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Versione PDF - Ispesl

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Tra le possibili modalità di comunicazione delle informazioni presenti nell’archivio del sistema,<br />

risulta di sicuro interesse quella adottata dal programma FACE (Fatality Assessment and<br />

Control Evaluation) dell’Istituto americano NIOSH. Tale programma si basa sulle inchieste condotte<br />

sugli infortuni mortali ed ha l’obiettivo di fornire, a tutti gli utenti interessati, il pieno<br />

accesso ai testi descrittivi ed alle foto di centinaia di rapporti investigativi sulle cause dei<br />

decessi per infortunio sul lavoro. Il sito internet dedicato al programma FACE<br />

(http://www.cdc.gov/niosh/face/default.html), oltre alle inchieste, include anche la storia del<br />

progetto, la sua descrizione ed i collegamenti ad altri siti rilevanti. Per facilitarne la lettura delle<br />

informazioni, le inchieste sono classificate e raggruppate secondo criteri diversi: il settore economico,<br />

la modalità di accadimento, il luogo di lavoro, (il gruppo lavorativo (giovani, lavoratori<br />

stranieri, …), la ripartizione territoriale. Un analogo modello di comunicazione sugli infortuni è<br />

stato adottato anche dal JICOSH, l’Istituto giapponese per la sicurezza e la salute nei luoghi<br />

di lavoro. Tali esperienze saranno considerate con attenzione dall’ISPESL, omologo nazionale<br />

del NIOSH e del JICOSH, nell’estendere le modalità di trasferimento delle conoscenze accumulate<br />

dal sistema di sorveglianza.<br />

D. La prosecuzione del progetto come scelta strategica<br />

Regioni e Province Autonome, INAIL e ISPESL stanno definendo di continuare il percorso<br />

intrapreso sulla strada della metodologia omogenea d’indagine e di raccolta delle informazioni<br />

nella logica di mantenere un elevato standard di comparabilità e di garantire la condivisione<br />

delle informazioni raccolte per obiettivi di sorveglianza nazionale. Naturalmente, nell’ambito<br />

dell’impegno che si sta definendo, sarà fondamentale sviluppare un’ulteriore azione di<br />

“manutenzione”, che riguarda l’aggiornamento ed il miglioramento delle capacità professionali<br />

e degli strumenti.<br />

La prospettiva degli Osservatori “partecipati” può divenire, poi, un punto di riferimento<br />

conoscitivo e di promozione di azioni di sistema, grazie al lavoro integrato e partecipato tra<br />

Istituzioni e Parti Sociali che potrebbe costituire una svolta di rafforzamento del sistema della<br />

prevenzione. È previsto di attivare, con la partecipazione dei Comitati Paritetici e quindi delle<br />

Parti sociali, gli Osservatori permanenti nazionale e regionali, sugli infortuni mortali, privilegiando<br />

il raccordo con le strutture di osservatorio già esistenti.<br />

L’esperienza e l’attività degli Osservatori potrà rappresentare il valore aggiunto conseguente<br />

all’apporto di ognuno dei diversi soggetti, tenendo presenti ed anzi facendo fruttare i diversi<br />

ruoli e le diverse competenze: le Istituzioni potranno mettere a frutto il risultato di un lavoro<br />

collettivo ed integrato distribuito in tutto il paese, ponendosi in grado di proporre risultanze<br />

che scaturiscano dall’esame dei vari casi e dalla loro analisi “comparata”; le Parti sociali<br />

potranno contribuire sulla base delle proprie specificità ad indicare aree di approfondimento<br />

sulle risultanze dei dati complessivi anche per singole aggregazioni di aspetti/problemi, ecc.,<br />

e ovviamente avranno un ruolo essenziale nel proporre e richiedere iniziative migliorative per<br />

la prevenzione.<br />

L’obiettivo e la prospettiva è quindi di sviluppare modalità partecipate di conoscenza dell’andamento<br />

del fenomeno, delle sue caratteristiche e modalità, della sua distribuzione geografica,<br />

per settori lavorativi, per dimensione d’impresa, ecc., di approfondire sistematicamente<br />

cause, dinamiche e circostanze degli infortuni (a partire da quelli mortali), al fine di proporre<br />

l’adozione di possibili misure di soluzione/attenuazione dei fenomeni, verificando nel tempo<br />

i risultati delle iniziative intraprese.<br />

Un ulteriore sviluppo del sistema di sorveglianza riguarda lo specifico affinamento del<br />

modello “Sbagliando s’impara” (SSI) quale strumento per la valutazione dei rischi all’interno<br />

delle aziende. Questo a fronte del positivo riscontro del panel di aziende che hanno sperimentato<br />

l’utilizzo del modello, trovandolo efficace nella individuazione di misure da adottare per<br />

ridurre i fattori nel processo produttivo o nell’organizzazione del lavoro aziendale. Uno stru-<br />

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