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automaticamente una responsabilità dell’infortunato, né sul piano giuridico né su quello<br />

extragiuridico. Un comportamento errato dell’infortunato può infatti discendere da fattori<br />

sui quali l’infortunato stesso ha ben poca possibilità d’influenza: inadeguata formazione,<br />

cattiva organizzazione, ritmi di lavoro troppo elevati, ecc.<br />

Il fatto che utensili, macchine e impianti compaiano più frequentemente negli infortuni<br />

gravi che in quelli mortali non desta sorpresa e rappresenta una prova indiretta della perizia<br />

con cui hanno agito gli operatori che hanno partecipato all’indagine.<br />

Il sistema di pesi escogitato (colonna di destra delle tabelle 3.3.7 e 3.3.8) non modifica la<br />

classifica tra i diversi tipi di determinanti né apporta apprezzabili variazioni nei rapporti quantitativi<br />

tra di essi, risultando così ben poco informativo. In proposito va notato come il metodo<br />

di analisi degli infortuni adottato nell’indagine ISPESL-INAIL-Regioni non prevedeva l’assegnazione<br />

di un peso ai determinanti identificati, e che tale peso è stato invece tentativamente attribuito<br />

in fase di analisi dei dati utilizzando un approccio di natura formalistica. Il fatto che la risposta<br />

fornita da tale approccio si sia rivelata deludente non inficia però il valore della domanda.<br />

Resta quindi aperta la difficile questione di come attribuire un diverso peso ai diversi determinanti<br />

che concorrono a causare uno stesso incidente: cosa che ogni analista spesso fa in<br />

maniera implicita e del tutto soggettiva mentre resta invece ancora irrisolta la questione di arrivare<br />

ad attribuire un peso ai determinanti sulla base di criteri espliciti, condivisi, significativi.<br />

Le tabelle 3.3.9 e 3.3.10 danno, rispettivamente per gli infortuni mortali e per quelli gravi,<br />

la frequenza con cui ciascun tipo di determinante compare stratificando i casi a seconda che<br />

ad originare l’incidente siano stati 1, 2… n determinanti.<br />

TAB. 3.3.9: Determinanti degli infortuni mortali sul lavoro per numero e per tipologia<br />

Numero di<br />

determinanti<br />

Tipologia di determinante<br />

attività attività utensili, materiali ambiente DPI e totale<br />

infortunato terzi macch., imp. abbigl.<br />

Numero<br />

infortuni<br />

1 265 44 113 29 61 12 524 524<br />

% 50,6 8,4 21,6 5,5 11,6 2,3 100,0 41,9<br />

2 370 104 211 69 167 17 938 469<br />

% 39,4 11,1 22,5 7,4 17,8 1,8 100,0 37,5<br />

3 176 86 138 47 125 7 579 193<br />

% 30,4 14,9 23,8 8,1 21,6 1,2 100,0 15,4<br />

4 64 39 61 21 33 6 224 56<br />

% 28,6 17,4 27,2 9,4 14,7 2,7 100,0 4,5<br />

5 8 2 6 3 6 0 25 5<br />

% 32,0 8,0 24,0 12,0 24,0 0,0 100,0 0,4<br />

6 4 0 9 0 5 0 18 3<br />

% 22,2 0,0 50,0 0,0 27,8 0,0 100,0 0,3<br />

Totale valido 887 275 538 169 397 42 2.308 1.250<br />

% 100,0<br />

Missing 17<br />

Totale 1.267<br />

45

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