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Versione PDF - Ispesl

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mento di analisi articolato come SSI comporta allora, per le aziende, la necessità di programmare<br />

la formazione per le figure (RSPP, RLS, …) coinvolte ed interessate al processo di valutazione<br />

dei rischi. In termini di formazione è da considerare, inoltre, l’opportunità di rivolgersi<br />

anche al personale neo assunto del SSN, laddove il modello SSI verrà sempre più utilizzato<br />

come riferimento per l’approfondimento delle cause e delle dinamiche degli infortuni.<br />

Il valore dell’operazione avviata con il progetto è stato sottolineato, prima ancora della sua<br />

conclusione, dalla decisione dei soggetti promotori (ISPESL, INAIL, Regioni) di continuare l’osservazione<br />

degli infortuni mortali, scelta condivisa dalle parti sociali già in diverse occasioni di<br />

incontro e discussione dei risultati tenutisi nel corso del 2005 e nei primi mesi del 2006.<br />

Questo orientamento è in sintonia con il Piano Nazionale della Prevenzione scaturito dall’intesa<br />

tra Stato e Regioni del 23 marzo 2005, che pone tra i suoi obiettivi di salute prioritari la prevenzione<br />

degli incidenti, inclusi gli infortuni sul lavoro. Il Centro Nazionale per la Prevenzione<br />

e il Controllo delle Malattie (CCM), organismo di coordinamento tra Ministero della Salute e<br />

Regioni, che del Piano ha il coordinamento, nelle linee guida operative per la stesura dei piani<br />

regionali ha individuato nella definizione dell’obiettivo di creazione/miglioramento del Sistema<br />

informativo regionale le caratteristiche di base del sistema a partire dai progetti “Nuovi Flussi<br />

Informativi per la Prevenzione” e “Infortuni Mortali”. Così facendo non solo è stato dato un<br />

chiaro orientamento per la prosecuzione della osservazione del fenomeno degli infortuni mortali,<br />

ma si è agganciato questa scelta al più importante processo di pianificazione economica<br />

delle Regioni. Terminata la stretta operatività legata al progetto restano da definire le procedure<br />

per portare il sistema ad una raccolta ordinaria dei casi, superando la fase della retrospettività,<br />

individuando i normali percorsi per alimentare gli osservatori regionali e quello nazionale.<br />

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