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Esame delle variabili ESAW<br />

L’analisi delle variabili ESAW fornisce ulteriori informazioni degne di nota.<br />

Per quel che riguarda il tipo di luogo in cui sono avvenute le cadute delle persone dall’alto<br />

i cantieri rappresentano di gran lunga quello più frequente col 67.3% degli infortuni mortali ed<br />

il 61.9% di quelli gravi. Seguono, a notevole distanza, i luoghi dove si svolgono attività manifatturiere<br />

(stabilimenti, officine, laboratori) col 9.4% dei casi mortali e l’8.8 di quelli gravi, i<br />

magazzini col 4.7% dei casi mortali ed un non trascurabile 10.6% di quelli gravi. Valori ancora<br />

più bassi sono quelli dei luoghi di allevamento, quelli in cui si svolgono attività di manutenzione<br />

o riparazione, il domicilio privato da intendersi, ovviamente, come luogo di lavoro.<br />

L’analisi del tipo di lavoro nel corso del quale sono avvenute le cadute delle persone dall’alto<br />

ben si accorda con quella relativa al tipo di luogo. L’edilizia sta infatti nettamente al primo<br />

posto col 55.8% dei casi mortali ed il 54.0% di quelli gravi. Seguono le attività manifatturiere<br />

rispettivamente col 21.0% dei casi mortali ed il 19.5% di quelli gravi. Occorre tener presente<br />

che nelle attività manifatturiere rientrano quelle di “installazione, montaggio…” comprensive<br />

dell’impiantistica civile: una parte non trascurabile di attività manifatturiere possono pertanto<br />

essere svolte nei cantieri e le differenze che si osservano tra la distribuzione per tipo di luogo<br />

e quella per tipo di lavoro possono trovare qui la loro spiegazione. A distanza seguono le attività<br />

di magazzinaggio, l’impiego di veicoli, i lavori di pulizia.<br />

L’attività fisica specifica, vale a dire ciò che l’infortunato stava facendo al momento in cui è<br />

caduto, è rappresentato nella metà circa dei casi da tre voci piuttosto generiche che si riportano<br />

di seguito: “camminare, correre, salire, scendere, ecc.”, “lavorare con utensili manuali”,<br />

“prendere in mano, afferrare, strappare, tenere in mano, deporre - su un piano orizzontale”,<br />

mentre il restante 50% si distribuisce su un’ampia gamma di voci diverse, con valori molto<br />

bassi per ciascuna voce. Come si vede, questa variabile dice poco sul piano descrittivo ed<br />

ancor minore risulta il suo contributo esplicativo, né si ottiene di più considerando l’agente<br />

materiale dell’attività fisica specifica. Ricollegandoci alle considerazioni svolte a proposito dell’attività<br />

fisica specifica nella parte dedicata all’esame dell’intero database, si può azzardare<br />

questa interpretazione: se c’è un ruolo (e una responsabilità) dell’infortunato nella genesi della<br />

sua caduta dall’alto questo probabilmente risiede nell’accettare di lavorare in quota senza adeguate<br />

misure di sicurezza, e quindi in condizioni di sensibile pericolo, piuttosto che nell’aver<br />

compiuto uno specifico gesto o nell’aver eseguito una particolare manovra.<br />

Ben diverso è invece il contributo conoscitivo che deriva dall’esame dell’agente materiale<br />

della deviazione che è riportato nella tabella 3.4.3.<br />

TAB. 3.4.3: I più frequenti agenti materiali del tipo di deviazione “caduta di persona dall’alto” (frequenza percentuale)<br />

mortale<br />

Tipo evento<br />

grave<br />

Totale<br />

Coperture (tetti), terrazze, vetrate… 19.8 8.1 16.4<br />

Scale portatili, sgabelli 12.3 14.4 12.9<br />

Ponteggi, impalcature (non mobili) 10.1 12.6 10.8<br />

Parti fisse di edifici in altezza (coperture, 4.5 1.8 3.7<br />

terrazze, aperture, scale, rampe)<br />

Impalcature mobili 2.2 7.2 3.7<br />

Scale a gradini, scalinate 3.0 2.7 2.9<br />

Camion, rimorchi, semirimorchi 2.2 2.7 2.4<br />

Totale 54.1 49.5 52.8<br />

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