />
il<strong>le</strong>citi, che avvenivano in buche profonde fino a nove metri, riempite da piombo, cromo e<br />
materie plastiche.<br />
<strong>Il</strong> metodo era ben collaudato nel<strong>le</strong> sue fasi: venivano acquistati i terreni (spesso ricorrendo<br />
a minacce), si effettuavano gli scavi, la terra asportata veniva venduta per farne<br />
calcestruzzo, i terreni venivano a loro volta venduti al<strong>le</strong> imprese edili e, successivamente,<br />
saturati con i rifiuti tossici con il sistema <strong>del</strong> “tombamento”. L'intera attività era svolta<br />
tramite l'uso di mezzi meccanici rubati e successivamente rivenduti. <strong>Il</strong> metodo prevedeva<br />
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