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foto Mauro Topini - Campo de'fiori

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36<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Una “Fabrica” di ricordi<br />

La vecchia sorgente di Peccio<br />

Attuale fonte dell’acqua di Peccio<br />

Luogo, poco più avanti dell’attuale fonte, dove era situata<br />

l’acqua sorgiva, con il ponte della ferrovia.<br />

di Sandro Anselmi<br />

Fabrica di Roma<br />

è ricca di sorgenti<br />

d’acqua, tanto<br />

da venderla anche<br />

ad altri<br />

paesi, come ad<br />

esempio Magliano<br />

Sabina e così,<br />

nomi come<br />

Lullurullù, Salvani,<br />

Selva, Acquaforte,<br />

Gricciano,<br />

Peccio, sono familiari<br />

ai suoi<br />

abitanti che magari per una volta, in gioventù,<br />

vi hanno fatto una scampagnata per mangiare<br />

una fresca “panzanella” e bere direttamente<br />

dalla polla sorgiva.<br />

La sorgente di Peccio non era come la vediamo<br />

oggi, ma fino a non molti anni fa era una<br />

semplice buca scavata ai margini della strada,<br />

proprio nel lato opposto dell’attuale<br />

impianto. La buca di dimensioni ridotte, tratteneva<br />

l’acqua sorgiva prima di lasciarla scorrere<br />

in un piccolo canaletto . L’acqua era<br />

sempre fresca e limpida, ma in primavera si<br />

formava un piccolo velo di microscopiche<br />

alghe verdi sulla superficie, che doveva essere<br />

allontanato con il palmo della mano per<br />

poter immergere il fiasco da riempire. Tutto<br />

intorno cresceva una rigogliosa vegetazione<br />

che faceva da magnifica cornice a questa piccola<br />

oasi.<br />

Erano molte anche in quei tempi le soste alla<br />

sorgente di Peccio. Carretti, somari, muli con<br />

“l’imbasto”, biciclette, aspettavano che il conducente<br />

si approvvigionasse, sempre dopo<br />

una ricca bevuta. Si riempivano i fiaschi<br />

impagliati e i barilotti di legno (barlozzi) che,<br />

immersi, regalavano mille bollicine.<br />

Veniva bagnato anche un sacco di iuta che,<br />

avvolto intorno ai recipienti, conservava un<br />

po’ di frescura. Chissà quante volte i contadini<br />

che lavoravano i terreni prossimi alla sorgente,<br />

magari in mezzo alla calura di una<br />

mietitura, avranno sognato quell’oasi e desiderato<br />

quell’acqua fresca con la quale dissetarsi<br />

e rinfrescarsi…<br />

Lo spostamento della fonte sul lato opposto,<br />

e la conseguente sistemazione attuale, sono<br />

frutto di una pura casualità.<br />

Anni or sono, infatti, duranti i lavori di scasso<br />

del terreno che è a monte della fonte,<br />

emerse una copiosa massa d’acqua che, fino<br />

a quel momento, camminava sotto terra per<br />

emergere oltre la strada, nella vecchia sorgente.<br />

Allora si provvide ad incanalarla e portarla<br />

di nuovo sul suolo pubblico, nel posto<br />

dove è oggi. L’acqua di Peccio è buona, leggera<br />

e sempre fresca ed il popolo le riconosce<br />

qualità particolari, quali quelle di far<br />

abbassare la pressione sanguigna e fare<br />

espellere i calcoli. Sarà pure così, ma importante<br />

è che non costa nulla e, le sue numerose<br />

cannelle, soddisfano i bisogni di moltissime<br />

famiglie.

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