L'editoriale. La bandiera tradita 15 Maggio 2012 ... - Campo de'fiori
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L'editoriale. La bandiera tradita 15 Maggio 2012 ... - Campo de'fiori
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L’editoriale.<br />
<strong>La</strong> <strong>bandiera</strong><br />
<strong>tradita</strong><br />
<strong>15</strong> <strong>Maggio</strong><br />
<strong>2012</strong>.<br />
Giro d’Italia a<br />
Viterbo<br />
Arco d’oro.<br />
Premio Stampa<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
I cento anni<br />
di<br />
Elena<br />
Marinozzi
4<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Editoriale:<br />
<strong>La</strong> <strong>bandiera</strong> <strong>tradita</strong>...................................5<br />
L’intervista:<br />
Letizia Letza..........................................6-7<br />
Curriculum vitae:<br />
Claudia Delli Noci......................................8<br />
L’emozione del Giro pervade le mura di<br />
Viterbo.................................................10<br />
Cine Parade:<br />
Il mio miglior incubo...............................11<br />
Roma che se n’è andata:<br />
Paolina Bonaparte Borghese - “Venere<br />
vincitrice”..........................................12-13<br />
Suonare Suonare:<br />
Roger Daltrey....................................14-<strong>15</strong><br />
Io e gli oroscopi..................................17<br />
Ecologia e ambiente:<br />
Spese militari..........................................18<br />
VI Rassegna di Teatro Amatoriale<br />
“Premio Arco d’Oro”............................19<br />
Il Fumetto:<br />
Ubelblatt................................................21<br />
SOMMARIO<br />
Che cos’è la conoscenza.....................22<br />
Manifesto per una Costituente per la<br />
Cultura.................................................23<br />
Come eravamo:<br />
Quando nei campi si...“piantava <strong>Maggio</strong>”..25<br />
Agostino Paradisi................................26<br />
Attenti al fisco:<br />
Termine del 30 Giugno <strong>2012</strong> per rivalutare<br />
terreni e quote sociali.............................27<br />
Ass. Artistica Iuna:<br />
<strong>La</strong> poesia di Angelo Bini per l’arte visiva di<br />
Manuela Petti.........................................28<br />
Curiosando a Civita Castellana verso la<br />
fine dell’Ottocento..............................30<br />
Angolo Bon Ton:<br />
Le posate...............................................35<br />
Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli.36<br />
Rivive nella Tuscia il mito di Lessie...38<br />
Una serata in allegria per “I ragazzi<br />
del girasole”........................................39<br />
News......................................40-41-42-43<br />
Vorrei incontrarti fra cent’anni<br />
Elena Marinozzi.......................................44<br />
<strong>La</strong> rubrica dei cognomi.......................45<br />
<strong>La</strong> bottega di Mastrofiore...................46<br />
30 anni di attività per il Bar Sergio e<br />
Danilo...................................................47<br />
Agenda............................................48-49<br />
Una “Fabrica di ricordi”:<br />
Gli altarini..............................................50<br />
Messaggi..............................................51<br />
I nostri amici.......................................52<br />
Roma com’era.....................................53<br />
Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59<br />
Annunci gratuiti..............................60-61<br />
Oroscopo .............................................62<br />
Selezione offerte immobiliari .......63-64<br />
In copertina: una marina del Marocco<br />
ECCO IL<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
5<br />
<strong>La</strong> <strong>bandiera</strong> <strong>tradita</strong><br />
di Sandro Anselmi<br />
Sventola ancora dai balconi qualche tricolore a memoria del celebrato <strong>15</strong>0° anniversario dell’unità d’Italia, ma<br />
il sentimento che ora affiora dal mio intimo nel vederli, oltre quello di riverenza assoluta verso il simbolo della<br />
mia Patria, è di delusione e rabbia per chi, in questo particolare momento, sta offendendo la dignità e l’intelligenza<br />
del suo popolo!<br />
Quel popolo che ha sempre servito e rispettato le istituzioni democratiche dello Stato, al quale ha creduto ed al<br />
quale ha ciecamente ubbidito, che ha dato schiere di eroi e di martiri. Loro, che hanno dato la vita per cacciare l’invasore<br />
e difendere i nostri confini, hanno costruito una nazione unita, progredita e civile, ed hanno regalato ad intere<br />
generazioni anni di pace e di relativa prosperità . Non avrebbero mai potuto pensare, però, che il loro estremo<br />
sacrificio sarebbe stato vanificato dalla furbizia e dalla incapacità di alcuni politici corrotti e dissoluti! Stento a credere<br />
a tanto squallore, ma, purtroppo, è così!<br />
Come ci può essere un signor Mauro Santinelli che per essersi occupato di telefonia percepisce dall’INPS <br />
90.246,55 al mese (pari a 3.258,90 al giorno), quando un disabile al 100% ha diritto ad una pensione di 3.000<br />
circa all’anno ed il tutore deve giustificarne l’uso al giudice???<br />
Ed il signor Luca Boneschi che per un solo giorno da parlamentare prende una pensione di 3.108,00 al mese???<br />
Come può essere che Giuseppe Gambale, parlamentare, sia già in pensione dall’età di 42 anni con 8.455,00 al mese???<br />
Come possono esistere più pensioni e stipendi senza che vi sia cumulo? Eppure Renato Brunetta ha lo stipendio di 19.053,75 da<br />
parlamentare e 4.352,00 di pensione dall’INPDAP; il Presidente Carlo Azelio Ciampi ha 30.000,00 al mese da Bankitalia, <br />
19.053,75 al mese dal Parlamento e 4.000,00 al mese dall’INPS!!!<br />
Come possono i nostri cari politici incassare 2.253.612.234,00, spenderne 579.004.384,00 e tenerne per le loro<br />
folli spese 1.674.607.850,00???<br />
Non si vergognano??? Dovrebbero restituire immediatamente il maltolto e cospargersi il capo di cenere, come pure i super manager<br />
che hanno sbagliato.<br />
Dal 1974 ad oggi i partiti hanno incassato oltre 8.000.000.000,00 di soldi pubblici.<br />
Come fa il professor Monti a non sapere che i portaborse dei parlamentari sono sottopagati ed al nero???<br />
<strong>La</strong> maggior parte di loro viene pagata con un classico foglio da 500,00 debitamente in busta chiusa, quasi fosse una prebenda.<br />
Quanti enti inutili manteniamo, quante consulenze d’oro paghiamo, quante auto blu, quante scorte, quanti privilegi, quanti benefit….???<br />
Non abbiamo strade, scuole, ospedali, sicurezza e giustizia, paghiamo le tasse ed i servizi più cari del mondo,<br />
eppure abbiamo un debito pubblico di 2.000 miliardi ed un prodotto interno lordo di 1.700 miliardi!!!<br />
Facciamo, allora, pagare le tasse ai partiti, alle fondazioni, ai sindacati, aboliamo le province, le partecipate, decimiamo i parlamentari,<br />
le commissioni, i consulenti ed i loro stipendi, i super presidenti con decine e decine di incarichi, convogliamo i servizi in<br />
luoghi unici, vendiamo gli immobili pubblici e, soprattutto, obblighiamo le banche a non far solo profitto, a speculare, ma a riaprire<br />
le linee di credito alle aziende, alle famiglie, particolarmente ai giovani. Esse non devono fare ingerenza sulla politica!!<br />
Speriamo che un po’ di umanità torni a chi, consapevole dei tanti, tanti soldi rubati, è riuscito perfino a tagliare<br />
quei <strong>15</strong>0.000.000,00 di euro da destinare a tutti i 2.500.000 disabili gravi per quando non avranno più i<br />
genitori. Non è forse questa l’ingiustizia più grande e più vile che si possa compiere?<br />
Già onesti lavoratori delusi, avviliti, traditi, si sono tolti la vita. Essi sono i nuovi martiri a cui andrebbero<br />
intestate strade e piazze per ricordare il loro estremo sacrificio.<br />
A questo Stato che promuove il gioco d’azzardo, delle scommesse, che monopolizza<br />
la droga del tabacco, che tollera l’indecenza dei mass media, che manda a<br />
morire i nostri giovani in terre straniere per le “missioni di pace”,<br />
regaliamo altre 400 auto blu, oltre le 60.000 che già pos<br />
siede e gli comperiamo aerei da guerra per gio<br />
care.<br />
Giovani!!! (espressione tanto cara a Sandro<br />
Pertini), siete il futuro, l’orgoglio nazionale,<br />
abbracciate la <strong>bandiera</strong> dei nostri avi<br />
e fatela sventolare alta, solenne! Ora!
Letizia Letza e Michele Baldicci<br />
Letizia Letza<br />
e “I principi che eravamo”<br />
Incontriamo Letizia Letza dopo almeno<br />
<strong>15</strong> anni passati dal giorno in cui ci<br />
siamo conosciuti e Lei era una giovane<br />
attrice arrivata da Pisa in cerca di fortuna<br />
a Roma. Incontrata a teatro nella sua<br />
interpretazione di Giovanna d’Arco ed una<br />
collaborazione insieme a Radio Roma.<br />
Proprio in quel periodo venne selezionata<br />
per partecipare ad un edizione del Grande<br />
Fratello che accettò dopo molti tentennamenti.<br />
“Devo ammettere di averlo<br />
fatto, ma mai visto né prima né<br />
dopo…”.<br />
Certo oggi siamo al Teatro dell’<br />
Orologio di Roma ed incontriamo un’attrice<br />
completa, diventata anche scrittrice<br />
avendo pubblicato la sua opera prima<br />
“Cuor di Coniglio”, con cui racconta la<br />
sua esperienza all’interno della Casa del<br />
Grande Fratello e quanto sia questo un<br />
gioco cinico e cattivo..<br />
Ma torniamo a questo spettacolo…”Su<br />
questo palcoscenico tutte le sere<br />
accade una sorta di magia … uno<br />
spettacolo pieno di atmosfere magiche<br />
e di poesia ed io sono contenta<br />
di illuminare e profumare il pubblico<br />
come da testo (interpreto la rosa)…”<br />
“I Principi che eravamo” è un testo<br />
molto particolare.<br />
” Si, e credo sia una goccia d’acqua nel<br />
deserto perché parla al bambino che è in<br />
ognuno di noi e, se visto col cuore aperto,<br />
è uno spettacolo che può dare moltissimo<br />
a chi lo vive. Francesco Piotti, autore e<br />
regista, ha preso spunto dalla lettura de Il<br />
Piccolo Principe di Saint Exupery, ha<br />
aggiunto due personaggi inventati quali il<br />
mastro dei sogni (Antonio Calamonici) e la<br />
sua assistente (Enrica Nizi) e fatto ruotare<br />
questa favola eterna intorno al Piccolo<br />
Principe (Michele Balducci) ed alla rosa<br />
perduta interpretata dalla sottoscritta”<br />
Infatti da un mondo cinico, spietato e<br />
duro si passa ad un mondo fantastico<br />
pieno di poesia e di bellezza tra pianeti,<br />
petali, stelle… Quando hai sentito<br />
che volevi diventare attrice ?<br />
“Ho deciso di diventare attrice a 4 anni.<br />
Così piccola già sapevo che avrei fatto<br />
l’attrice e poi la scrittrice. Arrivata a Roma,<br />
il primo personaggio che ho studiato ed<br />
interpretato è stato “Giovanna d’Arco” da<br />
qui ho interpretato “Donne di una certa<br />
classe” (regia di Lidia Vitale), Cenerentola<br />
assassina (E.Bernard), “Teloleggonegliocchi<br />
(A. Alemanno), “Moana, il punto dove<br />
il mare è più profondo” (E. Raya), <strong>La</strong><br />
Barbiera (S. Valastro), <strong>La</strong> donna uomo (E.<br />
Raya), “<strong>La</strong> malattia della morte” (N.<br />
Daunizeau) e devo dire che interpreto<br />
sempre personaggi molto estremi l’uno<br />
dall’altro … con milioni di sfumature e i<br />
personaggi che mi interessano hanno i<br />
caratteri femminili forti e molto ben<br />
costruiti.”<br />
Ricordiamo anche le molte interpretazioni<br />
al Cinema ed in Tv quali “Piazza di<br />
Spagna” (regia F. Vancini), “Affari Sporchi”<br />
(Rai), “L’Ulisse” (S.Vicario), “<strong>La</strong>
<strong>Campo</strong> de’ fiori 7<br />
Il cast al completo<br />
Sconosciuta” (G. Tornatore), “Il peso dell’aria<br />
1 e 2” (S. Calvagna), “Tutti pazzi per<br />
amore” (R. Milani). Ritornando a “I Principi<br />
che eravamo”, ricordiamo che oltre ai bravissimi<br />
interpreti ricordati prima, hanno<br />
collaborato Sergio Proto (aiuto regia),<br />
Viviana Crosato (costumista).<br />
Ed il futuro cosa riserva alla nostra<br />
Letizia?<br />
“Presto sarò in scena al Teatro Vascello<br />
con “Penelope in Groznyl” con la regia di<br />
Marco Calvani, spettacolo che prende<br />
spunto da Penelope ed Ulisse, solo che<br />
qui sono ceceni ed al posto dei proci ci<br />
sono i russi i quali prendono in ostaggio<br />
Penelope e la sua corte tentando di fare<br />
un agguato ad Ulisse : accade una carneficina<br />
! Uno spettacolo orrendo e bellissimo<br />
nello stesso tempo ed il regista ed<br />
autore ha il merito di incollare questi due<br />
opposti sentimenti e di regalarci un’opera<br />
particolarissima che dopo Berlino, Milano<br />
e Napoli finalmente riusciamo a portarlo a<br />
Roma.”<br />
Ci ricordiamo ancora di Letizia madrina di<br />
una serata di festeggiamenti dedicati a<br />
Radio Roma al Piper di Via Tagliamento,<br />
tanti anni fa. <strong>La</strong> sua ascesa nel mondo del<br />
Letiza Letza e Sandro Alessi<br />
teatro è stata rapida e costante e la sua<br />
bravura arrivata alla sua bellezza, e aspettiamo<br />
di vederla nuovamente su un grande<br />
palcoscenico come merita.<br />
Sandro Alessi<br />
In scena al<br />
Teatro dell’Orologio<br />
di Roma, con uno spettacolo<br />
pieno di magia, oggi è anche<br />
scrittrice di un romanzo,<br />
dove racconta la sua<br />
esperienza al GF<br />
<strong>La</strong> copertina del suo libro
8<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Curriculum vitae<br />
Claudia Delli Noci<br />
Questo mese ci dedichiamo nuovamente<br />
al ballo, e ancora ammaliati<br />
dallo spettacolo ancora in scena al<br />
Bagaglino di Roma dedicato al mondo burlesque,<br />
vogliamo presentarvi Claudia<br />
Delli Noci, bravissima attrice-ballerina<br />
pugliese che ancora potete ammirare in<br />
scena.<br />
“Ho iniziato a studiare danza che ero<br />
molto piccola, all’età di 5 anni, presso una<br />
scuola di danza della mia città natale<br />
Taranto e il primo lavoro teatrale come<br />
ballerina professionista è stato al Gran<br />
Teatro di Monaco nell’ Opera “Carmen”<br />
con la compagnia “Balletto del Sud”, all’età<br />
di 18 anni. E’ stata un’esperienza lavorativa<br />
bellissima. Mentre la prima esperienza<br />
televisiva è stata “Chiambretti….c’è<br />
” con la regia di Gianni<br />
Boncompagni, all’eta’ di 20 anni dove<br />
Gianni ci faceva ballare, cantare e recitare.”<br />
Perfezionata la dizione seguendo le lezioni<br />
di Pino Ferrara e seguendo i corsi di Luca<br />
Milesi partecipa a “Lost in Musical estivo”<br />
al tenda a strisce di Roma, in “Otel<br />
Variete” a Firenze, ed in Rai dove partecipa<br />
a “Carramba… che sorpresa !”,<br />
“Linea Blu”, “Qui comando io” ed a<br />
Canale 5 dove la vediamo in “Amici” e ”<br />
Italia’s Got Talent”. Per il cinema ricordiamo<br />
le sue interpretazioni di “Ricordati<br />
di me” (G. Muccino),” Notte prima degli<br />
esami” (F. Brizzi) e “Come è bello far<br />
l’amore” (F. Brizzi).<br />
Per te viene prima il ballo o la<br />
recitazione e quale ti trasmette<br />
più emozione?<br />
“<strong>La</strong> danza e la recitazione sono<br />
due discipline che si sposano<br />
molto bene insieme e, a mio<br />
parere, una buona preparazione<br />
in entrambe rende l’artista completo e gli<br />
permette di padroneggiare la scena egregiamente,<br />
per cui sono molto importanti<br />
entrambe; sia la danza che la recitazione<br />
mi trasmettono forti emozioni non posso<br />
fare una distinzione tra quale mi trasmette<br />
di più e quale meno, sono ambedue<br />
delle espressioni artistiche che travolgono<br />
e danno grosse soddisfazioni.”<br />
Cosa vorresti succedesse nella tua<br />
vita artistica prossimamente?<br />
“Ma sicuramente mi piacerebbe diventare<br />
una brava ed affermata attrice comica e<br />
per questo sto studiando tanto…. Mi piacerebbe<br />
molto poter affiancare Checco<br />
Zalone in un film, perché lo adoro come<br />
attore comico ed inoltre è pugliese come<br />
me, per cui lo stimo molto ed unendo il<br />
suo accento barese con il mio tarantino,<br />
non può che uscirne o qualcosa di molto<br />
forte o qualcosa di veramente incomprensibile…<br />
Un’altra aspettativa futura sarebbe<br />
quella di lavorare come attrice in un film di<br />
Fausto Brizzi, perché avendo avuto la fortuna<br />
di lavorare per lui come ballerina in<br />
alcuni dei suoi film, ho avuto modo di<br />
apprezzare il suo modo di lavorare sul set<br />
e ne sono rimasta affascinata.”<br />
Siamo rimasti molto colpiti dalla carica<br />
emotiva che in pochi minuti ci ha trasmesso<br />
Claudia ed augurandoLe tantissima fortuna,<br />
quasi quasi una di queste sere la torniamo<br />
a trovare in scena.<br />
E voi, che aspettate?<br />
Sandro Alessi<br />
Sandro Alessi e Claudia Delli Noci<br />
Inviate il vostro Curriculum vitae! Verrà pubblicato sulle pagine della nostra rivista per dar ancor più<br />
lustro al vostro lavoro di attore, attrice, cantante, suobrette. L’indirizzo è info@campodefiori.biz
10 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Il <strong>15</strong> maggio appuntamento con il grande ciclismo<br />
L’emozione del Giro pervade<br />
le mura di Viterbo<br />
di Secondiano<br />
Zeroli<br />
Leggo su una rivista del<br />
“Touring Club”: “per<br />
andare a Civita di<br />
Bagnoregio occorre<br />
recarvisi a piedi o in<br />
bicicletta”. Dopo un<br />
primo attimo in cui la<br />
meraviglia ed il riso si<br />
impossessano di me,<br />
ne deduco che sarebbe<br />
fantastico se il “Giro<br />
d’Italia” potesse davvero salire su per il<br />
ponte e scalare i successivi gradoni, fino a<br />
raggiungere la meta tanto agognata di<br />
Porta S. Maria. Immediatamente i miei<br />
pensieri corrono a ricordare i grandi scalatori<br />
che hanno sublimato, con le loro<br />
imprese, questo nobilissimo sport e, chissà<br />
perché , la prima sagoma di ciclista che<br />
mi balza alla mente è quella di Robic,<br />
“testa di vetro”, che vedo inarcarsi, lui<br />
così piccolo e sgraziato, su quel selciato<br />
fatto di pietre e tufo mal tagliato, lo vedo<br />
irrompere da trionfatore nel piccolo tunnel<br />
che porta a piazza Colesanti, mentre una<br />
nutrita folla di giornalisti e di tifosi lo attornia<br />
e lo festeggia. Stranamente non riesco<br />
a vedere Coppi, il campionissimo,<br />
Bartali, l’intramontabile, Gaul, il camoscio,<br />
Bahamontes, l’aquila, Pantani, il<br />
pirata..forse la mia mente va a scovare<br />
Trueba, la pulce, o forse un confuso racconto<br />
di mia madre che, nativa di Civita,<br />
soleva affermare che il cugino “Tatippe”<br />
veniva su baldanzoso dal ponte con la sua<br />
bicicletta “Atala”. Quello che è certo è che<br />
il <strong>15</strong> maggio non vedremo i ciclisti arrivare<br />
stralunati ai piedi di Civita, perché li scorgeremo<br />
delinearsi in un lungo serpentone<br />
sulla Cassia ed infilarsi a Viterbo e tagliare<br />
in due la città per raggiungere Bagnaia e<br />
poi Orte, per finire poi in Umbria e su su<br />
fino al traguardo di Assisi. Certamente<br />
nessuno potrà nemmeno sognare di vedere<br />
uno scalatore transitare solo e fuggitivo<br />
a ridosso delle “celebri mura di Viterbo”<br />
(come le definì Adriano De Zan negli anni<br />
’70) ci dovremo, come già detto, accontentare<br />
d’una lunga fila di carovana colorata,<br />
perché non potrà essere la statale<br />
Aurelia a far accendere la miccia d’una<br />
corsa molto tattica e giocata sulla compattezza<br />
e sulla forza delle singole squadre.<br />
Pure il pensiero dello scrivente prova ad<br />
ipotizzare una fuga da lontano, magari di<br />
qualche ciclista sconosciuto ai più ma in<br />
grado di regalare al pubblico di Viterbo,<br />
quel sapore di ciclismo d’epoca, di ciclismo<br />
in bianco e nero, che rende così attraente<br />
uno sport in cui dei giovani in maglietta e<br />
calzoncini corti, posizionati su una semplice<br />
bicicletta, percorrono dei lunghi tratti di<br />
strada, preceduti e seguiti da tante vetture<br />
variopinte e da tanta polizia a sirene<br />
spiegate. Ma a prescindere da come l’evento<br />
si concretizzerà , tutti avremo modo<br />
di applaudire il passaggio dei girini, perché<br />
si può fischiare una squadra di calcio<br />
o un pugile su un ring ma mai nessuno si<br />
sognerà di non applaudire al passaggio<br />
del Giro ciclistico d’Italia.<br />
Pantani<br />
Bahamontes<br />
Coppi<br />
Robic<br />
Bartali
<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<br />
IL MIO MIGLIOR INCUBO<br />
a cura di<br />
Catello Masullo<br />
Agathe e Patrick non avrebbero mai avuto la possibilità<br />
di incontrarsi, se non fosse che i loro figli<br />
frequentano la stessa scuola. Infatti la prima è la<br />
direttrice di una importante ed esclusiva galleria<br />
d’arte ed è sposata con François, un editore ricco<br />
e di successo. Patrick, invece, è un uomo rozzo e<br />
insolente, che sbarca il lunario con espedienti,<br />
spesso ai limiti della legalità. Quando François<br />
incarica Patrick di ristrutturare il loro lussuoso<br />
appartamento, il devastante ingresso in casa, non<br />
potrà che sconvolgere l’equilibrio familiare …<br />
Quest’anno è decisamente l’anno del cinema francese. Trionfo agli<br />
Oscar con il film muto e raffinatissimo “The Artist”, successo planetario<br />
di film agro-dolci come “Quasi Amici” e “Piccole Bugie tra Amici”. Ed<br />
ora questa irresistibile e scanzonata commedia di Anne Fontaine. Una<br />
53-enne di grande talento che scrive e dirige sempre i suoi film.<br />
Ricordiamo i successi maggiori : NETTOYAGE A’ SEC [1997], COME<br />
HO UCCISO MIO PADRE [2001] , NATHALIE [2003], NOUVELLE<br />
CHANCE [2005], LA FILLE DE MONACO [2008], COCO AVANT CHA-<br />
NEL - L’AMORE PRIMA DEL MITO [2009]. In questo “Il mio miglior<br />
incubo” (il titolo originale era più calzante, si traduce in “il mio peggior<br />
incubo”, ma la distribuzione italiana pare abbia cancellato dal vocabolario<br />
dei titoli in uscita nel nostro paese la parola “peggiore”…) ha il<br />
colpo di genio di accoppiare due opposti, che più opposti non si può.<br />
Da un lato la algida e perfezionista imperatrice del cinema impegnato<br />
Isabelle Huppert, famosa per ruoli straziati, nevrotici, di estrema drammaticità.<br />
Dall’altro il belga Benoît Poelvoorde, che dall’esordio horror, in<br />
quel caso anche alla regia, con lo scioccante ‘Il cameraman e l’assassino’,<br />
nel quale era un serial killer demenziale, per passare ad uno degli<br />
ineffabili aspiranti suicidi di “Kill me Please”, vincitore della penultima<br />
edizione del Festival di Roma, fino allo spassoso doganiere di “Niente<br />
da dichiarare” , all’impacciato patologico di “Emotivi Anonimi”, ed alle<br />
irresistibili numerose caratterizzazioni, in “Asterix alle olimpiadi”,<br />
“Quello che gli uomini non dicono”, “Coco avant Chanel”, ecc. <strong>La</strong><br />
Huppert non la immagineresti mai in un ruolo leggero e divertente. Ed<br />
è invece mostruosamente brava anche in questi. Poelvoorde è divinamente<br />
grossolano. Una accoppiata vincente. In un film divertente, con<br />
battute a ripetizione e gag irresistibili. Che si occupa di uomini e contesti<br />
volgari, senza mai , minimamente, scadere nella volgarità. Che si<br />
prende anche il gusto di mettere alla berlina dei tic della upper class<br />
francese e dei critici d’arte (ed in quest’ultimo aspetto, in uno con l’accoppiata<br />
degli opposti, ha più di un punto di contatto con l’altra commedia<br />
francese che sta spopolando, il già citato “Quasi Amici”).<br />
FRASI DAL CINEMA<br />
“Cosa vuole?<br />
Sono il padre di Tony, se me lo gettate dalla finestra provo a prenderlo<br />
al volo. Ma è pericoloso, non è tanto robusto!”. (Isabelle Huppert e<br />
Benoît Poelvoorde).<br />
“Sono davvero onorato che mi hai scelto come testimone.<br />
Questo matrimonio è un imbroglio, non c’era nessuno meglio di te per<br />
questo!”. (lo scrittore e Isabelle Huppert).<br />
“Sono belli i matrimoni, rilassanti.<br />
Si, ma in sintesi, sarà un matrimonio in bianco.<br />
Si, ma , come dice il giapponese, non c’è mai bianco totalmente bianco!”.<br />
(Benoît Poelvoorde, che celia sulle affermazioni dell’artista/fotografo<br />
giapponese Hiroshi Sugimoto, nei panni di se stesso nel film, e<br />
Isabelle Huppert).<br />
TITOLO: IL MIO MIGLIOR INCUBO (MON PIRE CAUCHEMAR)<br />
REGIA : Anne Fontaine<br />
INTERPRETI PRINCIPALI :<br />
Isabelle Huppert ... Agathe<br />
Benoît Poelvoorde ...<br />
André Dussollier ...<br />
Patrick<br />
François<br />
Virginie Efira ... Julie<br />
Corentin Devroey ...<br />
Tony<br />
Donatien Suner ... Adrien<br />
Aurélien Recoing ... Thierry (as Aurélien Recoing de la<br />
Comédie-Française)<br />
Eric Berger ... Sébastien (as Éric Berger)<br />
Philippe Magnan ...<br />
Bruno Podalydès ...<br />
Le Principal<br />
Marc-Henri<br />
Samir Guesmi ... L’inspecteur DDASS<br />
Françoise Miquelis ...<br />
Jean-Luc Couchard ...<br />
<strong>La</strong> psychologue<br />
Milou<br />
Emilie Gavois-Kahn ... Sylvie (as Émilie Gavois Kahn)<br />
Serge Boutleroff ... Le scénographe (as Serge<br />
Onteniente)<br />
Hiroshi Sugimoto ...<br />
Sugimoto<br />
Yumi Fujimori ... <strong>La</strong> traductrice<br />
Valérie Moreau ... Evelyne<br />
Antoine Blanquefort...<br />
L’adjoint au maire<br />
Arielle d’Ydewalle... Danseuse Carwash #1<br />
Emeline Scatliffe ... Danseuse Carwash #2<br />
Jessica Lefèvre ... Danseuse Carwash #3<br />
Régis Romele ... Peinte fondation<br />
Léa Gabriele ... Mère d’élève #1<br />
<strong>La</strong>urence Colussi ... Mère d’élève #2<br />
Marie Boissard ... Mère d’élève #3<br />
Gilles Carballo ... Père d’élève<br />
Rose Cool ... Cliente bar<br />
ORIGINE :FRANCIA<br />
DISTRIBUZIONE : BIM<br />
DURATA: 103’<br />
SOGGETTO : COMMEDIA<br />
VI EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM<br />
DI ROMA (2011).<br />
VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 7.5/8<br />
Leggenda:<br />
CAPOLAVORO **** quattro stelle - equivalente in decimi: 10<br />
DA NON PERDERE *** tre stelle - equivalente in decimi: 8<br />
DISCRETO ** due stelle - equivalente in decimi: 6<br />
DA EVITARE * una stella - equivalente in decimi: meno di 6
12<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />
Paolina Bonaparte Borghese - “Venere vincitrice”<br />
di Riccardo Consoli<br />
E’ il periodo compreso<br />
fra gli<br />
anni 1805 -<br />
1808, quando<br />
Antonio Canova realizza<br />
la statua di<br />
Paolina Bonaparte -<br />
“Venere vincitrice”,<br />
sorella minore di<br />
Napoleone, una scultura<br />
che esalta, in<br />
maniera mirabile, probabilmente meglio di<br />
ogni altra, la bellezza femminile.<br />
Una volta ultimata, la statua, commissionata<br />
da Camillo Borghese, il secondo marito,<br />
è trasportata nella casa torinese dello<br />
stesso principe, quindi a Genova per fare,<br />
successivamente, ritorno a Roma dove<br />
viene sistemata nella sua attuale collocazione,<br />
all’interno della Galleria Borghese.<br />
All’epoca correva voce secondo la quale<br />
Paolina vinse tante più battaglie, è facile<br />
immaginare in quale luogo, di quante ne<br />
avesse vinto il valoroso fratello in guerra.<br />
<strong>La</strong> più amata tra le sorelle di Napoleone,<br />
nel 1797, appena diciassettenne, sposa il<br />
generale francese Charles Victoire<br />
Emmanuel Leclerc divenuto amico dello<br />
stesso Napoleone dopo l’assedio di Tolone<br />
e, appena un anno dopo, da alla luce un<br />
bambino che morirà dopo breve tempo.<br />
Quel matrimonio era stato imposto dallo<br />
stesso Napoleone che, quattro anni più<br />
tardi, nomina il cognato generale Leclerc,<br />
Governatore della lontana isola di Santo<br />
Domingo, località che i giovani sposi raggiungono<br />
nel 1801: qui, però , Paolina e il<br />
marito restano coinvolti nella c.d. “rivolta<br />
degli schiavi”, il Governatore muore nel<br />
1802 colpito da febbre gialla e viene riportato<br />
in patria da Paolina, con tutti gli onori<br />
pubblici riservati agli eroi di Francia.<br />
All’apice del trionfo politico di tutti i<br />
Bonaparte manca soltanto una conferma<br />
sociale che si realizza da lì a poco con un<br />
nuovo matrimonio deciso unicamente per<br />
motivi di convenienza dinastica e diplomatica<br />
ed è così che, nel 1803, Paolina<br />
Bonaparte sposa il principe Camillo Filippo<br />
Ludovico Borghese divenendo uno dei personaggi<br />
più popolari e mondani del tempo.<br />
Camillo Borghese aveva conosciuto<br />
Paolina nel salotto parigino di Giuseppe<br />
Bonaparte, luogo che il giovane principe<br />
frequentava spesso dopo la caduta<br />
della Repubblica Romana del<br />
1799; per i suoi trascorsi giacobini<br />
egli si era guadagnato la benevola<br />
attenzione del Primo<br />
Console, ma si era anche trovato<br />
nella necessità di lasciare Roma<br />
subito dopo il ritorno di Pio VII,<br />
Barnaba Chiaramonti, 1800 -<br />
1823.<br />
Il matrimonio, fortemente voluto<br />
dal futuro Imperatore, viene celebrato<br />
con due cerimonie, una<br />
civile e una religiosa, ma lo stesso<br />
ha durata brevissima. Camillo<br />
e Paolina abitano insieme nella<br />
residenza romana per un breve periodo<br />
ma, dopo qualche tempo, la sorella di<br />
Napoleone torna a vivere da sola, per lo<br />
più in Francia lontano dal marito, a seguire,<br />
l’inevitabile separazione.<br />
Paolina Bonaparte non ebbe mai un<br />
grande ruolo nella storia, ma godette<br />
di grande fama per la sua leggendaria<br />
bellezza; donna assolutamente<br />
capricciosa, divenne la musa ispiratrice<br />
per la “Venere vincitrice” di<br />
Antonio Canova; le cronache dell’epoca<br />
la descrivono del tutto somigliante, caratterialmente,<br />
al grande fratello, come quest’ultimo<br />
è , infatti: instancabile, maniaca<br />
dell’ordine, accentratrice, combattiva, prepotente,<br />
assidua frequentatrice delle stazioni<br />
termali del tempo, passa da una<br />
malattia vera a una presunta e, analogamente,<br />
dalle braccia di un amante a quelle<br />
di un altro.<br />
Irrequieta, amante dello sfarzo e della vita<br />
di Corte, non fa nulla per evitare che si<br />
parli di lei e, con comportamento anti conformista,<br />
posa nuda per il Canova. Molto si<br />
discusse su questo aspetto e sembrerebbe<br />
che, quando le chiesero se davvero avesse<br />
posato in abiti così succinti davanti allo
<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />
scultore, Paolina rispose che nello studio<br />
c’era una stufa che la teneva calda; ma<br />
questa affermazione potrebbe, verosimilmente,<br />
essere interpretata come una battuta<br />
atta a provocare scandalo.<br />
Quando venne ritratta da Antonio<br />
Canova, Paolina aveva venticinque<br />
anni, essendo nata ad Ajaccio il 20<br />
ottobre 1780 ed era quello il suo<br />
periodo di massimo splendore mondano:<br />
“Altezza Imperiale” da quando<br />
Napoleone si era incoronato Imperatore a<br />
Notre - Dame, a ben vedere, la “Venere<br />
vincitrice”, con l’esaltazione della bellezza<br />
fisica della principessa Borghese, celebrava<br />
anche il trionfo della famiglia<br />
Bonaparte.<br />
Un particolare: la base in legno drappeggiata<br />
era, originariamente, completata<br />
con un meccanismo che consentiva<br />
alla scultura di ruotare in<br />
modo tale che i visitatori, per ammirarla,<br />
non erano costretti a giragli intorno.<br />
<strong>La</strong> scultura della splendida principessa,<br />
ritratta come “Venere” seminuda dal<br />
Canova, diventa subito un chiaro irresistibile<br />
richiamo per i romani e gli stranieri;<br />
la ressa in un palazzo nobiliare, per contemplare<br />
la bellezza nuda di una principessa,<br />
molto discussa per la sua spregiudicatezza,<br />
contribuisce, non poco, a creare<br />
un clima di scandalo, soprattutto negli<br />
anni intorno al 1820 risolto, solo in parte,<br />
dal principe Camillo che decide di chiudere<br />
in casa la statua, al fine di evitare l’indegno<br />
mercato degli ingressi a pagamento.<br />
Ma questa decisione del principe Borghese<br />
è dettata anche dalla necessità politica di<br />
conservare buoni rapporti con la Curia<br />
romana e, in particolare, con il severo<br />
Leone XII, Annibale della Genga, 1823 -<br />
1829 il quale, per motivi di censura, aveva<br />
disposto di bruciare tutte le stampe riproducenti<br />
le sculture del Canova di soggetto<br />
mitologico, ritenute “indecenti”.<br />
<strong>La</strong> statua di “Venere vincitrice”, oltre<br />
che per celebrare il fulgore fisico<br />
della principessa Borghese, in uno<br />
con il trionfo della famiglia<br />
Bonaparte, era stata creata anche<br />
per il piacere privato di Camillo<br />
Borghese, ma era meglio non venisse più<br />
vista poiché , a quel punto, restava soltanto<br />
la nudità della statua, peraltro, la stessa<br />
Paolina, il 22 gennaio 1818, così scriveva<br />
al marito:<br />
“ … Camillo, vorrei pregarvi di farmi un<br />
piacere, sono a conoscenza che talvolta<br />
consentite a qualcuno di vedere la mia statua<br />
di marmo, sarei lieta se ciò non accadesse<br />
più, in quanto la nudità della scultura<br />
sfiora l’indecenza; è stata creata per<br />
il vostro piacere, ma ora non è più così ed<br />
è giusto che rimanga nascosta agli sguardi<br />
altrui … “.<br />
Soffermiamoci adesso, sia pur brevemente,<br />
sulla Galleria Borghese.<br />
In un poemetto del 1613, il letterato<br />
Scipione Francucci, descrive per la prima<br />
volta, la raccolta di dipinti e antiche sculture<br />
del Cardinale Scipione, figlio di<br />
Ortensia Borghese, sorella di Paolo V,<br />
Camillo Borghese, 1605 - 1621 e di<br />
Francesco Caffarelli raccolta che, l’anno<br />
successivo, sarebbe stata ospitata nella<br />
nascente Villa Borghese fuori Porta<br />
Pinciana:<br />
: “ … quella Galleria, che par fatta il teatro<br />
dell’Universo, il compendio delle maraviglie<br />
e la vaghezza dello sguardo umano”.<br />
Il nucleo più importante delle sculture e<br />
dei quadri della Galleria è riconducibile<br />
alla collezione del Cardinale Scipione, ma<br />
gli innumerevoli eventi verificatisi nei successivi<br />
tre secoli lasciano importanti tracce.<br />
Notevole la collezione dei dipinti del<br />
Cardinale, basta ricordare come, nel 1607,<br />
il Pontefice faceva assegnare allo stesso<br />
nipote ben 107 dipinti precedentemente<br />
confiscati al pittore Giuseppe Cerasi<br />
meglio noto come il “Cavalier d’Arpino”,<br />
quindi la “Deposizione” di Raffaello, asportata<br />
clandestinamente dalla “Cappella<br />
Baglione” nella Chiesa di San Francesco a<br />
Perugia e assegnata al Cardinale Scipione<br />
per ordine dello stesso Pontefice.<br />
Nel 1682, dopo la sua morte, confluisce<br />
nella Galleria Borghese parte dell’eredità<br />
di Olimpia Aldobrandini, nonna del principe<br />
Camillo comprendente opere appartenute<br />
alla collezione del Cardinale Salviati e<br />
a quella di Lucrezia d’Este<br />
Nel 1807, Camillo Borghese decide di vendere<br />
a Napoleone molte statue, busti, bassorilevi,<br />
colonne e diversi vasi, opere costituenti<br />
il “fondo Borghese” del Louvre, tuttavia,<br />
ben presto, queste lacune vengono<br />
colmate con l’arrivo di materiali provenienti<br />
dagli scavi archeologici, oltre che da<br />
diverse dimore della famiglia Borghese,<br />
nel 1827, lo stesso principe, a Parigi,<br />
acquista l’importante “Danae” del<br />
Correggio.<br />
Antonio Allegri detto<br />
“Correggio”, Danae
14<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
di Carlo Cattani<br />
R o g e r<br />
D a l t r e y<br />
Roma - 23/03/<strong>2012</strong> — Auditorium della Conciliazione<br />
Tutti in tilt per TOMMY !<br />
Facile caricaturizzarli, un po’ come sparare<br />
sulla Croce Rossa, si potrebbe dire !<br />
Nasi, menti, zigomi, denti, mandibole e<br />
mascelle, in primis, gridavano vendetta e,<br />
così , con un minimo di abilità nel disegno<br />
, al liceo ci si sbizzarriva nel creare gustosi<br />
quadretti con quattro abnormi faccioni<br />
dai “dentoni-baffoni musi lunghi<br />
muniti” che il foglio non bastava …tutto<br />
ciò durante l’ora di religione, OF COURSE<br />
!WHO are they? THE WHO! Sono trascorsi<br />
oltre 50 anni dai loro primi concertini<br />
tra il 1961/1962 con la denominazione<br />
“THE DETOURS” poi convertitisi in “THE<br />
HIGH NUMBERS” e quindi passati alla storia<br />
come “THE WHO”: parliamo di Pete<br />
Townshend, Roger Daltrey,John Entwistle<br />
e Keith Moon. Appunto i mitici “THE<br />
WHO”! Conservo ancora, mooolto consumato<br />
dagli anni di “affissione” nella mia<br />
cameretta di tanto tempo fa, un loro<br />
poster 70x100 con l’immagine di Pete<br />
Townshend volante sul palco in una delle<br />
sue pose più famose ed impegnative fisicamente<br />
parlando(!), la “sforbiciata volante”<br />
con chitarra alla mano e, in secondo<br />
piano, compreso nella sua “apertura di<br />
gambe”, il torso nudo e la faccia sudaticcia<br />
di un Keith Moon con capelli a caschetto<br />
in un’espressione furbetta e completamente<br />
immerso/perso tra gli elementi<br />
della sua mastodontica batteria variopinta<br />
a doppia cassa: davvero esaltante per un<br />
ragazzetto di 14 anni qual’ero ! Ad essere<br />
proprio ma proprio stringato vi evidenzio<br />
le centinaia di concerti e le vendite milionarie<br />
dei loro dischi, ricordo i singoli<br />
memorabili come “I can’t explain”, “My<br />
Generation”, ”Substitute” , i diversi lp consegnati<br />
alle grandi pagine della storia del<br />
rock quali “My generation”, “The Who sell<br />
out”, “Tommy”,“Quadrophenia” -“The kids<br />
are alright”, “Who ‘s next”, la partecipazione<br />
ai grandi raduni rock della fine dei ’60<br />
inizi dei ‘70: il Festival di Monterey (’67) ,il<br />
Festival di Woodstock (69), il Festival<br />
dell’Isola di Wight (70); inoltre, THE WHO<br />
rappresenta il gruppo di culto per il movimento<br />
Mod. E come non parlare degli<br />
eccessi: i tanti risarcimenti per i danni<br />
arrecati alle camere d’albergo distrutte<br />
nel corso dei loro “after show parties“, le<br />
enormi spese per rimpiazzare i propri strumenti<br />
autodanneggiati ad ogni fine esibizione,tutti<br />
esborsi che hanno più volte<br />
seriamente minacciato le finanze del gruppo<br />
, e , dulcis in fundo,le vittime dentro e<br />
fuori la formazione : muoiono Keith<br />
“Moonie ”Moon nel ’78 e il bassista John<br />
“The Quiet One’ Entwistle nel 2002 , la<br />
“strana coppia ritmica” della band ; e che<br />
dire degli oltre dieci spettatori che restano<br />
schiacciati dalla folla impetuosa durante<br />
un loro concerto del ‘78 a Cincinnati<br />
(USA)? L’ultimo tour della formazione<br />
Inglese, ridotta a 2/4 per le morti di<br />
Moon,gran batterista e personaggio a dir<br />
poco estroso, e di Entwistle,bassista<br />
sopraffino con un ruolo ben oltre quello di<br />
accompagnatore ritmico , s’è svolto nel<br />
2008 e sempre coronato da quel gran<br />
successo che ha accompagnato questo<br />
gruppo nel corso della sua lunghissima<br />
storia. Dal 2009, il cantante Roger Daltrey,<br />
sessantotto anni ben portati ( poca dimestichezza<br />
con droghe e alcool, al contrario<br />
dei suoi sodali), gira da solista con una<br />
propria band includendo tra i suoi compagni<br />
di avventura Simon Townshend alla<br />
chitarra ,il fratello minore di Pete, la prolifica<br />
“penna e mastermind” degli WHO, e<br />
dal 2010 ha intrapreso un tour zeppo di<br />
concerti per il mondo rappresentando integralmente,con<br />
la “benedizione” di<br />
Townshend ovviamente, la rock opera<br />
“TOMMY”. Ma perché mai, vi chiederete,<br />
per questo tour di “Tommy”, non c’è<br />
stata la partecipazione diretta del suo<br />
creatore, Pete Townshend ? Da una delle<br />
interviste rilasciate da Roger Daltrey nel<br />
recente passato , troviamo una drammatica<br />
risposta che fornisce il chiarimento di<br />
questa defezione: < Pete ha dei grossi<br />
problemi col suo udito e questa non è una<br />
scusa: voglio dire, al momento lui gira con<br />
gli apparecchi acustici. Questo non può<br />
che causare grossi problemi di ordine tecnico<br />
nel suonare in lunghi spettacoli dal<br />
vivo>.<strong>La</strong> vita continua e , dunque, Roger<br />
Daltrey ,preso atto delle condizioni fisiche<br />
del suo “compagno di una vita in musica”<br />
, Pete, si è imbarcato in un lungo tour<br />
Europeo, riservando al nostro Paese otto<br />
concerti, distribuiti nel centro-nord , di cui<br />
ben due nella capitale . Con il biglietto in<br />
tasca già dagli ultimi giorni di settembre<br />
dello scorso anno, ho atteso con non poca<br />
trepidazione l’esibizione nella speranza di<br />
“godere” della visione e della musica di
<strong>Campo</strong> de’ fiori <strong>15</strong><br />
un’autentica icona del rock qual è Roger<br />
Daltrey e con me, animati dalle stesse<br />
aspettative,diverse migliaia di appassionati<br />
hanno esaurito ogni ordine di posti<br />
dell’Auditorium di via della Conciliazione<br />
per presenziare alla “ prima volta” dell’esecuzione<br />
della rock opera “Tommy” in<br />
Italia; due serate di uno tra quei concerti<br />
rock ,senza dubbio, dal maggior appeal<br />
nell’ambito del programma di eventi musicali<br />
di questa stagione <strong>2012</strong>: ! Antistanti<br />
all’ingresso dell’auditorium ci accolgono i<br />
carretti dei venditori di magliette del gruppo<br />
e un arruffato e multicolore artista di<br />
strada si propone nella sua interpretazione<br />
del repertorio Hendrixiano straziando la<br />
sua chitarra e violentando il suo mini<br />
apparato di amplificazione portatile . Nel<br />
foyer noto che la distribuzione dell’età<br />
degli spettatori in attesa di accedere in<br />
teatro è ampia : si va da alcuni ragazzetti<br />
dall’apparente età di 12/13 anni con il<br />
papà cinquantenne, agli over 65 ! Il<br />
luogo ,così marmoreo e vellutato, ordinato<br />
e controllato , con il “Cupolone” che<br />
incombe a pochi passi , le<br />
“signorine/maschere” in rigorosi tailleur<br />
scuri e solitamente abituate al pubblico<br />
della “classica” e dei “red carpets” , contrasta<br />
con la maggior parte di “noantri”<br />
rockers dalle formalità latitanti ! Il logo<br />
della Royal Air Force ,adottato a simbolo<br />
del movimento Mod spicca su molte delle<br />
magliette indossate da ragazzi e meno giovani<br />
accorsi alla serata .In sala molti attendono<br />
l’inizio scattando foto ricordo con<br />
alle spalle il palco “pronto all’uso” e c’è<br />
chi con genuino interesse fotografa l’equipaggiamento<br />
musicale del gruppo buttando<br />
uno sguardo anche ai fogli della scaletta<br />
ben “scocciati” sotto le postazioni<br />
dei musicisti. Noto anche diversi stranieri<br />
e di loro me ne passa davanti uno con<br />
la ” Union Jack jacket”(una giacca realizzata<br />
con un tessuto che riproduce i colori<br />
della <strong>bandiera</strong> della Gran Bretagna) tipo<br />
quella che usava indossare Pete<br />
Townshend . Scoccano le 21.<strong>15</strong> e le luci si<br />
spengono ,partono gli applausi e nella<br />
oscurità attenuata dalle fioche luci di<br />
sicurezza della sala si scorge l’entrata in<br />
scena dei ragazzi del gruppo ; ecco i primi<br />
bagliori del concerto e l’ovazione si rinforza<br />
per un più caloroso segno di saluto<br />
all’ingresso sul palco di Roger che ,in “<br />
total black” , occhialini tondi con lenti<br />
azzurrate , capelli bianchi ma che ancora<br />
mantengono la classica “arricciatura” e il<br />
taglio dei tempi andati , raggiunge il centro<br />
della scena, ci saluta elevando le braccia<br />
poi arretra ed afferra due tamburelli<br />
appoggiati sulla pedana della batteria;<br />
partono le note dell’Overture di “Tommy” e<br />
delle immagini iniziano a scorrere proiettate<br />
su di uno schermo collocato in alto<br />
alle spalle della band : gli applausi riemergono<br />
più fragorosi e avverto una sensazione<br />
da ” pelle d’oca” ….queste note<br />
introduttive in pochi attimi mi riportano<br />
indietro nel tempo , nella mia cameretta<br />
da adolescente ,a quel doppio lp di<br />
“Tommy” suonato a tutta manetta che<br />
,pubblicato nel’69, ho scoperto,quattordicenne<br />
,nel ’75;ma , soprattutto, rivedo la<br />
figura di mia madre sulla soglia d’ingresso<br />
della mia camera che , agli esordi con<br />
quello che diventerà il suo tormentone<br />
preferito, mi urla in faccia …davvero un grande hit degli<br />
anni 70/80 in casa mia ! L’esecuzione di<br />
“Tommy” è integrale, così cchè trascorrono<br />
circa 6/7 minuti prima che la voce<br />
di Roger si palesi alle nostre orecchie<br />
,poiché l’opera è strutturata in una prima<br />
parte , appunto l’Overture , che inizia<br />
strumentale e prosegue con la famosa<br />
strofa cantata da Townshend, introduttiva<br />
alla storia, : ;si continua con l’annunciazione<br />
della nascita di Tommy , “It’s a boy”,<br />
sempre per le corde vocali di<br />
Townshend,:era Pete sul disco e ora<br />
Simon,suo fratello, in questa serie di rappresentazioni<br />
. <strong>La</strong> storia ,che ha avuto nel<br />
corso degli anni anche versioni teatrali e<br />
una versione cinematografica per la regia<br />
di Ken Russel nel 1975, in breve ,è quella<br />
di ”Tommy” un bambino che nasce<br />
durante la seconda guerra mondiale, da<br />
un padre che, aviatore della Royal Air<br />
Force,viene dato per disperso in combattimento<br />
ma , dopo alcuni anni ritorna e<br />
scopre la moglie con il suo amante;quest’ultimo<br />
viene ucciso dal padre e Tommy<br />
intravedendo la scena riflessa in frammenti<br />
di specchio ne rimane traumatizzato<br />
con la conseguenza di perdere l’udito<br />
la parola e la vista. Il suo sarà un viaggio<br />
,alla ricerca della guarigione ,tra sopprusi<br />
e violenze perpetrate da diversi strani<br />
personaggi . Gli resta un ‘unico senso, il<br />
tatto , che utilizzerà per trasformarsi in<br />
un “pinball wizard” ,un mago del flipper .<br />
<strong>La</strong> band e Roger ci danno sotto esaltando<br />
i mille e più accorsi alla serata; certo ,<br />
Daltrey non raggiunge al 100% i picchi<br />
vocali delle versioni originali ,la sua voce<br />
ha una tonalità più bassa, ma il suo<br />
impegno sul palco ,a 68 anni, è completo<br />
e divertito, con le classiche roteazioni del<br />
filo del microfono che gli riescono ancora<br />
bene . Siamo tutti attenti e ben piazzati<br />
nelle nostre poltroncine rosse vellutate<br />
ma terminata l’esecuzione di “Tommy” ,<br />
come per un segnale convenuto, gran<br />
parte del pubblico si riversa sotto il palco<br />
per acclamare più da vicino Roger pronto<br />
a dare avvio ad una seconda parte di<br />
spettacolo costituita dai brani storici degli<br />
WHO . <strong>La</strong> sua camicia scura porta i segni<br />
del sudore lungo i fianchi,la fatica si fa<br />
sentire, ma lui è li pimpante e, confortandosi<br />
di tanto in tanto con qualche sorso<br />
d’acqua , si lancia in infuocate esecuzioni<br />
di classici degli WHO come “Can’t explain”<br />
“The kids are alright”, “Behind the blues<br />
eyes”,”Who are you” (con il pubblico a far<br />
da coro nel ritornello) ,”My<br />
generation”,”Baba O’Riley” .Ha pure la<br />
forza di continuare a scherzare quando<br />
,quasi al termine della sua lunga performance<br />
, imbraccia un ukulele e parla dell’impossibilità<br />
di potersi proporre con questo<br />
strumento,una sorta di chitarrina, nel<br />
famoso “windmill”, la roteazione veloce<br />
del braccio sulla chitarra , inventata da<br />
Pete Townshend , mimandone la goffagine<br />
del movimento rispetto alle ridotte<br />
dimensioni dello strumento.Sono le 23.20<br />
e ,implacabilmente, le luci in sala riprendono<br />
il sopravvento, lo spettacolo è finito<br />
ma THE KID WAS ALRIGHT ! Carlo<br />
Cattani©aprile <strong>2012</strong>
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
17<br />
Io e gli oroscopi.<br />
I modi di divinazione sono molteplici, e tutti ugualmente validi,<br />
a saperli bene interpretare!<br />
Paolo Balzamo<br />
Il 12 aprile, alle<br />
<strong>15</strong>,40, all’Ospedale di<br />
Viterbo, è nato<br />
Gabriele.<br />
Come uso fare quando<br />
un lieto evento rallegra<br />
qualche amico, mi accingo<br />
a preparargli l’oroscopo.<br />
Qualche ora di<br />
lavoro e calcoli al computer<br />
ed un centinaio di pagine di vaticini<br />
sono pronte.<br />
L’oroscopo occidentale è , in ultima<br />
analisi, lo studio della posizione dei<br />
pianeti nei dodici settori (“case”) del<br />
cielo al momento e nel luogo della<br />
nascita.<br />
Dato che ogni casa (ascendente, medio<br />
cielo e tutte le altre) rappresenta un<br />
ambito della vita futura (persona, casa,<br />
ambiente, famiglia ecc) e che ogni pianeta<br />
rappresenta un aspetto della personalità<br />
(amore, competitività , equilibrio, astuzia,<br />
ecc.) si stabilisce il destino del soggetto in<br />
ogni aspetto della sua vita. E’ un insieme<br />
di calcoli (secondo il metodo dell’astrologo<br />
di Praga Placidus, alla fine del 1700) che<br />
arriva alla fine a determinare un “quadro<br />
astrale” come quello di Gabriele, qui riportato.<br />
Questo secondo gli<br />
astrologi. In antico i<br />
metodi erano diversi, ed<br />
anche oggi i modi di divinazione<br />
sono molteplici,<br />
e tutti ugualmente validi,<br />
a saperli bene interpretare:<br />
c’è l’oroscopo<br />
cinese, con i<br />
dodici animali che<br />
andarono a trovare il<br />
Budda morente,<br />
quello celtico, basato sugli alberi,<br />
quello maya, basato sui dodici animali/totem<br />
sacri, eccetera.<br />
Stessa validità , dicevo, ossia, secondo me,<br />
zero. Per tutti quanti. Sono molto più vicino<br />
allo scettico Cicerone, che nel suo “De<br />
E’ un insieme<br />
di calcoli (secondo il<br />
metodo dell’astrologo<br />
di Praga Placidus,<br />
alla fine del 1700)<br />
che arriva alla fine a<br />
determinare un<br />
“quadro astrale”.<br />
Divinatione” si chiedeva come mai<br />
facessero due indovini a guardarsi<br />
in faccia e non scoppiare a ridere<br />
mentre pronunciavano vaticini.<br />
Ed allora perché faccio gli<br />
oroscopi se non ci credo?<br />
Perché mai mi accingo<br />
a riempire oltre 100<br />
pagine di interpretazioni,<br />
predizioni e<br />
vaticini che non si<br />
realizzeranno se non<br />
per caso? Semplice:<br />
per gioco logico. Si<br />
tratta di operare in un<br />
sistema codificato. Le<br />
norme di Placidus<br />
sono rigorose: Giove<br />
in IX casa indica carriera<br />
universitaria o<br />
diplomatica, Nettuno in<br />
VI casa indica un’’attività<br />
lavorativa connessa ai liquidi o<br />
al mare. Questo il dato. Allora il nostro<br />
Gabriele insegnerà ingegneria idraulica?<br />
Può darsi, ma di certo non perché lo<br />
dicono le stelle, ma eventualmente perché<br />
lo diranno le sue mani, il suo lavoro, la sua<br />
volontà . Certo nella vita<br />
un pizzico di fortuna non<br />
guasta, ma ognuno è<br />
artefice della sua sorte.<br />
Il sistema dell’oroscopo<br />
è un sistema<br />
chiuso, logico e regolato.<br />
Le sue norme sono<br />
valide al suo interno; se<br />
si adatta o no alla realtà<br />
non ha la minima importanza,<br />
basta che gli operatori<br />
logici vengano rispettati<br />
e per svilupparli non occorre crederci.<br />
Insomma, mi diverto a fare gli oroscopi,<br />
per dirla con Cho Cho San, un po’ per celia<br />
e un po’ per non morir.<br />
Voglio dedicare qualche ora del mio<br />
tempo, per fare un regalo unico ad un<br />
nuovo arrivato. E poi alla fine, forse un po’<br />
di magia esiste veramente: è il miracolo<br />
della vita che si rinnova in Gabriele, ed in<br />
ogni Gabriele, in ogni fiorellino sbocciato o<br />
che sboccerà in questa primavera, in ogni<br />
nuova generazione alla quale passiamo il<br />
testimone della staffetta partita tre miliardi<br />
di anni fa e della quale nessuno conosce<br />
il traguardo.<br />
Nessun oroscopo, nessun vaticinio ci<br />
consente di vedere il domani. Il<br />
domani ce lo possiamo solo costruire,<br />
faticosamente, giorno dopo giorno.<br />
<strong>La</strong>voro, logica ed impegno. Questo serve,<br />
altro che vaticini.<br />
Il mio augurio per i nuovi arrivati?<br />
Benvenuta, Primavera. Benvenuto<br />
Gabriele. Ben rinnovata, Natura.<br />
Hasta la vista!
18<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Ecologia e Ambiente<br />
Spese militari: 3 milioni di euro ogni ora…<br />
Strano tutti tacciono!<br />
di Giovanni<br />
Francola<br />
In Italia si spendono<br />
per la Difesa circa 3<br />
milioni di euro all’ora,<br />
ben 27 miliardi di<br />
euro in un solo anno.<br />
Sono queste le cifre<br />
che il Ministero della<br />
Difesa italiano ha<br />
speso nel 2010.<br />
Nei prossimi anni, nel<br />
bilancio della Difesa,<br />
ci sono da aggiungere altri 17 miliardi di<br />
euro, per l’acquisto di 131 cacciabombardieri<br />
F 35! <strong>La</strong> domanda è questa, ma chi<br />
dobbiamo bombardare?<br />
Sommando queste due cifre si andrebbe a<br />
coprire tutta la manovra finanziaria, ma<br />
intorno a questi numeri c’è un silenzio<br />
assordante, come se tutti questi soldi<br />
abbiano una corsia preferenziale, un qual<br />
cosa da non mettere mai in discussione,<br />
ma perché ? Basterebbe un taglio del<br />
20- 30% di queste spese, per risparmiare<br />
miliardi di euro ogni anno,<br />
senza mettere in discussione i livelli di prevenzione<br />
dei conflitti e di<br />
mantenimento della pace.<br />
Queste risorse potrebbero<br />
essere destinate<br />
ad esempio alla tutela<br />
dell’ambiente, alla sanità<br />
, alla cultura, alla<br />
difesa dei diritti sociali<br />
ecc. L’Italia ripudia la<br />
guerra come strumento<br />
per risolvere le controversie<br />
internazionali<br />
(art. 11 della nostra<br />
Costituzione), ma in molti<br />
luoghi al mondo dove ci<br />
sono conflitti, i nostri soldati vi prendono<br />
parte e vengono chiamate missioni di<br />
pace: se ci fosse davvero voglia di pace<br />
non si spenderebbero tutti questi soldi. <strong>La</strong><br />
pace si costruisce con una cultura<br />
27 miliardi di euro<br />
in un solo anno, a<br />
cui ci sono da<br />
aggiungere altri 17<br />
miliardi di euro, per<br />
l’acquisto di 131<br />
cacciabombardieri<br />
F 35!<br />
diversa, con delle buone politiche<br />
sociali, non con le armi, nel 2009<br />
abbiamo esportato armi per un valore<br />
di 5 miliardi di euro. Non sono certo<br />
queste le politiche di buona convivenza<br />
tra i popoli. Perché non dire<br />
apertamente ad esempio, che la<br />
Libia non è un regime sanguinario,<br />
ma semplicemente<br />
un prodotto da<br />
conquistare. Le<br />
sue materie<br />
prime mettono<br />
gola a troppe<br />
democrazie e su<br />
questo l’ipocrisia<br />
regna a 365 gradi.<br />
Ho provato a leggere<br />
ciò che il governo<br />
Libico mette a disposizione<br />
ai propri cittadini, mi<br />
sono fatto un idea più chiara e<br />
più ampia sulla parola democrazia,<br />
ma non è questo il punto. Le<br />
così dette “guerre al terrorismo”<br />
sono costate solo agli<br />
Usa ben 4000 miliardi<br />
di dollari, questi soldi<br />
sono stati presi in<br />
buona parte in prestito<br />
dalle banche, così<br />
il Governo americano<br />
ha dovuto pagare<br />
miliardi di dollari di<br />
interessi su quei prestiti,<br />
non potrebbe essere<br />
forse anche questo il<br />
crollo delle borse? A cosa<br />
porta questo tipo di investimenti,<br />
se non quello di<br />
una cultura di disprezzo e di morte?<br />
Tornando in Italia, spero che si inizino a<br />
rivedere queste enormi spese militari, non<br />
è certo un buon governo quello che fa<br />
finta di non vedere, da una parte il bisogno<br />
di racimolare soldi con formule ogni<br />
giorno diverse e spesso contraddittorie,<br />
perché vanno a togliere servizi e risorse a<br />
settori come la scuola, la formazione, la<br />
sanità , per citarne alcuni, dall’altra parte<br />
un bilancio che nessuno dei nostri grandi<br />
e illustri politici mette sul piatto del risparmio.<br />
Per una volta abbiate il coraggio di dire<br />
apertamente ai cittadini che spendere 3<br />
milioni di euro ogni ora per le spese militari,<br />
non è più sostenibile o meglio non<br />
è più accettabile. Non dite che è pura<br />
demagogia, cercare di ridurre queste<br />
spese, certo la sicurezza di una<br />
nazione è di fondamentale importanza,<br />
ma più importante è che la gente<br />
viva pacificamente all’interno di ogni singolo<br />
Stato, solo così si potrà vivere e<br />
esportare la cultura della pace agli altri<br />
popoli.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 19<br />
VI RASSEGNA DI TEATRO AMATORIALE<br />
“PREMIO ARCO D’ORO”<br />
Miglior spettacolo <strong>2012</strong> “Le voci di Dentro” della Compagnia Teatro Club di Torre del Greco.<br />
Alla Compagnia Filarmonico Drammatica di Macerata con “Il marito di mio figlio”, il riconoscimento<br />
speciale della Stampa, offerto dalla nostra rivista.<br />
Si fa ogni anno più ambito il premio della<br />
rassegna di teatro amatoriale “Arco d’oro”<br />
della cittadina di Fabrica di Roma, giunto<br />
alla sesta edizione. Settanta sono state le<br />
Compagnie Italiane che hanno partecipato,<br />
inviando i propri spettacoli.<br />
Il direttore artistico della rassegna Carlo<br />
Ciaffardini ha selezionato le sette finaliste<br />
che hanno composto il cartellone di questa<br />
sesta edizione del “Premio Arco d’oro”,<br />
così chiamato in onore del caratteristico<br />
Arco di Giove, porta di accesso dell’antica<br />
città di Faleri Novi.<br />
Il Premio assegnato al Miglior spettacolo,<br />
consiste infatti nell’opera pittorica raffigurante<br />
l’arco, eseguita da Ferdinando<br />
Sciarrini. Le sette compagnie in gara, provenienti<br />
da diverse parti d’Italia, anche<br />
quest’anno si sono sfidate a colpi di<br />
applausi per aggiudicarsi non solo il premio<br />
finale, ma anche i vari altri riconoscimenti<br />
messi in palio, per i quali il lavoro di<br />
assegnazione della giuria è sempre piuttosto<br />
difficile, vista la qualità delle opere<br />
messe in scena. Sabato 14 Aprile, presso<br />
il teatro tenda di Fabrica di Roma, che ha<br />
ospitato tutta la rassegna, si sono svolte le<br />
premiazioni, alla presenza delle compagnie,<br />
oltre che a quella delle autorità locali,<br />
della giuria e degli spettatori più assidui<br />
che dopo aver partecipato agli spettacoli,<br />
erano curiosi tanto quanto gli attori di<br />
conoscere gli esiti. Un pubblico compiaciuto<br />
e sempre più affezionato ed interessato<br />
quello della rassegna fabrichese che ha<br />
contato quest’anno una media di 350 spettatori<br />
per spettacolo. Sempre quasi il tutto<br />
esaurito se si considera che la capienza<br />
della struttura è di poco più di 400 posti.<br />
A condurre la serata, il presentatore ufficiale,<br />
Claudio Ricci, spalleggiato dal direttore<br />
artistico Carlo Ciaffardini. I due formano<br />
una mancata coppia di comici, che<br />
punzecchiandosi strappano tante piene<br />
risate agli spettatori. Ad arricchire lo spettacolo,<br />
pieno di suspense, tanti bravissimi<br />
artisti, quali la ballerina Giada<br />
Pancianeschi, il trio Mysticanza con il virtuosismo<br />
del violinista Fabio Porroni, che<br />
ha proposto musiche etniche, coinvolgendo<br />
tutto il pubblico, e il giovane cantante<br />
Dario Guidi, vincitore di numerosi concorsi<br />
canori ed al quale l’amministrazione comunale<br />
di Fabrica ha voluto assegnare una<br />
targa di riconoscimento per il suo ormai<br />
accertato talento. Dario, oltre ad aver<br />
emozionato semplicemente con la sua<br />
voce, ha proposto una esibizione inedita,<br />
ammaliando gli spettatori con le dolci note<br />
Foto Fabio Branca<br />
<strong>La</strong> Compagnia Teatro Club di Torre del Greco riceve il Premio Arco d’oro <strong>2012</strong>,<br />
per lo spettacolo “Le voci di dentro” di Eduardo De Filippo, per la regia di Gino Roma.<br />
<strong>La</strong> Compagnia Filarmonico Drammatica di Macerata<br />
ritira il Premio Speciale della Stampa assegnato dalla nostra<br />
testata giornalistica<br />
della sua arpa celtica. Splendide<br />
le vallette della serata, Michela e<br />
Bosuoan, vestite con gli abiti della<br />
Boutique “Madamfiò ” di Fiorella<br />
e gli accessori di “Bijoux” di Carla<br />
Fochetti. Un plauso anche alla Pro<br />
loco, guidata da Stefania<br />
Stefanucci, particolarmente attiva<br />
nell’organizzazione di tutto l’evento.<br />
Ma veniamo all’assegnazione dei<br />
premi: miglior allestimento<br />
scenografico alla Compagnia<br />
del Sorriso di Ancona con “In<br />
nome del Papa Re” di Luigi<br />
Magni; miglior attrice non protagonista<br />
è andato a Chiara<br />
Fanara nella parte di Penny nel musical<br />
“Grasso è bello” tratto dal famosissimo<br />
Hairspray. Si è aggiudicato il premio<br />
attore non protagonista Ettore<br />
Budano nella parte di Serafino “il perpetuo”<br />
veneziano di Manfredi nel film di<br />
Magni. Il premio alla Regia è andato al<br />
bravo Gino Roma che ha ben diretto l’opera<br />
di Eduardo “Le Voci di dentro”.<br />
Premio alla Miglior attrice ampiamente<br />
meritato per Flavia Palumbo, splendida<br />
interprete di Livia Arciani ne’ “<strong>La</strong> ragione<br />
degli altri” di Pirandello portata in scena<br />
dalla Compagnia dell’Eclissi di Salerno, già<br />
ammirata nel Teatro d’Autunno nella parte<br />
di Blance nel “Tram chiamato Desiderio”.<br />
Miglior Attore quest’anno in ex equo a<br />
due grandissimi interpreti che hanno emozionato<br />
e divertito il pubblico del Palarte,<br />
vale a dire il bravissimo interprete di<br />
Eduardo De Filippo nella commedia “Le<br />
voci di Dentro” Renato Roma della<br />
Compagnia Teatro Club di Torre del<br />
Greco ed il divertente ed esilarante Luca<br />
Sargenti che ha portato a Fabrica una<br />
maschera di Pulcinella capace di incantare<br />
e stupire travolgendo il pubblico in un<br />
mare di risate. Infatti “Pulcinella cornuto<br />
immaginario” della Compagnia<br />
Scaramante di Bastia Umbra vince il<br />
significativo Premio Del Pubblico, assegnato<br />
in base ai voti di gradimento dati dal<br />
pubblico al termine di ogni spettacolo. <strong>La</strong><br />
Giuria ha voluto dare un premio speciale<br />
alla compagnia Teatranti di Frodo per la<br />
non facile messa in scena di “Camere da<br />
Letto” di Alan Ayckburn.<br />
Molto apprezzata la scelta del Premio<br />
Speciale della Stampa che è stato<br />
assegnato quest’anno da <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
alla Compagnia Filarmonico<br />
Drammatica di Macerata per aver brillantemente<br />
portato in scena la commedia<br />
“Il marito di mio figlio” affrontando con<br />
garbo, bravura ed equilibrio un tema di<br />
dibattuta attualità , quale l’omosessualità .<br />
Vince il Premio Arco d’Oro Miglior<br />
spettacolo della Rassegna <strong>2012</strong> “Le<br />
voci di Dentro” di Eduardo De Filippo<br />
portato in scena dalla Compagnia Teatro<br />
Club di Torre del Greco.<br />
Il Sindaco Mario Scarnati, consegnando<br />
l’ambito premio, si è impegnato per<br />
migliorare e far crescere in prestigio e<br />
qualità la Rassegna. Appuntamento al<br />
prossimo anno!<br />
Ermelinda Benedetti
<strong>Campo</strong> de’ fiori 21<br />
“Il Fumetto”<br />
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />
di<br />
Daniele Vessella<br />
Coinvolgente ed emozionante. Ubelblatt narra un antico mito<br />
secondo il quale, per contrastare il terribile esercito delle<br />
tenebre, l’imperatore inviò quattordici valenti guerrieri,<br />
armandoli con quattordici lance sacre. Tre di loro, i “gloriosi guerrieri<br />
senza ritorno”, perirono in battaglia. Altri quattro, soprannominati<br />
“le lance del tradimento”, vennero giustiziati dai loro compagni<br />
per diserzione. Gli ultimi sette portarono a termine la cruenta<br />
missione e, al loro ritorno, furono acclamati e accolti come eroi.<br />
Ma, venti anni dopo, un gruppo di ribelli autoproclamatisi anch’essi<br />
“le lance del tradimento” sfidano ancora una volta l’autorità dell’impero...<br />
Oscura, avvincente, leggendaria.<br />
(Trama ripresa dal sito dell’editore).<br />
Amanti del fantasy medioevale non potete lasciarvi sfuggire quest’opera<br />
che unisce elementi fantastici come elfi, antiche leggende e profezie, al mondo<br />
delle spade, dei guerrieri e della magia. <strong>La</strong> trama,<br />
ricca di pathos e di colpi di scena, ci rivela una<br />
verità nascosta dai sette eroi. Una verità che solo<br />
Koinzell, il protagonista, conosce e vorrebbe farla<br />
emergere per compiere giustizia nel suo mondo.<br />
Koinzell persegue il suo obiettivo senza risparmiarsi.<br />
Determinato, come dovremmo essere tutti noi…<br />
<strong>La</strong>scio l’indirizzo del mio blog:<br />
http://danielevessella.blogspot.com/<br />
UBELBLATT di Etorouji Shiono<br />
edito da J-Pop – 12 volumi, in corso<br />
L’antico mito che<br />
narra la storia di<br />
quattordici cavalieri,<br />
imperdibile per tutti<br />
gli amanti del<br />
fantasy medievale<br />
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22 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Che cos’è “la conoscenza”?<br />
del Prof. Massimo<br />
Marsicola<br />
<strong>La</strong> singola lettera<br />
dell’alfabeto è il più<br />
piccolo pezzo destinato<br />
a formare la<br />
parola, paragonabile<br />
al primo “atomo”<br />
dell’universo spirituale,<br />
che a sua<br />
volta è il più piccolo<br />
pezzo necessario a<br />
formare una proposizione,<br />
che a sua<br />
volta è il più piccolo<br />
pezzo necessario per un ragionamento,<br />
che a sua volta è il più piccolo pezzo<br />
necessario ad avere una conoscenza, che<br />
a sua volta è la più piccola parte necessaria<br />
per avere una cultura! Mi fermo qui, ma<br />
potrei continuare negli esempi: l’approdo<br />
sarebbe Dio-Logos, contenente in sè tutte<br />
le idee, tutte le parole, tutte le conoscenze.<br />
Ciò per dire che la conoscenza<br />
l’uomo se la deve costruire mediante<br />
il linguaggio, a partire dall’esperienza<br />
che fa. <strong>La</strong> conoscenza si conquista<br />
e si implementa attraverso lo studio<br />
e l’esperienza, si trasforma e ci<br />
accompagna nelle diverse stagioni<br />
della vita. Si potrebbe dire che, in un<br />
certo qual modo, essa è la nostra stessa<br />
persona. Non può sfuggire infatti che se<br />
gli altri ci riconoscono per i tratti distintivi<br />
del corpo, noi ci relazioniamo agli altri<br />
mediante la nostra cultura, fatta delle<br />
conoscenze in nostro possesso. Ed è la<br />
trasmissione delle nostre conoscenze che<br />
fa la differenza nei rapporti umani ed<br />
interpersonali. L’atto, prodotto dalle conoscenze<br />
che abbiamo, è un fatto culturale.<br />
E presenta sempre ciò che noi stessi<br />
siamo oltre, e al di là di ciò che il nostro<br />
corpo presenta. E poichè quelli che mi<br />
conoscono meglio sanno che insisto nel<br />
dire che “noi siamo ciò che pensiamo”,<br />
il nostro pensiero dà senso alla<br />
nostra stessa persona. Pertanto non è<br />
sbagliato dire che la cultura è una persona<br />
o, se si vuole, la conoscenza è una<br />
persona. E’ la persona che noi stessi<br />
siamo. Uno dei fondamentali capitoli del<br />
mio ultimo libro(1) è dedicato proprio alla<br />
“conoscenza”. Se la Critica della ragion<br />
pura prende le mosse dalle domande: ”chi<br />
è il soggetto della conoscenza”; “che cosa<br />
conosce”; “in che modo conosce”; la<br />
domande da me poste sono: “che cos’è la<br />
conoscenza”? “Perchè la conoscenza”? E<br />
nel rispondere ho dovuto articolare in varie<br />
tappe la questione. <strong>La</strong> conoscenza riguarda<br />
l’uomo da sempre e lo riguarda sempre.<br />
Sulla base di essa si pensa, si dice e<br />
si fa. <strong>La</strong> storia stessa è mossa dalla conoscenza<br />
o, che è lo stesso, dall’assenza di<br />
conoscenza. <strong>La</strong> storia personale e la storia<br />
sociale, quella nazionale e quella sovranazionale<br />
sono connesse, si intrecciano e si<br />
fanno per la conoscenza. E quando parlo<br />
di conoscenza non mi riferisco tanto<br />
e solo a quella che più genericamente<br />
e ampiamente chiamiamo cultura.<br />
Questa purtroppo, ben pochi ce l’hanno.<br />
Mi riferisco alla conoscenza che invece<br />
tutti raggiungono e possiedono, più o<br />
meno ampia, più o meno profonda, più o<br />
meno coerente. Quella mediante la quale<br />
l’uomo nella quotidianità è , per i suoi atti,<br />
uomo.<br />
Si è trovato altresì che così come il cibo<br />
è alimento per il corpo, “la conoscenza” è<br />
alimento per l’anima. E, dalla ricerca è<br />
emerso un vero e proprio parallelismo tra<br />
i due tipi di cibo e i loro rispettivi effetti,<br />
ma anche complementarietà ed integrazione<br />
fra i due tipi di res, direbbe Cartesio:<br />
la res cogitans(l’anima) e la res extensa(il<br />
corpo). Ma dire “parallelismo” è riduttivo<br />
oltre che sbagliato. Il corpo e l’anima stanno<br />
tra loro come una monodualità . Sono<br />
due distinti diversi che proprio per questa<br />
loro differenza e distinzione possono fare<br />
quell’uno et unicum che è la persona.<br />
Bisogna dire che l’anima e il corpo stanno<br />
tra loro, oltre che come paralleli (non sono<br />
ad esempio asintotici), anche come elementi<br />
complementari, opposti, corrispondenti,<br />
interattivi, integrati, dipendenti e<br />
correlati. Ma, ultima rilevazione necessaria<br />
da fare, stanno tra loro, in ordine alla legalità<br />
, come inversamente proporzionali.<br />
Seguono cioè , leggi opposte.<br />
<strong>La</strong> conoscenza permette alle facoltà dell’anima<br />
dapprima di essere sollecitate, poi di<br />
costituirsi e di emergere, di esercitarsi,<br />
irrobustirsi, perfezionarsi, lavorare al<br />
meglio, infine di chiedere per sè il “giusto<br />
cibo”, respingendo, contestualmente quello<br />
considerato nocivo. L’ho già detto:<br />
“l’uomo è ciò che pensa”. E l’anima è il<br />
luogo ove il pensiero nasce, si esercita, si<br />
alloca, si nutre, cresce, progetta, opera.<br />
Se il valore dell’essere umano, la sua<br />
dignità (rispetto a tutte le cose), sono dati<br />
dal fatto di possedere un’anima che lo<br />
rende simile a Dio, la differenza tra le persone<br />
o, se si vuole, il valore aggiunto di<br />
una persona, è dato dalle conoscenze che<br />
ha. Ma non vale solo il detto: “più conosci<br />
più vali”; vale piuttosto il detto: “dimmi<br />
che cosa conosci e ti dirò chi sei”.<br />
Quella è la frequentazione vera ed immediata<br />
di ciascuno: le sue conoscenze. “Le<br />
sue conoscenze sono anche i suoi principali<br />
amici”. I suoi pensieri rivelano il cuore.<br />
Che in altri termini significa: “dalle tue<br />
conoscenze posso stabilire chi sei e il tuo<br />
valore”. Da tutto questo si può comprendere<br />
la grande importanza che rivestono la<br />
“buona educazione” e la “buona istruzione”.<br />
Non dico “educazione” ed “istruzione”,<br />
ma “buona educazione” e “buona istruzione”.<br />
Non tutte le istruzioni (conoscenze) si<br />
equivalgono; e non tutte le educazioni<br />
sono buone. Noi cattolici questo lo sappiamo<br />
da sempre. Vogliamo oggi ricordarlo<br />
specialmente a coloro che soffrono per la<br />
maleducazione degli altri.<br />
1. Cfr. M. Marsicola, Egologia, (inedito)
Manifesto per una<br />
Costituente per la<br />
Cultura.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 23<br />
di Patrizia Caprioli<br />
Questo articolo che<br />
vi accingete a leggere<br />
sarà diverso dai<br />
miei soliti contributi<br />
che si concentrano<br />
tutti su una visione<br />
globale delle tecnologie<br />
informatiche<br />
legate all’informazione<br />
ed alla comunicazione.<br />
Oggi si parla di<br />
Cultura, anche perché la multimedialità<br />
che noi viviamo attraverso i vari strumenti<br />
e dispositivi messi a nostra disposizione<br />
dalla Rete può racchiudere un mondo culturale<br />
che può e deve essere scoperto,<br />
fruito, sviluppato, assaporato.<br />
<strong>La</strong> mia idea nello stendere questo articolo<br />
è nata dalla lettura di una serie di servizi<br />
pubblicati su un inserto culturale che esce<br />
ogni domenica con il giornale Il Sole 24<br />
Ore, che è chiamato appunto Domenica.<br />
Dal primo articolo apparso domenica 19<br />
febbraio <strong>2012</strong> è nato una specie di movimento<br />
cittadino che inneggia a fare della<br />
Cultura una fonte primaria per lo sviluppo<br />
economico del nostro Paese.<br />
Il progetto messo in campo ha come<br />
obiettivo quello di far nascere una<br />
vera e propria Costituente in seno al<br />
nostro Governo per far si che la<br />
Cultura divenga materia prima nella<br />
nostra economia e che senza utopie<br />
nasca un accordo tra Pubblico e<br />
Privato che incentivi occupazione e<br />
crescita sociale.<br />
Questa Costituente si basa su 5 punti<br />
fondamentali:<br />
- <strong>La</strong> nascita di una vera e propria<br />
Costituente per la Cultura, per l’appunto,<br />
in seno al Parlamento Italiano.<br />
- Strategie di lungo periodo che inneschino<br />
studi e ricerche di fattibilità in ambito<br />
culturale.<br />
- Una cooperazione reale e tangibile tra<br />
tutti i Ministeri, non delegando al solo<br />
Ministero dei beni e delle attività culturali,<br />
l’onere di occuparsi della rinascita economica<br />
della nostra Cultura. Devono per<br />
forza di cose essere coinvolti anche il<br />
Ministero dell’Economia, il Ministero del<br />
<strong>La</strong>voro, il Ministero dell’Istruzione e così<br />
via.<br />
- L’Arte deve essere studiata nelle scuole,<br />
dalle elementari all’Università , non solo a<br />
livello storico ma anche creativo, senza<br />
abbandonare la ricerca scientifica che è<br />
legata alla Cultura.<br />
In quest’ultimo punto vengono racchiusi<br />
tre obiettivi principali. Il primo è il riconoscimento<br />
reale del merito delle menti artistiche.<br />
Il secondo è la complementarità<br />
pubblico-privato, dove l’area pubblica si<br />
occupi principalmente di quelle zone della<br />
cultura che non possono dare margini di<br />
guadagni per investimenti privati, e che<br />
incentivi la ricerca sotto tutti i punti di<br />
vista. L’area privata deve abbracciare la<br />
Cultura come fonte di guadagno certo,<br />
investendo seriamente nella creazione di<br />
eventi culturali. In ultimo, gli sgravi fiscali<br />
concreti dovrebbero incentivare questa<br />
tipologie di imprese, come si fa in tanti<br />
paesi a livello mondiali.<br />
Tutto questo per far comprendere a tutti<br />
che la Cultura può diventare fonte di<br />
guadagno e di incremento occupazionale,<br />
perché se incominciamo a pensare<br />
che andare a teatro, al cinema, al museo<br />
non è una perdita di tempo, ma un reale<br />
arricchimento della nostra anima allora<br />
incominceremo davvero a credere che noi<br />
italiani possediamo un enorme patrimonio<br />
culturale che ci invidia tutto il mondo, e<br />
che possiamo adoperare per creare lavoro,<br />
guadagno e prospettive future di rinascita<br />
sociale.<br />
Gli articoli del Sole 24 Ore propongono<br />
una sottoscrizione pubblica facendo appello<br />
a tutti gli italiani affinché aderiscano<br />
all’Idea della Rinascita della Nostra Cultura<br />
Italiana. Il testo del Manifesto per una<br />
Costituente della Cultura lo potete trovare<br />
all’indirizzo in rete<br />
http://240.it/ManifestoCultura , potete firmare<br />
virtualmente scrivendo a fermoposta@ilsole24ore.com<br />
oppure dalla Home<br />
Page del quotidiano www.ilsole24ore.com<br />
Non deve meravigliare che un giornale che<br />
si occupa principalmente di Economia<br />
dedichi intere pagine alla Cultura, perché<br />
è proprio quest’ultima che deve divenire<br />
industria fertile e sempre in attivo.<br />
Molti sono gli esempi di Buone Pratiche di<br />
valorizzazione del patrimonio artistico del<br />
proprio paese che possiamo osservare a<br />
livello internazionale, mi riferisco soprattutto<br />
agli Stati Uniti, ma anche a paesi<br />
emergenti come la Cina ed il Brasile. E noi<br />
perché dovremmo essere da meno? Noi<br />
che non abbiamo solo il Colosseo, che<br />
nelle nostre piccoli comunità abbiamo<br />
nascosti tesori e gioielli che nessuno più<br />
valuta come tali e non li valorizza, non li<br />
sfrutta per tranne guadagno e creare<br />
occupazione, non li sfrutta per darci di<br />
rimando una buona dose di piacere estetico.<br />
Attraverso la lettura di questi contributi ho<br />
realizzato che una delle necessità che<br />
resta primaria è il riabituarsi alla Buona<br />
Cultura, al Gusto estetico delle cose, alla<br />
Bellezza artistica sotto tutti i suoi aspetti<br />
ed a tutti i livelli. Posso vedere il bello e<br />
provare un piacere estetico se leggo un<br />
libro, vado ad una mostra, guardo un film,<br />
ascolto musica. Allora portiamo noi stessi<br />
ed i nostri figli, ragazzi, genitori ad uno<br />
spettacolo, giriamo per le vie storiche dei<br />
nostri centri cittadini, guardiamo i monumenti,<br />
i palazzi, ricordiamoci chi siamo e<br />
da dove veniamo quando osserviamo le<br />
nostre opere d’arte più belle.<br />
<strong>La</strong> vita non può essere solo piacere materiale<br />
delle cose, perché queste stesse cose<br />
hanno in sé un’anima che va alimentata<br />
con tanta, tanta cultura.<br />
<strong>La</strong> foto messa all’inizio di questo contributo<br />
è stata scattata da un ignoto fotografo<br />
nel settembre del 1940 dopo un bombardamento<br />
tedesco che distrusse la Holland<br />
House Library a Kensington, Londra. Vi<br />
invito a riflettere sul contegno dei tre personaggi<br />
nella foto: tutto è scomposto,<br />
distrutto, irriconoscibile, ma loro, imperturbabili,<br />
danno attenzione solo ai libri.<br />
Buona cultura a tutti!<br />
L’ANGOLO DEL PROF.A cura di Patrizia Caprioli<br />
Mini-spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!) da poter usufruire come supporto<br />
didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli studenti.<br />
EUROPA=NOI: http://www.educazionedigitale.it/europanoi/<br />
Qual è la storia dell’UE? Qual è il suo assetto geografico? Sono solo alcune delle domande che trovano risposta nella<br />
piattaforma digitale EUROPA=NOI, un nuovo percorso didattico dedicato ai temi della cittadinanza europea promosso dal<br />
Dipartimento Politiche Europee. L’iniziativa inoltre punta a creare una rete che possa aggregare scuole e insegnanti impegnati nell’ambito<br />
della cittadinanza europea.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Come eravamo<br />
25<br />
QUANDO NEI CAMPI SI….”PIANTAVA MAGGIO”!<br />
“Era il maggio odoroso”<br />
così cantava il<br />
Leopardi alla sua<br />
amata e irraggiungibile<br />
Silvia. Le stagioni<br />
erano vere, ognuna<br />
con le sue caratteristiche<br />
climatiche ben precise:<br />
le tradizioni, gli<br />
di Alessandro Soli usi e i costumi si rafforzavano<br />
per rimanere<br />
nella memoria, insomma <strong>Maggio</strong> era<br />
<strong>Maggio</strong>, tiepido, odoroso, fatto di scampagnate<br />
spensierate, nei campi verdeggianti<br />
che lambivano i nostri centri abitati. Ecco<br />
allora il detto: “che si nnat’a ppiandà<br />
mmà ggio?” Il nostro concittadino, il<br />
Prof. Luigi Cimarra nel suo vocabolario<br />
del dialetto di Civita Castellana, a<br />
proposito di <strong>Maggio</strong>, traduce così questa<br />
frase dialettale: Andare ad amoreggiare<br />
in campagna. Sembra anacronistico<br />
ricordarlo, ma per chi ha vissuto quegli<br />
anni, mi riferisco agli anni ’60, noi facevamo<br />
esattamente come le<br />
generazioni che ci avevano<br />
preceduto, aspettavamo la<br />
primavera per dar sfogo a<br />
tutte le nostre passioni,<br />
libertà di correre, giocare e<br />
rotolarsi sull’erba, e perché<br />
no, amoreggiare con<br />
le nostre irraggiungibili<br />
Silvia. Erano i nostri<br />
divertimenti, sicuramente<br />
un po’ diversi.<br />
<strong>La</strong>sciavamo i giochi delle<br />
piazzette di paese, riponevamo<br />
i piccoli di<br />
legno, toglievamo dai<br />
triangoli e dai quadrati<br />
disegnati in terra, le palline di<br />
vetro multicolori, raccoglievamo in fretta le<br />
figurine, insomma tutto, tranne le palle di<br />
gomma e i palloni. Quelli no, ci sarebbero<br />
serviti “pe’ ‘nnà a piandà <strong>Maggio</strong>”. C’era<br />
tutto un rito, quasi propiziatorio, nell’organizzare<br />
le scampagnate; prima di tutto<br />
ogni gruppo cercava<br />
di accoppiare amicizie<br />
secondo il suo “piacimento”,<br />
l’importante<br />
che ci fosse stata<br />
Silvia. Di una cosa<br />
però tutti eravamo<br />
certi, non avremmo<br />
dovuto fare missioni<br />
di convincimento con<br />
i genitori di Silvia<br />
(come per le festicciole<br />
da ballo in casa,<br />
luce accesa e porta<br />
aperta, ricordate?),<br />
perché l’usanza era<br />
che ognuno andava<br />
col suo gruppo noi<br />
con noi, e le Silvie<br />
“<br />
<strong>La</strong>sciavamo i<br />
giochi delle piazzette<br />
di paese, riponevamo i<br />
piccoli di legno,<br />
toglievamo dai triangoli<br />
e dai quadrati disegnati<br />
in terra, le palline di<br />
vetro multicolori,<br />
raccoglievamo in fretta<br />
le figurine, insomma<br />
tutto, tranne le palle di<br />
gomma e i palloni<br />
con le Silvie. Quindi genitori<br />
tranquilli e noi che, felicissimi già pregustavamo<br />
timidi baci e innocenti carezze.<br />
Si partiva di primo pomeriggio per “giù a<br />
Madonna de’ Piagge, a’ Fundana<br />
lunga, lì ‘o Castellaccio, su a<br />
Terrano, giù a Santa Susanna”, ed<br />
altri luoghi adatti a scampagnate varie di<br />
cui la nostra Civita era ricca, lasciandoci<br />
l’imbarazzo della scelta. Dopo aver divorato<br />
i panini con frittata, carne panata, pane<br />
e salame, e affettati vari, preparati da<br />
mamme premurose: “Magnative tutto,<br />
me riccommanno, nun riportate a<br />
casa gnende”, si passava agli agognati<br />
giochi all’aperto. Si partiva dal “malizioso”<br />
Ruba <strong>bandiera</strong>, quando ti trovavi Silvia<br />
davanti, e con mosse strane cercavi, sfiorandola,<br />
di rubargli il fazzoletto, al “coinvolgente”<br />
Palla prigioniera, quando fingendo<br />
di sbagliare mandavi la palla oltre la<br />
siepe, e rincorrevi Silvia sperando in uno<br />
scivolone per provare sensazioni insperate.<br />
Il culmine dei giochi era però<br />
“<br />
“nascondino” da noi<br />
“’nguattarella”, quando<br />
finalmente potevi mettere in<br />
atto tutte le tue strategie<br />
amorose, cercando insieme<br />
a lei il nascondiglio che<br />
avrebbe reso difficile la<br />
ricerca dei tuoi amici. Se ci<br />
riuscivi, per quei tempi così<br />
difficili da un punto di vista<br />
sessuale, ti sentivi il dio dell’amore,<br />
poi ti accorgevi che<br />
con te non c’era Venere, ma<br />
quella Silvia irraggiungibile,<br />
che avevi dovuto imparare a<br />
memoria sui banchi di scuola.
26<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
AGOSTINO PARADISI<br />
Civita Castellana 1654 - Modena 1732<br />
del Prof. Architetto Enea Cisbani<br />
... continua dal numero 90<br />
Il 26 novembre 1732, dunque, viene<br />
rogato in Modena l’atto notarile dove<br />
l’avvocato Agostino Paradisi, nomina<br />
come Eredi Testamentari, il vescovo<br />
e la municipalità di Civita Castellana,<br />
per una somma valutata sulla reale<br />
consistenza dei beni in Modena,<br />
Bologna, Ferrara e Reggio, in<br />
120.000,00 scudi romani.<br />
Ora per farsi un’idea dell’eredità , dobbiamo<br />
pensare che nel 1702 il ponte<br />
Clementino è costato <strong>15</strong>.000,00 scudi<br />
romani e i restauri della Cattedrale nel<br />
1736-1750, ben 30.000,00 scudi romani.<br />
Uno scudo romano, vale oggi tra i 60 e gli<br />
80 euro: una cifra davvero notevole.<br />
Nel testamento il Paradisi incarica Ignazio<br />
Finizzani di Modena, della vendita di tutti i<br />
beni sopracitati nonchè del palazzo con gli<br />
arredi della residenza Modenese e di versare<br />
il ricavato ai procuratori testamentari,<br />
Giuseppe Orsi e Ludovico Muratori, che<br />
dovranno convertirlo in un unico legato o<br />
deposito fruttifero in Bologna o Modena, a<br />
favore del Collegio Paradisi di Civita<br />
Castellana.<br />
Qualora nelle suddette città , dispone<br />
ancora il Paradisi, non si trovasse un conveniente<br />
deposito, i procuratori testamentari<br />
dovranno versare l’intera somma di<br />
120.000,00 scudi romani nelle mani del<br />
vescovo e del gonfaloniere di Civita<br />
Castellana.<br />
Dispone, inoltre, che il Collegio sia dedicato<br />
alla Beata Vergine Maria e a<br />
Sant’Agostino.<br />
Al detto Collegio, precisa il testamento,<br />
siano ammessi gratuitamente cinque alunni<br />
della città e sia retto e guidato da un<br />
rettore, da un maestro, un servitore e un<br />
cuoco.<br />
<strong>La</strong> direzione sia sempre del vescovo protempore,<br />
coadiuvato da un rappresentante<br />
designato dal comune e da un economo<br />
tenuto a redigere ogni anno un preciso e<br />
dettagliato rendiconto della gestione<br />
finanziaria del Collegio.<br />
Le precisate e dettagliate disposizioni<br />
emergono dalla lettura di una<br />
lettera che il 6 dicembre 1732 il<br />
procuratore testamentario<br />
Giuseppe Orsi invia al vescovo<br />
Tenderini, precisando i<br />
termini del testamento, che<br />
viene allegato in copia alla<br />
missiva, e informandolo che<br />
l’avvocato Agostino Paradisi<br />
il giorno 22 ottobre 1732<br />
era stato colpito da un Ictus<br />
in forma lieve, che non<br />
aveva avuto conseguenze<br />
gravi e seppur compromessa<br />
la funzionalità del braccio<br />
sinistro, non gli aveva<br />
impedito di presenziare il 26<br />
novembre alla stipula dell’atto<br />
notarile.<br />
Il Tenderini, avuta la missiva,<br />
informa il consiglio municipale e<br />
i Conservatori della città e con<br />
lettera indirizzata all’avvocato<br />
l’11 gennaio 1733, lo ringraziano<br />
dell’importante <strong>La</strong>scito.<br />
Dalla lettura dei carteggi del<br />
tempo, emergono chiaramente i<br />
dubbi del vescovo Tenderini<br />
circa la concreta attuazione<br />
della donazione, ora che l’avvocato<br />
si trova in precarie condizioni<br />
di salute che verso la fine del 1732,<br />
si aggravano ulteriormente, costringendolo<br />
a rimanere sempre nel letto e raramente<br />
seduto se non con grande sforzo e aiutato<br />
dai suoi servitori.<br />
Il Paradisi, come attestano i documenti,<br />
seppur afflitto dalle dolorose piaghe di<br />
decubito, è cosciente e con la mente sempre<br />
lucida segue le sue cause civili e penali,<br />
servendosi di un apposito timbro in<br />
legno recante la sua firma per la sottoscrizione<br />
dei vari atti legali.<br />
Il Tenderini invia allora in Modena il<br />
3 giugno 1733, frate RAFFAELLO da<br />
LUGAGNANO, Ministro della<br />
Provincia Francescana di Modena,<br />
con il preciso incarico di portare<br />
all’avvocato i saluti e i ringraziamenti<br />
dell’intera città per l’importante<br />
Un ritratto di Raffaello da Lugagnano, Ministro della<br />
Provincia francescana di Modena, inviato dal Vescovo<br />
Tenderini, presso l’avvocato Paradisi, per portare a lui i<br />
ringraziamenti della città di Civita Castellana a seguito<br />
dell’importante lascito di 120.000, 00 scudi romani<br />
fattole dall‘avvocato.<br />
donazione, ma essenzialmente per<br />
valutare lo stato del Paradisi e i suoi<br />
propositi ora che è ammalato.<br />
Lo stesso Paradisi rassicura il vescovo che<br />
la sua disposizione, attentamente valutata,<br />
avrebbe avuto concreta attuazione e nulla<br />
lo avrebbe distratto dal suo proposito,<br />
quale segno tangibile di gratitudine verso<br />
la sua Patria e città natale.<br />
Il Tenderini, avuta la relazione dal ministro<br />
Francescano, avverte la municipalità di<br />
quanto riferito e avviano i primi lavori di<br />
restauro della chiesa di Santa Maria del<br />
Carmine, fin quando ecco irrompere<br />
sulla scena il NIPOTE dell’avvocato.<br />
Nelle grandi eredità , è accertato,<br />
esiste sempre il NIPOTE!<br />
... continua sul prossimo numero
<strong>Campo</strong> de’ fiori 27<br />
ATTENTI AL ... FISCO<br />
TERMINE DEL 30 GIUGNO <strong>2012</strong> PER RIVALUTARE<br />
TERRENI E QUOTE SOCIALI<br />
del Dott. Stefano<br />
Menichini<br />
Con il recente d.l.<br />
70/2011 (cosiddetto<br />
“decreto Sviluppo”) è<br />
stata riaperta la possibilità<br />
di rideterminare<br />
il costo fiscalmente<br />
rilevante dei terreni<br />
(edificabili e con destinazione<br />
agricola) e<br />
delle partecipazioni in<br />
società non quotate<br />
posseduti, alla data del<br />
1° luglio 2011, da persone fisiche, società<br />
semplici e enti non commerciali. Tali beni<br />
devono essere detenuti non in regime<br />
d’impresa, quindi al di fuori di ogni attività<br />
imprenditoriale eventualmente esercitata.<br />
Per usufruire di tale facoltà occorre porre<br />
in essere, entro il termine perentorio del<br />
30 giugno <strong>2012</strong> (che è un sabato, quindi<br />
la scadenza effettiva slitta a lunedì 2<br />
luglio), i seguenti due adempimenti.<br />
In primo luogo deve essere redatta e asseverata<br />
da parte di un professionista abilitato<br />
– geometra, ingegnere, architetto,<br />
ecc. per i terreni; dottore commercialista,<br />
revisore legale, ecc.<br />
per le quote sociali –<br />
la perizia di stima del<br />
terreno o della partecipazione<br />
che si intende<br />
rivalutare; il valore<br />
di perizia deve essere<br />
riferito alla data del 1°<br />
luglio 2011.<br />
L’asseverazione della<br />
perizia è perfezionata<br />
mediante giuramento<br />
in tribunale oppure<br />
presso un notaio o un giudice di pace.<br />
Inoltre, sempre entro il termine del 30 giugno<br />
<strong>2012</strong>, il contribuente interessato alla<br />
rivalutazione deve versare l’imposta sostitutiva<br />
per l’intero suo ammontare ovvero,<br />
in caso di opzione per la rateazione, per un<br />
importo pari alla prima delle due o tre rate<br />
annuali di ugual valore.<br />
L’imposta sostitutiva da versare si calcola<br />
– analogamente alle precedenti leggi di<br />
L’imposta sostitutiva da<br />
versare si calcola – analogamente<br />
alle precedenti<br />
leggi di rivalutazione –<br />
applicando l’aliquota del<br />
4 per cento al “nuovo”<br />
valore dei terreni e delle<br />
partecipazioni qualificate.<br />
rivalutazione – applicando l’aliquota del 4<br />
per cento al “nuovo” valore dei terreni e<br />
delle partecipazioni qualificate (cioè quelle<br />
rappresentative di una percentuale dei<br />
diritti di voto esercitabili<br />
in assemblea ordinaria<br />
superiore al 20 per cento<br />
o di una percentuale di<br />
partecipazione al capitale<br />
o patrimonio della<br />
società superiore al 25<br />
per cento) ovvero l’aliquota<br />
del 2 per cento al<br />
“nuovo” valore delle partecipazioni<br />
non qualificate.<br />
<strong>La</strong> convenienza fiscale<br />
della rivalutazione – ovviamente da verificarsi<br />
caso per caso – può rinvenirsi nella<br />
possibilità di utilizzare, in ipotesi di futura<br />
cessione a titolo oneroso dei terreni e delle<br />
partecipazioni, il nuovo valore “periziato”,<br />
in luogo del costo d’acquisto o del precedente<br />
valore fiscale, quale termine di riferimento<br />
per determinare la relativa plusvalenza<br />
imponibile. In tal modo, dunque, si<br />
realizza, in tutto o in parte, un affrancamento<br />
fiscale della plusvalenza conseguita.<br />
A tal proposito appare utile ricordare che i<br />
terreni con destinazione agricola generano<br />
plusvalenza imponibile soltanto se rivenduti<br />
nel corso del quinquennio di possesso.<br />
<strong>La</strong> cessione di terreni edificabili, di contro,<br />
costituisce sempre presupposto per<br />
l’imponibilità della relativa plusvalenza.<br />
Quanto ai terreni, il valore di perizia costituisce<br />
valore normale minimo di riferimento,<br />
oltreché per le imposte dirette, anche<br />
per le imposte di registro, ipotecaria e<br />
catastale.<br />
Per coloro che intendono rideterminare il<br />
valore fiscale di un terreno o di una partecipazione<br />
già oggetto di una precedente<br />
rivalutazione il legislatore ha previsto la<br />
possibilità di scomputare, dall’imposta<br />
sostitutiva dovuta per la nuova rivalutazione,<br />
quella in precedenza già versata. In<br />
alternativa, quest’ultima può essere<br />
richiesta a rimborso nel termine di 48 mesi<br />
decorrenti dalla data di versamento dell’imposta<br />
sostitutiva relativa alla nuova<br />
rivalutazione (e cioè dal momento in cui si<br />
verifica la duplicazione del versamento).
28<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Associazione Artistica Ivna<br />
POESIA E PITTURA PARLANO AL CUORE… ATTRAVERSO<br />
LA POESIA DI ANGELO BINI E L’ARTE VISIVA DI MANUELA PETTI.<br />
STORIA DI UNA PRIMAVERA<br />
Immagini nuove nella fantasia<br />
di chi sa ascoltare la voce<br />
nascosta nel vento gelido<br />
delle sere d’inverno.<br />
Imprecisa, nei contorni, avanza da<br />
lontano una figura. I passi lievi e<br />
cadenzati. Il portamento sereno.<br />
Aria assorta.<br />
Uno sguardo al cielo, uno ai<br />
dintorni, uno lontano oltre gli<br />
orizzonti; sembra quasi che non si<br />
voglia curar di nulla. Crea<br />
qualcosa. Sembra non trovarlo.<br />
Finché non ti guarda negli occhi.<br />
Non scruta, eppur sembra<br />
aspettar qualcosa da te.<br />
Se tu ti distrai, non curi l’attesa,<br />
ti lascia, stizzita, ritornando sui<br />
passi suoi. E ti sta lontana.<br />
Non ti guarda.<br />
Indifferente non si cura più del<br />
freddo, della notte, dell’Inverno.<br />
Non sorge più la Primavera. Eppur<br />
ridiscende.<br />
Opere a olio su tela della pittrice Emanuela Petti<br />
Dal fiume. Nessuno la vede.<br />
Tutti lo sanno. Esiste. A tutti<br />
sembrerà di vederla nei sogni<br />
di quell’età che fa sentire eterni.<br />
Tenaci i sentimenti a rincorrere<br />
impietosi la figura più bella. Allora<br />
inquiete le sere. Agitate le notti.<br />
Soli con il mondo che dimentica.<br />
Te innanzitutto. Ritorna allora<br />
quel vento che, bambino, ti tarpò<br />
le ali, ti legò alla terra, ti impedì ,<br />
per sempre, il volo più bello.<br />
Ecco perché , guardasti, anche tu,<br />
attonita, quel volo che un<br />
aquilone compì . Senza ritorno, del<br />
vento.<br />
Era il giorno limpido di una<br />
Primavera antica. Ti guardasti<br />
intorno smarrita. Due occhi, tanti,<br />
giù su di te. Il peso del mondo<br />
l’assenza del respiro, la cadenza<br />
spenta di quel fiore che sembrava<br />
eterno. Spenti Stelo, Petali,<br />
Corolla.<br />
Per ogni fiore, allora, una storia di<br />
malinconia. Per ogni filo d’erba.<br />
Un futuro di tormento. E la<br />
tormenta ti colse. Assorta a<br />
contemplar la vita. Ti sollevò il<br />
turbine della vita intensa.<br />
Addio ai prati, ai fiori, alle albe<br />
della fanciullezza amica.<br />
Presto i tramonti di fuoco.<br />
Eri nuova a riascoltar la vita.<br />
Festoso mormorar degli alberi sui<br />
viali senza fine. Voli nuovi intorno<br />
all’anima tua. Mai però al di là del<br />
cielo.<br />
Eppur … Ma … scendendo la riva,<br />
apparse all’orizzonte. Sospeso su<br />
un filo il sapore infinito. Una<br />
rondine, nella sera serena, in<br />
quella calma estate, si liberò nel<br />
volo più bello.<br />
POESIA composta dal Professor<br />
ANGELO BINI
30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Curiosando a Civita Castellana<br />
verso la fine dell’Ottocento<br />
Una serie di simpatici avvenimeti ritrovati scartabellando tra vecchi giornali<br />
di Francesca<br />
Pelinga<br />
Leggendo vecchi<br />
giornali ho trovato<br />
delle notizie molto<br />
simpatiche sulla<br />
nostra città riguardanti<br />
la fine dell’ottocento<br />
e gli inizi del<br />
novecento.<br />
Nel 1878 dopo le pioggie<br />
torrenziali, la ghiaia<br />
di cui era ricoperta la<br />
salita del ponte Clementino era stata trasportata<br />
dall’acqua causando problemi ai<br />
cittadini. Purtroppo la “salita del pianto”<br />
non si smentisce mai.<br />
Nacque la passeggiata della via Romana e<br />
i cittadini chiesero al sindaco Coluzzi di far<br />
piantare degli alberi contro la malaria,<br />
malattia molto conosciuta a Civita per via<br />
del clima, possibilmente dei tigli o degli<br />
eucaliptos e che l’alberata fosse fatta in<br />
doppia fila , di mettere non piu di quattro<br />
sedili, due a metà passeggiata, due alla<br />
fine e che per preservare l’opera contro il<br />
vandalismo, fosse fatta una legge che<br />
puniva con il carcere i contravventori.<br />
Quell’anno ci furono molte processioni e<br />
durante una di queste, mentre i fedeli<br />
uscivano dalla chiesa di San Francesco,<br />
accadde una colluttazione tra i mazzieri<br />
che portavano lo stendardo, il quale cadde<br />
e si ruppe in più pezzi e fu una fortuna<br />
che non fracassò la testa di nessuno. Il<br />
rev. Montanari camerlengo e governatore<br />
della confraternita fu invitato affinchè le<br />
processioni fossero fatte più di rado. <strong>La</strong><br />
fabbrica dei fratelli Cassieri si faceva pubblicità<br />
vendendo due dozzine di piatti,scodelle<br />
due piatti tondi, due ovali, una terrina,<br />
due fruttiere, un insalatiera per la<br />
modica cifra di L.25, il trasporto a carico<br />
del committente. Mentre si facevano i<br />
lavori nel porticato del duomo e si praticava<br />
lo scavo per le nuove scale, fu ritrovato<br />
un sarcofago contenente delle ossa e e<br />
siccome non vi era nessuna iscrizione fu<br />
ritenuto essere molto antico. Purtroppo<br />
continuava a piovere allora si pensò di<br />
esporre i santi Giovanni e Marciano nella<br />
cattedrale e di offrire denaro e suono di<br />
campane perché facessero il miracolo di<br />
far tornare il sole. Ci fu poi la clamorosa<br />
notizia che il seminario non aveva pagato<br />
alla signora Rosa Caprari tredicimila libre<br />
di pane nonostante lo stesso fosse stato<br />
rifornito dalla signora sin dal 1860. Aveva<br />
ricevuto solo qualche acconto. A maggio vi<br />
era la festa della Società Operaia di cui ho<br />
parlato in un precedente articolo,vi era la<br />
fiera di merci e bestiame,una tombola di<br />
L.200,fuochi d’artificio, e globo aerostatico.<br />
Nell’anno 1878 nasceva anche una<br />
Società Filarmonica di cui il maestro<br />
Antonio Cavicchioli era direttore stipendiato<br />
dal comune. Nacque la prima banda<br />
musicale di Civita, che, nel 1895, partecipò<br />
ad una gara di bande a Roma e venne<br />
premiata; spesso la domenica vi era il concerto<br />
musicale in piazza. Una disposizione<br />
del 1875 proibiva a tutti di copiare le divise<br />
dei militari, ma purtroppo il maestro<br />
indossava i distintivi e le spalline dei sottotenenti<br />
riciclate dalla divisa della soppressa<br />
Guardia Nazionale e fu aspramente<br />
ripreso; non solo, non potè, poi, eseguire<br />
i brani secondo il programma per la mancanza<br />
di alcuni giovani musicisti per cui il<br />
Municipio prese provvedimenti. Dopo la<br />
morte nel 1904 del Cavicchioli si formarono<br />
due bande, una comunale e l’altra del<br />
circolo Cattolico che funzionarono in modo<br />
discontinuo per diversi anni. Nel 1895, il<br />
<strong>15</strong> settembre, si inaugurò l’illuminazione<br />
elettrica con la piccola centrale costruita<br />
sul Rio maggiore dai capomastri Paolelli;<br />
erano concesse ai privati soltanto le lampade<br />
a tre candele. Nel 1895 si impiantò<br />
la prima linea telefonica Roma, Viterbo.<br />
Sull’angolo fra la via del Corso e del Forte<br />
si trovava l’antico negozio di manifatture<br />
della ditta del sig. Demetrio Felici. Alla sua<br />
morte fu condotto dal figlio Angelo, che<br />
lo ampliava facendone un negozio degno<br />
di stare a Roma. Si vendevano: panni,stoffe,<br />
novità per uomo e donna, cantili di filo<br />
bianco e colorati, velluti, coperte, maglie<br />
di lana, biancheria per corredi, tende per<br />
finestre, lana per materassi, bambagie, e<br />
tanti altri articoli, in più un magazzino di<br />
cappelli per uomo il tutto ad un prezzo<br />
“abbordabile”. C’era anche un nuovo negozio,<br />
era stato aperto in via del Corso dal<br />
sig. Cesare Travis e vendeva sempre a<br />
prezzi modici lo zucchero, il caffè , lo zolfo<br />
di Rimini, cristallerie, mercerie, cartoleria e<br />
farina. Nel 1905 nacque la ceramica<br />
Marcantoni, nacque la tramvia Roma-<br />
Civita Castellana. Nel 1910 si iniziarono i<br />
lavori per la tratta Civita–Fabrica per il proseguimento<br />
della tramvia sino a Viterbo,<br />
venne anche abbattuta la porta del ponte<br />
Clementino per permettere il passaggio<br />
del treno. Ci furono poi le prime emigrazioni<br />
dei civitoni, prima per il Brasile poi in<br />
America. Furono anni di grandi cambiamenti<br />
che portarono Civita ad essere quella<br />
di oggi.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />
L’angolo del Bon Ton<br />
Le posate<br />
Riprendiamo il discorso,<br />
ormai cominciato<br />
qualche numero fa,<br />
sulla descrizione dell’apparecchiatura<br />
della<br />
tavola, dopo la tovaglia<br />
e i piatti, in questo<br />
nostro nuovo incontro,<br />
di Letizia Chilelli prenderemo in esame<br />
le posate che a seconda<br />
della loro grandezza e del loro uso si<br />
dividono in:<br />
- forchetta grande<br />
- forchetta da dessert<br />
- forchetta da pesce<br />
- coltello grande<br />
- coltello da dessert<br />
- coltello da pesce<br />
- cucchiaio da minestra<br />
- cucchiaio da dessert<br />
- cucchiaio da tè<br />
- cucchiaino da caffè<br />
<strong>La</strong> disposizione sulla tavola<br />
I coltelli grandi ed eventualmente quelli da<br />
pesce vanno sempre apparecchiati per<br />
primi, verranno posizionati alla destra del<br />
piatto con la lama rivolta verso questo, il<br />
bordo del manico deve essere allineato<br />
con il bordo del tavolo<br />
A sinistra si posizioneranno le forchette<br />
grandi e se occorreranno le forchette da<br />
pesce, i rebbi saranno rivolti verso l’alto e<br />
anche qui il bordo del manico della posata<br />
sarà allineato al bordo del tavolo, anche<br />
se spesso, la forchetta più esterna viene<br />
spostata verso l’alto di circa 4 cm rispetto<br />
a quella vicina.<br />
Se si useranno i cucchiai grandi, verranno<br />
apparecchiati alla destra del piatto, accanto<br />
ai coltelli, la parte concava sarà rivolta<br />
verso l’alto e anche qui il manico sarà allineato<br />
al bordo del tavolo.<br />
Discorso a parte meritano le posate da<br />
dessert: il coltello infatti verrà apparecchiato<br />
perpendicolare alla punta del coltello<br />
grande (in poche parole nella parte alta<br />
rispetto alla posizione del piatto, al centro)<br />
con il manico a destra e la lama rivolta<br />
verso il bordo del piatto.<br />
<strong>La</strong> forchetta da dessert, andrà posizionata<br />
accanto al coltello, con i rebbi verso l’alto<br />
ma con l’impugnatura a sinistra.<br />
Il cucchiaino da dessert sarà parallelo alla<br />
forchetta, con la parte concava rivolta<br />
verso l’alto e con il manico rivolto a destra.<br />
Se il pranzo prevede l’utilizzo di molte<br />
posate, è buona regola, per non appesantire<br />
la tavola, non disporre su di essa 7-8<br />
pezzi alla volta, le altre posate si potranno<br />
apparecchiare successivamente.<br />
Una volta seduti, si comincerà a mangiare<br />
utilizzando le posate più esterne.<br />
Piccola storia delle posate<br />
Alla sua prima apparizione sulla tavola, il<br />
coltello era a serramanico con la lama<br />
lunga e acuminata e spesso non era in uso<br />
sulla tavola, ma veniva direttamente portato<br />
da ogni commensale che tagliava la<br />
sua parte di carne, posta al centro della<br />
tavola, che poi però portava alla bocca<br />
con le mani, dopo averlo adagiato nel proprio<br />
piatto.<br />
Il coltello da tavola, assunse la forma<br />
odierna, ovvero dalla punta arrotondata<br />
grazie al Cardinale Richelieu, ma vi si trovano<br />
tracce anche nel regno di Carlo V di<br />
Francia, quando i segni della pazzia del Re<br />
indussero gli orafi di corte ad arrotondare,<br />
appunto, le punte di tutti i coltelli.<br />
Il coltello dalla punta arrotondata, però ,<br />
venne prodotto in serie dal XVIII secolo.<br />
Gli antichi Romani conoscevano l’uso della<br />
forchetta che veniva usata dai patrizi in<br />
occasioni importanti e spesso erano in oro<br />
o in argento ed il manico in cristallo.<br />
Più tardi se ne trovano menzioni anche<br />
nell’inventario della corte di Re Edoardo<br />
d’Inghilterra.<br />
Particolare importante è che nel XIV secolo<br />
e nel XV secolo le forchette venivano<br />
usate solo per la frutta, il cibo si mangiava<br />
con il coltello e con le dita; si dovrà arrivare<br />
al Settecento per avere l’uso comune<br />
della forchetta su tutte le tavole.<br />
Il cucchiaio veniva usato dai Romani ed è<br />
arrivato a noi senza grandi modifiche della<br />
forma, eccetto del manico che era dapprima<br />
dritto con semplici decorazioni e poi<br />
leggermente ricurvo.<br />
<strong>La</strong> moda del Cinquecento, poi, cambiò<br />
forma al manico del cucchiaio che venne<br />
fabbricato molto lungo, questo per evitare<br />
che i liquidi sporcassero le gorgerette inamidate<br />
e plissettate, indossate dai signori<br />
dell’epoca.<br />
(Bibliografia, <strong>La</strong> mia cucina, De<br />
Agostini,Novara)
36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Per ricordare Silvia Quattrini Ferrelli<br />
( quinta parte )<br />
Silvia Quattrini Ferrelli<br />
in una recente foto<br />
Alberto, che aveva perso il papà all’età di<br />
6 anni, dopo sposato andò ad abitare<br />
con Silvia insieme alla sua nonna Aurelia,<br />
in un appartamento sito nel palazzo di proprietà<br />
Ferrelli di Via circonvallazione Dalla<br />
Chiesa.<br />
Il 27 maggio 1952 nacque l’unico figlio di<br />
Alberto e Silvia, Giantommaso; essendo il<br />
primo nipote, crebbe coccolato e spupazzato<br />
da tutti i parenti più prossimi!<br />
Nel 1957 anche i genitori di Silvia si trasferirono<br />
da Gallese a Fabrica di Roma;<br />
andarono ad abitare nel palazzo del conte<br />
Cencelli, in un appartamento che da un<br />
lato era posto al piano terra. In questo<br />
appartamento vi restarono alcuni anni.<br />
Pochi mesi fa, recandomi all’ufficio protocollo<br />
del comune di Fabrica, guardandomi<br />
intorno, mi sono reso conto che l’ufficio<br />
della Signora addetta al protocollo, è ubicato<br />
esattamente dove, molti anni prima,<br />
si trovava la sala da pranzo dei genitori di<br />
Silvia Quattrini!<br />
Il palazzo del Conte Cencelli è attualmente<br />
la sede del Comune di Fabrica, ma gli<br />
ambienti divenuti a me, precedentemente<br />
in qualche modo familiari, non si dimenticano<br />
più per tutta la vita!<br />
A metà degli anni sessanta, i genitori di<br />
Silvia, si trasferirono di nuovo, andando ad<br />
abitare nel palazzo dei Ferrelli, dove era<br />
stato realizzato un nuovo appartamento,<br />
rialzando il piano superiore. Alla morte dei<br />
suoi genitori, Silvia e la sua famiglia si trasferì<br />
in questo appartamento.<br />
Agli inizi degli anni novanta Giantommaso<br />
si sposò ed andò a vivere a Canale<br />
Monterano.<br />
Silvia Quattrini fu vicinissima alla chiesa di<br />
Fabrica di Roma; oltre ad essere iscritta<br />
all’Azione Cattolica, partecipava a tutte le<br />
iniziative prese dalla Parrocchia. Ella si<br />
dava da fare in tutti i modi per aiutare la<br />
sua comunità parrocchiale , arrivando perfino<br />
ad essere nominata, dal Vescovo,<br />
Ministro Straordinario dell’ Eucarestia su<br />
mandato a tempo per cinque anni.<br />
Il giorno che gli fu conferito il mandato,<br />
Silvia lo ricordava come uno dei giorni più<br />
belli della sua vita!<br />
Nell’anno 2000 Silvia ed Alberto festeggiarono<br />
il loro cinquantesimo anno di matrimonio<br />
insieme a parenti ed amici.<br />
Nel 2002, Alberto lasciò Silvia e ritornò<br />
alla casa del Padre, dopo una breve ma<br />
sofferta malattia; nel dicembre 2010 Silvia<br />
si ammalò seriamente e nell’agosto 2011<br />
anche Lei raggiunse Alberto. Ella aveva da<br />
pochi giorni compiuto 80 anni<br />
….Fine…..<br />
Arnaldo Ricci<br />
<strong>Maggio</strong> 2005.<br />
Castel Sant’Elia,<br />
cerimonia nel giorno del<br />
conferimento a Silvia<br />
della funzione di Ministro<br />
Straordinario<br />
dell’Eucarestia<br />
Fabrica di Roma Aprile 2000.<br />
Silvia e Alberto nel giorno delle nozze d’oro
38<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
A Montefiascone un allevamento di pastori Collie<br />
Rivive nella Tuscia il mito di Lessie<br />
Indissolubilmente legato ai ricordi d’infanzia<br />
grazie alla fama televisiva di<br />
<strong>La</strong>ssie ,fa piacere scoprire che dal lavoro<br />
paziente e dalla dedizione per questa<br />
razza di due nostre concittadine Maria<br />
Cristina Baleani e Silvia Ceccarelli,<br />
nasce un allevamento a scopo amatoriale<br />
di pastori scozzesi collie. Ricordiamo e<br />
riscopriamo così le inconfondibili caratteristiche<br />
di questa razza.<br />
Il Collie oggi considerato un cane da compagnia,<br />
nell’800 era un cane da lavoro<br />
adibito alla conduzione delle greggi. Fu<br />
solo quando la Regina Vittoria facendo un<br />
viaggio in Scozia, vide dei Collies condurre<br />
le greggi e se ne innamorò , portandone<br />
alcuni esemplari nei canili reali, che questi<br />
cani cominciarono ad attirare l’attenzione<br />
anche delle classi privilegiate.<br />
L’aspetto del collie, seducente per la sua<br />
grande bellezza e dignità , può trarre in<br />
inganno: il suo pelo, il portamento , l’espressione<br />
sognante fanno pensare che<br />
sia un cane altero e distante. In realtà è<br />
un cane molto dolce che ama la compagnia<br />
dell’uomo. Il collie possiede un carattere<br />
del tutto particolare.<br />
E’ forse il più fedele dei cani, il più<br />
delicato, il più dolce, non ama la violenza<br />
nemmeno verbale, per questa<br />
ragione a volte sembra timido.<br />
Comunque, sempre intelligentissimo, sembra<br />
che ragioni come un essere umano.<br />
Possiede una forza telepatica particolarmente<br />
sviluppata, più di quanto si possa<br />
notare nelle altre razze. Il suo ruolo di<br />
ausiliare del pastore ne fa un cane che<br />
desidera avere un compito da svolgere, e<br />
il fatto di vivere in famiglia lo porta ad<br />
usare il suo vivo senso della proprietà che<br />
gli permette di capire quando intervenire:<br />
non si scaglierà mai su un visitatore che il<br />
padrone farà entrare in casa, ma fermerà<br />
un intruso in modo molto convincente dal-<br />
l’introdursi nella proprietà , pur non avendo<br />
avuto nessun addestramento specifico.<br />
Il collie ha certamente acquisito durante i<br />
lunghi anni di stretta collaborazione con il<br />
compagno uomo queste qualità che lo<br />
fanno il cane perfetto da avere in famiglia.<br />
Sarà un ottimo e attento guardiano<br />
per i bambini molto piccoli, avvertirà<br />
la persona anziana che non sente<br />
molto bene che suonano alla porta, o<br />
squilla il telefono.<br />
Chi possiede o ha posseduto un Collie difficilmente<br />
cambierà razza, per le grandi<br />
doti di questo magnifico cane.<br />
LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI<br />
Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo<br />
è un libro unico nel suo genere.<br />
Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante!<br />
E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o presso<br />
la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 10.00,<br />
sul c/c postale n. 423<strong>15</strong>580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia.<br />
E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo nel<br />
P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche per i<br />
genitori e per tutti gli educatori sociali.<br />
L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere<br />
quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo<br />
ed ospitarlo. <strong>La</strong> fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato,<br />
spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di<br />
un suo desiderio morboso. <strong>La</strong> descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione<br />
coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatrale,<br />
i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un<br />
tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna. Ermelinda Benedetti<br />
NOTA DELL’EDITORE<br />
In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale di un personaggio fantastico della sua<br />
Fabrica di altri tempi. <strong>La</strong> scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente<br />
scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma<br />
soprattutto amor fatale!<br />
Sandro Anselmi<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />
Una serata in allegria per<br />
“I ragazzi del girasole”<br />
Il Rotary Club Flaminia Romana, in discoteca per raccogliere fondi<br />
da destinare all’associazione delle famiglie dei ragazzi disabili<br />
Venerdì 23 marzo, presso la discoteca<br />
civitonica Prinz, il Club Rotary Flaminia<br />
Romana ha voluto organizzare una serata<br />
danzante un po’ particolare, i cui fondi raccolti<br />
sono stati destinati all’associazione “I<br />
ragazzi del girasole”, fondata recentemente<br />
dalle famiglie dei giovani disabili che<br />
frequentano il centro socio educativo<br />
“Rosa Merlini Frezza”. L’obiettivo principale,<br />
al raggiungimento del quale hanno contribuito<br />
anche le offerte raccolte in quella<br />
serata, è quello di allestire un dopo di noi<br />
al piano superiore della struttura sita in<br />
località San Giovanni, per cercare di<br />
garantire un futuro sicuro a chi non è in<br />
grado di gestirsi autonomamente, soprattutto<br />
dopo la scomparsa dei propri cari.<br />
Attualmente, infatti, i ragazzi sono ospiti<br />
della struttura, unica nel raggio di chilometri,<br />
soltanto in orario diurno, che dà ,<br />
però, una mano concreta alle loro famiglie<br />
e cerca di alleviare la sofferenza ed il disagio<br />
di questi giovani che altrimenti<br />
vivrebbero nell’emarginazione. Qui, infatti,<br />
socializzando possono disegnare, realizzare<br />
ceramiche, cucinare, guardare la tv, ed<br />
esercitarsi nell’attività fisica. L’azione del<br />
Rotary Club Flaminia Romana di Civita<br />
Castellana punta a dotare la struttura di<br />
attrezzature che possano permettere agli<br />
ospiti di misurarsi con lo sport e favorire<br />
così la loro riabilitazione motoria, affinchè<br />
sia loro garantito il diritto inalienabile ad<br />
una vita libera e tutelata, nel rispetto della<br />
loro dignità . <strong>La</strong> serata, organizzata in collaborazione<br />
con il Rotaract è stata allietata<br />
dalle musiche<br />
del dj Leonardo<br />
Conti. Attraverso<br />
essa il Club ha<br />
voluto far conoscere<br />
ai cittadini<br />
la sua azione. A<br />
gennaio, tra l’altro,<br />
ha donato<br />
alla cittadinanza,<br />
con una cerimonia<br />
che si è svolta<br />
nell’aula consigliare<br />
del<br />
comune di Civita Castellana, un defibrillatore<br />
semiautomatico di ultima<br />
generazione. Ora tutta l’attenzione<br />
del Club è rivolta all’associazione “I<br />
ragazzi del girasole”: “Abbiamo<br />
avuto modo di conoscere i ragazzi<br />
che sono ospitati nella struttura – ha<br />
detto il presidente del Club Flaminia<br />
Romana, Desirèe Ragazzi – e li<br />
abbiamo visti impegnati in diverse<br />
attività ricreative. Ci ha colpito l’impegno<br />
col quale vengono seguiti e la<br />
serenità che si respira al centro. Il<br />
progetto che il nostro Club sta realizzando<br />
per loro è in fase di ultimazione.<br />
Il nostro obiettivo è quello di intervenire<br />
con azioni mirate e dare un servizio reale<br />
alla comunità .” Alla festa hanno partecipato<br />
anche alcuni dei ragazzi del centro, che<br />
hanno ballato nella mischia divertendosi e<br />
trascorrendo una serata davvero fuori dall’ordinario!<br />
Alcuni momenti<br />
della serata<br />
danzante
40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE<br />
Ciack si gira: Pupi Avati a Fabrica di Roma per<br />
alcune scene della fiction “Un matrimonio”<br />
A volte ritornano, come nel caso dei fratelli Avati, la famosissima<br />
coppia di fratelli grandi produttori e registi del cinema italiano.<br />
Lunedi 23 Aprile hanno girato a Fabrica tre scene del loro prossimo<br />
lavoro, una fiction chiamata “Un matrimonio”. Tre attori di<br />
prima grandezza, quali Andrea Roncato, Micaela Ramazzotti e<br />
Valeria Fabrizi in un impegno cinematografico che ha visto<br />
Fabrica di Roma come set, privilegiato come lo scorso anno quando<br />
girarono “ Il cuore grande delle ragazze”.<br />
Ad ambientare le scene, la stazione ex ferrovie dello stato, in Via<br />
Vignanello, (che per l’occasione diventa Fasano) ed il tipico ristorante<br />
fabrichese “ Da Antonella”, noto per i suoi funghi e per il suo<br />
ambiente piu’ che caratteristico. Di fronte a diversi curiosi, seppure<br />
la notizia non era stata fatta trapelare per non creare intralcio<br />
alle riprese, la troupe di Pupi Avati (circa sessanta persone, diversi<br />
camion e altrettante auto) è stata ospite della cittadina per l’intera<br />
giornata. Per una manciata di secondi di scena registrata si<br />
è mosso un apparato veramente importante, e chi non sapeva<br />
nulla della cosa ha rallentato e si è fermato con l’auto chiedendo<br />
il perché di tanto assembramento in vie assai trafficate di Fabrica.<br />
Pupi ed Antonio Avati sono stati accolti nella cittadina da una delegazione del<br />
Comune di Fabrica, con il Vicesindaco Cimarra e la Consigliera Melissano che<br />
hanno portato il saluto della Amministrazione, insieme al compiacimento di avere<br />
ancora una volta a Fabrica ospiti così interessanti .<br />
Da parte sua Pupi Avati ha sottolineato la grande ospitalità e aiuto che è stato<br />
offerto dalle strutture comunali (polizia locale, protezione civile e ufficio cultura)<br />
per girare le scene. A tutto il cast sono stati offerti prodotti tipici locali e Pupi<br />
Avati ha ricevuto un libro che illustra tutte le bellezze nascoste della Tuscia, nella<br />
certezza che possano essere sfruttate per altre situazioni, films od altro. In un<br />
clima di grande cordialità il regista, il fratello<br />
Antonio e i diversi responsabili della fiction, si<br />
sono prestati anche ad alcune domande ed<br />
hanno espresso apprezzamento per i luoghi<br />
visitati.<br />
E… non è detto che non tornino ancora, come<br />
hanno lasciato intendere in tardo pomeriggio,<br />
dopo aver terminato di girare presso la trattoria<br />
di Antonella.<br />
Doriano Pedica<br />
Foto di Francesca Patrizi<br />
Fabrica di Roma in campo per l’EARTH DAY<br />
Il Comune di Fabrica di Roma, domenica 22 Aprile, è stato uno dei pochi che ha inteso<br />
ricordare la “ Giornata mondiale della terra”, più conosciuta in inglese come EARTH DAY,<br />
giornata in cui si celebra la salvaguardia dell’ambiente e del Pianeta Terra.<br />
Semplicemente facendo un appello a tutti i cittadini ed alle associazioni a vario titolo presenti<br />
sul territorio locale, le quali, a parte alcune scontate defezioni, hanno risposto all’appello,<br />
riunendosi presso il Piazzale Materano di buonora, dando esempio di quanto si può<br />
realizzare anche con il gesto semplice di raccogliere una bottiglia di plastica lasciata inopportunamente<br />
nel bosco. Va segnalata la presenza importante e significativa di un folto<br />
gruppo di cacciatori, spesso vituperati per la loro passione, ma comunque sempre pronti<br />
a metterci faccia e braccia. E poi i componenti del GAV Protezione civile, gli operatori della<br />
Croce Rossa, i ciclisti, qualche altra associazione che ha curato la documentazione fotografica e diverse famiglie con i figli, anche piccoli,<br />
che hanno dato una nota di allegria e spontaneità. Divisi i gruppi dal coordinamento del Consigliere delegato all’agricoltura e territorio<br />
Sciarrini Sigismondo, ognuno ha fatto il suo compito, e poi tutti si sono riuniti presso il Centro Ippico “ Il mio angelo” per una<br />
lezione sulla pericolosità e la difficoltà nello smaltire i rifiuti, tenuta da un esperto accompagnatore e guida naturalistica. Ottima giornata<br />
quindi, in parte limitata da un tempo che ha dato qualche problema e che in prima mattinata ha probabilmente scoraggiato altri<br />
partecipanti. Centrato l’obiettivo di dare un segnale sul rispetto della natura e sulla consapevolezza specialmente ai più giovani che<br />
non ci sono due terre e che dobbiamo anche con gesti semplici contribuire a salvare quella che ci è stata data come luogo di vita.<br />
D. Pedica<br />
Fo
<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE<br />
MOGOL E GLI ALLIEVI DEL C.E.T.<br />
AL TEATRO FLORIDA DI CIVITA CASTELLANA<br />
Il teatro Florida di Civita Castellana ha<br />
avuto il grande onore di ospitare uno dei<br />
più grandi autori musicali italiani: Giulio<br />
Rapetti Mogol. Grande attesa per l’evento<br />
svoltosi domenica 22 Aprile, durante il<br />
quale si sono esibiti i ragazzi del Centro<br />
Europeo di Toscolano, Cet, l’Università<br />
della musica da lui fondata ad Avigliano<br />
Umbro. I giovani di età compresa tra i 14<br />
ed i 36 anni, accompagnati al pianoforte<br />
dal maestro Giuseppe Barbera e dal maestro<br />
Alessio Nelli, talento civitonico, da<br />
poco diplomato al Cet, che ha, tra l’altro,<br />
organizzato lo spettacolo, si sono succeduti<br />
sul palco interpretando alcuni tra i più<br />
grandi successi della musica italiana ed<br />
internazionale.<br />
Grandi protagonisti, ovviamente, molti<br />
brani famosi scritti proprio da Mogol. Non<br />
sono mancati, però, brani inediti, composti<br />
e interpretati dai ragazzi.<br />
Particolarmente sentito ed apprezzato dal<br />
pubblico l’intervento che Mogol ha voluto<br />
fare durante la serata, non solo per eloggiare<br />
i suoi studenti, ma anche per spronare<br />
il pubblico ad assumere un atteggiamento<br />
diverso nei confronti di chi fa musica:<br />
“I giovani che avete sentito hanno<br />
dimostrato come si possa fare arte semplicemente<br />
con il talento ed il fascino musicale,<br />
senza dover forzare con la voce, una<br />
pratica a cui il pubblico italiano oggi è abituato.<br />
– Ha detto Mogol - Questi ragazzi<br />
sono artisti, altri invece diventano famosi<br />
senza esserlo. Ci sono tanti artisti, ma<br />
Da sx: Mogol ed Alessio Nelli in primo piano, dietro gli allievi del C.E.T. che si sono esibiti al<br />
Teatro Florida di Civita Castellana il 22 Aprile.<br />
alcuni non li conoscerete mai, perché oggi<br />
vige solo la legge del profitto. Non so se<br />
oggi io e Lucio Battisti avremmo avuto<br />
successo. Ma vale la pena essere artisti<br />
anche se non si diventa famosi. Questi<br />
ragazzi non hanno solo talento, ma hanno<br />
studiato e si sono impegnati. Perché il<br />
talento va coltivato. Tutti hanno talento e<br />
possono svilupparlo con gli strumenti e gli<br />
insegnanti giusti. Ma soprattutto con la<br />
passione. Questo andrebbe insegnato ai<br />
bambini fin dalle scuole elementari e<br />
medie.”<br />
L’evento ha riunito, per la prima volta su<br />
uno stesso palco a Civita Castellana, giovani<br />
di tutta Italia: gli studenti dell’ultimo<br />
corso del C.E.T., terminato lo scorso febbraio.<br />
<strong>La</strong> scuola, concepita dallo stesso<br />
Mogol come un campus americano, costituisce<br />
per gli aspiranti compositori, interpreti<br />
e autori, un luogo dove, oltre a studiare<br />
musica, possono sviluppare le proprie<br />
capacità critiche e, come in una grande<br />
famiglia, trovano i punti di riferimento<br />
fondamentali per la propria crescita interiore<br />
e artistica.<br />
“L’esperienza al C.E.T. è quanto di meglio<br />
possa chiedere un giovane che si avvicina<br />
al mondo della musica, con la M maiuscola”<br />
ha dichiarato Alessio Nelli, che si è ritenuto<br />
molto soddisfatto della riuscita dell’evento,<br />
anche grazie agli sponsor ed a<br />
quanti lo hanno aiutato.<br />
Flash Mob di Zumba a Civita Castellana: scoppia la ZUMBA FITNESS MANIA<br />
Foto Tatiana Amadei<br />
Anche a Civita Castellana dilaga la moda del Flash Mob, grazie al gruppo di Zumba<br />
Fitness delle giovanissime zumbere guidate dalla Zin (Zumba Instructor Network)<br />
Eleonora Comite.<br />
Dopo la prima improvvisata, programmata per sabato 31 Marzo, presso il Centro<br />
Commerciale Marcantoni, che ha colto letteralmente di sorpresa i passanti assorti<br />
nei loro acquisti, a grande richiesta il gruppo si è esibito per altre due volte, il <strong>15</strong> e<br />
il 21 Aprile <strong>2012</strong>, grazie anche alla complicità del direttore del centro, Aldo De<br />
Marchis. Precedute da una musica tutta latino americana, le ragazze si sono fiondate<br />
all’interno del Centro attirando<br />
su di loro tutta l’attenzione dei presenti,<br />
non solo attraverso i loro abiti<br />
dai colori sgargianti, ma soprattutto<br />
grazie alle coreografie che hanno iniziato<br />
a ballare, coinvolgendo gli spettatori.<br />
E’ bastato poco per far respirare un<br />
atmosfera decisamente primaverile, di<br />
grande allegria! Chissà che non si<br />
ripeta, ma come si sa, avviene tutto<br />
all’improvviso… Guardatevi bene<br />
intorno allora, perché potreste essere<br />
travolti da un momento all’altro da un<br />
gruppo di zumbere stracolme di energia!<br />
Foto Tatiana Amadei
42<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS N<br />
ALLA VIII EDIZIONE DEL PREMIO CINEMA GIOVANE VINCE “SCIALLA!”<br />
DI FRANCESCO BRUNI IL FILM PIU’ VOTATO DAL PUBBLICO<br />
il film più votato dal pubblico alla VIII edizione del Premio Cinema Giovane come<br />
Migliore Opera Prima è “Scialla!” di Francesco Bruni. <strong>La</strong> originale commedia si è imposta<br />
sui due altri film in concorso: Into Paradiso di Paola Randi e Corpo Celeste di Alice<br />
Rhorwacher. Oltre tremila, di cui mille studenti, le presenze alle proiezioni con voto nei<br />
primi tre giorni della rassegna. Per il premio al Migliore Attore Giovane un ex aequo<br />
tra Filippo Pucillo per la sua interpretazione di Terraferma e Filippo Scicchitano,<br />
esordiente in Scialla! Il Premio come Migliore Attrice Giovane per la sua interpretazione<br />
in Et in terra pax è andato a Ughetta D’Onorascenzo mentre il riconoscimento<br />
per l’attrice non protagonista è stato assegnato a Antonia Truppo per <strong>La</strong> Kryptonite<br />
nella borsa; a consegnare questi premi, Pietro Manganozzi della Banca Intesa San Paolo,<br />
che ha sponsorizzato la manifestazione. Il Premi speciali della Direzione Artistica<br />
vanno invece a Carlo Brancaleoni, responsabile dei film d’esordio di Rai Cinema ed ad Amir & Caesar band per il miglior tema<br />
musicale del film Scialla!. A consegnare questi premi Pietro Murchio Direttore Artistico della Rassegna - che ha avuto modo di dichiarare:<br />
“Qualità dei dieci film della rassegna, partecipazione entusiasta degli artisti e abnegazione di molti volontari della Associazione<br />
hanno consentito il successo sia organizzativo che di pubblico di questa edizione del Premio. Purtroppo la assenza di sostegno economico<br />
da parte delle istituzioni pubbliche rende critica la continuità futura della Manifestazione“. I riconoscimenti sono stati consegnati<br />
durante la cerimonia di premiazione condotta da Catello Masullo e Alessio Giannone, presso l’Auditorium del San Leone Magno a Roma<br />
in via Bolzano 38, sede della manifestazione. E’ stata inoltre assegnata una targa alla migliore recensione presentata dagli studenti nell’ambito<br />
del ”Progetto di educazione al cinema d’autore“.<strong>La</strong> rassegna ha presentato una selezione di dieci tra i migliori film del cinema<br />
giovane italiano, di cui nove opere prime, distribuiti nell’arco del 2011, a latere delle proiezioni dei film ha proposto un momento di<br />
riflessione sullo stato del cinema italiano, con il Forum” Il Cinema Giovane Italiano: tra autorialità e mercato” a sottolineare<br />
l’importanza di un approfondimento necessario sulle prospettive concrete che si presentano ai giovani autori del nostro cinema. Al<br />
Forum- che si è svolto giovedì 29 marzo- hanno preso parte: l’attore Giorgio Colangeli, Elio Girlanda, Catello Masullo, Tina<br />
Bianchi, Fabio Meloni, Enzo Natta e il direttore Pietro Murchio.<br />
Bilancio dunque positivo per la VIII edizione della rassegna che ha registrato anche per quest’anno il tutto esaurito per quasi tutte le<br />
19 proiezioni dei film, ad ingresso gratuito. Il Premio Cinema Giovane è promosso dall’Associazione Cinecircolo Romano e si avvale<br />
di una Commissione di Selezione composta da esperti e qualificati rappresentanti del mondo cinematografico.<br />
A CORCHIANO TUTTE LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO A SCUOLA<br />
Tutte riunite presso la scuola media “Dante Alighieri” di Corchiano, le associazioni locali,<br />
sabato 14 Aprile, grazie ad un progetto ideato dalla professoressa Narduzzi, con<br />
lo scopo di far conoscere ai ragazzi le varie realtà associative delle quali poter entrare<br />
a far parte, impegnandosi a favore del paese in cui vivono. Le associazioni di tutte<br />
le categorie erano presenti ciascuna con i propri rappresentanti, alcuni dei quali sono<br />
stati invitati a dare una testimonianza dell’operato svolto dal momento della loro costituzione:<br />
Geltrude Profili, per l’Arnies no profit, Silvestro Meconi per l’A.V.I.S.,<br />
Quinto Prosperi per la Pro-Loco, Andrea Mazzasette per la Banda musicale<br />
Giuseppe Verdi, un giovane del G.A.R. (Gruppo Archeologico Romano) ed io<br />
per L’U.N.I.T.A.L.S.I. I nostri interventi sono stati intervallati dalle letture di poesie da parte di alcuni alunni, fino ad arrivare alla conclusione,<br />
quando Francesca e Chiara Rossi, insieme al maestro Mazzasette hanno salutato gli intervenuti con un breve intrattenimento<br />
musicale. Importante è il messaggio che la professoressa Narduzzi ha voluto lanciare, con questa lodevole iniziativa, come ha sottolineato<br />
anche il preside Pierini, ai giovani di Corchiano, per i quali le insidie sono sempre dietro l’angolo, come per tutti del resto.<br />
Entrare a far parte di una associazione di volontariato è un modo per rendersi utili alla società in cui si vive e per evitare di fare scelte<br />
sbagliate.<br />
Le associazioni si sono riunite, poi, domenica <strong>15</strong> Aprile in località Madonna del Soccorso, per rievocare la tradizionale festa della<br />
“Poggiata”, piuttosto sentita negli anni passati, ma trascurata e poi definitivamente abbandonata. Tra gli anni ’50 e ’70, era, infatti,<br />
consuetudine, la domenica dopo la Pasqua, che le famiglie di Corchiano si incontrassero in questo luogo dove pranzare al sacco tutti<br />
insieme e trascorrere una giornata in allegria.Con l’intento di ripristinare questa festa, seppur in modo diverso da come avveniva tanti<br />
anni fa, ciascuna associazione ha allestito il proprio stand dove offrire bibite, dolcetti, pizze fritte e quant’altro per allietare, insieme a<br />
tanta musica, un pomeriggio di primavera.<br />
Ermelinda Benedetti<br />
Da sinistra: Franco Libero Manco,<br />
Pietro Sarandrea, Roberto Bisconti<br />
ARTE E VEGETARIANESIMO<br />
Acceso dibattito il giorno 23 marzo presso la sede “ Fiori della mente” a Capranica (Vt). Il tema<br />
riguardava l’influenza che il vegetarianismo ha nell’ arte. Il primo a parlare dell’ argomento è<br />
stato l’ artista Pietro Sarandrea che ha esposto alcune sue ultime opere. L’artista, vegetariano<br />
da circa 20 anni, spiega al pubblico i motivi che lo hanno portato a fare questa scelta alimentare<br />
e come è cambiato il suo percorso artistico. L’esigenza di abbandonare l’ alimentazione<br />
carnea, spiega Pietro Sarandrea, è stata naturale mentre frequentava corsi di yoga; il<br />
beneficio di tale disciplina ha cambiato radicalmente il suo pensiero, facendogli percepire una<br />
dimensione più sottile che ha influito notevolmente sulle sue composizioni. Prende, in seguito,<br />
la parola il dott. Franco Libero Manco, presidente dell’ A.V.A. ( associazione vegetariana<br />
animalista), che porta avanti un discorso più tecnico ed etico; afferma che oltre alla disgustosa<br />
prassi dell’ uccisione di un animale, che ha una coscienza ed è in grado di provare sentimenti<br />
come quelli umani, ci sono anche ragioni salutistiche, in quanto una alimentazione vegetariana, povera di grassi, tiene lontano<br />
molte malattie. Il dibattito è stato moderato magistralmente da Roberto Bisconti, padrone di casa e ideatore insieme alla moglie<br />
Letizia De Berardinis di questi appuntamenti culturali<br />
Dott. Paola <strong>La</strong>monica
<strong>Campo</strong> de’ fiori 43<br />
S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />
Trincea ferroviaria di via Mazzini: al via i lavori di copertura<br />
Hanno preso il via a Civita Castellana i lavori che porteranno alla copertura della<br />
trincea ferroviaria di via Mazzini, facenti parte dei Contratti di Quartiere. <strong>La</strong> consegna<br />
dei lavori era avvenuta il <strong>15</strong> febbraio scorso, dopo la firma del contratto<br />
a seguito della gara di appalto aggiudicata il 13 ottobre 2011.<br />
I lavori oggetto del Contratto di Quartiere si suddividono in due parti: la realizzazione<br />
di un edificio con residenze speciali e mini incubatori nel Comparto C1<br />
e la copertura della trincea ferroviaria con l’arredamento urbano. Nel lotto di<br />
proprietà comunale, in prossimità della via S. Giovanni verrà realizzato un edifico<br />
in grado di garantire alloggi da destinare a categorie svantaggiate e speciali<br />
e contestualmente dei mini-incubatori. I mini-incubatori sono strutture operative<br />
volte a valorizzare giovani che hanno intenzione e voglia di intraprendere<br />
attività economiche, ma hanno difficoltà oggettive. Il progetto prevede la creazione di “spazi attrezzati per imprese start-up”, con relativi<br />
servizi comuni. Il bilancio energetico dell’edificio risulterà della classe energetica “A”.<br />
<strong>La</strong> copertura della trincea ferroviaria è un intervento di ampio respiro sotto l’aspetto del paesaggio urbano. Una piccola rivoluzione per<br />
il quartiere di via Mazzini. L’intervento contribuisce all’attenuazione del passaggio della linea ferroviaria per ben 240 metri in corrispondenza<br />
di via Mazzini. Ne deriva in questo tratto una vera e propria ricucitura della “ferita” costituita dal passaggio della ferrovia,<br />
un vantaggio considerevole in termini di impatto sonoro e visivo. Si aggiunge la creazione di un nuovo spazio urbano arricchito dall’arredo.<br />
Parcheggio a Via della Corsica: appaltati i lavori di asfaltatura<br />
Con procedura negoziata in data 28.03.<strong>2012</strong> sono stati appaltati alla ditta Edilpro Srl di<br />
Civita Castellana i lavori di sistemazione del parcheggio con un ribasso d’asta del 4,87%<br />
per un importo netto, escluso oneri di sicurezza, di 134.534,45.<br />
L’iter di realizzazione dell’opera è stato molto veloce, nel 2009 l’Amministrazione ha acquistato<br />
l’area e realizzato il progetto preliminare. Nel 2010 è stata effettuata la variante urbanistica,<br />
acquisiti i pareri del Ministero dei Beni Culturali e della Regione <strong>La</strong>zio, approvato il<br />
progetto definitivo. A gennaio di quest’anno è stato approvato il progetto esecutivo.<br />
I lavori inizieranno non appena saranno state espletate le procedure contrattuali con l’impresa.<br />
Ha spiegato l’assessore all’Urbanistica e ai <strong>La</strong>vori Pubblici, Gianluca Cerri “Mettiamo<br />
un altro tassello all’opera di riqualificazione della parte sud est del Centro Storico iniziata<br />
con il recupero delle ex carcerette, continuata con l’apertura del passaggio pedonale verso la biblioteca e che proseguirà , a breve, con<br />
la sistemazione della pavimentazione di via Panico e di Piazza San Clemente”.<br />
I lavori consisteranno nella pavimentazione, realizzazione marciapiedi e illuminazione, inoltre ci sarà un passaggio pedonale direttamente<br />
da via della Corsica.
44 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Vorrei incontrarti fra cent’anni<br />
Elena Marinozzi<br />
Nonostante inferma da circa 30 anni, per la sua festa, realizza con le proprie mani le bomboniere!<br />
Elena Marinozzi nel 1934 con il fratello<br />
Fiorino a Roma - Piazza San Pietro<br />
Il 22 marzo scorso ha raggiunto il traguardo<br />
dei cento anni la signora Elena<br />
Marinozzi di Civita Castellana. Elena è<br />
nata a Corridonia (Mc) il 22 marzo<br />
1912 (circa un mese prima dell’affondamento<br />
del Titanic!); della sua infanzia,<br />
ricorda molto bene i festeggiamenti popolari,<br />
in occasione della fine della prima<br />
guerra mondiale. Ella si trasferì a Civita<br />
Castellana, insieme ai suoi familiari, nel<br />
1930, dove ancora risiede.<br />
Nel 1937 sposò un civitonico ( Domenico<br />
Ricci, nato a Civita Castellana nel 1911 ).<br />
Da questo matrimonio nacque nel 1938<br />
Annunziata e nel 1947 Arnaldo. Purtroppo<br />
al ritorno dalla guerra, Domenico si ammalò<br />
seriamente e lasciò Elena ed i suoi figli<br />
il 10 giugno 1948.<br />
Dopo la morte del marito, Elena andò ad<br />
abitare, con i due figli a casa dei suoi genitori;<br />
si rimboccò le maniche ed iniziò a<br />
lavorare nella mensa scolastica o refezione<br />
come si chiamava in quegli anni.<br />
Fece vari lavori per sopperire alla mancanza<br />
del marito e riuscì a far crescere i sui<br />
due figli, Annunziata ed Arnaldo, in modo<br />
dignitoso, grazie anche all’aiuto dei suoi<br />
genitori e di tutti i suoi fratelli, compreso il<br />
fratello Federico che risiedeva in Argentina<br />
fin dal 1926; ella è rimasta vestita di nero<br />
Civita Castellana 22 marzo <strong>2012</strong>, Elena, i suoi due figli ed il<br />
Sindaco Avv. Angelelli<br />
per tutta la vita. I figli affermano che non<br />
l’hanno mai vista vestita con colori differente<br />
dal nero.<br />
Quando il 22 marzo scorso il sindaco Avv.<br />
Angelelli è andato a farle visita, alla<br />
domanda “…quale episodio di Civita è<br />
rimasto più impresso nella sua mente?…”<br />
ella ha risposto “…..quando verso le ore<br />
11.30…non mi ricordo più se nel 1943 o<br />
nel 1944…..vi fù il primo bombardamento<br />
alleato a Civita Castellana….ed andarono<br />
in frantumi tutti i vetri delle finestre…….ci<br />
rifugiammo nelle grotte e furono giorni<br />
terribili………….”<br />
Elena è vissuta dal 1948 al 1997 presso la<br />
casa dei suoi genitori, in via Vincenzo<br />
Ferretti, poi per motivi di salute è andata<br />
ad abitare in periodi alterni con i figli.<br />
Attualmente vive con la famiglia della figlia<br />
Annunziata, dove viene amorevolmente<br />
assistita da tutti i suoi familiari. E’ ovvio,<br />
non mancano le visite di parenti ed amici;<br />
quasi tutti i giorni vi è qualcuno che va a<br />
farle visita.<br />
E’ da mettere in evidenza che Elena, con le<br />
sue mani, ha realizzato le bomboniere da<br />
distribuire per il suo centesimo compleanno;<br />
in totale ha fatto con l’uncinetto ben<br />
<strong>15</strong>0 bomboniere! ha iniziato il suo lavoro a<br />
99 anni e l’ha portato a termine pochi giorni<br />
prima di compiere cento anni!<br />
Quando il Sindaco è andato a farle gli<br />
auguri, egli è rimasto stupito dalla lucidità<br />
di Elena, nel sostenere i discorsi su vari<br />
argomenti. Il giorno 24<br />
marzo alle ore 16.00 con<br />
Elena presente, è stata<br />
poi celebrata una messa<br />
presso la chiesa Madonna<br />
del Carmine di Civita<br />
Castellana, dal sacerdote<br />
Don Michele ed in quella<br />
occasione è stato letto<br />
anche il messaggio di<br />
auguri del Papa, pervenuto<br />
ad Elena in pergamena<br />
che riportiamo di seguito<br />
integralmente.<br />
“…………..SUA SANTI-<br />
TA’ BENEDETTO XVI di<br />
cuore imparte una speciale<br />
benedizione apostolica<br />
ad ELENA<br />
MARINOZZI in occasione<br />
del 100° compleanno,<br />
estendendola<br />
volentieri ai famigliari<br />
ed amici tutti, invocando nuova effusione<br />
di grazie celesti e la materna<br />
protezione della beata vergine Maria.<br />
Chiesa Madonna del Carmine, Civita<br />
Castellana 24 marzo <strong>2012</strong><br />
Dal Vaticano, 8 marzo <strong>2012</strong><br />
+ Felia Del Blanco Prieto<br />
Arcivescovo Elemosiniere di SUA<br />
SANTITA’……”<br />
Durante la messa è stato anche letto un<br />
telegramma di auguri trasmesso dal sindaco<br />
di Corridonia (Mc) comune di nascita di<br />
Elena Marinozzi.<br />
Elena all’età di 99 anni,<br />
mentre sta realizzando le sue bomboniere
<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />
Dopo la cerimonia religiosa si è svolto<br />
un ricevimento di parenti ed amici<br />
dove Elena ha riconosciuto tutti i presenti<br />
e con tutti ha scambiato conversazioni.<br />
<strong>La</strong> torta del ricevimento, è stata realizzata<br />
dai maestri pasticcieri fratelli<br />
Giorgio e Roberto Dobboloni, nipoti<br />
da parte del marito di Elena.<br />
Civita Castellana-<br />
Chiesa Madonna del Carmine, 24 marzo <strong>2012</strong><br />
Quando alle ore 20.30 i suoi familiari,<br />
con l’aiuto di Claudio Telli (compagno<br />
di scuola di Arnaldo) hanno riportato<br />
Elena a casa, ella ha esclamato<br />
“…sono un po’ stanca ma soddisfattissima…….”<br />
Di cuore la redazione di<br />
Torta realizzata da Giorgio e Roberto Dobboloni<br />
<strong>Campo</strong>defiori augura altri cento anni<br />
alla dolce mamma del nostro collaboratore<br />
Arnaldo.<br />
<strong>La</strong> redazione di <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>La</strong> rubrica dei cognomi<br />
di Arnaldo Ricci<br />
arnaldo_ric@yahoo.it<br />
livello nazionale.<br />
Come appare<br />
nella<br />
lista, il<br />
cognome più<br />
diffuso a<br />
Vignanello è<br />
Bracci.<br />
Adesso vediamone<br />
la diffusione e la<br />
dislocazione a<br />
Bracci: (presente in soli 304<br />
comuni d’ Italia) queste poche presenze,<br />
sono quasi tutte concentrate nell’Italia<br />
centrale con evidente intensità nel <strong>La</strong>zio,<br />
Marche ed alta Toscana; ve n’è poca diffusione<br />
al sud come al nord; in particolare<br />
esso è totalmente assente in Trentino,<br />
Molise e Basilicata. Si presume con estrema<br />
probabilità , esso sia di origine proprio<br />
Vignanellese.<br />
Ceccarelli: (presente in 745<br />
comuni d’Italia) esso è maggiormente<br />
diffuso nel <strong>La</strong>zio, Marche, Umbria e<br />
Toscana; è scarsamente presente al sud,<br />
I cinque Cognomi più<br />
diffusi a<br />
Vignanello<br />
Tali cognomi in ordine<br />
di diffusione sono i seguenti:<br />
1° Bracci<br />
2° Ceccarelli<br />
3° Stefani<br />
4° Olivieri<br />
5° Ciambella<br />
nelle isole ed al nord; in particolare, in<br />
Basilicata è totalmente assente. Dalle<br />
ricerche effettuate, si presume che abbia<br />
le sue origini proprio a Roma.<br />
Stefani: (presente in 10<strong>15</strong><br />
comuni d’Italia ) esso è maggiormente<br />
diffuso nel Nord – Est d’Italia; presenta<br />
una minore diffusione nel <strong>La</strong>zio; in tutte le<br />
altre regioni è scarsamente presente; in<br />
particolare vi è assenza completa nel<br />
Molise. Si evince dalla ricerca, che abbia<br />
origine nel Veneto.<br />
Olivieri: (presente in ben 1465<br />
comuni d’Italia) anche se presente in<br />
tutta Italia, esso è maggiormente diffuso<br />
in quella del Centro – Nord con particolare<br />
concentrazione in Liguria, Emilia<br />
Romagna e Lombardia; ve n’è una buona<br />
diffusione, anche se minore, nel <strong>La</strong>zio e<br />
costa marchigiana, nel sud comprese le<br />
isole è scarsamente presente; la sua origine<br />
è da attribuirsi o in Liguria oppure<br />
nell’Emilia Romagna.<br />
Ciambella: (presente in soli 50<br />
comuni d’Italia) le poche presenze di<br />
questo cognome sono quasi tutte concentrate<br />
nel <strong>La</strong>zio e più precisamente a<br />
Vignanello; vi sono pochissime presenze<br />
nel resto d’Italia, in particolare esso è<br />
totalmente assente in Valle d’Aosta,<br />
Trentino, Friuli, Veneto, Marche, Molise,<br />
Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Questo<br />
cognome è , senza tema di essere smentiti,<br />
di origine prettamente vignanellese.<br />
Seguirà sul prossimo numero lo stesso<br />
studio per il comune di Vallerano.<br />
Visita il nostro sito<br />
www.campodefiori.biz
46<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
L’arte di arredare<br />
Dalla falegnameria della “casa bianca”, con lavoro,<br />
dedizione e soprattutto passione, passando<br />
per via Fontana Matuccia, si arriva a “Casale<br />
Ettore”. Nei nuovi locali, oltre ad arredamenti e<br />
mobili tradizionali, si inizia anche a produrre arredi<br />
moderni, in particolar modo da bagno, sia con<br />
marchio proprio che su commissione delle più<br />
importanti aziende ceramiche del distretto industriale<br />
di Civita Castellana. <strong>La</strong> grande esperienza<br />
artigianale, unita alla forte innovazione tecnologica,<br />
ha permesso che la bottega di Mastrofiore si<br />
proponesse al mercato italiano ed internazionale<br />
in occasione del Cersaie di Bologna, ottenendo<br />
apprezzamenti ed ottimi risultati commerciali.<br />
Oggi possiamo affermare che la bottega di<br />
Mastrofiore è diventata una realtà “artigianale<br />
tecnologicamente avanzata”, in grado di produrre<br />
ogni genere di arredamento, dal classico al rustico,<br />
al moderno, per ogni tipo di abitazione, e<br />
tutto con la passione di chi questo mestiere lo fa<br />
da tre generazioni.<br />
www. mastrofiore.it
<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />
Domenica 22 Aprile <strong>2012</strong><br />
il Bar Sergio e Danilo ha festeggiato<br />
i suoi primi 30 anni di attività!<br />
E’ stata una bella festa, una grande festa,<br />
alla quale hanno partecipato numerosissimi<br />
clienti della prima ora, per dimostrare in<br />
questa occasione speciale la loro gratitudine<br />
agli amici di sempre Sergio e Danilo.<br />
Era il 1982 quando, lasciato il lavoro come<br />
operai ceramici, aprivano la loro prima attività<br />
in Corso Bruno Buozzi.<br />
Otto anni dopo si trasferivano al Centro<br />
Commerciale Rio dove tuttora, nonostante<br />
il particolare momento economico,<br />
continuano ad avere quei risultati che sono<br />
il frutto della loro simpatia, cordialità e<br />
professionalità .<br />
L’insostituibile sostegno e la collaborazione<br />
delle mogli Carla e Nadia e dei figli Fabio e<br />
Silvia fanno di loro una squadra vincente.<br />
Festeggiare l’anniversario è stata l’occasione<br />
migliore per poter ringraziare l’affezionata<br />
clientela, che ha sempre riscontrato<br />
in loro disponibilità e amicizia vera.<br />
Queste aziende familiari hanno la forza e<br />
le motivazioni della nostra Italia dei tempi<br />
migliori ed è con profonda sincerità che<br />
auguriamo loro altrettanto feste di anniversari.<br />
Sergi e Danilo e tutto lo staff ringraziano<br />
di vero cuore quanti in questi<br />
30 anni li hanno preferiti per i loro<br />
modi gioviali ed allegri, ma non solo.
48<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
AGENDA<br />
Tutti gli appuntamenti più importanti<br />
Ultimo appuntamento per Sabato in Concerto degli Amici della Musica di Roma<br />
E’ così che volge al termine la Sesta stagione concertistica Sabato<br />
in Concerto degli Amici della Musica di Roma, Associazione musicale<br />
operante sotto la Presidenza Onoraria di Ennio Morricone.<br />
Protagonista del Concerto di Chiusura sarà il conosciutissimo e singolare<br />
MUSICHE MIGRANTI TRIO in scena il 19 <strong>Maggio</strong> <strong>2012</strong> presso la<br />
St. Andrew’s Church di Roma (Via Venti Settembre 7) alle ore 18.30.<br />
Atteso come ospite d’onore ENNIO MORRICONE. L’evento si svolge con<br />
il Patrocinio di Roma Capitale.<br />
Il programma della serata intitolata MUSICHE MIGRANTI: UN SUGGESTIVO RACCONTO<br />
TRA PAROLE, MUSICA E TANGO, sotto la direzione artistica della dott.ssa <strong>La</strong>ura<br />
Ruzza, prevede l’esecuzione di musiche della tradizione popolare italiana<br />
come pizziche e tarantelle oltre che classici della canzone napoletana alternati ad alcuni famosissimi tanghi. Il<br />
TRIO MUSICHE MIGRANTI è composto da Roberto Mattioni (voce, chitarra classica e chitarra battente), Alberto Poli (violino)<br />
e Cleo Galiani (fisarmonica e mandolino). .Il concerto sarà preceduto da una breve Guida all’Ascolto tenuta dalla dott.ssa<br />
<strong>La</strong>ura Ruzza, musicologa, docente di conservatorio e critico musicale e seguito da un Rinfresco e Brindisi finale (gentilmente offerti<br />
dagli sponsors CUOCHEPERCASO, BIRRA DEL BORGO, CANNOLERIA SICILIANA e GELATI DI VINI) per concludere brillantemente<br />
questa Sesta Stagione Concertistica ed incontrare da vicino i musicisti della serata. Il costo del biglietto a posto unico è di<br />
soli 10 mentre per i giovani fino a <strong>15</strong> anni il costo del biglietto è di 5. Prenotazione telefonica GRATUITA<br />
INFO: Amici della Musica di Roma - Tel. 33364701<strong>15</strong>, E-mail amicimusicaroma@tiscali.it , Sito web www.amicimusicaroma.it<br />
VII Premio Nazionale di poesia in lingua <strong>2012</strong> "Maestro Roberto Costanzelli"<br />
Per ricordare l’azione educativa, l’opera poetica e l’amore verso la terra falisca, che hanno caratterizzato la vita dell’indimenticabile insegnante<br />
scomparso, è indetta la VII edizione del Premio nazionale di poesia in lingua “Maestro Roberto COSTANZELLI”<br />
<strong>La</strong> scadenza entro la quale presentare i lavori è stabilita per le ore 24,00 del giorno 8 giugno <strong>2012</strong>. Il concorso è articolato<br />
in due sezioni: A. Categoria giovani (riservata a concorrenti in età dai 14 ai 18 anni); B. Categoria adulti (riservata<br />
a concorrenti in età superiore ai 18 anni). Per le modalità di partecipazione contattare il Sig. Carlo Costanzelli, presso TELLI-<br />
GRAF, località Prataroni, 01033 CivitaCastellana(VT) tel 0761/599222-599322.<br />
Prima Nazionale<br />
26 Aprile - 20 <strong>Maggio</strong> <strong>2012</strong><br />
Il Monaco nel Letto<br />
Commedia Musicale in due atti<br />
Libero riadattamento da ‘O Scarfalietto di E. Scarpetta<br />
Scritto e diretto da Enzo Avolio<br />
Con GIANNI NAZZARO - DONATELLA PANDIMIGLIO<br />
E con la partecipazione di Luigi Montini<br />
Musiche originali di Stefano Fresi<br />
Teatro Greco - Via Ruggero Leoncavallo, 16 - Roma,<br />
Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 21.00<br />
domenica e festivi ore 17.30<br />
Prezzo biglietti: Intero 20,00 - Ridotto <strong>15</strong>,00<br />
Gruppi 10,00 - Per i minori, accompagnati da adulti paganti,<br />
2,00 (COSTO SIAE)
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
AGENDA<br />
Tutti gli appuntamenti più importanti<br />
49<br />
VISITE ALL’ABBAZIA CISTERCENSE<br />
DI SANTA MARIA IN FALERI<br />
Con l’arrivo della primavera, a Fabrica di Roma riprendono le aperture<br />
dell’ Abbazia cistercense di Santa Maria in Falleri, edificata a partire<br />
dalla seconda metà del XII secolo da monaci provenienti direttamente<br />
dalla Francia. L’edificio religioso, si integra perfettamente con<br />
l’ambiente circostante caratterizzato dalla possente cinta muraria, in<br />
gran parte conservata, dell’ antica città falisco-romana di Falerii Novi,<br />
fondata nel 241 a.C.. Il visitatore rimarrà sorpreso già all’inizio del<br />
percorso, entrando dalla monumentale Porta di Giove, uno dei nove<br />
accessi alla città rimasto in uso fino ai giorni nostri. Il sito è immerso<br />
nella natura ed è il luogo ideale per passare una piacevole mattinata<br />
all’aria aperta all’insegna della storia e dell’archeologia.<br />
Orario di apertura (Aprile - Novembre <strong>2012</strong>):<br />
sabato-domenica 9:00-13:00<br />
Sono possibili aperture durante i giorni feriali per appuntamento<br />
telefonando a: Ufficio Cultura del Comune di Fabrica di Roma<br />
076<strong>15</strong>69001 - cultura@comune.fabricadiroma.vt.it<br />
Seguiteci anche su Facebook<br />
<strong>Campo</strong> De Fiori Rivista
50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Una “Fabrica” di ricordi<br />
Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma<br />
Gli altarini<br />
<strong>La</strong> Cesa<br />
Sotto le case, nei<br />
giardini o in campagna,<br />
le edicole<br />
votive (gli “altarini”)<br />
sono un segno della<br />
devozione popolare<br />
con la quale, specialmente<br />
in passato, ci si<br />
di Sandro Anselmi voleva ingraziare la<br />
benevolenza del<br />
Divino, per loro stessi e le proprie famiglie.<br />
Le offerte di fiori e di lumini rinnovavano<br />
una fede autentica, spontanea e diretta, e<br />
le preghiere sincere, non mediate, rimandavano<br />
ad un culto antico.<br />
Oggi, coerentemente ai nuovi costumi,<br />
pochi si accorgono degli “altarini” e se non<br />
fosse per le persone di una certa età ,<br />
sarebbero abbandonati, senza più un lume<br />
né un fiore.<br />
visitate ed in una di queste ho incontrato,<br />
appunto, una vecchietta che, inginocchiata,<br />
pregava.<br />
Mi sono fermato per fare una foto all’ edicola,<br />
ma lei, schiva, si è allontanata non<br />
prima di avermi detto, però , che stava<br />
pregando per un suo nipote ammalato.<br />
Chissà se il nipote, che speriamo presto<br />
guarito, verrà mai a deporvi un fiore?<br />
Facendo un giro per il mio paese ne ho<br />
scoperte tante e tutte belle; sono curate e<br />
San Rocco<br />
Gricciano<br />
<strong>La</strong> Mola<br />
Le Fornaci<br />
Viale degli Eroi<br />
Castagneti
<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />
<strong>La</strong> Redazione di <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguri<br />
In questi anni in cui i<br />
principi azzurri sempre<br />
più spesso cadono da<br />
cavallo, è bello vedere<br />
che il “vissero sempre<br />
felici e contenti” non lo si<br />
trova solo nelle fiabe.<br />
Auguri ad Elio ed Ilvana<br />
per i vostri 60 anni insieme<br />
che festeggerete il<br />
27 aprile, da tutta la<br />
famiglia (One e Totò<br />
compresi).<br />
I tuoi meravigliosi<br />
…..anta sono la<br />
dimostrazione di<br />
come l’amore per<br />
gli altri ti mantiene<br />
giovane!<br />
Auguri Joselia<br />
da tutti quelli che<br />
ti vogliono bene!<br />
Tantissimi auguri al nostro<br />
papà che il <strong>15</strong> Marzo ha<br />
compiuto gli anni, dicendogli<br />
grazie.......per ciò che<br />
stai facendo! Tanti auguri<br />
da Giovanna, Gabry, Dany,<br />
Anna i i generi e nipoti......AUGURONI<br />
Tantissimi<br />
auguri di<br />
Buon<br />
Compleanno<br />
a Valentina<br />
che il 20<br />
aprile ha<br />
compiuto 18 anni. Continua ad<br />
essere la ragazza semplice che<br />
sei. Ti vogliamo un mondo di<br />
bene. Mamma, papà il tuo fratellino<br />
Domenico e Daniele.<br />
Tantissimi auguri di buon compleanno<br />
al piccolo Flavio Martorelli<br />
ed al suo papà Stefano che compiranno<br />
rispettivamente 3 e 40 anni<br />
il 26 aprile, dagli zii Ornella e<br />
Claudio e da tutti quelli che<br />
vogliono loro bene.<br />
Tanti auguri di<br />
buon compleanno a<br />
Federico che il 20<br />
Aprile ha compiuto<br />
gli anni, dalla<br />
mamma, il papà, la<br />
sorella Cecilia e<br />
tutta la redazione<br />
di <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Sono 3 anni che<br />
riempi la nostra<br />
vita di gioia,tanti<br />
auguri di un bellissimo<br />
compleanno<br />
Nicolò da<br />
mamma e papà!<br />
Un caloroso benvenuto<br />
nel gruppo<br />
delle zumbere, guidate<br />
da Eleonora,<br />
a Valentina !!!!<br />
Complimenti per le<br />
vostre performance<br />
… continuate<br />
così… Il vostro<br />
nuovo fan Valerio!<br />
Tanti auguri a<br />
Flora Iaffei che<br />
ha compiuto gli<br />
anni, dalle figlie e<br />
dai parenti<br />
Auguri a Lucia<br />
Zappaterreno di<br />
Caprarola che il 21<br />
Aprile ha compiuto<br />
ben 100 anni!
52<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
SCOMPARSO<br />
a gennaio<br />
<strong>2012</strong>,<br />
in Località<br />
Quartaccio<br />
a Fabrica di<br />
Roma. Si chiama<br />
Google è<br />
un cagnolone<br />
buono e dolcissimo trovato due anni<br />
fa in condizioni davvero disperate, aiutateci<br />
a ritrovarlo, anche se, dato il<br />
tempo trascorso, non ci speriamo poi<br />
molto. (Avvistato forse a Vallerano e/o<br />
Vignanello). Tel. 366.5750543<br />
QUALCUNO L’HA<br />
RICONOSCE!!!!!!!<br />
TROVATA A<br />
TREVIGNANO l’11 aprile<br />
SENZA CHIP CON COLLARINO<br />
ROSSO E COLLARE SCALIBUR<br />
NUOVO T.340 8353646<br />
VITERBO: smarrito GIGHEN, maschio, incrocio<br />
SPRING/BRETON, di circa 7 anni, pelo lungo, di<br />
colore nero e bianco maculato, con microchip.<br />
380098100751347, al momento dello smarrimento<br />
indossava un collare blu. Gighen ha un<br />
occhio velato, che i suoi padroni stavano curando. Smarrito a<br />
Viterbo in zona Paradiso lunedì 09 aprile <strong>2012</strong>. Tel<br />
328.6919734<br />
Mamma e figlia...ridotte alla<br />
fame...neanche un tetto sopra la<br />
testa..urgente trovare una famiglia che<br />
si prenda cura di loro..anche singole...ma<br />
non lasciamole morire, è una<br />
corsa contro il tempo. Per favore, non<br />
sapete qnt pena mi hanno fatto vederle<br />
così...la tristezza nei loro occhi....se avete novità rintracciatemi via<br />
messaggio su facebook al mio profilo Paco Frescadepino<br />
TROVATA A<br />
CASTEL SAN-<br />
T’ELIA<br />
(VITERBO) IL<br />
30/03/<strong>2012</strong><br />
PASTORE<br />
TEDESCO,<br />
FEMMINA,<br />
BUONISSIMA,<br />
NO CHIP, COLLARE ROSSO NUOVISSIMO,<br />
OTTIMO STATO DI SALUTE. CHI L’HA<br />
SMARRITA????? RITA 339/1123663<br />
SCOMPARSO <br />
PLUTONE<br />
simil volpino<br />
sparito il 2<br />
Aprile, da località<br />
Bandita a Fabrica<br />
di Roma.<br />
SORDO e vecchietto.<br />
Se per caso lo avete raccolto<br />
sappiate che c’è una famiglia angosciata.<br />
Ha bisogno di cure. Tel. 3335874507.<br />
Dog park e Adotta un cane:<br />
a Civita iniziative<br />
a sostegno degli animali<br />
Due sono le iniziative intraprese dal comune di<br />
Civita Castellana a favore degli animali, in particolare<br />
dei cani. <strong>La</strong> prima riguarda i cani randagi<br />
che al momento sono ospitati nei canili. Sul sito<br />
del Comune di Civita Castellana è stato<br />
creato uno spazio apposito, dal titolo “E<br />
dai, adotta un cane” in cui si possono vedere<br />
tutte le foto dei cani “ricoverati” presso<br />
il canile di Viterbo per scegliere quello che<br />
si vuole adottare. Presso il giardino di via<br />
Marinai d’Italia invece si sta predisponendo<br />
il primo dog park della città , anche su<br />
indicazione del Consiglio dei Giovani di Civita<br />
Castellana.<br />
Rita STORRI-Presidente<br />
3391123663<br />
www.incrociamolezampe.org
<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />
Roma com’era<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Roma. Fine ‘800.<br />
Una pittoresca immagine di Piazza di Spagna con al centro la statua dell’Immacolata Concezione.<br />
<strong>La</strong> calma con la quale i ritratti passegiano e sostano non presagisce neanche lontanamente il caos odierno.<br />
21
Album de<br />
54<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana - Squadra di Rugby, anno 1981-1982.<br />
In piedi da sx: Angelo Proietti, Roberto De Julis, Fabrizio Taizzani, ... Ceccarelli, ... D’Amico, L. Fantera, ... Censi, ...<br />
Marchetti, ... Tontoni, ... Gentili, ... Oddi, ... Stinchelli.<br />
In basso da sx: ... Anselmi, ... Cicconi, ... Martino, V. Fantera, T. De Julis, ... Farina, ... Agostinelli, ... Cipriani, ... Lucidi.<br />
Foto tratta dal libro “50 anni di strani rimbalzi a Civita Castellana” di Ugo Baldi.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
55<br />
ei ricordi<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana - Bar L’Aquila. Primi anni ‘60. Da sx: Rina di Giovenale e Linda Pallozzi. Chi è che vi fa questa sorpresa?<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Monte Tancia - 4 Aprile 1982. In piedi da sx: Sandro Riganelli, Alberto Sacchi, Pasquale Mancini.<br />
In basso da sx: Alberto Marangoni, Gianni Formichetti, Marcello Percossi, Alfredo Anzellini.
Album de<br />
56<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
1 2 3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Fabrica di Roma - Agosto 1979 - II Trofeo Festa dell'Unità. 1. Sergio Tabacchini, 2. Enrico D’Antonangelo,<br />
3. Gianni Bernacchi, 4. Gino Guidi, 5. Eraldo Biondini, 6. Filiberto ... . Foto di Eraldo Biondini.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Fabrica di Roma - Anni ‘60.<br />
Carmelita Marinelli e Domenico Anselmi.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Fabrica di Roma - Anni ‘40.<br />
Da sx Paolo Carosi e Francesco Potere.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />
ei ricordi<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
8<br />
6<br />
7<br />
9<br />
1<br />
5<br />
2<br />
3<br />
4<br />
11<br />
10<br />
Classe 1931 di Fabrica di Roma. 1. Anna Angeletti, 2. Imperia Angeletti, 3. Rosanna Pascucci, 4. Anna Maria Stefanucci,<br />
5. Augusto Stefanucci, 6. don Silvano Francola, 7. Mario Tiritera, 8. Giovanni Costantini, 9. Luigi Censi, 10. Giuseppe Ceccarelli,<br />
11. Meris ... Foto di don Silvano Francola.
Album de<br />
58<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
7<br />
4<br />
2<br />
5 10<br />
3<br />
6<br />
8 9<br />
1<br />
11 12 13 14<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Riproponiamo la foto già pubblicata sul numero 89 di <strong>Campo</strong> de’ fiori per correggere alcuni nomi erroneamente riportati ed aggiungerne altri.<br />
Fabrica di Roma - anno scolastico 1963/’64. Scuola media, classe I .<br />
1. Rita Quintiliani, 2. Rita Baldassi, 3. Elisabetta Bedini, 4. Ottaviana Morini, 5. Mirella Pesaresi, 6. <strong>La</strong>ura Pierantonelli, 7. Prof. Sangiorgi,<br />
8. Carla Fossicelli, 9. ... Orsi, 10. Giuliana Monfeli, 11. Patrizia Scarnati, 12. Maria Antonia Rotella, 13. Anna Maria Benedetti, 14. Marisa Anselmi.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />
ei ricordi<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Corchiano. Primi anni '50.<br />
Scampagnata alla<br />
Madonna del Soccorso,<br />
in occasione della tradizionale<br />
“Poggiata”<br />
Foto del sig. Alfonso Mechelli,<br />
secondo da dx.<br />
Corchiano. Metà anni ‘50.<br />
Da sx: Pompeo, Maria e Gerardo Nardone.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori
60<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
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62 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Oroscopo di <strong>Maggio</strong><br />
by Cosmo<br />
ARIETE 21 Marzo - 20 Aprile<br />
E’ il mese giusto per intraprendere<br />
nuove conoscenze<br />
ed approfondire i rapporti<br />
con le persone che vi<br />
stanno vicino. Questa primavera<br />
porterà novità inaspettate e piacevoli<br />
soprattutto per quanto riguarda i<br />
sentimenti: State sempre all’erta.<br />
TORO 21 Aprile - 20 <strong>Maggio</strong><br />
Questo maggio <strong>2012</strong> rappresenterà<br />
lavorativamente<br />
una buona chanche per<br />
evolvere dalla vostra<br />
situazione attuale. Cercate<br />
di essere elastici ed aperti a tante delle<br />
possibilità che vi verranno offerte. Stato<br />
positivo anche per la salute: di ferro.<br />
GEMELLI 21 <strong>Maggio</strong>-21<br />
Giugno Un periodo che non<br />
porterà con sé tante novità<br />
. <strong>La</strong> routine quotidiana<br />
potrebbe talvolta risultare<br />
noiosa ed infruttifera, ma<br />
la vostra lungimiranza vi porterà spesso e<br />
giustamente a guardare in avanti per pianificare<br />
progetti a lungo termine.<br />
CANCRO 22 Giugno - 2<br />
Luglio E’ il mese in cui vi<br />
guarderete attorno senza<br />
troppa considerazione per<br />
gli altri. State cercando<br />
una svolta ma dovrete mettere da parte la<br />
fretta che caratterizza gli ultimi vostri<br />
movimenti e le vostre mosse. Pazientate e<br />
sarete soddisfatti anche a breve.<br />
LEONE 23 Luglio - 22<br />
Agosto <strong>La</strong> riflessione tiene<br />
occupato gran parte del<br />
vostro tempo. State effettuando<br />
le vostre scelte<br />
con davvero molta razionalità<br />
anche se tante volte sarebbe giusto<br />
per voi affidarvi a senzazioni ed istinto.<br />
Non siate troppo pignoli con gli altri.<br />
VERGINE 23 Agosto - 22<br />
Settembre <strong>La</strong> vostra estrema<br />
attività di questo ultimo<br />
periodo potrebbe finire<br />
per stressarvi, cercate<br />
dunque di dare una certa<br />
moderazione ai vostri movimenti. Lo spirito<br />
è quello giusto e il buon umore caratterizza<br />
gran parte delle vostre giornate.<br />
BILANCIA 23 Settembre<br />
- 22 Ottobre Il mese<br />
di maggio sarà per voi<br />
un mese di grande equilibrio<br />
e stabilità .<br />
Rafforzerete le vostre<br />
posizioni e i legami con le persone che vi<br />
stanno vicino. Abbiate cura di voi stessi e<br />
non trascurate gli stress fisici.<br />
SCORPIONE 23 Ottobre -<br />
21 Novembre In questo<br />
mese l’aggressività è<br />
per voi motivo di vita.<br />
Siete spesso propensi a<br />
cercare lo scontro e il<br />
confronto con tutte le persone che vi stanno<br />
attorno, e cercate sempre di far valere<br />
con decisione le vostre posizioni.<br />
SAGGITTARIO 22 Novembre<br />
- 20 Dicembre Avete<br />
la propensione per cercare<br />
il diaologo con chi vi sta<br />
attorno, ma spesso siete<br />
anche troppo diplomatici.<br />
Non abbiate il timore di far valere le vostre<br />
posizioni quando è giusto che queste vengano<br />
rispettate. Non trascurate il vostro<br />
aspetto e il vostro benessere fisico.<br />
CAPRICORNO 21 Dicembre<br />
- 19 Gennaio Siete davvero<br />
al massimo della forma e<br />
queste settimane lo dimostreranno<br />
con decisione. Il<br />
vostro carattere brillante<br />
illumina queste vostre giornate e quelle<br />
delle persone che vi stanno attorno.<br />
ACQUARIO 20 Gennaio - 18<br />
Febbraio <strong>La</strong> vostra predisposizione<br />
all’aria aperta e allo<br />
svago vi sta portando in<br />
questo mese di maggio a<br />
tenere in poco conto quelli<br />
che invece dovrebbero essere i vostri<br />
impegni. Cercate di conciliare le vostre esigenze<br />
con quelle del vostro prossimo.<br />
PESCI 19 Febbraio - 20<br />
MARZO Il mese di maggio è<br />
per voi un periodo senza<br />
grandi tensioni e impegni.<br />
Utilizzate il tempo in questione<br />
per rilassarvi e per<br />
stemperare le tensioni che fino a poco<br />
tempo fa potevano aver turbato la vostra<br />
quiete. Dedicatevi pure a voi stessi.
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Faleri Novi - appartamento piano terra<br />
130 mq da finire, portico 100mq,<br />
giardino 380mq. Cod. V14<br />
Località Pian del Trullo<br />
Villa bifamiliare allo stato grezzo su due<br />
piani più piano seminterrato, garage e<br />
giardino.<br />
Cod. V<strong>15</strong><br />
Terreno 5000 mq circa con<br />
frutteto, piccolo annesso,<br />
acqua e luce. Fronte Strada.<br />
Cod. V64<br />
Villa unico livello+ mansarda da rifinire<br />
composta da salone, cucina con termocamino,<br />
tre letto, un bagno, portico e<br />
giardino.<br />
Cod. V04<br />
Pian di Cava-2 ville su due piani di 220 mq<br />
l’una, con portici e giardini di 5.000 mq<br />
l’uno. Recintate, illuminate e rifinitissime<br />
Cod. V17<br />
Villa unifamiliare prestigiosa<br />
su tre livelli di mq 400, con<br />
giardino di mq 3000 più terreno<br />
attiguo di mq 8000.<br />
Cod. V25<br />
Magliano Sabina<br />
Villa allo stato grezzo su due<br />
piani di 140 mq ciascuno e possibilità<br />
di realizzare altra costruzione<br />
simile su un terreno di<br />
8 ha, con noci. Servizi . Cod. A85<br />
Terreno di 14.000<br />
mq con proggetto<br />
per annesso<br />
agricolo di 80 mq.<br />
Ottimo affare!<br />
Cod. V76<br />
AFFITTO<br />
Civita Castellana<br />
Via Roma, app.to di 70 mq circa,<br />
in una lussuosa palazzina. Cod. A83<br />
Via Madonna delle Rose, mini<br />
appartamento ammobiliato al<br />
piano terra, con ingresso<br />
autonomo. Cod. A84<br />
Corso Bruno Buozzi. App.to di 75<br />
mq circa, composto da salone,<br />
cucina, 2 letto, bagno. Cod. A86<br />
Via Nepesina app. piano terra con<br />
giardino, composto angolo<br />
cottura, salone, 2 letto e bagno.<br />
Cod. A57<br />
Centro storico. Mono locali di 30<br />
mq, ammobiliati. Cod. A29<br />
Vicinanze poste centrali, locale<br />
commerciale di mq <strong>15</strong>0 circa con<br />
parcheggio di proprietà .<br />
Cod. A31<br />
Località San Giovanni<br />
Appartamento arredato di 100<br />
mq composto da: salone, cucina<br />
e tinello, 2 camere, 2 bagni.<br />
Fabrica di Roma<br />
Cod. A32<br />
Corso Bruno Buozzi, 3 locali<br />
commerciali varie metrature.<br />
Cod. A33<br />
Vicinanze campo sportivo,<br />
app.to indipendente con giardino<br />
composto da salone con angolo<br />
cottura, camera da letto, bagno e<br />
posti auto esterni.<br />
Cod. A78<br />
Via dell’Asilo. Magazzino di 50<br />
mq circa. Affitto o vendita.<br />
Cod. A34<br />
Locale di 400 mq al piano primo,<br />
uso ufficio con parcheggio.<br />
Cod. A35