Illegittimi aumenti Tarsu a Pomezia - il Caffè
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ENERGIA n. 240 - dal 19 apr<strong>il</strong>e al 2 maggio 2012<br />
Il boom delle fonti pulite, soprattutto del fotovoltaico, sta facendo scendere <strong>il</strong> prezzo dell’elettricità mentre gas e petrolio salgono<br />
Ecco <strong>il</strong> sorpasso delle energie rinnovab<strong>il</strong>i<br />
Roberto Lessio<br />
Stranamente quasi nessuno ne parla:<br />
attraverso le fonti rinnovab<strong>il</strong>i, già<br />
dal 2011, oltre 2.000 Comuni italiani<br />
producono più elettricità di quanta ne<br />
consumano, alcuni anche nella zona<br />
de Il <strong>Caffè</strong> (vedi tabelle a pag. 5).<br />
PREZZI PIÙ BASSI<br />
La vera notizia bomba è che grazie<br />
alle rinnovab<strong>il</strong>i, nonostante <strong>il</strong> continuo<br />
aumento di prezzo di petrolio, gas<br />
e carbone, le cui importazioni comunque<br />
stanno diminuendo, comincia ad<br />
abbassarsi <strong>il</strong> costo dell’energia elettrica<br />
nelle ore di “picco”, quando c’è<br />
maggior richiesta e quando <strong>il</strong> prezzo<br />
del k<strong>il</strong>owatt è più alto. Presto ne dovremmo<br />
vedere le conseguenze sulle<br />
nostre bollette. Lo dice <strong>il</strong> “Rapporto<br />
sui Comuni Rinnovab<strong>il</strong>i 2012” pubblicato<br />
nelle scorse settimane da Legambiente,<br />
elaborato sui dati forniti da<br />
tutte le amministrazioni locali italiane.<br />
Risulta che nel 95% dei territori<br />
esiste già almeno un impianto di energia<br />
da fonte rinnovab<strong>il</strong>e. Questi dati<br />
sono stati poi confrontati con quelli<br />
forniti da Terna SpA, la società che distribuisce<br />
la corrente su tutto <strong>il</strong> territorio<br />
nazionale, e dal Gestore del Sistema<br />
Elettrico (GSE) che acquista<br />
giorno per giorno l’energia dai vari<br />
produttori.<br />
1/4 DELLA CORRENTE È PULITA<br />
Nel 2011 in Italia la produzione da<br />
energie pulite ha superato <strong>il</strong> 26% della<br />
corrente immessa in rete e <strong>il</strong> 14%<br />
dell’energia totale, che comprende<br />
anche i combustib<strong>il</strong>i per i trasporti autoveicolari,<br />
<strong>il</strong> riscaldamento e <strong>il</strong> raffrescamento<br />
domestico, i servizi locali,<br />
ecc. I dati confermano che <strong>il</strong> progressivo<br />
incremento di energia ricavata<br />
direttamente dal sole (solare fotovoltaico<br />
e termico), dal vento (eolico),<br />
dal flusso dei fiumi (idroelettrico), dal<br />
calore della Terra (geotermico), da<br />
prodotti vegetali (biomasse), dal moto<br />
ondoso del mare e da tutte le altre<br />
fonti pulite esistenti in natura, sta progressivamente<br />
mandando fuori mercato<br />
le fonti più costose ed inquinanti.<br />
IL CONTO ENERGIA FUNZIONA<br />
Nonostante <strong>il</strong> fatto che gli incentivi<br />
economici per le energie pulite pesino<br />
per un 10% sulle nostre bollette<br />
(attraverso <strong>il</strong> Conto Energia), è ormai<br />
dimostrato che tali incentivi<br />
compensano abbondantemente <strong>il</strong> risparmio<br />
sull’acquisto dei combustib<strong>il</strong>i<br />
foss<strong>il</strong>i, non rinnovab<strong>il</strong>i, che ogni<br />
anno siamo costretti ad acquistare<br />
850m<strong>il</strong>a nuovi<br />
posti di lavoro<br />
Senza dimenticare <strong>il</strong> calo delle<br />
emissioni di gas serra in atmosfera<br />
finalmente avviato, cʼè <strong>il</strong> dato probab<strong>il</strong>mente<br />
più importante: nonostante<br />
la crisi, con le fonti rinnovab<strong>il</strong>i sono<br />
stati creati 100 m<strong>il</strong>a posti di lavoro in<br />
Italia, mentre per <strong>il</strong> 2020 lʼOrdine<br />
Nazionale degli Ingegneri stima che<br />
tali posti saliranno a 250 m<strong>il</strong>a con<br />
lʼaggiunta di atri 600 m<strong>il</strong>a unità nel<br />
settore dellʼefficienza energetica e<br />
nella riqualificazione ed<strong>il</strong>izia.<br />
dall’estero. Lo scorso anno l’Italia ha<br />
speso 63 m<strong>il</strong>iardi di euro (+ 10 m<strong>il</strong>iardi<br />
rispetto al 2010) per acquistare<br />
queste fonti energetiche da altri Paesi.<br />
Di questa colossale cifra, 35 m<strong>il</strong>iardi<br />
se ne sono andati per importare<br />
petrolio greggio.<br />
Èbene ricordare che per motivi essenzialmente<br />
legati alle speculazioni<br />
Nati per energie pulite, dati a chi inquina con inceneritori e turbogas<br />
La truffa dei sussidi CIP 6 sparirà<br />
sottolineare una sorta di “regolamento<br />
dei conti” rispetto ad una realtà<br />
C’è da<br />
che le lobbies e la politica hanno voluto<br />
imporre, unica nazione al mondo, a tutti noi. Si<br />
tratta dell’energia elettrica prodotta dalle cosiddette<br />
fonti rinnovab<strong>il</strong>i “assim<strong>il</strong>ate”, realizzate bruciando<br />
rifiuti (anziché riciclarli come materie prime)<br />
e scarti di raffineria, riconvertendo o migliorando<br />
vecchie centrali niente affatto pulite. Un autentico<br />
furto legalizzato a danno delle tasche e<br />
della salute dei cittadini attuato con l’uso distorto<br />
dei contributi CIP/6, pagati attraverso le nostre<br />
bollette e finiti nelle casse dei più “prestigiosi” inquinatori<br />
del nostro Paese. Proprio grazie all’incremento<br />
delle fonti rinnovab<strong>il</strong>i vere, l’energia<br />
elettrica prodotta dagli inceneritori e da altre fonti<br />
“assim<strong>il</strong>ate” è stata relegata ad un misero 3% del<br />
finanziarie, anche <strong>il</strong> prezzo del gas e<br />
del carbone dipendono automaticamente<br />
dai cambiamenti di prezzo<br />
proprio del petrolio e siccome questo<br />
è destinato a salire ulteriormente<br />
poiché ce n’è sempre meno, anche i<br />
prezzi di gas e carbone sono destinati<br />
ad aumentare.<br />
CROLLA L’USO DEL PETROLIO<br />
Ma lo scenario che si sta realizzando<br />
nel nostro Paese sta capovolgendo<br />
questo perverso meccanismo. Infatti<br />
si è ormai ridotto all’osso <strong>il</strong> contributo<br />
proprio del petrolio come<br />
fonte per produrre energia elettrica<br />
in Italia (nel 2010 è stato di appena <strong>il</strong><br />
3%, mentre era del 31% nel 2000);<br />
inoltre si è limitato l’incremento del<br />
carbone (attestato ad un modesto<br />
13%) che sembrava dovesse sostituire<br />
buona parte del petrolio stesso;<br />
per giunta si sta arrestando anche<br />
l’incremento del gas che comunque<br />
costituisce ancora oggi <strong>il</strong> 52% del totale<br />
degli approvvigionamenti a fini<br />
energetici.<br />
totale e ne è prevista la scomparsa definitiva entro<br />
i prossimi 8-10 anni. Lo dice la stessa Federut<strong>il</strong>ity,<br />
associazione del settore rifiuti, acqua ed energia.<br />
Questo nonostante si continuino a proporre – per<br />
esempio ad Abano - questi impianti costosi, inquinanti<br />
ed antieconomici. Ma anche le centrali turbogas<br />
(ad Apr<strong>il</strong>ia recentemente ne è entrata in<br />
funzione una), sempre più spesso vengono ut<strong>il</strong>izzate<br />
molto al di sotto della loro capacità produttiva,<br />
perché l’energia proveniente dalle fonti rinnovab<strong>il</strong>i<br />
ha la priorità assoluta per l’immissione in<br />
rete e per la vendita. Il motivo per cui le bollette<br />
ancora non scendono è legato proprio ai costi finanziari<br />
che hanno permesso la realizzazione di<br />
questi mega impianti centralizzati. E una volta che<br />
qualcuno ha contratto un debito, qualcun altro lo<br />
dovrà pagare. E le bollette servono anche a questo.<br />
Ma ormai, conti alla mano, le energie pulite<br />
hanno imboccato la corsia di sorpasso, anche rispetto<br />
al gas, anch’esso destinato ad esaurirsi. Il<br />
cambiamento appare ormai irreversib<strong>il</strong>e.