foto Mauro Topini - Campo de'fiori
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di Carlo Cattani<br />
Una ROSA di ... musicisti (e un produttore) d’HOC<br />
Copertina CD dei Green Rose<br />
(seguito dell’intervista con Costantino<br />
“Cochi” Quarta e Francesco Santoro<br />
musicisti del gruppo Romano dei Green<br />
Rose appena usciti con il cd “THE<br />
FIRST JOURNEY” ….un confortevole<br />
viaggio “musicale” tra atmosfere e<br />
melodie della musica Celtica)<br />
D: “Moderni nel segno della tradizione” :un<br />
giudizio che mi sento di esprimere dopo ripetuti<br />
ascolti di FIRST JOURNEY .....ma è<br />
anche il messaggio che vuole passare dalla<br />
grafica dell’elegante copertina ? Cochi ,tu che<br />
sei un professionista della grafica, illustraci la<br />
“chiave interpretativa” del “concept” alla<br />
base dei “segni” del “suonatore di<br />
fiddlle “ (violino) nell’artwork di<br />
copertina .<br />
*GreenRose: Beh, diciamo che la<br />
“modernità” nella musica popolare ha<br />
stimolato molto l’inventiva dei musicisti,<br />
ha attutito la ripetitività dei temi,<br />
ha permesso la permeabilità ad altri<br />
generi…. e questo non può che essere<br />
un bene. D’altra parte nel gruppo<br />
stesso, come tra gli altri musicisti che<br />
collaborano con la nostra “vita bandistica”<br />
e/o hanno collaborato al nostro<br />
progetto discografico , esistono e<br />
coesistono formazioni culturali e<br />
generi musicali diversi, dal jazz al rock<br />
alla musica tradizionale genericamente<br />
intesa . Questo tipo di contaminazione<br />
è evidente nella canzone tradizionale<br />
Black is the colour, che ha una<br />
veste assolutamente jazz, o nella ritmica<br />
di Green rose, il brano originale<br />
che apre il cd, che ha una spiccata<br />
accezione rock. Insomma, un cd certamente<br />
non filologico ma che, nella<br />
ricerca di una sintesi che speriamo riuscita,<br />
crediamo possa soddisfare sia gli amanti<br />
della tradizione che gli amanti delle contaminazioni<br />
. Lo stesso criterio mi/ci ha guidato<br />
per la scelta della copertina. Così, per la sua<br />
grafica non ci è sembrato il caso di mettere<br />
le scogliere Irlandesi o chissà quale altra<br />
immagine Celtica convenzionale. Fra le diverse<br />
proposte su cui ci siamo confrontati,<br />
abbiamo scelto questa silouette di violinista ,<br />
perché , richiamavamo una figura rappresentativa<br />
ed evocativa di un genere musicale<br />
– costituendo il violino ,il Fieddle in lingua<br />
Inglese, uno degli strumenti principe della<br />
musica Irlandese :però …però , la nostra<br />
immagine del “suonatore di violino” in una<br />
sua veste ,per cosi dire “agile e stilizzata”<br />
richiama quasi un’insegna al neon ….quindi<br />
un’immagine dinamica, moderna, che con il<br />
suo archetto proteso… chissà, forse ci indica<br />
la strada per un… “second journey”. In ogni<br />
caso piaceva a tutti…... così… perché no ?<br />
ACCETTATA !<br />
D:Cochi ,torniamo ancora nei vostri<br />
“Amarcord settantiani” che sicuramente troveranno<br />
interesse presso i lettori : in quali<br />
condizioni provavate come pionieri del genere<br />
“Irish folk” ?<br />
*GreenRose: beh, all’epoca dei Roisin<br />
Dubh (pronuncia Roiscin Du ) era tutto diverso<br />
; eravamo dei ragazzi, la musica rappresentava<br />
una straordinaria scoperta quotidiana<br />
ed intuivamo che stavamo aprendo una<br />
via nuova, praticamente mai battuta in Italia:<br />
la sola altra esperienza nostra coeva, che<br />
percorreva un viaggio musicale dall’Irlanda<br />
all’America , era rappresentata dai Whisky<br />
trail a Firenze . La maggior parte delle prove<br />
2^ PARP<br />
ARTE<br />
si svolgevano in un magazzino di idraulica e<br />
affini al Prenestino. Provavamo in condizioni<br />
precarie , seduti su vecchie vasche o copertoni,<br />
con temperature invernali assolutamente<br />
proibitive. Eppure c’erano “eroi“,come<br />
Antonio Shorthose (splendido mandolinista)<br />
che veniva in autobus da Monteverde.<br />
Insomma prove serrate senza perdite di<br />
tempo, anche due volte a settimana : era la<br />
nostra vita ! In seguito ci spostammo a La<br />
Storta a casa di Kay (McCarthy) in un luogo<br />
senz’altro più accogliente ma il viaggio era<br />
comunque disagevole . Oggi, specialmente<br />
suonando elettrico, abbiamo un posto insonorizzato,<br />
con più tecnologia e, altresì, un’esperienza<br />
e una consapevolezza del nostro<br />
fare musica maggiore di un tempo ma le vite<br />
sono inevitabilmente cambiate. Età, famiglie,<br />
lavori tra i più disparati, insomma tutto concorrerebbe<br />
a far dire : basta ! Ma se così non<br />
è , vuol dire che se una cosa non è cambiata<br />
,quella è la grande passione per la nostra<br />
musica ! Naturalmente la “nostra storia” ha<br />
raccontato una parte del gruppo, ma forse<br />
Angelo (Pinna) con i Ned Ludd e mille altre<br />
esperienze o Maria Grazia (Pompa) con i<br />
Bogside e tanti altri gruppi, avranno una storia<br />
più o meno simile da raccontare. Mi fermo<br />
solo un attimo (Cochi) a parlare dei Bogside,<br />
di cui ho l’onore di essere stato uno dei fondatori,<br />
perché, a mio avviso, sono un’altra<br />
grande esperienza di musica tradizionale<br />
Irlandese , che ha operato per tutti gli anni<br />
’80. Un’esperienza nata come laboratorio e<br />
che ha forgiato tanti di quelli che oggi sono<br />
gli elementi di maggior spicco di questa<br />
musica in tutta Italia. Uno fra tutti il banjoista-suonatore<br />
di bouzuki e concertista