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foto Mauro Topini - Campo de'fiori

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52<br />

Centro di Diagnosi e Terapia<br />

Neuropsichiatrica, Psicologica, Logopedica,<br />

Psicopedagogica<br />

Via Tasso 6/A - Civita Castellana (VT)<br />

T. 0761.517522<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

L’inizio della scuola:<br />

un momento importante<br />

da condividere<br />

A cura della Dott.ssa<br />

Anna M. Sambuci,<br />

logopedista<br />

L’inizio della scuola è<br />

la prima tappa importante<br />

nella vita sociale<br />

di ognuno di noi e<br />

come tale ci rinnova<br />

ogni anno tante emozioni,<br />

non più come<br />

protagonisti, magari,<br />

ma anche come genitori<br />

o come nonni.<br />

Viene affrontato carico<br />

di aspettative,<br />

ansie, curiosità e<br />

timori che però non<br />

sono uguali per tutti.<br />

Pensiamo ad un bambino di tre anni all’entrata<br />

della scuola dell’infanzia.<br />

Probabilmente, per la prima volta nella sua<br />

vita, egli si troverà direttamente a confronto<br />

con tanti altri piccoli esseri proprio della<br />

sua grandezza, vestiti tutti uguali, in un<br />

ambiente completamente sconosciuto, con<br />

due adulti, gli insegnanti, che non conosce<br />

minimamente.<br />

Come si sentirà ?<br />

Quale reazione ci dobbiamo aspettare ?<br />

Quale sarà la risposta al saluto della<br />

mamma che dopo qualche istante se ne<br />

va?<br />

Lo psicologo Bowlby, un grande studioso<br />

americano dei meccanismi affettivi e cognitivi<br />

che regolano l’attaccamento infantile e<br />

quello adulto dice: “Un ambiente accettante<br />

e incoraggiante riduce la tendenza a<br />

preoccuparsi eccessivamente quando bisogna<br />

agire, reagire ed esplorare. Gli effetti<br />

benefici dell’attaccamento vengono interiorizzati<br />

nel corso dei primi anni di vita”.<br />

( Bowlby 1989,p 29 )<br />

In base a queste affermazioni possiamo<br />

quindi dire che se il bambino ha sviluppato<br />

un attaccamento sicuro ed ha fiducia nella<br />

comprensione e nell’aiuto che il genitore gli<br />

darà in caso di difficoltà, dopo un normale<br />

e fisiologico vissuto di disagio, resterà a<br />

scuola senza più piangere, salutando la<br />

madre e facendole le feste quando torna a<br />

prenderlo.<br />

Il bambino che invece dubita dell’aiuto del<br />

genitore sarà più incline all’angoscia e poco<br />

disponibile all’esplorazione e all’azione poiché<br />

il distacco gli provoca ansia.<br />

Molto spesso questo disagio inspiegabile si<br />

trasforma in “mal di pancia o mal di testa”<br />

e proprio perché può essere la somatizzazione<br />

di un malessere interiore non va mai<br />

sminuito di fronte al bambino che, a modo<br />

suo, ci sta chiedendo aiuto.<br />

Ci sono poi molti bambini che all’inizio<br />

della scuola non hanno ancora raggiunto<br />

uno sviluppo linguistico adeguato per una<br />

buona autonomia comunicativa. Per questi<br />

bambini l’assenza della mamma, che fino a<br />

quel momento ha avuto il ruolo di interprete<br />

nelle situazioni critiche, può lo stesso<br />

provocare un senso di frustrazione<br />

molto alto che può trasformarsi in aggressività.<br />

Non è raro trovare bambini che<br />

mordono i compagni apparentemente<br />

senza motivo, anche se fino ad allora non<br />

lo avevano mai fatto!<br />

Spesso poi l’inizio della scuola coincide con<br />

la nascita di un fratellino e allora l’ansia di<br />

separazione si carica anche di altri contenuti,<br />

relativi alla perdita del valore affettivo,<br />

del proprio posto all’interno del nucleo<br />

familiare che, fino a quel momento, lo<br />

aveva collocato al centro dell’attenzione. Il<br />

bambino in questo caso può sentirsi smarrito<br />

e provare delle paure che lo rendono<br />

inconsolabile.<br />

L’inizio della scuola primaria segna poi la<br />

seconda tappa della vita sociale.<br />

È qui che per la prima volta viene richiesto<br />

al bambino di dimostrare le sue abilità e<br />

per la prima volta viene messo a confronto<br />

con altri pari a lui.<br />

In questo momento le risposte dell’ambiente<br />

giocano un ruolo fondamentale nell’accogliere<br />

o negare il disagio che a volte<br />

si presenta.<br />

Le richieste degli insegnanti, normalmente<br />

dosate in modo graduale per favorire l’apprendimento<br />

della lettura e della scrittura,<br />

possono rivelarsi troppo veloci per quei<br />

bambini che scoprono solo in quel<br />

momento di avere una difficoltà. Potrebbe<br />

trattarsi solo di una difficoltà causata da<br />

una forte ansia da prestazione oppure di<br />

un disturbo specifico di apprendimento ma<br />

in ogni caso il senso di frustrazione di fronte<br />

all’impegno sostenuto sarà tale da compromettere<br />

la motivazione al compito.<br />

Le reazioni del bambino saranno diverse<br />

naturalmente, anche in base al suo carattere,<br />

che si va formando, all’ambiente che<br />

lo circonda e alle sue capacità di comunicazione.<br />

In ogni caso l’abilità dei genitori,<br />

ed in questo caso anche degli insegnanti,<br />

nel cogliere ed interpretare correttamente<br />

i vari segnali sarà determinante per un<br />

proseguimento adeguato di quello che si<br />

preannuncia come un lungo cammino.<br />

Per approfondire questo argomento, che<br />

abbiamo qui appena accennato poiché la<br />

sua complessità è tale che una bibliografia<br />

notevole lo dimostra, vi suggeriamo la lettura<br />

di “La cattedra e il banco” di A.<br />

Ciucci Giuliani – ( Ed. Carrocci Faber ) e vi<br />

diamo appuntamento ad Ottobre per la<br />

prossima conferenza che si terrà nella sala<br />

Pablo Neruda a Civita Castellana con il<br />

tema: “Adolescenti, parliamo di<br />

sesso?”.<br />

Per maggiori informazioni potete inviare<br />

una e-mail a info@centroceral.com , visitare<br />

il nostro sito: www.centroceral.com o<br />

chiamarci al num. 0761/517522

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