foto Mauro Topini - Campo de'fiori
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<strong>foto</strong> <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong>
2 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
In questi anni della mia permanenza a Civita Castellana, ho apprezzato la vostra profonda<br />
fede religiosa ed ancor più la devozione nei confronti dei protettori SS. Giovanni e<br />
Marciano Martiri.<br />
Con voi ho imparato ad amare le tradizioni e la storia di questo luogo e, nella ricorrenza<br />
delle festività patronali, voglio augurare buoni festeggiamenti a tutta la popolazione,<br />
ricordando di non trascurare l’importanza religiosa che è alla radice della festa stessa.<br />
Nel giorno dei Patroni ricorderò con particolare premura i vostri cari defunti, le persone<br />
ammalate e le meno fortunate.<br />
Farmacie Civita Castellana aperte nei giorni festivi<br />
<strong>Campo</strong> de’fiori<br />
Domenica 10 Settembre - Farmacia Comunale 2 - Via Ferretti<br />
Domenica 17 Settembre - Farmacia Comunale 1 - Via<br />
Giovanni XXIII<br />
Domenica 24 Settembre - Farmacia Filizzola - Via di Corte,<br />
C.so Bruno Buozzi<br />
Domenica 01 Ottobre - Farmacia Comunale 2 - Via Ferretti 95<br />
Turni Benzinai Civita Castellana Domeniche di<br />
Settembre<br />
03 - TAMOIL Via Flaminia, IP Variante Nepesina,<br />
API Via Corchiano<br />
10 - API Via Flaminia Borghetto, TAMOIL Via Falisca<br />
17 - ESSO Via Flaminia, ERG Via Nepesina<br />
24 - ESSO Via Flaminia, AGIP Via Terni<br />
Mini Festival città di Viterbo<br />
I Saranno Bavosi<br />
PRESENTANO<br />
i piccoli grandi cantanti del futuro<br />
conduce la serata l’imitatore ROBERTO<br />
20 SETTEMBRE ORE 21,30<br />
FABRICA DI ROMA<br />
ARENA TEATRO LE VALLETTE
<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />
Addio all’estate<br />
L’estate è già finita e il sole si ritira pigro all’orizzonte lasciando al tramonto quella luce e<br />
quei colori caldi del prossimo autunno.<br />
Stasera, s’è calato pian piano nel mare e l’ha acceso di un bel rosso arancio, che è sbiadito<br />
in un rosa e poi in un turchese e poi ancora in un blu cobalto.<br />
Una falce di luna crescente, accompagnata da deboli stelle, compare timida nel cielo, per<br />
non disturbare questo sole morente.<br />
La quiete di questo mare calmo mi penetra nell’anima e mi risveglia mille ricordi…<br />
Sono qui, solo, seduto sulla sabbia di una spiaggia vuota, con il solo canto dei gabbiani<br />
che volano nel cielo.<br />
E’ veloce il tempo e passa rapido, lascia solo quello che vuole e si porta con se chi non<br />
sa volare.<br />
Quale mistero la vita … ma le cose belle restano nella bellezza stessa delle cose!<br />
Ora si fa buio nella mia mente e scema la luce di questo giorno: è crepuscolo.<br />
Sandro Anselmi<br />
Uno strano silenzio lascia spazio alla gioia e alle risa di un tempo e ad immagini di cose<br />
vissute.<br />
Talvolta il nostro cammino è faticoso, è pesante, quasi insostenibile, si immagina un Dio<br />
traditore ma non bisogna mai arrendersi “la vita è un dono”, e non bisogna mai perdere<br />
la speranza: DOMANI, MAGARI, SARA’ UN GIORNO MIGLIORE.<br />
<strong>foto</strong> M.<strong>Topini</strong>
4<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
DIVAGAZIONI SUL<br />
Il gusto della raccolta, di possedere gli oggetti del desiderio<br />
il panorama del collezionabile: volare alto con la fan<br />
di Alfonso Tozzi<br />
Collezionare, dal latino colligere, raccogliere,<br />
accumulare: raccolta di oggetti della<br />
stessa specie fatta con intenti culturali, di<br />
piacere o di utilità.<br />
Collezionismo, quindi, attitudine a mettere<br />
insieme cose di particolare interesse artistico,<br />
storico, scientifico, rare o curiose<br />
oppure semplicemente cose che hanno<br />
fortemente colpito la fantasia.<br />
Essere collezionisti, per dirla con Renzo<br />
Arbore, significa essere affetti dalla<br />
“più bella malattia del mondo, una piccolissima<br />
malattia che però, quando temporaneamente<br />
trova dei balzami – in questo<br />
caso gli oggetti del desiderio – non soltanto<br />
si guarisce perfettamente, ma dà addirittura<br />
una piccola felicità”.<br />
La storia del collezionismo affonda le sue<br />
radici nella notte dei tempi: alcuni la datano<br />
nell’antico Egitto, dove i Faraoni raccoglievano<br />
oggetti d’oro e pietre preziose da<br />
conservare quale patrimonio familiare,<br />
così come dimostrano molti gioielli di inestimabile<br />
valore ritrovati nella tomba di<br />
Tutankamen della XVIII dinastia, morto a<br />
soli 18 anni, sepolto unitamente a tutti i<br />
bastoni di comando della sua collezione.<br />
Altri invece si riferiscono all’usanza dei<br />
romani, i quali ritenevano sommo prestigio<br />
mostrare agli ospiti gli oggetti di un certo<br />
valore provenienti dai bottini di guerra:<br />
non ci fu condottiero, uomo politico o personaggio<br />
importante, a Roma, che non<br />
avesse la propria collezione: Giulio Cesare,<br />
per esempio, raccoglieva vasi di aromi e di<br />
profumi pregiati.<br />
Nel Medioevo il collezionare fu prerogativa<br />
della chiesa, la quale disponeva del denaro<br />
necessario per l’acquisto di preziosi crocifissi,<br />
reliquie, arredi sacri, avori, arazzi,<br />
tappeti, oggetti vari e curiosi, oltre ad<br />
essere destinataria di lasciti preziosi.<br />
Tuttavia molti furono, nel Medioevo, i collezionisti<br />
privati, come Chilperico I, re dei<br />
Franchi, che raccoglieva servizi da tavola<br />
in oro massiccio ornati con pietre preziose<br />
da donare all’avida Fredegonda da cui era<br />
dominato.<br />
In pieno Rinascimento, con il munifico<br />
gesto di Papa Sisto IV, che nel 1471 donò<br />
al popolo la raccolta del Campidoglio,<br />
sorse l’idea della collezione pubblica.<br />
In questo periodo storico ebbe anche sviluppo<br />
un collezionismo “scientifico”: animali<br />
rari imbalsamati o sotto spirito, automi,<br />
strumenti matematici o scientifici,<br />
costituivano spesso collezioni da mostrare<br />
ai visitatori con orgoglio.<br />
La svolta epocale la si ebbe intorno al ‘700<br />
quando il collezionismo cessa di essere<br />
solo appannaggio delle classi più abbienti<br />
e diventa “popolare”: si diffuse, però, un<br />
diverso tipo di collezionismo incentrato<br />
sulla raccolta di oggetti spesso minuti e<br />
singolarmente di limitato pregio, pazientemente<br />
raccolti e catalogati.<br />
Si hanno, così, collezioni di insetti, di piante,<br />
di monete, medaglie, spesso oggetti<br />
che hanno modesta apparenza, ma in<br />
stretto rapporto con la storia politica del<br />
costume nonché con l’arte, sia pure minore.<br />
Appartiene a questo periodo la favolosa<br />
collezione dei bottoni dei re di Francia:<br />
settemila esemplari, miniati, scolpiti con<br />
figurazioni anche pornografiche o motivi<br />
patriottici, nonché le raccolte di guanti,<br />
merletti, bastoni da passeggio, tabacchiere,<br />
pettini antichi, ventagli, strumenti<br />
musicali e moltissime altre cose.<br />
In seguito alla rivoluzione industriale e alla<br />
conseguente diffusione del benessere, si è<br />
progressivamente diffuso il collezionismo<br />
per le categorie emergenti e si è allargato<br />
il campo ad altri oggetti di uso corrente,<br />
anche adoperati nel recente passato<br />
(modernariato) senza riguardo al valore<br />
materiale o ai pregi formali.<br />
Oggi si colleziona di tutto: tappi a corona,<br />
ex libris, martelli da calzolaio, biglietti d’ingresso<br />
(nei cinema, teatri, tram, autobus),<br />
soldatini di carta, involucri di agrumi,<br />
gomme per cancellare, armi da caccia,<br />
<strong>foto</strong>grafie della nonna, gagliardetti, autoadesivi,<br />
azioni e obbligazioni (scripofilia),<br />
accendini (lightersmania), bustine di zucchero<br />
(glicofilia), biglietti della lotteria,<br />
chiudilettera (erinnofilia), conchiglie<br />
(malacofilia), cerini, fiammiferi e relative<br />
etichette (fillumenia), fischietti di terracotta<br />
(figulifilia), segnalibri e chi più ne ha più<br />
ne metta.<br />
Intorno agli anni ’70, però, fra le moltissime<br />
collezioni emergenti, una si distinse e<br />
salì prepotentemente alla ribalta del collezionismo<br />
minore, non solo italiano, LA<br />
LAMETTOFILIA, ossia la collezione delle<br />
lamette da barba intese come bustine, ma<br />
di questa ne parleremo un’altra volta; ora<br />
desidero affermare che collezionare significa<br />
volare alto con la fantasia, oltre il<br />
tempo e lo spazio, immergersi in un<br />
mondo fantastico che arricchisce lo spirito<br />
e dà un senso alla vita, agli oggetti, anche<br />
i più umili, i quali, comunque, testimonieranno<br />
nel tempo l’esistenza di una umanità<br />
sempre alla costante ricerca di se stessa.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
5<br />
COLLEZIONISMO<br />
, coinvolge sempre più persone e sempre più vasto diventa<br />
tasia aiuta a vivere e, spesso, dà un senso alla vita.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 7<br />
Fescennino d’oro<br />
e solidarietà<br />
di Ermelinda Benedetti - <strong>foto</strong> ELEVEN FOCUS<br />
Venerdì 28 luglio 2006, é giunta alla sua settima edizione la manifestazione artistco-culturale del Fescennino d’oro, che prende il<br />
nome dal luogo in cui si svolge: Corchiano, ossia l’antica Fescennium. L’idea di assegnare ogni anno questo premio, un bassorilievo<br />
realizzato dal maestro Roberto Candolfi, nasce nel 2000, grazie alla collaborazione tra il noto musicista Nicola Piovani, che trae qui le<br />
sue origini, e il sindaco di Corchiano Battisti Bengasi, tornano in carica quest’anno.<br />
Il maestro è autore di numerosissime colonne sonore di importanti film italiani e stranieri, tra cui La vita è bella, per la quale ha<br />
vinto l’Oscar nel 1998. È, infatti, stretto collaboratore ed amico di Roberto Benigni e di altri grandi personaggi del cinema del passato<br />
e del presente, nostrano ed internazionale, e ama molto lavorare anche in teatro. Il suo paese d’origine è per lui grande fonte d’ispirazione.<br />
Nella silenziosa casa di campagna, dove si ritira di tanto in tanto per comporre i suoi pezzi, riesce a trovare la giusta concentrazione<br />
per dare sfogo al suo innato estro musicale.<br />
Il fescennino d’oro viene assegnato ogni anno ad un artista diverso, scelto da una giuria d’eccellenza: Vincenzo Cerami, Curzio<br />
Maltese, Germano Mazzocchetti, Vincenzo Mollica, Mario Monicelli, Paila Pavese e presieduta dai due ideatori del premio. Negli anni<br />
precedenti è stato conferito a personaggi importanti del calibro di Fiorenzo Fiorentini, Anna <strong>Campo</strong>ri e Leopoldo Trieste, che hanno<br />
fatto la storia del teatro italiano ed a nuove e promettenti leve come Massimo Wertmüller, Ascanio Celestini e Davide Enia.<br />
Quest’anno si è tornati un po’ indietro nel tempo, attingendo nuovamente dal passato e precisamente dagli anni ’60, con l’attrice teatrale,<br />
di stampo eduardiano, Angela Pagano. Dopo esserci calati nell’atmosfera della canzone napoletana, grazie al concerto<br />
dell’Ensemble Partenope, la Pagano, accompagnata al pianoforte dal Maestro Piovani, ci ha divertito con quella particolare simpatia<br />
che caratterizza i napoletani, affiancata da una spontaneità che fa di lei una grande cabarettista oltre che una bravissima attrice.<br />
Ma questa ormai prestigiosa manifestazione, sempre più seguita, è legata ad un importante progetto di solidarietà che le fa enormemente<br />
onore e la impreziosisce ancor di più. Si tratta di una cooperazione decentrata con l’ospedale pediatrico di Kimbondo, nella<br />
Repubblica Democratica del Congo, di cui si fa tramite Battisti, in qualità di medico.<br />
Il ricavato della serata, come quello di tutte le edizioni precedenti, è stato devoluto all’ospedale Gaslini di Genova, a cui fa capo il<br />
progetto e, grazie a questi ed altri generosi contributi, si è potuto operare al cuore più di qualche bambino africano purtroppo meno<br />
fortunato, che, attraverso questo nobile gesto, hanno riacquistato l’altrimenti perduta speranza di vivere.
8<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Cari amici<br />
la storia di Noel si arricchisce sempre più di nuove avventure.<br />
Conservate gli inserti e... buona lettura<br />
dai vostri Cecilia e Federico<br />
soggetto e testo Sandro Anselmi<br />
continua sul prossimo numero...
<strong>Campo</strong> de’ fiori 9<br />
Raccolta Tappi<br />
Obiettivo raggiunto<br />
Obiettivo raggiunto.<br />
Leida e Anna Chiara ringraziano soprattutto il giornale “<strong>Campo</strong> de’ fiori”, per l’impegno preso e mantenuto<br />
seriamente per questa raccolta, tenendo viva la solidarietà .<br />
Non è stato facile portarla avanti ma con l’aiuto di Dio, e di tutta la cittadinanza, bambini compresi, il risultato<br />
è stato grande.<br />
A Settembre i tappi (un furgone intero) saranno consegnati alla Casa Via di Natale presso l’oncologico di<br />
Aviano.<br />
Ringraziamo di vero cuore tutti i centri di raccolta di Civita Castellana che si sono impegnati nell’operazione:<br />
La Cattedrale Santa Maria Maggiore, La Piscina Comunale, Le Suore Francescane, il negozio Mille Idee, Gli<br />
Uffici Comunali, Lo Studio Medico di Via Petrarca, e soprattutto i Medici, le Scuole, gli Asili Nido e le Palestre.<br />
Come vediamo Civita Castellana è stata grande e solidale in questo impegno. Si ringrazia anche chi, con un<br />
solo tappo, ha aiutato a riempire un furgone che, grazie alla solidarietà di un privato civitonico, è stato messo<br />
a disposizione per il trasporto dei tappi.<br />
Se ci saranno tappi non raccolti, TRATTENETELI, perché, se sarà possibile, verrà organizzata una seconda<br />
raccolta per il reparto di oncologia di Civita Castellana.<br />
Grazie di cuore,<br />
Leida e Anna Chiara
di Carlo Cattani<br />
Una ROSA di ... musicisti (e un produttore) d’HOC<br />
Copertina CD dei Green Rose<br />
(seguito dell’intervista con Costantino<br />
“Cochi” Quarta e Francesco Santoro<br />
musicisti del gruppo Romano dei Green<br />
Rose appena usciti con il cd “THE<br />
FIRST JOURNEY” ….un confortevole<br />
viaggio “musicale” tra atmosfere e<br />
melodie della musica Celtica)<br />
D: “Moderni nel segno della tradizione” :un<br />
giudizio che mi sento di esprimere dopo ripetuti<br />
ascolti di FIRST JOURNEY .....ma è<br />
anche il messaggio che vuole passare dalla<br />
grafica dell’elegante copertina ? Cochi ,tu che<br />
sei un professionista della grafica, illustraci la<br />
“chiave interpretativa” del “concept” alla<br />
base dei “segni” del “suonatore di<br />
fiddlle “ (violino) nell’artwork di<br />
copertina .<br />
*GreenRose: Beh, diciamo che la<br />
“modernità” nella musica popolare ha<br />
stimolato molto l’inventiva dei musicisti,<br />
ha attutito la ripetitività dei temi,<br />
ha permesso la permeabilità ad altri<br />
generi…. e questo non può che essere<br />
un bene. D’altra parte nel gruppo<br />
stesso, come tra gli altri musicisti che<br />
collaborano con la nostra “vita bandistica”<br />
e/o hanno collaborato al nostro<br />
progetto discografico , esistono e<br />
coesistono formazioni culturali e<br />
generi musicali diversi, dal jazz al rock<br />
alla musica tradizionale genericamente<br />
intesa . Questo tipo di contaminazione<br />
è evidente nella canzone tradizionale<br />
Black is the colour, che ha una<br />
veste assolutamente jazz, o nella ritmica<br />
di Green rose, il brano originale<br />
che apre il cd, che ha una spiccata<br />
accezione rock. Insomma, un cd certamente<br />
non filologico ma che, nella<br />
ricerca di una sintesi che speriamo riuscita,<br />
crediamo possa soddisfare sia gli amanti<br />
della tradizione che gli amanti delle contaminazioni<br />
. Lo stesso criterio mi/ci ha guidato<br />
per la scelta della copertina. Così, per la sua<br />
grafica non ci è sembrato il caso di mettere<br />
le scogliere Irlandesi o chissà quale altra<br />
immagine Celtica convenzionale. Fra le diverse<br />
proposte su cui ci siamo confrontati,<br />
abbiamo scelto questa silouette di violinista ,<br />
perché , richiamavamo una figura rappresentativa<br />
ed evocativa di un genere musicale<br />
– costituendo il violino ,il Fieddle in lingua<br />
Inglese, uno degli strumenti principe della<br />
musica Irlandese :però …però , la nostra<br />
immagine del “suonatore di violino” in una<br />
sua veste ,per cosi dire “agile e stilizzata”<br />
richiama quasi un’insegna al neon ….quindi<br />
un’immagine dinamica, moderna, che con il<br />
suo archetto proteso… chissà, forse ci indica<br />
la strada per un… “second journey”. In ogni<br />
caso piaceva a tutti…... così… perché no ?<br />
ACCETTATA !<br />
D:Cochi ,torniamo ancora nei vostri<br />
“Amarcord settantiani” che sicuramente troveranno<br />
interesse presso i lettori : in quali<br />
condizioni provavate come pionieri del genere<br />
“Irish folk” ?<br />
*GreenRose: beh, all’epoca dei Roisin<br />
Dubh (pronuncia Roiscin Du ) era tutto diverso<br />
; eravamo dei ragazzi, la musica rappresentava<br />
una straordinaria scoperta quotidiana<br />
ed intuivamo che stavamo aprendo una<br />
via nuova, praticamente mai battuta in Italia:<br />
la sola altra esperienza nostra coeva, che<br />
percorreva un viaggio musicale dall’Irlanda<br />
all’America , era rappresentata dai Whisky<br />
trail a Firenze . La maggior parte delle prove<br />
2^ PARP<br />
ARTE<br />
si svolgevano in un magazzino di idraulica e<br />
affini al Prenestino. Provavamo in condizioni<br />
precarie , seduti su vecchie vasche o copertoni,<br />
con temperature invernali assolutamente<br />
proibitive. Eppure c’erano “eroi“,come<br />
Antonio Shorthose (splendido mandolinista)<br />
che veniva in autobus da Monteverde.<br />
Insomma prove serrate senza perdite di<br />
tempo, anche due volte a settimana : era la<br />
nostra vita ! In seguito ci spostammo a La<br />
Storta a casa di Kay (McCarthy) in un luogo<br />
senz’altro più accogliente ma il viaggio era<br />
comunque disagevole . Oggi, specialmente<br />
suonando elettrico, abbiamo un posto insonorizzato,<br />
con più tecnologia e, altresì, un’esperienza<br />
e una consapevolezza del nostro<br />
fare musica maggiore di un tempo ma le vite<br />
sono inevitabilmente cambiate. Età, famiglie,<br />
lavori tra i più disparati, insomma tutto concorrerebbe<br />
a far dire : basta ! Ma se così non<br />
è , vuol dire che se una cosa non è cambiata<br />
,quella è la grande passione per la nostra<br />
musica ! Naturalmente la “nostra storia” ha<br />
raccontato una parte del gruppo, ma forse<br />
Angelo (Pinna) con i Ned Ludd e mille altre<br />
esperienze o Maria Grazia (Pompa) con i<br />
Bogside e tanti altri gruppi, avranno una storia<br />
più o meno simile da raccontare. Mi fermo<br />
solo un attimo (Cochi) a parlare dei Bogside,<br />
di cui ho l’onore di essere stato uno dei fondatori,<br />
perché, a mio avviso, sono un’altra<br />
grande esperienza di musica tradizionale<br />
Irlandese , che ha operato per tutti gli anni<br />
’80. Un’esperienza nata come laboratorio e<br />
che ha forgiato tanti di quelli che oggi sono<br />
gli elementi di maggior spicco di questa<br />
musica in tutta Italia. Uno fra tutti il banjoista-suonatore<br />
di bouzuki e concertista
Il musicista/produttore Tony Armetta<br />
in un momento di relax<br />
con le “sue creature”<br />
Massimo Greco (attualmente con la band Ale<br />
Brider), “massimo” ispiratore del mondo delle<br />
session romane, fino ai giovani che oggi formano<br />
la terza generazione dell’Irlanda musicale<br />
Romana. Insomma un vero ponte fra l’allora<br />
e l’oggi, senza il quale probabilmente<br />
anche i Green Rose avrebbero meno significato.<br />
Maria Grazia è stata uno dei pilastri dei<br />
Bogside (oggi Dockside) quasi dalla loro fondazione.<br />
D:qual è il vostro approccio alla realizzazione<br />
di nuove composizioni ?<br />
*GreenRose: (Francesco) La proposta del<br />
brano spesso nasce da Cochi…… ma la vera<br />
macchina che mette in moto tutto è la ritmica<br />
di Francesco (ribatte Cochi) , che incomincia<br />
subito a subissarci di idee, di controtempi<br />
e di “rockismi” a cui immancabilmente si uniscono<br />
le nostre ritmiche…penso che il fatto<br />
più innovativo del gruppo sia proprio questo<br />
dialogo fra chitarra- basso e batteria, a cui<br />
speriamo si unirà in pianta più stabile Genzo<br />
Okabe.<br />
I solisti a quel punto si integrano cercando le<br />
giuste “alcove ritmiche” in cui marcare accenti,<br />
abbellimenti e controcanti. Naturalmente<br />
per le canzoni le proposte sono principalmente<br />
di Maria Grazia che nel gruppo e nei suoi<br />
arrangiamenti ha trovato (a sua detta) una<br />
considerazione che spesso nell’enfasi delle<br />
sessions gli strumentisti non hanno per la<br />
parte canora. Insomma un pool che funziona!<br />
D:Cosa ascoltavate da ragazzi ?<br />
*GreenRose: Gli ascolti erano quelli di tutti<br />
i giovani che si affacciavano alla musica in<br />
quegli anni, blues, rock, ma anche folk americano<br />
e inglese. E proprio dall’ascolto di<br />
Dylan, Donovan, ma anche di gruppi come i<br />
Jethro Tull, capimmo che ci doveva essere<br />
qualcosa dietro, qualcosa di più antico.<br />
L’occasione “galeotta” fu il regalo di un disco<br />
di canzoni Irlandesi dei Clancy Brothers,<br />
molto famosi in Irlanda all’epoca. Alcune di<br />
queste “songs” ci piacquero molto e le inserimmo<br />
in un programma di musica folk (il<br />
gruppo era Busces and Briars e ci partecipava<br />
spesso in qualità di ispiratore Giancarlo<br />
Susanna, oggi affermato giornalista musicale<br />
carto-radiofonico) che portavamo in giro nei<br />
club nel 1975.<br />
Notammo che a diversi concerti era presente<br />
una ragazza dai capelli rossi, Irlandese direte<br />
voi, no ! Napoletana…. era Barbara<br />
Barbatelli . Ci conoscemmo e attraverso lei,<br />
che era andata a Londra, potemmo ascoltare<br />
cose strane e meravigliose come i brani dei<br />
Chieftains o dei Furey Brothers. Era fatta !<br />
L’avvento di Luciano Gaetani, amico di<br />
Barbara completò la trasformazione.<br />
Eravamo partiti per il grande viaggio: Busces<br />
and Briars diventarono Black Jack Davy e poi<br />
con l’avvento di Kay(McCarthy) i Roisin<br />
Dubh.<br />
D: La musica “popolare” in genere è una<br />
musica da studiare ,una musica che richiede<br />
applicazione sia con riferimento alle “fonti”<br />
che con riferimento agli strumenti : come è<br />
sgorgato e come si alimenta l’interesse in<br />
questo ambito della musica ?<br />
*GreenRose: Pensiamo che oggi la musica<br />
popolare viva una condizione di grande rinascita<br />
ma anche di ambiguità. Una musica<br />
nata, come dire, per essere suonata sull’aia o<br />
ai matrimoni, era una musica che cresceva in<br />
armonia con il resto delle attività della vita,<br />
una musica “umana” come accennavamo<br />
prima. Si imparava dal padre, dal nonno, si<br />
suonava ogni sera tornando dai campi, era<br />
insomma parte della vita stessa.<br />
Riproporre oggi musica popolare, in maniera<br />
“professionistica” è proprio una delle contraddizioni<br />
insite nello scollamento tra questi<br />
aspetti. D’altra parte noi viviamo in centri<br />
urbani, abbiamo imparato a suonare nelle<br />
scuole di musica o nei conservatori, e difficilmente<br />
potremo essere espressione di quel<br />
senso “rurale” della musica. Questo è un<br />
aspetto che ha già coinvolto il blues, ad<br />
esempio, e pensiamo faccia parte di una evoluzione<br />
più generale delle società occidentali<br />
e del loro distacco da tradizioni culturali che<br />
si fondavano su altri presupposti sociali. Il<br />
folk revival di questi anni, però, ci fa sentire<br />
una grande voglia da parte di tanti musicisti<br />
di essere parte di questa evoluzione: basta<br />
pensare alla rinascita della pizzica salentina,<br />
accanto al fenomeno dei rapper che in quella<br />
splendida terra ha avuto un grande sviluppo.<br />
Così, ognuno a proprio modo e con i propri<br />
mezzi - chi cercando di vivere della musica,<br />
chi facendone un’attività semiprofessionistica<br />
- traccia nuove strade espressive. Per quanto<br />
ci riguarda tutti noi del gruppo facciamo altre<br />
attività per vivere, così come non potremmo<br />
vivere senza la musica. Ma il segreto è e<br />
rimane tanta passione e tanto studio e pratica,<br />
anche perché il palco è più severo dell’aia!<br />
D:Cochi,Francesco questa bella chiacchierata<br />
con voi stimola ancora un mucchio di<br />
domande…ma al solito lo spazio (per la circostanza)<br />
è tiranno : tuttavia un riferimento a<br />
qualche aneddoto su quegli anni “pionieristici”<br />
è d’obbligo ….<br />
*GreenRose Pensiamo che l’aneddoto principe<br />
sia stata la partecipazione nel 1978 alla<br />
trasmissione “The humours of Donnybrook”<br />
per la televisione Pubblica Irlandese (RTE).<br />
La nostra faccia tosta a quel punto ha superato<br />
ogni limite, come se un gruppo Irlandese<br />
si chiamasse “i pummaro’” e facesse musica<br />
Napoletana, qualcosa del genere.<br />
Ma anche<br />
qui si è<br />
potuto constatare<br />
la<br />
differenza<br />
tra i vari<br />
apparati.<br />
Eravamo<br />
presentati<br />
dall’addetto<br />
culturale<br />
Irlandese a<br />
Roma al<br />
quale avevamo<br />
chiesto aiuto in qualità di musicisti che<br />
facevano conoscere la loro cultura all’estero ,<br />
e in fondo era assolutamente vero.<br />
Senza tanti preamboli ci hanno offerto di partecipare<br />
a quel programma e venimmo pagati<br />
con una somma che all’epoca risolse alcuni<br />
giorni della nostra “vacanza”. Furono tutti<br />
molto gentili e per noi un grande orgoglio,<br />
anche perché assistemmo alle prove di altre<br />
puntate e conoscemmo personalmente alcuni<br />
tra i nostri idoli, insomma eravamo in un<br />
brodo di giuggiole ! Sono tornato (Cochi) in<br />
Irlanda nel 2004, e senza tante speranze ho<br />
scritto un mail alla RTE per sapere se per<br />
caso era reperibile una registrazione dell’anno<br />
tot, del gruppo tot… e via così….. Beh,<br />
non ci volevo credere, dopo appena un mese<br />
mi rispondono che il VHS da me richiesto era<br />
a mia disposizione in portineria. È stato un<br />
fatto assolutamente commovente, dopo ben<br />
26 anni. Ora siamo in possesso di quel<br />
nastro, per noi ….mitico !<br />
D: Ultima ma propria ultima domanda :quali<br />
programmi per la diffusione/promozione<br />
della vostra musica ?Prospettive di partecipazioni<br />
a “festival dedicati”, interviste /showcase<br />
radiofonici etcc ….<br />
*GreenRose I programmi dei Green Rose<br />
sono in parte legati al lancio della collana editoriale<br />
Millennium , che annovera, vogliamo<br />
ricordarlo , anche le produzioni discografiche<br />
dei “Capolinea” dell’amico e collaboratore in<br />
studio Genzo Okabe , Massimo “Ninad”<br />
Carrano e i “Threegonos” …. essendo il cd<br />
uscito da pochi giorni rispetto alla nostra<br />
chiacchierata , non possiamo essere più precisi<br />
. Naturalmente ci sarà un’attività di promozione,<br />
delle serate di presentazione della<br />
collana; tournee-esibizioni estive a Roma e<br />
dintorni …di sicuro nella suggestiva cornice di<br />
Castel S.Angelo quest’estate (ci siamo già<br />
esibiti in questa location nel 2004) per la<br />
manifestazione “SULLE TERRAZZE DI<br />
CASTEL S.ANGELO” e poi …. e poi , tutto<br />
quello che potrà portare Green Rose e il suo<br />
“First journey”……. al Grammy Award ,<br />
naturalmente ! E’ volato un pomeriggio con<br />
gli amici Costantino” Cochi” Quarta e<br />
Francesco Santoro sulle ali di tanti ricordi<br />
(non tutti riportati , ovviamente) ……il crepuscolo<br />
incombe ed il virus del caos metropolitano<br />
torna a manifestarsi nelle mie orecchie…..<br />
un antidoto al “veleno” dei tempi<br />
moderni per questa serata me lo sono assicurato<br />
: una ”dose“ di “First journey” e a<br />
nanna cercando di percepire ,sognando , la<br />
frescura d’Irlanda “a battere” una calda<br />
notte Romana ! Per l’acquisto del cd<br />
www.millennium-music.org - si potrà riceverà<br />
il cd “First journey” a casa in contrassegno<br />
al prezzo di 12 euro + 4 di spese<br />
postali<br />
Green Rose dal vivo a Guidonia nel 2004
12<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Vorrei incontrarti fra cent ’anni...<br />
Clementina Marucci<br />
di<br />
Ermelinda<br />
Benedetti<br />
Chissà se alla signora<br />
Clementina qualcuno,<br />
forse per scherzo, ha<br />
mai detto la tipica frase<br />
“Magari ci rivedremo fra<br />
cent’anni!” Se così è<br />
stato, quel qualcuno<br />
aveva visto lungo perché<br />
lei a cento anni c’è arrivata<br />
veramente.<br />
Clementina, ultima di 8<br />
figli, tre maschi e cinque<br />
La signora Clementina insieme al figlio e la nuora nel loro 50° anno di matrimonio<br />
femmine, nasce a Nepi il 15 settembre<br />
1906, da genitori di origine marchigiana,<br />
che, per stabilirsi in questa cittadina, allora<br />
sotto la giurisdizione dello Stato<br />
Pontificio, devono sposarsi, poiché, nonostante<br />
avevano avuto già figli, non erano<br />
ancora uniti dal vincolo matrimoniale.<br />
All’età di 18 anni sposa Natale Sugoni, originario<br />
di Nera Montoro, in provincia di<br />
Terni, fratello del marito di una delle sue<br />
sorelle. Da lui ha nove figli, ancora fortunatamente<br />
tutti in vita, tranne una bambina<br />
che morì appena nata.<br />
Al suo fianco Clementina ha trascorso settanta<br />
anni della sua vita. E’ rimasta, infatti,<br />
vedova 12 anni fa. Da quel momento<br />
non si é più sentita di stare da sola e va a<br />
vivere con il figlio più grande, che ha,<br />
oggi, 82 anni.<br />
Ha sempre aiutato il marito nel lavoro dei<br />
campi e contemporaneamente cresciuto i<br />
figli. Non potendoli lasciare da soli in casa,<br />
infatti, poiché troppo piccoli per poter<br />
badare a se stessi, Natale, durante l’inverno,<br />
quando in campagna non c’era nulla<br />
da fare, costruiva delle grandi ceste nelle<br />
quali Clementina metteva i figli per poterli<br />
portare con sé nei campi quando iniziava<br />
la stagione buona. È una dei pochissimi<br />
testimoni viventi delle due grandi guerre,<br />
che hanno afflitto il mondo nel secolo<br />
scorso. Maledice e benedice i tedeschi,<br />
poiché, nonostante la morte, la distruzione,<br />
la paura e la fame di cui furono artefici<br />
nella seconda guerra mondiale, lei,<br />
affetta da una forte otite, fu curata da soldati<br />
tedeschi, senza l’aiuto dei quali sarebbe<br />
rimasta completamente sorda.<br />
Nonostante qualche acciacco dovuto all’età,<br />
la sua mente è lucida ed i ricordi sono<br />
vivi; potrebbe raccontarci com’è fatto il<br />
mondo e come sono fatte le persone del<br />
mondo, potrebbe insegnarci a vivere. Mi<br />
confessa di sognare spesso i tempi passati<br />
e di immaginarsi presa a svolgere ancora<br />
quelle cose che l’hanno tenuta impegnata<br />
per tanti anni, “…ma sono sciocchezze!”<br />
conclude rassegnata.<br />
Per salutarmi, si alza da quella grande e<br />
confortevole poltrona, accanto ad una<br />
finestra, dove trascorre gran parte delle<br />
sue giornate, poi torna a sedere perché il<br />
peso degli anni, purtroppo, si fa sentire. Mi<br />
riempie il cuore di gioia averla conosciuta<br />
benché non le abbia potuto regalare che<br />
qualche sorriso.<br />
Dal canto nostro possiamo solamente<br />
augurarle di trascorrere in serenità la<br />
ancora, speriamo, lunga permanenza su<br />
questa terra, in quella serenità che gli anni<br />
della giovinezza non concedono quasi mai.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />
Chi si è riconosciuto<br />
In questa <strong>foto</strong> pubblicata sul n. 29 di <strong>Campo</strong> de’ fiori sono<br />
stati riconosciuti:<br />
1 - Serafino Ercolini, 2 - Pietro Ercolini, 3 - Carlo Passagrilli,<br />
4 - Orlando Filippi, 5 - Renzo Lemme, 6 - <strong>Mauro</strong> Schirripa,<br />
7 - Ferruccio Fontana, 8 - Luciano Caregnato,<br />
9 - Massimo Giampieri, 10 - Alfredo Gasperini,<br />
11 - Ferdinando Vacca, 12 - <strong>Mauro</strong> Santori,<br />
13 - Franco Scarpetta<br />
In questa <strong>foto</strong> pubblicata sul n. 29 di <strong>Campo</strong> de’<br />
fiori sono stati riconosciuti:<br />
1 - Renzo Ciarletti, 2 - Massimo Giampieri,<br />
3 - Giancarlo Carloni, 4 - Marco Belloni,<br />
5 - Ferruccio Fontana, 6 - Pedica,<br />
7 - Aldo Del Priore, 8 - Ottavio Biondi,<br />
9 - Carlo Ilarioni, 10 - Massimo Mancini,<br />
11 - Pizzi, 12 - Leonardo Ciavarella,<br />
13 - Giuseppe Conti, 14 - Uccio Tomei
14<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Scopri l’Arte<br />
di Cristina Evangelisti<br />
Nato a Roma il 28 agosto 1963, Marco De Santis ha sempre vissuto a Caste Sant’Elia.<br />
Nel 1982 consegue la maturità artistica presso l’Istituto Statale d’Arte di Civita Castellana e nel 1990 termina gli<br />
studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.<br />
Già da bambino frequenta, a Castel Sant’Elia, lo studio del pittore spagnolo Prof. Francisco Palma Burgos, che gli<br />
consentirà di amare questa forma d’arte e di apprenderne i primi insegnamenti.<br />
Dal 1980 partecipa ad alcune esposizioni personali e collettive:<br />
1981 – Sala Pablo Neruda a Civita Castellana, 1982 – 1° Mostra arti figurative “Plein Air” Premio Sem Rossi a Nepi,<br />
1987 – 6° Rassegna Nazionale d’Arte Giovanile a Roma, 1987 – 7° Concorso Nazionale Arti Figurative a Roma, 1988<br />
– 8° Concorso Nazionale Arti Figurative a Roma, 1991 – 10° Concorso Nazionale Arti Figurative a Roma, 1995 – Sala<br />
Palazzo Lezzani-Petretti a Castel Sant’Elia, 1996 Sala Palazzo Lezzani – Petretti a Castel Sant’Elia. Nell’autunno del<br />
1994, a Roma, entra in contatto con il mondo dei pittori di Via Margutta, arricchendo, così, il suo bagaglio culturale.<br />
Ad ispirare le opere di Marco De Santis sono i paesaggi e la natura morta.<br />
Nei suoi dipinti, la ricerca dei colori, delle luci e delle ombre si materializzano in morbidi paesaggi in perfetta armonia con lo spirito<br />
romantico dell’artista.<br />
Di lui, dice la Professoressa Rita Aiuti, Docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Roma: “… Le immagini sono ricche di una<br />
luce limpida e calda, immagini che colgono la quiete un po’ malinconica di una stradicciola, la solennità di una antica chiesa o di un<br />
paesaggio che si specchia immoto nell’acqua di un fiume. Costruisce sempre con tocco sicuro immagini di una luminosità splendente,<br />
dove la luce del sole crea trasparenze impalpabili nei fili d’erba, nelle masse degli alberi e nell’acqua. La sua è una ricerca lenta, fatta<br />
di ritmi felici, tesa a cogliere quell’attimo di amore che sublima ogni forma, come il sole che fa scintillare una foglia piena di rugiada o<br />
quei silenzi che avvolgono ed impreziosiscono le nature morte ed i fiori che nel De Santis trovano felice espressione.”
<strong>Campo</strong> de’ fiori 15<br />
Marco De Santis
01100 Viterbo -<br />
P.zza Verdi, 2/A - Tel./Fax 0761.347651 e-mail: colb-viterbo@lisi-bartolomei.com<br />
Centro Commerciale Tuscia - Tangenziale Ovest - Tel. 0761.390013 e-mail: colb-tuscia@lisi-bartolomei.com<br />
01030 Vallerano (VT) -<br />
Via Don Minzoni, 58 - Tel./Fax 0761.751551 e-mail: colb-valle@lisi-bartolomei.com<br />
01033 Civita Castellana (VT) -<br />
Via Giovanni XXIII, 28-28A - Tel./Fax 0761.517951 e-mail: colb-civita@lisi-bartolomei.com<br />
00169 Roma -<br />
Centro Commerciale Casilino - Via Casilina, 1011 - Tel. 06.23260306, Fax 06.23279988<br />
e-mail: colb-roma@lisi-bartolomei.com<br />
Prossima Apertura: Centro Commerciale Torresina - Via di Torresina<br />
63037 Porto D’Ascoli (AP) -<br />
Centro Commerciale Portogrande - Via Pasubio, 144 - Tel./Fax 0735.753665<br />
e-mail: colb-portogrande@lisi-bartolomei.com<br />
Servizi di Assistenza, Garanzia e Privilegi<br />
OCCHIALI DA VISTA<br />
Tutti i nostri prodotti sono coperti da garanzia 24 mesi per eventuali difetti di fabbricazione,<br />
come previsto dalla normativa CE.<br />
Il programma GECO prevede i seguenti servizi specifici per gli occhiali da vista.<br />
GARANZIA TOTALE DI RISULTATO<br />
Validità: 60 giorni dalla data di emissione.<br />
I Suoi occhiali sono stati collaudati dai nostri tecnici di laboratorio: ne garantiamo, pertanto, la qualità e funzionalità.<br />
Qualora la loro efficienza non rispondesse alle sue aspettative o necessità, provvederemo, se necessario,<br />
alla sostituzione delle lenti oftalmiche e/o della montatura fino a Sua completa soddisfazione.<br />
GARANZIA GLOBALE (Lenti + Montatura)<br />
Validità: 12 mesi dalla data di emissione.<br />
In caso di rottura accidentale e irreparabile degli occhiali, lenti da vista e/o montatura, o danneggiamento che<br />
ne alterino la funzionalità, saranno forniti gratuitamente lenti identiche alle precedenti e/o montatura uguale od<br />
equivalente. Le componenti danneggiate saranno ritirate. Questo servizio sarà erogato una sola volta entro il<br />
periodo di validità.<br />
SMARRIMENTO E FURTO<br />
Validità: 12 mesi dalla data di emissione.<br />
In caso di smarrimento o furto degli occhiali da vista è applicata una riduzione del 50% sui prezzi di listino per<br />
l’acquisto di un nuovo paio di occhiali, con caratteristiche uguali od equivalenti. Questo servizio sarà erogato<br />
una sola volta entro il periodo di validità.<br />
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Validità: 12 mesi dalla data di emissione.<br />
La nostra esperienza dimostra che fino all’età di 18 anni l’efficienza visiva varia più rapidamente che negli<br />
anni successivi. Per assicurare una costante ed ottimale efficienza visiva, questo servizio offre la sostituzione<br />
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Validità: 12 mesi dalla data di emissione.<br />
Gli occhiali, per mantenere inalterata nel tempo la loro funzionalità, necessitano di controlli periodici. I nostri<br />
tecnici sono a sua disposizione per eseguire i controlli di riassetto necessari ed effettuare una completa<br />
pulizia ad ultrasuoni.
Luci, ombre, il calore di un vicolo del centro storico nella penombra della luna,<br />
il bagliore rossiccio di un lampione in una notte di pioggia, scorci di Civita Castellana in due diverse,<br />
ma ugualmente affascinanti, espressioni d’arte: la <strong>foto</strong>grafia e la pittura.<br />
Due artisti, <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong>, <strong>foto</strong>grafo, e Angela Consoli, pittrice, si sono uniti per regalare al loro pubblico un’emozionante<br />
quanto romantica visione di Civita Castellana.<br />
Su un centinaio di <strong>foto</strong> notturne e con la pioggia, scattate da <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong>, Angela Consoli ne ha scelte 20,<br />
dalle quali ha tratto bellissimi quadri che ripropongono le stesse immagini con una intensità ed una visione propria dell’artista.<br />
Sicuramente un appuntamento da non perdere.<br />
La mostra avrà luogo a Civita Castellana, presso la galleria HALESUS di Via Garibaldi, dal 14 SETTEMBRE al 15 OTTOBRE.<br />
Cristina Evangelisti
18<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Roma che se n’è andata: luoghi<br />
Alcune considerazioni, vecchi ricordi<br />
Scrivere qualcosa su Roma? Perché no!<br />
Ho sempre desiderato far ciò per tentare di<br />
trasferire, a chi ne avesse eventualmente<br />
interesse, quelle sensazioni ed emozioni che<br />
questa straordinaria e unica città riesce a<br />
suscitare fin dal primo incontro.<br />
Ricordo come fosse ieri il 1950, non conoscevo<br />
Roma e, in occasione dell’Anno Santo<br />
indetto da Papa Pacelli - Pio XII, ebbi l’opportunità<br />
per una brevissima<br />
permanenza,<br />
due o tre giorni in<br />
tutto, ospite assieme<br />
a mia madre di lontani<br />
parenti della nonna<br />
paterna.<br />
Questi signori, abitavano<br />
sulla<br />
Nomentana, proprio<br />
di fronte le Chiese di<br />
Santa Costanza e<br />
Sant’Agnese, avevano<br />
due ragazzi poco più<br />
grandi di me che in<br />
quell’occasione si<br />
adoperarono per<br />
farmi conoscere, sia<br />
pure velocemente,<br />
qualche monumento<br />
di quella che era divenuta<br />
la loro città di<br />
adozione. Ricordo la fugace visita alla<br />
Basilica di San Pietro con scalata fino alla<br />
palla di bronzo posta in cima alla cupola di<br />
Michelangelo, a quell’epoca era ancora consentito<br />
l’accesso ai pellegrini e le altrettanto<br />
rapide visite alle Basiliche di San Giovanni in<br />
Laterano, Santa Maria Maggiore, alla Bocca<br />
della Verità, all’Ara Pacis, al Foro Romano e,<br />
naturalmente, a Fontana di Trevi; ci si muoveva<br />
con i soli mezzi pubblici, le automobili<br />
private in circolazione erano davvero poche.<br />
Era luglio, si correva il Tour de France, i<br />
nostri campioni rispondevano al nome di<br />
Coppi e Bartali e i francesi a quello di Bobet<br />
e Robic soprannominato testa di vetro, era<br />
l’unico ciclista ad indossare il casco protettivo;<br />
io tenevo per Fausto Coppi il campionissimo<br />
anche se ammiravo Gino Bartali per<br />
quel suo particolare modo di sentirsi ed essere<br />
toscano. Ricordi molto lontani!<br />
Ma veniamo a tempi più recenti e precisamente<br />
alla fine degli anni 50’ allorquando,<br />
complice il servizio di leva e il breve periodo<br />
di prima nomina, la mia permanenza a Roma<br />
si protrasse per circa un anno.<br />
Quante scoperte in quel periodo! Quante<br />
nuove sensazioni! Anche in questo caso,<br />
molti ricordi sparsi, quasi dei flash:<br />
“…una passeggiata sul LungoTevere con<br />
sosta su Ponte Garibaldi ad osservare l’Isola<br />
Tiberina rischiarata dalla luna;<br />
“…una Trattoria a Tastevere, il fascino unico<br />
degli antichi vicoli di questo Rione nell’atmosfera<br />
più tranquilla delle prime ore del mattino,<br />
i molti chioschi ricchi di fette d’anguria e<br />
grattachecche;<br />
“…un piatto della tipica cucina romana a<br />
Testaccio;<br />
“…una edizione dell’Aida alle Terme di<br />
Caracalla;<br />
“…un imprevisto e del tutto casuale incontro<br />
serale con Papa Roncalli - Giovanni XXIII,<br />
mentre percorreva in automobile Via del<br />
Circo Massimo; in<br />
quell’occasione pensai che il Santo Padre,<br />
per godersi Roma, avesse lasciato di nascosto<br />
il Vaticano, complice il suo autista personale;<br />
“…la Barcaccia ai piedi della scalinata di<br />
Trinità dei Monti;<br />
“…la lettura di un buon libro al Pincio;<br />
“…la sosta in un bar di Via Veneto, era l’epoca<br />
della Dolce vita e la Capitale metteva a<br />
disposizione di Federico Fellini la sua naturale<br />
scenografia, nella quale far muovere<br />
Marcello Mastroianni, Anita Ekberg e gli innumerevoli<br />
paparazzi, in quello che sarebbe<br />
diventato uno dei film più acclamati;<br />
“…una buona birra a Via Francesco Crispi o a<br />
Via della Croce. E, poi, ancora tante passeggiate<br />
senza meta lungo le strade del centro<br />
storico e di alcuni Rioni popolari per osservare:<br />
“…un angolo caratteristico;<br />
“…una fontanella in una piccola nicchia ricavata<br />
nella parete di un edificio;<br />
“…una edicola con effige della Madonna con<br />
Bambino;<br />
“…la statua monca di Pasquino;<br />
“…un’antica targa datata 1766 contenente il<br />
divieto di fare mondezzaio: …il Monsignor<br />
Presidente delle strade proibisce a qualunque<br />
persona di gettare immondezze e farsi mondezzaro<br />
in questo capocroce…”<br />
Tutto ciò molto spesso con lo sguardo rivolto<br />
verso l’alto; hai mai fatto caso che girando in<br />
città non si guarda quasi mai verso alto?<br />
Noi conosciamo le nostre città ad altezza<br />
d’uomo, infatti, succede sovente che, guardando<br />
in alto restiamo sorpresi, a volte stupefatti,<br />
per l’improvvisa<br />
scoperta<br />
di particolari mai<br />
notati prima,<br />
anche se quella<br />
strada l’avevamo<br />
percorsa centinaia<br />
di volte.<br />
Non è facile trasmettere<br />
quelle<br />
particolari sensazioni<br />
che si percepiscono<br />
girando<br />
per Roma,<br />
percorrendo le<br />
sue strade e i<br />
suoi vicoli.<br />
Nel 1971 la Radio<br />
Televisione<br />
Italiana, manda<br />
in onda uno sceneggiato<br />
dal titolo<br />
Il Segno del Comando i cui interpreti principali<br />
sono quei due splendidi attori che<br />
rispondono al nome di Ugo Pagliai e Carla<br />
Gravina; una vicenda che contiene sapienti<br />
tocchi di occulto con sullo sfondo naturalmente<br />
Roma, una città presentata in maniera<br />
magica in cui passato e presente si accavallano.<br />
Lo sceneggiato, girato in Via Margutta, Trinità<br />
dei Monti e nei vicoli di Trastevere, <strong>foto</strong>grafa<br />
una città inedita, una Roma che si sente nella<br />
pelle, arricchito con un motivo conduttore dal<br />
titolo Cento campane, una canzone quanto<br />
mai appropriata e destinata ad un successo<br />
travolgente. Altre sensazioni del tutto particolari<br />
quelle concernenti le consuetudini e le<br />
abitudini dei romani; le gite fuori porta, gli<br />
incontri nelle osterie tipiche, le feste popolari<br />
dei Rioni e, naturalmente, il piacere del vino<br />
dei Castelli e della celebrata cucina romana<br />
costituenti, l’uno e l’altra, uno straordinario<br />
innesto nel tronco vivo di Roma e, poi ancora,<br />
a supporto e completamento di tutto ciò,<br />
la poesia romanesca di Giuseppe Gioachino<br />
Belli, Giggi Zanazzo, Trilussa e Cesare<br />
Pascarella. Sono tante le occasioni che consentono<br />
ai romani di far baldoria accompagnando<br />
le innumerevoli feste con splendide<br />
bevute ed ancor più sublimi magnate. Giggi<br />
Zanazzo, che di romani e di romanità se ne<br />
intendeva, scriveva che, a Roma:
<strong>Campo</strong> de’ fiori 19<br />
, figure, personaggi di Riccardo Consoli<br />
“…er Primo dell’anno se màgneno le lenticchie<br />
e l’uva, perché chi magna ‘ste dù cose,<br />
dice, che conta quatrini tutto l’anno;<br />
“…er Giovedì grasso se magneno le frappe, li<br />
bocconotti e li ravioli;<br />
“…in Quaresima ceci, baccalà e maritozzi;<br />
“…er giorno de San Giuseppe le frittèlle e li<br />
bignè;<br />
“…er giorno de Pasqua l’agnèllo, er brodetto,<br />
l’ova, er salame, e la pizza rincresciuta;<br />
“…in Aprile er caprètto gentile;<br />
“…pè l’Ascenzione la giuncata;<br />
“…la notte de San Giuvanni se magneno le<br />
lumache;<br />
“…pè Settembre l’uva che fatta e ‘r fico che<br />
pènne;<br />
“…in Ottobere se fanno le vignate, gnocchi e<br />
maccaroni a tutto spiano;<br />
“…pe li Morti se magnano le fava pè minestra<br />
e poi le fava da morto d’orce e l’ossa da<br />
morto;<br />
“…pè San Martino s’opre la botte e s’assaggia<br />
er vino novo;<br />
“…pè Natale se magneno li vermicelli cò l’alice,<br />
l’anguilla, er salamone, li broccoli, er torron<br />
e er pangiallo.<br />
Ma come posso sorprendermi di queste sensazioni<br />
se anche Hans Barth, da autentico<br />
innamorato di Roma in generale e delle osterie<br />
in particolare, a queste ultime dedicò un<br />
suo libro? Memorabile scritto apprezzato<br />
anche da Gabriele D’Annunzio il quale, nell’ottobre<br />
1909, da Marina di Pisa, volle indirizzare<br />
una lettera all’autore con la quale<br />
esprimeva tutta la sua gratitudine ed ammirazione:<br />
“…mio caro Hans Barth, il vostro<br />
lepidissimo e disertissimo libro, polito con la<br />
pomice lasciata da Catullo su la tavola d’una<br />
taverna veronese, mi sembra illustrare la<br />
sentenza di quel santo bevitore Avicenna che<br />
morì d’una malattia di stomaco: esser permesso<br />
il vino all’uomo di bello spirito e vietato<br />
al balordo…<br />
“… due volte la tortora della rimembranza ha<br />
tubato di malinconia nel mio cuore, alla lettura<br />
gioconda…<br />
“…con che grassa pennellata fiamminga voi<br />
dipingete la bettola degli Svizzeri sotto la<br />
Torre Borgia! Ben la conosco…<br />
“…io usavo condurre qualche giovine amica<br />
nel grottino borgiano per compirvi qualche<br />
dolce avvelenamento…<br />
“…vi siete mai seduto nella saletta dalle<br />
pareti gialle, entro il vano della finestra ove<br />
un’amorosa tavolina è fra due sedili di pietra<br />
così che le ginocchia dell’affrontata coppia<br />
conviene si tocchino e s’intramettanopur<br />
anche?<br />
“…ad multos annos, ilare amico…,<br />
In questi termini si esprimeva il Vate.<br />
E ancora, come posso sorprendermi per il<br />
fatto che, ad un certo punto, molte Osterie di<br />
Roma perdettero<br />
la loro<br />
precipua<br />
caratteristica<br />
di trasandatezza,<br />
per<br />
acquistare<br />
quella particolare<br />
nuova<br />
dignità derivante<br />
dalla circostanza<br />
di<br />
essere divenute<br />
luogo di<br />
ritrovo per<br />
Artisti e<br />
Intellettuali?<br />
Nei primi anni<br />
del secolo<br />
appena trascorso,<br />
in una<br />
di queste<br />
Osterie nacque<br />
il gruppo<br />
degli Amici della Cisterna, eterogeneo e<br />
rumoroso che, come dettato dell’approssimativo<br />
Statuto, probabilmente mai scritto, aveva<br />
quello di mangiare e bere in compagnia oltre<br />
a quello, ben s’intende, di organizzare scherzi<br />
più o meno pesanti alle altrui spalle.<br />
Con il passare del tempo e l’inevitabile<br />
miglioramento di quei locali, anche la fisionomia<br />
dell’Associazione si modificò fino ad assumere<br />
caratteristiche più marcatamente culturali<br />
senza, peraltro, trascurare l’originario<br />
aspetto ironico; nasceva in altri termini<br />
l’Associazione dei Romani della Cisterna i cui<br />
numi tutelari erano romani assolutamente<br />
convinti come Petrolini, Ceccarelli, Trilussa e<br />
Bottai.Ti pare poco? Scriveva Aldo<br />
Palazzeschi nel 1953:<br />
“…se vuoi conoscere qualche cosa e qualcosa<br />
godere di questo popolo, giungendo qui,<br />
prima ancor che la guida della città, compra i<br />
Sonetti di Giuseppe Gioachino Belli, la vera<br />
guida di Roma è quella. E frequenta le<br />
Osterie…” Scrivere su Roma, si diceva. Quale<br />
più appropriata tematica se non quella di<br />
Roma che se n’e andata - luoghi, figure, personaggi.<br />
Per far ciò ho fatto ricorso ai miei<br />
ricordi personali e, per poter pervenire a quel<br />
vastissimo documentario del panorama<br />
romano, ho chiesto aiuto alle tante carte<br />
d’archivio oltre che ad alcuni scritti; di validissimo<br />
aiuto le incisioni di Bartolomeo Pinelli<br />
e gli acquarelli di Ettore Roesler Franz.<br />
Una documentario che, traendo origine dalle<br />
terre Laziali, effettua un’ampia carrellata sui<br />
vigneti, sulle cantine in tempo di vendemmia,<br />
inquadra i bevitori seduti ad una frasca e con,<br />
indicibile nostalgia, segue le ineguagliabili<br />
gite fuori porta e l’itinerario dei carretti a vino<br />
fino all’uscio delle Osterie.<br />
La materia è assolutamente vasta, praticamente<br />
inesauribile ma, per cominciare a mettere<br />
nero su bianco, ho dato corso ad alcune<br />
ricerche mirate soffermandomi su qualche<br />
famoso personaggio e alcuni Rioni, per prestare<br />
poi maggiore attenzione agli usi, costumi<br />
e abitudini dei romani. Tutto ciò per mia<br />
personale soddisfazione e curiosità, oltre che<br />
per porre le basi di una futura raccolta,<br />
ancorchè disordinata, una sorta di archivio a<br />
disposizione di chi ne fosse eventualmente<br />
interessato. Conversando occasionalmente<br />
con Sandro Anselmi, Presidente, Fondatore e<br />
Direttore Editoriale di <strong>Campo</strong> de’ fiori, si convenne<br />
che questi miei scritti in ordine sparso,<br />
aventi la tematica di cui innanzi, potessero<br />
verosimilmente trovare ospitalità nel suo<br />
giornale atteso che lo stesso, oltre ad essere<br />
diffuso in gran parte dell’alto Lazio, viene<br />
regolarmente distribuito in alcuni famosi<br />
locali di Roma, oltre che nelle Stazioni<br />
MET.RO.<br />
Lo stesso Direttore Editoriale ha recentemente<br />
scritto un fondo con il quale si dichiara giustamente<br />
stracolmo di gioia nel verificare che<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori è ormai significativamente<br />
presente nella Capitale e si dichiara, altrettanto<br />
giustamente, orgoglioso per il fatto che<br />
la rivista, che pure riscuote tanto successo,<br />
non beneficia di alcun contributo pubblico.<br />
Allo stesso Sandro Anselmi va tutto il mio<br />
riconoscimento e la mia profonda gratitudine<br />
per l’ospitalità concessami, a Cristina<br />
Evangelisti che di <strong>Campo</strong> de’ fiori è la<br />
Segretaria di Redazione, oltre che validissima<br />
responsabile per la parte grafica e d’impaginazione,<br />
il mio sentito ringraziamento.
20<br />
Corchiano<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Le guide di C<br />
di<br />
Ermelinda Benedetti<br />
<strong>foto</strong> <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong><br />
STORIA Il piccolo centro<br />
urbano di Corchiano è<br />
ubicato sulle pendici<br />
orientali dei Monti<br />
Cimini, ad una quota<br />
media di 200 m sul<br />
livello del mare. La sua<br />
area si estende per 30<br />
Kmq ed é occupata da<br />
3601 abitanti.<br />
La zona presenta insediamenti<br />
già di epoca<br />
paleolitica, testimoniata<br />
dalle cosiddette<br />
“cavernette falische”,<br />
delle piccole grotte con funzione di riparo. Il<br />
primo vero e proprio stazionamento permanente<br />
é, tuttavia, da far risalire all’VIII secolo<br />
a.C., come indicato dal ritrovamento di<br />
tombe a pozzo e a fossa, attribuibili a questo<br />
periodo. Il centro abitato doveva sorgere su<br />
di un pianoro, difeso per tre lati dai due corsi<br />
d’acqua sottostante e per il quarto da un<br />
imponente fossato realizzato artificialmente.<br />
La maggior parte degli studiosi, che ha<br />
setacciato passo passo la zona, lo ha identificato<br />
con l’antica Fescennium, dai cui abitanti<br />
i Romani appresero i Ludi Fescennini,<br />
delle rappresentazioni a volte licenziose che<br />
divennero il fondamento della satira teatrale<br />
latina. L’ampliamento della necropoli, che nel<br />
VI secolo a.C. assume anche un nuovo e più<br />
regolare assetto, fa intuire che l’originario<br />
insediamento andò pian piano allargandosi.<br />
In questo periodo Corchiano vive una situazione<br />
di benessere, dovuta molto probabilmente<br />
all’influsso della rigogliosa vicina capitale<br />
di Falerii Veteres. Questa fase di prosperità<br />
raggiunge il suo punto massimo nel IV<br />
secolo, quando sorgono, nel territorio di<br />
Corchiano, una serie di piccoli insediamenti<br />
aventi una funzione strategica nei confronti<br />
della crescente espansione romana. In questo<br />
momento di particolare vivacità culturale<br />
si insidia un gruppo proveniente dall’Etruria<br />
settentrionale interna, che si omologa, a<br />
poco a poco, alla popolazione locale. La loro<br />
presenza é dichiarata da iscrizioni in lingua<br />
etrusca incise o dipinte su tegole poste a<br />
chiusura dei loculi.<br />
Nel 241 a.C. Falerii viene rasa al suolo dai<br />
Romani, che le confiscano metà dei territori<br />
in suo possesso. Conseguentemente a ciò,<br />
anche per Corchiano inizia un massiccio spopolamento.<br />
Il territorio, però, non fu del tutto<br />
abbandonato e anzi, considerata la presenza<br />
di tombe di notevole impegno architettonico,<br />
disposte per lo più lungo la via Amerina, a<br />
ribadire il ruolo fondamentale per l’agro falisco<br />
di questa importante arteria, è possibile<br />
ipotizzare lo stanziamento in questa zona di<br />
gentes romane, che investono capitali nell’agricoltura<br />
e nell’allevamento, potenziando la<br />
produttività del territorio. Scarse sono le<br />
attestazioni di età imperiale e questo porta a<br />
credere che la presenza di abitanti si dirada<br />
dal II secolo d.C., fino ad arrivare ad un vero<br />
e proprio abbandono nel IV e V secolo d.C..<br />
Il periodo altomedievale rimane certamente<br />
un periodo molto oscuro per Corchiano. Solo<br />
l’incerta situazione politica spinge lentamente<br />
la popolazione ad occupare luoghi facilmente<br />
difendibili e naturalmente fortificati,<br />
spesso coincidenti con gli antichi siti preromani.<br />
Questo è quanto accadde anche per<br />
Corchiano. Il feudo viene assegnato da<br />
Gregorio VII a Ranieri di Farolfo, capitano di<br />
ventura, che nel 1100 costruisce la rocca e i<br />
castelli di Cenciano e Castellaccio. Nel 1158,<br />
Boccaleone, figlio di Stefania di Guido di<br />
Geraldo e dello stesso Ranieri di Farolfo,<br />
vende il castello a Papa Adriano IV, assicurandogli<br />
la fedeltà degli abitanti e rinunciando<br />
ad ogni diritto o pretesa futura, pur continuando<br />
ad amministrarlo e difenderlo. Nel<br />
1201 si allea con Gallese per combattere il<br />
castello di Santa Bruna, sconfitto ed annesso<br />
al feudo di Corchiano, che nel corso del XIII<br />
secolo è sotto il potere di Viterbo.<br />
Nel 1286, Orso Orsini e Pietro di Vico saccheggiano<br />
ed occupano alcuni castelli e<br />
ottengono il possesso di altri, tra cui<br />
Corchiano. Il fondo rimane proprietà degli<br />
Orsini per tutto il XIV secolo, durante il quale<br />
cresce per dimensioni ed abitanti, fino ache,<br />
nella seconda metà del 1400, una rivolta<br />
degli abitanti della vicina Gallese, mossa contro<br />
Paolo Orsini, permette a Papa Paolo II di<br />
annettere tra i beni della Camera Apostolica<br />
alcuni feudi della zona, nei quali rientrano<br />
proprio Corchiano e Gallese. Nel 1478, Sisto<br />
IV concede al cardinale Guglielmo<br />
d’Estouville di governare e percepire le rendite<br />
di alcuni castelli dell’agro romano, compreso<br />
quello di Corchiano, che viene arricchito<br />
di nuovi ed importanti edifici. Alla morte<br />
del Cardinale, Sisto IV ne riprende possesso,<br />
assommandolo alle proprietà dell’ospedale di<br />
Santo Spirito in Sassia. Gli abitanti, appoggiati<br />
dalla famiglia Orsini, desiderosa di riappropriarsi<br />
del borgo, insorgono, ma il nuovo<br />
Papa, Innocenzo VIII, fa sedare la rivolta.<br />
Nel 1539, entra a far parte della contea di<br />
Ronciglione, sotto il dominio di Pier Luigi<br />
Farnese, il quale ristruttura il castello adibendolo<br />
a dimora signorile, pur mantenendo le<br />
caratteristiche difensive. Nel 1646 viene ereditato<br />
da Ranuccio II, accusato dal Papa,<br />
qualche anno più tardi, della morte del nuovo<br />
vescovo di Castro. Le truppe pontificie invadono<br />
pertanto il ducato, che viene raso al<br />
suolo, e Corchiano torna a far parte dei beni<br />
della Camera Apostolica.<br />
Nel 1798, Corchiano<br />
attraversa<br />
uno dei suoi momenti<br />
peggiori, a<br />
causa dell’occupazione<br />
da parte<br />
dei francesi, che<br />
dopo un assediato<br />
di sette giorni,<br />
abbattono la<br />
resistenza obbligano<br />
gli abitanti<br />
a foraggiare i<br />
cavalli dell’esercito,<br />
accampato<br />
nella vicina Civita<br />
Castellana. Nel 1827 è innalzato al rango di<br />
Ducato. Nel 1870, entra infine a far parte del<br />
Regno d’Italia, assieme alle terre che costituivano<br />
lo Stato Pontificio, e viene incluso<br />
nella provincia di Roma, fino al 1927 quando<br />
Viterbo viene nominato nuovo capoluogo di<br />
provincia. ITINERARIO TURISTICO<br />
Spostandosi per il paese, é possibile ammirare<br />
testimonianze delle diverse epoche che<br />
hanno fatto la storia di Corchiano. I resti di<br />
tombe e tagli nella roccia, per lo scolo delle<br />
acque e le relative iscrizioni, rimandano al<br />
periodo falisco ed etrusco. A tale proposito,<br />
interessanti sono le necropoli di Musate, con<br />
la Tomba delle maschere e la Tomba del<br />
capo, di Paciano, di Caprarecce, di Grotta<br />
Porciosa, della Madonna delle Grazie di<br />
Sant’Egidio, di Madonna del Soccorso, nelle
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
21<br />
ampo de ’ fiori<br />
vicinanze della quale si può osservare la Via<br />
Amerina, che ricompare anche in altri punti<br />
del territorio di Corchiano. Gran parte dei<br />
numerosi reperti archeologici rinvenuti, molti<br />
vasi dipinti ed ori, sono conservati presso il<br />
Museo di Valle Giulia, a Roma, ed il Museo<br />
Civico di Civita Castellana. Solo il Fescennino,<br />
frammento di un sarcofago risalente al periodo<br />
romano, è custodito nella<br />
Biblioteca Comunale del paese.<br />
Del periodo medievale<br />
sono, invece, i ruderi della<br />
Rocca, definitivamente<br />
demolita, a causa del crollo<br />
di buona parte di essa, nel<br />
1979 ad, eccezione di un<br />
solo torrione, e l’antica fontana<br />
a cannelle, che si<br />
trova in Piazza IV novembre,<br />
restaurata nel 1661 e<br />
caratterizzata dal ripetersi<br />
del giglio, lo stemma dei<br />
Farnese. Corchiano ospita<br />
ben sei chiese. La Chiesa<br />
di San Biagio, in stile<br />
romanico, ad una unica navata, riporta gli<br />
affreschi di Lorenzo ed Antonio da Viterbo<br />
(1564). La Chiesa della Madonna del<br />
Soccorso, del XVI secolo, in uno stile di confine<br />
tra il rinascimentale<br />
ed il<br />
baroccheggiante,<br />
è attribuita a<br />
Giuliano da<br />
Sangallo ed é<br />
provvista di un<br />
campanile a vela.<br />
Sulla navata di<br />
destra, accoglie<br />
la Cappella del<br />
Paradiso, affrescata<br />
da Federico<br />
Zucccari e<br />
allievi della scuola;<br />
ad essa é,<br />
inoltre, annessa una struttura conventuale<br />
appartenuta agli agostiniani e oggi abitazione<br />
privata. La Chiesa di Sant’Egidio, della<br />
seconda metà del ‘500, è impostata su una<br />
sola navata terminante con un’abside semicircolare<br />
su cui è impiantato un campanile a<br />
vela. L’interno, con soffitto a capriate lignee,<br />
presenta le pareti, l’abside ed il presbiterio<br />
affrescati da Bartolomeo Torresani. La<br />
Chiesa di Santa Maria del Rosario, un<br />
tempo collegiata, edificata nel 1400, conserva<br />
all’interno un bel ciborio marmoreo con<br />
bassorilievi. La Chiesa di Sant’Antonio,<br />
piccola e semplice, è stata costruita nel 1428<br />
e conserva vari affreschi tra cui una deposizione.<br />
Infine la Chiesa della Madonna<br />
delle Grazie, di impianto romanico e con un<br />
altare in stile barocco. Nel territorio di<br />
Corchiano, in<br />
località pian<br />
Sant’Angelo,<br />
esiste un’oasi<br />
protetta dal<br />
WWF, nella<br />
quale è<br />
festivi, dal tramonto in poi.<br />
SAPORI TIPICI Corchiano si rifà alla tradizione<br />
dei piatti poveri di tutta la zona: pancotto,<br />
pane immerso in un brodo caldo di<br />
erbe di campo; panzanella, pane bagnato<br />
condito con pomodori rossi, sale ed olio;<br />
scafata, fave con salsicce, pancetta e cotiche<br />
di maiale; fagioli con le cotiche; le<br />
bertolacce, che qui assumono questo caratteristico<br />
nome, ma che in realtà non sono<br />
altro che le tipiche crepès sottilissime, farcite<br />
di formaggio grattugiato, conosciute in<br />
tutta la zona; i ciuci, maccheroni fatti in casa<br />
con acqua e farina, lunghi, rotondi e piuttosto<br />
spessi.<br />
Per quanto riguarda i dolci, anche a<br />
Corchiano sono caratteristici quelli realizzati<br />
con le nocciole: tozzetti e cazzotti. Più<br />
specificatamente locali sono, invece, il faldone,<br />
una crostata ripiena non di marmellata<br />
ma di un impasto di ricotta, uova, zucchero<br />
e aromi di vari agrumi. Un ripieno simile è<br />
utilizzato anche per un altro dolce: i gravioli,<br />
a forma di raviolo ma farciti con questo<br />
particolare ripieno e fritti in olio bollente. Con<br />
un impasto di ceci macinati, addolciti principalmente<br />
con zucchero e liquore, avvolto in<br />
comune pasta sfoglia, sono i ceciaroli, da<br />
friggere anch’essi in olio bollente.<br />
LE CURIOSITA’ Ma lo sapevate che a<br />
Corchiano… I più anziani del pese sono<br />
Pasqua Marconi, nata il 7 Aprile 1909, e<br />
Filomena Campanelli, nata il 19 Dicembre<br />
1909. I nuclei familiari sono 1351. Le coppie<br />
sposate da più anni sono: Daniza Prosperi e<br />
Romolo Fiordelmondo 30.4.1944, Carmela<br />
Ortenzi e Benedetto Pisanelli 28.5.1944,<br />
Maria Cioccolini e Nicola Raganelli 21.9.1944.<br />
possibile osservare numero specie di animali<br />
e piante selvatiche. TRADIZIONI E FESTE<br />
Festa di Sant’Antonio Abate<br />
Festeggiamenti in onore del Santo protettore<br />
degli armenti, con celebrazione liturgica e<br />
benedizione degli animali, il 17 gennaio.<br />
Festa di San Biagio Vescovo Celebrazioni<br />
liturgiche in onore del Santo patrono del<br />
paese, il 3 di febbraio.<br />
Infiorata Un tappeto di fiori colorati, calpestato<br />
dalla statua della Madonna, ricopre le<br />
principali strade del paese, a partire dalle<br />
strette viuzze del centro storico per allargarsi<br />
alle più agevoli vie della zona nuova. Cade<br />
sempre l’ultima domenica del mese di<br />
Maggio, in chiusura del tempo mariano, anziché<br />
in occasione del Corpus Domini.<br />
Estate Corchianese Giochi popolari (tiro<br />
con l’arco, corsa dei rotoloni, corsa con le<br />
pinne, corsa con i sacchi, tiro alla fune, gioco<br />
dei secchi bucati…), che hanno inizio con la<br />
sfilata in costume delle sei contrade del<br />
paese e si concludono con il Palio dei somari.<br />
Ai giochi si alternano serate di musica e<br />
spettacolo per tutti i fine settimana del mese<br />
di luglio. Festa della Madonna delle<br />
Grazie Al pellegrinaggio religioso, che raggiunge<br />
la chiesa dedicata alla Madonna delle<br />
Grazie ed alle relative funzioni religiose, si<br />
affiancano spettacoli musicali e di varietà, tra<br />
il 12 ed il 15 di Settembre. Presepe Vivente<br />
Rappresentazione della natività di Gesù bambino,<br />
tra le più vecchie e suggestive<br />
dellaTuscia, in uno scenario naturale che si<br />
adatta perfettamente alla rievocazione e che<br />
viene ogni anno modificato ed arricchito,<br />
conservando sempre il suo particolare fascino.<br />
Dal 25 dicembre al 6 gennaio, tutti i giorn<br />
i
LE SCELTE PER L’ANNO L<br />
ACCADEMICO 2006/2007 DELLA<br />
SCUOLA DI DANZA HONEY<br />
Come ormai tutti abbiamo ben capito la HONEY DANCE viaggia ad un livello qualitativo ampiamente superiore a tutte quelle<br />
strutture che propongono la danza solo a livello amatoriale. La HONEY DANCE ha dimostrato professionalità amministrativa<br />
e didattica proponendo la danza come arte e cultura e mettendo a disposizione degli allievi artisti di nota fama, con curriculum<br />
degni del più grande rispetto. Nell’anno 2005/2006 ha infatti prodotto veri spettacoli di danza a cui non eravamo certo<br />
abituati.<br />
Per l’anno 2006/2007 ancora una volta ci stupisce con la scelta di non partecipare a manifestazioni che, come di consueto,<br />
si svolgeranno in occasione delle feste Patronali proprio per non confondersi con palestre generiche.<br />
E’ assodato il fatto che, proporre e riproporre saggi già visti, sicuramente porta pubblicità ma è ancor più vero che il ripasso<br />
di vecchie coreografie o il crearne sempre delle nuove porta via tempo importante ed indispensabile allo studio della danza.<br />
La HONEY DANCE quindi, nel rispetto delle famiglie e degli allievi, per l’anno 2006/2007 ha messo a punto un proprio programma<br />
pubblicitario che nulla costa alle famiglie, che nulla toglie alle ore di studio e che aiuterà gli allievi ad approfondire la<br />
conoscenza delle tecniche della danza.<br />
DALLA RIAPERTURA DELLA SCUOLA, PREVISTA PER IL 04 SETTEMBRE 2006, SI SUSSEGUIRANNO QUINDI STAGE GRATUITI<br />
DIMOSTRATIVI DI DANZA MODERNA, DI CONTEMPORARY JAZZ, DI MODERN JAZZ E DI PASSO A DUE CLASSICO E MODERNO<br />
PER TUTTI I LIVELLI (PRINCIPIANTI, INTERMEDIO, AVANZATO) CON INSEGNANTI QUALIFICATI.<br />
INOLTRE LA HONEY FESTEGGIA L’ENTRATA NEL PARTERRE DEGLI INSEGNANTI DI IVAN BOTTARO, BRAVISSIMO E QUALIFI-<br />
CATO PROFESSIONISTA INSEGNANTE DI MODERNO E DI MARA GIAVON, GRANDE PROFESSIONISTA, BALLERINA E COREO-<br />
GRAFA, CHE HA PERFEZIONATO LA SUA TECNICA DI MODERN JAZZ CON LUNGHI ANNI DI STUDIO A BROADWAY.<br />
Calendario stage gratuiti di danza moderna per il mese di settembre con Mara Giavon, Jvan Bottaio, Valentina Lorenzetti,<br />
Alessandro Pustizzi :<br />
05.09.2006 / 06.09.2006 / 07.09.2006 / 08.09.2006 / 12.09.2006 / 13.09.2006 / 14.09.2006 / 15.09.2006<br />
Un’altra grande opportunità ed un nuovo grande servizio offerto dalla Honey dance a tutta la cittadinanza.<br />
E il mese di ottobre cosa ci riserverà?<br />
La segreteria della scuola sarà attiva dal 28 Agosto.<br />
Info: 0761/540380 www.honeydance.com Via G. Carducci 30 Civita Castellana
EVENTI ANNO 2005/2006 SCUOLA DI DANZA HONEY<br />
SPETTACOLI:<br />
SETTEMBRE 2005<br />
Spettacolo in Piazza Matteotti con la<br />
partecipazione di Massimo Adorni e<br />
ballerini Professionisti dell’AID<br />
DICEMBRE 2005<br />
Spettacolo per Telethon con la partecipazione<br />
di Rossella Brescia, Fabrizio<br />
Batoli e ballerini professionisti dell’AID<br />
GIUGNO 2006<br />
Spettacolo in Via Roma “Euterpe e<br />
Tersicore”<br />
In partecipazione con l’accademia di<br />
musica Muzio Clementi<br />
Con orchestra sinfonica dal vivo e coro<br />
dal vivo<br />
Con la partecipazione di Fabrizio<br />
Mainini, Fabrizio Bartoli<br />
E ballerini professionisti dell’AID<br />
GIUGNO 2006<br />
Spettacolo al Palart Fabrica di Roma<br />
Con la partecipazione di ballerini professionisti<br />
dell’AID<br />
STAGE:<br />
SETTEMBRE 2005<br />
stage di Modern Jazz con<br />
Cristina Gangalanti<br />
stage di Hip Hop con<br />
Andrea Iacopini<br />
DICEMBRE 2005<br />
stage di Danza Classica con<br />
Rossella Brescia<br />
stage di Danza Classica con<br />
Zheren Phan<br />
MARZO 2006<br />
Stage di Modern Jazz con<br />
Mara Giavon<br />
Stage di Modern Jazz con<br />
Ivan Bottaio<br />
APRILE 2006<br />
Stage di Modern Jazz con<br />
Ivan Bottaio<br />
LEZIONI di PAS DE DEUX classico e<br />
moderno:<br />
Settembre 2005 / Ottobre 2005/<br />
Dicembre 2005 / Febbraio 2006 /<br />
Marzo 2006<br />
Alla chiusura dell’anno accademico la<br />
scuola di danza Honey ha assegnato<br />
una borsa di studio al più meritevole<br />
degli allievi valida per lo studio della<br />
danza classica e il Pas de Deux<br />
Ha assegnato 26 premi-danza di cui<br />
tre validi per lo studio del Pas de Duex<br />
nell’anno 2006/2007 e ventitre validi<br />
per lezioni di approfondimento della<br />
tecnica classica presso l’AID<br />
Il 21 Giugno in presenza di una commissione<br />
composta da insegnanti<br />
interni e da Fara Greco, docente<br />
dell’Accademia Nazionale di danza, si<br />
sono svolti gli esami di danza classica<br />
per il secondo, terzo e quarto corso .<br />
Per il mese di Settembre 2006<br />
la scuola di danza Honey Dance propone lezioni<br />
gratuite dimostrative di DANZA MODERNA<br />
per tutti i livelli di preparazione<br />
(principianti - intermedio - avanzato)<br />
con<br />
IVAN BOTTARO<br />
e<br />
VALENTINA LORENZETTI<br />
Calendario stage gratuiti:<br />
IVAN<br />
BOTTARO:<br />
5 Settembre<br />
6 Settembre<br />
8 Settembre<br />
13 Settembre<br />
15 Settembre<br />
VALENTINA<br />
LORENZETTI:<br />
5 Settembre<br />
7 Settembre<br />
12 Settembre<br />
14 Settembre
24<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
di Maria Cristina Caponi<br />
EYES WIDE SHUT<br />
Eyes wide shut, Usa,<br />
1999. Regia: Stanley<br />
Kubrick; interpreti: Tom<br />
Cruise, Nicole Kidman,<br />
Sydney Pollack, Julienne<br />
Davis, Marie Richardson,<br />
Rade Serbedzija, Leelee<br />
Sobieski; sceneggiatura: Stanley Kubrick,<br />
Frederic Raphael; <strong>foto</strong>grafia: Larry Smith;<br />
distribuzione: Warner; durata: 2 ore e 38<br />
minuti.<br />
In occasione del settantottesimo anniversario<br />
dalla nascita del discusso autore di<br />
“Arancia Meccanica”, è doveroso rendergli<br />
un sentito omaggio, analizzando un’opera<br />
che è stata definita il suo testamento spirituale.<br />
Infatti, “Eyes wide shut” adempie<br />
perfettamente al ruolo d’ultima pietra miliare<br />
nella cinematografia dell’acclamato regista<br />
Stanley Kubrik. Il lungometraggio, interpretato<br />
da un’algida e conturbante Nicole<br />
Kidman e da un Tom Cruise in pieno possesso<br />
delle sue doti attoriali, è liberamente<br />
ispirato al romanzo “Doppio sogno”, scaturito<br />
dalla mente del drammaturgo austriaco<br />
Arthur Schnitzler. È difficile poter inserire<br />
questa pellicola all’interno di un ben preciso<br />
genere, poiché lo spettatore, coinvolto dal<br />
flusso narrativo, si lascia scivolare in un<br />
viaggio psicossessuale, che in seguito devia<br />
in un inquietante thriller. In tal modo, ciò<br />
che all’inizio appare simile ad un<br />
Kammerspiele, per le venature da dramma<br />
borghese incentrato su vicende sentimentali<br />
e crisi matrimoniali, diviene una storia<br />
ricca di suspence. In una livida New York<br />
dai colori intensi, si fa strada il dramma del<br />
Dt William Harford, il quale intraprende un<br />
viaggio che lo condurrà ad una graduale<br />
discesa agli inferi, dopo la fatale rivelazione<br />
di sua moglie Alicia. Il protagonista si aggira<br />
in un’atmosfera onirica con il desiderio di<br />
divenire agente dell’azione, ma inevitabilmente<br />
è un soggetto passivo di sguardo.<br />
Egli si deve accontentare di registrare nella<br />
mente il campionario di personaggi e d’alterne<br />
vicende che sfilano davanti ai suoi<br />
sbalorditi occhi.<br />
Ciò lo si può notare nella sequenza, passata<br />
alla storia, con il nome di scena dell’orgia.<br />
Bill Harford, colpito dalla lussuria che<br />
trasuda da quei nudi femminili, impreziositi<br />
dall’incognita di una maschera neutra,<br />
tende a protrarsi verso quegli esseri, così<br />
simili a manichini, che mimano scene sessuali.<br />
Ma solo il suo pensiero potrà posarsi<br />
su quelle carni, infatti, dovrà abbandonare<br />
ogni proposito; una volta scoperto dall’affollata<br />
enclave d’uomini<br />
in maschera diverrà un<br />
oggetto passivo di<br />
sguardo, bersaglio delle<br />
bieche occhiate dei partecipanti<br />
al rito da poco<br />
officiato. Il suo essere<br />
passivo è ben evidenziato<br />
anche in altri episodi<br />
che costellano il<br />
film: infatti, egli diviene<br />
dapprima una valvola di<br />
salvezza su cui Marion<br />
si getta, sotto shock per<br />
la recente perdita del<br />
padre, ma successivamente<br />
viene anche<br />
abbordato da una giovane<br />
prostituta all’angolo<br />
della strada. In<br />
entrambi i casi, il destino<br />
gioca in modo che<br />
non scatti la scintilla della passione e tutto<br />
scivoli in una bolla di sapone.<br />
All’inettitudine dell’uomo corrisponde l’aggressività<br />
repressa della sua patner: è lei<br />
che manovra i fili nel rapporto di coppia.<br />
Tutto il dramma di Harford nasce dal lungo<br />
monologo della moglie, che in preda ai fumi<br />
della droga, rivela al compagno la sua fantastica,<br />
e mai realizzata, evasione con un<br />
affascinante ufficiale della marina. Gli schemi<br />
mentali su cui il dottore aveva impostato<br />
la sua vita incominciano a crollare, s’infrangono<br />
nell’amara consapevolezza di trovarsi<br />
al suo fianco una donna che credeva<br />
di conoscere, ma la cui personalità è ancora<br />
avvolta in un velo d’ineffabilità. Alicia,<br />
come nella novella il magnetizzatore di<br />
Hoffman, è talmente attratta dalla visione di<br />
questo militare da inseguire la sua silhouette<br />
anche nel campo dei sogni, dove ad<br />
emergere prepotentemente è l’inconscio; in<br />
questo territorio della psiche, simile al<br />
limbo, è impossibile ingannare i propri desideri.<br />
Perciò, la sua unica soluzione è tentare<br />
di rimuovere il fuoco della passione confessando<br />
l’incubo, frutto di una piacevole<br />
nevrosi, al marito. Del resto, si potrebbe<br />
tracciare un parallelo fra il sogno descritto<br />
da Alicia e la sequenza dell’orgia, raccontata<br />
come un sogno. Infatti, questa scena è<br />
priva di nessi logici, da attuare con pragmatica<br />
razionalità, si può soltanto procedere<br />
impostando la vicenda con le regole che<br />
fungono da struttura alle visioni orfiche.<br />
Ogni domanda che lo spettatore si potrebbe<br />
porre, è priva di una risposta: chi è la<br />
donna salvifica?E come ha fatto a riconoscere<br />
l’intruso? E l’identità dell’uomo che<br />
dall’alto osserva il dottore? In questi quesiti,<br />
Kubrick ha cercato di tradurre in immagini<br />
l’ambiguità che alberga nel testo originale<br />
di Schnitzler. Inoltre, il cineasta ricorre<br />
anche ad intricare maggiormente la trama,<br />
aggiungendovi il dialogo fintamente esplicativo<br />
tra il magnate Ziegler e Bill, il quale<br />
incredulo finge di credervi per porre fine ai<br />
dubbi che attanagliano la sua mente.<br />
Kubrick è di nuovo agli altari della gloria,<br />
meritatamente, per aver realizzato un’opera<br />
intensa servendosi di carrellate leggere,<br />
immagini sorprendenti, colori intensi, con<br />
prevalenza di toni caldi per le scene più<br />
esplicitamente erotiche e soprattutto un<br />
ritmo controllato.
26<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Come eravamo<br />
In campeggio con Don Giuseppe<br />
di<br />
Alessandro Soli<br />
Se con Don Checchino<br />
avevamo scoperto la<br />
montagna, con Don<br />
Giuseppe Bodini, allora<br />
parroco di San Lorenzo<br />
qui a Civita Castellana,<br />
noi giovani di allora,<br />
avevamo scoperto l’oratorio.<br />
Che uomo Don<br />
Giuseppe, una vita intera<br />
passata per i ragazzi,<br />
per il loro tempo libero, per la loro formazione<br />
fisica e spirituale, sempre pieno di<br />
debiti, accumulati per far decollare quella<br />
parrocchia appena costruita, e sempre<br />
disponibile a renderci felici anche durante<br />
le vacanze.<br />
Tra i vari movimenti cattolici, riuscì con<br />
successo ad allestire varie squadriglie di<br />
scouts, coadiuvate anche dai “lupetti”, e<br />
ad organizzare campeggi estivi, che ci<br />
fecero gustare il vivere all’aria aperta e<br />
l’arte di arrangiarsi per la sopravvivenza.<br />
Io facevo parte della squadriglia delle<br />
VOLPI (che vedete nella <strong>foto</strong>) il cui motto<br />
era “toujour be prepared” (essere sempre<br />
pronti) e dopo i campeggi effettuati prima<br />
sul Terminillo, a Vallonina e Pian de’ Rosci,<br />
Don Giuseppe ci portò alla scoperta del<br />
Parco Nazionale d’Abbruzzo. Eravamo<br />
esattamente a Val Fondillo, vicino Opi,<br />
sotto alla Camosciara, in una zona allora<br />
incontaminata, erano appunto gli anni ’60<br />
Don Giuseppe Bodini<br />
1932 - 1992<br />
Anni ‘60 - Scout squadriglia VOLPI<br />
da sx Ermanno Santini, Luciano Caregnato, Pietro Angeletti, Alessandro Soli<br />
ed era la prima volta che noi scouts vedevamo<br />
quei panorami da cartolina. Tutti<br />
sotto due tende militari che il buon parroco<br />
aveva rimediato grazie a conoscenze di<br />
circostanza, in brandine anch’esse militari,<br />
tutti ammucchiati stretti in vecchie coperte<br />
(i sacchi a pelo non sapevamo cosa fossero),<br />
vivevamo l’emozione dei rumori notturni:<br />
qualche ululato lontano, il lugubre<br />
verso del gufo o della civetta, insomma ci<br />
rendevamo conto che anche noi stavamo<br />
vivendo un’avventura particolare, che mai<br />
più avremmo dimenticato.<br />
Che bello al mattino lavarsi lungo il torrente<br />
con la sua acqua gelida, che bevevamo<br />
a due mani, intagliare i rami degli alberi,<br />
fare in pratica i nodi di corda che avevamo<br />
imparato in teoria e provarne la loro tenuta.<br />
Trasmettere certe sensazioni non è<br />
facile, ma torno a ripetere che, forse<br />
descrivendole dettagliatamente, si può<br />
raggiungere lo scopo primario dei miei<br />
articoli: quello di tramandarle così com’erano<br />
alle nuove generazioni “in tutt’altre<br />
faccende affaccendate”.<br />
Pescasseroli, col suo museo del Parco, con<br />
le sue aquile, i lupi, gli orsi e altri animali<br />
imbalsamati e impagliati, testimonianze<br />
senza tempo di una natura che va, man<br />
mano, scomparendo. Noi che guardavamo<br />
tra le vetrine, imbambolati davanti alla<br />
vipera, inconfondibile nella sua testa triangolare,<br />
stupiti davanti al grazioso scoiattolo.<br />
Poi tornati al campo, cercavamo di mettere<br />
in pratica tutte le nozioni scoutistiche<br />
che avevamo appreso in aula. C’era uno<br />
spirito di collaborazione, un’ amicizia incredibile,<br />
eravamo un gruppo omogeneo, ma<br />
soprattutto eravamo felici, felici di stare lì<br />
con le risate e le battute argute di Don<br />
Giuseppe.<br />
Voglio ricordare a proposito un opuscolo<br />
che i suoi parrocchiani pubblicarono dopo<br />
la sua morte avvenuta il 7 Aprile 1992,<br />
intitolato “Il carisma dell’allegria”, perché<br />
appunto Don Giuseppe era l’allegria personificata,<br />
quell’allegria che ti dà il digiuno<br />
forzato, o la preoccupazione del domani,<br />
quando vorresti fare mille cose, ma non<br />
hai i mezzi per farle. E allora come ha fatto<br />
Don Giuseppe a fare quello che ha fatto?<br />
Scouts, squadra di Pallavolo, tornei di calcio,<br />
schola cantorum, presepi artistici,<br />
commedie, recite etc.etc., la risposta sta<br />
nell’ultima frase dell’opuscolo di cui sopra<br />
“ho lavorato in parrocchia sempre e soltanto<br />
per LUI”.<br />
Sì, perché questo sacerdote ha acceso<br />
nella nostra storia una scintilla dell’Amore<br />
di Dio.
28<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
KARATE<br />
SHOTOKAN<br />
Corsi per:<br />
Bambini dai 5 ai 7 anni<br />
Propedeutici al Karate e di<br />
preparazione a tutti gli altri sport<br />
Ragazzi dagli 8 ai 12 anni<br />
Programma tecnico differenziato per<br />
ampliare la conoscenza specifica del<br />
Karate<br />
Ragazzi e Adulti agonisti<br />
Programma d’allenamento specifico<br />
atto ad affrontare i vari livelli di<br />
competizioni (regionali, nazionali ed<br />
internazionali)<br />
Ragazzi e Adulti amatori<br />
Studiato per persone dai 15 ai 60<br />
anni che vogliono coltivare il fisico<br />
senza<br />
trascurare l’importante apporto della<br />
mente attraverso lo studio del karate<br />
tradizionale<br />
KRAV MAGA<br />
sistema di autodifesa<br />
CARDIO KICK BOXING<br />
sferra colpi provenienti dal monto delle arti<br />
marziali a tempo di musica con l’ausilio<br />
di colpitori<br />
TAI CHI CHUAN<br />
La ricerca del corpo e del benessere<br />
attraverso il movimento del corpo<br />
e del respiro<br />
KICK BOXING<br />
BALLI<br />
LATINO AMERICANI<br />
Salsa cubana e portoricana<br />
Bachata - Merengue<br />
Rueda de Casino<br />
TOTAL BODY<br />
Corso di ginnastica studiato<br />
per tutte le età<br />
JUDO<br />
YOGA<br />
Raggiungimento perfetto<br />
dell’equilibrio corpo e mente,<br />
tecniche di meditazione<br />
antistress e antidepressivo<br />
MASSAGGIO<br />
SHIATZU<br />
SETTEMBRE 2006 apertura corsi<br />
Via dello Scasato 24/26 - Civita Castellana<br />
Info: 0761.518132 - 338.1749194<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 29<br />
CIVITONICI ILLUSTRI<br />
LE MAESTRE PIE VENERINI<br />
di Enea Cisbani<br />
formella in ceramica ispirata ad un episodio della<br />
vita della Beata Rosa Venerini<br />
Nel centro storico di Civita Castellana, alla<br />
confluenza delle vie Panico e di Porta<br />
Lanciana, abbandonato e degradato dal<br />
tempo, si erge in tutta la sua bellezza di<br />
forme e linee architettoniche tardo barocche,<br />
Palazzo Stefani-Lepori, che fino al<br />
1988 ha ospitato il Collegio e la Scuola<br />
delle Maestre Pie Venerini, importante<br />
nonchè vitale istituzione culturale e religiosa<br />
cittadina, che nel corso di tre secoli di<br />
vita ha contribuito all’educazione e formazione<br />
di intere generazioni di civitonici.<br />
Il 9 Febbraio 1656, nella cittadina medioevale<br />
di Viterbo, regnante il Pontefice<br />
Alessandro VII e Vescovo di Viterbo il<br />
Cardinale Francesco Maria Brancaccio,<br />
nasce ROSA VENERINI, fondatrice<br />
dell’Ordine delle Maestre Pie Venerini, terzogenita<br />
del Dottore Goffredo e Marzia<br />
Zampighetti.<br />
Nel 1676, entra nel monastero di Santa<br />
Caterina in Viterbo, dell’Ordine<br />
Domenicano, ma dopo alcuni mesi di permanenza<br />
deve subito uscirne per l’improvvisa<br />
morte del padre e del fratello maggiore.<br />
Nel 1682, entra nel collegio dei Padri<br />
Gesuiti di Viterbo, importante centro religioso,<br />
dove ha modo di poter evidenziare<br />
le sue notevoli doti culturali ed organizzative<br />
nell’istruzione dell’infanzia abbandonata,<br />
assai numerosa nella città di Viterbo<br />
come in tutti i centri della Tuscia.<br />
Nel 1686, Artemisia Mansanti Brugiotti,<br />
appartenente ad una delle più importanti<br />
famiglie Viterbesi, dona a Rosa Venerini un<br />
palazzo nel centro di Viterbo, dove la giovane<br />
appartenente alla Compagnia di<br />
Gesù allestisce la prima scuola per l’infanzia<br />
abbandonata, modello e origine delle<br />
numerose scuole fondate in tutti i centri<br />
del viterbese.<br />
Nonostante alcune resistenze e diffidenze<br />
iniziali, il modello scolastico inaugurato da<br />
Rosa Venerini, riscuote ovunque successi e<br />
ampi consensi, sia dalle autorità religiose<br />
che dalle popolazioni dove sorgono le stesse<br />
scuole.<br />
Verso la fine del ‘600, le condizioni di vita<br />
nelle città sono alquanto incerte e precarie:<br />
estesa mortalità infantile, orfani, precarie<br />
condizioni igieniche e cibo insufficiente.<br />
In questo ambiente fortemente degradato<br />
si inserisce, dunque, l’azione rinnovatrice<br />
di Rosa Venerini.<br />
Tra il 1699 e il 1713, costituisce l’Ordine<br />
delle Maestre Pie Venerini appartente alla<br />
Compagnia di Gesù e fonda numerose<br />
scuole: Bagnaia, Oriolo, Bolsena, Vetralla,<br />
Vitorchiano, Soriano, Blera, Ronciglione,<br />
Veiano, Capranica, Bomarzo, Carbognano<br />
e nel 1711, Civita Castellana.<br />
A Civita Castellana un nobile cittadino, il<br />
Marchese Lepori, dona all’ordine il Palazzo<br />
di via Panico, dove la scuola rimarrà fino al<br />
1986.<br />
Su tre livelli, al piano terra dell’edificio<br />
erano posti i magazzini e le cucine; al<br />
primo piano il refettorio, la Cappella per le<br />
funzioni religiose, la grande aula con il teatrino<br />
per la scuola dell’infanzia e le aule<br />
delle scuole di taglio e cucito; al secondo<br />
piano, gli alloggi delle religiose e le camere<br />
per i bambini abbandonati.<br />
Un collegio che resiste a varie vicissitudini:<br />
nel 1776 la soppressione dell’Ordine dei<br />
Gesuiti a cui le Maestre Pie Venerini appartengono,<br />
porta ad una parziale chiusura<br />
della scuola, ma che continua ad operare<br />
sotto un’altra denominazione.<br />
Nel 1805 viene soppressa dai Francesi e,<br />
nel 1849, dalle Autorità della Repubblica<br />
Beata Rosa Venerini<br />
Romana.<br />
Nel 1870, con la proclamazione dello Stato<br />
Italiano, continua ad operare e a formare i<br />
giovani cittadini di Civita Castellana e il<br />
convento e la scuola non vengono espropriati<br />
dal Demanio Pubblico, come avviene<br />
per altre proprietà religiose presenti nel<br />
nostro centro.<br />
Nel 1930, consolida la sua funzione di ricovero<br />
e cura di bambini e ragazzi appartenenti<br />
a famiglie disagiate.<br />
Peculiarità che mantiene negli anni successivi<br />
alla fine della Seconda Guerra<br />
Mondiale.<br />
Nel 1986, sotto il Vescovo Mons. Marcello<br />
Rosina, il collegio, per mutate esigenze<br />
tecniche e religiose, cessa di esistere.<br />
Senza clamore, con estremo riserbo, le<br />
Maestre Pie Venerini lasciano Civita<br />
Castellana.<br />
Per il Palazzo, che dal 1711 al 1986 è stato<br />
un centro fiorente di vita e cultura, inizia<br />
un lungo e inarrestabile declino, sempre al<br />
centro di varie ipotesi di recupero: nel<br />
1988 casa protetta per gli anziani e, nel<br />
1999, centro universitario.<br />
Nel 2001, viene rifatta la copertura lignea,<br />
ma lo stato di abbandono attuale è sempre<br />
più forte, per un autentico capolavoro<br />
dell’architettura civile di Civita Castellana.
La redazione di <strong>Campo</strong> de’<br />
Tanti Auguri a Bruno e<br />
Anna Brunelli che il<br />
4 Settembre hanno festeggiato<br />
il loro 63° anniversario<br />
di matrimonio, dai figli,<br />
nipoti e pronipoti.<br />
Il 5 Settembre hanno festeggiato,<br />
con gioia, l’anniversario delle loro<br />
nozze Marilena e Elio di Gaeta. Tanti<br />
auguri dai figli Vincenzo e Massimo,<br />
la nonna Elisa,<br />
Cristina e Antonella.<br />
Tantissimi auguri di Buon<br />
Compleanno a Cristina Caponi<br />
che compie 22 anni il 28<br />
Settembre da papà Fabrizio,<br />
mamma Ida e dal fidanzato<br />
Massimo.<br />
Buon Compleanno a Chiara Fantini di<br />
Corchiano<br />
che il 5 Agosto ha compiuto<br />
1 anno. Tanti Auguri da mamma,<br />
papà, il fratellino e tutti i parenti e amici.<br />
Buon Compleanno a<br />
Giulia Scarlaccini che il<br />
20 Settembre compirà 2 anni.<br />
Tanti auguri da mamma, papà,<br />
i fratelli e le nonne.<br />
Tantissimi auguri di<br />
Buon Compleanno a<br />
Patrizia Profili che<br />
compie 30 anni il<br />
12 Settembre,<br />
da Cristina e Claudio<br />
Tantissimi auguri di<br />
Buon Compleanno a<br />
Daniela e Luca di<br />
Corchiano dal figlio<br />
Cristian, da Mariantonia<br />
e Luigi.<br />
Emanuele Pirottina e Paola Pellegrini<br />
si sono uniti in matrimonio il giorno<br />
31 Luglio, nella chiesa cattedrale di<br />
Civita Castellana. Agli sposi gli auguri<br />
di felice vita insieme da mamma,<br />
papà, Serena, parenti ed amici.<br />
Tantissimi auguri<br />
di Buon<br />
Compleanno a<br />
Antonio Foglietta<br />
che compie gli<br />
anni il 25<br />
Settembre dalla<br />
nonna, i genitori<br />
e gli zii<br />
Tantissimi auguri di<br />
Buon Compleanno a<br />
Giorgio Dei<br />
di Castel Sant’Elia, che<br />
compie 2 anni il<br />
14 Settembre,<br />
da mamma, papà,<br />
i nonni, gli zii e la<br />
cuginetta Maila.
fiori si associa agli auguri<br />
Buon compleanno a<br />
Federico e Fabio che<br />
hanno compiuto gli anni<br />
rispettivamente il 26<br />
Agosto e il 2 Settembre,<br />
da parte di zia Caterina,<br />
zia Michy e zio Cla.<br />
Il 14 Settembre<br />
festeggerete il vostro<br />
3° anno di matrimonio.<br />
Auguri a Vasco e Elenia<br />
e al piccolo Andrea da<br />
Marco e Stefania. Buon<br />
Anniversario.<br />
Tantissimi auguri a<br />
Vincenzo Pirro di<br />
Gaeta che ha<br />
compiuto 33 anni il<br />
3 Settembre da<br />
papà Elio, la mamma<br />
Marilena, la nonna<br />
Elisa, la fidanzata<br />
Antonella, Massimo<br />
e Cristina.<br />
Il 28 Luglio è venuto<br />
al mondo, circondato<br />
d’affetto, Lorenzo<br />
Di Bartolo. I più<br />
sentiti auguri alla<br />
mamma Guendalina,<br />
al papà Gaetano e al<br />
fratellino Rocco e<br />
soprattutto al piccolo<br />
Lorenzo, da parte<br />
di Cristina, Ida, Fabrizio e Massimo.<br />
Tantissimi auguri di<br />
Buon Compleanno a<br />
Claudio Profili, che il 23<br />
Settembre compie 25<br />
anni, dalla fidanzata<br />
Cristina<br />
100 di questi giorni a<br />
nonna Elisa di Gaeta<br />
che il 20 Agosto ha<br />
compiuto 86 anni.<br />
Tanti auguri dai nipoti<br />
Massimo e Vincenzo,<br />
Elio, Marilena,<br />
Cristina e Antonella.<br />
Il 30 Luglio hanno<br />
festeggiato 60 anni di<br />
matrimonio Irmo Soli e<br />
Oralda Stefanini, genitori<br />
del nostro collaboratore<br />
Alessandro.<br />
Auguri per queste nozze<br />
di diamante dai figli,<br />
nipoti e<br />
pronipoti.<br />
A Stefano Perelli<br />
che il 14 Settembre<br />
compie il suo primo<br />
anno di vita.<br />
Tanti auguri dai<br />
genitori, i nonni,<br />
zio Miro e zia Vale<br />
Buon Compleanno a Michele<br />
Bonamin che il 28<br />
Settembre compie 8 anni.<br />
Auguri da mamma, papà,<br />
Sonia, Giancarlo e Aldo.<br />
Tantissimi<br />
auguri di<br />
Buon<br />
Compleanno<br />
a Fabrizio<br />
Caponi che<br />
ha compiuto<br />
55 anni il 28<br />
Agosto,<br />
dalla figlia<br />
Maria<br />
Cristina, la<br />
moglie Ida e<br />
da Massimo.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
La Chiesa di San Giorgio a Civita Castellana<br />
(sec. XIII - 1914)<br />
del Prof. Arch. Enea Cisbani<br />
La Chiesa di San Giorgio, è situata nella zona sud-est del pianoro tufaceo su cui sorge l’abitato antico di Civita Castellana, nella<br />
immediata vicinanza di insediamenti religiosi del periodo Etrusco-Falisco come il Tempio di Giunone e in un’area che ha conservato<br />
notevoli e consistenti tracce dell’ età medioevale, come la vicina Chiesa di Santa Maria del Carmine.<br />
L’epoca di costruzione risale agli inizi del XIII secolo come attesta un antico documento archiviale del 5 Maggio 1244, relativo alla<br />
donazione di alcuni beni della Basilica di San Lorenzo in Roma.<br />
Le vicine chiese di Sant’Antonio in Via dello Scasato, Santa Maria del Vinciolino e Santa Maria del Carmine in Via Ferretti, legano<br />
la Chiesa di San Giorgio ad una realtà urbana fortemente condizionata sia dalle strade di accesso allo sperone tufaceo che dalle<br />
porte stesse di entrata come Porta Lanciana.<br />
La stessa Porta Lanciana permetteva, dunque, di raggiungere dalla città la zona orientale del territorio comunale.<br />
La Chiesa di San Giorgio, in origine, era posta appena fuori il centro abitato antico assumendo il carattere di “Ecclesia Ruralis”, che<br />
conserverà nei secoli successivi. Tra la fine del sec. XV e gli inizi del sec. XVI, l’area sulla quale sorge la chiesa è interessata da<br />
notevoli interventi edilizi ed urbanistici che muteranno profondamente la conformazione del quartiere e la stessa viabilità restituendo<br />
alla zona una nuova dimensione architettonica profondamente diversa da quella originaria prettamente medioevale.<br />
L’originaria struttura architettonica medioevale era caratterizzata dalla conformazione a salienti, dalle tre navate interne e dal campanile<br />
con accesso interno nella navata sinistra.<br />
La struttura geometrica e proporzionale della chiesa vede l’utilizzo del modulo quadrato come elemento base per la definizione<br />
metrica delle navate e in alzato per la definizione dell’altezza del campanile.<br />
La Chiesa di San Giorgio, tuttavia, continuò nei secoli ad essere una realtà religiosa di media importanza, utilizzata in determinate<br />
ricorrenze e risultando affidata ad un solo Presbitero.<br />
All’interno, nella navata centrale e sull’abside, era collocato l’altare di San Giorgio e la stessa reliquia conservata nella chiesa<br />
Cattedrale di Santa Maria Maggiore, veniva trasportata con una solenne processione nella chiesa omonima in occasione della festività<br />
del Santo, dove restava per tutta la durata delle celebrazioni religiose.<br />
La manutenzione e la cura della chiesa era affidata alla compagnia di “Santa Croce”, che vi officiava la messa domenicale.<br />
Altresì, la chiesa era officiata nelle festività dei Santi Biagio, Egidio e Stefano, dei quali esisteva un altare a loro dedicato posto<br />
all’interno della stessa.<br />
Nel 1697 la Chiesa viene arricchita di un baldacchino ligneo in corrispondenza dell’altare maggiore e viene posizionato un armadio<br />
nella navata sinistra che serviva come sacrestia e per conservare i paramenti ecclesiastici.<br />
L’esterno della chiesa era infestato da rovi e cespugli e tenuto dai confinanti in pessime condizioni, tanto da crearne notevoli problemi<br />
strutturali alle pareti e lo stesso Vescovo intervenne invitando i confinanti stessi ad una maggiore cura e fissando in 25 scudi<br />
l’eventuale multa.<br />
Alla fine del sec. XVII, nell’anno 1699, l’edificio si presentava in condizioni non eccellenti e il Vescovo Aleotti ordina il restauro della<br />
struttura religiosa che subisce drastici cambiamenti tipologici, come l’eliminazione dell’originaria conformazione a salienti, sul<br />
modello di Santa Maria del Carmine, per realizzare l’attuale confomazione a capanna, notevolmente più bassa e meno incisiva architettonicamente.<br />
Vengono lasciati inalterati il campanile e le tre navate interne.<br />
La porta d’ingresso non era provvista dell’iscrizione del Santo e il Vescovo Ascanio Blasi nel 1710 ordina di provvedere a tale inconveniente.<br />
Nel 1833 la chiesa venne posta sotto la giurisdizione della cattedrale e non risultava in buone condizioni in quanto durante il periodo<br />
della dominazione Napoleonica era stata ridotta ad una stalla e al casermaggio della truppa.<br />
Nel 1828 viene restaurata e riportata all’uso originario.<br />
Nel 1898 la Chiesa di San Giorgio viene definitivamente abbandonata in quanto già da molti anni non veniva più utilizzata per le<br />
ricorrenze religiose. Il 23 Novembre 1914 il comune di Civita Castellana autorizza l’utilizzo di due navate della chiesa per ospitare<br />
i corsi della “Regia Scuola Professionale per l’Arte Ceramica”.<br />
Nel 1915, Il consiglio di amministrazione della scuola nelle persone degli avvocati Ulderico Midossi e Bruno Flamini, richiede di adibire<br />
i locali restanti della chiesa per attività didattiche, dopo i necessari interventi di restauro.<br />
I lavori dovettero essere abbandonati a causa degli eventi bellici e ripresi nel 1919.<br />
Attualmente risulta inglobata nelle strutture architettoniche dell’Istituto Midossi.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />
NATI<br />
a Civita Castellana<br />
08.06<br />
Federica Oddi<br />
10.06<br />
Simone Palamides<br />
10.06<br />
Alberto Rossi<br />
15.06<br />
Federica Nelli<br />
17.06<br />
Gianluca Vacca<br />
19.06<br />
Alessio Sciarrini<br />
21.06<br />
Filippo Capozzucchi<br />
22.06<br />
Chiara De Santis<br />
26.06<br />
Allegra Mancini<br />
27.06<br />
Francesco Lutri<br />
28.07<br />
Angelica Coracci<br />
29.06<br />
Leonardo Masserotti Benvenuti<br />
30.06<br />
Lorenzo Pompei<br />
02.07<br />
Davide Marian Alesse<br />
05.07<br />
Andrea Pistola<br />
05.07<br />
Simone Santoro<br />
18.07<br />
Angelo Marrati<br />
18.07<br />
Marco Bonazzoli<br />
29.07<br />
Lorenzo Paul Boljlete<br />
02.08<br />
Gabriele Nonni<br />
04.08<br />
Luca Egidi<br />
04.08<br />
Riccardo Francioli<br />
07.08<br />
Alberto Ene<br />
07.08<br />
Elena Maria Dabes<br />
08.08<br />
Iulia Elena Taru<br />
09.08<br />
Riccardo Rotaru<br />
16.08<br />
Roberto Moretti<br />
19.08<br />
Daniele Spagnolo<br />
19.08<br />
Beatrice Casaluce<br />
24.08<br />
Matteo Filippi<br />
27.08<br />
Giulio Frinco<br />
27.08<br />
Maria Michelle Montoresi<br />
27.08<br />
Eduard Steven Pincay Gorozabel<br />
MATRIMONI<br />
a Civita Castellana<br />
10.06<br />
Silvia Branca / Massimo Sfascia<br />
10.06<br />
Massimiliano Coracci / Francesca Liberali<br />
10.06<br />
Antonella Manili / Maurizio Papa<br />
11.06<br />
Moira Corciulo / Felice Pasquali<br />
18.06<br />
Roberto D’Antoni / Gloria Sanna<br />
24.06<br />
Giacoma De Florio / Pietro Morelli<br />
01.07<br />
Roberto Bellizzi / Monika Marlowicz<br />
01.07<br />
Roberta Gelati / Piccinini Massimiliano<br />
08.07<br />
Stefania De Giorgi / Alessio Olivieri<br />
08.07<br />
Letizia Abballe / Daniel Gulino<br />
08.07<br />
Valentina Corazza / Alessio De Angelis<br />
08.07<br />
Daniele Coracci / Alessia Prudenzi<br />
08.07<br />
Maurizio Pinti / Laura Rossi<br />
10.07<br />
Raffaele Romano / Rosa Fumo<br />
15.07<br />
Stefano Biccheri / Orietta Puzzello<br />
15.07<br />
Emanuela Valentini / Roberto Merlini<br />
15.07<br />
Alessia Nicolai / Marco Paduano<br />
16.07<br />
Silvia Della Porta / Stefano Falasca<br />
22.07<br />
Francesca Albertini / Valentino Fantera<br />
22.07<br />
Stefano Carrisi / Michela Marchetti<br />
22.07<br />
Francesco Panico / Gloria Testa<br />
29.07<br />
Angela De Masi / Stefano Spolverini<br />
29.07<br />
Michela Fiori / Emanuele Laurenti<br />
29.07<br />
Mirko Marini / Giorgia Nardi<br />
05.08<br />
Massimo Valeri / Eleonora Melissano<br />
05.08<br />
Paolo Vaselli / Arianna Ciavattini<br />
06.08<br />
Fausto Carones / Stefania Ragazzini<br />
18.08<br />
Massimo Di Benedetto / Sabrina Carosi<br />
24.08<br />
Stefania Fundarò / Antonio Orlando<br />
31.07<br />
Paola Pellegrini / Emanuele Pirrottina<br />
MORTI<br />
a Civita Castellana<br />
10.06<br />
Maurizio Gavazzi<br />
13.06<br />
Attilio Cecchini<br />
17.06<br />
Mario Martelletti<br />
19.06<br />
Albertina Cavalieri<br />
20.06<br />
Giuseppina Moretti<br />
Emanuele Colletti<br />
27.06<br />
Maria Carmine Del Papa<br />
29.06<br />
Anna Casadidio<br />
30.06<br />
Maria Giuseppina Proietti<br />
01.07<br />
Vincenzo Pieralisi<br />
03.07<br />
Costanza Sansonetti<br />
04.07<br />
Enrico Brivio<br />
08.07<br />
Luigia Conti<br />
09.07<br />
Anna De Rubeis<br />
Giovanni Mattioli<br />
Rodolfo Profili<br />
Pietro Rossi<br />
11.07<br />
Alfonso Marinozzi<br />
12.07<br />
Ettore Tuia<br />
16.07<br />
Serafina Cesarini<br />
18.07<br />
Luigi Iencinella<br />
20.07<br />
Antonio Frate<br />
Fausta De Iulis<br />
22.07<br />
Mirella Casadidio<br />
25.07<br />
Bernardino Del Signore<br />
01.08<br />
Giulia Santini<br />
02.08<br />
Edvige Broglia<br />
03.08<br />
Vanda Belloni<br />
05.08<br />
Elvira Pigliacelli<br />
Anacleto Marchini<br />
12.08<br />
Ermo Ottavianelli<br />
17.08<br />
Ione Parroccini<br />
Clara Corella<br />
19.08<br />
Licia Miccini<br />
22.08<br />
Valerio Scorcella<br />
24.08<br />
Marcello Spaccasassi
36<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Una “Fabrica” di ricordi<br />
La vecchia sorgente di Peccio<br />
Attuale fonte dell’acqua di Peccio<br />
Luogo, poco più avanti dell’attuale fonte, dove era situata<br />
l’acqua sorgiva, con il ponte della ferrovia.<br />
di Sandro Anselmi<br />
Fabrica di Roma<br />
è ricca di sorgenti<br />
d’acqua, tanto<br />
da venderla anche<br />
ad altri<br />
paesi, come ad<br />
esempio Magliano<br />
Sabina e così,<br />
nomi come<br />
Lullurullù, Salvani,<br />
Selva, Acquaforte,<br />
Gricciano,<br />
Peccio, sono familiari<br />
ai suoi<br />
abitanti che magari per una volta, in gioventù,<br />
vi hanno fatto una scampagnata per mangiare<br />
una fresca “panzanella” e bere direttamente<br />
dalla polla sorgiva.<br />
La sorgente di Peccio non era come la vediamo<br />
oggi, ma fino a non molti anni fa era una<br />
semplice buca scavata ai margini della strada,<br />
proprio nel lato opposto dell’attuale<br />
impianto. La buca di dimensioni ridotte, tratteneva<br />
l’acqua sorgiva prima di lasciarla scorrere<br />
in un piccolo canaletto . L’acqua era<br />
sempre fresca e limpida, ma in primavera si<br />
formava un piccolo velo di microscopiche<br />
alghe verdi sulla superficie, che doveva essere<br />
allontanato con il palmo della mano per<br />
poter immergere il fiasco da riempire. Tutto<br />
intorno cresceva una rigogliosa vegetazione<br />
che faceva da magnifica cornice a questa piccola<br />
oasi.<br />
Erano molte anche in quei tempi le soste alla<br />
sorgente di Peccio. Carretti, somari, muli con<br />
“l’imbasto”, biciclette, aspettavano che il conducente<br />
si approvvigionasse, sempre dopo<br />
una ricca bevuta. Si riempivano i fiaschi<br />
impagliati e i barilotti di legno (barlozzi) che,<br />
immersi, regalavano mille bollicine.<br />
Veniva bagnato anche un sacco di iuta che,<br />
avvolto intorno ai recipienti, conservava un<br />
po’ di frescura. Chissà quante volte i contadini<br />
che lavoravano i terreni prossimi alla sorgente,<br />
magari in mezzo alla calura di una<br />
mietitura, avranno sognato quell’oasi e desiderato<br />
quell’acqua fresca con la quale dissetarsi<br />
e rinfrescarsi…<br />
Lo spostamento della fonte sul lato opposto,<br />
e la conseguente sistemazione attuale, sono<br />
frutto di una pura casualità.<br />
Anni or sono, infatti, duranti i lavori di scasso<br />
del terreno che è a monte della fonte,<br />
emerse una copiosa massa d’acqua che, fino<br />
a quel momento, camminava sotto terra per<br />
emergere oltre la strada, nella vecchia sorgente.<br />
Allora si provvide ad incanalarla e portarla<br />
di nuovo sul suolo pubblico, nel posto<br />
dove è oggi. L’acqua di Peccio è buona, leggera<br />
e sempre fresca ed il popolo le riconosce<br />
qualità particolari, quali quelle di far<br />
abbassare la pressione sanguigna e fare<br />
espellere i calcoli. Sarà pure così, ma importante<br />
è che non costa nulla e, le sue numerose<br />
cannelle, soddisfano i bisogni di moltissime<br />
famiglie.
Via Donatello - Loc. Fontana Matuccia<br />
Civita Castellana (VT) - T. 0761.514016<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />
DANZA<br />
CLASSICO - LATINO/AMERICANO - CONTEMPORANEO<br />
DANZA ORIENTALE - MODERN JAZZ - FLAMENCO<br />
LIRICAL - TANGO ARGENTINO - HIP HOP - BREAK DANCE<br />
PASSO A DUE mod. ACROBATICA<br />
dal 20 al 23 Settembre<br />
in contemporanea nelle nostre 5 sale<br />
26 ore di LEZIONI GRATUITE aperte a tutti<br />
MERCOLEDI 20 SETTEMBRE<br />
MODERN JAZZ principianti<br />
con Ilaria Bianchi<br />
Piano 2 - Sala 3 - ore 16,00/17,00<br />
MODERN JAZZ avanzato<br />
con Ilaria Bianchi<br />
Piano 2 - Sala 1 - ore 17,00/18,30<br />
DANZA MODERNA<br />
proposta per intermedio/avanzato<br />
con Michele Mesiti<br />
Piano 2 - Sala 1 - ore 19,00/20,30<br />
DANZA DEL VENTRE 1° livello<br />
con Diane Dubreil<br />
Piano 1 - Sala 2 - ore 16,00/17,30<br />
DANZA DEL VENTRE 2° livello<br />
Pino 1 - Sala 2 - ore 17,30/19,00<br />
FLAMENCO<br />
con Lorena Salis<br />
Piano 1 - Sala 2 - ore 19,00/20,30<br />
LIRICAL avanzato<br />
con Francesca Antonelli<br />
Piano 2 - Sala 1 - ore 16,00/17,30<br />
LIRICAL intermedio<br />
con Francesca Antonelli<br />
Piano 2 - Sala 3 - ore 17,30/19,00<br />
GIOVEDI 21 SETTEMBRE<br />
CLASSICO intermedio<br />
con Ludovica Cenci<br />
Piano 2 - Sala 3 - ore 16,00/17,30<br />
CLASSICO avanzato/contemporaneo<br />
con Ludovica Cenci<br />
Piano 2 - Sala 3 - ore 18,00/20,00<br />
HIP HOP principianti<br />
con Gabriel Hassan e Michela<br />
Piano 2 - Sala 1 - ore 16,00/17,30<br />
HIP HOP e BREAK DANCE<br />
con Gabriel Hassan<br />
Piano 2 - Sala 1 - ore 18,00/20,00<br />
LATINO-AMERICANO<br />
con Francesca Guarrera<br />
Piano 2 - Sala 1 - ore 21,00/23,00<br />
VENERDI 22 SETTEMBRE<br />
DANZA MODERNA proposta per intermedio,<br />
con Michele Mesiti<br />
Piano 2 - Sala 1 - ore 16,00/17,30<br />
DANZA MODERNA proposta per avanzato<br />
con Michele Mesiti<br />
Piano 2 - Sala 1 - ore 18,00/20,00<br />
ACROBATICA principianti<br />
con Francesca Antonelli<br />
Piano 2 - Sala 2 - ore 16,00/17,30<br />
ACROBATICA perfezionamento<br />
Piano 2 - Sala 2 . ore 18,00/19,30<br />
CONTEMPORANEO intermedio<br />
con Ludovica Cenci<br />
Piano 2 - Sala 3 - ore 16,00/18,00<br />
CONTEMPORANEO avanzato<br />
con Ludovica Cenci<br />
Piano 2 - Sala 3 - ore 18,00/19,30<br />
TANGO ARGENTINO<br />
con Piero Piccioni e Donatella Lupia<br />
Piano 2 - Sala 3 - ore 21,00/23,00<br />
LATINO/AMERICANO<br />
con Franca Guarrera<br />
Piano 2 - Sala 1 - ore 21,00/23,00<br />
SABATO 23 SETTEMBRE<br />
in questa giornata BLU LIFE mette a<br />
vostra disposizione le sue sei sale dalle<br />
ore 9,00 fino alle ore 19,00<br />
Accordatevi con gli insegnanti e<br />
prenotate in segreteria la vostra<br />
sala per studiare ancora qualche passo !<br />
Dalle ore 19,00 alle ore 20,30<br />
potrete rilassarvi al bar,<br />
in piscina o nella zona benessere.<br />
Dalle ore 20,30 potrete gustare<br />
un aperitivo al buffet nel nostro<br />
spazio all’aperto:<br />
ricordate solo di confermarci la vostra<br />
presenza ritirando entro le ore 19,00<br />
il biglietto omaggio in segreteria.
40<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album d<br />
Anno Scolastico 1963-64 scuola elementare a Faleri. Foto del Sig. Antonio De Rinaldis<br />
Civita Castellana, Delia e Natia De Angelis<br />
Civita Castellana, Settembre 1970<br />
Maria, Assunta e Claudio Tullo
<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />
ei ricordi<br />
Civita Castellana, famiglia Giordani.<br />
Foto del Sig. Luigi De Angelis<br />
Anni ‘60. Gianni Rivera, militante a Orvieto, fà visita alla<br />
squadra di Civita Castellana
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
43<br />
Nessuna fascia per la Tuscia<br />
Il 26 Agosto, davanti allo stupendo<br />
scenario di Palazzo<br />
Farnese di Caprarola, si sono sfidate<br />
60 bellissime ragazze per<br />
l’accesso alla finale di Miss Italia.<br />
La fascia di Miss Lazio è stata<br />
indossata da Jasmine Gigli, 17<br />
anni, romana, studentessa del<br />
liceo cinematografico, la quale<br />
dovrà affrontare la passerella si<br />
Salsomaggiore Terme, dove<br />
verrà incoronata la più bella<br />
ragazza del 2006.<br />
Altre tre ragazze della regione<br />
Lazio dovranno, invece, affrontare<br />
la passerella di Iesolo.<br />
Purtroppo, quest’anno, con<br />
grande dispiacere di Miriam<br />
Turchetti che cura l’organizzazione<br />
del tour per le ragazze del<br />
viterbese, nelle finali non ci<br />
saranno ragazze della Tuscia.<br />
ANNUNCI ECONOMICI GRATUITI<br />
PER PRIVATI<br />
a pagamento per ditte o società<br />
Tel. Fax 0761.513117<br />
Cedola da ritagliare e spedire<br />
L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione<br />
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e speditelo in busta chiusa a<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
P.za della Liberazione n. 2 - 01033<br />
Civita Castellana (VT)<br />
oppure mandate un Fax al n. 0761.513117<br />
o una e-mail a info@campodefiori.biz<br />
TESTO (scrivere in stampatello e senza abbreviazioni)........................................................................................................................................<br />
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COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME..............................................<br />
Via.................................................................Città.....................................................................<br />
Tel....................................................................Firma................................................................
NATI<br />
a Corchiano<br />
05.04<br />
Asia Ridolfi<br />
09.04<br />
Aleks Carciu<br />
10.04<br />
Lorenzo Boria<br />
21.04<br />
Laura Boria<br />
29.04<br />
Marco Pattavina<br />
29.05<br />
Lorenzo Lilli<br />
05.06<br />
Daniela Larisa Stefan<br />
21.06<br />
Ahmed Khan Billal<br />
24.06<br />
Chiara Pieralisi<br />
25.06<br />
Giulia Crescenzi<br />
30.06<br />
Ilaria Marini<br />
07.07<br />
Asia Testa<br />
18.07<br />
Maria Lisa Nastese<br />
30.07<br />
Adelina Pavel<br />
05.08<br />
Sofia Cioccolini<br />
06.08<br />
Tasnim Golam<br />
03.09<br />
Federico Cagnetti<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />
MATRIMONI<br />
a Corchiano<br />
Florin Ionita / Lenuta Savoi<br />
<strong>Mauro</strong> Vilella / Helen Andreea Slupetchi<br />
Andrea Falchi / Roza Maria Pasca<br />
Romica Pavel / Anisoara Merchez<br />
Alessio Cau / Marianna Albanese<br />
Alessandro Bufarini / Patrizia Barberini<br />
Massimo Di Benedetto / Sabrina Carosi<br />
Danilo Conti / Emanuela Rita<br />
Mirko Menicacci / Katia Di Giovenale<br />
Massimiliano Toma / Emanuela Cencioni<br />
Andrea Fabbrucci / Rosella Prosperi<br />
Giovanni Gentili / Elena Prunaru<br />
Umberto Todini / Antonella Ciaravella<br />
Massimo Ferro / Donatella Morelli<br />
Fausto Carones / Stefania Ragazzini<br />
Andrea Fersini / Maria Ester Leoniddi<br />
Roberto Ortenzi / Isabella Massimiliani<br />
Dino Scorrano / Francesca Fiorentini<br />
Alessio Nasorri / Francesca Dia<br />
Michele Magrini / Donatella Ceccarelli<br />
MORTI<br />
a Corchiano<br />
07.04<br />
Salvatore Nenci<br />
09.04<br />
Violante Crescenzi<br />
11.04<br />
Alessandro Santini<br />
12.04<br />
Alfonso Britta<br />
21.04<br />
Franca Agnese Nardone<br />
23.06<br />
Diodoro Di Giuseppe<br />
23.06<br />
Gianni Passini<br />
27.06<br />
Dalmazia Lattanzi<br />
20.07<br />
Rodolfo Achilli<br />
06.08<br />
Rodolfo Spiriti<br />
07.08<br />
Rinaldo Crescenzi<br />
30.08<br />
Romolo Magrini<br />
Bertino Boldrini / Elisabetta Urbani<br />
Roberto Papini / Romina Francescangeli<br />
Andrea Panunzi / Isabella Leoniddi<br />
Soprannomi Corchianesi<br />
Lo Streppo, Pistone,<br />
Passone, Picchione,<br />
Tanghene e Manghene,<br />
Bricchetto, Bocaletto,<br />
Grillo, Sigherettaro,<br />
L’orso, Spoiamorti,<br />
Nasociacco, Canetto,<br />
Commerciante, Papparone,<br />
Beccio, Maghetto,<br />
Burotto, Sciuba,<br />
Petopeto, Caciolupo,<br />
Scacio, Puzzafiato,<br />
Burino, Petona,<br />
Bombolo, Cifoletto,<br />
Passerello, Camiciola,<br />
Pizzone, Ventotto,<br />
Paperone, Sabettoli,<br />
Svertezza, Strapazzacarzoni..........
46<br />
Festeggiamenti in onore di<br />
MARIA SS DELLE GRAZIE a<br />
Corchiano<br />
02 SETTEMBRE 2006<br />
ore 15,00 Corsa dei cavalli in Via Fabrica di Roma<br />
ore 21,30 Serata musicale d’ascolto con i<br />
“SARANNO BAVOSI” ed il gruppo di bambini<br />
“DIVENTERANNO FAMOSI” in Pza del<br />
Bersagliere<br />
08 SETTEMBRE 2006<br />
ore 21,00 “La bottega delle Chiacchiere” di<br />
Sassacci, presenta “RUGANTINO” in Pza del<br />
Bersagliere.<br />
09 SETTEMBRE 2006<br />
ore 21,00 “GREASE” IL MUSICAL con la compagnia<br />
“SIAMO GIA’ FAMOSI” di Civita<br />
Castellana, in Pza del Bersagliere.<br />
10 SETTEMBRE 2006<br />
ore 15,00 Presso il campo di tiro a volo di Gallese<br />
si svolgerà la prima edizione del percorso di caccia<br />
intitolato a Salvatore Caracuta<br />
ore 21,30 Seconda edizione della “CORRIDA” di<br />
Corchiano con la partecipazione straordinaria di<br />
artisti televisivi, in Pza del Bersagliere.<br />
Al termine verranno premiati i vincitori del percorso<br />
di caccia.<br />
13 SETTEMBRE 2006<br />
ore 08,00 S.Messa in S. Maria del Rosario<br />
ore 12,00 Apertura dei festeggiamenti in onore<br />
della Madonna delle Grazie con fragoroso sparo<br />
di bombe<br />
ore 16,30 Pellegrinaggio a piedi con l’immagine di<br />
Maria delle Grazie, Santa Messa e preghiera di<br />
affidamento di Corchiano alla Madonna.<br />
ore 21,30 Saggio della scuola di DANZA<br />
FRANCY SPORT CENTER di Corchiano in Pza del<br />
Bersagliere.<br />
14 SETTEMBRE 2006<br />
ore 08,00 Santa Messa in Santa Maria del<br />
Rosario<br />
ore 17,00 Sfilata per le vie del paese ed esibizione<br />
in piazza della Banda folkloristica “LA<br />
FRUSTICA” di Faleria<br />
ore 17,30 Recita comunitaria del S.Rosario e<br />
S.Messa in S.Maria delle Grazie<br />
ore 19,30 Estrazione della tombola del valore di<br />
€ 1.500,00 in Pza IV Novembre<br />
ore 21,30 In Pza IV Novembre concerto della<br />
Banda Musicale “Giuseppe Verdi” diretta dal M.<br />
Alesssandro Achilli.<br />
15 SETTEMBRE 2006<br />
ore 08,00 S.Messa in S.Maria del Rosario<br />
ore 11,15 S.Messa solenne in S.Maria delle<br />
Grazie<br />
ore 17,30 Recita comunitaria del Rosario e<br />
S.Messa in S.Biagio<br />
ore 18,00 La banda musicale “Giuseppe Verdi”<br />
con le coreografie delle Majorettes percorrerà<br />
le vie del paese al suono di allegre marce<br />
ore 21,00 In Pza del Bersagliere, grandioso spettacolo<br />
musicale con il comico del SEVEN SHOW<br />
Carmine Faraco e la partecipazione di Denise. A<br />
seguire il grande MINO REITANO. Durante lo<br />
spettacolo verrà estratta la lotteria con ricchi<br />
premi.<br />
ore 24,00 Presso il campo sportivo nuovo in Via<br />
Vignanello grandioso spettacolo pirotecnico della<br />
ditta Poleggi di Canepina.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Festeggiamenti in onore dei SS Martiri<br />
Marciano e Giovanni a Civita Castellana<br />
1-8 SETTEMBRE 2006<br />
Sala Pablo Neruda - Personale di pittura: Mesisca a C. Castellana.<br />
06 SETTEMBRE 2006<br />
Via della Carraccia - 2° Torneo di Calcio a 5 “Santi Giovanni e Marciano” organizzato<br />
dalla ASD Sassacci.<br />
08 SETTEMBRE 2006<br />
ore 21,00 Pza Di Vittorio - concerto con Mondo Marcio, i Finley e Daniele Groff<br />
09 SETTEMBRE 2006<br />
ore 21,00 Pza Di Vittorio - Concerto con i RIFLESSI DEL SOLE<br />
10 SETTEMBRE 2006<br />
ore 21,00 Pza Di Vittorio - esibizione degli allievi del Club Helena Dance.<br />
10-17 SETTEMBRE 2006<br />
Corso Bruno Buozzi - Sala Pablo Neruda - Personale di pittura dell’artista Aldo Cerri.<br />
13-14-15 SETTEMBRE 2006<br />
ore 18,00 Chiesa Cattedrale - Triduo di preparazione<br />
13 SETTEMBRE 2006<br />
ore 17,00 Via di Corte - Palazzo Montalto Belei - Sala Peretti - Convegno:<br />
Storia e restauro dell’edicola sacra di Sant’Anna in Via di Corte.<br />
14 SETTEMBRE - 15 OTTOBRE 2006<br />
Via Garibaldi - Galleria Halesus - Mostra:<br />
OBIETTIVI E PENNELLI SU CIVITA...LA CASTELLANA.<br />
Dipinti di Angela Consoli e <strong>foto</strong> di <strong>Mauro</strong> <strong>Topini</strong>.<br />
14-24 SETTEMBRE 2006<br />
Via Don Minzoni - Galleria del Tiratore - Personale di pittura di Maria Pia Rossini.<br />
14 SETTEMBRE 2006<br />
ore 21,00 Pza Matteotti - Esibizione scuola di danza BLU LIFE<br />
15 SETTEMBRE 2006<br />
ore 17,00 Pza Matteotti - Centro Sociale Anziani - Mostra collettiva di pittura.<br />
ore 18,00 Chiesa Cattedrale, Vigilia della festa. Primi vespri solenni.<br />
ore 21,00 Pza Matteotti - BENETTON e BLU LIFE sotto le stelle.<br />
16 SETTEMBRE 2006<br />
dalle ore 5,00 alle ore 9,30 - Chiesa Cattedrale - Celebrazione continuata di SS.Messe<br />
ore 10,00 Forte Sangallo - Apertura mostra artigianato artistico organizzato dal<br />
Comune di Civita Castellana in partenariato con il CNA provinciale.<br />
ore 11,30 Piazza Duomo - Chiesa Cattedrale - S. Messa solenne presieduta da S.E.<br />
Mons. Divo Zadi Vescovo e concelebrata dai Parroci della città.<br />
ore 15,30 Gara Ciclistica “Trofeo San Marciano” G.P. Ceramica Flaminia.<br />
ore 18,00 Pza Matteotti - Esibizione del Club OKINAWA<br />
ore 19,30 Chiesa Cattedrale - S.Messa celebrata da Mons. Pasquale La Rocca, Vicario<br />
Foraneo<br />
ore 20,15 Pza Duomo - Chiesa Cattedrale - Processione con le Reliquie dei SS Patroni.<br />
ore 20,45 Pza Matteotti - Bengalata<br />
17 SETTEMBRE 2006<br />
Grandiosa Fiera di merci e bestiame (intera giornata)<br />
ore 10,00 Forte Sangallo - Mostra artigianato artistico organizzato dal Comune di<br />
Civita Castellana in partenariato con il CNA provinciale.<br />
ore 15,00 Via di Corte - Palazzo Montalto Belei - Tornei di Burraco organizzato<br />
dall’A.S.D. “Non Solo Burraco” a scopi benefici. Iscrizione aperta a tutti.<br />
ore 17,30 Vie del Centro Storico - Corteo Storico dei Borgia accompagnato dagli spadaccini<br />
di Soriano nel Cimino, dai Tamburini di Amelia, dalle Majorettes e dai<br />
Tamburini di Nepi.<br />
ore 18,00 Pza Matteotti - Investitura dei Capitani a cura dell’Ass. Civita Cavalli<br />
ore 21,00 Pza Matteotti - Esibizione scuola di ballo CORAZON LATINO<br />
18-20 SETTEMBRE 2006<br />
Parrocchia S.Giuseppe Operaio - torneo Pulcini ASD Civita C. Calcio Giovanile<br />
23 SETTEMBRE 2006<br />
ore 21,00 Pza Matteotti - Esibizione della palestra GINNY CLUB<br />
24 SETTEMBRE 2006<br />
ore 16,30 Forte Sangallo - Palio degli Anelli (Ass. Civita Cavalli), Corteo storico.<br />
ore 20,00 Pza Matteotti - Tombola<br />
ore 22,30 Spettacolo pirotecnico in Via Belvedere Falerii Veteres (ditta Fire Works)<br />
26 SETTEMBRE 2006 - 4 OTTOBRE 2006<br />
Sala Pablo Neruda - Mostra di animali esotici<br />
28 - 30 SETTEMBRE 2006<br />
VI Giornata Sportiva Borgiana - Host Town delegaz. Naz. Repubblica D’Irlanda<br />
30 SETTEMBRE - 1 OTTOBRE 2006<br />
Manifestazione di auto d’epoca XVI Coppa dei Laghi.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
47<br />
L’angolo ... cin cin di Letizia Chilelli<br />
Il vocabolario del vino<br />
2^parte<br />
Riprendiamo il discorso sul “Vocabolario<br />
del Vino”.<br />
Il colore GIALLO PAGLIERINO, lo possiamo<br />
trovare nei vini ottenuti dalla vinificazione<br />
in bianco di uve raccolte in piena<br />
maturazione. Lo chiamiamo così poiché la<br />
tonalità del giallo è simile al colore della<br />
paglia.<br />
GIALLO DORATO, è la tonalità che troviamo<br />
nei vini ottenuti con uve che hanno<br />
subito una leggera sovramaturazione. Il<br />
colore ci ricorda la nuance dell’oro, che<br />
viene in prevalenza data dal passaggio in<br />
legno del nostro vino.<br />
Ricordiamo però che se questa tonalità<br />
non presenta vivacità, ci troviamo di fronte<br />
ad una caratteristica negativa della<br />
nostra bottiglia, evidentemente, infatti,<br />
siamo in presenza di una vino ossidato e<br />
quindi non più bevibile.<br />
La tonalità GIALLO AMBRATO simile<br />
all’ambra o al topazio si trova nei vini passiti<br />
e/o liquorosi. E’ un aspetto negativo se<br />
i vini presi in esame non rientrano nelle<br />
categorie che ho appena elencato, anche<br />
in questo caso ci si trova di fronte a vini<br />
ossidati.<br />
Prendiamo ora in esame i VINI ROSATI,<br />
per i quali si usa questa terminologia:<br />
- Rosa Tenue<br />
- Rosa Cerasuolo<br />
- Rosa Chiaretto<br />
Il ROSA TENUE, ci ricorda<br />
il colore dei petali dei fiori<br />
di pesco o della rosa dell’omonimo<br />
colore. Se vi sono<br />
presenti riflessi violacei<br />
abbiamo nel nostro bicchiere<br />
un vino giovane che ha<br />
subito una vinificazione<br />
molto veloce di uve a bacca<br />
nera. Se vi sono presenti<br />
riflessi che ricordano il<br />
colore del rame, ci troviamo<br />
di fronte ad una vinificazione<br />
in bianco di uve<br />
con poca materia colorante<br />
(Es. il Pinot Grigio).<br />
Il ROSA CERASUOLO, è il<br />
colore simile ad una varietà<br />
di ciliegie come la Moretta<br />
di Cesena o il Durone di<br />
Vignola. Le sfumature nel<br />
nostro bicchiere posso<br />
essere violacee o aranciate,<br />
e sono determinate dal<br />
grado di maturazione del<br />
vino che stiamo esaminando.<br />
Il ROSA CHIARETTO, è il<br />
colore che si avvicina di più<br />
al vino rosso. In genere, questi vini nel<br />
primo anno di vita mantengono i riflessi<br />
violacei che poi sfumeranno in aranciati<br />
dopo circa due anni dalla loro produzione.<br />
Per i VINI ROSSI, l’Associazione Italiana<br />
Sommelier utilizza i seguenti aggettivi:<br />
- Rosso Porpora<br />
- Rosso Rubino<br />
- Rosso Granato<br />
- Rosso Aranciato<br />
Il ROSSO PORPORA si usa per definire<br />
i vini molto giovani, si utilizza questa terminologia<br />
poiché il colore del vino è paragonabile<br />
alla veste cardinalizia o al fiore<br />
della Peonia, cioè un “rosso carico” con<br />
marcati riflessi violacei.<br />
La tonalità ROSSO RUBINO è sintomo di<br />
vino rosso giovane e in buono stato di<br />
salute e conservazione, il colore del<br />
“nostro bicchiere”ricorda l’omonima pietra<br />
preziosa, ecco il perché di tale terminologia.<br />
Se ci troviamo in presenza di un vino il cui<br />
colore ricorda il rosso del sangue (ricchezza<br />
di materia colorante) ed i semi del<br />
melograno (materia colorante<br />
scarsa),descriveremo il colore del nostro<br />
vino con la terminologia ROSSO GRANA-<br />
TO. I vini facenti parte di questa categoria<br />
si sottopongono “volentieri” ad un medio<br />
invecchiamento.<br />
La tonalità che viene usata per descrivere<br />
un grande vino rosso è quella che ci ricorda<br />
il colore “caldo”dei mattoni, con riflessi<br />
che vanno dal bruno all’aranciato: il<br />
ROSSO ARANCIATO.<br />
Da ricordare, però, che questa tonalità<br />
assume accezioni negative se si parla di<br />
vini rossi da bersi giovani, infatti è sintomo<br />
di un precoce stato di maturazione o ancor<br />
peggio un avanzato grado di degradazione.<br />
Arrivederci al prossimo numero nel quale<br />
parleremo di altri aggettivi che “accompagnano”le<br />
nostre bottiglie. (Bibliografia<br />
“Tecnica della degustazione”A.I.S edizione<br />
2001)<br />
Protegge i tuoi valori<br />
Silvia Malatesta - Via S. Felicissima, 25<br />
01033 Civita Castellana (VT)<br />
Tel.0761.599444 Fax 0761.599369<br />
silviamalatesta@libero.it
48<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album dei ricordi<br />
Civita Castellana 1936 - scuola elementare maschile, nati nel 1926.<br />
Maestro Carissimi. Foto del Sig. Lido Gatti<br />
Giovani civitoniche. Foto della Sig.ra Delia De Angelis
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Dal “Numero Unico” del 1954/55<br />
49
Fabrica di Roma - matrimonio degli anni ‘40<br />
<strong>foto</strong> della Signora Alba Iannoni<br />
50<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album d<br />
1961 civitonici in gita - <strong>foto</strong> della Signora Conti Graziella
Civita Castellana anno scolastico 1951 seconda elementare,<br />
insegnante Flaminia Ceccarelli. Foto della Sig.ra Loretta Manoni<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />
ei ricordi<br />
Civitonici a Porto San Giorgio - <strong>foto</strong> della signora Cicconi Corinna<br />
Civita Castellana. Anna e Franca Castellucci in maschera insieme alla<br />
loro nonna
52<br />
Centro di Diagnosi e Terapia<br />
Neuropsichiatrica, Psicologica, Logopedica,<br />
Psicopedagogica<br />
Via Tasso 6/A - Civita Castellana (VT)<br />
T. 0761.517522<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
L’inizio della scuola:<br />
un momento importante<br />
da condividere<br />
A cura della Dott.ssa<br />
Anna M. Sambuci,<br />
logopedista<br />
L’inizio della scuola è<br />
la prima tappa importante<br />
nella vita sociale<br />
di ognuno di noi e<br />
come tale ci rinnova<br />
ogni anno tante emozioni,<br />
non più come<br />
protagonisti, magari,<br />
ma anche come genitori<br />
o come nonni.<br />
Viene affrontato carico<br />
di aspettative,<br />
ansie, curiosità e<br />
timori che però non<br />
sono uguali per tutti.<br />
Pensiamo ad un bambino di tre anni all’entrata<br />
della scuola dell’infanzia.<br />
Probabilmente, per la prima volta nella sua<br />
vita, egli si troverà direttamente a confronto<br />
con tanti altri piccoli esseri proprio della<br />
sua grandezza, vestiti tutti uguali, in un<br />
ambiente completamente sconosciuto, con<br />
due adulti, gli insegnanti, che non conosce<br />
minimamente.<br />
Come si sentirà ?<br />
Quale reazione ci dobbiamo aspettare ?<br />
Quale sarà la risposta al saluto della<br />
mamma che dopo qualche istante se ne<br />
va?<br />
Lo psicologo Bowlby, un grande studioso<br />
americano dei meccanismi affettivi e cognitivi<br />
che regolano l’attaccamento infantile e<br />
quello adulto dice: “Un ambiente accettante<br />
e incoraggiante riduce la tendenza a<br />
preoccuparsi eccessivamente quando bisogna<br />
agire, reagire ed esplorare. Gli effetti<br />
benefici dell’attaccamento vengono interiorizzati<br />
nel corso dei primi anni di vita”.<br />
( Bowlby 1989,p 29 )<br />
In base a queste affermazioni possiamo<br />
quindi dire che se il bambino ha sviluppato<br />
un attaccamento sicuro ed ha fiducia nella<br />
comprensione e nell’aiuto che il genitore gli<br />
darà in caso di difficoltà, dopo un normale<br />
e fisiologico vissuto di disagio, resterà a<br />
scuola senza più piangere, salutando la<br />
madre e facendole le feste quando torna a<br />
prenderlo.<br />
Il bambino che invece dubita dell’aiuto del<br />
genitore sarà più incline all’angoscia e poco<br />
disponibile all’esplorazione e all’azione poiché<br />
il distacco gli provoca ansia.<br />
Molto spesso questo disagio inspiegabile si<br />
trasforma in “mal di pancia o mal di testa”<br />
e proprio perché può essere la somatizzazione<br />
di un malessere interiore non va mai<br />
sminuito di fronte al bambino che, a modo<br />
suo, ci sta chiedendo aiuto.<br />
Ci sono poi molti bambini che all’inizio<br />
della scuola non hanno ancora raggiunto<br />
uno sviluppo linguistico adeguato per una<br />
buona autonomia comunicativa. Per questi<br />
bambini l’assenza della mamma, che fino a<br />
quel momento ha avuto il ruolo di interprete<br />
nelle situazioni critiche, può lo stesso<br />
provocare un senso di frustrazione<br />
molto alto che può trasformarsi in aggressività.<br />
Non è raro trovare bambini che<br />
mordono i compagni apparentemente<br />
senza motivo, anche se fino ad allora non<br />
lo avevano mai fatto!<br />
Spesso poi l’inizio della scuola coincide con<br />
la nascita di un fratellino e allora l’ansia di<br />
separazione si carica anche di altri contenuti,<br />
relativi alla perdita del valore affettivo,<br />
del proprio posto all’interno del nucleo<br />
familiare che, fino a quel momento, lo<br />
aveva collocato al centro dell’attenzione. Il<br />
bambino in questo caso può sentirsi smarrito<br />
e provare delle paure che lo rendono<br />
inconsolabile.<br />
L’inizio della scuola primaria segna poi la<br />
seconda tappa della vita sociale.<br />
È qui che per la prima volta viene richiesto<br />
al bambino di dimostrare le sue abilità e<br />
per la prima volta viene messo a confronto<br />
con altri pari a lui.<br />
In questo momento le risposte dell’ambiente<br />
giocano un ruolo fondamentale nell’accogliere<br />
o negare il disagio che a volte<br />
si presenta.<br />
Le richieste degli insegnanti, normalmente<br />
dosate in modo graduale per favorire l’apprendimento<br />
della lettura e della scrittura,<br />
possono rivelarsi troppo veloci per quei<br />
bambini che scoprono solo in quel<br />
momento di avere una difficoltà. Potrebbe<br />
trattarsi solo di una difficoltà causata da<br />
una forte ansia da prestazione oppure di<br />
un disturbo specifico di apprendimento ma<br />
in ogni caso il senso di frustrazione di fronte<br />
all’impegno sostenuto sarà tale da compromettere<br />
la motivazione al compito.<br />
Le reazioni del bambino saranno diverse<br />
naturalmente, anche in base al suo carattere,<br />
che si va formando, all’ambiente che<br />
lo circonda e alle sue capacità di comunicazione.<br />
In ogni caso l’abilità dei genitori,<br />
ed in questo caso anche degli insegnanti,<br />
nel cogliere ed interpretare correttamente<br />
i vari segnali sarà determinante per un<br />
proseguimento adeguato di quello che si<br />
preannuncia come un lungo cammino.<br />
Per approfondire questo argomento, che<br />
abbiamo qui appena accennato poiché la<br />
sua complessità è tale che una bibliografia<br />
notevole lo dimostra, vi suggeriamo la lettura<br />
di “La cattedra e il banco” di A.<br />
Ciucci Giuliani – ( Ed. Carrocci Faber ) e vi<br />
diamo appuntamento ad Ottobre per la<br />
prossima conferenza che si terrà nella sala<br />
Pablo Neruda a Civita Castellana con il<br />
tema: “Adolescenti, parliamo di<br />
sesso?”.<br />
Per maggiori informazioni potete inviare<br />
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il nostro sito: www.centroceral.com o<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 53
54<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album d<br />
1988 - scuola elementare di Civita Castellana<br />
<strong>foto</strong> della Signora Conti Graziella<br />
1989 - 5° elementare di Fabrica di Roma - insegnante Verena Baldassi<br />
<strong>foto</strong> di Arnaldo Ricci
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
55<br />
ei ricordi<br />
1989 dopo 26 anni si ritrovano alunni e professori dell’avviamento<br />
industriale di Fabrica di Roma<br />
Se vi riconoscete in queste <strong>foto</strong>,<br />
venite in redazione e riceverete un<br />
simpatico omaggio. Se desiderate<br />
vedere pubblicate le vostre <strong>foto</strong>,<br />
portatele presso la redazione di<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori, esse vi verranno<br />
immediatamente restituite<br />
1965 - Castel Sant’Elia<br />
prima comunione
56<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Associazione Accademia Internazionale D’Italia (A.I.D.I.)<br />
www.campodefiori.biz<br />
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ATTENZIONE<br />
ci è stato segnalato, da alcuni operatori commerciali di essere stati contattati per l’inserzione pubblicitaria delle loro attività su <strong>Campo</strong><br />
dè fiori, da persone a noi sconosciute. Comunichiamo pertanto che le persone incaricate a qualsiasi titolo, da <strong>Campo</strong> dè fiori, dovranno<br />
essere munite di autorizzazione su carta intestata, debitamente firmata dal direttore e contenente i dati anagrafici dell’incaricato<br />
stesso. L’incaricato dovra inoltre esibire un documento di riconoscimento.<br />
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Sede, Direzione e Redazione: Piazza della Liberazione n° 2 - 01033 Civita Castellana (VT)<br />
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o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117<br />
Indovina L’Artista<br />
Di lato è riportato il<br />
particolare di un famoso<br />
quadro chiamato<br />
“La Maya vestita” Sai dire<br />
chi l’ha dipinto? I primi tre<br />
che indovineranno e si<br />
recheranno presso la redazione,<br />
riceveranno un simpatico<br />
omaggio offerto dal<br />
Centro Parati Selli.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
57<br />
La rubrica dei perchè<br />
di Arnaldo Ricci<br />
Perchè alcuni individui<br />
non vengono punti dalle zanzare?<br />
Quando si parla di argomenti relativi alla<br />
vita animale o vegetale, non si può essere<br />
categoricamente precisi come quando si<br />
trattano argomenti di tecnologia.<br />
Questo perché la tecnologia e le sue applicazioni<br />
sono governate dall’uomo mentre<br />
le leggi che regolano la vita, sono state<br />
scritte dal Creatore per i credenti o,<br />
come affermano i non credenti, dalla natura.<br />
Ovviamente ci si accorge immediatamente<br />
della complessità biologica della vita e di<br />
tutte le relazioni biologiche fra esseri<br />
viventi; non a caso la medicina viene definita<br />
scienza non esatta!<br />
Detto questo, affrontiamo adesso uno dei<br />
miei soliti quesiti che questa volta è di<br />
natura biologica: perché le zanzare non<br />
pungono alcune persone?<br />
Dalla mia ricerca è emerso che non è stato<br />
facile, per gli scienziati, dare una risposta<br />
precisa fino a questo momento.<br />
Gli studi però sono arrivati ad un punto<br />
tale che, con molta probabilità, entro il<br />
2006 si troverà la spiegazione del perché<br />
di cui sopra.<br />
Sono secoli che l’uomo tenta di dare una<br />
spiegazione alla selezione che fanno le<br />
zanzare nel pungere , ma questa volta,<br />
con buona probabilità, si è molto vicini alla<br />
soluzione; una volta trovato il motivo è<br />
ovvio che si potrà intervenire con efficacia<br />
per salvaguardare gli individui che vengono<br />
punti.<br />
Gli studi più avanzati al mondo, sono stati,<br />
e sono attualmente condotti da un gruppo<br />
di scienziati, facenti parte dell’organizzazione<br />
sulla ricerca agricola, di<br />
Rothamsted nella contea di<br />
Hertfordshire in Inghilterra.<br />
Questi scienziati hanno chiarito con certezza<br />
che gli odori emanati da qualsiasi<br />
corpo animale ( per cui non solo l’uomo)<br />
attira e rende appetibile, per le zanzare, il<br />
sangue che serve da nutrimento alle femmine;<br />
di conseguenza solo quelle di sesso<br />
femminile pungono gli animali, compreso<br />
l’uomo; quelle di sesso maschile non si<br />
nutrono di sangue animale ma di vegetali.<br />
Fino a qui niente di sensazionale, perché<br />
già tutto questo si era intuito molto prima.<br />
Quello invece che gli scienziati hanno scoperto<br />
di nuovo e forse servirà a risolvere il<br />
problema, è che, alcuni individui di animali<br />
( compreso l’uomo ) insieme agli odori,<br />
inevitabilmente emanati e percepibili dall’olfatto<br />
delle zanzare, emanano anche una<br />
sostanza, che copre e maschera tutti gli<br />
altri odori, rendendo agli insetti in questione<br />
impercettibile al loro olfatto, il corpo<br />
umano!<br />
Entrando ancora più nel particolare, in<br />
sostanza la zanzara vede con la vista la<br />
preda, anche da diverse centinaia di metri;<br />
si avventa su di essa a tutta velocità ed<br />
appena raggiunta una distanza di trenta<br />
metri circa, mette in funzione l’olfatto per<br />
sentire se la preda è appetibile e si avvicina<br />
poi, fino ad arrivare ad un metro dalla<br />
preda; a questo punto, se l’animale da<br />
pungere emette la sostanza che maschera<br />
gli odori del suo corpo, la zanzara capisce<br />
che quel corpo non è più un corpo da pungere,<br />
semplicemente perché non sente gli<br />
odori di un corpo animale, è come se quel<br />
corpo fosse diventato un pezzo di legno o<br />
una pietra, di conseguenza si allontana a<br />
cercare un altro animale, che non avendo<br />
la possibilità di emettere la sostanza<br />
mascherante, si becca la puntura!<br />
In realtà è come se l’animale ( compreso<br />
l’uomo) che emette la sostanza annullante<br />
gli odori, andasse in giro con una sorta di<br />
zanzariera che l’avvolge alla distanza di<br />
circa un metro!<br />
Ebbene, attualmente gli scienziati stanno<br />
cercando di isolare questa sostanza, che<br />
per l’olfatto dell’uomo è inerte; molto probabilmente<br />
una volta trovata, si potrà<br />
spruzzare sul corpo di quelli che vengono<br />
punti per immunizzarli.<br />
Il repellente antizanzara che verrà utilizzato,<br />
una volta trovato, sarà inodore per<br />
l’uomo, al contrario di tutti quelli utilizzati<br />
fino ad ora!<br />
Lo studio di tutto questo è reso difficile<br />
perché le zanzare non reagiscono agli<br />
odori con le stesse reazioni e sensazioni<br />
umane, ma con loro sensazioni difficilmente<br />
individuabili!<br />
BANDIERE DAL MONDO<br />
Sapresti dirci a quale nazione appartiene questa<br />
bandiera? Il primo che indovinerà e ne<br />
darà comunicazione in redazione, riceverà un<br />
simpatico omaggio offerto dalla gioielleria<br />
PONTE VECCHIO<br />
Il personaggio misterioso<br />
Nella <strong>foto</strong> di fianco è<br />
riportata la <strong>foto</strong> di una famosa<br />
attrice.<br />
Sapresti dire chi è?<br />
I primi 5 che, indovinando, ne<br />
daranno comunicazione in<br />
redazione, riceveranno un simpatico<br />
omaggio offerto dalla<br />
profumeria Paolo e Concetta
58<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album d<br />
1961 - Campeggio a Montalto di Castro - <strong>foto</strong> del Signor Marco Bracci 1955 - Civita Castellana, prima comunione. Foto della Signora Vanda Del Priore<br />
Se vi riconoscete in queste <strong>foto</strong>, venite in redazione e riceverete un simpatico omaggio. Se desiderate vedere pub
icordi<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />
ei<br />
Civitonici in gita a San Pietro insieme a Don Giuseppe Bodini<br />
Famiglia di Corchiano - <strong>foto</strong> della Signora Severina Iannoni<br />
Civita Castellana - Ragazze nel chiostro del Forte Sangallo - <strong>foto</strong> della Signora Giovanna Coramusi<br />
licate le vostre <strong>foto</strong>, portatele presso la redazione di <strong>Campo</strong> de’ fiori, esse vi verranno immediatamente restituite.
60<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
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software, esegue varie consulenze, impartisce<br />
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AFFITTO<br />
a Civita Castellana<br />
capannone di mq 500 circa<br />
interamente a norma, con<br />
piazzale recintato di mq<br />
3000 circa.<br />
Posizione isolata.<br />
Adatto per vari usi<br />
VENDO<br />
tra Civita Castellana e Castel Sant’Elia capannone commerciale<br />
di mq 2.715, più uffici e sala espositiva per mq 897,<br />
tettoie per mq 450, piano caricatore di mq 160.<br />
Anche frazionabile<br />
Si cercano, per acquisto, terreni edificabili<br />
nelle vicinanze diRoma<br />
Abbiamo richieste selezionate per<br />
acquisto/affitto<br />
appartementi in zona nuova di<br />
Civita Castellana<br />
-AFFITTO a Civita Castellana, locale commerciale di nuova<br />
costruzione, di mq 300 con portico di mq 300. Parcheggi privati<br />
VENDO azienda agricola di 62 ha tutta pianeggiante. Uscita autostrada<br />
per Fiano Romano<br />
VENDO al centro storico di Corchiano, appartamento di mq 70<br />
composto da salone, cucina, due camere, bagno.<br />
Locale sottostante di mq 30 più cantina e legnaia<br />
-AFFITTO a Civita Castellana (zona industriale)<br />
terreno di mq 5.000 Fronte strada<br />
VENDO<br />
a Vignanello, vicinanze stazione,<br />
appartamento al terzo piano di mq 80 da ristrutturare,<br />
in condominio di 6 appartamenti.<br />
Già ristrutturato vano scale e tetto.<br />
Ottimo Investimento.<br />
-VENDO a Roma Portuense appartamento in centro residenziale,<br />
di mq 92, 4° piano, ascensore, termoautonomo,<br />
ampi balconi, palazzina in cortina, posto auto, parco giochi<br />
e piscina. Nuda proprietà. Ottimo investimento.<br />
-CEDO a Fabrica di Roma licenza ed attrezzature di Bar e<br />
Gelateria come nuove, in locale centralissimo.<br />
-CEDO a Fabrica di Roma negozio di elettrodomestici, telefonia,<br />
bombole. Avviatissimo.<br />
-VENDO terreno agricolo a Bassano in Teverina.<br />
-VENDO a Corchiano piccolo appartamento al centro storico,<br />
da ristrutturare. Ingresso indipendente.<br />
-VENDO a Corchiano terreno edificabile di mq 1.100, indice<br />
1:1, posizione panoramicissima, zona residenziale.<br />
VENDO a Faleria,<br />
villa su due piani,<br />
rifinitissima.<br />
Parco e giardino.<br />
Possibilità di frazionamento<br />
(3 appartamenti)<br />
VENDO a Roma Via Salaria, azienda agricola di<br />
91 ettari circa<br />
impianto di irrigazione sotterraneo su tutta l’azienda.<br />
Stalla, rimessa e macchine agricole.<br />
A cancelli chiusi.<br />
VENDO<br />
Todi: azienda agricola<br />
di 52 ha con<br />
complesso di fabbricati.<br />
Vendibile<br />
per intero o frazionata.<br />
ollegatissima,<br />
ideale per<br />
agriturismo.<br />
-VENDO a<br />
Fabrica di Roma<br />
terreno di mq<br />
4000 con progetto<br />
approvato per<br />
bifamiliare.<br />
Bucalossi pagata.<br />
Dato inizio lavori
<strong>Campo</strong> de’ fiori 63<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
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01033 Civita<br />
Castellana (VT)<br />
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<strong>Campo</strong> de’fiori con la quale, tutti i lettori,<br />
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a n. 3 consulenze gratuite.<br />
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<strong>Campo</strong> de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello,<br />
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Montefiascone, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Sutri, Capranica, Cura di Vetralla, Blera,<br />
Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese, Magliano Sabina, Collevecchio, Tarano,<br />
Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto, Otricoli, Narni, Terni, Amelia,<br />
Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale Monterano,<br />
Mazzano, Campagnano, Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San<br />
Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Ostia, Nettuno,<br />
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in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e sedi Universitarie italiane e straniere, a<br />
personaggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo.<br />
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