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Bullettino n. 22/2013

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12<br />

Il fatto andrà studiato attentamente,<br />

ma è quasi certo che qualcuno degli<br />

organizzatori delle nostra pedalata<br />

d’epoca ha un rapporto privilegiato<br />

con il Padreterno o con gente del suo entourage.<br />

Chiunque il sabato avesse solo<br />

osato prevedere un’Eroica sotto il sole<br />

sarebbe stato, come minimo, deriso o<br />

additato come si fa coi gufi. Un sabato<br />

terribile, sotto un diluvio che non lasciava<br />

speranze ai partenti del giorno dopo.<br />

«Io se piove non parto», era la frase<br />

che correva sulla bocca di molti (ma<br />

non di tutti), ma tutti erano comunque<br />

mooooolto preoccupati.<br />

L’indomani mattina, alle 4,30 è troppo<br />

buio per vedere il cielo, ma non piove,<br />

quindi ci si alza dal letto e si va a<br />

Gaiole, e, data l’ora riusciamo anche a<br />

trovare un buon parcheggio. La piazza è<br />

stracolma di ciclisti, quindi ci togliamo<br />

dalla testa la pazza idea di partire alle 5<br />

e ci armiamo di santa pazienza, per fortuna<br />

non è per nulla freddo. Riusciamo<br />

a timbrare alle 5,45 e via, col lumino<br />

accesso (molti anche senza…). Il Sòla<br />

parte con il <strong>22</strong> come ultimo rapporto,<br />

avrebbe sotto anche un 27 ma non c’è<br />

verso di far salire la catena. Gran delusione<br />

a Brolio: tutti si aspettano le fiaccole<br />

lungo la strada, ma purtroppo non<br />

ci sono, forse per la paura della pioggia,<br />

ma a molti proprio non va giù.<br />

Piano piano si macinano i chilometri e<br />

si intravede l’alba, e con l’alba la sorpresa<br />

di un cielo quasi sgombro dalle nubi<br />

e un sole che comincia a farsi vedere.<br />

Per scaramanzia nessuno fa commenti o<br />

CROSTONI CON FUNGHI DI STA-<br />

GIONE E SCAMORZA AFFUMICATA<br />

Ingredienti 4 persone<br />

500 gr di funghi misti o solo porcini- 4 fette di<br />

pane casereccio-1 spicchio d’aglio- 4 cucchiai<br />

d’olio extra vergine d’oliva-nepitella o menta<br />

q.b.-4 fette di scamorza affumicata -sale -pepe<br />

Pulire e tagliare e funghi a fettine e cuocerli in aglio e olio per 5 minuti,poi<br />

aggiungere l’erba aromatica va bene anche la mentuccia, sale e pepe.<br />

Grigliare le fette di pane,e sistemare sopra i funghi e la scamorza a fette,<br />

passarle in forno caldo per 3-4 minuti fino a quando il formaggio è sciolto,<br />

gustare con un buon bicchiere di vino rosso o anche bianco freddo. Questo<br />

e un piatto per il ciclista completo di tutti i nutrienti, carboidrati, proteine,<br />

vegetali e grassi.<br />

Al posto dei funghi ci sono delle varianti, possono essere le zucchine grigliate<br />

e condite, broccoli cotti in aglio e olio e peperoncino, cavolo nero sempre<br />

cotto e ripassato in padella con aglio e olio, a chi piace anche con la zucca<br />

grigliata e condita.<br />

gufa: la giornata è ancora parecchio, ma<br />

parecchio, lunga…<br />

A Radi ci ristoriamo (a lungo) e via, che<br />

di chilometri ne mancano ancora quasi<br />

cento. Mi guardo intorno e vedo anche<br />

tanti ciclisti senza il numero che non si<br />

vergognano minimamente di ingozzarsi<br />

al ristoro come porci quali sono. Alla<br />

Piana il Sòla buca un tubolare, ma noi<br />

abbiamo un’officina nello zaino, si ripara<br />

e si riparte in cinque minuti (peccato<br />

che la pompa non pompa e ce la facciamo<br />

prestare da due francesi). Molto bello<br />

il nuovo ristoro di Asciano, anche se la<br />

salitella lungo le mura per raggiungerlo<br />

non l’avevamo messa in conto e ci fa tirare<br />

qualche moccolo. Attenzione! Non<br />

bisogna farsi fregare dal profumo della<br />

ribollita: farne una scorpacciata adesso<br />

sarebbe un suicidio, c’è da affrontare<br />

la parte più dura del percorso… Monte<br />

Sante Marie. Vi assicuro che di Sante<br />

Marie ne ho sentite tante lungo la salita,<br />

ma poche erano davvero “sante”. L’ultima<br />

volta ero riuscito a non scendere di<br />

sella, ma sento nei garretti che quest’anno<br />

non sarà così. Mi arrendo fin troppo<br />

presto, non ci sono né con le gambe né<br />

con la testa, insieme ad altri cento come<br />

me decido che spingere un po’ non è<br />

una vergogna. Il Sòla riesce finalmente<br />

(grazie al Gaudenzi) a mettere la catena<br />

sul 27, fa un po’ il pettone, ma poi spinge<br />

anche lui.<br />

Quasi in cima arrivano i primi crampi,<br />

troppo presto, e chi mi riporta a Gaiole?<br />

La tentazione di segare la bicicletta<br />

in due è fortissima. A Castelnuovo invece<br />

è una vera festa: ristoro bellissimo, il<br />

passaggio dalla villa uno spettacolo per<br />

gli occhi, il Tasso ha avuto davvero un’idea<br />

fantastica! Scarto l’idea malsana di<br />

fare un pisolino all’ombra, e riparto per<br />

gli ultimi 35 chilometri: sembra di essere<br />

già arrivati, ma non è così. La salita<br />

di Brolio, sterrata, è una pugnalata sulle<br />

gambe di tutti: non ho visto un solo ciclista<br />

sui pedali, e poi, quasi allo scollinamento<br />

arriva il crampone, quello vero,<br />

quello che non ce la fai nemmeno a togliere<br />

il piede e finisci a rotolare per terra<br />

in preda agli acuti.<br />

Ma siamo uomini o caporali? Ora c’è<br />

la discesa e tutti i santi aiutano, anche<br />

se finora ci hanno solo ostacolato. Finalmente<br />

l’arrivo a Gaiole, alle 15,45,<br />

felici dell’impresa compiuta ma con il<br />

crampone che si ripresenta ciclicamente<br />

a intervalli regolari (come farà anche<br />

nei giorni successivi).<br />

Non è piovuto ed è stato tutto bellissimo,<br />

ma l’anno prossimo faccio servizio<br />

al timbro di Radi, lo giuro sulle Sante<br />

Marie (e anche su Suor Ottina)!!!<br />

Marco

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