08.03.2014 Views

Versione PDF - Ispesl

Versione PDF - Ispesl

Versione PDF - Ispesl

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

In particolare, al termine delle attività descritte al precedente punto b. si è ritenuto opportuno<br />

attivare una ulteriore fase di confronto con gli operatori per ragionare ancora insieme sugli<br />

eventi analizzati e sulle soluzioni interpretative adottate, per innalzare ancora il livello di qualità<br />

del data base nazionale, anche in vista della conclusione del progetto e delle elaborazioni definitive<br />

dei dati; a tale scopo sono state definite e sperimentate apposite modalità di verifica e<br />

di miglioramento della qualità delle informazioni, su cui si è basata la successiva attività di audit,<br />

svolta attraverso numerosi incontri con gli operatori di tutte le regioni partecipanti al progetto.<br />

2.4 La sperimentazione del modello “Sbagliando s’impara” presso i panel aziendali<br />

La sperimentazione della metodologia e del modello “Sbagliando s’impara” all’interno del<br />

Sistema Imprese costituisce, come evidenziato in precedenza, uno specifico obiettivo del progetto<br />

che mira a promuoverne l’utilizzo come strumento utile per la valutazione dei rischi.<br />

Alla sperimentazione hanno preso parte un panel di Aziende della Regione Veneto, già previsto<br />

nel progetto di ricerca nazionale, ed uno di Aziende della Regione Lazio, intervenuto invece<br />

su base volontaria in una fase successiva, dopo un’azione di informazione e sensibilizzazione<br />

operata dai Servizi delle ASL competenti sul territorio. Le figure aziendali che hanno collaborato<br />

alla sperimentazione sono state individuate tra i Responsabili e gli addetti ai Servizi di<br />

Prevenzione e Protezione.<br />

Ciò che ha caratterizzato questa attività è stato, da un lato, la scelta da parte delle Aziende<br />

di adottare uno strumento standardizzato di “lettura” e di “analisi” degli eventi infortunistici<br />

comune a quello sperimentato presso le strutture pubbliche delle ASL, dall’altro di condurre<br />

questa sperimentazione con la piena assistenza da parte delle ASL stesse, evidenziando così<br />

quale ulteriore sviluppo è possibile nel miglioramento delle attività dei vari soggetti del “sistema<br />

di prevenzione”.<br />

Per quanto riguarda l’arruolamento delle Aziende questo è avvenuto con diverse modalità<br />

nelle due Regioni. Nel Veneto ci sono state iniziali difficoltà nell’arruolamento delle piccole<br />

aziende artigiane proprio per l’assenza della figura del RSPP (Responsabile del Servizio di<br />

Prevenzione e Protezione) a tempo pieno, quale figura in grado di investire tempo nell’apprendimento<br />

e nell’adozione del metodo; al riguardo è risultata valida ed efficace la scelta di fare<br />

riferimento a funzionari di Associazioni artigiane - Confartigianato di Treviso nella fattispecie -<br />

che svolgono il ruolo di RSPP collettivo; in tal modo il bacino di piccole aziende si è esteso ad<br />

oltre 2000 aziende assistite dall’associazione ed appartenenti ai comparti metalmeccanico,<br />

del legno e dell’edilizia, nel cui ambito sono state individuate 115 aziende che hanno subito<br />

infortuni superiori ai 5 giorni nel periodo 1/1/05 - 30/9/05, eventi analizzati col metodo<br />

“Sbagliando s’impara” e inseriti nella piattaforma ISPESL; il panel veneto è stato inoltre completato<br />

con ulteriori 17 aziende, tutte di medie e grandi dimensioni, appartenenti al comparto<br />

metalmeccanico e del legno.<br />

Nel Lazio il panel è risultato costituito da 4 Aziende di grandi dimensioni, alcune multinazionali,<br />

che si sono inserite nel progetto, come detto sopra, in seguito ai rapporti con le ASL. Tali<br />

aziende, che fanno parte dei settori Metalmeccanico, Farmaceutico e Trasporti urbani, proprio per<br />

le loro dimensioni hanno già un sistema di gestione della sicurezza ben definito e strutturato, per<br />

cui l’applicazione del modello SSI è servita come ulteriore parametro di confronto anche per<br />

testare l’efficienza dei propri sistemi di rilevazione delle informazioni sugli eventi infortunistici.<br />

In coerenza con il percorso di attuazione a livello nazionale, anche per i 2 panel di aziende<br />

il primo passo è stato quello di realizzare iniziative di aggiornamento per gli utilizzatori del<br />

modello. Ciò è stato utile non solo per assicurare un utilizzo corretto ed omogeneo degli strumenti<br />

dello studio, ma anche per favorire il confronto sulle modalità di conduzione delle indagini<br />

infortunistiche, privilegiando le logiche di conoscenza delle dinamiche e dell’individuazione<br />

delle soluzioni di prevenzione applicabili nei singoli casi.<br />

17

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!