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WEEK NUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELLA MODA E DEL LUSSO Poste Italiane - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi N° 1/ VII - 11 gennaio 2011- QUINDICINALE - 5 Euro PITTI UOMO Analisi, anteprime e trend del menswear on air a Firenze TOP RETAILER Fatturati e classifiche 2009 dei multibrand italiani INCHIESTA Quale futuro per i multimarca? AZIENDA DEL MESE Internazionalizzazione e corner: Bramante guarda al futuro
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WEEK<br />
NUMERI, FATTI E PROTAGONISTI DELLA MODA E DEL LUSSO<br />
Poste Italiane - In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi N° 1/ VII - 11 gennaio 2011- QUINDICINALE - 5 Euro<br />
PITTI UOMO<br />
Analisi, anteprime<br />
e trend del menswear<br />
on air a Firenze<br />
TOP RETAILER<br />
Fatturati e classifiche 2009<br />
dei multibrand italiani<br />
INCHIESTA<br />
Quale futuro<br />
per i multimarca?<br />
AZIENDA DEL MESE<br />
Internazionalizzazione<br />
e corner: Bramante<br />
guarda al futuro
SOMMARIO<br />
8 STUDI<br />
8 Nove mesi 2010: i gruppi<br />
accelerano la crescita<br />
12 ITALIA<br />
12 Ricavi 2010 in crescita<br />
per Pomellato<br />
16 Cisalfa, parte<br />
da Grugliasco la nuova<br />
generazione dei megastore<br />
sportivi<br />
18 Elisabetta Franchi perde Celyn<br />
b. e fa rotta verso l’estero<br />
18 Al via <strong>il</strong> piano industriale<br />
per Mariella Burani Fashion Group<br />
22 Il 2010 di Cadica segna +10%<br />
e punta sulla Cina<br />
24 Cinellistudio, i piumini spiccano<br />
<strong>il</strong> volo<br />
45 AZIENDA DEL MESE<br />
45 Internazionalizzazione e corner:<br />
Bramante guarda al futuro<br />
50 STUDI<br />
50 Abbigliamento 2010: <strong>il</strong> formale<br />
torna in positivo, cresce lo<br />
sportswear<br />
52 I top reta<strong>il</strong>er italiani tengono<br />
fatturati e redditività nel 2009<br />
58 INCHIESTA<br />
58 Quale futuro per i multimarca?<br />
64 INTERVISTE<br />
64 Enzo Fusco: “Con me C.P.<br />
Company sarà bello e possib<strong>il</strong>e”<br />
93 PAI Partners r<strong>il</strong>eva Hunkemöller<br />
da Maxeda<br />
96 GIRO POLTRONE<br />
96 Barneys, arriva Daniella Vitale<br />
96 Alberto Paccanelli alla guida di<br />
Euratex<br />
98 UPCOMING BRANDS<br />
98 Happiness is a 10 $ tee,<br />
Band of Outsiders, D21,Volta<br />
101 APERTURE MONOMARCA<br />
101 Hermès si tuffa nella V<strong>il</strong>le<br />
Lumière<br />
Hermès rue de Sèvres, Parigi<br />
Nicola Cinelli<br />
26 Boglioli, l’internazionalizzazione<br />
guida la crescita<br />
28 VicenzaOro First, rinnovare è<br />
d’obbligo<br />
30 MONDO<br />
30 Adidas accelera nel terzo<br />
quarter (+10%)<br />
32 Tommy H<strong>il</strong>figer spinge i conti<br />
di Ph<strong>il</strong>lips-Van Heusen<br />
34 Carine Roitfeld lascia Vogue<br />
Paris<br />
36 Tiffany, boost di vendite e rialzo<br />
previsioni per fine anno<br />
38 Quiks<strong>il</strong>ver: ricavi in calo (-7%),<br />
ma cresce l’ut<strong>il</strong>e operativo<br />
40 Nove mesi in crescita per Inditex<br />
42 Mulberry va a gonfie vele<br />
Enzo Fusco<br />
68 Reta<strong>il</strong> e Liberty London<br />
per <strong>il</strong> 2011 di Slowear<br />
74 Rivoluzione Ballantyne, obiettivo<br />
sell-out!<br />
76 Le cronache di Roy Roger’s: la<br />
sede, i jeans e i capispalla<br />
78 Ciesse Piumini, riparte<br />
l’avventura!<br />
Flavio M<strong>il</strong>ani<br />
81 PREVIEW PITTI UOMO<br />
81 La stagione dell’upper casual<br />
93 M&A<br />
93 J.Crew passa a TPG Capital<br />
e Leonard Green & Partners<br />
101 Replay rinnova lo store<br />
parigino<br />
103 Ruco Line parla napoletano<br />
104 Burberry Brit trova casa a<br />
M<strong>il</strong>ano<br />
106 Marc Jacobs sceglie Tokyo per<br />
un mega-flagship<br />
108 COMUNICAZIONE<br />
& EVENTI<br />
108 Alexander McQueen vincitore<br />
postumo dei British Fashion Awards<br />
110 La “It girl” Alexandra Richards<br />
testimonial di Fred Mello<br />
112 LIFESTYLE<br />
114 Grey Goose, <strong>il</strong> 2011 sarà<br />
l’anno della comunicazione in<br />
Italia<br />
114 Cafè&Cycles, Bianchi apre<br />
<strong>il</strong> suo primo concept store a<br />
Stoccolma<br />
116 CASA & DESIGN<br />
116 Flagship store parigino per<br />
Cappellini<br />
118 FontanArte cede <strong>il</strong> 60% a Nice<br />
Spa<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 3
shop tommy.com
Editoriale<br />
L’ANNO CHE VERRA’<br />
di David Pambianco<br />
In copertina:<br />
Giacca, pantaloni in pelle e maglia John<br />
Richmond. Moto Samurai Chopper replica<br />
Junkyard. Location Officine Mermaid, Via<br />
Thaon de Revel 4, M<strong>il</strong>ano. Modello Antonio<br />
Catalani / Fashion Model Management.<br />
Styling Anna G<strong>il</strong>de. Foto Gianni Rizzotti.<br />
Come sarà <strong>il</strong> 2011 appena iniziato? Dati, interviste e analisi che abbiamo effettuato<br />
suggeriscono finalmente un anno di ripresa anche per i mercati maturi come<br />
Europa e Nord America. Attenzione però, non sarà ripresa per tutti, ma solo per<br />
quelle aziende che in questi ultimi anni hanno lavorato sui propri punti di forza,<br />
sulla focalizzazione dei marchi, sul taglio dei rami secchi e che avevano accumulato<br />
le risorse necessarie a sostenere la crisi degli anni diffic<strong>il</strong>i. Per le altre aziende,<br />
che non hanno aree di eccellenza, che non hanno un’offerta competitiva, che<br />
avevano una bassa redditività anche quando <strong>il</strong> mercato tirava, ci saranno ancora<br />
difficoltà. Un mercato competitivo come quello odierno non lascia spazio a chi non<br />
ha buoni argomenti per competere.<br />
In questo numero di Pambiancoweek, ampiamente dedicato a Pitti Uomo, vorrei<br />
segnalarvi lo studio sui B<strong>il</strong>anci 2009 dei negozi multimarca, che sono andati<br />
discretamente bene. Sulle prospettive di questo importante canale distributivo<br />
abbiamo effettuato anche un’inchiesta intervistando sia i reta<strong>il</strong>er che le aziende.<br />
Sempre sul tema uomo viene presentata un’analisi degli investimenti pubblicitari<br />
2010 sulla carta stampata delle aziende di sportswear e formalwear, nonché<br />
diverse interessanti interviste a imprenditori e top manager del mondo dell’abbigliamento<br />
masch<strong>il</strong>e.<br />
Infine due parole sul logo Pambiancoweek. Negli ultimi mesi abbiamo sottoposto<br />
<strong>il</strong> nostro magazine ad una leggera rivisitazione sia della grafica che dei contenuti.<br />
Ora è arrivato anche <strong>il</strong> momento di ritoccare la grafica del logo, con l’obiettivo di<br />
renderlo più essenziale e moderno. Speriamo di esserci riusciti... Buona lettura!<br />
QUINDICINALE, IN EDICOLA IL GIOVEDÌ<br />
(SCHEDA ABBONAMENTI ALL’ULTIMA PAGINA)<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 5
STUDI /9 MESI 2010<br />
9 MESI 2010: I GRUPPI ACCELERANO<br />
LA CRESCITA<br />
di M<strong>il</strong>ena Bello<br />
I Paesi emergenti, dalla Cina al Bras<strong>il</strong>e, spingono in positivo i conti dei maggiori gruppi di moda sia italiani che esteri<br />
nei primi tre trimestri 2010. E contribuiscono così, se non alla chiusura definitiva della terrib<strong>il</strong>e crisi internazionale<br />
del 2009 e di conseguenza di quella dei consumi, quanto meno ad allontanare <strong>il</strong> ricordo dei mesi più duri. È questo <strong>il</strong><br />
quadro dell’analisi condotta da Pambianco Strategie di Impresa che ha preso in considerazione le principali voci di<br />
b<strong>il</strong>ancio di 13 aziende italiane, da Aeffe a Bottega Veneta, da Geox a Gucci, Luxottica e Tod’s, solo per citarne alcune,<br />
alle quali si aggiunge Prada nonostante non sia quotata e 18 estere, tra cui Foss<strong>il</strong>, Hermès, Lvmh e Gap.<br />
RIPARTE L’ITALIA, PRADA FA L’EXPLOIT, CALA GEOX<br />
“Anche nell’anno di maggiore crisi e cioè nel 2009 tutte le<br />
aziende quotate, sia italiane che estere, hanno registrato performance<br />
soddisfacenti”, ha spiegato Carlo Pambianco. “Il fatturato<br />
di quelle italiane, infatti, nei primi mesi del 2009 era<br />
sceso di appena <strong>il</strong> 2,9% rispetto al 2008. Nel 2010 poi ha<br />
ripreso a correre, tanto che nei primi nove mesi dell’anno è<br />
aumentato dell’11,3%”. Nei tre trimestri dell’anno infatti i ricavi<br />
del campione sono passati da €11.676 m<strong>il</strong>ioni a € 12.998<br />
m<strong>il</strong>ioni mentre l’Ebitda è passato da 14,5% a 16,9%.<br />
Ai primi posti delle classifiche per incremento di fatturato,<br />
Ebitda e ut<strong>il</strong>e netto si piazza Prada. La griffe ha<br />
archiviato i primi nove mesi del 2010 con una crescita<br />
dei ricavi del 31% a 1.386 m<strong>il</strong>ioni di euro. Va sottolineato<br />
che già nei tre analoghi trimestri del 2009<br />
aveva ottenuto ottimi risultati mantenendo, pur<br />
in un contesto di mercato non semplice, le vendite.<br />
In forte crescita anche le altre principali<br />
voci: l’Ebitda percentuale sul fatturato ha raggiunto<br />
<strong>il</strong> 23,8% (era al 15,7% nei tre trimestri<br />
del 2009), e l’ut<strong>il</strong>e netto, balzato da 51 m<strong>il</strong>ioni<br />
(4,8% rispetto al fatturato) a 156 m<strong>il</strong>ioni (11,3%<br />
rispetto ai ricavi dei nove mesi 2010). Le successive<br />
cinque posizioni della classifica per crescita<br />
del fatturato sono occupate da gruppi che hanno<br />
chiuso i nove mesi con incrementi a doppia<br />
cifra. Al secondo posto infatti si trova Bottega<br />
Veneta che, a fronte di un leggero rallentamento<br />
dei ricavi nei tre trimestri del 2009 (-0,2%), ha registrato<br />
nell’analogo periodo del 2010 un incremento<br />
del giro d’affari del 22,5% a 367 m<strong>il</strong>ioni di euro. Ottimo<br />
andamento anche per <strong>il</strong> brand ammiraglio Gucci,<br />
al quarto posto con un progresso dei ricavi del 15,4% a<br />
1.885 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
PRADA P/E 2011<br />
L’EYEWEAR SI RIMETTE IN MOTO<br />
Anche <strong>il</strong> settore dell’eyewear torna a crescere nel corso dell’anno<br />
appena concluso. Marcolin, che nei tre trimestri del 2009<br />
perdeva <strong>il</strong> 7,2%, ha innescato una incisiva rimonta chiudendo i<br />
nove mesi del 2010 con un incremento del 18,6% a 155 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro, anche per effetto del lancio dei marchi recentemente<br />
acquisiti in licenza, quali Tod’s, Hogan (dal gruppo Tod’s,<br />
<strong>il</strong> cui azionista di riferimento è lo stesso di Marcolin) e John<br />
Galliano. E anche per <strong>il</strong> 2011 le attese sono positive grazie alla<br />
licenza appena siglata con Diesel. Luxottica, al quinto posto,<br />
ha incrementato le vendite del 13,1% toccando così 4.452 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro. Il colosso dell’eyewar guidato da Andrea Guerra,<br />
cui fanno capo i brand Ray-Ban, Persol e Oakley e le licenze di<br />
maison come Chanel, Dolce & Gabbana, Prada e Burberry, ha<br />
tra l’altro siglato recentemente un accordo di licenza con l’americana<br />
Coach per <strong>il</strong> design, la produzione e la distribuzione a<br />
livello mondiale degli occhiali a marchio Coach, Coach Poppy<br />
e Reed Krakoff. In netto miglioramento anche i conti di Saf<strong>il</strong>o<br />
che nei nove mesi del 2010 ha messo a segno una crescita dei<br />
ricavi del 5,6% a 818 m<strong>il</strong>ioni di euro contro la pesante flessione<br />
del 10,5% registrata nel corso dello stesso periodo del 2009.<br />
LA RIORGANIZZAZIONE SALVA I CONTI<br />
Tornando alla classifica per crescita percentuale del fatturato, al<br />
sesto posto si piazza Bulgari (+13% a 711 m<strong>il</strong>ioni di euro e un<br />
Ebitda a 5,5%), al settimo Tod’s (+8,9% a 609 m<strong>il</strong>ioni di euro e<br />
un Ebitda in ulteriore miglioramento al 25,8%), mentre Saf<strong>il</strong>o<br />
si posiziona all’ottavo con un incremento del fatturato de 5,6%<br />
attestandosi a € 818 m<strong>il</strong>ioni. Comincia a dare i primi risultati<br />
anche la strategia di riposizionamento di Stefanel (9° posto).<br />
Rank Azienda Fatturato Δ%<br />
Ebitda<br />
%<br />
Ut<strong>il</strong>e<br />
netto %<br />
1 Prada 1.386 31,0 23,8 11,3<br />
2 Bottega Veneta 367 22,5 - -<br />
3 Marcolin 155 18,6 14,6 9,0<br />
4 Gucci 1.885 15,4 - -<br />
5 Luxottica 4.452 13,1 18,9 7,8<br />
6 Bulgari 711 13,0 5,5 1,3<br />
7 Tod’s 609 8,9 25,8 -<br />
8 Safi lo 818 5,6 10,1 -0,4<br />
9 Stefanel 139 1,8 -13,6 -17,7<br />
10 Benetton 1.498 0,5 13,8 5,5<br />
11 Aeffe 173 -1,4 3,4 -2,9<br />
12 Csp 69 -3,2 7,1 3,6<br />
13 Geox 737 -5,6 19,5 9,8<br />
TOTALE 12.998 11,3 16,9 6,4<br />
Valori in m<strong>il</strong>ioni di Euro<br />
AZIENDE ITALIANE<br />
Primi 9 mesi 2010<br />
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />
8 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
CELLULAR EYE CREAM PLATINUM RARE<br />
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<strong>il</strong> metallo più prezioso sulla terra ora potenzia<br />
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STUDI /9 MESI 2010<br />
Il marchio di Giuseppe Stefanel è cresciuto nei primi nove<br />
mesi dell’anno dell’1,8% a 139 m<strong>il</strong>ioni di euro, un risultato<br />
importante se si considera che nei tre trimestri del 2009 la<br />
flessione dei ricavi aveva raggiunto <strong>il</strong> 18%. Stab<strong>il</strong>e infine Benetton,<br />
al decimo posto, (+0,5% a 1.498 m<strong>il</strong>ioni di euro e un<br />
Ebitda al 13,8%). Chiudono la classifica Aeffe (undicesima<br />
posizione) che ha però ridotto <strong>il</strong> rosso a -1,4% (173 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro) contro <strong>il</strong> crollo del 25,9% dei primi nove mesi del 2009<br />
e Csp in dodicesima posizione con un -3,2% a € 69 m<strong>il</strong>ioni e<br />
un Ebitda del 7,1%. In ultima posizione, continua a perdere<br />
terreno Geox, che ha archiviato i primi nove mesi con un<br />
calo dei ricavi del 5,6% a 737 m<strong>il</strong>ioni, un Ebitda che scende<br />
dal 24,6% al 19,5%. Questo risultato comunque ha permesso<br />
al gruppo guidato da Mario Moretti Polegato di ottenere<br />
la medaglia di bronzo nella classifica dei migliori per Ebitda<br />
percentuale. In questa classifica <strong>il</strong> brand di Montebelluna è<br />
infatti preceduto solo da Tod’s con <strong>il</strong> 25,8% e Prada con <strong>il</strong><br />
23,8%.<br />
ANCHE L’ESTERO CRESCE A DOPPIA CIFRA<br />
Ancora più incisivo <strong>il</strong> recupero dei gruppi stranieri. “Il fatturato<br />
delle aziende estere – ha dichiarato Carlo Pambianco - era<br />
sceso nei primi nove mesi del 2009 in maniera più consistente<br />
rispetto a quelle italiane (-6,3%) ma è poi velocemente<br />
risalito nei primi mesi del 2010, dell’11,3%”. Nei tre trimestri<br />
del 2010 i 18 maggiori gruppi internazionali hanno raggiunto<br />
€ 61.326 m<strong>il</strong>ioni di ricavi. In positivo anche i parametri che<br />
riguardano la redditività, con l’Ebitda (riferito a 11 aziende)<br />
aumentato di circa 2 punti e mezzo percentuali, dal 13,2% al<br />
15,8% e l’ut<strong>il</strong>e netto (riferito a 16 aziende, con l’esclusione di<br />
Lvmh ed Hermès) cresciuto dal 6,1% al 9%.<br />
FOSSIL È LA SORPRESA DELL’ANNO<br />
La sorpresa nella classifica dei migliori gruppi per<br />
incremento del fatturato è Foss<strong>il</strong>. Il gruppo americano<br />
di orologi e accessori ha messo a segno un<br />
balzo del 30,3% raggiungendo i 931 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro (perdeva l’8,9% nei nove mesi del 2009).<br />
Un incremento significativo perché, seppur la<br />
dimensione del giro d’affari di Foss<strong>il</strong> sia più contenuta<br />
rispetto ai colossi del lusso, ha comunque<br />
superato la performance di leader del calibro di<br />
Hermès e Lvmh, che si sono piazzati rispettivamente<br />
al secondo (+25,4% a 1.665 m<strong>il</strong>ioni di euro) e al<br />
terzo posto (+19% a 14.210 m<strong>il</strong>ioni di euro). Torna<br />
ampiamente in positivo anche Abercrombie & Fitch<br />
che, con una crescita del 16,4% a 1.624 m<strong>il</strong>ioni di euro, ha recuperato<br />
in parte <strong>il</strong> pesante risultato dei nove mesi del 2009<br />
(-21,7%). In progresso anche Tiffany & Co. al settimo posto<br />
(+14,8% a 1.389 m<strong>il</strong>ioni di euro), Adidas all’ottava posizione<br />
(+14,3% a 6.341 m<strong>il</strong>ioni di euro rispetto ad una caduta dei<br />
ricavi del 32% nei primi nove mesi del 2009) e Limited Brands<br />
(+10,6% a 4.310 m<strong>il</strong>ioni di euro). I migliori per Ebitda<br />
percentuale sul fatturato sono H&M (22,3%), Guess (17,8%)<br />
e Gap, <strong>il</strong> gruppo americano che ha appena aperto a M<strong>il</strong>ano i<br />
megastore del marchio omonimo e di Banana Republic, con<br />
Ebitda del 17,5%.<br />
Foss<strong>il</strong><br />
Rank Azienda Fatturato Δ% Ebitda<br />
%<br />
Valori in m<strong>il</strong>ioni di Euro<br />
Cambio: CHF 0,66 - $ 0,7 - SEK 0,11 - £ 1,1<br />
AZIENDE ESTERE<br />
Primi 9 mesi 2010<br />
Ut<strong>il</strong>e<br />
netto %<br />
1 Foss<strong>il</strong> 931 30,3 - 11,9<br />
2 Hermès 1.665 25,4 - -<br />
3 Lvmh 14.210 19,0 - -<br />
4 Guess 1.211 16,4 17,8 10,9<br />
5 Abercrombie & Fitch 1.624 16,4 - 2,5<br />
6 Columbia Sp. 718 15,9 9,2 5,0<br />
7 Tiffany & Co. 1.389 14,8 - 9,4<br />
8 Adidas 6.341 14,3 9,5 6,2<br />
9 Limited Brands 4.310 10,6 - 5,7<br />
10 Hanes Brands 2.224 9,5 12,0 5,8<br />
11 The Jones Group 1.938 8,6 9,5 3,4<br />
12 H&M 8.665 7,3 22,3 16,7<br />
13 Puma 2.083 5,7 16,2 9,9<br />
14 Hugo Boss 1.307 5,6 16,5 11,8<br />
15 VF Corporation 3.903 5,1 14,9 9,3<br />
16 Timberland 657 4,5 9,8 5,8<br />
17 Gap 7.210 3,4 17,5 8,1<br />
18 Quiks<strong>il</strong>ver 940 -6,7 - 0,9<br />
TOTALE 61.326 11,3 15,8 9,0<br />
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />
I BRIC SEGNANO LA SVOLTA<br />
Insomma, se le vendite natalizie appena concluse<br />
confermeranno la performance dei primi tre trimestri<br />
dell’anno, i gruppi della moda possono guardare<br />
al 2011 con un rinnovato ottimismo. Ma cosa<br />
ha spinto a conquistare buoni risultati pur in un<br />
periodo di crisi generalizzata?<br />
Secondo Carlo Pambianco le cause sono diverse ma<br />
principalmente ascrivib<strong>il</strong>i a due fattori. “Sicuramente<br />
la dimensione, che consente di ottenere cospicue sinergie<br />
in tutte le aree della gestione aziendale, dal prodotto<br />
agli acquisiti alla distribuzione e alla comunicazione, e che<br />
quindi genera ut<strong>il</strong>i maggiori. Ma – ha aggiunto – anche la<br />
presenza all’interno dei vari gruppi quotati di marchi di grande<br />
prestigio che hanno trovato ampi spunti di crescita nei Paesi<br />
emergenti, gli unici a crescere negli ultimi due o tre anni”.<br />
Non a caso <strong>il</strong> PIL dei Paesi dell’area Ocse, ossia i mercati più<br />
maturi, tra <strong>il</strong> 2007 e <strong>il</strong> 2010 è sceso del 4% mentre nello stesso<br />
periodo quello dei BRIC (Bras<strong>il</strong>e, Russia, India e Cina) è salito<br />
del 28%. “Questa situazione – ha concluso Pambianco – ha<br />
permesso quindi ai gruppi i compensare nei nuovi mercati le<br />
perdite di fatturato registrate nei ‘vecchi’”.<br />
10 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
ITALIA<br />
RICAVI 2010 IN CRESCITA<br />
PER POMELLATO<br />
Pomellato torna in positivo e<br />
stima di chiudere <strong>il</strong> 2010 con<br />
un fatturato in crescita del 20%,<br />
a quota 120 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />
grazie alle ottime performance di<br />
Europa e Stati Uniti. Proprio in<br />
questo mercato è stato da poco<br />
inaugurato uno store a Chicago,<br />
dove per l’occasione è stata<br />
anche organizzata una vendita<br />
speciale di anelli haute couture<br />
della collezione Pom Pom. Ma<br />
nei piani futuri di Pomellato c’è<br />
la Cina, come spiega Andrea<br />
Morante, Ceo di<br />
Ra.Mo, la holding<br />
che controlla<br />
<strong>il</strong> brand di<br />
gioielli. A<br />
breve, infatti,<br />
verrà aperta<br />
una boutique<br />
a Pechino<br />
alla quale farà<br />
seguito una a<br />
Shanghai.<br />
DELLA VALLE CEDE IL 10% DI AZIONI TOD’S<br />
SASCH IN CRISI: ANNUNCIATA LA LIQUIDAZIONE<br />
Sasch annuncia la liquidazione e la cessazione<br />
delle attività. La notizia è stata<br />
comunicata durante un incontro con<br />
le organizzazioni sindacali per trattare<br />
della diffic<strong>il</strong>e situazione dell’azienda<br />
di Capalle. Il debito del gruppo<br />
di moda che fa capo alla famiglia del<br />
sindaco di Prato Roberto Cenni e alla<br />
famiglia Giovannelli, ammonta a circa<br />
175 m<strong>il</strong>ioni di euro. L’accordo con le<br />
Diego Della Valle ha affidato a<br />
Mediobanca <strong>il</strong> mandato per collocare<br />
sul mercato <strong>il</strong> 10% del capitale del<br />
Gruppo Tod’s, ovvero oltre 3 m<strong>il</strong>ioni<br />
di azioni che valgono circa 230 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro. Le azioni provengono dalla<br />
Diego Della Valle & C. SAPA (6,09%),<br />
mentre i due fratelli Della Valle, Diego<br />
e Andrea, cedono entrambi l’1,96%. Se<br />
la famiglia Della Valle mantiene <strong>il</strong> controllo<br />
del gruppo (la Di Vi Finanziaria<br />
SAPA mantiene <strong>il</strong> 53,6% del capitale),<br />
aumenta invece <strong>il</strong> flottante effettivo<br />
che raggiunge <strong>il</strong> 43%. Ufficialmente è<br />
proprio la necessità di aumentare questo<br />
valore e di incrementare la liquidità<br />
del titolo che ha spinto l’azienda marchigiana<br />
alla vendita. “Da tempo stavamo<br />
ricevendo indicazioni dal mercato<br />
sulla necessità di aumentare la liquidità<br />
del nostro titolo, per meglio agevolare<br />
le operazioni di investimento dei primari<br />
investitori istituzionali, oggi spesso<br />
frenati da un flottante ritenuto troppo<br />
limitato”, ha commentato Diego Della<br />
Valle, presidente e AD del gruppo.<br />
“La scelta ci pare coerente con la nostra<br />
strategia di cercare di avere sempre più<br />
un’azienda che performi molto bene<br />
e che al tempo stesso sia sempre più<br />
visib<strong>il</strong>e e interessante sui mercati finanziari,<br />
sicuri che anche questo sarà un<br />
fattore importante per incrementare <strong>il</strong><br />
valore del gruppo”.<br />
banche creditrici (tra cui Mps, Intesa<br />
SanPaolo e Unicredit) per la ristrutturazione<br />
del debito non è stato raggiunto,<br />
di conseguenza sono state fissate<br />
dal 30 novembre al 16 gennaio le date<br />
della chiusura delle singole aziende del<br />
gruppo, oggi guidato dal figlio di Cenni,<br />
Giacomo e dal manager Michele Tardi.<br />
Sono in totale 395 i dipendenti del<br />
gruppo che rischiano <strong>il</strong> posto di lavoro.<br />
SEMESTRE IN LIEVE CALO (-1,5%) PER I GIOIELLI DAMIANI<br />
Damiani ha chiuso <strong>il</strong> primo semestre<br />
con un fatturato consolidato di<br />
55,5 m<strong>il</strong>ioni di euro, in calo dell’1,5%<br />
rispetto ai 56,3 m<strong>il</strong>ioni realizzati nello<br />
stesso periodo dello scorso esercizio.<br />
Nei primi sei mesi <strong>il</strong> canale reta<strong>il</strong> è<br />
comunque cresciuto del 19% passando<br />
da 14,7 a 17,5 m<strong>il</strong>ioni di euro. Il margine<br />
operativo lordo è stato negativo per<br />
4,7 m<strong>il</strong>ioni di euro, in miglioramento<br />
però rispetto al rosso di 6,8 m<strong>il</strong>ioni<br />
del primo semestre del 2009. Di conseguenza,<br />
la perdita netta si è ridotta<br />
da 9,5 m<strong>il</strong>ioni a 8,5 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
“In questo secondo trimestre <strong>il</strong> nostro<br />
gruppo ha registrato una buona crescita<br />
grazie, in particolare, agli ottimi risultati<br />
ottenuti dai nostri negozi a gestione<br />
diretta, sia monomarca che ad insegna<br />
Rocca, e al buon andamento dei mercati<br />
esteri”, ha detto a margine dei dati<br />
<strong>il</strong> presidente e AD Guido Damiani. Il<br />
gruppo ad oggi possiede nel mondo 32<br />
boutique dirette e 49 in franchising e<br />
nel primo semestre sono stati inaugurati<br />
due monomarca Damiani in franchising<br />
a Singapore e a Ning Bo (Cina)<br />
e due monomarca Bliss a Shanghai e<br />
Haerbin Qu<strong>il</strong>in (Cina).<br />
LE LANCETTE DI BULGARI SEGNANO<br />
L’ORA DELLA CINA<br />
Bulgari ha siglato una partnership di<br />
cinque anni con Hengdeli Holdings<br />
Limited, la più grande società di vendita<br />
di orologi di lusso in multimarca<br />
di orologeria in Cina, che diventerà <strong>il</strong><br />
distributore esclusivo del marchio. Gli<br />
orologi Bulgari saranno quindi distribuiti<br />
in oltre 50 punti vendita multimarca<br />
nelle principali città della Cina<br />
Continentale, che verranno inaugurati<br />
nei prossimi cinque anni. “L’accordo<br />
con Hengdeli - ha affermato Francesco<br />
Trapani, AD del Gruppo Bulgari - ha<br />
per noi un’importanza strategica e ci<br />
consentirà di presidiare in modo ancora<br />
più efficace <strong>il</strong> mercato dell’orologeria<br />
in un’area dalle enormi potenzialità<br />
come la Cina Continentale, dove<br />
siamo peraltro già presenti con 20<br />
negozi monomarca”.<br />
12 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
ITALIA<br />
SUBDUED E FAIRE DODO: UN PIANO PER LA CRESCITA<br />
Alessandro Orsini e Enrico Sconciaforni<br />
Subdued e Faire Dodo mettono in<br />
cantiere un piano strategico per incrementare<br />
del 50% <strong>il</strong> giro d’affari in tre<br />
anni dai 20 m<strong>il</strong>ioni di euro del 2009 e<br />
approdare sul mercato estero. Il primo<br />
passo su questa strada è stato <strong>il</strong> cambiamento<br />
della ragione sociale di Gfs<br />
Fabric srl che diventa Osit Impresa<br />
S.p.A.<br />
La nuova azienda, che fa capo<br />
ad Alessandro Orsini e Enrico<br />
Sconciaforni, ha stimato di chiudere<br />
<strong>il</strong> 2010 con un fatturato di circa 25<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro con l’obiettivo di superare<br />
i 30 m<strong>il</strong>ioni nel 2012. Attualmente<br />
la società possiede 27 negozi diretti,<br />
15 in franchising e oltre 30 corner in<br />
shop e l’obiettivo per <strong>il</strong> 1° semestre<br />
2011 è di aprire 10 tra negozi diretti<br />
Subdued e altri in franchising a marchio<br />
Subdued e Faire Dodo.<br />
Entro la fine dell’anno inoltre, è previsto<br />
<strong>il</strong> lancio del sito di e-commerce<br />
dedicato al marchio Subdued che sarà<br />
impostato anche in lingua inglese e<br />
tedesca.<br />
KAISER KARL DESIGNER PER SWAROVSKI<br />
Dopo Chanel, H&M, Hogan e Macy’s,<br />
ora per Karl Lagerfeld è la volta di<br />
Swarovski. Lo storico marchio di<br />
gioielleria e oggettistica in cristallo<br />
ha infatti arruolato lo st<strong>il</strong>ista per la<br />
nuova collezione della linea Atelier<br />
Swarovski. Si tratta di un progetto lanciato<br />
alcuni anni fa e che vede la collaborazione<br />
di vari designer quali Marios<br />
Schab, Holly Fulton e appunto, Kaiser<br />
Karl.<br />
“Per Swarovski – commenta Michele<br />
Molon, director del consumer goods<br />
business di Swarovski Italia - è un<br />
onore associare <strong>il</strong> proprio nome a quello<br />
di Karl Lagerfeld. La sua versat<strong>il</strong>ità<br />
lo accomuna ai cristalli Swarovski,<br />
declinab<strong>il</strong>i in modi sempre diversi.”<br />
La linea di Lagerfeld è ispirata alla<br />
cultura Inca ed è stata in vendita per<br />
tutto <strong>il</strong> mese di dicembre nei negozi di<br />
Roma, Venezia e nei due di M<strong>il</strong>ano. Il<br />
lancio è avvenuto proprio in occasione<br />
del re-opening della<br />
boutique di via Dante<br />
nel capoluogo lombardo.<br />
Il look dello store è<br />
stato rinnovato secondo<br />
<strong>il</strong> concept ‘Crystal Forest’,<br />
che sarà adottato da tutti<br />
i punti vendita Swarovski<br />
in Italia e nel mondo. “Il<br />
nostro diffic<strong>il</strong>e ma stimolante<br />
obiettivo – afferma<br />
Molon - è completare entro<br />
6 anni <strong>il</strong> restyling di tutte le 800 door<br />
che abbiamo in Italia. Nel 2011 diverranno<br />
‘foreste di cristallo’ ben 60 dei<br />
nostri 250 monomarca nel Belpaese,<br />
di cui l’80% è in franchising. Inoltre<br />
miriamo ad aprire un flagship store nel<br />
centro di M<strong>il</strong>ano entro l’anno prossimo.”<br />
La collezione di Lagerfeld e <strong>il</strong> restyling<br />
degli store indicano la nuova immagine<br />
di Swarovski, più fresca e fashion, sempre<br />
però nel rispetto della tradizione e<br />
focalizzata sul core business, <strong>il</strong> cristallo<br />
in tutte le sue sfaccettature.<br />
“I risultati ottenuti finora dimostrano<br />
che l’idea è vincente – conclude Molon<br />
- Il negozio di Roma, riaperto lo scorso<br />
luglio, ha subito recuperato <strong>il</strong> mese di<br />
chiusura ed ora le vendite crescono tra<br />
<strong>il</strong> 15 e <strong>il</strong> 20%”.<br />
EMPORIO ARMANI LANCIA LO<br />
STORE ONLINE IN CINA<br />
Giorgio Armani ha aperto <strong>il</strong><br />
primo free standing store online<br />
emporioarmani.cn in Cina.<br />
“Visto <strong>il</strong> crescente entusiasmo<br />
per lo shopping online e la<br />
sempre maggiore importanza<br />
che sta acquistando <strong>il</strong> mercato<br />
cinese, ho deciso - ha affermato<br />
Giorgio Armani - di aprire uno<br />
store online Emporio Armani<br />
anche in Cina, dove abbiamo<br />
individuato un forte gruppo di<br />
consumatori di moda che, sono<br />
certo, apprezzeranno questo<br />
nuovo modo di fare shopping, oggi<br />
sempre più di tendenza”.<br />
14 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
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ITALIA<br />
CISALFA, PARTE DA GRUGLIASCO LA NUOVA GENERAZIONE<br />
DEI MEGASTORE SPORTIVI<br />
Marco Giunta<br />
Oggigiorno nella moda le dimensioni<br />
contano, si sa. E lo sa bene anche<br />
Marco Giunta, AD del Gruppo<br />
Cisalfa, che lo scorso 25 novembre<br />
ha inaugurato uno store di 4m<strong>il</strong>a m² a<br />
Grugliasco (TO) presso lo ShopV<strong>il</strong>le<br />
Le Gru. “Con questo punto vendita<br />
abbiamo dato <strong>il</strong> via al nuovo corso<br />
dei megastore Cisalfa – ha spiegato<br />
Giunta – Il nostro focus ora è la<br />
presenza nei migliori centri commerciali<br />
o appena fuori da questi,<br />
con negozi di grandi dimensioni, che<br />
ci garantiscano adeguata visib<strong>il</strong>ità e<br />
affluenza di pubblico”. Il negozio di<br />
Grugliasco è un perfetto esempio di<br />
tutto ciò. Sorto negli spazi ex Ikea,<br />
è <strong>il</strong> più grande degli store a insegna<br />
Cisalfa in Italia (che diverranno 164<br />
con i prossimi opening a Conegliano<br />
Veneto e Riccione). Al suo interno è<br />
stata operata una razionalizzazione<br />
degli spazi e della merce, posizionata<br />
per categorie (ad esempio calcio, sci,<br />
urbanwear) e non più per tipologia<br />
di prodotto (scarpe, outerwear), per<br />
garantire la giusta visib<strong>il</strong>ità anche alle<br />
attrezzature tecniche. Il punto vendita<br />
è poi gestito da due direttori, oltre<br />
a un manager che segue i negozi con<br />
superficie superiore ai 2m<strong>il</strong>a m². Per<br />
<strong>il</strong> primo anno di attività dello store <strong>il</strong><br />
fatturato stimato è 10 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
“Ipotizziamo questa cifra – prosegue<br />
Giunta – basandoci sulle vendite<br />
di negozi sim<strong>il</strong>i per struttura e sui<br />
risultati del centro commerciale Le<br />
Gru, tra i più performanti d’Italia.<br />
Qui siamo presenti dal ’93 nello spazio<br />
di 800 m² dove ora c’è Apple”. Il<br />
Piemonte e in particolare la zona di<br />
Torino, come ha precisato l’AD, sono<br />
di grande importanza per l’azienda. Il<br />
Gruppo Cisalfa presiede l’area sabauda<br />
con i negozi ex M<strong>il</strong>anesio Sport,<br />
catena di sportswear per eccellenza<br />
dei piemontesi.<br />
Sono proprio gli house brand uno<br />
dei punti di forza del gruppo, che dal<br />
2002 ha scelto di concentrare la propria<br />
offerta su note insegne sportive di<br />
proprietà (tra cui Germani, Longoni,<br />
Este Sport e Cammarata) e marchi<br />
in licenza (come Ellesse, Champion<br />
e F<strong>il</strong>a) e controlla la quasi totalità del<br />
gruppo d’acquisto Intersport Italia.<br />
“Vogliamo posizionarci su un segmento<br />
più alto di quello del nostro<br />
principale competitor Decathlon,<br />
che vende perlopiù prodotti della sua<br />
private label a un target di prezzo<br />
basso – afferma Giunta - Noi puntiamo<br />
invece su un giusto rapporto<br />
qualità-prezzo e su marchi con un<br />
appeal specifico per i consumatori”.<br />
Tutti i punti vendita delle insegne<br />
del gruppo sono in affitto, per garantire<br />
la giusta flessib<strong>il</strong>ità, ha aggiunto<br />
Giunta. Una strategia ben precisa<br />
che ha portato esiti soddisfacenti. Nel<br />
2009 l’azienda fatturato 487 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro con Ebitda di 26 m<strong>il</strong>ioni, ed<br />
ha mantenuto i risultati nell’esercizio<br />
in corso. Il gruppo prevede infatti di<br />
chiudere <strong>il</strong> 2010 con ricavi oltre 480<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro ed Ebitda sopra i 23<br />
m<strong>il</strong>ioni. “Dati i tempi che corrono<br />
– ha concluso Giunta - non c’è da<br />
lamentarsi.”<br />
Cisalfa Sport Grugliasco (TO)<br />
MODA E LUSSO SONO I PRODOTTI PIÙ RUBATI IN ITALIA<br />
Un modello Gucci<br />
Abbigliamento di lusso e accessori firmati<br />
sono i prodotti più rubati in Italia.<br />
È <strong>il</strong> risultato dello studio Barometro<br />
Mondiale dei Furti nel Reta<strong>il</strong>, la ricerca,<br />
giunta alla decima edizione e condotta<br />
dal Centre for Reta<strong>il</strong> e patrocinato<br />
da Checkpoint Systems. Nella classifica<br />
dei prodotti più rubati figurano<br />
anche gli articoli per la cura del corpo<br />
e l’hi-tech.<br />
Secondo l’indagine, le differenze<br />
inventariali (ossia le perdite causate da<br />
furti di clienti e dipendenti ma anche<br />
da errori amministrativi) in Italia sono<br />
pari a 3,2 m<strong>il</strong>iardi di euro, in calo del<br />
5,9% rispetto al 2009.<br />
Nonostante la diminuzione, <strong>il</strong> livello<br />
dei furti nel reta<strong>il</strong> nel nostro Paese<br />
resta però più alto rispetto alla media<br />
dell’Europa Occidentale. Dallo studio<br />
è infatti emerso che <strong>il</strong> 35,1% dei<br />
reta<strong>il</strong>er italiani continua a registrare<br />
un aumento dei tentativi di furto o dei<br />
furti effettivi.<br />
16 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
MILANO VIA MANZONI 46 SEVENTY.IT
ITALIA<br />
ELISABETTA FRANCHI PERDE CELYN B. E FA ROTTA VERSO L’ESTERO<br />
“Non bisogna mai abbandonare la<br />
propria femmin<strong>il</strong>ità, perché è una<br />
grande dote ed è quello che ci differenzia<br />
dagli uomini”. Ne è assolutamente<br />
convinta Elisabetta Franchi,<br />
a capo della Celyn b. Elisabetta<br />
Franchi, una macchina da guerra che<br />
la crisi non è riuscita a scalfire e che<br />
prevede di chiudere <strong>il</strong> 2010 con un<br />
fatturato di 90 m<strong>il</strong>ioni di euro, in<br />
crescita sul 2009 del 50%. Il marchio<br />
fondato negli anni ‘80 dall’imprenditrice<br />
bolognese fa capo all’azienda<br />
Betty Blue Spa, un’ex azienda farmaceutica<br />
alle porte di Bologna riconvertita<br />
in un complesso di 6.000 m²<br />
in acciaio e cristallo. “Quattro anni<br />
fa ho intrapreso l’espansione verso<br />
l’estero ed i risultati sono stati al di<br />
sopra delle aspettative”, ha affermato<br />
l’imprenditrice. Dal 2006 <strong>il</strong> fatturato<br />
è balzato da 2 m<strong>il</strong>ioni di euro ai 20<br />
m<strong>il</strong>ioni del 2010, e la percentuale<br />
di crescita ha osc<strong>il</strong>lato tra <strong>il</strong> 30 ed<br />
<strong>il</strong> 50% l’anno. “Il mercato che ci ha<br />
accolto meglio è quello russo, dove,<br />
dal 2006 ad oggi, abbiamo aperto 21<br />
monomarca e, a breve, ne apriremo<br />
un altro a Voronijez”. Nei piani di<br />
espansione, risposte positive arrivano<br />
anche da Cina e Giappone dove presto<br />
Elisabetta Franchi aprirà rispettivamente<br />
<strong>il</strong> terzo e quarto monomarca<br />
a Pechino ed <strong>il</strong> primo a Tokyo.<br />
“Tutti i negozi che abbiamo all’estero<br />
– afferma l’imprenditrice – sono<br />
realizzati con dei partner locali ed<br />
entro due anni vorremmo sbarcare<br />
anche in Usa e in Canada. Certo non<br />
sono mercati semplici… ma amo<br />
le sfide”. L’Italia resta comunque <strong>il</strong><br />
primo mercato del marchio made in<br />
Bologna, con 30 monomarca diretti<br />
e la previsione di aprirne un altro,<br />
a breve, a Verona. “Stiamo cercando<br />
una location anche a M<strong>il</strong>ano nel<br />
quadr<strong>il</strong>atero – ha continuato – ma<br />
deve avere una metratura adeguata<br />
ed un giusto prezzo”. Nel futuro di<br />
Elisabetta Franchi si prof<strong>il</strong>a anche un<br />
piano di durata biennale che la porterà,<br />
nel 2012, al cambio di nome e<br />
logo. Celyn b. sparirà infatti del tutto<br />
per lasciare spazio al nome dell’imprenditrice<br />
e designer Elisabetta<br />
Franchi. “Voglio che i miei prodotti<br />
si identifichino completamente con<br />
<strong>il</strong> mio nome, è importante che abbiano<br />
una forte riconoscib<strong>il</strong>ità”, prosegue<br />
la Franchi. Da circa un mese<br />
inoltre <strong>il</strong> marchio bolognese ha lanciato<br />
l’e-commerce, che per <strong>il</strong> primo<br />
anno di vita punta ad un fatturato di<br />
circa un m<strong>il</strong>ione di euro. “Per adesso<br />
siamo sul web solo in Italia – afferma<br />
l’imprenditrice – ma da qui a pochi<br />
anni apriremo in tutto <strong>il</strong> mondo”.<br />
Prodotte interamente in Italia, ad<br />
eccezione dei ricami che vengono<br />
fatti in India, le collezioni Elisabetta<br />
Franchi sono caratterizzate da innovazioni<br />
continue. “Non mi stanco<br />
mai di sperimentare. Nel 2008 ho<br />
introdotto la linea di calzature che è<br />
andata molto bene da subito. Per la<br />
P/E 2011 ho creato la Box à porter,<br />
un’elegante scatola nera che contiene<br />
una camicia bianca, una gonna,<br />
un paio di pantaloni e due cinture<br />
con fibbie intercambiab<strong>il</strong>i. Un accessorio<br />
studiato per tutte quelle donne<br />
che devono fare un breve viaggio<br />
e non sanno mai cosa mettersi”.<br />
Ultima arrivata è anche la linea 24<br />
ore, una capsule collection che partirà<br />
anch’essa con la P/E 2011 e che<br />
nasce da un’esigenza della donna di<br />
avere una capo adeguato al giorno,<br />
come alla sera.<br />
Elisabetta Franchi<br />
AL VIA IL PIANO INDUSTRIALE PER MARIELLA BURANI FASHION GROUP<br />
Passo avanti nell’affaire Mariella Burani<br />
Fashion Group. I tre commissari straordinari<br />
dell’azienda, in amministrazione<br />
straordinaria da maggio 2010, hanno<br />
infatti <strong>il</strong>lustrato <strong>il</strong> piano industriale per<br />
<strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio societario al comitato di sorveglianza<br />
nominato dal Ministro per lo<br />
Sv<strong>il</strong>uppo Economico.<br />
Il piano presentato dai commissari<br />
Martini, Strippoli e Ruscigno, che mira<br />
alla salvaguardia delle realtà dell’impresa<br />
e degli interessi dei creditori,<br />
è incentrato sull’unitarietà del gruppo,<br />
da perseguire attraverso un’incisiva<br />
gestione delle partecipazioni dirette<br />
ed indirette ed in alcune società controllate.<br />
In effetti alcuni risultati r<strong>il</strong>evanti in<br />
questo senso sono già stati ottenuti,<br />
come <strong>il</strong> recupero di Fashion Network<br />
Spa, <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio di Rene Lezard Mode<br />
GmbH, <strong>il</strong> raggiungimento dell’intesa<br />
con <strong>il</strong> fondo 3i, socio di maggioranza<br />
di Mosaicon Spa, e gli accordi di licenza<br />
per i marchi Matthew W<strong>il</strong>liamson,<br />
Alessandro Dell’Acqua, Ungaro e<br />
Lancetti.<br />
18 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
ITALIA<br />
MUSTO PUNTA SULL’ITALIA<br />
PARTENDO DA PITTI<br />
Da gennaio 2011 Musto, produttore<br />
di abbigliamento tecnico da vela, si<br />
occuperà direttamente del mercato<br />
italiano con la f<strong>il</strong>iale Musto Italia.<br />
Questo cambiamento strutturale<br />
porterà una gestione diretta dei clienti,<br />
per favorire una maggiore penetrazione<br />
del mercato italiano. La rete vendita<br />
rimarrà invariata, risultato della fiducia<br />
attribuita all’attuale distribuzione, ma<br />
si annunciano iniziative volte a un<br />
aumento dei volumi di vendita. Prima<br />
fra tutte, la presentazione della nuova<br />
collezione casual, in occasione di Pitti<br />
Uomo, che sarà rivolta a un pubblico<br />
più ampio rispetto alla nicchia amante<br />
dello yachting.<br />
DEBUTTA ADD BAGS, NON PIÙ SOLO<br />
PIUMINI PER COMEI & CO<br />
Comei & Co, azienda m<strong>il</strong>anese che<br />
produce e distribuisce <strong>il</strong> marchio Add,<br />
conosciuto per i piumini ultra-leggeri,<br />
prevede di chiudere <strong>il</strong> 2010 con un<br />
fatturato di 30 m<strong>il</strong>ioni di euro (+10%<br />
rispetto al 2009) e per l’anno nuovo<br />
si regala <strong>il</strong> progetto borse. La nuova<br />
collezione, sv<strong>il</strong>uppata in collaborazione<br />
con Andrea Incontri, vincitore<br />
della seconda edizione di Who is On<br />
Next / Pitti Uomo, verrà presentata in<br />
anteprima nella maxi vetrina fiorentina<br />
di quest’edizione di Pitti Uomo.<br />
Funzionalità e quotidianità sono i f<strong>il</strong>i<br />
conduttori dell’innovativa proposta di<br />
13 pezzi unisex declinati in sacche<br />
ripiegab<strong>il</strong>i, cartelle reversib<strong>il</strong>i e zaini,<br />
realizzati in pelle e nylon. La linea Add<br />
Bags sarà disponib<strong>il</strong>e nei negozi a partire<br />
da settembre 2011 e inizialmente<br />
sarà distribuita in Italia e alcuni mercati<br />
europei.<br />
MORELLATO NEL MIRINO<br />
DELLA CONTRAFFAZIONE<br />
Massimo Carraro<br />
NUOVA DIVISIONE LICENSING PER ALBERTO DEL BIONDI<br />
Alberto Del Biondi Industria Del<br />
Design cresce ancora ed estende <strong>il</strong> proprio<br />
raggio d’azione anche al settore<br />
licensing.<br />
Attraverso questa nuova divisione, che<br />
vede a capo Catia Fusaroli Casadei,<br />
con esperienze maturate nel gruppo<br />
Fashion Box e in Benetton, la società<br />
Alberto Del Biondi sarà in grado di<br />
offrire un servizio di brand extension<br />
Dagli orecchini ai bracciali, dalle<br />
collane fino ai pendenti. Tutti rigorosamente<br />
falsi, probab<strong>il</strong>mente<br />
made in China, pronti per essere<br />
messi in vendita nel mercato italiano<br />
come originali. Sono 12m<strong>il</strong>a i gioielli<br />
contraffatti di Morellato sequestrati<br />
lo scorso 17 novembre al porto di<br />
Ostia. “Si tratta di un problema diffuso<br />
– commenta Massimo Carraro,<br />
AD del Gruppo Morellato & Sector<br />
– basti pensare che nel solo mese<br />
di novembre sono stati intercettati<br />
oltre 100m<strong>il</strong>a pezzi Morellato falsi,<br />
per un valore di circa 11 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro.” Alla lotta contro la contraffazione<br />
l’azienda dedica un ufficio<br />
legale dedicato e un dipartimento<br />
qualità che visiona i prodotti sequestrati<br />
e monitora i canali di vendita a<br />
rischio. Ma non sempre è sufficiente<br />
a fronteggiare <strong>il</strong> fenomeno. Il gruppo<br />
di gioielleria e orologeria fashion di<br />
base a Padova conta di chiudere <strong>il</strong><br />
2010 con un giro d’affari di circa<br />
190 m<strong>il</strong>ioni di euro, in progresso<br />
del 6-7% rispetto al 2009. All’estero<br />
l’aumento è del 10-11% mentre<br />
in Italia è meno marcato restando<br />
al 2-3%. Secondo l’AD, una delle<br />
cause della più contenuta crescita<br />
nel Belpaese è rappresentata proprio<br />
dal problema della contraffazione.<br />
“Oltre che danneggiare noi – prosegue<br />
Carraro – questi criminali<br />
ingannano i consumatori con prodotti<br />
di qualità scadente. Per questo<br />
auspichiamo una maggiore reattività<br />
delle autorità. Non sono le leggi che<br />
mancano, ma una loro rapida applicazione”.<br />
studiato in base alle esigenze specifiche<br />
di ogni singolo progetto. L’azienda<br />
si propone si garantire un servizio di<br />
consulenza globale grazie all’analisi dei<br />
rischi e dei vantaggi legati a un’operazione<br />
di brand extension, la selezione<br />
e gestione del licenziatario, lo studio<br />
di trademark strategy e <strong>il</strong> supporto<br />
creativo, con un focus particolare sulla<br />
moda.<br />
20 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
ITALIA<br />
MCARTHURGLEN, RICAVI E VISITATORI<br />
IN CRESCITA NEL 2010<br />
IL 2010 DI CADICA SEGNA +10%<br />
E PUNTA SULLA CINA<br />
McArthurGlen non conosce crisi.<br />
Dopo aver segnato un aumento di<br />
fatturato del 10% nel 2009, <strong>il</strong> gruppo<br />
si appresta a chiudere l’esercizio<br />
in corso con un giro d’affari di<br />
oltre 649 m<strong>il</strong>ioni di euro, in crescita<br />
del 5% rispetto al 2009 a parità di<br />
perimetro. Se poi oltre ai 4 outlet<br />
attivi lo scorso anno (Barberino,<br />
Castel Romano, Noventa di Piave<br />
e Serravalle) si considera anche La<br />
Reggia Designer Outlet, aperto a<br />
Marcianise a febbraio 2010, l’incremento<br />
tocca quota 16%. In crescita<br />
a doppia cifra (+20%) anche <strong>il</strong><br />
numero di visitatori, per un totale di<br />
15 m<strong>il</strong>ioni di presenze, 12,5 m<strong>il</strong>ioni<br />
escludendo La Reggia.<br />
“Merito soprattutto dei turisti – sottolinea<br />
Roberto Meneghesso, nuovo<br />
country manager per l’Italia - che<br />
in tutti e cinque gli outlet del gruppo<br />
hanno dato un forte input alle<br />
vendite”. A Serravalle, “bandiera”<br />
del gruppo nel Belpaese, <strong>il</strong> fatturato<br />
legato al turismo (perlopiù<br />
dalla Russia) sfiora per esempio i<br />
40 m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al 16% degli<br />
oltre 250 m<strong>il</strong>ioni di ricavi totali, in<br />
aumento del 70% sul 2009. Ma non<br />
sono solo i visitatori internazionali<br />
ad alimentare i risultati del gruppo.<br />
I suoi centri stanno infatti divenendo<br />
un punto di riferimento per <strong>il</strong><br />
tempo libero dei cittadini, anche<br />
grazie agli eventi che offrono. Con<br />
l’ingresso di Meneghesso (“un uomo<br />
di reta<strong>il</strong>”, come si definisce egli stesso),<br />
McArthurGlen mira sempre<br />
più a non offrire solo un servizio<br />
di real estate, ma anche più marcatamente<br />
commerciale. In questo<br />
senso <strong>il</strong> gruppo punta a “coccolare”<br />
i consumatori con servizi ed eventi<br />
per una sempre più coinvolgente<br />
shopping experience, con festival<br />
estivi ed eventi per <strong>il</strong> Natale.<br />
Guardando al futuro, i piani del<br />
gruppo riguardano l’ampliamento<br />
dei centri di Noventa di Piave e<br />
Marcianise di rispettivamente 6.500<br />
e 4.500 m² entro metà del 2011,<br />
e di Castel Romano di 8.000 m²<br />
entro <strong>il</strong> 2012.<br />
In Europa, la primavera 2011 vedrà<br />
l’inaugurazione del primo outlet<br />
in Grecia, ad Atene, e <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio di<br />
quello in Lussemburgo. Per <strong>il</strong> 2012<br />
è invece prevista l’apertura di un<br />
centro ad Amburgo.<br />
Cadica Group, azienda italiana<br />
specializzata nel labelling, hangtags<br />
e packaging d’alta gamma, archivia <strong>il</strong><br />
2010 registrando un fatturato di 29,5<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro, in crescita del 10% sul<br />
2009.<br />
“Siamo molto soddisfatti dei<br />
risultati ottenuti”, ha commentato<br />
<strong>il</strong> DG Lorenzo Lugli. “Il merito va<br />
ai nostri continui investimenti in<br />
ricerca e sv<strong>il</strong>uppo ed alla capacità di<br />
contenimento di costi. Ma soprattutto<br />
al nostro expertise nel risolvere le<br />
problematiche dei clienti relative alla<br />
programmazione e alla logistica”.<br />
La capacità dell’azienda, sul mercato<br />
dal 1973, di soddisfare le esigenze dei<br />
clienti è anche dovuta alle varie sedi<br />
ed impianti produttivi dislocati in aree<br />
strategiche come gli Stati Uniti, la Cina<br />
ed Hong Kong, che vengono riforniti di<br />
tessuti, f<strong>il</strong>ati e pelli per la lavorazione<br />
direttamente dall’Italia. Il migliore<br />
riscontro del gruppo arriva comunque<br />
dall’Asia, Continente in cui ha registrato<br />
nel 2010 un +16% del fatturato rispetto<br />
al +4% dell’Italia. Forte di questo buon<br />
andamento a livello internazionale, <strong>il</strong><br />
gruppo è passato nell’ultimo anno da<br />
circa 70 a120 dipendenti, e deve la<br />
sua crescita ad un rafforzamento della<br />
collaborazione con i propri clienti, circa<br />
600 tra i principali brand di moda.<br />
22 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
ITALIA<br />
CINELLISTUDIO, I PIUMINI SPICCANO IL VOLO<br />
Nicola Cinelli<br />
Ha piani ambiziosi per <strong>il</strong> futuro<br />
Cinellistudio, l’azienda produttrice<br />
di piumini, 100% italiana, che annovera<br />
nel suo portafoglio i marchi<br />
Crust, Cby, Cby+White e Cstudio.<br />
Fondata nel 1964 inizialmente per<br />
confezionare cuscini per divani, è<br />
la sola con altre 4 aziende a lavorare<br />
la materia prima in Italia. “La<br />
nostra produzione ha sempre avuto<br />
al centro la piuma ed <strong>il</strong> piumino”<br />
ha affermato Nicola Cinelli, a capo<br />
dell’azienda. “Andiamo personalmente<br />
a scegliere <strong>il</strong> materiale grezzo e<br />
lo lavoriamo presso la nostra sede in<br />
provincia di Pistoia. La lavorazione è<br />
molto complessa ed avviene attraverso<br />
dei macchinari che funzionano a<br />
getto d’aria, costruiti interamente in<br />
legno per eliminare l’elettrostaticità.<br />
Il procedimento è molto delicato e<br />
necessita di personale specializzato,<br />
perché ogni partita è differente e<br />
ogni volta si deve essere in grado di<br />
dosare <strong>il</strong> getto d’aria per dividere la<br />
parte più nob<strong>il</strong>e della piuma, che è <strong>il</strong><br />
fiocco, dal resto”. L’azienda pistoiese<br />
ha chiuso <strong>il</strong> 2010 con un fatturato<br />
pari a 11 m<strong>il</strong>ioni di euro e per <strong>il</strong><br />
prossimo triennio punta al raddoppio<br />
del fatturato.<br />
Cosa avete intenzione di fare da qui<br />
a 3 anni?<br />
Abbiamo un piano ambizioso, ma<br />
necessario. Già nel 2009 abbiamo<br />
iniziato a lavorare sull’organizzazione<br />
sia a livello manageriale sia a livello<br />
industriale. Ad oggi abbiamo inserito<br />
un direttore di produzione, un<br />
responsab<strong>il</strong>e commerciale ed un controller<br />
di gestione e da qui al 2012<br />
abbiamo in programma l’inserimento<br />
di altre figure chiave per l’azienda.<br />
Questi interventi ci permetteranno<br />
di raggiungere gli obiettivi di fatturato<br />
che ci siamo posti.<br />
Su quali mercati?<br />
In primo luogo sul mercato italiano<br />
e in seguito anche su quello estero.<br />
Nel 2011 affronteremo Germania,<br />
Austria e Giappone concentrandoci<br />
sullo sv<strong>il</strong>uppo di un prodotto che<br />
vada bene per quei mercati, sulle<br />
attività di distribuzione e sulla comunicazione.<br />
In Francia, Corea, Benelux<br />
e Scandinavia entreremo invece nel<br />
2012, con un partner locale.<br />
E per quanto riguarda l’Italia?<br />
Nel nostro Paese la comunicazione<br />
è <strong>il</strong> nostro primo focus. Il secondo<br />
passo sarà migliorare la distribuzione<br />
nei vari punti vendita. Il nostro grado<br />
di penetrazione all’interno dei multimarca<br />
non è male, ma possiamo<br />
decisamente migliorare.<br />
Per chi sono pensati i vari marchi<br />
che avete in portfolio?<br />
Crust è un progetto di recupero di<br />
capi vintage provenienti dal mondo<br />
dell’alpinismo piuttosto che dallo sci,<br />
e con questa linea all’estero siamo<br />
presenti solo in Germania, Russia e<br />
Giappone. Cby è <strong>il</strong> marchio da cui<br />
abbiamo iniziato ed è sinonimo di<br />
tradizione ed eccellenza della lavorazione<br />
del piumino. Cby+White<br />
è invece un glam leggero, mentre<br />
Cstudio è pura sperimentazione.<br />
Realizzerete delle campagne di<br />
comunicazione ad hoc?<br />
Per far conoscere i marchi stiamo<br />
lavorando su campagne di comunicazione<br />
ed eventi e co-branding ad hoc.<br />
Ma stiamo lavorando anche sul web,<br />
Crust ad esempio sta andando molto<br />
forte anche sui social network.<br />
ANTONY MORATO ACCELERA NEL 2010<br />
Antony Morato chiude <strong>il</strong> 2010 in forte<br />
crescita. Il brand di abbigliamento<br />
fondato nel 2007 dai fratelli Raffaele,<br />
Giovanni e Tania Caldarelli ha infatti<br />
registrato ricavi per 68 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro, +43% rispetto ai 47,5 del 2009.<br />
Il fatturato è cresciuto costantemente<br />
nelle ultime stagioni e la prospettiva è<br />
di toccare quota 80 m<strong>il</strong>ioni nel 2011<br />
con un’incidenza del 60% dal solo<br />
mercato estero. Per fare ciò, l’azienda<br />
mira a consolidare la propria attività<br />
nei mercati primari quali Italia e<br />
Spagna, intensificarla in quelli ritenuti<br />
più interessanti come Francia, UK e<br />
America Latina ed espandersi in nuovi<br />
come l’Europa dell’Est e <strong>il</strong> Marocco.<br />
Ad oggi, Antony Morato è già presente<br />
in 800 multibrand in Italia e 2000 in<br />
Europa e nel mondo.<br />
24 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
CARUSOMENSWEAR.COM
ITALIA<br />
ADDIO A FAUSTO SARLI, MAESTRO<br />
DELLO STILE ITALIANO<br />
Si è spento a Roma Fausto Sarli,<br />
firma dell’haute couture italiana.<br />
Nato a Napoli nel 1927, lo st<strong>il</strong>ista<br />
ha debuttato nell’alta moda a soli 29<br />
anni con una sf<strong>il</strong>ata a Palazzo Pitti a<br />
Firenze. Sarli aveva atelier a Roma,<br />
M<strong>il</strong>ano e Napoli e ha vestito dive<br />
come Mina e Liz Taylor negli anni<br />
Sessanta e Monica Bellucci e Carol Alt<br />
negli anni Novanta. Lo scorso maggio,<br />
a coronamento della sua carriera, ha<br />
ricevuto dal sindaco di Roma Gianni<br />
Alemanno la Lupa Capitolina con cui<br />
<strong>il</strong> primo cittadino della capitale ha<br />
celebrato <strong>il</strong> “maestro dell’eccellenza<br />
dello st<strong>il</strong>e italiano nel mondo’’.<br />
Fausto Sarli<br />
HSE 24 SI ESPANDE IN ITALIA<br />
Dopo l’arrivo in Italia di QVC, <strong>il</strong> canale<br />
televisivo reta<strong>il</strong> statunitense fondato<br />
nel 1986 da Joseph Segel, anche la<br />
catena tedesca di teleshopping HSE<br />
24 (Home Shopping Europe 24 ore<br />
su 24) ha annunciato <strong>il</strong> suo arrivo nel<br />
nostro Paese.<br />
Il mercato italiano è, secondo la società,<br />
<strong>il</strong> terzo in Europa per lo shopping<br />
in televisione e le sue cifre dovrebbero<br />
raddoppiare tra <strong>il</strong> 2007 e <strong>il</strong> 2012.<br />
In un’intervista r<strong>il</strong>asciata al quotidiano<br />
tedesco “Handelsblatt”, Richard<br />
Reitzner, titolare di HSE 24, ha<br />
annunciato per <strong>il</strong> 2010 un fatturato<br />
totale di 440 m<strong>il</strong>ioni di euro, in crescita<br />
del 12% rispetto ai 394 m<strong>il</strong>ioni<br />
del 2009.<br />
BOGLIOLI, L’INTERNAZIONALIZZAZIONE GUIDA LA CRESCITA<br />
Mario Boglioli<br />
La crisi dei mercati non ha risparmiato<br />
neanche gli abiti ben fatti di Boglioli<br />
che però, grazie al nuovo piano industriale,<br />
è pronto per tornare a crescere.<br />
Il 2010 verrà archiviato con un fatturato<br />
di 26 m<strong>il</strong>ioni di euro, in calo di<br />
circa <strong>il</strong> 10% rispetto ai 28,8 m<strong>il</strong>ioni del<br />
2009, e un Ebitda pari al 10%, in flessione<br />
di 4 punti percentuali. “La riduzione<br />
dei fatturati è stata determinata<br />
dall’ondata di crisi che ci ha colpiti a<br />
cavallo tra <strong>il</strong> 2009 e <strong>il</strong> 2010” ha commentato<br />
<strong>il</strong> presidente Mario Boglioli.<br />
“Siamo comunque ottimisti per l’anno<br />
a venire. In base alla raccolta ordini<br />
realizzata fino ad oggi e che si concluderà<br />
a gennaio, infatti, possiamo già<br />
dire che nel 2011 torneremo all’incirca<br />
ai valori pre-crisi del 2009”.<br />
Come previsto dal piano varato<br />
dall’AD Roberto Falchi, a determinare<br />
la crescita dei ricavi saranno soprattutto<br />
i mercati internazionali, che rappresentano<br />
ora più del 50% delle vendite,<br />
Giappone e Nord Europa in testa. Nel<br />
Paese del Sol Levante, dove è stato<br />
recentemente stipulato un accordo<br />
di distribuzione con un partner<br />
locale, <strong>il</strong> brand darà anche <strong>il</strong> via<br />
al progetto corner. “A partire dal<br />
prossimo autunno, infatti, abbiamo<br />
in programma 4 opening in altrettanti<br />
department store, per arrivare<br />
poi a 7/8 unità entro l’estate<br />
2012” ha precisato Boglioli.<br />
Naturalmente, lo sv<strong>il</strong>uppo reta<strong>il</strong> andrà<br />
di pari passo con la brand extension:<br />
“L’abbigliamento uomo è ancora <strong>il</strong><br />
nostro core-business, non per niente<br />
rappresenta circa <strong>il</strong> 90% delle vendite.<br />
Da un paio di stagioni però abbiamo<br />
introdotto una capsule collection<br />
dedicata alla donna. È un progetto<br />
nel quale crediamo molto, per questo<br />
abbiamo chiamato a far parte del team<br />
creativo <strong>il</strong> designer Michael Tapia”, ha<br />
continuato Boglioli. Inoltre, a partire<br />
dalla prossima stagione invernale, l’offerta<br />
di capispalla, pantaloni, maglie<br />
e camicie verrà arricchita anche dagli<br />
accessori, presentati per la prima volta<br />
in questa edizione di Pitti Uomo.<br />
In Italia, in particolare, l’obiettivo sarà<br />
di raggiungere un centinaio di clienti<br />
tra i 300 che già distribuiscono l’abbigliamento.<br />
“Questo allargamento<br />
dell’offerta per noi è fondamentale, ma<br />
lo è soprattutto per <strong>il</strong> nostro impegno<br />
sul mercato giapponese, dove avremo<br />
presto dei corner. Gli accessori<br />
rappresentano infatti un completamento<br />
alla linea e sono indispensab<strong>il</strong>i<br />
per dare un’immagine più completa<br />
dell’offerta”, ha concluso Boglioli. In<br />
Nord Europa la nuova linea - 5 modelli<br />
caratterizzati da “dettagli masch<strong>il</strong>i,<br />
riporti in pelle e cuciture dal sapore<br />
selleria” - sarà distribuita direttamente<br />
dallo showroom inaugurato nel mese<br />
di dicembre a Monaco di Baviera.<br />
26 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
Pitti Immagine Uomo 79: Padiglione Centrale – Piano Terra – Stand: J9/K12
LaPresse<br />
ITALIA<br />
LaPresse<br />
VICENZAORO FIRST,<br />
RINNOVARE È D’OBBLIGO<br />
di Valeria Garavaglia<br />
Roberto Ditri, ingegnere, imprenditore, nonchè amministratore delegato di Marelli Motori, da<br />
gennaio 2010 è anche <strong>il</strong> numero uno di Fiera di Vicenza Spa. Di origini goriziane, ma vicentino<br />
d’adozione, ha <strong>il</strong> compito di implementare <strong>il</strong> piano di r<strong>il</strong>ancio e consolidamento del polo fieristico<br />
veneto. Alla vig<strong>il</strong>ia di VicenzaOro First, <strong>il</strong> primo salone del settore orafo nel calendario in scena<br />
dal 15 al 20 gennaio, <strong>il</strong> neopresidente ci racconta progetti e strategie di Fiera di Vicenza.<br />
Quali sono le priorità che si è dato<br />
quando un anno fa ha assunto la<br />
presidenza della Fiera?<br />
“Fare molto, fare bene”: questo mi hanno chiesto gli orafi italiani<br />
lo scorso 16 gennaio, <strong>il</strong> mio primo giorno di presidenza.<br />
“First, rinnovare”, risposi. Pensavo alle difficoltà commerciali,<br />
alla situazione che richiede una svolta. Il gioiello di massa<br />
dei decenni passati è stato la prima vittima della crisi. Oggi<br />
bisogna rivolgere i produttori italiani verso mercati più sensib<strong>il</strong>i<br />
al bello e al made in Italy. Mercati abbastanza evoluti da<br />
ambire a uno status symbol come <strong>il</strong> gioiello italiano. Anziché<br />
attendere tempi migliori, non è meglio puntare altrove?<br />
Roberto Ditri<br />
E quali sono i mercati a cui guardare in questo senso?<br />
Ad esempio Paesi emergenti come Russia, India, Cina e<br />
Bras<strong>il</strong>e, con classi medie e medio-alte in formazione, e con<br />
dinamiche di crescita promettenti, dazi doganali permettendo.<br />
Le difficoltà oggettive di penetrazione e di distribuzione<br />
che incontriamo oggi, in futuro potrebbero venir meno,<br />
quindi bisogna essere pronti a cogliere le chance offerte.<br />
È <strong>il</strong> made in Italy la ricetta giusta per uscire dalla crisi?<br />
Non parlerei di ricette, partiamo dai puri e semplici dati<br />
di fatto. Il gioiello italiano nel mondo è riconosciuto per la<br />
creatività e <strong>il</strong> suo intrinseco valore emozionale. Il made in<br />
Italy rappresenta la nostra storia e <strong>il</strong> nostro lifestyle ed è un<br />
lasciapassare verso tutti i mercati. Per questo è fondamentale<br />
promuoverlo. A questo aggiungo che chi ha saputo attuare<br />
strategie di branding continuerà ad avere successo, mentre<br />
verranno marginalizzati quegli operatori sopravvissuti solo<br />
grazie a congiunture favorevoli, probab<strong>il</strong>mente irripetib<strong>il</strong>i.<br />
In tutto ciò che ruolo avrà la Fiera?<br />
La transizione verso un nuovo assetto legato al made in Italy<br />
va governata. Le istituzioni come Fiera di Vicenza hanno<br />
responsab<strong>il</strong>ità di analisi e di leadership. Devono approfondire<br />
e poi agevolare le professionalità e sollecitare la produzione<br />
verso <strong>il</strong> brand o l’unbranded di qualità, ossia alzare <strong>il</strong> livello<br />
di competitività. In questo sono assai convinto delle potenzialità<br />
dell’iniziativa VicenzaOro Italian Club.<br />
Di che cosa si tratta?<br />
È un progetto orientato alla ricerca di nuovi mercati e all’organizzazione<br />
di eventi internazionali che promuovano la<br />
gioielleria italiana e la sua immagine. Un’etichetta attraverso<br />
cui la Fiera offre agli operatori opportunità e rapporti diretti.<br />
Da questo punto di vista l’immagine classica della Fiera è<br />
restrittiva: con VicenzaOro Italian Club l’orizzonte si allarga<br />
tra mercati tradizionali, come gli Stati Uniti che si incontrano<br />
a Las Vegas, e rotte inedite come Shanghai.<br />
In un tale scenario, qual è <strong>il</strong> ruolo degli operatori del settore<br />
orafo made in Italy?<br />
Invito gli operatori ad un atteggiamento attivo. Secondo<br />
dati Istat e studi di Intesa Sanpaolo (diffusi da Club degli<br />
Orafi) nel primo semestre del 2010 i ricavi del settore sono<br />
cresciuti del 20% e l’export pare riprendersi. In realtà non<br />
bisogna sedersi sugli allori perché i dati sono influenzati dai<br />
rincari delle materie prime preziose. Ora è previsto un ennesimo<br />
“rimbalzo” provocato dalle vendite di fine 2010 e dalla<br />
ricostituzione delle scorte. Il problema dei mercati rimane<br />
immutato e ognuno deve fare la propria parte.<br />
Cosa vi aspettate da questo 2011?<br />
Il 2011 deve essere l’anno della svolta. Il mondo è cambiato<br />
e anche le fiere devono seguire i cambiamenti del mercato.<br />
Stiamo progettando un nuovo layout espositivo e dei percorsi<br />
interni ai padiglioni per consentire ad operatori e buyer di<br />
ottimizzare i tempi. Continueremo infine a mantenere vivo<br />
<strong>il</strong> legame con la città, perchè gli eventi fieristici sono un’attrattiva<br />
importante non solo dal punto di vista del business,<br />
ma anche turistico e per la scoperta del territorio vicentino.<br />
28 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
MONDO<br />
ADIDAS ACCELERA NEL TERZO QUARTER (+10%)<br />
Salgono ricavi e profitti del Gruppo<br />
Adidas nel terzo trimestre 2010. Il<br />
colosso tedesco di abbigliamento e<br />
calzature sportive ha chiuso <strong>il</strong> quarter<br />
con un ut<strong>il</strong>e netto in rialzo del 25% a<br />
266 m<strong>il</strong>ioni di euro ed un giro d’affari<br />
di 3,47 m<strong>il</strong>iardi di euro, in crescita del<br />
10% rispetto al 2009. La forte accelerazione<br />
è dovuta soprattutto alla crescita<br />
in Nord America, dove <strong>il</strong> gruppo<br />
ha fatturato 828 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
(+27,4%), in Cina, con 317 m<strong>il</strong>ioni<br />
(+21,4%) e nei mercati emergenti<br />
europei con 400 m<strong>il</strong>ioni (+28,8%). I<br />
Mondiali di calcio Fifa 2010 hanno<br />
sicuramente dato un impatto positivo<br />
alle vendite dei principali brand del<br />
gruppo, Adidas e Reebok. La società<br />
ha infine annunciato di aspettarsi per<br />
<strong>il</strong> 2010 un aumento delle vendite<br />
dell’8% e per <strong>il</strong> 2011 un ulteriore<br />
rialzo di ricavi e ut<strong>il</strong>i intorno al 5%.<br />
PERRY ELLIS, FATTURATO A +13%<br />
NEL TERZO TRIMESTRE<br />
Perry Ellis International, <strong>il</strong> cui<br />
portafoglio di brand e licenze<br />
comprende Perry Ellis, Savane,<br />
Manhattan, John Henry, Nike<br />
Swimwear e Pierre Cardin sportswear,<br />
ha chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre con un<br />
fatturato in aumento del 13%, a<br />
201,3 m<strong>il</strong>ioni di dollari (147 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro), contro i 178,6 m<strong>il</strong>ioni dello<br />
stesso periodo dell’anno scorso. Anche<br />
l’Ebitda è aumentato del 37%, a 16,9<br />
m<strong>il</strong>ioni di dollari (12,3 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro), mentre l’ut<strong>il</strong>e netto è salito del<br />
73% a 7,2 m<strong>il</strong>ioni di dollari.<br />
Il gruppo americano ha archiviato i<br />
nove mesi con fatturato in crescita del<br />
5%, a 583,4 m<strong>il</strong>ioni di dollari (426<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro), con un ut<strong>il</strong>e netto di<br />
16,4 m<strong>il</strong>ioni di dollari (12 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro), in crescita del 250% rispetto<br />
ai 4,7 m<strong>il</strong>ioni dello stesso periodo del<br />
2009.<br />
Perry Ellis infine, stima di chiudere<br />
positivamente l’anno in corso con un<br />
fatturato di 785 m<strong>il</strong>ioni di dollari (574<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro).<br />
OTTIMI RISULTATI PER IL TERZO<br />
TRIMESTRE DI LE COQ SPORTIF<br />
Le Coq Sportif, marchio francese<br />
di proprietà della svizzera Aresis<br />
holding, chiude <strong>il</strong> terzo trimestre con<br />
un fatturato di 72,9 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />
in crescita del 12% rispetto ai 64,8<br />
m<strong>il</strong>ioni dello stesso periodo<br />
del 2009. L’ut<strong>il</strong>e netto è<br />
stato di 6,4 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro in aumento del<br />
135%, mentre l’Ebitda<br />
è cresciuto dell’81%<br />
a quota 8,6 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro.<br />
GUESS RIAPRE A MILANO E CHIUDE IL TRIMESTRE A +17%<br />
È decisamente un periodo positivo<br />
quello che sta vivendo Guess. Il gruppo<br />
americano ha chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre<br />
2011 con un fatturato in crescita del<br />
17% sullo stesso periodo dell’anno precedente,<br />
a 614 m<strong>il</strong>ioni di dollari (463<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro circa). Sale anche l’ut<strong>il</strong>e,<br />
che ha registrato in questi tre mesi 69<br />
m<strong>il</strong>ioni di dollari (52 m<strong>il</strong>ioni di euro),<br />
in crescita sul 2010 dell’8%. “Sono<br />
molto soddisfatto – ha affermato <strong>il</strong><br />
CEO Paul Marciano – perché <strong>il</strong> nostro<br />
business è cresciuto in tutto <strong>il</strong> mondo<br />
e abbiamo avuto dei buoni risultati su<br />
molte iniziative chiave”. Bene anche i<br />
nove mesi appena conclusi in cui l’ut<strong>il</strong>e<br />
del gruppo è stato di 186,2 m<strong>il</strong>ioni di<br />
dollari (140,4 m<strong>il</strong>ioni di euro), con un<br />
progresso del 19,2% sullo stesso periodo<br />
del 2010. Il fatturato infine è stato<br />
di 1,7 m<strong>il</strong>iardi di dollari (1,3 m<strong>il</strong>iardi<br />
di euro), in crescita del 16,4%. Fra i<br />
focus di Guess c’è senz’altro <strong>il</strong> reta<strong>il</strong>,<br />
negli ultimi tre mesi infatti <strong>il</strong> gruppo<br />
ha inaugurato in tutto <strong>il</strong> mondo ben<br />
84 nuovi store. In questo piano rientra<br />
anche la recente riapertura del flagship<br />
Guess di Piazza San Bab<strong>il</strong>a, a M<strong>il</strong>ano.<br />
Paul Marciano<br />
30 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
MONDO<br />
ADIDAS ACCELERA NEL TERZO QUARTER (+10%)<br />
Salgono ricavi e profitti del Gruppo<br />
Adidas nel terzo trimestre 2010. Il<br />
colosso tedesco di abbigliamento e<br />
calzature sportive ha chiuso <strong>il</strong> quarter<br />
con un ut<strong>il</strong>e netto in rialzo del 25% a<br />
266 m<strong>il</strong>ioni di euro ed un giro d’affari<br />
di 3,47 m<strong>il</strong>iardi di euro, in crescita del<br />
10% rispetto al 2009. La forte accelerazione<br />
è dovuta soprattutto alla crescita<br />
in Nord America, dove <strong>il</strong> gruppo<br />
ha fatturato 828 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
(+27,4%), in Cina, con 317 m<strong>il</strong>ioni<br />
(+21,4%) e nei mercati emergenti<br />
europei con 400 m<strong>il</strong>ioni (+28,8%). I<br />
Mondiali di calcio Fifa 2010 hanno<br />
sicuramente dato un impatto positivo<br />
alle vendite dei principali brand del<br />
gruppo, Adidas e Reebok. La società<br />
ha infine annunciato di aspettarsi per<br />
<strong>il</strong> 2010 un aumento delle vendite<br />
dell’8% e per <strong>il</strong> 2011 un ulteriore<br />
rialzo di ricavi e ut<strong>il</strong>i intorno al 5%.<br />
PERRY ELLIS, FATTURATO A +13%<br />
NEL TERZO TRIMESTRE<br />
Perry Ellis International, <strong>il</strong> cui<br />
portafoglio di brand e licenze<br />
comprende Perry Ellis, Savane,<br />
Manhattan, John Henry, Nike<br />
Swimwear e Pierre Cardin sportswear,<br />
ha chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre con un<br />
fatturato in aumento del 13%, a<br />
201,3 m<strong>il</strong>ioni di dollari (147 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro), contro i 178,6 m<strong>il</strong>ioni dello<br />
stesso periodo dell’anno scorso. Anche<br />
l’Ebitda è aumentato del 37%, a 16,9<br />
m<strong>il</strong>ioni di dollari (12,3 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro), mentre l’ut<strong>il</strong>e netto è salito del<br />
73% a 7,2 m<strong>il</strong>ioni di dollari.<br />
Il gruppo americano ha archiviato i<br />
nove mesi con fatturato in crescita del<br />
5%, a 583,4 m<strong>il</strong>ioni di dollari (426<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro), con un ut<strong>il</strong>e netto di<br />
16,4 m<strong>il</strong>ioni di dollari (12 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro), in crescita del 250% rispetto<br />
ai 4,7 m<strong>il</strong>ioni dello stesso periodo del<br />
2009.<br />
Perry Ellis infine, stima di chiudere<br />
positivamente l’anno in corso con un<br />
fatturato di 785 m<strong>il</strong>ioni di dollari (574<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro).<br />
OTTIMI RISULTATI PER IL TERZO<br />
TRIMESTRE DI LE COQ SPORTIF<br />
Le Coq Sportif, marchio francese<br />
di proprietà della svizzera Aresis<br />
holding, chiude <strong>il</strong> terzo trimestre con<br />
un fatturato di 72,9 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />
in crescita del 12% rispetto ai 64,8<br />
m<strong>il</strong>ioni dello stesso periodo<br />
del 2009. L’ut<strong>il</strong>e netto è<br />
stato di 6,4 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro in aumento del<br />
135%, mentre l’Ebitda<br />
è cresciuto dell’81%<br />
a quota 8,6 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro.<br />
GUESS RIAPRE A MILANO E CHIUDE IL TRIMESTRE A +17%<br />
È decisamente un periodo positivo<br />
quello che sta vivendo Guess. Il gruppo<br />
americano ha chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre<br />
2011 con un fatturato in crescita del<br />
17% sullo stesso periodo dell’anno precedente,<br />
a 614 m<strong>il</strong>ioni di dollari (463<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro circa). Sale anche l’ut<strong>il</strong>e,<br />
che ha registrato in questi tre mesi 69<br />
m<strong>il</strong>ioni di dollari (52 m<strong>il</strong>ioni di euro),<br />
in crescita sul 2010 dell’8%. “Sono<br />
molto soddisfatto – ha affermato <strong>il</strong><br />
CEO Paul Marciano – perché <strong>il</strong> nostro<br />
business è cresciuto in tutto <strong>il</strong> mondo<br />
e abbiamo avuto dei buoni risultati su<br />
molte iniziative chiave”. Bene anche i<br />
nove mesi appena conclusi in cui l’ut<strong>il</strong>e<br />
del gruppo è stato di 186,2 m<strong>il</strong>ioni di<br />
dollari (140,4 m<strong>il</strong>ioni di euro), con un<br />
progresso del 19,2% sullo stesso periodo<br />
del 2010. Il fatturato infine è stato<br />
di 1,7 m<strong>il</strong>iardi di dollari (1,3 m<strong>il</strong>iardi<br />
di euro), in crescita del 16,4%. Fra i<br />
focus di Guess c’è senz’altro <strong>il</strong> reta<strong>il</strong>,<br />
negli ultimi tre mesi infatti <strong>il</strong> gruppo<br />
ha inaugurato in tutto <strong>il</strong> mondo ben<br />
84 nuovi store. In questo piano rientra<br />
anche la recente riapertura del flagship<br />
Guess di Piazza San Bab<strong>il</strong>a, a M<strong>il</strong>ano.<br />
Paul Marciano<br />
30 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
MONDO<br />
MCQ, IL NUOVO CORSO PARTE CON LA PRE-COLLEZIONE DONNA A/I 2011<br />
A pochi mesi dalla conclusione della<br />
licenza McQ con Sinv <strong>il</strong> brand che<br />
fa capo al Gruppo Gucci si accinge a<br />
presentare la prima collezione sv<strong>il</strong>uppata<br />
internamente.<br />
Lo sv<strong>il</strong>uppo della linea, infatti, è stato<br />
affidato ad un team di designer capitanato<br />
da Pina Ferlisi sotto la guida<br />
del direttore creativo Sarah Burton,<br />
succeduta al designer prematuramente<br />
scomparso lo scorso febbraio. Per <strong>il</strong><br />
debutto delle nuove collezioni McQ<br />
- che Jonathan Akeroyd, presidente<br />
e CEO di Alexander McQueen, ha<br />
definito “un brand nel brand, non una<br />
seconda linea” - sarà necessario attendere<br />
la pre-collezione donna dell’A/I<br />
2011.<br />
In seguito verranno poi presentate le<br />
intere proposte per uomo e donna,<br />
inclusi gli accessori.<br />
Per <strong>il</strong> lancio della linea che punta a<br />
raccogliere consensi sia tra i clienti di<br />
lusso che presso un pubblico più giovane,<br />
è stato scelto proprio <strong>il</strong> canale<br />
media più vicino al mondo giovan<strong>il</strong>e: <strong>il</strong><br />
web. Così <strong>il</strong> brand ha scelto di presentare<br />
le nuove proposte con un f<strong>il</strong>m che<br />
racconta momenti di vita quotidiana<br />
di quattro ragazze. “McQ è una collezione<br />
nuova, fresca e piena di energia e<br />
vogliamo parlare ai suoi fan attraverso i<br />
media che pred<strong>il</strong>igono per rafforzare <strong>il</strong><br />
rapporto con loro e creare un rapporto<br />
più diretto”, ha concluso Akeroyd.<br />
CORTEFIEL SI SPINGE AD EST<br />
Grupo Cortefiel continua la sua<br />
espansione internazionale e sbarca<br />
in Corea del Sud con JK Partners,<br />
compagnia coreana con la quale ha<br />
siglato un accordo per l’apertura di<br />
oltre 80 negozi a insegna Springfield e<br />
Women’secret.<br />
Il nuovo partner si occuperà della<br />
gestione dei punti vendita nel Paese,<br />
sui quali <strong>il</strong> gruppo spagnolo avrà la<br />
possib<strong>il</strong>ità di esercitare un’opzione di<br />
acquisto entro 7 anni.<br />
La sottoscrizione di questa collaborazione<br />
ha coinciso inoltre con l’inaugurazione<br />
a Londra di due nuovi flagship<br />
Springfield e Women’secret in partnership<br />
con Brand Empire, all’interno<br />
del centro commerciale “One New<br />
Exchange”, nel quartiere the City.<br />
Grazie gli accordi siglati nel corso<br />
del 2010, <strong>il</strong> gruppo, cui fanno capo le<br />
insegne Cortefiel, Pedro del Hierro,<br />
Springfield e Women’secret, si prepara<br />
ad aprire nei prossimi quattro anni più<br />
di 500 punti vendita internazionali.<br />
TOMMY HILFIGER SPINGE I CONTI DI PHILLIPS-VAN HEUSEN<br />
ELIZABETH ARDEN FIRMA IL PROFUMO DI TAYLOR SWIFT<br />
Taylor Swift<br />
Ph<strong>il</strong>lips-Van Heusen Corporation ha<br />
chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre in crescita,<br />
superando le attese, con un fatturato<br />
di 1.516,4 m<strong>il</strong>ioni di dollari (pari a<br />
1.143 m<strong>il</strong>ioni di euro), in aumento<br />
del 117% rispetto ai 697,4 m<strong>il</strong>ioni di<br />
dollari del terzo trimestre dell’esercizio<br />
precedente.<br />
L’incremento del fatturato di 819<br />
m<strong>il</strong>ioni di dollari è stato determinato<br />
per 708,4 m<strong>il</strong>ioni dal fatturato<br />
del brand Tommy H<strong>il</strong>figer, appena<br />
acquisito, e per 110,6 m<strong>il</strong>ioni dall’aumento<br />
delle vendite di Calvin Klein<br />
e del business degli Heritage brands.<br />
“Siamo estremamente soddisfatti<br />
degli ottimi risultati del terzo trimestre,<br />
che ci ha consentito di superare<br />
di nuovo le nostre stime. Sia <strong>il</strong><br />
business internazionale di Tommy<br />
H<strong>il</strong>figer che quello Calvin Klein<br />
hanno performato particolarmente<br />
bene”, ha detto Emanuel Chirico,<br />
presidente e CEO del gruppo.<br />
Il fatturato complessivo del business<br />
di Calvin Klein è cresciuto del<br />
16% nel trimestre a 272,6 m<strong>il</strong>ioni<br />
dollari, con una forte crescita nelle<br />
vendite, royalties e introiti pubblicitari.<br />
L’attività di Tommy H<strong>il</strong>figer ha<br />
generato invece un fatturato di 708,4<br />
m<strong>il</strong>ioni, trainato da ottime performance<br />
del business sia in Europa che<br />
in Nord America.<br />
Dopo Britney Spears, Elizabeth Taylor,<br />
Mariah Carey, H<strong>il</strong>ary Duff e Usher,<br />
anche la pop star Taylor Swift ha<br />
scelto Elizabeth Arden come partner<br />
esclusivo per la sua prima linea di<br />
fragranze. L’accordo di licenza include<br />
produzione, marketing e distribuzione<br />
dei profumi firmati dall’idolo dei<br />
teenager, <strong>il</strong> cui lancio è previsto per<br />
l’autunno 2011 in selezionati reta<strong>il</strong>er<br />
del Nord America. La cantante sarà<br />
coinvolta in tutti gli aspetti dello<br />
sv<strong>il</strong>uppo, del packaging e della<br />
pubblicità della nuova linea.<br />
32 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
MONDO<br />
LIMITED BRANDS CONTINUA<br />
A CRESCERE<br />
Limited Brands sta vivendo un ottimo<br />
momento. Il gruppo proprietario fra gli<br />
altri dei brand Victoria’s Secret, Bath<br />
and Body, La Senza e Pink e del grande<br />
magazzino Henri Bendel ha visto<br />
incrementare <strong>il</strong> fatturato nel terzo<br />
trimestre dell’11,6%, a 1,98 m<strong>il</strong>iardi<br />
di dollari (pari a circa 1,49 m<strong>il</strong>iardi di<br />
euro) rispetto ai 1,77 m<strong>il</strong>iardi dello<br />
stesso periodo del 2009.<br />
Anche l’ut<strong>il</strong>e netto è cresciuto a<br />
61,3 m<strong>il</strong>ioni dollari (circa 46,1<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro) pari al 3,1% del<br />
fatturato rispetto allo 0,8% registrato<br />
nello stesso periodo del 2009. “Il<br />
significativo aumento dei nostri ricavi<br />
e l’accurata gestione interna hanno<br />
determinato un cash flow molto forte<br />
e una buona posizione di liquidità.<br />
Siamo fiduciosi nelle reali possib<strong>il</strong>ità<br />
di crescita del nostro business e di<br />
generare significativi flussi di cassa”, ha<br />
detto Leslie H. Wexner, presidente e<br />
CEO di Limited Brands.<br />
OMEGA SI ESPANDE NEGLI USA<br />
Omega, <strong>il</strong> brand svizzero della scuderia<br />
Swatch, ha deciso di investire in modo<br />
sostanziale negli Stati Uniti, aprendo<br />
9 nuove boutique nel quarto trimestre<br />
del 2010 alle quali ne seguiranno<br />
altre 20 nel 2011. Come sottolineato<br />
dal presidente di Omega Stephen<br />
Urquhart, le nuove boutique serviranno<br />
a supportare la rete di distribuzione<br />
multimarca già presente negli Stati<br />
Uniti. I nuovi negozi rappresenteranno<br />
“un investimento ingente e porteranno<br />
molti nuovi posti di lavoro”. Omega ha<br />
da sempre sv<strong>il</strong>uppato la propria rete<br />
di vendita attraverso la creazione di<br />
flagship store, di conseguenza, la decisione<br />
di aprire nuove boutique negli<br />
Stati Uniti è la continuazione logica di<br />
questa strategia.<br />
Infatti la rete di monomarca della maison<br />
svizzera di orologi comprende già<br />
più di 60 negozi nel mondo. “Ci sono<br />
una serie di ottimi motivi che ci hanno<br />
portato alla costituzione di questa<br />
nuova rete di distribuzione sul territorio<br />
americano. In primis siamo in una<br />
posizione di forza grazie al nostro successo<br />
globale, poi crediamo nella ripresa<br />
degli Usa e siamo sicuri che si tratta<br />
del momento ideale per portare avanti<br />
questo grande impegno”, ha concluso<br />
<strong>il</strong> presidente.<br />
PVH, NUOVA DIVISIONE EUROPEA PER LO SVILUPPO DI ARROW<br />
Il gruppo americano Ph<strong>il</strong>lips-Van<br />
Heusen (PVH), proprietario dallo<br />
scorso maggio anche di Tommy<br />
H<strong>il</strong>figer, ha annunciato la creazione<br />
di PVH Europe con l’obiettivo di<br />
rafforzare la sua posizione in questo<br />
mercato, in particolare per <strong>il</strong> marchio<br />
di camicie da uomo Arrow.<br />
La nuova struttura, basata ad<br />
Amsterdam, sarà guidata da Michael<br />
Arts, vice presidente di Tommy<br />
H<strong>il</strong>figer, e si occuperà dell’introduzione<br />
e dello sv<strong>il</strong>uppo del marchio<br />
Arrow in tutta Europa.<br />
Il debutto del brand è in programma<br />
in occasione di Pitti Immagine<br />
Uomo.<br />
CARINE ROITFELD LASCIA VOGUE PARIS<br />
Le strade di Carine Roitfeld e Vogue<br />
Paris si separano. Dopo 10 anni di collaborazione<br />
<strong>il</strong> numero uno della testata<br />
francese del Gruppo Condé Nast ha<br />
infatti annunciato di aver rassegnato le<br />
proprie dimissioni per concentrarsi su<br />
“progetti personali”. Al momento, quali<br />
siano questi progetti non è ancora dato<br />
sapere, così come <strong>il</strong> nome del successore<br />
alla guida del magazine, ma rumors<br />
insistenti smentiti dal diretto interessato<br />
parlano del suo possib<strong>il</strong>e approdo<br />
alla corte di Tom Ford, anche alla luce<br />
del forte legame tra i due. La figlia della<br />
Roitfeld, Julia Restoin, in passato è<br />
stata anche la testimonial profumi dello<br />
st<strong>il</strong>ista statunitense. In base a quanto<br />
riportato dal sito web di Vogue Paris la<br />
Roitfeld lascerà <strong>il</strong> proprio incarico alla<br />
fine di gennaio. “Il contributo di Carine<br />
nei confronti di Vogue, della moda e<br />
dell’editoria sono inestimab<strong>il</strong>i” ha commentato<br />
Jonathan Newhouse, CEO di<br />
Condé Nast International. “Dietro la<br />
sua direzione Vogue Paris ha raggiunto<br />
livelli record di tiratura, raccolta pubblicitaria<br />
e successo editoriale” ha concluso<br />
Newhouse.<br />
Carine Roitfeld<br />
34 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
GO•UP COMMUNICATION<br />
WHY FOLLOW TRENDS,<br />
WHEN YOU CAN<br />
FOLLOW THE WIND?<br />
PITTI IMMAGINE UOMO<br />
Firenze, 11-14 January 2011<br />
Sala della Scherma<br />
Area Monumentale<br />
northsa<strong>il</strong>s-sportswear.com
MONDO<br />
PARTE LA RIORGANIZZAZIONE DI<br />
NEIMAN MARCUS<br />
Dopo aver chiuso <strong>il</strong> primo trimestre<br />
dell’esercizio in corso con una crescita<br />
esponenziale dell’ut<strong>il</strong>e netto, triplicato<br />
da 8,5 m<strong>il</strong>ioni di dollari dei primi tre<br />
mesi del 2009 a 25,7 m<strong>il</strong>ioni di questo<br />
quarter, <strong>il</strong> gruppo Neiman Marcus<br />
punta a riorganizzare la società con<br />
l’obiettivo di tener saldi i risultati<br />
positivi dopo la pesante perdita dei<br />
volumi di vendita archiviata lo scorso<br />
esercizio fiscale.<br />
Così <strong>il</strong> gruppo da 927,2 m<strong>il</strong>ioni di<br />
dollari di fatturato nel primo trimestre,<br />
che comprende oltre all’omonima<br />
catena anche l’insegna Bergdorf<br />
Goodman, ha nominato Jonathan<br />
Joselove come nuovo responsab<strong>il</strong>e<br />
del design sportivo, alta moda, borse,<br />
scarpe da donna e accessori. Ann<br />
Stordahl, sovrintenderà invece gioielli<br />
e bellezza mentre Lisa Kazor, sarà<br />
responsab<strong>il</strong>e della progettazione II,<br />
la denominazione che Neiman usa<br />
per abbigliamento sportivo, St. John,<br />
pellicce, cappotti, abbigliamento<br />
intimo e bambino. Russ Patrick, si<br />
occuperà dell’uomo, i regali e la<br />
divisione Cusp, che opera attraverso i<br />
freestanding store e i negozi all’interno<br />
di Neiman, sia di abbigliamento<br />
sportivo che di accessori. Tutti i<br />
manager riporteranno a Jim Gold,<br />
presidente del gruppo.<br />
HOLLISTER SI ESPANDE IN EUROPA<br />
Il marchio Hollister, che fa parte del<br />
gruppo Abercombie & Fitch, ha avviato<br />
un piano di espansione reta<strong>il</strong> in Europa,<br />
che ha già portato all’apertura di un<br />
totale di 20 negozi in Italia, Ingh<strong>il</strong>terra,<br />
Germania e Spagna. Ma questo è solo<br />
l’inizio.<br />
È stato dato mandato alla società di real<br />
estate Jones Lang Lasalle per trovare<br />
TIFFANY, BOOST DI VENDITE E<br />
RIALZO PREVISIONI PER FINE ANNO<br />
Tiffany & Co ha chiuso <strong>il</strong> terzo trimestre<br />
con dati sopra le attese grazie alla<br />
domanda estera e al rimbalzo del mercato<br />
Usa. Il fatturato è cresciuto del<br />
14% a 681,7 m<strong>il</strong>ioni di dollari (511,7<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro).<br />
In particolare sono state messe a<br />
segno ottime performance nell’area<br />
Asia-Pacifico con un +24% (<strong>il</strong> solo<br />
Giappone è cresciuto del 12%), in<br />
Europa con un +22% e in Usa +9%<br />
grazie alla ripresa degli acquisti dei<br />
consumatori in gioielleria. La catena<br />
newyorkese di gioielli ha riportato<br />
anche un ut<strong>il</strong>e di 55,1 m<strong>il</strong>ioni di dollari<br />
(41,4 m<strong>il</strong>ioni di euro), in crescita<br />
del 27% rispetto allo stesso periodo<br />
dello scorso esercizio. “La crescita<br />
delle vendite della stagione natalizia,<br />
che rappresenta circa un terzo delle<br />
vendite annue di Tiffany, ha superato<br />
le nostre aspettative”, ha detto l’AD<br />
Michael Kowalski. Il gruppo ha infatti<br />
previsto vendite a livello mondiale in<br />
crescita del 12% nell’ultimo trimestre<br />
e ha alzato le stime sull’intero anno.<br />
ulteriori location idonee per Hollister<br />
(nelle zone centrali o nei centri commerciali)<br />
in Italia, Spagna, Germania<br />
e Francia. Nel nostro Paese in particolare,<br />
Hollister ha appena aperto un<br />
punto vendita all’interno del centro<br />
commerciale Orio Center in provincia<br />
di Bergamo e uno al Carosello di<br />
Carugate (Mi).<br />
MARIAH CAREY DISEGNA<br />
UNA LINEA LIFESTYLE PER HSN<br />
Mariah Carey ha creato una<br />
linea lifestyle in esclusiva per<br />
la rete americana dedicata allo<br />
shopping HSN. La collezione,<br />
che comprende gioielli, scarpe<br />
e profumi, è stata lanciata a fine<br />
novembre su HSN e HSN.com<br />
con prezzi tra i 40 e i 200 dollari.<br />
Si sale invece a 275 dollari per le<br />
25 boccette in edizione limitata<br />
di Luscious Pink, la fragranza<br />
creata dalla cantante nel 2008,<br />
con <strong>il</strong> caratteristico tappo a forma<br />
di farfalla ricoperto di cristalli<br />
Swarovski.<br />
FAÇONNABLE LANCIA LA SUA<br />
PRIMA BOUTIQUE ON-LINE IN<br />
EUROPA<br />
Il produttore di abbigliamento francese<br />
Façonnable lancia <strong>il</strong> sito e-commerce<br />
anche in Europa.<br />
Dopo l’apertura dello shopping online<br />
negli Usa, che ha ottenuto ottimi<br />
risultati sia in termini di visib<strong>il</strong>ità che<br />
di vendite, è stata la volta dell’ampliamento<br />
anche per <strong>il</strong> continente<br />
europeo.<br />
Il sito, disponib<strong>il</strong>e in francese e inglese,<br />
offre tutto <strong>il</strong> panorama dell’abbigliamento<br />
e accessori di Façonnable.<br />
Questo lancio consentirà all’azienda<br />
di dare maggiore completezza alla rete<br />
di distribuzione, che ad oggi conta 9<br />
flagship store negli Stati Uniti e 63 nel<br />
resto del mondo, circa 30 dei quali in<br />
Francia.<br />
36 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
MONDO<br />
THOM EUROPE, FOCUS SUL VECCHIO CONTINENTE<br />
Diventare <strong>il</strong> leader in Europa nei prossimi<br />
cinque anni. Questo è l’obiettivo<br />
di Thom Europe, la nuova struttura<br />
nata dalla fusione dei gioiellieri<br />
Histoire d’Or e Marc Orian, acquisita<br />
a metà ottobre dal fondo britannico<br />
Bridgepoint (59,5%), con Apax e<br />
Amboise Altamir (25,5%) e Qualium<br />
Investissement (6,5%).<br />
Il nuovo gruppo manterrà tre marchi,<br />
Histoire d’Or, Marc Orian e TrésOr e<br />
un totale di 500 negozi.<br />
I due p<strong>il</strong>astri di Thom Europa saranno<br />
un’offerta generale media di orologi e<br />
LAMARTHE FESTEGGIA GLI 80 ANNI<br />
CON UNA ICON BAG<br />
Lamarthe, <strong>il</strong> marchio di pelletteria<br />
fondato del 1930 a Parigi e<br />
recentemente acquisito dalla<br />
bolognese Sergiolin, festeggia i suoi<br />
80 anni con una Icon Bag.<br />
Realizzata in collaborazione con<br />
<strong>il</strong> negozio di tessuti Liberty Art<br />
Fabric di Londra, la Icon bag rende<br />
omaggio all’estro del fondatore<br />
Albert Lamarthe, riprendendo<br />
le famose chiusure a scatto, che<br />
permettono alla borsa di aprirsi<br />
a cerchio in modo tale da avere<br />
una visuale dell’interno a 360°. La<br />
Icon bag sarà venduta nei tre store<br />
monomarca di Parigi e Madrid, e<br />
nei department store e corner più<br />
esclusivi di tutto <strong>il</strong> mondo.<br />
gioielli, e un focus sul lusso con <strong>il</strong> marchio<br />
modaiolo Marc Orian.<br />
Il nuovo gruppo, con un fatturato di<br />
340 m<strong>il</strong>ioni di euro, ha obiettivi ambiziosi:<br />
raddoppiare le vendite e arrivare<br />
a 700 m<strong>il</strong>ioni di euro entro <strong>il</strong> 2015.<br />
Nel frattempo, Thom Europe intende<br />
aprire 115 nuovi punti vendita in<br />
Francia e 80 all’estero.<br />
“È senz’altro un obiettivo ambizioso<br />
ma possib<strong>il</strong>e, perché tutte le opportunità<br />
di crescita all’estero sono aperte”,<br />
osserva Eric Belmonte.<br />
QUIKSILVER: RICAVI IN CALO (-7%),<br />
MA CRESCE L’UTILE OPERATIVO<br />
Nonostante un calo nei ricavi del 7%<br />
(a 1,84 m<strong>il</strong>iardi di dollari), Quiks<strong>il</strong>ver<br />
archivia l’esercizio fiscale con un ut<strong>il</strong>e<br />
operativo pari a 123,5 m<strong>il</strong>ioni di dollari,<br />
in aumento dell’80% rispetto<br />
all’anno precedente. Nel corso del<br />
fiscal year, chiuso <strong>il</strong> 31 ottobre 2010,<br />
le vendite del gruppo californiano<br />
cui fanno capo i brand sportswear<br />
Quiks<strong>il</strong>ver, Roxy e DC sono diminuite<br />
sia nell’area Americas (-9%)<br />
che in Europa (-8%), mentre l’Asia/<br />
Pacifico ha registrato un aumento del<br />
4%. Inoltre <strong>il</strong> gruppo, che pare essere<br />
nel mirino di PPR, ha notevolmente<br />
ridotto le perdite, che sono passate da<br />
192 a 9,7 m<strong>il</strong>ioni di dollari.<br />
VERA WANG LANCIA I COSMETICI CON KOHL’S<br />
Vera Wang ha deciso di lanciare una<br />
linea di make-up in esclusiva per <strong>il</strong><br />
department store Kohl’s che dovrebbe<br />
essere disponib<strong>il</strong>e entro la primavera<br />
del 2012. La collezione includerà<br />
anche una linea di skin care, prodotti<br />
per <strong>il</strong> bagno e per <strong>il</strong> corpo e accessori<br />
di bellezza.<br />
“Sarà un approccio semplice, leggero,<br />
moderno alla bellezza e alla creatività.<br />
Come la moda anche <strong>il</strong> makeup<br />
è trasformazione. Amo l’arte del<br />
BALLY, NUOVO PROGETTO<br />
CON IL CENTRAL SAINT MARTIN’S<br />
Graeme Fidler e Michael Herz<br />
Dopo <strong>il</strong> successo della partnership<br />
dello scorso anno, Central Saint<br />
Martin’s è di nuovo in squadra con<br />
Bally, questa volta per un progetto che<br />
si concentrerà sulla progettazione di<br />
scarpe da uomo.<br />
“La collezione femmin<strong>il</strong>e in collaborazione<br />
con i giovani della Saint<br />
Martin’s è stata un clamoroso successo<br />
a tutti i livelli”, hanno detto i direttori<br />
creativi di Bally, Michael Herz e<br />
Graeme Fidler.<br />
“La nostra partnership è sempre stata<br />
vista a lungo termine, quindi è molto<br />
eccitante per noi intraprendere questa<br />
nuova collaborazione sull’uomo”,<br />
hanno continuato gli st<strong>il</strong>isti. “Ci piace<br />
molto lavorare con gli studenti e questo<br />
progetto non solo ci permette di<br />
condividere la nostra esperienza e<br />
conoscenza, ma è anche molto stimolante,<br />
per <strong>il</strong> continuo confronto con<br />
giovani designer così talentuosi”.<br />
trucco per accentuare, rafforzare o<br />
creare uno stato d’animo ad ogni ora<br />
del giorno e in ogni occasione”, ha<br />
detto la st<strong>il</strong>ista. Inoltre Vera Wang ha<br />
appena rinnovato l’accordo di licenza<br />
a lungo termine con Kohl’s per tutte<br />
le linee di abbigliamento a marchio<br />
Simply Vera Wang.<br />
Infine la prossima primavera debutterà<br />
anche la linea sposa White by Vera<br />
Wang in collaborazione con David<br />
Bridal’s.<br />
38 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
MONDO<br />
GALERIES LAFAYETTE RITORNA IN CINA<br />
Paul Delaoutre<br />
Tre anni dopo la firma della lettera<br />
d’intenti con I.T Limited, nasce formalmente<br />
la società di diritto cinese<br />
Galeries Lafayette (China) Limited.<br />
Con un giro d’affari di 303 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro nell’esercizio 2009, <strong>il</strong> nuovo<br />
soggetto economico, controllato al<br />
50% dalle due imprese, si occupa di<br />
amministrare, gestire e sv<strong>il</strong>uppare i<br />
grandi magazzini a marchio Galeries<br />
Lafayette nella Repubblica Popolare<br />
Cinese. Questo è <strong>il</strong> secondo tentativo<br />
del gruppo francese dopo quello fallito<br />
del 1990. “Oggi, la scelta di partner<br />
affidab<strong>il</strong>i ha l’obiettivo - secondo<br />
le parole di Ph<strong>il</strong>ippe Houzé, presidente<br />
del CdA di GL - di creare un<br />
nuovo concept di grandi magazzini”<br />
adatti alle diverse caratteristiche della<br />
clientela cinese: più giovane di quella<br />
europea e con un minore potere d’acquisto.<br />
L’offerta spazierà da prodotti<br />
più accessib<strong>il</strong>i fino al lusso dei marchi<br />
francesi e quelli più importanti della<br />
regione asiatica. L’apertura del primo<br />
punto vendita in Cina avverrà nella<br />
galleria commerciale di Xidan Square<br />
a Pechino. Il flagship store avrà una<br />
superficie di circa 18m<strong>il</strong>a m² e aprirà<br />
le porte nel 2013. Il gruppo francese<br />
ha in prospettiva di aprire, entro i prossimi<br />
5 anni, tra i 10 e 15 grandi magazzini<br />
in Cina, con l’obiettivo di generare<br />
un fatturato annuo di 50 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro per ciascuno di esso.<br />
LAURA ASHLEY, CRESCE IL FATTURATO NEL SECONDO SEMESTRE<br />
Il brand britannico Laura Ashley<br />
Holdings ha riportato un leggero<br />
incremento delle vendite nel secondo<br />
semestre, ma continua a chiudere<br />
punti vendita. Laura Ashley infatti, ha<br />
sottolineato di aver aperto due nuovi<br />
punti vendita, ma di averne chiusi 12<br />
quest’anno, per continuare a razionalizzare<br />
<strong>il</strong> proprio portafoglio store “nel<br />
tentativo di ottimizzare la redditività”.<br />
Nelle prime 19 settimane del secondo<br />
semestre, le sue vendite complessive al<br />
dettaglio nel Regno Unito sono cresciute<br />
dell’1,3%, con vendite like-for-like<br />
del 2,7%. “Anche se stiamo vivendo una<br />
crescita più lenta nel secondo semestre<br />
a causa dell’impatto di un’economia<br />
stagnante e le avverse condizioni atmosferiche<br />
del Regno Unito, la crescita<br />
del fatturato per l’anno fino ad oggi è<br />
del 4,6%. Nello stesso periodo di riferimento,<br />
<strong>il</strong> canale e-commerce ha registrato<br />
una crescita del 28,7%”, riferiscono<br />
dalla società.<br />
NOVE MESI IN CRESCITA<br />
PER INDITEX<br />
Inditex ha chiuso i primi mesi<br />
dell’anno con un ut<strong>il</strong>e in crescita<br />
del 42% a 1.179 m<strong>il</strong>iardi di euro.<br />
Nel periodo in esame <strong>il</strong> gruppo di<br />
abbigliamento spagnolo, a cui fanno<br />
capo i marchi Zara, Massimo Dutti,<br />
Bershka, Pull & Bear, Stradivarius,<br />
Oysho e Uterqüe ha registrato<br />
un fatturato di 8,86 m<strong>il</strong>iardi, in<br />
aumento del 14% rispetto a 7,76<br />
m<strong>il</strong>iardi di dodici mesi prima.<br />
In salita del 33% anche <strong>il</strong> margine<br />
operativo lordo (Ebitda) che ha<br />
raggiunto quota 2,06 m<strong>il</strong>iardi<br />
rispetto a 1,56 m<strong>il</strong>iardi conseguiti<br />
nell’analogo periodo 2009.<br />
NUOVA CAPSULE COLLECTION FIRMATA JONATHAN SAUNDERS PER ESCADA SPORT<br />
Non accenna a rallentare la febbre<br />
dei co-branding tra i designer famosi<br />
e le aziende di abbigliamento. Ora<br />
è la volta del britannico Jonathan<br />
Saunders a legarsi con Escada Sport<br />
per una capsule collection. La linea<br />
farà parte della collezione Resort<br />
2012 del marchio tedesco e sarà lanciata<br />
a novembre 2011. Saunders<br />
disegna le collezioni a suo nome da<br />
cinque anni e le sue creazioni colorate<br />
con stampe particolari sono vendute<br />
in tutto <strong>il</strong> mondo da reta<strong>il</strong>er<br />
come Bergdorf Goodman, Harrods,<br />
Selfridges, Lane Crawford e sul sito di<br />
e-commerce net-a-porter.com. La sua<br />
capsule collection per Escada Sport<br />
sarà incentrata sul “buy now, wear<br />
now”, principio per cui i singoli capi<br />
sono pensati per essere indossati in<br />
occasioni particolari della stagione. La<br />
capsule si comporrà di una ventina<br />
di pezzi di diversi gruppi di prodotti,<br />
compresi gli accessori in pelle.<br />
Jonathan Saunders<br />
40 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
MONDO<br />
PPR PRONTA A VENDERE<br />
CONFORAMA<br />
François-Henri Pinault<br />
PPR ha ricevuto un’offerta d’acquisto<br />
per <strong>il</strong> Gruppo di arredamento<br />
Conforama da parte della sudafricana<br />
Steinhoff International Holdings Ltd.<br />
È quanto si apprende da un comunicato<br />
stampa diffuso dalla stessa PPR<br />
secondo <strong>il</strong> quale l’accordo comporta<br />
un incasso immediato di 1,2 m<strong>il</strong>iardi<br />
di dollari, mentre <strong>il</strong> saldo del working<br />
capital che Conforama deve a PPR<br />
sarà ripagato alla chiusura dell’operazione.<br />
“Questo progetto di cessione ad<br />
un protagonista mondiale dell’arredo è<br />
un’enorme opportunità strategica per<br />
Conforama – ha dichiarato <strong>il</strong> presidente<br />
di PPR François-Henri Pinault – <strong>il</strong><br />
prezzo dell’offerta farà riconsiderare <strong>il</strong><br />
valore industriale e la qualità del marchio<br />
Conforama”. Dal canto loro i vertici<br />
di Steinhoff International Holdings<br />
Ltd. fanno sapere che l’acquisizione<br />
di Conforama permetterà al gruppo<br />
sudafricano di rafforzare la propria<br />
presenza nel settore dell’arredamento.<br />
Fonti non ufficiali indicherebbero <strong>il</strong><br />
prezzo totale della transazione a 1,62<br />
m<strong>il</strong>iardi di dollari.<br />
MILLE PEZZI PER IL TEMPO DI BALENCIAGA<br />
NANCY GONZALEZ LANCIA LA COLLEZIONE TRAVEL<br />
Il brand Nancy Gonzalez sta allargando<br />
l’offerta dei suoi prodotti in pelle<br />
già molto apprezzati dalle celebrities<br />
americane.<br />
Saranno 11 i nuovi pezzi della collezione<br />
da viaggio in coccodr<strong>il</strong>lo che verranno<br />
venduti esclusivamente presso <strong>il</strong><br />
department store Bergdorf Goodman.<br />
Il debutto internazionale dei segnatempo<br />
di Balenciaga è stato celebrato<br />
durante la sf<strong>il</strong>ata parigina della<br />
collezione P/E 2011 al polso delle<br />
modelle. Ma <strong>il</strong> primo orologio creato<br />
da Nicolas Ghesquière, st<strong>il</strong>ista<br />
della maison francese che fa capo al<br />
gruppo Ppr-Gucci, ha fatto da poche<br />
settimane <strong>il</strong> suo ingresso ufficiale sul<br />
mercato.<br />
L’orologio è sofisticato e molto particolare<br />
con un quadrante tondo<br />
incastonato in una placca rettangolare.<br />
All’interno ore e minuti sembrano<br />
scorrere parallelamente, le<br />
prime indicate con i numeri romani,<br />
i secondi con le classiche cifre arabe.<br />
A rendere l’orologio un vero e proprio<br />
accessorio fashion è <strong>il</strong> cinturino<br />
- in pitone, pelle, coccodr<strong>il</strong>lo oppure<br />
lucertola - con maxi fibbia. Il modello,<br />
che sarà in edizione limitata di<br />
1000 pezzi, è in vendita in esclusiva<br />
nelle 40 boutique Balenciaga nel<br />
mondo ad un prezzo tra i 945 e i<br />
1.245 euro.<br />
“Mia madre e io siamo sempre in viaggio,<br />
e non aveva senso acquistare valigie<br />
di altri brand”, ha detto Santiago<br />
Gonzalez figlio della designer e presidente<br />
di Nancy Gonzalez. “<br />
Ma è stato molto diffic<strong>il</strong>e progettarli<br />
perchè non volevamo bagagli pesanti e<br />
volevamo creare valigie perfette”.<br />
La collezione comprende<br />
porta iPad, porta passaporto<br />
e diversi modelli di<br />
trolley. Il porta passaporto<br />
sarà in vendita a 600<br />
dollari, mentre <strong>il</strong> prezzo<br />
medio per le valigie sarà<br />
di 8.000 dollari.<br />
MULBERRY VA A GONFIE VELE<br />
Decisamente positiva la semestrale<br />
Mulberry chiusa <strong>il</strong> 30 settembre<br />
2010 che evidenzia la forte crescita<br />
di fatturato e redditività. Nel periodo<br />
considerato, infatti, le vendite del<br />
brand inglese sono aumentate del 38%<br />
a 44,7 m<strong>il</strong>ioni di sterline (pari a 53,2<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro) e <strong>il</strong> margine operativo<br />
è esploso (+219%) arrivando a<br />
raggiungere i 5,6 m<strong>il</strong>ioni (6,7 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro). Il marchio, per cui borse e<br />
accessori rappresentano ancora <strong>il</strong> core<br />
business con <strong>il</strong> 90% delle vendite, tra<br />
marzo e settembre ha incrementato i<br />
ricavi reta<strong>il</strong> del 30%. Questo trend, che<br />
nelle 10 settimane successive (fino al 4<br />
dicembre) ha subìto un’ulteriormente<br />
accelerazione, è stato anche sostenuto<br />
dall’apertura di nuovi punti vendita.<br />
Gli ultimi in ordine cronologico sono<br />
stati quelli di Manchester e <strong>il</strong> flagship<br />
di Londra, al 50 di New Bond Street<br />
(sostituisce <strong>il</strong> punto vendita al numero<br />
42), entrambi inaugurati nei primi<br />
giorni di dicembre. Per quanto riguarda<br />
invece l’Asia, nel semestre chiuso<br />
a settembre, nuovi opening sono<br />
stati finalizzati dai partner operativi<br />
in Hong Kong, Korea, Qatar e Emirati<br />
Arabi Uniti.<br />
42 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
showroom Via S Andrea 11 | M<strong>il</strong>ano 20121 | Tel 0039 02 36557752 | snobbysheep.it
AZIENDA DEL MESE di gennaio<br />
INTERNAZIONALIZZAZIONE E<br />
CORNER: BRAMANTE GUARDA<br />
AL FUTURO<br />
di Emanuela Dalle Molle<br />
La terza generazione della famiglia Conti. Da sinistra: Elena, Eleonora, Riccardo e Francesca<br />
Ha da poco compiuto 30 anni Bramante, proprio come <strong>il</strong> suo direttore commerciale Elena Conti, membro della<br />
famiglia che controlla e gestisce <strong>il</strong> marchio. Un progetto che partito dalla maglieria uomo, tocca oggi un mondo<br />
più ampio, fatto di total look e linea femmin<strong>il</strong>e, con la qualità come faro, per affermarsi in un mercato sempre più<br />
complesso e competitivo. Senza dimenticare che oggi, senza un brand forte e coerente, non si va da nessuna parte.<br />
Il marchio Bramante ha più di 30 anni. Ripercorriamo un po’ di<br />
storia?<br />
Volentieri. Bramante è stato fondato dalla mia famiglia nel 1978<br />
in seno al gruppo Co.Fin.Co., allora specializzato nell’ingrosso, con<br />
l’intento di creare un brand per <strong>il</strong> mercato al dettaglio. Da produttori<br />
di maglieria (dal 1947, ndr) ci siamo infatti trovati a competere<br />
in un mercato in cui non bastava più solo un buon prodotto, ma<br />
occorreva anche uno st<strong>il</strong>e e un’immagine altrettanto qualificati.<br />
Quali sono state le tappe fondamentali?<br />
Una delle tappe fondamentali è stata <strong>il</strong> lancio del triploritorto<br />
prodotto in esclusiva da Zegna Baruffa per Bramante. Questo<br />
f<strong>il</strong>ato conferisce infatti alla maglia un aspetto elastico, compatto<br />
e sempre nuovo perché ha un ridotto effetto “p<strong>il</strong>ling” che ci ha<br />
consentito di accrescere la nostra riconoscib<strong>il</strong>ità sul mercato. L’altra<br />
tappa è stata l’introduzione della collezione donna, presentata<br />
ufficialmente 6 anni fa e che ci sta dando un notevole riscontro.<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 45
AZIENDA DEL MESE di gennaio<br />
Da sinistra: campagne pubblicitarie per l’A/I 2010-11<br />
Per me è anche una doppia soddisfazione, visto che è un progetto<br />
che abbiamo lanciato noi della terza generazione, composta da<br />
una maggioranza femmin<strong>il</strong>e!<br />
E per <strong>il</strong> futuro…<br />
Centrale nel futuro del brand<br />
è <strong>il</strong> reta<strong>il</strong>. Nel 2009 abbiamo<br />
iniziato con l’apertura di corner<br />
e shop in shop. Noi abbiamo<br />
un rapporto molto stretto<br />
con i nostri clienti negozianti,<br />
che in Italia sono circa 600<br />
per l’uomo e circa 250 per<br />
donna e che consideriamo come dei partner, per cui la formula<br />
dei corner ci sembra l’ideale. Ad oggi ne abbiamo già aperti 10<br />
in noti multimarca italiani (fra questi Arteni di Udine, Vidussi di<br />
Cividale del Friuli, La Corte di Olbia, ndr) e con soddisfazione, abbiamo<br />
anche inaugurato <strong>il</strong> nostro primo monomarca a Capalbio,<br />
in provincia di Grosseto.<br />
Sempre parlando di futuro, vediamo fondamentale lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
internazionale. Il nostro marchio è discretamente noto in Europa<br />
grazie al lavoro svolto negli anni dai classici agenti. Oggi vogliamo<br />
I nostri capi sono decisamente trasversali,<br />
tant’è che non abbiamo un vero e proprio<br />
target di riferimento, perché esprimono<br />
più che altro uno st<strong>il</strong>e<br />
però un controllo maggiore del territorio per cui stiamo investendo<br />
su nuove figure professionali per analizzare costantemente <strong>il</strong><br />
mercato, carpirne gusti e tendenze e, a volte, sv<strong>il</strong>uppare anche<br />
piccole collezioni ad hoc.<br />
Su quali mercati siete focalizzati?<br />
Oltre all’Europa, che presidiamo<br />
da molto tempo, negli ultimi<br />
anni ci stiamo muovendo<br />
bene anche nei Paesi ex Urss e<br />
proprio a Mosca siamo presenti<br />
presso <strong>il</strong> prestigioso shopping<br />
centre “Tsum” del gruppo Mercury. Vorremmo poi anche intensificare<br />
la nostra presenza nel nord America e nel sud-est Asiatico.<br />
Attualmente l’export costituisce <strong>il</strong> 30% del fatturato ma prevediamo<br />
che questa percentuale possa crescere.<br />
Fate parte di un gruppo più ampio, Co.Fin.Co. ci sono sinergie, o<br />
Bramante è totalmente separato?<br />
Gli unici elementi in comune con le altre società che fanno parte<br />
della holding sono la titolarità dell’azionariato e <strong>il</strong> profondo know-<br />
46 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
in collaborazione con<br />
BRAMANTE<br />
Sopra: due immagini del monomarca di Capalbio, in provincia di Grosseto<br />
A destra: showroom di M<strong>il</strong>ano, in corso Matteotti<br />
how nella maglieria. Fatta eccezione per questi aspetti, Bramante è<br />
un’azienda completamente indipendente sia nel posizionamento, sia<br />
nelle scelte distributive e anche nell’immagine.<br />
Perché un negoziante dovrebbe oggi comprare Bramante?<br />
Decisamente per l’ottimo rapporto qualità-prezzo che ci ha da sempre<br />
contraddistinto, ancor più oggi che <strong>il</strong> consumatore è sempre più consapevole<br />
dell’effettivo valore di ciò che acquista. La maglieria Bramante<br />
è interamente ideata e realizzata nella nostra sede a Sansepolcro ed<br />
è pertanto tangib<strong>il</strong>mente made in Italy: una scelta questa dettata di un<br />
profondo amore verso <strong>il</strong> nostro Paese e le sue tradizioni.<br />
Sì ma oggi un buon prodotto non basta più…<br />
Ne siamo consapevoli. È per questo che negli ultimi 4 anni abbiamo intrapreso<br />
un’importante politica di investimenti in comunicazione per<br />
innalzare la brand awareness di Bramante.<br />
Abbiamo ut<strong>il</strong>izzato non solo i canali tradizionali come la stampa e la<br />
televisione, ma anche la comunicazione sul territorio: i tornei di golf<br />
che organizziamo annualmente con i nostri clienti, <strong>il</strong> galà organizzato<br />
per festeggiare <strong>il</strong> 30esimo anniversario a Riccione nel 2008 ma anche<br />
le aperture dei corner e dei negozi monomarca sono da vedere come<br />
investimenti sul brand, per la visib<strong>il</strong>ità che danno su strada.<br />
Risultato?<br />
Oggi abbiamo un’immagine del brand pulita, raffinata e che interpreta<br />
le diverse occasioni d’uso. È insomma attuale e al passo con i tempi.<br />
I nostri capi sono decisamente trasversali, tant’è che non abbiamo un<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 47
AZIENDA DEL MESE di gennaio<br />
Da sinistra: corner Bramante all’interno del multimarca “Le Corti” di Olbia e corner Bramante all’interno del multimarca “Arteni” di Udine<br />
vero e proprio target di riferimento, perché esprimono più che<br />
altro uno st<strong>il</strong>e.<br />
Chi è l’artefice dello st<strong>il</strong>e Bramante?<br />
Di fatto <strong>il</strong> marchio Bramante non è solo maglieria, anche se è <strong>il</strong><br />
nostro core business. Offriamo un lifestyle che si articola in linee<br />
complete composte da pantaloni, giubbotti, camicie, ma anche<br />
accessori come borse, guanti e cappellini, che vengono tutti prodotti<br />
internamente.<br />
Per lo studio delle collezioni ci affidiamo ad importanti st<strong>il</strong>isti<br />
esterni che lavorano e collaborano continuamente con la nostra<br />
efficiente squadra dell’ufficio st<strong>il</strong>e. Si tratta di uno staff di 30 persone<br />
con una profonda conoscenza di prodotto che interpreta e<br />
traduce tecnicamente i bozzetti. A coordinare con tanta passione<br />
principalmente la collezione donna c’è mia cugina Eleonora Conti.<br />
Il ch<strong>il</strong>drenswear è uno dei settori che ha tenuto meglio la crisi.<br />
Avete mai pensato di lanciare una linea per i più piccini?<br />
Diciamo che è un sogno nel cassetto, chissà prima o poi…<br />
Qual è stato l’andamento del 2010? Come prevedete di chiudere<br />
l’anno?<br />
Il 2010 è stato decisamente positivo. Prevediamo di raggiungere<br />
un fatturato pari a 11 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
48 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
STUDI /FATTURATI 2010<br />
ABBIGLIAMENTO 2010: IL FORMALE TORNA<br />
IN POSITIVO, CRESCE LO SPORTSWEAR<br />
di M<strong>il</strong>ena Bello<br />
Tornano a crescere nel 2010, in alcuni casi addirittura con variazioni<br />
positive a doppia cifra, le vendite dei principali marchi<br />
di abbigliamento sportswear e formale italiano. E, come<br />
già evidenziato nel corso dell’anno, è <strong>il</strong> segmento sportswear <strong>il</strong><br />
più dinamico dei due. Sono i dati emersi dallo studio condotto<br />
da Pambianco Strategie di Impresa sui primi risultati di fatturato<br />
relativi al 2010 e presentato in occasione dell’appuntamento<br />
con Pitti Immagine Uomo a Firenze. Nella ricerca sono<br />
stati presi in considerazione alcuni tra i più importanti marchi<br />
che ci hanno inviato i dati di fatturato. In particolare, lo studio<br />
ha esaminato i fatturati di 11 aziende italiane di sportswear<br />
e di 7 aziende di formalwear. Gli 11 brand di abbigliamento<br />
sportswear hanno registrato una crescita dei ricavi dell’11,8%<br />
rispetto al 2009. Il fatturato complessivo passa a 606 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro contro i 542 del precedente esercizio fiscale. Ottima<br />
la performance di Franklin & Marshall che nel 2010 ha<br />
raggiunto 41 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato con un balzo del<br />
41,4%. Incremento a doppia cifra per la Fgf Industry (Blauer)<br />
di Enzo Fusco che ha registrato un fatturato di 70 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro nel 2010 (+25%), ma l’incremento potrebbe aumentare<br />
nei prossimi esercizi fiscali grazie all’acquisizione del marchio<br />
C.P. Company dalla Sportswear Company di Carlo Rivetti. In<br />
positivo anche i ricavi della società di Rivetti, in crescita del<br />
20,1% rispetto allo scorso anno a quota 37 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
Italservices, <strong>il</strong> gruppo veneto che ha in portafoglio i marchi<br />
Met, Cycle, Heavy Project, It’s e Fake London, ha archiviato<br />
<strong>il</strong> 2010 con un incremento del 15,7% a 81 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />
mentre la partenopea Harmont & Blaine ha registrato un<br />
progresso del 12,5% a 49 m<strong>il</strong>ioni di euro. Vendite in crescita<br />
anche per Mauro Grifoni (+7,9% a 41 m<strong>il</strong>ioni di euro), Incotex<br />
(+7,1% a 60 m<strong>il</strong>ioni di euro), Riese (+6% a 42 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro), Conte of Florence (+4,7% a 45 m<strong>il</strong>ioni di euro), G&P,<br />
la società di Graziano Gianelli cui fanno capo i marchi Peuterey<br />
e Geospirit, cresciuta nel 2010 del 4,5% a 93 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro e, infine, Seventy che ha archiviato <strong>il</strong> 2010 in sostanziale<br />
stab<strong>il</strong>ità (+0,2%) a 48 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
Più contenuto, come già anticipato, l’incremento del settore<br />
formale che però comprende un numero limitato di marchi.<br />
I sette marchi presenti nello studio hanno registrato una lieve<br />
crescita delle vendite dell’1,9%, un dato comunque significativo<br />
se paragonato alle flessioni a doppia cifra degli scorsi<br />
anni. Il fatturato delle cinque aziende ha così raggiunto 492<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro contro 483 m<strong>il</strong>ioni del 2009. Da sottolineare<br />
la performance della mantovana Lubiam che ha aumentato<br />
<strong>il</strong> fatturato del 20% da 32 a 38 m<strong>il</strong>ioni di euro. Bene anche<br />
Daniele Alessandrini passato da 36 m<strong>il</strong>ioni di euro di ricavi<br />
nel 2009 a 39 dell’esercizio fiscale appena concluso (+8%).<br />
Più contenuta la crescita delle altre aziende considerate nello<br />
studio, anche per via delle maggiori dimensioni del giro d’affari.<br />
Pal Z<strong>il</strong>eri è passata da 124 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato<br />
del 2009 a 128 m<strong>il</strong>ioni nel corso del 2010 (+3,2%) mentre<br />
Corneliani ha registrato un progresso del 3,1% da 122 a 126<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro. Resta in calo, seppur limitato, Brioni. L’azienda<br />
di Penne (PE), che nel 2010 ha visto <strong>il</strong> cambio al timone<br />
dell’azienda con Francesco Pesci nominato nuovo AD, ha<br />
chiuso l’anno con una flessione del 3,4% a 82 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
Segno meno, infine, per Cantarelli che ha archiviato l’anno<br />
con una contrazione dei ricavi del 3,9% a 23 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
e Kiton che ha visto una flessione del fatturato del 7% a 56<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
Francesco Pesci<br />
Brioni<br />
Domenico Menniti<br />
Harmont & Blaine<br />
Moreno Giuriato<br />
Italservices<br />
Graziano Gianelli<br />
G&P<br />
50 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
STUDI /FATTURATI 2010<br />
ABBIGLIAMENTO 2010: IL FORMALE TORNA<br />
IN POSITIVO, CRESCE LO SPORTSWEAR<br />
di M<strong>il</strong>ena Bello<br />
Tornano a crescere nel 2010, in alcuni casi addirittura con variazioni<br />
positive a doppia cifra, le vendite dei principali marchi<br />
di abbigliamento sportswear e formale italiano. E, come<br />
già evidenziato nel corso dell’anno, è <strong>il</strong> segmento sportswear <strong>il</strong><br />
più dinamico dei due. Sono i dati emersi dallo studio condotto<br />
da Pambianco Strategie di Impresa sui primi risultati di fatturato<br />
relativi al 2010 e presentato in occasione dell’appuntamento<br />
con Pitti Immagine Uomo a Firenze. Nella ricerca sono<br />
stati presi in considerazione alcuni tra i più importanti marchi<br />
che ci hanno inviato i dati di fatturato. In particolare, lo studio<br />
ha esaminato i fatturati di 11 aziende italiane di sportswear<br />
e di 7 aziende di formalwear. Gli 11 brand di abbigliamento<br />
sportswear hanno registrato una crescita dei ricavi dell’11,8%<br />
rispetto al 2009. Il fatturato complessivo passa a 606 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro contro i 542 del precedente esercizio fiscale. Ottima<br />
la performance di Franklin & Marshall che nel 2010 ha<br />
raggiunto 41 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato con un balzo del<br />
41,4%. Incremento a doppia cifra per la Fgf Industry (Blauer)<br />
di Enzo Fusco che ha registrato un fatturato di 70 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro nel 2010 (+25%), ma l’incremento potrebbe aumentare<br />
nei prossimi esercizi fiscali grazie all’acquisizione del marchio<br />
C.P. Company dalla Sportswear Company di Carlo Rivetti. In<br />
positivo anche i ricavi della società di Rivetti, in crescita del<br />
20,1% rispetto allo scorso anno a quota 37 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
Italservices, <strong>il</strong> gruppo veneto che ha in portafoglio i marchi<br />
Met, Cycle, Heavy Project, It’s e Fake London, ha archiviato<br />
<strong>il</strong> 2010 con un incremento del 15,7% a 81 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />
mentre la partenopea Harmont & Blaine ha registrato un<br />
progresso del 12,5% a 49 m<strong>il</strong>ioni di euro. Vendite in crescita<br />
anche per Mauro Grifoni (+7,9% a 41 m<strong>il</strong>ioni di euro), Incotex<br />
(+7,1% a 60 m<strong>il</strong>ioni di euro), Riese (+6% a 42 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro), Conte of Florence (+4,7% a 45 m<strong>il</strong>ioni di euro), G&P,<br />
la società di Graziano Gianelli cui fanno capo i marchi Peuterey<br />
e Geospirit, cresciuta nel 2010 del 4,5% a 93 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro e, infine, Seventy che ha archiviato <strong>il</strong> 2010 in sostanziale<br />
stab<strong>il</strong>ità (+0,2%) a 48 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
Più contenuto, come già anticipato, l’incremento del settore<br />
formale che però comprende un numero limitato di marchi.<br />
I sette marchi presenti nello studio hanno registrato una lieve<br />
crescita delle vendite dell’1,9%, un dato comunque significativo<br />
se paragonato alle flessioni a doppia cifra degli scorsi<br />
anni. Il fatturato delle cinque aziende ha così raggiunto 492<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro contro 483 m<strong>il</strong>ioni del 2009. Da sottolineare<br />
la performance della mantovana Lubiam che ha aumentato<br />
<strong>il</strong> fatturato del 20% da 32 a 38 m<strong>il</strong>ioni di euro. Bene anche<br />
Daniele Alessandrini passato da 36 m<strong>il</strong>ioni di euro di ricavi<br />
nel 2009 a 39 dell’esercizio fiscale appena concluso (+8%).<br />
Più contenuta la crescita delle altre aziende considerate nello<br />
studio, anche per via delle maggiori dimensioni del giro d’affari.<br />
Pal Z<strong>il</strong>eri è passata da 124 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato<br />
del 2009 a 128 m<strong>il</strong>ioni nel corso del 2010 (+3,2%) mentre<br />
Corneliani ha registrato un progresso del 3,1% da 122 a 126<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro. Resta in calo, seppur limitato, Brioni. L’azienda<br />
di Penne (PE), che nel 2010 ha visto <strong>il</strong> cambio al timone<br />
dell’azienda con Francesco Pesci nominato nuovo AD, ha<br />
chiuso l’anno con una flessione del 3,4% a 82 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
Segno meno, infine, per Cantarelli che ha archiviato l’anno<br />
con una contrazione dei ricavi del 3,9% a 23 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
e Kiton che ha visto una flessione del fatturato del 7% a 56<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
Francesco Pesci<br />
Brioni<br />
Domenico Menniti<br />
Harmont & Blaine<br />
Moreno Giuriato<br />
Italservices<br />
Graziano Gianelli<br />
G&P<br />
50 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
STUDI /MULTIMARCA 2009<br />
I TOP RETAILER ITALIANI TENGONO<br />
FATTURATI E REDDITIVITÀ NEL 2009<br />
di M<strong>il</strong>ena Bello<br />
Se <strong>il</strong> numero dei monomarca in Italia continua a crescere, è altrettanto vero che non è ancora arrivato <strong>il</strong> momento di<br />
suonare <strong>il</strong> requiem del canale multimarca. Anzi, come emerge dal servizio di Vanna Assumma proprio nelle pagine<br />
di questo numero, quei multimarca che investono in location, servizio e marketing hanno sicuramente un futuro nel<br />
nostro Paese. Ma vediamo, dall’analisi dei b<strong>il</strong>anci, come sono andati i top reta<strong>il</strong>er di fascia alta in Italia nel 2009.<br />
Così come per le aziende, un rallentamento c’è stato anche a<br />
livello di distribuzione e ciò era inevitab<strong>il</strong>e. “Il fatturato complessivo<br />
del nostro campione di reta<strong>il</strong>er presi in considerazione<br />
- ha spiegato David Pambianco - è infatti calato del 6,1%<br />
rispetto al 2008, generando comunque un giro d’affari di tutto<br />
rispetto (a 599 m<strong>il</strong>ioni di euro). “La redditività (Ebitda),<br />
è leggermente diminuta passando dal 3,5% al 3,3%”. Sono<br />
questi, in sintesi, i risultati emersi dallo studio condotto per <strong>il</strong><br />
terzo anno consecutivo da Pambianco Strategie di Impresa e<br />
che quest’anno prende in considerazione un panel più ampio,<br />
composto da 70 multibrand italiani. “Un risultato discreto<br />
quindi - ha sottolineato David Pambianco - raggiunto anche<br />
grazie ad una buona reattività dei reta<strong>il</strong>er, che non hanno esitato,<br />
forse più delle aziende, ad aprirsi all’e-commerce, che<br />
hanno spinto molto sulla comunicazione, gli eventi nel punto<br />
vendita, <strong>il</strong> direct marketing e che hanno aumentato l’attività<br />
di ricerca di nuovi brand, di nicchia e meno distribuiti”.<br />
TENGONO I CONTI DEI MAGGIORI PLAYER<br />
Ma vediamo più nel dettaglio la classifica. Prendendo in considerazione<br />
i top five per fatturato, al primo posto si conferma<br />
San Carlo dal 1973. Il negozio fondato 37 anni fa da Giorgina<br />
Siviero proprio nell’omonima piazza torinese di San Carlo e<br />
che ora conta cinque punti vendita a Torino, presidia la prima<br />
posizione pur registrando nel 2009 un calo delle vendite annuali<br />
del 10,3%. Il giro d’affari è così sceso a 19,9 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro contro i 22 m<strong>il</strong>ioni del precedente esercizio fiscale, ma<br />
Insegna<br />
Fatturato<br />
2009<br />
Δ % Ebitda %<br />
1 San Carlo dal 1973 19.866 -10,3 2,7<br />
2 Folli Follie 19.692 1,0 3,2<br />
3 Tiziana Fausti 19.282 35,2 3,0<br />
4 Coltorti 18.892 -12,0 3,3<br />
5 Ratti 18.285 -14,4 4,2<br />
Valori in migliaia di Euro<br />
MULTIMARCA<br />
Top 5 per fatturato<br />
Folli Follie a Brescia<br />
ancora più netta è stata la flessione della redditività. Il valore<br />
percentuale dell’Ebitda dal 10,6% è sceso verso un risicato<br />
2,7%.<br />
Sale in seconda posizione Folli Follie, l’insegna mantovana,<br />
fondata nel 1970 da Giuseppe e Lucia Galli come negozio di<br />
scarpe e accessori. Grazie al contribuito del figlio Francesco,<br />
oggi conta sette punti vendita in Em<strong>il</strong>ia Romagna, Veneto e<br />
Lombardia. Il gruppo ha scalato ben tre posizioni rispetto alla<br />
classifica del 2008 e soprattutto, ha recuperato in parte <strong>il</strong> calo<br />
delle vendite con cui ha archiviato <strong>il</strong> 2008. Nel 2009 i ricavi<br />
complessivi delle sette insegne hanno raggiunto i 19,7 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro in crescita dell’1%, mentre l’Ebitda è sceso al 3,2%<br />
dal 4,1%.<br />
La prima new entry nella classifica dei migliori per fatturato<br />
è Tiziana Fausti che nel 2009 ha registrato un incremento dei<br />
ricavi pari al 35,2% a 19,3 m<strong>il</strong>ioni di euro. “Il 2009 è stato un<br />
anno positivo ma l’incremento a doppia cifra che abbiamo archiviato<br />
non è del tutto reale perché è <strong>il</strong> risultato della fusione<br />
di due società che operano in due diversi settori – ha spiegato<br />
Tiziana Fausti – un’operazione che abbiamo deciso per poter<br />
gestire in modo armonico tutte le strutture del gruppo, a<br />
partire dal magazzino”. Va da sé quindi che nel 2010 Tiziana<br />
Fausti non potrà fare <strong>il</strong> bis della performance di crescita del<br />
2009. È pur vero però che le quattro boutique del centro di<br />
Bergamo (Tiziana Fausti, Fausti Uomo, Tiziana Fausti Città<br />
Alta e Tiziana Fausti Accessori) hanno visto un incremento<br />
52 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
STUDI /MULTIMARCA 2009<br />
delle vendite nel corso dell’anno appena concluso di circa <strong>il</strong><br />
10%. “Certo – ha aggiunto l’imprenditrice – bisogna fare dei<br />
distinguo perché l’abbigliamento femmin<strong>il</strong>e ha sofferto anche<br />
quest’anno a differenza della moda uomo e dell’accessorio<br />
che è invece sempre in pole position nelle richieste. Non<br />
a caso abbiamo deciso di dedicare un intero punto vendita,<br />
inaugurato nel 2009, proprio agli accessori”. Scende invece di<br />
una posizione Coltorti che, con i suoi negozi a Jesi, Macerata,<br />
Ancona e San Benedetto del Tronto, ha realizzato nel 2009<br />
ricavi per 18,9 m<strong>il</strong>ioni di euro, in calo del 12% rispetto all’anno<br />
precedente. Al quinto posto si piazza la storica insegna<br />
pesarese Ratti, presente, oltre che nel capoluogo marchigiano,<br />
anche a Bologna. Nel 2009 la boutique ha registrato un calo<br />
delle vendite del 14,4% a 18,3 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
L’ONLINE ACCELERA I CONTI DI LUISAVIAROMA<br />
Si conferma una vera case history la boutique Luisaviaroma<br />
a Firenze, che è balzata al primo posto nella classifica delle<br />
top five per crescita dei ricavi, entrando così nelle prime<br />
dieci posizioni come giro d’affari. Da quando, nel 2007 ha<br />
avviato <strong>il</strong> sito internet, ha visto raddoppiare ogni sei mesi <strong>il</strong><br />
giro d’affari. Nel 2009 i ricavi legati al canale internet hanno<br />
raggiunto oltre <strong>il</strong> 70% del giro complessivo che ammonta a<br />
17,3 m<strong>il</strong>ioni di euro. Grazie al sito quindi, <strong>il</strong> negozio nel suo<br />
complesso ha realizzato una crescita del fatturato del 44,6%<br />
nel 2009. E nel 2010 Luisaviaroma si aspetta di incrementare<br />
ulteriormente la tendenza. In questo ultimo esercizio fiscale i<br />
ricavi dell’online dovrebbero raggiungere i 30 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />
con un balzo previsto attorno al 150%, mentre le vendite nel<br />
negozio fiorentino saliranno solo dell’1/2%. Al terzo posto si<br />
piazza Giglio boutiques, la catena fashion che conta tre negozi<br />
a Lamezia Terme, Catanzaro e Cosenza, con un incremento<br />
dei ricavi de 22% a 4,6 m<strong>il</strong>ioni di euro. Quest’ultima non<br />
è da confondere con l’omonima insegna Giglio di Palermo<br />
che è in ottava posizione per dimensione con un fatturato di<br />
17,1 m<strong>il</strong>ioni. Guadagna la quarta posizione la toscana Gianni<br />
Tiziana Fausti<br />
L’abbigliamento femmin<strong>il</strong>e ha sofferto<br />
anche quest’anno a differenza della<br />
moda uomo e dell’accessorio che è<br />
invece sempre in pole position nelle<br />
richieste<br />
Cuccuini che conta 8 negozi di cui 6 a Livorno e 2 a Punta<br />
Ala (Gr). Nel 2009 <strong>il</strong> progresso delle vendite è stato pari al<br />
19,3% facendo raggiungere così un fatturato di 15,3 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro e consentendo alla boutique di entrare al quarto posto<br />
nella classifica dei top five per crescita. L’ottima performance<br />
del 2009 è stato <strong>il</strong> frutto di un riposizionamento del negozio<br />
a livello di proposta commerciale, come ha spiegato <strong>il</strong> titolare<br />
Gino Cuccuini che ha preso insieme al fratello Giulio le redini<br />
del negozio dalle mani del padre. “Da qualche anno abbiamo<br />
deciso di investire in aziende meno famose. Così, mentre<br />
prima ci presentavano come un multibrand shop corner, ora<br />
ci siamo messi in moto per trovare aziende che puntano sul<br />
prodotto e sulla ricerca”. Il motivo che ha spinto Cuccuini a<br />
compiere questa scelta è legato al cambiamento delle abitudini<br />
di acquisto dei clienti che si orientano sempre di più “verso<br />
gli outlet delle maison di moda, divenute boutique vere e<br />
proprie. È una sfida – ha aggiunto Cuccuini - anche perché<br />
<strong>il</strong> mercato non è ancora stab<strong>il</strong>e. La prima parte del 2010 è<br />
stata estremamente positiva. Purtroppo la fine dell’anno si<br />
sta dimostrando molto fiacca dal punto di vista delle vendite,<br />
MULTIMARCA<br />
Top 5 per Crescita %<br />
Insegna<br />
Fatturato<br />
2009<br />
Δ%<br />
1 Luisaviaroma 17.325 44,6<br />
2 Tiziana Fausti 19.282 35,2<br />
3 Giglio boutiques 4.653 22,0<br />
4 Gianni Cuccuini 15.337 19,3<br />
5 D’Anna 7.172 10,9<br />
Valori in migliaia di Euro<br />
Tiziana Fausti a Bergamo<br />
54 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
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STUDI /MULTIMARCA 2009<br />
Luisaviaroma a Firenze<br />
anche se contiamo di chiudere l’esercizio comunque in positivo”.<br />
Chiude la top five per crescita dei ricavi la boutique<br />
D’Anna, che ha registrato un incremento dei ricavi del 10,9%<br />
a 7,2 m<strong>il</strong>ioni di euro .<br />
Insegna<br />
Fatturato<br />
2009<br />
Δ% Ebitda %<br />
1 Pozzi Lei 12.587 -26,8 14,5<br />
2 Papini 14.236 0,7 12,8<br />
3 Sugar Man 14.997 5,6 11,5<br />
4 Franz Kraler 4.179 -5,3 10,9<br />
5 Russo 14.798 -20,7 9,1<br />
Valori in migliaia di Euro<br />
MULTIMARCA<br />
Top 5 per Ebitda %<br />
MIGLIORA LA REDDITIVITÀ DEI TOP FIVE<br />
Cambia, rispetto al 2008, <strong>il</strong> panorama dei top five per redditività.<br />
Balza in avanti di quattro posizioni Pozzi Lei, reta<strong>il</strong>er<br />
di womenswear presente con diverse boutique in Lombardia,<br />
che raggiunge così <strong>il</strong> vertice nella classifica per Ebitda<br />
con un valore pari al 14,5% del fatturato (contro l’8,4% del<br />
2008) a fronte però di un calo dei ricavi del 26,8% a 12,6<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro. Si conferma in seconda posizione Papini,<br />
negozio fondato nel 1973 e presente a Catania e Siracusa,<br />
con un Ebitda del 12,8%, in netto miglioramento rispetto al<br />
10,2% del 2008.<br />
Al terzo posto per redditività troviamo l’aretina Sugar di<br />
Beppe Angiolini, presidente della Camera dei Buyer, con<br />
l’11,5% (era al 6% nel 2008) e una crescita delle vendite<br />
pari al 5,6%, seguita da Franz Kraler, multibrand con insegne<br />
a Dobbiaco (BZ) e Cortina, che nel 2009 ha registrato un<br />
Ebitda del 10,9% sul fatturato (rispetto al 5,9% del 2008).<br />
Chiude la classifica delle top five per redditività la napoletana<br />
Russo con un Ebitda del 9,1% che ha migliorato la<br />
posizione rispetto al 5,9% del 2008.<br />
PREMESSA METODOLOGICA<br />
Sono stati considerati solo reta<strong>il</strong>er che fanno capo a società di capitali (s.r.l. e s.p.a.), escludendo le società di persone. Il fatturato considerato comprende sia le<br />
vendite tramite i negozi multimarca che quelle tramite eventuali franchising che l’operatore ha con i brand. Il fatturato dei negozi con ragioni sociali distinte, ma<br />
facenti capo alla stessa proprietà è stato ricondotto nel fatturato complessivo del reta<strong>il</strong>er.<br />
Lo studio completo con i singoli b<strong>il</strong>anci dei 70 negozi multimarca è disponib<strong>il</strong>e a pagamento. Per informazioni scrivere a c.cogliandolo@pambianco.com o telefonare allo 02-76388600<br />
56 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
INCHIESTA<br />
QUALE FUTURO<br />
PER I MULTIMARCA?<br />
Ingresso della nuova boutique Coltorti a Miami<br />
di Vanna Assumma<br />
Il dato è consolidato: la tenuta nel 2009 e la crescita nel 2010 dei gruppi della moda e del lusso sono stati sostenuti<br />
dalle ottime performance delle reti monomarca, su cui i gruppi in questione stanno accelerando gli investimenti. Da<br />
qui una riflessione: questa tendenza è relativa solo alle grandi realtà, le uniche che hanno risorse per portare avanti<br />
aperture a ritmi serrati, o toccherà a tutte le aziende? E in questo nuovo contesto, che futuro avranno i multimarca?<br />
La domanda l’abbiamo posta anche alle migliaia di membri del gruppo Pambianconews su LinkedIn. Ne è scaturita<br />
una discussione che ci ha sorpreso per <strong>il</strong> seguito che ha avuto: più di 50 contributi in 15 giorni, tutti interessanti e<br />
appassionati. Ma tornando al quesito… la risposta la vediamo qui di seguito.<br />
Ragionando sul futuro dei negozi multimarca, la prima cosa<br />
da chiedersi è quanti abbiano chiuso i battenti negli ultimi<br />
2 anni in seguito alla crisi e all’evoluzione dei consumi.<br />
La Camera dei Buyer ci comunica che, tra i suoi 115 soci<br />
che rappresentano la maggior parte della distribuzione di<br />
alta gamma italiana, 3 negozi hanno abbassato le serrande<br />
tra <strong>il</strong> 2009 e <strong>il</strong> 2010, ma 5 nuovi punti vendita sono stati<br />
aperti. Si tratta di numeri che sostanzialmente esprimono<br />
la tenuta della fascia alta del reta<strong>il</strong>, ma che nulla ci dicono<br />
sugli altri livelli del mercato. In effetti i dati relativi ai multimarca<br />
scarseggiano, ma siamo riusciti a trovare un risultato<br />
molto significativo: Federmoda, l’associazione che riunisce<br />
i negozianti moda, ha analizzato la market share coperta<br />
dal piccolo dettaglio moda indipendente dal 1995 al 2010,<br />
e mentre 15 anni fa questa rappresentava <strong>il</strong> 70% del mercato,<br />
oggi si è ridotta al 40%. Il restante 60% è occupato da<br />
grande distribuzione e catene. Del resto, stretti tra l’avanzata<br />
delle reta<strong>il</strong> chain (di cui ricordiamo l’apertura recente di<br />
Gap e Banana Republic a M<strong>il</strong>ano) e quella dei monomarca,<br />
su cui le aziende di vari settori e fasce di mercato puntano<br />
per avere un feedback diretto dal consumatore, nonché una<br />
comunicazione forte derivante dalla presenza su strada del<br />
punto vendita, è chiaro che i negozi tradizionali soffrono.<br />
Siamo in sostanza di fronte a una moltiplicazione dei canali<br />
di acquisto, dove alle grandi superfici e ai monobrand si<br />
aggiungono outlet, shopping mall, e-commerce, che erodono<br />
quota di mercato soprattutto alle piccole boutique. Un fenomeno<br />
ben riassunto da David Ragionieri, brand manager di<br />
Testi: “Faccio un esercizio veloce: 10 persone ogni giorno si<br />
fermano a prendere un caffè nello stesso e unico bar della<br />
zona. Dopo 5 anni nella stessa zona aprono altri 3 bar, di cui<br />
<strong>il</strong> primo è monomarca Lavazza dalle 100 miscele, <strong>il</strong> secondo<br />
58 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
INCHIESTA<br />
Claudio Antonioli<br />
Marzio Torcianti<br />
Maurizio Coltorti<br />
David Ragionieri<br />
è fashion area vip (chissà quanto ha pagato per avere quello<br />
spazio), <strong>il</strong> terzo fa ogni giorno una promozione del 50% e<br />
<strong>il</strong> caffè è veramente ottimo. Le persone sono sempre 10. E<br />
allora 4 sceglieranno <strong>il</strong> risparmio con la promozione 50%, le<br />
altre si divideranno nei vari bar. Il fatto è che McArthurGlen<br />
chiuderà a 649 m<strong>il</strong>ioni di euro <strong>il</strong> 2010, con un + 20% sul<br />
numero dei visitatori, <strong>il</strong> che significa che la torta si è ridivisa<br />
e <strong>il</strong> comportamento del consumatore ha subìto un cambiamento<br />
radicale, ha una mob<strong>il</strong>ità diversa rispetto a 10 anni fa<br />
e più opportunità per scegliere”.<br />
INVESTIRE SULLA RICERCA<br />
Quali le strade allora per garantire lo sv<strong>il</strong>uppo dei negozi<br />
indipendenti in un mercato ad altissima competitività<br />
come quello attuale? “I negozi che soffrono di più – osserva<br />
Claudio Antonioli, titolare delle boutique Antonioli – sono<br />
quelli che, pur avendo un posizionamento alto, basano <strong>il</strong> loro<br />
assortimento su prodotti commerciali, e mi riferisco anche a<br />
griffe conosciute che lanciano outlet, creano stock, e si ramificano<br />
con una distribuzione non più selettiva. La vera via è<br />
fare ricerca e personalizzare <strong>il</strong> negozio con marchi esclusivi<br />
che sv<strong>il</strong>uppino una distribuzione molto attenta”. Antonioli,<br />
che ha store a M<strong>il</strong>ano e a Lugano, ha appena aperto un altro<br />
punto vendita a Torino di 100 metri quadrati. “Non è un<br />
grande spazio – commenta – ma abbiamo messo all’interno<br />
un touch screen, così <strong>il</strong> cliente può visionare l’intero assortimento<br />
del negozio m<strong>il</strong>anese, che si sv<strong>il</strong>uppa su 400 metri<br />
quadrati, e nell’arco di una giornata spediamo l’eventuale<br />
ordine. Abbiamo scelto Torino perché è una città sofisticata,<br />
legata all’arte, desiderosa di sperimentare e quindi è <strong>il</strong> pubblico<br />
ideale per la moda di ricerca”. Dello stesso parere è<br />
Marzio Torcianti, buyer e managing director di Coltorti, che<br />
sottolinea come nella fascia molto alta e nelle realtà urbane<br />
di piccola o media dimensione, come può essere Ancona<br />
(100m<strong>il</strong>a abitanti), sia diffic<strong>il</strong>e la gestione di un monobrand<br />
che richiede invece un bacino di utenza molto ampio: “Nel<br />
target fashion di alta gamma – aggiunge Torcianti – i multibrand<br />
hanno spazio per un ulteriore sv<strong>il</strong>uppo perché propongono<br />
una selezione di prodotti e soprattutto una scelta<br />
di personalità a chi compra. Ormai <strong>il</strong> total look è morto,<br />
Negozio Gap a M<strong>il</strong>ano<br />
Negozio Antonioli a M<strong>il</strong>ano<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 59
INCHIESTA<br />
garantire una corretta rotazione degli stock e abbassare gli<br />
acquisti di inizio stagione”.<br />
Enrico Montolivo<br />
Fabio Paracolli<br />
Michele Trevisan<br />
soprattutto nella fascia luxury dove le persone vogliono<br />
sentirsi diverse, non omologate all’outfit proposto dalla<br />
pagina pubblicitaria di un giornale. Il negozio quindi deve<br />
essere riconoscib<strong>il</strong>e per la sua estrema personalizzazione, e<br />
decisamente esclusivo. Noi magari facciamo solo 3 vendite<br />
al giorno, ma da 10m<strong>il</strong>a euro l’una. Così siamo un punto di<br />
riferimento, altrimenti saremmo solo uno shop tra i tanti”.<br />
Ma può la personalizzazione del negozio, intendendo con<br />
questo termine un’identità precisa<br />
dettata dalla scelta delle collezioni e<br />
dalla ricerca, essere sufficiente come<br />
driver di sv<strong>il</strong>uppo? Interessante a<br />
questo proposito <strong>il</strong> parere di Nicola<br />
Leonetti, Europe reta<strong>il</strong> operation<br />
presso Prada: “Multimarca per lungo<br />
tempo ha significato ‘di tutto un pò’.<br />
Nella provincia continua a funzionare,<br />
nella città no. Prodotti certamente<br />
ricercati e di tendenza, di qualità elevata<br />
e di nicchia non sono più, a mio<br />
avviso, elementi sufficienti a garantire<br />
l’esistenza del multibrand, come eravamo<br />
abituati a pensarlo. La diffic<strong>il</strong>e<br />
gestione degli stock, le giacenze<br />
di magazzino a fine stagione (certamente<br />
non più assorbib<strong>il</strong>i dal saldo)<br />
e l’estrema concorrenza non danno<br />
sufficiente margine al punto vendita.<br />
La chiave? Specializzarsi su una<br />
categoria di prodotto molto ristretta,<br />
avere nell’offerta un 30% di prodotti<br />
continuativi e, se possib<strong>il</strong>e, strutturarsi<br />
su almeno 2-3 punti vendita per Negozio Tincati a New York<br />
SPINGERSI OLTRECONFINE<br />
Coltorti ha due boutique ad Ancona, due a Macerata, una a<br />
Jesi (An) e una a San Benedetto del Tronto (Ap). La settima<br />
l’ha inaugurata lo scorso agosto a Miami. “In seguito alla crisi<br />
– spiega Maurizio Torcianti – ci siamo detti: sono due le possib<strong>il</strong>ità,<br />
o ci ridimensioniamo o ci ingrandiamo. E abbiamo<br />
optato per la seconda, però non abbiamo voluto investire<br />
sull’Italia ma all’estero, dando vita ad un progetto di internazionalizzazione<br />
del marchio Coltorti. Perché proprio Miami?<br />
Perché è la porta verso l’America latina, ci sono molti turisti<br />
e benestanti, e perché è votata all’arte moderna, infatti accoglie<br />
Art Basel che è la rassegna di galleristi più importante al<br />
mondo”. La scelta di andare all’estero è coraggiosa, soprattutto<br />
se consideriamo che gli americani sono abituati ai department<br />
store e ai monobrand. Altra esperienza interessante è<br />
quella di Tincati, multibrand che alcuni anni fa ha lanciato<br />
un marchio proprio con distribuzione monomarca. Infatti,<br />
oltre ai suoi negozi con offerta diversificata, <strong>il</strong> reta<strong>il</strong>er ha<br />
aperto sette anni fa a M<strong>il</strong>ano in via Gesù una boutique che<br />
vende solo prodotti Tincati, e recentemente ha inaugurato<br />
un altro monobrand a New York, circa 750 metri quadrati<br />
sulla Madison Avenue. L’internazionalizzazione non finisce<br />
qui: grazie all’aiuto di Centrobanca, che affianca l’imprenditore<br />
m<strong>il</strong>anese sul progetto di promozione della sua etichetta,<br />
Tincati ha in programma nei prossimi 18 mesi due opening,<br />
in Sud America e nel Far East. “Nelle città estere più importanti<br />
– aggiunge poi Enrico Montolivo, a.d. di Giglio Bagnara<br />
– c’è ancora spazio per i multimarca. Un esempio tra tutti è<br />
Joseph in Notting H<strong>il</strong>l, a Londra”.<br />
ALLEARSI CON LE AZIENDE<br />
Giglio Bagnara, che prevede di chiudere<br />
<strong>il</strong> 2010 con un giro d’affari di 15 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro, nasce con un punto vendita di<br />
4.000 metri quadrati a Sestri Ponente, una<br />
grande superficie che è una via di mezzo<br />
tra un department store e un negozio<br />
tradizionale. Lo scorso ottobre invece ha<br />
aperto a Genova <strong>il</strong> concept store Lux<br />
Giglio Bagnara, dal nome dell’ex cinema<br />
Lux nei cui spazi ha trovato dimora.<br />
Questo progetto è interessante perché,<br />
oltre a un recupero conservativo dello<br />
storico palazzo, offre soluzioni inedite per<br />
un multibrand: lo spazio è collegato a una<br />
medical spa con percorso termale, e ospita<br />
tre shop in shop (accessori Lc Bijoux,<br />
calzature Luca Del Forte, abbigliamento<br />
Pinko) e un temporary store, al momento<br />
con i guanti Sermoneta. “Ritengo che le<br />
alleanze siano molto importanti - sottolinea<br />
Montolivo – sia tra commercianti<br />
sotto forma di consorzi, sia con i brand.<br />
Corner e shop in shop garantiscono pro-<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 61
INCHIESTA<br />
fondità di assortimento, maggiore servizio, specializzazione<br />
e attrattività a tutto <strong>il</strong> negozio. Noi stipuliamo un contratto<br />
di affido di reparto che prevede forniture di servizi a fronte<br />
di una compartecipazione sul fatturato”. Una soluzione,<br />
quella degli spazi brandizzati, presente in diversi negozi, tra<br />
cui Palazzo della Moda a Urgnano (Bg) o Jdc Urban Store<br />
che propone spazi temporary alle aziende. Del resto si diffonde<br />
sempre di più <strong>il</strong> concetto di concept store, anche tra<br />
i monobrand. Un esempio è <strong>il</strong> negozio Larusmiani in via<br />
Montenapoleone a M<strong>il</strong>ano, che oltre agli abiti, vende alcuni<br />
prodotti elettronici di nicchia, tra cui <strong>il</strong> nuovo reader di<br />
Sony, e libri antichi, come quelli del geografo cinquecentesco<br />
Livio Sanudo e dell’astronomo greco Claudius Ptolemaeus,<br />
con prezzi che osc<strong>il</strong>lano tra 3.000 e 200.000 euro.<br />
HIGH TECH E SERVIZIO<br />
Nell’era della rivoluzione tecnologica, <strong>il</strong> negozio non può<br />
rimanere immune al web 2.0 e diventa quindi fondamentale<br />
la capacità di gestire i new media. Vanno studiate nuove<br />
Concept store Lux Giglio Bagnara di Genova<br />
forme di coinvolgimento dei consumatori attraverso i social<br />
network, la viralità, le sinergie tra mob<strong>il</strong>e e punto vendita.<br />
“Bisogna chiedersi – sostiene Michele Trevisan, global head<br />
of interior design Diesel Headquarter - come i consumatori<br />
faranno shopping fra 5 anni. Tutti i formati di negozi - multibrand,<br />
monobrand, outlet, ecc - dovranno fare i conti con<br />
clienti che sono nati nell’era di internet, della Psp, dei telefoni<br />
cellulari e delle tv satellitari. La tecnologia sta cambiando<br />
le nostre abitudini creando consumatori evoluti, esigenti e<br />
informati, che navigano e che vogliono acquistare in tempo<br />
reale. Lo shopping tradizionale dovrà puntare sulla creazione<br />
di esperienze ed emozioni sempre nuove”. Allo stato attuale,<br />
già la creazione di un sito di vendite on-line parallelo a quello<br />
fisico è un’arma vincente. “Abbiamo aperto due anni fa lo<br />
spazio e-commerce – racconta Claudio Antonioli – ed entro<br />
<strong>il</strong> 2012 <strong>il</strong> fatturato online dovrebbe pareggiare quello del<br />
negozio “fisico”. Da quando abbiamo aperto lo shop su internet<br />
ovviamente compriamo di più, abbiamo un assortimento<br />
più vasto, ma un magazzino unico, e questo ci permette di<br />
creare sinergie. Ma ciò che è ancora più interessante è che la<br />
boutique virtuale è un volano di comunicazione per quella<br />
reale, l’on-line cioè promuove l’offline, e infatti anche le vendite<br />
del negozio fisico sono aumentate”. Infine, <strong>il</strong> servizio: la<br />
professionalità del personale, azioni di crm e di fidelizzazione,<br />
disponib<strong>il</strong>ità di sartoria e su misura, consegne a domic<strong>il</strong>io,<br />
personal shopper, eventi, targettizzazione della clientela con<br />
sms e messaggi personalizzati, sono tutti interventi qualificanti<br />
e apprezzati. Ci piace concludere con <strong>il</strong> messaggio<br />
incoraggiante che ha espresso Fabio Paracolli, responsab<strong>il</strong>e<br />
commerciale per Armad<strong>il</strong>lo Scootewear in Italia, nel gruppo<br />
Pambianconews su Linkedin: “Sento parlare della morte dei<br />
multimarca da quando ho iniziato a lavorare. Certamente <strong>il</strong><br />
loro numero è sceso, la loro professionalità è aumentata e<br />
la quota di mercato è diminuita. Non per questo non sono<br />
riuscito a immaginare e a mettere in atto strategie multibrand<br />
per le aziende per le quali ho lavorato. Lunga vita alla<br />
diversità!”.<br />
L’OSCURO OGGETTO DEL RETAIL, IL PARALLELO<br />
L’innominab<strong>il</strong>e: tutti lo conoscono ma nessuno ne parla. Un<br />
fenomeno di dimensioni r<strong>il</strong>evanti, al confine con la legalità,<br />
in un certo senso un vizio del mercato, che consiste nell’acquisto<br />
di merce da parte del negoziante che viene venduta<br />
ad altri commercianti, soprattutto nelle aree asiatiche e<br />
mediorientali.<br />
Il cosiddetto “parallelo” potrebbe sembrare un danno per<br />
le maison perché perdono <strong>il</strong> controllo della merce, non<br />
sanno dove andranno le loro collezioni, magari in negozi<br />
che ne svalorizzano l’immagine o che vendono a un prezzo<br />
inferiore rispetto al listino consigliato e inflazionano <strong>il</strong><br />
brand. D’altro canto, le fashion house hanno bisogno di fare<br />
fatturato e di smaltire <strong>il</strong> surplus produttivo, così, quando<br />
un negoziante ordina centinaia di pezzi per modello, sanno<br />
che la maggior parte di questi prodotti prenderà la via del<br />
parallelo. Si crea così una bolla, un comparto gonfiato, e<br />
le aziende non hanno un feedback reale di quello che è <strong>il</strong><br />
mercato. Certo <strong>il</strong> commercio è libero e quindi <strong>il</strong> parallelo<br />
viene tollerato: da un punto di vista fiscale le fatture vengono<br />
regolarmente registrate dalle dogane, ma da un punto<br />
di vista contrattuale non mancano dubbi perché le licenze<br />
dei negozianti prevedono la vendita al dettaglio e non<br />
quella all’ingrosso. Ma che futuro ha <strong>il</strong> parallelo? Nessuno<br />
ci ha voluto rispondere, ma una considerazione si può fare:<br />
si può immaginare che in un mercato in cui i canali e le<br />
formule di distribuzione crescono costantemente (outlet,<br />
e-commerce, vendite a tempo…) le aziende riescano a<br />
smaltire più fac<strong>il</strong>mente l’eccesso di stock, e questo potrebbe<br />
determinare una progressiva riduzione del fenomeno del<br />
parallelo.<br />
62 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
INTERVISTA<br />
ENZO FUSCO: “CON ME C.P.<br />
COMPANY SARÀ BELLO<br />
E POSSIBILE” di Carlotta Careccia<br />
Lo sportswear nasce negli Stati Uniti, patria del casual per eccellenza, ed arriva in Italia agli inizi degli anni ‘70. Nel<br />
suo affermarsi nel Belpaese, C.P. Company ha avuto un ruolo fondamentale. Acquisito nel febbraio 2010 dal patron di<br />
Fgf, Enzo Fusco, qui vi raccontiamo <strong>il</strong> nuovo corso e la straordinaria storia di questo marchio.<br />
Oramai l’acquisizione di C.P Company risale a circa 9 mesi<br />
fa. Qual è <strong>il</strong> suo b<strong>il</strong>ancio ad oggi?<br />
Con C.P. Company abbiamo fatto solo una stagione, la P/E<br />
2011, ed è andata bene. La cosa più importante adesso sarà<br />
vedere come va la collezione invernale, dato che <strong>il</strong> nostro<br />
core business sono i capospalla. Una volta superato anche<br />
questo step ci focalizzeremo sul lungo periodo.<br />
Come state cambiando la distribuzione?<br />
Innanzitutto abbiamo deciso di passare da una distribuzione<br />
tramite showroom ad una tramite agenti. In Italia ci siamo<br />
posti come obiettivo <strong>il</strong> riposizionamento del marchio verso<br />
l’alto, poiché nel corso del tempo è uscito da alcuni importanti<br />
negozi ed è entrato in altri, che non riteniamo adeguati.<br />
All’estero invece la distribuzione era corretta, perciò non<br />
abbiamo intenzione di modificarla.<br />
Una rete nuova o quella di Blauer?<br />
Tranne due casi in cui abbiamo premiato i nostri storici agenti<br />
Blauer dando loro anche la distribuzione di C.P. Company,<br />
ci siamo affidati a una nuova rete di agenti. L’abbiamo<br />
ritenuta un’operazione necessaria al fine di coprire i 20-25<br />
punti vendita principali di ciascuna regione italiana.<br />
Adesso ogni regione ha <strong>il</strong> suo agente, in modo tale che i capi<br />
siano reperib<strong>il</strong>i e che i clienti non pensino che <strong>il</strong> prodotto sia<br />
“bello ma impossib<strong>il</strong>e”.<br />
64 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
Che ruolo avrà <strong>il</strong> bambino?<br />
Un ruolo di primo piano. La linea era stata messa un po’ da<br />
parte, ma noi l’abbiamo ripresa e vogliamo r<strong>il</strong>anciarla, anche<br />
in questo caso rivedendo la distribuzione.<br />
Perché le è piaciuto C.P. Company?<br />
Per <strong>il</strong> prodotto e la sua storia. E’ stato <strong>il</strong> primo brand a<br />
mischiare lo st<strong>il</strong>e m<strong>il</strong>itare con l’outdoor e lo sportswear. In<br />
più, è riuscito a presentarli in maniera nuova dato che è stato<br />
uno dei primi a fare <strong>il</strong> “tinto in capo”. Ha presentato, per la<br />
prima volta in Italia, un fit nuovo, vintage e con dei tessuti<br />
estremamente innovativi. Direi che questa è stata la mossa<br />
vincente.<br />
Nel passaggio Rivetti-Fusco, com’è cambiato lo st<strong>il</strong>e?<br />
Sono dell’idea che, se un marchio ha un suo DNA, è stupido<br />
cambiarlo, perciò ho cercato di dare continuità a uno st<strong>il</strong>e già<br />
esistente, rendendolo più moderno. Ho fuso passato e futuro<br />
in un’unica collezione, facendo un viaggio nel tempo verso<br />
le radici dello sportswear, un mix tra <strong>il</strong> m<strong>il</strong>itare outdoor e lo<br />
sportswear vero e proprio.<br />
Qual è la sua idea di C.P. Company da qui a 3 anni?<br />
Far conoscere <strong>il</strong> marchio a un target diverso, ad un giovane<br />
uomo che ama uno st<strong>il</strong>e non convenzionale, dato che è un<br />
prodotto ricercato e per questo ha anche un alto posizionamento<br />
sul mercato. Credo anche che sia opportuno aprire<br />
qualche monomarca d’immagine, sia a M<strong>il</strong>ano che a Roma.<br />
Ci stiamo lavorando e non escludo che nel 2012 saremo già<br />
pronti per questo passo.<br />
Immagino che investirete quindi anche in comunicazione…<br />
Certamente, che vada a rafforzare quanto ci siamo detti. La<br />
nuova comunicazione sarà sia sulla stampa, che sugli altri<br />
mezzi, oramai imprescindib<strong>il</strong>i se si vuole comunicare ai<br />
giovani. Avremo una nuova immagine, non tanto nei capi<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 65
INTERVISTA<br />
quanto nelle persone che li indosseranno. Un’immagine molto<br />
moderna, più giovane ed estremamente raffinata.<br />
Avete congelato la donna, come mai?<br />
L’abbiamo congelata… ma delle donne non si può fare a meno!<br />
Voglio prima concentrarmi sull’uomo e sul bambino, l’arco<br />
di tempo che mi sono dato è di almeno tre stagioni. Se tutto<br />
andrà come spero, la quarta stagione inizieremo a riparlare della<br />
donna, che senz’altro occuperà un ruolo molto importante.<br />
Blauer Usa, Bpd e Design by Enzo Fusco rientrano nella scuderia<br />
di Fgf Industry. Che peso ha ciascuno di essi e che peso<br />
ha, o è destinato ad avere, C.P. Company?<br />
Blauer fa l’80% del fatturato, mentre <strong>il</strong> 20% lo fanno Bpd e<br />
Design by Enzo Fusco. A partire dalla prossima stagione, si<br />
potrà contare anche <strong>il</strong> peso di C.P., che è destinato ad avere un<br />
30% del fatturato del gruppo.<br />
Lei cura lo st<strong>il</strong>e di tutti i suoi marchi?<br />
Sì, sono <strong>il</strong> direttore creativo... ma non solo!<br />
Quale marchio della sua scuderia si sente più vicino?<br />
A me interessano i nuovi progetti. Ad esempio mi sono sentito<br />
molto vicino a Bpd perché mi piace far partire una nuova storia.<br />
Certo, ho Blauer nel cuore dato che è partito da zero e in 9<br />
anni l’abbiamo portato a risultati importanti. Mi sento comunque<br />
“addosso” sia Blauer che C.P. Company. Con <strong>il</strong> primo posso<br />
esprimere un po’ più di “cattiveria”, mentre con C.P. posso fare<br />
più ricerca, senza dover tener sempre conto del prezzo e dei<br />
materiali, cosa a cui devo fare molta più attenzione per Blauer.<br />
Fra i paesi emergenti è meglio puntare su…?<br />
E’ una domanda a cui tutti risponderebbero Cina perché sono<br />
in tanti e devono pur vestirsi. Ma anche l’India è un paese che<br />
sta crescendo e lo sta facendo bene. Non bisogna però trascurare<br />
l’Europa perché ci si lavora bene e perché bisogna aver<br />
ben presente che entrare in Cina e India è un percorso lungo,<br />
bisogna aprire dei negozi, fare un piano di comunicazione e poi<br />
gestire <strong>il</strong> tutto. Credo che le aziende italiane abbiano bisogno di<br />
incrementare le vendite all’estero perché in Italia siamo abbastanza<br />
“full”. A questo proposito ritengo che se la nostra azienda<br />
nel 2010 riuscirà a segnare in Italia un +10% sarà un successo.<br />
Ma dove faremo un +30%-40% sarà nel mondo.<br />
A quanto avete chiuso <strong>il</strong> 2010?<br />
A circa 70 m<strong>il</strong>ioni di euro. Sicuramente nel 2011, con l’inserimento<br />
del fatturato di C.P. Company dovremo arrivare sugli<br />
80 m<strong>il</strong>ioni. Considerato che abbiamo fatto tutto in 9 anni e che<br />
questo è un momento di crisi posso dire che siamo stati bravini,<br />
tenendo anche presente che abbiamo concluso la licenza di<br />
Sweet Years questo inverno, privandoci così dei circa 15 m<strong>il</strong>ioni<br />
che <strong>il</strong> marchio del cuore ci portava ogni anno.<br />
P/E 2011<br />
Esprima un desiderio per <strong>il</strong> 2011<br />
Innanzitutto che questa crisi possa passare sia in Italia che nel<br />
mondo e per quel che mi riguarda continuare ad avere i risultati<br />
che ho raggiunto finora… dato che ci lavoro tanto!<br />
66 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
C.P. Company,<br />
alle radici dello sportswear italiano<br />
INTERVISTA<br />
Il marchio C.P Company nasce nel 1975, dalla mente<br />
creativa del grafico pubblicitario Massimo Osti che, negli<br />
anni del Loden, ne propose un’alternativa basata su due<br />
ingredienti: la funzione d’uso del capo affiancata da una<br />
profonda ricerca tecnologica. Nacque così la Chester Perry,<br />
azienda produttrice del brand che poi negli anni prenderà<br />
<strong>il</strong> nome di C.P. Company. Alla base di questo marchio c’è<br />
da sempre una f<strong>il</strong>osofia creativa fortemente improntata alla<br />
sperimentazione. Già nel 1975, infatti, Osti lancia l’idea –<br />
ancora oggi attuale – di trasformare le uniformi da lavoro<br />
e quelle m<strong>il</strong>itari in capi di moda, sperimentando forme di<br />
finissaggio, spalmature e gommature particolari, tanto da<br />
creare un archivio che oggi ha più di 60.000 formule<br />
di tintura. La vera rivoluzione, non solo per <strong>il</strong> marchio<br />
ma per tutto lo sportswear italiano, è stata però <strong>il</strong><br />
“tinto in capo”. Con questo procedimento, Massimo<br />
Osti trova, per la prima volta in Italia, <strong>il</strong> modo di<br />
impiegarlo anche sui capi in tessuto a navetta.<br />
Un processo che permette di ottenere effetti<br />
di tono su tono molto particolari. E’ cosi che<br />
Osti cambia in modo irreversib<strong>il</strong>e l’abbigliamento<br />
casual italiano e C.P. si posiziona sulla<br />
prima linea di questo cambiamento. Nel<br />
1984 Osti, al culmine del successo, cede<br />
le quote societarie della C.P. Company al<br />
Gft, Gruppo Finanziario Tess<strong>il</strong>e, di Marco<br />
Rivetti, pur restando lo st<strong>il</strong>ista del brand.<br />
Goggle Jacket<br />
Precursore non solo in ambito st<strong>il</strong>istico, nel 1985 Massimo<br />
Osti inaugurò una tendenza che più avanti sarebbe stata<br />
seguita da molti, diventando editore della rivista-catalogo<br />
CP Magazine, venduta nelle edicole in formato extra-large.<br />
Nata sotto <strong>il</strong> segno delle uniformi, nel 1988 C.P. Company<br />
partecipa come sponsor alle M<strong>il</strong>le Miglia e in omaggio ai<br />
p<strong>il</strong>oti realizzerà la “Giacca M<strong>il</strong>le Miglia”, icona del brand e<br />
meglio nota come “Goggle Jacket”. Grazie a questo particolare<br />
capospalla che copre completamente la testa da vento<br />
e intemperie, C.P. diventa famosa a livello internazionale. Il<br />
successo del capo è forte anche all’estero, in particolare in<br />
UK e USA dove, nel 1991, viene inaugurato un flagship<br />
store a New York nel Flatiron, fra i più particolari e<br />
rappresentativi grattacieli d’America e quindi, del<br />
mondo. Per C.P. Company <strong>il</strong> 1993 è l’anno della<br />
svolta, con l’ingresso nella Sportswear Company<br />
di Carlo Rivetti, che prosegue nella grande<br />
attività di ricerca specializzandosi su nuovi<br />
processi di tintura, lavaggio e spalmatura dei<br />
capi. Nel febbraio del 2010, Rivetti passa<br />
<strong>il</strong> testimone a Enzo Fusco, che acquisisce<br />
<strong>il</strong> marchio C.P. Company con l’obiettivo<br />
di riportarlo ai fasti degli anni ‘80. Nella<br />
scuderia di Fgf Industry C.P. Company<br />
si trova in ottima compagnia, avendo lo<br />
stesso DNA di Blauer e Bpd e Design by<br />
Enzo Fusco.<br />
Campagna stampa P/E 2011<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 67
INTERVISTA<br />
RETAIL E LIBERTY LONDON<br />
PER IL 2011 DI SLOWEAR<br />
di Paola Cassola<br />
Officina Slowear, store di via Solferino a M<strong>il</strong>ano<br />
Mario Griariotto<br />
Tante le novità per <strong>il</strong> 2011 di Slowear, gruppo veneto con 60 anni di storia e un giro d’affari<br />
di 60 m<strong>il</strong>ioni nel 2010 e che stima una crescita oltre i 70 m<strong>il</strong>ioni nel 2011. Una nuova<br />
collaborazione e l’ampliamento del reta<strong>il</strong> daranno sfogo alla creatività del Gruppo che<br />
punterà ad un’ulteriore crescita nei ricavi. Abbiamo intervistato l’amministratore delegato<br />
Mario Griariotto responsab<strong>il</strong>e del nuovo corso dell’azienda.<br />
Il gruppo Slowear ha recentemente aperto due nuovi store.<br />
Ci vuole parlare della strategia reta<strong>il</strong> del prossimo triennio?<br />
Con <strong>il</strong> mio ingresso, un anno e mezzo fa, <strong>il</strong> gruppo ha deciso<br />
di dare un’accelerata al progetto di reta<strong>il</strong>. Accelerata che si<br />
è concretizzata lo scorso settembre con due nuovi store a<br />
M<strong>il</strong>ano e Treviso.<br />
Al momento gli store diretti sono 4, 2 a M<strong>il</strong>ano, 1 a Treviso<br />
e 1 a Parigi. Il nostro obiettivo è di aprirne 25 in 3 anni, circa<br />
la metà a gestione diretta e altrettanti in franchising. Una<br />
particolarità che vorrei sottolineare riguarda le location.<br />
Facendo un esempio m<strong>il</strong>anese, non siamo interessati alle<br />
classiche vie del lusso come via Montenapoleone, o altamente<br />
commerciali come corso Buenos Aires, preferiamo vie<br />
raffinate e alternative che abbiano una maggiore affinità con<br />
la marca, come via Solferino.<br />
Un approccio strategico, questo, che sarà applicato a tutte le<br />
nuove future aperture.<br />
Perché <strong>il</strong> nome Officina Slowear?<br />
Abbiamo scelto Officina Slowear (da una visione strategica<br />
di Roberto Compagno, presidente del gruppo ndr), quindi<br />
un nome diverso, con l’intenzione di rappresentare un contenitore<br />
di tutti e quattro i nostri marchi. Anzi, all’interno<br />
vendiamo anche articoli che non sono prodotti da noi,<br />
dal profumo alle scarpe, agli accessori e non solo, ai quali<br />
viene applicata un’etichetta “Selected by SLOWEAR” che<br />
è la garanzia per <strong>il</strong> consumatore di un prodotto di qualità e<br />
ricerca come sono i prodotti del gruppo. Queste caratteristiche<br />
danno al nostro negozio monomarca <strong>il</strong> sapore di un<br />
multimarca. Io definisco <strong>il</strong> mood dei nostri store “spettinato”<br />
perché lo ritengo fuori dai canoni rigidi dei monomarca<br />
tradizionali. Un’altra caratteristica è che ogni punto vendita,<br />
pur mantenendo la medesima atmosfera, non è mai uguale<br />
agli altri perché viene personalizzato con arredi e dettagli<br />
unici di design vintage e di ricerca.<br />
68 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
INTERVISTA<br />
Ma non c’è <strong>il</strong> rischio che <strong>il</strong> consumatore non capisca <strong>il</strong> sistema<br />
fatto di tanti “marchi”?<br />
Il consumatore è molto più attento di quello che crediamo.<br />
Le attività di comunicazione e di direct marketing che attiviamo<br />
hanno lo scopo di raccontare la nostra realtà spiegando<br />
che i quattro marchi - Incotex per i pantaloni, Zanone<br />
per la maglieria, Glanshirt per le camicie e Montedoro per le<br />
giacche - appartengono al gruppo Slowear. Inoltre, i responsab<strong>il</strong>i<br />
di negozio hanno una specifica formazione per trasmettere<br />
ai clienti la nostra f<strong>il</strong>osofia di prodotto. Il feedback<br />
che riceviamo è di apprezzamento del valore specialistico dei<br />
nostri prodotti e di conseguente fidelizzazione.<br />
Come è <strong>il</strong> format?<br />
Il format è flessib<strong>il</strong>e e quindi adatto ad ogni tipo di città,<br />
dalle capitali come New York, Londra, Roma e Parigi (dove<br />
potremmo aprire un secondo store), a città come Anversa<br />
o, in Italia, Treviso, dove siamo già presenti con uno store in<br />
franchising. Tutti i negozi sono dedicati solo all’uomo e le<br />
metrature variano da 70 a massimo 100 m². Nell’ideazione<br />
del format, per essere sicuri di centrare l’obiettivo, abbiamo<br />
coinvolto diversi architetti con un bando di concorso vinto<br />
dallo Studio Carlo Donati di M<strong>il</strong>ano. Sono stati veramente<br />
bravi nel riuscire a rappresentare nel concept i valori della<br />
marca, ma al tempo stesso a rientrare in determinati valori<br />
di costo al metro quadrato necessari allo sv<strong>il</strong>uppo di partnership.<br />
Ci vuole parlare dell’accordo con Liberty London? E della<br />
nuova collezione?<br />
Noi e Liberty London ci siamo scelti perché abbiamo una<br />
f<strong>il</strong>osofia di pensiero e un approccio al prodotto molto affine.<br />
Liberty è un marchio storico che, come i marchi Slowear, fa<br />
della qualità e della ricerca la sua missione principale. Con<br />
queste affinità la partnership era una logica conseguenza.<br />
Con la collezione A/I 2011 di Liberty presenteremo un total<br />
look di prêt-à-porter uomo che attingerà al vasto archivio di<br />
stampe di Liberty reinterpretandole con spirito contemporaneo,<br />
nel rispetto della grande tradizione sartoriale inglese e<br />
con un tocco importante di italianità.<br />
E la distribuzione del marchio Liberty?<br />
Per quanto riguarda la distribuzione, la collezione numero<br />
uno - ovvero la P/E 2011 - sarà presente in circa 70 prestigiosi<br />
punti vendita del mondo, tra gli altri presso Tsum a<br />
Mosca, Club 21 a Singapore e in Italia da 10 Corso Como<br />
e Ratti. Stimiamo invece per la nuova collezione A/I 2011<br />
circa 200 clienti.<br />
Questo accordo di licenza che obiettivi di business ha?<br />
In un periodo di circa 5 anni riteniamo che la licenza possa<br />
raggiungere circa 30 m<strong>il</strong>ioni di fatturato, sempre mantenendo<br />
una distribuzione internazionale di alto prof<strong>il</strong>o.<br />
So che <strong>il</strong> suo obiettivo è di aprire uno store anche a New<br />
York…<br />
Sì, negli USA da cinque anni siamo presenti con una f<strong>il</strong>iale<br />
tramite la quale serviamo i principali department store come<br />
Neiman Marcus, Bergdorf Goodman, Saks Fifth Avenue e<br />
top specialty store come Mario’s e Mitchells tra gli altri. Ora<br />
siamo pronti per aprire un punto vendita. Stiamo verificando<br />
varie location, ma non abbiamo fretta. Nella nostra policy<br />
i negozi non devono dare solo visib<strong>il</strong>ità, ma anche buoni se<br />
non ottimi profitti. Come già avviene per gli store a insegna<br />
Officina Slowear esistenti.<br />
Come detto avete diversi brand… ma ce n’è uno su cui vi<br />
concentrerete nel 2011?<br />
Sì, su Montedoro. In occasione di Pitti Immagine Uomo<br />
presenteremo una collezione A/I con molti nuovi modelli di<br />
giacche e di capi di outerwear, divisi su due grandi temi: le<br />
atmosfere degli Hamptons degli anni ‘50 e ‘60, popolati da<br />
artisti bohemien e <strong>il</strong> workwear navy della marina mercant<strong>il</strong>e<br />
americana (la Merchant Marine).<br />
Altre novità di questo Pitti?<br />
Sì, siamo al Pitti con un secondo evento, la presentazione<br />
della collezione A/I 2011 a marchio Liberty London, che<br />
si terrà l’11 gennaio presso la British Library in Lungarno<br />
Guicciardini. Un evento reso possib<strong>il</strong>e anche grazie al sostegno<br />
fattivo di Pitti Immagine che oltre ad essere partner<br />
dell’evento, si conferma una realtà sensib<strong>il</strong>e e proattiva nel<br />
favorire l’incontro tra aziende e operatori.<br />
Nelle foto: lo store in franchising Officina Slowear di Treviso<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 69
STUDI /INVESTIMENTI PUBBLICITARI IN ITALIA<br />
LO SPORTSWEAR TORNA A INVESTIRE (+18%)<br />
ARRETRA IL FORMALE (-17%)<br />
IL FORMALE RALLENTA<br />
L’analisi ha preso in considerazione 233 brand che hanno investito<br />
complessivamente sulla stampa italiana € 25,3 m<strong>il</strong>ioni<br />
registrando un calo del 17,7% rispetto ai € 30,8 m<strong>il</strong>ioni del<br />
2009. Ma i primi cinque marchi di formale hanno incrementato<br />
gli investimenti passando da € 4,5 m<strong>il</strong>ioni del 2009 a €<br />
5,7 m<strong>il</strong>ioni nel 2010 (+27,7%), con la loro quota rispetto al<br />
totale degli investimenti che è stata pari al 22,8%.<br />
Al primo posto nella classifica dei top spender si piazza Kiton<br />
che in un anno ha quasi raddoppiato gli investimenti pubdi<br />
M<strong>il</strong>ena Bello<br />
Il 2010 ha visto una sostanziale tenuta degli investimenti pubblicitari su carta stampata in Italia. Se <strong>il</strong> formale continua<br />
ad arretrare, seguendo la performance negativa già evidenziata nei primi cinque mesi dell’anno, lo sportswear si<br />
conferma invece più reattivo e dinamico. È quanto emerge dall’analisi condotta da Pambianco sugli investimenti<br />
pubblicitari dei brand sportswear e formale sulla stampa italiana nel corso del 2010<br />
ABBIGLIAMENTO FORMALE UOMO<br />
Top 5 marchi per valore degli investimenti<br />
Rank Marchio 2010 quota %<br />
Δ% rispetto<br />
al 2009<br />
1 Kiton 1.352 5,3 94,3<br />
2 Giorgio Armani 1.153 4,5 -1,7<br />
3 Angelo Nardelli 1.151 4,5 23,7<br />
4 Canali 1.093 4,3 -2,2<br />
5 Tagliatore 1.034 4,1 68,8<br />
Totale top 5 5.784 22,8 27,7<br />
Altri (228 marchi) 19.615 77,2 -25,5<br />
Totale 233 25.399 100,0 -17,7<br />
blicitari, passando da 695,7 m<strong>il</strong>a euro a 1,3 m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
(pari al 5,3% del ttoale) con un balzo in avanti del 94,3%.<br />
Giorgio Armani sale invece di due posizioni rispetto all’analoga<br />
classifica st<strong>il</strong>ata lo scorso anno, raggiungendo nel 2010 <strong>il</strong><br />
secondo posto pur registrando una diminuzione degli investimenti.<br />
Quest’anno Re Giorgio ha investito in Italia nel solo<br />
abbigliamento formale uomo 1,153 m<strong>il</strong>ioni di euro (pari al<br />
4,5% del totale) contro 1,73 m<strong>il</strong>ioni del 2009. Medaglia di<br />
bronzo per Angelo Nardelli che quest’anno ha registrato un<br />
incremento degli investimenti del 23,7% raggiungendo 1,15<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al 4,5% del totale. Chiudono la classifica<br />
dei top five Canali con 1,093 m<strong>il</strong>ioni di euro (pari al 4,3%) in<br />
leggero calo del 2,2% rispetto allo scorso anno, e la tarantina<br />
Tagliatore balzata in avanti del 68,8% nel 2010 con un budget<br />
destinato alla pubblicità pari a 1,034 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
Se però i top five hanno aumentato la loro capacità di spesa<br />
per la voce pubblicità, gli altri 228 brand in classifica, che valgono<br />
<strong>il</strong> 77,2% degli investimenti, hanno invece registrato un<br />
calo del 25,5%. I budget destinati alle pubblicità sono passati<br />
da 26,3 m<strong>il</strong>ioni di euro del 2009 a 19,6 m<strong>il</strong>ioni del 2010.<br />
Considerando le testate più gettonate per le pubblicità, si<br />
nota immediatamente come i quotidiani mantengano <strong>il</strong> predominio<br />
assorbendo <strong>il</strong> 60,5% del totale, in crescita di cinque<br />
punti circa rispetto allo scorso anno. Seguono, con una flessione<br />
a doppia cifra degli investimenti pubblicitari sul 2009,<br />
i mens<strong>il</strong>i con 22,3% del totale e i settimanali con <strong>il</strong> 17,3%.<br />
E i tre maggiori quotidiani italiani si confermano al vertice<br />
Valori in migliaia di Euro<br />
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />
ABBIGLIAMENTO FORMALE UOMO<br />
Top 5 testate per valore degli investimenti<br />
CORRIERE DELLA SERA<br />
7.200<br />
IL SOLE 24 ORE 5.966<br />
LA REPUBBLICA<br />
2.194<br />
STYLE MAGAZINE 1.973<br />
PANORAMA 1.678<br />
Valori in migliaia di Euro al netto degli sconti<br />
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />
70 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
STUDI /INVESTIMENTI PUBBLICITARI IN ITALIA<br />
Rank Marchio 2010 quota %<br />
Δ% rispetto<br />
al 2009<br />
1 Peuterey 10.885 6,6 -0,6<br />
2 Stefanel 4.459 2,7 94,9<br />
3 Fred Perry 3.363 2,0 -0,4<br />
4 Fay 3.212 1,9 28,5<br />
5 La Martina 2.836 1,7 2.717,9<br />
Totale top 5 24.756 14,9 28,9<br />
Altri (595 marchi) 140.939 85,1 17,1<br />
Totale 600 165.695 100,0 18,7<br />
Valori in migliaia di Euro<br />
ABBIGLIAMENTO SPORTSWEAR<br />
Top 5 marchi per valore degli investimenti<br />
SPORTSWEAR<br />
Top 5 testate per valore degli investimenti<br />
LA REPUBBLICA<br />
CORRIERE DELLA SERA<br />
VANITY FAIR<br />
IL SOLE 24 ORE<br />
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />
13.665<br />
12.592<br />
17.955<br />
17.937<br />
Perry con 3,3 m<strong>il</strong>ioni di euro di investimenti pubblicitari,<br />
pari al 2% del totale. Al quarto posto si piazza Fay, brand del<br />
gruppo Tod’s, che nel 2010 ha investito 3,2 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />
pari all’1,9% del totale. Quinta posizione per La Martina. Il<br />
brand argentino ha aumentanto in modo esponenziale gli<br />
investimenti pubblicitari quest’anno, passando da 100m<strong>il</strong>a<br />
euro a 2,8 m<strong>il</strong>ioni di euro. C’è però da aggiungere che parte<br />
di questa rapida crescita è legata alla serie di aperture di<br />
negozi del brand in Italia e alla strategia comunicativa legata<br />
al programma di opening.<br />
I primi cinque marchi che dominano la classifica hanno registrato<br />
una crescita del 28,9% degli investimenti, passando<br />
a 24 m<strong>il</strong>ioni di euro nel 2010, mentre gli altri 595 brand,<br />
che valgono l’85,1% del totale, hanno aumentato del 17,1%<br />
la quota pubblicitaria raggiungendo 141 m<strong>il</strong>ioni di euro di<br />
investimenti.<br />
Per quanto riguarda la destinazione del budget pubblicitario,<br />
i settimanali si confermano anche quest’anno la tipologia<br />
di stampa più richiesta con una quota del 45,5% del<br />
totale degli investimenti. Seguono poi i quotidiani con <strong>il</strong><br />
28,4% e i mens<strong>il</strong>i con <strong>il</strong> 27,2% del totale. La testata che ha<br />
attirato i maggiori investimenti è stata La Repubblica con<br />
17,95 m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al 10,8% del totale, a pari merito<br />
con <strong>il</strong> Corriere della Sera con 17,93 m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al<br />
10,8% del totale. Segue poi Vanity Fair con 13,6 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro pari all’8,2% del totale.<br />
D LA REPUBBLICA DELLE DONNE<br />
Valori in migliaia di Euro al netto degli sconti<br />
9.888<br />
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />
della classifica per valore degli investimenti, pur con qualche<br />
piccolo cambiamento di posizione rispetto allo scorso anno.<br />
Il Corriere della Sera sale di una posizione al vertice con 7,2<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al 28,3% del totale, seguito dal Sole 24<br />
Ore con 5,9 m<strong>il</strong>ioni di euro e da La Repubblica con 2,1 m<strong>il</strong>ioni<br />
pari all’8,6%.<br />
E LO SPORTSWEAR AUMENTA LA QUOTA<br />
Se <strong>il</strong> formale arretra negli investimenti pubblicitari, lo sportswear<br />
allunga <strong>il</strong> passo. I 600 brand presi in considerazione<br />
dall’analisi di Pambianco Strategie di Impresa sono cresciuti<br />
del 18,7% nel 2010 passando da € 139,5 m<strong>il</strong>ioni dell’anno<br />
scorso a € 165,6 m<strong>il</strong>ioni di quest’anno. Al top della classifica si<br />
conferma Peuterey che nel 2010 ha investito 10,9 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro, pari al 6,6% del totale, in sostanziale stab<strong>il</strong>ità con <strong>il</strong> budget<br />
dello scorso anno. Balza in seconda posizione Stefanel che<br />
sta puntando proprio sul rafforzamento della comunicazione<br />
all’interno della sua strategia di riposizionamento del brand.<br />
Nel 2010 gli investimenti sono cresciuti del 94,9% raggiungendo<br />
i 4,4 m<strong>il</strong>ioni di euro, pari al 2,7% del totale.<br />
L’ascesa di Stefanel ha fatto scendere di una posizione Fred<br />
72 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
INTERVISTA<br />
RIVOLUZIONE<br />
BALLANTYNE,<br />
OBIETTIVO<br />
SELL-OUT!<br />
di Fosca Palumbo<br />
Ci sono brand che non hanno bisogno di costruirsi una<br />
storia. È <strong>il</strong> caso di Ballantyne che, nato nel 1921 in Scozia,<br />
quest’anno festeggia i 90 anni di attività. Sinonimo<br />
di cashmere e di “hand made intarsia”, la tecnica<br />
dell’intarsio a mano che dà origine ai caratteristici rombi<br />
colorati, o “Diamond”, <strong>il</strong> marchio sta vivendo una vera<br />
e propria rivoluzione sia produttiva che distributiva.<br />
Autore di questo cambio di rotta è <strong>il</strong> nuovo AD Franco<br />
Natalucci a cui Charme, fondo d’investimento che<br />
acquisì <strong>il</strong> marchio nel 2004, ha da pochi mesi affidato <strong>il</strong><br />
futuro dell’azienda.<br />
Qual è lo stato di salute di Ballantyne?<br />
È un brand con un heritage incredib<strong>il</strong>e e una grande considerazione<br />
presso <strong>il</strong> trade e <strong>il</strong> pubblico in generale, ma che<br />
non ha avuto <strong>il</strong> successo aziendale che ci si aspettava. Il mio<br />
compito consiste nel ricondurre velocemente l’azienda al<br />
riassetto economico e a questo scopo l’azionista – <strong>il</strong> fondo<br />
Charme – ha posto in essere un’importante ricapitalizzazione<br />
della società, a conferma che crede e condivide <strong>il</strong> progetto<br />
che ho messo a punto.<br />
Quali sono i punti cardine su cui verte questo progetto?<br />
Fondamentalmente tutto <strong>il</strong> business è stato rivisto. Basti<br />
dire che prima Ballantyne era quasi esclusivamente legato al<br />
mondo della maglieria in cashmere made in Scozia posizionata<br />
nella fascia alta del mercato. Con <strong>il</strong> nuovo piano triennale<br />
non sarà più così.<br />
Franco Natalucci<br />
Quali sono i numeri del piano?<br />
Prevedo di arrivare entro <strong>il</strong> 2012 ai 20 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato,<br />
per poi raggiungere i 30 m<strong>il</strong>ioni nel 2013 perché “o si<br />
cresce o non si cresce”. L’aspetto fondamentale comunque<br />
non è la crescita delle vendite in sé, ma la marginalità che<br />
deve essere riportata su livelli corretti, con un valore aggiunto<br />
intorno al 60% del fatturato, se si vogliono poi avere le<br />
risorse per investire in comunicazione.<br />
74 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
INTERVISTA<br />
Come cambierà l’offerta alla luce<br />
del nuovo piano?<br />
Le collezioni saranno strutturate<br />
in un’ottica di total look<br />
con 160 pezzi per l’uomo<br />
e altrettanti per la donna.<br />
La parte top, ossia la maglieria<br />
in cashmere tra cui <strong>il</strong> classico<br />
“Diamond” hand made in Scotland,<br />
sarà esaltata all’interno della collezione,<br />
ma integrata da maglieria in f<strong>il</strong>ati<br />
misti di fibre nob<strong>il</strong>i, capi in tessuto navetta<br />
e denim. A regime, maglieria e tessuto a<br />
navetta arriveranno a rappresentare ciascuno <strong>il</strong><br />
50% della proposta complessiva. Sia ben chiaro,<br />
non si tratta di un downgrading, ma di essere più<br />
vicini al mercato e alle necessità del trade, che sempre<br />
più chiede un buon rapporto qualità/prezzo.<br />
... quindi non si rivolge più esclusivamente alla fascia alta?<br />
Non vogliamo certo trascurare questa fascia di mercato, che<br />
è nel DNA del brand, ma al tempo stesso non possiamo limitarci<br />
ad un segmento con poca fruib<strong>il</strong>ità commerciale. Per<br />
questo sposteremo <strong>il</strong> baricentro della collezione verso <strong>il</strong> basso,<br />
con prezzi reta<strong>il</strong> che andranno dai 180 agli 800 euro circa.<br />
Questo determinerà anche cambiamenti nell’assetto distributivo?<br />
Naturalmente. In Italia, per avere costantemente un rapporto<br />
diretto con <strong>il</strong> mercato, siamo passati da una distribuzione<br />
tramite showroom (M<strong>il</strong>ano e Roma) ad una su base regionale<br />
con 8/9 agenti dedicati. Anche all’estero stiamo seguendo<br />
lo stesso principio. In Austria abbiamo già una collaborazione<br />
in corso, in Ingh<strong>il</strong>terra amplieremo quella già esistente, mentre<br />
ne stiamo definendo una per la Germania. Allargheremo<br />
poi la distribuzione verso i mercati dell’Estremo Oriente<br />
come Corea e Giappone, oltre ad alcune zone mirate della<br />
Russia e dei Paesi del Mediterraneo.<br />
Quanto vale oggi l’estero?<br />
Al momento molto poco, l’Italia è ancora <strong>il</strong> nostro primo<br />
mercato. Qui, in particolare, vogliamo raddoppiare la nostra<br />
presenza e arrivare a toccare quota 400 punti vendita per<br />
l’uomo e 300/350 per la donna. Il nostro obiettivo, però, è<br />
soprattutto quello di aumentare la penetrazione all’interno<br />
dei negozi.<br />
Per conquistare <strong>il</strong> trade farete leva su qualche aspetto in<br />
particolare?<br />
Sarà una conseguenza naturale della logica di strutturazione<br />
del campionario. Nella mia testa c’è l’esempio di Burberry<br />
che, partendo da un impermeab<strong>il</strong>e, ha costruito una case<br />
history mondiale. Nel nostro piccolo speriamo di replicare<br />
questa operazione, naturalmente adattata alla nostra realtà e<br />
alle nostre dimensioni aziendali.<br />
E per quanto riguarda la produzione?<br />
Manterremo <strong>il</strong> cosiddetto “made in Scotland” e anche parte<br />
del “made in Italy” per i prodotti “storici”, ma ci serviremo<br />
molto anche nell’Estremo Oriente. In Cina, ad esempio,<br />
sono in grado di produrre a prezzi estremamente interessanti<br />
e con standard qualitativi oramai di tutto rispetto. La nostra<br />
mission è quella di proporre prodotti che <strong>il</strong> trade riesca<br />
effettivamente a vendere.<br />
Si tratta di cambiamenti significativi... come reagirà <strong>il</strong> consumatore<br />
Ballantyne?<br />
In realtà, rispetto al passato, <strong>il</strong> consumatore di riferimento<br />
non cambia. L’unica vera novità è che gli costruiremo intorno<br />
una collezione più ampia in modo da incrementare le<br />
occasioni di acquisto. Il nostro target è sempre quello che<br />
definisco “l’establishment” e quindi l’avvocato, <strong>il</strong> commercialista,<br />
in generale <strong>il</strong> professionista, italiano e straniero, e i suoi<br />
figli.<br />
E lo st<strong>il</strong>e?<br />
È affidato al direttore creativo Yossi Cohen e anche in futuro<br />
rispetterà <strong>il</strong> perbenismo e <strong>il</strong> bon ton che da sempre caratterizzano<br />
Ballantyne, ma in un’ottica sempre più internazionale.<br />
Torniamo alla comunicazione, quanto intendete investire in<br />
questo ambito?<br />
Nella fase iniziale potremmo arrivare a toccare punte pari<br />
al 10% del fatturato, anche se poi ci assesteremo<br />
su una media del 5/6%. La comunicazione<br />
però non riguarda solo i cosiddetti mezzi<br />
tradizionali, ma anche i negozi.<br />
Entro <strong>il</strong> 2011 rivedremo <strong>il</strong> format<br />
del punto vendita di M<strong>il</strong>ano,<br />
dopodiché penseremo a quello<br />
di Cortina.<br />
Esiste ancora un “progetto<br />
monobrand”?<br />
Non per almeno tre anni,<br />
diciamo che lo riprenderemo<br />
in considerazione solo<br />
quando saremo sicuri della<br />
strada intrapresa. Il prodotto<br />
per <strong>il</strong> momento rimane al<br />
primo posto. Non per nulla<br />
nel 2012 vorremmo sf<strong>il</strong>are<br />
con una collezione “couture”<br />
dedicata alla donna a M<strong>il</strong>ano<br />
Collezioni. Vogliamo diventare<br />
una maison a tutti gli effetti e<br />
al momento giusto considereremo<br />
anche progetti di brand<br />
extension, primi fra tutti borse e<br />
calzature.<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 75
INTERVISTA<br />
Campagna pubblicitaria Roy Roger’s P/E 2011<br />
LE CRONACHE DI ROY ROGER’S:<br />
LA SEDE, I JEANS<br />
E I CAPISPALLA di Carlotta Careccia<br />
Da 60 anni “over the top” del jeans italiano, Roy Roger’s si trova in questo momento<br />
ad affrontare <strong>il</strong> passaggio di testimone da Fulvio Biondi ai figli Niccolò e Guido. Qui vi<br />
raccontiamo progetti, intenzioni e capacità da vendere di un brand della storia italiana<br />
che è destinato a far parlare di sé ancora per molto.<br />
Niccolò Biondi<br />
Cosa cambierà nell’organizzazione di Manifatture 7 Bell?<br />
Un grande merito di mio padre è stato proprio quello di aver<br />
lasciato da un anno a questa parte tutta la direzione artistica a<br />
mio fratello e la gestione dell’azienda a me. Negli ultimi anni,<br />
infatti, mio padre si stava soprattutto divertendo, aveva dato<br />
vita alla Pontiac Solstice Roy Roger’s in limited edition, alla<br />
linea arredamento… insomma tutte cose extra abbigliamento.<br />
A Pitti dello scorso gennaio avete lanciato una collezione di<br />
capispalla, com’è andata?<br />
Molto bene, e a partire da quest’anno i capispalla troveranno<br />
la loro maturazione definitiva. A questa edizione di Pitti<br />
presentiamo, infatti, la linea Rugged, che sarà l’evoluzione<br />
dei capispalla Deluxe di Pitti 79. La parola Rugged, sarà <strong>il</strong><br />
termine che surclasserà e renderà obsoleto <strong>il</strong> vintage.<br />
76 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
INTERVISTA<br />
Si, ma cosa significa?<br />
Innanzitutto è un movimento partito dagli ambienti “giusti”<br />
di New York e Giappone, ed è approdato in Italia solo<br />
ultimamente. Rugged è sinonimo dell’eleganza senza tempo<br />
come possono esserlo una giacca in harris tweed, in lana<br />
inglese… insomma è la parte elegante del vintage. Intorno<br />
a questa nuova etichetta si sv<strong>il</strong>uppa una parte del pacchetto<br />
di capospalla, che saranno realizzati con tessuti particolari ed<br />
elaborati come denim cimosati giapponesi, cimosati italiani<br />
e ovatte tecniche.<br />
Perché la scelta di questo tipo di prodotto?<br />
La linea Rugged è un punto d’arrivo, tramite <strong>il</strong> quale<br />
vogliamo dare un segnale molto importante. Oggi comprare<br />
un capo è un investimento perchè con la crisi, i<br />
tempi del consumismo sfrenato sono finiti e le persone<br />
non hanno più voglia di spendere soldi per un capo che<br />
dopo sei mesi diventa obsoleto. In fondo anche <strong>il</strong> modello<br />
5 tasche dei nostri jeans Roy Roger’s ha 60 anni e, a parte<br />
leggeri aggiornamenti, è rimasto pressoché immutato.<br />
Insomma, è un evergreen, come vogliamo che diventino i<br />
nostri capispalla.<br />
Altre novità?<br />
Ne abbiamo veramente molte. Al prossimo Salone del<br />
Mob<strong>il</strong>e probab<strong>il</strong>mente lanceremo la linea casa griffata Roy<br />
Roger’s con una collezione dedicata all’area home design,<br />
che fra l’altro sarà co-protagonista insieme ai nostri modelli<br />
della nuova campagna pubblicitaria che faremo uscire a partire<br />
da Pitti 79. Senza dimenticare che dobbiamo finire la<br />
costruzione della sede di 8.000 m² a Campi Bisenzio.<br />
Quindi Roy Roger’s avrà una nuova casa …<br />
Sì, abbiamo voluto costruire una sede a bassissimo impatto<br />
ambientale, dotandola di un impianto di depurazione delle<br />
acque, sia piovane che proprie, e di un impianto fotovoltaico<br />
sul tetto in modo tale che possa funzionare ad energia solare.<br />
Inoltre la sede ut<strong>il</strong>izzerà l’energia geotermica per <strong>il</strong> riscaldamento<br />
ed avrà di fronte all’ingresso un piccolo impianto<br />
mini eolico al posto degli alberi ad alto fusto sulla facciata…<br />
questa immagine sarà <strong>il</strong> biglietto da visita della sede ecocompatib<strong>il</strong>e.<br />
L’inaugurazione è prevista per i primi mesi del<br />
2012.<br />
Come mai la scelta di investire in un immob<strong>il</strong>e?<br />
La nostra azienda è presente sul territorio da 60 anni ed ha<br />
sempre prodotto tutto in Italia. Abbiamo voluto sottolineare<br />
<strong>il</strong> fatto che siamo una vera e propria Manifattura che produce<br />
in Italia e che investe sul territorio italiano, a differenza<br />
delle aziende che si spacciano per “made in Italy” ma che poi<br />
fanno fare tutto all’estero. E questo perché mio nonno prima<br />
e soprattutto mio padre poi, ci hanno trasmetto l’amore per<br />
questo lavoro.<br />
Che previsioni di fatturato avete per <strong>il</strong> 2010?<br />
In crescita di circa <strong>il</strong> 4-5% sui 32 m<strong>il</strong>ioni di euro di fatturato<br />
del 2009.<br />
Che progetti avete per <strong>il</strong> futuro?<br />
Abbiamo in programma di aprire un secondo monomarca a<br />
M<strong>il</strong>ano nel 2012 e al di là di questo… dopo la morte di mio<br />
padre sia io che mio fratello abbiamo ereditato <strong>il</strong> compito di<br />
portare avanti le nostre idee e poi sv<strong>il</strong>upparle in base al focus<br />
Roy Roger’s. Ci sentiamo molte più responsab<strong>il</strong>ità addosso e<br />
per questo ci alziamo ogni mattina con la consapevolezza<br />
che possiamo contare solo sulle nostre braccia, sulle nostre<br />
idee e sulla nostra voglia di fare. E di questo ringraziamo<br />
nostro padre, che ci ha trasmesso questo amore sconfinato<br />
per <strong>il</strong> nostro lavoro e la consapevolezza che nessuno ti regala<br />
niente.<br />
Campagna pubblicitaria Roy Roger’s P/E 2011<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 77
INTERVISTA<br />
CIESSE PIUMINI,<br />
RIPARTE L’AVVENTURA!<br />
di Valeria Garavaglia<br />
È tempo di tornare agli antichi fasti per Ciesse Piumini. Fondato nel 1976, Ciesse ha<br />
vissuto la sua età dell’oro negli anni ’80 e ’90 con i suoi piumini colorati e realizzati con<br />
materiali allora all’avanguardia come <strong>il</strong> Goretex. Poi <strong>il</strong> declino e, dopo una lunga serie<br />
di cambi di proprietà, <strong>il</strong> passaggio nel 2010 a Frem<strong>il</strong> International Spa, già titolare del<br />
brand di abbigliamento da sci West Scout. Flavio M<strong>il</strong>ani, presidente di Frem<strong>il</strong>, spiega a<br />
Pambiancoweek come la società di Roma intende ora r<strong>il</strong>anciare lo storico brand.<br />
Flavio M<strong>il</strong>ani<br />
Cosa ha spinto Frem<strong>il</strong> ad acquisire <strong>il</strong> marchio Ciesse<br />
Piumini?<br />
Dopo <strong>il</strong> lancio di West Scout e una volta ben strutturata<br />
l’azienda, in Frem<strong>il</strong> c’era lo spazio per un brand ad esso<br />
complementare. Quando ci è stato proposto Ciesse Piumini<br />
abbiamo capito subito che era <strong>il</strong> marchio ideale per noi, per<br />
due motivi: da una parte <strong>il</strong> grande valore del brand, a cui è<br />
abbinato un DNA di forte contenuto tecnologico e di innovazione,<br />
dall’altra, la bassa sovrapposizione con West Scout.<br />
Qual è secondo lei <strong>il</strong> DNA di Ciesse?<br />
Ciesse Piumini nella sua storia è sempre stato vissuto come<br />
<strong>il</strong> brand dell’avventura, anzi, in un certo senso in Italia ha<br />
creato <strong>il</strong> concetto di outdoor. Non a caso, in una delle prime<br />
78 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
INTERVISTA<br />
Quale sarà la strategia distributiva?<br />
Abbiamo già selezionato una rete di agenti di eccellenza in<br />
Italia, che posizionerà quindi <strong>il</strong> prodotto in punti vendita di<br />
alto livello e che abbiano un fondamentale requisito: saper<br />
valorizzare <strong>il</strong> marchio e trasmettere lo spirito di avventura<br />
insito nella sua identità. Saranno sia multimarca sportivi<br />
dove viene venduto un prodotto<br />
tecnico, che negozi più “generalisti”<br />
di sportswear di alta gamma.<br />
Lo sv<strong>il</strong>uppo avverrà inizialmente<br />
solo in Italia o guarderete anche<br />
oltre confine?<br />
Miriamo già da subito ad espanderci<br />
anche all’estero, dove abbiamo focalizzato<br />
la nostra attenzione su quattro<br />
Paesi: Russia, Norvegia Svizzera e<br />
Germania. Anche in questo caso distribuiremo<br />
<strong>il</strong> brand in selezionati punti vendita<br />
multimarca.<br />
immagini pubblicitarie c’erano due ragazzi su una moto<br />
che trasportavano un sacco a pelo di Ciesse Piumini e <strong>il</strong><br />
pay-off recitava “Viva la libertà”. E come dimenticare poi <strong>il</strong><br />
programma tv degli anni ’80 Jonathan – Dimensione avventura,<br />
in cui <strong>il</strong> conduttore Ambrogio Fogar aveva scelto Ciesse<br />
come sponsor? “Ciesse piumini è con te nell’avventura”, era<br />
questo lo slogan, che sottolineava la vocazione dell’azienda.<br />
Oggi, per r<strong>il</strong>anciare <strong>il</strong> brand, vogliamo ripartire da questi<br />
valori, aggiungendo però un contenuto tecnologico moderno<br />
e anche un tocco fashion.<br />
Date queste premesse, quale posizionamento intende dare a<br />
Ciesse Piumini rispetto a West Scout?<br />
West Scout offre un prodotto orientato allo sport sci, mentre<br />
Ciesse Piumini ha una storia diversa. Il piumino Ciesse può<br />
servire sia per la montagna, l’alpinismo o altri sport estremi<br />
che per affrontare un altro tipo di avventura, quella urbana,<br />
per coprirci dal freddo in città. Sul mercato, poi, <strong>il</strong> posizionamento<br />
di Ciesse sarà tra <strong>il</strong> medio-alto e l’alto, mentre quello<br />
di West Scout è più di livello medio.<br />
Nel febbraio dello scorso anno, in occasione dell’acquisizione<br />
del marchio, si è parlato di una possib<strong>il</strong>e quotazione in<br />
Borsa. C’è ancora questa ipotesi?<br />
C’è ancora, e diverrà realtà a breve. Mi spiego meglio: a<br />
febbraio 2010, abbiamo acquisito <strong>il</strong> brand Ciesse dal fondo<br />
GEM, che ce l’ha dato licenza fino a fine novembre. Il 15<br />
dicembre c’è poi stato <strong>il</strong> conferimento del brand all’interno<br />
della Frem<strong>il</strong> Holding Spa. Quest’ultima possiede la proprietà<br />
sia di Frem<strong>il</strong> International che della Tianjin West Scout<br />
Limited, la nostra azienda di produzione in Cina. Entro <strong>il</strong><br />
prossimo 30 marzo, quindi, Frem<strong>il</strong> Holding Spa verrà quotata<br />
all’Entry Standard di Francoforte. Aggiungo che <strong>il</strong> fondo<br />
GEM ha messo a disposizione di Frem<strong>il</strong> Holding anche una<br />
equity credit line di 10 m<strong>il</strong>ioni di euro per lo sv<strong>il</strong>uppo dei<br />
propri obiettivi.<br />
Un’ultima curiosità: avete in programma un ulteriore shopping?<br />
È probab<strong>il</strong>e. Per ora, abbiamo iniziato a guardarci intorno<br />
selezionando brand del nostro mondo di riferimento.<br />
La collezione numero zero di Ciesse Piumini dopo <strong>il</strong> passaggio<br />
a Frem<strong>il</strong> viene presentata all’interno di Pitti Uomo.<br />
Cosa si aspetta da questa partecipazione?<br />
Credo che Pitti Immagine Uomo sia la vetrina giusta per far<br />
rientrare Ciesse Piumini dalla porta principale del trade. Si<br />
tratta di un marchio solido ed affascinante, con un heritage<br />
forte alle spalle e che già esponeva in passato a Firenze.<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 79
LA STAGIONE DELL’UPPER CASUAL<br />
PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />
di Rocco Mannella<br />
Giocano la carta della disinvolta eleganza le proposte di punta degli espositori del salone fiorentino che per l’autunno/inverno<br />
2011/2012 definiscono un guardaroba r<strong>il</strong>assato, trasversale e performante.<br />
Allegri<br />
Gazzarrini<br />
Bagutta<br />
David & Scotti<br />
Reebok<br />
La Martina<br />
Musto Sundek Dockers<br />
Massimo Rebecchi<br />
Bandite le iperboli del “super formale” e le esasperazioni dell’urbanwear di matrice “street”, si fa strada un guardaroba sciolto ed eclet-<br />
co che si presta ad abbinamen intercambiab<strong>il</strong>i e a combinazioni libere nel segno della nonchalance. La stagione pred<strong>il</strong>ige le linee<br />
pulite di gusto transeasonal, le s<strong>il</strong>houee che esaltano <strong>il</strong> corpo senza troppo enfazzarlo, i volumi compa, i pesi leggeri, i tessu dal<br />
tocco morbido e dall’ingannevole immagine ruvida, le nture in capo dalle sofiscate imperfezioni, le cromie naturali dall’immagine rassicurante.<br />
Si segnalano la moderna rivisitazione del classico blazer sei booni, <strong>il</strong> confortevole appeal delle nuove giacche destruurate,<br />
la grinta dei bomber e dei piumini di ispirazione Eighes, l’avventuroso tocco high-tech di caban marinari e la rusca grinta di field racket<br />
e giubbini biker declina nei colori del soobosco.<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 81
PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />
Paoloni<br />
Rodrigo<br />
Manuel Ritz<br />
Eton<br />
NEW ALLURE<br />
Il blazer sei booni vive una nuova<br />
giovinezza e sceglie vesb<strong>il</strong>ità<br />
asciue e linee moderatamente<br />
avvitate che regalano slancio<br />
alla figura senza costringerla in<br />
innaturali costruzioni. L’immagine<br />
che ne deriva sdrammazza<br />
l’aplomb dello sle “execuve” e<br />
perpetua, anche nella definizione<br />
delle giacche monopeo,<br />
l’inesaurib<strong>il</strong>e lezione della<br />
sartoria italiana da cui recupera<br />
soprauo l’aenzione per i<br />
deagli discre che fanno la<br />
differenza.<br />
Rocco P.<br />
Tombolini<br />
82 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />
Henry Cotton’s<br />
Betwoin<br />
Lubiam<br />
Càrrel<br />
Angelo Nardelli<br />
Alexander<br />
LEISURE TOUCH<br />
Un’eleganza disinvolta e<br />
senza tempo che veicola<br />
messaggi di grande comfort e<br />
scioltezza araverso l’auale<br />
reinterpretazione della giacca<br />
destruurata con i revers soli,<br />
l’abboonatura alta e le spalle<br />
leggermente arrotondate da<br />
indossare nelle occasioni meno<br />
formali. La stagione porta in<br />
primo piano tessu dal tocco<br />
morbido (come <strong>il</strong> jersey effeo<br />
infeltrito) e parcolari mutua<br />
dal casual chic (come le toppe<br />
scamosciate e le fodere fantasia).<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 83
PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />
Fred Mello<br />
Bomboogie<br />
Add<br />
Cby<br />
URBAN RHYTHM<br />
Caldi, versali, traspiran e<br />
ultracompa: così appaiono<br />
i bomber, i piumini e tecnocaban<br />
di tendenza del prossimo<br />
autunno/inverno. L’ispirazione<br />
parte dallo skiwear degli anni<br />
Oanta che, messa al bando<br />
ogni inule nostalgia, interpreta<br />
in maniera assolutamente<br />
contemporanea <strong>il</strong> desiderio<br />
di protezione e di elevate<br />
performance. I volumi sono<br />
morbidi, le imboture in ovaa<br />
e piuma d’oca e i traamen<br />
applica impermeab<strong>il</strong>i e<br />
anvento.<br />
Blauer<br />
Lotto<br />
84 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />
Harmont & Blaine<br />
Del Siena<br />
Peter Brown<br />
Brunello Cucinelli<br />
CLEAN SPIRIT<br />
Dr<strong>il</strong>l, fustagni, tele compae,<br />
cotoni bau dalla mano calda,<br />
lane coe e flanelle cardate<br />
dall’ingannevole ruvidezza:<br />
sono i tessu-vedee che<br />
rieditano gli intramontab<strong>il</strong>i must<br />
della tradizione anglo-biellese,<br />
per conferire nuova verve a<br />
montgomery perbenis, giubbinicocoon,<br />
pantaloni comodi e pull<br />
minimalis di vaga ispirazione<br />
Sixes. Prevalgono gli effe<br />
mélange, le nture in capo, i<br />
beige freddi e i grigi declina nelle<br />
sfumature delle pietre.<br />
Seventy<br />
Crocs<br />
86 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
www.esprit.com<br />
per diventare nostro partner<br />
in franchising scrivi a<br />
info.esprititaly@esprit.com
PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />
Marina Yachting<br />
Valstar<br />
U.S. Polo Assn.<br />
18CRR81 Cerruti 1881<br />
NORTH SEA<br />
Skipper e “lupi di mare” sono gli<br />
ideali numi tutelari di un’offerta<br />
desnata agli esmatori del navy<br />
style. L’aenzione degli specialis<br />
del seore si è soprauo<br />
concentrata sull’uso di materiali<br />
ingualcib<strong>il</strong>i e super resisten<br />
(come <strong>il</strong> “sa<strong>il</strong>or picot” e <strong>il</strong> nylon<br />
ad alta densità), sulla scelta di<br />
studia accessori evocavi (come<br />
gli alamari in corda e le coulisse a<br />
nodo scorsoio) e sulla definizione<br />
di una palee cromaca che<br />
declina i pici toni dei mari del<br />
Nord.<br />
Manas<br />
Moorer<br />
88 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
PREVIEW / PITTI IMMAGINE UOMO<br />
Crust<br />
North Sa<strong>il</strong>s<br />
Alfie Bobò<br />
Fred Perry<br />
COUNTRY TRIP<br />
Spirito sporvo e anima<br />
sofiscata per field jacket,<br />
giubbini biker, piumini e parka<br />
super light che mixano spun<br />
m<strong>il</strong>itari e atmosfere vagamente<br />
rusche, epurandoli da<br />
connotazioni troppo scontate<br />
e didascaliche che evocano<br />
l’inossidab<strong>il</strong>e fascino della vita<br />
“on the road”. Prevalgono le<br />
superfici oleate, i traamen<br />
“used”, i lavaggi imperfe e<br />
i colori presi in presto dal<br />
soobosco con i verdi (oliva,<br />
salvia e muschio) e i marroni<br />
polverosi in pole posion.<br />
Alviero Martini 1° Classe<br />
Hummel<br />
90 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
OPERAZIONI M&A<br />
J.CREW PASSA A TPG CAPITAL E LEONARD GREEN & PARTNERS<br />
La catena americana J.Crew Group<br />
Inc. sarà acquisita dai fondi di private<br />
equity TPG Capital e Leonard Green<br />
& Partners. Secondo i termini dell’acquisizione,<br />
gli azionisti riceveranno<br />
43,50 dollari per azione in cash, per<br />
un totale di 3 m<strong>il</strong>iardi di dollari, prezzo<br />
pari a un premio del 29% rispetto<br />
alla media dei prezzi di chiusura di<br />
J.Crew del mese scorso in Borsa. In<br />
assenza di un’offerta concorrente a<br />
prezzi superiori prima del prossimo<br />
15 gennaio, l’operazione si chiuderà<br />
nella prima metà dell’anno fiscale<br />
2011. “Sono lieto di annunciare questo<br />
accordo in quanto fornisce un valore<br />
aggiunto per i nostri azionisti. Inoltre, è<br />
una chiara approvazione di J. Crew, del<br />
duro lavoro e dell’impegno di ognuno<br />
dei nostri soci. Come ho sempre detto,<br />
noi pensiamo a lungo termine e facciamo<br />
<strong>il</strong> nostro lavoro giorno dopo giorno<br />
in modo da poter fornire i migliori<br />
prodotti possib<strong>il</strong>i ai nostri clienti”, ha<br />
detto M<strong>il</strong>lard Drexler, presidente e<br />
CEO di J. Crew. “Sono entusiasta di<br />
poter collaborare con TPG Capital e<br />
Leonard Green & Partners in questa<br />
operazione e insieme al nostro team<br />
interno, compreso <strong>il</strong> nostro presidente<br />
Jenna Lyons, continueremo a lavorare<br />
per garantire continuità e futuro “, ha<br />
concluso <strong>il</strong> manager.<br />
OXFORD APPAREL PARLERÀ<br />
CINESE<br />
La multinazionale di Hong Kong<br />
Li & Fung Limited ha annunciato<br />
l’acquisizione di Oxford Apparel,<br />
dal gruppo Oxford Industries,<br />
Inc. Il prezzo dell’operazione, che<br />
dovrebbe chiudersi entro poche<br />
settimane, si aggira intorno ai 120<br />
m<strong>il</strong>ioni di dollari.<br />
Oxford Apparel che produce<br />
marchi propri e in licenza è<br />
specializzato in outerwear,<br />
jeanswear e swimwear. Il gruppo<br />
inoltre ha anche annunciato <strong>il</strong><br />
lancio delle nuove collezioni di<br />
Jennifer Lopez e Marc Anthony,<br />
che saranno disponib<strong>il</strong>i nei negozi<br />
Kohl’s e che presenteranno in<br />
un primo momento proposte di<br />
abbigliamento e accessori uomo e<br />
donna, per poi in futuro allargarsi<br />
a prodotti per la casa.<br />
PAI PARTNERS RILEVA HUNKEMÖLLER DA MAXEDA<br />
Ph<strong>il</strong>ip Mountford<br />
Il gruppo olandese di moda Maxeda<br />
Reta<strong>il</strong> Group B.V. ha annunciato un<br />
accordo di cessione della catena di lingerie<br />
Hunkemöller a PAI Partners, <strong>il</strong><br />
fondo di private equity che di recente<br />
ha messo in vendita la maggioranza<br />
di Gruppo Coin e che ha chiuso un<br />
accordo con Stefanel per r<strong>il</strong>evare <strong>il</strong><br />
50% della rete aeroportuale Nuance.<br />
L’accordo con Pai dovrebbe essere<br />
perfezionato entro i primi mesi del<br />
2011. Hunkemöller conta su una<br />
rete di distribuzione internazionale di<br />
circa 500 negozi, distribuiti soprattutto<br />
in Benelux, è rivenditore leader in<br />
Germania e sta sv<strong>il</strong>uppando una rete<br />
di store in franchising.<br />
“Hunkemöller è cresciuta di anno<br />
in anno negli ultimi 10 anni ed ora<br />
è pronta ad accelerare ulteriormente<br />
nello sv<strong>il</strong>uppo. PAI appoggia e sostiene<br />
i nostri progetti e crede fortemente<br />
nella nostra strategia e nella capacità<br />
del nostro team di realizzare gli obiettivi<br />
a lungo termine”, ha detto Ph<strong>il</strong>ip<br />
Mountford, CEO di Hunkemöller:<br />
“Hunkemöller ha tenuto anche nell’attuale<br />
situazione economica ed è ben<br />
strutturata per una futura crescita. Con<br />
l’esperienza di PAI siamo sicuri che<br />
continueremo a sv<strong>il</strong>uppare la nostra<br />
immagine, <strong>il</strong> prodotto e penetrazione<br />
nei mercati “, ha concluso <strong>il</strong> manager.<br />
COTY FA SHOPPING NELLO SKINCARE<br />
Coty Inc. ha annunciato l’acquisizione<br />
di Ph<strong>il</strong>osophy dal fondo Carlyle.<br />
L’acquisizione del brand di skincare<br />
permetterà a Coty di espandere ulteriormente<br />
la propria divisione Coty<br />
Prestige, che gestirà Ph<strong>il</strong>osophy, brand<br />
di bellezza specializzato nella cura<br />
della pelle, che chiuderà <strong>il</strong> 2010 con<br />
un fatturato di 200 m<strong>il</strong>ioni di dollari.<br />
“Questa acquisizione permetterà a<br />
Coty di rafforzare la propria presenza<br />
nella categoria dei prodotti per la<br />
cura della pelle, che è uno dei nostri<br />
obiettivi strategici fondamentali”, ha<br />
affermato Bernd Beetz, CEO di Coty<br />
Inc. Secondo quanto riferito anche da<br />
Michele Scannavini, presidente della<br />
divisione Coty Prestige, “<strong>il</strong> marchio ha<br />
ancora un significativo potenziale di<br />
crescita negli Stati Uniti e delle incredib<strong>il</strong>i<br />
opportunità nei mercati internazionali”.<br />
Michele Scannavini<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 93
OPERAZIONI M&A<br />
A VHERNIER GLI ARGENTI DI DE VECCHI<br />
Vhernier acquisisce <strong>il</strong> 90% di De<br />
Vecchi, storica argenteria m<strong>il</strong>anese.<br />
“Desideriamo dare nuovo impulso a<br />
un marchio – spiega Carlo Traglio, presidente<br />
dell’azienda orafa di Valenza<br />
– le cui creazioni sono state esposte<br />
o acquistate da musei del calibro del<br />
Victoria and Albert di Londra e <strong>il</strong><br />
MOMA di New York, e con una solida<br />
tradizione alle spalle”.<br />
Tradizione che sarà portata avanti da<br />
Matteo Devecchi, nipote del fondatore<br />
Piero, <strong>il</strong> quale resterà in azienda con<br />
<strong>il</strong> 10% e con <strong>il</strong> ruolo di presidente.<br />
Devecchi affiancherà inoltre Traglio e<br />
Angela Camurati nella direzione artistica<br />
del marchio. Il r<strong>il</strong>ancio parte dalla<br />
H&M CONQUISTA LA TOTALITÀ DI FABRIC SCANDINAVIEN<br />
riedizione in tiratura limitata di alcuni<br />
oggetti storici come la lampada Honia<br />
del 1970 e <strong>il</strong> candelabro T8 Pop e dalla<br />
nuova collezione. Questa sarà presentata<br />
a M<strong>il</strong>ano al prossimo Salone del<br />
Mob<strong>il</strong>e, nell’apr<strong>il</strong>e 2011.<br />
H&M ha assunto <strong>il</strong> controllo totale di<br />
FaBric Scandinavien AB, che gestisce<br />
le catene di negozi Weekday e Monki<br />
così come <strong>il</strong> brand Cheap Monday,<br />
acquisendo <strong>il</strong> restante 40% delle azioni<br />
dell’azienda scandinava.<br />
L’operazione fa seguito a quella della<br />
primavera del 2008 quando H&M<br />
aveva acquisito <strong>il</strong> primo 60% delle<br />
azioni.<br />
Dopo l’acquisizione nel 2008, H&M<br />
ha ampliato <strong>il</strong> numero dei negozi<br />
Weekday e Monki che sono passati<br />
da 20 a 66 dislocati in 7 Paesi, e per<br />
<strong>il</strong> futuro ha grande fiducia nell’espansione<br />
e nello sv<strong>il</strong>uppo delle catene<br />
e nel marchio Cheap Monday. Con<br />
l’operazione firmata nei giorni scorsi,<br />
che prevede quindi <strong>il</strong> controllo del<br />
100% dell’azienda scandinava, FaBric<br />
Scandinavien AB sarà integrato completamente<br />
nel gruppo H&M, ma i<br />
marchi continueranno ad essere gestiti<br />
separatamente.<br />
L’investimento complessivo di H&M<br />
per l’acquisizione è stato di 59 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro. La società è stata venduta<br />
dai suoi fondatori Adam Friberg, Lars<br />
Karlsson, Örjan Andersson e Linda<br />
Friberg.<br />
CSP INTERNATIONAL<br />
ACQUISISCE WELL<br />
CSP International fa shopping<br />
in Francia. Con l’obiettivo di<br />
estendere la propria presenza nel<br />
mercato europeo, <strong>il</strong> gruppo che<br />
produce calze, collant, costumi da<br />
bagno, intimo a marchio Lepel,<br />
Oroblù, Liberti, Sanpellegrino e<br />
Le Bourget e che distribuisce sul<br />
mercato italiano le calze sportive<br />
di Puma, ha acquisito <strong>il</strong> 100% del<br />
Gruppo Well per 16 m<strong>il</strong>ioni di<br />
euro.<br />
“La realizzazione di questa<br />
acquisizione permette a CSP di<br />
rafforzare in modo determinante<br />
la propria presenza su un mercato<br />
di grandi dimensioni come quello<br />
francese, nell’ambito di un settore<br />
merceologico, la calzetteria, in cui<br />
CSP potrà sfruttare forti sinergie”,<br />
ha detto Francesco Bertoni,<br />
Presidente del Gruppo CSP. La<br />
società Well, fondata nel 1927,<br />
occupa oggi la seconda posizione<br />
nel mercato francese della<br />
calzetteria femmin<strong>il</strong>e e con una<br />
media di 25 m<strong>il</strong>ioni di paia di calze<br />
vendute ha una quota di mercato<br />
prossima al 20%. La calzetteria<br />
rappresenta l’80% dei ricavi,<br />
mentre <strong>il</strong> restante 20% è realizzato<br />
con la vendita di corsetteria<br />
commercializzata in gran parte a<br />
marchio Well e con <strong>il</strong> marchio in<br />
licenza Elite.<br />
A LVMH IL 100% DE LA SAMARITAINE<br />
Il colosso francese Lvmh ha acquisito<br />
dalla Fondation Cognacq-Ivy <strong>il</strong> rimanente<br />
40,1% della Société Samaritaine,<br />
realtà cui fanno capo i grandi magazzini<br />
parigini La Samaritaine, attualmente<br />
chiusi per lavori. Il department store,<br />
fondato nel 1870, era stato acquisito<br />
per <strong>il</strong> 59,9% da Lvmh nel gennaio<br />
2001.<br />
Recentemente Jean-Jacques Guiony,<br />
CFO del gruppo del lusso, era stato<br />
nominato presidente del grande<br />
magazzino, al centro di un importante<br />
progetto di restyling. Il palazzo de La<br />
Samaritaine, a pochi passi dal Louvre<br />
e da Notre Dame, ha un valore stimato<br />
intorno ai 315 m<strong>il</strong>ioni di euro e sarà<br />
trasformato in un complesso con un<br />
hotel, negozi di alta gamma, uffici e<br />
una parte di appartamenti di ed<strong>il</strong>izia<br />
sociale. Il permesso di costruire, ha<br />
precisato Lvmh in una nota, sarà depositato<br />
nel secondo trimestre del 2011,<br />
e <strong>il</strong> cantiere dovrebbe partire alla fine<br />
dello stesso anno, e concludersi entro<br />
<strong>il</strong> 2013.<br />
94 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
GIRO POLTRONE<br />
BARNEYS, ARRIVA DANIELLA VITALE<br />
Daniella Vitale è stata nominata chief<br />
merchant ed executive vice-president<br />
di Barneys New York, con la responsab<strong>il</strong>ità<br />
del settore donna e del sito<br />
Barneys.com. La Vitale tornerà così<br />
al fianco di Mark Lee, CEO del reta<strong>il</strong>er,<br />
con cui aveva condiviso oltre 10<br />
anni di collaborazione in Gucci, dove è<br />
stata presidente dell’area Americas dal<br />
2006. Contestualmente è stato comunicato<br />
che Judy Collinson, executive<br />
vp e gmm del merchandising donna, e<br />
Julie G<strong>il</strong>hart, senior vp e fashion director<br />
donna, hanno lasciato l’azienda.<br />
Resta quindi aperta la posizione di<br />
fashion director delle linee femmin<strong>il</strong>i.<br />
Daniella Vitale<br />
JILLIAN SINEL NUOVO PRESIDENTE DI ZAC POSEN<br />
J<strong>il</strong>lian Sinel è stata nominata presidente<br />
di del brand a stelle e strisce Zac<br />
Posen.<br />
Sinel sarà responsab<strong>il</strong>e della supervisione<br />
di tutti gli aspetti del business<br />
di Posen, che comprende sia l’omonimo<br />
brand che <strong>il</strong> marchio Z Spoke.<br />
Riporterà a Susan Davidson, CEO di<br />
Zac Posen e Scoop NYC, entrambi di<br />
proprietà di Ron Burkle di Yucaipa<br />
Cos. L’assunzione della Sinel, ex direttore<br />
operativo di Carolina Herrera e<br />
Christian Dior USA, è l’ultimo di una<br />
serie di cambiamenti all’interno del<br />
brand.<br />
Nel mese di ottobre, Susan Posen, la<br />
madre di Zac Posen e socio in affari<br />
di lunga data, si è fatta da parte per<br />
perseguire altri interessi. Il suo cambiamento<br />
di mansioni segue la nomina di<br />
Susan Davidson come CEO di Posen<br />
nel mese di settembre.<br />
ALEXANDER WANG ARRUOLA RODRIGO BAZAN<br />
Alexander Wang ha nominato <strong>il</strong> suo<br />
primo presidente dal lancio del marchio<br />
nel 2005. Rodrigo Bazan entra<br />
così a far parte del “team Wang”<br />
dopo un’esperienza da Marc Jacobs<br />
International LLC, dove è stato general<br />
manager per Europa, Medio Oriente<br />
e India. Prima ancora ha ricoperto<br />
la carica di CFO e successivamente<br />
di direttore generale di Alexander<br />
McQueen all’interno del Gucci Group.<br />
“A questo punto, abbiamo raggiunto<br />
un livello di crescita tale da rendere<br />
necessaria una figura di leadership<br />
che ci guidi attraverso questa nuova<br />
fase”, ha detto Wang a WWD. Bazan<br />
si trasferirà da Parigi allo studio newyorkese<br />
di Wang per sovrintendere al<br />
merchandising, al marketing e alle vendite.<br />
Gli st<strong>il</strong>isti Dennis e Aimie Wang,<br />
manterranno i loro titoli di CPO e<br />
CEO. Il suo successore da Marc Jacobs<br />
sarà Santiago Cuchy, che proviene da<br />
Tommy H<strong>il</strong>figer.<br />
Giorgiana Ravizza<br />
ISSEY MIYAKE, GIORGIANA RAVIZZA ALLE PR ITALIA<br />
Giorgiana Ravizza è stata nominata a<br />
capo delle relazioni pubbliche di Issey<br />
Miyake per <strong>il</strong> mercato italiano.<br />
La manager trentottenne, che ha iniziato<br />
la sua carriera lavorativa nei primi<br />
anni ’90 come organizzatrice di eventi<br />
presso la Gianfranco Ferrè, prima<br />
di approdare alla Maison (nata negli<br />
anni ‘70 e che prende <strong>il</strong> nome dal suo<br />
fondatore, l’eclettico st<strong>il</strong>ista nipponico<br />
Issey Miyake) è stata partner dell’agenzia<br />
di comunicazione Soncini.<br />
ALBERTO PACCANELLI ALLA GUIDA DI EURATEX<br />
Alberto Paccanelli, consigliere incaricato<br />
per le politiche industriali di<br />
Sistema Moda Italia, è stato nominato<br />
all’unanimità, per <strong>il</strong> biennio 2011-<br />
2012 presidente di Euratex, l’associazione<br />
rappresentativa degli imprenditori<br />
europei del tess<strong>il</strong>e-abbigliamentomoda.<br />
Paccanelli, 50 anni, comproprietario<br />
della Tessitura Martinelli Ginetto di<br />
Bergamo, azienda specializzata nella<br />
produzione di biancheria e di prodotti<br />
per la casa di fascia alta, è anche<br />
membro del Direttivo dell’Unione<br />
Industriali di Bergamo.<br />
Alberto Paccanelli<br />
96 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
UPCOMING BRANDS<br />
di Carlotta Careccia<br />
Les fleurs du mode<br />
Sono le idee che salveranno <strong>il</strong> mondo e i quaro brand che qui vi presenamo hanno fao di questa frase un mantra.<br />
T-shirt, pantaloni, scarpe e abbigliamento na dalla voglia di freschezza, di ironia e dalla volontà di infrangere le<br />
barriere del già visto e del banale. Anche <strong>il</strong> modo di comunicare è differente: tramite passaparola, blog o even ques<br />
quaro marchi si sono fa strada infrangendo i soli canoni, e imponendone di nuovi.<br />
HAPPINESS IS A 10 $ TEE<br />
“Created from the need of Happiness” e dalla voglia di non<br />
uscire infasdi da uno store perché si è speso troppo. È<br />
questo lo slogan che svela la f<strong>il</strong>osofia alla base di Happiness<br />
is a 10$ tee, marchio di T-shirt ideato dalla mente creava di<br />
Michael Scarpellini, italiano naturalizzato americano che vive<br />
e lavora a cavallo fra l’Italia e Los Angeles. Forte dell’azienda<br />
paterna alle spalle, la Serigrafica Patyuma di Rimini che<br />
fra le altre cose ha realizzato capi per American Apparel ed<br />
Hanes, Scarpellini ha leeralmente fao “<strong>il</strong> boo” nel giro di<br />
tre anni. Le T-shirt di Happiness sono infa entrate in tu i<br />
top store a livello mondiale e piacciono perché, oltre al costo<br />
relavamente cheap, rivisitano in chiave ironica icone di sle<br />
come Chanel, argomen di aualità e luoghi comuni. Fra i<br />
pun di forza del brand c’è sicuramente la comunicazione,<br />
faa per passaparola, Facebook, Twier e soprauo<br />
tramite <strong>il</strong> blog che si trova sul sito. Marchio che si può definire<br />
interavo, Happiness conta una tale schiera di sostenitori<br />
che mol dei sogge stampa sulle T-shirt arrivano dai<br />
suggerimen dei fan che scrivono sul blog del marchio. Le<br />
T-shirt sono prodoe e distribuite per l’Italia dalla stessa<br />
Serigrafica Patyuma.<br />
php.grupporena.it/10dollartee/default.php<br />
Michael Scarpellini e sua moglie Eiman Hamza<br />
Co.Co.Co Chanel soo l’immagine di un gallo, Sandokan che sguaina la spada o Jimmy Choof Choof sono solo alcuni dei sogge<br />
stampa sulle T-shirt. A Happiness piace giocare con significa e simbologie e proprio per questo, nel 2008, Michael Scarpellini ha<br />
dato vita a Mycloset, concept store presente sia a M<strong>il</strong>ano che in altre cià d’Italia, in cui sono vendute le T-shirt ma anche <strong>il</strong> meglio<br />
degli upcoming brands in circolazione. “La T-shirt come la intendiamo noi è tornata come negli anni ’70, un foglio bianco su cui<br />
l’arsta o chiunque può scrivere”. Michael Scarpellini, classe 1984.<br />
98 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
UPCOMING BRANDS<br />
BAND OF OUTSIDERS<br />
“We make clothes and other stuff like that”. È questo<br />
<strong>il</strong> claim che accoglie gli internau che sia avventurano<br />
nel mondo di Band of Outsiders. Fondato nel gennaio<br />
2004, <strong>il</strong> marchio è stato lanciato da Sco Sternberg,<br />
che ne è la mente creava ed annovera nel suo team la<br />
stylist Tina Chai ed <strong>il</strong> set designer Jared Lawton. Il trio<br />
deve <strong>il</strong> suo nome all’omonimo f<strong>il</strong>m di Jean-Luc Godard,<br />
del quale riprende la propensione all’irregolarità e ad<br />
infrangere le regole. Esempio lampante di questo amore<br />
per la ribellione ne è <strong>il</strong> sito internet, una vera e propria<br />
piaaforma virtuale in cui <strong>il</strong> marchio ha inserito un blog<br />
di immagini che riprende lo sle di “The Sartorialist”, una<br />
sezione dedicata alle vendite online e molte altre chicche,<br />
tra cui una pagina dedicata agli aman dei cookies,<br />
intolata: “If you don’t like cookies, you might not have<br />
a soul”. Con sede a Los Angeles, la Band of Outsiders<br />
presenta le sue collezioni a New York ed è stata scelta da<br />
reta<strong>il</strong>er del calibro di 10 Corso Como e Antonia a M<strong>il</strong>ano,<br />
Harvey Nichols e Lane Crowford ad Hong Kong ed Opening<br />
Ceremony a New York, LA e Tokyo.<br />
www.bandofoutsiders.com<br />
A sinistra:<br />
www.bandofoutsiders.com<br />
Baseball Jacket.<br />
Ringer Tank.<br />
Tie.<br />
Polo Shirt.<br />
Needlepoint Belt.<br />
GQ, January 2011.<br />
Scott Sternberg<br />
Sullo sle boho-preppy,<br />
Sco Sternberg ha pensato<br />
Band of Outsiders per<br />
un uomo che usa linee<br />
skinny, maglioni oversize<br />
di lana lavorata e pap<strong>il</strong>lon<br />
su camicie serrate fino<br />
all’ulmo boone. Oltre alla<br />
prima linea ci sono anche<br />
Boy, pensata per una ragazza<br />
un po’ maschiaccio e Girl,<br />
dallo sle più femmin<strong>il</strong>e<br />
ma sempre con un tocco di<br />
eccentricità.<br />
Ph. Chris Moore<br />
D21<br />
Per andare lontano ci vogliono<br />
buone gambe... o pantaloni<br />
ada! La pensa così <strong>il</strong> marchio<br />
D21, nato dall’immagine<br />
del globe-troer di stampo<br />
Brit. Progeo ideato dal<br />
gruppo D&K Distribuon, sarà<br />
distribuito per la P/E 2011 e si<br />
focalizza sui pantaloni. La linea<br />
si compone di circa 50 pezzi,<br />
caraerizza dall’assenza<br />
totale di ribature a vista che<br />
lasciano una sola impuntura<br />
visib<strong>il</strong>e, in leggero sovratono,<br />
sulla tasca. Venduta in Italia<br />
da Alibi di Porto Maggiore<br />
(FE), punto vendita riferimento<br />
dell’Em<strong>il</strong>ia-Romagna,<br />
promee di farsi strada in<br />
tu i top store sul territorio<br />
nazionale.<br />
www.d21pants.it<br />
VOLTA<br />
Se mancava una scarpa<br />
moderna che unisse <strong>il</strong> mondo<br />
Strada<br />
sneaker al mondo casual,<br />
ci ha pensato Volta a meerla sul mercato. Il marchio fa capo a<br />
Twentyfourseven, neonata società m<strong>il</strong>anese fondata nel 2008 da<br />
quaro ragazzi vene, tu under 30. Così Mauro Simionato, Tommaso<br />
Bosco, Giacomo Piazza e Maeo Mendiola hanno unito le proprie<br />
diverse professionalità per dare vita ad un progeo imprenditoriale<br />
innovavo. Il brand ha iniziato realizzando calzature di taglio “mid “in<br />
collaborazione con Vibram e dopo <strong>il</strong> lancio della prima Volta, la Classic,<br />
questa unione si è ulteriormente rafforzata. Per questa edizione di Pi<br />
<strong>il</strong> marchio dei quaro Twentyfourseven presenterà la linea Strada, una<br />
scarpa tecnica ma di uso quodiano.<br />
www.voltafootwear.it<br />
cefvcefvvf<br />
Mauro Simionato, Tommaso Bosco, Giacomo Piazza e Matteo Mendiola<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 99
UPCOMING BRANDS<br />
BAND OF OUTSIDERS<br />
“We make clothes and other stuff like that”. È questo<br />
<strong>il</strong> claim che accoglie gli internau che sia avventurano<br />
nel mondo di Band of Outsiders. Fondato nel gennaio<br />
2004, <strong>il</strong> marchio è stato lanciato da Sco Sternberg,<br />
che ne è la mente creava ed annovera nel suo team la<br />
stylist Tina Chai ed <strong>il</strong> set designer Jared Lawton. Il trio<br />
deve <strong>il</strong> suo nome all’omonimo f<strong>il</strong>m di Jean-Luc Godard,<br />
del quale riprende la propensione all’irregolarità e ad<br />
infrangere le regole. Esempio lampante di questo amore<br />
per la ribellione ne è <strong>il</strong> sito internet, una vera e propria<br />
piaaforma virtuale in cui <strong>il</strong> marchio ha inserito un blog<br />
di immagini che riprende lo sle di “The Sartorialist”, una<br />
sezione dedicata alle vendite online e molte altre chicche,<br />
tra cui una pagina dedicata agli aman dei cookies,<br />
intolata: “If you don’t like cookies, you might not have<br />
a soul”. Con sede a Los Angeles, la Band of Outsiders<br />
presenta le sue collezioni a New York ed è stata scelta da<br />
reta<strong>il</strong>er del calibro di 10 Corso Como e Antonia a M<strong>il</strong>ano,<br />
Harvey Nichols e Lane Crowford ad Hong Kong ed Opening<br />
Ceremony a New York, LA e Tokyo.<br />
www.bandofoutsiders.com<br />
A sinistra:<br />
www.bandofoutsiders.com<br />
Baseball Jacket.<br />
Ringer Tank.<br />
Tie.<br />
Polo Shirt.<br />
Needlepoint Belt.<br />
GQ, January 2011.<br />
Scott Sternberg<br />
Sullo sle boho-preppy,<br />
Sco Sternberg ha pensato<br />
Band of Outsiders per<br />
un uomo che usa linee<br />
skinny, maglioni oversize<br />
di lana lavorata e pap<strong>il</strong>lon<br />
su camicie serrate fino<br />
all’ulmo boone. Oltre alla<br />
prima linea ci sono anche<br />
Boy, pensata per una ragazza<br />
un po’ maschiaccio e Girl,<br />
dallo sle più femmin<strong>il</strong>e<br />
ma sempre con un tocco di<br />
eccentricità.<br />
Ph. Chris Moore<br />
D21<br />
Per andare lontano ci vogliono<br />
buone gambe... o pantaloni<br />
ada! La pensa così <strong>il</strong> marchio<br />
D21, nato dall’immagine<br />
del globe-troer di stampo<br />
Brit. Progeo ideato dal<br />
gruppo D&K Distribuon, sarà<br />
distribuito per la P/E 2011 e si<br />
focalizza sui pantaloni. La linea<br />
si compone di circa 50 pezzi,<br />
caraerizza dall’assenza<br />
totale di ribature a vista che<br />
lasciano una sola impuntura<br />
visib<strong>il</strong>e, in leggero sovratono,<br />
sulla tasca. Venduta in Italia<br />
da Alibi di Porto Maggiore<br />
(FE), punto vendita riferimento<br />
dell’Em<strong>il</strong>ia-Romagna,<br />
promee di farsi strada in<br />
tu i top store sul territorio<br />
nazionale.<br />
www.d21pants.it<br />
VOLTA<br />
Se mancava una scarpa<br />
moderna che unisse <strong>il</strong> mondo<br />
Strada<br />
sneaker al mondo casual,<br />
ci ha pensato Volta a meerla sul mercato. Il marchio fa capo a<br />
Twentyfourseven, neonata società m<strong>il</strong>anese fondata nel 2008 da<br />
quaro ragazzi vene, tu under 30. Così Mauro Simionato, Tommaso<br />
Bosco, Giacomo Piazza e Maeo Mendiola hanno unito le proprie<br />
diverse professionalità per dare vita ad un progeo imprenditoriale<br />
innovavo. Il brand ha iniziato realizzando calzature di taglio “mid “in<br />
collaborazione con Vibram e dopo <strong>il</strong> lancio della prima Volta, la Classic,<br />
questa unione si è ulteriormente rafforzata. Per questa edizione di Pi<br />
<strong>il</strong> marchio dei quaro Twentyfourseven presenterà la linea Strada, una<br />
scarpa tecnica ma di uso quodiano.<br />
www.voltafootwear.it<br />
cefvcefvvf<br />
Mauro Simionato, Tommaso Bosco, Giacomo Piazza e Matteo Mendiola<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 99
APERTURE MONOMARCA<br />
HERMÈS SI TUFFA NELLA VILLE LUMIÈRE<br />
A Saint-Germain-des-Prés, al 17 di rue de Sévres, l’antica piscina<br />
Lutetia è diventata la sede del nuovo flagship store d’Hermès.<br />
Dopo 170 anni di fedeltà alla rive droite, la maison francese attraversa<br />
la Senna per l’apertura del 313° monomarca nel mondo, <strong>il</strong><br />
secondo, come metratura (2m<strong>il</strong>a m²) dopo quello di Faubourg<br />
Saint-Honoré sempre a Parigi. I due livelli della piscina ospitano le<br />
16 famiglie di prodotto d’Hermès suddivise in moda uomo/donna,<br />
equitazione, profumi, orologi e arte della casa. Quest’ultima, in<br />
particolare, ha visto la proposta arricchirsi di tessuti d’arredamento,<br />
carta da parati, tappeti e la nuova riedizione di mob<strong>il</strong>i in limited<br />
edition sv<strong>il</strong>uppata da Jean-Michel Frank. La nuova offerta, che per<br />
la prima volta debutta in uno store Hermés, copre più di un terzo<br />
della superficie totale ed è protetta da due grosse cabane di frassino<br />
intrecciato ideate dall’architetto Denis Montel. La terza cabane<br />
ospita, per le prossime settimane, la collezione dei 365 foulard ideati<br />
dall’artista francese Daniel Buren. La piscina, monumento storico<br />
dal 2005, vuole oltrepassare <strong>il</strong> concept della vendita aspirando<br />
a diventare un luogo di pausa dal caos cittadino. A questo scopo <strong>il</strong><br />
Plongeoir (trampolino), lo spazio un tempo dedicato ai tuffi, si è<br />
trasformato in un salone per degustare tè e cockta<strong>il</strong> in tutta tranqu<strong>il</strong>lità<br />
sfogliando uno dei libri in vendita nella libreria Actes Sud.<br />
Gli spazi del 1935 ospitano infine Baptiste Pitou: un’area di 55 m²<br />
in cui trovare tutto <strong>il</strong> savoir-faire della maison applicato ai fiori con<br />
servizio di consegna a domic<strong>il</strong>io. Come dicono a Parigi, “un véritable<br />
concept store du luxe”.<br />
REPLAY RINNOVA LO STORE PARIGINO<br />
DEBUTTA NEL CUORE DI MILANO PIACENZA CASHMERE<br />
Piacenza Cashmere apre a M<strong>il</strong>ano <strong>il</strong><br />
suo primo flagship store. Il negozio,<br />
che si trova in via Manzoni 25 si estende<br />
su una superficie di 100 m², disposti<br />
su due piani. Plus del monomarca è<br />
<strong>il</strong> piano superiore dove i clienti possono<br />
trovare anche un corner riservato al<br />
Il flagship store Replay di rue Etienne<br />
Marcel ha riaperto le porte con una<br />
veste completamente rinnovata. Gli<br />
interni dello store di circa 500 m², un<br />
ex negozio di ceramiche dei primi del<br />
novecento dal sapore inconfondib<strong>il</strong>mente<br />
parigino, sono stati rimessi in<br />
luce e integrati perfettamente con la<br />
nuova veste progettata dall’azienda. Il<br />
nuovo concept si propone di ricreare<br />
ambienti che rappresentino piacevoli<br />
soste mentali e fisiche nello spazio<br />
urbano. Il piano terra è invaso da alte<br />
colonne di piante e da veli d’acqua che<br />
scendono dal soffitto mentre l’accesso<br />
al piano inferiore passa attraverso un<br />
tunnel verde di piante rampicanti che<br />
ricorda alcune discese parigine della<br />
metropolitana disegnate da Guimard.<br />
Nel negozio sono presenti tutte le<br />
linee Replay.<br />
servizio su misura. L’ambiente propone<br />
uno st<strong>il</strong>e raffinato e lussuoso con pareti<br />
trattate con intonaci di arg<strong>il</strong>la colorata<br />
morbidi al tatto, boiserie laccate a pennello<br />
con smalti all’acqua, pavimenti a<br />
listoni in rovere invecchiato e appenderie<br />
in ferro battuto e cerato.<br />
DIESEL APRE A CATANIA IL PRIMO<br />
STORE SICILIANO<br />
Apre i battenti in Corso Italia a<br />
Catania <strong>il</strong> primo monomarca sic<strong>il</strong>iano<br />
di Diesel. Fedele al DNA del marchio,<br />
<strong>il</strong> negozio che si estende su una<br />
superficie di circa 152 m² su un unico<br />
piano, unisce tecnologia e vintage, ed è<br />
stato pensato anche per essere “vissuto”<br />
e diventare <strong>il</strong> contesto ideale dove<br />
assaporare e godere tutto <strong>il</strong> lifestyle<br />
Diesel. Come sempre, sul “denim-wall”<br />
si trovano esposti tutti i modelli di<br />
jeans declinati in lavaggi differenti. Per<br />
l’opening, avvenuto nei primi giorni<br />
di dicembre, <strong>il</strong> punto vendita è stato<br />
allestito prendendo come f<strong>il</strong> rouge <strong>il</strong><br />
tema creativo della collezione Diesel<br />
P/E 2011 ispirato al cinema.<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 101
ALBERTA FERRETTI<br />
ARMANI<br />
BALLANTYNE<br />
BLUMARINE<br />
BOTTEGA VENETA<br />
BRIONI<br />
BROOKS BROTHERS<br />
BULGARI<br />
BURBERRY<br />
COSTUME NATIONAL<br />
DAMIANI<br />
DOLCE & GABBANA<br />
ERMENEGILDO<br />
ZEGNA<br />
ESCADA<br />
ETRO<br />
Felicità<br />
eù<br />
raggiungere ancora<br />
più consumatori<br />
I Designer Outlet McArthurglen sono oggi la scelta priv<strong>il</strong>egiata<br />
delle più esclusive firme del lusso. 19 centri in tutta Europa,<br />
i migliori marchi della moda in una vetrina unica, meta ogni<br />
anno di 75 m<strong>il</strong>ioni di visitatori. All’orizzonte ulteriori opportunità<br />
di business per dare la possib<strong>il</strong>ità a nuovi brand di entrare a<br />
far parte del nostro esclusivo Portfolio.<br />
Per ulteriori informazioni su come McArthurGlen può aiutare <strong>il</strong><br />
tuo business contatta Victor Busser al +39 02 8883 6860 o<br />
v.busser@mcarthurglen.com www.mcarthurglengroup.com<br />
FENDI<br />
GUCCI<br />
HUGO BOSS<br />
JIL SANDER<br />
JOHN RICHMOND<br />
KENZO<br />
LA PERLA<br />
MARNI<br />
MISSONI<br />
MONCLER<br />
MULBERRY<br />
PAUL SMITH<br />
POLO<br />
RALPH LAUREN<br />
PRADA<br />
ROBERTO CAVALLI<br />
SERGIO ROSSI<br />
TAG HEUER<br />
TRUSSARDI<br />
VALENTINO<br />
VERSACE
RUCO LINE PARLA NAPOLETANO<br />
Le calzature made in Italy di Ruco<br />
Line sbarcano a Napoli in via dei<br />
M<strong>il</strong>le 27/29. La location, disegnata<br />
secondo <strong>il</strong> nuovo format inaugurato<br />
in via della Spiga a M<strong>il</strong>ano, si estende<br />
su una superficie di circa 60 m²<br />
e mescola spunti high tech e minimal<br />
chic. L’opening è stato organizzato<br />
in collaborazione con Carlo Maria e<br />
Massim<strong>il</strong>iano Coppola, patron delle<br />
boutique Maxi Ho da oltre trent’anni<br />
punto di riferimento per le griffe del<br />
lusso nel panorama partenopeo e partner<br />
di Rucoline. Con questo progetto<br />
Marco Santucci e Daniela Penchini,<br />
fondatori e titolari di Rucoline, intendono<br />
esprimere la f<strong>il</strong>osofia del marchio<br />
offrendo al pubblico un nuovo modo<br />
di vivere <strong>il</strong> loro mondo. “Dopo Napoli<br />
abbiamo in previsione nuove aperture<br />
sia in Italia che all’estero. Inaugureremo<br />
un secondo monomarca a M<strong>il</strong>ano, in<br />
Porta Ticinese e un secondo a Bologna<br />
nei Portici di via dell’Archiginnasio<br />
entro marzo 2011. All’estero 2 nuovi<br />
shop a Tokio, uno nell’area dello shopping<br />
di tendenza Daikanyama e l’altro<br />
nello storico distretto del business<br />
internazionale Kotto Dori”, ha spiegato<br />
Marco Santucci, presidente e CEO<br />
di Rucoline S.p.A.<br />
“Per noi <strong>il</strong> canale monomarca rappresenta<br />
ad oggi <strong>il</strong> 50% del fatturato<br />
che nel 2010 prevediamo di chiudere<br />
intorno ai 20 m<strong>il</strong>ioni di euro”, ha concluso<br />
Santucci.<br />
APERTURE MONOMARCA<br />
FREY WILLE, NUOVE VETRINE A<br />
LONDRA E NEW YORK<br />
Il gioielliere austriaco Frey W<strong>il</strong>le<br />
celebra <strong>il</strong> Natale e <strong>il</strong> suo 60°<br />
anniversario con <strong>il</strong> lancio di nuovi<br />
stand-alone stores in due città<br />
chiave del lusso mondiale. Il primo<br />
a Londra al numero 45 di Piccad<strong>il</strong>ly,<br />
in posizione strategica di fronte<br />
Fortnum and Mason e vicino alla<br />
Royal Academy of Arts. Il secondo<br />
a New York in Madison Avenue,<br />
centralissima via dello shopping della<br />
grande mela. Lo store di Londra, che<br />
si sv<strong>il</strong>uppa su 128 mª ha aperto a<br />
dicembre, mentre per quello di New<br />
York (269 mª) bisognerà attendere<br />
fino a febbraio 2011. Il nuovo<br />
layout del negozio di Piccad<strong>il</strong>ly<br />
è stato creato dal designer del<br />
marchio Simone Grünberger-W<strong>il</strong>le<br />
e dall’architetto giapponese Miyako<br />
Niarz. Quest’ultimo ha progettato<br />
anche <strong>il</strong> negozio londinese di Sloane<br />
Street, così come Cannes, Madrid,<br />
Vancouver e New York.<br />
BOUTIQUE ROMANA<br />
PER I GIOIELLI MATTIOLI<br />
Il gioielliere torinese Mattioli apre<br />
a Roma la sua prima boutique<br />
monomarca in via del Babuino 105. Lo<br />
spazio, accogliente e curato, si sv<strong>il</strong>uppa<br />
su una superficie di circa 45 m², ed è<br />
espressione del gusto di Licia Mattioli,<br />
imprenditrice e ideatrice del brand,<br />
che fa parte della storica azienda<br />
torinese Antica Ditta Marchisio.<br />
NEW OPENING PER ALBANO A ROMA<br />
Albano ha inaugurato un flagship store<br />
di 100 m² in Piazza di Spagna a Roma,<br />
<strong>il</strong> secondo negozio di proprietà dopo<br />
quello di Piazza dei Martiri a Napoli.<br />
“Il flagship store di Roma vuole essere,<br />
oltre che l’interpretazione di un<br />
successo, un luogo di eccellenza per<br />
vivere l’esperienza del mondo delle<br />
calzature Albano, grazie al design dello<br />
spazio che ha permesso di tradurre e<br />
trasmettere i valori dell’azienda.<br />
Abbiamo scelto una location di<br />
prestigio, certi che sarà un punto di<br />
riferimento importante sia per la<br />
nostra clientela italiana che per quella<br />
internazionale che cerca in Italia una<br />
calzatura che rappresenti lo st<strong>il</strong>e Made<br />
In Italy”, ha detto Sergio Albano, AD<br />
dell’azienda di calzature.<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 103
APERTURE MONOMARCA<br />
BURBERRY BRIT TROVA CASA<br />
A MILANO<br />
Dopo le boutique a Madison Avenue<br />
e Columbus Avenue a New York,<br />
Burberry ha aperto <strong>il</strong> primo negozio<br />
europeo ad insegna Burberry Brit (la<br />
linea più sportiva della griffe inglese)<br />
a M<strong>il</strong>ano. Situato in Corso Venezia 9,<br />
lo store si sv<strong>il</strong>uppa su una superficie<br />
di 250 m² e riflette un nuovo concept<br />
sv<strong>il</strong>uppato da Christopher Ba<strong>il</strong>ey,<br />
direttore creativo di Burberry, dove<br />
materiali e temi inglesi sono ut<strong>il</strong>izzati<br />
in modo contemporaneo e innovativo,<br />
mescolandosi con tecnologie digitali<br />
all’avanguardia, come i Led flat video<br />
wall che trasmettono contenuti del<br />
brand.<br />
RIVIVE A PARIGI L’HAUTE<br />
JOAILLERIE DI DIOR<br />
Ha riaperto i battenti dopo nove anni<br />
<strong>il</strong> negozio di alta gioielleria e orologeria<br />
di Christian Dior nella capitale<br />
francese, all’8 di place Vendôme.<br />
Lo spazio, di 125 m² su due livelli, è<br />
stato ristrutturato dall’architetto Peter<br />
Marino secondo <strong>il</strong> concept ut<strong>il</strong>izzato<br />
anche per la storica boutique di avenue<br />
Montaigne 30. Lo store riprende<br />
lo st<strong>il</strong>e francese del 18° secolo, con<br />
pavimenti in marmo nero cabochon<br />
e in parquet di quercia sui toni del<br />
grigio. Accanto ai preziosi della griffe<br />
trova spazio anche l’arte, cara a monsieur<br />
Dior. Tra le altre opere, anche<br />
due dipinti di Damien Hirst e Martin<br />
Kline.<br />
BLAUER APRE IN ALTA QUOTA A<br />
CORTINA<br />
Blauer festeggia i suoi primi 10 anni<br />
in Italia con un nuovo store a Cortina<br />
d’Ampezzo, nel cuore delle Dolomiti.<br />
Lo spazio, progettato dagli architetti<br />
Dacomo e Leonardi, occupa circa<br />
70 m² al 33/35 di via Cesare Battisti.<br />
Il legno è protagonista negli interni,<br />
accostato al ferro grigio. Il negozio<br />
presenta varie collezioni del marchio:<br />
Blauer adulto, Helmets, Blauer elements,<br />
una selezione dalla linea junior,<br />
più una limited edition di gioielli creata<br />
dall’orafo m<strong>il</strong>anese Gialloro.<br />
Il brand americano fa capo a FGF<br />
Industry, azienda veneta che produce<br />
e distribuisce anche C.P. Company e<br />
BPD e che stima per l’esercizio 2010<br />
un fatturato di 70 m<strong>il</strong>ioni di euro.<br />
FALCONERI APPRODA<br />
IN VIA DELLA SPIGA<br />
TRE NUOVE VETRINE ITALIANE PER CLARKS<br />
Falconeri ha inaugurato <strong>il</strong> primo<br />
punto vendita monomarca a M<strong>il</strong>ano,<br />
in Via della Spiga 1/3, zona strategica<br />
della capitale della moda. Il brand<br />
di abbigliamento specializzato nella<br />
maglieria di cachemire per l’uomo<br />
e la donna, che dal 2009 fa parte<br />
del Gruppo Calzedonia, apre così <strong>il</strong><br />
tredicesimo punto vendita sul territorio<br />
italiano. Uno spazio caldo ed elegante<br />
che si estende su circa 40 m² e si<br />
affaccia su tre vetrine.<br />
Clarks prosegue <strong>il</strong> suo piano di aperture<br />
italiane con tre nuovi Clarks<br />
Shop, che portano a 26 <strong>il</strong> totale dei<br />
monomarca nel nostro Paese.<br />
Dopo aver scelto i centri storici delle<br />
principali città italiane, nell’autunno<br />
2010 Clarks punta anche sui centri<br />
commerciali. Novità assoluta è<br />
<strong>il</strong> primo Clarks Shop in Campania,<br />
nel centro commerciale Campania, a<br />
Marcianise (CE).<br />
Lo store che si trova al primo piano<br />
è disposto su una superficie di vendita<br />
di 50 m², con due ampie vetrine.<br />
La seconda apertura è nella capitale,<br />
al primo piano della moderna e prestigiosa<br />
Galleria Commerciale Porta<br />
di Roma, mentre la terza si trova<br />
in provincia di M<strong>il</strong>ano nel centro Il<br />
Globo a Busnago.<br />
I tre nuovi Clarks Shop segnano un<br />
ulteriore passo nel piano strategico<br />
di Asak & Co., distributore esclusivo<br />
del marchio per l’Italia, che prevede<br />
tra le 3 e le 4 aperture all’anno nel<br />
corso dei prossimi cinque anni.<br />
104 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
APERTURE MONOMARCA<br />
GAP RADDOPPIA A MILANO CON BANANA REPUBLIC<br />
Lo scorso 3 dicembre Banana Republic<br />
è sbarcato a M<strong>il</strong>ano, a pochi giorni di<br />
distanza dall’opening di Gap, altro<br />
brand del gruppo a stelle e strisce cui<br />
fanno capo anche Old Navy, Piperlime<br />
e Athleta. Lo store Banana Republic,<br />
marchio di “lusso accessib<strong>il</strong>e” da 2,5<br />
m<strong>il</strong>iardi di dollari con all’attivo un<br />
network reta<strong>il</strong> di circa 600 boutique,<br />
si trova al 24/28 di Corso Vittorio<br />
Emanuele II, proprio di fianco a Gap.<br />
La struttura del negozio di 1.600 m² è<br />
un mix di elementi moderni e tradizionali<br />
come <strong>il</strong> pavimento in marmo bianco<br />
e nero, le pareti rivestite con pannelli<br />
in noce, <strong>il</strong> lampadario di Charles<br />
Edwards che <strong>il</strong>lumina la scalinata centrale<br />
e foto in bianco e nero curate<br />
da Michael Hoppen. Nei due piani<br />
saranno in vendita le collezioni di prêtà-porter<br />
donna e uomo, di accessori<br />
(borse, calzature, gioielli e occhiali da<br />
sole), di prodotti per l’igiene personale<br />
e Monogram, collezione di capi iconici<br />
prodotti in quantità limitata.<br />
MARC JACOBS SCEGLIE TOKYO<br />
PER UN MEGA-FLAGSHIP<br />
Marc Jacobs apre a Tokyo un<br />
flagship store nella zona di Aoyama.<br />
Si tratta del primo negozio<br />
interamente costruito per <strong>il</strong> fashion<br />
brand e <strong>il</strong> progetto dell’edificio,<br />
rinominato Marc Jacobs Bu<strong>il</strong>ding<br />
e firmato dallo studio Stephan<br />
Jaklitsch, ha anche ricevuto l’<br />
Award of Excellence dall’ American<br />
Institute of Architects. L’elemento<br />
architettonico caratterizzante è la<br />
grande struttura a forma di lanterna<br />
giapponese sulla parte superiore<br />
dell’edificio. Il design dello store,<br />
di 2.800 m² su tre livelli, riprende<br />
infatti lo st<strong>il</strong>e architettonico e le<br />
tecniche di costruzione locali.<br />
VERSACE JEWELLERY DEBUTTA A PECHINO<br />
Dopo Roma e Dubai, Versace apre a<br />
Pechino <strong>il</strong> terzo negozio dedicato alle<br />
collezioni orologi e gioielli.<br />
Versace Jewellery nasce in collaborazione<br />
con Vertime, azienda svizzera<br />
controllata da Timex Group che<br />
produce e distribuisce i timepieces e<br />
i gioielli della griffe. Il negozio occupa<br />
80 m² all’interno del mall China<br />
Central Place.<br />
“Questo opening – commenta l’AD<br />
della maison Gian Giacomo Ferraris<br />
- rientra nei nostri piani strategici di<br />
sv<strong>il</strong>uppo in Cina, mercato in cui registriamo<br />
una crescita significativa.<br />
A fine 2010 saranno 67 le boutique<br />
Versace nell’area Greater China, fra<br />
quelle gestite direttamente e quelle<br />
gestite da business partner”.<br />
BENETTON APPRODA A FRANCOFORTE CON IL NUOVO CONCEPT<br />
Benetton ha inaugurato un nuovo store<br />
di 1.350 m² a Francoforte, all’interno<br />
del centro commerciale Ze<strong>il</strong>galerie,<br />
arteria dello shopping internazionale,<br />
con un nuovo design progettato da<br />
Piero Lissoni.<br />
Il piano terra espone le collezioni<br />
Benetton donna, <strong>il</strong> piano primo presenta<br />
Benetton donna e la collezione 0-12<br />
anni, <strong>il</strong> secondo piano la collezione<br />
Uomo e l’area Sisley Uomo e Donna.<br />
La collaborazione con Lissoni rientra<br />
nel quadro di “Opening Soon…”, un<br />
programma di investimenti nella rete<br />
distributiva per applicare nuove idee<br />
di architettura e design agli spazi di<br />
vendita in alcune città-simbolo della<br />
trasformazione del mondo: un vero<br />
itinerario internazionale dello st<strong>il</strong>e e<br />
della modernità, avviato a Istanbul nel<br />
2009 con <strong>il</strong> flagship store interamente<br />
progettato da Piero Lissoni, proseguito<br />
con altri negozi in edifici suggestivi<br />
di grandi città europee, da Londra a<br />
Parigi, a M<strong>il</strong>ano, interpretando di volta<br />
in volta le loro culture.<br />
106 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
Dal 1972 <strong>il</strong> Gruppo Thermore è specializzato nella ricerca, nello sv<strong>il</strong>uppo e nella produzione<br />
di imbottiture termiche per abbigliamento. Con le tecnologie brevettate Thermore è<br />
possib<strong>il</strong>e personalizzare ogni collezione di capi imbottiti.<br />
Thermore ® è prodotto in Europa e Asia.<br />
www.thermore.com
COMUNICAZIONE & EVENTI<br />
ALEXANDER MCQUEEN<br />
VINCITORE POSTUMO DEI<br />
BRITISH FASHION AWARDS<br />
Alexander McQueen<br />
SLOWEAR E PHOTOLOGY PORTANO MANUEL ALVAREZ A MILANO<br />
In occasione del centenario della rivoluzione<br />
messicana Slowear e Photology<br />
presentano <strong>il</strong> lavoro di Manuel Alvarez<br />
Bravo, maestro della fotografia messicana<br />
del ventesimo secolo che con le<br />
sue immagini ha raccontato <strong>il</strong> Messico<br />
durante <strong>il</strong> passaggio da dittatoriale a<br />
post-zapatista. A M<strong>il</strong>ano, la mostra<br />
(fino al 28 gennaio) si sv<strong>il</strong>uppa tra la<br />
sede di Photology (in via Moscova)<br />
e lo store Officina Slowear (in via<br />
Solferino), creando una coerente continuità<br />
narrativa tra i due spazi che<br />
insieme riuniscono, attraverso una selezione<br />
di opere fotografiche originali,<br />
i lavori più rappresentativi di Alvarez<br />
Bravo. Attraverso i suoi scatti, l’autore,<br />
scomparso otto anni fa, ha narrato la<br />
rivoluzione messicana con una precisa<br />
coscienza storico-politica e con<br />
uno sguardo fotografico essenziale e<br />
moderno. Le immagini in mostra, realizzate<br />
tra gli anni ‘20 e gli anni ’70,<br />
provengono da gallerie e collezioni<br />
private americane ed europee.<br />
Già quattro volte vincitore del<br />
British Designer of the Year, Lee<br />
Alexander McQueen ha ricevuto<br />
<strong>il</strong> premio 2010 per Outstanding<br />
Achievement in Fashion Design.<br />
Questo premio speciale omaggia la<br />
straordinaria carriera di McQueen e<br />
l’impatto che ha avuto sulla moda a<br />
livello mondiale.<br />
“L’Outstanding Achievement<br />
Award celebra l’eccezionale talento<br />
di un individuo che ha contribuito<br />
all’industria della moda britannica<br />
sia a livello internazionale, che qui<br />
nel Regno Unito nel corso della<br />
sua carriera. C’era solo una persona<br />
che avrebbe potuto ricevere <strong>il</strong><br />
premio quest’anno: Lee McQueen”,<br />
ha detto Harold T<strong>il</strong>lman CBE,<br />
presidente del BFC. Phoebe Ph<strong>il</strong>o,<br />
direttrice artistica di Céline, ha<br />
vinto invece <strong>il</strong> premio come British<br />
Designer of the Year. Inoltre <strong>il</strong><br />
British Fashion Counc<strong>il</strong> ha assegnato<br />
anche altri 11 riconoscimenti:<br />
tra questi segnaliamo Mulberry<br />
(Designer Brand), Nicholas<br />
Kirkwood (Designer Accessori),<br />
Alexa Chung (British Style) e<br />
Burberry (Innovazione Digitale).<br />
GERARD BUTLER È IL VOLTO DI MEN<br />
EXPERT DI L’ORÉAL PARIS<br />
L’Oréal Paris ha scelto Gerard Butler<br />
come nuovo testimonial di Men<br />
Expert a livello mondiale con l’unica<br />
eccezione degli Stati Uniti. L’attore<br />
di origini scozzesi che ha interpretato<br />
<strong>il</strong> ruolo di re Leonida nel f<strong>il</strong>m “300”<br />
di Zack Snyder, presta <strong>il</strong> volto per la<br />
gamma Hydra Energetic, leader dei<br />
trattamenti per uomo in numerosi<br />
Paesi e che nel mondo conta più di 23<br />
m<strong>il</strong>ioni di prodotti venduti all’anno.<br />
“Con <strong>il</strong> suo carisma, la sua affidab<strong>il</strong>ità<br />
e la sua modernità, Gerard Butler<br />
incarna perfettamente lo spirito del<br />
marchio Men Expert”, ha dichiarato<br />
Cyr<strong>il</strong> Chapuy, direttore generale internazionale<br />
di L’Oréal Paris.<br />
Gerard Butler<br />
“ACE” DI ARMANI CON NADAL<br />
Rafael Nadal<br />
Dopo Cristiano Ronaldo, un altro campione<br />
dello sport indosserà l’intimo e i<br />
jeans Armani nella campagna pubblicitaria<br />
della griffe. A partire dalla P/E<br />
2011 sarà infatti Rafael Nadal Parera<br />
<strong>il</strong> testimonial mondiale di Emporio<br />
Armani Underwear e Armani Jeans.<br />
“Rafa” Nadal, da giugno 2010 <strong>il</strong> numero<br />
uno al mondo del tennis masch<strong>il</strong>e,<br />
ha all’attivo due vittorie a Wimbledon<br />
e cinque al Roland Garros ed è uno<br />
dei sette giocatori nella storia ad aver<br />
completato <strong>il</strong> Grande Slam. Gli scatti<br />
con <strong>il</strong> tennista spagnolo, firmati dai<br />
fotografi Mert Alas & Marcus Piggot,<br />
debutteranno <strong>il</strong> prossimo febbraio.<br />
108 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
COMUNICAZIONE & EVENTI<br />
AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA BE LINEN<br />
Frédéric Douchy<br />
Sensib<strong>il</strong>izzare i consumatori all’ut<strong>il</strong>izzo<br />
del lino, un fibra che rappresenta<br />
non solo un elemento base di un<br />
guardaroba interstagionale, ma anche<br />
un prodotto eco-responsab<strong>il</strong>e la cui<br />
produzione di eccellenza è realizzata<br />
in Europa. È questo l’obiettivo della<br />
campagna promozionale Be Linen,<br />
Celc Masters of Linen, Confederazione<br />
Europea del Lino e della Canapa.<br />
Co-finanziato dall’Unione Europea,<br />
dallo Stato francese e dalla f<strong>il</strong>iera Lino<br />
(Celc Masters of Linen), con un budget<br />
di 3,3 m<strong>il</strong>ioni di euro, <strong>il</strong> programma<br />
triennale ribadisce le qualità del<br />
lino tess<strong>il</strong>e europeo. Tra i media identificati<br />
per la diffusione del messaggio<br />
grande r<strong>il</strong>evanza è stata riservata a blog<br />
e social network.<br />
“Eco-responsab<strong>il</strong>ità, prossimità, innovazione:<br />
le parole chiave del lino concordano<br />
perfettamente con le attese<br />
delle nostre società contemporanee”,<br />
ha detto Frédéric Douchy presidente<br />
della Confederazione Europea del<br />
Lino e della Canapa.<br />
LA “IT GIRL” ALEXANDRA<br />
RICHARDS TESTIMONIAL<br />
DI FRED MELLO<br />
ESTÉE LAUDER SCEGLIE LA CINESE LIU WEN PER PURE COLOR<br />
Estée Lauder rimarca la propria presenza<br />
sul mercato cinese lanciando la linea<br />
di cosmetici Pure Color, insieme ad<br />
una collezione in limited edition creata<br />
dal direttore creativo del make up<br />
Tom Pecheux. Per l’occasione, <strong>il</strong> brand<br />
del beauty ha organizzato a Beijing un<br />
evento in grande st<strong>il</strong>e. Protagonista la<br />
modella Liu Wen, scelta ad apr<strong>il</strong>e come<br />
volto internazionale del brand nonché<br />
della nuova linea in edizione limitata,<br />
Pure Color Metamorphosis. La Wen,<br />
che ha già sf<strong>il</strong>ato per griffe quali Chanel<br />
e Jean Paul Gaultier, è la prima testimonial<br />
cinese di Estée Lauder e appare<br />
nelle campagne pubblicitarie a partire<br />
da questo gennaio. “Liu Wen rappresenta<br />
<strong>il</strong> nuovo volto globale della bellezza”<br />
NARDELLI GIOIELLI SPOSA MSC CROCIERE<br />
afferma Aerin Lauder, senior vice president<br />
e direttore creativo del marchio.<br />
Estée Lauder, che è presente nell’ex<br />
Celeste Impero dal 1993, oggi vanta 95<br />
negozi in Cina e un sito di e-commerce.<br />
Liu Wen<br />
Nardelli Gioielli si allea con MSC<br />
Crociere per <strong>il</strong> lancio di una<br />
promozione riservata alle coppie di<br />
sposi ed attiva fino al 30 settembre<br />
2011. Chi sceglierà di viaggiare con la<br />
compagnia di navigazione italiana, avrà<br />
infatti uno sconto del 10% sull’acquisto<br />
di fedi del marchio orafo partenopeo.<br />
Fred Mello sceglie Alexandra<br />
Richards come testimonial per la<br />
campagna P/E 2011 ambientata<br />
a Los Angeles, tra le vie di Rodeo<br />
Drive. Figlia di Keith dei Rolling<br />
Stones e della ex top model Patti<br />
Hanse, la “It girl” ventiquattrenne<br />
è anche modella, attrice e deejay.<br />
“È una ragazza decisamente<br />
speciale – ha commentato Fabio<br />
Castelli, direttore marketing e<br />
creativo di Five Seasons, azienda<br />
proprietaria del brand - La sua<br />
passione per l’arte e per la musica<br />
e la sua forte personalità sono<br />
state decisive per la nostra scelta,<br />
da tempo infatti cercavamo una<br />
testimonial che trasmettesse<br />
qualcosa di più della semplice<br />
bellezza. Alexandra è una ragazza<br />
come tante altre che segue le<br />
sue passioni ed è questa sua<br />
semplicità che ci ha conquistato:<br />
di giorno ama dipingere, fare<br />
shopping, mentre la notte si<br />
trasforma in wolfy (“lupetta” -<br />
questo è <strong>il</strong> suo soprannome) e<br />
anima le notti newyorkesi dei<br />
locali più cool”.<br />
110 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
LIFESTYLE<br />
ARGIOLAS, FRA WINE BAR E BENEFICENZA UN ANNO ALL’INSEGNA DELL’IMPEGNO<br />
Fra i produttori di vino più apprezzati<br />
nel mondo, gli Argiolas chiudono<br />
<strong>il</strong> 2010 con un b<strong>il</strong>ancio d’iniziative<br />
importanti. Realtà fra le più attive<br />
in Italia, a luglio, la famiglia della<br />
Serdiana ha aperto <strong>il</strong> primo Wine Bar<br />
all’aeroporto di Cagliari dove, oltre<br />
alla degustazione di vini Argiolas è<br />
possib<strong>il</strong>e assaggiare prodotti di eccellenza<br />
gastronomica sarda come la<br />
Pompia, agrume tipico e presidio di<br />
slow food. Agli Argiolas va <strong>il</strong> merito<br />
di aver dato vita ad una produzione<br />
molto particolare, ampliando le<br />
vigne di Serdiana ed impiantando uve<br />
bianche Nasco e uve rosse Monica di<br />
Sardegna. Questi vitigni hanno dato<br />
vita a Iselis, bianco e rosso, a cui gli<br />
Argiolas hanno dedicato una speciale<br />
etichetta “in versi” firmata da Pier<br />
Luigi Berdondini. Iselis è inoltre al<br />
centro di un progetto di beneficenza,<br />
grazie al quale una parte del ricavato<br />
sarà devoluto ad “Africadegna”,<br />
Onlus nata dall’incontro tra Africa<br />
e Sardegna. “Africadegna si occupa<br />
di supportare attivamente la creazione<br />
e lo sv<strong>il</strong>uppo di un centro medico<br />
a Lutendele, nella Repubblica<br />
Democratica del Congo”, ha affermato<br />
Valentina Argiolas, a capo dell’omonima<br />
azienda, oltre che presidente delle<br />
Donne del Vino della Sardegna.<br />
LAVAZZA PORTA CAFFÈ E DESIGN IN STAZIONE<br />
Sono aperti fino a fine gennaio i due<br />
temporary stores Lavazza A Modo<br />
Mio realizzati da Reta<strong>il</strong> Group nelle<br />
stazioni di Roma Termini e M<strong>il</strong>ano<br />
Centrale. I negozi, completamente in<br />
vetro, occupano 50 m² a Roma e 20<br />
m² a M<strong>il</strong>ano. Lo spazio, le installazioni<br />
con cucchiaini che pendono dal soffitto<br />
e l’ideazione dei cubi di ciascun<br />
punto vendita sono opera dell’architetto<br />
Massim<strong>il</strong>iano Rubcich, che ha<br />
firmato anche <strong>il</strong> design delle lampade.<br />
ALL’ARENGARIO APRE IL MUSEO DEL ‘900 DI MILANO<br />
M<strong>il</strong>ano punta a diventare la capitale<br />
dell’arte italiana. È quanto auspica<br />
<strong>il</strong> sindaco di M<strong>il</strong>ano Letizia Moratti<br />
con l’apertura del nuovo Museo del<br />
‘900 che ospita, dallo scorso 6 dicembre<br />
all’Arengario, quattrocento opere<br />
distribuite in 8m<strong>il</strong>a m².<br />
La collezione è stata interamente<br />
donata da Claudia Gian Ferrari che, in<br />
accordo con le sorelle Paola e Grazia,<br />
ha lasciato al Comune di M<strong>il</strong>ano l’archivio<br />
e la biblioteca della storica<br />
Galleria Gian Ferrari, avviata dal padre<br />
Ettore, scomparso <strong>il</strong> 24 gennaio 2010.<br />
Il materiale esposto ripercorre la storia<br />
del Novecento italiano e delle principali<br />
gallerie di M<strong>il</strong>ano.<br />
“Da tempo sono impegnato a riconquistare<br />
la fiducia di cittadini e amici<br />
collezionisti in merito alle donazioni<br />
che vedono al centro l’anima di<br />
M<strong>il</strong>ano, ovvero la cultura”, ha spiegato<br />
l’assessore alla Cultura del Comune di<br />
M<strong>il</strong>ano Massim<strong>il</strong>iano Finazzer Flory.<br />
“Abbiamo, infatti, fortemente voluto<br />
che si potesse dare vita a questa<br />
importante collaborazione attraverso la<br />
quale l’amministrazione intende onorare<br />
la figura di Claudia Gian Ferrari”.<br />
Per celebrare degnamente l’evento <strong>il</strong><br />
museo resterà aperto gratuitamente<br />
per tre mesi fino al 28 febbraio.<br />
IL VINO ITALIANO RIPRENDE<br />
QUOTA ALL’ESTERO<br />
Torna a crescere l’export di vino<br />
italiano. Secondo Assoenologi,<br />
associazione di categoria dei tecnici<br />
del settore vitivinicolo, a metà 2010<br />
le esportazioni hanno registrato un<br />
rialzo del 5,8% nei volumi e del<br />
7,9% nei valori a 1,8 m<strong>il</strong>iardi di<br />
euro rispetto a giugno 2009. Grande<br />
protagonista lo spumante, con un<br />
+ 21,2% nei volumi e un +8,3%<br />
nei valori, nonostante <strong>il</strong> valore<br />
medio unitario al litro sia sceso del<br />
10,6%. Positivo anche <strong>il</strong> risultato<br />
del vino DOP rosso, in aumento<br />
in valore del 27,5%. La ripresa del<br />
settore, rimasto in sofferenza per<br />
circa 18 mesi, è legata soprattutto<br />
ai Paesi extra UE, Nord America<br />
in testa che ha segnato un +14,6%.<br />
A livello di regioni italiane, bene <strong>il</strong><br />
Centro con un +13%, a quota 360<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro. Nel Nord <strong>il</strong> Veneto<br />
si conferma <strong>il</strong> motore del vino<br />
nostrano con oltre 523 m<strong>il</strong>ioni e un<br />
aumento dell’11,4%. Più contenuta<br />
la crescita complessiva del Piemonte<br />
(+0,6%), anche se i vini DOP<br />
accelerano a + 116% in valore.<br />
112 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
LIFESTYLE<br />
PRADA FA GLI OCCHIALI SU MISURA<br />
Prada crea <strong>il</strong> nuovo occhiale personalizzab<strong>il</strong>e<br />
PradaPrivate. Non solo lettere,<br />
ma anche numeri, cuori, stelle,<br />
teschi e altri simboli saranno a disposizione<br />
dei consumatori per trasformare<br />
questo oggetto comune nel proprio<br />
occhiale “personale”.<br />
Ha grandi progetti per l’Italia Grey<br />
Goose. La vodka premium sbarcata in<br />
Italia da soli 5 anni ha infatti chiuso <strong>il</strong><br />
2010 con un progetto di temporary<br />
store a M<strong>il</strong>ano, in via Montenapoleone<br />
12, in collaborazione con Ladurèe, e<br />
per <strong>il</strong> 2011 ha in programma molte<br />
altre iniziative in questo senso.<br />
“Siamo la prima azienda – ha affermato<br />
l’AD Italia di Bacardi-Martini,<br />
Stefano Leonangeli – che porta nel<br />
cuore della moda m<strong>il</strong>anese un prodotto<br />
come la vodka. In Italia Grey<br />
Goose è conosciuta ma abbiamo trovato<br />
l’idea originale, perciò l’abbiamo<br />
realizzata”.<br />
Terzo gruppo a livello mondiale<br />
nel mercato delle bevande alcoliche,<br />
Bacardi-Martini annovera nella<br />
sua scuderia la vodka Grey Goose,<br />
che nasce in Francia nella regione<br />
del Cognac. “A livello mondiale<br />
Grey Goose ha un peso decisamente<br />
interessante sul gruppo – prosegue<br />
Leonangeli. “È stata lanciata 7-8 anni<br />
fa negli Stati Uniti e da allora ha ottenuto<br />
un ottimo riscontro. Al momento,<br />
infatti, è <strong>il</strong> più importante marchio<br />
di vodka premium a livello di consumi.<br />
In Italia siamo presenti solo in un<br />
numero selezionato di negozi e, attraverso<br />
<strong>il</strong> passaparola e una tipologia di<br />
Gli occhiali PradaPrivate, un brevetto<br />
depositato a livello internazionale,<br />
sono dotati di aste scomponib<strong>il</strong>i che<br />
possono essere cifrate creando molteplici<br />
combinazioni a due tasselli per<br />
ogni asta.<br />
Grazie al particolare sistema meccanico,<br />
basato su un’anima in metallo longitudinale,<br />
si possono poi sostituire gli<br />
elementi aggiuntivi presenti già sulle<br />
aste con ulteriori elementi acquistati<br />
in concomitanza all’occhiale o successivamente.<br />
Il nuovo occhiale PradaPrivate è disponib<strong>il</strong>e<br />
in esclusiva da Sunglass Hut<br />
negli Stati Uniti e in alcune boutique<br />
Prada tra cui quella di M<strong>il</strong>ano.<br />
GREY GOOSE, IL 2011 SARÀ L’ANNO DELLA COMUNICAZIONE IN ITALIA<br />
comunicazione mirata, abbiamo una<br />
distribuzione di nicchia”.<br />
Vodka fra le più amate dai divi di<br />
Hollywood, nel 2011 Grey Goose<br />
ha in serbo per l’Italia altre iniziative<br />
sim<strong>il</strong>i. Ma <strong>il</strong> progetto si estende anche<br />
agli altri brand del gruppo, come ad<br />
esempio Martini uscito recentemente<br />
con un prodotto in collaborazione con<br />
Dolce&Gabbana, Martini Gold.<br />
CAFÈ&CYCLES, BIANCHI APRE IL<br />
SUO PRIMO CONCEPT STORE A<br />
STOCCOLMA<br />
Il gusto su due ruote. È un’iniziativa<br />
che Bianchi, storica azienda bergamasca<br />
produttrice di biciclette e controllata<br />
dalla holding svedese Cycleurope,<br />
ha inaugurato a Stoccolma <strong>il</strong> 26 ottobre,<br />
nel 125° anniversario dalla fondazione.<br />
Cafè&Cycles è infatti <strong>il</strong> primo<br />
concept store che combina un marchio<br />
ciclistico con una selezione ampia<br />
di prodotti enogastronomici tipici italiani.<br />
L’idea alla base del progetto è<br />
creare un luogo di aggregazione per<br />
gli amanti delle due ruote. “Il ciclismo<br />
è uno st<strong>il</strong>e di vita, così come l’amore<br />
per la buona cucina”, ha commentato<br />
Bob Ippolito, amministratore di<br />
Bianchi, presente nella capitale svedese<br />
<strong>il</strong> giorno dell’inaugurazione. “È per<br />
questo motivo che l’abbinamento tra<br />
le nostre biciclette di elevata qualità<br />
ed uno speciale menu tutto italiano<br />
è già vincente nei presupposti. I frequentatori<br />
del Bianchi Cafè&Cycles<br />
potranno vivere un’esperienza unica<br />
nel suo genere, in un’atmosfera accogliente<br />
ed elegante, circondati dalle<br />
immagini di coloro che hanno scritto<br />
la storia della nostra azienda”. Il Cafè<br />
conta 94 posti a sedere all’interno e<br />
30 nell’area esterna. Dentro è possib<strong>il</strong>e<br />
ammirare i numerosi modelli Bianchi<br />
esposti, tra i quali la nuovissima Oltre<br />
(presente anche nella versione Black -<br />
Limited Edition), la Sempre ma anche<br />
le modaiole bici a scatto fisso Urban<br />
Fixed Gear, le polivalenti Camaleonte.<br />
Ora, da Stoccolma, si punta a nuove<br />
aperture in altri Paesi del mondo.<br />
114 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
Se fossimo meno efcienti<br />
le mode non passerebbero<br />
così in fretta...<br />
Wefityourneeds<br />
da oltre 30 anni leader nella logistica per la moda<br />
www.traconf.it - info@traconf.it
CASA & DESIGN<br />
FLAGSHIP STORE PARIGINO PER CAPPELLINI<br />
Ha aperto al 242 bis di boulevard<br />
Saint-Germain a Parigi <strong>il</strong> nuovo<br />
flagship store di Cappellini. Lo spazio,<br />
che si estende su una superficie<br />
complessiva di 200 m², è suddiviso<br />
in due livelli: in un’area sono esposti<br />
i prodotti icona del marchio, presentati<br />
come pezzi da museo, come la<br />
Rainbow Chair di Patrick Norguet,<br />
la poltrona Proust Geometrica di<br />
Alessandro Mendini, <strong>il</strong> Revolving<br />
Cabinet e <strong>il</strong> mob<strong>il</strong>e Pyramid di Shiro<br />
Kuramata. Nella seconda parte del<br />
negozio si trovano invece le soluzioni<br />
modulari “Sistemi”, le collezioni di<br />
tappeti Magic Carpet, i diversi pezzi<br />
di Giulio Cappellini, Marcel Wanders,<br />
Nendo, Jean-Marie Massaud e fratelli<br />
Bouroullec. Come nei diversi showroom<br />
Cappellini nel mondo, anche qui<br />
un colore domina sull’insieme: <strong>il</strong> porpora,<br />
un colore molto ut<strong>il</strong>izzato dal<br />
designer Shiro Kuramata, che ha firmato<br />
molte creazioni del catalogo.<br />
SICIS APRE UN PICCOLO<br />
SCRIGNO NEL CUORE DI ROMA<br />
Sicis apre a Roma e lo fa attraverso<br />
un contenitore alternativo: un piccolo<br />
showroom prezioso e raccolto nel<br />
cuore della capitale, in via Tomacelli<br />
26 dove accogliere i propri clienti.<br />
Due aree dedicate all’arredo con le<br />
eccentriche Sedie Scultura di Carla<br />
Tolomeo, già diventate in brevissimo<br />
tempo oggetto cult del design di<br />
tendenza. Dal basso si aprono gli<br />
eleganti pavimenti Cosmati, rosone<br />
accanto a rosone, lucido accanto a<br />
opaco, geometria dopo geometria. Le<br />
pareti sono impreziosite da platino e<br />
oro di Fancy con sfumature di colore,<br />
che dal basso, salgono con i viola, gli<br />
azzurri e i rossi, fino a virare al giallo<br />
del soffitto a cupola. All’interno sono<br />
presenti i gioielli di design di Sicis, in<br />
mosaico minuto, smalti, oro e pietre<br />
preziose.<br />
LE FABLIER SI PRENDE GRANDE ARREDO<br />
Le Fablier ha completato l’acquisizione<br />
di Grande Arredo, storica azienda<br />
veneta specializzata in mob<strong>il</strong>i, imbottiti<br />
ed accessori d’arredo. Attraverso<br />
questa operazione, <strong>il</strong> gruppo arricchisce<br />
ulteriormente la sua presenza<br />
nel settore dell’arredamento, nel<br />
quale opera dagli anni ’80 producendo<br />
mob<strong>il</strong>i in legno. “Il nostro obiettivo<br />
per i prossimi cinque anni – ha spiegato<br />
l’amministratore Michela Barona<br />
– è di riportare Grande Arredo a livelli<br />
superiori, sia di fatturato che di creatività.<br />
Più in particolare, prevediamo di<br />
inserire nella struttura giovani manager<br />
con nuove idee, al fine di garantire, sia<br />
DEVON&DEVON SBARCA A ISTANBUL<br />
Apre a Istanbul <strong>il</strong> più grande flagship<br />
store di Devon&Devon. L’azienda<br />
fiorentina specializzata nell’interior<br />
decoration per <strong>il</strong> bagno ha infatti<br />
inaugurato nel quartiere di Levent<br />
uno spazio di 300 m² su due livelli<br />
progettato da Dara Kirmizitoprak,<br />
architetto molto conosciuto in<br />
Turchia. Lo store ospita al piano terra<br />
per <strong>il</strong> mercato italiano che per l’export,<br />
l’unicità di una cultura Grande Arredo,<br />
diversa da quella Le Fablier”.<br />
Michela Barona<br />
l’esposizione delle collezioni, fra le<br />
quali spiccano Atelier, Intarsia, Wood,<br />
i rivestimenti in pelle Patina e quelli<br />
in ceramica Lambris e Simply, ma<br />
anche la linea dedicata alla casa e alla<br />
cura della persona “Home boutique”.<br />
Il primo piano invece è adibito a spazio<br />
tecnico, con ampie teche e una<br />
sala meeting.<br />
116 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
CASA & DESIGN<br />
SCAVOLINI APRE IL PIÙ GRANDE FLAGSHIP DI CUCINE DI MANHATTAN<br />
Ha aperto i battenti al 429 di West<br />
Broadway, nel quartiere di Soho, <strong>il</strong><br />
primo flagship store Scavolini di New<br />
York. L’opening è un’importante tappa<br />
per l’azienda pesarese, che con <strong>il</strong> progetto<br />
Scavolini Store, lanciato circa<br />
4 anni fa, ha inaugurato oltre 100<br />
negozi fra Italia e estero. “È stata scelta<br />
New York – ha dichiarato <strong>il</strong> presidente<br />
Valter Scavolini – e in modo particolare,<br />
Soho, da sempre punto di riferimento<br />
per <strong>il</strong> design e la moda made<br />
in Italy della Grande Mela, per testimoniare<br />
la sempre maggiore apertura<br />
del nostro gruppo ai mercati internazionali”.<br />
“Il continente americano, è<br />
per noi un’area in costante crescita<br />
con una storicità ben sedimentata “, ha<br />
continuato Scavolini. “Il primo punto<br />
vendita l’abbiamo aperto circa 15 anni<br />
fa a Chicago e oggi contiamo circa 40<br />
negozi, metà dei quali proprio negli<br />
Usa. Ma siamo anche particolarmente<br />
impegnati nei Paesi emergenti asiatici<br />
e africani”. Attualmente sono oltre 50<br />
i punti vendita Scavolini Store in Italia<br />
e altrettanti all’estero. “Un percorso<br />
senza sosta - ha proseguito Scavolini<br />
- che abbiamo intrapreso oltre 20 anni<br />
fa con l’apertura del primo negozio in<br />
Grecia”. Il punto vendita newyorkese,<br />
di 900 m² su due livelli, è <strong>il</strong> più grande<br />
store di cucine di Manhattan, poiché<br />
Scavolini Usa ha acquisito lo spazio<br />
che prima ospitava la galleria d’arte<br />
Nancy Hoffman. All’interno sono<br />
presenti 14 cucine fra cui la Crystal<br />
texture by Karim Rashid, la Scenery<br />
di King&Miranda Design e la Flux di<br />
Giugiaro Design. Lo store ha anche<br />
ospitato l’inaugurazione di I Saloni<br />
M<strong>il</strong>ano in New York, la kermesse in<br />
scena fino all’8 gennaio che ha coinvolge<br />
20 importanti marchi del design<br />
made in Italy ed è stata organizzata<br />
in occasione dei 50 anni del Cosmit,<br />
l’ente fieristico m<strong>il</strong>anese che ha ideato<br />
<strong>il</strong> Salone del Mob<strong>il</strong>e.<br />
FONTANARTE CEDE IL 60%<br />
A NICE SPA<br />
FontanArte, l’azienda m<strong>il</strong>anese di<br />
<strong>il</strong>luminazione fondata dall’architetto<br />
Gio Ponti nel 1932 e guidata dal<br />
1979 da Carlo Guglielmi (presidente<br />
di Cosmit, ndr) che deteneva <strong>il</strong> controllo<br />
dell’intero pacchetto azionario,<br />
ha ceduto per 2,4 m<strong>il</strong>ioni di euro <strong>il</strong><br />
60% del capitale a Nice Spa, azienda<br />
veneta attiva nel settore dell’home<br />
automation dal 1993 e che nel<br />
2009 ha registrato un fatturato di 172<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro. “Sono soddisfatto di<br />
questa operazione – ha dichiarato <strong>il</strong><br />
presidente di Nice Lauro Buoro - che<br />
permette a Nice di entrare in un settore<br />
complementare e proseguire nel<br />
nostro piano strategico di sv<strong>il</strong>uppo<br />
di soluzioni integrate per la casa, un<br />
nuovo arricchimento alla nostra ricerca<br />
di eleganza ed eccellenza”.<br />
L’indebitamento finanziario di<br />
FontanArte al 31 dicembre 2009<br />
ammontava a 18,7 m<strong>il</strong>ioni di euro,<br />
mentre lo stato patrimoniale era di<br />
16,4 m<strong>il</strong>ioni. Nello stesso periodo<br />
l’azienda ha generato ricavi per 21,7<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro e un Ebitda di 1,7<br />
m<strong>il</strong>ioni. Per quanto riguarda <strong>il</strong> restante<br />
40% del capitale detenuto da Carlo<br />
Guglielmi, l’accordo prevede opzioni<br />
di put & call esercitab<strong>il</strong>i dal 2014 e<br />
fino al 2016.<br />
FAVOLE E CHARITY IN VETRINA PER N-ART DI NESPRESSO<br />
Parte N-Art, <strong>il</strong> progetto Nespresso che<br />
promette di dare vita, ogni anno, ad<br />
una nuova realizzazione all’insegna<br />
dell’arte. Per questa prima edizione <strong>il</strong><br />
brand di caffé in capsule, che lo scorso<br />
3 novembre si è anche aggiudicato <strong>il</strong><br />
primo premio nella categoria “Most<br />
Innovative Product - Europe” agli<br />
European Coffee Shop Awards 2010,<br />
ha chiamato Manish Arora, <strong>il</strong> designer<br />
indiano (intervistato nel n.17/V di<br />
Pambiancoweek) che fino al 6 febbraio<br />
interpreterà le sue vetrine. Le vetrine<br />
di boutique e boutique-in-shop si<br />
ispireranno ad immagini naïf e fiabesche<br />
e “racconteranno la storia” di 16<br />
principesse indiane, ognuna delle quali<br />
rappresenterà uno dei 16 Grand Cru<br />
Nespresso. L’allestimento giocherà poi<br />
su disegni e colori, aspetti che contraddistinguono<br />
<strong>il</strong> designer indiano anche<br />
sulle passerelle. L’iniziativa, lanciata<br />
nel periodo natalizio, è stata corredata<br />
anche dalla creazione di 100 macchine<br />
da caffè Nespresso CitiZ Limited<br />
Edition personalizzate dall’artista, di<br />
cui 8 disponib<strong>il</strong>i per <strong>il</strong> mercato italiano<br />
e in vendita esclusivamente presso<br />
la boutique m<strong>il</strong>anese di via Bigli e<br />
quella romana di P.zza San Lorenzo<br />
in Lucina. Il ricavato della vendita di<br />
queste macchine (prezzo di vendita<br />
€ 499) sarà interamente devoluto a<br />
Telefono Azzurro, associazione impegnata<br />
nel difendere e promuovere i<br />
diritti di bambini e adolescenti.<br />
118 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
BELLEZZA / UOMO<br />
di Anna G<strong>il</strong>de<br />
Che barba!<br />
TRATTAMENTI PRE E POST RASATURA, STUDIATI PER UOMINI SEMPRE PIÙ ESIGENTI<br />
AVEDA Men Pure,<br />
Performance Dual<br />
Action Aftershave<br />
La linea Aveda Men si<br />
arricchisce di nuovi prodotti<br />
per una rasatura perfetta,<br />
tra cui la crema aftershave,<br />
idratante e lenitiva per la<br />
pelle appena rasata.<br />
(75ml, € 26)<br />
VICHY,<br />
Sensi Baume Mineral Ca<br />
Dalla texture fresca, non<br />
grassa e ultra penetrante,<br />
questo balsamo dopobarba<br />
per pelle sensib<strong>il</strong>e<br />
svolge la duplice azione<br />
di dare sollievo immediato<br />
alle irritazioni e fortificare<br />
la pelle, rasatura dopo<br />
rasatura.<br />
(75ml, € 20)<br />
MATIS, Gel de rasage<br />
haute précision<br />
È un gel che si trasforma<br />
in mousse offrendo una<br />
rasatura ultraprecisa e<br />
confortevole. Prepara la<br />
pelle in modo perfetto<br />
ammorbidendola per<br />
fac<strong>il</strong>itare lo scorrimento del<br />
rasoio.<br />
(125ml, € 27)<br />
LA ROCHE-POSAY, XY Homme,<br />
Shaving Gel<br />
È un gel da barba emolliente<br />
micro-esfoliante, con texture<br />
ultra-densa senza sapone.<br />
Particolarmente indicata<br />
per la pelle sensib<strong>il</strong>e, contiene<br />
Allantoina lenitiva rigenerante<br />
e LHA® anti-batterico.<br />
(150ml, € 10)<br />
MEDITERRANEA,<br />
Dynamic After Shave<br />
Sensitive<br />
Lenitivo e Antiaging, è<br />
a base di Glicerina, che<br />
rende la pelle del volto<br />
più morbida, Allantoina,<br />
che col suo potere<br />
cicatrizzante attenua<br />
le irritazioni provocate<br />
dal rasoio, Camom<strong>il</strong>la,<br />
che esercita un’azione<br />
addolcente, ed estratti<br />
vegetali, che rinforzano<br />
l’elasticità dell’epidermide.<br />
(125ml, € 13,30)<br />
TRANSVITAL For Men,<br />
After Shave Maximum<br />
Comfort<br />
Adatto a tutti i tipi di pelle,<br />
è appositamente formulato<br />
per prendersi cura delle<br />
pelli sensib<strong>il</strong>izzate o<br />
fac<strong>il</strong>mente irritab<strong>il</strong>i. In un<br />
unico momento di relax e<br />
di benessere si combinano<br />
efficacemente tre azioni:<br />
riparatrice, idratrante,<br />
anti-age.<br />
(75ml, € 36)<br />
KIEHL’S, Close Shavers<br />
Shaving Formula #31-0<br />
È un olio pre-rasatura per<br />
ammorbidire la barba, a<br />
base di Menta, Eucalipto,<br />
legno di Cedro, Rosmarino<br />
e Glicerina. È dedicato<br />
agli amanti della rasatura<br />
tradizionale con schiuma,<br />
pennello e rasoio a mano.<br />
(50ml, € 23,50).<br />
BIOETYC Uomo,<br />
Crema da Barba<br />
3 in 1<br />
Studiata per venire<br />
incontro anche alle<br />
esigenze delle pelli più<br />
delicate, la sua formula<br />
3 in 1 in un solo gesto<br />
prepara alla rasatura, si<br />
prende cura della pelle<br />
lasciandola morbida e<br />
idratata.<br />
(150ml, € 5,70)<br />
120 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
BELLEZZA / UOMO<br />
Fragranze masch<strong>il</strong>i dalla forte personalità<br />
PER UOMINI IMPECCABILI, CON UN TOCCO DI IRONIA!<br />
BULGARI, Man<br />
Racchiusa in una bottiglia<br />
pura ed elegante, Bulgari<br />
Man è una fragranza<br />
luminosa e sensuale,<br />
caratterizzata da accordi<br />
legnosi intensi, caldi e<br />
avvolgenti, uniti a note<br />
vibranti, fresche e radiose.<br />
Questa combinazione<br />
intrigante richiama i tratti di<br />
un uomo contemporaneo,<br />
determinato, dalla<br />
sensualità decisa, ma mai<br />
ostentata.<br />
(da 30ml, € 42)<br />
JOHN VARVATOS, Artisan<br />
Un profumo che ha un<br />
sapore inconfondib<strong>il</strong>e di<br />
artigianalità, <strong>il</strong> flacone in<br />
rattan intrecciato a mano.<br />
Artisan, fresco e intrigante,<br />
è <strong>il</strong> profumo della natura<br />
incontaminata e selvaggia.<br />
È un approccio vir<strong>il</strong>e e<br />
contemporaneo al<br />
tema degli agrumi,<br />
a cui si uniscono<br />
note erbose, in<br />
una composizione<br />
fresca e attuale.<br />
(da 75ml, € 72)<br />
DOLCE&GABBANA,<br />
The one gentleman<br />
È un omaggio al moderno<br />
gent<strong>il</strong>uomo. Questa nuova<br />
fragranza si rivolge ad un<br />
uomo galante ed educato,<br />
cosmopolita, di successo,<br />
insomma... impeccab<strong>il</strong>e!<br />
Il packaging è raffinato<br />
e discreto come chi lo<br />
indossa.<br />
(da 30ml, € 42)<br />
VAN CLEEF & ARPELS,<br />
Midnight In Paris<br />
La nuova fragranza è<br />
ispirata all’orologio della<br />
Maison che porta lo stesso<br />
nome e che riproduce<br />
accuratamente <strong>il</strong> cielo<br />
di mezzanotte visto<br />
da Place Vendôme.<br />
È una sintesi<br />
di eleganza e<br />
vir<strong>il</strong>ità, con la sua<br />
interpretazione<br />
del mistero di un<br />
appuntamento nella<br />
notte di Parigi, con<br />
lo sguardo rivolto alle<br />
stelle! (da 40ml, € 40)<br />
MARC JACOBS, Bang<br />
È l’esplosiva nuova fragranza<br />
masch<strong>il</strong>e di Marc Jacobs, che<br />
ne è anche <strong>il</strong> testimonial, in<br />
una campagna dallo spirito<br />
moderno e irriverente, che<br />
simboleggia un uomo<br />
che ama sedurre<br />
con ironia. È un<br />
bouquet audace,<br />
piccante, legnoso<br />
e speziato.<br />
Il packaging<br />
racchiude design,<br />
linee eleganti ma<br />
giocose.<br />
(da 50ml, € 57)<br />
HALSTON Man<br />
In collaborazione con Elizabeth Arden, Halston<br />
lancia una moderna e fresca interpretazione<br />
delle fragranze classiche lanciate dal famoso<br />
designer Roy Halston<br />
negli anni ’70. Fresca,<br />
aromatica, legnosa, la<br />
fragranza masch<strong>il</strong>e riflette<br />
un’eleganza informale.<br />
L’assenza di logo<br />
sul flacone<br />
esprime la<br />
pred<strong>il</strong>ezione<br />
del designer,<br />
a cui si vuole<br />
rimanere<br />
fedeli, per<br />
l’estrema<br />
semplicità.<br />
(da 75ml, € 63)<br />
CHANEL,<br />
Bleu de Chanel<br />
La nuova fragranza<br />
masch<strong>il</strong>e creata da<br />
Jacques Polge per<br />
Chanel è racchiusa in<br />
un flacone blu notte<br />
dal design sobrio e<br />
raffinato, in linea con<br />
i consueti criteri di<br />
eleganza del brand.<br />
Il profumo, con le<br />
sue note aromatico<br />
boschive, parla di<br />
eleganza e libertà.<br />
(da 50ml, € 51)<br />
ICEBERG,<br />
Eau de Iceberg<br />
Un flacone sobrio, pulito<br />
e moderno, in cui i numeri<br />
7 e 4 ricordano l’anno del<br />
debutto di Iceberg con<br />
la sua prima collezione<br />
prêt-à-porter: <strong>il</strong> 1974. La<br />
fragranza ha carattere, forte<br />
personalità e intenso potere<br />
di attrazione: l’eternamente<br />
seducente bourbon<br />
vetiver si unisce alla vivida<br />
freschezza degli agrumi.<br />
(100ml, € 30)<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 121
Letture di st<strong>il</strong>e<br />
LIBRI<br />
di Rossana Cuoccio<br />
La moda è un romanzo<br />
I DOLCI SEGRETI DI LADURÉE<br />
L’abito da ballo di Angelica nel Gattopardo, gli<br />
stivali di Lisbeth Salander, <strong>il</strong> tubino nero di Holly<br />
Golightly in Colazione da Tiffany, la pelliccia feticista<br />
di Crudelia De Mon, <strong>il</strong> berretto rosso del giovane<br />
Holden... La giornalista e scrittrice Fabiana<br />
Giacometti volge lo sguardo verso la moda che<br />
compare nei grandi romanzi, dal Settecento fino<br />
a oggi con un’antologia insolita, un’analisi affascinante<br />
per avvicinare gli appassionati di moda<br />
alla letteratura e gli appassionati di letteratura alla<br />
moda. (€ 16)<br />
Investire nel franchising...<br />
“Progettare <strong>il</strong> franchising - Scenari e opportunità di<br />
investimento” è un libro, a cura di Guido Caufin e<br />
Cristina Savoldi, che fornisce tutte le informazioni<br />
necessarie a chi vuole intraprendere un’attività<br />
in franchising prendendo in considerazione gli<br />
scenari competitivi e i business model e, soprattutto,<br />
guidando alla realizzazione del business plan,<br />
senza dimenticare la normativa e l’analisi dei settori<br />
emergenti. Il libro ha la particolarità di chiudersi<br />
con un capitolo operativo, in cui vengono fornite<br />
tutte le “dritte” per valutare se, come e in quale settore,<br />
intraprendere un’attività in franchising, <strong>il</strong> tutto<br />
in funzione del capitale di cui si dispone. (€ 39)<br />
Kenzo, 40 anni<br />
di rivoluzione moda<br />
Un libro, edito da Rizzoli, corona i festeggiamenti per<br />
<strong>il</strong> 40° anniversario di Kenzo raccontando, attraverso<br />
le immagini e le testimonianze, la storia di un brand<br />
che ha rivoluzionato la moda.<br />
Il volume, che è la prima grande monografia della<br />
Maison, è stato concepito come un dialogo visivo<br />
tra due grandi designer, Kenzo Takada, fondatorecreatore<br />
del marchio nel 1970, e Antonio Marras,<br />
direttore artistico dal 2003. Più che di un libro si tratta<br />
di un objet d’art ricco di dettagli e disponib<strong>il</strong>e in<br />
4 copertine realizzate in tessuti stampati differenti, di<br />
cui una versione deluxe con una borsa patchwork<br />
in tessuto abbinato. (€ 70; edizione deluxe €140)<br />
Shopping, raffinatezza e<br />
risparmio ai tempi della crisi<br />
Pubblicato nel 1937, Chic! ebbe uno straordinario<br />
successo di vendite, in un periodo, molto affine a<br />
quello attuale, ancora segnato dalle gravi ripercussioni<br />
della grande depressione. In dieci capitoli,<br />
tutti incentrati su argomenti diversi, dalla cura della<br />
casa alla scelta del guardaroba, dai consigli per la<br />
vita sociale fino alla scelta del marito, Marjorie H<strong>il</strong>lis,<br />
che ha lavorato per Vogue per oltre vent’anni, suggerisce<br />
con garbo e ironia come una buona dose<br />
di entusiasmo e immaginazione, una pianificazione<br />
intelligente e un pizzico di creatività possano<br />
impedire alle finanze ridotte di intaccare classe ed<br />
eleganza. (€ 16,50)<br />
Ladurée Dolce è un libro d’arte deliziosamente prezioso.<br />
È presentato nel suo cofanetto e avvolto nella<br />
carta velina, proprio come i leggendari macarons<br />
nelle loro scatole raffinate dai colori pastello.<br />
Ph<strong>il</strong>ippe Andrieu, chef pasticcere di Ladurée,<br />
svela 100 ricette della prestigiosa maison, adattate<br />
per <strong>il</strong> grande pubblico. Dalla Fraisier ai bignè alla<br />
rosa, passando per i financiers al pistacchio, senza<br />
dimenticare gli immancab<strong>il</strong>i macarons nelle loro<br />
diverse declinazioni in una ricca palette di pasticcini.<br />
L’introduzione “La Petit histoire de Ladurée” racconta<br />
la storia di questa piccola pasticceria creata<br />
nel 1862 da Louis Ernest Ladurée, divenuta poi un<br />
marchio, vera e propria istituzione dalla gourmandise<br />
francese. (€ 30)<br />
Muji, 30 anni di lusso<br />
nella semplicità<br />
Muji festeggia i 30 anni dalla sua fondazione pubblicando<br />
un libro che racconta <strong>il</strong> percorso e l’evoluzione<br />
del brand giapponese, che ha saputo<br />
imporsi come alternativa al lusso e agli eccessi<br />
del mercato contemporaneo. Gli autori del volume,<br />
avvolto nella sua copertina, rigorosamente in<br />
carta riciclata, sono i cinque fondatori e designer<br />
del brand che hanno voluto raccontare <strong>il</strong> lavoro e<br />
le idee che hanno reso grande l’azienda. La grafica<br />
e le numerose fotografie, tratte da campagne<br />
pubblicitarie e cataloghi, accompagnano i lettori<br />
nell’universo del no-logo per eccellenza. Il libro è<br />
disponib<strong>il</strong>e in tutti i negozi Muji. (€ 59)<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 123
COVER BACKSTAGE<br />
124 PAMBIANCOWEEK 11 gennaio 2011
COVER BACKSTAGE<br />
1 2 3<br />
4 5 6<br />
7 8 9<br />
Pagina a fi anco e foto 1, 2, 3, 4: Giacca e pantaloni in pelle, maglia, anello e bracciale John Richmond.<br />
Foto 5, 6, 7: Giaccone in pelle Blauer, camicia a quadretti Timberland, T-shirt nera Triumph, pantaloni Jeckerson, anello e bracciale John Richmond, occhiali da sole Hydrogen.<br />
Foto 8, 9: Giaccone e T-shirt Triumph, camicia a quadretti e pantaloni Timberland, anello e bracciale John Richmond, occhiali da sole Hydrogen.<br />
Moto Samurai Chopper replica Junkyard. Location Offi cine Mermaid, via Thaon de Revel 4, M<strong>il</strong>ano.<br />
Modello Antonio Catalani / Fashion Model Management. Styling Anna G<strong>il</strong>de. Foto Gianni Rizzotti.<br />
11 gennaio 2011 PAMBIANCOWEEK 125
ABBONAMENTO 2011<br />
PAMBIANCOWEEK COMODAMENTE IN UFFICIO O A CASA TUA?<br />
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