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Nova et Aucta Orbis Terrae<br />
Descriptio ad Usum Navigantium<br />
Mercatore, 1569 - cm 190 x 130<br />
Mercatore rientra di diritto fra gli esperti che fecero del XVI il secolo della<br />
rinascita e dello splendore cartografico. È sufficiente osservare questa NOVA<br />
ET AUCTA ORBIS TERRAE DESCRIPTIO AD USUM NAVIGANTIUM per stilare<br />
un giudizio positivo del suo operato. Contrariamente a quanto si usava fare per<br />
descrivere l’intero mondo conosciuto (i due classici emisferi) o anche territori più<br />
delimitati, il Mercatore ricorre ad una nuova tipologia di proiezione cartografica<br />
di sua invenzione, tuttora valida nella costruzione di carte navali, anche se,<br />
ovvia-mente, rivista e corretta. Il principio su cui si fonda la proiezione cilindrica<br />
isogona o conforme detta a latitudini crescenti di Mercatore è il seguente: stirare<br />
sulla carta gli archi di meridiano in un rapporto inversamente proporzionale<br />
all’accorciarsi sulla sfera degli archi di parallelo, quando si procede dall’Equatore<br />
verso i Poli. Ne risulta un reticolato in cui gli archi di meridi-ano sono sempre<br />
più lunghi verso le latitudini estreme e i paralleli quindi sempre più lontani tra di<br />
loro. Tralasciando l’aspetto tecnico, che sicura-mente in questa sede non riveste<br />
particolare attrazione, rimaniamo stupiti dall’aspetto artistico che assume una<br />
carta costruita secondo il criterio sopra accennato. Con un solo colpo d’occhio<br />
possiamo abbracciare il mondo intero (allora conosciuto), senza soluzione di<br />
continuità.