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foto Mauro Topini - Campo de'fiori

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<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

47<br />

L’angolo ... cin cin di Letizia Chilelli<br />

Il vocabolario del vino<br />

2^parte<br />

Riprendiamo il discorso sul “Vocabolario<br />

del Vino”.<br />

Il colore GIALLO PAGLIERINO, lo possiamo<br />

trovare nei vini ottenuti dalla vinificazione<br />

in bianco di uve raccolte in piena<br />

maturazione. Lo chiamiamo così poiché la<br />

tonalità del giallo è simile al colore della<br />

paglia.<br />

GIALLO DORATO, è la tonalità che troviamo<br />

nei vini ottenuti con uve che hanno<br />

subito una leggera sovramaturazione. Il<br />

colore ci ricorda la nuance dell’oro, che<br />

viene in prevalenza data dal passaggio in<br />

legno del nostro vino.<br />

Ricordiamo però che se questa tonalità<br />

non presenta vivacità, ci troviamo di fronte<br />

ad una caratteristica negativa della<br />

nostra bottiglia, evidentemente, infatti,<br />

siamo in presenza di una vino ossidato e<br />

quindi non più bevibile.<br />

La tonalità GIALLO AMBRATO simile<br />

all’ambra o al topazio si trova nei vini passiti<br />

e/o liquorosi. E’ un aspetto negativo se<br />

i vini presi in esame non rientrano nelle<br />

categorie che ho appena elencato, anche<br />

in questo caso ci si trova di fronte a vini<br />

ossidati.<br />

Prendiamo ora in esame i VINI ROSATI,<br />

per i quali si usa questa terminologia:<br />

- Rosa Tenue<br />

- Rosa Cerasuolo<br />

- Rosa Chiaretto<br />

Il ROSA TENUE, ci ricorda<br />

il colore dei petali dei fiori<br />

di pesco o della rosa dell’omonimo<br />

colore. Se vi sono<br />

presenti riflessi violacei<br />

abbiamo nel nostro bicchiere<br />

un vino giovane che ha<br />

subito una vinificazione<br />

molto veloce di uve a bacca<br />

nera. Se vi sono presenti<br />

riflessi che ricordano il<br />

colore del rame, ci troviamo<br />

di fronte ad una vinificazione<br />

in bianco di uve<br />

con poca materia colorante<br />

(Es. il Pinot Grigio).<br />

Il ROSA CERASUOLO, è il<br />

colore simile ad una varietà<br />

di ciliegie come la Moretta<br />

di Cesena o il Durone di<br />

Vignola. Le sfumature nel<br />

nostro bicchiere posso<br />

essere violacee o aranciate,<br />

e sono determinate dal<br />

grado di maturazione del<br />

vino che stiamo esaminando.<br />

Il ROSA CHIARETTO, è il<br />

colore che si avvicina di più<br />

al vino rosso. In genere, questi vini nel<br />

primo anno di vita mantengono i riflessi<br />

violacei che poi sfumeranno in aranciati<br />

dopo circa due anni dalla loro produzione.<br />

Per i VINI ROSSI, l’Associazione Italiana<br />

Sommelier utilizza i seguenti aggettivi:<br />

- Rosso Porpora<br />

- Rosso Rubino<br />

- Rosso Granato<br />

- Rosso Aranciato<br />

Il ROSSO PORPORA si usa per definire<br />

i vini molto giovani, si utilizza questa terminologia<br />

poiché il colore del vino è paragonabile<br />

alla veste cardinalizia o al fiore<br />

della Peonia, cioè un “rosso carico” con<br />

marcati riflessi violacei.<br />

La tonalità ROSSO RUBINO è sintomo di<br />

vino rosso giovane e in buono stato di<br />

salute e conservazione, il colore del<br />

“nostro bicchiere”ricorda l’omonima pietra<br />

preziosa, ecco il perché di tale terminologia.<br />

Se ci troviamo in presenza di un vino il cui<br />

colore ricorda il rosso del sangue (ricchezza<br />

di materia colorante) ed i semi del<br />

melograno (materia colorante<br />

scarsa),descriveremo il colore del nostro<br />

vino con la terminologia ROSSO GRANA-<br />

TO. I vini facenti parte di questa categoria<br />

si sottopongono “volentieri” ad un medio<br />

invecchiamento.<br />

La tonalità che viene usata per descrivere<br />

un grande vino rosso è quella che ci ricorda<br />

il colore “caldo”dei mattoni, con riflessi<br />

che vanno dal bruno all’aranciato: il<br />

ROSSO ARANCIATO.<br />

Da ricordare, però, che questa tonalità<br />

assume accezioni negative se si parla di<br />

vini rossi da bersi giovani, infatti è sintomo<br />

di un precoce stato di maturazione o ancor<br />

peggio un avanzato grado di degradazione.<br />

Arrivederci al prossimo numero nel quale<br />

parleremo di altri aggettivi che “accompagnano”le<br />

nostre bottiglie. (Bibliografia<br />

“Tecnica della degustazione”A.I.S edizione<br />

2001)<br />

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