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Illegittimi aumenti Tarsu a Pomezia - il Caffè

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24<br />

CRONACHE n. 240 - dal 19 apr<strong>il</strong>e al 2 maggio 2012<br />

POMEZIA Non specificati i motivi che hanno portato <strong>il</strong> Comune a rimandare <strong>il</strong> risanamento del sito che ospita fusti di rifiuti tossici<br />

Kema, revocato <strong>il</strong> bando per la bonifica<br />

sfortunato incendio, divampato nel<br />

settore d’immagazzinamento e che<br />

causò la distruzione dei locali uffici<br />

con tutta la documentazione, la Kema<br />

chiuse i battenti. Questo di Santa<br />

Procula è un altro dei tanti stab<strong>il</strong>imenti,<br />

intorno al quale ci sono decine<br />

di abitazioni private, che deturpa<br />

l’ormai perduto equ<strong>il</strong>ibrio tra insediamento<br />

umano e natura, l’ennesimo<br />

grigio fabbricato abbandonato,<br />

che però a differenza di altri contiene<br />

in sé <strong>il</strong> frutto della più cieca indifferenza<br />

umana: più di una tonnellata<br />

di rifiuti tossici, che assieme allo stab<strong>il</strong>e<br />

sono stati posti sotto sequestro<br />

nel 1987. Da allora - prosegue - si sono<br />

susseguite innumerevoli interrogazioni<br />

regionali e provinciali intorno<br />

alla questione d’attribuzione, la<br />

classica diatriba sulla responsab<strong>il</strong>ità,<br />

senza però condurre ad alcuna<br />

conclusione soddisfacente, se non<br />

quella di aver eseguito, nel 2005,<br />

un’operazione volta a catalogare i<br />

sacchi ed i fusti pieni di scarti pericolosi,<br />

ponendoli poi sopra dei semplici<br />

pallets e di aver assegnato al<br />

Comune di <strong>Pomezia</strong> l’onere di occuparsi<br />

del problema». Soluzione che<br />

invece l'amministrazione De Fusco<br />

ha preferito rinviare, nonostante abbia<br />

incassato mezzo m<strong>il</strong>ione di euro<br />

per la bonifica.<br />

Moira Di Mario<br />

KEMA ANCORA AREA CONTAMINATA<br />

L’azienda chimica si trova in un quartiere<br />

con aziende agricole e allevamenti<br />

Revocato dal Comune di <strong>Pomezia</strong><br />

<strong>il</strong> bando per la bonifica<br />

della Kema, l'azienza chimica<br />

di via delle Pesche sotto sequestro<br />

dal lontano 1987 e da allora in stato<br />

di completo abbandono.<br />

L'avviso di revoca, pubblicato sul<br />

sito del Comune a marzo scorso a firma<br />

del dirigente all'Ambiente Alberto<br />

Anzellotti, non specifica i motivi<br />

per i quali l'amministrazione ha deciso<br />

di lasciare ancora accesa la mina<br />

della bomba ecologica che da anni è<br />

la Kema e che ospita abbandonati al<br />

loro destino, alle intemperie i fusti di<br />

rifiuti tossici e radioattivi per circa<br />

una tonnellata di materiale altamente<br />

pericoloso e inquinante. Insomma<br />

scarti davvero assai pericolosi per i<br />

residenti di Santa Procula. Eppure<br />

negli anni scorsi la Kema era stata<br />

inserita dall'Arpa Lazio tra le aree<br />

contaminate, nonostante si trovi in<br />

un quartiere che ospita aziende agricole,<br />

allevamenti e decine di migliaia<br />

di residenti. Dopo <strong>il</strong> dissequestro<br />

dell'azienda la Regione Lazio aveva<br />

stanziato mezzo m<strong>il</strong>ione di euro a favore<br />

del Comune di <strong>Pomezia</strong> per la<br />

bonifica dell'area. L'amministrazione<br />

comunale aveva pubblicato un<br />

bando di gara per la sistemazione,<br />

ma lo ha poi revocato <strong>il</strong> 2 febbraio<br />

scorso, pubblicandone l'avviso di revoca<br />

a marzo. La bonifica sarebbe<br />

dovuta servire ad escludere una volta<br />

per tutte la Kema dalle aree contaminate.<br />

L'azienda chimica, nata insieme<br />

a tante altre «grazie ai benefici<br />

della Cassa del Mezzogiorno, si é trasformata<br />

subito in uno dei poli chimici<br />

più all’avanguardia del centro<br />

sud - racconta uno dei cittadini del<br />

quartiere -, ma in seguito ad uno<br />

POMEZIA Nel mirino finiti i contributi alla Pro Loco, ritenuti dagli inquirenti uno spreco<br />

Funzionario salda <strong>il</strong> suo debito con <strong>il</strong> Comune<br />

Ha scelto di beneficiare dello sconto, ha<br />

pagato e si è visto estinguere <strong>il</strong> giudizio:<br />

Giuseppe Giancotti, latinense,<br />

funzionario del Comune di <strong>Pomezia</strong>, ha definito<br />

così uno dei procedimenti aperti nei suoi<br />

confronti dalla Corte dei Conti. In questo caso,<br />

nel mirino erano finiti i finanziamenti alla<br />

Pro Loco, ritenuti dagli inquirenti contab<strong>il</strong>i<br />

uno spreco. Nel 2004, la Pro Loco di <strong>Pomezia</strong><br />

propose al Comune una collaborazione, per<br />

gestire uno sportello a servizio dei turisti, dove<br />

fornire informazioni sul territorio. Il dirigente<br />

del settore attività produttive Giuseppe<br />

Giancotti stipulò una convezione con l'associazione,<br />

che non prevedeva però oneri e costi<br />

per l'amministrazione comunale di <strong>Pomezia</strong>.<br />

Il funzionario firmò invece tre determine<br />

con cui concedeva, per tale servizio, prima<br />

quindicim<strong>il</strong>a, poi diecim<strong>il</strong>a e poi venticinquem<strong>il</strong>a<br />

euro alla Pro Loco, per un totale di cinquantam<strong>il</strong>a<br />

euro. La Corte dei Conti aprì<br />

un'indagine, delegò accertamenti alla Guardia<br />

di Finanza e, nel 2009, condannò Giancotti<br />

a risarcire 25m<strong>il</strong>a euro al Comune. Le determine<br />

a favore della Pro Loco vennero infatti<br />

ritenute “<strong>il</strong>legittime” e “fonte di danno per<br />

l'amministrazione comunale”. Il funzionario<br />

ha appellato la sentenza ed ha scelto di avvalersi<br />

della legge relativa alla definizione agevolata<br />

di tali procedimenti, una sorta di patteggiamento<br />

che consente, pagando <strong>il</strong> 25%<br />

della somma da risarcire, di estinguere <strong>il</strong> giudizio.<br />

Pagando poco più di seim<strong>il</strong>a euro, Giancotti<br />

ha quindi chiuso <strong>il</strong> procedimento, con<br />

sentenza emessa dalla III sezione centrale<br />

d'appello della Corte dei Conti, presieduta dal<br />

Giudice Ignazio De Marco.<br />

L.R.<br />

POMEZIA Fino al 22 apr<strong>il</strong>e<br />

Porte aperte<br />

al Museo<br />

Archeologico<br />

Anche Museo Archeologico “Lavinium”<br />

aderisce alla settimana della<br />

cultura (14-22 apr<strong>il</strong>e) durante la<br />

quale l’ingresso è gratuito. In esposizione<br />

la cosiddetta "Spada di Enea" e si potrà<br />

assistere alla proiezione del documentario<br />

“Lavinium tra mito e storia”. Tra le visite<br />

guidate si segnala quella all'area archeologica<br />

dei XIII altari e dell'Heroon di<br />

Enea in programma per sabato 21 apr<strong>il</strong>e<br />

alle ore 10 e alle ore 11.30; prenotazione<br />

obbligatoria. Info e prenotazioni: tel.<br />

06/91984744; e-ma<strong>il</strong>: museo.lavinium@yahoo.it<br />

Ardea<br />

Visite a “Il Feudo dei Cesarini”<br />

Sarà visitab<strong>il</strong>e fino al 30 apr<strong>il</strong>e la mostra storico-cartografica<br />

"Il Feudo dei Cesarini", allestita<br />

presso <strong>il</strong> Polo Museale, in via Laurentina Km.<br />

31. È suddivisa in diverse sezioni tematiche e<br />

consente al visitatore di percorrere la storia<br />

della campagna romana e in particolare delle<br />

tenute appartenenti alla Famiglia Sforza Cesarini,<br />

signori del Feudo di Ardea nel 1564: <strong>il</strong> tutto<br />

attraverso l'esposizione di alcune riproduzioni<br />

di documenti storico-cartografici conservati<br />

in originale presso l'Archivio di Stato.<br />

<strong>Pomezia</strong><br />

Furto alla Lighting S.r.l<br />

Intervento a sirene spiegate dei carabinieri, i<br />

quali, ricevuta al centralino del 112 una segnalazione<br />

di allarme, si sono precipitati presso la<br />

ditta “Lighting S.r.l”, dove hanno bloccato in flagranza<br />

di reato un romeno, 26 enne, già noto<br />

alle forze dell’ordine, poco dopo aver asportato,<br />

forzando un uscio, circa 50 ch<strong>il</strong>i di rame, recuperati<br />

e posti sotto sequestro. Lo straniero<br />

dovrà rispondere di furto aggravato.<br />

Ardea<br />

Modena, ardeatino<br />

morto in un incidente<br />

Avevano trovato i loro corpi nelle lamiere contorte<br />

di una Bmw e solo dopo ore si è potuta<br />

accertare la loro identità. Si tratta del 62enne<br />

di Ardea Domenico Fiaccarini, di Giovanni Pietrocarlo,<br />

60enne di Latina, residente sulla Migliara<br />

51: quest’ultimo era alla guida della vettura.<br />

L’incidente stradale si è verificato la notte<br />

del 4 apr<strong>il</strong>e sull'A1 M<strong>il</strong>ano/Napoli, direzione<br />

Nord, al km 177, nei pressi di Castelfranco Em<strong>il</strong>ia:<br />

a pochi minuti dalle ore 3, la Bmw aveva<br />

fatto per svoltare in una piazzola di sosta, ma,<br />

forse per l'alta velocità, era andata a schiantarsi<br />

contro un albero. I due occupanti erano morti<br />

sul colpo.

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