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MAPPE E CARTE ANTICHE

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Le abbiamo scoperte in occasione di un convegno, dove erano esposte, ma neanche tanto in vista, in una ambiente attiguo<br />

all’ingresso. Facile passare davanti a quella stanza senza accorgersi di niente, salvo entrare ed essere catturati da un mondo dal<br />

fascino senza tempo. Centinaia di carte – il catalogo è piuttosto ricco – che riproducono esemplari antichi, principalmente del<br />

Seicento e del Settecento, epoca in cui, a seguito delle grandi esplorazioni del globo terrestre, la produzione cartografica subì<br />

un notevole impulso. Ogni carta era allora la rappresentazione di un mondo che ancora non si conosceva completamente e che<br />

si cercava di delineare in base alle notizie più recenti riportate dagli esploratori e dai loro diari. Erano oggetti carichi d’emozione<br />

quelle carte, l’emozione della scoperta appunto, della meta raggiunta dopo un viaggio senza certezze, del pericolo superato,<br />

dell’incontro con luoghi, civiltà, animali e ambienti che nemmeno si immaginavano, e rendevano in qualche modo pubblico il<br />

privilegio di una conoscenza che era appannaggio di pochi. Lasciavano spazio alla fantasia con eloquenti campiture bianche,<br />

là dove il sapere si fermava, come all’interno dell’Africa rappresentata dal Blaeu nel 1669, o si abbellivano di particolari artistici,<br />

assai frequenti nella produzione francese dell’epoca, ma diffusi anche<br />

altrove, per diventare eleganti oggetti d’arredo e richiamare la suggestione<br />

di mondi esotici e lontani.<br />

Non sono copie<br />

“Non sono copie”, ci tiene a precisare il titolare e fondatore dell’azienda<br />

Franco Iacobelli, che nel 1995 ha deciso di trasformare la sua passione per<br />

le carte antiche in attività commerciale. Non si tratta di vecchie mappe<br />

fotografate e ristampate, come si potrebbe pensare. La mappa viene<br />

ricreata a partire dalla lastra in zinco, che viene montata su uno zoccolo<br />

di legno e stampata a mano al torchio, un pezzo alla volta. Per le carte<br />

più grandi, quelle murali che misurano oltre un metro per due, occorrono<br />

otto lastre della dimensione massima. I costi di realizzazione sono alti e le<br />

tirature molto limitate, circa una ventina di pezzi alla volta. Ex cartografo<br />

dell’Istituto Geografico Militare, Iacobelli vanta una lunga carriera a servizio<br />

della cartografia, prima come rilevatore sul terreno, poi assegnato alla<br />

biblioteca dell’Istituto. E qui la sua passione per le carte antiche si nutre ogni<br />

giorno dell’incontro con i capolavori dei secoli passati, ancora in gran parte<br />

non visibili al pubblico se non in occasione di mostre particolari. Iacobelli<br />

compie ricerche su come lavoravano i suoi ‘colleghi’ del Seicento e così<br />

Particolari che raffigurano scene di vita di luoghi lontani,<br />

frequenti nelle antiche mappe.

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