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Italian Bamboo Rodmakers Association Anno 5 Numero 8 Gennaio ...

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Pagina 23<br />

<strong>Bamboo</strong> Journal<br />

frange ne impedisce l’accumulo e facilita lo scarico al<br />

minimo movimento indotto.<br />

È sorprendente verificare come la selezione naturale<br />

abbia ottimizzato la forma ed il comportamento dei<br />

viventi alle avversità climatiche e tutto sia strettamente<br />

funzionale e concreto. È osservazione corrente che<br />

mentre i rametti più alti possono essere orientati verso<br />

l’alto, quelli di dimensioni maggiori , proprio per la<br />

ragione di scaricare con maggior facilità il peso della<br />

neve, vuoi anche per il proprio peso sono orientati<br />

verso il basso. L’ultima considerazione che ho fatto al<br />

riguardo: i rametti orientati verso l’altro consentono<br />

l’accumulo di neve nella parte più esposta all’azione<br />

del vento, potrebbe essere anche questa una<br />

“specializzazione” per proteggere la parte più delicata<br />

della pianta, protezione che agisce sia dal punto di<br />

vista meccanico che da quello termico, la neve funge<br />

da cuscinetto ammortizzatore e da coibente termico.<br />

Fin che non si parla di riproduzione tutto è ridotto<br />

all’osso, c’è solo quel che serve e niente di più.<br />

Il problema del vento è rilevante, se si fa un analisi<br />

delle esigenze di esposizione alla luce del sistema fogliare<br />

si ottengono dei presupposti che sono proprio il<br />

contrario di quel che serve per sopportare senza danno<br />

l’azione del vento. L’albero ottimizza questa risposta<br />

usando una struttura flessibile con la capacità di<br />

assorbire grandi deformazioni. se avete osservato un<br />

bosco con molti alberi abbattuti avrete sempre osservato<br />

che è con maggior probabilità un bosco ceduo e<br />

che l’evento non è quasi mai avvenuto in concomitanza<br />

di un forte vento temporalesco ma in conseguenza<br />

di una forte nevicata. Sono cose che capitano solo ai<br />

boschi di ceduo. Grazie alla propria forma la conifera<br />

è attrezzata per la neve e anche per il vento. Sotto il<br />

vento la struttura si flette adottando via via una sagoma<br />

di minor resistenza, l’albero cambia foggia, rovesciando<br />

gran parte dei rami nella direzione del vento<br />

e assumendo un aspetto strigliato che è quello di minore<br />

resistenza aerodinamica. Grande contributo poi<br />

è dato dal fatto di vivere in comunità dove l’effetto<br />

globale del bosco è quello di innalzare lo strato limite<br />

a quota quasi superiore al bosco stesso.<br />

Per la conifera isolata madre natura ha adottato una<br />

soluzione diversa, visto che anche i rami più bassi possono<br />

raggiungere la luce ha eliminato il tratto cilindrico<br />

di base, rastremato il tronco con maggior conicità<br />

posizionando rami e foglie anche in prossimità del<br />

suolo dove la velocità del vento è più bassa.<br />

A causa dell’attrito con il suolo il vento rallenta la velocità<br />

e i rami bassi sono agevolati da questo effetto.<br />

Per gli alberi a foglia, dove, dato il maggior peso di<br />

queste, è necessario “usare” rami di maggior dimensione,<br />

la flessibilità che riduce l’impatto del vento è<br />

affidata principalmente al picciolo che consente alla<br />

foglia di assumere la posizione defilata e disporsi nella<br />

condizione di minima resistenza aerodinamica.<br />

Negli abeti questa flessibilità è affidata ai rametti.<br />

Un altra singolarità che ha molta attinenza<br />

all’argomento canne è data dalla piegatura che<br />

l’albero acquisisce a causa del vento. Come osservato<br />

la forma del fusto è caratterizzata da un tratto abbastanza<br />

esteso pressoché cilindrico, abbastanza esteso<br />

se confrontato con il tratto conico in cui si sviluppano<br />

i rami. Se facciamo un analisi delle sollecitazioni cui è<br />

sottoposto ne comprendiamo la ragione. I rami sono<br />

concentrati in alto. Su questi si sviluppa la maggior<br />

parte della spinta. Il tratto rastremato di base che collega<br />

il fusto al terreno ha lo scopo di diffondere il carico<br />

su una superficie più ampia il possibile. Perché?<br />

Perché non c’è un fittone piantato profondo?<br />

<strong>Italian</strong> <strong>Bamboo</strong> <strong>Rodmakers</strong> <strong>Association</strong>

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