Bilancio sociale 2004

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Bilancio sociale 2004 L’impegno di ASSB per la qualità della vita per la Città di Bolzano

<strong>Bilancio</strong> <strong>sociale</strong><br />

<strong>2004</strong><br />

L’impegno di ASSB per la qualità della vita per la Città di Bolzano


Documento a cura di<br />

Azienda Servizi Sociali di Bolzano<br />

Elaborazione<br />

a cura di Uffi cio di Direzione<br />

Edizione<br />

Maggio 2005<br />

Layout<br />

DOC - BZ<br />

II<br />

Si ringraziano i collaboratori interni ed esterni all’Azienda che hanno contribuito alla stesura di questo bilancio <strong>sociale</strong>.


<strong>Bilancio</strong> <strong>sociale</strong><br />

<strong>2004</strong><br />

L’impegno di ASSB per la qualità della vita per la Città di Bolzano


Dichiarazione del Direttore<br />

Per leggere correttamente il bilancio <strong>sociale</strong> dello scorso anno, si deve partire considerando i cambiamenti a livello<br />

apicale avvenuti durante il <strong>2004</strong>, cambiamenti che pur non incidendo sul lavoro strettamente operativo, hanno<br />

fortemente inciso su alcuni elementi di tipo strategico e orientativo.<br />

Il fatto che nel corso del <strong>2004</strong> si siano avvicendati tre direttori generali ha “rallentato” alcune iniziative di tipo<br />

strategico precedentemente avviate e ha indotto l’Azienda a cancellare dalla propria programmazione o a rinviare al<br />

prossimo anno alcuni obiettivi, che facevano per lo più capo ai direttori usciti dall’Azienda. Al dott. Fontana e al dott.<br />

Zingerle va un ringraziamento per tutto ciò che hanno fatto per avere assicurato nel miglior modo il funzionamento e<br />

il mantenimento degli accordi e dei progetti avviati anche nelle fasi di transizione.<br />

La nuova direzione, sostenuta dal Comune di Bolzano e da tutti i dirigenti dell’ ASSB, ha cercato di effettuare una<br />

rivisitazione di alcune tematiche generali e di indirizzo dell’Azienda concentrandosi soprattutto all’interno delle stessa<br />

organizzazione e studiando forme diverse di risposta alle problematiche emerse.<br />

Alcune giornate di Klausur hanno permesso di evidenziare punti forti e punti deboli delle nostre azioni e in questi<br />

momenti si sono gettate le basi per la costruzione di modelli che vanno a integrare il sistema giá esistente dell’Azienda.<br />

I settori dell’organizzazione, dei processi decisionali, della specifi cità nei settori di intervento <strong>sociale</strong> rappresentano le<br />

basi su cui abbiamo orientato i nostri sforzi dall’autunno <strong>2004</strong>.<br />

Il <strong>Bilancio</strong> <strong>sociale</strong> è il documento più diffuso di rendicontazione <strong>sociale</strong> sia in ambito pubblico che privato. Nella sua<br />

accezione più stretta, è un documento riferito ad un anno di attività, di norma coincidente con l’anno solare, che<br />

rende conto in una prospettiva consuntiva e programmatica:<br />

-della missione e delle strategie dell’ente;<br />

-dei progetti e delle attività realizzate nel corso dell’anno;<br />

-dei risultati prodotti e degli effetti determinati rispetto ai diversi portatori di interesse.<br />

Sempre più il bilancio <strong>sociale</strong> sta diventando uno strumento effi cace per orientare l’analisi della situazione dei servizi<br />

e l’andamento di fenomeni sociali e ci può fornire indicazioni per le scelte future.<br />

Per rendere il bilancio <strong>sociale</strong> signifi cativo di come l’ASSB segue gli orientamenti del Comune, si è cercato di<br />

rafforzare la connessione tra lo strumento di pianifi cazione <strong>sociale</strong> del Comune (il Piano Sociale per la qualità della<br />

vita) e lo strumento di rendicontazione aziendale (il <strong>Bilancio</strong> <strong>sociale</strong>), evidenziando la relazione tra le azioni di ASSB<br />

e le linee del Piano.<br />

Mi auguro quindi che questo strumento di lavoro possa essere di utilità a tutti gli stakeholders della rete dei servizi, per<br />

discutere in forma oggettiva di sviluppo di welfare.<br />

Il Direttore<br />

Dott. Bruno Marcato<br />

Aprile 2005


Note dell’Assessore<br />

Il <strong>2004</strong> è stato un anno di rilevanti cambiamenti organizzativi al vertice dell’Azienda dei Servizi Sociali di Bolzano,<br />

inizialmente avviatosi sotto la direzione del Dott. Pio Fontana, e poi del vice direttore Dott. Paul Zingerle ai quali<br />

rivolgo il mio ringraziamento.<br />

Nel luglio <strong>2004</strong>, la guida dell’Azienda è passata nelle mani del Dott. Bruno Marcato, persona che ha messo in luce<br />

una visione ampia e una conoscenza eterogenea del lavoro <strong>sociale</strong> e che ha promosso, fi n dai primi mesi del suo<br />

nuovo incarico, attività specifi che nei settori di intervento <strong>sociale</strong> e azioni rivolte alla riorganizzazione interna con una<br />

particolare attenzione al benessere del personale.<br />

Il succedersi di tre direttori generali nell’arco di un breve periodo ha prodotto una “riduzione” di azioni intraprese e<br />

una riprogrammazione di alcuni obiettivi, rimandati all’anno successivo.<br />

Il rendiconto <strong>sociale</strong> per l’anno <strong>2004</strong> dell’ASSB delinea i primi passi effettuati dall’ente per l’attuazione delle linee del<br />

Piano <strong>sociale</strong> per la qualità della vita per la città di Bolzano <strong>2004</strong> – 2006, strumento di programmazione della nostra<br />

Città. L’Azienda è uno dei soggetti di maggior rilievo coinvolti nell’attuazione del Piano e congiuntamente alle azioni<br />

promosse dagli altri Assessorati e da tutti gli attori interessati sono lieta di poter evidenziare l’avvio di importanti<br />

attività volte al miglioramento della qualità della vita per la Città di Bolzano.<br />

Per rispondere ai principali bisogni dei gruppi generazionali, l’ASSB nell’anno <strong>2004</strong> ha operato nel settore minori<br />

avviando importanti iniziative di prevenzione del disagio giovanile mentre per quanto concerne l’area anziani ha<br />

promosso iniziative che ne favoriscono l’aggregazione e la socializzazione. Anche per i bisogni dei gruppi particolari<br />

da tutelare, sono stati sviluppati interventi di socializzazione ed avviati progetti di occupazione di persone in stato di<br />

disagio.<br />

Per la realizzazione di tutte le iniziative, i cittadini sono stati coinvolti attivamente ed in questo modo è stata promossa<br />

la partecipazione, l’appartenenza e la solidarietà.<br />

Sottolineo la sensibilità della direzione dell’Azienda nell’aver dedicato tempo e risorse al perseguimento dell’obiettivo<br />

pluriennale di promozione della soddisfazione del personale sul posto di lavoro, attraverso il miglioramento del clima<br />

interno e del benessere organizzativo.<br />

Ringrazio caldamente tutti i collaboratori dell’Azienda dei Servizi Sociali di Bolzano ed in particolar modo coloro che<br />

hanno collaborato alla realizzazione di questo utile documento.<br />

L’Assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunita’<br />

Mimma Battisti Bonelli<br />

Aprile 2005


Sezioni<br />

Il bilancio <strong>sociale</strong> <strong>2004</strong> dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano è articolato in<br />

quattro sezioni a loro volta suddivise in capitoli:<br />

La prima sezione dà conto degli obiettivi contrattati con la Giunta comunale<br />

e inseriti nel contratto di servizio per il <strong>2004</strong>; la stessa sezione contiene un<br />

capitolo che dà spazio ad approfondimenti su alcuni progetti particolarmente<br />

signifi cativi.<br />

La seconda sezione tratta, sotto il profi lo quantitativo e qualitativo, delle risorse<br />

umani e strutturali impiegate dall’Azienda. Tra il resto, vi è un capitolo dedicato<br />

al personale ed uno al Terzo Settore, entrambe portatori d’interessi fondamentali<br />

per l’Azienda.<br />

La terza sezione è dedicata ai servizi sociali con dati sull’utenza e sulle prestazioni<br />

suddivisi per settore (famiglia, minori, anziani, disabili, emarginazione).<br />

La quarta sezione riassume in tabelle gli indicatori principali del settore amministrativo<br />

e <strong>sociale</strong> (con una serie storica di dati) e dà conto, infi ne, dei costi<br />

diretti di gestione.


La missione dell’Azienda<br />

e gli obiettivi del contratto<br />

di servizio <strong>2004</strong><br />

azioni<br />

risultati<br />

aspetti critici<br />

prospettive per il 2005<br />

1<br />

Il personale e le strutture<br />

dell’azienda<br />

gli operatori dei servizi<br />

le strutture<br />

le relazioni e i partners<br />

2<br />

I servizi sociali<br />

dell’azienda<br />

dati sull’utenza<br />

3<br />

Indicatori e costi<br />

indicatori d’attività e di impatto <strong>sociale</strong><br />

costi diretti di gestione<br />

€<br />

4


Indice<br />

La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> 1<br />

1.1 Il profilo di ASSB<br />

La mission dell’Azienda<br />

L’assetto organizzativo<br />

I principi ai quali si ispira l’azione dell’Azienda<br />

I documenti che regolano il rapporto tra Azienda e Comune<br />

Linee guida dell’Assessorato alle politiche sociali per l’anno <strong>2004</strong><br />

Linee guida gestionali per l’anno <strong>2004</strong><br />

1.2 Obiettivi e risultati per linee guida politiche<br />

Linea guida 1 Pianifi care sulla base del piano qualità della vita 2003-2005 l’attuazione delle misure e degli interventi<br />

per il territorio sul triennio in tutte le aree<br />

1. I giovani Rom: progetti educativi rivolti ai ragazzi tra i 12 e 23 anni residenti al Campo Rom<br />

2. I giovani del Centro Piani Rencio: attivazione di iniziative di prevenzione del disagio giovanile<br />

3. Le famiglie del Centro Piani Rencio: sostegno e accompagnamento alla socializzazione ed aggregazione<br />

4. I giovani di Europa Novacella: promozione delle conoscenze dei servizi ai giovani e alle loro famiglie<br />

5. I giovani di Gries-San Quirino: Prevenzione di forme di disagio <strong>sociale</strong> nel parco Roen-Pompei<br />

6. Gli adulti di Druso 2: iniziative di aggregazione per un benessere <strong>sociale</strong><br />

7. Donne vittime di tratta: Il progetto Alba<br />

8. Gli anziani di Europa Novacella: promozione del Centro Diurno<br />

9. Il Parco di Piazza Madonna: interventi di socializzazione per persone in stato di disagio <strong>sociale</strong><br />

10. Il progetto Equal Goal: una rete per l’integrazione al lavoro<br />

11. Persone con disabilità: mappatura dei bisogni espressi e latenti dell’utenza attuale e potenziale<br />

12. Servizi Handicap: estensione dell’integrazione socio-sanitaria nei servizi per disabili<br />

13. Quartiere Don Bosco: partecipazione e coinvolgimento dei cittadini nella progettazione di interventi<br />

14. Quartiere Europa Novacella: l’integrazione sociosanitaria migliora il servizio<br />

Linea guida 2 Promuovere la soddisfazione del personale sul posto di lavoro<br />

1. Il benessere organizzativo in Azienda: un progetto di miglioramento del clima di lavoro<br />

2. Le donne in Azienda: percorsi per valorizzare il ruolo della lavoratrice donna<br />

3. Informazione sulla storia di ASSB: gli anni di attività aziendale dal 1999 ad oggi<br />

Linea guida 3 Verifi care l’effi cienza e l’effi cacia dei servizi sociali tanto direttamente gestiti che esternalizzati<br />

1. Costituzione di un sistema di qualità: il modello EFQM<br />

2. Il sistema informativo in Azienda: sviluppo della programmazione e rendicontazione <strong>sociale</strong><br />

3. La valutazione dei servizi <strong>sociale</strong> esternalizzati<br />

4. L’implementazione dei contenuti e delle condizioni nei capitolati/convenzioni<br />

5. Introduzione di forme di controllo di qualità in ambito assistenziale<br />

6. La valutazione dei soggiorni climatici per persone non autosuffi cienti<br />

3<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

7<br />

8<br />

9<br />

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17<br />

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17<br />

19<br />

19<br />

21<br />

22<br />

23<br />

23<br />

24<br />

25<br />

25<br />

27<br />

27<br />

Linea guida 4 Sviluppare e approfondire ulteriormente l’orientamento dei servizi alla persona<br />

1. Un “spazio gioco”in via Gaismair per le famiglie del quartiere<br />

2. Interventi d formazione alla genitorialità per coppie disponibili all’adozione<br />

3. L’affi damento preadottivo: Accompagnamento e sostegno alla coppia<br />

4. Don Bosco: la scuola come risorsa per la prevenzione del disagio dei bambini<br />

5. Oltrisarco Aslago: la scuola come risorsa per la prevenzione del disagio dei bambini<br />

6. Progetto Pit stop: gli adolescenti e l’alcool<br />

7. La presa in carico del cittadino nei distretti socio-sanitari della città<br />

8. Lo sviluppo del lavoro di comunità a Don Bosco<br />

9. Anziani ad alta compromissione sociosanitaria assistiti a domicilio<br />

27<br />

28<br />

28<br />

29<br />

29<br />

30<br />

30<br />

31<br />

31<br />

32


10. Anziani accuditi da badanti<br />

11. La socializzazione degli anziani di Gries-San Quirino<br />

12. La messa a regime dei centri di assistenza diurni per anziani<br />

13. L’accoglienza dell’ospite nelle strutture residenziali per anziani<br />

14. L’inserimento e il trasferimento degli ospiti da una struttura aziendale ad un’altra<br />

15. Mantenimento delle relazioni affettive dell’ospite con l’ambiente abitualmente frequentato<br />

16. L’apertura di Villa Armonia al territorio e il coinvolgimento del volontariato<br />

17. Potenziamento della presenza del volontariato nella casa di riposo Don Bosco<br />

18. Aumento del grado di conoscenza dei servizi di psichiatria <strong>sociale</strong><br />

Linea guida 5 Continuare il processo di miglioramento del livello di bilinguismo nei servizi<br />

1. Un’analisi della congruità della scelta del personale tra conoscenza tecnica e linguistica e la composizione<br />

territoriale dei servizi<br />

32<br />

33<br />

33<br />

34<br />

34<br />

35<br />

35<br />

36<br />

36<br />

36<br />

36<br />

1.3 Progetti innovativi in Azienda 38<br />

1.4 Gli aspetti caratteristici e critici dell’anno <strong>2004</strong> 45<br />

Il personale e le strutture dell’azienda 2<br />

2.1 Il Personale dell’ Azienda<br />

Il personale aziendale<br />

La formazione e l’aggiornamento del personale aziendale<br />

La sicurezza del personale che opera in Azienda<br />

Il personale in Azienda: criticità attuali e di prospettiva<br />

2.2 Le strutture aziendali<br />

La cura delle strutture aziendali: la manutenzione<br />

Le strutture aziendali in città: la loro dislocazione<br />

2.3 La valorizzazione del Terzo Settore in Azienda<br />

Le modalità di affi damento di servizi a terzi<br />

Le organizzazioni nonprofi t in Azienda nel <strong>2004</strong><br />

Il personale dipendente da terzi che opera nei servizi sociali dell’Azienda<br />

Volontari, obiettori di coscienza, tirocinanti<br />

48<br />

49<br />

53<br />

57<br />

61<br />

65<br />

65<br />

66<br />

68<br />

70<br />

71<br />

72<br />

74


I servizi sociali dell’azienda 3<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Prima Accoglienza nei distretti<br />

Area sociopedagogica<br />

Assistenza Domiciliare<br />

Assistenza economica<br />

Servizio assistenza al posto di lavoro (SAPL)<br />

Servizi distrettuali: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento<br />

3.2 Minori e famiglia<br />

Asili Nido<br />

Asili Nido: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento<br />

Consultori familiari<br />

Centro di Ascolto e Casa delle Donne<br />

Educativa di strada<br />

Minori Stranieri non accompagnati<br />

Progetti a favore dell’ìnfanzia e dell’adolescenza<br />

3.3 Anziani<br />

Le strutture residenziali (case di riposo e centri di degenza)<br />

Le strutture residenziali: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento<br />

Centri di Assistenza Diurna per Anziani<br />

Servizio Emergenza Anziani<br />

Mense per Anziani<br />

Soggiorni climatici per anziani parzialmente o non autosuffi cienti<br />

3.4 Handicap e disagio psichico<br />

Servizi e strutture per persone in situazione di handicap<br />

Servizi Handicap: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento<br />

Disagio psichico<br />

Punti d’incontro per malati psichici<br />

Servizi per malati psichici: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento<br />

3.5 Emergenza <strong>sociale</strong><br />

“Senza fi ssa dimora”<br />

Servizio di assistenza di strada<br />

Immigrazione straniera<br />

Campi Nomadi<br />

Tossicodipendenza e alcoldipendenza<br />

Disagio <strong>sociale</strong>: costi diretti di gestione e fonti di fi nanziamento<br />

84<br />

85<br />

87<br />

96<br />

101<br />

107<br />

109<br />

110<br />

110<br />

112<br />

113<br />

115<br />

116<br />

117<br />

118<br />

120<br />

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125<br />

126<br />

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127<br />

128<br />

129<br />

130<br />

133<br />

134<br />

135<br />

136<br />

137<br />

137<br />

139<br />

140<br />

141<br />

143<br />

145<br />

X


Indicatori e costi 4<br />

4.1 Indicatori<br />

Indicatori di base nel settore amministrativo<br />

Indicatori di base nel settore <strong>sociale</strong><br />

Indicatori storici generali per area: 1999 - <strong>2004</strong><br />

4.2 Costi diretti di gestione e fonti di finanziamento<br />

Costi diretti di gestione e motivazione dello scostamento rispetto all’anno precedente<br />

Fonti di fi nanziamento<br />

Costi medi giornalieri per utente<br />

Situazione patrimoniale<br />

148<br />

149<br />

155<br />

160<br />

165<br />

166<br />

170<br />

171<br />

171<br />

Note metodologiche 173<br />

Fonti informative 174


1<br />

1<br />

La missione dell’Azienda<br />

e gli obiettivi del contratto<br />

di servizio <strong>2004</strong><br />

azioni<br />

risultati<br />

aspetti critici<br />

prospettive per il 2005<br />

1


Guida alla lettura della sezione 1<br />

Ogni anno in novembre l’Azienda Servizi Sociali Bolzano e la Giunta comunale stipulano un contratto di servizio. Si<br />

tratta di un documento di programmazione che contiene gli obiettivi che l’Azienda intende perseguire nell’anno successivo<br />

e il fabbisogno fi nanziario necessario per il loro raggiungimento.<br />

Questa sezione del bilancio <strong>sociale</strong> descrive le attività, i risultati, gli aspetti critici e le prospettive per il 2005 con riferimento<br />

agli obiettivi contenuti nel contratto di servizio.<br />

La matrice rendicontativa (ossia il modo in cui gli obiettivi sono tra loro raggruppati nella descrizione) è data dalle<br />

linee guida politiche dettate dall’Assessore alle politiche sociali per il <strong>2004</strong>. A ciascuna linee guida fanno riferimento<br />

più obiettivi aziendali.<br />

Gli obiettivi aziendali del <strong>2004</strong> sono coerenti con gli interventi previsti nei vari settori dal Piano Sociale per la Qualità<br />

della vita <strong>2004</strong>-2006.<br />

In questa sezione, a margine della pagina in cui si dà conto dell’obiettivo viene riportato in nero e grassetto il settore<br />

di intervento del Piano <strong>sociale</strong> per la qualità della vita a cui l’obiettivo fa riferimento. Inoltre, sempre a margine della<br />

pagina, etichette azzurre di promemoria indicano in quali altre linee guida vengono trattati obiettivi inerenti lo stesso<br />

tema.<br />

In questa, come nelle altre sezioni del bilancio <strong>sociale</strong> <strong>2004</strong>, in azzurro viene indicato in modo riassuntivo il titolo<br />

dell’obiettivo o il tema trattato. Questo dovrebbe permettere una lettura più agevole del documento, una maggiore<br />

messa a fuoco delle tematiche, una ricerca più agevole del tema di specifi co interesse.<br />

Etichetta “memo”<br />

Per altri obiettivi nel settore<br />

adulti si veda linea<br />

guida 4<br />

tutt’ora in corso; sino ad oggi il progetto procede positivamente: le donne sembrano aver conquistato<br />

una nuova propria autonomia ed integrazione (hanno trovato casa, lavorano e sembrano<br />

integrarsi nel tessuto <strong>sociale</strong>). Importante comunque, mantenere i contatti con le persone<br />

e continuare ad offrire valido apporto agli altri partner di questo importante progetto.<br />

Piano Sociale per la Qualità<br />

della vita/ Interventi /settore<br />

Titolo dell’obiettivo<br />

o tema trattato<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

1.4 Settore anziani<br />

Gli anziani di<br />

Europa Novacella<br />

Il problema dell’aumento delle situazioni di isolamento <strong>sociale</strong>, in particolare di anziani che vivono<br />

soli, evidenziato anche dal nuovo Piano Sociale per la qualità della vita (punto 1.4.8), richiede come<br />

soluzione la promozione di iniziative che favoriscano l’aggregazione e la socializzazione degli anziani<br />

attraverso progetti mirati. Il centro diurno è una struttura che si trova in ciascun quartiere della città<br />

e che offre attività sia di natura assistenziale che ricreativa, diventando un punto di riferimento quotidiano<br />

per gli anziani del quartiere. Alcune di queste attività vengono svolte direttamente al Centro;<br />

per altre il personale del Centro opera come punto di raccolta delle richieste e di coordinamento. Il distretto<br />

Europa Novacella è quello che per ultimo ha attivato un centro diurno sul proprio territorio: fi no<br />

al 2003 gli abitanti anziani di questo quartiere dovevano rivolgersi al centro diurno di Don Bosco per<br />

attività di cura e socializzazione e alla parrocchia della Chiesa di regina Pacis per momenti di incontro.<br />

Pertanto nel <strong>2004</strong> l’obiettivo del Distretto Europa – Novacella è stato quello della promozione del<br />

centro diurno quale punto di riferimento per gli anziani del quartiere e per le loro famiglie. Per<br />

la realizzazione di questo obiettivo il Distretto ha attivato la rete delle risorse territoriali. Gli interventi<br />

di socializzazione sono stati consolidati ed il programma settimanale è composto da n. 4 iniziative di<br />

socializzazione di cui n. 3 a cura di associazioni, che dopo la pausa estiva sono riprese regolarmente.<br />

Il Centro diurno ha partecipato inoltre con un’iniziativa di giornata delle porte aperte all’inaugurazione<br />

della nuova sede della Circoscrizione e a una manifestazione dal titolo “Natale di Cristallo” che hanno<br />

coinvolto entram<br />

Questa sezione contiene anche una parte dedicata ai progetti di particolare rilievo condotti dall’Azienda nel corso<br />

del <strong>2004</strong>.<br />

Le informazioni relative agli obiettivi e ai progetti contenute nella sezione 1 vanno letti in connessione con i dati quantitativi<br />

sugli utenti e sulle prestazioni che sono contenuti nelle altre sezioni di questo <strong>Bilancio</strong>: solo così si può avere<br />

un quadro signifi cativo dell’impatto <strong>sociale</strong> delle scelte e delle azioni intraprese.<br />

00


1.1<br />

1<br />

Il profi lo di ASSB<br />

La mission dell’Azienda<br />

L’Azienda Servizi Sociali di Bolzano su<br />

incarico del Comune ha il compito di attivare<br />

e regolare le risorse del territorio<br />

anche attraverso la gestione di servizi<br />

socio assistenziali.<br />

L’Azienda attribuisce valore alla prevenzione,<br />

attuando azioni anticipatorie nei<br />

confronti dei fenomeni del disagio.<br />

Opera un’analisi continua del bisogno<br />

secondo il principio di sussidiarietà, prefi<br />

ggendosi un rapporto partecipato con<br />

la comunità sulla base di una responsabilità<br />

<strong>sociale</strong> condivisa.<br />

Rendiconta socialmente i propri comportamenti<br />

e gli impatti attinenti alle proprie<br />

scelte e al proprio agire.<br />

3


L’assetto<br />

organizzativo<br />

Direzione<br />

Uffi cio di Direzione<br />

Ripartizione Servizi Amministrativi<br />

Ripartizione Servizi Sociali<br />

Uffi cio Finanze<br />

e Contabilità<br />

Uffi cio Distretto<br />

Don Bosco<br />

Uffi cio Servizi<br />

alla Famiglia<br />

Uffi cio Gestione<br />

Personale, Stipendi<br />

e Previdenza<br />

Uffi cio Distretto<br />

Europa-Novacella<br />

Casa di Riposo<br />

Don Bosco<br />

Uffi cio Legale e<br />

Sicurezza del Lavoro<br />

Uffi cio Distretto<br />

Centro-Piani-Rencio<br />

Casa di Riposo<br />

Villa Serena e Centro<br />

di Degenza Grieserhof<br />

Uffi cio Appalti,<br />

Contratti e Patrimonio<br />

Uffi cio Distretto<br />

Oltrisarco-Aslago<br />

Casa di Riposo<br />

Villa Armonia<br />

Uffi cio Distretto<br />

Gries-S.Quirino<br />

Centro di Degenza<br />

Villa Europa<br />

Uff. Servizi a Persone in<br />

Situazione di Handicap<br />

e Disagio Psichico<br />

4


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> 1.1 Il profilo di ASSB<br />

1<br />

I principi ai quali si ispira<br />

l’azione dell’Azienda<br />

Sussidiarietà<br />

Garantire al cittadino, alla comunità e al gruppo un aiuto organizzato minimo necessario a far superare una situazione di disagio<br />

e intervenire solo dove il singolo, la famiglia, le risorse dell’associazionismo, del volontariato e della cooperazione, non siano in<br />

grado di rispondere autonomamente ai bisogni.<br />

Complementarità<br />

Operare con funzioni di supporto e di complementarietà per il raggiungimento degli obiettivi generali della società, privilegiare gli<br />

interventi atti a prevenire l’insorgere di situazioni di bisogno e di svantaggio promuovendo lo sviluppo del singolo e delle reti di<br />

solidarietà spontanea e di gruppi di auto- mutuo aiuto.<br />

Eguaglianza<br />

Evitare ogni discriminazione nell’erogazione delle prestazioni per motivi di sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche,<br />

condizioni psicofi siche e socio – economiche.<br />

Integrazione socio-sanitaria<br />

Coordinare i programmi dei servizi sociali e sanitari, tramite l’offerta di servizi di base nei distretti socio-sanitari dei quartieri, privilegiando<br />

tutte le forme di intervento che consentono alla persona di rimanere nel proprio ambiente familiare e <strong>sociale</strong>.<br />

Dignità della persona<br />

Rispettare l’intimità, la dignità e la riservatezza delle persone anche in occasione del trattamento dei dati personali necessari per<br />

l’erogazione dei servizi.<br />

Qualità<br />

Garantire al cittadino prestazioni di alta qualità con metodi di lavoro moderni e aggiornati attraverso la costante formazione e<br />

l’aggiornamento del personale, con particolare attenzione al personale che ha rapporti diretti con i cittadini.<br />

Imparzialità<br />

Offrire imparzialità, obiettività e giustizia, garantendo attraverso tutte le proprie strutture decentrate sul territorio della città di Bolzano,<br />

la continuità delle prestazioni, nel rispetto delle norme e dei principi sanciti dalla legge e in applicazione delle disposizioni<br />

contrattuali in materia. Adottare inoltre tutte le misure necessarie per evitare o ridurre i disagi in caso di interruzione o funzionamento<br />

irregolare del servizio.<br />

Controllo sui servizi<br />

Controllare costantemente che anche, laddove un servizio sia gestito indirettamente tramite convenzioni e contratti con soggetti<br />

privati, questi rispettino gli standard di qualità per garantire che il servizio erogato risponda ai bisogni del cittadino.<br />

Rispetto della diversità<br />

Rispettare e valorizzare le diverse identità e tradizioni dei cittadini dei gruppi linguistici fruitori dei servizi sociali, con particolare<br />

attenzione a garantire all’utente un approccio umanamente ricco ed un accesso agevolato ai servizi, anche con impiego di personale<br />

preferibilmente della stessa madrelingua dell’utente.<br />

Efficienza ed efficacia<br />

Uniformare la propria attività nell’organizzazione e nell’erogazione dei servizi a criteri di effi cienza ed effi cacia anche per quanto<br />

riguarda l’orario di apertura al pubblico.<br />

5


I documenti che regolano<br />

il rapporto tra Azienda e Comune<br />

Il Piano <strong>sociale</strong> per la Qualità<br />

della Vita<br />

ll Piano <strong>sociale</strong> per la Qualità della Vita approvato dal Consiglio comunale<br />

è il documento programmatico ove viene palesata la pianifi cazione <strong>sociale</strong><br />

triennale. Tale atto costituisce quindi – con l’esplicazione delle misure da<br />

adottare e delle priorità previste – lo strumento di lavoro principale per<br />

l’Azienda, che ha il compito, insieme agli altri attori sociali presenti sul territorio,<br />

di dare concreta attuazione alle politiche ed agli obiettivi sociali in<br />

esso contenuti.<br />

L’Accordo Quadro<br />

L’Accordo quadro defi nisce e regola i rapporti di natura contrattuale, fi nanziaria,<br />

patrimoniale ed informativa tra i due enti. In particolare sono dettagliatamente<br />

regolati i fl ussi fi nanziari ed i fl ussi informativi. Per garantire<br />

questi ultimi è prevista una serie di reports, con scadenze periodiche predefi<br />

nite, atte a garantire agli organi politici comunali una piena conoscenza<br />

dell’attività aziendale ed il controllo su di essa.<br />

Il Contratto di Servizio<br />

Nel Contratto di servizio sono invece esplicitati gli obiettivi annuali che<br />

l’Azienda si impegna a raggiungere ed il “quantum” che la proprietà (il<br />

Comune) si impegna a versare a titolo di fi nanziamento.<br />

Le scelte di indirizzo di politica <strong>sociale</strong> competono unicamente alla sfera politica.<br />

Il Consiglio comunale esprime le funzioni di proprietà, la Giunta quelle di guida, orientamento e controllo<br />

sull’Azienda.<br />

6


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> 1.1 Il profilo di ASSB<br />

1<br />

Linee guida dell’Assessorato<br />

alle politiche sociali per l’anno <strong>2004</strong><br />

1<br />

Pianifi care sulla base del piano qualità della vita 2003-2005 l’attuazione delle misure e degli<br />

interventi per il territorio sul triennio in tutte le aree<br />

2 Promuovere la soddisfazione del personale sul posto di lavoro<br />

3 Verifi care l’effi cienza e l’effi cacia dei servizi sociali tanto direttamente gestiti che esternalizzati<br />

4 Sviluppare e approfondire ulteriormente l’orientamento dei servizi alla persona<br />

5 Continuare il processo di miglioramento del livello di bilinguismo nei servizi<br />

Linee guida gestionali<br />

per l’anno <strong>2004</strong><br />

1<br />

2<br />

3<br />

Trasformare in programmazione triennale gli interventi aziendali, in ragione del nuovo piano <strong>sociale</strong><br />

della città, con individuazione intermedia degli obiettivi su base annuale.<br />

Rafforzare in Azienda un clima di lavoro positivo, che favorisca una costante motivazione del<br />

personale, una valorizzazione delle competenze professionali e quindi anche la soddisfazione e un<br />

costante impegno degli operatori, con benefi cio evidente anche per l’utente.<br />

Attivare una verifi ca coerente con i piani sociali, su tutti i servizi sociali al fi ne di valutarne sia<br />

l’effi cienza operativa che la capacità di dare risposte effi caci ai bisogni delle persone.<br />

Migliorare il sistema di pianifi cazione economico fi nanziaria in rapporto con la programmazione<br />

aziendale e la gestione dei budget.<br />

4<br />

Riorganizzare, reingenerizzare e sviluppare il sistema informativo in linea con le strategie aziendali,<br />

con conseguente acquisizione di strumenti informatici innovativi.<br />

Attivare ulteriori processi e più mirati strumenti che favoriscano una sempre maggior attenzione<br />

dell’azione aziendale, a livello macro organizzativo come pure nelle singole attività, nei confronti<br />

della persona, della famiglia, della comunità.<br />

5<br />

Promuovere ulteriormente una risposta adeguata ai bisogni delle persone anche come capacità di<br />

rispondere adeguatamente sotto il profi lo della lingua e della cultura delle persone.<br />

7


1.2<br />

Obiettivi e risultati<br />

per linee guida politiche<br />

La verifica dell’attuazione degli obiettivi contenuti nel contratto di servizio tra l’ASSB e<br />

l’Amministrazione Comunale per l’anno <strong>2004</strong>.<br />

In questo capitolo si forniscono informazioni sulle attività svolte dall’Azienda con riferimento agli<br />

obiettivi programmati e sui risultati raggiunti nel corso dell’anno <strong>2004</strong>. La relazione segue la<br />

struttura del contratto di servizio e quindi usa come matrice le linee guida politiche. Ciò signifi ca<br />

che in questa sezione del <strong>Bilancio</strong> Sociale <strong>2004</strong> si dà conto solo degli obiettivi contenuti nel contratto<br />

di servizio, che corrispondono ad una parte – signifi cativa ma non esaustiva – dell’attività<br />

aziendale. Le indicazioni quali-quantitative contenute nelle altre sezioni di questo <strong>Bilancio</strong> Sociale<br />

offrono il quadro complessivo dell’impegno degli operatori di Assb e del Terzo Settore che con<br />

l’Azienda collabora alla realizzazione dei servizi.<br />

L’ASSB dispone di un sistema standardizzato di costruzione e valutazione degli obiettivi, basato<br />

su un linguaggio e su una tempistica concordati con l’amministrazione comunale, che permette<br />

l’analisi preventiva delle attività previste per il conseguimento dei singoli obiettivi, del loro grado<br />

di effi cienza e dell’adeguatezza rispetto alle linee guida politiche dell’Assessorato alle Politiche<br />

sociali e che permette anche di rendicontare in modo puntuale all’Amministrazione comunale.<br />

8


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> 1.1 Il profilo di ASSB<br />

1<br />

Complessivamente gli obiettivi contrattati con l’amministrazione comunale per l’anno <strong>2004</strong> e<br />

contenuti nel contratto di servizio erano 51. La tabella che segue illustra il punto della situazione,<br />

sotto il profi lo esclusivamente quantitativo, rispetto al livello di raggiungimento.<br />

Anno <strong>2004</strong><br />

n. obiettivi contenuti nel<br />

contratto di servizio<br />

51<br />

di cui perseguibili*: 44 100%<br />

raggiunti 27 61%<br />

In elaborazione - pluriennali 13 30%<br />

non raggiunti<br />

*cancellati<br />

4<br />

2 della precedente direzione generale<br />

2 del settore handicap<br />

7<br />

4 della precedente direzione generale,<br />

1 della precedente direzione dei servizi sociali<br />

1 del settore asili nido<br />

1 del settore handicap<br />

9%<br />

A fronte di alcuni obiettivi previsti dalla precedente direzione generale e non fatti propri dalla nuova<br />

direzione, il direttore attuale ha contrattato con l’Assessorato alle Politiche Sociali tre nuovi<br />

obiettivi la cui realizzazione richiederà un periodo di tempo a cavallo tra il <strong>2004</strong> e il 2005 e di cui<br />

quindi si darà conto nel bilancio <strong>sociale</strong> del 2005.<br />

Si tratta della riorganizzazione dell’Azienda in base a nuovi criteri, di una nuova defi nizione dei<br />

rapporti con l’Assessorato, dell’integrazione infra-aziendale tra il settore <strong>sociale</strong> e amministrativo.<br />

Linea guida 1: Pianifi care sulla base del piano qualità della vita 2003-<br />

2005 l’attuazione delle misure e degli interventi per il territorio sul triennio<br />

in tutte le aree.<br />

ll nuovo Piano della qualità della vita della Città di Bolzano riguarda il triennio <strong>2004</strong>-2006.<br />

Non comprende quindi il 2003, anno dedicato all’analisi e alla predisposizione del piano stesso.<br />

La linea guida politica va quindi intesa come riferita al triennio <strong>2004</strong>-2006. Il Piano contiene<br />

un’analisi delle aree di fabbisogno rilevate da un approfondito studio e espresse dalla cittadinanza,<br />

sulla base delle quali il Piano stesso indica priorità e linee di intervento. Le indicazioni relative<br />

alle azioni sono rivolte ad una molteplicità di attori cittadini: tra questi l’Assb, quale ente pubblico<br />

gestore dei servizi sociali.<br />

In realtà la linea guida politica, da cui è scaturita la linea guida aziendale di dotarsi di una programmazione<br />

attuativa triennale, anticipava nel momento della sua emanazione la comparsa del<br />

Piano di qualità della vita.<br />

9


L’Assb ha quindi formulato i propri obiettivi per il <strong>2004</strong> nell’estate del 2003, prima della pubblicazione<br />

del Piano della qualità della vita. Alcuni obiettivi formulati hanno una durata pluriennale<br />

quindi incideranno sull’attività anche degli anni 2005 e 2006. Per la propria programmazione<br />

l’Assb si è basata sul proprio bilancio <strong>sociale</strong> riferito all’anno 2003, sui dati in possesso della<br />

Provincia Autonoma di Bolzano e del Comune di Bolzano, sul piano <strong>sociale</strong> provinciale e sul<br />

livello di raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano <strong>sociale</strong> comunale riferito al triennio 2000-<br />

2002. Ciò nonostante gli obiettivi aziendali per l’anno <strong>2004</strong> si integrano bene con le indicazioni<br />

del Piano <strong>2004</strong>-2006 e vanno nella medesima direzione.<br />

Nel corso dell’anno <strong>2004</strong> l’Azienda si è posta obiettivi, di portata pluriennale, che impattano fortemente<br />

sul territorio, anche se non sempre hanno avuto un risultato visibile già al termine della<br />

loro prima annualità.<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

1.2 Settore minori<br />

I giovani Rom<br />

Per altri obiettivi nel<br />

settore minori del distretto<br />

Don Bosco si<br />

veda linea guida 4<br />

Nel settore minori, conformemente all’indicazione del Piano di Qualità della vita (punto 1.2.3.2.) il<br />

distretto Don Bosco, su cui è insediato il Campo Rom, si è posto come obiettivo la programmazione<br />

e attuazione di progetti educativi rivolti ai residenti del campo Rom in particolare ai<br />

ragazzi nella fascia di età tra i 12 e i 23 anni. Lo scopo fi nale è quello di favorire l’inserimento<br />

anche culturale dei giovani Rom nel contesto cittadino e limitare l’insorgere di situazioni di disagio:<br />

i giovani Rom si trovano infatti a disagio, perché fortemente in diffi coltà rispetto all’inserimento<br />

nella comunità cittadina in ragione del contesto culturale e familiare di provenienza e della<br />

collocazione isolata del campo. Il percorso verso il raggiungimento dell’obiettivo intendeva inoltre<br />

coordinare in maniera ottimale l’azione dell’Azienda con l’azione dell’ente gestore del campo,<br />

concordando fi nalità e percorsi educativi da attivare, al fi ne di orientare ogni intervento verso un<br />

comune obiettivo di inserimento e modifi care conseguente anche il capitolato d’appalto che<br />

fi ssa le regole per la gestione del campo Rom per la prossima gestione.<br />

Il gestore del campo nel corso del <strong>2004</strong> è stata la Fondazione Odar, che ha condiviso con gli<br />

operatori del Distretto Don Bosco gli obiettivi fi nali per il lavoro sui giovani e ha defi nito i ruoli negli<br />

interventi educativi. Sui 115 abitanti del campo, 51 nel <strong>2004</strong> erano minori di cui 11 in fascia di<br />

età con obbligo formativo. Di questi 11, 10 sono iscritti e frequentano una scuola superiore. Nel<br />

corso dell’anno l’ente gestore ha tentato di agevolare l’inserimento lavorativo degli adolescenti<br />

del villaggio in particolare con l’organizzazione di stage lavorativi. Il seguire uno stage per l’inserimento<br />

al lavoro ha una valenza fortemente educativa e di chiarifi cazione delle regole sociali.<br />

Malgrado gli sforzi fi nora esperiti dalla pluralità dei servizi coinvolti nella progettualità, i risultati<br />

non sono sempre stati soddisfacenti, avendo avuto gli stage un elevato tasso di abbandono<br />

prematuro. Altri importanti progetti educativi sono stati attuati nel corso del <strong>2004</strong> ed hanno spaziato<br />

dall’accompagnamento alla scuola, alle attività extrascolastiche, alle attività di doposcuola,<br />

riscontrando nelle famiglie Rom un buon livello di gradimento.<br />

L’aspetto maggiormente critico che ha caratterizzato per il campo Rom l’anno <strong>2004</strong> è stato<br />

certamente il rogo di fi ne giugno che ha distrutto tre casette con i relativi servizi e fortemente<br />

danneggiato altre due casette. Il distretto Don Bosco si è trovato a dover affrontare l’emergenza<br />

delle famiglie rimaste senza casa e nel contempo a gestire il peggioramento della condizione<br />

abitativa del villaggio e le tensioni conseguenti. L’esperienza maturata in questo anno e il nuovo<br />

capitolato di appalto che regola il rapporto tra ASSB e ente gestore dovrebbe migliorare la gestione<br />

del Villaggio e permettere una valutazione più obiettiva dell’operato del gestore; sono stati<br />

infatti individuati molti obiettivi da raggiungere. Il nuovo capitolato chiarisce in maniera più dettagliata<br />

quali sono i compiti e le funzioni dell’ente gestore e quali sono le modalità di collaborazione<br />

con il distretto competente<br />

Purtroppo l’unica azione di questo obiettivo che non è stata attuata riguarda l’acquisizione<br />

di una maggiore certezza rispetto al futuro del Villaggio Rom; la parte politica (Comune<br />

e Provincia) non si è ancora espressa sulla destinazione del campo e ciò non permette<br />

di avere un quadro chiaro sul Villaggio e su tutte le azioni da intraprendere nel futuro.<br />

10


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> Linea guida 1<br />

1<br />

Il distretto Centro Piani Rencio, coerentemente con le indicazioni del Piano per la qualità della<br />

vita (punto 1.2.2.2 e 1.2.2.6.), che sollecita strategie e iniziative coordinate di prevenzione del disagio<br />

giovanile, si è posto come obiettivo del <strong>2004</strong> di partecipare, insieme ad altre risorse territoriali,<br />

alla pianifi cazione e realizzazione di iniziative rivolte ai giovani del quartiere. Lo scopo fi nale del<br />

promuovere attività socio-pedagogiche in rete con attività a livello di quartiere è di concentrare<br />

le varie risorse del territorio sui reali bisogni dei giovani senza dispersione di energie e quindi di<br />

migliorare la qualità degli interventi rivolti ai giovani del quartiere.<br />

Il primo passo compiuto dal distretto è stato quello di individuare le realtà del quartiere che si occupano<br />

di tematiche giovanili. Unitamente all´Uffi cio Famiglia, Donna e Gioventú e alla Circoscrizione<br />

Centro Piani Rencio si é attivato il primo incontro con le realtá associative che si occupano<br />

di giovani (centri giovanili, parrocchie, Subway, educativa di strada, Comune di BZ ecc.) con lo<br />

scopo di presentare i rispettivi servizi e attivitá e individuare possibili collaborazioni future. Da tale<br />

confronto scaturirà un primo piano degli interventi su base triennale che tenga presente anche<br />

quanto contemplato nel Piano Qualità della vita <strong>2004</strong> – 2006.<br />

Nel corso dell’autunno 2003 è stato attivato sul quartiere Centro Piani Rencio il Centro Famiglia,<br />

gestito per conto del Comune di Bolzano da ELKI e Familienverband. In ragione di tale nuovo<br />

servizio, che deve trovare una propria collocazione nella rete dei servizi per le famiglie, il distretto<br />

Centro Piani Rencio sociosanitario si è posto come obiettivo <strong>2004</strong> la promozione, il sostegno<br />

e l’accompagnamento alla socializzazione ed aggregazione delle famiglie. L’obiettivo ha lo<br />

scopo di affi ancare i gestori del neocostituendo Centro Famiglia con azioni di supporto educativo<br />

e di consulenza nella pianifi cazione delle attività e nel sostegno del ruolo della famiglia all’interno<br />

della società. Ha pertanto lo scopo ultimo di rendere coerenti e di condividere gli obiettivi del<br />

Centro medesimo con quelli del distretto <strong>sociale</strong>,nonchè con quanto contemplato dal Piano di<br />

Qualità della vita. Il centro famiglie Premstallerhof è uno spazio fl essibile aperto alle famiglie con<br />

fi gli in età prescolare e scolare, che offre un servizio diretto all’utente, con tempi e modalità di<br />

socializzazione protetti e “pensati”. Si rivolge prevalentemente ai residenti nelle zone Piani di Bolzano<br />

e Rencio e le fasce d’età dei minori vanno dall’età del nido all’età pre-adolescenziale. Nel<br />

2002 l’Assesorato alle politiche sociali del comune ha istituito un gruppo di lavoro che prevedeva<br />

la partecipazione di un’ educatrice del distretto, quale facilitatrice del lavoro di rete con partner o<br />

care-giver territoriali. La stessa all’interno del suo lavoro rilevava un aumento della problematica<br />

della solitudine nella fascia d’età 8/13 anni e un conseguente fabbisogno di sostegno alla genitorialità<br />

nei compiti di cura e di educazione, nonchè di spazi inter-generazionali volti alla valorizzazione<br />

delle risorse familiari e del reciproco aiuto e solidarietà. Dall’inaugurazione del centro ( primi<br />

di ottobre 2003) ad oggi, 31.12.<strong>2004</strong>, sono stati attivati diversi progetti in collaborazione con il<br />

distretto: programmazione e coordinamento di un percorso educativo-ludico- ricreativo (teatro di<br />

burattini) rivolto ad un gruppo di bambini inseriti presso il centro profughi “ex-Gorio” e fi nalizzato<br />

all’aumento delle abilità sociali degli stessi; programmazione di gruppi di discussione a tema, ad<br />

es. problematiche scolastiche, o problemi di età evolutiva che le famiglie si trovano ad affrontare;<br />

programmazione e collaborazione intesa come individuazione di famiglie migranti conosciute<br />

dal distretto, di un percorso di accompagnamento per genitori che desiderano confrontarsi e<br />

sostenersi su questioni legate alla diffi coltà di adattamento derivanti dal crescere i fi gli in terra<br />

straniera; programmazione e partecipazione attiva del servizio educativo del distretto alla festa<br />

della famiglia organizzata in data 15 maggio <strong>2004</strong>; programmazione di un servizio di custodia<br />

per bambini in età scolare per il periodo estivo(giugno-luglio-1°settimana settembre); progetto di<br />

cucina straniera rivolto alle ospiti del centro profughi “ex- Gorio”, che va ad innestarsi su un più<br />

ampio progetto gestito dal distretto sull’alfabetizzazione delle donne profughe.<br />

Dall’autunno del 2003 numerosi sono stati gli incontri di programmazione congiunta volti a<br />

defi nire modalità di collaborazione, obiettivi e fi nalità. Ma non solo; in un paio di circostanze le<br />

operatrici del centro famiglie hanno segnalato al distretto minori in situazioni di pregiudizio o di<br />

abbandono, permettendo al servizio di intervenire in maniera tempestiva. Strada facendo si sono<br />

create sinergie tra il Centro famiglie e le scuole del quartiere, grazie alla mediazione dell’area<br />

socio-pedagogica che è coinvolta con le scuole del quartiere e la sovraintendenza in un progett-<br />

I giovani<br />

del centro<br />

Le famiglie<br />

del Centro Piani<br />

Rencio<br />

11


to pilota avente lo scopo di individuare strategie d’intervento condivise in situazioni di disagio<br />

scolastico.<br />

L’obiettivo proseguirà in forma di azione ordinaria nei prossimi anni anche in ragione dei nuovi<br />

insediamenti famigliari nel quartiere Piani e con il continuo arrivo di famiglie extracomunitarie.<br />

I giovani di Europa<br />

Novacella<br />

Il distretto Europa Novacella è tra i distretti quello di più recente attivazione insieme al distretto<br />

<strong>sociale</strong> di Gries San Quirino. La popolazione che compone il suo territorio è composta da circa<br />

il 14% di giovani. In base a questi elementi il Distretto si è posto come obiettivo per il <strong>2004</strong>, coerentemente<br />

con quanto disposto dal Piano Sociale per la qualità della vita (punto 1.2.2.3.) la promozione<br />

della conoscenza dei servizi ai minori, ai giovani e alle loro famiglie e lo sviluppo<br />

della progettualità con le risorse del quartiere.<br />

Le attività programmate per il <strong>2004</strong> per il raggiungimento dell’obiettivo, certamente di portata<br />

pluriennale, sono state tutte portate a compimento. In particolare si è consolidata l’attività e<br />

la progettualità con il Centro giovanile “Corto circuito” della Parrocchia Regina Pacis, si sono<br />

promossi i servizi del distretto all’interno delle scuole del quartiere e con con la Scuola elementare<br />

“Johann Pestalozzi” e con la Scuola media “Albert Schweitzer si sono sviluppate nuove<br />

progettualità (un progetto ex L. 285/1997 di sostegno ai minori e alle loro famiglie e un progetto<br />

promozione dei servizi del Distretto <strong>sociale</strong> verso gli insegnanti e le famiglie degli alunni). La<br />

collaborazione si è rinforzata anche con le associazioni del quartiere attive nell’area minori, adolescenti,<br />

giovani. Con le scuole materne è stata realizzata un’iniziativa di approfondimento delle<br />

problematiche sociali dei minori in età pre-scolare e delle loro famiglie con gli insegnanti della<br />

Scuola materna “Airone” per un numero complessivo di sette incontri.<br />

Anche se il processo di reciproca conoscenza e di costruzione di un linguaggio comune ha richiesto<br />

tempo ed energie da parte degli operatori coinvolti e della direzione del Distretto Europa<br />

Novacella, il risultato di questa prima annualità è stato sicuramente positivo: la collaborazione<br />

è stata concreta su azioni, progetti e iniziative tra Distretto <strong>sociale</strong>/Scuole e tra Distretto <strong>sociale</strong>/<br />

Centro giovanile del quartiere, alcuni dei quali già realizzati. I rapporti tra Distretto Europa Novacella<br />

e risorse del quartiere dovrà anche nei prossimi anni essere costantemente sviluppata<br />

secondo una logica di sussidiarietà e di promozione del ruolo dell’Istituzione scolastica e dell’Associazionismo<br />

all’interno dei processi di prevenzione e di promozione del benessere della<br />

comunità. Pertanto questo obiettivo costituisce un primo importante passo verso un agire complementare<br />

tra Distretto <strong>sociale</strong> e attori signifi cativi presenti sul territorio del quartiere.<br />

I giovani di Gries-<br />

San Quirino<br />

Nel quartiere Gries San Quirino, situato in via Roen in prossimità di vari istituti scolatici, c’è il<br />

parco Pompei, una zona verde in cui nel corso del 2003 si era osservata la frequentazione di<br />

giovani, alcuni dei quali tossicodipendenti e di ragazzi che, non essendo controllati, disturbavano<br />

il vicinato nelle ore serali, compiendo talvolta azioni di vandalismo. Per tali ragioni tale area era<br />

poco frequentata ed utilizzata dalla popolazione della zona e rischiava di diventare una zona a<br />

rischio. Come sollecita il Piano Sociale per la qualità della vita (punto 1.2.1.2) bisogna intervenire<br />

fortemente e tempestivamente sui gruppi di giovani ad elevato rischio di devianza <strong>sociale</strong> per<br />

evitare degenerazioni del fenomeno. L’obiettivo del <strong>2004</strong> del distretto di Gries Quirino era quindi<br />

di fare in modo che la situazione del parco migliorasse, attraverso iniziative di socializzazione<br />

ed aggregazione lavorando con i giovani, i cittadini e le risorse del territorio affi nché fossero loro<br />

stessi a prendersi cura di questo spazio.<br />

Si è agito costituendo un “comitato dei giovani” da coinvolgere nella pianifi cazione delle attività<br />

da realizzare in rete tra varie risorse e consolidando le iniziative che già avevano dato ottimi risultati<br />

nel 2003. Nel frattempo sin dai primi mesi dell’anno, grazie anche all’attività di monitoraggio<br />

degli operatori del distretto e ad eventi autonomi, si è assistito ad un cambio delle persone<br />

frequentanti il parco, che è ormai frequentato soltanto da madri con bambini piccoli. I problemi<br />

emersi nel corso dell’anno 2003 sono stati risolti con gli interventi fatti precedentemente e non<br />

si sono più presentate situazioni di criticità. Non si è ritenuto pertanto più necessario attivare<br />

12


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> Linea guida 1<br />

1<br />

iniziative, manifestazioni ed interventi non essendovi più motivazioni che le giustifi cassero. La<br />

zona è stata comunque sempre osservata e monitorata nel corso dell’anno; gli educatori hanno<br />

mantenuto i contatti con le risorse del territorio. Per queste ragioni si è deciso di congelare per<br />

ora l’obiettivo che potrebbe essere riattivato qualora il parco tornasse ad essere meta e punto<br />

di riferimento per gli adolescenti. Ciò nonostante si continuerà a monitorare e controllare tale<br />

polo geografi co e le frequentazioni della zona al fi ne di valutare in anticipo l’insorgere di eventuali<br />

possibili situazioni di disagio e di rischio.<br />

Relativamente al distretto Gries San Quirino va segnalato il cambio di indirizzo del centro Manu,<br />

che da servizio destinato ai giovani si è trasformato in laboratorio aperto a tutte le generazioni.<br />

Per gli obiettivi nel settore<br />

minori del distretto<br />

Oltrisarco Aslago si<br />

veda linea guida 4<br />

“Druso 2” è una zona di nuova costituzione. Come altri quartieri sorti di recente corre il rischio<br />

di diventare “quartiere dormitorio”, privo di punti di aggregazione e socializzazione per la popolazione<br />

e di una propria identità. La mancanza di identifi cazione con il proprio territorio da parte<br />

della cittadinanza ivi residente, la scarsa integrazione <strong>sociale</strong> ed assenza di forme di reciproca<br />

solidarietà deriva anche dal fatto che le persone che si sono trasferite in quella zona sono<br />

spesso giovani coppie con fi gli, coppie che lavorano tutto il giorno in altre parti della città e<br />

che con quel territorio non hanno nessun legame. Per prevenire situazioni di potenziale disagio<br />

che spesso insorgono in tali circostanze, il distretto <strong>sociale</strong> Gries San Quirino, a cui la zona<br />

fa capo, ha attivato nel <strong>2004</strong> iniziative di aggregazione al fi ne di offrire ai residenti nuove condizioni<br />

di benessere <strong>sociale</strong>. Gli educatori del distretto si sono innanzitutto mossi per conoscere<br />

in modo più approfondito i bisogni e le necessità di bambini, adolescenti ed adulti della zona e<br />

mappare la rete di risorse in grado di collaborare ed offrire proposte di socializzazione in modo<br />

organizzato. Il coinvolgimento della circoscrizione è apparso da subito come fondamentale al<br />

fi ne di promuovere la formazione di un comitato di cittadini che fosse di supporto e stimolo alla<br />

comunità e alle istituzioni pubbliche e private. Si è poi individuato un locale adeguato come<br />

punto d’incontro per i cittadini, per gli operatori del distretto, per le organizzazioni che offrono<br />

attività educative e di tempo libero, per altre occasioni di coordinamento ed ascolto diretto. Il<br />

risultato di questo primo anno di attività è stato buono: si è costituito un comitato di cittadini<br />

della zona composto da 10 cittadini e si sono coinvolte 15 associazioni, 5 rappresentanti<br />

aziendali, 2 vigili quartiere, 1 consigliere di quartiere. Sono stati organizzati dieci incontri con<br />

il comitato, un incontro con la cittadinanza, tre incontri con il consiglio di quartiere, 20 incontri<br />

con associazioni della rete coinvolte nel progetto. Sono state proposte numerose attività a cui<br />

la popolazione ha risposto bene: festival del cineamatore anziano, festa di quartiere di due giorni,<br />

incontri culturali (arte e archeologia). Le attività organizzate e i momenti di confronto hanno<br />

soprattutto dato l’opportunità ai distretti di individuare con precisione i bisogni del quartiere:<br />

sicuramente un generale bisogno di socializzazione, ma più nel dettaglio anche un punto d’incontro<br />

per famiglie con bambini piccoli 0-6 e un centro di aggregazione-ascolto per adolescenti.<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

1.3 Settore adulti<br />

Gli adulti<br />

di Druso 2<br />

Le linee di intervento del Piano Sociale per la qualità della vita non fanno cenno espresso<br />

al fenomeno della tratta di donne e dello sfruttamento a fini sessuali. Il problema però<br />

esiste nella città di Bolzano e la Provincia e il Comune si sono attivati per farvi fronte con un<br />

progetto denominato ALBA a cui il distretto Gries San Quirino partecipa. Pur avendo collaborato<br />

attivamente a tutte le fasi del progetto, il ruolo del distretto, su esplicita indicazione<br />

della Provincia, è maggiormente incentrato sulla fase di uscita dal progetto della donna e nel<br />

sostegno post progetto. In tal senso, è stato fatto un lavoro positivo su tre donne, in termini<br />

di cambiamento della persona, di atteggiamento ed approccio diverso nell’affrontare la vita,<br />

sulla base di presupposti, valori ed obiettivi nuovi e diversi rispetto al passato. E’ stato inoltre<br />

svolto un lavoro di orientamento nel reperimento di una sistemazione abitativa, nei confronti<br />

di enti e associazioni. Un lavoro di monitoraggio e verifi ca della situazione post progetto è<br />

tutt’ora in corso; sino ad oggi il progetto procede positivamente: le donne sembrano aver<br />

conquistato una nuova propria autonomia ed integrazione (hanno trovato casa, lavorano e<br />

Donne vittime<br />

di tratta<br />

13


Per altri obiettivi nel<br />

settore adulti si veda<br />

linea guida 4<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

1.4 Settore anziani<br />

Gli anziani di<br />

Europa Novacella<br />

sembrano integrarsi nel tessuto <strong>sociale</strong>). Importante comunque, mantenere i contatti con le<br />

persone e continuare ad offrire valido apporto agli altri partner di questo importante progetto.<br />

Il problema dell’aumento delle situazioni di isolamento <strong>sociale</strong>, in particolare di anziani che vivono<br />

soli, evidenziato anche dal nuovo Piano Sociale per la qualità della vita (punto 1.4.8), richiede come<br />

soluzione la promozione di iniziative che favoriscano l’aggregazione e la socializzazione degli<br />

anziani attraverso progetti mirati. Il centro diurno è una struttura che si trova in ciascun quartiere<br />

della città e che offre attività sia di natura assistenziale che ricreativa, diventando un punto di<br />

riferimento quotidiano per gli anziani del quartiere. Alcune di queste attività vengono svolte direttamente<br />

al Centro; per altre il personale del Centro opera come punto di raccolta delle richieste<br />

e di coordinamento. Il distretto Europa Novacella è quello che per ultimo ha attivato un centro<br />

diurno sul proprio territorio: fi no al 2003 gli abitanti anziani di questo quartiere dovevano rivolgersi<br />

al centro diurno di Don Bosco per attività di cura e socializzazione e alla parrocchia della Chiesa<br />

di Regina Pacis per momenti di incontro. Pertanto nel <strong>2004</strong> l’obiettivo del Distretto Europa<br />

– Novacella è stato quello della promozione del centro diurno quale punto di riferimento per<br />

gli anziani del quartiere e per le loro famiglie. Per la realizzazione di questo obiettivo il Distretto<br />

ha attivato la rete delle risorse territoriali. Gli interventi di socializzazione sono stati consolidati<br />

ed il programma settimanale è composto da n. 4 iniziative di socializzazione, di cui n. 3 a cura di<br />

associazioni, che dopo la pausa estiva sono riprese regolarmente. Il Centro diurno ha partecipato<br />

inoltre con un’iniziativa di giornata delle porte aperte all’inaugurazione della nuova sede della<br />

Circoscrizione e a una manifestazione dal titolo “Natale di Cristallo” che hanno coinvolto entrambe<br />

anziani fruitori del Centro diurno. E’ stata progettata un’iniziativa di supporto ai familiari che<br />

curano persone non autosuffi cienti a domicilio in collaborazione con il Distretto sanitario e con il<br />

Distretto socio-sanitario “Don Bosco” in corso di realizzazione nelle prime settimane di gennaio<br />

2005. Questo obiettivo – raggiunto per il <strong>2004</strong> - deve essere perseguito nei prossimi anni in una<br />

logica di ridefi nizione del ruolo del Servizio SAD e del Centro diurno per anziani, tenuto conto del<br />

progressivo invecchiamento della popolazione del quartiere e delle crescenti esigenze di permanenza<br />

a domicilio delle persone non autosuffi cienti.<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

1.3 Settore adulti senza<br />

fissa dimori<br />

Il Parco di Piazza<br />

Madonna<br />

Il Piano <strong>sociale</strong> per la qualità della vita (punto 1.3.4.) evidenzia la presenza di tessuti sociali e relazionali<br />

fragili e la diffusione di pericoli di situazioni di isolamento <strong>sociale</strong>. Ciò vale certamente per<br />

persone senza fi ssa dimora che più di altri vivono questa situazione, ma anche per adulti con fragilità<br />

di relazione e tendenza all’isolamento. La situazione di poca sicurezza in cui versano alcune<br />

zone di potenziale aggregazione della città non contribuisce a creare punti di incontro e di crescita<br />

socio-culturale. Il distretto Centro Piani Rencio, che più di altri si occupa di emarginazione<br />

<strong>sociale</strong>, ha programmato per il <strong>2004</strong> l’attivazione di interventi miranti alla socializzazione ed<br />

all’occupazione del tempo libero di persone in stato di disagio <strong>sociale</strong>. L’obiettivo ha il duplice<br />

scopo di dare l’opportunità a persone in stato di disagio, ospiti di strutture per senza fi ssa<br />

dimora, di occupare il loro tempo libero in attività di animazione e di socializzazione e nel contempo<br />

quello di “rivitalizzare” alcuni parchi del quartiere – tra questi il Parco Madonna - defi niti<br />

attualmente “insicuri” e renderli accessibili ad anziani, adulti e bambini. E’ quindi anche un modo<br />

utile per dare un contributo attivo al progetto più generale riguardante Bolzano Città sicura e solidale<br />

curato dall’amministrazione comunale. In base a queste rifl essioni nel mese di settembre il<br />

distretto Centro Piani Rencio ha realizzato presso il parco di Piazza della Madonna una serie<br />

di interventi mirati alla socializzazione ed all’occupazione del tempo libero di persone in<br />

stato di disagio <strong>sociale</strong>, ma anche degli abitanti del quartiere oltre che quelli dell’intero territorio<br />

cittadino. Il progetto è stato realizzato dal distretto Centro Piani Rencio, dal Centro Civico del<br />

quartiere Centro Piani Rencio, dalla Biblioteca Civica Bolzano e dalla Ripartizione 21 della Provincia<br />

Autonoma di Bolzano Formazione Professionale in lingua italiana Servizio di Orientamento<br />

Professionale Sportello Adulti oltre che da diversi uffi ci comunali, dalla SEAB, Centri Giovanili,<br />

L’UPAD, le Case di Riposo dell’Azienda e da molteplici associazioni. Il programma degli eventi<br />

che hanno sostenuto per tutto il mese di settembre l’iniziativa denominata “Il Nostro Parco”, è<br />

14


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> Linea guida 1<br />

1<br />

stato accolto dalla cittadinanza in maniera particolarmente favorevole. Il parco è rimasto aperto<br />

per l’intero mese dal lunedì al venerdì nell’orario compreso dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle<br />

14.00 alle 17.00. Oltre alle attività programmate – 18 in tutto - è stato anche previsto un punto<br />

di ristoro aperto tutti i giorni e la possibilità di leggere quotidiani e riviste messe a disposizione<br />

dalla Biblioteca Civica di Bolzano. Sicuramente é stata un´iniziativa importante, valida e che ha<br />

visto coinvolta la comunitá locale, con un buon livello di coinvolgimento: quasi 1000 sono stati i<br />

cittadini che hanno preso parte all’iniziativa.<br />

Nel corso del <strong>2004</strong> si è anche aperta la discussione che ha portato poi ad una radicale revisione<br />

dell’assetto organizzativo delle strutture di accoglienza per persone in situazione di disagio<br />

<strong>sociale</strong>: sono stati chiusi gli edifi ci di via Weggenstein che ospitavano i dormitori dependances<br />

di Viale Trento e il centro crisi. Quest’ultimo è stato trasferito in viale Trento, altri servizi sono stati<br />

collocati nella nuova struttura di via Pascoli, aperta dall’autunno del <strong>2004</strong>.<br />

In una provincia come quella di Bolzano, in cui la disoccupazione è a livelli molto bassi rispetto<br />

al resto d’Italia esiste comunque ancora un problema di disoccupazione per persone in stato<br />

di emarginazione, talvolta perché affetti da disturbi psichici o da dipendenze passate, o perché<br />

vivono o hanno vissuto situazioni multiproblematiche. Tale situazione è da ricondurre non tanto<br />

alla mancanza di strutture e servizi, quanto alla mancanza di coordinamento degli enti che la<br />

gestiscono. Anche il Piano Sociale per la qualità della vita <strong>2004</strong>-2006 ribadisce la problematica<br />

già nota connessa alla necessità di migliorare la collaborazione tra i servizi per meglio rispondere<br />

ai bisogni di queste persone (punto 2.4.2.1.) Il distretto Europa – Novacella nel corso del corrente<br />

anno ha sviluppato una serie di interventi rivolti all’area adulti con particolare riferimento alla<br />

tematica del lavoro, della tossicodipendenza e del disagio psichico. Tali interventi sono da<br />

un lato connessi alla prosecuzione del progetto Equal Goal, dall’altra alla ricerca di una più stretta<br />

collaborazione tra servizi sanitari specialistici quali SERT (Servizio per le tossicodipendenze) e<br />

CSM (Centro salute mentale) e Assb.<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

2.4 Persone in condizione<br />

di dipendenza<br />

Il progetto Equal Goal merita sicuramente attenzione, sia per i risultati raggiunti sia per il gran<br />

numero di risorse territoriali che ha mobilitato. Internamente all’Assb va rilevato che i collaboratori<br />

coinvolti nel progetto EQUAL-Goal! si sono impegnati a fondo per realizzare tutte le fasi e i<br />

servizi previsti dal progetto, in particolare si sono distinti l’operatore SAPL del distretto Europa-<br />

Novacella e le due educatrici del Servizio “Help for job”. Il progetto ha impegnato gli operatori<br />

sopra indicati e la direzione del distretto anche per tutto l’anno <strong>2004</strong>: forte ed impegnativa è<br />

stata l’attività di coordinamento dell’attiviità dell’intero progetto, numerosi sono stati gli incontri<br />

con i partners di progetto e i terzi coinvolti nell’iniziativa. Cinque erano le fasi previste per il <strong>2004</strong><br />

e cinque ne sono state realizzate: “Centro diurno e Segretariato <strong>sociale</strong>”, “Centro di emergenza<br />

<strong>sociale</strong>/Centro Crisi”, “Help for job”, i “Laboratori di recupero della manualità” e “Alloggi di II° livello”<br />

e due le fasi attivate “Formazione operatori” e “Formazione utenti” ancora in corso di completamento.<br />

Tutto ciò nonostante le gravi diffi coltà del partner CEFORM Service S.c.a.r.l. culminate<br />

nella messa in liquidazione della cooperativa. La direzione del Distretto ha dovuto fronteggiare le<br />

gravi diffi coltà del partner CEFORM occupandosi direttamente di diverse attività di competenza<br />

di CEFORM: dal completamento dell’attività transnazionale alla amministrazione e contabilità<br />

relative al progetto. Da non dimenticare anche l’uscita dal progetto del partner “Südtiroler Drogenhilfe”<br />

per cessata attività di quest’ultimo;<br />

Il progetto<br />

Equal Goal<br />

I risultati ottenuti dal progetto Equal sono numerosi e taluni particolarmente signifi cativi:<br />

• Centro diurno e Segreteriato <strong>sociale</strong> (Fondazione ODAR) a regime;<br />

• Centro di emergenza <strong>sociale</strong>/Centro crisi (Associazione VOLONTARIUS) attivo all’interno del<br />

progetto;<br />

• Servizio “Help for job” (A.S.S.B.) progettato, organizzato, inaugurato uffi cialmente e attivo con i<br />

primi importanti risultati raggiunti;<br />

• Sviluppo della collaborazione tra “Help for job”, i Distretto <strong>sociale</strong> dell’A.S.S.B, L’Uffi cio Servizio<br />

15


lavoro della Provincia e lo Sportello Adulti della Formazione professionale;<br />

• Meeting transnazionale a Dublino (IRL) e contributi ai pachetti di lavoro transnazionali<br />

realizzati;<br />

• Meeting transnazionale fi nale a Stoccolma (S) e realizzazione dei n. 3 worck packages previsti<br />

all’interno dell’attività di rete transnazionale;<br />

• Progettazione dei servizi all’interno dell’edifi cio “Graf-Forni” in collaborazione con il Comune<br />

di Bolzano, la Ripartizione Servizi Sociali e il Distretto “Centro-Piani-Rencio”: pronunciamento<br />

della giunta Municipale in merito;<br />

• Partecipazione della direzione del Distretto al Convegno “Lavoro, Cittadinanza <strong>sociale</strong> e Nuove<br />

povertà in Alto Adige” organizzato dalla SGB-CISL in qualità di relatore con l’analisi effettuata<br />

all’interno della fase di Monitoraggio del progetto sui percettori di Reddito minimo di inserimento<br />

a Bolzano;<br />

• Servizio “Laboratori di recupero della manualità” (Cooperativa <strong>sociale</strong> EUREKA) attivi, attraverso<br />

apposito protocollo di intesa;<br />

• Partecipazione al WORK GROUP 4 “strategies for networking” a Bruxelles su invito della<br />

Commissione europea nell’ambito delle “promising practice”;<br />

• Ammissione all’Azione 3) dell’Iniziativa Comunitaria EQUAL I e ottenimento del fi nanziamento<br />

ad hoc con progetto “INTER-RETE. Interpretando la rete tra pubblico e privato per l’inclusione<br />

<strong>sociale</strong>” e realizzaizone della prima fase del progetto denominata “analisi della rete”;<br />

• Certifi cazione della spesa del I° e II°, III° e IV° trimestre <strong>2004</strong> a FSE;<br />

• N. 2 Ispezioni amministrativo-contabili a cura di FSE superate positivamente;<br />

• Coinvolgimento di tutti e cinque i Distretti sociali nella realizzazione del progetto attraverso la<br />

fase “Formazione operatori”, che ha visto la partecipazione congiunta di operatori dei Distretti<br />

e del privato <strong>sociale</strong> attivi nell’ambito dell’emarginazione e dell’esclusione <strong>sociale</strong>.<br />

Tutte queste attività daranno i loro frutti e potranno essere misurate a livello di impatto <strong>sociale</strong> nel<br />

2005,quando i servizi attivati verranno messi a regime. Nel 2005 si procederà anche alla fase tre<br />

del progetto, cosiddetta di main streaming e si realizzerà una pubblicazione che darà conto nel<br />

dettaglio sia del percorso svolto che dei risultati ottenuti.<br />

Per altri obiettivi nel<br />

settore malati psichici<br />

si veda linea guida 4<br />

Per quanto riguarda invece la collaborazione con i servizi specialistici sanitari, è stato realizzato<br />

un incontro con il CSM e si sono programmati nuovi incontri secondo una logica condivisa di<br />

collaborazione attiva su casi concreti. Con l’Uffi cio provinciale del lavoro si stima di riuscire a<br />

realizzare un protocollo di intesa nel I° trimestre dell’anno 2005. Per quanto riguarda il SERT<br />

invece si è deciso di non attivare la collaborazione perchè si è scelto di attendere gli esiti di precedenti<br />

gruppi di lavoro svolti a livello aziendale con il supporto della Scuola professionale per le<br />

professioni sociali di lingua italiana, che tra gli altri, hanno proprio interessato il Servizio SERT, per<br />

evitare inutili sovrapposizioni. Tali esiti sono attesi per il giugno 2005.<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

2.5 Persone con disabilità<br />

I bisogni dei disabili<br />

I dati in possesso dell’Azienda evidenziano un invecchiamento della popolazione defl i utenti<br />

assistiti dal servizio handicap. Tale invecchiamento porta con se la trasformazione dei bisogni<br />

assistenziali degli utenti e deve comportare un adeguamento dei servizi erogati dall’ente pubblico.<br />

Il Piano Sociale per la qualità della vita (punti 2.5.2.1 e 2.5.2.2) indica chiaramente che l’ASSB<br />

e l’Azienda Sanitaria devono affrontare questi temi. L’ufficio handicap si era quindi posto per<br />

il <strong>2004</strong> l’obiettivo della mappatura dei bisogni espressi e latenti dell’utenza attuale e potenziale<br />

dei servizi per persone in situazione di handicap ed individuazione di possibili<br />

risposte ai bisogni emersi con elaborazione linee guida per il prossimo futuro.<br />

L’attività per il raggiungimento dell’obiettivo, dopo un incontro di programmazione, non ha più<br />

avuto seguito. Il dirigente dell’Ufficio handicap era stato nel frattempo incaricato per 5 mesi<br />

della gestione in contemporanea del distretto Oltrisarco Aslago rimasto vacante a seguito delle<br />

dimissioni del dirigente. Questo doppio incarico ha coinciso con l’assenza prolungata dello staff<br />

tecnico dell’Uffi cio handicap. Tutto ciò, unito alla problematica del trasloco da via Fago ad altra<br />

16


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> Linea guida 1<br />

1<br />

sede, ha necessariamente richiesto una revisione delle priorità e ha costretto l’uffi cio a rinviare<br />

le realizzazione dell’obiettivo al 2005, quando verrà riaffrontato in occasione dell’elaborazione<br />

del Fachplan<br />

Un altro obiettivo dell’Ufficio handicap per il <strong>2004</strong> è connesso alla problematica, rilevata anche<br />

dal Piano Sociale per la qualità della vita <strong>2004</strong>-2006 (punto 2.5.1), della non suffi ciente collaborazione<br />

tra servizi sanitari specialistici e ASSB . Si tratta del estensione dell’integrazione socio<br />

sanitaria nei servizi per persone in situazione di handicap a quei settori specialistici ancora<br />

non coinvolti.<br />

Fino al <strong>2004</strong> la collaborazione con il servizio psichiatrico è stata garantita da un protocollo di<br />

intesa e si è potuto contare sulla collaborazione del servizio psicologico. Durante il <strong>2004</strong> l’Ufficio<br />

handicap è riuscito a garantirsi la collaborazione tramite una richiesta alla direzione generale<br />

dell’Azienda Sanitaria di Bolzano del servizio di odontostomatologia e questa sta tutt’ora funzionando.<br />

E’ chiaro però che questa collaborazione e il coinvolgimento di altri servizi specialistici<br />

quali il servizio di neuropsichiatria e di neurologia dovrebbero essere garantiti attraverso una<br />

convezione, per la cui stesura è necessario il coinvolgimento, che non si è ancora realizzato,<br />

delle direzioni apicali delle due aziende.<br />

L’integrazione<br />

sociosanitaria nei<br />

servizi per disabili<br />

Il processo attivato con il primo coinvolgimento dei cittadini nella costruzione del Piano <strong>sociale</strong><br />

per la qualità della vita <strong>2004</strong>-2006 ha evidenziato la necessità di proseguire sulla strada del maggiore<br />

coinvolgimento diretto della comunità locale nella individuazione dei bisogni e nella progettazione<br />

degli interventi sul quartiere (punto 4.1.1.1). La partecipazione inoltre ha molto spesso un<br />

valore aggiunto, che è quello dell’aggregazione che può venire a crearsi quando un gruppo di<br />

persone cerca di progettare insieme la risoluzione di un problema.<br />

Il distretto <strong>sociale</strong> Don Bosco opera su un quartiere con una molteplicità di problematiche: un<br />

quartiere in continua espansione, con continua affl uenza di persone nuove senza connessione<br />

alcuna con il territorio, spesso problematiche e inserite in alloggi IPES; un quartiere che nel giro<br />

di pochi anni ha visto completamente snaturata la propria identità storica.<br />

Lo sforzo compiuto dal distretto <strong>sociale</strong> Don Bosco nel <strong>2004</strong> è stato quello di dar corso ad una<br />

serie di interventi sul territorio mirati proprio al coinvolgimento dei cittadini residenti e delle<br />

risorse territoriali del quartiere nella progettazione di interventi finalizzati ad incrementare<br />

l’aggregazione con l’obiettivo di aiutare le famiglie ad integrarsi nel nuovo quartiere attraverso<br />

la conoscenza reciproca, lo sviluppo del senso comune di vicinato e di solidarietà in un’ottica di<br />

sussidiarietà orizzontale tra istituzioni locali e cittadini e con la partecipazione attiva dei cittadini<br />

stessi. Per cercare di raggiungere l’obiettivo il distretto Don Bosco, con il fi nanziamento del<br />

Fondo Sociale Europeo, ha formato ad hoc alcuni operatori del distretto e alcune risorse del territorio.<br />

Gli operatori hanno avuto la possibilità di acquisire nuovi strumenti e metodologie inerenti<br />

il lavoro per progetti e hanno conosciuto e collaborato molto bene con altre realtà territoriali. La<br />

formazione ha permesso l’elaborazione intanto di tre dei nove progetti che potrebbero essere<br />

realizzati dal distretto nel futuro. L’obiettivo è evidentemente pluriennale e prevede, alla fi ne del<br />

percorso, la realizzazione di nove progetti sulle tre zone critiche: Ortles, Palazzina Ipes Via<br />

Alessandria, Casa da gioco. Per ora è molto importante il fatto che sia nata una stretta collaborazione<br />

con alcuni operatori dell’IPES; detta collaborazione risulta strategica per il distretto<br />

Don Bosco, considerato l’elevata presenza di alloggi IPES presenti nel quartiere. Su questo<br />

tema si veda anche l’obiettivo relativo alla palazzina IPES, rendicontato con riferimento<br />

alla linea guida 4.<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

4.1 Partecipazione<br />

La partecipazione<br />

sviluppa l’aggregazione<br />

a Don Bosco<br />

Il sistema <strong>sociale</strong> e il sistema sanitario sono oggi interessati da un processo di cambiamento e<br />

di interazione verso una prospettiva di sistema integrato di erogazione dei servizi. Si tratta di un<br />

processo complesso che porta con sé grandi opportunità e considerevoli problemi. Il Distretto<br />

Sociosanitario Europa – Novacella ha deciso di intraprendere la strada dell’integrazione<br />

sociosanitaria attraverso la realizzazioni di attività condivise tra i due enti compresenti in<br />

L’integrazione<br />

sociosanitaria<br />

migliora il servizio<br />

al distretto Europa<br />

Novacella<br />

17


struttura. L’attività condivisa portata avanti congiuntamente tra <strong>sociale</strong> e sanità è stata quella<br />

relativa all’attivazione dell’infopoint e al suo consolidamento all’interno del distretto. Al termine<br />

del <strong>2004</strong> il servizio di INFO-POINT/Bürgerservice ha dimostrato di costituire un’importante frontoffi<br />

ce con tutti gli utenti del distretto socio-sanitario e di contribuire ad avvicinare i cittadini ai<br />

servizi sociali e sanitari attraverso la sua attività quotidiana.<br />

Soprattutto nel II° semestre dell’anno l’attività di INFO-POINT/Bürgerservice è stato offerta con<br />

regolarità e continuità ai cittadini del distretto. Il servizio è stato molto utilizzato e apprezzato dagli<br />

utenti. A tal proposito si fa presente che mensilmente si sono rivolti al servizio in media n. 1218<br />

cittadini, di cui l’82% ha richiesto un’informazione relativa ai servizi sanitari del distretto e/o del<br />

territorio della città di Bolzano.<br />

E’ stata inoltre risolta la questione dei problemi ambientali dell’INFO-POINT in collaborazione con<br />

l’Uffi cio Edilizia Sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano. I lavori di chiusura e protezione<br />

della postazione INFO-POINT hanno avuto termine nel mese di febbraio. Sono stati inoltre consolidati<br />

momenti di incontro/confronto tra operatori SAD e infermieri del distretto con l’obiettivo<br />

di cominciare a lavorare in maniera integrata sugli utenti seguiti a domicilio da entrambi i gruppi<br />

di lavoro.<br />

A tal proposito non è stato possibile realizzare un protocollo operativo comune, in quanto giudicato<br />

prematuro dai colleghi della Sanità, ma si è comunque iniziato a programmare una raccolta<br />

ed una conservazione comune della documentazione degli utenti seguiti da entrambi i servizi a<br />

domicilio ed è stata concordata una modalità di raccolta della documentazione sanitaria e <strong>sociale</strong><br />

condivisa tra tutti gli operatori.<br />

Nel II° semestre dell’anno inoltre si è ulteriormente sviluppata la collaborazione e l’integrazione<br />

sanitaria all’interno del Distretto attraverso due distinti progetti: la presentazione congiunta dei<br />

servizi e delle opportunità del Distretto sociosanitario agli operatori delle scuole materne del<br />

quartiere e la formazione e il sostegno ai familiari che curano persone non autosuffi cienti presso<br />

il proprio domicilio.<br />

L’INFO-POINT/Bürgerservice ha generato il primo punto di contatto effi cace fra cittadino e distretto<br />

socio-sanitario, offrendo altresì una immagine integrata di qualità a tutti i cittadini.<br />

18


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />

Linea guida 2<br />

1<br />

Linea guida 2<br />

Promuovere la soddisfazione del personale sul posto di lavoro<br />

Lavorare nell’ambito dei servizi alla persona è indubbiamente emotivamente e fi sicamente impegnativo:<br />

il lavoro <strong>sociale</strong> contiene in sé un aspetto usurante che può sfociare, se non controllato,<br />

in stress e burn out. Sicuramente l’organizzazione del lavoro (turnistica, mobilità interna e quant’altro)<br />

può contribuire a migliorare il lavoro stesso, ma è necessario agire sul clima lavorativo<br />

complessivamente inteso.<br />

Anche su sollecitazione della parte politica e a seguito di episodi di stanchezza e lievi tensioni<br />

manifestatisi nel 2003, l’Azienda nel <strong>2004</strong> si è posta l’obiettivo, invero pluriennale, di miglioramento<br />

del clima e del benessere organizzativo dell’ASSB. La rendicontazione di questo<br />

obiettivo merita uno spazio adeguato, vista l’estrema importanza del benessere del personale in<br />

un’organizzazione in cui il vero primo fattore di qualità è proprio il personale.<br />

Sistemi di indagine di clima ve ne erano numerosi messi a disposizione da varie società di consulenza<br />

direzionale. ASSB ha scelto di aderire al progetto nazionale gratuito per il cambiamento<br />

nella Pubblica Amministrazione a cura del Dipartimento della Funzione pubblica. L’intento del<br />

Dipartimento era quello di indagare sullo stato di benessere o malessere dei dipendenti della<br />

Pubblica amministrazione in Italia e di stimolare l’avvio di progetti di miglioramento sui punti critici<br />

eventualmente rilevati.<br />

Il Dipartimento ha offerto la possibilità all’ASSB di frequentare un percorso formativo per la collaboratrice<br />

che ha poi seguito l’indagine: quattro workshop di formazione che hanno permesso<br />

alla collaboratrice di apprendere tutte le conoscenze per gestire gli strumenti di indagine. La collaborazione<br />

con il Dipartimento è sempre stata costante e di sostegno in tutte le fasi del progetto<br />

fi nora realizzate e ha inoltre assicurato una supervisione scientifi ca all’indagine.<br />

Il benessere<br />

organizzativo<br />

L’indagine si è concretizzata con la somministrazione a tutto il personale dipendente (alla data di<br />

somministrazione – febbraio <strong>2004</strong> - 793 unità) di un questionario in cui venivano poste semplici<br />

domande riguardanti aspetti della vita lavorativa che sono utili indicatori di benessere o malessere.<br />

La risposta del personale è stata molto buona: il numero dei questionari raccolti è stato 585,<br />

corrispondente quasi al 74% dei dipendenti.<br />

Adesione del personale<br />

Servizio Totale personale % personale Totale questionari % adesione<br />

Servizi centrali 55 6,9% 49 89,1%<br />

Servizi distrettuali 93 11,7% 85 91,4%<br />

Anziani servizi aperti 98 12,4% 84 85,7%<br />

Handicap e disagio psichico 158 19,9% 107 67,7%<br />

Anziani strutture 284 35,8% 170 59,9%<br />

Servizi alla famiglia 105 13,2% 90 85,7%<br />

Totale 793 100% 585 73,8%<br />

19


Tutte le risposte alle domande, basate su una scala di valori da 1 a 4, dei questionari sono state<br />

inserite nel software messo a disposizione gratuitamente dal Dipartimento.<br />

La media totale delle risposte su tutti gli items è di 2,79, valore che si colloca oltre la metà della<br />

scala utilizzata nel questionario (1-4) e oltre il valore 2,6 individuato a livello nazionale come soglia<br />

di soddisfazione. Questo denota che il benessere organizzativo aziendale è valutato più in senso<br />

positivo che negativo o di neutralità e spicca come positivo nella rilevazione nazionale.<br />

Le dimensioni positive del benessere nell’amministrazione, ossia quelle che superano il valore<br />

medio generale, sono riferite alle dimensione dell’ascolto, della circolazione delle informazioni,<br />

della qualità delle relazioni e dell’utilità del proprio lavoro. In una zona intermedia, di neutralità,<br />

troviamo comfort, chiarezza degli obiettivi, valorizzazione scorrevolezza operativa, innovazione;<br />

risultano invece valutate in modo critico le aree della confl ittualità, dell’equità, delle caratteristiche<br />

dei compiti.<br />

I dati suggeriscono l’idea di un ambiente lavorativo in cui i singoli vivono un buon livello di relazioni<br />

tra le persone (ascolto e relazioni interpersonali) e una buona capacità di far fronte all’operatività<br />

quotidiana (informazioni, scorrevolezza operativa); la consapevolezza del valore <strong>sociale</strong> del<br />

proprio lavoro è accentuata, ma a fronte di ciò è rilevato un livello di stress intenso.<br />

Il personale si dichiara però talvolta scontento per la scarsa attenzione dimostrata dall’amministrazione<br />

nei confronti della persona: questo dato traspare dall’indicazione dalla percezione dell’inadeguatezza<br />

degli items comfort e valorizzazione, ma risulta maggiormente evidenziata con<br />

livelli più alti quando si tratta il tema dell’equità, della confl ittualità e della caratteristiche dei compiti,<br />

come dire che è critica la possibilità di esprimere capacità e potenzialità individuali così come<br />

il giusto riconoscimento da parte dell’amministrazione per il contributo dei singoli. Nel dettaglio le<br />

criticità relative all’equità e stress sono trasversali, mentre la confl ittualità e le caratteristiche dei<br />

compiti si riscontrano maggiormente tra i servizi operativi e tra la dirigenza.<br />

Profilo generale<br />

Comfort<br />

Chiarezza obiettivi<br />

Valorizzazione<br />

Ascolto<br />

Circolazione delle informazioni<br />

Conflittualità<br />

Qualità relazioni<br />

Scorrevolezza operativa<br />

2.8<br />

2.9<br />

2.9<br />

2.6<br />

2.9<br />

Soglia di soddisdazione<br />

a 2,6<br />

3.2<br />

3.1<br />

3.1<br />

Equità<br />

2.5<br />

Stress<br />

2.0<br />

Utilità del lavoro<br />

3.2<br />

Sicurezza<br />

3.0<br />

Caratteristiche compiti<br />

2.1<br />

Innovazione<br />

Sintomi psicofisici<br />

2.8<br />

2.8<br />

Media = 2,79<br />

1 1,2 1,4 1,6 1,8 2 2,2 2,4 2,6 2,8 3 3,2 3,4 3,6 3,8 4<br />

20


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />

Linea guida 2<br />

1<br />

Più nel dettaglio possono essere visti i risultati per settore. Anche il settore con il valore medio<br />

complessivo sull’insieme degli indicatori di benessere ha comunque un valore sopra la<br />

soglia di soddisfazione. I risultati dell’indagine sono stati resi noti a tutto il personale dipendente<br />

con vari strumenti. Il progetto proseguirà nel 2005 con la costituzione di focus-group<br />

di approfondimento dei fattori critici emersi e con successiva progettazione di azioni di miglioramento.<br />

Certamente l’informazione è uno degli strumenti più forti con cui ASSB può<br />

agire per valorizzare le persone e prevenire forme di mal contento. In tal senso sono già stati<br />

programmati incontri di informazione con il personale su alcuni temi di particolare interesse.<br />

Media generale<br />

2,95<br />

2,90<br />

2,94<br />

2,85<br />

2,89<br />

2,80<br />

2,75<br />

2,79<br />

2,76<br />

2,76<br />

2,70<br />

2,65<br />

2,69<br />

2,73<br />

2,60<br />

2,55<br />

Intera<br />

organizzazione<br />

Anziani<br />

strutture<br />

Handicap e<br />

disagio psichico<br />

Servizi<br />

alla famiglia<br />

Anziani<br />

servizi aperti<br />

Servizi<br />

distrettuali<br />

Servizi<br />

centrali<br />

Quasi l’81% del personale aziendale è donna, per la maggior parte sotto i 40 anni di età. Preso<br />

atto di tale realtà, ASSB sempre con l’appoggio gratuito del Dipartimento della Funziona pubblica<br />

si è avviata nel <strong>2004</strong> verso strumenti e percorsi per valorizzare il ruolo della lavoratrice<br />

donna all’interno dell’Azienda.<br />

Le donne<br />

in A.S.S.B.<br />

Il Dipartimento ha messo a disposizione un questionario di autoanalisi utile per la raccolta di dati<br />

signifi cativi. Si è trattato della base di tutto il lavoro perché analizzava i quattro cardini dell’analisi<br />

di genere di un’organizzazione: le statistiche di genere, l’azione formativa, il sistema delle competenze,<br />

l’uso degli strumenti di fl essibilità e della conciliazione. Ha messo poi a disposizione di<br />

ASSB un servizio di aiuto telefonico, una sito internet di discussione con altri enti che stavano<br />

seguendo lo stesso percorso con un moderatore, un servizio on line di supporto che ha fornito<br />

risposte personalizzate da parte di esperti.<br />

L’obiettivo di ASSB era di arrivare a pensare l’organizzazione non in modo neutro ma come<br />

composta di donne e uomini. In questo modo le differenze e le competenze diventano una vera<br />

risorsa per l’organizzazione. Si tratta inoltre di un punto di partenza per offrire alle donne pari<br />

opportunità di crescita e favorire la loro presenza nelle posizioni decisionali.<br />

Il primo passo è stato quello di raccogliere i dati emersi dal questionario di autoanalisi e di analizzare<br />

nel dettaglio le disposizioni dei contratti collettivi attinenti al tema oggetto di studio. Nella<br />

sezione dedicata alle risorse umane di questo bilancio <strong>sociale</strong> si troverà una sintesi di quanto<br />

rilevato, anche in termini di aspetti critici.<br />

21


Successivamente ci si è confrontati con le altre realtà italiane che seguivano lo stesso percorso e<br />

si è rilevata una forte presenza di Comitati Pari Opportunità. La scelta di ASSB è stata di ritenere<br />

più adeguato alla realtà aziendale l’istituzione di un gruppo di lavoro che si occupi di questioni<br />

attinenti alla gestione innovativa delle risorse umane in senso lato con un’attenzione particolare<br />

all’ottica di genere, piuttosto che procedere con l’istituzione di un comitato pari opportunità.<br />

Questo perché in un’azienda in cui più dell’80% è donna, parlare di pari opportunità è poco signifi<br />

cativo, mentre molto più incisivo può essere parlare di gestione e sviluppo delle risorse umane<br />

che tenga conto delle problematiche della vita quotidiana. Si è pertanto deciso di ricollegare<br />

l’attività del gruppo di lavoro previsto per la realizzazione dell’obiettivo in esame, all’attività del<br />

più ampio gruppo di lavoro previsto per la realizzazione dell’obiettivo generale aziendale “EFQM,<br />

progetti di miglioramento della Qualità”, all’interno del quale uno spazio particolare nel corso<br />

del 2005 sarà dato alla creazione di una cultura aziendale volta alla valorizzazione delle risorse<br />

umane e al miglioramento del benessere organizzativo. L’obiettivo, per i successivi anni 2005 e<br />

2006, prevede, quindi, la concreta individuazione di misure ed azioni da attuare per migliorare il<br />

benessere lavorativo femminile. In particolare, per il biennio 2005-2006, sono previste le seguenti<br />

azioni: a) istituzione di un gruppo di lavoro - composto da dirigenti e/o collaboratori dell’uffi cio<br />

legale e dell’uffi cio personale - che si occupi di questioni attinenti alla gestione innovativa delle<br />

risorse umane (precipuamente, ma non solo, femminili), analizzando l’attuale quadro normativo<br />

e contrattuale in materia; b) discussione ed analisi delle problematiche emerse e proposta, da<br />

parte dei membri del gruppo di lavoro, di misure ed azioni concrete per incidere, in modo migliorativo<br />

- in particolare per la promozione della condizione femminile - sulla gestione del personale,<br />

anche attraverso proposte di modifi ca del quadro contrattuale vigente; c) organizzazione di giornate<br />

di informazione del personale dipendente su tematiche di specifi co interesse, quali: telelavoro,<br />

part-time ed altre forme di fl essibilità lavorativa, percorsi di riqualifi cazione del personale<br />

che rientra dopo il periodo di astensione per maternità, ecc.; d) rilevazione, a seguito dei seminari<br />

informativi, dello stato di soddisfazione del personale sulle attuali condizioni lavorative all’interno<br />

dell’organizzazione aziendale, al fi ne di valutare la necessità concreta di attivare nuove misure e<br />

strumenti di miglioramento della gestione delle risorse umane, in particolare femminili.<br />

L’informazione<br />

sulla storia di ASSB<br />

In questi anni di attività, ASSB. ha imparato che il senso di appartenenza e quindi il benessere<br />

e il clima lavorativo si basa anche sull’informazione. Più i collaboratori sono correttamente informati,<br />

sanno cosa succede ed è successo nell’azienda per cui prestano servizio, più si sentono di<br />

appartenere ad essa e percepiscono il proprio lavoro come valorizzato. La direzione aziendale si<br />

era quindi posta per il <strong>2004</strong> l’obiettivo di realizzare una serie di eventi celebrativi dei cinque anni<br />

di attività aziendale. Con il cambio al vertice dell’Azienda, il progetto è stato completamente riformulato.<br />

Questa rivisitazione dell’obiettivo ne ha impedito la realizzazione nel <strong>2004</strong>. Nell’interpretazione<br />

del nuovo direttore, l’idea si è trasformata nel senso di produrre una pubblicazione che<br />

- anche attraverso la testimonianza di alcuni signifi cativi portatori di interesse - facesse il punto<br />

sugli anni di attività aziendale dal 1999 ad oggi, su come si sia trasformata l’Azienda sia sotto<br />

il profi lo organizzativo che di missione, su quali siano stati e sono tutt’ora i nodi critici e su quali<br />

possano essere le prospettive future. La pubblicazione si svincola così dallo scopo celebrativo,<br />

che ha poca ragione di essere, per divenire uno strumento di confronto pubblico, utile anche a<br />

chi - in altre realtà italiane - voglia avvicinarsi ad un modello istituzionale simile al nostro. Di promozione<br />

all’Azienda peraltro in questi anni se ne è fatta tanta a livello nazionale, sia attraverso la<br />

pubblicazione di articoli su riviste specialistiche sia attraverso la presenza di dipendenti aziendali<br />

quali testimoni in vari convegni e concorsi.<br />

Alla data del marzo 2005 la stesura del testo della pubblicazione è a buon punto. Esiste una<br />

versione 1 a cui hanno contribuito vari dirigenti aziendali, attualmente alla revisione per un test<br />

di leggibilità. In questa pubblicazione hanno ampio spazio le testimonianze di alcuni portatori di<br />

interesse particolarmente signifi cativi per l’Azienda, a cui è stato chiesto il loro punto di vista sul<br />

modello di gestione e sul ruolo dell’ente nel contesto cittadino. La previsione è di concludere il<br />

lavoro e procedere alla pubblicazione entro giugno del 2005.<br />

22


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />

Linea guida 3<br />

1<br />

Linea guida 3 Verifi care l’effi cienza e l’effi cacia dei servizi sociali tanto<br />

direttamente gestiti che esternalizzati<br />

Il Piano Sociale per la Qualità della vita rileva alcuni aspetti problematici connessi alla funzionalità<br />

del sistema di governo delle politiche per la qualità della vita. Tali aspetti problematici non<br />

sono riferiti esclusivamente all’Azienda Servizi Sociali, ma certamente coinvolgono anch’essa. In<br />

particolare ciò che si rileva è l‘assenza di sistemi di valutazione delle prestazioni e dell’impatto<br />

dei servizi soprattutto in termini di outcome (punto 3.1.7), la carenza di un sistema di garanzia di<br />

qualità per gli utenti dei servizi (punto 3.1.9), una carenza nella valutazione delle esternalizzazioni<br />

(punti 3.1.10 e 3.1.13). Tali problemi erano peraltro già emersi in occasione della discussione sulle<br />

linee guida politiche per il <strong>2004</strong>, che anticipavano l’uscita del Piano <strong>sociale</strong> per la qualità della<br />

vita, tant’è che l’Azienda ha operato già nel <strong>2004</strong> in tale direzione.<br />

Uno degli obiettivi signifi cativi, anche se “di contorno” rispetto ad una serie di azioni più specifi -<br />

che, è quello relativo all’introduzione della cultura della Qualità Totale ed in particolare alla costituzione<br />

di un sistema di qualità. Cosa signifi ca? Soprattutto per chi eroga servizi alle persone<br />

il problema principale sta nel fatto che la qualità erogata non sempre corrisponde alla qualità<br />

percepita. Un esempio per spiegare questo potrebbe essere quello dei pasti nelle strutture residenziali<br />

per anziani: all’ospite diabetico viene somministrato un pasto povero di zuccheri in base<br />

ad un programma dietetico predisposto dal dietista dell’Azienda sanitaria. Ebbene, pur essendo<br />

questo un aspetto certamente qualitativo, l’ospite non lo percepirà come tale, anzi dirà probabilmente<br />

che in quella struttura riceve poco da mangiare e insipido. Quindi pur essendo spesso la<br />

qualità di un servizio alla persona alta, non per questo il cittadino ne risulta sempre consapevole.<br />

Per cercare di allineare le qualità percepite ed erogate si possono utilizzare una serie di strumenti<br />

recepiti per lo più dalle azienda private, che ora fanno anche parte della cultura degli enti pubblici.<br />

Come illustrato dettagliatamente nel bilancio <strong>sociale</strong> del 2003, l’Azienda ha adottato in questi<br />

anni una serie di iniziative per il miglioramento della qualità, tra le quali anche quella delle carte<br />

dei servizi. L’obiettivo del <strong>2004</strong> è stato quello di mettere sotto un unico tetto tutte queste iniziative<br />

di qualità in modo che costituiscano un sistema unico. Questo ha permesso all’Azienda anche<br />

di individuare i settori ancora critici su cui era necessario avviare progetti di miglioramento. Per<br />

ricondurre le varie inziative a sistema e capire quali ancora sono i settori critici dell’azione aziendale<br />

ci si è orientati, come ha fatto il Comune di Bolzano nel 2003, al modello EFQM.<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

3.1 Funzionalità delle<br />

politiche per la qualità<br />

della vita<br />

La rilevazione<br />

delle criticità<br />

attraverso<br />

l’autovalutazione<br />

EFQM è una fondazione europea che promuove una cultura della qualità nelle aziende pubbliche<br />

e private, dando degli orientamenti di eccellenza e degli strumenti di lavoro. Gli oggetti di valutazione<br />

per comprendere come un’azienda si posizioni nella scala dell’eccellenza sono otto:<br />

Orientamento ai risultati<br />

Responsabilità pubblica<br />

Attenzione rivolta al cliente<br />

Sviluppo della partnership<br />

Apprendimento, innovazione<br />

e miglioramento continui<br />

Leadership e coerenza<br />

negli obiettivi<br />

Gestione in termini<br />

di processi e fatti<br />

Coinvolgimento e sviluppo delle persone<br />

23


Per comprendere come l’Assb è posizionata rispetto all’eccellenza in questi otto settori, si è<br />

effettuata nel corso del <strong>2004</strong> un’autovalutazione coinvolgendo in due gruppi di lavoro un campione<br />

del 10% del personale aziendale, rappresentativo di tutti i settori di intervento e di tutti i<br />

livelli professionali. Il risultato di questa autovalutazione ha permesso all’Azienda di individuare<br />

alcuni settori ancora critici.<br />

Un punto critico è emerso in maniera non specifi camente connessa ad alcuno dei parametri<br />

di valutazione: è quello della comunicazione aziendale. Durante la compilazione collettiva dei<br />

questionari di autovalutazione è emerso che in Azienda non sempre le informazioni circolano in<br />

maniera organizzata, con il risultato che i collaboratori di alcuni settori sono molto informati su<br />

ciò che avviene in Azienda ed altri lo sono molto meno. Con la conseguenza che i primi sono<br />

maggiormente in grado di dare un adeguato servizio informativo all’utenza.<br />

Il secondo punto critico riguarda la valutazione dei processi chiave. L’Azienda deve palesare a<br />

tutti i collaboratori quali sono i processi chiave e le prestazioni che eroga; tali processi devo essere<br />

resi noti a tutti e devono poter essere misurati sia in termini di costi che di risultati.<br />

Il terzo punto dolente riguarda le politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane, che sono<br />

risultate non note a tutti i collaboratori.<br />

In seguito ai risultati dell’assessment si sono individuate le aree di intervento e di seguito sono<br />

stati individuati alcuni progetti di miglioramento che avranno una durata pluriennale, a decorrere<br />

dal 2005, e che conteranno sul fi nanziamento del FSE. Tali progetti sono in sintonia con quanto<br />

segnalato e richiesto dal Piano <strong>sociale</strong> per la qualità della vita e cercano di contribuire a far fronte<br />

alle problematicità ivi individuate.<br />

I progetti sono:<br />

1. la defi nizione dei processi chiave dell’Azienda attraverso l’introduzione della contabilità<br />

analitica per processi, che consentirà valutazioni di effi cienza, e la certifi cazione ISO 9000:<br />

2001 della sede centrale e delle case di riposo<br />

2. la gestione delle risorse umane attraverso la realizzazione di piani di miglioramento dei fattori<br />

negativi individuati tramite l’indagine sul benessere organizzativo;<br />

3. l’elaborazione del piano della comunicazione interna ed esterna.<br />

Nel corso del <strong>2004</strong> si sono quindi compiuti tutti i passi per mettere a fuoco le più rilevanti criticità<br />

che saranno affrontate nel corso del biennio 2005-2006.<br />

Il sistema informativo<br />

a supporto<br />

della valutazione<br />

Come detto, uno degli aspetti problematici rilevati dal Piano Sociale della Qualità della Vita <strong>2004</strong>-<br />

2006 (punto 3.1.7), ma già prima dall’Assessorato alle politiche sociali, è che il sistema informativo<br />

aziendale non è ancora suffi cientemente in grado di supportare la funzione di valutazione dell’impatto<br />

<strong>sociale</strong> delle scelte aziendali. Cosciente di ciò, l’Assb opera già dal 2003 sulla riorganizzazione<br />

e lo sviluppo del proprio sistema informativo in modo che esso risulti utile alla<br />

programmazione, rendicontazione e valutazione <strong>sociale</strong>, nonché al controllo direzionale.<br />

Il sistema informativo è costituito da una pluralità di fonti di dati, da mettere tra loro in connessione<br />

per poterne desumere le informazioni ritenute necessarie. La prima fonte dati su cui si è<br />

lavorato nel <strong>2004</strong> è quella relativa al sistema di programmazione e controlling direzionale che<br />

ha richiesto numerosi interventi sia sull’organizzazione, che sulla formazione e sugli strumenti<br />

informatici. Sotto il profi lo organizzativo si è effettuata e documentata un’attenta analisi dell’allora<br />

vigente sistema di programmazione e rendicontazione, individuandone i punti critici e gli spazi<br />

di miglioramento. Impostato e documentato in un manuale il nuovo sistema, si è proceduto alla<br />

formazione del personale, dirigente e non. Nel contempo si è iniziato a lavorare sul supporto informatico<br />

(ancora in elaborazione). Il nuovo sistema di programmazione e controllo punta molto<br />

sulla fase di rendicontazione e valutazione: sono stati rafforzati i concetti di indicatori di output e<br />

24


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />

Linea guida 3<br />

1<br />

outcome, con l’intento di rendere misurabile il risultato raggiunto. Il nuovo sistema, per la parte<br />

relativa alla programmazione, è già stato utilizzato in luglio del <strong>2004</strong> per la programmazione degli<br />

obiettivi maggiormente strategici del 2005. La signifi catività dell’intero sistema sarà verifi cabile<br />

nel 2006, quando si tratterò di rendicontare e valutare gli obiettivi 2005.<br />

Nel corso delle rifl essioni sul sistema informativo sono emersi due fattori critici, uno dei quali<br />

particolarmente preoccupante.<br />

Il primo fattore critico è che l’Azienda non dispone ancora di un sistema informativo complessivo<br />

riguardante l’attività ordinaria: esiste un sistema, non soddisfacente, di rilevazione dei carichi di<br />

lavoro (che riguarda solo l’amministrazione centrale ) ed esiste un sistema informativo sull’attività<br />

ordinanza di alcuni settori sociali (Sozinfo). Tali due sistemi non coprono quindi tutta l’attività<br />

ordinaria aziendale. Su questo nei prossimi anni bisognerà migliorare. L’altro aspetto, più problematico,<br />

riguarda la connessione informatica tra le varie fonti di dati. Le banche dati di cui<br />

l’Azienda già dispone e che compongono il sistema informativo, attualmente non “comunicano”<br />

tra loro: si tratta cioè di programmi informatici di diverso tipo per cui non è possibile attingere un<br />

dato da una banca dati per utilizzarlo in maniera informatizzata in un’altra. L’idea dell’Azienda,<br />

su cui si è lavorato nel <strong>2004</strong> attraverso la sperimentazione gratuita di un programma informatico,<br />

era di creare dei tracciati che permettessero di attingere dati signifi cativi dalle varie banche dati e<br />

trasferirli in una sorta di “contenitore informatico” di livello superiore, in modo da poterli utilizzare<br />

in connessione. Il progetto – tecnicamente fattibile – sta però fallendo. Il problema è costituito<br />

dal fatto che le banche dati da cui bisognerebbe attingere non sono di proprietà aziendale (salvo<br />

la banca dati contabile), ma della Provincia o del Consorzio dei Comuni. Per la realizzazione<br />

del progetto, l’Azienda ha assolutamente bisogno della collaborazione dei proprietari che, purtroppo,<br />

non sono disponibili. La direzione generale ha effettuato un ulteriore tentativo, ma probabilmente<br />

bisognerà desistere e rinunciare al progetto, tornando ad effettuare le connessioni<br />

manualmente.<br />

Risultato raggiunto invece, almeno sotto il profi lo organizzativo, per l’obiettivo di migliorare il<br />

controllo dei budgets assegnati ai dirigenti. L’Azienda ha sviluppato internamente un software<br />

che è stato installato su tutti i computers degli addetti alla gestione del budget e offre la possibilità<br />

di monitorare, con dati reali e periodicamente aggiornati, l’andamento delle loro spese/<br />

entrate, con confronti tra anno fi nanziario corrente e passato. Se questo strumento contribuirà,<br />

come è auspicato, a ridurre avanzi o disavanzi, lo si potrà vedere solo a chiusura del bilancio<br />

<strong>2004</strong> con la verifi ca di congruità tra spese/entrate preventivate ed effettivamente avvenute.<br />

Se, come detto, la valutazione dei servizi e delle prestazioni deve essere sostenuta da un adeguato<br />

sistema informativo, questo deve evidentemente riguardare anche i servizi esternalizzati.<br />

L’Azienda infatti gestisce i propri servizi sia in forma diretta che in forma esternalizzata.<br />

Uno dei problemi rilevati dall’Assessorato alle politiche sociali e ribadito fortemente dal Piano Sociale<br />

per la qualità della vita (punti 3.1.10; 3.1.12; 3.1.1.3) è duplice: da un lato è quello dell’assenza di<br />

disegni espliciti alla base della scelta di esternalizzare o meno, dall’altro è quello dell’assenza di<br />

sistemi di monitoraggio e valutazione dei sevizi, una volta che questi sono stati esternalizzati.<br />

Nel corso del <strong>2004</strong> l’Azienda, anche in collaborazione con la Ripartizione comunale ai servizi<br />

sociali, ha lavorato molto su questo fronte con due obiettivi dichiarati nel contratto di servizio,<br />

obiettivi che – partiti distinti – sono poi confl uiti in un’unica strategia di azione.<br />

La valutazione<br />

dei servizi<br />

esternalizzati<br />

Contenuti e<br />

condizioni nei<br />

capitolati /<br />

convenzioni<br />

Il primo obiettivo dichiarato era quello dello sviluppo di un sistema informativo, che permettesse<br />

di monitorare e di valutare l’attività dei servizi sociali esternalizzati. L’altro obiettivo<br />

era l’implementazione di contenuti e condizioni nei capitolati/convenzioni idonei a garantire<br />

un’offerta adeguata al cittadino.<br />

25


L’intento era quindi duplice: migliorare il controllo di qualità dei servizi esternalizzati mediante la<br />

revisione dei capitolati di gara e coglierne gli elementi utili alla creazione di un sistema informativo.<br />

Si è quindi agito su più fronti.<br />

In prima battuta è stato istituito un gruppo di lavoro infraziendale con lo scopo di “passare al<br />

setaccio” tutti i capitolati, i contratti e le convenzioni ed individuarne le questioni di carattere giuridico<br />

che in fase di esecuzione del servizio avevano causato o potevano causare problemi.<br />

Nel corso del mese di agosto <strong>2004</strong> per effetto di una disposizione della direzione generale gli<br />

obiettivi, i compiti e le modalità operative del gruppo di lavoro sono stati ampliati e rivisti. Il gruppo<br />

di lavoro per la trattazione delle problematiche concernenti i capitolati di gara è stato modifi cato<br />

anche nei suoi componenti. Anche su sollecitazione dell’Assessorato si è deciso che bisognava<br />

rifl ettere più approfonditamente su un argomento a monte, ossia sul perché della scelta di esternalizzare.<br />

A partire dal mese di settembre il nuovo gruppo di lavoro si é riunito costantemente e<br />

ha continuato ad operare sotto le disposizioni della direzione generale; il medesimo gruppo si è<br />

poi allargato anche a rappresentanti del Terzo Settore locale selezionati dall’Assessorato.<br />

Il nuovo scopo del gruppo di lavoro sulle esternalizzazioni è dunque quello di creare gli strumenti<br />

per valutare preliminarmente, in itinere, e sulla base dei risultati le attività ed i servizi non gestibili<br />

direttamente o la cui gestione diretta non è conveniente. Fare dunque in modo che la scelta di<br />

affi dare a terzi la gestione di un servizio sia una scelta consapevole e che valorizzi le potenzialità<br />

e progettualità.<br />

Il gruppo di lavoro è partito da una fase preliminare di defi nizione di un glossario che indichi in<br />

modo univoco il signifi cato della terminologia corrente relativa al tema dell’esernalizzazione di<br />

servizi e di analisi della vigente normativa europea, nazionale e provinciale in materia. In secondo<br />

luogo il gruppo ha proceduto ad una mappatura dei servizi esternalizzati dall’Azienda fi n dalla<br />

data della sua attivazione con una ricerca di quelli che furono i motivi della scelta di affi dare la<br />

gestione all’esterno. Da questa mappatura è emersa anche l’individuazione dei benefi ci potenzialmente<br />

attesi (attendibili) dall’esternalizzazione e, per contro, dei potenziali rischi della scelta.<br />

La seconda fase ha preso in esame quelle che per l’Azienda sono condizioni imprescindibili<br />

della gestione di un servizio, sia esso gestito in forma diretta che esternalizzata. Tale analisi ha<br />

un’importanza fondamentale, poichè se si opta per l’affi damento a terzi, essa diventa la base per<br />

la costruzione di un capitolato tecnico.<br />

La terza fase, che si realizzerà nel 2005, andrà a defi nire i criteri di scelta del contraente e del tipo<br />

di contratto da stipulare dal punto di vista tecnico, economico, giuridico e gestionale.<br />

La quarta fase ed ultima, sempre da realizzarsi nel 2005, prevede la creazione di uno strumento<br />

di controllo, monitoraggio e valutazione relativamente alle clausole defi nite durante le fasi precedenti<br />

e contenute nel contratto e/o convenzione che dovrebbe permettere verifi che puntuali della<br />

qualità del servizio reso.<br />

La valutazione fi nale andrà a verifi care l’impatto del servizio esternalizzato sulla comunità e sugli<br />

stakeholders e se questo corrisponde alle aspettative espresse nelle fasi precedenti. La valutazione<br />

fi nale inoltre consentirà di verifi care la gestione dell’attività e del servizio per decidere se<br />

continuare ad affi darlo all’esterno oppure se migrare verso nuove formule.<br />

Il lavoro svolto fi no alla data del 31 dicembre <strong>2004</strong> è stato estremamente costruttivo ed ha portato<br />

alla redazione di una “guida alle esternalizzazioni di ASSB”. Pur trattandosi ancora di uno<br />

strumento di lavoro certamente perfettibile, si è dimostrato un’utile base di discussione per i<br />

partecipanti del gruppo. La guida contiene anche una serie di schede tecniche di assessment, la<br />

cui funzionalità è stata testata da alcuni dirigenti aziendali e dagli stessi rappresentanti del Terzo<br />

Settore che hanno in gestione servizi aziendali.<br />

26


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />

Linea guida 4<br />

1<br />

Nel contempo, in funzione dell’attività di studio del gruppo di lavoro di cui sopra, si è deciso di<br />

annullare l’obiettivo dell’introduzione di forme di controllo di qualità in ambito assistenziale<br />

da parte di esperti esterni ai servizi. Prima di effettuare controlli a sorpresa o di coinvolgere<br />

soggetti esterni alla partnership, si è ritenuto necessario operare per il miglioramento e la chiarifi<br />

cazione delle condizioni di gestione dei servizi, anche sotto il profi lo della qualità.<br />

Controllo di<br />

qualità in ambito<br />

assistenziale<br />

La valutazione di effi cacia dei servizi va evidentemente praticata anche sui servizi gestiti in forma<br />

diretta o mista. Il distretto Gries San Quirino si era posto l’obiettivo per il <strong>2004</strong>, raggiunto, di<br />

procedere alla valutazione di efficacia del soggiorni climatici per persone non autosuffi cienti<br />

o parzialmente non autosuffi cienti rispetto ai bisogni delle persone partecipanti. I soggiorni sono<br />

stati seguiti direttamente dall’Assb per quanto riguarda l’organizzazione e la fi gura di coordinamento<br />

che segue gli utenti al mare, mentre la gestione, in termini di servizi alberghieri, è stata<br />

affi data ad un partner locale e l’assistenza agli ospiti il loco è stata garantita da una cooperativa<br />

della località marina.<br />

La valutazione<br />

dei soggiorni<br />

marini<br />

L’esperienza di valutazione è stata estremamente interessante perché ha permesso di introdurre<br />

un nuovo metodo di lavoro da parte degli operatori e di disporre di elementi oggettivi utili alla<br />

riprogettazione del servizio. Per quanto riguarda la valutazione del turno di soggiorno destinato<br />

ai malati psichici, l’esperienza ha rappresentato anche un buon esempio di integrazione sociosanitaria.<br />

Si è operato attraverso la predisposizione di una scheda di misurazione della qualità del servizio<br />

offerto e dei benefi ci psicofi sici prodotti sui singoli utenti. La scheda è stata elaborata non<br />

senza diffi coltà visti alcuni aspetti critici, quali la tipologia di destinatari della scheda stessa e la<br />

complessità nell’individuare elementi signifi cativi di valutazione. La scheda elaborata è stata poi<br />

somministrata a 87di utenti partecipanti ai vari turni dei soggiorni; 86 di questi hanno manifestato<br />

un miglioramento psico-fi sico dopo il soggiorno, una migliore integrazione relazionale e infi ne<br />

alla buona soddisfazione.<br />

Le risultanze dell’indagine consentiranno anche di prendere una decisione, condivisa con l’assessorato,<br />

circa la prosecuzione del servizio, e, se mantenuto, proposte di eventuale più puntuale<br />

individuazione della potenziale utenza da servire.<br />

Altro aspetto interessante emerso nel corso del lavoro è che si potrebbe valutare l’utilizzo di<br />

una scheda analoga anche nel corso dell’anno - es. ogni tre mesi - per valutare, misurare,<br />

monitorare lo stato psicofi sico degli utenti in carico (es. nei confronti degli utenti del servizio di<br />

assistenza domiciliare).<br />

Linea guida 4 Sviluppare e approfondire ulteriormente l’orientamento<br />

dei servizi alla persona<br />

In tutte le sue parti, il Piano Sociale per la qualità della vita <strong>2004</strong>-2006 evidenzia la necessità di<br />

orientare i servizi verso le persone in ragione delle singole peculiarità e delle differenti esigenze.<br />

L’Assessorato alla politiche sociali, da parte sua, ha sollecitato l’Azienda, già prima dell’apparizione<br />

del documento, ad attivare processi e strumenti che favoriscano ancora più attenzione, sia<br />

a livello macro organizzativo che delle singole attività, nei confronti della persona, della famiglia,<br />

della comunità. L’Azienda pertanto, nel proprio piano di attività del <strong>2004</strong>, ha inserito una serie di<br />

obiettivi che mirano soprattutto al coinvolgimento e alla valorizzazione di famiglia e comunità.<br />

Tali obiettivi hanno trovato poi pieno riscontro nelle linee di intervento del Piano <strong>sociale</strong> per la<br />

qualità della vita.<br />

27


Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

1.1 Settore materno infantile<br />

Uno “spazio gioco”<br />

per le famiglie<br />

Il Piano Sociale per la Qualità della Vita, nella sezione dedicata al settore materno infantile, individua<br />

una serie di problematiche connesse alla poca fl essibilità dei servizi di quest’area e alla<br />

diffi coltà delle famiglie di accudire adeguatamente i bambini, anche sotto il profi lo educativo<br />

(punti 1.1.2 e 1.1.3.) Per cercare di far fronte all’uno e all’altro di queste criticità, in fase di programmazione<br />

degli obiettivi <strong>2004</strong> (quindi nell’estate del 2003), l’Ufficio Servizi alla Famiglia si era<br />

posta l’obiettivo di effettuare uno studio di fattibilità sulla messa a disposizione degli spazi<br />

dell’asilo nido di via Gaismair alle famiglie del quartiere per l’allestimento di uno spazio<br />

gioco in cui dare la possibilità a familiari e bambini di trovarsi per momenti di intrattenimento,<br />

con la presenza di un’assistente all’infanzia. L’obiettivo avrebbe così risposto anche all’ulteriore<br />

esigenza di ottimizzare l’utilizzo degli spazi del nido che, nelle ore pomeridiane, rimangono<br />

inutilizzati: infatti, nonostante un sondaggio sembrasse rilevare una forte esigenza di un servizio<br />

di nido anche nel pomeriggio, di fatto poi le iscrizioni sono state in numero talmente esiguo da<br />

rendere antieconomico il servizio stesso. L’obiettivo dello spazio gioco pomeridiano, di concerto<br />

con la Direzione Generale dell’ASSB, è però stato posticipato a data da destinarsi. I motivi di tale<br />

decisione sono da individuare nella necessità da parte dell’Azienda di effettuare un’analisi complessiva<br />

sulle diverse tipologie di servizi per la prima infanzia, alla luce della predisposizione di un<br />

Fachplan comunale che individuerebbe principalmente il fabbisogno di posti. Prima di proporre<br />

l’avvio di un servizio /progetto sperimentale si è pensato quindi di intervenire progettualmente<br />

su tutto il territorio cittadino e non più su un singolo quartiere. Per ciò che concerne il mancato<br />

utilizzo della struttura di Via Gaismair durante le ore pomeridiane, l’Azienda ha deciso per il prossimo<br />

anno educativo di proporre un prolungamento dell’orario di apertura dell’asilo nido sino<br />

alle ore 15.30: non quindi due turni spezzati (mattino o pomeriggio) ma un orario prolungato sul<br />

turno della mattina.<br />

In questo settore l’anno <strong>2004</strong> è stato peraltro caratterizzato da due eventi signifi cativi: l’attività<br />

di preparazione per l’apertura dell’asilo nido di Vicolo San Giovanni, che ha impegnato fortemente<br />

l’Uffi cio Servizi alla Famiglia, e la nuova normativa provinciale sul tema delle microstrutture,<br />

che cambia la panoramica sulla città. Su questo tema è urgente trovare l’accordo tra ASSB<br />

e Comune di Bolzano su chi gestirà tali strutture.<br />

La formazione<br />

alla genitorialità<br />

L’esercizio del ruolo genitoriale è e già estremamente diffi cile se lo si pratica nei confronti di fi gli<br />

naturali. Lo rileva anche il Piano Sociale per la qualità della vita (punto 1.1.3.), che evidenzia la<br />

necessità di incrementare i servizi di sostegno <strong>sociale</strong> ed educativo. Nei confronti di fi gli assunti<br />

in adozione possono subentrare aspetti che complicano tale ruolo e rendono diffi cile la gestione<br />

del compito educativo. Le coppie disponibili all’adozione hanno pertanto bisogno di crescere<br />

nella consapevolezza di tale ruolo in modo che i bambini adottati possano crescere accanto a<br />

valide fi gure materne e paterne. Adottare un bambino non è facile, ma è un gesto che si deve poter<br />

compiere con coscienza e responsabilità. Il distretto Gries San Quirino ha intrapreso nell’arco<br />

dell’anno una serie di attività finalizzate alla formazione alla genitorialità nei confronti di<br />

coppie resesi disponibili all’adozione. A seguito della costituzione di un gruppo di lavoro che<br />

ha visto coinvolti 13 operatori sociali che hanno predisposto un programma di intervento, sono<br />

state contattate le coppie resesi disponibili all’adozione per iniziare con queste un percorso formativo<br />

sui temi della genitorialità. Venti sono state le coppie che hanno partecipato al percorso. Il<br />

progetto è proseguito valutando i risultati del lavoro svolto attraverso un monitoraggio dell’attività<br />

ed un confronto sia con le coppie, sia interno con i colleghi dell’equipe. Concretamente l’attività<br />

formativa alla genitorialità da parte dell’Azienda è proseguita assumendo un ruolo di referenza<br />

per la valutazione e successivamente di sostegno ed indirizzo nei confronti delle coppie, nonchè<br />

attivando relazioni con le coppie e promuovendo gruppi di confronto ed auto aiuto. Il prodotto<br />

fi nale del progetto si è concretizzato in un percorso - programma di formazione per le coppie,<br />

tenuto conto dei diversi fattori emersi nei gruppi di lavoro e dal confronto congiunto. Durante<br />

l’anno non sono mancati momenti di diffi coltà organizzativa: l’Azienda dopo l’inizio del progetto<br />

ha cambiato posizione rispetto all’idea iniziale di prevedere un unico distretto, Gries-S.Quirino,<br />

28


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />

Linea guida 4<br />

1<br />

quale referente per il tema adozioni per Bolzano. Successivamente, invece, è stata presa la decisione<br />

di estendere tale competenza anche ai restanti quattro distretti cittadini, coinvolgendoli<br />

attivamente. Ciò ha creato qualche problema nei rapporti con la Provincia e gli altri partner e<br />

diffi coltà operative nel coinvolgere altri operatori non più “ab origine”, ma in un lavoro già avviato<br />

e sviluppato da tempo. La Provincia, inoltre, ha chiesto all’Azienda di far fronte anche alle esigenze<br />

della Comunità comprensoriale Bassa Atesina. L’obiettivo si intende comunque raggiunto<br />

nella sua prima fase, considerato che il progetto si sviluppa su più anni e proseguirà anche nel<br />

corso del 2005.<br />

Strettamente connesso con il sopraccitato obiettivo, ovvero quello di predisporre interventi di<br />

formazione alla genitorialità nei confronti di coppie resesi disponibili all’adozione, il distretto<br />

Gries-S.Quirino ha deciso di implementare anche delle attività progettuali volte all’accompagnamento<br />

ed al sostegno alla coppia nel periodo del primo anno di affidamento preadottivo.<br />

Di fondamentale importanza per la preparazione all’adozione, tale obiettivo si confi gura in un<br />

lavoro di gruppo su base tecnico – esperienziale volto a pianifi care l’attività futura ed il supporto<br />

alle coppie in misura effi cace ed esaustiva. Concretamente l’attività progettuale ha portato alla<br />

predisposizione di un protocollo operativo che defi nisce obiettivi, modalità operative, compiti e<br />

responsabilità, tempi, in un’ottica di intervento integrato e nella realizzazione di incontri con le<br />

coppie disponibili ed altri soggetti coinvolti. Il lavoro si è sviluppato con continuità e con un forte<br />

carattere collaborativo senza riscontrare particolari diffi coltà. L’obiettivo si intende raggiunto<br />

nella sua prima fase, considerato che il progetto si sviluppa su più anni e proseguirà anche nel<br />

corso del 2005.<br />

Il tema dei minori e del rischio di disagio in cui essi incorrono e uno dei temi più trattati dal Piano<br />

Sociale per la Qualità della vita, anche alla luce dei dati che indicano un aumento notevole delle<br />

prese in carico presso i servizi di base. Le linee di intervento del Piano puntano molto sulla prevenzione<br />

e sul coinvolgimento di tutte quelle risorse territoriale che possono sottrarre i minori da<br />

fonti di rischio o evidenziarne prima possibile i problemi. Il Piano punta in particolare al coinvolgimento<br />

delle scuole, che dovrebbero essere un punto di osservazione privilegiato e costante nel<br />

tempo di ogni dinamica relativa al minore, alla sua famiglia e al tessuto <strong>sociale</strong> in cui vive (punti<br />

1.2.1.1., 1.2.2.1 e 1.2.2.3). I due distretti in cui il problema del disagio giovanile è particolarmente<br />

evidente hanno operato per il coinvolgimento degli istituti scolastici: il distretto Don Bosco e il<br />

distretto Oltrisarco Aslago.<br />

L’affidamento<br />

preadottivo<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

1.2 Settore minori<br />

Il distretto Don Bosco, che da anni opera sul tema dell’integrazione con la scuola, si è posta<br />

nel <strong>2004</strong> l’obiettivo del consolidamento e miglioramento della collaborazione tra distretto<br />

<strong>sociale</strong> Don Bosco ed una delle scuole del quartiere, la M.L.King. L’intento era quello di proseguire<br />

le attività già iniziate nel 2003 consolidando le modalità di collaborazione con la scuola<br />

al fi ne di attuare progetti integrati a livello individuale (il bambino) e a livello di gruppo (classe),<br />

al fi ne di riuscire ad intervenire sulle situazioni di disagio dei bambini in maniera precoce. Nel<br />

contempo era importante ribadire il ruolo del distretto ed in particolare del servizio <strong>sociale</strong> e del<br />

servizio educativo alla scuola e a chi vi opera quotidianamente. Per raggiungere questo obiettivo<br />

il distretto ha proposto una serie di progetti ludico-motori e ricreativi che hanno coinvolto 8 classi<br />

per un totale di 150 bambini. Inizialmente si era pensato di coinvolgere l’assistente <strong>sociale</strong> in<br />

tutte le situazioni in cui si presumeva vi fosse una situazione di disagio del bambino. In realtà si<br />

è poi deciso che il coinvolgimento debba avvenire attraverso consulenze mirate ed il confronto<br />

con le insegnanti, valutando un’eventuale presa in carico del bambino da parte del distretto. Con<br />

il <strong>2004</strong> l’attività del distretto a diretto contatto con i bambini è terminata e l’obiettivo può dirsi<br />

raggiunto: si auspica che nel futuro vi sia uno scambio continuo e costante tra scuola e distretto<br />

per eventuali problematiche, visto che le insegnanti coinvolte hanno ben compreso quale è il<br />

ruolo del distretto e come interagire con lo stesso.<br />

Don Bosco:<br />

la scuola come<br />

risorsa per la<br />

prevenzione<br />

del disagio<br />

29


Oltrisarco Aslago:<br />

la scuola come<br />

risorsa per la<br />

prevenzione<br />

del disagio<br />

Nel suo contatto con le scuole, il distretto <strong>sociale</strong> Oltrisarco Aslago ha dovuto invece partire<br />

dall’inizio: per il <strong>2004</strong> non si trattava di consolidare relazioni con le scuole ma di attivarle.<br />

L’azione del distretto si è quindi concentrata per presentare il distretto presso gli istituti scolastici<br />

dove non è ancora suffi cientemente conosciuto e offrire agli operatori scolastici una possibilità<br />

di collaborazione. Il piano prevedeva il contatto e la visita di presentazione in quattro scuole del<br />

quartiere. In realtà la campagna di informazione e coinvolgimento è stata realizzata in due scuole<br />

su quattro: sono stati effettuati due incontri con le scuole ed è stato costituito un gruppo di<br />

lavoro sull’integrazione scolastica di bambini immigrati al quale partecipano alcuni operatori<br />

del distretto. Per l’anno 2005 si è previsto di formalizzare, tramite un protocollo di intesa, la collaborazione<br />

fra scuola elementare e media in lingua italiana del quartiere ed operatori sociali del<br />

distretto. Sempre per l’anno 2005 si è prevista una collaborazione, da attivarsi tramite convenzione,<br />

con l’Istituto Comprensivo Bolzano IV, per progetti mirati all’accoglienza ed integrazione di<br />

minori stranieri e per progetti mirati alla conoscenza delle diversità e delle culture diverse con gli<br />

alunni autoctoni. Si può quindi sostenere che nel <strong>2004</strong> sono state gettate solide basi per formalizzare<br />

contatti e progetti concreti nel 2005. Il problema più rilevante è sicuramente connesso al<br />

turn over di personale che il distretto Oltrisarco Aslago ha dovuto gestire nel <strong>2004</strong>, soprattutto<br />

nel secondo semestre, che può condizionare il buon risultato delle attività<br />

Pit stop:<br />

gli adolescenti<br />

e l’alcool<br />

L’alcool è la sostanza legale più consumata dai giovani altoatesini. I dati sono ormai incontrovertibili<br />

e caratterizzano purtroppo in senso negativo questa Provincia, facendo emergere un<br />

abuso di sostanza e non un uso consapevole. Le problematiche di tipo sanitario e sociali derivanti<br />

dal fenomeno non possono più passare inosservate e spingono gli operatori del settore<br />

ad intervenire in maniera preventiva e coordinata. Le misure di intervento adottate sinora rivolte<br />

a questa categoria di consumatori non sempre evidentemente hanno ottenuto gli effetti auspicati.<br />

Il progetto di prevenzione secondaria contro l’abuso di sostanze alcoliche tra gli<br />

adolescenti altoatesini (Pit stop), programmato dall’Ufficio Servizi alla Famiglia per il <strong>2004</strong>,<br />

intende agire sulla fascia di giovani che già consumano, anche in maniera consistente, sostanze<br />

alcoliche e altre sostanze per accompagnarli verso un consumo diverso, più responsabile, che<br />

rispetta i “limiti” del rischio. I risultati sperati consistono in un diverso approccio al consumo<br />

di sostanze alcoliche: un consumo inteso più come “Genuss” e non come “Missbrauch”. Per<br />

cercare di raggiungere l’obiettivo si è deciso di agire direttamente laddove il problema si manifesta<br />

e spesso nasce: presso i locali distributori di bevande alcoliche e durante le feste. Si è<br />

proceduto ad una ricognizione dei locali notturni di Bolzano e delle discoteche della Provincia<br />

di Bolzano per stipulare una sorta di contratto con i gestori per valutare la loro disponibilità di<br />

accettare l’intervento degli operatori durante le serate con più affl uenza da parte dei giovani. Nel<br />

contempo gli operatori sociali hanno organizzato stand informativi e interventi di animazione per<br />

attirare l’attenzione dei giovani e utilizzato l’alcol-test in maniera preventiva e non punitiva. Si<br />

sono osservati e studiati anche progetti simili realizzati in Austria e nel resto d’Italia per prendere<br />

spunti costruttivi. I risultati dell’attività non saranno immediati perchè si interviene sulla cultura<br />

del bere. Primi risultati importanti però ce ne sono e consistono nella creazione di un team di<br />

operatori e operatrici che provengono da diversi ambiti lavorativi, nell’accettazione del team da<br />

parte di gestori e organizzatori di feste e concerti, nel numero di uscite degli operatori nei luoghi<br />

di divertimento che solo nel mese di giugno sono state cinque (tutte concentrate a Bolzano) e<br />

nel numero dei giovani agganciati.<br />

Altro aspetto che qualifi ca come positiva l’esperienza di ques’anno è la buona partecipazione<br />

alle attività del partner esterno all’ASSB che partecipa al progetto (Forum Prevenzione) che ha<br />

contribuito con professionalità al raggiungimento degli obiettivi prefi ssati: formazione del team<br />

degli/delle operatori/trici, coordinamento e supervisione (con l’Azienda) del team nell’organizzazione<br />

delle uscite e rilevazione dati.<br />

30


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />

Linea guida 4<br />

1<br />

Il tema dell’integrazione sociosanitaria è divenuto particolarmente emergente dal momento dell’attivazione<br />

dei distretti sociosanitari. Il fatto di “traslocare” servizi facenti capo ad amministrazioni<br />

diverse non si è dimostrato suffi ciente ad attivare un’integrazione reale a favore dell’utenza.<br />

Non solo: per alcuni aspetti anche l’integrazione tra servizi della medesima Azienda non è perfettamente<br />

realizzata, o per lo meno non lo è ancora nel momento della presa in carico dell’utente al<br />

distretto e non lo è in maniera uniforme tra distretto e distretto. Obiettivo del <strong>2004</strong> dei distretti era<br />

quindi quello di pervenire all’adozione di una nuova ed omogenea modalità di accoglienza<br />

e di presa in carico del cittadino nei distretti socio sanitari e nel contempo di attivare una<br />

forma di accoglienza condivisa tra <strong>sociale</strong> e sanità attraverso l’introduzione dell’infopoint anche<br />

laddove non è ancora attivo.<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

1.3 Settore adulti<br />

La presa in carico<br />

integrata<br />

L’obiettivo, nei suoi due aspetti, ha lo scopo di rafforzare il signifi cato del distretto come punto di<br />

riferimento per il cittadino, nonchè di rispondere in maniera adeguata e globale ai suoi bisogni.<br />

Fino ad ora infatti gli interventi, per lo più settoriali, rimanevano in carico al singolo operatore<br />

che ne gestiva anche le informazioni. Per la realizzazione di tale obiettivo si era programmato di<br />

agire su due fronti. Sul fronte della accoglienza e presa in carico il programma era di analizzare<br />

la procedura di accoglienza all’interno dell’equipé distrettuale, individuarne e analizzarne i punti<br />

di forza/punti critici, ridefi nire una nuova procedura integrata (case – management) e porla in<br />

essere. Le azioni sono state tutte condotte ma il modello è ancora in fase sperimentale perché<br />

è intervenuta la Provincia che ha deciso di integrarlo con un altro modello, da far utilizzare poi<br />

a tutte le comunità comprensoriali. Ciò ha evidentemente ritardato i lavori. La sperimentazione<br />

del modello, e del relativo software, presso il distretto Centro Piani Rencio ha permesso l’individuazione<br />

di alcuni spazi di miglioramento: ciò dovrebbe consentire di poter disporre di un<br />

modello defi nitivo nel 2005 veramente conforme alle aspettative. Per quanto riguarda invece<br />

l’attivazione degli infopoint Bürgerservice la nota dolente è che la collaborazione con la Sanità<br />

non ha dato il risultato atteso e ad oggi presso il distretto Centro Piani Rencio non si è riusciti<br />

ad accordarsi su uno spazio per potervi insediare questo importante punto di primo contatto e<br />

di orientamento.<br />

Il quartiere Don Bosco, oltre ad essere un quartiere in continua espansione (l’IPES continua a<br />

costruire alloggi), diventa sempre di più un quartiere con una concentrazione di disagio molto<br />

elevata. I cittadini che si trasferiscono nel quartiere da altre parti della città sono molte volte già<br />

seguiti dai servizi sociali. In considerazione di ciò, e compatibilmente con quanto disposto dal<br />

Piano Sociale per la qualità della vita (punti 1.3.7.1 e 1.3.7.2) il distretto <strong>sociale</strong> Don Bosco ha<br />

operato molto sul lavoro di comunità su tutto il quartiere così come sulla nuova palazzina<br />

Ipes di via Alessandria (180 alloggi) con l’obiettivo di aiutare le famiglie ad integrarsi nel<br />

nuovo quartiere attraverso la conoscenza reciproca, lo sviluppo del senso comune di vicinato e<br />

di solidarietà in un’ottica di sussidiarietà orizzontale tra istituzioni locali e cittadini e con la partecipazione<br />

attiva dei cittadini stessi. Per cercare di raggiunge l’obiettivo il distretto Don Bosco,<br />

con il fi nanziamento del Fondo Sociale Europeo, ha formato ad hoc alcuni operatori del distretto<br />

e alcune risorse del territorio, Gli operatori hanno avuto la possibilità di acquisire nuovi strumenti<br />

e metodologie inerenti il lavoro per progetti e hanno conosciuto e collaborato molto bene con<br />

altre realtà territoriali. La formazione ha permesso l’elaborazione di tre progetti, che potrebbero<br />

essere realizzati dal distretto nel futuro. L’obiettivo è evidentemente pluriennale e prevede, alla<br />

fi ne del percorso, la realizzazione di nove progetti sulle tre zone critiche: Ortles, Palazzina Ipes<br />

Via Alessandria, Casa da gioco. Per ora è molto importante il fatto che sia nata una stretta collaborazione<br />

con alcuni operatori dell’IPES; detta collaborazione risulta strategica per il distretto<br />

Don Bosco, considerato l’elevata presenza di alloggi IPES presenti nel quartiere.<br />

Lo sviluppo del lavoro<br />

di comunità<br />

a Don Bosco<br />

Considerato il progressivo invecchiamento della popolazione che caratterizza la città di Bolzano,<br />

il Piano <strong>sociale</strong> per la qualità della vita <strong>2004</strong>-2006, così come il precedente piano e le indicazioni<br />

dell’assessorato alle politiche sociali, dedica inevitabilmente molto spazio alla rilevazione delle<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

1.4 Settore anziani<br />

31


Anziani gravi<br />

in assistenza<br />

domiciliare<br />

problematiche relative al settore anziani e alle misure di intervento da adottarsi, con impellente<br />

urgenza.<br />

Uno degli aspetti problematici rilevati dal Piano <strong>sociale</strong> per la qualità della vita, ma già noto<br />

in questi ultimi anni e segnalato dall’assessore alle politiche <strong>sociale</strong> così come dai tecnici dei<br />

sevrizi, attiene alla necessità di una maggior incisività dei servizi di assistenza domiciliare (punto<br />

1.4.2.2.) con particolare riferimento al fatto che risulta necessario curare maggiormente il progetto<br />

individualizzato di intervento sociosanitario integrato. Il distretto Centro Piani Rencio in questa<br />

ottica si è posto come obiettivo <strong>2004</strong> lo sviluppo di un sistema integrato di soddisfazione<br />

dei bisogni degli utenti ad alta compromissione sociosanitaria in assistenza domiciliare<br />

al distretto. L’obiettivo ha lo scopo di rafforzare e formalizzare la collaborazione già esistente<br />

tra gli infermieri dell’Azienda Sanitaria e gli operatori dell’Assistenza Domiciliare dell’Azienda<br />

nell’ambito dell’assistenza domiciliare di persone con gravi problemi sociosanitari, il tutto tramite<br />

l’interazione sulla progettazione individualizzata e sull’utilizzo di strumenti comuni. Per il<br />

raggiungimento dell’obiettivo si è agito sia sul fronte organizzativo che formativo. Sul fronte organizzativo<br />

si è proceduto all’individuazione congiunta degli utenti con patologie che richiedono<br />

alta integrazione sociosanitaria e alla progettazione interdisciplinare ed integrata sugli interventi<br />

da attuarsi ad ogni singolo utente. A ciò ha avuto seguito la compilazione della cartella sociosanitaria<br />

da parte degli operatori dell´area sociosanitaria da tenersi presso il domicilio dell´utente,<br />

dove vengono evidenziate valutazione, progetto, obiettivi, verifi che. Dieci sono stati i progetti<br />

elaborati congiuntamente e quindi dieci le persone prese in carico congiunte tra settore <strong>sociale</strong><br />

e sanitario (sul totale utenti). E´ stato cos ridotto il numero di accessi per utente del 50%, ovvero<br />

gli infermieri che una volta si dovevano recare da un utente in media 2 volte al giorno ora fanno<br />

la loro visita una volta al giorno o meno perché una parte degli interventi è svolta dall’operatore<br />

<strong>sociale</strong> adeguatamente formato.<br />

Sotto il profi lo formativo, dopo una presentazione della normativa che disciplina i ruoli delle fi gure<br />

sociali e sanitarie operanti nell´Assistenza Domiciliare, gli assistenti geriatrici dell´ASSB hanno<br />

frequentato il corso di specializzazione (100 ore) integrativo, previsto dall´art. 5 del DPGP n. 72/<br />

1999, al fi ne di acquisire le competenze specifi che nel settore curativo. In seguito alla formazione<br />

ed in forza dell´art. 4 della suindicata normativa, l´operatore socio-assistenziale ha avuto modo<br />

di effettuare alcune misure terapeutiche presso il domicilio dell´utente bisognoso, pianifi cate e<br />

delegate per iscritto da parte del personale sanitario. Il risultato ottenuto è che la collaborazione<br />

tra il servizio infermieristico domiciliare e il SAD è migliorata notevolmente. La comunicazione<br />

e le consegne hanno una frequenza maggiore: ció avviene tutti i giorni al bisogno, una volta la<br />

settimana, in media, per le situazioni ordinarie. L’integrazione socio-sanitaria si è maggiormente<br />

rafforzata, si è formalizzata ed è migliorata la conoscenza delle competenze e del ruolo professionale<br />

dei rispettivi operatori. Il processo di formazione degli operatori geriatrici e l’utilizzo della<br />

metodologia professionale specifi ca (pianifi cazione dell’assistenza) hanno permesso di delegare<br />

le attività sanitarie - per alcuni utenti selezionati - agli operatori sociali e si è improntato uno standard<br />

organizzativo integrato di qualitá.<br />

Anziani accuditi<br />

da badanti<br />

Tra le problematiche emergenti che necessitano di essere affrontate con urgenza vi è sicuramente<br />

quella, rilevata dal Piano Sociale per la Qualità della vita (punto 1.4.4.), della presenza in città di<br />

un sistema di cura privato “semisommerso” di dimensioni molto consistenti: quello delle cosiddette<br />

badanti. La presenza di queste assistenti private, non sempre suffi cientemente qualifi cate<br />

rispetto alla prestazione erogata, rischia di generare problemi rispetto alla qualità del servizio. Il<br />

distretto Centro Piani Rencio, conscio del problema rilevato già da due anni circa, si è posto<br />

come obiettivo del <strong>2004</strong> quello del sostegno alle persone anziane accudite da “badanti” nel<br />

proprio territorio. L’obiettivo ha lo scopo di sostenere gli anziani del quartiere, ed eventualmente<br />

le loro famiglie, che sono accuditi da “badanti” al fi ne di garantire loro una adeguata assistenza<br />

nell’individuazione e nella gestione dei bisogni quotidiani e nella gestione del rapporto con<br />

le badanti medesime. Per la realizzazione dell’obiettivo, il distretto ha individuato - unitamente<br />

alla Sanitá – tredici famiglie del quartiere ove é presente una bandante che accudisce a tempo<br />

32


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />

Linea guida 4<br />

1<br />

pieno l´anziano non autosuffi ciente: tali famiglie sono state contattate e invitate ad una serata<br />

informativa. In tale occasione sono stati raccolti i bisogni dei familiari e delle badanti e tracciati<br />

possibili momenti di consulenza ad hoc riguardanti aspetti legati all´assistenza diretta domiciliare<br />

socio-sanitaria. Nel contempo è sorta un’interessante iniziativa presso il distretto Europa Novacella:<br />

unitamente all´Associazione Donne Nissá si è avviato (aperto al pubblico a partire dall´inizio<br />

dell´anno 2005) uno sportello di consulenza tecnica per tutta la cittá di Bolzano e per la Provincia<br />

a favore delle badanti e dei familiari degli utenti presso cui la badante é impiegata. Il progetto del<br />

distretto Centro Piani Rencio è pertanto é sospeso e le bandanti e i familiari di tutti i quartieri<br />

potranno rivolgersi allo sportello suidicato di recentissima apertura. A livello provinciale si è inoltre<br />

attivata la discussione sul tema della formazione delle badanti, con l’obiettivo di aumentare il<br />

livello di qualità dell’assistenza privata.<br />

Alcuni quartieri più di altri sono dislocati sul territorio in modo da non favorire la socializzazione,<br />

soprattutto di persone anziane che hanno diffi coltà ad allontanarsi troppo dalla loro abitazione;<br />

alcuni di questi quartieri poi si sono recentemente espansi in zone abitative nuove. Il problema<br />

dell’aumento delle situazioni di isolamento <strong>sociale</strong>, in particolare di anziani che vivono soli, evidenziato<br />

anche dal nuovo Piano Sociale per la qualità della vita (punto 1.4.8), richiede come soluzione<br />

la promozione di iniziative che favoriscano l’aggregazione e la socializzazione degli anziani<br />

attraverso progetti mirati. Il distretto Gries San Quirino si è quindi coerentemente posto per il<br />

<strong>2004</strong> l’obiettivo dell’attivazione di un progetto che promuova la partecipazione degli anziani<br />

del distretto Gries San Quirino ai luoghi esistenti di aggregazione <strong>sociale</strong> presenti nel<br />

quartiere. Nella zona di S.Quirino in particolare vivono molti anziani, spesso soli. In questa zona<br />

luoghi ed eventi socializzanti esistono ma spesso sono poco conosciuti agli anziani: la necessità<br />

è quindi quella di favorire maggiormente la partecipazione degli anziani della zona ai luoghi di<br />

ritrovo, di incontro e di socializzazione e di utilizzare nel contempo questi luoghi di aggregazione<br />

come punti di informazione sui servizi agli anziani. L’iniziativa ha previsto un forte coinvolgimento<br />

delle risorse del territorio (sei risorse coinvolte nel progetto: Distretto - emergenza anziani, sad,<br />

servizio educativo, servizio <strong>sociale</strong> -, Antea, CLS, UPAD, Manu, Comune Bz): si è proceduto con<br />

la mappatura dei luoghi di aggregazione e con l’individuazione dei punti di forza e di debolezza<br />

delle varie iniziative già attive; si è predisposto poi un programma operativo, che ha consentito un<br />

rafforzamento delle opportunità esistenti grazie a strategie informative sull’esistenza di spazi di<br />

aggregazione e sulle iniziative proposte. Le iniziative (17 in tutto) sono state proposte attraverso<br />

volantini e lettere inviate alla popolazione anziana della zona S.Quirino. 1598 anziani della zona<br />

sono stati contattati personalmente. 40 sono le persone anziane che hanno poi aderito alle varie<br />

iniziative. Il numero non è entusiasmante ma è sicuramente un utile indicatore per i prossimi anni<br />

per comprendere che non è suffi ciente organizzare le iniziative, ma è assolutamente necessario<br />

individuare modalità di promozione e coinvolgimento fi nalizzate alle persone anziane.<br />

La socializzazione<br />

degli anziani di<br />

Gries San Quirino<br />

I centri di assistenza diurna sono attivi in Azienda a partire dal 2002: dopo l’attivazione del primo<br />

centro presso Villa Europa, sono stati attivati altri due centri, Premstallerhof e Casa di Dolli,<br />

il secondo dei quali con la caratteristica di essere dedicato ad utenti affetti da Alzheimer. Mentre<br />

quest’ultimo ha rapidamente raggiunto un buon livello di utilizzo, i primi due hanno stentato a<br />

decollare e a giungere al loro utilizzo totale. Il problema dell’insuffi ciente utilizzo da parte dei cittadini<br />

di tali centri (rilevato anche dal Piano Sociale per la qualità della vita <strong>2004</strong>-2006 al punto 1.4.5)<br />

è stato già nel corso del 2003 analizzato e già allora erano stati introdotti interventi correttivi. Per<br />

il <strong>2004</strong> ci si era posti l’obiettivo della messa a regime dei due centri di assistenza diurna con<br />

ottimale copertura dei posti, in collaborazione con i distretti. Si mirava quindi alla copertura<br />

dell’80% dei posti entro il 31 dicembre <strong>2004</strong>. Già da subito ci si è resi conto che questo obiettivo<br />

necessitava di una ridefi nizione quantitativa; la copertura attesa realistica - alla luce della situazione<br />

contingente – poteva essere pari al 50% e non 80% come previsto inizialmente. Durante<br />

l’anno <strong>2004</strong>, mentre si studiava il modo per incentivare la frequenza dei due centri, la richiesta di<br />

posti da parte di malati di Alzheimer per Casa di Dolli continuava fi no ad evidenziare la limitatezza<br />

La messa a regime<br />

dei centri di<br />

assistenza diurna<br />

33


degli spazi disponibili a Villa Armonia. La demenza di Alzheimer oggi colpisce circa il 5% delle<br />

persone con più di 60 anni e in Italia si stimano circa 500mila ammalati: 4.000 casi sono in Alto<br />

Adige e di questi 600 a Bolzano. E’ la forma più comune di demenza senile, uno stato provocato<br />

da una alterazione delle funzioni cerebrali che implica serie diffi coltà per il paziente nel condurre<br />

le normali attività quotidiane. La malattia colpisce la memoria e le funzioni cognitive, si ripercuote<br />

sulla capacità di parlare e di pensare ma può causare anche altri problemi fra cui stati di confusione,<br />

cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale. Questa malattia merita una<br />

attenzione particolare per poter garantire agli assistiti una vita dignitosa. Questa situazione ha<br />

indotto l’Azienda a rivedere il proprio obiettivo e a programmare per il gennaio 2005 un trasferimento<br />

del centro “Casa di Dolli” al più capiente Premstallerhof. Ridefi nendo l’assetto organizzativo<br />

del Premstallerhof si sono potuti così raggiungere diversi obiettivi: dare una risposta concreta<br />

all’aumento della richiesta delle famiglie dei malati di Alzheimer, razionalizzare le risorse e quindi<br />

arrivare ad un sensibile risparmio economico, mettere a regime il Premstallerhof che raggiungerà<br />

così un grado di copertura elevato (la percentuale di frequenza - in base ai dati <strong>2004</strong> – è pari al<br />

55% con tendenza ad aumentare.) Nel 2005 si potrà dar conto del raggiungimento dell’obiettivo<br />

così come ex novo formulato.<br />

L’accoglienza<br />

nelle strutture<br />

residenziali<br />

per anziani<br />

L’inserimento e il<br />

trasferimento degli<br />

ospiti in casa di<br />

riposo<br />

Molti dei punti critici rilevati dall’Assessorato alla Politiche sociali in quest’ultimo biennio, così<br />

come ribaditi dal vigente Piano Sociali per la qualità della vita, sono relativi alle strutture residenziali<br />

per anziani. Al di là del problema della carenza di posti letto, si evidenzia la necessità di un<br />

maggiore coinvolgimento dei familiari dell’ospite nella predisposizione del piano di assistenza<br />

(punti 1.4.1.3 e 1.4.1.6), del mantenimento delle relazioni sociali per evitare l’isolamento (punto 1.4.8.3),<br />

dell’apertura delle strutture al territorio (punto 1.4.11.2) e al volontariato (punto 1.4.1.6.).<br />

La casa di riposo è teoricamente una struttura destinata ad ospitare prevalentemente anziani<br />

totalmente o parzialmente autosuffi cienti. In realtà spesso sin dal momento dell’ingresso l’ospite<br />

tipo di oggi nelle strutture aziendali è per lo più non autosuffi ciente. Questo tende a trasformare,<br />

non senza complicazioni, la casa di riposo in un centro di degenza. Il Piano Sociale per la qualità<br />

della vita <strong>2004</strong>-2006 (punto 1.4.1.3.) sollecita l’Azienda e il Comune a rivedere le modalità di<br />

accesso alle strutture residenziali alla luce delle nuove esigenze, rivedendo anche la distinzione<br />

tra casa di riposo e centro di degenza. Tale tema ha evidentemente una implicazione fortemente<br />

politica di competenza dell’Assessorato. Nel corso del <strong>2004</strong> per parte sua l’Azienda ha lavorato<br />

sul tema del trasferimento di un ospite da una struttura aziendale ad un’altra, con<br />

l’obiettivo di adottare una procedura unica per tutte le strutture.Tale trasferimento può<br />

comportare per l’ospite un trauma legato al fatto di dover cambiare il proprio mondo fatto di<br />

abitudini. Il passaggio di informazioni tra struttura cedente e quella ricevente è fondamentale per<br />

continuare a dare all’ospite quello di cui ha bisogno. Da questa premessa appare chiaro come<br />

questo processo sia importante e delicato; dev’ essere quindi affrontato con professionalità non<br />

lasciando niente al caso: In questo senso avere una procedura chiara e condivisa che metta al<br />

centro la persona con i suoi bisogni è un miglioramento della qualità assistenziale indiscutibile.<br />

Gruppi di lavoro composti da fi gure di coordinamento, personale sanitario ed assistenziale hanno<br />

individuati ed analizzati i punti critici della procedura inizialmente vigente ed hanno elaborato<br />

un programma completo e condiviso di inserimento. La procedura è stata sperimentata in tutte<br />

le case. Durante la sperimentazione delle procedure è emersa la diffi coltà legata alla necessita<br />

di ottimizzare i tempi ed i modi di comunicazione della domanda di trasferimento alle strutture<br />

interessate. In merito é già stata individuata ed applicata un’opportuna modalità correttiva; risolta<br />

tale problematica l’obiettivo può dunque essere considerato come pienamente raggiunto: ora<br />

un ospite che ne faccia richiesta passa da una struttura aziendale ad un’altra senza dovere sopportare<br />

i disagi di un nuovo inserimento e con tempi estremamente contenuti, compatibilmente<br />

con la disponibilità di posti.<br />

Nell’ottica di un miglioramento della qualità di vita di chi – familiari e anziani stessi - deve affrontare<br />

la delicata fase di ingresso in una struttura residenziale per anziani, Villa Armonia e Villa<br />

34


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />

Linea guida 4<br />

1<br />

Serena si sono poste l’obiettivo per il <strong>2004</strong> – raggiunto – di elaborare una procedura per l’accoglienza<br />

e l’inserimento dell’ospite attraverso l’introduzione e la formazione della figura<br />

del tutor dell’ospite. Lo scopo fi nale dell’elaborazione, sperimentazione e aggiornamento delle<br />

procedura di ammissione é l’ottimizzazione della fase delicata di inserimento di un nuovo ospite<br />

nella casa attraverso l’esatta defi nizione di un “modus operandi” uniforme dell’équipe multidisciplinare,<br />

la formulazione bilingue di un informazione semplice e completa per l’anziano e i suoi<br />

parenti e l’organizzazione di un’adeguata formazione del personale. La procedura consiste in un<br />

documento scritto in cui vengono defi niti compiti e responsabilità dei vari profi li professionali dell’équipe<br />

multidisciplinare, nonché moduli, informazioni e comunicazioni necessarie nelle diverse<br />

fasi che caratterizzano l’ammissione di un nuovo ospite presso le strutture residenziali per anziani.<br />

Molto interessante è l’introduzione del ruolo del tutor dell’ospite quale punto di riferimento<br />

importante per l’anziano e la sua famiglia sin dal primo contatto. Mansioni e responsabilità del<br />

tutor sono defi nite nel documento. Parallelamente all’elaborazione della procedura si é provveduto<br />

a selezionare un gruppo di operatori con le necessarie capacità organizzative e relazionali<br />

interessati ad impegnarsi nel progetto. Il gruppo ha partecipato alla formulazione del documento<br />

ed è stato formato all’interno delle case.<br />

Le situazioni di isolamento <strong>sociale</strong> possono verifi carsi anche per chi non vive solo, ma è inserito<br />

in una struttura residenziale per anziani, quando, dopo l’ingresso, l’ospite abbandona tutti i luoghi,<br />

gli interessi, i contatti e le relazioni che aveva prima dell’ammissione. Osservando questo<br />

fenomeno, Villa Serena si è posta l’obiettivo per il <strong>2004</strong> – raggiunto – di realizzare un progetto<br />

per il mantenimento delle relazioni affettive con l’ambiente e le persone frequentate abitualmente<br />

dall’ospite prima dell’entrata in casa di riposo. Prima dell’ingresso in struttura<br />

responsabili di piano e animatori effettuano una visita a casa o nell’ultima residenza del futuro<br />

ospite (altra casa di riposo, ospedale ecc.). Attraverso tale incontro si ha la possibilità di prendere<br />

contatto con i familiari e l’ambiente di vita allo scopo di raccogliere più informazioni ed elementi<br />

utili ad un miglior inserimento del nuovo ospite in struttura, nonché a porre le basi per un coinvolgimento<br />

dell’ospite nelle attività legate alla sua storia di vita. Grazie a questo gli animatori di<br />

Villa Serena, tenendo conto delle informazioni dei familiari e dell’inclinazione dell’ospite, hanno<br />

modifi cato e/o adattato la propria programmazione e inserito nuove attività tra cui anche uscite<br />

concordate con i familiari nei luoghi cari agli ospiti. Alla data del 31.12.<strong>2004</strong> su un totale di 30<br />

nuove ammissione avvenute nell’anno <strong>2004</strong>, 26 ospiti hanno partecipato attivamente alle attività<br />

del progetto e sul totale degli ospiti residenti,. 76, in data 31.12.<strong>2004</strong> ben 45 ospiti hanno<br />

partecipato attivamente alle attività proposte. A tutt’oggi tutti i 45 ospiti coinvolti si dimostrano<br />

interessati a proseguire le attività esposte nell’obiettivo. Da una verifi ca dei risultati emerge che le<br />

nuove attività inserite nella programmazione durante l’anno hanno avuto un ottimo riscontro sia<br />

da parte degli ospiti residenti che da parte dei nuovi ospiti. Si é potuto peraltro osservare che gli<br />

ospiti hanno gradito le attivitá programmate in quanto già a inizio settimana- quando viene esposta<br />

la programmazione al piano terra e ai piani -alcuni anziani richiedono ulteriori informazioni in<br />

merito alle attività di loro interesse. L’obiettivo proseguirà nei prossimi anni sviluppando ulteriori<br />

progetti volti a mantenere la relazioni con l’ambiente e le persone frequentate dall’ospite prima<br />

dell’entrata in casa di riposo. Risulta inoltre importante intensifi care la raccolta delle informazioni<br />

relative all’ambiente <strong>sociale</strong> e alle abitudini di vita utilizzando i primi dati raccolti dal tutor e soprattutto<br />

attraverso il colloquio con i familiari.<br />

Mantenimento<br />

delle relazioni<br />

affettive in casa<br />

di riposo<br />

Anche Villa Armonia, con modalità diverse, ha operato nella direzione di trasformare la casa di<br />

riposo da luogo di ricovero a centro attivo di vita <strong>sociale</strong>. Lo sta facendo da qualche anno e lo ha<br />

fatto anche nel <strong>2004</strong> attraverso la realizzazione di attività estese a tutta la cittadinanza: si<br />

sono realizzati appuntamenti con “CINEMA D’AUTORE”, tornei aperti ad ospiti di altre strutture,<br />

le attività di animazione con le scuola materne, iniziate con successo già nel 2003, un programma<br />

di attività di “Avvento” particolarmente ricco ed intenso. Tra le attività ormai consuete che<br />

servono ad accompagnare gli ospiti durante le festività natalizie abbiamo inserito dei “pomeriggi<br />

particolari” nei quali gli ospiti dei vari moduli hanno potuto condividere in intimità con i familiari e/o<br />

L’apertura<br />

al territorio e<br />

il coinvolgimento<br />

del volontariato<br />

35


volontari alcune rifl essioni sul Natale; un pomeriggio tutto particolare è stato dedicato agli ospiti<br />

di lingua tedesca che hanno potuto così festeggiare questa solennità secondo le loro tradizioni<br />

culturali e linguistiche. L’elevata presenza di ospiti e di persone esterne alla struttura danno indicazioni<br />

importanti. I risultati fi nora ottenuti si concretizzano sicuramente in un’immagine positiva<br />

della struttura, una maggior socializzazione degli ospiti e trasparenza nelle attività di una struttura<br />

pubblica.<br />

Strategia diversa, ma risultato altrettanto positivo per Casa Don Bosco , che ha mirato nel<br />

<strong>2004</strong> al potenziamento della presenza del volontariato a favore di ospiti autosufficienti<br />

e parzialmente autosufficienti. In seguito ad un’analisi riguardante le necessità degli ospiti<br />

sono state contattate singole persone ed associazioni di volontariato con esperienza nel settore<br />

e quindi in grado di offrire una costruttiva collaborazione per elaborare un programma mirato<br />

alle esigenze degli ospiti così come emerse dall’analisi eseguita. In particolare si è sviluppato in<br />

collaborazione con l’associazione Argo Dog Therapy un progetto di animazione che coinvolge<br />

diverse fi gure professionali della casa ed in primo piano gli ospiti, ovvero quello di far entrare dei<br />

cani in struttura a scopo terapeutico e ludico. Si può affermare che l’accoglienza degli ospiti<br />

verso i cani è stata sorprendente e l’interesse e gli stimoli che si sono osservati sono andati oltre<br />

ogni aspettativa degli operatori. Si é sviluppato tra gli ospiti il piacere di vivere nello stesso piano<br />

e anche i parenti sono stati coinvolti nelle attività proposte. Anche l’indicatore quantitativo segnala<br />

il raggiungimento di un buon risultato: dalla Casa era auspicata una presenza settimanale di<br />

volontari per un monte ore minimo pari a 6 ore, mentre le ore effettive sono state 8 settimanali<br />

coperte da 6 volontari.<br />

Piano <strong>sociale</strong>/Interventi<br />

2.3 Settore malati psichici<br />

L’obiettivo relativo al settore dei malati psichici, aumento del grado di conoscenza dei servizi<br />

di psichiatria <strong>sociale</strong>, formulato dal competente Ufficio handicap per il <strong>2004</strong>, rientra tra quegli<br />

obiettivi che non sono stati trattati durante l’anno. Nel corso del <strong>2004</strong> il tema della psichiatria <strong>sociale</strong><br />

è già stato affrontato con varie iniziative di informazione direttamente dai servizi psichiatrici<br />

per cui l’iniziativa prevista dall’Assb rischiava di rimanere isolata e non valutata. Nel corso del<br />

2005 con l’occasione dell’elaborazione del Fachplan sarà possibile creare una carta delle offerte<br />

strutturali dei servizi socio psichiatrici (pubblici e del terzo settore) e di elaborare delle modalità di<br />

collaborazione e strategie di marketing congiunte. Questo sarà anche la premessa per completare<br />

il percorso di integrazione sociosanitara (punto 2.3.1.) che ha già peraltro raggiunto un buon<br />

livello dato dalla convezione con il servizio psichiatrico. Già ad oggi si tengono incontri mensili tra<br />

l’Azienda sanitaria zona centro sud e i direttori delle tre comunità comprensoriale della zona per<br />

discutere sulle tematiche inerenti la psichiatria <strong>sociale</strong>.<br />

Linea guida 5: Continuare il processo di miglioramento del livello di<br />

bilinguismo nei servizi<br />

Un’indicazione sempre forte provenuta dall’Assessorato alle politiche sociali in questi anni, e<br />

ribadita ora nel Piano Sociale per la qualità della vita <strong>2004</strong>-2006 (punti 4.4.1.1 e 4.4.1.2.) è quella di<br />

prestare attenzione al bilinguismo dei servizi. Su questo tema più aspetti vanno tenuti in considerazione.<br />

L’analisi:<br />

la congruità<br />

della scelta<br />

del personale<br />

Il primo aspetto è relativo a quale sia il livello di bilinguismo atteso: dare un informazione alla<br />

reception è evidentemente diverso dal sostenere un colloquio <strong>sociale</strong> con un minore. Se alla<br />

prima capacità si può giungere con un livello di conoscenza medio, appronfondito con corsi di<br />

aggiornamento sulla terminologia corrente, alla seconda capacità si può giungere solo se sulla<br />

posizione è collocato un operatore <strong>sociale</strong> della madrelingua del minore o un operatore che è<br />

perfettamente bilingue. Realisticamente non si può pensare di giungere ad un bilinguismo su<br />

alcuni profi li professionali, basandosi solo sul patentino e sul un buon livello di conoscenza della<br />

36


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong><br />

Linea guida 5<br />

1<br />

seconda lingua. Questa rifl essione apre scenari evidentemente diversi da quelli fi nora analizzati:<br />

non basta evidentemente il patentino e il sollecitare il personale alla frequenza di corsi di seconda<br />

lingua (cosa che peraltro nel <strong>2004</strong> con tutti gli strumenti a stata fatta); si tratta – per le nuove<br />

assunzioni - di cercare la persona giusta “linguisticamente” per il posto giusto, in relazione alla<br />

tipologia di utenza del servizio, alla cultura e tradizioni del quartiere, alla previsione delle nuove<br />

prese in carico. Per il personale già in servizio si tratta invece di studiare percorsi di mobilità che<br />

vengano incontro alle esigenze linguistiche e culturali di ciascun quartiere.<br />

Una seconda rifl essione riguarda il fatto che per alcuni profi li esiste a monte un problema di<br />

reperimento. Non ci si pone il problema di trovare la persona bilingue, ma di trovare la persona<br />

che svolga il servizio. Da questo punto di vista, se i processi di esternalizzazione hanno risolto il<br />

problema di come tenere aperte le strutture, non hanno certo contribuito ad aumentare il livello<br />

di bilinguismo.<br />

Una terza rifl essione è relativa al fatto che visto il sempre maggior numero di immigrati presenti<br />

nella nostra città, nei prossimi anni bisognerà affi ancare al concetto di bilinguismo, quello di<br />

“plurilinguismo”. Oltre alle lingue italiana e tedesca bisognerà iniziare a formare alcuni operatori<br />

sulle lingue francese ed inglese per poter far fronte almeno al primo contatto con quegli immigrati<br />

che (per lo più provenienti dal nord Africa) conoscono solo queste lingue.<br />

Un’ulteriore considerazione va fatta con riferimento alla struttura organizzativa aziendale. La distribuzione<br />

sul territorio di alcuni servizi aziendali (distretti) ha evidentemente ridotto la presenza<br />

in ciascuna sede di personale bilingue. E’ un problema organizzativo connesso alla tendenza al<br />

contenimento della spesa del personale e ai parametri provinciali.<br />

In base a queste rifl essioni, soprattutto alla prima, per il 2005 la direzione generale insieme<br />

alla vicedirezione si sono prese direttamente in carico l’obiettivo di effettuare un’analisi della<br />

congruità della scelta del personale tra conoscenza tecnica e linguistica e la composizione<br />

territoriale dei servizi. L’auspicio è di poter trarre da questa analisi gli elementi utili per la predisposizione<br />

di un documento realistico di pianifi cazione di interventi, che si realizzeranno sul<br />

medio lungo periodo.<br />

37


1.3<br />

Progetti innovativi<br />

in Azienda<br />

Un approfondimento sulla progettualità.<br />

Tra gli obiettivi dell’anno <strong>2004</strong>, alcuni progetti hanno avuto un rilievo tale da meritare uno spazio<br />

di approfondimento. Alcuni di essi hanno infatti movimentato un gran numero di risorse umane<br />

e fi nanziarie e hanno avuto notevoli risultati.<br />

I progetti<br />

EQUAL GOAL – una rete per l’integrazione <strong>sociale</strong><br />

SENIORNET<br />

I NUCLEI ALZHEIMER<br />

EQUAL GOAL – una rete per l’integrazione <strong>sociale</strong><br />

Il territorio di Bolzano è caratterizzato da un elevato tasso di occupazione, da un basso livello di<br />

scolarizzazione, da un tasso di immigrazione in crescita costante e dalla presenza di un sistema<br />

di welfare pubblico radicato, nel quale lo strumento del Reddito minimo di inserimento, introdotto<br />

con D.P.G.P. n. 30 del 11 agosto 2000, non costituisce un elemento di novità, ma di evoluzione<br />

del precedente strumento di lotta alla povertà e all’esclusione <strong>sociale</strong> e lavorativa delle fasce più<br />

deboli della popolazione, denominato “minimo vitale” e introdotto nel territorio della Provincia di<br />

Bolzano negli anni precedenti. Negli anni 1997-1998 un’indagine sulla povertà in Provincia di<br />

Bolzano ha consentito di osservare il fenomeno e di mettere a fuoco le sue caratteristiche peculiari<br />

nel contesto locale. Da tale approfondimento scientifi co sono emersi gli elementi di contesto<br />

38


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> 1.3 Progetti innovativi in Azienda<br />

1<br />

che sembravano favorire cadute in povertà; in particolare si sono evidenziati due elementi principali:<br />

uno legato ad un defi cit di tipo culturale, più propriamente legato al contesto rurale della<br />

periferia ed un altro legato alla condizione di persona multiproblematica, maggiormente presente<br />

nei centri urbani. Quest’ultima è caratterizzata da problematiche complesse: ai disagi legati ad<br />

alcol e tossicodipendenze, si aggiungono infatti spesso patologie di tipo psichiatrico, problemi di<br />

relazione, emarginazione, incapacità di trovare o mantenere un posto di lavoro stabile, mancanza<br />

di dimora. L’analisi <strong>sociale</strong> inoltre, contenuta nel Piano <strong>sociale</strong> della Città di Bolzano, relativa al<br />

triennio 2000-2002, ha sottolineato la carenza di coordinamento tra il servizio pubblico, il privato<br />

<strong>sociale</strong> e il volontariato a livello locale nell’area della lotta all’emarginazione grave, e tale osservazione<br />

è stata da forte stimolo per l’attivazione del progetto. Il progetto Equal Gol nato nel 2002<br />

e sostenuto da una partnership di attori pubblici e del privato <strong>sociale</strong> attivi nel settore <strong>sociale</strong>, ha<br />

come obiettivo generale quello di sperimentare servizi innovativi e percorsi di riabilitazione <strong>sociale</strong><br />

e lavorativa, rivolti a persone in stato di emarginazione socio-lavorativa marcata attraverso<br />

i seguenti obiettivi specifi ci: l’approfondimento e la raccolta dati sul fenomeno emarginazione e<br />

povertà nel territorio della città di Bolzano; la creazione di servizi innovativi sul territorio della città<br />

di Bolzano per affrontare il disagio <strong>sociale</strong> e lavorativo; l’attivazione di una rete tra attori pubblici<br />

e attori del privato <strong>sociale</strong> già attivi sul territorio della città; l’attivazione di una rete tra gli operatori<br />

del settore pubblico e del settore del privato <strong>sociale</strong> già attivi nella lotta all’esclusione <strong>sociale</strong>.<br />

Nella fase di progettazione, il Comune di Bolzano, che in questa fase ha svolto il ruolo di regia, ha<br />

presentato l’Iniziativa Comunitaria EQUAL a tutti gli attori del privato <strong>sociale</strong> presenti sul territorio<br />

della città di Bolzano. In seguito è stata attivata una partnership composta da attori pubblici e del<br />

privato <strong>sociale</strong> con particolare esperienza nell’area dell’emarginazione <strong>sociale</strong>.<br />

Il risultato della fase preparatoria del progetto è stata un partnership pubblico-privato <strong>sociale</strong> che<br />

ha costruito il progetto “Goal! Una rete per l’integrazione al lavoro!”, all’interno del quale ogni<br />

partner ha messo a disposizione il proprio know-how e il proprio impegno per la realizzazione di<br />

singole fasi operative dell’iniziativa. La partnership ha attivato tavoli di coordinamento e confronto<br />

periodici per tutta la durata del progetto, nei quali la rete pubblico-privato <strong>sociale</strong> ha approfondito<br />

la reciproca conoscenza, ha sviluppato un linguaggio comune, ha realizzato i servizi innovativi<br />

previsti all’interno dell’iniziativa e ha costruito un percorso di riabilitazione <strong>sociale</strong> e lavorativa<br />

rivolto a persone in stato di diffi coltà ed emarginazione. Accanto alla rete istituzionale è stata<br />

creata anche un’importante rete operativa, composta dagli operatori del settore pubblico<br />

e del privato <strong>sociale</strong> che hanno condiviso un percorso di formazione comune e che hanno<br />

partecipato attivamente alla costruzione dei servizi sperimentali e al percorso di riabilitazione<br />

socio-lavorativa.<br />

Dall’ottobre del 2002 il progetto si è sviluppato e ha visto la realizzazione delle attività e dei servizi<br />

programmati, lungo un percorso caratterizzato dalle seguenti fasi operative:<br />

Fase 1: “Monitoraggio del territorio”:<br />

è stato realizzato un monitoraggio delle persone in situazione di disagio <strong>sociale</strong> ed economico<br />

nella città di Bolzano, attraverso l’analisi delle caratteristiche degli individui percettori del Reddito<br />

minimo di inserimento erogato dall’Azienda Servizi Sociali di Bolzano attraverso i suoi cinque<br />

Distretti Sociali nel semestre ottobre 2002-marzo 2003, per meglio comprendere il target<br />

bersaglio del progetto: provenienza, età, distribuzione nei diversi quartieri della città, situazione<br />

di occupazione/disoccupazione, ecc. (ASSB).<br />

Fase 2: “Modelli di contatto”:<br />

sono state presentate e confrontate le modalità di contatto che ciascun partner del progetto<br />

utilizza per approcciare i propri utenti, e si è avuto modo di conoscere meglio i principi e le<br />

fi losofi e di intervento che stanno alla base di ciascuna organizzazione pubblica e/o privata<br />

coinvolta nel progetto e di individuare alcune principali linee comuni di contatto/approccio da<br />

utilizzare da parte di tutti partners all’interno del progetto (ASSB).<br />

39


Fase 3: “Centro diurno e segretariato <strong>sociale</strong>”:<br />

è stato realizzato uno spazio di ascolto, socializzazione e dialogo rivolto a persone in stato<br />

di emarginazione grave, che trascorrono gran parte della propria giornata per strada. In tale<br />

servizio gli operatori cercano di proporre a persone senza fi ssa dimora occasioni alternative<br />

al vagabondaggio e la costruzione di relazioni signifi cative attraverso l’offerta di diversi servizi<br />

a copertura dei bisogni primari della persona: igiene della persona, lavaggio abiti, deposito e<br />

custodia di oggetti personali, proposte di animazione e lo svolgimento di azioni di segretariato<br />

<strong>sociale</strong>: consulenza e supporto nella gestione dei documenti personali e delle richieste di<br />

prestazioni socio-assistenziali, con l’obiettivo di proporre percorsi di reinserimento <strong>sociale</strong> e<br />

lavorativo. (ODAR)<br />

Fase 4: “Centro di emergenza <strong>sociale</strong> – Centro Crisi”:<br />

è stato realizzato uno spazio protetto che accoglie persone in stato di emarginazione grave che<br />

si trovano in una situazione fi sica precaria, a seguito di problematiche sanitarie. L’obiettivo del<br />

servizio è quello di sostenere persone emarginate in particolari situazioni di crisi e di proporre<br />

percorsi di reinserimento <strong>sociale</strong> e lavorativo a coloro che riescono a superare tali particolari<br />

diffi coltà. (VOLONTARIUS)<br />

Fase 5: “Laboratorio di recupero manualità”:<br />

è stato realizzato un laboratorio all’interno del quale si provvede a osservare e monitorare le<br />

capacità residue delle singole persone in ambito lavorativo e <strong>sociale</strong>. Attraverso un costante<br />

accompagnamento educativo le persone hanno la possibilità di sperimentare un contesto<br />

lavorativo, di mettersi alla prova, di testare le proprie abilità e capacità lavorative in un ambiente<br />

protetto e socializzante. L’obiettivo del laboratorio è quello di aiutare gli utenti del servizio a<br />

comprendere e riconoscere le proprie capacità e le propri limiti e diffi coltà nella prospettiva di<br />

superare quelle cause che hanno prodotto l’esclusione <strong>sociale</strong> e lavorativa. (EUREKA)<br />

Fase 6: “Centro di valorizzazione all’impiego”:<br />

è stato realizzato un servizio <strong>sociale</strong> innovativo denominato “HELP FOR JOB”, che opera<br />

nell’ambito della consulenza e del sostegno nella ricerca lavorativa e nel reinserimento e<br />

nell’integrazione lavorativa di persone appartenenti a fasce deboli della popolazione e utenti dei<br />

servizi sociali pubblici e dei servizi di bassa soglia. Il servizio funge da snodo operativo della rete<br />

pubblico/privato creata all’interno del progetto e da raccordo con tutti gli enti e i servizi pubblici<br />

e privati presenti sul territorio della città di Bolzano e attivi nell’ambito del lavoro, della formazione<br />

e riqualifi cazione professionale. “HELP FOR JOB” opera altresì in stretto contatto con l’Uffi cio<br />

Servizio Lavoro della Provincia Autonoma di Bolzano e con lo Sportello adulti della Scuola<br />

professionale della Provincia Autonoma di Bolzano e propone attività di consulenza e supporto<br />

nella ricerca lavoro a soggetti singoli e/o a gruppi e offre percorsi di riabilitazione socio-lavorativa<br />

individualizzata a persone in situazione di emarginazione <strong>sociale</strong> e lavorativa marcata. (ASSB)<br />

Fase 7: “Formazione operatori”:<br />

è stata realizzata un’azione formativa a favore di un gruppo di circa n. 25 operatori provenienti dagli<br />

enti pubblici e del privato <strong>sociale</strong> partners di progetto, con l’obiettivo di favorire la conoscenza<br />

e il confronto delle diverse modalità operative e la messa in comune dell’esperienza e della<br />

competenza nell’ambito dell’emarginazione <strong>sociale</strong> e lavorativa grave. L’intervento di formazione<br />

è stato realizzato in due momento diversi e ha previsto l’utilizzazione della metodologia del<br />

“team-building” che mira non tanto all’aumento di competenze quanto alla messa in comune di<br />

competenze e capacità già presenti nei partecipanti.<br />

Fase 8: “Formazione utenti”:<br />

è stato realizzato un intervento di formazione breve, rivolto a n. 8 utenti del servizio “HELP FOR<br />

JOB” attraverso un programma che ha riguardato:<br />

l’assunzione di competenze di base per affrontare un’esperienza lavorativa, per gestire il tempo<br />

lavorativo e il tempo libero, la gestione del denaro e delle principali incombenze domestiche;<br />

40


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> 1.3 Progetti innovativi in Azienda<br />

1<br />

l’assunzione di competenze tecniche relative al settore pulizia e sanifi cazione degli ambienti in<br />

collaborazione con imprese attive nel settore.<br />

Fase 9: “Alloggi di II° livello”:<br />

è stato realizzato uno spazio abitativo per n. 12-16 utenti del progetto costituito da unità abitative<br />

separate all’interno di un unico edifi cio, con l’obiettivo di offrire una sistemazione più dignitosa a<br />

persone in stato di emarginazione <strong>sociale</strong> con grosse diffi coltà abitative, che hanno intrapreso un<br />

percorso di riabilitazione <strong>sociale</strong> e lavorativa e hanno dimostrato la volontà e l’impegno nel volere<br />

reinserirsi nel contesto <strong>sociale</strong> della città. Tale spazio abitativo è accompagnato da un supporto<br />

educativo costante individualizzato e di gruppo, che aiuta e sostiene le persone ospiti degli<br />

alloggi a recuperare e/o acquisire le capacità necessarie per la gestione di un’abitazione e più in<br />

generale la propria organizzazione di vita e la propria autonomia personale. (S. VINCENZO)<br />

Gli aspetti innovativi più signifi cativi che hanno caratterizzato il progetto sono:<br />

• la creazione, accanto ad una rete istituzionale composta da attori del settore pubblico e del<br />

settore del privato <strong>sociale</strong>, di una rete pubblico-privato <strong>sociale</strong> composta dagli operatori che<br />

lavorano quotidianamente nel campo della lotta all’emarginazione, che hanno avuto così per la<br />

prima volta l’occasione di approfondire la propria conoscenza, di mettere in comune le proprie<br />

esperienze, di sviluppare un linguaggio comune, attraverso un’iniziativa di formazione secondo<br />

il principio del “team-building”. Il risultato raggiunto è quello di una squadra di operatori di enti<br />

e organizzazioni diverse che condividono un percorso di riabilitazione socio-lavorativa rivolto a<br />

persone in situazioni di emarginazione, che hanno contribuito attivamente a costruire.<br />

• l’attivazione di “HELP FOR JOB”, un servizio di consulenza e informazione sul tema lavoro e<br />

di accompagnamento al lavoro, all’interno dei servizi sociali della città, in stretta collaborazione<br />

con l’Uffi cio Servizio Lavoro della Provincia Autonoma di Bolzano, rivolto esclusivamente a<br />

persone in diffi coltà, espulse dal mercato del lavoro o disoccupate da medio-lungo termine e<br />

a rischio di marginalità <strong>sociale</strong>;<br />

• la sperimentazione di un intervento di formazione per utenti del progetto, breve, mirato e<br />

personalizzato, nel rispetto dei bisogni individuali di ciascuno;<br />

• la costruzione di un percorso di riabilitazione socio-abitativo e lavorativo, rivolto alle persone in<br />

situazioni di marginalità <strong>sociale</strong>, coordinato e fl essibile, composto da servizi innovativi e<br />

interventi di sostegno e accompagnamento individualizzati e modulato su diversi livelli.<br />

I risultati che il progetto ha perseguito durante le fasi di progettazione e realizzazione, e ha<br />

raggiunto, sono i seguenti:<br />

• il superamento della frammentarietà dei rapporti tra ente pubblico e attori del privato <strong>sociale</strong> e<br />

del volontariato, attraverso la creazione e l’attivazione di una rete pubblico-privato <strong>sociale</strong>, per<br />

la lotta all’emarginazione <strong>sociale</strong>;<br />

• l’approfondimento della conoscenza e della raccolta dati sul fenomeno della povertà e<br />

dell’emarginazione sul territorio della città di Bolzano; la sperimentazione di servizi e<br />

percorsi innovativi di riabilitazione socio-lavorativa e di formazione mirata, per raggiungere<br />

l’avvicinamento e l’accesso al mondo del lavoro delle fasce deboli, le cui diffi coltà non sono né<br />

riconosciute, né certifi cate; un impatto positivo sulle politiche attive del lavoro locali, attraverso<br />

un’azione di mainstreaming verticale, ed in particolare attraverso una proposta tecnica, per il<br />

superamento delle barriere ancora presenti nel mercato del lavoro della provincia di Bolzano<br />

per i soggetti svantaggiati non certifi cati;<br />

41


• la riproducibilità del progetto e dei servizi innovativi sperimentati e attivati, in altre realtà del<br />

territorio italiano, attraverso un’azione di disseminazione e seminari di diffusione nell’ambito<br />

dell’Azione 3) di EQUAL.<br />

Qualche dato:<br />

• Centro diurno e segretariato <strong>sociale</strong>: 456 utenti da dicembre ’03 a febbraio ’05;<br />

• Centro Crisi – Centro di Emergenza Sociale: 145 persone da dicembre ’02 a febbraio ’05;<br />

• Servizio Help for Job: 183 persona in carico da maggio’04 a febbraio ’05;<br />

• Cooperativa Eureka: 4 persone in progetto presso il laboratorio di recupero;<br />

• Laboratorio Handswork: convenzione con L’A.S.S.B. per 2 posti di laboratorio;<br />

• Alloggi di II° livello San Vincenzo: 11 ospiti stabili della struttura da dicembre ’04 a marzo ’05.<br />

SENIORNET<br />

La realizzazione del progetto Seniornet fi nanziato dal Fondo Sociale Europeo consiste nella<br />

predisposizione di un sistema informativo-informatico di rete tra le diverse organizzazioni del<br />

servizio “Emergenza Anziani “, che già operano a Bolzano.<br />

L’importanza dell’agire in modo comune e condiviso emersa ed assimilata dalle risorse<br />

appartenenti alle realtà formali ed informali del territorio (ASSB ed Associazioni di volontariato del<br />

settore assistenza agli anziani) attraverso Seniornet si consolida e si sviluppa con la realizzazione<br />

di un sistema informativo-informatico.<br />

L’obiettivo della ”rete“ consiste nello sviluppare interventi operativi coordinati e funzionali<br />

alle risposte da offrire; sviluppare la capacità di raccogliere dati ed elementi in grado di<br />

migliorare l’analisi dei bisogni ed la progettazione congiunta. Tutto ciò al fi ne di ottimizzare la<br />

programmazione degli interventi da effettuare sul territorio.<br />

Seniornet assume una duplice valenza per gli operatori e le persone che aderiscono e<br />

partecipano al suo sviluppo:<br />

• rappresenta uno strumento di lavoro nuovo che propone ed attua una forte ed effi cace<br />

condivisione delle informazioni e delle procedure.<br />

• Scostituisce nel contempo patrimonio individuale, poiché offre la possibilità di acquisire abilità<br />

specifi che per operare in modo qualitativamente migliore nella dimensione della cura alla<br />

persona.<br />

Il percorso di formazione che Azienda Servizi Sociali e CLS hanno progettato ed attuato per<br />

conferire strumenti nuovi e più effi caci agli operatori coinvolti nella rete Seniornet, si è articolato<br />

in step tematici progettati per offrire ed ampliare conoscenze ed abilità in diversi ambiti.<br />

Abilità legate alla valutazione e programmazione degli interventi sulla persona, all’individuazione<br />

degli obiettivi da raggiungere, alla creazione di indicatori di qualità <strong>sociale</strong>, alle capacità<br />

organizzative e di coordinamento; abilità relazionali e comunicative unite alla comprensione del<br />

signifi cato di lavorare in rete con altre realtà.<br />

La formazione dell’ambito tecnologico è consistita nell’implementare la conoscenza e le abilità<br />

nell’utilizzo di sistemi operativi informatici, omogeneizzando i livelli del sapere e l’uso di programmi<br />

Offi ce, acquisendo capacità operative sul sistema informativo Seniornet, della modulistica in rete<br />

e della scrivania di servizio in rete.<br />

42


La missione dell’Azienda e gli obiettivi del contratto di servizio <strong>2004</strong> 1.3 Progetti innovativi in Azienda<br />

1<br />

Alla realizzazione di Seniornet hanno partecipato:<br />

• 12 associazioni di volontariato dell’assistenza anziani impegnando 21 corsisti, di cui 18<br />

partecipanti e 3 uditori;<br />

• il CLS, ente formatore, ha curato, di concerto con l’Azienda, la produzione del software<br />

Seniornet, la realizzazione del percorso formativo all’utenza, la formazione dei formatori CLS.<br />

Durante il percorso Seniornet è stato attivato un processo di monitoraggio quale strumento<br />

di valutazione in funzione dell’obiettivo di creare nuove competenze nel contesto di una rete<br />

collaborativa tra associazioni dedicate alla cura degli anziani.<br />

La costituzione dei NUCLEI ALZHEIMER<br />

Demenza ed Alzheimer sono ormai realtà centrali per chi si confronta col tema degli anziani;<br />

l’aumento dell’aspettativa di vita ha infatti portato con se – come effetto collaterale indesiderato -<br />

un oggettivo peggioramento della qualità della vita stessa determinato soprattutto dall’insorgenza<br />

di relativamente nuove malattie di cui l’Alzheimer è sicuramente la più signifi cativa.<br />

Tale situazione è presente in maniera importante anche all’interno delle strutture residenziali per<br />

anziani dell’ASSB dove, con una età media di circa 85 anni, la percentuale di persone affette da<br />

questa sindrome è complessivamente pari al 35%.<br />

Alla luce di questi dati le case di riposo dell’Assb hanno ritenuto opportuno pensare ad una<br />

risposta “speciale” per bisogni altrettanto “speciali” ipotizzando la realizzazione di “nuclei<br />

Alzheimer” ovvero di luoghi, spazi e progetti assistenziali adatti a soddisfare i bisogni dei residenti<br />

affetti da demenza.<br />

In particolare Villa Armonia e Casa Don Bosco hanno investito molto nel <strong>2004</strong> per la<br />

progettazione dei nuclei. L’obiettivo non è quello di curare ma di fare in modo che i residenti del<br />

nucleo Alzheimer possano avere il massimo della qualità della vita possibile.<br />

Le due strutture residenziali, ciascuna in base alle proprie specifi cità, hanno agito<br />

diversamente.<br />

Villa Armonia ha scelto il personale più adatto per questo compito assistenziale su cui investire in<br />

formazione, ha selezionato un responsabile esperto e motivato, ha visitato altre strutture dove il<br />

nucleo è una realtà consolidata e ha scelto i residenti che più di altri potranno avere dei benefi ci<br />

dalla permanenza del nucleo. Nel contempo ha ridisegnato gli spazi architettonici per il nucleo,<br />

che richiedono piccoli lavori di aggiustamento del IV piano della Casa. Il nucleo ospiterà 12<br />

ospiti.<br />

Casa Don Bosco ha seguito un percorso analogo anche se complicato dal gran numero di ospiti<br />

della struttura e dai limiti architettonici della stessa. Sono stati indispensabili alcuni incontri con<br />

la Direzione per chiarire in termini di fattibilità, di programmazione e di concreta realizzazione<br />

il progetto per la costruzione di un Nucleo per le Demenze nella Casa di Riposo e si è sin da<br />

subito lavorato sull’individuazione dello spazio su cui operare e da destinare al Nucleo. È<br />

stato perciò coinvolto un esperto che ha predisposto un interessante progetto di fattibilità.<br />

43


Nel contempo si è attivata l’opera di coinvolgimento e di formazione del personale assistenziale<br />

e le visite di studio in realtà in cui il nucleo è già avviato. L’arrivo della nuova RTA (responsabile<br />

tecnica assistenziale) è stato un indispensabile tassello professionale al quale è stato importante<br />

dedicarsi, per informarla e coinvolgerla. È stato importante e necessario incontrare anche un<br />

gruppo di familiari che stanno vivendo disagi signifi cativi motivati da bisogni di grave fragilità dei<br />

loro cari, ospiti della Residenza. Un momento importante e signifi cativo, ultimamente realizzato,<br />

è stato determinato dalla selezione del Responsabile di Nucleo. Questo consentirà di avere<br />

il primo anello di una squadra che al più presto dovrà essere concretamente individuata, per<br />

procedere in tempi brevi a realizzare le attività di Nucleo. La realizzazione del Nucleo vedrà<br />

la sua attivazione con interventi ambientali minimi , in attesa di interventi ambientali di ampio<br />

respiro.<br />

I passi fondamentali da realizzare nel 2005 saranno la selezione della squadra degli operatori che<br />

andranno ad operare nel Nucleo e la loro formazione specifi ca.<br />

Sempre nel 2005 si darà corso all’adeguamento architettonico provvisorio del primo piano della<br />

struttura che accoglierà il nucleo e alla defi nizione dei criteri per la individuazione degli ospiti che<br />

risiederanno nel nucleo. Subito dopo si procederà alla defi nizione dei tempi e dei modi per lo<br />

spostamento dal piano di provenienza e l’inserimento nel nucleo degli ospiti<br />

Prima dell’avvio sarà necessario defi nire anche il modello assistenziale che sarà basato su schede<br />

di monitoraggio dei risultati raggiunti, schede per la misurazione dei problemi di comportamento,<br />

passaggio di consegne come strumento necessario per l’osservazione e la registrazione dei<br />

comportamenti degli ospiti, attività di educazione e di animazione possibili e le attività assistenziali<br />

animative, PAI (progetto di assistenza individualizzato) per i malati di alzheimer.<br />

Dal momento dell’apertura del nucleo sarà importante defi nire modelli di supervisione per<br />

mettere a punto, insieme agli operatori ed ai responsabili, una giornata di vita organizzata per<br />

ognuno degli ospiti e l’importante relazione che il nucleo dovrà mantenere con il resto della<br />

struttura affi nché il risultati di qualità siano reali e misurabili.<br />

44


1.4<br />

Gli aspetti caratteristici<br />

e critici dell’anno <strong>2004</strong><br />

Il <strong>2004</strong> è stato sicuramente caratterizzato da rilevanti cambiamenti nel vertice aziendale. Nel<br />

giro di pochi mesi l’Azienda si è trovata con una nuova direzione generale e senza una direzione<br />

della ripartizione <strong>sociale</strong>, che è stata poi assunta dalla nuova direzione generale. Un carico non<br />

indifferente che ha avuto come conseguenze anche adattamenti nella realizzazione dell’attività<br />

programmata. Dopo alcuni mesi di osservazione da parte del nuovo direttore dell’attività aziendale,<br />

alcuni obiettivi che si era posta la direzione generale uscita sono stati cancellati dal nuovo<br />

direttore che ha evidentemente ritenuto prioritari altri interventi. Gli obiettivi della direzione della<br />

ripartizione <strong>sociale</strong>, che non erano stati delegati a singoli dirigenti, sono anche stati cancellati.<br />

La nuova direzione ha concentrato la sua attenzione soprattutto sull’analisi del modello organizzativo<br />

evidenziandone – con il supporto dell’apparato dirigente - alcune criticità e spazi di<br />

miglioramento. Alcune Klausurtagungen hanno permesso di progettare concretamente revisioni<br />

della struttura organizzativa (organigramma e “funzionigramma”) che verranno realizzate nel corso<br />

del 2005.<br />

Se l’uscita dall’Azienda da parte del direttore della ripartizione <strong>sociale</strong> ha creato qualche diffi -<br />

coltà, altrettante ne hanno create l’abbandono di altri due dirigenti che hanno lasciato scoperti<br />

il distretto Oltrisarco Aslago e Villa Europa. Mentre per Villa Europa il supporto degli altri direttori<br />

delle strutture residenziali ha permesso di reggere bene la gestione, il distretto di Oltrisarco<br />

(peraltro di recentissima attivazione) ha sofferto molto l’assenza della direzione. La copertura<br />

provvisoria della direzione con altro dirigente aziendale, già molto impegnato, ha permesso di<br />

sostenere l’ordinaria amministrazione ma il personale del distretto ha dimostrato di aver bisogno<br />

di una guida dedicata. La soluzione, ancora provvisoria, si è trovata, ma è certo che il distretto<br />

Oltrisarco Aslago necessita di una riorganizzazione e di una gestione continuativa.<br />

In linea generale per quanto riguarda i distretti il problema maggiore che si pone è il sovraccarico<br />

di casi, soprattutto di minori, in capo alle assistenti sociali, connesso in qualche caso anche al<br />

turn over delle stesse, così come a quello degli educatori. A questo si aggiunga il problema delle<br />

precettazioni e della diffi coltà di mantenimento di personale specializzato quali gli OSA. L’Azienda<br />

ha peraltro programmato una serie di concorsi che dovrebbero assicurare maggiore stabilità<br />

a profi li particolarmente importanti.<br />

Il problema del sovraccarico sulle attività quotidiane diventa più evidente in situazioni di emergenza,<br />

a cui peraltro si è riusciti comunque a far fronte. Si pensi all’incendio del Campo Rom o<br />

alle problematiche connesse al progetto Equal.<br />

45


2<br />

Il personale<br />

e le strutture dell’Azienda<br />

gli operatori dei servizi<br />

le strutture<br />

le relazioni e i partners<br />

2<br />

47


2.1<br />

Il Personale<br />

dell’ Azienda<br />

Le risorse umane, la loro sicurezza e il loro sviluppo.<br />

In A.S.S.B. opera:<br />

• personale dipendente dall’Azienda stessa<br />

• personale dipendente da soggetti terzi, che hanno con l’Azienda contratti o convenzioni per la<br />

gestione di servizi sociali.<br />

Situazione effettiva al 31.12.<strong>2004</strong>:<br />

• personale dipendente dall’Azienda: 717,0 (n. operatori equivalenti effettivi*)<br />

• personale in appalto o in convenzione: 201,7 (n. operatori equivalenti effettivi*)<br />

*operatori equivalenti effettivi: v. spiegazione pag. success.<br />

48


Il personale e le strutture dell’Azienda 2.1 Il personale dell’azienda<br />

Personale aziendale<br />

Le strutture aziendali impiegavano a fi ne <strong>2004</strong> complessivamente 840 dipendenti, (157 uomini<br />

e 683 donne). Dal momento che molti operatori lavorano part-time, è opportuno fare riferimento<br />

alle unità di personale equivalenti a tempo pieno (38 ore settimanali), il cui totale, a fi ne <strong>2004</strong>, è<br />

pari a 762 (nel 2003: 760). Togliendo ulteriormente le persone assenti dal lavoro per lunghi periodi<br />

di tempo (v. maternità), pari al 5,88%, si arriva a 717 operatori equivalenti effettivamente<br />

in servizio al 31.12.<strong>2004</strong>.<br />

Tab. 2.1 – Dotazione di personale (dipendente) dell’Azienda - <strong>2004</strong><br />

Profilo professionale<br />

Avvocato<br />

Op. laureato in scienze sociali<br />

Funzionario amministrativo<br />

Assistente <strong>sociale</strong><br />

Direttore socio-ass. Cdr<br />

Infermiere professionale<br />

Logopedista/fi sioterapista<br />

Educatore professionale<br />

Educatore <strong>sociale</strong> e d’istituto<br />

Educ. per sogg. port. hand.<br />

Tecnico dei servizi sociali<br />

Istitutore per sogg. port. hand.<br />

Educ. per sogg. port. hand.<br />

Programmatore CED<br />

Assistente tecnico/geom.<br />

Assistente amministrativo<br />

Assistente geriatrico ed ass.<br />

Animatore<br />

Assistente per sogg. con hand.<br />

Assistente all’infanzia<br />

Operatore socio assistenziale<br />

Infermiere generico<br />

Operaio altamente specializzato<br />

Operatore amministrativo<br />

Coadiutore<br />

Ausiliario socio-assistenziale<br />

Operatore socio sanitario<br />

Cuoco specializzato<br />

Operaio specializzato<br />

Autista con responsabilità<br />

Cuoco qualifi cato<br />

Operaio qualifi cato<br />

Usciere<br />

Custode/portiere<br />

Co.Co.Co.<br />

Unità di personale operatori operatori<br />

qualif.<br />

uomini donne totali equiv. equiv. effettivi<br />

9° q.f. 1 1 2 2 2<br />

8° q.f. 2 4 6<br />

8° q.f. 7 9 16<br />

7° q.f. 2 29 31<br />

7° q.f. 1 1<br />

7° q.f. 2 7 9<br />

7° q.f. 3 3<br />

7° q.f. 7 7<br />

7° q.f. 1 1<br />

7° q.f. 8 18 26<br />

6° q.f. 1 3 4<br />

6° q.f. 2 2<br />

6° q.f. 3 3<br />

6° q.f. 1 1 2<br />

6° q.f. 2 2<br />

6° q.f. 9 54 63<br />

5° q.f. 14 101 115<br />

5° q.f. 2 2<br />

5° q.f. 44 80 124<br />

5° q.f. 79 79<br />

5° q.f. 4 3 7<br />

5° q.f. 4 4<br />

5° q.f. 1 1<br />

5° q.f. 3 36 39<br />

4° q.f. 3 3<br />

4° q.f. 24 169 193<br />

4° q.f. 11 50 61<br />

4° q.f. 7 3 10<br />

4° q.f. 7 1 8<br />

4° q.f. 2 2<br />

3° q.f. 1 1 2<br />

3° q.f. 5 5<br />

2° q.f. 4 4<br />

2° q.f. 1 1 2<br />

1 1<br />

6 5<br />

15,5 15,5<br />

29,75 26,75<br />

1 1<br />

9 9<br />

2,25 2,25<br />

7 7<br />

0,75 0,75<br />

23,75 23,75<br />

4 4<br />

2 2<br />

3 2<br />

2 2<br />

2 2<br />

56,35 53,6<br />

102,75 102,75<br />

1,75 1,75<br />

104,85 87,85<br />

66,5 60<br />

7 5<br />

4 4<br />

1 1<br />

33,75 30,75<br />

3 3<br />

180 179<br />

57,75 51,25<br />

9,5 8,5<br />

8 8<br />

2 2<br />

2 2<br />

4,75 4,75<br />

3,75 3,75<br />

2 2<br />

1 1<br />

TOTALE 157 683 840 761,7 717,0<br />

2<br />

49


L’indice di dotazione del personale dei servizi sociali dell’Azienda è pari a 7,8 unità di<br />

personale equivalente per 1.000 abitanti.<br />

Tale valore sale se si tiene conto anche del personale dipendente da soggetti terzi che hanno<br />

con l’Assb contratti o convenzioni per la gestione di servizi sociali. In tal caso il valore sale a: 9,4<br />

operatori equiv. ogni 1.000 abitanti.<br />

Le donne<br />

in azienda<br />

Dai dati raccolti emerge in maniera lampante l’alta percentuale di personale femminile presente<br />

in Azienda: 683 sono donne e 157 sono uomini.<br />

840 persone<br />

81% donne 19% uomini<br />

Tale proporzione viene mantenuta anche tra il personale con qualifi che medio basse, poiché<br />

circa l’80% dei dipendenti sono donne. Tale percentuale si riduce mano a mano che si passa alle<br />

cariche dirigenziali. Troviamo, infatti, i direttori suddivisi fra uomini e donne con rispettivamente<br />

un 53% e 47%.<br />

Un’azienda<br />

“giovane”<br />

Un importante considerazione è che l’Azienda è “giovane”, poiché, tranne al livello dirigenziale<br />

più alto, la maggior parte dei dipendenti – direttori d’uffi cio compresi – è inclusa nella fascia<br />

d’età tra i 31 ed i 40 anni (39%). Il trend dei prossimi 5 anni probabilmente vedrà un aumento<br />

di maternità e paternità.<br />

Tab. 2.2 – Personale aziendale per fasce d’età - <strong>2004</strong><br />

Fasce d’età Donne Uomini Totale %<br />

< 30 anni 130 28 158 18,8%<br />

31 – 40 anni 271 55 326 38,8%<br />

41 – 50 anni 207 60 267 31,8%<br />

> 50 anni 75 14 89 10,6%<br />

Tot. dipendenti 683 157 840 100,0%<br />

Sul campo<br />

Sul totale dei dipendenti effettivamente in servizio al 31.12.<strong>2004</strong> l’82% appartiene al profilo<br />

socio-assistenziale di assistente <strong>sociale</strong>, assistente geriatrico, ausiliario socio-assistenziale,<br />

operatore del tempo libero. L’85% di questi profi li è rappresentato da personale femminile. Il<br />

profi lo dell’assistente all’infanzia è rappresentato al 100% da donne.<br />

Dirigenti<br />

Il corpo dirigente – compreso il direttore generale - è composto da 17 unità (n. 2 unità di meno<br />

rispetto all’anno 2003), di cui n. 8 donne e n. 9 uomini. Di questi 17, n. 14 appartengono al<br />

gruppo linguistico italiano, 3 a quello tedesco.<br />

Su un totale di 840 unità di personale il 79,4% appartiene al gruppo linguistico italiano, il 20,2%<br />

al gruppo linguistico tedesco e il 0,4% al quello ladino.<br />

50


Il personale e le strutture dell’Azienda 2.1 Il personale dell’azienda<br />

Tab. 2.3 – Dotazione di personale (dipendente) dell’ASSB per gruppo linguistico - <strong>2004</strong><br />

Ufficio o servizo<br />

Numero di<br />

operatori<br />

Operatori<br />

equiv. effettivi<br />

italiani tedeschi ladini<br />

Casa di riposo Don Bosco 111 103,25 92 18 1<br />

Casa di riposo Serena 41 37,25 26 15<br />

Casa di riposo Armonia 44 40,5 36 8<br />

Centro Assistenza Diurna Premstaller 5 4,5 4 1<br />

Centro Assistenza Diurna Villa Armonia 3 3 2 1<br />

Centro Assistenza Diurna Villa Europa 4 4 3 1<br />

Centro Degenza Grieserhof 22 21,75 10 12<br />

Centro Degenza Villa Europa 71 65,75 65 6<br />

Direzione 4 3,75 2 2<br />

Distretto Centro Piani Rencio 37 31,75 27 10<br />

Distretto Don Bosco 43 37,75 37 5 1<br />

Distretto Europa Novacella 38 32,5 33 5<br />

Distretto Gries San Quirino 40 33,25 29 11<br />

Distretto Oltrisarco 35 28,5 28 7<br />

Ripartizione servizi amministrativi 3 3 1 2<br />

Ripartizione servizi sociali 5 5 5<br />

Uffi cio Appalti e Contratti 9 8,75 8 1<br />

Uffi cio di Direzione 8 8 6 2<br />

Uffi cio Finanze e Contabilità 5 5 4 1<br />

Uffi cio Gestione Personale 15 12,85 13 2<br />

Uffi cio Handicap e disagio Psichico 162 118,6 137 25<br />

Uffi cio Legale e Sicurezza 6 6 5 1<br />

Uffi cio Servizi alla famiglia 129 102,25 94 34 1<br />

TOTALE 840 717,0 667 170 3<br />

Il personale per<br />

gruppo linguistico<br />

e sede di lavoro<br />

2<br />

Assunzioni nel corso del <strong>2004</strong> 178 138 39 1<br />

Tab. 2.4 – Dotazione di personale dell’ASSB per sede di lavoro - 2002 - 2003 - <strong>2004</strong><br />

2002 % 2003 % <strong>2004</strong> %<br />

Case di riposo e centri di degenza 275 34,0 288 34,8 289 34,4<br />

Distretti sociali 182 22,5 186 22,5 193 23,0<br />

Uffi cio Handicap e relative strutture 164 20,3 156 18,8 162 19,3<br />

Uffi cio Famiglia e relative strutture 122 15,1 130 15,7 129 15,4<br />

Centri di assistenza diurna anziani 4 0,5 10 1,2 12 1,4<br />

SEDE centrale di via Roma 62 7,7 58 7,0 55 6,5<br />

TOTALE 809 100,0 828 100,0 840 100,0<br />

51


Le assenze<br />

in azienda<br />

Considerate le assenze per malattia e i congedi straordinari, il personale ha prestato<br />

servizio in media per il 94,51% dei giorni lavorativi di un anno<br />

Tab. 2.5 – Giorni medi pro capite di assenza – 2002 - 2003 - <strong>2004</strong><br />

2002<br />

(media x 1<br />

dipendente)<br />

2003<br />

(media x 1<br />

dipendente)<br />

<strong>2004</strong><br />

(media x 1<br />

dipendente)<br />

Media giorni lavorati per dipendente 243,6 245,6 245,7<br />

Media assenze per malattia (gg) 14,0 12,2 12,1<br />

Media assenze per congedi straordinari (gg) 2,4 2,2 2,2<br />

Totale giornate assenza in media per<br />

dipendente (escluse ferie, infortuni,<br />

maternità, formazione e permessi sindacali)<br />

16,4 14,4 14,3<br />

Graf. 2.5 - Assenze sui giorni lavorativi (260) %<br />

52


Il personale e le strutture dell’Azienda 2.1 Il personale dell’azienda<br />

La formazione e l’aggiornamento<br />

del personale aziendale<br />

L’attività di aggiornamento e formazione del personale dipendente in Azienda si articola su tre livelli:<br />

1. Formazione con frequenza in servizio<br />

Si tratta di corsi di diploma/laurea nel settore <strong>sociale</strong> e/o attività di formazione per personale già<br />

in servizio; questo tipo di formazione è principalmente affi data alle due Scuole per le professioni<br />

sociali – una con lingua d’insegnamento tedesca e l’altra con lingua d’insegnamento italiana<br />

– che offrono corsi di formazione per operatori socio-assistenziali (OSA), della durata di tre anni,<br />

e per operatori socio-sanitari (OSS), della durata di un anno, oltre ad altri corsi di formazione e<br />

aggiornamento professionale.<br />

2. Qualificazione e specializzazione<br />

Si tratta di attività formative aggiuntive (universitaria, post-universitaria, diploma di maturità,<br />

qualifi cazioni professionali) rispetto alla formazione di base, con una durata di almeno 150 ore.<br />

3. Aggiornamento professionale<br />

Si tratta di corsi, seminari, convegni e altre iniziative di aggiornamento professionale, a cui i<br />

dipendenti hanno diritto di partecipare, compatibilmente con le esigenze di servizio, entro il limite<br />

massimo di 40 ore lavorative all’anno.<br />

Tab. 2.6 – Operatori che hanno partecipato ad attività formative e numero medio di<br />

giornate per partecipante - <strong>2004</strong><br />

Formazione<br />

con frequenza<br />

in servizio<br />

Qualificazione e<br />

specializzazione<br />

Aggiornamento<br />

professionale<br />

2<br />

Attività formativa<br />

Numero di partecipanti<br />

Giornate medie per<br />

partecipante<br />

Formazione con frequenza in servizio 42 9,6<br />

Qualifi cazione-specializzazione (150 ore) 24 12,8<br />

Aggiornamento professionale 632 4,8<br />

E’ utile esaminare, almeno per i principali ambiti, come si articola l’attività di aggiornamento<br />

professionale delle competenze in Azienda.<br />

Nel corso del <strong>2004</strong> circa il 75% degli operatori (n. 632 persone) ha partecipato ad attività<br />

di aggiornamento professionale, quali corsi, seminari e convegni, dedicando a tali attività<br />

mediamente 4,8 giornate (1,6 giorni in più rispetto all’anno 2003.)<br />

Prevale nel <strong>2004</strong> in termini di ore di partecipazione la formazione del personale su tematiche<br />

amministrative che hanno un fortissimo impatto sul lavoro <strong>sociale</strong> quotidiano. Infatti<br />

il 56,6% delle ore di formazione frequentate (12.793,3 ore, corrispondenti a 1.705,8 gg. di<br />

formazione) sono state dedicate principalmente a tematiche che riguardano la “sicurezza sul<br />

posto di lavoro” (Dlg 626) e la “privacy nei servizi sociali”.<br />

Per quanto riguarda invece la formazione del personale nel campo socio-assistenziale, il 43,4%<br />

delle ore di formazione sono state dedicate a tematiche sociali, che ha visto in prima linea la<br />

partecipazione di quel target di dipendenti che sono a diretto contatto con l’utenza. In particolare<br />

nei distretti le attività di 3.167 ore frequentate da parte del personale distrettuale, il 35% (1.100<br />

ore) riguardava la formazione integrativa di assistenti geriatrici con l’obiettivo di aumentare le<br />

loro competenze curative nel servizio di aiuto domiciliare; il 22,5% (714 ore), invece, è stato<br />

dedicato alla formazione del team distrettuale che opera nell’ambito del progetto EQUAL GOAL;<br />

la rimanente parte ha visto in gran parte l’aggiornamento delle conoscenze professionali di<br />

assistenti sociali<br />

su temi dell’adozione internazionale e di diritto minorile.<br />

53


Tab. 2.7 – Numero ore di partecipazione da parte del personale dell’Azienda per tematiche<br />

principali- <strong>2004</strong><br />

Attività<br />

di formazione<br />

in azienda<br />

Tematiche amministrative n. ore %<br />

Qualità e comunicazione 1 487,4 11,6%<br />

Informatica 680,5 5,3%<br />

Sicurezza sul lavoro 7 712,0 60,3%<br />

Controllo di gestione/contabilità 968,9 7,6%<br />

Diritto amministrativo (privacy) 1 841,0 14,4%<br />

Personale e lavoro 103,5, 0,8%<br />

Lingue 0,0%<br />

Totale ore 12 793,3 100,0%<br />

Nell’anno <strong>2004</strong> è stata data particolare importanza ai corsi sulla sicurezza al posto di lavoro<br />

(60,3%) e alla formazione sul tema della “privacy” (14,4%).<br />

Tematiche sociali n. ore %<br />

Servizi distrettuali 3 167,05 32,3%<br />

Cure e assistenza all’anziano 2 695,45 27,5%<br />

Famiglia (asili nido) 1 391,50 14,2%<br />

Handicap 758,75 7,7%<br />

Disagio <strong>sociale</strong> 34,00 0,3%<br />

Iniziative plurisettoriale 1 746,75 17,8%<br />

Totale ore 9 793,50 100,0%<br />

Nell’area socio-assistenziale si sono dedicate nell’arco del <strong>2004</strong> molte ore alla formazione nei<br />

servizi di base offerti nei cinque distretti della città (32,3%).<br />

Il 35% delle richieste di formazione trovano soddisfazione nelle offerte a livello locale di<br />

Formazione Professionale Italiana (15,6%), enti formativi privati, come associazioni educative<br />

(7,7%), Fondo Sociale Europeo (5,2%), Provincia Autonoma di Bolzano-Rip.24 (4,3%) e Scuola<br />

provinciale di lingua tedesca (1,7%).<br />

Altri percorsi formativi per il proprio personale (65%) sono stati commissionati direttamente<br />

dall’Azienda a docenti qualifi cati e quindi tarati specifi camente sulle esigenze del proprio<br />

personale. (v. tabella pagina successiva).<br />

54


Il personale e le strutture dell’Azienda 2.1 Il personale dell’azienda<br />

Tab. 2.8 - Progetti e corsi di aggiornamento promossi e organizzati direttamente dall’Azienda<br />

per il proprio personale<br />

Iniziativa Obiettivo Destinatari<br />

Formazione su tematiche amministrative e sicurezza sul lavoro<br />

Giornata informativa/formativa<br />

“privacy nei servizi sociali”<br />

n. partecipanti ASSB: 255<br />

n. partecipanti terzi: 52<br />

n. tot. ore di part.: 1.530<br />

formazione obbligatoria prevista<br />

dalla normativa vigente in materia<br />

di privacy (D.lgs 196/2003)<br />

incaricati e responsabili del trattamento<br />

dei dati nei vari servizi<br />

dell’Azienda e nei servizi gestiti in<br />

convenzione<br />

Vari corsi su tematiche specifi che in<br />

materia di sicurezza<br />

n. partecipanti: 160<br />

n. tot. ore di part.: 7.600<br />

formazione obbligatoria prevista<br />

dalla normativa vigente in materia<br />

di sicurezza dei lavoratori<br />

(D.lgs. 626/94)<br />

tutto il personale aziendale con<br />

particolare attenzione agli operatori<br />

che sono a contatto con<br />

gli utenti (p.es. sollevamento di<br />

anziani, disabili etc.)<br />

Percorso formativo “Sistema di programmazione<br />

e controllo di gestione<br />

in Azienda”<br />

n. partecipanti: 37<br />

n. ore: 15 a partecipante<br />

formazione avanzata relativa al<br />

nuovo sistema di programmazione<br />

e controllo di gestione<br />

introdotto in Azienda<br />

dirigenti e loro staff di supporto<br />

2<br />

Percorso formativo: “Nuove metodologie<br />

e tecniche di programmazione”<br />

n. partecipanti: 59<br />

n. ore: 7,5 a partecipante<br />

formazione e supporto operativo<br />

per applicare effi cacemente la<br />

nuova metodologia di programmazione<br />

delle attività in Azienda<br />

coordinatori di servizi, conduttori<br />

di strutture, responsabili tecnicoassistenziali<br />

Percorso formativo: “L’attività contrattuale<br />

nella pubblica amministrazione”<br />

approfondimento della tematica<br />

dell’attività contrattuale nella<br />

Pubblica Amministrazione<br />

personale amministrativo<br />

dell’Uffi cio Appalti dell’ASSB<br />

n. partecipanti: 9<br />

n. ore: 20<br />

Follow up: “La gestione professionale<br />

del proprio lavoro”<br />

n. partecipanti: 18<br />

n. 2 seminari da 2 mezze giornate<br />

formazione per fornire strumenti<br />

concreti per gestire professionalmente<br />

il proprio ruolo di assistente<br />

amministrativo<br />

personale amministrativo<br />

Corso di primo soccorso e rapporto<br />

con il servizio d’emergenza 118<br />

n. partecipanti: 32<br />

formazione per fornire le conoscenze<br />

teoriche e pratiche<br />

necessarie per la gestione di<br />

eventuali urgenze mediche<br />

personale della casa di riposo<br />

Villa Armonia<br />

55


Progetti e corsi di aggiornamento promossi e organizzati direttamente dall’Azienda per il<br />

proprio personale<br />

Iniziativa Obiettivo Destinatari<br />

Area Famiglia / Asili Nido<br />

Percorso formativo: “Un nido intero<br />

nelle differenze dalla complessità del<br />

pensiero alla qualità del quotidiano”<br />

n. ore: 102<br />

n. partecipanti: 94<br />

gestione corretta e partecipata<br />

delle relazioni con le famiglie<br />

personale educativo ed ausiliario<br />

degli asili nido<br />

Area Anziani-assistenza e cura in casa di riposo<br />

Percorso formativo: “Dalla casa di<br />

riposo al nucleo Alzheimer”<br />

n. ore: 164<br />

n. partecipanti: 132<br />

Percorso formativo: “Cinestetica<br />

nella cura ed assistenza dell’anziano”<br />

n. ore: 28<br />

n. partecipanti: 13<br />

Follow up: “Cinestetica nella cura ed<br />

assistenza dell’anziano<br />

1° modulo “teorico”<br />

n. ore: 2, n. part.: 13<br />

2° modulo “pratico”<br />

n. ore: 24, n. part.: 25<br />

Percorso formativo: “Accompagnamento<br />

alla morte”<br />

n. ore: 12<br />

n. partecipanti: 45<br />

Percorso formativo: “Comunicare<br />

per essere compresi”<br />

n. ore: 48<br />

n. partecipanti: 56<br />

Percorso formativo:<br />

“Animatrici” presso la casa di riposo<br />

Don Bosco<br />

n. ore: 25<br />

n. partecipanti: 3<br />

Corso: “Comunicare e lavorare in<br />

squadra”<br />

n. ore: 63<br />

n. partecipanti: 40<br />

impostazione nelle case di riposo<br />

dell’ASSB di un modello unico<br />

e omogeneo di “Nucleo per le<br />

Demenze”<br />

conoscenze teoriche e pratiche<br />

necessarie per migliorare le tecniche<br />

di mobilitazione e sollevamento<br />

di persone anziane<br />

verifi ca dell’apprendimento delle<br />

tecniche fornite nel corso di cinestetica<br />

effettuato nell’anno 2003<br />

approfondimento delle tematiche<br />

connesse all’accompagnamento<br />

alla morte<br />

rapporti interpersonali tra operatori/<br />

utenti ed operatori/parenti<br />

sinergia lavorativa sia verso gli<br />

utenti che tra gli operatori<br />

processi comunicativi e senso di<br />

squadra<br />

personale socio-assistenziale<br />

delle case di riposo Villa Armonia,<br />

Don Bosco, Villa Serena e<br />

Grieserhof<br />

assistenti geriatrici del Centro<br />

Anziani Don Bosco<br />

personale assistenziale delle<br />

case di riposo Villa Serena e<br />

Grieserhof<br />

personale assistenziale delle case<br />

di riposo Villa Serena e del Centro<br />

di Degenza Grieserhof<br />

personale assistenziale<br />

di Villa Europa<br />

animatrici operanti presso la casa<br />

di riposo Don Bosco<br />

operatori della casa di riposo Villa<br />

Armonia<br />

56


Il personale e le strutture dell’Azienda 2.1 Il personale dell’azienda<br />

La sicurezza del personale<br />

che opera in Azienda<br />

Il decreto legislativo n. 626/94 vincola il datore di lavoro alla cura della salute e della sicurezza<br />

dei lavoratori.<br />

L’Azienda tiene in forte considerazione questo aspetto e assume una serie di iniziative che<br />

permette al dipendente di sentirsi il più possibile a proprio agio nell’ ambiente lavorativo. I rischi<br />

lavorativi aziendali che richiedono una particolare attenzione da parte del Servizio Prevenzione e<br />

Protezione riguardano la movimentazione dei carichi (sollevamento e movimentazione di utenti:<br />

anziani alettati e portatori di gravi handicap fi sici)<br />

Gli strumenti con cui l’Azienda cura la salute e la sicurezza dei propri lavoratori sono:<br />

Le visite mediche periodiche per controllare il mantenimento del buon stato di salute dei<br />

dipendenti: di regola ogni dipendente viene visitato ogni due anni. Nel <strong>2004</strong> sono state fatte<br />

392 visite da parte del medico competente.<br />

Gli strumenti<br />

I dispositivi di protezione individuale ed ausili minori sono strumenti che l’Azienda<br />

fornisce periodicamente ai dipendenti che sono a contatto con potenziali rischi. Si tratta ad<br />

es. di guanti monouso, mascherine, calzature, sollevatori e imbracature.<br />

2<br />

Il personale viene periodicamente formato su tematiche specifi che in materia di sicurezza!<br />

-7.600 ore di formazione effettuate nel <strong>2004</strong><br />

-160 dipendenti formati<br />

Progettazione!<br />

La progettazione di varie attività inerenti alla sicurezza ha una rilevante importanza.<br />

Oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria sulle strutture, si è provveduto in particolare<br />

alla revisione di tutti gli impianti di sicurezza, all’installazione degli stessi nelle nuove<br />

strutture, alle prove fonometriche e di microclima.<br />

Il medico competente assieme al servizio di prevenzione e protezione effettua annualmente<br />

ispezioni in tutte le strutture aziendali al fi ne di verifi care che non vi siano situazioni a rischio<br />

per la salute e la sicurezza dei lavoratori; inoltre periodicamente vengono effettuate delle visite<br />

ispettive da parte dei colleghi del servizio di prevenzione e protezione per accertare il corretto<br />

utilizzo dei mezzi di lavoro da parte dei lavoratori.<br />

Il sistema gestione qualità viene periodicamente aggiornato e implementato per garantire<br />

un effi cace utilizzo della documentazione!<br />

57


La certificazione<br />

Nel mese di Marzo il Servizio di Prevenzione e Protezione ha superato, senza alcuna non<br />

conformità, la verifi ca ispettiva per il rilascio della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:<br />

2000<br />

Ciò ha comportato un notevole sforzo da parte del Servizio non andando però a discapito<br />

dell’attività ordinaria di Prevenzione e Protezione.<br />

Sistema gestione<br />

qualita’ (sgq)<br />

L’applicazione di un Servizio di Gestione delle Qualità (SGQ) ha lo scopo di dare una garanzia<br />

di effi cacia ed effi cienza al Datore di Lavoro, nonché ai Datori di Lavoro Delegati dell’ASSB in<br />

merito alla consulenza loro fornita in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.<br />

Il SGQ è gestito e reso operante dalla Direzione d’Uffi cio, la quale si avvale della collaborazione<br />

del Referente della Direzione.<br />

Tutto il personale del Servizio Prevenzione e Protezione è coinvolto nell’implementazione e nel<br />

mantenimento del Sistema Qualità. In particolare tutto il personale deve assicurare lo svolgimento<br />

delle seguenti azioni:<br />

• applicazione procedure operative<br />

• sorveglianza della Qualità prodotta all’interno dell’organizzazione<br />

• ricerca cause di eventuali non conformità<br />

• applicazione delle azioni correttive e preventive defi nite<br />

• promozione e miglioramento costante di ogni attività avente infl uenza sulla Qualità<br />

Un ulteriore elemento organizzativo a supporto del Sistema Qualità è il Gruppo Operativo -<br />

composto da tutto il personale del Servizio Prevenzione e Protezione e supervisionato dalla<br />

Direzione d’Uffi cio-, il quale si riunisce periodicamente al fi ne di assicurare il presidio e lo sviluppo<br />

del Sistema Qualità ed il successivo mantenimento. L’attività del Gruppo operativo della<br />

Qualità (G.O.Q.) consiste infatti nella verifi ca del lavoro svolto, nell’assimilazione delle esigenze /<br />

necessità che sorgono durante la creazione del Sistema Qualità, nel trovare / proporre soluzioni<br />

ad eventuali problemi che si dovessero riscontrare durante il percorso.<br />

Il SGQ è reso operante attraverso l’applicazione sistematica delle prescrizioni e delle procedure<br />

riportate nel Manuale della Qualità.<br />

Il Manuale si compone anche di:<br />

• documenti allegati;<br />

• procedure operative;<br />

• istruzioni di lavoro<br />

• documenti gestiti<br />

La Direzione d’Uffi cio, in collaborazione con il proprio referente, garantisce l’aggiornamento<br />

costante del Manuale della Qualità (M.d.Q.) e della documentazione correlata.<br />

La gestione del manuale e dei relativi documenti è affi data al referente della Direzione.<br />

La creazione di tale sistema, ha incrementato l’informazione aziendale in merito ad aspetti di<br />

sicurezza rendendo possibile l’effettuazione di un maggior numero di sopralluoghi ispettivi e un<br />

aumento dei percorsi formativi.<br />

L’analisi e lo studio della tempistica, hanno reso possibile, una maggior attenzione in merito<br />

alla consulenza e alla progettazione di nuove iniziative riferite alla sicurezza delle strutture e la<br />

salvaguardia della salute dei lavoratori.<br />

La creazione di procedure operative specifi che in materia di sorveglianza sanitaria ha permesso<br />

inoltre un fl usso documentale mirato, con il conseguente aumento del numero di visite ordinarie<br />

e preassuntive.<br />

La normativa ISO 9001-2000 prevede gli aspetti fondamentali del SGQ e da questo concetto<br />

nasce l’obiettivo principale di lavorare sempre meglio, con sempre minori sprechi, verso un’ottimizzazione<br />

continua.<br />

58


Il personale e le strutture dell’Azienda 2.1 Il personale dell’azienda<br />

Nel <strong>2004</strong> il numero dei giorni di assenza del personale dipendente in conseguenza degli infortuni<br />

è aumentato, ma è diminuito il totale del numero di infortuni. A fronte di 48 casi di infortunio,<br />

complessivamente, i giorni di assenza sono stati 1007.<br />

Gli infortuni<br />

Tab. 2.9 - Numero di infortuni - 1999 - <strong>2004</strong><br />

1999 2000 2001 2002 2003 <strong>2004</strong><br />

n. casi 41 32 54 44 64 48<br />

gg. assenza 828 574 540 959 667 1007<br />

INInfortuni 1999/<strong>2004</strong>: confronto n. complessivo dei casi e giorni di assenza<br />

2<br />

gg assenza<br />

n. casi<br />

gg assenza<br />

n.casi<br />

Relativamente alla tipologia di infortuni che si sono verifi cati, è importante mettere in evidenza che<br />

è ad un livello basso il numero degli infortuni causati da movimentazione carichi.<br />

INInfortuni da movimentazione 1999 - <strong>2004</strong><br />

59


Anche gli infortuni “accidentali” sono rimasti sostanzialmente stabili ed in media con gli anni<br />

precedenti.<br />

Infortuni “accidentali” 1999 - <strong>2004</strong><br />

Gli infortuni “in itinere”, ossia durante gli spostamenti dal domicilio alla sede di lavoro o tra le sedi<br />

di lavoro, invece, sono aumentati nel corso degli anni ma comunque stabili dall’anno 2001.<br />

INIinfortuni “in itinere” 1999 - <strong>2004</strong><br />

60


Il personale e le strutture dell’Azienda 2.1 Il personale dell’azienda<br />

Il Personale in Azienda:<br />

criticità attuali e di prospettiva<br />

I dati sul personale, anche per l’anno <strong>2004</strong>, confermano un andamento che era già chiaramente<br />

emerso come trend negli anni precedenti: in particolare l’alta incidenza del personale femminile<br />

e l’elevato numero di persone in fasce di età compatibili con la maternità/paternità. Da una<br />

parte tali dati sono un elemento positivo per quanto riguarda le possibilità di impiego del<br />

personale femminile e l’applicazione dei benefi ci e sostegni che la legge e i contratti locali<br />

mettono a disposizione per conciliare il lavoro e l’impegno nella famiglia. Dall’altra si evidenzia<br />

indubbiamente una ricaduta a livello di gestione organizzativa: è richiesto un maggiore sforzo<br />

manageriale e un maggiore impegno di risorse, umane e fi nanziarie per garantire il servizio al<br />

cittadino con una qualità almeno costante. I dati quantitativi potranno evidenziare sinteticamente<br />

quanto esposto:<br />

Circa l’81,3% del personale in servizio è personale femminile e ciò appare più o meno<br />

omogeneamente in tutte le qualifi che funzionali, quindi anche per quanto riguarda il personale<br />

direttamente impegnato con l’utenza. L’Azienda è composta da personale giovane: il 57,4% dei<br />

collaboratori aziendali è di età inferiore ai 40 anni. Incrociando i due dati emerge in maniera<br />

chiara che in Azienda la prevalenza del personale è nella fascia di età in cui normalmente si<br />

verifi cano i casi di maternità/paternità o in cui si hanno fi gli di giovane età.<br />

Questi dati di fatto trovano riscontro anche nei dati relativi alle assenze per maternità e per<br />

permessi connessi. Dalla tabella sottostante questo emerge chiaramente. Sommando tutti i<br />

mesi di assenza effettuati dai 161 dipendenti si ottengono un totale di 57 anni, 1 mese e 28<br />

giorni.<br />

2<br />

Tab. 2.10 – Personale assente per maternità - <strong>2004</strong><br />

Tipologia di assenza Donne Uomini Totale<br />

fl essibilità congedo obbligatorio<br />

(1 mese pre parto e 4 mesi post partum)<br />

7 0 7<br />

congedo obbligatorio di maternità 35 0 35<br />

congedo parentale al 30% 54 3 57<br />

aspettativa senza assegni 16 16<br />

part time al personale con prole 20 1 21<br />

permesso per motivi educativi (2 anni al 30%) 23 0 23<br />

aspettativa retribuita al personale con prole con<br />

handicap<br />

2 0 2<br />

Totale maternità vari 157 4 161<br />

Il totale delle persone a vario titolo assenti per tutto o parte dell’orario di servizio corrisponde<br />

al 19,16% delle persone in servizio nel <strong>2004</strong>. E’ evidente che questo aspetto comporta per<br />

l’Azienda un rilevante onere sia economico che gestionale: si pensi ai congedi parentali,<br />

retribuiti in parte ma per i quali la contribuzione è coperta fi no al 100% dall’ente, alle sostituzioni,<br />

alle diffi coltà di gestire il turn over. Alcuni uffi ci sono particolarmente esposti a quest’ultimo<br />

61


fenomeno in quanto composti da personale al 100% femminile (es. asili nido). Questi dati sono<br />

confermati anche dalla rilevazione effettuata in occasione della partecipazione dell’Azienda al<br />

progetto promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica denominato “donna e leadership”<br />

volto a defi nire sistemi di conciliazione tra esigenze lavorative e familiari. Si consideri inoltre che<br />

nei servizi sociali risulta particolarmente diffi coltoso sostituire alcune categorie di personale con<br />

determinate specializzazioni e contemporaneamente con i requisiti per l’assunzione. Spesso<br />

bisogna ricorrere a modalità diverse dall’assunzione, quale la precettazione, che però comporta<br />

permanenze per periodi brevi o brevissimi e causa problemi sia al settore operativo che a quello<br />

amministrativo per il forte aumento di pratiche da gestire.<br />

Per altro verso il fenomeno, seppure oneroso, va visto con favore, in quanto discende e dà<br />

applicazione ai diversi strumenti di fl essibilizzazione del rapporto di lavoro che la normativa<br />

mette a disposizione. Anzi, si dovrà nel futuro cercare vie ancora più innovative per conciliare<br />

la vita familiare con quella lavorativa nell’ottica che la maggiore spesa connessa si trasformi in<br />

un investimento sulla qualità della vita e sul benessere organizzativo. Sul 100% del personale<br />

in servizio al 31.12.<strong>2004</strong>, il 56% è personale di ruolo. Il restante 44% è dato da personale a<br />

tempo determinato. Tra questo vi è anche personale precettato. L’Azienda per il 2005 ha fi ssato<br />

un calendario con le priorità nei concorsi da svolgere in relazione a fi gure professionali la cui<br />

stabilità è particolarmente urgente.<br />

Il dato relativo alle precettazioni necessita di particolare attenzione. Si è costretti a ricorrere a<br />

questo istituto – in un contesto di gestione diretta - per poter disporre di risorse professionalmente<br />

qualifi cate ma non in possesso di tutti i requisiti formali per l’assunzione in rapporto di pubblico<br />

impiego. Il personale precettato infatti, pur essendo in possesso della qualifi ca professionale<br />

richiesta e potendo quindi garantire qualità tecnica nel servizio, non possiede in genere l’attestato<br />

di bilinguismo. Il dato puntuale al 31.12.<strong>2004</strong> indica 129 persone in regime di precettazione<br />

corrispondenti a 109 unità di personale equivalente effettivo. Solo in parte questi precettati sono<br />

lavoratori stranieri (41), di cui 34 provenienti da paesi non appartenenti all’Unione Europea,<br />

soprattutto dal Sudamerica.<br />

6 di queste persone sono assistenti sociali: per questa fi gura professionale la cui attività rientra<br />

senza dubbio nel core business aziendale sono stati effettuati due concorsi in tempi molto<br />

recenti, ma nonostante queste assunzioni in ruolo si sono registrate diverse dimissioni che hanno<br />

mantenuto alto il turnover per questo profi lo professionale e da cui è derivata la necessità di<br />

reperire persone attraverso l’istituto della precettazione. Le altre fi gure sono per lo più assistenti<br />

geriatrici e operatori socio sanitari operanti nelle strutture residenziali per anziani. Pur tenendo in<br />

debito conto le diffi coltà di reperire sul mercato del lavoro questi specifi ci profi li professionali, per<br />

defi nire la posizione lavorativa di questi profi li è indispensabile aver chiarezza sulla futura modalità<br />

di gestione – diretta o esternalizzata – di case di riposo e centri di degenza.<br />

Il restante 42,6% del personale è composto da collaboratori che hanno più di 40 anni. Anche<br />

questo dato va preso in seria considerazione e rappresenta un aspetto di potenziale criticità. Il<br />

lavoro <strong>sociale</strong> è indiscutibilmente un lavoro usurante, sia sotto l’aspetto fi sico che psicologico.<br />

Un dato risulta particolarmente foriero di future criticità, quello concernente le dichiarazioni<br />

di parziale inidoneità rilasciate dal medico del lavoro. Nel corso del <strong>2004</strong> come emerge<br />

dalla tabella sottostante ben 58 persone (12 in più rispetto al 2003) devono rispettare una<br />

prescrizione medica che limita la loro capacità lavorativa. Ciò signifi ca che tali persone devono<br />

essere provvisoriamente o defi nitivamente ricollocate all’interno dell’Azienda. Il problema inoltre<br />

è che di regola le persone da ricollocare (assistenti all’infanzia, geriatrici, handicap) hanno profi li<br />

assolutamente specifi ci per cui la ricollocabilità risulta già oggi estremamente problematica e<br />

in prospettiva futura, diffi cilmente attuabile, se non con costi crescenti e con notevoli diffi coltà<br />

organizzative.<br />

62


Il personale e le strutture dell’Azienda 2.1 Il personale dell’azienda<br />

Tab. 2.11 – Personale con prescrizioni dichiarate nel <strong>2004</strong><br />

Tipologia di assenza Donne Uomini Totale<br />

Ripartizione Servizi amministrativi 3 3 6<br />

Casa di riposo Don Bosco 5 3 8<br />

Casa di riposo Villa Serena 1 0 1<br />

Casa di riposo Villa Armonia 2 2 4<br />

Casa di riposo Villa Europa 6 1 7<br />

Distretto Centro Piani Rencio 3 0 3<br />

Distretto Don Bosco 6 0 6<br />

Distretto Europa Novacella 4 0 4<br />

Distretto Gries San Quirino 4 1 5<br />

Distretto Oltrisarco 2 0 2<br />

Servizio Handicap e Disagio Psichico 3 1 4<br />

Asili Nido 8 0 8<br />

2<br />

Totale 47 11 58<br />

Tab. 2.12 – Personale dichiarato “inidoneo” nel <strong>2004</strong> e ricollocato presso altre sedi<br />

N. persone Provenienza Destinazione Decorrenza<br />

1 Rip. Servizi Amministrativi Servizio Handicap 03.11.<strong>2004</strong><br />

1 Casa di Riposo Villa Armonia Centro assistenza diurna Premstallerhof 01.01.<strong>2004</strong><br />

1 Uffi cio Servizi alla famiglia dispensa del servizio 18.09.<strong>2004</strong><br />

3<br />

A ciò si deve aggiungere che l’obbligo di assunzione di personale appartenente alle cosiddette<br />

“categorie protette”, derivante dalla normativa in vigore che non pone deroghe per gli<br />

enti pubblici gestori di servizi sociali, rende ancora più acuto il problema sopra accennato:<br />

dove collocare questi lavoratori quando una diminuzione della capacità lavorativa viene già<br />

“autoprodotta” dal lavoro <strong>sociale</strong>? Si consideri in aggiunta che circa l’82% dei collaboratori<br />

aziendali opera nel settore socio-assistenziale, quindi nei servizi alla persona.<br />

Un’ultima considerazione altrettanto critica riguarda l’aspetto “usurante” del lavoro <strong>sociale</strong>:<br />

stress e burn out possono alimentare l’insoddisfazione e la confl ittualità negli ambienti di lavoro.<br />

Sicuramente l’organizzazione del lavoro (turnistica, mobilità interna ecc.) può contribuire a<br />

migliorare il lavoro stesso, ma è necessario agire sul clima lavorativo complessivamente inteso.<br />

63


Anche su sollecitazione della parte politica, l’Azienda ha effettuato nel <strong>2004</strong> un’indagine sul clima<br />

lavorativo e l’introduzione di meccanismi di miglioramento del benessere aziendale.<br />

A tal fi ne ha aderito all’iniziativa del Dipartimento della Funzione pubblica denominato<br />

“Benessere organizzativo” che mira ad individuare gli elementi di criticità dell’organizzazione e<br />

di insoddisfazione del personale al fi ne introdurre meccanismi correttivi nell’auspicio di ridurre lo<br />

stress e la confl ittualità.<br />

In base ai risultati, che hanno evidenziato alcune criticità – peraltro in linea con quelle di altri enti<br />

che hanno effettuato la medesima indagine – nei prossimi anni si dovranno porre in essere dei<br />

correttivi per portare il clima ad un livello di ulteriore soddisfazione.<br />

64


2.2<br />

Le strutture aziendali<br />

Dislocazione e cura delle strutture aziendali.<br />

L’Azienda ha avuto in uso nell’anno <strong>2004</strong>, per i propri servizi, 50 strutture:<br />

1 di proprietà aziendale (struttura di via Garibaldi, destinata al servizio di “Bassa soglia”)<br />

32 in concessione dal Comune di Bolzano<br />

8 in concessione dalla Provincia autonoma di Bolzano<br />

9 in locazione da privati<br />

Sono aumentate le concessioni – a titolo gratuito - dal Comune di Bolzano (30 nel 2003).<br />

La cura delle strutture aziendali: la manutenzione<br />

Gli edifi ci per i quali l’Azienda è competente per la manutenzione, sia ordinaria che<br />

straordinaria, sono 41.<br />

Per le strutture in regime di locazione all’Azienda compete la sola manutenzione ordinaria. Per<br />

le strutture di proprietà e in concessione gratuita all’Azienda compete la manutenzione ordinaria<br />

e quella straordinaria; nel caso di esternalizzazione di servizi la manutenzione ordinaria sulle<br />

strutture, per contratto, è di competenza del gestore.<br />

Per quanto riguarda il numero e la tipologia di interventi di manutenzione si rimanda all’ultimo<br />

capitolo che riporta gli indicatori di base.<br />

65


Le strutture aziendali in città:<br />

la loro dislocazione<br />

Strutture ASSB Indirizzo Proprietario<br />

SEDE ASSB<br />

Amministrazione Via Roma 100/a Privato<br />

DISTRETTI SOCIO-SANITARI<br />

Distretto Don Bosco:<br />

Amministrazione P.zza Don Bosco, 20 Provincia<br />

Campo Nomadi Rom Loc. Castelfi rmiano Comune<br />

Centro Diurno Anziani Via Bari 46/A Ipes<br />

Distretto Centro-Piani-Rencio:<br />

Amministrazione Via Renon, 37 Provincia<br />

Centro Accoglienza per Senza Dimora - uomini Viale Trento, 11 Comune<br />

Centro Accoglienza per Senza Dimora - donne Via Cappucini, 4 Privato<br />

Centro Accoglienza per Senza Dimora - invernale/Centro Crisi Via Weggenstein, 2 Comune<br />

Struttura a Bassa Soglia per Tossicodipendenti Via Garibaldi, 4 ASSB<br />

Centro Accoglienza Profughi Via Macello, 13 Provincia<br />

Centro Diurno Anziani Via Catinaccio, 7 Comune<br />

Centro Diurno “Maso Premstaller” Via Dolomiti, 14 Comune<br />

Edifi cio “Graf Forni”: Servizio Emergenze/Centro Crisi/Attività Sociali Via Renon, 31 Comune<br />

Distretto Europa-Novacella:<br />

Amministrazione Via Palermo, 54 Provincia<br />

Centro Diurno Anziani Via Dalmazia 36/A Comune<br />

Servizio Inserimento Lavorativo-progetto Equal Viale Europa, 62 Privato<br />

Distretto Oltrisarco-Aslago:<br />

Amministrazione Via Pietralba, 10 Provincia<br />

Servizio Prima Accoglienza Immigrati/Ostello/Comunità alloggio MISNA Via Roma, 100/b-c Provincia<br />

Campo Nomadi Sinti L.go Isarco Sinistro Comune<br />

Centro diurno/Mensa per Anziani Via Cl. Augusta, 105 Comune<br />

Distretto Gries-San Quirino:<br />

Amministrazione Via Vittorio Veneto, 5 Comune<br />

Centro Diurno “Casa Altmann” P.zza Gries, 18 Comune<br />

66


Il personale e le strutture dell’Azienda 2.2 Le strutture aziendali<br />

Strutture ASSB Indirizzo Proprietario<br />

UFFICIO SERVIZI ALLA FAMIGLIA<br />

Amministrazione P.zza IV Novembre 1 Privato<br />

Asilo Nido Via Cl. Augusta, 52 Comune<br />

Asilo Nido Via Gaismair, 2 Comune<br />

Asilo Nido Via Genova, 94 Comune<br />

Asilo Nido Via Milano, 131 Comune<br />

Asilo Nido Via Parma, 10 Comune<br />

Asilo Nido Via Venezia, 49 Comune<br />

Asilo Nido Vicolo Lageder, 11 Comune<br />

Casa delle donne --------- Comune<br />

Centro di Ascolto Antiviolenza per Donne Via del Ronco, 17 Comune<br />

CASE DI RIPOSO<br />

Don Bosco Via Milano, 170 Comune<br />

2<br />

Villa Armonia Viale Trento, 13 Comune<br />

Villa Europa Via Milano, 147 Comune<br />

Villa Serena Via Fago, 18-20 Comune<br />

Grieserhof Via Colonia, 1 Privato<br />

HANDICAP E DISAGIO PSICHICO<br />

Amministrazione/Convitto/Laboratori Via Fago, 14 Provincia<br />

Laboratorio protetto Via C. Weinegg, 2 Privato<br />

Laboratorio protetto Località Colle, 8 Privato<br />

Laboratorio protetto/Laboratorio socio-psichiatrico Viale Druso, 325I/325II Privato<br />

Comunità alloggio/laboratori protetti Viale Europa, 138 Provincia<br />

Comunità alloggio “Città Azzurra”/Convitto/Comunità alloggio Via Mendola, 121-124 Comune<br />

Comunità alloggio “Paulmichl” – malati psichici Vicolo Erbe, 10 Comune<br />

ALLOGGI SOCIALI<br />

Alloggio protetto Via Rosmini, 14/8 Comune<br />

Alloggio protetto Via Aslago, 21/8 Comune<br />

Alloggio protetto Via Aslago, 35/9 Comune<br />

Alloggio protetto Via S. Vigilio, 80/38 Comune<br />

Alloggio protetto Via C.Augusta 32/E/8 Comune<br />

Alloggio protetto Via V. Parma, 67/9 Comune<br />

67


2.3<br />

La valorizzazione del Terzo Settore<br />

in Azienda<br />

Le collaborazioni, i rapporti e le relazioni all’interno dell’Azienda con le organizzazioni del<br />

Terzo Settore.<br />

L‘Azienda Servizi Sociali è incaricata dal Comune di Bolzano della gestione dei servizi sul<br />

territorio della città di Bolzano. Tale gestione avviene sia in forma diretta, ossia con personale alle<br />

proprie dipendenze, sia tramite soggetti terzi all’Azienda stessa. In questo contesto il ruolo del<br />

Terzo Settore assume estremo rilievo così come l’importanza che l’esternalizazione sia il risultato<br />

di una scelta consapevole e mirante alla crescita della qualità dei servizi alla persona.<br />

Per quanto concerne il tema dell’affi damento esterno dei servizi l’Azienda ha autonomia<br />

nell’individuare - nonostante la presenza di procedure complesse e poco fl essibili (l’istituto<br />

dell’accreditamento in provincia di Bolzano non ha ancora trovato concreta applicazione) - il<br />

partner contrattuale privato. Non sempre però ha avuto luogo un coinvolgimento dei privati<br />

nell’elaborazione degli strumenti della programmazione <strong>sociale</strong> locale e, talora, si è<br />

lamentato da parte del Terzo Settore un sostanziale “utilizzo” delle organizzazioni private da parte<br />

dell’ente pubblico. D’altro canto in alcuni casi è avvenuto esattamente il contrario: all’ente gestore<br />

sono state imposte - spesso in forza di interventi provinciali - forme di sostegno e collaborazione<br />

con enti privati non sempre coerenti con gli obiettivi aziendali programmati e idonee a distrarre<br />

preziose risorse. A ciò si aggiunga la palese diffi coltà del Terzo Settore locale di riprodurre modelli<br />

di lavoro diversi da quelli pubblici e la tendenza all’adozione di modelli organizzativi e gestionali<br />

orientati alla produzione di prestazioni piuttosto che alla costruzione di reti sociali.<br />

Va rilevato che è inoltre mancata a monte una linea politica di contesto in ordine ai servizi che<br />

l’ente pubblico ritenga strategicamente di gestire direttamente e di quelli che invece siano,<br />

orientativamente, da affi dare all’esterno.<br />

A tutti questi nodi critici si intende porre rimedio anche grazie al ruolo di supporto dell’Assessorato<br />

alle Politiche Sociali comunale che ha creato un tavolo istituzionale con l’Azienda e le<br />

Organizzazioni del Terzo Settore. L’Azienda per parte sua nel <strong>2004</strong> ha attivato, con il sostegno<br />

dell’Assessorato Comunale alle Politiche sociali, un gruppo di lavoro con il mandato di effettuare<br />

valutazioni e documentarne l’esito in ordine ai seguenti temi:<br />

• Defi nizione di core business e individuazione delle attività/servizi potenzialmente esternalizzabili<br />

• Defi nizione dei benefi ci attesi dall’esternalizzazione<br />

• Analisi delle condizioni preliminari<br />

• Defi nizione dei criteri di scelta del fornitore<br />

• Defi nizione dei criteri per la stesura dei capitolati, per la gestione del contratto, il monitoraggio<br />

e la valutazione<br />

• Defi nizione dei criteri per la valutazione fi nale e la riprogettazione<br />

68


Il personale e le strutture dell’azienda<br />

2.3 La valorizzazione del Terzo Settore in Azienda<br />

La scelta di istituire un gruppo di lavoro aziendale che affrontasse questi temi è nata dall’esigenza<br />

dell’Azienda e delle altre parti interessate di disporre di uno strumento che offrisse un percorso<br />

ideale da seguire ai fi ni di un processo di esternalizzazione, ma soprattutto che mettesse in<br />

evidenza i nodi chiave delle politiche e delle procedure di affi damento che meritano di particolare<br />

attenzione a livello aziendale e sistemico e non quindi solo rimessi al singolo dirigente di servizio<br />

per la singola procedura di esternalizazione.<br />

La scelta prende spunto inoltre dagli esiti del lavoro su “outsourcing ed esternalizzazioni”coordinato<br />

dal Dipartimento della Funzione Pubblica nel contesto dei protocolli di intesa “Qualità ed<br />

effi cienza delle pubbliche amministrazioni” sottoscritti dal medesimo Dipartimento e Confi ndustria,<br />

Confartigianato, Confcommercio, Casartigiani, CNA e ANCI, e a cui hanno partecipato anche<br />

CONSIP, Assinform, Fita, Oice, Odaci e il Dipartimento degli Affari regionali.<br />

Il prodotto del tavolo di lavoro nazionale è servito come spunto di rifl essione e indicazione<br />

metodologica: riguardando più l’esternalizzazione di servizi e attività non afferenti il settore<br />

<strong>sociale</strong> e soprattutto non potendo considerare la peculiarità del contesto locale, su alcune<br />

rifl essioni si sono utilizzate fonti ed esperienze diverse.<br />

Il gruppo di lavoro, inizialmente composto da soli collaboratori aziendali, ha prodotto una<br />

“guida” al processo di esternalizzazione. Tale guida ha rappresentato un prodotto intermedio e<br />

provvisorio utile quale base di discussione con i portatori di interesse coinvolti a diversi livelli nelle<br />

politiche e nelle attività di esternalizzazione di attività o di servizi di ASSB. Il gruppo di lavoro si è<br />

infatti successivamente allargato ad alcuni rappresentanti delle organizzazioni del Terzo Settore.<br />

2<br />

Il lavoro di questo gruppo, ancora in corso, è signifi cativo della volontà di ASSB di pervenire a<br />

scelte di gestione dei servizi consapevoli e non dettate da esigenze contingenti e volte ad attivare<br />

logiche di partnership ASSB – fornitore in una prospettiva di medio termine. Il ruolo di ASSB in<br />

questa partnership tenderà a mantenersi sul controllo della qualità delle prestazioni, sul controllo<br />

strategico e sulla valutazione delle performance, riconoscendo l’autonomia del fornitore in merito<br />

all’individuazione delle modalità più opportune di gestione<br />

Nonostante questi aspetti non siano ancora del tutto defi niti, l’Azienda ha rilevanti rapporti di<br />

parnership con il Terzo Settore che in alcuni casi si sono rilevati come unica risorsa capace di<br />

gestire servizi laddove l’ente pubblico, a causa dei vincoli in cui opera, non è riuscito.<br />

Dalle schede che seguono emerge in maniera chiara il volume dei rapporti in essere e i settori in<br />

cui l’Azienda ha applicato modalità di outsourcing. Parimenti emergono le modalità e i criteri<br />

con cui si è proceduto alle esternalizzazioni. Ciò su cui sicuramente bisogna lavorare (ed in tal<br />

senso vi sono già rifl essioni in corso) è il tema della valutazione dei servizi esternalizzati con<br />

riferimento a standard qualitativi attesi. In tal senso anche gli atti contrattuali dovranno contenere<br />

specifi ci e puntuali indicatori di qualità e di effi cacia.<br />

69


Le modalità di affi damento<br />

di servizi a terzi<br />

L’affi damento di un servizio <strong>sociale</strong> avviene in<br />

forma diretta oppure tramite confronto concorrenziale,<br />

qualora vi siano più soggetti potenzialmente idonei. Il servizio può essere affi dato con<br />

convenzione solo qualora non trovi applicazione la normativa comunitaria sugli appalti pubblici.<br />

Nel <strong>2004</strong> l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano ha affidato 22 servizi sociali tramite<br />

convenzioni:<br />

Le convenzioni hanno avuto per oggetto servizi per minori (comunità alloggio), per anziani<br />

(mensa <strong>sociale</strong>), servizi per persone in situazione di disagio (centri di accoglienza ed<br />

emergenza <strong>sociale</strong>), per persone in situazione di handicap e disagio psichico (comunità<br />

alloggio, punti d’incontro, servizio trasporto), per le famiglie e per le donne in situazione<br />

di violenza.<br />

Laddove la normativa europea non<br />

consente l’esternalizzazione di servizi<br />

sociali tramite convenzione, si è proceduto<br />

all’aggiudicazione mediante<br />

gare ad evidenza pubblica.<br />

Nel corso del <strong>2004</strong> l’ASSB ha esternalizzato<br />

la gestione di 15 servizi<br />

sociali in base a contratti stipulati a<br />

seguito di procedure di gara ad evidenza<br />

pubblica. Si tratta in tutti i casi<br />

di rinnovi di contratti precedentemente<br />

stipulati.<br />

I principali servizi assegnati a seguito<br />

di gara:<br />

• Servizi Infermieristici presso le case<br />

di riposo e centri di degenza<br />

• Servizi riabilitativi presso le case di<br />

riposo e centri di degenza<br />

• Servizio di prima accoglienza<br />

• Servizio di gestione ostello di prima<br />

accoglienza<br />

• Servizio di gestione dormitorio femminile<br />

e maschile<br />

• Servizio di gestione campi nomadi<br />

Sinti e Rom<br />

• Servizio di gestione struttura di<br />

bassa soglia<br />

Questi servizi sono stati tutti aggiudicati<br />

al Terzo Settore, con l’eccezione<br />

dei dormitori maschili di viale Trento<br />

e di via Weggenstein, affi dati ad una<br />

impresa profi t.<br />

70


Il personale e le strutture dell’azienda<br />

2.3 La valorizzazione del Terzo Settore in Azienda<br />

Le organizzazioni nonprofi t<br />

in Azienda nel <strong>2004</strong><br />

L’organizzazione<br />

Associazione LA STRADA-DER WEG<br />

Associazione MANU – Il Laboratorio Aperto<br />

Associazione ASDI – Centro Assistenza Separati-<br />

Divorziati<br />

Cooperativa <strong>sociale</strong> CLAB<br />

Associazione VOLONTARIUS<br />

Associazione HANDS<br />

Istituto di Formazione KAOS<br />

Associazione UILDM - Unione Italiana Lotta alla<br />

Distrofi a Muscolare<br />

Associazione IL NOSTRO SPAZIO<br />

Associazione ARBEITSGEMEINSCHAFT FÜR<br />

BEHINDERTE<br />

Società SAN VINCENZO dé Paoli<br />

Associazione C.I.R.S. – Comitato Italiano per il<br />

Reinserimento Sociale<br />

Cooperativa BABYCOOP<br />

Associazione HAUS DER GESCHÜTZEN WOH-<br />

NUNGEN<br />

Istituto comprensivo BOLZANO IV-OLTRISARCO<br />

Associazione Alto Atesina della Famiglia L’ARCA<br />

Cooperativa KCS scarl<br />

Cooperativa CONSIS arl<br />

Il servizio affidato<br />

Gestione progetto “alloggi minori alta autonomia”<br />

Gestione di due comunità alloggio per minori<br />

Gestione del progetto “educativa di strada”<br />

Gestione progetto “Il Laboratorio Aperto. Un progetto<br />

<strong>sociale</strong>”<br />

Realizzazione di percorsi di mediazione familiare<br />

Servizio di preparazione dei pasti distribuiti presso<br />

la mensa <strong>sociale</strong> in via Perathoner 8<br />

Gestione centro per profughi ex-caserma Gorio<br />

Gestione centro emergenza <strong>sociale</strong> per persone<br />

senza dimora in via Weggenstein 2<br />

Gestione centro di emergenza per minori stranieri<br />

non accompagnati<br />

Svolgimento attività a favore di gruppi emarginati<br />

(progetti)<br />

Gestione di un laboratorio riabilitativo per persone<br />

con problemi di dipendenza da alcol e da farmaci<br />

Gestione progetto per i minori stranieri non<br />

comunitari: “Mediazione all’integrazione”<br />

Gestione comunità alloggio per gravi disabili fi sici,<br />

via Dalmazia 62<br />

Gestione punti d’incontro per malati psichici nella<br />

città di Bolzano<br />

Gestione servizio trasporto di persone in situazione<br />

di handicap<br />

Centro accoglienza invernale per persone senza<br />

dimora (casa Conte F.J. Forni – via Renon 31)<br />

Gestione centro di addestramento al lavoro per<br />

malati psichici<br />

Gestione di una sezione di asilo nido in via Ortles<br />

31s<br />

Gestione di una alloggi protetti per donne che<br />

subiscono violenza<br />

Gestione progetto “Di Noi Tutti”-Sviluppo iniziative<br />

rivolte all’insegnamento scolastico e all’integrazione<br />

di minori stranieri e nomadi<br />

Gestione progetto “Sostegno alla genitorialità”<br />

Servizio Infermieristico presso le case di riposo Don<br />

Bosco e Villa Europa<br />

Servizio riabilitativo presso le case di riposo Don<br />

Bosco e Villa Europa<br />

2<br />

71


L’organizzazione (segue...)<br />

Cooperativa CONSIS arl<br />

Fondazione O.D.A.R.<br />

CARITAS-Diocesi di Bolzano-Bressanone-Sezione<br />

tedesca<br />

Associazione GEA<br />

Il servizio affidato<br />

Servizio infermieristico e riabilitativo presso le case<br />

di riposo Villa Armonia, Villa Serena e Grieserhof<br />

Gestione del Servizio di Prima Accoglienza per<br />

immigrati a Bolzano<br />

Gestione Ostello di Prima Accoglienza<br />

Gestione campi nomadi Rom e Sinti<br />

Gestione dormitorio femminile “Haus Margaret”<br />

Gestione casa delle donne<br />

CARITAS/ODAR Gestione struttura a bassa soglia per<br />

tossicodipendenti<br />

Cooperativa SENIOR<br />

Cooperativa CITTÀ AZZURRA arl<br />

Distribuzione vivande e pulizia c/o mensa Centro<br />

Diurno, via Cl. Augusta<br />

Gestione di 2 comunità alloggio per malati psichici,<br />

via Mendola e vicolo Erbe<br />

Il personale dipendente da terzi<br />

che opera nei servizi sociali dell’Azienda<br />

Anche nei servizi esternalizzati, molti operatori lavorano part-time o comunque con un orario<br />

settimanale ridotto. Per poter fare un equo confronto, si è applicato lo stesso criterio applicato al<br />

personale dipendente dell’ASSB, ossia si è fatto riferimento alle unità di personale equivalente a<br />

tempo pieno (38 ore settimanali). Al 31.12.<strong>2004</strong> nei servizi affi dati a terzi operavano 201,7 operatori<br />

equivalenti effettivamente in servizio (complessivamente 253 persone), ovvero il rapporto<br />

tra operatori dipendenti da terzi e personale aziendale è di 2,8:10 (nel 2003: 2,6:10).<br />

Tab. 2.13 - Personale dipendente dell’Azienda e personale convenzionato a confronto<br />

- <strong>2004</strong><br />

Tipologia di servizio<br />

n. operatori<br />

dipendenti<br />

da ASSB<br />

n. operatori<br />

dipendenti<br />

da terzi<br />

% operatori<br />

dipendenti<br />

da terzi<br />

Strutture di accoglienza stranieri ed emarginati 0,0 55,5 100,0<br />

Case di riposo e centri di degenza 268,5 90,6 25,2<br />

Servizi alla Famiglia (asilo nido, casa d. donne) 102,3 14,6 12,5<br />

Servizi distrettuali (Pasti a domicilio, mense…) 163,8 24,3 12,9<br />

Servizio Handicap e Disagio Psichico 118,6 16,8 12,4<br />

Centri di Assistenza Diurna Anziani 11,5 0,0 0,0<br />

Sede centrale 52,4 0,0 0,0<br />

Totale operatori equivalenti effettivi al 31.12. 717,0 201,7 22,0<br />

72


Il personale e le strutture dell’azienda<br />

2.3 La valorizzazione del Terzo Settore in Azienda<br />

Graf. 2.13 - Personale ASSB e personale convenzionato a confronto<br />

Case di riposo e<br />

centri degenza<br />

Strutture di<br />

accoglienza<br />

stranieri ed<br />

emarginati<br />

Servizi alla famiglia<br />

(asili nido, casa d.<br />

donne)<br />

Servizi distrettuali<br />

(Pasti a domicilio,<br />

mense)<br />

Servizio Handicap<br />

e Disagio Psichico<br />

Centri<br />

di Assistenza<br />

Diurna Anziani<br />

Sede centrale<br />

2<br />

n. operatori dipendenti dall’Azienda n. operatori dipendenti da terzi<br />

Come si desume dalla tabella e dal grafi co precedente in alcuni casi il personale dipendente<br />

da terzi opera in servizi e strutture in cui è presente personale aziendale, in altri lo sostituisce<br />

completamente.<br />

Nelle case di riposo il personale infermieristico professionale e fi sioterapico dipendente da<br />

cooperative sociali, è pari al 22,3% del totale degli operatori.<br />

Il servizio è invece completamente esternalizzato nei settori dei servizi per donne in situazioni di<br />

violenza, nel settore della disabilità e del disagio psichico e dell’immigrazione. Sono quindi gestiti<br />

da associazioni i seguenti servizi:<br />

Area Famiglia:<br />

n. 2 casa delle donne, n. 1 asilo nido in via Ortles, il servizio mediazione familiare (Asdi).<br />

Area Anziani:<br />

n. 2 mense per anziani in via Perathoner e in via Cl. Augusta e il Servizio Pasti a Domicilio in tutti<br />

i Distretti sociali della città.<br />

Area Handicap:<br />

n. 2 comunità alloggio per malati psichici (vicolo Erbe e via Mendola), n. 1 comunità alloggio per<br />

disabili fi sici gravi, n. 1 laboratorio per malati psichici, i punti d’incontri per malati psichici.<br />

Area Immigrazione, Disagio <strong>sociale</strong> e Dipendenze:<br />

Tutte le strutture e i servizi di accoglienza sono stati affi dati nella loro totalità a gestori esterni.<br />

73


Tab. 2.14 - Personale dipendente da terzi per profilo professionale - <strong>2004</strong><br />

% Portieri, custodi<br />

% Operatori sociali/educatori<br />

Personale<br />

dipendente<br />

ASSB<br />

% Infermieri professionali<br />

% Fisioterapisti<br />

% Personale cucina e casa di riposo<br />

% Personale pasti a domicilio e mense<br />

% Operatori amministrativi<br />

*escluso:<br />

-il personale di pulizia, di lavanderia, di portierato e di manutenzione del verde<br />

-il personale dei consultori familiari<br />

-gli operatori impiegati nell’attuazione dei progetti fi nanziati dalla L. 285/97 a favore di minori.<br />

Nell’impiego di risorse esterne all’Azienda per la gestione o l’integrazione di servizi aziendali alcuni<br />

aspetti fortemente critici connessi all’impossibilità di entrare nel merito del potere organizzativo e<br />

dispositivo del soggetto gestore vanno considerati: si pensi all’impossibilità di chiedere requisiti<br />

in ordine ai profi li professionali (ove non espressamente richiesti per legge) e all’assenza del<br />

vincolo sull’attestato di bilinguismo e sull’effettivo bilinguismo.<br />

Volontari, obiettori di coscienza, tirocinanti<br />

In molte strutture e servizi, gestite sia dall’Azienda che da terzi, sono attive anche figure non<br />

retribuite che rappresentano una realtà estesa e consistente: volontari, obiettori di coscienza,<br />

tirocinanti. Nel corso dell’anno <strong>2004</strong> hanno operato nei servizi dell’Azienda (inclusi quelli<br />

esternalizzati) complessivamente 520 volontari e 22 obiettori, mentre hanno svolto un periodo di<br />

tirocinio 276 persone.<br />

Queste fi gure ausiliarie hanno assicurato nell’anno <strong>2004</strong> oltre 103.000 ore di presenza<br />

(108.000 ore nel 2003). Mentre si registra un aumento delle ore prestate da volontari rispetto<br />

all’anno precedente, è diminuita invece la presenza in ore da parte di obiettori e tirocinanti, in<br />

particolare nelle case di riposo e negli asili nido.<br />

74


Il personale e le strutture dell’azienda<br />

2.3 La valorizzazione del Terzo Settore in Azienda<br />

Tab. 2.15 – Volontari, obiettori di coscienza e tirocinanti: numero ed ore annue – <strong>2004</strong><br />

Servizi e strutture<br />

n.<br />

totale<br />

Volontari<br />

ore<br />

annue<br />

Obiettori<br />

di coscienza<br />

n.<br />

totale<br />

ore<br />

annue<br />

n.<br />

totale<br />

Tirocinanti<br />

ore<br />

annue<br />

Case di Riposo/Centro di Degenza 169 12.680 19 11.530 104 15.301<br />

Centri Diurni e di Assist. Diurna per Anziani 1 576 - - 7 860<br />

Assistenza Domiciliare 7 30 - - 21 3.661<br />

Servizio “Emergenza Anziani” 123 10.048 - - - -<br />

Asili Nido 1 10 - - 67 4.875<br />

Consultori Famil. e Serv. Mediaz. Familiare 28 1.153 - - 4 1.260<br />

Casa delle Donne e alloggi protetti 37 2.001 - - 4 730<br />

Strutture residenziali per disabili 2 86 - - 7 1.025<br />

Laboratori protetti e gruppi occupazionali - - - - 18 2.312<br />

Comunità alloggio per malati psichici 1 10 - - 3 480<br />

Laboratori protetti per malati psichici 24 4.571 - - 2 70<br />

2<br />

Punti d’incontro per malati psichici 61 11.198 - - 1 3<br />

Strutture di Accoglienza stranieri /emargin. 41 13.121 1 168 26 1.450<br />

Assistenza di Strada Volontarius 19 838 - - - -<br />

Laboratorio Hands (alcool- e farmacodip.) 2 507 - - - -<br />

Laboratorio Manu 4 854 - - 4 136<br />

Servizio sociopedagogico nei distretti - - - - 6 1.305<br />

Uffi ci amministrativi distretti e sede - - 2 491 2 193<br />

Totale 520 57.683 22 12.189 276 33.661<br />

E’ possibile osservare la consistenza di volontari presenti nelle Case di riposo e nel Centro di<br />

Degenza: essi costituiscono il 32,5% del totale dei volontari rilevati. Si dedicano principalmente<br />

all’organizzazione di eventi e manifestazioni e fungono da supporto emotivo per gli anziani soli<br />

che si trovano in casa di riposo.<br />

Possiamo però osservare che la quota di volontari impegnati a favore degli anziani sale a<br />

57,7% se si considera – oltre alle Case di riposo/Centri di degenza – anche la quota consistente<br />

di volontari impegnati nel Servizio “Emergenza Anziani”, che nell’anno <strong>2004</strong> ha coinvolto n. 123<br />

volontari appartenenti a 18 associazioni locali, i quali attraverso un numero verde hanno offerto<br />

gratuitamente diversi servizi a favore degli anziani, dall’ accompagnamento per passeggiate e la<br />

spesa ai piccoli aiuti in casa.<br />

75


Complessivamente i volontari occupati nei servizi per anziani hanno assicurato 23.334<br />

ore di presenza sul totale delle ore di volontariato rilevato presso tutte le strutture dell’ASSB<br />

(57.683 ore).<br />

Opera presso le Case di Riposo e i Centri di Degenza anche la maggior parte degli obiettori di<br />

coscienza (19 su 22), costituendo per questo tipo di strutture una preziosa risorsa aggiuntiva,<br />

la cui disponibilità potrebbe però nel prossimo futuro assottigliarsi per effetto dell’abolizione del<br />

servizio di leva obbligatorio. Andrà in questo senso promosso e incoraggiato il servizio civile<br />

volontario.<br />

Molte anche le ore di volontariato dedicate ai malati psichici da parte dei volontari<br />

dell’Associazione “Il Nostro Spazio” con 11.198 ore nell’anno prestato da 61 volontari nei vari<br />

punti d’incontro nella città e dei volontari del Centro di addestramento professionale “CIRS”<br />

con 4.571 ore svolte da 24 volontari.<br />

Nel <strong>2004</strong> si registra rispetto all’anno precedente un raddoppio di persone impegnate in attività<br />

di volontariato nelle strutture e nei servizi di accoglienza per immigrati e persone in<br />

emarginazione <strong>sociale</strong>, che hanno prestato nell’anno <strong>2004</strong> ben 13.121 ore di assistenza<br />

(3.263 nel 2003). Questo è dovuto principalmente al consistente ed effi ciente impiego di<br />

volontari da parte dell’Associazione Volontarius nella gestione di tre importanti strutture di<br />

accoglienza in città (Centro Minori non accompagnati in via Roma 85; Centro Profughi ex-Gorio<br />

in via Macello; Centro Crisi via Weggenstein 2).<br />

76


2.4<br />

La tutela giuridica e amministrativa<br />

delle attività aziendali<br />

La tutela degli utenti e la trasparenza dell’azione amministrativa aziendale.<br />

La tutela giuridica ed amministrativa delle attività aziendali va intesa in un duplice senso.<br />

Da un lato il cittadino/utente, ma anche i partner contrattuali, i dipendenti e tutti i vari portatori<br />

di interesse, devono avere piena cognizione dell’attività che l’Azienda pone in essere ed avere la<br />

possibilità, ogniqualvolta quando ritengano lesi propri diritti od interessi - di chiedere all’Azienda<br />

medesima ovvero ad altri organi - la Consulta provinciale, il Difensore Civico e, se del caso, gli<br />

Organi giurisdizionali - di dare applicazione, integrare, modifi care, rettifi care, revocare, annullare<br />

i propri provvedimenti amministrativi.<br />

Per far sì che ciò possa accadere è necessaria una azione amministrativa puntuale e trasparente,<br />

che evidentemente richiede talvolta dispendio di tempo e risorse, ma che risulta necessaria se si<br />

comprendono appieno le sue fi nalità ed si suoi scopi.<br />

D’altro lato l’Azienda deve anche garantire, nel rispetto dei principi di legittimità ed economicità,<br />

che anche le condotte di tutti i soggetti che si pongono in relazione con essa siano altrettanto<br />

corrette. In tal senso il controllo sulle autocertifi cazioni, la gestione attenta di tutte le posizioni<br />

creditorie (a cominciare da quelle relative alle prestazioni date agli utenti) e quant’altro ricada<br />

nell’ambito di un normale e legittimo contesto di rapporti contrattuali risulta di notevole<br />

importanza per gli interessi dell’azione amministrativa aziendale.<br />

77


Contenziosi legali:<br />

2002: n. 1 2003: n. 5 <strong>2004</strong>: n. 5<br />

I contenziosi legali sono quelli in cui l’ente è parte - in qualità di convenuto o chiamato -<br />

dinanzi ad un Organo Giurisdizionale.<br />

Nel <strong>2004</strong> risultano pendenti quattro contenziosi, due dei quali davanti al Tribunale-<br />

Sezione del Lavoro, uno davanti al Tribunale - Sezione Civile (gestito tramite Compagnia di<br />

Assicurazioni) ed uno dinanzi al TAR.<br />

Nel <strong>2004</strong>, inoltre, si è concluso con sentenza favorevole all’Azienda un contenzioso pendente<br />

dinanzi al TAR.<br />

Tentativi di conciliazione dinanzi all’Ufficio provinciale del Lavoro:<br />

2002: n. 9 2003: n. 7 <strong>2004</strong>: n. 3<br />

Il tentativo obbligatorio di conciliazione è, tecnicamente, una condizione di procedibilità<br />

al fi ne di poter presentare una domanda giudiziale dinanzi al Giudice competente per le<br />

controversie di lavoro.<br />

Se la conciliazione riesce, viene redatto un processo verbale - che costituisce titolo esecutivo<br />

- sottoscritto dalle parti e dai componenti del collegio di conciliazione.<br />

Nel corso del <strong>2004</strong> i tentativi di conciliazione in cui ha preso parte l’Azienda sono stati tre. In<br />

un caso sì è pervenuti ad un accordo; negli altri due non è stata raggiunta la conciliazione.<br />

Segnalazioni al Difensore civico della Provincia Autonoma di Bolzano:<br />

2002: n. 15 2003: n. 3 <strong>2004</strong>: n. 5<br />

Al Difensore civico della Provincia autonoma di Bolzano spetta seguire, su richiesta informale<br />

degli interessati o d’uffi cio, le pratiche e i procedimenti posti in essere dall’amministrazione<br />

provinciale nonché dagli enti da essa delegati, onde garantirne l’espletamento e lo<br />

svolgimento corretto dal punto di vista della procedura e della tempestività d’azione.<br />

Nell’anno <strong>2004</strong> le segnalazioni al Difensore Civico in ordine a condotte poste in essere da<br />

strutture organizzative aziendali sono state 5.<br />

In dettaglio sono state n. 2 segnalazioni in materia di assistenza <strong>sociale</strong>, ambedue chiarite,<br />

e n. 3 in relazione all’attività amministrativa della sede centrale, di cui 1 chiarita e 2 in fase di<br />

chiarimento.<br />

78


Il personale e le strutture dell’azienda<br />

2.4 La tutela giuridica e amministrativa delle attività aziendali<br />

Ricorsi gerarchici al Direttore:<br />

2002: n. 0 2003: n. 0 <strong>2004</strong>: n. 0<br />

E’ il rimedio che ha luogo nei confronti del Direttore dell’Azienda quale superiore gerarchico<br />

dei dirigenti in relazione a provvedimenti (di regola determinazioni) da tali soggetti adottati.<br />

Viene redatto su carta libera e va presentato entro trenta giorni dall’avvenuta conoscenza<br />

dell’atto.<br />

Nell’anno <strong>2004</strong> al Direttore Generale non sono stati presentati ricorsi gerarchici.<br />

Opposizioni ai dirigenti:<br />

2002: n. 0 2003: n. 2 <strong>2004</strong>: n. 4<br />

L’opposizione è il rimedio amministrativo che si esplica nei confronti del medesimo soggetto<br />

che ha emanato il provvedimento amministrativo mediante un atto scritto motivato in carta<br />

libera. L’istanza di opposizione va presentata entro il termine di dieci giorni dall’avvenuta<br />

conoscenza dell’atto.<br />

Nel corso dell’anno <strong>2004</strong> sono state presentate quattro istanze di opposizione – di cui n.<br />

1 nel settore “case di riposo” e n. 3 nel settore “distretti sociali – che non sono però state<br />

accolte.<br />

2<br />

Ricorsi alla Consulta provinciale:<br />

2002: n. 76 2003: n. 54 <strong>2004</strong>: n. 136<br />

Il ricorso alla Consulta provinciale è disciplinato dalla L.P. 30 aprile 1991, n. 13. E’ possibile<br />

rivolgersi alla “Sezione ricorsi” della Consulta istituita presso la Provincia Autonoma di<br />

Bolzano in ordine a :<br />

a) decisioni degli enti pubblici gestori di servizi sociali concernenti l’erogazione delle<br />

prestazioni;<br />

b) controversie in materia di ricovero ed ospedalità.<br />

Tra le decisioni degli enti gestori sono da annoverare anche le decisioni assunte dai comitati<br />

tecnici di erogazione in materia di assistenza economica. L’ASSB, salva la facoltà di<br />

impugnare dinanzi al TAR la decisione della Sezione, deve adeguarsi in ordine a quanto da<br />

questa disposto.<br />

Nell‘anno <strong>2004</strong> sono stati presentati da parte di singoli utenti alla Sezione 136 ricorsi, di cui<br />

n. 78 respinti, n. 31 accolti, n. 2 parzialmente accolti e n. 25 sono di attesa di riscontro da<br />

parte della Sezione ricorsi. Nell’anno 2003 sono stati presentati da parte di singoli utenti alla<br />

Sezione 54 ricorsi, di cui n. 46 respinti e n. 8 accolti.<br />

79


Il controllo delle autocertifi cazioni in Azienda<br />

L’ASSB effettua sistematicamente, come previsto dall’articolo 71 del D.P.R. n. 445/2000, sia<br />

controlli a campione che controlli mirati sui dati autocertifi cabili nelle domande presentate da<br />

parte dell’utente per accedere ai vari servizi offerti dall’Azienda.<br />

La metodologia dei controlli avviene per la maggior parte tramite collegamenti telematici<br />

(Anagrafe, INPS e Catasto) oppure tramite richieste di informazioni (riscontro scritto) con altre<br />

amministrazioni, che rilasciano i certifi cati (IPES, Uffi cio del Lavoro, Motorizzazione Civile, ecc.).<br />

Tab. 2.16 – Controlli sulle autocertificazioni / casi non conformi / rettifiche - <strong>2004</strong><br />

Tipologia di controlli n. controlli n.casi<br />

di non<br />

conformità<br />

di cui<br />

domande<br />

rettificate<br />

domande<br />

rettificate<br />

mediante<br />

integrazione<br />

d’ufficio<br />

segnalazioni in<br />

procura<br />

controlli “a campione” 128 16 16 0 0<br />

controlli “mirati” 1220 175 149 18 8<br />

Totale 1348 191 165 18 8<br />

80


Il personale e le strutture dell’azienda<br />

2.4 La tutela giuridica e amministrativa delle attività aziendali<br />

Mentre i controlli “a campione” sono effettuati dall’Uffi cio Legale dell’ASSB, i controlli mirati sono<br />

svolti dai singoli servizi operativi dell’Azienda, presso cui gli utenti si recano per presentare le loro<br />

istanze (Distretti Sociali, Uffi cio Servizi alla Famiglia, Uffi cio Handicap).<br />

I casi di non conformità riguardano per la maggior parte casi in cui l’utente non ha dichiarato<br />

correttamente i “redditi diversi” percepiti (assegno nucleo familiare, pensione, invalidi, Inail, ecc.)<br />

ed il 66% di questi casi riguardano domande per ottenere assistenza economica <strong>sociale</strong>,<br />

mentre il restante 34% riguarda richieste di agevolazione tariffaria.<br />

Le domande vengono nella maggior parte dei casi rettifi cate dall’utente stesso oppure mediante<br />

integrazione d’uffi cio grazie ad accessi diretti a banche dati di amministrazioni certifi canti. I casi<br />

in cui il dolo è risultato del tutto evidente e l’utente non ha regolarizzato la sua dichiarazione<br />

economico-patrimoniale sono stati segnalati alla Procura della Repubblica.<br />

Da evidenziare che nell’anno <strong>2004</strong> la percentuale delle dichiarazioni che all’atto del controllo<br />

sono risultate “non conformi”, è diminuita del 30,4% rispetto all’anno 2003, segno di un lavoro<br />

incisivo ed effi ciente da parte degli uffi ci amministrativi dell’Azienda.<br />

2<br />

81


3<br />

I Servizi Sociali<br />

dell’Azienda<br />

Dati sull’utenza<br />

3<br />

83


3.1<br />

Distretti sociali<br />

Tutte le informazioni e i dati relativi ai servizi sociali di base offerti nei cinque distretti<br />

sociosanitari<br />

Il distretto è inteso come ambito territoriale individuato non sono in base agli aspetti geografi ci,<br />

ma anche demografi ci, culturali e socio-economici e corrisponde ad un bacino di utenza ben<br />

defi nito. Più precisamente il distretto è un’unità operativa stabile e pluridisciplinare di base,<br />

che consente un approccio globale alle problematiche del territorio e della comunità. Ha una sua<br />

sede nel territorio che costituisce riferimento sicuro per gli utenti, le associazioni, il volontariato, i<br />

gruppi, i servizi pubblici e privati, la comunità intera.<br />

Il distretto <strong>sociale</strong> rappresenta anche l’unità organizzativa dei servizi sociali per l’erogazione di<br />

prestazioni sociali di base.<br />

Per prestazioni sociali di base s’intendono interventi informativi,<br />

consultivi, assistenziali ed integrativi che mirano alla prevenzione<br />

Il Distretto<br />

di ogni forma di svantaggio e disagio <strong>sociale</strong>, al superamento o<br />

alla riduzione dello stato di bisogno e all’integrazione familiare,<br />

Informazioni<br />

lavorativa, <strong>sociale</strong> e scolastica.<br />

Consulenza<br />

Il distretto <strong>sociale</strong> privilegia interventi che mirano al sostegno del<br />

singolo, della famiglia e delle reti sociali nell’assolvimento dei relativi<br />

Assistenza<br />

compiti, alla tutela della maternità e dell’infanzia, dell’adolescenza<br />

Prevenzione<br />

e della gioventù, degli anziani, degli invalidi e delle persone in<br />

diffi coltà o esposte a rischio. Nel distretto si opera sulla base di<br />

prassi ormai consolidate attraverso l’impiego di procedure certe<br />

dalla fase di primo contatto alla fase di valutazione dei risultati e attraverso l’impiego di personale<br />

qualifi cato e costantemente aggiornato che in equipe eroga risposte dimensionate al bisogno<br />

dell’utente grazie alla predisposizione di progetti individualizzati e globali sulla persona e sulla<br />

sua famiglia. Tutti gli operatori sociali del distretto infatti hanno compreso che non leggere la<br />

situazione nella sua globalità inibisce anche la possibilità di interagire con tutti i soggetti coinvolti<br />

e coinvolgibili nella situazione, determina diffi coltà nel conoscere la situazione nel suo complesso<br />

e di trovare soluzioni possibili. Dalla sua nascita ad oggi il distretto è diventato unico referente del<br />

quartiere sia per il bisogni del cittadino e delle risorse territorio promuovendo un sempre maggiore<br />

loro coinvolgimento e dando in tal modo piena e concreta attuazione al principio di sussidiarietà.<br />

Attraverso progetti di prevenzione, di riabilitazione <strong>sociale</strong> e di rete quindi la prospettiva concreta<br />

e funzionale dei distretti è rappresentata proprio dalla possibilità di relazionare con la collettività<br />

e di renderla partecipe a funzioni di sostegno <strong>sociale</strong>.<br />

84


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Prima Accoglienza nei distretti<br />

E’ il servizio che prima di tutti viene a contatto con il cittadino che si presenta al distretto per<br />

la prima volta. Esso funge da servizio informazioni e da indirizzo per tutte le forme assistenziali<br />

offerte dal distretto.<br />

Malgrado i distretti siano già entrati a regime dall’anno 2002, i dati che seguono dimostrano<br />

quanto sia ancora consistente il numero di persone che fanno riferimento ad essi per la prima<br />

volta. La rilevazione di tutte le persone che si sono rivolte allo sportello e la loro classifi cazione in<br />

base al tipo di richiesta espressa ha permesso di accertare che durante l’anno <strong>2004</strong>, in tutta la<br />

città, 2.208 persone, pari al 2,2% della popolazione e con un incremento dell’11,1% rispetto<br />

allo scorso anno, si sono rivolte ai distretti per la prima volta. Di queste 1.462 sono state prese<br />

in carico (66,2% del totale delle persone) e quindi hanno usufruito per la prima volta dei servizi<br />

sociali erogati dal distretto.<br />

Fig. 3.1 – Numero persone che si sono rivolte per la prima volta al distretto e percentuale<br />

sulla popolazione di riferimento - <strong>2004</strong><br />

Distretto <strong>sociale</strong> Popolazione Utenti % su popolazione<br />

Don Bosco 22.180 378 1,7%<br />

Centro - Piani - Rencio 17.301 372 2,2%<br />

Oltrisarco - Aslago 13.177 488 3,7%<br />

Europa - Novacella 16.155 493 3,1%<br />

Gries - S. Quirino 29.437 477 1,6%<br />

Totale 98.250 2.208 2,2%<br />

L’affl uenza ai distretti, rispetto agli anni passati non è sempre stata costante ed omogenea:<br />

all’avvio ogni struttura ha raggiunto numeri elevati di contatti ma ora che la situazione si è<br />

stabilizzata si riscontra che i distretti maggiormente frequentati sono quelli a minor densità di<br />

popolazione in particolare Oltrisarco - Aslago ed Europa Novacella. Rimangono invece più o<br />

meno stazionarie le situazioni degli altri tre distretti.<br />

Anche lo scorso anno si rilevava che il distretto di Oltrisarco - Aslago era il più frequentato (3,7%<br />

della popolazione del quartiere), seguito da Centro - Piani - Rencio. Ora al secondo posto si colloca<br />

il distretto Europa - Novacella, la cui percentuale sulla popolazione dal 2,1% è salita al 3,1%.<br />

La motivazione potrebbe ricercarsi nell’attivazione di un’info point all’interno del distretto che<br />

stimola il contatto anche solo per informazioni, mentre i distretti che sono stati attivati per primi<br />

sono ormai conosciuti e consolidati e gli utenti più bisognosi già in carico. Nella tabella che<br />

segue vengono evidenziati i vari motivi per i quali i cittadini si sono rivolti ai distretti. Il motivo<br />

della richiesta è riferito alla motivazione espressa dall’utente al momento del primo contatto;<br />

essa non sempre coincide con la vera causa del bisogno o del disagio rilevato in seguito dal<br />

servizio <strong>sociale</strong> al momento della presa in carico. Come si può notare persiste in maggioranza<br />

la richiesta di sostegno economico e di assistenza a persone anziane, problematiche emergenti<br />

nella nostra città.<br />

È durante la presa in carico che il servizio <strong>sociale</strong> effettua l’analisi del bisogno e sulla base di<br />

questa valutazione l’utente ha poi la possibilità di usufruire di uno o più servizi ivi compresi<br />

progetti individualizzati.<br />

3<br />

85


Fig. 3.2 – Numero persone che si sono rivolte per la prima volta al distretto e motivo<br />

della richiesta* - <strong>2004</strong><br />

Motivo della Richiesta<br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro<br />

Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

Informazioni 30 61 33 19 8 151<br />

Consulenza 26 108 30 2 11 177<br />

Sostegno economico 127 180 186 74 127 694<br />

Sostegno economico spec. 31 5 35 15 32 118<br />

Assistenza domiciliare 43 54 41 74 57 269<br />

Pasti a domicilio 35 13 23 19 44 134<br />

Disagio minori 34 19 69 63 54 239<br />

Disagio adulti 76 35 117 47 86 361<br />

Disagio anziani 119 24 59 58 165 425<br />

Collaborazione 0 2 2 6 8 18<br />

Totale 521 501 595 377 592 2.586<br />

*(gli utenti sono contati più volte se hanno espresso più richieste)<br />

Delle 2.208 persone che si sono rivolte presso i servizi di prima accoglienza nei distretti, ne<br />

sono state prese in carico 1.462 ovvero il al 66,2% delle persone totali. Il rimanente 33,8%<br />

si riferisce a persone che hanno richiesto semplici informazioni o brevi consulenze oppure sono<br />

state indirizzate ad altri enti o servizi. Da qui emerge il ruolo positivo del distretto, quale<br />

importante punto informativo e di segretariato <strong>sociale</strong>.<br />

Fig. 3.3 – Utenti nuovi presi in carico – <strong>2004</strong><br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

Nuovi utenti minori 132 91 78 33 101 435<br />

Nuovi utenti adulti 152 247 57 215 356 1.027<br />

Totale 284 338 135 248 457 1.462<br />

Il tipo di bisogno rilevato a seguito della valutazione effettuata dal personale di assistenza <strong>sociale</strong><br />

ed il tipo di intervento e/o prestazione erogata vengono approfonditi nelle pagine successive, in<br />

particolare nell’area sociopedagogica.<br />

86


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Area sociopedagogica<br />

L’area sociopedagogica si rivolge a persone, famiglie, gruppi e cura la realizzazione di azioni<br />

integrate per la prevenzione e/o rimozione di situazioni di bisogno. La conoscenza del<br />

problema avviene secondo lo studio e l’approfondimento della domanda e si articola<br />

in più momenti: l’analisi, la valutazione, la progettazione, la verifica e il monitoraggio.<br />

Gli operatori, assistenti sociali ed educatori, intervengono in funzione di un preciso mandato<br />

<strong>sociale</strong> attraverso specifi che conoscenze tecnico - professionali, realizzando percorsi di risposta<br />

articolati e correlati ad altri servizi, altri professionisti, risorse e gruppi extra ed intra - istituzionali,<br />

nel rispetto della centralità dell’utente.<br />

Nell’anno <strong>2004</strong> sono state complessivamente in carico ai distretti n. 3.144 persone tra adulti,<br />

anziani e minori e precisamente il 3,2% della popolazione del territorio cittadino (98.250),<br />

nell’anno 2003 era il 2,7%.<br />

Fig. 3.4 – Utenti adulti e minori in carico al servizio sociopedagogico durante l’anno <strong>2004</strong><br />

Adulti Minori Popolazione<br />

% su totale<br />

popolazione<br />

Don Bosco 290 429 22.180 3,2%<br />

Centro - Piani - Rencio 395 221 17.301 3,6%<br />

Oltrisarco - Aslago 205 324 13.177 4,0%<br />

Europa - Novacella 484 151 16.155 3,9%<br />

Gries - S. Quirino 446 199 29.437 2,2%<br />

1.820 1.324 98.250 3,2%<br />

3.144<br />

I minori presi in carico sono 1.324 e corrispondono all’ 8,5 % della popolazione totale di età<br />

inferiore ai 18 anni (15.535), mentre gli adulti e gli anziani in carico sono n. 1.820 persone (su<br />

un totale di 82.715), ovvero l’2,2 % della popolazione cittadina che supera i 18 anni di età.<br />

Nell’anno 2003 tali percentuali erano rispettivamente del 6,8 % e l’1,9%.<br />

3<br />

Tra le diverse tipologie di utenti e da un raffronto con lo scorso anno, si può rilevare come<br />

l’utenza in generale è in continuo aumento. Sul totale degli utenti infatti c’è stato un incremento<br />

di 505 persone, ma il ricambio dell’utenza di riferimento è la seguente: 1.462 nuove prese in<br />

carico e 783 persone dimesse.<br />

87


Fig. 3.5 – Utenti nuovi e dimessi dal servizio sociopedagogico - <strong>2004</strong><br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

Minori<br />

Dimessi 75 51 78 29 49 282<br />

Nuovi 132 91 78 33 101 435<br />

Adulti<br />

Dimessi 113 108 54 95 131 501<br />

Nuovi 152 247 57 215 356 1.027<br />

Fig. 3.6 – Utenti in carico al servizio sociopedagogico per tipologia - <strong>2004</strong><br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

Minori 429 221 324 151 199 1.324<br />

di cui cittadini<br />

extracom.<br />

125 119 123 44 121 532<br />

di cui nomadi (sinti) 55 4 53 9 121<br />

Minori stranieri non<br />

acc.<br />

5 4 53 1 63<br />

Autoctoni 244 94 95 97 78 608<br />

Adulti 290 395 205 484 446 1.820<br />

Anziani 218 195 57 335 261 1.066<br />

Disabili 15 14 5 13 11 58<br />

Malati psichici 10 13 16 32 5 76<br />

Tossicodipendenti 3 10 1 10 24<br />

Alcolisti 4 20 10 3 37<br />

Extracomunitari 16 55 70 43 76 260<br />

Nomadi 3 33 2 38<br />

Senza dimora 6 61 14 14 18 113<br />

Altri 15 27 9 25 72 148<br />

Totale (minori + adulti) 719 616 529 635 645 3.144<br />

88


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Area MINORI<br />

Per quanto concerne l’area minori si può notare come, anche nell’anno <strong>2004</strong>, il numero dei<br />

minori in carico al servizio sociopedagogico sia in costante aumento. Rispetto allo scorso anno<br />

infatti c’è stato un incremento del 21,8% mentre dall’anno 2001 l’incremento è stato del<br />

84,9%.<br />

I 1.324 minori in carico all’assistenza sociopedagogica costituiscono l’8,5% della popolazione<br />

con età inferiore ai 18 anni; la loro distribuzione sul territorio è più accentuata nel quartiere Don<br />

Bosco; però rispetto al rapporto cittadinanza / utenti, anche il quartiere di Oltrisarco – Aslago,<br />

dove troviamo tra l’altro i minori nomadi SINTI ed i minori stranieri non accompagnati per un<br />

numero complessivo di 106 utenti, ha una percentuale piutosto elevata.<br />

Fig. 3.7 – Utenti minori in carico del servizio sociopedagogico per quartiere – <strong>2004</strong><br />

Don Bosco<br />

Centro Piani Rencio<br />

Oltrisarco Aslago<br />

Europa Novacella<br />

Gries S.Quirino<br />

Sicuramente il quartiere Don Bosco è il più complesso, ha una densità di popolazione molto<br />

elevata ed una concentrazione maggiore di edilizia popolare rispetto al resto della città, il che<br />

facilita l’addensarsi di molte problematiche, tra le quali anche l’integrazione di diverse culture<br />

all’interno del territorio. Nel quartiere Don Bosco troviamo infatti nuclei nomadi SINTI che vivono<br />

in alloggi popolari, persone provenienti da paesi extracomunitari e molti adulti in situazione di<br />

disagio conclamato. I minori appartenenti a questo quartiere sono i più esposti a rischio di<br />

disagio giovanile, il distretto infatti registra, tra i giovani in assistenza, il numero più alto di minori<br />

interessati a provvedimenti del Tribunale per i minorenni (pari al 39,7% del totale dei minori<br />

con provvedimenti) . Il dato è preoccupante dal punto di vista <strong>sociale</strong>, ma anche dal punto di<br />

vista gestionale: il costante e continuo aumento di minori che hanno bisogno di essere seguiti<br />

dal distretto, il 18,9% in più rispetto allo scorso anno, costringe il servizio a lavorare spesso<br />

sull’emergenza, mentre dovrebbe essere forte l’azione progettuale e la funzione di prevenzione,<br />

tipica dei servizi distrettuali.<br />

3<br />

A seguire il quartiere più problematico è sicuramente il distretto di Oltrisarco – Aslago che<br />

conta 324 minori in carico e pur non avendo subito sostanziosi incrementi rispetto all’anno<br />

passato (2,8% ) ha un’elevata percentuale di minori in carico ai servizi in rapporto alla popolazione<br />

di età inferiore ai 18 anni (14,3%).<br />

89


E’ importante però sottolineare che i quartieri di Europa – Novacella e Gries – S. Quirino pur<br />

avendo in carico meno utenti rispetto ai due distretti sopra citati, nell’anno <strong>2004</strong> hanno subito<br />

un forte incremento di utenti rispetto agli anni passati. Infatti ad Europa – Novacella l’incremento<br />

è stato del 31,8%, mentre Gries S. Quirino del 47,7%. Ciò potrebbe dimostrare che anche nei<br />

quartieri dove fi nora il problema era da questo punto di vista più contenuto rispetto agli altri, il<br />

disagio giovanile è in continua crescita o inizia a manifestarsi.<br />

Molti giovani “a rischio” inoltre sono difficilmente raggiungibili in quanto permangono tra<br />

le mura domestiche e non si fanno agganciare dai servizi.<br />

In tutti i quartieri si stanno sempre più consolidando azioni e progetti rivolti ai minori nonché<br />

interventi rivolti alla prevenzione del disagio minorile in un’ottica di lavoro di rete, di educativa di<br />

strada e di collaborazione con le risorse del territorio (vedi anche area Minori e Famiglia).<br />

Fig. 3.8 – Minori in carico al servizo sociopedagogico per quartiere e relativa popolazione<br />

<strong>2004</strong><br />

Minori in carico<br />

Popolazione<br />

0-17 anni<br />

% su popolazione<br />

Don Bosco 429 2.829 15,2%<br />

Centro Piani Rencio 221 2.127 10,4%<br />

Oltrisarco Aslago 324 2.264 14,3%<br />

Europa Novacella 151 3.621 4,2%<br />

Gries S. Quirino 199 4.694 4,2%<br />

Totale 1.324 15.535 8,5%<br />

I motivi prevalenti della presa in carico dei minori sono legati a problemi economici della famiglia,<br />

tuttavia hanno subito signifi cavi e paralleli aumenti i gravi problemi comportamentali e psicologici<br />

del minore, ivi compresi i problemi di tossicodipendenza e devianza <strong>sociale</strong>, nonché incapacità<br />

o diffi coltà educative dei genitori, quasi a signifi care la sempre maggiore diffi coltà di gestire i<br />

giovani all’interno della famiglia.<br />

La problematica emergente quindi può certamente ricollocarsi in ambito familiare,<br />

portando a pensare ad azioni di sostegno alla genitorialità e ad azioni capaci di sostenere<br />

famiglie multiproblematiche.<br />

Le altre problematiche rimangono più o meno invariate rispetto allo scorso anno anche se si<br />

rilevano leggeri aumenti di situazioni di abuso e di violenza nei confronti dei minori.<br />

90


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Fig. 3.9 – Motivo prevalente di presa in carico di minori - <strong>2004</strong><br />

Problemi economici della famiglia<br />

d’origine<br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro<br />

Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novac.<br />

Gries<br />

Quirino<br />

Totale<br />

111 96 85 55 89 436<br />

Problemi abitativi della famiglia d’origine 22 30 26 7 30 115<br />

Problemi scolastici del minore 37 15 27 4 6 89<br />

Gravi problemi di uno o entrambe<br />

i genitori*<br />

Gravi problemi psicologici/<br />

comportamentali**<br />

Incapacità/difficoltà educative<br />

del genitore<br />

53 19 79 18 14 183<br />

44 25 19 11 11 110<br />

124 24 24 42 45 259<br />

Violenza 26 2 10 3 41<br />

Abuso 2 2 1 5<br />

Altro motivo*** 10 10 52 14 86<br />

Totale minori assistiti 429 221 324 151 199 1.324<br />

Fig. 3.10 - Prestazioni erogate dal servizo sociopedagogico a minori - <strong>2004</strong><br />

Supporto all’erogazione<br />

di prestazioni economiche<br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro<br />

Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

280 91 188 79 119 757<br />

Sostegno socio-educativo 85 110 147 69 68 479<br />

Interventi e indagini per conto<br />

Procura e Tribunale Minorenni<br />

97 28 26 40 17 208<br />

Affidamento familiare a tempo pieno 24 9 26 5 9 73<br />

Affidamento familiare<br />

a tempo parziale<br />

11 8 12 9 7 47<br />

Affidamento ai nonni 6 3 4 3 1 17<br />

Ricovero in struttura a tempo pieno 30 4 7 5 14 60<br />

3<br />

Ricovero in struttura<br />

a tempo parziale<br />

17 9 9 2 8 45<br />

Ricovero in residenze assitite 4 2 2 1 1 10<br />

Relazione psico-socio-familiare<br />

sugli aspiranti genitori adottivi<br />

1 3 5 5 7 21<br />

Coppie seguite nella post- adozione 1 1 6 3 11<br />

Totale 555 268 427 224 254 1.728<br />

N.B. Lo stesso minore può essere oggetto di più prestazioni<br />

91


Nella tabella che segue si illustra l’incidenza dei provvedimenti emessi dal Tribunale dei<br />

Minorenni: emerge chiaramente che il numero maggiore dei provvedimenti è stato emesso nei<br />

confronti di minori appartenenti al quartiere Don Bosco. La situazione rimane critica anche<br />

nei quartieri di Oltrisarco - Aslago ed Europa Novacella, dove sono state avviate più azioni di<br />

recupero e prevenzione nei confronti dei giovani.<br />

Fig. 3.11 – Minori interessati da provvedimento del tribunale per i minorenni - <strong>2004</strong><br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

Allontanamento 15 2 1 2 20<br />

Decadenza potestà<br />

genitoriale<br />

Sospensione potestà<br />

genitoriale<br />

Provvedimento<br />

amministrativo<br />

12 2 2 2 1 19<br />

9 4 2 1 16<br />

53 23 31 29 17 153<br />

Provvedimento penale 6 2 17 3 3 31<br />

Totale 95 29 55 36 24 239<br />

Anno 2003 71 25 53 31 24 204<br />

N.B. – Il numero dei provvedimenti dell’anno <strong>2004</strong> va ad aggiungersi a quello dell’anno 2003<br />

Area ADULTI<br />

Anche nel settore adulti si riscontra un costante aumento dell’utenza: dallo scorso anno ha<br />

subito un incremento del 17,3% passando da 1.552 a 1.820 persone in carico ai distretti.<br />

Tra gli utenti in carico la tipologia più numerosa è quella relativa agli anziani che raggiunge il<br />

59% rispetto al resto dell’utenza adulta nonchè quella di persone extracomunitarie con il 14%.<br />

Le percentuali delle altre tipologie variano dal 3% al 8% del totale dell’utenza.<br />

In merito all’utenza extracomunitaria si può osservare una diversa distribuzione sul territorio<br />

cittadino, e più precisamente una sostanziosa riduzione di 41 casi al distretto Centro Piani<br />

Rencio e un aumento sensibile negli altri distretti: Don Bosco 10, Oltrisarco Aslago 49, Europa<br />

Novacella 24, Gries S. Quirino 25. Questo fatto è dovuto probabilmente:<br />

1. alla chiusura del dormitorio per lavoratori extracomunitari di via Weggenstein, in<br />

quanto la sistemazione di queste persone è da ritenersi intervento di secondo livello quindi<br />

non più di competenza dei servizi sociali; queste persone hanno trovato sistemazioni<br />

alloggiative altrove: affi tto, casa albergo ecc.<br />

2. al tasferimento della struttura prima accoglienza immigrati che da via Macello 9 si<br />

è trasferita in via Roma 100/C, la cui competenza territoriale quindi è stata trasferita al<br />

distretto di Oltrisarco Aslago.<br />

92


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Fig. 3.12 - Incremento degli utenti adulti ed anziani in carico al servizio sociopedagogico<br />

<strong>2004</strong><br />

Nelle tabelle che seguono si può osservare, più nel dettaglio, la tipologia degli utenti che sono<br />

stati presi in carico ed il loro territorio di riferimento: si può evidenziare come il Distretto Europa<br />

Novacella abbia in carico il maggior numero di utenti anziani, il distretto Centro – Piani<br />

– Rencio segua il maggior numero di utenti appartenenti all’area adulta.<br />

La maggioranza delle persone adulte seguite da questo distretto è composta da cittadini<br />

extracomunitari e senza dimora. Il distretto Centro Piani Rencio infatti è quello con le maggiori<br />

competenze relative alle strutture per senza dimora e per la prima accoglienza. La sua stessa<br />

ubicazione in zona centrale, storica, e nei pressi della stazione facilita il passaggio e l’accesso ai<br />

servizi di questa tipologia di utenti.<br />

Il Distretto di Oltrisarco Aslago, ha in carico 148 utenti (esclusi i 50 anziani): di questi 103 sono<br />

nomadi SINTI ed extracomunitari. Il distretto Gries S. Quirino è quello che ha in carico il<br />

maggior numero di cittadini extracomunitari con aumento di 25 persone nonché di “altri casi”<br />

che si riferiscono a categorie non rilevate specifi catamente come disoccupati, ex detenuti,<br />

donne in gravidanza ecc.<br />

3<br />

93


Fig. 3.13 - Utenti adulti presi in carico dal servizio sociopedagogico per tipologia e<br />

quartiere - <strong>2004</strong><br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltris.<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novac.<br />

Gries<br />

Quirino<br />

Totale (in %)<br />

Anziani 218 195 57 335 261 1.066 59%<br />

Disabili 15 14 5 13 11 58 3%<br />

Malati psichici 10 13 16 32 5 76 4%<br />

Tossicodipendenti 3 10 1 10 24 1%<br />

Alcolisti 4 20 10 3 37 2%<br />

Extracomunitari 16 55 70 43 76 260 14%<br />

Nomadi 3 33 2 38 2%<br />

Senza dimora 6 61 14 14 18 113 6%<br />

Altri 15 27 9 25 72 148 8%<br />

Totale 290 395 205 484 446 1.820 100%<br />

N.B. Per anziani s’intendono le persone in età superiore ai 65 anni, l’utenza seguita dal servizio rappresenta il<br />

5,1% di questa fascia d’età che corrisponde a 20.737 persone e più precisamente il 21,1% dell’intera popolazione<br />

cittadina e che è in crescita d’anno in anno.<br />

Nella tabella che segue sono evidenziate le principali cause della presa in carico delle persone<br />

adulte ed in quella successiva quelle delle persone anziane.<br />

Fig. 3.14 – Adulti per motivo prevalente della presa in carico - <strong>2004</strong><br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino Totale<br />

Disoccupazione 14 40 42 31 14 141<br />

Problemi abitativi 6 26 26 13 10 81<br />

Problemi economici 11 37 27 40 116 231<br />

Problemi familiari/di relazione 2 5 8 7 10 32<br />

Emarginazione <strong>sociale</strong> 14 65 15 22 14 130<br />

Problemi di salute 9 16 12 9 46<br />

Problemi psichici 10 8 18 16 6 58<br />

Problemi di dipendenza 4 2 4 7 2 19<br />

Abuso / violenza 1 8 1 10<br />

Altro motivo 2 4 6<br />

Totale 72 200 148 149 185 754<br />

Anche quest’anno le problematiche rilevate coincidono con le tipologie di utenti prevalenti:<br />

vediamo infatti che i maggiori bisogni sono di tipo economico: in particolar modo a Gries S.<br />

Quirino che conta il maggior numero di extracomunitari in carico, a Centro Piani Rencio dove<br />

sono presenti le maggiori strutture per senza dimora di emarginazione <strong>sociale</strong>, ad Oltrisarco<br />

Aslago prevale la disoccupazione, mentre a Don Bosco ed Europa Novacella i motivi di presa in<br />

carico sono distribuiti e coerenti con la tipologia di adulti assistiti.<br />

94


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Fig. 3.15 – Anziani per motivo prevalente di presa in carico - <strong>2004</strong><br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

Disoccupazione 0<br />

Problemi abitativi 4 11 1 5 3 24<br />

Problemi economici 22 1 30 9 62<br />

Problemi familiari/di<br />

relazione<br />

32 4 31 5 72<br />

Emarginazione <strong>sociale</strong> 3 7 20 30<br />

Problemi di salute 167 153 230 240 790<br />

Problemi psichici 15 1 14 4 34<br />

Problemi di dipendenza 1 1 2 4<br />

Abuso / violenza 2 3 5<br />

Altro motivo 45 45<br />

Totale 218 195 57 335 261 1066<br />

Le problematiche dell’area anziani sono ovviamente differenti da quelle dell’area adulta. Il<br />

problema emergente è quello della graduale perdita dell’autosufficienza (in tabella precedente<br />

defi nito con salute), inteso anche come necessità di assistenza per la persona e per la conduzione<br />

della vita di relazione e delle casa.<br />

Contrariamente allo scorso anno dove seguivano i problemi economici, nell’anno <strong>2004</strong> il<br />

secondo problema in ordine numerico sono le problematiche familiari e di relazione, mentre i<br />

problemi economici passano al terzo posto.<br />

Per gli utenti seguiti dall’area sociopedagogica sono state erogate in totale 2810 prestazioni.<br />

Tali prestazioni sono state direttamente erogate dagli operatori del servizio <strong>sociale</strong> e del servizio<br />

educativo ed in collaborazione con altri servizi e/o risorse.<br />

La prestazione maggiormente erogata riguarda l’accompagnamento ad un sostegno<br />

economico, bisogno spesso conseguente ad altri bisogni rilevati. Tra le “altre” prestazioni<br />

sono comprese mediazioni familiari, sostegno nella ricerca di soluzioni di assistenza domiciliare,<br />

consulenze ecc.<br />

Fig. 3.16 – Prestazioni erogate dal servizio sociopedagogico ad adulti ed anziani - <strong>2004</strong><br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro<br />

Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

Quirino<br />

Totale<br />

Sostegno socio - educativo 37 179 56 64 140 476<br />

Ricerca lavoro / inserimento<br />

lav.<br />

16 157 124 38 36 371<br />

Sostegno a problemi abitativi 10 10 110 37 27 194<br />

3<br />

Accomp. sostegno economico 51 155 141 149 141 637<br />

Affidamento ad un servizio 119 49 50 33 251<br />

Inserimento in struttura resid. 79 54 17 69 78 297<br />

Altro 63 202 41 206 72 584<br />

Totale 375 806 489 613 527 2.810<br />

95


Assistenza Domiciliare<br />

I servizi erogati nell’ambito dell’area dell’assistenza domiciliare possono articolarsi in tre gruppi:<br />

quelli erogati presso l’abitazione dell’utente, quelli erogati presso i cinque centri diurni della<br />

città e i pasti consegnati al domicilio dell’utente. Complessivamente questo tipo di assistenza<br />

ha come obiettivo la promozione ed il sostegno della qualità della vita per coloro, per lo più anziani,<br />

che hanno perso in via temporanea o permanente, la capacità di provvedere autonomamente ed<br />

in modo soddisfacente a se stessi. Conseguentemente il servizio ha anche la funzione di ritardare<br />

il ricovero in strutture residenziali. Gli operatori sono fi gure qualifi cate che agiscono all’interno di<br />

un sistema integrato e coordinato di servizi sociosanitari che si rivolgono al singolo o alla famiglia.<br />

Operano sia autonomamente che in collaborazione con altri operatori dei servizi sociosanitari. Gli<br />

utenti vengono presi in carico dopo una valutazione globale e multidimensionale della situazione<br />

operata dal servizio <strong>sociale</strong> del distretto competente in collaborazione con il/la referente del<br />

servizio di aiuto domiciliare; a seguito di tale valutazione viene stilato un piano di assistenza<br />

socio assistenziale individualizzato che coinvolge sia le risorse del distretto e del relativo<br />

territorio, che la famiglia dell’utente.<br />

Nell’anno <strong>2004</strong> gli utenti in carico all’assistenza domiciliare, compresi coloro che hanno usufruito<br />

dei pasti a domicilio e delle prestazioni presso i centri di assistenza diurna, sono stati 3.170 ovvero il<br />

3,2’% del totale della popolazione cittadina ed il 3,8% del totale della popolazione con età superiore<br />

ai 19 anni. La fascia di età maggiormente seguita è quella superiore ai 65 anni che conta 2.859<br />

utenti pari al 13,8% della popolazione ultrasessantacinquenne (20.737). Rispetto allo scorso<br />

anno l’utenza in generale è incrementata dell’13,1%,con un aumento degli utenti compresi nella<br />

fascia che va da 60 a 64 anni. La prevalenza dell’utenza è costituita da persone di sesso femminile<br />

per un numero pari a 2.419 che corrisponde al 76% dell’intera utenza.<br />

Nella tabella che segue viene evidenziato il numero degli utenti seguiti per ogni specifi co gruppo<br />

di prestazioni distinti tra:<br />

• prestazioni domiciliari – che si riferiscono all’aiuto domestico, assistenza familiare, igiene<br />

del corpo e della persona, trasporto ed accompagnamento. Le prestazioni nell’anno <strong>2004</strong><br />

sono state maggiormente dettagliate e pertanto si sono aggiunte altre prestazioni che sono:<br />

attività sociopedagogica / sociogeriatrica, attività varie e animazione, prestazioni curative e<br />

misure terapeutiche (solo nei distretti dove è stato stilato un protocollo d’intesa con la sanità<br />

e dove è presente il personale adeguatamente formato)<br />

• pasti a domicilio – pasto completo con consegna a domicilio<br />

• prestazioni presso il Centro Diurno – che si riferiscono al bagno/doccia assistito e non,<br />

lavaggio della biancheria, lavaggio capelli, pedicure.<br />

Fig. 3.17 – Utenti assistiti a domicilio per gruppo di prestazione - <strong>2004</strong><br />

Distretto<br />

N. utenti con prestazioni<br />

a domicilio<br />

N. utenti con pasti<br />

a domicilio<br />

N. utenti con prestazioni<br />

presso il Centro Anziani<br />

Don Bosco 143 119 570<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

102 71 513<br />

Oltrisarco Aslago 80 46 447<br />

Europa Novacella 98 103 392<br />

Gries S Quirino 173 134 526<br />

Totale 596 473 2.448<br />

N.B. ogni utente può usufruire di più prestazioni<br />

96


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Ogni utente può aver usufruito di più prestazioni e quindi potrebbe essere contato in ognuno dei<br />

tre gruppi di prestazioni; il numero esatto degli utenti in carico al servizio viene evidenziato nella<br />

tabella seguente, mentre l’ammontare delle prestazioni in quella successiva.<br />

Per ogni gruppo di prestazione viene rilevata l’entità delle prestazioni erogate in termini di<br />

singola unità o in termini di ore impiegate.<br />

Nelle tabelle che seguono si evidenziano il tipo di prestazione e la quantità erogata. Le prestazioni<br />

riportate in ore si riferiscono a quelle effettuate a domicilio, quelle riportate in unità si riferiscono ai<br />

pasti a domicilio o alle prestazioni erogate presso i centri diurni.<br />

Fig. 3.18 - Utenti del Servizio di Assistenza Domiciiliare per fascia d’età - <strong>2004</strong><br />

Don Bosco<br />

Centro<br />

Piani Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries S.<br />

Quirino<br />

Totale<br />

18 - 39 5 3 1 2 3 14<br />

40 - 59 28 10 6 9 13 66<br />

60 - 64 58 36 43 39 55 231<br />

65 - 69 98 58 74 51 79 360<br />

70 - 74 112 103 107 96 115 533<br />

75 - 79 164 129 94 106 153 646<br />

80 - 84 157 144 114 127 170 712<br />

85 - 999 126 131 86 102 163 608<br />

Totale 748 614 525 532 751 3.170<br />

N.B. nella tabella sono riportati tutti gli utenti in carico al servizio e precisamente assistiti a domicilio, presso i centri<br />

diurni e utenti che percepiscono i pasti a domicilio. Gli utenti sono contati una sola volta.<br />

Fig. 3.19/a - numero delle ore di servizio delle prestazioni a domicilio - <strong>2004</strong><br />

Prestazioni erogate<br />

a domicilio (ore)<br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro<br />

Piani Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

Aiuto domestico 2.460 3.013 1.888 2.057 2.093 11.511<br />

Assistenza familiare 123 6 4 42 3 178<br />

3<br />

Igiene del corpo 6.114 4.325 4.448 4.270 4.896 24.053<br />

Attività socioped./sociogeriatrica 45 105 8 186 344<br />

Attività/animazione 369 1.212 34 629 2.244<br />

Trasporto e accompagnamento 656 591 38 24 204 1.513<br />

Trattamento medico 2 200 17 219<br />

Totale ore di asssitenza 9.769 9.452 6.378 6.452 8.011 40.062<br />

97


Fig. 3.19/b - numero delle prestazioni erogate presso i Centri Diurni -<strong>2004</strong><br />

Prestiazioni erogate presso<br />

il centro diurno (unità)<br />

Bagno /doccia<br />

con assistenza<br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

15 74 97 16 47 249<br />

Lavaggio biancheria 75 182 105 85 163 610<br />

Pedicure 2.306 2.747 1.501 1.416 1.485 9.455<br />

Lavaggio capelli 31 31<br />

Totale n. prestazioni 2.396 3.034 1.703 1.517 1.695 10.345<br />

Fig. 3.19/c - Pasti consegnati a domicilio -<strong>2004</strong><br />

Don<br />

Pasti a domicilio <strong>2004</strong><br />

Bosco<br />

Menù completo<br />

con consegna 18.494<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

11.061 6.886 16.951 20.948 74.340<br />

I quartieri con il maggior numero di utenti in carico (sommate le tre aree di intervento) sono<br />

quelli di Don Bosco e Gries - S. Quirino. La percentuale di assistiti in rapporto alla popolazione<br />

con età superiore ai 19 anni è abbastanza omogenea nei cinque quartieri. I valori infatti oscillano<br />

tra il 3% di Gries – S. Quirino ed il 4,8% di Oltrisarco - Aslago che numericamente ha meno<br />

utenti degli altri distretti ma in rapporto alla popolazione la percentuale più alta.<br />

Fig. 3.20 – Utenti in rapporto alla popolazione con età > 18 anni - <strong>2004</strong><br />

Distretto Popolazione Utenti % su pop.<br />

Don Bosco 18.559 748 4,0%<br />

Centro Piani Rencio 14.472 614 4,2%<br />

Oltrisarco Aslago 11.050 525 4,8%<br />

Europa Novacella 13.891 532 3,8%<br />

Gries S. Quirino 24.743 751 3,0%<br />

Totale 82.715 3.170 3,0%<br />

98


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Fig. 3.21 – Percentuale di utenti assistiti a domicilio per quartiere - <strong>2004</strong><br />

Don Bosco<br />

Centro Piani Rencio<br />

Oltrisarco Aslago<br />

Europa Novacella<br />

Gries S.Quirino<br />

Rispetto allo scorso anno il numero di persone seguite dal servizio è aumentato dell’13,1%<br />

passando da 2.804 a 3.170. Si registra un aumento complessivo in tutte le aree di intervento, a<br />

domicilio, pasti e prestazioni ai centri.<br />

Va invece evdenziato un calo di utenti assisti a domicilio con più di 65 anni. La causa di ciò<br />

potrebbe ricercarsi nella sempre maggiore assunzione, da parte delle famiglie di persone<br />

anziane, di cittadine straniere per l’assistenza agli anziani, le c.d. “badanti”.<br />

Anche le dimissioni dal servizio sono diminuite rispetto allo scorso anno (da 157 a 133).<br />

Fig. 3.22 – Utenti assistiti a domicilio per motivo di dimissione - <strong>2004</strong><br />

Don Bosco<br />

Centro<br />

Piani<br />

Rencio<br />

Oltrisarco<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novacella<br />

Gries<br />

S. Quirino<br />

Totale<br />

Decesso 16 12 9 10 19 66<br />

Presa in carico<br />

dalla famiglia<br />

3 3<br />

Riacquisto indipendenza 2 1 1 4<br />

Ricovero in struttura 11 3 4 7 3 28<br />

3<br />

Trasferimento 1 1 3 5<br />

Rinuncia 13 13<br />

Motivo non noto 2 6 2 4 14<br />

Totale 45 22 17 22 27 133<br />

Analizzando il bisogno a cui il servizio risponde, si rileva che la causa più ricorrente del ricorso<br />

all’assistenza è la debilitazione di persone in età avanzata (1556 utenti – incremento del 5,3%)<br />

ma gli utenti affetti da malattie croniche o di tipo degenerativo sono aumentati rispetto<br />

all’anno <strong>2004</strong> del 60,2%.<br />

99


Nella tabella seguente risalta un elevato numero di utenti che non presenta alcuna limitazione<br />

fi sica o psichica: si tratta di coloro che usufruiscono delle prestazioni presso i centri diurni che<br />

consistono per lo più in interventi di prevenzione atti a salvaguardare la salute e l’igiene delle<br />

persone con problemi legati alla cura del piede.<br />

Fig. 3.23 – Utenti assistiti a domicilio per tipologia - <strong>2004</strong><br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltris.<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novac.<br />

Gries<br />

Quirino<br />

Totale<br />

Affetto da forme di dipendenza 2 1 3 3 2 11<br />

Debilitato (anziano


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Assistenza economica<br />

La missione esplicitata all’interno di quest’area è quella di operare quale misura di contrasto<br />

alla povertà e all’esclusione <strong>sociale</strong> attraverso il sostegno delle condizioni economiche delle<br />

persone esposte al rischio di marginalità <strong>sociale</strong> ed impossibilitate a provvedere per cause<br />

psichiche, fi siche e sociali al mantenimento proprio e dei propri fi gli. Il servizio interviene inoltre<br />

con l’assunzione delle spese di alcune tipologie di ricovero e di quelle connesse ad altri servizi<br />

per scopi socio – assistenziali.<br />

L’erogazione della prestazione economica avviene nell’ambito di un progetto sul caso formulato<br />

dall’équipe di distretto e ha carattere limitato nel tempo; essa non può prescindere da un<br />

programma di integrazione <strong>sociale</strong> individualizzato in relazione agli interventi previsti nell’ambito<br />

delle politiche attive del lavoro, tenendo conto delle caratteristiche personali e familiari dei<br />

soggetti e concordando con gli stessi il contenuto e gli impegni derivanti dal programma.<br />

Durante l’anno <strong>2004</strong> sono stati assistiti complessivamente 3.151 richiedenti prestazioni di<br />

assistenza economica, i quali, con i relativi componenti familiari raggiungono un totale di<br />

4.207 persone, valore che corrisponde al 4,3 % della popolazione cittadina.<br />

Le prestazioni di assistenza economica si possono distinguere in due gruppi:<br />

Gruppo 1 - persone che hanno ottenuto erogazioni in denaro per la soddisfazione<br />

dei bisogni quotidiani (es. reddito minimo di inserimento, spese di locazione e accessorie,<br />

prestazioni per le piccole spese, prestazioni straordinarie ecc. ) o contributi in denaro per i<br />

pagamento di rette per il ricovero / affi damento a servizi residenziali o semiresidenziali;<br />

Gruppo 2 - persone che hanno ottenuto prestazioni per l’ottenimento di agevolazioni<br />

tariffarie per strutture residenziali e/o semiresidenziali o per l’esenzione del ticket<br />

sanitario. Che non consistono in erogazioni in denaro bensì in servizi, calcolo della valutazione<br />

economica familiare, rilascio certifi cazioni ecc.<br />

Nelle tabelle che seguono viene evidenziato il numero complessivo degli utenti e dei relativi<br />

familiari, nonché il numero di coloro che hanno percepito erogazioni in denaro suddivisi per<br />

quartiere e rapportati alla popolazione.<br />

Fig. 3.25 – Totale utenti che hanno usufruito del servizio di assistenza economica – <strong>2004</strong><br />

(gruppi 1 e 2)<br />

3<br />

Distretto Assistiti Familiari Popolazione %<br />

Don Bosco 814 1.423 17.301 8,2%<br />

Centro - Piani - Rencio 679 1.053 13.177 8,0%<br />

Oltrisarco - Aslago 672 117 16.155 0,7%<br />

Europa - Novacella 516 877 22.180 4,0%<br />

Gries - S. Quirino 470 737 29.437 2,5%<br />

Totale 3.151 4.207 98.250 4,3%<br />

101


Fig. 3.26 – Totale utenti che hanno percepito e/o usufruito di prestazioni in denaro – <strong>2004</strong><br />

(gruppo 1)<br />

Distretto Assistiti Familiari Popolazione %<br />

Don Bosco 544 1.081 17.301 6,2%<br />

Centro - Piani - Rencio 487 838 13.177 6,4%<br />

Oltrisarco - Aslago 493 869 16.155 5,4%<br />

Europa - Novacella 300 542 22.180 2,4%<br />

Gries - S. Quirino 260 420 29.437 1,4%<br />

Totale 2.084 3.750 98.250 3,8%<br />

Nel corso dell’anno e previa presentazione di apposita domanda, ogni utente può benefi ciare di<br />

più prestazioni, ed ogni domanda inoltre può contenere la richiesta di una o più prestazioni. La<br />

domanda assistenziale è preceduta da una valutazione dello stato di bisogno da parte del servizio<br />

<strong>sociale</strong>, e per quanto concerne il reddito minimo di inserimento è vincolata ad un progetto di<br />

reinserimento socio lavorativo. La decisione in merito alla concessione o meno della prestazione<br />

spetta la Comitato Tecnico di Erogazione in caso di attività discrezionali, all’operatore preposto<br />

in caso di attività non discrezionali. Nella tabella che segue si evidenzia il numero delle domande<br />

presentate, il numero delle prestazioni esaminate con distinzione di quelle concesse e di quelle<br />

che hanno subito trattamenti diversi (negate, revocate, rinviate, archiviate).<br />

Fig. 3.27 – Numero delle domande di assistenza economica presentate e relativi esiti - <strong>2004</strong><br />

Distretto<br />

Domande<br />

presentate<br />

Prestazioni<br />

esaminate<br />

Di cui concesse<br />

Di cui negate/altro<br />

Don Bosco 2.515 5.305 3.073 2.232<br />

Centro - Piani - Rencio 2.126 3.522 2.466 1.056<br />

Oltrisarco - Aslago 2.279 5.099 3.772 1.327<br />

Europa - Novacella 1.524 2.936 2.075 861<br />

Gries - S. Quirino 1.135 2.025 1.304 721<br />

Totale 9.579 18.887 12.690 6.197<br />

Le prestazioni di assistenza economica <strong>sociale</strong> sono per defi nizione interventi volti a perseguire<br />

l’integrazione <strong>sociale</strong> e l’indipendenza economica dei soggetti e delle famiglie destinatarie,<br />

attraverso trasferimenti monetari integrativi al reddito e programmi personalizzati.<br />

Nelle pagine che seguono si evidenziano le informazioni relative all’utenza appartenente<br />

al primo gruppo, ovvero di coloro che hanno beneficiato di prestazioni in denaro.<br />

102


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Fig. 3.28 – Utenti di assistenza economica per gruppo di prestazioni – <strong>2004</strong><br />

Assistiti che hanno ottenuto<br />

prestazioni economiche<br />

Assistiti che hanno ottenuto<br />

prestazioni economiche per<br />

affidamenti / ricoveri semiresidenziali<br />

Assistiti che hanno ottenuto<br />

prestazioni economiche per<br />

affidamenti / ricoveri residenziali<br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltris.<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novac.<br />

Gries<br />

Quirino<br />

Totale<br />

utenti<br />

527 482 456 294 244 2.003<br />

17 8 24 10 14 73<br />

23 9 23 7 10 72<br />

Totale 1 567 499 503 311 268 2.148<br />

Totale 2 544 487 493 300 260 2.084<br />

N.B. Al totale 1 corrispondono tutti gli utenti che hanno usufruito delle prestazioni, se però hanno usufruito di più<br />

prestazioni, vengono contati più volte. Al totale 2 corrispondono tutti gli utenti che hanno usufruito delle prestazioni<br />

contati una volta sola indipendentemente da quante prestazioni hanno ottenuto.<br />

Tra le prestazioni di assistenza economica le più signifi cative sono quelle relative al reddito<br />

minimo di inserimento ed all’integrazione delle spese di locazione ed accessorie delle quali<br />

usufruiscono 1302 utenti ovvero il 62,5% del totale degli utenti che usufruiscono di prestazioni<br />

di assistenza economica (2084) in denaro.<br />

Nella tabella seguente vengono riportati gli utenti che hanno benefi ciato delle diverse prestazioni<br />

di assistenza economica.<br />

Fig. 3.29 – Utenti in assistenza economica per tipo di prestazione – <strong>2004</strong><br />

Prestazioni di assistenza economica<br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

Oltris.<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novac.<br />

Gries S.<br />

Quirino<br />

Totale<br />

Acquisto mezzi per disabili 1 1 1 2 5<br />

Adattamento mezzi per disabili 3 1 1 1 6<br />

Anticipazione spese<br />

mantenimento minore<br />

14 6 4 12 3 39<br />

Assegno piccole spese 25 107 47 19 28 226<br />

Continuità della vita familiare 38 22 8 35 21 124<br />

Integrazione locazione ed accessorie 269 173 280 158 100 980<br />

3<br />

Prestazioni specifiche 138 130 115 77 52 512<br />

Prestazioni specifica per minori 85 64 60 21 28 258<br />

Reddito minimo di inserimento 218 209 277 143 103 950<br />

Servizio telesoccorso / telecontrollo 28 14 9 26 11 88<br />

Spese trasporto 3 4 5 1 13<br />

Spese trasporto pubblico<br />

per anziani<br />

1 1<br />

Installazione telefono per anziani 1 1<br />

Totale 822 730 802 498 351 3.203<br />

N.B. In questa statistica gli utenti che percepiscono più prestazioni vengono conteggiati più volte.<br />

103


Come sopra evidenziato le prestazioni di maggior rilevanza sono quelle relative al reddito minimo<br />

di inserimento ed all’integrazione delle spese di locazione ed accessorie. Quest’ultime tra l’altro,<br />

hanno subito un sostanzioso incremento della spesa dovuto all’elevato costo dei canoni di<br />

locazione in città.<br />

Il reddito minimo di inserimento opera il sostegno economico e <strong>sociale</strong> delle persone esposte<br />

al rischio della marginalità <strong>sociale</strong> ed impossibilitate per cause psichiche, fi siche e sociali al<br />

mantenimento proprio e del proprio nucleo familiare e viene associato, a seconda del valore della<br />

situazione economica, all’integrazione delle spese di locazione ed accessorie che garantiscono<br />

il pagamento delle spese relative all’alloggio.<br />

Nella tabella seguente vengono conteggiati una sola volta gli utenti che hanno benefi ciato di<br />

queste due prestazioni.<br />

Fig. 3.30 – Comparazione Integrazione Locazione e Reddito minimo di inserimento - <strong>2004</strong><br />

Prestazioni di assistenza<br />

economica<br />

Assistiti con RMI senza spese<br />

di locazione e accessorie<br />

Assistiti con spese locazione<br />

e accessorie senza RMI<br />

Assistiti con RMI + spese<br />

di locazione e accessorie<br />

Don<br />

Bosco<br />

Centro<br />

Piani<br />

Rencio<br />

Oltris.<br />

Aslago<br />

Europa<br />

Novac.<br />

Gries S.<br />

Quirino<br />

Totale<br />

56 116 70 31 49 322<br />

107 80 73 46 46 352<br />

162 93 207 112 54 628<br />

Totale 325 289 350 189 149 1302<br />

N.B. In questa statistica gli utenti che percepiscono entrambe le prestazioni vengono considerati una sola volta.<br />

Tra gli utenti che hanno percepito prestazioni di natura economica 711 appartengono ad altri<br />

stati europei ed extraeuropei. Lo Stato di appartenenza di ciascun utente viene specifi cato nella<br />

seguente tabella. Essi costituiscono il 22,6% dell’intera utenza e il 10,4% della popolazione<br />

straniera residente.<br />

Si precisa che hanno accesso alle prestazioni di assistenza economica:<br />

1. i cittadini italiani e quelli degli stati membri dell’Unione Europea che hanno dimora stabile in<br />

provincia di Bolzano;<br />

2. i cittadini non appartenenti all’Unione Europea, fi rmatari di convenzioni di reciproca assistenza<br />

<strong>sociale</strong>, che risiedono ed hanno dimora stabile in provincia di Bolzano da almeno tre mesi.<br />

Essi possono usufruire delle prestazioni limitatamente ad un periodo di due mesi all’anno<br />

e possono essere prorogate, solo in caso di grave bisogno, per il periodo strettamente<br />

necessario;<br />

3. I cittadini di stati non appartenenti all’Unione Europea e gli apolidi che risiedono<br />

ininterrottamente e dimorano stabilmente in provincia di Bolzano da almeno cinque anni. In<br />

questo caso essi hanno diritto ad usufruire delle prestazioni alle stesse condizioni dei cittadini<br />

italiani e di quelli degli stato membri dell’Unione Europea;<br />

4. I cittadini che si trovano in situazioni personali e familiari che richiedono interventi urgenti ed<br />

indifferibili anche a prescindere dal possesso dei requisiti di cui sopra.<br />

104


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Fig. 3.31 – Numero assistiti per cittadinanza - <strong>2004</strong><br />

Nazionalità Utenti Nazionalità Utenti Nazionalità Utenti<br />

Afghanistan 7 Cuba 2 Paesi Bassi 1<br />

Albania 126 Egitto 1 Pakistan 41<br />

Algeria 9 Etiopia 1 Panama 1<br />

Apolide 4 Ecuador 6 Perù 16<br />

Argentina 1 Filippine 1 Polonia 5<br />

Austria 2 Germania 8 Regno Unito 2<br />

Azeirbaigian 1 Ghana 17 Repubblica Ceca 1<br />

Bangladesh 8 India 11 Rep. Dominicana 3<br />

Bosnia e Erzegovina 11 Iran 7 Romania 12<br />

Brasile 3 Iraq 38 Senegal 5<br />

Camerun 2 Jugoslavia 28 Sierra Leone 1<br />

Cecoslovacchia 1 Liberia 2 Slovenia 2<br />

Cile 1 Macedonia 37 Svezia 1<br />

Cina 2 Marocco 168 Togo 2<br />

Colombia 7 Moldavia 15 Tunisia 30<br />

Costa d’Avorio 2 Namibia 2 Turchia 28<br />

Croazia 8 Grecia 3 Ucraina 12<br />

Dominica 1 Nigeria 4 Uzbekistan 1<br />

Totale 711<br />

Fig. 3.32 - Prestazioni di Assistenza Economica Sociale - <strong>2004</strong><br />

Trasferimenti per l’assistenza economica <strong>sociale</strong> - <strong>2004</strong> - Euro 3.949.681<br />

reddito minimo di inserimento<br />

€ 1.667.724 - 43%<br />

spese di locazione ed accessorie<br />

€ 1.142.321 - 30%<br />

prestazioni specifiche € 405.683 - 10%<br />

continuità della vita familiare<br />

€ 295.963 - 7%<br />

assegno per esigenze personali<br />

€ 215.113 - 5%<br />

anticipazione assegno di mantenimento<br />

€ 84.451 - 2%<br />

prestazioni specifiche per minori<br />

€ 86.851 - 2%<br />

altro € 51.575 - 1%<br />

3<br />

105


Fig. 3.33 - Reddito minimo di inserimento e/o per locazione – 2003 - <strong>2004</strong><br />

2003<br />

Distretto<br />

Reddito minimo<br />

di inserimento<br />

Locazione<br />

e spese accessorie<br />

TOTALE *<br />

RMI + locazione<br />

Spesa Assistiti Spesa Assistiti Spesa Assistiti<br />

Don Bosco 432.404,63 222 234.697,94 244 667.102,57 302<br />

Centro Piani<br />

Rencio<br />

339.178,38 222 233.076,17 146 572.254,55 276<br />

Oltrisarco Aslago 564.027,96 237 247.714,85 211 811.742,81 289<br />

Europa Novacella 221.159,74 121 148.704,86 134 369.864,60 167<br />

Gries S. Quirino 125.361,02 92 129.626,10 77 254.987,12 116<br />

Totale 1.682.131,73 894 993.819,92 812 2.675.951,65 1.150<br />

<strong>2004</strong><br />

Distretto<br />

Reddito minimo<br />

di inserimento<br />

Locazione<br />

e spese accessorie<br />

TOTALE *<br />

RMI + locazione<br />

Spesa Assistiti Spesa Assistiti Spesa Assistiti<br />

Don Bosco 383.550,34 218 255.977,70 269 639.528,04 325<br />

Centro Piani Rencio 264.064,47 209 224.124,57 173 488.189,04 289<br />

Oltrisarco Aslago 619.729,14 277 339.955,87 280 959.685,01 350<br />

Europa Novacella 239.016,35 143 180.905,05 158 419.921,40 189<br />

Gries S. Quirino 161.363,96 103 141.358,27 100 302.722,23 149<br />

Totale 1.667.724,26 950 1.142.321,46 980 2.810.045,72 1.302<br />

* Il numero complessivo degli assistiti è indicativo, poiché un assistito può aver benefi ciato di ambedue le prestazioni.<br />

Gli assistiti che hanno ricevuto il RMI e il contributo p.locazione vengono conteggiati una sola volta nel totale.<br />

106


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Servizio assistenza al posto di lavoro (SAPL)<br />

Nell’ambito dei servizi dedicati a soggetti portatori di handicap, il Servizio di Assistenza al Posto<br />

di Lavoro (SAPL), inserito ora tra i servizi del distretto, ha la fi nalità di supportare le persone<br />

disabili ad inserirsi nel mondo del lavoro attraverso lo strumento della convenzione di affi damento<br />

lavorativo.<br />

Gli assistenti al posto di lavoro dell’Azienda lavorano in stretta collaborazione con gli operatori<br />

per l’inserimento lavorativo dell’Assessorato al Lavoro della Provincia (SIL), il quale ricerca sul<br />

mercato aziende pubbliche e private disposte a mettere a disposizione di una persona disabile<br />

una postazione lavorativa. I dettagli del rapporto di lavoro vengono stabiliti in una convenzione<br />

detta convenzione di affidamento lavorativo.<br />

I compiti del Servizio di Assistenza al posto di lavoro dell’Azienda sono specifi ci e riguardano<br />

la gestione di dette convenzioni. Dopo un‘analisi dei bisogni/esigenze dell’azienda stessa, il<br />

Servizio integrato SIL/SAPL elabora un progetto di inserimento lavorativo in base alle possibili<br />

mansioni che la persona disabile può svolgere. Successivamente l’assistente al posto di lavoro<br />

compie periodiche visite con lo scopo di verifi care l’andamento del progetto.<br />

Fig. 3.34 – N. utenti assistiti al posto di lavoro per tipo di disabilità – <strong>2004</strong><br />

Tipo di disabilità N. utenti in %<br />

Problemi motori, neurologi, invalidità 25 20,8%<br />

Problemi psichici, comportamentali 24 20,0%<br />

Ritardo mentale 56 46,7%<br />

Ritardo mentale grave 1 0,8%<br />

Sordomuti, cecità 4 3,3%<br />

Tossicodipendenza e alcoldipendenza 9 7,5%<br />

Altro 1 0,8%<br />

Totale 120 100,0%<br />

Sicuramente è indicativo il numero degli utenti riconducibile all’area handicap, che è la somma<br />

delle persone con ritardo mentale e ritardo mentale grave (n. 57 = 47,5% sul totale degli utenti<br />

assistiti), che rimane sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (erano 59 nel 2003).<br />

Il numero delle persone che presentano un disagio psichico [n. 24] (in calo del 7,6% rispetto<br />

all’anno scorso) è meno preciso, perché comprende anche utenti (pochi per la verità) che sono<br />

seguiti dal servizio psicologico e non dai servizi specifi catamente psichiatrici. Quest’anno sono<br />

aumentate (del 7,9%) le persone in carico con problematiche di tipo motorio, neurologico e<br />

con invalidità prevalentemente fi sica. Sono anche triplicate (da 3 a 9) le persone in progetto di<br />

inserimento lavorativo con problematiche legate all’alcoldipendenza e alla tossicodipendenza.<br />

3<br />

107


Fig. 3.35 – Tipologia di utenti assistiti al posto di lavoro - <strong>2004</strong><br />

Utenti provenienti dall’area<br />

delle dipendenze - 8%<br />

Utenti con altre forme<br />

di disabilità - 25%<br />

Utenti con ritardo cognitivo<br />

e/o problematiche di tipo<br />

psichico - 67%<br />

Interessante il seguente grafi co che raggruppa le persone seguite per tipo di progetto. Se<br />

si considerano i progetti di tipo assistenziale, cioè i progetti PILA<br />

( Progetto Inserimento<br />

Lavorativo Assistenziale), si ha la misura di quante persone sono in inserimento lavorativo<br />

in impresa in alternativa ad un posto in laboratorio protetto. Infatti il progetto PILA è un vero<br />

e proprio posto di lavoro protetto nell’impresa, in quanto la persona non è ritenuta in grado<br />

di arrivare ad una assunzione vera e propria, ma è in grado di esercitare un ruolo lavorativo in<br />

maniera suffi ciente.<br />

Fig. 3.36 – N. utenti assistiti al posto di lavoro per tipo di progetto - <strong>2004</strong><br />

60<br />

50<br />

49<br />

57<br />

PILA - Progetto socioassistenziale<br />

POA - Progetto osservativo<br />

40<br />

PAL - Progetto di<br />

addestramento lavorativo<br />

30<br />

Persone in attesa di avvio<br />

progetto<br />

20<br />

10<br />

11<br />

ASS - Persone assunte<br />

seguite sul posto di lavoro<br />

0<br />

0<br />

3<br />

108


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.1 Distretti sociali<br />

Fig. 3.37 – Servizi distrettuali – costi diretti e fonti di finanziamento - <strong>2004</strong><br />

SERVIZI DISTRETTUALI - ANNO <strong>2004</strong><br />

COSTI DIRETTI DI GESTIONE - € 12.093.109<br />

Tipologia di servizio Totale ( in %)<br />

Amministrazione 1.674.696 13,8%<br />

Stranieri in case di riposo 56.282 0,5%<br />

Servizio di assistenza economica 459.504 3,8%<br />

Servizio sociopedagogico di base 1.458.552 12,1%<br />

SAD, centri diurni, centri di assistenza diurna 3.545.282 29,3%<br />

Servizio pasti a domicilio e mense 731.612 6,0%<br />

Inserimento lavorativo 160.522 1,3%<br />

Servizio assistenza all’infanzia 182.182 1,5%<br />

Consultori familiari 474.310 3,9%<br />

Soggiorni climatici per anziani 169.997 1,4%<br />

Soggiorni climatici per malati psichici 40.003 0,3%<br />

Minori 3.140.167 26,0%<br />

Totale 12.093.109 100,0%<br />

Minori<br />

Totale<br />

Rette per assistenza residenziale 1.848.027<br />

Rette per assistenza semiresidenziale 622.854<br />

Progetti per minori 311.586<br />

Struttura per minori ad alta autonomia 55.227<br />

Consultorio Subway 110.382<br />

Struttura minori non accompagnati 192.091<br />

Totale 3.140.167<br />

SERVIZI DISTRETTUALI - ANNO <strong>2004</strong><br />

FONTI DI FINANZIAMENTO - € 12.093.109<br />

3<br />

Utenti (compartecipazione rette<br />

minori, SAD, c. d., c. a. d., pasti, mensa)<br />

€ 838.582 - 7%<br />

Provincia € 10.210.464 - 85%<br />

Comune (compartecipazione SAD,<br />

centri diurni, pasti, mensa) € 693.371 - 5%<br />

Altro (sopravvenienze attive, recuperi vari,<br />

rimborso ASL spese gestione distretti,<br />

rimborso retta minore ed inserimento<br />

lavorativo, progetto FSE) € 350.692 - 3%<br />

109


3.2<br />

Minori e Famiglia<br />

Tutte le informazioni e i dati relativi ai servizi sociali a favore della famiglia, prima infanzia<br />

e dei minori.<br />

La mission aziendale nel settore della famiglia è quella di predisporre interventi e servizi per il<br />

miglioramento della qualità della vita dei bambini, degli adolescenti e delle rispettive famiglie<br />

o delle donne sole e di impegnarsi costantemente per garantire la promozione e la tutela dei<br />

diritti di questi gruppi sociali. In particolare l’area dei servizi alla famiglia si occupa dei servizi alla<br />

prima infanzia (asili nido) , i consultori familiari, i Centri di Ascolto e la Casa delle Donne, i servizi<br />

di assistenza per minori in particolari situazioni di disagio, nonché di azioni a sostegno della<br />

genitorialità.<br />

Asili Nido<br />

L’asilo nido è un servizio educativo e <strong>sociale</strong> di interesse collettivo, ideato per favorire lo sviluppo<br />

armonico del/lla bambino/a (0-3 anni) integrando, accompagnando e sostenendo la famiglia<br />

attraverso progetti che tengano conto dell’individualità di ognuno.<br />

La certificazione di qualità, ottenuta dagli asili nido nell’anno 2003 riconosce che gli stessi<br />

rispondono a requisiti nazionali di qualifi cazione dei servizi all’infanzia sia sotto l’aspetto<br />

organizzativo – amministrativo che pedagogico – didattico. Qualità che si traduce nell’offerta<br />

di un ambiente sicuro con spazi pensati per le diverse fasce di età, accogliente, curato ricco di<br />

stimoli, qualità che dichiara scelte precise a sostegno dei bambini e delle loro famiglie.<br />

Gli asili nido gestiti dall’Azienda sono attualmente 8, dopo la ristrutturazione dell’asilo di<br />

Via Milano le due strutture provvisorie sono state chiuse ed ora le sedi sono tutte defi nitiva. La<br />

capacità ricettiva di tutte le strutture è di 361 posti, 16 posti in più rispetto allo scorso anno. Il<br />

numero dei bambini iscritti al 31.12.<strong>2004</strong> era di 361 con un indice di saturazione (rapporto<br />

iscritti/capienza) pari al 97,8%, mentre la copertura delle strutture (rapporto frequentanti<br />

giornalieri / capienza) è pari al 71,1%. La percentuale di copertura non raggiunge ancora livelli<br />

ottimali, ma ciò è dovuto alle frequenti assenze dei bambini a causa di malattia. Il numero medio<br />

delle presenze giornaliere infatti supera diffi cilmente i tre quarti degli iscritti, tenendo presente<br />

anche che in fase di prima ammissione all’asilo nido non sono rari i ritiri dei bambini. Sicuramente<br />

l’adozione di un sistema di overbooking aumenterebbe il livello di copertura delle strutture, e<br />

ridurrebbe le liste di attesa, ma tale soluzione non è percorribile in quanto non prevista dalla<br />

110


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.2 Minori e Famiglia<br />

normativa. Stabile anche il rapporto tra i bambini iscritti ed il totale della popolazione di età 0–2<br />

anni (2799), ovvero l’indice di penetrazione pari al 12,6%.<br />

Al 31.12.<strong>2004</strong> la graduatoria aveva una lista d’attesa di 141 domande contro le 177 dello scorso<br />

anno.<br />

Fig. 3.38 – Capacità ricettiva degli asili nido e frequenza media giornaliera - <strong>2004</strong><br />

Giorni di<br />

apertura<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

N.<br />

presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

Via C. Augusta 217 19 3.109 75,4% 14,33<br />

Via Gaismair 220 16 2.458 69,8% 11,17<br />

Via Genova 219 38 6.229 74,8% 28,44<br />

Via Milano 217 136 19.118 64,8% 88,10<br />

Via Ortles 218 12 1.704 65,1% 7,82<br />

Via Parma 219 44 6.706 69,6% 30,62<br />

Viale Venezia 216 76 11.738 71,5% 54,34<br />

Vicolo Lageder 218 20 3.378 77,5% 15,50<br />

1744 361 54.440 71,1% 31,29<br />

La fascia di età maggiormente rappresentativa tra i bambini iscritti è quella che va dai 2 ai 3<br />

anni che rappresenta il 51% del totale dei bambini. Di tutti i bambini iscritti il 54% sono maschi<br />

(192 bambini) mentre il 46% sono femmine (161 bambine).<br />

Fig. 3.39 – Numero bambini iscritti al 31.12.04 suddivisi per sesso e classi di età<br />

> 1 1 - 2 2 - 3<br />

Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine<br />

Via C. Augusta 3 4 7 4 18<br />

Via Gaismair 6 6 2 2 16<br />

Via Genova 1 1 11 7 13 5 38<br />

Via Milano 9 9 26 24 33 32 133<br />

Via Ortles 5 1 2 8<br />

3<br />

Via Parma 2 2 9 8 13 10 44<br />

Viale Venezia 5 2 12 9 20 28 76<br />

Vicolo Lageder 1 9 4 6 20<br />

17 15 81 59 94 87 353<br />

32 140 181<br />

353<br />

N.B. alla fi g. 3.39: Il numero dei bambini iscritti è un dato puntuale al 31.12.<strong>2004</strong>. La differenza tra il numero dei bambini<br />

iscritti e la reale capacità ricettiva delle strutture (353/361) è dovuto allo scarto di alcuni giorni tra le dimissioni e le nuove<br />

ammissioni in un periodo di chiusura degli asili per le festività natalizie.<br />

111


Fig. 3.40 – Asili nido – costi diretti e fonti di finanziamento - <strong>2004</strong><br />

ASILI NIDO - ANNO <strong>2004</strong><br />

COSTI DIRETTI DI GESTIONE - € 4.411.126<br />

Struttura<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Costo<br />

personale<br />

Beni di<br />

consumo<br />

Prestazioni<br />

di servizi<br />

Beni terzi<br />

altro<br />

Amministrazione<br />

Totale<br />

via Milano 136 1.249.390 113.897 173.979 1.932 67.228 1.606.426<br />

via Gaismair * 16 159.080 11.758 5.597 5.443 7.909 189.787<br />

viale Venezia 76 883.652 70.286 72.412 1.016 37.568 1.064.934<br />

vicolo Lageder 20 185.813 14.611 25.194 7.111 9.886 242.615<br />

via Parma 10 44 444.141 32.562 47.152 7.675 21.750 553.280<br />

15 pasti via<br />

Ortles<br />

-22.575 -22.575<br />

via Cl. Augusta 19 190.663 14.933 28.761 6.771 9.392 250.520<br />

via Genova 38 293.247 26.752 64.801 39 18.785 403.624<br />

via Ortles 12 22.575 99.940 122.515<br />

Totale 361 3.405.986 284.799 517.836 29.987 172.518 4.411.126<br />

(*) n. 2 ass. all’handicap part time a disposizione per n. 2 utenti diversamente abili<br />

172.518 Tale importo è determinato dal 60% del costo dell’Uffi cio Servizi alla Famiglia<br />

(la quota per la sede amministrativa centrale ammonta ad € 333.307)<br />

ASILI NIDO - ANNO <strong>2004</strong><br />

FONTI DI FINANZIAMENTO - € 4.411.126<br />

Compartecipazioni utenti<br />

€ 612.750 - 14%<br />

Altre entrate/rimborso provincia<br />

ass.hand € 43.287 - 1%<br />

Comune 1.826.525 (€ 2.159.832<br />

comprensivo spese per amm.va)<br />

41%<br />

Provincia € 1.928.564<br />

(comprensivo spese per sede<br />

amm.va) - 44% (41%)<br />

112


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.2 Minori e Famiglia<br />

Consultori familiari<br />

L’anno <strong>2004</strong> è stato caratterizzato dall’introduzione di alcuni correttivi al sistema di<br />

finanziamento dei Consultori Familiari entrato in vigore all’inizio dell’anno 2003.<br />

La modifi che sono state le seguenti:<br />

• suddivisione del fi nanziamento fra Enti Gestori dei Servizi Sociali e Sanitari: dal pagamento<br />

esclusivo delle prestazioni defi nite sociali 1 si è passati al pagamento forfetario di un terzo delle<br />

di tutte le prestazioni, indipendentemente dalla loro natura (<strong>sociale</strong>, sanitaria o sociosanitaria);<br />

• pagamento delle spese generali in modo concordato con i Consultori Familiari e non più solo<br />

di una quota pari al 25% del fatturato per prestazioni;<br />

• aumento del costo riconosciuto per alcune prestazioni.<br />

Per l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano la conseguenza principale dovuta a queste modifi che<br />

è legata al pagamento forfetario di un terzo delle prestazioni: nel nomenclatore sono presenti<br />

infatti un maggior numero di prestazioni sanitarie (complessivamente 56 prestazioni: 43 sanitarie,<br />

9 sociali e 4 socio/sanitarie) ed i Consultori effettuano un numero elevato di prestazioni sanitarie,<br />

soprattutto in ambito ginecologico e psicologico, tale per cui il Sociale, in base alla suddivisione<br />

1/3 e 2/3, si trova nella situazione di sostenere l’onere economico derivante dall’erogazione di<br />

interventi sanitari 2 .<br />

Nel <strong>2004</strong>, solo il Consultorio Familiare Kolbe ha utilizzato per attività afferenti all’ambito <strong>sociale</strong><br />

tutto il fi nanziamento <strong>sociale</strong> a sua disposizione, mentre le altre strutture hanno erogato<br />

prestazioni sanitarie in misura superiore al fi nanziamento sanitario disponibile, andando pertanto<br />

ad utilizzare il fi nanziamento <strong>sociale</strong>.<br />

Il Consultorio Familiare Ehe- und Erziehungsberatung ha utilizzato il 61% dei fondi sociali per<br />

attività sanitarie; tale percentuale è scesa al valore del 44% per l’AIED, del 23% per l’Arca e del<br />

14% per il Mesocops. (v. tabella seguente).<br />

1<br />

Per pagamento delle prestazioni sociali s’intende il 100% delle prestazioni, appunto, sociali e del 50% delle<br />

prestazioni defi nite sociosanitarie.<br />

2<br />

Si ricorda che nell’anno 2003 era stato comunque effettuato il cosiddetto “travaso” di fondi sociali a favore<br />

della Sanità, in quanto, seppur in termini minori rispetto al <strong>2004</strong>, i Consultori avevano sforato il fi nanziamento a<br />

disposizione dell’Azienda Sanitaria di Bolzano e non erano riusciti ad erogare un numero di prestazioni sociali tale<br />

da esaurire tutto il fi nanziamento dell’Azienda Servizi Sociali.<br />

Fig. 3.41 – Utilizzo finanziamento <strong>sociale</strong> da parte dei Consultori familiari - <strong>2004</strong><br />

PRESTAZIONI <strong>2004</strong><br />

3<br />

Fondi soc. utilizzati<br />

per att. <strong>sociale</strong><br />

Fondi soc. utilizzati<br />

per att. santiaria<br />

113


Per porre rimedio a questa situazione, per l’anno 2005, l’Azienda Servizi Sociali ha potenziato<br />

i progetti di collaborazione fra Consultori Familiari e servizi aziendali. Tali interventi<br />

consistono principalmente nella presenza di uno psicologo consultoriale in ciascuna delle<br />

cinque équipe multidisciplinari dei Distretti Sociali ed in ciascuna Casa di Riposo nonché nella<br />

conduzione, da parte di personale qualifi cato, di gruppi di sostegno alla genitorialità. L’obiettivo<br />

della realizzazione di questi progetti è quello di riappropriarsi in toto del valore del fi nanziamento<br />

<strong>sociale</strong>, in quanto le prestazioni sanitarie (come sono considerate dal nomenclatore tutte le<br />

prestazioni svolte dagli psicologi) presenti negli interventi vengono ad essere ricondotte all’interno<br />

di un’attività progettuale funzionale ad esigenze proprie dei servizi sociali.<br />

Gli utenti che si sono rivolti ai cinque Consultori Familiari cittadini nell’anno <strong>2004</strong> sono stati<br />

complessivamente 5.978. La distribuzione dell’utenza rispetto al genere evidenzia un netto<br />

maggiore utilizzo da parte delle donne (80%) rispetto a quello effettuato da parte degli uomini<br />

(20%).<br />

Fig. 3.42. – Numero e utenti dei consultori familiari seguiti nell’anno <strong>2004</strong><br />

CONSULTORIO<br />

Utenti già<br />

conosciuti<br />

Utenti<br />

nuovi<br />

Totale<br />

utenti<br />

AIED via Isarco, 6 1.612 284 1.896<br />

MESOCOPS via Dott. Streiter, 9 522 844 1.366<br />

EHE- u. ERZIEHUNGSBERATUNG<br />

via Cassa di Risparmio 13<br />

218 822 1.040<br />

L’ARCA via Sassari, 17/B<br />

668 581 1.249<br />

P.M. KOLBE corso Italia, 23 143 284 427<br />

Totale 3.163 2.815 5.978<br />

Fig. 3.43 - Le prestazioni erogate dai Consultori Familiari nel <strong>2004</strong><br />

PRESTAZIONI <strong>2004</strong><br />

10000<br />

8000<br />

6000<br />

5000<br />

4000<br />

2000<br />

0<br />

AIED MESOCOPS EEBS ARCA P.M. KOLBE<br />

SO 2.474 2.595 1.497 1.812 1.269<br />

SO/SA 158 241 277 212 171<br />

SA 8.283 5.114 4.504 3.729 1.226<br />

So = prestazioni sociali; so/sa = prestazioni sociali/sanitarie; sa = prestazioni sanitarie<br />

114


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.2 Minori e Famiglia<br />

Il Consultorio che ha erogato più prestazioni è stato l’Aied (10.915), che ha operato<br />

prevalentemente in ambito ginecologico. A seguire si trovano il Mesocops (7.950), l’Ehe- und<br />

Erziehungsberatung (6.278), L’Arca (5.753) ed il Kolbe (2.666). Queste ultime quattro strutture<br />

hanno prevalentemente operato per prestazioni psicologiche e psicoterapiche. Le prestazioni<br />

erogate sono state complessivamente 33.562.<br />

Così come durante l’anno 2003, il Consultorio Familiare che ha effettuato più prestazioni in<br />

ambito <strong>sociale</strong> è stato il Consultorio Familiare Mesocops (2.595), seguito dall’Aied (2.474).<br />

Esclusa la prestazione relativa all’accoglienza ed a un primo colloquio informativo, la prestazione<br />

<strong>sociale</strong> maggiormente erogata dai Consultori Familiari è la prestazione codifi cata come “primo<br />

colloquio al singolo, alla coppia ed alla famiglia”, per un totale di 2.485 prestazioni. Da segnalare<br />

il numero elevato di prestazioni “consulenza <strong>sociale</strong> e psicopedagogica” presso il Consultorio<br />

Familiare Kolbe (240).<br />

Nota a parte va effettuata per la prestazione “mediazione familiare”, erogata, oltre che dai<br />

Consultori Familiari, soprattutto dall’Associazione “Centro Separati e Divorziati – A.S.Di.”,<br />

con la quale l’Azienda Servizi Sociali di Bolzano ha stretto una convenzione anche nell’anno<br />

<strong>2004</strong>. La richiesta di mediazione familiare da parte della cittadinanza nel <strong>2004</strong> è stata soddisfatta<br />

quasi totalmente dall’A.S.Di. con un totale di 103,50 ore di mediazione, seguendo n. 31 coppie<br />

(dieci in più rispetto allo scorso anno). Le altre strutture che hanno erogato tale prestazione sono<br />

state i Consultori Familiari Kolbe, con un totale di 6,20 ore, e L’Arca, per un totale di 75 minuti,<br />

pari ad un incontro di mediazione.<br />

Centro di Ascolto e Casa delle Donne<br />

Il Centro di Ascolto Antiviolenza, la Casa delle Donne e l’Haus der geschützten Wohnungen<br />

si rivolgono a donne che nelle loro relazioni interpersonali, nelle relazioni di coppia, in famiglia,<br />

in ambito lavorativo o in altri contesti sociali vivono o hanno vissuto situazioni di sopraffazione,<br />

di violenza psicologica, fi sica, sessuale e/o economica. Il servizio viene offerto a tutte le donne<br />

indipendentemente dalla loro nazionalità, etnia, lingua, cultura, religione e situazione economica.<br />

La consulenza è al centro del lavoro per offrire alle donne un ascolto e un accompagnamento<br />

personalizzato in un progetto che preveda l’attivazione delle proprie risorse e di quelle dei servizi<br />

competenti nonché l’accoglienza in strutture adeguate e protette.<br />

Il Centro Antiviolenza si occupa anche di svolgere attività di sensibilizzazione rispetto al tema<br />

della violenza contro le donne.<br />

3<br />

Le donne che hanno usufruito del Centro di ascolto sono state complessivamente 186 delle<br />

quali 142 si sono rivolte al Centro per la prima volta. Il centro è aperto per 30 ore settimanali.<br />

Nel corso dell’anno l’ammontare dei contatti è stato pari a 1.305. Per contatto si intendono<br />

le singole prestazioni erogate che spaziano tra le informazioni telefoniche, consulenze varie,<br />

informazioni legali, contatti scritti ed accompagnamento presso altri servizi.<br />

Le strutture di accoglienza risultano, come lo scorso anno, avere un grado di copertura molto<br />

elevato rispetto alla capacità ricettiva. Ciò sta ad indicare che essendo strutture di ospitalità a<br />

carattere temporaneo, la domanda è superiore alla potenzialità della risposta.<br />

115


Fig. 3.44 – Numero delle donne accolte nelle case per le donne - <strong>2004</strong><br />

STRUTTURA Utenti nell’anno Posti Presenze % di<br />

copertura<br />

Donne Figli<br />

Casa delle Donne GEA 27 27 6 (5+1) 3.080 140,3%<br />

Haus del geschützten<br />

Wohnungen<br />

* Posti totali (posti fi ssi + posti per emergenze)<br />

17 22 8 (7+1) 2.342 91,4%<br />

44 49 14 (12+2) 5.422<br />

Nel corso dell’anno <strong>2004</strong> sono state accolte 44 donne più i loro fi gli minorenni, (49) di queste<br />

19 sono di cittadinanza italiana, 2 straniere appartenenti a stati dell’Unione Europea, e 23<br />

appartenenti a stati extraeuropei.<br />

Educativa di strada<br />

“L’educativa di strada si pone in un concetto d’intervento a favore della promozione di una qualità<br />

della vita, dello sviluppo individuale e comunitario. Gli educatori operano per una prevenzione<br />

nella ricerca di una maggiore trasparenza nella comunicazione tra il mondo dell’adulto e<br />

istituzionale ed il mondo del giovane, che permetta a quest’ultimo una maggiore integrazione<br />

nel contesto comunitario. Favorire quindi il gruppo (di adolescenti), la comunità <strong>sociale</strong> a porsi<br />

come luogo d’inserimento, d’integrazione promuovendo una qualità di vita.” (relazione progetto<br />

“Educativa di Strada”)<br />

Gli obiettivi del progetto nei confronti dei giovani consistono nello sviluppo di un lavoro di<br />

prevenzione sulle problematiche tipiche dell’età (fi siologiche e ambientali) in particolare: favorire<br />

la partecipazione ad ambiti “sani” del vivere, stimolo alla prospettiva del futuro, apprendimento di<br />

norme morali e civili, rinforzo dell’identità.<br />

Il servizio è svolto dall’Associazione “La Strada der Weg” in convenzione con l’Azienda.<br />

Nell’anno <strong>2004</strong> gli educatori hanno contattato numerosi ragazzi in diversi contesti e luoghi formali<br />

ed informali di ritrovo, presenziando a feste e manifestazioni, collaborando con le diverse realtà<br />

che si occupano di giovani presenti nei quartieri cittadini, in particolare i quartieri di Don Bosco<br />

e Oltrisarco Aslago, ma anche negli altri rioni in quanto i luoghi di interesse dei giovani sono in<br />

continuo movimento. Il progetto infatti si deve sviluppare tenendo sempre in considerazione ciò<br />

che avviene nel resto della città e nei quartieri limitrofi .<br />

116


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.2 Minori e Famiglia<br />

Minori Stranieri non accompagnati<br />

Si defi nisce minore straniero non accompagnato quel minore che si trova in Italia privo di<br />

assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti legalmente responsabili, in base<br />

alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano. La Provincia Autonoma di Bolzano ha approvato il<br />

“piano provinciale di interventi per minori stranieri non accompagnati “ che regola gli interventi di<br />

assistenza a favore di tali minori e mette a disposizione le risorse fi nanziarie.<br />

Il piano è articolato su due livelli di interventi:<br />

• Accoglienza in un centro di pronta accoglienza a Bolzano gestito da terzi in convenzione<br />

con l’Azienda che mette a disposizione un/una assistente <strong>sociale</strong> referente sia per i minori<br />

ospiti che per gli enti gestori provinciali.<br />

• Inserimento dei minori sul territorio provinciale presso famiglie affi datarie o comunità sociopedagogiche<br />

o residenze assistite.<br />

Gli interventi di assistenza vengono predisposti dagli enti gestori dei servizi sociali territoriali<br />

con presa in carico e predisposizione di un rpogetto educativo da parte di uno dei distretti degli<br />

enti gestori dei servizi sociali (ASSB e Comunità comprensoriali) fi no ad una quota massima<br />

stabilita dalla delibera provinciale in rapporto alla popolazione residente.<br />

Il Centro minori non accompagnati è situato in via Roma 100/C: si tratta di un centro di pronta<br />

accoglienza per minori stranieri che si trovano sul territorio ed è volto a sopperire a situazioni di<br />

emergenza caratterizzate da un bisogno di mantenimento e protezione nei confronti dei minori.<br />

Il centro prevede una fase di accoglienza, analisi e progettazione del caso, eventuale dimissione<br />

per rientro in famiglia o per permanenza sul territorio provinciale con prosecuzione del progetto<br />

individualizzato. Il centro infatti offre sostegno alla ricerca di un’occupazione e di un alloggio,<br />

aiuto allo svolgimento delle pratiche di soggiorno, regolarizzazione, ricongiungimento familiare, di<br />

iscrizione alle scuole; orientamento e mediazione interculturale rispetto ai servizi sanitari e socio<br />

assistenziali, supporto psicologico, medico, di tempo libero ecc. Si precisa che i minori stranieri<br />

non accompagnati presenti sul territorio cittadino non sono esclusivamente coloro ospitati da<br />

questo centro ma anche altri ragazzi che sono già stati dimessi dal centro ed hanno trovato<br />

collocazioni diverse presso strutture di secondo livello, o famiglie affi datarie secondo progetti<br />

individualizzati.<br />

Fig. 3.45 – Centro minori stranieri non accompagnati e percentuale di copertura<br />

struttura -<strong>2004</strong><br />

STRUTTURA Utenti Capacità<br />

ricettiva<br />

Presenze<br />

Giorni di<br />

apertura<br />

% di<br />

copertura<br />

Via Roma 100 43 13 3.372 366 71%<br />

3<br />

Gli utenti seguiti dal centro nell’anno <strong>2004</strong> sono stati 43 a fronte di una capacità ricettiva di 13<br />

posti. La fascia di età dei ragazzi prevalente è quella compresa tra i 15 – 17 anni, ma si sono<br />

presentati anche due casi di età compresa tra i 6 – 14 anni. La quasi totalità dei ragazzi è di<br />

cittadinanza extraeuropea, ad eccezione di un caso appartenente ad uno stato europeo.<br />

La maggior parte dei ragazzi si trova in stato di disoccupazione ma sta intraprendendo percorsi<br />

di alfabetizzazione, formazione ed orientamento sulla base di progetti individualizzati predisposti<br />

dagli operatori di riferimento, mentre alcuni (7) sono studenti. C’è da sottolineare che un nuovo<br />

fenomeno si sta sviluppando sul territorio cittadino, ovvero è sempre maggiore la presenza di<br />

minori stranieri abbandonati dai genitori domiciliati in provincia.<br />

117


Progetti a favore dell’infanzia e dell’adolescenza.<br />

Durante l’anno <strong>2004</strong> sono stati approvati dalla Provincia Autonoma di Bolzano 6 dei 7 progetti<br />

presentati dall’Azienda Servizi Sociali nell’ambito degli interventi innovativi a favore dell’infanzia<br />

e dell’adolescenza nello spirito della Legge 285/97. Ciascun progetto è stato caratterizzato da<br />

diversi tipi di gestione: diretta, da parte dell’Azienda; gestione mista, cioè parte del progetto<br />

gestito direttamente e parte affi dato in convenzione ad enti esterni; gestione totalmente<br />

esternalizzata.<br />

Di seguito si riporta una breve sintesi rispetto ai risultati raggiunti a seguito della realizzazione<br />

degli interventi:<br />

DROP IN GIOVANI. Prevenzione dei fenomeni di devianza giovanile nella città di Bolzano:<br />

Il progetto Drop In, strettamente legato a Subway – Spazio Giovani, ha trovato la sua<br />

conclusione (fatta accezione per quanto attiene all’Educativa di Strada) in concomitanza con<br />

il passaggio delle competenze di Subway in materia di prevenzione primaria e secondaria<br />

in ambito giovanile ai distretti sociali. Accanto ad eventi a diretto contatto con i giovani,<br />

quali l’Educativa di Strada (gestione in convenzione all’ass. La strada – Der Weg), Street<br />

Kontest, manifestazione ai prati del Talvera (fra le 300 e 400 presenze giovanili) centrata<br />

sull’interculturalità e lo sport ed il Camillo show, attività legata alla produzione diretta dei<br />

giovani di materiale multimediale legato all’iniziativa citata, il progetto ha avuto come principali<br />

intenti rispettivamente quello di creare un coordinamento fra il lavoro dell’Educativa di Strada<br />

ed i vari distretti sociali e quello di costituire un osservatorio della condizione giovanile. Le<br />

attività procedono attualmente in seno ai Distretti Sociali.<br />

DI NOI TUTTI. Il progetto, realizzato dall’Isituto Comprensivo Bolzano IV, ha concluso la<br />

triennalità di sperimentazione nell’ambito dei progetti ex L. 285/97 con la fi ne dell’anno<br />

<strong>2004</strong>. Il progetto ha indubbiamente raggiunto gli obiettivi prefi ssati, riuscendo a migliorare<br />

le capacità di accoglienza dei bambini straniere e delle loro famiglie nella scuola ed<br />

avvicinando i bambini autoctoni alle altre culture. Le attività svolte sono state: laboratori<br />

di sensibilizzazione dei bambini altoatesini (giochi e danze dal mondo e percorso didattico<br />

intitolato dall’economia globale all’equonomia globale per gli alunni delle medie e fi abe,<br />

musiche e giochi per i bambini delle elementari); mediazione linguistico culturale per i bambini<br />

stranieri; corso di alfabetizzazione per le mamme dei bambini stranieri; festa interculturale<br />

nella scuola con il coinvolgimento dei genitori autoctoni e stranieri.<br />

PROGETTO DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA GENITORIALITA’. Il progetto, condotto<br />

dal Consultorio Familiare, ha avuto un ciclo biennale di sperimentazione e prosegue nel<br />

2005 come attività ordinaria. Il progetto si è distinto in due corsi: uno rivolto al sostegno di<br />

neogenitori e l’altro rivolto esclusivamente a neopapà. In questo caso, le compagne hanno<br />

richiesto di poter partecipare agli incontri, ma solo come auditrici. E’ stato inoltre mantenuto<br />

il carattere di genere. Nel corso del <strong>2004</strong> sono stati avviati tre gruppi per neogenitori. Si è<br />

voluta privilegiare la costituzione di gruppi di genitori omogenei per età dei fi gli, in modo da<br />

facilitare lo scambio di opinioni e di esperienze in relazione a tematiche evolutive specifi che.<br />

Complessivamente i genitori frequentanti sono stati una ventina. Per quanto riguarda i corsi<br />

per i papà, sono stati organizzati 15 incontri con un’adesione complessiva di 64 persone (45<br />

padri e 19 madri).<br />

118


I Servizi Sociali dell’Azienda<br />

3.2 Minori e Famiglia<br />

MEDIAZIONE ALL’INTEGRAZIONE. Interventi fi nalizzati all’integrazione socioculturale e<br />

formativo - lavorativa di minori stranieri. Il progetto ha concluso la sperimentazione biennale<br />

nell’anno <strong>2004</strong>. Attualmente prosegue con una diversa associazione rispetto all’Istituto<br />

Formativo Kaos che lo ha condotto per i due anni. Il progetto, rivolto principalmente a minori<br />

stranieri non accompagnati ed a ragazzi rom, è consistito in attività didattico – formative e<br />

di accoglienza, che hanno avuto lo scopo di promuovere l’inserimento formativo - lavorativo<br />

e <strong>sociale</strong> dei ragazzi stranieri, che presentavano situazioni scolastiche eterogenee fra loro<br />

(dal possesso di un titolo di studio ma non riconosciuto alla completa assenza di una<br />

formazione). Il progetto ha coinvolto 53 ragazzi (48 maschi e 5 femmine) per il cui inserimento<br />

formativo, occupazionale e <strong>sociale</strong> l’istituto ha evidenziato diffi coltà. Dei ragazzi coinvolti<br />

16 hanno iniziato degli stage (in parte fi nanziati dalle Formazioni Professionali); 7 hanno<br />

avviato un apprendistato ed 1 è stato seguito nell’inizio di un lavoro. Dal punto di vista della<br />

formazione, per 3 giovani sotto i quindici anni vi è stato un recupero nel tragitto formativo<br />

della scuola dell’obbligo mentre per un quarto, più grande, vi è stato un inserimento nella<br />

scuola superiore. In questi ultimi quattro casi, prima dell’inserimento scolastico, vi è stato un<br />

percorso di alfabetizzazione.<br />

MI AFFIDO A TE. Sensibilizzazione rispetto all’affi damento familiare nella città di Bolzano. Il<br />

progetto “Mi Affi do a Te” è stato avviato direttamente dall’Azienda (Uffi cio Servizi alla Famiglia<br />

in collaborazione con il Distretto Sociale Gries S. Quirino) subito dopo l’approvazione. Sono<br />

proseguiti gli incontri del gruppo di lavoro che aveva elaborato il progetto (1 sociologa<br />

dell’Uffi cio Servizi alla Famiglia, l’assistente <strong>sociale</strong> dell’Azienda – coordinatrice area minori<br />

e referente per l’affi do familiare - e 3 assistenti sociali di altrettanti Consultori Familiari<br />

– quelli che si occupano di valutare le aspiranti famiglie affi datarie) e quindi il gruppo è stato<br />

allargato a nuove professionalità, sia interne all’Azienda Servizi Sociali (educatori) che esterni<br />

(psicologhe dei Consultori che effettuano la valutazione insieme con le assistenti sociali).<br />

Il progetto è stato però sospeso a seguito di una rifl essione interna all’Azienda relativa al<br />

sistema di valutazione delle aspiranti famiglie affi datarie. Alla fi ne dell’anno <strong>2004</strong> è stata<br />

confermata la validità del suddetto sistema, che consiste nel conferimento dell’incarico<br />

di valutazione degli aspiranti genitori affi datari a tre Consultori Familiari (Aied, P.M. Kolbe<br />

e Mesocops) sia da un punto di vista <strong>sociale</strong> che psicologico e pertanto il progetto sta<br />

proseguendo le attività nell’anno 2005.<br />

PROGETTO PULCE. Punto di incontro e di socializzazione per bambini. Il progetto, condotto<br />

dal Distretto Sociale Don Bosco, si rivolge a bambini della scuola elementare con l’offerta di<br />

un punto di incontro fra coetanei, caratterizzato da un momento dedicato allo svolgimento<br />

dei compiti ed un altro dedicato al gioco ed alla socializzazione (gioco libero; laboratori; etc).<br />

Il progetto, che durante l’anno <strong>2004</strong> ha visto il coinvolgimento stabile di 28 bambini, ha<br />

consentito loro di sviluppare e potenziare relazioni adeguate e signifi cative fra di loro e con<br />

adulti signifi cativi; interiorizzare regole sociali; prendere confi denza ed utilizzare luoghi, spazi<br />

e tempo; riconoscere il valore dell’amicizia nei bambini (e negli adulti) e dello stare insieme<br />

nel rispetto di ognuno. Accanto ai risultati conseguiti con i bambini, altri signifi cativi risultati<br />

sono costituiti dal consolidamento del centro di aggregazione all’interno del quartiere, con<br />

il riconoscimento da parte delle famiglie del valore dell’iniziativa. Va però specifi cato che,<br />

frequentemente, tale riconoscimento è esclusivamente funzionale al grado di bisogno e<br />

non sulle fi nalità ultime dell’iniziativa. Caratteristiche importanti del progetto sono inoltre la<br />

presenza costante e forte del volontariato (una ventina di persone), senza la cui presenza<br />

gli interventi non potrebbero essere realizzati, ed il dialogo fra distretto <strong>sociale</strong> ed altri enti<br />

volto a creare un linguaggio comune rispetto ai bambini (collaborazione con la biblioteca S.<br />

Amadori e il Centro Giovanile P. Valer, partners del progetto, ed altre istituzioni).<br />

3<br />

119


3.3<br />

Anziani<br />

Informazioni e dati relativi ai servizi aziendali a favore degli anziani della città di Bolzano<br />

I servizi socioassistenziali per gli anziani a Bolzano sono principalmente forniti da:<br />

• strutture residenziali (case di riposo e centro di degenza)<br />

• centri di assistenza diurna per anziani (dove anziani parzialmente non autosuffi cienti<br />

possono essere accolti un’intera o mezza giornata)<br />

• servizio di assistenza domiciliare SAD (prestazioni a domicilio dell’anziano - v. capitolo<br />

3.1-“Servizi distrettuali”)<br />

• centri diurni del SAD (prestazioni ambulatoriali - v. capitolo 3.1-“Servizi distrettuali”)<br />

Accanto a questi servizi “storici”, l’Azienda ha istituito negli ultimi anni anche altri servizi specifi ci,<br />

come le mense per anziani, dislocate in tre quartieri della città, e i soggiorni climatici, rivolti<br />

in particolare agli anziani parzialmente o non autosuffi cienti, il servizio “Emergenza Anziani”,<br />

che, attraverso un numero verde, attiva risorse pubbliche e private, che possono rispondere in<br />

maniera tempestiva al bisogno dell’anziano.<br />

120


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.3 Anziani<br />

Le strutture residenziali (case di riposo e centri di degenza)<br />

Nel corso degli ultimi tre anni non si riscontrano variazioni signifi cative nella dotazione complessiva<br />

dell’offerta di posti nelle 5 strutture residenziali per anziani non autosuffi cienti o parzialmente non<br />

autosuffi cienti gestite dall’Azienda.<br />

La dotazione complessiva di posti letto, infatti si attesta al 31.12.<strong>2004</strong> a quota 443 posti per<br />

ricoveri di lunga durata e 10 per ricoveri temporanei brevi.<br />

Fig. 3.46 – Posti letto e ospiti in ammissione definitiva - <strong>2004</strong><br />

Strutture residenziali<br />

N posti letto fissi<br />

N. ospiti al 31.12.<br />

(dato puntuale)<br />

% grado di copertura<br />

Villa Armonia 80 79 99,9%<br />

Don Bosco 165 165 99,6%<br />

Villa Serena 76 76 99,2%<br />

Grieserhof 34 32 97,6%<br />

Villa Europa 88 88 99,1%<br />

Totale 443 440 99,1%<br />

La media annuale del grado di copertura (rapporto presenze giornaliere ospiti/capienza) fra<br />

le 5 strutture risulta essere del 99,1%. Questo signifi ca che solo il ca. 1% dei posti disponibili<br />

per ricoveri fi ssi risulta mediamente non utilizzata, quota fi siologicamente connessa al naturale<br />

turnover degli ospiti.<br />

Fig. 3.47 – Posti letto e utenti in ammissione temporanea - <strong>2004</strong><br />

Strutture residenziali<br />

N. posti letto<br />

permanenze brevi<br />

N. ospiti<br />

nell’anno<br />

% grado di<br />

copertura<br />

Villa Armonia 2 25 86,7%<br />

Don Bosco* _ (2) 6 _<br />

Villa Serena* _ (1) 4 _<br />

Grieserhof* _ 3 _<br />

Villa Europa 8 91 95,0%<br />

3<br />

Totale 10 129 90,9%<br />

Per quanto riguarda i ricoveri di breve durata (mass. 6 settimane) va evidenziato che nell’anno<br />

<strong>2004</strong> si è proceduto ad un’ottimizzazione dell’utilizzo dei 10 posti riservati per ricoveri temporanei<br />

nelle 5 strutture dell’Azienda: dal 1° aprile <strong>2004</strong> non vengono più effettuate ammissioni temporanee<br />

presso le case di riposo Don Bosco, Villa Serena e Grieserhof, quindi i dati relativi agli ospiti (v.<br />

tabella precedente) si riferiscono al periodo 1° gennaio-31 marzo. Si sono mantenuti, invece, n.<br />

2 posti presso Villa Armonia e a Villa Europa i posti letto riservati alle permanenze brevi sono stati<br />

aumentati da n. 4 nel 2003 a n. 8 nel <strong>2004</strong>. Ciò ha comportato un netto aumento dell’indice di<br />

utilizzo dei posti che, infatti, è passato dal 78,9% nel 2003 al 90,9 % nel <strong>2004</strong>.<br />

121


Fig. 3.48 – Distribuzione utenti nelle case di riposo per sesso - <strong>2004</strong><br />

Uomini<br />

Donne<br />

L’utenza delle strutture non mostra negli ultimi anni cambiamenti rilevanti nelle caratteristiche<br />

fondamentali. La distribuzione per sesso resta sostanzialmente stabile, con oltre il 74% di<br />

donne, mentre la composizione per età segnala un calo dell’utenza più giovane (fi no a 74 anni) a<br />

favore della fascia in età più avanzata (sopra gli 84 anni). L’età media degli ospiti in ammissione<br />

defi nitiva è nel <strong>2004</strong> di 85,5 (quella degli ospiti ricoverati per brevi periodi è di 86,5).<br />

Fig. 3.49 – Distribuzione ospiti in casa di riposo per fasce di età - <strong>2004</strong><br />

< 64 anni 65 - 84 >85 Totale<br />

Villa Armonia 1 34 44 79<br />

Don Bosco 3 75 87 165<br />

Villa Serena 1 35 40 76<br />

Villa Europa 0 49 39 88<br />

Grieserhof 2 11 19 32<br />

Totale 7 204 229 440<br />

Anche la composizione degli ospiti per lingua prevalentemente parlata non ha subito sostanziali<br />

variazioni negli ultimi anni: Prevalgono gli ospiti di lingua italiana che costituiscono nel <strong>2004</strong><br />

l’85% sul totale degli ospiti.<br />

Fig. 3.50 – Ospiti in casa di riposo per lingua prevalentemente parlata - <strong>2004</strong><br />

Lingua italiana % Lingua tedesca % Lingua ladina % Totale<br />

Villa Armonia 63 80% 16 20% 0 0% 79<br />

Don Bosco 141 85% 24 15% 0 0% 165<br />

Villa Serena 60 79% 16 21% 0 0% 76<br />

Grieserhof 25 78% 7 22% 0 0% 32<br />

Villa Europa 85 97% 3 3% 0 0% 88<br />

Totale 374 85% 66 15% 0 0% 440<br />

122


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.3 Anziani<br />

Fig. 3.51 – Livello di autosufficienza degli ospiti in casa di riposo - <strong>2004</strong><br />

Autosufficente<br />

Leggermente<br />

non autosufficente<br />

Mediamente<br />

non autosufficente<br />

Gravemente<br />

non autosufficente<br />

Negli ultimi anni si è consolidata la tendenza a orientare l’offerta verso un’utenza prevalentemente<br />

non autosufficiente. Il confronto con gli anni passati è reso diffi coltoso dal fatto che nel 2002<br />

si è passati ad un nuovo sistema di classifi cazione della non autosuffi cienza degli utenti. Da tre<br />

livelli si è passati a quattro: autosuffi cienti, leggermente non autosuffi cienti, mediamente non<br />

autosuffi cienti, gravemente non autosuffi ciente.<br />

Prevale dunque ampiamente l’utenza gravemente non autosufficiente che nelle strutture<br />

gestite dall’ASSB è del 74%, ben sopra la media provinciale che nel 2003 ammonta a 49,0%.<br />

Fig. 3.52 – Case di riposo e centri di degenza: movimento dell’utenza - <strong>2004</strong><br />

V.Serena D. Bosco V.Armonia V.Europa Grieserhof Totale<br />

Utenti all’inizio<br />

dell’anno 01.01.<strong>2004</strong><br />

74 162 80 91 33 440<br />

Ammessi 30 40 18 21 28 137<br />

Dimessi 4 6 3 2 13 28<br />

Deceduti 24 31 16 22 16 109<br />

Utenti alla fine<br />

dell’anno 31.12.<strong>2004</strong><br />

76 165 79 88 32 440<br />

Fig. 3.53 – Le tariffe a carico degli utenti delle case di riposo - <strong>2004</strong><br />

3<br />

in ammissione definitiva<br />

in ammissione temporanea<br />

Utenti con tariffa<br />

massima<br />

Utenti con tariffa<br />

ridotta parziale<br />

Utenti con tariffa<br />

ridotta parziale<br />

Utenti con tariffa<br />

ridotta totale<br />

Utenti con tariffa<br />

massima<br />

Utenti con tariffa<br />

ridotta totale<br />

123


Dei 19.200.722 di euro di fonti di fi nanziamento che le case di riposo e i centri di degenza<br />

dell’Azienda hanno registrato nel <strong>2004</strong>, il 29% è stato coperto dagli utenti stessi e dai loro<br />

familiari. L’entità della partecipazione degli utenti e la sua distribuzione tra l’utente stesso e i<br />

familiari vengono calcolate sulla base del nuovo sistema provinciale di partecipazione alle tariffe.<br />

Per quanto riguarda gli utenti in ammissione definitiva che pagano la tariffa massima (184<br />

ospiti = 34%), il 7% conta anche sulla partecipazione degli familiari nel pagamento della tariffa.<br />

Sugli utenti paganti una tariffa ridotta parziale (344 ospiti = 65%), la percentuale di coloro che<br />

si avvalgono anche dell’aiuto dei parenti sale al 38%. Gli utenti in ammissione temporanea<br />

che pagano la tariffa massima sono 86 (66%) e nessuno conta anche sulla partecipazione degli<br />

familiari nel pagamento della tariffa, mentre sugli utenti paganti una tariffa ridotta parziale (42<br />

ospiti= 33%), la percentuale è del 43%.<br />

Fig. 3.54 - Cittadini in graduatoria per l’ammissione nelle strutture residenziali per anziani <strong>2004</strong><br />

Il <strong>2004</strong> ha confermato la tendenza verso una progressiva riduzione della graduatoria. Il primo<br />

e più generale dato mette in evidenza una diminuzione degli iscritti: si è passati infatti da<br />

un numero complessivo di 305 cittadini a 265 con una riduzione percentuale pari del 13%<br />

raggiungendo così l’obiettivo prefi ssato ovvero quello di rendere la graduatoria il più rispondente<br />

possibile ai reali bisogni degli anziani.<br />

Analizzando i dati è possibile identifi care le cause di detta diminuzione ovvero:<br />

• la possibilità (lo consente il nuovo regolamento dal 2003) di cancellare dalla graduatoria<br />

i cittadini che rifi utano l’ingresso ha portato nel corso di 12 mesi all’esclusione di 81<br />

anziani (dato 2003: 213);<br />

• 48 sono gli anziani che sono stati cancellati dalla graduatoria in quanto deceduti prima<br />

di avere l’ammissione (dato 2003: 86);<br />

• 90 sono stati i cittadini che hanno trovato posto presso una nostra struttura e quindi<br />

sono stati cancellati dalla graduatoria (dato 2003: 108);<br />

• 181 sono state le nuove domande di ammissione accettate in graduatoria con una<br />

media mensile pari a 16,5 unità (dato 2003: 160 domande con una media di 14,5).<br />

Per quanto riguarda la situazione al 31.12.<strong>2004</strong> dei cittadini bolzanini ospiti di case di riposo<br />

foranee (ossia non gestite da ASSB) si può riassumere che il numero di ospiti di strutture sul<br />

territorio provinciale è pari a 284 unità (di cui 148 integrati e 136 autopaganti) mentre i cittadini<br />

124


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.3 Anziani<br />

ospiti fuori provincia è pari a 58 unità (di cui 35 integrati e 23 autopaganti) per un totale di 342<br />

bolzanini ospitati in case di riposo foranee. E’ da notare però che ben 139 dei suddetti 342<br />

sono comunque ospitati presso strutture situate a Bolzano (Firmian, Pro Senectute, Via della<br />

Roggia, Centro Ciechi); il numero reale di bolzanini “emigrati” è quindi pari a 203 unità (nel 2003<br />

il dato era 191).<br />

Fig. 3.55 – Strutture residenziali per anziani – costi e fonti di finanziamento <strong>2004</strong><br />

CASE DI RIPOSO E CENTRI DI DEGENZA - ANNO <strong>2004</strong><br />

COSTI DIRETTI DI GESTIONE - € 19.200.722<br />

*I costi diretti di gestione sono comprenssivi di € 1.244.258 per spese di amministrazione della struttura.<br />

Struttura<br />

N. posti<br />

letto<br />

Amministrazione<br />

Servizi generali<br />

e cucina<br />

Assistenza<br />

sanitaria<br />

Assistenza<br />

diretta<br />

Totale<br />

Villa Armonia 80 181.934 1.117.403 475.598 1.215.277 2.990.212<br />

Villa Serena 76 200.666 936.029 433.430 1.146.807 2.716.932<br />

Grieserhof 34 379.516 422.763 339.618 592.190 1.734.087<br />

Don Bosco 165 245.463 2.252.560 1.465.177 2.243.681 6.206.881<br />

Villa Europa 88 202.075 1.224.584 1.145.347 1.640.799 4.212.805<br />

Uffi cio<br />

graduatorie<br />

34.604 34.604<br />

Totale 443 1.244.258 5.953.339 3.859.170 6.838.754 17.895.521<br />

Rette<br />

Case foranee 1.256.502<br />

Persone disabili > 60 anni 48.699<br />

(in strutture handicap) 1.305.201<br />

Totale 19.200.722<br />

CASE DI RIPOSO E CENTRI DI DEGENZA - ANNO <strong>2004</strong><br />

FONTI DI FINANZIAMENTO - € 19.200.722<br />

Compartecipazioni utenti<br />

€ 5.567.927 - 29%<br />

Quota retta non autosufficienti<br />

a carico ASL € 5.970.792 - 30%<br />

Rimborso ASL servizi<br />

infermieristici e fisioterapici<br />

€ 3.383.022 - 18%<br />

Integrazione rete da parte<br />

del Comune* € 3.406.829 - 18%<br />

Integrazione bilancio da parte<br />

del Comune € 497.320 - 3%<br />

3<br />

Contributo provincia per spese<br />

di locazione Grieserhof<br />

€ 192.091 - 1%<br />

altro** 182.741 - 1%<br />

* per strutture proprie e case foranee<br />

**altro/ rimborso ticket, pasti personale, rimborso integrazione rette da parte della Provincia per persone disabili<br />

< 60 anni in case di riposo foranee, fondo maternità, donazioni/sponsor, rimanenze finali<br />

125


Centri di Assistenza Diurna per Anziani<br />

Dopo l’apertura nel 2001 del suo prima centro di assistenza diurna presso Villa Europa, l’Azienda<br />

ha inaugurato all’inizio dell’anno 2003 altre due centri, uno all’interno della casa di riposo Villa<br />

Armonia specifico per anziani malati di Alzheimer<br />

e l’altro presso il Maso Premstaller in via<br />

Dolomiti 14.<br />

Questi centri offrono accoglienza diurna a persone anziane che, per motivi psichici o fi sici, non<br />

sono in grado di rimanere da sole nel proprio domicilio. Questi centri si pongono pertanto in<br />

una posizione intermedia nella rete dei servizi per anziani, fra i servizi di assistenza domiciliare e<br />

le strutture residenziali, mirando alla riduzione del ricorso precoce all’istituzionalizzazione e alla<br />

prevenzione. Costituiscono inoltre un importante servizio “di tregua” per i familiari nell’assistenza<br />

all’anziano, che possono trovare nel centro adeguata assistenza e sostegno per un’intera<br />

o mezza giornata.<br />

Si tratta quindi di servizi di assistenza aperta, funzionanti dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle<br />

18.00, escluso i giorni festivi. Offrono attività occupazionali quali bricolage, pittura, attività culturali,<br />

lettura dei giornali, oltre che assistenza infermieristica essenziale.<br />

Fig. 3.56 – Utenti e posti utilizzati nel <strong>2004</strong><br />

Centri di assistenza<br />

diurna<br />

Posti Utenti nell’anno Totale utenti % grado di copertura<br />

media nell’anno<br />

maschi<br />

femmine<br />

Villa Europa 16 9 22 31 35,2%<br />

Villa Armonia-Alzheimer 6 7 8 15 80,0%<br />

Maso Premstaller 20 9 12 21 28,0%<br />

Totale 42 25 42 67 47,7%<br />

Nel <strong>2004</strong> le persone che hanno frequentato i centri sono state 67, per il 75% nella fascia d’età<br />

fra 65-84 anni e il 25% con più di 85 anni di età. Vi è anche qui, come in tutti i servizi per anziani<br />

una prevalenza femminile (63%).<br />

I tre centri di assistenza diurna non hanno ancora raggiunto un pieno utilizzo dei posti disponibili,<br />

anche se la riorganizzazione del <strong>2004</strong> con la specializzazione per i malati di Alzheimer<br />

ha per-<br />

messo un miglioramento del livello di frequenza.<br />

Ulteriori informazioni di trovano nella sezione 1.2 “Obiettivi e risultati – Linea guida 4”.<br />

Servizio Emergenza Anziani<br />

Dal mese di maggio 1999 è attivo un numero verde gratuito in funzione tutto l’anno a cui risponde<br />

il Servizio “Emergenza Anziani”. Questa iniziativa è nata dalla collaborazione tra l’Azienda<br />

Servizi Sociali di Bolzano e diverse organizzazioni di volontariato di Bolzano (Rete Anziani).<br />

Il servizio consiste nella possibilità per l’anziano in diffi coltà di telefonare al numero verde (800<br />

001 800) per chiedere aiuto. A questo numero risponde un operatore che attiva immediatamente<br />

126


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.3 Anziani<br />

il servizio pubblico, privato o le associazioni di volontariato in grado di offrire nella maniera più<br />

tempestiva i servizi richiesti .<br />

Funge da servizio informativo e di consulenza e provvede a fare in modo che vengano soddisfatti<br />

anche i bisogni più semplici che vanno dalla compagnia, dall’accompagnamento presso strutture<br />

pubbliche, sanitarie o per acquisti sia a piedi che con automezzi, alle riparazioni e manutenzione<br />

domestiche, ai traslochi ecc.<br />

Fig. 3.57 – Utenti e volontariato del Servizio “Emergenza Anziani” negli anni 2001-<strong>2004</strong><br />

N. associazioni<br />

coinvolte<br />

N. anziani seguiti<br />

dalle associazioni<br />

N. volontari coinvolti N. ore di<br />

volontariato offerto<br />

2001 14 245 116 6.963<br />

2002 17 222 100 8.442<br />

2003 18 275 130 8.864<br />

<strong>2004</strong> 18 177 123 10.048<br />

Rilevante l’attività svolta dalle associazioni: 18 aderiscono al servizio e nel corso dell’anno <strong>2004</strong><br />

hanno complessivamente seguito 177 persone inviate dal servizio “Emergenza Anziani”, coinvolgendo<br />

123 volontari.<br />

Delle 177 anziani seguiti dalle associazioni, il 58% vive solo. Le richieste riguardano in prima<br />

linea bisogni di socializzazione (27%), aiuto nel disbrigo di pratiche (23%) e compagnia<br />

(20%). A chiamare sono soprattutto le donne anziane (75%), con una concentrazione delle<br />

richieste di aiuto nella seconda metà dell’anno a partire dal mese di luglio (64%).<br />

Da tutte queste signifi cative esperienze di “rete”, che hanno consolidato il rapporto tra le diverse<br />

associazioni di volontariato e che hanno prodotto servizi qualitativamente vicini ai desideri e<br />

alle aspettative delle persone anziane, si è dato corso nell’anno scorso ad un nuovo progetto,<br />

anch’esso fi nanziato dal Fondo Sociale Europeo, denominato “Seniornet”, con l’obiettivo prevalente<br />

di sperimentare e mettere in opera una piattaforma informativa-informatica in grado di far<br />

comunicare via “intranet” le diverse organizzazioni di volontariato;<br />

Ulteriori informazioni di trovano nella sezione 1.3 “Progetti innovativi in Azienda”.<br />

Mense per anziani<br />

3<br />

L‘Azienda Servizi Sociali di Bolzano gestisce tre mense per anziani, che si trovano una presso<br />

il centro diurno per anziani di Via Claudia Augusta 105 e l’altra presso la casa di riposo Don<br />

Bosco di Via Milano 170. La mensa di Via Perathoner 8 è affi data invece alla Cooperativa<br />

Sociale a r.l. C.L.A.B. di Bolzano.<br />

Le mense di Via Cl. Augusta e di Via Milano possono accogliere circa 25/30 persone ciascuna e<br />

offrono la possibilità di pranzare in compagnia di altre persone con cui socializzare e intrattenersi.<br />

E’ un’occasione per le persone anziane, magari sole, che si muovono ancora autonomamente<br />

per condividere con altri il momento del pasto e garantire un apporto nutrizionale adeguato al<br />

fabbisogno dell’utenza anziana.<br />

La mensa di Via Perathoner può accogliere 130 persone e offre un servizio self-service senza<br />

necessità di prenotazione ed è attivo anche il servizio pasto per la cena.<br />

127


L’accesso alle mense è consentito di norma a tutte le persone con età superiore ai 60 anni ed<br />

a soggetti portatori di handicap fi sici o psichici con una certa invalidità.<br />

L’accesso non è subordinato alla condizioni economiche e sociali degli utenti.<br />

Fig. 3.58 – N. utenti delle mense per anziani e numero pasti consumati - <strong>2004</strong><br />

Mense<br />

Totale<br />

utenti nel corso dell’anno <strong>2004</strong><br />

Totale<br />

pasti erogati<br />

Mensa Don Bosco 30 9.300<br />

Mensa Oltrisarco 41 7.472<br />

Mensa Centro (Clab) 489 54.264<br />

Totale 560 71.036<br />

Il dato più rilevante è il numero di utenti che usufruiscono del servizio mensa presso la Clab che<br />

è pari a n. 489 utenti con un consumo annuo di 54.264 pasti pari al 76,4% del totale dei pasti<br />

consumati.<br />

Soggiorni climatici per anziani parzialmente o non autosuffi cienti<br />

L’Azienda Servizi Sociali di Bolzano organizza soggiorni marini estivi per anziani parzialmente<br />

o totalmente non autosufficienti. Si tratta di soggiorni in località marine, che possano offrire<br />

all’anziano le necessarie comodità in una sistemazione priva di barriere architettoniche. Durante<br />

il viaggio di andata e ritorno e durante tutto il soggiorno è garantita ai partecipanti adeguata<br />

assistenza geriatrica ed infermieristica tramite personale proprio dell’ASSB, oltre che attività di<br />

animazione. Nei limiti della disponibilità di posti, insieme all’anziano può partecipare al soggiorno<br />

anche un parente o il coniuge, che garantisca il suo aiuto nell’assistenza e cura dell’utente.<br />

Nel <strong>2004</strong> sono stati organizzati presso la Colonia 12 Stelle di Cesenatico 4 turni di soggiorni<br />

marini, tra fi ne maggio e inizio settembre. Di questi 3 hanno riguardato persone anziane parzialmente<br />

e non autosuffi cienti ed uno si è invece rivolto ad adulti affetti da patologie psichiatriche.<br />

Fig. 3.59 – Utenti del servizio soggiorno climatici - <strong>2004</strong><br />

Turni uomini donne Totale utenti<br />

N. 1 turno per anziani con disagio psichico 9 7 16<br />

N. 3 turni per anziani non autosuffi cienti 30 41 71<br />

Totale 39 48 87<br />

Dal sottolineare che nel <strong>2004</strong> è stato distribuito a tutti i partecipanti un questionario per rilevare<br />

l’efficacia dei soggiorni climatici per persone non autosuffi cienti. Si è operato attraverso la<br />

predisposizione di una scheda di misurazione della qualità del servizio del servizio di assistenza<br />

offerto e dei benefi ci psicofi sici prodotti sui singoli utenti. 86 partecipanti (su 87) hanno manifestato<br />

un miglioramento psico-fisico dopo il soggiorno, una migliore integrazione relazionale e<br />

infi ne alla buona soddisfazione.<br />

Ulteriori informazioni di trovano nella sezione 1.2 “Obiettivi e risultati-Linea guida 3”.45<br />

128


3.4<br />

Handicap e disagio psichico<br />

Informazioni e dati relativi ai servizi per disabili e malati psichici.<br />

I servizi offerti da quest’area si rivolgono a soggetti in situazione di handicap fi sico e psichico<br />

e sono fi nalizzati al raggiungimento del massimo equilibrio individuale e la massima autonomia<br />

possibile nel vivere quotidiano, con il coinvolgimento della famiglia, di risorse esterne e dei servizi<br />

specialistici.<br />

L’approccio del servizio Handicap e disagio psichico è il considerare la persona nella sua globalità,<br />

con la sua identità e con le sue potenzialità e capacità, come soggetto attivo che partecipa ed<br />

esprime i suoi bisogni e le sue richieste. Perciò nelle sue attività adotta un metodo sistemico che<br />

tiene conto dell’utente come protagonista attivo con la sua rete di relazioni con la sua famiglia, i<br />

suoi amici, le associazioni, il distretto ecc.<br />

Questo approccio è anche una ridefi nizione del concetto di handicap, che ha caratterizzato<br />

l’attività anche nell’anno <strong>2004</strong>, rappresentando un valido riferimento metodologico che necessariamente<br />

ha delle conseguenze operative, stimolando il servizio ad individuare metodi e strumenti<br />

sempre nuovi ed individuare forme di assistenza alternativa.<br />

Tra i progetti specifi ci ed innovativi dell’anno <strong>2004</strong> troviamo l’attivazione di musicoterapia per la<br />

maggior parte dell’utenza, attività che ha riscontrato molto successo sia tra gli utenti che tra i loro<br />

parenti, nonché un percorso di formazione degli operatori fi nalizzato ad acquisire adeguate<br />

competenze per l’assistenza di utenti malati terminali. Anche quest’ultimo progetto si è rivelato<br />

di estrema importanza in quanto l’assistenza, la relazione e la comunicazione in certe situazioni<br />

richiede capacità specifi che.<br />

Per quanto riguarda il settore dei malati psichici gli sforzi del servizio si sono concentrati nel<br />

favorire maggiormente l’integrazione dei diversi approcci dei servizi dell’Azienda con quelli dei<br />

servizi convenzionati.<br />

3<br />

Per le persone in situazione di handicap e disagio psichico il servizio offre due tipologie di strutture:<br />

• residenziali - che comprendono i convitti e le comunità alloggio, in cui gli utenti sono suddivisi<br />

in base alla loro autonomia<br />

• diurne – che comprendono i laboratori protetti e i gruppi occupazionali<br />

129


Servizi e strutture per persone in situazione di handicap<br />

Da un confronto dei dati dell’anno <strong>2004</strong> con quelli dell’anno precedente non emergono grandi<br />

differenze nel numero degli utenti, bensì un maggiore grado di copertura delle strutture residenziali<br />

(da 76,4% a 89,3%) ed un andamento costante tra i gruppi occupazionali ed i laboratori<br />

protetti. In aggiunta alle attività rilevate nelle pagine seguenti, nel periodo estivo, presso la struttura<br />

di via Fago 14, sono state organizzate 19 giornate di attività che hanno visto coinvolti<br />

40 utenti in quattro turni.<br />

Anche questa attività ha riscontrato molta soddisfazione tra gli utenti del servizio ed i loro parenti.<br />

Nella tabella che segue si riportano i dati relativi alle presenze nelle strutture residenziali. Lo<br />

scarto tra i posti disponibili e la presenza media effettiva nelle strutture dipende dal programma<br />

assistenziale predisposto per ciascun utente che prevede anche periodi di rientro in famiglia. Le<br />

strutture quindi di fatto sono sempre al completo. Nella tabella seguente non sono compresi i 4<br />

posti per permanenze brevi e/o riservati alle emergenze che comunque sono sempre occupati.<br />

Fig. 3.60 – Strutture residenziali per persone in situazione di handicap - <strong>2004</strong><br />

Strutture<br />

di accoglienza<br />

Convitto<br />

via Fago 14<br />

Convitto<br />

via Mendola 121<br />

Comunità alloggio<br />

via Mendola 121<br />

Comunità alloggio<br />

viale Europa 138<br />

Comunità alloggio<br />

via Dalmazia 62<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Giorni di<br />

apertura<br />

N. utenti<br />

al 31.12.<br />

Presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

24 366 24 7.299 83,1% 19,9<br />

6 310 6 1.636 88,0% 5,3<br />

6 366 6 1.893 86,2% 5,2<br />

9 366 8 2.934 89,1% 8,0<br />

3 366 3 1.098 100,0% 3,0<br />

48 355 47 14.860 89,3% 41,9<br />

L’assistenza diurna o semiresidenziale si distingue in gruppi occupazionali, destinati a persone<br />

per le quali risulta impossibile svolgere un’attività lavorativa organizzata e prolungata, e laboratori<br />

protetti ad orientamento lavorativo prevalentemente di tipo produttivo.<br />

Nelle tabelle successive vengono riportati i dati relativi alle strutture diurne che complessivamente<br />

hanno una capacità ricettiva di 117 posti.<br />

Fig. 3.61 – Utenti e posti disponibili nei gruppi occupazionali per disabili - <strong>2004</strong><br />

Gruppi occupazionali<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Giorni di<br />

apertura<br />

N. utenti<br />

al 31.12.<br />

Presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

Viale Europa 138 17 203 16 3.452 100,0% 17,0<br />

Via Fago 14 36 205 32 5.246 71,1% 25,6<br />

Via Fago 14- t.prol. 6 187 5* 800 71,3% 4,3<br />

Viale Druso 325 19 203 18 3.457 89,6% 17,0<br />

*utenti già compresi in altri gruppi<br />

78 200 66 12.955 83,0% 64,9<br />

130


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.4 Handicap e disagio psichico<br />

Fig. 3.62 – Utenti e posti disponibili nei laboratori protetti per disabili - <strong>2004</strong><br />

Laboratori protetti<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Giorni di<br />

apertura<br />

N. utenti<br />

al 31.12.<br />

Presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

Via Fago 14 12 203 12 2.105 86,4% 10,4<br />

Via C. Weinegg 2 15 203 15 2.639 86,7% 13,0<br />

Colle 8 12 237 10 1.701 59,8% 7,2<br />

39 214 37 6.445 77,6% 30,1<br />

L’età media degli utenti dei servizi per disabili si colloca sempre più nella fascia che va dai 30 ai<br />

49 anni costituendo il 60% dell’intera utenza. Il numero delle persone che hanno un’età superiore<br />

ai 50 anni costituisce il 24% dell’intera utenza.<br />

Fig. 3.63 – Utenti disabili per fasce di età e tipologia di servizio - <strong>2004</strong><br />

Fino a 29 anni<br />

30 - 49 anni<br />

Oltre 50 anni<br />

9<br />

Fig. 3.64 – Utenti disabili per fasce d’età - <strong>2004</strong><br />

Fino a 29 anni<br />

3<br />

30 - 49 anni<br />

Oltre 50 anni<br />

131


Nel grafi co che segue si evidenzia la percentuale di invalidità degli utenti seguiti dai servizi, il 69%<br />

dell’utenza è invalida al 100% (il 63% con assegno di accompagnamento ed il 6% senza assegno<br />

di accompagnamento), il 29% ha un livello di invalidità inferiore al 99%, ed il rimanente<br />

2% è composto da utenti affetti da pluriminorazioni.<br />

La presenza di utenti disabili gravi si riscontra maggiormente nei servizi residenziali e nei laboratori<br />

occupazionali.<br />

Fig. 3.65 – Utenti disabili nei servizi per grado di invalidità - <strong>2004</strong><br />

100% senza assegno accomp fi no a 99%<br />

100% con assegno accomp Pluriminorati<br />

Fig. 3.66/a – Servizi Handicap – fonti di finanziamento - <strong>2004</strong><br />

SERVIZI HANDICAP - ANNO <strong>2004</strong><br />

FONTI DI FINAZIAMENTO - € 8.239.294<br />

Compartecipazioni utenti<br />

€ 610.601 - 7%<br />

Rete utenti esterni<br />

€ 663:070 - 8%<br />

Altro<br />

€ 170.143 - 2%<br />

Provincia<br />

€ 6.795.480 - 83%<br />

132


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.4 Handicap e disagio psichico<br />

Fig. 3.66 /b– Servizi Handicap – costi diretti di gestione - <strong>2004</strong><br />

SERVIZI HANDICAP - ANNO <strong>2004</strong><br />

COSTI DIRETTI DI GESTIONE - € 8.239.294<br />

CONVITTO posti costo<br />

personale<br />

beni di<br />

consumo<br />

prestazioni<br />

di servizi<br />

utilizzo beni<br />

di terzi<br />

altro rette (*) TOT.<br />

via Fago 27 1.298.119 84.571 137.554 9.156 1.529.400<br />

via Mendola 7 229.870 21.210 38.074 1.550 318 291.022<br />

amministraz. 158.806 25.175 32.502 1.484 217.967<br />

Totale 34 1.686.795 130.956 208.130 1.550 10.958 1.285.635 3.324.024<br />

COMUNITÀ<br />

ALLOGGIO<br />

posti<br />

costo<br />

personale<br />

beni di<br />

consumo<br />

prestazioni<br />

di servizi<br />

utilizzo beni<br />

di terzi<br />

altro rette (*) TOT.<br />

viale Europa 9 330.378 44.125 37.471 1.963 413.937<br />

via Mendola 6 181.808 23.751 15.361 1.550 688 223.158<br />

via Dalmazia 3 137.980 5 137.985<br />

amministraz. 73.731 11.689 15.090 550 101.060<br />

Totale 18 585.917 79.565 205.902 1.550 3.206 252.683 1.128.823<br />

GRUPPI<br />

occupaz.<br />

posti<br />

costo<br />

personale<br />

beni di<br />

consumo<br />

prestazioni<br />

di servizi<br />

utilizzo beni<br />

di terzi<br />

altro rette (*) TOT.<br />

via Fago 42 871.220 63.265 107.522 4.598 1.046.605<br />

viale Europa 17 491.509 7.458 64.516 422 563.905<br />

via Druso 19 370.787 8.244 30.462 26.681 242 436.416<br />

amministraz. 198.507 31.469 40.628 1.816 272.420<br />

Totale 78 1.932.023 110.436 243.128 26.681 7.078 174.885 2.494.231<br />

LABORATORI<br />

PROTETTI<br />

via Castel<br />

Weinegg<br />

posti<br />

costo<br />

personale<br />

beni di<br />

consumo<br />

prestazioni<br />

di servizi<br />

utilizzo beni<br />

di terzi<br />

altro rette (*) TOT.<br />

15 234.505 8.226 58.300 46.044 341 347.416<br />

via Fago 12 180.841 18.174 46.585 305 245.905<br />

amministraz. 51.045 8.092 10.447 381 69.965<br />

Totale 27 466.391 34.492 115.332 46.044 1.027 468.088 1.131.374<br />

3<br />

RETTE (*) per utenti propri in strutture esterne<br />

RETTE TOTALI<br />

La voce “amministrazione” comprende le spese dell’uffi cio amm.vo Servizi a persone in situazione<br />

di handicap e disagio psichico, dello staff tecnico della direzione del servizio e gestione piscina.<br />

2.181.291<br />

Soggiorni per per persone disabili 21.536<br />

Servizio trasporto per persone disabili 139.306<br />

133


Disagio psichico<br />

I servizi a favore delle persone portatrici di disagio psichico si distinguono in strutture di accoglienza<br />

residenziale, più nello specifi co comunità alloggio (una maschile ed una femminile), e<br />

laboratori protetti o centri di addestramento professionale.<br />

Oltre a questi servizi sul territorio cittadino esistono anche dei punti d’incontro per malati psichici<br />

che vengono gestiti in convenzione con l’associazione “Il Nostro Spazio”. In detti spazi<br />

vengono intraprese attività culturali, di tempo libero e di attività fi sica con lo scopo di sviluppare<br />

occasioni di incontro tra malati psichici.<br />

Fig. 3.67 – Strutture residenziali per malati psichici - <strong>2004</strong><br />

Strutture residenziali<br />

Comunità alloggio<br />

via Mendola 121<br />

Comunità alloggio<br />

v.lo Erbe 10<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Giorni di<br />

apertura<br />

N. utenti<br />

nell’anno<br />

Presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

7 366 7 2.061 80,4% 5,6<br />

6 361 5 1.758 81,2% 4,9<br />

13 364 12 3.819 80,8% 10,5<br />

Fig. 3.68 – Strutture diurne per malati psichici - <strong>2004</strong><br />

Laboratori Protetti<br />

Windrose<br />

V. Druso 325<br />

Centro Addestramento<br />

Professionale CIRS<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Giorni di<br />

apertura<br />

N. utenti<br />

nell’anno<br />

Presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

13 234 12 2.135 70,2% 9,1<br />

18 237 20 3.411 80,0% 14,4<br />

31 236 32 5.546 75,1% 23,5<br />

L’età media dell’utenza affetta da disagio psichico si colloca nella fascia compresa tra i 30 ed<br />

49 anni E’ tuttavia importante segnalare come la fascia di età inferiore, ovvero quella al di sotto<br />

dei 29 anni sia significativamente presente strutture residenziali.<br />

Nella tabella successiva è riportata la percentuale di invalidità degli utenti dei servizi: a differenza<br />

degli utenti affetti da disabilità fi sica, emerge che ad oltre il 50% dei malati psichici che frequentano<br />

i servizi non è riconosciuta alcuna invalidità.<br />

Fig. 3.69 – Utenti dei servizi per malati psichici per grado di invalidità - <strong>2004</strong><br />

Strutture per malati psichici Nessuna invalidità Fino al 73% Dal 74% al 99% 100%<br />

Residenziali 6 4 3<br />

Laboratori 12 2 17 1<br />

18 6 20 1<br />

134


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.4 Handicap e disagio psichico<br />

Punti d’incontro per malati psichici<br />

Come già accennato l’Associazione “Il Nostro Spazio – Ein Platz für uns” gestisce i punti di<br />

incontro per malati psichici sulla base di una convenzione con l’Azienda. Le fi nalità dell’Associazione<br />

sono quelle di costruire occasioni di incontro, di solidarietà, accoglienza, condivisione di<br />

spazi e momenti per comunicare con chi vive la sofferenza psichica. Gli obiettivi che l’Associazione<br />

si pone attraverso le varie attività sono:<br />

• sviluppare occasioni di incontro con e tra malati psichici ed altre persone<br />

• sviluppare competenze e abilità comunicative tra i malati psichici ed altre persone<br />

• valorizzare e indirizzare le capacità di ognuno in una dimensione creativo - espressiva<br />

• valorizzare le diversità, sviluppando autostima e immagine positiva di se, conoscenza<br />

e accettazione dei propri limiti<br />

• aumentare la capacità di autonomia e di partecipazione alla vita <strong>sociale</strong> da parte<br />

dei malati psichici.<br />

L’attività dei punti di incontro si svolge in diverse occasioni con iniziative di accoglienza, creatività<br />

espressiva, attività motoria, gite, attività di nuoto, attività culturali, soggiorni estivi ecc.<br />

Durante l’anno <strong>2004</strong> l’Associazione “Il Nostro Spazio – Ein Platz für uns” ha tenuto 422 incontri<br />

che hanno visto coinvolte 150 persone.<br />

L’Associazione opera nello spirito del lavoro di rete, in collaborazione con altri servizi in particolare<br />

con il servizio Psichiatrico ed il centro di Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Bolzano.<br />

Le attività si svolgono anche con personale volontario che nell’anno <strong>2004</strong> ha effettuato 11.198<br />

ore (61 volontari).<br />

3<br />

135


Fig. 3.70 – Disagio Psichico – costi diretti e fonti di finanziamento<br />

DISAGIO PSICHICO - ANNO <strong>2004</strong><br />

COSTI DIRETTI DI GESTIONE - € 1.309.973<br />

LABORATORI posti costo<br />

personale<br />

beni di<br />

consumo<br />

prestazioni<br />

di servizi<br />

utilizzo beni<br />

di terzi<br />

altro rette (*) TOT.<br />

Colle 12 134.949 17.574 36.619 15.251 747 205.140<br />

via Druso 325 13 154.955 16.426 26.160 26.618 1.007 225.166<br />

CIRS 18 199.900 199.900<br />

amministrazione 56.716 8.991 11.608 423 77.738<br />

Totale 43 346.620 42.991 274.287 41.869 2.177 148.312 856.256<br />

RETTE (*) per utenti propri in strutture esterne<br />

COMUNITÀ<br />

ALLOGGIO<br />

posti<br />

costo<br />

personale<br />

beni di<br />

consumo<br />

prestazioni<br />

di servizi<br />

utilizzo beni<br />

di terzi<br />

altro rette (*) TOT.<br />

via Mendola 7 3.632 144.802 3.093 310 151.837<br />

vicolo Erbe 6 683 143.298 13 143.994<br />

amministraz. 28.358 4.496 5.804 211 38.869<br />

Totale 13 28.358 8.811 293.904 3.093 534 13.617 348.317<br />

RETTE (*) per utenti propri in strutture esterne<br />

La voce “amministrazione” comprende le spese dell’uffi cio amministrativo “Servizi a persone<br />

in situazione di handicap e disagio psichico” e dello staff tecnico della direzione del medesimo<br />

servizio.<br />

Punti d’incontro per malati psichici 105.400<br />

DISAGIO PSICHICO - ANNO <strong>2004</strong><br />

FONTI DI FINANZIAMENTO - € 1.309.973<br />

Compartecipazioni utenti<br />

€ 19.687 - 2%<br />

Rete utenti esterni<br />

€ 128.906 - 10%<br />

Altro<br />

€ 9.145 - 1%<br />

Provincia<br />

€ 1.152.235 - 87%<br />

136


3.5<br />

Emergenza <strong>sociale</strong><br />

Informazioni e dati relativi ai servizi aziendali a favore di persone in condizione di emarginazione<br />

<strong>sociale</strong>.<br />

I servizi di quest’area hanno il compito di dare una risposta ai bisogni delle persone che si trovano<br />

in stato di grave diffi coltà ed in condizione di emarginazione <strong>sociale</strong> operando in funzione<br />

sussidiaria per l’integrazione civile e <strong>sociale</strong>.<br />

I diversi servizi che operano in quest’area sono da porre in relazione al tipo di disagio e riguardano<br />

in particolare le persone senza fi ssa dimora, i cittadini extracomunitari, i nomadi, i tossicodipendenti,<br />

le donne o gli uomini in stato di diffi coltà ed altri soggetti in stato di devianza <strong>sociale</strong>.<br />

I servizi offerti alle persone in stato di disagio spaziano dai dormitori maschili e femminili, ai<br />

centri di accoglienza per profughi, al centro per minori stranieri non accompagnati (vedi<br />

area “Famiglia e Minori”), al servizio di strada, al servizio bassa soglia per tossicodipendenti,<br />

laboratori per alcolisti, accoglienza immigrati, villaggi SINTI e ROM<br />

Queste strutture non sono gestite direttamente dall’Azienda con proprio personale dipendente,<br />

ma da organizzazioni con cui l’Azienda è convenzionata. Negli ultimi anni i Distretti Sociali della<br />

città di Bolzano hanno rivestito un ruolo di fondamentale importanza per le persone in stato di<br />

disagio grave. Attraverso il lavoro quotidiano degli assistenti sociali e degli educatori ed in collaborazione<br />

con gli operatori degli enti gestori tali persone si sentono ascoltate, accolte viene<br />

fornito loro un servizio di consulenza e la possibilità di partecipare attivamente ad un progetto di<br />

recupero e di inserimento <strong>sociale</strong> e professionale.<br />

“Senza fi ssa dimora”<br />

La defi nizione di “senza fi ssa dimora” viene data alle persone adulte, sia di sesso femminile che<br />

maschile, che vivono in stato di emarginazione grave, prive di dimora stabile, di occupazione,<br />

di reddito o con reddito insuffi ciente. Si tratta tendenzialmente di persone che oltre ad essere<br />

prive di un luogo dove vivere, hanno alle spalle una storia di disgregazione, diffi coltà relazionali e<br />

psicologiche per cui non riescono ad inserirsi o reinserirsi nel mondo <strong>sociale</strong> e lavorativo. Raramente<br />

l’essere “senza dimora” non è l’unico problema di queste persone. Spesso anzi , questa<br />

137


condizione estrema è la conseguenza di eventi critici non risolti, di problemi non superati, di incapacità<br />

di reagire alla vita e alle vicende che essa presenta che portano alla distruzione di legami<br />

parentali, alla rottura dei rapporti sociali, perdita di lavoro, della salute, debolezze e dipendenze,<br />

emarginazione.<br />

Le strutture per senza fi ssa dimora nell’anno <strong>2004</strong> sono le seguenti:<br />

• Casa di Ospitalità, di viale Trento 11 – trattasi di un dormitorio maschile con una capienza<br />

di 40 posti letto a carattere diurno e notturno, aperto sia a cittadini italiani che stranieri, anche<br />

se la maggior parte degli utenti che nell’anno <strong>2004</strong> hanno usufruito della struttura sono di cittadinanza<br />

italiana (74 su 96). Oltre a vitto ed alloggio la struttura offre sostegno nella ricerca di<br />

un’occupazione e di un alloggio, supporto medico e psicologico, nonché il sostegno <strong>sociale</strong><br />

da parte di operatori del distretto di appartenenza attraverso progetti individualizzati.<br />

• Haus Margareth , di via Cappuccini 21 – trattasi di un dormitorio femminile con una<br />

capienza di 18 posti letto a carattere diurno e notturno, aperto sia a cittadine italiane che<br />

straniere (nel corso dell’anno <strong>2004</strong> è stato usufruito sia da cittadine italiane che straniere: 25<br />

e 33). Oltre all’erogazione di vitto ed alloggio la struttura offre anche sostegno <strong>sociale</strong> nella<br />

ricerca di lavoro, di alloggio e di reinserimento <strong>sociale</strong>, per lo svolgimento di pratiche burocratiche,<br />

corsi di alfabetizzazione per straniere, supporto psico-pedagogico.<br />

• Dormitorio invernale, di via Weggenstein 6 – trattasi di una struttura aperta durante i mesi<br />

invernali a carattere solamente notturno, rivolta sia cittadini italiani che stranieri, anche se la<br />

maggior parte degli utenti che ne hanno usufruito nel corso dell’anno <strong>2004</strong> è di cittadinanza<br />

italiana (64 su 72). La struttura ha lo scopo di riparare all’emergenza freddo, e attraverso la<br />

collaborazione con le altre risorse del territorio svolge anche servizi di sostegno al reinserimento<br />

socio – lavorativo. Il 15 novembre <strong>2004</strong> gli utenti di questa struttura sono stati trasferiti<br />

presso la Casa Conte F.J. Forni, in via Renon 31.<br />

• Centro Emergenza Sociale, via Weggenstein 2 – è una struttura che offre ospitalità ed<br />

assistenza temporanea a persone senza dimora, italiani e stranieri, uomini, donne e bambini,<br />

che si trovano in particolari situazioni di crisi sociosanitaria e che necessitano di un luogo<br />

dove transitare in attesa di essere inseriti in strutture idonee alla loro problematica emergente.<br />

Tendenzialmente sono persone in attesa di entrare in comunità terapeutiche, ospedali o<br />

altro, convalescenti, non autosuffi cienti o comunque in gravi condizioni psicofi siche che non<br />

hanno alcun mezzo di sostentamento e che vivono in situazioni di emarginazione <strong>sociale</strong>. La<br />

struttura offre vitto, alloggio sostegno sociosanitario, psicologico e legale.<br />

Fig. 3.71 – Strutture di accoglienza per persone senza fissa dimora - <strong>2004</strong><br />

Strutture<br />

di accoglienza<br />

Casa di Ospitalità<br />

viale Trento<br />

Dormitorio Femminile<br />

Haus Margareth<br />

Dormitorio invernale<br />

via Weggenstein 6<br />

Emergenza Sociale<br />

via Weggenstein 2<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Giorni di<br />

apertura<br />

N. utenti<br />

nell’anno<br />

Presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

40 366 96 13.300 90,8% 36,3<br />

18 366 58 6.263 95,1% 17,1<br />

23 106 72 2.024 83,0% 19,1<br />

15 366 50 6.192 112,8% 16,9<br />

Casa Conte F.J. Forni 38 46 59 67 3,8% 1,5<br />

Totale 134 250 335 27.846 96,96% 111,4<br />

N.B. – la Casa Conte F.J. Forni è stata temporaneamente utilizzata dal 15 novembre al 31 dicembre per ospitare gli utenti del<br />

dormitorio invernale di via Weggenstein 2<br />

138


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.5 Disagio <strong>sociale</strong><br />

Servizio di assistenza di strada<br />

Non tutte le persone che sono senza fi ssa dimora, per svariati motivi, usufruiscono delle strutture<br />

presenti in città. Il servizio di assistenza di strada si rivolge a persone senza dimora, senza tetto,<br />

soggetti con problemi di tossicodipendenza o di alcolismo, prostitute, persone con disagio psichico<br />

che per “scelta” o per necessità, vivono il proprio stato di vulnerabilità sulla strada.<br />

La scelta della ricerca del contatto su strada allo scopo di andare incontro, comprendere e sostenere<br />

coloro che vivono la propria marginalità sulla strada, è perseguita dalle Unità di strada<br />

attraverso intereventi di assistenza – ascolto – accompagnamento che consistono:<br />

nell’offrire assistenza attraverso la distribuzione di cibo, bevande calde, vestiario, coperte,<br />

medicinali informazioni sanitarie ecc. nonché attraverso azioni di ascolto, colloqui informali e<br />

accompagnamento verso i servizi sociali e sanitari, il mondo del lavoro e verso una progressiva<br />

autonomizzazione. E’ rilevante il raffronto degli accompagnamenti effettuati nel corso dell’anno<br />

<strong>2004</strong> rispetto al 2003. Nel corso dell’anno <strong>2004</strong> ne sono stati effettuati 374 a fronte<br />

dei 141 dell’anno 2003<br />

Il servizio si distingue in due attività principali:<br />

• il servizio camper che opportunamente attrezzato sosta nei pressi della stazione due volte<br />

alla settimana (il servizio è raddoppiato rispetto allo scorso anno);<br />

• il servizio in itinere che si svolge a piedi o in macchina su tutto il territorio cittadino ed in orari<br />

diversi.<br />

Le prestazioni offerte sono state le seguenti:<br />

• distribuzione cibo, bevande. vestiario, coperte, informazioni n. 4644<br />

• ascolto, segretariato <strong>sociale</strong>, colloqui, confronti, mediazioni n. 749<br />

• accompagnamento verso i servizi sociosanitari, amministrativi,<br />

studi legali, strutture di recupero, SERT ecc. n. 374<br />

Il servizio di assistenza di strada è stato svolto da 2 operatori sociali e 19 volontari, questi ultimi<br />

hanno sostenuto complessivamente 838 ore di assistenza.<br />

Fig. 3.72 – Persone contattate dal Servizio di Assistenza di Strada - <strong>2004</strong><br />

3<br />

Servizio Assistenza di Strada N. giorni di apertura N. utenti nell’anno N. medio contatti<br />

Servizio camper 366 1.312<br />

In itinere 366 236<br />

10 al giorno<br />

139


Immigrazione straniera<br />

Al 31.12.12.<strong>2004</strong> a Bolzano erano residenti 6.856 stranieri con un incremento del 17,1% rispetto<br />

all’anno precedente.<br />

Gli stranieri appartenenti a paesi europei non aderenti all’Unione Europea costituiscono il<br />

41,1%, quelli appartenenti all’Unione Europea il 14,9%; gli altri sono appartenenti a paesi extraeuropei<br />

prevalentemente africani.<br />

Fig. 3.73 – Distribuzione degli stranieri nei quartieri cittadini - <strong>2004</strong><br />

Distretto Stranieri residenti Popolazione del quartiere % su popolazione<br />

Don Bosco 1.112 17.301 6,4%<br />

Centro Piani Rencio 1.972 13.177 15,0%<br />

Oltrisarco Aslago 1.197 16.155 7,4%<br />

Europa Novacella 814 22.180 3,7%<br />

Gries S. Quirno 1.761 29.437 6,0%<br />

Totale 6.856 98.250 6,98%<br />

Gli stranieri residenti a Bolzano rappresentano il 6,98% del totale della popolazione locale; lo<br />

scorso anno tale valore era del 6,1%.<br />

Il quartiere con il maggior numero di stranieri è quello di Centro Piani Rencio che registra 1972<br />

stranieri residenti, a seguire il quartiere di Gries – S. Quirino con 1761. In quest’ultimo rione in<br />

particolare la presenza di persone straniere è sempre maggiore: dall’anno 2002 c’è stato un<br />

incremento del 21%.<br />

Sul territorio cittadino i servizi che si occupano di persone straniere sono tendenzialmente servizi<br />

di accoglienza aperti e strutture residenziali.<br />

Ambedue sono servizi di prima accoglienza dove viene offerta consulenza, sostegno sociosanitario,<br />

mediazione culturale, e da dove nascono tutte quelle iniziative che spaziano “dall’emer-<br />

genza all’integrazione”<br />

atte all’inserimento socio lavorativo delle persone straniere.<br />

Nell’anno <strong>2004</strong> le strutture di accoglienza sono le seguenti:<br />

• Dormitorio invernale per lavoratori extracomunitari di via Weggenstein 4: trattasi si una<br />

struttura utilizzabile nelle ore notturne durante i mesi invernali ed è rivolta a cittadini stranieri<br />

maschi. La struttura ha chiuso la sua attività il 15 aprile <strong>2004</strong> in quanto ritenuto servizio di<br />

secondo livello. Gli stranieri ospitati hanno trovato altre soluzioni abitative: alloggio in affi tto,<br />

casa albergo ecc.<br />

• Centro profughi “ex Gorio” di via Macello 13: La struttura è rivolta a stranieri, sia singoli<br />

che nuclei familiari, prevalentemente richiedenti asilo e senza dimora. E’ utilizzabile sia di<br />

giorno che nelle ore notturne e offre servizi di sostegno alla persona e alla famiglia straniera<br />

sia in termini sociali che in termini sanitari, come ad esempio la ricerca di lavoro, di alloggio,<br />

accompagnamento e mediazione, corsi di alfabetizzazione, supporto medico ecc.<br />

• Casa prima accoglienza immigrati di via Roma 100: La struttura è rivolta a uomini adulti<br />

soli che arrivano per la prima volta a Bolzano ed ha lo scopo di offrire la possibilità di avere<br />

un’accoglienza dignitosa sia pur temporanea durante il periodo di ricerca di un lavoro. In<br />

subordine offre accoglienza anche a persone già presenti da tempo a Bolzano, ma impossibilitate<br />

a provvedere autonomamente alle proprie esigenze alloggiative.<br />

140


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.5 Disagio <strong>sociale</strong><br />

Fig. 3.74 – Capacità ricettiva e utenza nelle strutture di accoglienza - <strong>2004</strong><br />

Strutture<br />

di accoglienza<br />

Dormitorio invernale<br />

per extracomunitari<br />

Centro profughi<br />

“ex Gorio”<br />

Casa di Prima<br />

Accoglienza Immigrati<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Giorni di<br />

apertura<br />

N. utenti<br />

nell’anno<br />

Presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

25 106 87 n.p. n.p. n.p.<br />

45 366 87 13.855 84,1% 37,9<br />

13 366 210 4.738 99,6% 12,9<br />

83 279 384 18.593 91,9% 66,6<br />

Servizio di prima accoglienza immigrati di via Roma 100 – il servizio ha lo scopo di consentire<br />

all’utente, attraverso una azione di informazione, assistenza e consulenza, di accedere alle<br />

risorse alloggiative di prima e seconda accoglienza presenti sul territorio.<br />

Vengono fornite le indicazioni e le informazioni necessarie per fare domanda presso strutture<br />

residenziali, gli alloggi dell’IPES e le strutture di accoglienza provvisorie invernali. Le famiglie vengono<br />

invitate a rivolgersi anche al servizio della Caritas sezione italiana che si occupa di intermediazione<br />

per la ricerca di un alloggio. Il servizio si occupa di avviare anche progetti individualizzati<br />

in collaborazione con il servizio <strong>sociale</strong> e con le risorse del territorio. Nel corso dell’anno <strong>2004</strong><br />

sono stati censiti 4800 contatti /richieste per il settore della mediazione con altri enti, della diffusione<br />

di informazioni, della consulenza specifi ca su problemi burocratici e amministrativi, degli<br />

accompagnamenti. È inoltre attivo presso il centro di prima accoglienza di via Roma 100 un<br />

servizio medico volontario (progetto Fanon Balint - assistenza sanitaria immigrati STP).<br />

Fig. 3.75 – Utenti del servizio di prima accoglienza immigrati - <strong>2004</strong><br />

Servizi di accoglienza<br />

N. giorni di apertura<br />

nell’anno<br />

N. utenti<br />

nell’anno<br />

N. medio utenti<br />

al giorno<br />

Servizio 1° Accoglienza Immigrati 260 1.126 40<br />

Campi Nomadi<br />

CAMPO SINTI<br />

3<br />

Il campo sosta per nomadi SINTI, situato in via Lungo Isarco Sinistro fa capo al distretto di Oltrisarco<br />

– Aslago. Nell’anno <strong>2004</strong> ha ospitato una media di 122 persone rispetto alle 114 dello<br />

scorso anno, distribuite in 42 piazzole. Il numero delle presenze presso il campo varia a seconda<br />

delle situazioni: stati di detenzione, ottenimento di alloggi IPES, assenze temporanee, decessi<br />

ecc.. Gli ospiti del campo sono persone stanziali e le dimissioni sono sostituite dalle nascite e<br />

dai nuovi matrimoni.<br />

Presso il campo è presente un servizio socio educativo la cui presenza permette di predisporre<br />

piani individualizzati di sviluppo ed inserimento lavorativo della persona.<br />

La situazione occupazionale delle persone del campo trova 24 studenti, 53 disoccupati, 14 occupati<br />

e 31 in età prescolare, o non dichiarati o non collocabili.<br />

141


La fascia di età prevalente è quella dei minori da 0 a 17 anni che costituisce il 50% dell’intera<br />

popolazione del campo (62) a seguire la fascia di età che va dai 18 ai 29 anni (31)<br />

Fig. 3.76 – SINTI nel campo sosta per fasce di età - <strong>2004</strong><br />

0-17<br />

18-24<br />

25-34<br />

35-49<br />

50-64<br />

+65<br />

Fig. 3.77 – Grado di utilizzo del campo sosta SINTI - <strong>2004</strong><br />

Strutture<br />

di accoglienza<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Giorni di<br />

apertura<br />

N. utenti<br />

nell’anno<br />

Presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

Villaggio Sinti 180 366 122 45.214 68,6% 123,5<br />

CAMPO ROM<br />

Il campo ROM, situato nella zona di Castel Firmiano fa capo al Distretto Don Bosco. Nell’anno<br />

<strong>2004</strong> ha ospitato una media di 124 persone che corrisponde alla copertura del 95,4% dei posti<br />

disponibili. Le persone presenti al campo sono infatti nuclei familiari stanziali ed ivi abitanti da<br />

più anni. La cittadinanza degli utenti è per la maggior parte extraeuropea appartenente a stati<br />

esterni all’UE.<br />

Il villaggio fa capo al distretto <strong>sociale</strong> del quartiere Don Bosco, il quale oltre a provvedere alla<br />

gestione ordinaria, si è impegnato nella soluzione di questioni di fondamentale importanza per<br />

il villaggio e per i suoi abitanti. L’obiettivo principale è quello di trasferire, in maniera progressiva<br />

e programmata, gli abitanti presso alloggi inseriti nel contesto urbano cittadino e<br />

delle zone limitrofe e quindi porre in essere interventi educativi piuttosto che seguire ogni<br />

nucleo familiare con le tipiche prestazioni sociali.<br />

I gestori del campo operano anche per il contenimento delle richieste di sostegno economico<br />

fatte dagli abitanti del campo all’uffi cio di assistenza economica del distretto Don Bosco e/o ad<br />

associazioni diverse, stimolando invece l’automantenimento mediante l’appoggio alla ricerca di<br />

lavoro, all’inserimento professionale, al successo scolastico ed alla prosecuzione degli studi per<br />

i più giovani. Degli 11 giovani in obbligo formativo 10 sono iscritti alla scuola superiore.<br />

142


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.5 Disagio <strong>sociale</strong><br />

Fig. 3.78 – Grado di utilizzo del campo nomadi ROM - <strong>2004</strong><br />

Strutture<br />

di accoglienza<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Giorni di<br />

apertura<br />

N. utenti<br />

nell’anno<br />

Presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

Villaggio ROM 130 366 133 45.374 95,4% 124,0<br />

Tossicodipendenza e alcoldipendenza<br />

CENTRO BASSA SOGLIA PER TOSSICODIPENDENTI<br />

Il servizio di assistenza a tossicodipendenti a bassa soglia, meglio conosciuto come “Binario<br />

7” è situato nei pressi della stazione ferroviaria di Bolzano e viene gestito in convenzione con<br />

l’Azienda dall’O.D.A.R.. Il Centro garantisce l’assistenza essenziale alle persone che quasi sempre<br />

vivono in situazioni di disagio fi sico, psichico e <strong>sociale</strong> dovute a lunghi periodi di dipendenza,<br />

offrendo loro aiuti volti alla riduzione del danno <strong>sociale</strong> e della salute e una serie di servizi volti<br />

alla cura della persona (vitto, bevande, igiene della persona e della biancheria, cambio siringhe<br />

ecc.) e alla risoluzione del problema.<br />

Nell’anno <strong>2004</strong> il centro ha distribuito 4.514 pasti oltre ad un gran numero di prestazioni<br />

che spaziano tra l’igiene della persona, medicazioni, accompagnamento, consulenza,<br />

contatti con altre strutture ecc. Sono state distribuite insuline e altri articoli di altro materiale<br />

di profi lassi.<br />

Le prestazioni offerte dal centro nello specifi co sono:<br />

• Accoglienza diurna<br />

• Colloquio e consulenza (giuridica, inserimento lavorativo ecc.)<br />

• Distribuzione pasti e bevande calde<br />

• Messa a disposizione di servizi igienici, docce ed attrezzature<br />

e materiale per il lavaggio della biancheria<br />

• Distribuzione di siringhe nuove e ritiro di quelle usate<br />

• Invio a competenti servizi sanitari e sociali su richiesta dell’utente<br />

3<br />

Il Centro durante l’anno <strong>2004</strong> ha introdotto progetti innovativi come ad esempio “Lo spazio<br />

per le donne“ con l’offerta di un ambiente protetto e mirato alla comunicazione sui disagi, sulle<br />

problematiche specifi che delle donne dipendenti;<br />

“L’assemblea ed i rappresentante degli utenti” organizzata mensilmente secondo un ordine<br />

del giorno proposto dagli utenti, all’interno dell’assemblea si è provveduto ad eleggere un rappresentate<br />

degli utenti che partecipa anche al team degli operatori e facilita la comunicazione tra<br />

loro e gli altri utenti;<br />

“La festa di Natale” organizzata con lo scopo di offrire agli utenti anche in questo giorno un<br />

ambiente alternativo a quello della strada, piacevole e sereno, dove siano rispettati e in cui venga<br />

riconosciuta la loro dignità di persone e cittadini. Un simile ambiente incentiva gli utenti a visitare<br />

frequentemente il Binario 7, oltre ad alleviare in parte le loro sofferenze psicologiche. La festa di<br />

Natale ha contribuito a raggiungere questo obiettivo.<br />

143


Fig. 3.79 – Numero degli utenti che usufruiscono del servizio - <strong>2004</strong><br />

Centro Bassa Soglia<br />

per tossicodipendenti<br />

Giorni di apertura Utenti nell’anno Pasti consegnati<br />

Binario 7 304 186 4.514<br />

LABORATORIO PROTETTO PER DIPENDENTI DA ALCOL E DA FARMACI<br />

L’assistenza sanitaria agli alcooldipendenti nel Comune di Bolzano è garantita dal SerT – servizio<br />

per le dipendenze e da una struttura che opera in convenzione con l’ Azienda Sanitaria di<br />

Bolzano (Hands). In questo settore l’intervento <strong>sociale</strong> si esplica nell’offerta di strutture e servizi<br />

riabilitativi, ma anche in diverse altre forme di intervento come le iniziative di prevenzione primaria<br />

e secondaria attuate da alcuni distretti sociali o da organizzazione del Terzo settore.<br />

L’Azienda ha stipulato una convenzione con l’Associazione Hands Work per la gestione di un<br />

laboratorio protetto per alcooldipendenti situato in viale Druso 205.<br />

Il servizio prevede la gestione di un laboratorio riabilitativo per persone con problemi di dipendenza<br />

da alcol e da farmaci e diffi coltà di inserimento lavorativo – professionale. L’obiettivo principale<br />

è quello di offrire uno strumento per la riabilitazione <strong>sociale</strong> della persona, offrire la possibilità<br />

agli utenti di prendere in considerazione una vita futura senza la sostanza che crea dipendenza,<br />

favorire la relazione positiva tra le persone del laboratorio e la riabilitazione psico<strong>sociale</strong>.<br />

Fig. 3.80 – Numero utenti che usufruiscono del servizio - <strong>2004</strong><br />

Laboratorio protetto<br />

Laboratorio Hands<br />

per alcoldipendenti<br />

Capacità<br />

ricettiva<br />

Giorni di<br />

aperutra<br />

N. utenti<br />

nell’anno<br />

Presenze<br />

% di<br />

copertura<br />

Presenza<br />

media<br />

10 255 9 2.287 89.7% 9,0<br />

144


I Servizi Sociali dell’Azienda 3.5 Disagio <strong>sociale</strong><br />

Fig. 3.81 – Disagio <strong>sociale</strong> - costi diretti e fonti di finanziamento - <strong>2004</strong><br />

DISAGIO SOCIALE - ANNO <strong>2004</strong><br />

COSTI DIRETTI DI GESTIONE - € 3.794.973<br />

Senzatetto<br />

€ 1.217.428 - 33%<br />

Campi nomadi<br />

€ 738.298 - 19%<br />

Extracomunitari / profughi<br />

€ 852.353 - 22%<br />

Servizio per donne<br />

in situazione di disagio<br />

€ 516.499 - 14%<br />

Servizi per dipendenza<br />

€ 470.395 - 12%<br />

DISAGIO SOCIALE - ANNO <strong>2004</strong><br />

FONTI DI FINANZIAMENTO - € 3.794.973<br />

Utenti<br />

€ 128.381 - 3%<br />

Comune<br />

€ 476.739 - 13%<br />

Provincia<br />

€ 2.650.238 - 70%<br />

Fondo Sociale Europeo<br />

€ 509.105 - 13%<br />

Altro<br />

€ 30.510 - 1%<br />

3<br />

145


146


4<br />

Indicatori e costi<br />

Dati di base nel settore<br />

amministrativo e <strong>sociale</strong><br />

e costi diretti di gestione<br />

1474


4.1<br />

Indicatori nel settore<br />

amministrativo e <strong>sociale</strong><br />

Nell’ambito dei sistemi di rendicontazione gli indicatori servono a misurare processi, risultati<br />

ed effetti di scelte e attività di un’organizzazione. Essi acquisiscono una particolare rilevanza<br />

quando consentono la lettura storica dell’azione di un’organizzazione e la comparazione con<br />

altri contesti.<br />

L’Azienda Servizi Sociali di Bolzano dispone di un sistema di rendicontazione <strong>sociale</strong> già da<br />

qualche anno e ha pertanto la possibilità di mettere a confronto dati in alcuni casi addirittura<br />

dall’anno 1999 ad oggi.<br />

La scelta aziendale è di comparare tra loro gli anni 2003 e <strong>2004</strong> per quanto riguarda gli indicatori<br />

di attività sia nel settore <strong>sociale</strong> che in quello amministrativo, mentre di risalire fi no al 1999 – anno<br />

di attivazione dell’Azienda – per comparare di anno in anno dati riferiti ad indicatori generali che<br />

evidenziano l’evoluzione dei servizi sociali gestiti dall’Azienda sul territorio cittadino.<br />

Per quanto riguarda questi indicatori storici va precisato che la fonte informativa è la Provincia<br />

Autonoma di Bolzano, Ripartizione 24, che con il sistema informativo SIPSA ha permesso in<br />

questi anni la rilevazione sistematica di dati anche sul territorio cittadino.<br />

I dati contenuti in questo bilancio <strong>sociale</strong> riguardano prevalentemente i servizi aziendali e in alcuni<br />

casi si interfacciano con dati demografi ci comunali. Per disporre di un osservatorio completo<br />

sui servizi in ambito <strong>sociale</strong> cittadino, la rendicontazione <strong>sociale</strong> di ASSB andrebbe messa in<br />

connessione, a cura dell’Assessorato competente, con i dati provenienti da altre realtà pubbliche<br />

e private che contribuiscono alla realizzazione delle politiche sociali in città.<br />

148


Indicatori e costi 4.1 Indicatori nel settore amministrativo e <strong>sociale</strong><br />

Indicatori di base Settore amministrativo – <strong>2004</strong><br />

Il personale dipendente ASSB 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Unità di personale dipendente (situazione al 31.12.) 828 840 12<br />

Equivalenti a t.p. effettivamente in servizio al 31.12. 713 717 4<br />

Posti previsti in pianta organica 749 749 0<br />

% dipendenti equiv.a t.p. effettivi / posti in pianta organica 95,1% 95,7% 0,6%<br />

Personale femminile e maschile per età<br />

donne 668 683 15<br />

uomini 160 157 -3<br />

% donne / tot. dipendenti 80,7% 81,3% 0,8%<br />

< 30 anni 195 158 -37<br />

31 - 40 anni 346 326 -20<br />

41 - 50 anni 214 267 53<br />

> 50 anni 73 89 16<br />

% dipendenti < 40 anni / tot. dipendenti 65,3% 57,6% -11,8%<br />

Per qualifica<br />

dirigenti 19 17 -2<br />

funzionari 7 8 1<br />

altri 802 815 13<br />

% dirigenti / tot. dipendenti 2,29% 2,02% -12,0%<br />

Per profilo professionale<br />

socio-assistenziale 662 689 27<br />

amministrativo 128 116 -12<br />

altri 35 34 -1<br />

in regime di co.co.co 3 1 -2<br />

% dipendenti con profi lo socio-assist. / tot. dipendenti 79,95% 82,02% 2,6%<br />

Per sede di lavoro<br />

Case di riposo e centri di degenza 288 289 1<br />

Distretti socio-sanitari 186 193 7<br />

Ufficio Handicap e relative strutture 156 162 6<br />

Ufficio Servizio alla Famiglia e relative strutture 130 129 -1<br />

Sede centrale di via Roma 58 55 -3<br />

Centri di assistenza diurni per anziani 10 12 2<br />

% dipendenti sede centrale / tot. dipendenti 7,0% 6,5% -7,2%<br />

149<br />

4


Le assenze in ASSB (media x 1 dipendente)<br />

media di giorni lavorativi nell’anno 260,0 260,0 0,0<br />

media giorni lavorati per dipendente 245,6 245,7 0,1<br />

media gg assenze per malattia 12,2 12,1 -0,1<br />

media gg assenze per congedi straordinari 2,2 2,2 0,0<br />

totale gg di assenze in media 14,4 14,3 -0,1<br />

% giorni di assenza sui possibili gg lavorati 5,54% 5,50% -0,7%<br />

La formazione del personale dipendente 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Formazione con frequenza in servizio (corsi OSA, OSS)<br />

n. partecipanti 48 42 -6<br />

n. giornate medie per partecipanti 13,2 9,6 -3,6<br />

Qualificazione-specializzazione (150 ore)<br />

n. partecipanti 24 24 0<br />

n. giornate medie per partecipanti 15,3 12,5 -2,8<br />

Aggiornamento professionale<br />

n. partecipanti 572 632 60<br />

n. giornate medie per partecipanti 3,2 4,8 1,6<br />

La sicurezza 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

N. visite mediche 390 392 2<br />

N. totale di infortuni 64 48 -16<br />

“in itinere” 13 12 -1<br />

movimentazione carichi 1 3 2<br />

accidentale 30 27 -3<br />

aggressione 1 6 5<br />

altro 19 - -<br />

N. totale giorni di assenza per infortunio 667 1.007 340<br />

Le strutture aziendali 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Numero strutture in uso 48 50 2<br />

di cui<br />

di proprietà aziendale (v. Garibaldi) 1 1 0<br />

in concessione gratuita dal Comune BZ 30 32 2<br />

in concessione gratuita dalla Provincia 8 8 0<br />

in locazione da privati 9 9 0<br />

150


Indicatori e costi 4.1 Indicatori nel settore amministrativo e <strong>sociale</strong><br />

La manutenzione delle strutture 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Numero edifici in carico per la manutenzione ordinaria<br />

e straordinaria<br />

39 41 2<br />

Numero interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria 792 793 1<br />

di cui<br />

interventi elettrici 221 204 -17<br />

interventi idraulici 176 186 10<br />

interventi da falegname 198 151 -47<br />

interventi edili 159 192 33<br />

interventi per la sicurezza 38 60 22<br />

L’esternalizzazione dei servizi 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Numero servizi sociali affidati a terzi 37 37 0<br />

di cui<br />

tramite convenzioni 22 22 0<br />

tramite contratto 15 15 0<br />

Numero servizi e prestazioni non sociali affidati a terzi 22 26 4<br />

Il personale dipendente da terzi 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Unità di personale dipendente da terzi 225 253 28<br />

Equivalente a tempo pieno al 31.12. 184,2 207,7 18<br />

n. operatori dipendenti da terzi ogni 10 dipendenti ASSB 2,6 2,8 0,2<br />

% operatori dipendenti da terzi / tot. operatori equiv. ASSB 20,5 22,5 9,8%<br />

Per profilo professionale (equivalenti a tempo pieno)* 184,2 201,7 18<br />

operatori sociali/educatori nei servizi affi dati a terzi 68,0 65,2 -3<br />

infermieri professionali (case di riposo e centri degenza) 57,0 62,2 5<br />

cuochi e personale mense e servizio pasti a domicilio 17,0 24,3 7<br />

custodi, sorveglianti nelle strutture di accoglienza immigrati 13,1 15,9 3<br />

fi sioterapisti (case di riposo e centri degenza) 11,1 12,4 1<br />

personale servizio ristorazione case di riposo 10,7 12,0 1<br />

personale amministrativo nei servizi convenzionati 7,3 9,7 2<br />

(* l’equivalenza non corrisponde appieno perché non vi è un controllo sui percorsi professionali)<br />

Volontari, obiettori di coscienza, tirocinanti 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Volontari*<br />

n. 530 520 -10<br />

n. ore annue 48.954 57.683 8.729<br />

151<br />

4


Obiettori*<br />

n. 18 22 4<br />

n.ore annue 13.428 12.189 -1.239<br />

Tirocinanti*<br />

n. 306 276 -30<br />

n. ore annue 46.112 33.661 -12.451<br />

*incluse le fi gue attive nei servizi esternalizzati<br />

La comunicazione e il rapporto con i media 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Rassegna stampa<br />

n. articoli pubblicati su tematiche sociali in tutta la Prov. 1.746 1.567 -179<br />

area anziani 405 332 -73<br />

area minori 151 124 -27<br />

area famiglia 393 348 -45<br />

area disagio <strong>sociale</strong> 261 278 17<br />

area handicap 268 125 -143<br />

area politiche sociali 268 360 92<br />

n. articoli pubblicati che riguardano direttamente l’ASSB 326 321 -5<br />

area anziani 126 124 -2<br />

area minori 14 18 4<br />

area famiglia 52 58 6<br />

area disagio <strong>sociale</strong> 48 42 -6<br />

area handicap 30 16 -14<br />

area politiche sociali 56 63 7<br />

% articoli su ASSB / tot. articoli pubblicati in Provincia 18,7% 20,5% 9,7%<br />

Comunicati stampa<br />

n. comunicati stampa inviati alle testate locali 46 38 -8<br />

di cui effettivamente pubblicati 44 36 -8<br />

Sito Internet<br />

n. visitatori nell’anno 50.317 38.911 -11.406<br />

media mensile 4.193 3.243 -951<br />

Rendiconto <strong>sociale</strong> annuale<br />

n. copie distribuite (su carta e CD) 280 270 -10<br />

Comune di Bolzano (Giunta e consiglio) 85 85 0<br />

Stakeholders esterni<br />

(enti pubblici, associazioni, cooperative e.a.)<br />

195 185 -10<br />

152


Indicatori e costi 4.1 Indicatori nel settore amministrativo e <strong>sociale</strong><br />

Tutela giuridica e amministrativa 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

n. contenziosi legali 5 5 0<br />

n. tentativi di conciliazione dinanzi all’Ufficio prov. Lavoro 7 3 -4<br />

n. segnalazioni al Difensore civico della Prov. Aut. di Bolzano 3 5 2<br />

n. ricorsi gerarchici al Direttore 0 0 0<br />

n. opposizioni ai dirigenti 2 4 2<br />

n. ricorsi alla Consulta provinciale 54 136 82<br />

Controlli delle autocertificazioni 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

n. controlli “a campione” effettuati dall’Ufficio Legali<br />

ai sensi del DPR 445/2000<br />

di cui<br />

74 128 54<br />

conformi alla dichiarazione 62 112 50<br />

non conformi alla dichiarazione 12 16 4<br />

di cui successivamente rettifi cati dall’utente 8 16 8<br />

rettifi cati mediante integrazione d’uffi cio* 3 0 -3<br />

segnalazioni in procura 1 0 -1<br />

n. controlli “mirati” effettuati dai singoli servizi dell’ASSB<br />

ai sensi del DPR 445/2000<br />

di cui<br />

440 1.220 780<br />

conformi alla dichiarazione 347 1.045 698<br />

non conformi alla dichiarazione 93 175 82<br />

di cui successivamente rettifi cati dall’utente 49 149 100<br />

rettifi cati mediante integrazione d’uffi cio* 36 18 -18<br />

segnalazioni in procura 8 8 0<br />

% n. dichiarazioni “non conformi” / n. totale controlli 20,4% 14,2% -30,4%<br />

n. totale segnalazioni in procura 9 8 -1<br />

n. casi di recupero di importi a seguito di non conformità,<br />

accertate mediante controlli successivi all’erogazione della<br />

prestazione**<br />

*mediante accessi diretti a banche dati di amministrazioni certifi cati<br />

**trattasi di prestazioni di Assistenza Economica (AES)<br />

83 164 81<br />

153<br />

4


Recupero crediti 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

n. crediti previdenziali, assicurativi, responsabilità di terzi<br />

per fatto illecito nei confronti di dipendenti aziendali:<br />

44 63 19<br />

incassati 31 15 -16<br />

da incassare, ma già quantifi cati n.r. 4<br />

-<br />

da incassare, in attesa quantifi cazione INAIL n.r. 6<br />

-<br />

sospesi in pendenza di trattative 2 15 13<br />

senza seguito, in quanto non è stato richiesto risarcimento 11 22 11<br />

in attesa di quantifi cazione perito n.r. 1 -<br />

Finanze e Contabilità 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Adempimenti fiscali<br />

n. registrazioni contabili - fatture e registri IVA (ciclo passivo) 20.373 21.694 1.321<br />

n. registrazioni contabili - (ciclo attivo) 17.820 17.811 -9<br />

n. certifi cazioni annuali/compensi a terzi e 770 60 45 -15<br />

n. registrazioni di correspettivo (bap, movimento di cassa) 4.685 3.092 -1.593<br />

n. registri corrispettivi 20 5 -15<br />

Gestione del rendiconto finanziario<br />

n. centri di responsabilità 23 23 0<br />

n. centri di costo 151 155 4<br />

Gli atti amministrativi in ASSB 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

n. decreti del direttore generale 553 577 24<br />

n. determinazioni dirigenziali 1.302 1.138 -164<br />

di cui<br />

Uffi cio di Direzione 38 31 -7<br />

Ripartizione I-Serv. Amministr. 443 400 -43<br />

Ripartizione II-Serv. Sociali 821 707 -114<br />

154


Indicatori e costi 4.1 Indicatori nel settore amministrativo e <strong>sociale</strong><br />

Indicatori di base settore <strong>sociale</strong> – <strong>2004</strong><br />

ANZIANI<br />

Case di riposo/Centri di degenza 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Case di riposo 3 3 0,0%<br />

Centri di degenza 2 2 0,0%<br />

Capacità ricettiva (31.12.) 443 443 0,0%<br />

Posti letto per utenti in ammissione temporanea (31.12.) 10 10 0,0%<br />

Ospiti (31.12.) 440 440 0,0%<br />

Centri di assistenza diurna<br />

autosuffi cienti 18 14 -22,2%<br />

leggermente non autosuffi cienti 38 43 13,2%<br />

mediamente non autosuffi cienti 73 59 -19,2%<br />

gravemente non autosuffi cienti 311 324 4,2%<br />

% di copertura media nell’anno 98,7% 99,1% 0,4%<br />

Strutture 3 3 0,0%<br />

Capacità ricettiva (31.12.) 42 42 0,0%<br />

Utenti nel corso dell’anno 65 67 3,1%<br />

Centri diurni (assistenza ambulatoriale)<br />

% di copertura media nell’anno Villa Europa 55,4% 35,2% -36,5%<br />

% di copertura media nell’anno Alzheimer* 36,0% 80,0% 122,3%<br />

% di copertura media nell’anno Premstaller*<br />

(*apertura nell’anno 2003)<br />

10,2% 28,0% 174,0%<br />

% di copertura media nell’anno 33,9% 47,7% 40,8%<br />

Strutture 5 5 0,0%<br />

Utenti nel corso dell’anno 2.114 2.448 15,8%<br />

Prestazioni 9.278 10.345 11,5%<br />

Servizio Emergenza Anziani<br />

Utenti nel corso dell’anno 275 177 -35,6%<br />

n. associazioni coinvolte 18 18 0,0%<br />

n. ore di volontariato offerto 8.864 10.048 13,4%<br />

Mense per anziani<br />

Strutture 3 3 0,0%<br />

Utenti nel corso dell’anno 582 560 -3,8%<br />

Pasti consumati 71.867 71.036 -1,2%<br />

Soggiorni climatici per anziani non autosuff.<br />

Utenti che hanno usufruito del servizio 68 87 27,9%<br />

Turni organizzati al mare 3 4 33,3%<br />

155<br />

4


FAMIGLIA<br />

Asilo Nido 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Strutture 9 8 -11,1%<br />

Utenti al 31.12. 332 353 6,3%<br />

Capacità ricettiva 345 361 4,6%<br />

% di copertura media nell’anno 72,0% 71,1% -1,3%<br />

Consultori familiari<br />

Strutture 5 5 0,0%<br />

Utenti nel corso dell’anno 5.647 5.978 5,9%<br />

Casa delle donne GEA<br />

Capacità ricettiva (posti fi ssi + posti per emergenze) 6 6 0,0%<br />

Donne accolte nel corso dell’anno 19 27 42,1%<br />

% di copertura media nell’anno 137,0% 140,3% 2,4%<br />

Centro di ascolto GEA<br />

donne in consulenza 214 186 -13,1%<br />

Haus der geschützten Wohnungen<br />

capacità ricettiva (posti fi ssi + posti per emergenze) 8 8 0,0%<br />

utenti nel corso dell’anno 19 17 -10,5%<br />

% di copertura media nell’anno 111,0% 91,4% -17,7%<br />

Centro Minori stranieri non accompagnati<br />

Strutturure 1 1 0,0%<br />

Capacità ricettiva 13 13 0,0%<br />

Utenti nel corso dell’anno 32 43 34,4%<br />

% di copertura media nell’anno 111,7% 70,9% -36,5%<br />

156


Indicatori e costi 4.1 Indicatori nel settore amministrativo e <strong>sociale</strong><br />

HANDICAP 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Strutture residenziali 5 5 0,0%<br />

Capacità ricettiva* 52 52 0,0%<br />

Utenti (31.12.) 46 47 2,2%<br />

% di copertura media nell’anno 76,4% 89,3% 16,9%<br />

*compresi n. 4 posti per permanenze brevi<br />

Laboratori protetti<br />

strutture 3 3 0,0%<br />

Capacità ricettiva 39 39 0,0%<br />

Utenti (31.12.) 36 37 2,8%<br />

% di copertura media nell’anno 77,3% 77,6% 0,4%<br />

Gruppi occupazionali 4 4 0,0%<br />

Capacità ricettiva 80 78 -2,5%<br />

Utenti (31.12.) 75 71 -5,3%<br />

% di copertura media nell’anno 79,6% 83,1% 4,4%<br />

MALATI PSICHICI 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Comunità alloggio (strutture) 2 2 0,0%<br />

Capacità ricettiva 13 13 0,0%<br />

Utenti (31.12.) 11 12 9,1%<br />

% di copertura media nell’anno 55,6% 80,8% 45,5%<br />

Centro di addestr. Professionale (Cirs) 1 1 0,0%<br />

Capacità ricettiva 18 18 0,0%<br />

Utenti (31.12.) 21 20 -4,8%<br />

% di copertura media nell’anno 67,8% 80,0% 18,0%<br />

Laboratorio di riab. Psico<strong>sociale</strong> (Windrose) 1 1 0,0%<br />

Capacità ricettiva 12 13 8,3%<br />

Utenti (31.12.) 12 12 0,0%<br />

% di copertura media nell’anno 72,40% 70,20% -3,0%<br />

Punti incontro per malati psichici<br />

utenti nel corso dell’anno 158 150 -5,1%<br />

157<br />

4


DISAGIO SOCIALE 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Strutt. accoglienza senza tetto 4 5 25,0%<br />

capacità ricettiva 98 134 36,7%<br />

n. utenti nell’anno 303 335 10,6%<br />

% di copertura media nell’anno 88,9% 97,0% 9,0%<br />

Strutt. accoglienza citt. stranieri 3 3 0,0%<br />

capacità ricettiva 83 83 0,0%<br />

n. utenti nell’anno 386 384 -0,5%<br />

% di copertura media nell’anno<br />

(Rispetto al 2003 sono esclusi minori stranieri<br />

non accompagnati che rientrano nel settore minori)<br />

Campo nomadi Sinti<br />

83,4% 91,9% 10,1%<br />

Capacità ricettiva 180 180 0,0%<br />

Utenti nell’anno 114 122 7,0%<br />

% di copertura media nell’anno 62,9% 68,6% 9,1%<br />

Campo nomadi Rom<br />

Capacità ricettiva 130 130 0,0%<br />

Utenti nell’anno 130 133 2,3%<br />

% di copertura media nell’anno 100,0% 95,4% -4,6%<br />

Servizio assistenza di strada<br />

Servizio camper numero utenti 1.067 1.312 23,0%<br />

servizio itinere n. utenti 424 236 -44,3%<br />

prestazioni erogate 3.606 5.767 59,9%<br />

DIPENDENZE 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Centro Bassa Soglia (tossicodip.)<br />

Utenti nell’anno 315 186 -41,0%<br />

Laboratorio per alcooldipendenze “Handswork”<br />

capacità ricettiva 10 10 0,0%<br />

Utenti nell’anno 18 9 -50,0%<br />

158


Indicatori e costi 4.1 Indicatori nel settore amministrativo e <strong>sociale</strong><br />

DISTRETTI SOCIALI 2003 <strong>2004</strong> (+/- )<br />

Prima accoglienza nei distretti<br />

Utenti nuovi 1.987 2.208 11,1%<br />

Servizio sociopedagogico<br />

Utenti minori nel corso dell’anno 1.087 1.324 21,8%<br />

Don Bosco 348 429 23,3%<br />

Centro Piani Rencio 217 221 1,8%<br />

Oltrisarco 315 324 2,9%<br />

Europa-Novacella 103 151 46,6%<br />

Gries-S. Quirino 104 199 91,3%<br />

Utenti adulti nel corso dell’anno 1.552 1.820 17,3%<br />

Don Bosco 272 290 6,6%<br />

Centro Piani Rencio 438 395 -9,8%<br />

Oltrisarco 212 205 -3,3%<br />

Europa-Novacella 335 484 44,5%<br />

Gries-S. Quirino 295 446 51,2%<br />

Assistenza domiciliare<br />

Utenti nel corso dell’anno 566 596 5,3%<br />

Don Bosco 139 143 2,9%<br />

Centro Piani Rencio 101 102 1,0%<br />

Oltrisarco 81 80 -1,2%<br />

Europa-Novacella 95 98 3,2%<br />

Gries-S. Quirino 150 173 15,3%<br />

Ore di assistenza 41.227 40.062 -2,8%<br />

Don Bosco 9.592 9.769 1,8%<br />

Centro Piani Rencio 10.337 9.452 -8,6%<br />

Oltrisarco 6.497 6.378 -1,8%<br />

Europa-Novacella 6.943 6.452 -7,1%<br />

Gries-S. Quirino 7.858 8.011 1,9%<br />

Pasti a domicilio<br />

Utenti nel corso dell’anno 436 473 8,5%<br />

Pasti consegnati 74.469 74.340 -0,2%<br />

Assistenza economica<br />

Utenti RMI e spese locazione 1.150 1.302 13,2%<br />

Domande presentate 8.528 9.572 12,2%<br />

Assistenza al posto di lavoro (SAPL)<br />

Utenti nel corso dell’anno 116 120 3,4%<br />

159<br />

4


Indicatori storici generali per area: 1999-<strong>2004</strong><br />

AREA ANZIANI<br />

(valori in percentuale)<br />

Dimensione 1999 2000 2001 2002 2003 <strong>2004</strong> Note/commenti<br />

Indice di penetrazione<br />

/assistenza dei servizi<br />

SAD e CDR/CD* rispetto<br />

alla popolazione<br />

(Utenti SAD+CDR/CD+CAD)>64<br />

/Pop.>64 (x 100)<br />

Il rapporto percentuale tra le persone<br />

che hanno utilizzato un servizio<br />

e il totale della popolazione di<br />

riferimento.<br />

Indice di territorializzazione<br />

(diffusione del Servizio<br />

Aiuto Domiciliare)<br />

Utenti anziani SAD >64/Tot. utenti anziani<br />

SAD+ CDR+CAD>64 * (x 100)<br />

Il rapporto percentuale tra gli utenti<br />

SAD con più di 64 anni e il totale<br />

degli utenti del Servizio Aiuto Domiciliare,<br />

delle Case di riposo e dei<br />

Centri di Assistenza Diurna.<br />

Indice di dotazione dei posti<br />

letto in case di riposo<br />

gestite dall’ASSB<br />

N. posti letto in CDR / Pop. >64 (x 100)<br />

Il rapporto percentuale tra il numero<br />

di posti letto in casa di riposo e la<br />

popolazione residente con più di<br />

64 anni.<br />

Indice di dotazione con incluso i<br />

n. 38 posti in convenzione presso<br />

la casa di riposo di Via della<br />

Roggia<br />

4,0 3,5 4,9 6,0 5,1 5,1 I dati mostrano fi no al 2002 un costante<br />

aumento delle persone che hanno utilizzato<br />

i servizi SAD e CDR/CD* e la crescente<br />

capacità della rete dei servizi aziendali di<br />

penetrare nella popolazione anziana e di far<br />

fronte ad un incessante incremento dei bisogni<br />

di assistenza da parte degli anziani >64<br />

della città, i quali rappresentano oltre il 20%<br />

degli abitanti della città (21,1% al 31.12.04)<br />

L’indice, invece, negli ultimi due anni si è<br />

consolidato al 5,1%, dovuto principalmente<br />

ad un lieve calo (rispetto al 2002) della quota<br />

di utenza over 65 assistita a domicilio.<br />

46,0 49,9 55,1 57,7 48,5 49,5 E’ cresciuta fi no al 2002 la quota di utenti<br />

in carico al Servizio di Aiuto Domiciliare<br />

(SAD).<br />

Negli ultimi due anni si notano segnali di un<br />

calo dell’assistenza domiciliare, ovvero della<br />

gestione a domicilio dei bisogni di assistenza<br />

di anziani con più di 65 anni, cui fa fronte<br />

un lieve aumento della quota di utenza in<br />

strutture residenziali. Il fenomeno va anche<br />

connesso alla presenza sempre più rilevante<br />

sul territorio cittadino di assistenti private<br />

straniere, le cd. Badanti. Il fenomeno delle<br />

badanti è ancora largamente sommerso,<br />

ma il calo di assistititi con più di 65 anni al<br />

SAD in connessione con l’aumento della<br />

prestazione di assistenza economica per<br />

la continuità della vita familiare ci induce ad<br />

ipotizzare che la presenza operativa delle<br />

badanti sia in aumento.<br />

2,3<br />

2,5<br />

2,0<br />

2,1<br />

2,1<br />

2,3<br />

2,2<br />

2,4<br />

2,2<br />

2,4<br />

2,1<br />

2,3<br />

Nonostante l’acquisizione nel 2002 di n.<br />

33 nuovi posti letto presso il Grieserhof e<br />

l’aumento di ulteriori 4 posti letto presso<br />

Villa Armonia, la disponibilità dei posti letto<br />

nelle case di riposo gestite dall’ASSB in riferimento<br />

alla popolazione anziana resta negli<br />

ultimi anni complessivamente stabile. L’indice<br />

aumenta a 3,1 considerando anche i posti<br />

letto presso le altre strutture di Bolzano<br />

(Firmian, Blindenzentrum, Pro Senectute).<br />

Ciò nonostante Bolzano si conferma come il<br />

territorio con il più basso indice di dotazione<br />

di tutta la provincia, nonostante possieda i<br />

più alti indici di vecchiaia. Pertanto lo sviluppo<br />

di forme di assistenze alternative al<br />

ricovero (v. centri diurni di assistenza).<br />

*SAD + CDR/CD + CAD = Servizio Aiuto Domiciliare + Case Riposo/Centri di degenza + Centri di Assistenza Diurna, gestiti da ASSB<br />

160


Indicatori e costi 4.1 Indicatori nel settore amministrativo e <strong>sociale</strong><br />

Indice di non autosufficienza<br />

nelle case di riposo e nei centri<br />

di degenza gestiti da ASSB<br />

Utenti anziani gravemente non autosuffi<br />

cienti in casa di riposo / totale utenti<br />

anziani in casa di riposo (x 100)<br />

Indice di istituzionalizzazione<br />

Utenti anziani in casa di riposo >64<br />

/totale utenti anziani dei servizi >64*<br />

nell’anno (x 100)<br />

Il rapporto percentuale tra gli utenti<br />

dei servizi residenziali (case di<br />

riposo ASSB) e il totale degli utenti<br />

in carico ai servizi residenziali e<br />

diurni.<br />

Indice di utilizzo dei posti<br />

letto (casa di riposo<br />

e centro di degenza)<br />

N. posti letto occupati in CDR<br />

/totale posti letto in CDR (x 100)<br />

Il rapporto percentuale tra il numero<br />

di posti letto occupati e il totale<br />

dei posti disponibili in struttura.<br />

Indice di utilizzo dei posti<br />

presso i centri di assistenza<br />

diurna (n. 3 strutture)<br />

(Villa Europa, Alzheimer,<br />

Premstaller)<br />

N. posti occupati nell’anno<br />

/totale posti disponibili (x 100)<br />

- - - 69,0 70,7 73,6 Dal 2002 è stato introdotto dalla Provincia<br />

un nuovo sistema di classifi cazione a<br />

quattro fasce invece delle tre del sistema<br />

precedente. Pertanto non sono riportati<br />

i dati antecedenti al 2002. E’ comunque<br />

signifi cativo il dato crescente di ospiti gravemente<br />

non autosuffi cienti, che nel <strong>2004</strong> ha<br />

raggiunto nelle 5 strutture residenziali gestiti<br />

dall’Azienda il 73,6%, un dato largamente<br />

al di sopra della media provinciale (49,0%<br />

nel 2003).<br />

54,0 50,1 44,9 42,3 51,5 50,5 Il dato risulta signifi cativamente calante fi no<br />

al 2002 e mostra un trend positivo di ammodernamento<br />

della rete dei servizi, verso<br />

forme alternative al ricovero (servizi aperti,<br />

semiresidenziali-diurni) con l’obiettivo di<br />

tutelare l’autonomia dell’anziano preferibilmente<br />

a domicilio. Negli ultimi due anni la<br />

quota di utenza in strutture residenziali ha<br />

subito un lieve aumento a fronte di un calo<br />

degli anziani over 65 assistiti a domicilio.<br />

92,4 88,5 88,7 92,7 98,7 99,1 Il dato appare negli ultimi anni in netto aumento,<br />

a testimonianza di un migliore utilizzo<br />

dei posti letto su quelli disponibili nelle<br />

strutture residenziali gestite dall’Azienda. Il<br />

risultato è da considerarsi al massimo del<br />

suo potenziale, in quanto lo scarto è necessario<br />

per la gestione delle dimissioni e<br />

nuove ammissioni.<br />

- - - 61,0<br />

solo<br />

Villa<br />

Europa<br />

33,9<br />

tutti<br />

i tre<br />

centri<br />

47,7<br />

tutti<br />

i tre<br />

centri<br />

I tre centri di assistenza diurna non hanno<br />

ancora raggiunto un pieno utilizzo dei posti<br />

disponibili, anche se la riorganizzazione del<br />

<strong>2004</strong> con la specializzazione per i malati di<br />

Alzheimer ha permesso un miglioramento<br />

del livello di frequenza.<br />

Il rapporto percentuale tra il numero<br />

di posti occupati durante l’anno<br />

e il totale dei posti disponibili in<br />

struttura.<br />

Indice di mortalità<br />

in casa di riposo<br />

Decessi in casa di riposo/ospiti<br />

medi nell’anno (x 100)<br />

Indice di domanda insodisfatta<br />

nelle case di riposo gestite da<br />

ASSB<br />

Anziani in lista d’attesa/totale<br />

posti letto (100%)<br />

13,1 18,0 18,6 16,0 27,8 24,8 Il dato segnala negli ultimi due anni un aumento<br />

della mortalità, in particolare presso<br />

il centro di degenza Grieserhof, dove si è<br />

potuto registrare nel <strong>2004</strong> un indice di mortalità<br />

del 49%.<br />

- - - 114,3 63,0 55,1 L’indice di domanda insoddisfatta (indicatore<br />

della presenza di liste di attesa) è signifi -<br />

cativamente calato negli ultimi due anni, in<br />

quanto si è potuto dare piena applicazione<br />

al nuovo regolamento per la gestione delle<br />

strutture residenziali che regola in particolare<br />

le ammissione consentendo p.es. di<br />

cancellare dalla graduatoria i cittadini che<br />

rifi utano l’ingresso, rendendo così la graduatoria<br />

il più rispondente possibile ai reali<br />

bisogni degli anziani.<br />

*SAD + CDR/CD + CAD = Servizio Aiuto Domiciliare + Case Riposo/Centri di degenza + Centri di Assistenza Diurna, gestiti da ASSB<br />

161<br />

4


AREA FAMIGLIA<br />

(valori in percentuale)<br />

Dimensione 1999 2000 2001 2002 2003 <strong>2004</strong> Note/commenti<br />

Indice di assistenza: Utenti<br />

assistiti dai consultori familiari<br />

N. utenti Consultori Familiari/totale popolazione<br />

residente (x 100)<br />

Indice di penetrazione: I minori<br />

assistiti dal Servizio sociopedagogico<br />

Totale utenti 0-17 anni in carico ai Servizi<br />

sociopedogici/totale popolazione<br />

residente 0-17 anni (x 100)<br />

Incidenza di minori extracomunitari<br />

rispetto al totale dei minori<br />

in carico ai Servizi sociopedagogici<br />

Totale minori extracomunitari in carico<br />

ai Servizi sociopedagogici/totale minori<br />

in carico (x 100)<br />

Incidenza tipologica dell’utenza:<br />

Gli adulti/anziani in carico ai<br />

Servizi sociopedagogici rispetto<br />

al totale degli utenti<br />

N. adulti/anziani in carico ai Servizi sociopedagogici<br />

/totale utenti in carico ai<br />

Servizi sociopedagogici (x 100)<br />

Indice di istituzionalizzazione:<br />

I minori ricoverati in struttura<br />

N. minori dei Servizi sociopedagogici<br />

ricoverati in struttura/totale utenti minori<br />

in carico ai Servizi sociopedagogici<br />

(x100)<br />

3,1 4,9 5,8 5,8 5,8 6,1 Si registra nel <strong>2004</strong> un lieve aumento del numero<br />

totale di utenti assistiti nei 5 consultori<br />

familiari nella città in rapporta alla popolazione<br />

residente. Va precisato che nelle annualità<br />

precedenti al 2001 i Consultori “Kolbe” e<br />

“Ehe- und Erziehungsberatung” di Bolzano<br />

erano stati attribuiti alla Comunità Comprensoriale<br />

di Salto Sciliar.<br />

5,1 5,1 4,9 6,2 7,2 8,5 Il trend dei minori in carico al Servizio sociopedagogico<br />

è in costante aumento, da<br />

attribuire in particolare anche ad un’incremento<br />

dei giovani extracomunitari seguiti dal<br />

servizio. (v. punto successivo)<br />

28,8 34,3 38,3 40,5 40,6 44,9 Si conferma negli anni un graduale aumento<br />

dei minori extracomunitari in carico ai Servizi<br />

sociopedagogici. Sono inclusi fra i minori<br />

extracomunitari anche i minori del campo<br />

ROM e minori stranieri non accompagnati.<br />

Questi ultimi sono incrementati nel <strong>2004</strong> di<br />

16 nuovi casi.<br />

19,8 24,4 59,5 57,4 58,8 57,9 Con l’attivazione dei distretti socio-sanitari<br />

nel 2001, l’assistenza sociopedagogica è<br />

stata estesa a tutte le persone (adulti ed<br />

anziani) in stato di bisogno che si rivolgono<br />

ai distretti, mentre per gli anni precedenti al<br />

2001 il servizio <strong>sociale</strong> si occupava prevalentemente<br />

di persone anziane.<br />

19,7 23,7 18,7 13,5 11,9 7,9 Il dato risulta signifi cativamente calante e<br />

mostra un trend positivo di ammodernamento<br />

della rete dei servizi verso forme<br />

alternative al ricovero a tempo parziale o a<br />

tempo pieno dei minori.<br />

Indice di penetrazione: I bambini<br />

iscritti negli asili nido<br />

N. bambini iscritti negli asili nido/totale<br />

popolazione 0/3 anni (x 100)<br />

Indice di domanda insoddisfatta:<br />

Le liste di attesa negli asili<br />

nido<br />

N. bambini in listi di attesa/N. posti<br />

disponibili in asilo nido (x 100)<br />

13,2 13,4 12,5 12,6 12,2 12,6 Pressocchè stabile il numero dei bambini<br />

iscritti sul totale della popolazione 0-2 anni<br />

(353 su 2.799 al 31.12.<strong>2004</strong>)<br />

n.r. n.r. 69,9 59,4 51,3 39,1 Va sottolineato un signifi cativo calo rispetto<br />

all’anno 2003 della domanda insoddisfatta,<br />

pur rimanendo ancora forte la richiesta di<br />

utilizzo dei nidi.<br />

162


Indicatori e costi 4.1 Indicatori nel settore amministrativo e <strong>sociale</strong><br />

Indice di saturazione teorica:<br />

L’utilizzo dei posti disponibili in<br />

asilo nido in base alle iscrizioni<br />

N. bambini iscritti al 31.12./n. posti<br />

disponibili in Asilo nido (x 100)<br />

Indice di frequenza/presenza<br />

dei bambini: L’effettivo utilizzo<br />

dei posti in asilo nido in base<br />

alle presenze<br />

N. medio bambini frequentanti/posti<br />

disponibili (*100)<br />

97,1 98,9 97,7 98,0 96,2 97,8 L’indice di saturazione (rapporto iscritti/<br />

capienza) non mostra signifi cative variazioni,<br />

mentre non raggiunge livelli ottimali la<br />

percentuale di copertura degli asili, ovvero il<br />

rapporto bambini frequentanti medi giornalieri<br />

rispetto alla capienza degli asili. (v. punto<br />

success.)<br />

62,3 73,1 72,9 69,9 72,0 71,1 Date le assenze numerose dei bambini<br />

durante l’anno scolastico, soprattutto per<br />

malattia, il numero dei bambini frequentanti<br />

diffi cilmente supera i tre quarti degli iscritti,<br />

come media annuale, contando anche che<br />

all’inizio dell’anno non sono rari i ritiri.<br />

AREA HANDICAP<br />

(valori in percentuale)<br />

Dimensione 1999 2000 2001 2002 2003 <strong>2004</strong> Note/commenti<br />

Indice di residenzialità<br />

Utenti in strutture residenziali /totale<br />

utenti *(x 100)<br />

Il rapporto percentuale tra gli utenti<br />

nelle strutture residenziali (convitto<br />

e comunità alloggio)<br />

e il totale degli utenti disabili nei<br />

servizi sia diurni sia residenziali.<br />

Indice di saturazione dei servizi<br />

Utenti totali* / posti disponibili* (x 100)<br />

Il rapporto percentuale tra<br />

il numero di posti occupati<br />

e il totale dei posti disponibili<br />

Indice di frequenza (presenze)<br />

degli ospiti rispetto alla capienza<br />

delle strutture<br />

N. medio ospiti frequentanti/n. posti<br />

disponibili (x 100)<br />

Indice di ricambio<br />

Utenti* nuovi nell’anno/totale<br />

utenti* (x 100)<br />

25,9 27,1 28,0 28,0 29,3 30,3 Prevedibilmente il dato risulta nel corso degli<br />

anni in lieve aumento, in considerazione<br />

delle diffi coltà dei familiari nell’espletare<br />

un’assistenza completa agli utenti che presentano<br />

situazioni di handicap sempre più<br />

gravi con bisogno di intervento assistenziale<br />

permanente. A ciò si aggiunge un rapido<br />

processo di “invecchiamento” dell’utenza<br />

sia in termine di ètà che in termine di anzianità<br />

nella struttura.<br />

82,3 80,3 80,5 92,9 91,8 91,7 La situazione risulta numericamente stabile<br />

ormai da tempo: la variazione sia di posti<br />

che di utenza negli ultimi anni è infatti solo<br />

di poche unità con un indice di saturazione<br />

superiore al 90%.<br />

n.r. n.r. 68,3 76,0 77,7 84,3 L’indice di frequenza non elevato dipende<br />

dal programma assistenziale attivato per i<br />

singoli ospiti: perciò esistono periodi prolungati<br />

di rientro in famiglia degli utenti e<br />

una diversa distribuzione degli stessi sui<br />

vari servizi.<br />

8,2 8,4 7,0 12,7 6,4 14,8 Si registra nel <strong>2004</strong> un aumento del ricambio<br />

dell’utenza, di cui n. 3 utenti nuovi nel convitto<br />

di via Fago e n. 1 in via Mendola. Nei servizi<br />

diurni (laboratori e gruppi occupazionali) gli<br />

utenti nuovi sono in tutto 19.<br />

*Dei servizi sia diurni (laboratori e gruppi occupazionali) sia residenziali (convitto e comunità alloggio) per disabili<br />

163<br />

4


Incidenza di handicap psichico<br />

Utenti con prevalente handicap<br />

psichico/totale utenti* (x 100)<br />

Incidenza di handicap cognitivo<br />

Utenti con prevalente handicap<br />

cognitivo/totale utenti* (x 100)<br />

Incidenza di handicap fisico<br />

Utenti con prevalente handicap<br />

fi sico/totale utenti* (x 100)<br />

Incidenza di handicap sensoriale<br />

Utenti con prevalente handicap<br />

sensoriale/totale utenti* (x 100)<br />

8,2 8,4 8,3 15,3 15,3 17,4 L’incidenza di problematiche e patologie<br />

di natura psichiatrica risulta in aumento in<br />

considerazione anche dell’etá dell’utenza,<br />

che, pur partendo da una diagnosi originaria<br />

di natura “non psichica”, nel tempo<br />

manifesta comportamenti e tratti di natura<br />

psichiatrica.<br />

77,2 78,1 76,4 58,0 58,6 51,6 Si rileva una presenza fortemente<br />

dominante di disabilità a carattere<br />

cognitivo, mentre la patologia dell’handicap<br />

di tipo fi sico è poco rappresentata e quella di<br />

tipo sensoriale pressochè inesistente.<br />

5,7 2,6 3,8 4,5 5,1 5,8 La classifi cazione della tipologia di handicap<br />

è comunque indicativa perchè spesso è<br />

diffi cile stabilire con certezza la natura della<br />

disabilità dell’utente.<br />

1,3 0,6 0,6 0,0 0,0 0,6 Accanto a queste 4 tipi di invalidità, vanno<br />

considerati anche gli utenti pluriminorati<br />

che nell’anno <strong>2004</strong> costituiscono il 21,3%<br />

sul totale degli utenti disabili.<br />

*Dei servizi sia diurni (laboratori e gruppi occupazionali) sia residenziali(convitto e comunità alloggio) per disabili<br />

ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE - Redidito minimo di inserimento e/o locazione (senza doppi conteggi)<br />

Dimensione 2001 2002 2003 <strong>2004</strong> Note/commenti<br />

Indice di povertà: utenti assistiti<br />

con RMI* e/o locazione e spese<br />

accessorie<br />

n. assistiti<br />

totale popolazione residente**<br />

INDICE DI ASSISTENZA<br />

Numero assistiti/totale popolazione<br />

residente (x 100)<br />

1.061<br />

96.841<br />

1,1<br />

1.249<br />

97.288<br />

1,3<br />

1.150<br />

97.332<br />

1,2<br />

1.302<br />

98.250<br />

1,3<br />

L’assistenza economica si compone di una<br />

serie di prestazioni in denaro differenziate<br />

per modalità e criteri di erogazione e bisogni<br />

sociali coperti. La misura più signifi cativa<br />

è il Reddito minimo di inserimento (ex<br />

“minimo vitale”). Dal 2001 la prestazione<br />

del minimo vitale è stata scomposta in due<br />

prestazioni: Reddito minimo di inserimento<br />

e il Contributo per locazione e spese<br />

accessorie. E’ possibile benefi ciare soltanto<br />

di una delle due prestazioni o di entrambe.<br />

In tutto delle due prestazioni hanno benefi<br />

ciato nel <strong>2004</strong> n. 1.302 persone (senza<br />

doppi conteggi), pari`all’1,3% della popolazione<br />

residente a Bolzano.<br />

Spesa RMI e/o locazione<br />

per assistito<br />

n. assistiti<br />

totale importo***<br />

1.061<br />

2.136.582<br />

1.249<br />

2.457.895<br />

1.150<br />

2.675.952<br />

1.302<br />

2.810.045<br />

La spesa complessiva per questi due interventi<br />

è stata nel <strong>2004</strong> di 2.810.045 Euro,<br />

di cui 1.667.724 (59%) per il solo RMI e<br />

1.142.321 (41%) per spese di locazione<br />

ed accessorie.<br />

SPESA PER ASSISTITO<br />

Numero assistiti/spesa totale<br />

sostenuta da ASSB nell’anno<br />

2.014<br />

euro<br />

1.968<br />

euro<br />

2.327<br />

euro<br />

2.158<br />

euro<br />

Tra le due prestazioni quella che è maggiormente<br />

incrementata nel <strong>2004</strong> è il contributo<br />

per spese di locazione e accessorie<br />

(+14,9% rispetto al 2003), mentre il RMI è<br />

rimasto in sostanza invariata.<br />

*RMI = Reddito minimo di inserimento (ex minimo vitale)<br />

**Fonte: Registri anagrafi ci comunali al 31.12. ***Fonte: SIGLA, Uffi cio Finanze e Contabilità, ASSB<br />

ASSISTENZA ECONOMICA SOCIALE - Redidito minimo di inserimento e/o locazione (senza doppi conteggi)<br />

164


4.2<br />

Costi diretti di gestione<br />

e fonti di fi nanziamento<br />

In questa sezione vengono illustrati i costi sostenuti dall’Azienda nell’anno <strong>2004</strong> suddivisi per<br />

macro tipologia di costo e di servizio. Vengono anche evidenziate le relative fonti di fi nanziamento<br />

e si offre una sintetica motivazione degli aumenti di spesa rispetto all’anno 2003.<br />

Informazioni più dettagliate sia in termini di costi che di fonti di fi nanziamento si trovano nella<br />

sezione 3 di questo bilancio <strong>sociale</strong> dopo i dati su utenti e prestazioni di ciascuna area di<br />

intervento dell’Azienda.<br />

165


I COSTI DIRETTI DI GESTIONE DELL’ANNO <strong>2004</strong><br />

per servizio e per tipologia di costo<br />

Rispetto ai costi di gestione del 2003, nel <strong>2004</strong> l’Azienda ha avuto un aumento complessivo<br />

dei costi diretti di gestione dell’6,70%. Gli aumenti si sono avuti in ciascun settore, salvo che<br />

nell’amministrazione. Dai 54.401.157 euro del 2003 si è passati ai 58.064.553 euro del <strong>2004</strong>. Le<br />

motivazioni degli aumenti sono sinteticamente riportate nella tabella che segue il grafi co a torta.<br />

Non è invece signifi cativamente cambiata l’incidenza percentuale del costo di ciascun settore<br />

sul totale dei costi di gestione.<br />

Fig. 4.1 - Costi diretti di gestione per servizio - Anno <strong>2004</strong> - € 58.064.553<br />

Spese di amministrazione<br />

€ 7.225.212 - 12%<br />

Case di riposo/centri di degenza<br />

€ 17.956.464 - 31%<br />

Asili nido € 4.238.608 - 7%<br />

Servizi distrettuali € 10.418.413 - 18%<br />

Errogazioni di assistenza<br />

economica € 3.949.681 - 7%<br />

Servizio handicap<br />

€ 7.678.094 - 13%<br />

Servizio psichico<br />

€ 1.211.050 - 2%<br />

Disagio <strong>sociale</strong> € 3.794.973 - 7%<br />

Altro (sopravvenienze passive,<br />

fondo rischi) € 1.592.058 - 3%<br />

Fig. 4.1.1 - Costi diretti di gestione per servizio - confronto 2001 - <strong>2004</strong><br />

2001 % 2002 % 2003 % <strong>2004</strong><br />

Amministrazione 5.190.000 20 6.249.621 15 7.224.890 0 7.225.212<br />

Case di riposo<br />

e centri di degenza 15.131.000 4 15.732.889 12 17.615.701 2 17.956.464<br />

Asili nido 3.363.000 6 3.567.234 10 3.912.196 8 4.238.608<br />

Servizi distrettuali 9.104.000 8.928.674 10 9.891.861 5 10.418.413<br />

Erogazioni AES 2.907.000 15 3.337.892 8 3.617.012 9 3.949.681<br />

Servizio handicap 7.533.000 1 7.582.276 -2 7.438.741 3 7.678.094<br />

Servizio disagio psichico 555.000 112 1.177.101 0 1.171.819 3 1.211.050<br />

Disagio <strong>sociale</strong> 1.986.000 28 2.537.592 46 3.697.724 2 3.794.973<br />

Altro* 3.037.604 846.997 190.826 1.592.058<br />

Totale 48.806.604 2,30 49.960.276 8,80 54.401.157 6,70 58.064.553<br />

altro*: fondo rischi, sopravvenienze passive, svalutazione crediti<br />

166


Indicatori e costi<br />

4.2 Costi diretti di gestione<br />

Fig. 4.2 - Costi diretti di gestione per tipologia di costo<br />

Tipologia di costo Totale in %<br />

Costo del personale 27.949.302 48,1%<br />

Acquisto materie prime e di consumo 1.341.619 2,3%<br />

Prestazioni di servizi e utenze 22.324.698 38,4%<br />

Godimento beni di terzi 832.647 1,4%<br />

Oneri diversi (erogazioni ass. econ., imposte,tasse, ecc.) 4.262.693 7,3%<br />

Altro 1.353.594 2,3%<br />

Totale 58.064.553 100,0%<br />

Costo del personale<br />

Acquisto materie<br />

prima di consumo<br />

Prestazioni di servizi e utenze<br />

Godimento beni di terza<br />

Oneri diversi (erogazioni, ass.<br />

econ.,imposte, tasse, ecc.)<br />

Altro<br />

167<br />

4


Graf. 4.2 - Costi diretti di gestione <strong>2004</strong> - motivazione dello scostamento rispetto all’anno 2003<br />

Tipologia<br />

di servizio<br />

Costi diretti<br />

di gestione<br />

anno 2003<br />

Euro<br />

+ % Costi diretti<br />

di gestione<br />

anno <strong>2004</strong><br />

Euro<br />

Motivazioni scostamento<br />

Incidenza % sul<br />

totale dei costi<br />

di gestione anno<br />

<strong>2004</strong><br />

Amministrazione<br />

(sede centrale e<br />

amministrazioni<br />

periferiche)<br />

Case di riposo<br />

e centri di<br />

degenza<br />

7.224.890 0 7.225.212 Le spese amministrative qui indicate comprendono le<br />

spese di amministrazione (quindi spese di personale<br />

amministrativo e per gestione delle strutture) di tutti i<br />

servizi, quindi delle strutture residenziali per anziani, degli<br />

asili, del servizio handicap e disagio psichico, dei distretti<br />

e certamente della sede centrale. Non si e` verifi cato alcun<br />

aumento di spesa in considerazione che per tre mesi e<br />

mezzo era rimasto vacante il posto di direttore generale e<br />

per cinque mesi quello del vice-direttore. La percentuale<br />

di spesa amministrativa rientra nei parametri previsti<br />

dalla Provincia pur considerando, tra queste anche le<br />

spese di locazione (che le altre Comunità comprensoriale<br />

non hanno, in quanto tutte proprietarie) della sede<br />

centrale.<br />

17.615.701 2 17.956.464 I servizi sono consolidati; l’aumento rispecchia la normale<br />

incremento di infl azione dei costi<br />

12%<br />

32%<br />

Asili nido 3.912.196 8 4.238.608 L’aumento dell’ 8% dei costi va letto tenendo in<br />

considerazione che nel corso dell’anno scolastico <strong>2004</strong><br />

ha inciso sui costi di gestione del <strong>2004</strong> soprattutto<br />

la riapertura dell’asilo di Via Milano ex OMNI con un<br />

incremento ricettivo di 16 posti, chiuso per lavori di<br />

ristrutturazione nel giugno del 2001 (con conseguente<br />

distribuzione fi no alla fi ne dell’anno 2003 dei bambini su<br />

altre due strutture provvisorie: Via Novacella c/o scuola<br />

Ugo Foscolo e via Parma c/o scuola Vittorio Alfi eri).<br />

Complessivamente il costo maggiore per gli asili nido è<br />

quello relativo al personale, su cui incidono fortemente le<br />

sostituzioni per maternità (complessivamente nel corso del<br />

<strong>2004</strong> si sono avuti 176 mesi di assenze per maternità). Per<br />

quanto attiene i costi di materiali di consumo e prestazioni<br />

di servizio sussiste, in termini percentuali, una sostanziale<br />

uniformità nei vari asili<br />

Rispetto al 2003, per quanto riguarda le fonti di<br />

fi nanziamento, si può evidenziare che è aumentata la<br />

percentuale di compartecipazione da parte del Comune<br />

di Bolzano causa ridotto fi nanziamento da parte della<br />

Provincia.<br />

7%<br />

Servizi<br />

distrettuali<br />

9.891.861 5 10.418.413 Sui costi di gestione dei servizi distrettuali ciò che incide<br />

maggiormente sono i servizi per minori con un incremento<br />

del 6% rispetto all’anno passato, dovuto ad un aumento di<br />

minori in assistenza semiresidenziale (+76%), il SAD con i<br />

centri diurni e i centri di assistenza diurna (33% sul totale<br />

dei servizi) e il servizio socio pedagogico di base (14%).<br />

Seguono poi gli altri servizi distrettuali. Gli aumenti rispetto<br />

allo scorso anno sono ordinari. Le fonti di fi nanziamento di<br />

questi servizi, trattandosi di servizi delegati, sono per l’85%<br />

provinciali.<br />

18%<br />

168


Indicatori e costi<br />

4.2 Costi diretti di gestione<br />

Tipologia<br />

di servizio<br />

Costi diretti<br />

di gestione<br />

anno 2003<br />

Euro<br />

+ % Costi diretti<br />

di gestione<br />

anno <strong>2004</strong><br />

Euro<br />

Motivazioni scostamento<br />

Incidenza % sul<br />

totale dei costi<br />

di gestione anno<br />

<strong>2004</strong><br />

Erogazioni AES 3.617.012 9 3.949.681 L’aumento in valore assoluto delle erogazione di assistenza<br />

economica riguarda sostanzialmente le erogazione di spese<br />

di locazione, di prestazioni specifi che, e per la continuità<br />

della vita familiare. La motivazione degli aumenti sta nel fatto<br />

che da un lato sono aumentate le richieste, dall’altro il nuovo<br />

regolamento provinciale è più favorevole per i nuclei familiari.<br />

Va evidenziato l’aumento di circa 92.200 Euro (+2,4% sul<br />

totale dei costi) per erogazioni defi nite “per la continuità della<br />

vita familiare” ossia per coloro che sono assistiti al domicilio<br />

da una persona (assistenti private). Nell’anno fi nanziario<br />

<strong>2004</strong> è stata introdotta anche una nuova prestazione che è<br />

l’anticipazione dell’assegno di mantenimento, per la quale è<br />

stato versato un importo di 84.451.<br />

7%<br />

Servizio<br />

handicap<br />

7.438.741<br />

3<br />

7.678.094<br />

Complessivamente i costi diretti di gestione dei servizi<br />

per persone in situazione di handicap fi sico e psichico<br />

nell’anno <strong>2004</strong> sono ammontati a 8.889.144 Euro.<br />

I costi diretti dei servizi di assistenza sia residenziale per<br />

portatori di handicap - convitto e comunità alloggio – che<br />

semiresidenziali – gruppi occupazionali e laboratori protetti<br />

- nel <strong>2004</strong> hanno registrato un lieve aumento nelle rette per<br />

nostri utenti in strutture foranee.<br />

13%<br />

2%<br />

Servizio<br />

psichico<br />

1.171.819<br />

3<br />

1.211.050<br />

L’aumento dei costi del settore del disagio psichico è<br />

invece da attribuirsi alla gestione a regime della nuova<br />

comunità alloggio in vicolo Erbe.<br />

Per quanto riguarda le fonti di fi nanziamento di<br />

questi settori si è notato un lieve decremento nella<br />

compartecipazione degli utenti, dovuto all’applicazione<br />

della “Harmonisierung”. Trattandosi di materia delegata,<br />

nel settore handicap la quota di fi nanziamento a carico<br />

della Provincia ammonta all’83% e nel settore del Disagio<br />

psichico ammonta al 87%.<br />

Emergenza<br />

<strong>sociale</strong><br />

3.697.724 2 3.794.973 Il costo in questo settore è rimasto pressoché invariato.<br />

L’aumento del 2% rispecchia l’ordinario incremento<br />

d’infl azione. Per quanto attiene le fonti di fi nanziamento<br />

di questo settore la Provincia ha contribuito nel <strong>2004</strong> alla<br />

copertura del 70% dei costi, il Comune del 13% ed anche il<br />

FSE (per il progetto Equal) del 13%. La quota a carico degli<br />

utenti (quindi i nomadi dei campi) è sicuramente bassa,<br />

trattandosi solo di 128.381 Euro pari al 3% sul totale delle<br />

fonti di fi nanziamento dell’intero settore disagio <strong>sociale</strong>.<br />

Considerando invece i costi del solo settore dei campi<br />

nomadi, le entrate da utenti dovrebbero corrispondere al<br />

17% ca. delle fonti di fi nanziamento. Quanto si incassa<br />

però è meno del 50% degli importi teoricamente a carico<br />

di questa tipologia di utenti.<br />

7%<br />

Altro 190.826 1.592.058 Si è cautelativamente istituito un fondo rischi per un<br />

eventuale rimborso all’ASL per somme indebitamente<br />

percepite ed é stato aumentato il fondo svalutazione crediti<br />

per debiti da parte dei nomadi, che diffi cilmente potranno<br />

essere recuperati. Nella voce “altro” risultano anche le<br />

sopravvenienze passive.<br />

2%<br />

Totale 54.401.157 6,70 58.064.553 100%<br />

169<br />

4


LE FONTI DI FINANZIAMENTO DELL’ANNO <strong>2004</strong><br />

Rispetto all’anno 2003, la spesa in Euro a carico del Comune è rimasta sostanzialmente<br />

invariata sul totale delle fonti di fi nanziamento con una percentuale del 17%. Per contro è<br />

aumentato di 2.844.054 Euro il contributo della Provincia, coprendo il 49% del totale delle fonti<br />

di fi nanziamento.<br />

E’ calato dell’uno per cento sul totale dei fi nanziamenti il rimborso da parte dell’Azienda sanitaria,<br />

essendo stato concesso lo stesso fi nanziamento dell’ anno fi nanziario passato.<br />

E’ leggermente diminuita in valore di percentuale sul totale la compartecipazione da parte degli<br />

utenti, pur registrando un aumento di incasso di € 282.147.<br />

Fig. 4.3 – Fonti di finanziamento - <strong>2004</strong> - € 58.064.553<br />

Finanziamenti<br />

/contributi Provincia<br />

€ 28.242.356 - 49%<br />

Comune<br />

€ 9.612.706- 17%<br />

Compartecipazione<br />

/rimborsi ASL<br />

€ 9.387.149 -16%<br />

Compartecipazione utenti<br />

€ 7.777.928 - 13%<br />

Altro*<br />

€ 3.044.414 - 5%<br />

*Altro: Rette per utenti esterni (909.609); sopravvenienze attive (312.460)<br />

interessi attivi (321.967); fondo <strong>sociale</strong> europeo (374.598);<br />

rimborso comando dipendenti e rimborso diversi (854.450)<br />

170


Indicatori e costi<br />

4.2 Costi diretti di gestione<br />

COSTI MEDI GIORNALIERI - <strong>2004</strong> espressi in Euro<br />

Il costo medio giornaliero per utente è calcolato sulla capacità ricettiva delle strutture- gestite<br />

sia in proprio che affi date a terzi -, sui giorni di apertura e sui costi diretti e indiretti (comprensivi<br />

quindi delle spese di amministrazione del singolo uffi cio di settore e della sede centrale).<br />

Servizi<br />

Case di riposo<br />

/Centri di degenza<br />

Costo medio<br />

anno 2002<br />

Costo medio<br />

anno 2003<br />

113,5 118,94<br />

( compresivi costi di<br />

locazione del Grieserhof<br />

ammontanti a € 274.477)<br />

Costo medio<br />

anno <strong>2004</strong><br />

119,4<br />

Asili nido 55,5 58,7 61,1<br />

Servizio handicap residenziale 157,9 163 163,8<br />

Servizio handicap semiresidenziale 125,9 155 153<br />

Disagio psichico residenziale 63,4 98 75,3<br />

Disagio psichico semiresidenziale 72,2 73 76,6<br />

Dormitori (aperti tutto l’anno) 32,3 33 30,6<br />

Campi Rom e Sinti 5,7 7,8 8,3<br />

SITUAZIONE PATRIMONIALE DELL’AZIENDA - <strong>2004</strong><br />

Le immobilizzazioni materiali ed immateriali sono iscritti in bilancio al costo storico di acquisizione<br />

ed esposte al netto della copertura fi nanziaria operata dall’ente pubblico, che copre il 100% del<br />

relativo costo.<br />

Nello specifi co il patrimonio dell’Azienda è formato dai seguenti immobilizzazioni per un totale di<br />

Euro 7.788.948:<br />

• Licenze software 103.221<br />

• Migliorie su beni di terzi 2.926.496<br />

• Fabbricati del patrimonio disponibile 923.862<br />

• Macchinari, attrezzature ed impianti 1.645.394<br />

• Attrezzature e sistemi informatici 972.282<br />

• Automezzi e motomezzi 278.446<br />

• Mobili e macchine d’uffi cio 939.247<br />

L’Azienda è proprietaria di un unico immobile; le altre strutture adibite a servizi sociali, per le<br />

quali l’Azienda provvede alla manutenzione straordinaria, sono state messe a disposizione dalla<br />

Provincia Autonoma di Bolzano e dalla Città di Bolzano<br />

171<br />

4


Note metodologiche<br />

Questo <strong>Bilancio</strong> Sociale <strong>2004</strong> raccoglie molte informazioni sull’utenza, sulle prestazioni erogate dalle diverse aree di<br />

intervento, sui servizi e sulle strutture.<br />

Quest’anno si è voluto dare un’impronta più approfondita rispetto alla mera raccolta di informazioni rapportando i<br />

dati degli utenti con quelli della popolazione, confrontando le diverse realtà dei quartieri cittadini, ed esaminando in<br />

modo più dettagliato i dati signifi cativi. Alla fi ne della quarta sezione sono elencate una serie di indicatori sociali con<br />

dati storici che partono dal 1999, anno di istituzione dell’Azienda, che permettono di elaborare analisi e processi nel<br />

corso degli ultimi sei anni.<br />

Per fare tutto ciò si è impostato un sistema strutturato di raccolta dei dati, che, anche se in fase iniziale, ha dato i<br />

suoi frutti: le banche dati in uso all’ASSB, quali quelle dell’Uffi cio Contabilità e Finanze (SIGLA), dell’Uffi cio Personale<br />

(ASCOT), del sistema gestionale SOZINFO e del Sistema Informativo Provinciale Socio Assistenziale (SIPSA), sono<br />

state integrate da una raccolta informazioni attraverso schede interne opportunamente elaborate, attraverso le<br />

relazioni annuali degli uffi ci aziendali e delle associazioni in convenzione.<br />

In questa operazione è stata di grande aiuto la collaborazione che hanno prestato i funzionari della Rip. 24 della<br />

Provincia, in modo particolare il dott. Luca Critelli, dei collaboratori dell’Informatica Alta Adige, dott. Christian Marini<br />

e dott. Fabio Culin e dell’Uffi cio Statistica del Comune di Bolzano nella persona della Dott.ssa Sylvia Profanter<br />

che<br />

hanno messo a disposizione le loro esperienze e i dati di cui l’Azienda non era in possesso. Tutte le informazioni<br />

aggiornate della popolazione sono state infatti ricavate dai registri anagrafi ci del Comune di Bolzano (con data<br />

evento).<br />

Si coglie l’occasione per ringraziare tutti i colleghi e collaboratori interni ed esterni che hanno condiviso l’importanza<br />

di avere a disposizione gli elementi necessari per poter elaborare le adeguate analisi dei bisogni della città e quindi<br />

promuovere le giuste prese di decisione circa gli interventi da mettere in atto.<br />

Uffi cio di Direzione<br />

173

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