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Apprendimento - laral

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Discipline psicologiche<br />

Siss<br />

Anno Accademico 2007-2008<br />

Anna M. Borghi<br />

annamaria.borghi@unibo.it<br />

Sito web: http://<strong>laral</strong>.istc.cnr.it/borghi<br />

1


Contatti<br />

Orario di ricevimento: giovedi’ ore 11-13<br />

Presso: Dipartimento di Psicologia, Viale Berti Pichat 5<br />

Tel. Studio: 051-2091838<br />

E-mail: annamaria.borghi@unibo.it<br />

2


Testi per l’esame<br />

Rossana De Beni, Francesca Pazzaglia, Adriana Molin, Claudia Zamperlin. Psicologia<br />

cognitiva dell’apprendimento. Trento: Erikson, 2003.<br />

Domenico Parisi: Scuol@.it. Mondadori. Cap. Imparare dalle parole, imparare<br />

dall’esperienza (simulata), pp. 71-94.<br />

Donald Norman: Le cose che ci fanno intelligenti. Feltrinelli. Cap. 6: Cognizione<br />

distribuita; Cap. 7: Un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto. pp. 147-190.<br />

Roberto Nicoletti e Anna Borghi: Il controllo motorio. Il Mulino, 2007. Cap V<br />

(<strong>Apprendimento</strong> motorio) e VI (<strong>Apprendimento</strong> e imitazione), parte terza: Acquisizioni<br />

del movimento, pp. 113-142.<br />

Jean Lave e Etienne Wenger: L’apprendimento situato. Dall’osservazione alla<br />

partecipazione attiva nei contesti sociali. Trento: Erikson, 2006. Cap. La<br />

partecipazione periferica legittima, pp. 19- 28.<br />

Mammarella N., Cornoldi C., Pazzaglia F. (2005). Psicologia dell'apprendimento<br />

multimediale - E-learning e nuove tecnologie. Cap. III (l’apprendimento multimediale)<br />

e cap. VI. Navigare in internet: un esempio di apprendimento delle tecnologie.<br />

I lucidi delle lezioni si troveranno sul sito web:<br />

http://<strong>laral</strong>.istc.cnr.it/borghi<br />

3


Testi consigliati (non necessari per l’esame)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Borghi, Anna e Iachini, Tina (a cura di), Scienze della mente. Bologna: Il Mulino, 2004.<br />

Cadamuro, Alessia. Stili cognitivi e stili di apprendimento: da quello che pensi a come lo pensi.<br />

Carocci, 2004.<br />

Cornoldi, Cesare. Le difficoltà di apprendimento a scuola. Il Mulino, 1999.<br />

De Beni, Rossana, e Moe’, Angelica. Motivazione e apprendimento. Il Mulino, 2002.<br />

De Beni, R., Pazzaglia, F., Molin, A. Zamperlin, C.. Psicologia cognitiva dell’apprendimento.<br />

Aspetti teorici e applicazioni. Trento: Erikson.<br />

Mammarella N., Cornoldi C., Pazzaglia F. Psicologia Dell'apprendimento Multimediale. E-E<br />

Learning e Nuove Tecnologie. Il Mulino, 2005.<br />

Parisi, Domenico. Scuol@.it. Mondadori.<br />

Lave, Wenger. L' apprendimento situato. Dall'osservazione alla partecipazione attiva nei<br />

contesti sociali. Erikson, 2006.<br />

<br />

Mazzoni, Giuliana. I processi cognitivi nell’apprendimento<br />

scolastico. Carocci, 2001.<br />

4


Programma del corso<br />

1. <strong>Apprendimento</strong><br />

2. La memoria<br />

3. Gli stili cognitivi – Alessia Cadamuro<br />

4. Attenzione e concentrazione<br />

5. Motivazione e apprendimento<br />

6. <strong>Apprendimento</strong> multimediale<br />

7. Lettura e comprensione di testi<br />

8. Comunicazione e apprendimento<br />

5


<strong>Apprendimento</strong><br />

6


L’apprendimento - Indice<br />

Definizione di apprendimento<br />

1. Il comportamentismo: Condizionamento classico e operante<br />

2. La psicologia della Gestalt: apprendimento tramite insight<br />

3. Tra comportamentismo e cognitivismo: apprendimento latente<br />

4. Il cognitivismo: apprendimento come integrazione delle conoscenze<br />

5. Il connessionismo: gli algoritmi di apprendimento<br />

6. La cognizione incarnata (“embodied”): l’apprendimento basato sull’azione<br />

Imitazione e apprendimento<br />

7. La cognizione distribuita: l’apprendimento situato<br />

Le affordances e Gibson – La pratica sociale.<br />

7


Definizione<br />

Definizione di apprendimento= modificazione relativamente<br />

permanente del comportamento in seguito all’esperienza.<br />

Funzione adattiva dell’apprendimento: ci rende meglio<br />

adattati all’ambiente fisico, culturale, sociale in cui<br />

viviamo.<br />

Differenza tra apprendimento (ruolo dell’esperienza) e<br />

sviluppo (ruolo aspetti genetici).<br />

Forme più semplici di apprendimento: comuni anche agli<br />

animali.<br />

Peculiarità dell’apprendimento umano: è prevalentemente<br />

socio-culturale, apprendimento dagli altri e dagli artefatti<br />

tecnologici. Ma anche apprendimento dall’ambiente<br />

naturale.<br />

8


Esempio: un modo per verificare<br />

l’apprendimento<br />

Gruppo sperimentale: es. Ratti in una gabbia con cibo in un angolo della<br />

gabbia<br />

Gruppo di controllo: es. Ratti in una gabbia senza cibo<br />

Giorno successivo: entrambi i gruppi in gabbie senza cibo: quanto tempo<br />

impiegano nell’angolo della gabbia?<br />

Verifica dell’apprendimento<br />

9


<strong>Apprendimento</strong> e memoria<br />

Visione tradizionale: apprendimento -> poi memorizzazione.<br />

Oggi: memoria utile ad acquisire informazioni.<br />

Memoria = insieme di capacità e processi che consentono<br />

l’apprendimento oltre che il mantenimento e recupero delle<br />

informazioni.<br />

Comportamentismo, connessionismo: interesse per l’apprendimento.<br />

Cognitivismo: piu’ innatista.<br />

10


<strong>Apprendimento</strong> associativo e non<br />

associativo<br />

<strong>Apprendimento</strong> associativo: <strong>Apprendimento</strong> delle relazioni<br />

che intercorrono tra 2 stimoli (condizionamento classico) e tra 1<br />

stimolo e il comportamento (condizionamento operante). Studiato<br />

soprattutto dai comportamentisti (mente = catena di associazioni<br />

stimolo-risposta).<br />

<strong>Apprendimento</strong> non associativo: l’organismo non deve<br />

associare stimoli ma e’ esposto in momenti successivi ad uno<br />

stesso stimolo, di cui ha modo di apprendere le proprieta’.<br />

11


Il comportamentismo - S-R<br />

STIMOLI<br />

RISPOSTE<br />

12


Il Comportamentismo<br />

Concezione della mente<br />

Mente = scatola nera – antimentalismo<br />

Comportamento spiegabile in base a catene di stimolo-risposta – S-R<br />

Stimoli = eccitazioni che agiscono sull’organismo<br />

Risposte = insieme dei cambiamenti nella muscolatura e nelle secrezioni<br />

ghiandolari<br />

Metodo<br />

Esigenze epistemologiche: oggettività + osservabilità + quantificazione<br />

Uso del metodo sperimentale. Rifiuto di introspezione e colloquio clinico<br />

Psicologia animale utile per lo studio della psicologia umana<br />

Principali temi di studio<br />

Interesse per l’apprendimento -> anti-innatismo – studi sul condizionamento<br />

Studi sul problem solving.<br />

13


<strong>Apprendimento</strong> associativo:<br />

il condizionamento classico<br />

Ivan Pavlov, fisiologo russo, studia i processi di salivazione<br />

nel cane.<br />

Si accorge che, se alla presentazione del cibo fa precedere il<br />

suono di una campanella, la salivazione inizia al suono<br />

della campanella.<br />

14


<strong>Apprendimento</strong> associativo:<br />

il condizionamento classico<br />

Il processo di<br />

condizionamento<br />

classico<br />

UCS = stimolo<br />

incondizionato<br />

UCR = risposta<br />

incondizionata<br />

CS = stimolo<br />

condizionato<br />

CR = risposta<br />

condizionata<br />

15


<strong>Apprendimento</strong> associativo,<br />

condizionamento classico e operante: Il<br />

rinforzo<br />

Procedura di rinforzo = presentazione della luce accesa o<br />

del suono del campanello prima della comparsa del cibo<br />

Rinforzo = qualsiasi evento che aumenta la probabilità della<br />

risposta. Rinforzo positivo e negativo.<br />

– Eventi che rinforzano in modo innato, rinforzatori<br />

primari: es. cibo.<br />

– Rinforzatori secondari: es. presenza dell’adulto per un<br />

neonato, affetto e stima altrui, es. voto a scuola.<br />

16


<strong>Apprendimento</strong> associativo:<br />

il condizionamento operante<br />

Detto anche condizionamento strumentale<br />

Differenze dal condizionamento classico:<br />

Induce il soggetto ad agire rispetto allo stimolo: non processo<br />

automatico determinato dallo stimolo ma dal rinforzo.<br />

Riguarda comportamenti apparentemente spontanei, detti operanti,<br />

Non riguarda risposte riflesse (es. Salivazione). Sistema Nervoso<br />

Centrale, non sistema nervoso autonomo.<br />

– Es. squillo del telefono: sollevare la cornetta non è risposta automatica<br />

ma controllata dal soggetto.<br />

Non associazione tra due stimoli ma tra un comportamento<br />

dell’individuo e un evento di rinforzo<br />

17


<strong>Apprendimento</strong> associativo:<br />

il condizionamento operante<br />

La scatola di Skinner: leva e distributore di cibo<br />

Condizionamento: rinforzare il<br />

comportamento di pressione della leva.<br />

<strong>Apprendimento</strong> determinato dal rinforzo:<br />

piu’ frequente l’abbassamento della leva.<br />

Se pressione della leva non seguita dalla<br />

18<br />

comparsa del cibo la risposta viene estinta.


<strong>Apprendimento</strong> associativo:<br />

il condizionamento operante<br />

Fig. 12.2 di Carlson, Psicologia fisiologica, Piccin, 2003<br />

19


<strong>Apprendimento</strong> associativo:<br />

implicazioni per la didattica<br />

Voto scolastico: principio del rinforzo<br />

Domanda: voto davvero “motivante”?<br />

Motivazione estrinseca – compiere un’azione per ottenere altro (es.<br />

premio)<br />

Motivazione intrinseca – interesse per l’attivita’ in se’<br />

In alcuni casi la motivazione estrinseca puo’ RIDURRE quella intrinseca<br />

Altre implicazioni:<br />

Apprendere in modo graduale<br />

Conoscere i risultati<br />

Limiti:<br />

Insegnamento basato sul rinforzo<br />

Separazione contenuto da apprendere / contesto disciplinare<br />

20


<strong>Apprendimento</strong> associativo –<br />

il modellamento (shaping)<br />

Difficoltà nell’insegnare comportamenti inizialmente non presenti anche<br />

se possibili: modellamento (shaping):<br />

Si premiano tutte le risposte che si avvicinano a quella desiderata<br />

aumentando la ricompensa quando ci si avvicina alla risposta<br />

completa<br />

Es. Addestramento animali da circo<br />

Es. Imparare a sciare, a nuotare ecc.<br />

Es. Imparare una lingua straniera<br />

Didattica: imparare abilita’ complesse – es. Risoluzione di problemi<br />

Studio di materie nuove.<br />

21


<strong>Apprendimento</strong> per insight: la<br />

psicologia della Gestalt<br />

Gestalt: contro l’associazionismo. non apprendimento per<br />

prove ed errori (Thorndike), ossia comportamento cieco.<br />

Köhler (1925): scimpanzè e banana all’esterno della gabbia<br />

o appesa. Canne di bambù unite.<br />

Necessità della compresenza di tutti gli elementi del<br />

problema.<br />

Improvvisa ristrutturazione del campo percettivo.<br />

Prima osservazione, poi d’improvviso azioni consecutive<br />

veloci senza errore -> soluzione. Aha-Erlebnis.<br />

22


<strong>Apprendimento</strong> per insight: la<br />

psicologia della Gestalt<br />

Köhler (1925): lo scimpanzè e la banana all’esterno della<br />

gabbia o appesa. Canne di bambù unite.<br />

23


<strong>Apprendimento</strong> per insight: la<br />

psicologia della Gestalt<br />

24


<strong>Apprendimento</strong> per insight: la<br />

psicologia della Gestalt<br />

In ambito didattico, critica:<br />

- all’idea del discente passivo<br />

- all’idea che il docente debba fornire materiale già ordinato.<br />

Anni ’90: ripresa della didattica basata sulla teoria della Gestalt.<br />

Insegnante = persona che stimola il processo di apprendimento<br />

individuale.<br />

Presentazione del problema; l’apprendimento termina con l’insight che<br />

poi porta ad una fase esecutiva, la trasformazione dei pensieri in<br />

azione.<br />

L’apprendimento scolastico termina con il consolidamento e il<br />

trasferimento di quanto appreso ad altri contesti.<br />

25


L’apprendimento latente<br />

<strong>Apprendimento</strong> latente = forma di apprendimento che avviene in<br />

assenza di rinforzo e non e’ apparente finche’ non viene introdotto<br />

un rinforzo.<br />

Comportamentismo classico: apprendimento = prestazione.<br />

<strong>Apprendimento</strong> latente: distinzione tra apprendimento, processo<br />

interno, e comportamento o performance, processo osservabile.<br />

L’apprendimento viene inferito dal comportamento ma non coincide<br />

con esso.<br />

26


L’apprendimento latente<br />

<strong>Apprendimento</strong> latente: un esperimento<br />

classico (Tolman & Honzik, 1930)<br />

GOAL<br />

i<br />

...<br />

T<br />

T<br />

T<br />

T<br />

T<br />

T<br />

START<br />

Quando il ratto<br />

raggiunge la biforcazione<br />

della T, deve fare una<br />

scelta.<br />

Se va da un lato arriva a<br />

una via chiusa.<br />

Se va dall’altra parte<br />

arriva all’entrata del<br />

componente successivo<br />

Errore = quando imbocca<br />

una via senza uscita<br />

27


L’apprendimento latente<br />

GRUPPO 1: 1 Per ogni trial i ratti ricevono cibo quando<br />

raggiungono la goal box. RINFORZO<br />

GRUPPO 2: 2 Non ricevono mai cibo. Quando<br />

raggiungono la goal box vengono rimossi dal labirinto.<br />

NESSUN RINFORZO<br />

GRUPPO 3: 3 I ratti non ricevono cibo nei Trials 1-10.<br />

Ma a partire dal Trial 11 fino al Trial 20 ricevono cibo.<br />

RINFORZO DIFFERITO<br />

28


L’apprendimento latente<br />

Media errori<br />

0 2 4 6 8 10<br />

GR 1 — GR 2 — GR 3 —<br />

Dopo il Trial 11,<br />

GR3 va meglio del<br />

GR 1!<br />

1 10 11 17<br />

Trials (1 Trial al Giorno)<br />

29


L’apprendimento latente<br />

Interpretazione<br />

Il Gruppo 3 (rinforzo differito) ha appreso la<br />

struttura del labirinto durante i trials 1-10 ma non<br />

aveva ragione di rendere cio’ manifesto.<br />

La performance del Gruppo 3 e’ migliore di quella<br />

del Gruppo 1 perche’ il cambiamento da nessun<br />

rinforzo a rinforzo sembra rendere la ricompensa<br />

maggiore.<br />

Didattica: non sempre cio’ che apprendiamo viene<br />

reso manifesto subito. Bisogna trovare i “rinforzi”<br />

utili a farlo emergere.<br />

30


Il cognitivismo<br />

Concezione della mente<br />

Mentalismo: mente tra stimolo e risposta<br />

Individuo come elaboratore di informazione<br />

Mente (= software) indipendente dall’hardware (= cervello,<br />

corpo)<br />

Traduzione dei processi esterni in simboli: rappresentazione<br />

Diagrammi di flusso che descrivono il percorso<br />

dell’informazione - elaborazione sequenziale, a stadi<br />

Metodo<br />

Uso del metodo sperimentale, esperimenti di laboratorio<br />

Cronometria mentale: tempo di elaborazione<br />

Principali temi di studio<br />

Processi cognitivi: percezione pensiero memoria linguaggio<br />

Meno interesse per l’apprendimento: innatismo<br />

31


Cognitivismo. S-mente-R<br />

STIMOLI<br />

RISPOSTE<br />

32


<strong>Apprendimento</strong> per il cognitivismo:<br />

il cambiamento concettuale<br />

Concezioni delle teorie intuitive dei bambini e del cambiamento<br />

concettuale:<br />

a) conoscenze intuitive: frammentarie e lacunose.<br />

<strong>Apprendimento</strong> = integrazione tra queste conoscenze<br />

b) conoscenze intuitive: coerenti - “bambino come scienziato” -<br />

<strong>Apprendimento</strong> = ristrutturazione di concetti e relazioni.<br />

Ristrutturazione specifica, per dominio. Differenziazione di teorie già<br />

esistenti: es. categorie globali (es. esseri che volano).<br />

33


<strong>Apprendimento</strong> per il cognitivismo:<br />

il cambiamento concettuale<br />

Stella Vosniadou: Progressiva ristrutturazione del modello iniziale per<br />

acquisire il concetto che la terra e’ sferica.<br />

34


<strong>Apprendimento</strong> per il<br />

cognitivismo: il cambiamento<br />

concettuale<br />

35


<strong>Apprendimento</strong> per il cognitivismo:<br />

il cambiamento concettuale<br />

Un esempio: la teoria del cambiamento concettuale di Stella Vosniadou<br />

Conoscenze intuitive: coerenti, corrispondenti a modelli mentali. Ad essi<br />

sottostanno:<br />

teorie specifiche, di dominio<br />

teorie di framework (che vincolano le prime)<br />

Es. terra = sfera – Es. di presupposizione della teoria di sfondo: le<br />

cose sono come appaiono.<br />

<strong>Apprendimento</strong> = avviene tramite cambiamento concettuale. 2 modalità:<br />

arricchimento (se nuove informazioni compatibili con le preesistenti)<br />

revisione (se contrasto tra vecchie e nuove informazioni)<br />

Implicazioni per la didattica: importanza delle conoscenze pregresse,<br />

processo graduale,<br />

36


<strong>Apprendimento</strong> processo<br />

complesso e costruttivo<br />

<strong>Apprendimento</strong>: si tratta di un processo:<br />

Costruttivo – circolarità tra apprendimento e memoria – la conoscenza NON<br />

viene solo ricordata o registrata ma costruita<br />

Centralità delle conoscenze pregresse<br />

Nozione di schema (es. Rumelhart e Norman, 1981)<br />

Accrescimento: codifica in base a schemi pre-esistenti<br />

Sintonizzazione: uno schema si affina progressivamente<br />

Ristrutturazione: simile alla scoperta.<br />

Dinamico – non apprendiamo nulla di nuovo, la conoscenza non è mai ripetitiva<br />

Strategico – per apprendere occorrono strategie, che possono essere apprese /<br />

insegnate (es. lettura e ripetizione di un testo)<br />

Interattivo – ad esempio nel contesto scolastico<br />

Situato – centralità dell’interazione tra chi apprende e il contesto (Vygotskij)<br />

37


Giochi sull’apprendimento 1<br />

Applica al seguente caso uno o più modelli dell’apprendimento<br />

trattati finora giustificando le tue scelte.<br />

Sara, 15 anni, ha un forte desiderio di emergere. Studia<br />

costantemente, anche se in modo a volte mnemonico. Molto<br />

ambiziosa, è particolarmente sensibile al voto che ottiene. E’ in<br />

grado di autogestirsi nel lavoro a casa, ma non dimostra grandi<br />

capacità riflessive e critiche. Tende inoltre ad essere competitiva<br />

con gli altri. Posta di fronte a problemi nuovi, non riesce a trovare<br />

facilmente soluzioni originali e applica in modo meccanico nozioni<br />

apprese. Inoltre, a causa della sua competitività ha difficoltà nei<br />

lavori di gruppo.<br />

38


<strong>Apprendimento</strong> per il<br />

connessionismo<br />

39


Il connessionismo<br />

Concezione della mente<br />

Per studiare la mente / i processi cognitivi occorre<br />

comprendere il funzionamento del cervello<br />

Metodo<br />

Uso del metodo computazionale<br />

Simulazioni al computer – Computer come strumento, non<br />

come modello per studiare la mente<br />

Principali temi di studio<br />

Interesse per l’apprendimento: tra innatismo ed empirismo<br />

40


Un esempio di rete neurale<br />

Unità -> neuroni (cellule nervose)<br />

Connessioni -> sinapsi<br />

Peso = valore numerico che<br />

caratterizza ogni connessione –><br />

numero di siti sinaptici attraverso cui<br />

un neurone influenza gli altri<br />

Pesi positivi o negativi -><br />

Connessioni eccitatorie o inibitorie<br />

Stato o livello di attivazione di<br />

ciascuna unità – > stato di<br />

attivazione dei neuroni<br />

OUTPUT<br />

Strati della rete neurale:<br />

Unità di input (sistema sensoriale),<br />

unità interne o hidden,<br />

unità di output (sistema motorio)<br />

La risposta dipende dai pesi sulle<br />

connessioni<br />

INPUT<br />

41


Connessionismo. S-cervello-R<br />

STIMOLI<br />

RISPOSTE<br />

42


<strong>Apprendimento</strong> per il<br />

connessionismo<br />

Fase di addestramento (training) – Precede sempre la fase di utilizzo<br />

della rete.<br />

Quindi la rete modifica certe sue caratteristiche, seguendo una regola,<br />

sulla base di un insieme di esempi fornito a priori (training set).<br />

Per modificare le sue caratteristiche utilizza un algoritmo di<br />

apprendimento.<br />

Algoritmo di apprendimento = insieme finito di passi utili a risolvere il<br />

problema.<br />

Attenzione! L’algoritmo di apprendimento non è una proprietà della<br />

rete: una stessa regola infatti può essere utilizzata per diverse<br />

strutture e su una stessa rete possono essere utilizzati algoritmi<br />

differenti.<br />

43


<strong>Apprendimento</strong> per il<br />

connessionismo<br />

Alcuni tipi di algoritmi di apprendimento:<br />

1. <strong>Apprendimento</strong> supervisionato: necessita di<br />

informazioni esterne tali che ogni unità output conosce la<br />

risposta desiderata (target) ad un particolare segnale<br />

input. Richiede un “insegnante” o supervisore che<br />

fornisca l’output desiderato.<br />

Esempio: Regola della back-propagation (BKP), o<br />

retropropagazione dell’errore: tipo di apprendimento<br />

supervisionato. I pesi variano in proporzione alla<br />

differenza tra i valori di uscita effettivi ed i valori<br />

desiderati. Poco realistica dal punto di vista biologico.<br />

44


<strong>Apprendimento</strong> per il<br />

connessionismo<br />

2. <strong>Apprendimento</strong> non supervisionato, per auto-organizzazione:<br />

non vengono forniti target, ma solo input, per cui la rete neurale<br />

non fa altro che configurare se stessa in modo tale che ogni<br />

neurone a livello di output risponda in modo simile per input simili<br />

tra loro.<br />

Es. categorizzazione di oggetti in base alla loro somiglianza.<br />

– Non c’e’ insegnante: alla rete non viene fornita informazione sulla<br />

correttezza dell’output<br />

– Auto-organizzazione: la rete si auto-organizza in base all’informazione<br />

chericevein input<br />

– <strong>Apprendimento</strong> = estrazione dell’informazione che meglio descrive i dati<br />

in input<br />

3. <strong>Apprendimento</strong> tramite rinforzo. Un critico (non supervisore)<br />

valuta la ‘bonta’’ dell’output. Non si fornisce l’output desiderato.<br />

Esempio: algoritmo genetico.<br />

45


Cognizione incarnata (embodied).<br />

S-cervello/corpo-R<br />

STIMOLI<br />

RISPOSTE<br />

46


Imitazione e apprendimento:<br />

visione “embodied”<br />

• Emulazione: gli individui apprendono proprieta’ ambientali<br />

grazie all’osservazione di azioni, senza necessariamente<br />

apprendere le azioni stesse.<br />

– Ad esempio, se vediamo qualcuno rompere una noce con<br />

una pietra per mangiarla possiamo capire che l’interno della<br />

noce puo’ essere mangiato; questo non significa, pero’, che<br />

impariamo il metodo con cui aprire la noce.<br />

• Imitazione: si intende l’apprendimento delle azioni,<br />

l’acquisizione del metodo relativo a come svolgerle. (Tomasello,<br />

1996)<br />

• Imitazione in senso stretto = casi in cui viene copiata<br />

un’azione che altrimenti avrebbe poche probabilita’ di verificarsi<br />

Per compiere un atto di imitazione si osserva qualcuno, si<br />

compie un piano per agire e si esegue un atto motorio.<br />

L’imitazione coinvolge dunque la visione, la<br />

pianificazione e il controllo motorio.<br />

47


Imitazione e apprendimento:<br />

visione “embodied”<br />

I neonati possono<br />

imitare<br />

espressioni<br />

facciali (Meltzoff &<br />

Moore, 1970).<br />

• Lingua<br />

protrusa<br />

• labbra<br />

protruse<br />

• bocca aperta<br />

I bambini sotto i due<br />

anni imitano<br />

movimenti intenzionali<br />

da parte del modello<br />

(Meltzoff, 1995).<br />

Oltre I 12 mesi<br />

imitazione differita<br />

48


Imitazione e apprendimento:<br />

visione “embodied”<br />

Bambini di 14 mesi: osservano degli adulti accendere una<br />

lampada con la testa in 2 condizioni: con le mani occupate vs.<br />

libere.<br />

Viene riprodotto il comportamento solo quando farlo e’ razionale.<br />

Quindi: l’ imitazione e’ un processo re-interpretativo e orientato<br />

da scopi (GOAL DIRECTED), non semplice riproduzione.<br />

•Gergely, Bekkering, Giraly, Nature 415, 755, 2002


Imitazione e apprendimento:<br />

visione “embodied”<br />

Heyes et al., 2004. Imitazione non innata ma acquisita.<br />

Trovano che i movimenti sono facilitati se i soggetti vedono eseguire<br />

movimenti congruenti con quello che stanno eseguendo, mentre sono<br />

resi piu’ difficili se eseguono movimenti incongruenti.<br />

Prima dell’esperimento training: i partecipanti imparano a aprire la mano<br />

quando vedono una mano chiudersi e vs.<br />

Introducendo il training l’effetto dell’imitazione automatica scompare.<br />

Dunque: secondo questi autori il comportamento imitativo si forma<br />

attraverso le connessioni neurali visuomotorie che si formano<br />

combinando esperienza diretta e osservazione.<br />

50


Imitazione e apprendimento:<br />

imitazione esplicita e implicita<br />

Cosa succede quando gli esseri umani osservano il movimento<br />

di un conspecifico? Capacita’ imitativa di 2 tipi:<br />

‣ Esplicita - attivazione intenzionale del comportamento motorio<br />

(imitazione)<br />

‣ Implicita - attivazione non intenzionale del comportamento<br />

motorio. Es. Osservare qcuno che afferra comporta:<br />

attivazione delle stesse aree attive durante l’afferramento<br />

Neuroni mirror: anche empatia per il dolore altrui. Es. Studi di Aglioti e<br />

colleghi con TMS<br />

51


<strong>Apprendimento</strong> osservativo –<br />

Imitazione implicita ed esplicita<br />

Cosa succede quando gli esseri umani osservano il movimento<br />

di un conspecifico? Capacita’ imitativa di 2 tipi:<br />

‣ Esplicita - attivazione intenzionale del comportamento motorio<br />

(imitazione)<br />

‣ Implicita - attivazione non intenzionale del comportamento<br />

motorio.Es. Osservarequalcunocheafferracomporta:<br />

attivazione delle stesse aree attive durante l’afferramento<br />

Neuroni mirror: anche empatia per il dolore altrui. Es. Studi di Aglioti e<br />

colleghi con TMS<br />

52


Imitazione e apprendimento: I<br />

neuroni “mirror”<br />

Neurone mirror<br />

tipico (F5): scarica<br />

solo quando la<br />

scimmia osserva<br />

un’azione diretta ad<br />

un obiettivo eseguita<br />

da un effettore<br />

biologico<br />

(conspecifico, essere<br />

umano)<br />

La scimmia<br />

afferra<br />

La<br />

scimmia<br />

guarda<br />

53


A (Afferrare con<br />

visione piena)<br />

B (Afferrare di<br />

nascosto)<br />

C (Mimare)<br />

D (Mimare di<br />

nascosto)<br />

I neuroni mirror<br />

riconoscono l’obiettivo<br />

Un subset di neuroni<br />

mirror rispondono anche<br />

con afferramento di<br />

nascosto<br />

Umilta et al., 2001<br />

54


Imitazione e apprendimento:<br />

visione “embodied”<br />

• osservazione<br />

di una bocca<br />

che afferra vs<br />

di una bocca<br />

statica<br />

• osservazione<br />

di una mano<br />

che afferra vs<br />

di una mano<br />

ferma<br />

• osservazione<br />

di un piede<br />

che schiaccia<br />

vs di un piede<br />

fermo<br />

Da Buccino et al., 2005<br />

55


Imitazione ed empatia<br />

I neuroni mirror non<br />

codificano solo il tipo<br />

di azione (es. Grasp)<br />

ma sono alla base<br />

dell’empatia nei<br />

confronti dei<br />

conspecifici.<br />

Avenanti, Bueti, Galati, Aglioti, Nature Neuroscience, 2005


Imitazione e apprendimento: a<br />

che serve l’imitazione implicita?<br />

A che serve l’imitazione implicita? Diverse proposte:<br />

<br />

<br />

<br />

facilita forme di imitazione esplicita, utile dal punto di<br />

vista sociale, per segnalare affiliazione e per facilitare<br />

l’empatia; supporta questa proposta il fatto che il sistema<br />

mirror sembra essere attivo durante l’imitazione di azioni.<br />

facilita la comprensione delle azioni altrui (quello<br />

che stanno facendo o addirittura le loro intenzioni e stati<br />

mentali).<br />

Serve allo sviluppo del linguaggio: l’area di Broca, che<br />

ha un ruolo centrale nell’elaborazione del linguaggio,<br />

sembra sia l’omologo per gli umani dell’area F5 della<br />

scimmia.<br />

Problema: i neuroni mirror sono stati identificati nelle<br />

scimmie, una specie che non imita ne’ sembra possedere 57<br />

una teoria della mente.


Imitazione e apprendimento: a<br />

che serve l’imitazione implicita?<br />

contribuisce a percepire il comportamento dei<br />

conspecifici, funzionando cosi’ come una sorta di<br />

sistema di EMULAZIONE PERCETTIVA:<br />

percezione, non comprensione delle azioni altrui.<br />

Evidenze:<br />

attivazione motoria che precede un evento<br />

percettivo (ad esempio nei pianisti esperti le aree<br />

corticali legate al movimento delle dita si attivano<br />

prima del comparire di una nota in una sequenza<br />

musicale familiare),<br />

i neuroni mirror sono in grado di attivarsi<br />

anche quando l’ultima parte di un’azione viene<br />

nascosta<br />

‣ l’influenza dell’apprendimento motorio sulla<br />

58<br />

percezione.


Imitazione e apprendimento: le<br />

teorie ideomotorie<br />

Teorie ideomotorie, teorie del codice comune,<br />

teoria della codifica di eventi (Prinz, 1990;<br />

Hommel et al., 2001)<br />

Codice comune tra percezione e azione.<br />

Un esempio di evidenze in favore:<br />

Es. Registrazione di persone che<br />

battono le mani. Una settimana<br />

dopo vengono loro fatte ascoltare il<br />

battito loro o di altri: riconoscono<br />

con facilita’ quando sono loro a<br />

battere le mani basandosi sul<br />

proprio ritmo etc. Flach et. al.<br />

2003.<br />

59


Imitazione e apprendimento<br />

osservativo –<br />

Forma di apprendimento prettamente sociale: Osservazione e imitazione degli<br />

altri. Di solito imitiamo chi ha piu’ influenza e successo.<br />

Studi di Bandura sull’imitazione di comportamenti aggressivi e sull’influenza dei<br />

media.<br />

Didattica: importanza di comprensione e controllo del proprio apprendimento<br />

60


Quindi, sull’imitazione…..<br />

Differenza tra imitazione ed emulazione: crescente<br />

complessita’ dei comportamenti imitativi nelle diverse<br />

specie<br />

Nei bambini:<br />

imitazione facciale innata (?)<br />

capacita’ di inferire SCOPI e INTENZIONI<br />

Imitazione negli adulti: influenzata dall’osservazione del<br />

movimento<br />

Meccanismi neurali:<br />

neuroni mirror


Implicazioni per la didattica della<br />

visione “embodied”<br />

Centralita’ del corpo e dell’esperienza per la cognizione<br />

<strong>Apprendimento</strong>: attraverso il linguaggio; attraverso l’esperienza l<br />

(Parisi,<br />

1999).<br />

Attraverso l’esperienza.<br />

l<br />

Vantaggi:<br />

interazione con la realtà e sua modificazione;<br />

comprensione dei meccanismi sottostanti i fenomeni.<br />

Limiti:<br />

non si può fare esperienza diretta di molti aspetti:<br />

ciò che è lontano nel tempo e nello spazio;<br />

ciò che dura a lungo;<br />

ciò che è astratto;<br />

ciò che è troppo grande o troppo piccolo.<br />

Esempi di modalità di apprendimento attraverso l’esperienza nel contesto<br />

scolastico:<br />

• strumenti scientifici; grafici, immagini; visite a musei, mostre ecc.<br />

• novità: computer -> ipertesti; simulazione al computer: laboratori virtuali<br />

62


Implicazioni per la didattica della<br />

visione “embodied”<br />

Attraverso il linguaggio.<br />

Vantaggi:<br />

possibilità di generalizzazione;<br />

possibilità di usufruire dell’esperienza altrui;<br />

possibilità di confronto con altri.<br />

Limiti:<br />

visione parziale della realtà, come segmentata in entità distinte;<br />

apprendimento mnemonico;<br />

problema di capacità delle persone (cultura di massa)<br />

problema di motivazione;<br />

ruolo centrale dell’esperienza;<br />

scollamento con la società prevalentemente “visiva” che ci circonda.<br />

Situazione scolastica: prevalenza dell’apprendimento basato sul linguaggio.<br />

Organizzazione della conoscenza: centralità dell’apprendimento basato sull’esperienza<br />

63


Implicazioni per la didattica della<br />

visione “embodied”<br />

Attraverso il linguaggio.<br />

Vantaggi:<br />

possibilità di generalizzazione;<br />

possibilità di usufruire dell’esperienza altrui;<br />

possibilità di confronto con altri.<br />

Limiti:<br />

visione parziale della realtà, come segmentata in entità distinte;<br />

apprendimento mnemonico;<br />

problema di capacità delle persone (cultura di massa)<br />

problema di motivazione;<br />

ruolo centrale dell’esperienza;<br />

scollamento con la società prevalentemente “visiva” che ci circonda.<br />

Situazione scolastica: prevalenza dell’apprendimento basato sul linguaggio.<br />

Organizzazione della conoscenza: centralità dell’apprendimento basato<br />

sull’esperienza e sull’azione.<br />

64


Cognizione distribuita. S-<br />

cervello/corpo/ambiente-R<br />

STIMOLI<br />

RISPOSTE<br />

Mente estesa<br />

65


Cognizione distribuita<br />

• Hutchins, 1995, Cognition in<br />

the wild:<br />

"the emphasis on finding<br />

and describing 'knowledge<br />

structures' that are<br />

somewhere 'inside' the<br />

individual encourages us<br />

to overlook the fact that<br />

human cognition is always<br />

situated in a complex<br />

sociocultural world and<br />

cannot be unaffected by it"<br />

66


Le affordances<br />

Nozione di affordance (Gibson, 1979).<br />

L’ambiente si offre al soggetto. Es. mela<br />

Le Affordances riguardano SIA la percezione che l’azione<br />

Le Affordances sono SIA soggettive che oggettive<br />

Le Affordances riguardano SIA l’ambiente che gli individui<br />

Le Affordances sono variabili<br />

Artefatti: abbiamo modificato<br />

l’ambiente per modificare quello<br />

che ci offre (afford)<br />

Variabilità e<br />

soggettività delle<br />

affordances:<br />

Sono rapportate alle<br />

dimensioni degli<br />

individui<br />

The psychology of<br />

everyday things ovvero La<br />

caffettiera del masochista,<br />

D. Norman<br />

67


Gibson: le affordances<br />

Le affordances sono<br />

variabili, sia soggettive<br />

che oggettive<br />

Foglia: ottima<br />

affordance per il<br />

riposo o per<br />

camminare per una<br />

formica, non per<br />

un elefante<br />

68


Implicazioni per la didattica:<br />

<strong>Apprendimento</strong> situato e affordances<br />

Antecedenti: Gibson (1979) e Norman (1995) (teoria delle<br />

affordances), Vygotskij (apprendimento sociale).<br />

Norman (1995): le affordances sono le possibili funzioni, gli "inviti<br />

operativi", le operazioni consentite da un oggetto al suo utente.<br />

Nel contesto di apprendimento:<br />

L'utilità di una situazione per uno determinato studente in un certo<br />

momento è identificata dalle affordances di quella situazione;<br />

le affordances non sono un attributo dello studente, né della<br />

situazione, ma della relazione tra i due: complementarietà<br />

ambiente-discente.<br />

Es.: accesso alle banche dati, utilizzo di sistemi informatici<br />

69


Implicazioni per la didattica:<br />

<strong>Apprendimento</strong> situato<br />

Domanda: Priorità dei processi cognitivi o della pratica sociale, di cui<br />

l’apprendimento è parte integrante? Della pratica sociale.<br />

<br />

<br />

<br />

L’apprendimento avviene in funzione del contesto (interattivo e<br />

non solo) in cui ha luogo. La conoscenza deve essere presentata<br />

in un ambiente realistico, dove tipicamente quel tipo di<br />

conoscenza è richiesto<br />

Non esiste l’apprendimento in generale, ma l’apprendimento è<br />

situato in contesti specifici.<br />

Costruzione interattiva, sociale, relazionale della conoscenza.<br />

L’apprendimento richiede interazione sociale e collaborazione<br />

70


Implicazioni per la didattica:<br />

<strong>Apprendimento</strong> situato<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Nozione di partecipazione periferica legittima, processo tramite<br />

cui nuovi membri entrano in una comunità di pratica (es. bambini<br />

nel mondo degli adulti). Dalla partecipazione periferica alla<br />

partecipazione piena.<br />

L’apprendimento situato è meno intenzionale, meno strategico di<br />

altre forme di apprendimento.<br />

L’apprendimento avviene indipendentemente da forme di<br />

insegnamento intenzionale.<br />

Es. apprendistato<br />

71


Giochi sull’apprendimento 2<br />

Applica al seguente caso uno o più modelli dell’apprendimento<br />

trattati finora giustificando le tue scelte.<br />

Martino, 13 anni, è molto riservato. Pur avendo pochi amici fidati, non<br />

ha problemi nel relazionarsi ai compagni. Vive però in modo<br />

conflittuale il suo rapporto con il contesto scolastico. Sembra che<br />

lo avverta come fortemente restrittivo e limitante. Questo lo porta<br />

ad approfondire solo alcune materie per cui ha una spiccata<br />

attitudine, come la matematica, e a trascurarne altre. Entrando più<br />

nello specifico, sembra studiare solo le materie che gli<br />

consentono di “giocare” e di sfidare se stesso. Non è competitivo,<br />

né pare particolarmente interessato al voto. All’esterno della<br />

scuola, ama fare sport.<br />

72


Lavoro di gruppo: Domande<br />

1. Applica i principi dell’apprendimento “embodied”, distribuito e<br />

situato alla didattica della tua materia.<br />

1. Scuole medie<br />

2. Scuole superiori<br />

2. Applica i principi dell’apprendimento basato sulla teoria della<br />

Gestalt alla didattica della tua materia.<br />

1. Scuole medie<br />

2. Scuole superiori<br />

73

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