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Illegittimi aumenti Tarsu a Pomezia - il Caffè

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28<br />

ARDEA - POMEZIA n. 240 - dal 19 apr<strong>il</strong>e al 2 maggio 2012<br />

ARDEA Il Tar respinge i ricorsi dei proprietari delle case al lido: «La demolizione deve riguardare tutto <strong>il</strong> complesso»<br />

“Legittima la demolizione delle Salzare”<br />

I proprietari delle<br />

case di via Ancona<br />

si erano opposti<br />

all’acquisizione da<br />

parte del Comune<br />

Il fronte del “Lido delle Salzare”,<br />

nella battaglia antiabusivismo<br />

intrapresa dal Comune di Ardea,<br />

è certamente uno dei più diffic<strong>il</strong>i e<br />

caldi e non è combattuto solo a colpi<br />

di ruspa, ma anche a colpi di carte<br />

bollate, ricorsi, sentenze. D’altronde,<br />

una matassa che si è intricata in<br />

venti anni – tra permessi r<strong>il</strong>asciati e<br />

poi annullati, appartamenti venduti<br />

(e poi occupati), acquirenti truffati e<br />

palazzine cadute nel degrado – non<br />

può essere semplice da dipanare.<br />

L’ultima tessera che si è aggiunta al<br />

mosaico riguarda <strong>il</strong> respingimento,<br />

da parte del Tar del Lazio, dei ricorsi<br />

dei proprietari degli appartamenti<br />

del complesso immob<strong>il</strong>iare di via<br />

Ancona, che si erano opposti all’ordinanza<br />

di acquisizione al patrimonio,<br />

da parte del Comune rutulo,<br />

dell’area di sedime: atto necessario<br />

per i provvedimenti di demolizione,<br />

iniziati lo scorso 14 marzo. «La sentenza<br />

del Tar – dice <strong>il</strong> sindaco di Ardea<br />

Carlo Eufemi – conferma ancora<br />

una volta la giustezza della posizione<br />

del Comune che ha attuato <strong>il</strong><br />

proprio programma di demolizioni<br />

dell’ecomostro diffuso su gran parte<br />

del litorale ardeatino. Al posto della<br />

palazzina abbattuta e delle altre che<br />

saranno successivamente demolite<br />

dovrà sorgere una piazza o un parco<br />

attrezzato e i servizi per la vicina<br />

Scene di guerriglia al Lido delle Salzare: in fiamme l’automezzo dei vig<strong>il</strong>antes<br />

I vig<strong>il</strong>antes sventano un tentativo di occupazione<br />

di uno degli appartamenti liberi del complesso “Lido<br />

delle Salzare”, a Tor San Lorenzo, e per tutta risposta<br />

<strong>il</strong> gruppo di (aspiranti) occupanti gli incendia <strong>il</strong><br />

furgone di servizio con un lancio di bottiglie molotov.<br />

Scene di guerriglia nella notte del 4 apr<strong>il</strong>e nel piazzale<br />

del complesso di via Ancona, ancora – nonostante<br />

le demolizioni – zona franca del territorio e<br />

teatro di gravi fatti di cronaca: cassonetti dati alle<br />

fiamme, lʼautomezzo incendiato e i due agenti del<br />

corpo di vig<strong>il</strong>anza privata (della società Pretoria) salvi<br />

per un soffio, per essere riusciti appena in tempo<br />

a uscire dal furgone. «Dopo lʼennesimo tentativo di<br />

occupazione abusiva di un immob<strong>il</strong>e, sventato dagli<br />

agenti privati – dice Francesco Dari, amministratore<br />

del consorzio “La Fenice” che comprende le tre palazzine<br />

del “Lido delle Salzare” non ricadenti sul vincolo<br />

archeologico – c'è stata una violenta reazione<br />

area archeologica». In particolare, <strong>il</strong><br />

tribunale amministrativo ha rigettato<br />

sia <strong>il</strong> ricorso introduttivo, sia l’atto<br />

contenente i motivi aggiunti, ritenendoli<br />

entrambi infondati. «Conseguentemente<br />

– si legge nella sentenza<br />

– anche l’ordine di demolizione e<br />

gli obblighi connessi di acquisizione<br />

al patrimonio non possono avere<br />

per oggetto limitazioni e riguardano,<br />

quindi, legittimamente l’intero complesso».<br />

Un duro colpo per i proprietari<br />

degli appartamenti delle palazzine<br />

E-F-G, non ricadenti su terreno<br />

vincolato, che chiedevano –<br />

ma <strong>il</strong> Tar non ha ritenuto possib<strong>il</strong>e –<br />

un annullamento parziale della concessione<br />

ed<strong>il</strong>izia, riguardante solo<br />

gli edifici costruiti sul vincolo archeologico:<br />

«Il Comune di Ardea –<br />

dice Francesco Dari, amministratore<br />

del consorzio “La Fenice” che<br />

comprende i tre edifici E, F e G – ha<br />

causato questa situazione e ha dato<br />

ampie garanzie ai proprietari di trovare<br />

una soluzione, che potrebbe essere<br />

quella di una concessione in sanatoria<br />

per le palazzine E, F e G».<br />

Giovanni Salsano<br />

da parte di extracomunitari culminata con <strong>il</strong> lancio di<br />

alcune bottiglie incendiarie, una delle quali ha colpito<br />

<strong>il</strong> mezzo blindato in dotazione al personale di vig<strong>il</strong>anza,<br />

che è andato completamente distrutto e sottoposto<br />

a sequestro giudiziario». Alla fine, dunque,<br />

la violenza che molti residenti regolari temevano,<br />

soprattutto dopo la demolizione della prima palazzina<br />

abusiva del complesso, si è verificata. Per questo<br />

stanno pagando un servizio di vig<strong>il</strong>anza privata e per<br />

questo continuano a chiedere maggiore tutela dalle<br />

forze dellʼordine. «I condomini sono terrorizzati –<br />

conclude Dari – da questi continui e ripetuti atti di<br />

violenza, e solo la presenza del personale di sicurezza,<br />

tra lʼaltro con costi a carico di famiglie che<br />

hanno già difficoltà economiche, garantisce un minimo<br />

di tranqu<strong>il</strong>lità. Le autorità, tutte, restano indifferenti<br />

alle continue richieste di aiuto, fino a quando<br />

non ci sarà una vittima».<br />

ARDEA La bagarre elettorale sfocia in violenza: a farne le spese è Fanco<br />

Consigliere preso a martellate<br />

Sventa <strong>il</strong> furto di materiale<br />

ed<strong>il</strong>e di sua proprietà, ma<br />

viene colpito in faccia da<br />

una martellata da due giovani, già<br />

identificati dai carabinieri della<br />

Tenenza di Ardea, e finisce in<br />

ospedale, operato per una brutta<br />

frattura alla mandibola. Protagonista<br />

e vittima dell’episodio è <strong>il</strong><br />

consigliere comunale di maggioranza<br />

ad Ardea Luca Fanco, finito<br />

in ospedale con la mandibola fratturata<br />

e la consapevolezza di aver<br />

rischiato ben più serie conseguenze.<br />

Il tentato furto e l’aggressione<br />

si sono verificati <strong>il</strong> 10 apr<strong>il</strong>e<br />

in un terreno privato lungo via<br />

Laurentina, ad Ardea, non distante<br />

dall’incrocio con via Pontina<br />

Vecchia (bivio Caronti), come<br />

raccontato dallo stesso Luca Fanco.<br />

In breve, dopo una richiesta di<br />

chiarimenti sono volate parole<br />

grosse, fino alla martellata: «Alcuni<br />

conoscenti – ha detto <strong>il</strong> consigliere<br />

comunale –mi hanno telefonato,<br />

dicendomi che dei ladri stavano<br />

rubando del materiale ed<strong>il</strong>e,<br />

alcuni ponteggi, che avevo lasciato<br />

all’interno di una proprietà privata,<br />

con l’autorizzazione del proprietario.<br />

Quando io e altre persone<br />

siamo arrivati, abbiamo trovato<br />

i ladri in flagranza di reato.<br />

Hanno detto che li aveva autorizzati<br />

un consigliere comunale, parente<br />

di uno dei due, ma quando<br />

ho detto che ero anche io un consigliere<br />

comunale, uno con una<br />

mazzetta da carpentiere mi ha<br />

colpito al volto per scappare». Seguono<br />

attimi concitati. Sul posto<br />

intervengono i carabinieri della<br />

Tenenza di Ardea che raggiungono<br />

i due giovani – uno di Ardea,<br />

l’altro di <strong>Pomezia</strong> – e li portano in<br />

caserma per l’identificazione,<br />

mentre Fanco viene soccorso dall’ambulanza<br />

del 118 e portato al<br />

pronto soccorso della clinica Sant’Anna<br />

di <strong>Pomezia</strong>: «Al pronto<br />

soccorso – conclude Fanco – i<br />

medici mi hanno riscontrato la<br />

frattura della mandibola, ma, non<br />

essendoci <strong>il</strong> chirurgo max<strong>il</strong>lo- facciale,<br />

sono stato trasferito al San<br />

F<strong>il</strong>ippo Neri, a Roma. La ferocia<br />

dei ladri nel colpire avrebbe potuto<br />

avere conseguenze drammatiche,<br />

se invece di colpirmi sul<br />

mento mi avessero colpito in testa».<br />

L’operazione, durata più di<br />

tre ore, è stata effettuata giovedì<br />

12 apr<strong>il</strong>e dal professor Roberto<br />

Pist<strong>il</strong>li.<br />

Giovanni Salsano<br />

POMEZIA Tanti amici a quattro zampe dimenticati e bisognosi di cure<br />

L’appello del can<strong>il</strong>e: adottate i cuccioli<br />

Il consigliere è<br />

stato dimesso: ha<br />

denunciato i suoi<br />

due aggressori per<br />

tentato omicidio<br />

Ivolontari del Can<strong>il</strong>e di <strong>Pomezia</strong> rivolgono a tutti gli<br />

amanti degli animali una richiesta di aiuto: centinaia<br />

di cani attendono ogni giorno "una mano amica".<br />

Tanti "dimenticati" non hanno perso la speranza e<br />

con un aiuto concreto potrebbero vivere serenamente<br />

<strong>il</strong> resto della loro vita. Ci sono cani meravigliosi e affettuosi,<br />

di varie razze, tutti hanno un disperato bisogno<br />

di affetto e soffrono tanto la solitudine, quello di<br />

cui hanno bisogno è una vera casa. Si può fare un gesto<br />

d'amore adottando un cane del can<strong>il</strong>e. I cani più bisognosi<br />

sono gli anziani, ma ci sono anche tantissimi<br />

cani giovani e perfino cagnolini di piccola taglia oltre<br />

a vari cuccioli in cerca di famiglia. «Lanciamo questo<br />

appello – spiega l'Associazione Mar<strong>il</strong>ù – nella speranza<br />

che qualcuno dall'animo sensib<strong>il</strong>e venga a trovarci».<br />

Il can<strong>il</strong>e è aperto tutte le mattine eccetto la domenica,<br />

per adozioni è aperto anche di sabato mattina<br />

ore 9-12. Tel. 338.6524766; 347.8768160; 339.4371121<br />

ARDEA In 2 anni aveva pagato oltre 20m<strong>il</strong>a euro<br />

Imprenditore denuncia i<br />

suoi usurai, due arrestati<br />

Strozzato dagli<br />

usurai e<br />

minacciato<br />

di morte, dopo che<br />

in due anni aveva<br />

pagato oltre 20m<strong>il</strong>a<br />

euro di interessi<br />

su un prestito di<br />

poche migliaia di<br />

euro, si rivolge ai<br />

carabinieri della<br />

tenenza di Ardea e<br />

fa arrestare i suoi<br />

due aguzzini. Protagonista<br />

è un imprenditore<br />

ed<strong>il</strong>e di<br />

Ardea, che con la<br />

sua denuncia ha<br />

fatto finire in carcere due romani, di<br />

39 e 32 anni, uno dei quali già conosciuto<br />

alle forze dell’ordine, arrestati<br />

con le accuse di estorsione ed usura<br />

in concorso. «Due anni fa l’uomo<br />

– spiega <strong>il</strong> capitano Ugo Floccher,<br />

comandante della compagnia carabinieri<br />

di Anzio – si è trovato in difficoltà<br />

economiche con l’impresa che<br />

gestisce, e ha chiesto e ottenuto un<br />

prestito di alcune migliaia di euro<br />

per <strong>il</strong> quale, con un tasso usuraio superiore<br />

al 25%, aveva già pagato per<br />

i soli interessi, oltre 20m<strong>il</strong>a euro».<br />

Rate che diventano sempre più diffic<strong>il</strong>i<br />

da pagare, pretese che diventano<br />

impossib<strong>il</strong>i da sostenere: fino a<br />

quando l’imprenditore “salta” un pagamento<br />

mens<strong>il</strong>e. A quel punto i due<br />

lo minacciano di morte. «Qualche<br />

giorno dopo aver ricevuto le minacce<br />

– continua <strong>il</strong> capitano Floccher –,<br />

l’imprenditore si è presentato dai carabinieri<br />

di Ardea, che hanno predisposto<br />

un’apposita attività e sono<br />

ANTONIO LANDI<br />

Luogotenente della Tenenza<br />

dei Carabinieri di Ardea<br />

riusciti a bloccare i due strozzini subito<br />

dopo la riscossione dell’ennesima<br />

somma di denaro». I due romani<br />

sono stati fermati nei pressi di un distributore<br />

di benzina, su un carro attrezzi<br />

di proprietà del più giovane,<br />

dai carabinieri che si erano travestiti<br />

da benzinai. Al termine dell’operazione,<br />

i m<strong>il</strong>itari hanno effettuato anche<br />

le perquisizioni personali e domic<strong>il</strong>iari<br />

presso le abitazioni dei due<br />

arrestati, nel corso delle quali è stato<br />

recuperato e sequestrato materiale<br />

ritenuto ut<strong>il</strong>e ai fini investigativi e<br />

tuttora al vaglio degli inquirenti. Il<br />

denaro oggetto dello scambio è stato<br />

invece recuperato e riconsegnato<br />

all’imprenditore, mentre i due romani<br />

sono stati portati nel carcere di<br />

Velletri, a disposizione dell’autorità<br />

giudiziaria.<br />

Giovanni Salsano

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