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Bio-Ritmo un algoritmo per valutare il rischio biologico - Insic

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<strong>Bio</strong>-<strong>Ritmo</strong><br />

<strong>un</strong> <strong>algoritmo</strong> <strong>per</strong> <strong>valutare</strong> <strong>il</strong> <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong><br />

Un esempio applicativo del metodo realizzato da INAIL e ARPA Liguria chiarisce<br />

le modalità <strong>per</strong> adattare l’<strong>algoritmo</strong> a tutte le attività lavorative<br />

di Daniela Sarto 1 e Massim<strong>il</strong>iano Albertazzi 2<br />

Lo scopo di INAIL e ARPAL nel mettere a p<strong>un</strong>to<br />

l’<strong>algoritmo</strong> “<strong>Bio</strong>-<strong>Ritmo</strong>” di cui abbiamo già trattato<br />

in precedenza in questa rivista (cfr. Ambiente<br />

& Sicurezza sul Lavoro, n. 2, febbraio 2010, pagg.<br />

46 e segg.), era principalmente quello di venire<br />

incontro alle oggettive difficoltà di datori di lavoro<br />

e responsab<strong>il</strong>i della sicurezza nel <strong>valutare</strong><br />

correttamente <strong>il</strong> <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong> in azienda, soprattutto<br />

nei casi di cosiddetta “esposizione potenziale”<br />

ad agenti biologici. Si è voluto rendere<br />

<strong>il</strong> <strong>per</strong>corso di valutazione <strong>il</strong> più oggettivo possib<strong>il</strong>e,<br />

in <strong>un</strong> ambito in cui l’oggettività del giudizio<br />

è resa molto difficoltosa in relazione al<br />

fatto che abbiamo a che fare con agenti “viventi”<br />

e quindi variab<strong>il</strong>i e mutevoli nel tempo e nello<br />

spazio.<br />

Riuscendo ad individuare alc<strong>un</strong>i p<strong>un</strong>ti fondamentali<br />

<strong>per</strong> la gestione del <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong> <strong>il</strong><br />

datore di lavoro, o chi <strong>per</strong> lui, acquisisce maggior<br />

consapevolezza sul <strong>rischio</strong>, sulla prevenzione<br />

e sugli interventi eventualmente necessari<br />

nella propria realtà.<br />

L’<strong>algoritmo</strong> <strong>per</strong> la valutazione del<br />

<strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong> è stato pensato <strong>per</strong><br />

essere <strong>un</strong>iversalmente applicab<strong>il</strong>e;<br />

tuttavia l’applicazione del metodo a<br />

tipologie di attività molto differenti tra<br />

loro, rende necessaria <strong>un</strong>a fase<br />

preliminare di verifica relativa alla<br />

appropriatezza delle voci all’interno<br />

delle categorie, e <strong>un</strong>a loro eventuale<br />

contestualizzazione.<br />

1 INAIL Direzione Regionale Liguria – CONTARP<br />

CONsulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione,<br />

Genova Italy<br />

2 ARPAL - Agenzia Regionale <strong>per</strong> la Protezione dell’Ambiente<br />

Ligure Direzione Generale - Servizio di<br />

Prevenzione Protezione, Genova Italy<br />

42 ambiente & sicurezza sul lavoro 11 2012


<strong>Bio</strong>-<strong>Ritmo</strong><br />

Attività lavorative differenti:<br />

come applicare l’<strong>algoritmo</strong><br />

“<strong>Bio</strong>-<strong>Ritmo</strong>”, questo <strong>il</strong> nome che abbiamo dato<br />

all’<strong>algoritmo</strong> <strong>per</strong> la valutazione del Rischio <strong>Bio</strong>logico<br />

messo a p<strong>un</strong>to da INAIL Liguria e ARPA<br />

Liguria, è stato pensato <strong>per</strong> essere <strong>un</strong>iversalmente<br />

applicab<strong>il</strong>e. Sia <strong>il</strong> criterio con cui si è scelto di individuare<br />

<strong>il</strong> Danno sia le sette categorie che compongono<br />

i fattori influenti sulla Probab<strong>il</strong>ità, infatti,<br />

riguardano aspetti che non possono non essere<br />

presi in considerazione in tutte le attività lavorative.<br />

Tuttavia l’applicazione del metodo a tipologie<br />

di attività molto differenti tra loro dal<br />

p<strong>un</strong>to di vista della possib<strong>il</strong>e presenza di agenti<br />

patogeni rende necessaria <strong>un</strong>a fase preliminare<br />

di verifica di appropriatezza delle voci all’interno<br />

delle categorie, e <strong>un</strong>a loro eventuale<br />

contestualizzazione.<br />

Pertanto le voci all’interno delle categorie sono<br />

contestualizzab<strong>il</strong>i e quindi variab<strong>il</strong>i anche nel numero,<br />

sempre <strong>per</strong>ò prestando attenzione alla realizzazione<br />

di tutte le categorie; non è corretto<br />

considerare <strong>un</strong>a categoria “non applicab<strong>il</strong>e” ad<br />

<strong>un</strong>a determinata tipologia di lavoro; solo <strong>un</strong>a o<br />

più voci possono essere considerate non applicab<strong>il</strong>i.<br />

Vediamo di seguito come contestualizzare le voci<br />

delle categorie.<br />

D = Danno<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> danno, <strong>il</strong> metodo fa riferimento<br />

al gruppo di appartenenza degli agenti<br />

biologici presenti o potenzialmente presenti (secondo<br />

la classificazione del D.Lgs. 81/08).<br />

Questo valore dovrà sempre far riferimento ad<br />

<strong>un</strong>a ricerca bibliografica <strong>per</strong> settore.<br />

P = Probab<strong>il</strong>ità<br />

A determinare la probab<strong>il</strong>ità d’infezione concorrono<br />

sette fattori (denominati C ed Fi), che devono<br />

essere analizzati singolarmente ed inseriti<br />

nell’<strong>algoritmo</strong>:<br />

P= C x ∑[(F1-F6)+1] /7<br />

Dove:<br />

C: Contaminazione pres<strong>un</strong>tiva delle materie ut<strong>il</strong>izzate<br />

F: Caratteristiche ambientali, quantità e frequenza<br />

delle manipolazioni di campioni, procedure<br />

adottate (Buone pratiche), ut<strong>il</strong>izzo di DPI, formazione<br />

Un caso particolare è rappresentato dai saggi analitici<br />

microbiologici, nei quali si ut<strong>il</strong>izzano agenti<br />

biologici noti; ad esempio le colture su “piastra<br />

petri” sono costituite interamente dall’agente<br />

<strong>biologico</strong> oggetto del saggio analitico. Il grado<br />

di contaminazione della matrice in questo caso<br />

è da considerarsi pari a 4.<br />

Il caso dell’ut<strong>il</strong>izzo deliberato di agenti biologici<br />

è l’<strong>un</strong>ico nel quale C si può considerare pari a 4.<br />

Le categorie prese in considerazione con i fattori<br />

F devono essere attentamente analizzate in<br />

reazione al tipo di ambiente e di attività che andiamo<br />

a <strong>valutare</strong>.<br />

Sarà necessario <strong>per</strong> esempio individuare i criteri<br />

con cui assegnare i p<strong>un</strong>teggi relativi a “quantità”<br />

e “frequenza”, individuare quali sono le caratteristiche<br />

strutturali che <strong>un</strong> determinato ambiente<br />

deve avere, in base a vincoli di legge o a<br />

raccomandazioni/suggerimenti di buona tecnica.<br />

Dovranno essere differenziate <strong>per</strong> tipologia<br />

di attività le buone pratiche applicab<strong>il</strong>i, così come<br />

i DPI ritenuti necessari.<br />

Nella Tabelle che seguono, <strong>per</strong>corriamo le diverse<br />

fasi di Individuazione delle fonti di <strong>rischio</strong><br />

(Sezione A), <strong>il</strong> Calcolo dei coefficienti (Sezione<br />

B) e la Valutazione (Sezione C).<br />

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Certificato<br />

RINA type approved<br />

<br />

ambiente & sicurezza sul lavoro 11 2012<br />

43


<strong>Bio</strong>-<strong>Ritmo</strong><br />

SEZIONE A<br />

Individuazione delle fonti di <strong>rischio</strong><br />

Al fine di esplicitare <strong>il</strong> meccanismo con cui è corretto<br />

modificare alc<strong>un</strong>e voci delle categorie che<br />

compongono <strong>il</strong> metodo, di seguito presentiamo<br />

<strong>un</strong> esempio applicativo, relativo a <strong>un</strong>a attività nota<br />

a tutti e “semplice” dal p<strong>un</strong>to di vista del <strong>rischio</strong><br />

<strong>biologico</strong>: <strong>un</strong> ufficio amministrativo con<br />

sportello a<strong>per</strong>to al pubblico. La Tabella 1 riassume<br />

le diverse sorgenti di <strong>rischio</strong> rispetto alle<br />

mansioni di Segreteria e Sportello.<br />

Tabella 1. Individuazione delle fonti di <strong>rischio</strong><br />

Sorgenti<br />

di <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong><br />

1<br />

Segreteria<br />

Mansioni<br />

2<br />

Sportello<br />

Impianto condizionamento x x<br />

Presenza di pubblico<br />

Su<strong>per</strong>fici <strong>per</strong>meab<strong>il</strong>i x x<br />

x<br />

SEZIONE B<br />

Calcolo dei coefficienti<br />

Nella sezione B individuiamo <strong>il</strong> Calcolo del coefficiente<br />

che descrive <strong>il</strong> danno D, dei Coefficienti<br />

che descrivono la probab<strong>il</strong>ità (C ed F).<br />

Calcolo del coefficiente che descrive <strong>il</strong> danno (D)<br />

Nella Tabella 2 forniamo <strong>un</strong> esempio (non esaustivo)<br />

di ricerca bibliografica relativa al settore,<br />

con riferimento alle sorgenti di <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong>.<br />

Il valore di D che si può attribuire alle attività<br />

di ufficio è 2; la presenza e la possib<strong>il</strong>ità di infezione<br />

da parte di microorganismi di gruppo 3**<br />

si può considerare del tutto improbab<strong>il</strong>e, e soprattutto<br />

la presenza del doppio asterisco indica<br />

che sono sufficienti le misure di contenimento<br />

<strong>per</strong> agenti di gruppo 2.<br />

Tabella 2. Agenti biologici potenzialmente presenti<br />

nell’attività di ufficio<br />

Impianto di condizionamento GRUPPO Via di trasmissione PATOLOGIA<br />

BATTERI Legionella spp 2 aerea<br />

Legionellosi/febbre<br />

di Pontiac<br />

Presenza di Pubblico GRUPPO Via di trasmissione PATOLOGIA<br />

VIRUS Rhinovirus 2 aerea Raffreddore<br />

Virus influenzali 2 aerea Influenza<br />

BATTERI Staf<strong>il</strong>ococchi 2 (solo S. aureus) aerea<br />

Batteri gram negativi 2 o 3**<br />

Su<strong>per</strong>fici <strong>per</strong>meab<strong>il</strong>i (moquette, tappezzeria,<br />

imbottiti,…)<br />

Aerea, parenterale,<br />

alimentare, contatto<br />

Infezioni (soprattutto<br />

cutanee)<br />

Varie<br />

GRUPPO Via di trasmissione PATOLOGIA<br />

FUNGHI Alternaria alternata // aerea allergia<br />

As<strong>per</strong>g<strong>il</strong>lus<br />

2<br />

(As<strong>per</strong>g<strong>il</strong>lus fumigatus)<br />

BATTERI Staf<strong>il</strong>ococchi 2 (solo S. aureus)<br />

ALLERGENI Acari //<br />

Aerea<br />

Contatto diretto/<br />

indiretto - Ingestione<br />

As<strong>per</strong>g<strong>il</strong>losi<br />

Infezioni<br />

(soprattutto cutanee)<br />

F<strong>un</strong>ghi allergenici<br />

2<br />

(As<strong>per</strong>g<strong>il</strong>lus fumigatus)<br />

Contatto<br />

Aerea<br />

Manifestazioni<br />

allergiche<br />

44 ambiente & sicurezza sul lavoro 11 2012


<strong>Bio</strong>-<strong>Ritmo</strong><br />

Calcolo dei coefficienti<br />

che descrivono la probab<strong>il</strong>ità (C ed F)<br />

Per C si intende la Contaminazione pres<strong>un</strong>ta che<br />

può essere Molto bassa=1, Bassa=2, Media =3,<br />

Alta=4. Nel caso di Acqua-Impianto di condizionamento,<br />

Pubblico e Arredi, <strong>il</strong> valore C=1.<br />

Per F si intendono i Fattori relativi all’organizzazione<br />

del lavoro e si distingue:<br />

F1 = quantità di sostanza a <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong> con cui<br />

l’o<strong>per</strong>atore può venire a contatto<br />

F2 = frequenza delle o<strong>per</strong>azioni che espongono<br />

l’o<strong>per</strong>atore a potenziale <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong><br />

F3 = caratteristiche strutturali<br />

F4 = buone pratiche<br />

F5 = DPI specifici <strong>per</strong> <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong><br />

F6 = Formazione.<br />

Calcolo del fattore F1<br />

Il fattore F1 si riferisce alla quantità di sostanza<br />

a potenziale <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong> con cui l’o<strong>per</strong>atore<br />

può venire a contatto<br />

I criteri di classificazione devono essere decisi in<br />

base all’es<strong>per</strong>ienza e alla conoscenza del luogo di<br />

lavoro. Un esempio è di seguito riportato.<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> Pubblico, ovvero <strong>il</strong> numero<br />

di <strong>per</strong>sone al giorno, la classificazione può essere:<br />

• Bassa <strong>per</strong> <strong>un</strong> pubblico da 1 a 10 <strong>per</strong>sone<br />

• Media <strong>per</strong> <strong>un</strong> pubblico da 11 a 50<br />

• Alta <strong>per</strong> <strong>un</strong> pubblico su<strong>per</strong>iore a 50 <strong>per</strong>sone.<br />

Per gli Arredi: se non è prevista alc<strong>un</strong>a attività<br />

particolare che coinvolga gli arredi (es. manutenzione),<br />

indicare “bassa”.<br />

Per l’impianto di condizionamento: <strong>per</strong> le <strong>per</strong>sone<br />

addette alle attività amministrative non è prevista<br />

alc<strong>un</strong>a attività particolare che coinvolga gli<br />

impianti, in quanto essi non devono effettuare<br />

o<strong>per</strong>azioni ad es. di manutenzione, ma possono<br />

essere esposti ai rischi dell’impianto solo in quanto<br />

sono presenti nell’ambiente in cui è immessa<br />

l’aria proveniente dall’impianto stesso. Il contatto<br />

con la possib<strong>il</strong>e fonte di <strong>per</strong>icolo è quindi da<br />

ritenersi “basso”.<br />

QUANTITÀ CLASSIFICAZIONE F1<br />

Arredi – Impianto<br />

condizionamento<br />

Bassa 0<br />

Pubblico Media 0.5<br />

Alta 1<br />

Calcolo del fattore F2<br />

Il fattore F2 si riferisce alla frequenza delle o<strong>per</strong>azioni<br />

che espongono l’o<strong>per</strong>atore a potenziale<br />

<strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong>.<br />

I Criteri di classificazione sono tali <strong>per</strong> cui ad <strong>un</strong>a<br />

Frequenza mens<strong>il</strong>e corrisponde <strong>un</strong>a classificazione<br />

Bassa, ad <strong>un</strong>a Frequenza settimanale corrisponde<br />

<strong>un</strong>a classificazione Media ed ad <strong>un</strong>a Frequenza<br />

Giornaliera corrisponde <strong>un</strong>a classificazione Alta.<br />

Gli addetti di <strong>un</strong> ufficio sono a contatto tutti i giorni<br />

con <strong>il</strong> pubblico, con gli arredi e con l’aria proveniente<br />

dall’impianto, <strong>per</strong> cui è corretto inserire <strong>il</strong><br />

valore più altro <strong>per</strong> tutte le sorgenti di <strong>per</strong>icolo. Se<br />

ad esempio si trattasse di <strong>un</strong>a attività in cui lo sportello<br />

è a<strong>per</strong>to al pubblico solo <strong>un</strong>a volta alla settimana<br />

allora la frequenza da considerare sarebbe<br />

“media” <strong>per</strong> quanto riguarda <strong>il</strong> fattore pubblico e<br />

sempre alta <strong>per</strong> gli altri due fattori di <strong>rischio</strong>.<br />

FREQUENZA CLASSIFICAZIONE F2<br />

Pubblico – Arredi – Impianto<br />

Condizionamento<br />

Calcolo del fattore F3<br />

Bassa 0<br />

Media 0.5<br />

Alta<br />

1<br />

Il fattore F3 si riferisce alle caratteristiche strutturali<br />

presenti.<br />

Sono state individuate le caratteristiche strutturali<br />

applicab<strong>il</strong>i alla realtà di ambienti tipi uffici;<br />

46 ambiente & sicurezza sul lavoro 11 2012


<strong>Bio</strong>-<strong>Ritmo</strong><br />

poiché le due tipologie di locali dell’esempio<br />

(a<strong>per</strong>ti al pubblico e non) sono assim<strong>il</strong>ab<strong>il</strong>i, sarà<br />

sufficiente comp<strong>il</strong>are <strong>un</strong>a sola tabella. Nei<br />

casi in cui le diverse mansioni o<strong>per</strong>ano in ambienti<br />

strutturalmente diversi, è necessario comp<strong>il</strong>are<br />

<strong>un</strong>a tabella <strong>per</strong> ciasc<strong>un</strong> ambiente.<br />

Le caratteristiche strutturali considerate sono:<br />

• Presenza dell’impianto di condizionamento:<br />

presente<br />

• Affollamento nella norma (rapporto volume/n.<br />

<strong>per</strong>sone 3 ): presente<br />

• Arredi lavab<strong>il</strong>i, non porosi o non assorbenti:<br />

presente<br />

• Microclima adeguato: non presente<br />

• Barriera fisica (vetro ecc): non presente.<br />

Ne deriva che la <strong>per</strong>centuale di caratteristiche applicab<strong>il</strong>i<br />

presenti è pari a 3 su 5, ovvero <strong>il</strong> 60%.<br />

Il calcolo del valore F3 è quindi 0,5.<br />

È possib<strong>il</strong>e inoltre anche considerare <strong>un</strong> livello<br />

massimo di affollamento ed <strong>un</strong>o medio, in modo<br />

da <strong>valutare</strong> l’influenza di questa voce sul <strong>rischio</strong><br />

<strong>biologico</strong>.<br />

BUONE PRASSI, NORME IGIENICHE,<br />

ISTRUZIONI OPERATIVE<br />

Esistenti e diffuse<br />

a tutto <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonale esposto<br />

Esistenti ma formazione<br />

non effettuata<br />

Calcolo del fattore F5<br />

Il fattore F5 si riferisce ai Dispositivi di protezione<br />

individuale a disposizione dei lavoratori.<br />

In caso non siano valutati necessari DPI <strong>per</strong> l’attività<br />

specifica la caratteristica si considera soddisfatta<br />

(100%). Normalmente, <strong>per</strong> le attività di<br />

ufficio non sono previsti DPI.<br />

F4<br />

adeguata 0<br />

parzialmente<br />

adeguata<br />

Non esistenti non adeguata 1<br />

DPI<br />

Tutto <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonale è dotato e ut<strong>il</strong>izza correttamente<br />

tutti i DPI necessari (=100%)<br />

0.5<br />

F5<br />

adeguata 0<br />

CARATTERISTICHE STRUTTURALI<br />

F3<br />

100% voci applicab<strong>il</strong>i presenti Adeguate 0<br />

Almeno 2/3 voci applicab<strong>il</strong>i presenti<br />

(>=66%)<br />

Parzialmente<br />

adeguate<br />

< 2/3 voci applicab<strong>il</strong>i presenti (66%) Non adeguate 1<br />

0.5<br />

Non tutto <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonale ne è dotato, oppure<br />

non li ut<strong>il</strong>izza (100%< n ≥ 50%), oppure<br />

non è stato fornito anche <strong>un</strong>o solo<br />

dei DPI<br />

Il <strong>per</strong>sonale dotato dei DPI idonei è<br />


<strong>Bio</strong>-<strong>Ritmo</strong><br />

SEZIONE C<br />

Valutazione<br />

Nell’esempio riportato di seguito, <strong>il</strong> metodo <strong>per</strong>mette<br />

di discriminare tra le mansioni 1 (segreteria)<br />

e 2 (sportello) quella a <strong>rischio</strong> leggermente<br />

maggiore, pur rimanendo, come atteso nell’esempio<br />

considerato, entrambe nella fascia di<br />

<strong>rischio</strong> molto basso.<br />

Tabella 3. Valutazione del livello di <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong> <strong>per</strong><br />

singola mansione<br />

MANSIONE 1 SEGRETERIA 2 SPORTELLO<br />

DANNO 2 2<br />

C 1 1<br />

F1 0 0.5<br />

F2 1 1<br />

F3 0.5 0.5<br />

F4 1 1<br />

F5 0 0<br />

F6 0 0<br />

PROBABILITA’ 0.5 0.57<br />

RISCHIO 1 1.14<br />

PROBABILITÀ<br />

4 ALTA<br />

3 MEDIA<br />

2 BASSA<br />

1 MOLTO BASSA<br />

0,5 ESTREM. BASSA<br />

1 MOLTO BASSO<br />

2 BASSO<br />

Gli attuali sv<strong>il</strong>uppi di <strong>Bio</strong>-<strong>Ritmo</strong><br />

3 MEDIO<br />

DANNO<br />

4 ALTO<br />

2<br />

1<br />

Come noto l’<strong>algoritmo</strong> è nato <strong>per</strong> rispondere a<br />

esigenze di corretta gestione del <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong><br />

<strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atori dei laboratori sia chimici<br />

sia biologici di ARPAL. È stato quindi adottato da<br />

ARPA Liguria <strong>per</strong> la propria valutazione del <strong>rischio</strong><br />

<strong>biologico</strong> ed esteso agli o<strong>per</strong>atori del territorio.<br />

Più recentemente è stato adottato come <strong>per</strong>corso<br />

metodologico proposto dal tavolo tecnico <strong>per</strong><br />

<strong>il</strong> <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong> <strong>per</strong> le Agenzie Ambientali a<br />

livello nazionale.<br />

È inoltre in fase di realizzazione <strong>un</strong>o studio <strong>per</strong><br />

la valutazione del <strong>rischio</strong> <strong>biologico</strong> negli ambulatori<br />

prime cure dell’INAIL che prevede l’applicazione<br />

dell’<strong>algoritmo</strong> e successive campagne<br />

di campionamento micro<strong>biologico</strong> negli ambienti<br />

oggetto della valutazione. Alla ricerca partecipa<br />

l’INAIL - CONTARP Liguria, CONTARP Centrale<br />

e altre 4 CONTARP Regionali - in collaborazione<br />

con ARPA Liguria.<br />

Ad oggi non è stato pubblicato, né reso disponib<strong>il</strong>e,<br />

né tanto meno commercializzato dagli autori<br />

alc<strong>un</strong> software basato sull’<strong>algoritmo</strong>. <br />

48 ambiente & sicurezza sul lavoro 11 2012

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