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TAB. 3.3.14: Determinanti degli infortuni gravi sul lavoro per tipologia e per caratteristica stato/processo<br />

Tipologia di determinante<br />

Caratteristica stato/processo<br />

processo<br />

stato<br />

Totale<br />

Attività infortunato n. 526 16 542<br />

% 97,0 3,0 100,0<br />

Attività terzi n. 120 16 136<br />

% 88,2 11,8 100,0<br />

Utensili, macchine, impianti n. 54 320 374<br />

% 14,4 85,6 100,0<br />

Materiali n. 31 33 64<br />

% 48,4 51,6 100,0<br />

Ambiente n. 30 123 153<br />

% 19,6 80,4 100,0<br />

DPI e abbigliamento n. 5 18 23<br />

% 21,7 78,3 100,0<br />

Totale n. 766 526 1.292<br />

% 59,3 40,7 100,0<br />

Le attività dell’infortunato e quelle di terzi risultano essere in netta prevalenza dei processi,<br />

come peraltro è lecito attendersi vista la definizione di questi due tipi di determinanti.<br />

Per gli altri quattro tipi di determinanti, invece, si ha sempre una maggior frequenza di stati,<br />

sia nei casi mortali sia in quelli gravi, e quasi sempre in misura piuttosto netta. Questo risultato<br />

è di grande rilievo per la valutazione della prevedibilità e quindi prevenibilità degli infortuni,<br />

in quanto gli stati, per definizione, sono riconoscibili prima che l’infortunio avvenga e del<br />

tutto indipendentemente da esso.<br />

L’alta frequenza di stati, soprattutto per quanto riguarda gli utensili, le macchine e gli<br />

impianti, i materiali, gli abiti ed i DPI, ben si accorda con i risultati della surrichiamata indagine<br />

sull’applicazione della 626, relativamente all’inadeguatezza sovente riscontrata nelle valutazioni<br />

dei rischi e nella quotidiana attività di vigilanza che la legge, oltre che le regole di ogni<br />

buona organizzazione, attribuisce a dirigenti, preposti ed agli stessi lavoratori, in misura differenziata<br />

a seconda delle rispettive funzioni e responsabilità.<br />

Affermando che gli stati sono, per definizione, riconoscibili prima che l’infortunio avvenga<br />

e del tutto indipendentemente da esso, non si vuol certo sostenere che così invece non è per<br />

i processi: in realtà anche questi, sia pure non sempre, sia pure con maggiori difficoltà, possono<br />

essere oggetto di indagine e di valutazione al fine di migliorarli, come attestano tutte le<br />

attività di promozione della qualità e delle buone pratiche.<br />

Si vede quindi quanto sia insostenibile la visione degli infortuni come eventi casuali ed<br />

imprevedibili.<br />

Le tabelle 3.3.15 e 3.3.16, dedicate rispettivamente agli infortuni mortali ed a quelli gravi,<br />

presentano per i diversi tipi di determinanti la distribuzione di frequenza dei problemi di sicurezza<br />

evidenziati.<br />

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