Italian Bamboo Rodmakers Association Anno 5 Numero 8 Gennaio ...
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Pagina 24<br />
<strong>Bamboo</strong> Journal<br />
Per due ragioni: la prima è legata al fatto che la maggior<br />
parte delle sostanze nutritive è collocata negli<br />
strati superficiali del suolo e queste sostanze le radici<br />
vanno a ricercare, la seconda ragione è strategica: Se il<br />
terreno fosse molto duro o non avesse caratteristiche<br />
meccaniche sufficienti a sostenere il fittone l’albero<br />
affiderebbe la propria stabilità ad una situazione troppo<br />
aleatoria per garantirsi la sopravvivenza. Allora<br />
conforma le radici più come un piedistallo che come<br />
un perno incastrato attribuendo a se stesso gran parte<br />
della capacità di sostegno e non al terreno.<br />
Risolto il problema dell’appoggio al suolo resta da<br />
stabilire quale sia la forma più idonea per resistere<br />
alla spinta del vento. È intuitivo che la forma che meglio<br />
si adatta a resistere alle sollecitazioni è quella che<br />
distribuisce lo stato di sollecitazione e la deformazione<br />
sulla superficie più estesa il possibile. Ovvero quella<br />
che impone la minor deformazione locale. Una bella<br />
curva che accompagna il fusto su tutta la lunghezza<br />
aumentando via via che la sezione diviene sottile ma<br />
imponendone tuttavia una porzione significativa alla<br />
parte bassa del fusto. Fosse una canna invece che un<br />
abete è proprio quello che noi chiameremmo “azione<br />
parabolica”. Si intuisce che scaricando in basso la deformazione<br />
si “salva” la punta dell'albero, il cimino, da<br />
possibili rotture per affaticamento e, al contempo, si<br />
usa, in basso, una sezione di materiale solido con una<br />
maggior riserva di resistenza.<br />
I boschi di ceduo sotto la neve collassano per un<br />
fenomeno legato all’instabilità d’equilibrio. I rami<br />
sono strutturati per flettersi sotto il carico della neve<br />
e la deformazione che possono sopportare è considerevole<br />
se confrontata con la capacità di resistenza:<br />
il ramo può sopportare una deformazione elevata<br />
senza rompersi. In un bosco fitto in cui i rami sono<br />
incrociati e sostenuti dagli altri e non vi è la possibilità<br />
di flessione, il fusto è molto spesso diritto e quasi<br />
verticale, la neve si accumula nelle insellature dei<br />
rami, sulle foglie che a causa di un inverno anticipato<br />
non sono ancora cadute e il ramo funziona come<br />
una colonna con un carico concentrato alla sommità:<br />
arriva a portare un carico molto di più alto di<br />
quello che era stato destinato a sorreggere. Arrivato<br />
al limite il collasso è catastrofico. L. Euler genio<br />
matematico svizzero del ‘700 trovò una soluzione a<br />
questo problema calcolando i carichi limite delle<br />
aste verticali e individuò nella snellezza del fusto<br />
l’elemento critico della resistenza e stabilità. Per gli<br />
alberi vale la stessa formulazione. La soluzione al<br />
problema dei boschi cedui abbattuti dalle nevicate è<br />
sempre la solita: manutenzione. I carichi avventatamente<br />
applicati a colonne sottili sono stati spesso<br />
forieri di disgrazie.<br />
Il bamboo ha un organizzazione ed un taper simile<br />
a quella delle aghifoglie, pur essendo un erba<br />
(graminacea) si è talmente specializzato da assomigliare,<br />
per “geometria” ad un abete, un tratto fortemente<br />
conico alla base dove si sviluppano il ceppo e<br />
le radici, un tratto di fusto praticamente cilindrico,<br />
un tratto conico convesso nella sezione in cui sono<br />
presenti i rami.<br />
Rispetto agli alberi la specializzazione ha portato la<br />
pianta a saltare la lunga fase di sviluppo: l’albero<br />
nasce piccolo e via via cresce. Il bamboo nasce<br />
“grande” e poi invecchia. In poche settimane di crescita,<br />
il fusto raggiunge la sommità della vegetazione<br />
circostante e poi liberatosi dalle brattee allarga il<br />
sistema fogliare. Immaginate il fusto, la stanga, come<br />
un lungo ago, una antenna telescopica che viene<br />
sparata verso il cielo con in più: la sezione sottile, il<br />
ricoprimento di brattee silicizzate che possono bucare<br />
qualsiasi oggetto, la capacità di aggirare gli<br />
ostacoli. Una volta raggiunta la luce, la brattee si<br />
staccano e liberano le gemme da cui fuoriescono i<br />
rametti che portano le foglie. In un periodo di tempo<br />
inferiore a 2 mesi una giovane pianta, più alta<br />
delle concorrenti, perfettamente sviluppata e al<br />
massimo della funzionalità avvicenda le precedenti.<br />
<strong>Italian</strong> <strong>Bamboo</strong> <strong>Rodmakers</strong> <strong>Association</strong>