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Versione PDF - Ispesl

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Anche altre voci, sia pure meno frequenti, individuano con precisione un certo tipo di<br />

deviazione (o di incidente, o di problema). Ci si limita a fornire qualche esempio relativo agli<br />

infortuni mortali:<br />

- contatti elettrici diretti 3.3%<br />

- esplosione 1.8%<br />

- fuoriuscita di liquido o vapore 1.1%<br />

- incendio 0.7%<br />

A conclusione di questo breve ma, crediamo, incisivo excursus sui dati contenuti nella<br />

tabella 3.2.4 si può osservare come, al di là di tutti i fronzoli, per contrastare gli infortuni sul<br />

lavoro mortali e gravi (esclusi quelli stradali) l’agenda dei problemi è già bella e pronta ed è<br />

rappresentata dalle due liste sopra riportate delle deviazioni top five degli infortuni mortali e<br />

gravi, peraltro parzialmente sovrapposte. Voltaire affermava che il segreto per essere inconcludenti<br />

è occuparsi di tutto; se, invece, si vuol essere incisivi e si vuole dare l’attacco agli incidenti<br />

che provocano la quota maggiore di infortuni mortali e gravi, l’esame comparato delle<br />

due liste top five sopra riportate permette di elaborare una lista ancor più semplice che contiene<br />

i problemi sui quali vanno concentrati gli sforzi:<br />

- caduta degli infortunati dall’alto;<br />

- caduta di oggetti sugli infortunati;<br />

- perdita di controllo di mezzi di trasporto;<br />

- caduta, crollo di oggetti posti sotto gli infortunati;<br />

- perdita di controllo di macchinari.<br />

Ulteriori dettagli sulla deviazione vengono riportati nelle tabelle 3.2.5 e 3.2.6 che, dedicate<br />

rispettivamente agli infortuni mortali ed a quelli gravi, ne riportano la distribuzione per attività<br />

economica dell’azienda cui apparteneva l’infortunato.<br />

La tabella 3.2.7 (distribuzione per tipo di contatto), fornisce informazioni che ben si accordano<br />

con quelle relative alla deviazione.<br />

L’esame dell’agente materiale coinvolto nella deviazione (vedi la relativa tabella nel CD allegato)<br />

è poco informativa data la dispersione dei risultati. La voce che compare più frequentemente<br />

è rappresentata da “tetti, terrazze, ecc.” (7.4% negli infortuni mortali, 3.2% negli infortuni<br />

gravi; in questi ultimi, “tetti e terrazze, ecc.” condivide la testa della classifica con “scale<br />

portatili, sgabelli”). È inoltre elevato il numero di missing (poco meno di un terzo dei casi).<br />

Peraltro, alla luce di quanto detto a proposito degli “agenti materiali” di ESAW/3, va sottolineato<br />

come essi necessitino di un’analisi molto più lunga e approfondita quando saranno<br />

disponibili le più piccole articolazioni della distribuzione e che se è molto comodo ed utile<br />

separare la “deviazione” dal suo “agente materiale” ciò non dovrà essere fatto in una indagine<br />

più analitica come sarà possibile nei prossimi anni; a tal proposito, va sottolineata l’esperienza<br />

INAIL che in passato ha scontato un errore analogo nello studio del precedente sistema<br />

di codifica delle modalità di accadimento.<br />

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