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foto Mauro Topini - Campo de'fiori

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20<br />

Corchiano<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Le guide di C<br />

di<br />

Ermelinda Benedetti<br />

<strong>foto</strong> <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong><br />

STORIA Il piccolo centro<br />

urbano di Corchiano è<br />

ubicato sulle pendici<br />

orientali dei Monti<br />

Cimini, ad una quota<br />

media di 200 m sul<br />

livello del mare. La sua<br />

area si estende per 30<br />

Kmq ed é occupata da<br />

3601 abitanti.<br />

La zona presenta insediamenti<br />

già di epoca<br />

paleolitica, testimoniata<br />

dalle cosiddette<br />

“cavernette falische”,<br />

delle piccole grotte con funzione di riparo. Il<br />

primo vero e proprio stazionamento permanente<br />

é, tuttavia, da far risalire all’VIII secolo<br />

a.C., come indicato dal ritrovamento di<br />

tombe a pozzo e a fossa, attribuibili a questo<br />

periodo. Il centro abitato doveva sorgere su<br />

di un pianoro, difeso per tre lati dai due corsi<br />

d’acqua sottostante e per il quarto da un<br />

imponente fossato realizzato artificialmente.<br />

La maggior parte degli studiosi, che ha<br />

setacciato passo passo la zona, lo ha identificato<br />

con l’antica Fescennium, dai cui abitanti<br />

i Romani appresero i Ludi Fescennini,<br />

delle rappresentazioni a volte licenziose che<br />

divennero il fondamento della satira teatrale<br />

latina. L’ampliamento della necropoli, che nel<br />

VI secolo a.C. assume anche un nuovo e più<br />

regolare assetto, fa intuire che l’originario<br />

insediamento andò pian piano allargandosi.<br />

In questo periodo Corchiano vive una situazione<br />

di benessere, dovuta molto probabilmente<br />

all’influsso della rigogliosa vicina capitale<br />

di Falerii Veteres. Questa fase di prosperità<br />

raggiunge il suo punto massimo nel IV<br />

secolo, quando sorgono, nel territorio di<br />

Corchiano, una serie di piccoli insediamenti<br />

aventi una funzione strategica nei confronti<br />

della crescente espansione romana. In questo<br />

momento di particolare vivacità culturale<br />

si insidia un gruppo proveniente dall’Etruria<br />

settentrionale interna, che si omologa, a<br />

poco a poco, alla popolazione locale. La loro<br />

presenza é dichiarata da iscrizioni in lingua<br />

etrusca incise o dipinte su tegole poste a<br />

chiusura dei loculi.<br />

Nel 241 a.C. Falerii viene rasa al suolo dai<br />

Romani, che le confiscano metà dei territori<br />

in suo possesso. Conseguentemente a ciò,<br />

anche per Corchiano inizia un massiccio spopolamento.<br />

Il territorio, però, non fu del tutto<br />

abbandonato e anzi, considerata la presenza<br />

di tombe di notevole impegno architettonico,<br />

disposte per lo più lungo la via Amerina, a<br />

ribadire il ruolo fondamentale per l’agro falisco<br />

di questa importante arteria, è possibile<br />

ipotizzare lo stanziamento in questa zona di<br />

gentes romane, che investono capitali nell’agricoltura<br />

e nell’allevamento, potenziando la<br />

produttività del territorio. Scarse sono le<br />

attestazioni di età imperiale e questo porta a<br />

credere che la presenza di abitanti si dirada<br />

dal II secolo d.C., fino ad arrivare ad un vero<br />

e proprio abbandono nel IV e V secolo d.C..<br />

Il periodo altomedievale rimane certamente<br />

un periodo molto oscuro per Corchiano. Solo<br />

l’incerta situazione politica spinge lentamente<br />

la popolazione ad occupare luoghi facilmente<br />

difendibili e naturalmente fortificati,<br />

spesso coincidenti con gli antichi siti preromani.<br />

Questo è quanto accadde anche per<br />

Corchiano. Il feudo viene assegnato da<br />

Gregorio VII a Ranieri di Farolfo, capitano di<br />

ventura, che nel 1100 costruisce la rocca e i<br />

castelli di Cenciano e Castellaccio. Nel 1158,<br />

Boccaleone, figlio di Stefania di Guido di<br />

Geraldo e dello stesso Ranieri di Farolfo,<br />

vende il castello a Papa Adriano IV, assicurandogli<br />

la fedeltà degli abitanti e rinunciando<br />

ad ogni diritto o pretesa futura, pur continuando<br />

ad amministrarlo e difenderlo. Nel<br />

1201 si allea con Gallese per combattere il<br />

castello di Santa Bruna, sconfitto ed annesso<br />

al feudo di Corchiano, che nel corso del XIII<br />

secolo è sotto il potere di Viterbo.<br />

Nel 1286, Orso Orsini e Pietro di Vico saccheggiano<br />

ed occupano alcuni castelli e<br />

ottengono il possesso di altri, tra cui<br />

Corchiano. Il fondo rimane proprietà degli<br />

Orsini per tutto il XIV secolo, durante il quale<br />

cresce per dimensioni ed abitanti, fino ache,<br />

nella seconda metà del 1400, una rivolta<br />

degli abitanti della vicina Gallese, mossa contro<br />

Paolo Orsini, permette a Papa Paolo II di<br />

annettere tra i beni della Camera Apostolica<br />

alcuni feudi della zona, nei quali rientrano<br />

proprio Corchiano e Gallese. Nel 1478, Sisto<br />

IV concede al cardinale Guglielmo<br />

d’Estouville di governare e percepire le rendite<br />

di alcuni castelli dell’agro romano, compreso<br />

quello di Corchiano, che viene arricchito<br />

di nuovi ed importanti edifici. Alla morte<br />

del Cardinale, Sisto IV ne riprende possesso,<br />

assommandolo alle proprietà dell’ospedale di<br />

Santo Spirito in Sassia. Gli abitanti, appoggiati<br />

dalla famiglia Orsini, desiderosa di riappropriarsi<br />

del borgo, insorgono, ma il nuovo<br />

Papa, Innocenzo VIII, fa sedare la rivolta.<br />

Nel 1539, entra a far parte della contea di<br />

Ronciglione, sotto il dominio di Pier Luigi<br />

Farnese, il quale ristruttura il castello adibendolo<br />

a dimora signorile, pur mantenendo le<br />

caratteristiche difensive. Nel 1646 viene ereditato<br />

da Ranuccio II, accusato dal Papa,<br />

qualche anno più tardi, della morte del nuovo<br />

vescovo di Castro. Le truppe pontificie invadono<br />

pertanto il ducato, che viene raso al<br />

suolo, e Corchiano torna a far parte dei beni<br />

della Camera Apostolica.<br />

Nel 1798, Corchiano<br />

attraversa<br />

uno dei suoi momenti<br />

peggiori, a<br />

causa dell’occupazione<br />

da parte<br />

dei francesi, che<br />

dopo un assediato<br />

di sette giorni,<br />

abbattono la<br />

resistenza obbligano<br />

gli abitanti<br />

a foraggiare i<br />

cavalli dell’esercito,<br />

accampato<br />

nella vicina Civita<br />

Castellana. Nel 1827 è innalzato al rango di<br />

Ducato. Nel 1870, entra infine a far parte del<br />

Regno d’Italia, assieme alle terre che costituivano<br />

lo Stato Pontificio, e viene incluso<br />

nella provincia di Roma, fino al 1927 quando<br />

Viterbo viene nominato nuovo capoluogo di<br />

provincia. ITINERARIO TURISTICO<br />

Spostandosi per il paese, é possibile ammirare<br />

testimonianze delle diverse epoche che<br />

hanno fatto la storia di Corchiano. I resti di<br />

tombe e tagli nella roccia, per lo scolo delle<br />

acque e le relative iscrizioni, rimandano al<br />

periodo falisco ed etrusco. A tale proposito,<br />

interessanti sono le necropoli di Musate, con<br />

la Tomba delle maschere e la Tomba del<br />

capo, di Paciano, di Caprarecce, di Grotta<br />

Porciosa, della Madonna delle Grazie di<br />

Sant’Egidio, di Madonna del Soccorso, nelle

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