Illegittimi aumenti Tarsu a Pomezia - il Caffè

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CAMPO DI CARNE n. 240 - dal 19 aprile al 2 maggio 2012
Come funziona e come si alimenta l’impianto di Campo di Carne, già entrato in funzione. È davvero così pericolosa?
Viaggio nel cuore della centrale turbogas
Toro (Sorgenia): «Il gas
naturale non inquina,
emissioni quasi zero»
Stefano Cortelletti
“Innanzitutto chiamiamola col suo
vero nome: centrale a ciclo combinato”.
L'ingegner Massimiliano Toro, 40
anni, è il responsabile di quella che
tutti ormai ad Aprilia conoscono come
Turbogas. Un impianto costruito
a Campo di Carne in 30 mesi, che si
estende su sette ettari tra la Nettunense
e via La Gogna. Pentola a pressione,
macchina infernale, mostro:
sono tanti gli appellativi che la cittadinanza
apriliana ha affibbiato all'impianto
di produzione di energia elettrica,
ormai già in esercizio. Che significa
in esercizio? Che già è in funzione,
ed è gestita da Sorgenia dopo
che Ansaldo ha terminato i lavori del
cantiere, a marzo.
Ma farà davvero così male la centrale
a ciclo combinato? «Questo genere
di impianti – spiega Toro – è alimentato
esclusivamente a gas naturale,
quello che conosciamo più comunemente
come gas metano, e funziona
con un ciclo a gas più un ciclo a vapore,
assolutamente più sostenibile
dal punto di vista ambientale rispetto
alle centrali tradizionali che utilizzano
il solo ciclo a vapore alimentato
anche da altre forme di combustibile,
come il carbone».
La questione è una: quando una decisione
viene calata dall'alto, quando
la popolazione non ha modo di dire la
sua, di essere ascoltata, allora il malcontento
monta. Soprattutto se si insinua
nelle persone la paura di una
centrale pericolosa per la salute, che
pregiudica l'economia di un territorio.
Le Amministrazioni Comunali
che si sono succedute dal 2006, da
quando cioè la turbogas (ops, centrale
a ciclo combinato) ha ricevuto l'ok
dal Consiglio regionale del Lazio,
hanno opposto resistenza più o meno
ferocemente. L'attuale Giunta denuncia
strane sparizioni di denunce in tribunale,
violazioni di prescrizioni ministeriali,
forzature nell'iter autorizzativo.
«Non entro nel
merito delle polemiche
– dice Toro
– ,ma voglio far riflettere
sulla questione
con un
semplice esempio:
quando c'è il blocco
delle auto nelle città
per far scendere i livelli
di polveri sottili, possono
Non siamo
riusciti a rilevare
la presenza di
polveri sottili
durante i test
circolare solo le vetture elettriche o
alimentate a gas metano. La centrale
di Aprilia funziona con due turbine a
gas e una a turbina a vapore. Se il gas
metano non brucia correttamente, la
centrale si ferma in automatico. Cosa
che non succede con una semplice
caldaia di casa. Dobbiamo immaginare
la centrale elettrica infatti come
una grande caldaia, monitorata e altamente
tecnologica». Insomma, i rischi
per la salute umana sembrano
essere irrilevanti. «Per questo tipo di
impianti la Comunità Europea non ha
previsto limitazioni per le polveri sottili,
visto che il gas naturale ne produce
in quantità insignificanti, tanto che
non siamo riusciti a rilevarle durante
i test». A proposito: quel “fumo”
che si vedeva uscire dall'impianto
nei mesi scorsi era vapore?
«Abbiamo dovuto sottoporre
le tubature di vapore
ad un flussaggio
in ciclo aperto prima
di immettere il vapore
in turbina, per
questo si vedevano
le nuvole di vapore».
Ora che la centrale
è in esercizio, invece,
non si noterà
quasi più nulla, se non
dei piccoli sfiati dai generatori
a recupero di calore.
Centralina
La sala controllo,
“cuore”
della centrale
a ciclo combinato
- Una
sorta di cervellone
attraverso
cui si
controlla il
funzionamento
delle turbine,
dei pozzi, del raffreddamento e anche delle emissioni di scarico.
La centrale non ha bisogno di impiegare una grande quantità di personale:
una cinquantina in tutto, tra dipendenti Sorgenia e indotto.
Nei trenta mesi di cantiere, hanno lavorato al sito una media di 400
operai, con punte anche di mille.
Turbina a vapore
Il vapore ad alta pressione prodotto con il recupero di calore
mette in rotazione la turbina a vapore che trascina il
proprio generatore elettrico, trasformando così lʼenergia
termica del vapore in energia elettrica.
Qui il vapore
in uscita dalla
turbina a vapore
viene ritrasformato
in
acqua attraverso
un processo
di raffreddamento
con aria
Condensatori ad aria
3000 giri al minuto per mettere in moto il generatore di energia elettrica
2 turbine a gas e 1 a vapore
per farla funzionare
Ma come funziona effettivamente la centrale di Aprilia? Circa due terzi
dell’intera energia elettrica della centrale è prodotta dalle due turbine
a gas. I gas caldi generati dalla combustione alimentano le turbine
(3000 giri al minuto) e indirettamente anche il generatore che vi è
collegato. La restante energia elettrica della centrale è prodotta
dalla turbina a vapore, che sfrutta i fumi caldi provenienti
dalla turbina a gas. Nel generatore di vapore a recupero
del calore dei fumi in uscita dalla turbina a gas, i fumi
cedono la propria energia termica all’acqua circolante:
l’acqua sotto pressione evapora, provocando un innalzamento
della temperatura presente all’interno
dell’impianto. Il vapore alimenta la turbina a vapore
e conseguentemente anche il generatore che
vi è collegato. Il ciclo del vapore acqueo è chiuso,
ovvero l’acqua che viene riscaldata, fatta
evaporare e infine viene riconvertita in
acqua nel condensatore è sempre la
Acque riciclate
La turbogas consumerà le
risorse idriche di Campo di
Carne e più in generale di tutta
Aprilia? Pare di no. Ci sono
quattro pozzi che, in totale,
non possono emungere più di
5 litri d'acqua al secondo. Non
solo. La centrale non dispone
di uno scarico delle acque reflue
industriali: l'impianto utilizza
una tecnologia chiamata
Zdl, “zero liquid discharge”,
per il recupero e il riciclo delle
acque. Nell'impianto è presente
una vasca per la raccolta di
acqua piovana.
stessa. Attraverso i generatori elettrici l’energia meccanica prodotta dalle turbine
è convertita in energia elettrica, mentre con i trasformatori l’energia elettrica
prodotta viene elevata di tensione (fino a 400 mila Volt) per essere immessa nella
rete di trasmissione nazionale.