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RCU - Cattedra Chirurgia Tor Vergata

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Trattamento multidisciplinare della MRGE<br />

HP correlata e delle malattie<br />

infiammatorie croniche intestinali<br />

AL. Gaspari<br />

<strong>Cattedra</strong> di <strong>Chirurgia</strong> Generale<br />

Università di <strong>Tor</strong> <strong>Vergata</strong> Roma


RETTOCOLITE ULCEROSA<br />

Definizione<br />

La rettocolite ulcerosa è una malattia della mucosa<br />

del colon e retto di eziologia sconosciuta che<br />

colpisce per lo più la parte distale del grosso<br />

intestino. La <strong>RCU</strong> è caratterizzata da episodi di<br />

remissione e riacutizzazione. In alcuni casi<br />

l’esordio può essere acuto fulminante, (megacolon<br />

tossico). Dopo molti anni dalla insorgenza può<br />

dare origine a displasia grave e adenocarcinoma<br />

del grosso intestino.


RETTOCOLITE ULCEROSA<br />

STORIA NATURALE<br />

Mortalità: leggermente aumentata, 1,7 volte la<br />

popolazione normale<br />

Cause di morte: spesso non correlate alla malattia.<br />

L’incidenza di carcinomi colorettali è inferiore di<br />

quanto non si pensasse alcuni decenni fa quando<br />

uno studio riportò il 42% di CA dopo 25 anni di<br />

malattia. Il rischio cumulativo di cancro era del<br />

1,8% dopo 18 anni di malattia in uno studio più<br />

recente (Hendrikson 1985)


RETTOCOLITE ULCEROSA<br />

Attacchi intermittenti di diarrea, con rettorragia,<br />

muco, dolori addominali e dimagramento<br />

Nel 60-70% dei casi vi è completa assenza di sintomi<br />

fra gli attacchi che sono di periodo variabile e<br />

sono influenzati dalla terapia (Trulove,Edwards<br />

1964)<br />

Nel 10-15% un attacco iniziale non va in remissione<br />

o si hanno complicazioni come rettorragia<br />

irrefrenabile, perforazione o dilatazione tossica e<br />

si deve procedere a colectomia totale di<br />

emergenza.


RETTOCOLITE ULCEROSA<br />

Dolore addominale: segno importante di gravità.<br />

Non frequente. Dolore costante può essere un<br />

segno di megacolon tossico. In pazienti in terapia<br />

steroidea il dolore può essere l’unico segno di<br />

perforazione.<br />

Distensione addominale: segno importante di solito<br />

dovuto a megacolon tossico, specie se<br />

accompagnato da leucocitosi, tachicardia, febbre e<br />

ipoalbuminemia


RETTOCOLITE ULCEROSA<br />

INTENSITA’ DELLA MALATTIA<br />

<strong>RCU</strong> lieve: fino a 4 scariche al dì con rettorragia<br />

lieve e senza manifestazioni sistemiche (60%)<br />

Moderata: da 4 a 6 scariche con modeste quantità di<br />

sangue e VES30 (15%)<br />

La mortalità in questo gruppo è elevata con<br />

possibile progressione in megacolon tossico per<br />

cui è consigliata la consulenza chirurgica precoce<br />

(Ritchie 1984)


RETTOCOLITE ULCEROSA<br />

TERAPIA CHIRURGICA<br />

<strong>RCU</strong> fulminante, Megacolon tossico:<br />

- Blowhole Colectomy (Turnbull 1971)<br />

(colostomie multiple + ileostomia ad ansa)<br />

- Colectomia subtotale con ileostomia terminale e<br />

fistola mucosa. Successivamente conversione:<br />

proctectomia, tasca ileale pelvica con anastomosi<br />

ileo-anale.


RETTOCOLITE ULCEROSA<br />

Contro:<br />

- Ileostomia e sua manutenzione<br />

- Costo delle sacche per ileostomia<br />

- Ferita perineale non guarita nel 17-85% dei casi<br />

- Complicanze sessuali della proctectomia<br />

- Problemi psicologici


RETTOCOLITE ULCEROSA<br />

Proctocolectomia totale con ileostomia continente<br />

o Kock pouch (Kock 1973)<br />

Colectomia totale e anastomosi ileo-retto<br />

Proctocolectomia totale con tasca ileale pelvica ed<br />

anastomosi ileo-anale. (Parks 1978).


RETTOCOLITE ULCEROSA<br />

Proctocolectomia totale con ileostomia continente<br />

o Kock pouch (Kock 1973)<br />

Colectomia totale e anastomosi ileo-retto<br />

Proctocolectomia totale con tasca ileale pelvica ed<br />

anastomosi ileo-anale. (Parks 1978).


MORBO DI CROHN<br />

Definizione<br />

Infiammazione cronica transmurale che può<br />

coinvolgere il tubo digerente dalla bocca all’ano<br />

ano<br />

Ed essere associata a molte manifestazioni extra-<br />

intestinali.<br />

Le manifestazioni cliniche più frequenti sono il dolore<br />

addominale e la diarrea, ed è spesso complicato da<br />

fistole ed occlusione intestinale<br />

L’ileo, il colon e la regione perianale sono più spesso<br />

colpite dalla malattia


MORBO DI CROHN<br />

ANATOMIA PATOLOGICA<br />

Lesioni microscopiche:<br />

1. Ascessi criptici con presenza di neutrofili al fondo<br />

delle cripte (simili alla <strong>RCU</strong> in questa fase)<br />

2. Ulcerazione della mucosa sopra i follicoli linfatici<br />

3. Invasione della tonaca propria da parte di macrofagi<br />

e linfociti seguita dalla formazione di<br />

granulomi senza caseificazione<br />

4. Queste lesioni si trovano in tutto lo spessore della<br />

parete intestinale, nei mesi, omento e linfonodi.


MORBO DI CROHN<br />

6. Aderenze fra anse intestinali e con altri visceri<br />

(vescica, vagina, utero) o parete addominale con<br />

formazione di fistole.<br />

7 Una caratteristica importante è la natura<br />

segmentaria delle lesioni che possono colpire<br />

tratti separati e anche distanti fra loro del tubo<br />

digerente lasciando porzioni libere da malattia<br />

fra i segmenti colpiti


MORBO DI CROHN<br />

DISTRIBUZIONE ANATOMICA<br />

- Tutto il tubo digerente dalla bocca all’ano<br />

- Intestino tenue 30-40%<br />

- Colon 15-20%<br />

- Colon + tenue 40-55%<br />

- Bocca 0,6-0,9%<br />

- Esofago


MORBO DI CROHN<br />

OCCLUSIONE intestinale con nausea, vomito e<br />

distensione addominale. Nelle fasi<br />

iniziali della malattia è dovuta a<br />

spasmo del viscere o a edema della<br />

parete, e risponde a terapia medica;<br />

nelle fasi tardive è dovuta a ispessimento<br />

cicatriziale e fibrosi della parete<br />

intestinale e necessita della terapia<br />

chirurgica


MORBO DI CROHN<br />

FISTOLIZZAZIONE fistole entero-enteriche,<br />

entero-coliche possono causare diarrea<br />

e malassorbimento.Fistole entero-cutanee<br />

Fistole entero-vescicali provocano infezioni<br />

delle vie urinarie e pneumaturia.<br />

Fistole retto-vaginali con vaginiti<br />

ASCESSI intraddominali e pelvici. Circa metà dei<br />

pazienti soffrono ad un certo momento<br />

della vita di ascessi che richiedono<br />

drenaggio chirurgico o guidato radiologicamente


MORBO DI CROHN<br />

Ecografia: è usata soprattutto nella fase acuta per la<br />

diagnosi differenziale con l’appendicite acuta, gli<br />

ascessi tubo-ovarici, la gravidanza ectopica. Viene<br />

anche usata per la valutazione della parete<br />

dell’ileo terminale e di eventuali ascessi<br />

intraddominali, dove però la TAC è più accurata.


MORBO DI CROHN<br />

TERAPIA CHIRURGICA<br />

Regole della chirurgia del Morbo di Crohn<br />

- La chirurgia non cura il M.di Crohn<br />

- Ripristinare i deficit nutrizionali, ematologici,<br />

elettrolitici prima dell’intervento<br />

- Operare solo i siti attivi non quelli silenti<br />

- Risparmiare tessuto intestinale resecando con<br />

margini sani minimi o effettuando<br />

stricturoplastiche


MORBO DI CROHN<br />

TERAPIA CHIRURGICA<br />

Regole della chirurgia del Morbo di Crohn<br />

- La chirurgia non cura il M.di Crohn<br />

- Ripristinare i deficit nutrizionali, ematologici,<br />

elettrolitici prima dell’intervento<br />

- Operare solo i siti attivi non quelli silenti<br />

- Risparmiare tessuto intestinale resecando con<br />

margini sani minimi o effettuando<br />

stricturoplastiche


STRICTUROPLASTY IN<br />

CROHN’S S DISEASE


STRICTUROPLASTY IN<br />

CROHN’S S DISEASE<br />

Results<br />

Mortality 0<br />

Major Morbidity 0<br />

Wound Infection 1<br />

UTI 1<br />

Respiratory Infection 0


STRICTUROPLASTY IN<br />

CROHN’S S DISEASE<br />

Conclusion.<br />

Stricturoplasty in Crohn’s disease is a relatively<br />

simple operation, saves intestinal tissue and has<br />

low morbidity and nearly no mortality


MORBO DI CROHN<br />

- Non lasciarsi indietro stenosi intestinali<br />

- Marcare prima dell’intervento siti di eventuali<br />

stomie<br />

(Alexander Williams)


MORBO DI CROHN<br />

Morbo di Crohn Ileale<br />

Duodeno: non sono indicate di solito resezioni<br />

duodeno-pancreatiche. In caso di stenosi<br />

duodenali si eseguono stricturoplastiche o<br />

anastomosi duodeno-digiunali laterolaterali.<br />

Digiuno e ileo: in caso di sintomi occlusivi<br />

nella fase iniziale della malattia si pratica<br />

terapia conservativa, SNG,digiuno, TPN e<br />

corticosteroidi e.v. poiché gran parte della<br />

stenosi è dovuta all’edema della parete ed è<br />

probabile raggiungere la remissione


Digiuno e ileo<br />

MORBO DI CROHN<br />

Nelle fasi croniche della malattia è presente fibrosi<br />

della parete intestinale, si inizia la terapia con lo<br />

stesso regime, ma quasi sempre si deve poi<br />

ricorrere alla chirurgia che in prima istanza è<br />

resettiva (resezione ileo-colica). Nei reinterventi o<br />

nelle stenosi multiple si preferisce la<br />

stricturoplastica che consente di risparmiare<br />

tessuto intestinale


MORBO DI CROHN<br />

Colon-retto:<br />

Predominano gli interventi resettivi. In caso di<br />

stenosi sono limitati al massimo a due prima di<br />

eseguire una colectomia totale, non avendo il<br />

colon funzione di assorbimento di nutrienti. In<br />

caso di malattia rettale si cerca di risparmiare<br />

il retto più possibile, non potendo eseguire in caso<br />

di resezione di tutto il grosso intestino un reservoir<br />

ileale come nella <strong>RCU</strong>.


Crohn Perianale<br />

MORBO DI CROHN<br />

Le fistole perianali da M. di Crohn si trattano molto<br />

conservativamente con setoni di drenaggio<br />

evitando il più possibile le fistulotomie. Negli<br />

ascessi perianali ci si limita al drenaggio. Nei<br />

pazienti con Crohn perianale è opportuno evitare<br />

interventi di emorroidectomia e trattamento<br />

chirurgico della ragade anale poiché le ferite in<br />

questi pazienti tendono a cronicizzarsi e a non<br />

guarire.

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