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conc domenica 08 libr.indd - Strade del Vino e dei Sapori del Trentino

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COMUNE DI TRENTO<br />

Servizio Cultura<br />

e Turismo<br />

I Concerti<br />

<strong>del</strong>la Domenica<br />

“Giuseppe Mazzeo”<br />

XXV Stagione<br />

2<br />

marzo<br />

6 gennaio<br />

20<strong>08</strong><br />

Trento<br />

Sala <strong>del</strong>la Filarmonica<br />

ore 10,30


Immagine di copertina:<br />

Paul Berthon, Grafica Art Nouveau<br />

Disegno per un manifesto<br />

III di copertina:<br />

Marc Chagall (1887-1985)<br />

Il violinista verde<br />

Olio su tela, cm 78x42<br />

New York, Solomon<br />

R. Guggenheim Museum<br />

Si ringrazia:<br />

Società Filarmonica di Trento<br />

Inoltre i media:<br />

Adige<br />

<strong>Trentino</strong><br />

Corriere <strong>del</strong> <strong>Trentino</strong><br />

Vita Trentina<br />

Questo <strong>Trentino</strong><br />

<strong>Trentino</strong> Mese<br />

T.C.A.<br />

Rai 3<br />

R.T.T.R.<br />

Radio Studio 7<br />

Radio Dolomiti<br />

Condizioni d’ingresso:<br />

6,00 Euro: Biglietto intero<br />

5,00 Euro: Biglietto ridotto (anziani oltre 65 anni e studenti)<br />

Biglietto gratuito fino a 18 anni<br />

Gli organizzatori si riservano di cambiare il programma<br />

per problemi tecnici o di forza maggiore.<br />

Per informazioni: Servizio Cultura - telefono: 0461/884286<br />

Ufficio Relazioni con il Pubblico - numero verde 800017615<br />

www.cultura.tn.it


I Concerti <strong>del</strong>la Domenica costituiscono una singolare, felice<br />

eccezione nel panorama culturale <strong>del</strong>la nostra città. Perché il<br />

loro formato non è “soltanto” quello di essere un cartellone di<br />

eventi musicali. La grande intuizione di Pippo Mazzeo, al quale<br />

rivolgiamo un pensiero affettuoso, riconoscente e discreto, è<br />

stata quella di avere riconosciuto un diritto di cittadinanza<br />

a due categorie di persone che erano rimaste a lungo, paradossalmente,<br />

estranee dai circuiti <strong>del</strong>la musica colta: quella <strong>dei</strong> giovani musicisti<br />

e quella <strong>del</strong>le persone più avanti negli anni.<br />

Per i giovani musicisti, non solo e non necessariamente trentini, i Concerti <strong>del</strong>la<br />

Domenica sono stati un’opportunità di esibizione: ma soprattutto per esibirsi in<br />

maniera dignitosa: non gratuitamente, non a qualunque condizione; era, insomma,<br />

il modo per rapportarsi in maniera paritetica ad una selezione severa, qual è<br />

quella <strong>dei</strong> circuiti <strong>conc</strong>ertistici, che però non per questo doveva essere accettata<br />

a qualunque costo. La scelta di occupare lo spazio <strong>del</strong>la <strong>domenica</strong> mattina, poi,<br />

ha permesso di intercettare una domanda sociale molto particolare e, fino a quel<br />

momento, inevasa: quella <strong>del</strong>le persone che, per le ragioni più diverse, non escono<br />

di casa la sera. I Concerti <strong>del</strong>la Domenica hanno stimolato, in questo modo, un<br />

ampliamento e una diversificazione <strong>del</strong> pubblico <strong>del</strong>la musica colta nella nostra<br />

città. È stata, infine, la conferma di come sia possibile produrre esiti di grande<br />

qualità anche utilizzando risorse modeste e sempre impegnate con un forte e<br />

consapevole senso, potremmo dire, <strong>del</strong> pudore di chi sa di amministrare denaro<br />

pubblico. Anche questo ha avuto ed ha, per noi, il valore di un esempio.<br />

L’edizione 20<strong>08</strong> prosegue, doverosamente, lungo questo solco, rinnovando e riproponendo<br />

una tradizione che ha mantenuto inalterata la propria ragion d’essere<br />

e la propria attualità. Con una caratterizzazione che, quest’anno, il Comune ha<br />

voluto chiedere agli organizzatori: la richiesta di dedicare un’attenzione specifica<br />

alla Giornata <strong>del</strong>la memoria, per ricordarci e ricordare che la musica, l’arte, la<br />

cultura sono una parte essenziale e consapevole <strong>del</strong> mondo in cui vivono ed anche<br />

<strong>del</strong>le sue distorsioni, ma anche <strong>del</strong>la sua capacità di riscatto.<br />

Assessore alla Cultura, Turismo e Biblioteche<br />

Lucia Maestri<br />

3


4<br />

“La musica”<br />

Spesso la musica mi porta via come fa il mare,<br />

Sotto una volta di bruma o in un vasto etere<br />

metto vela verso la mia pallida stella.<br />

Petto in avanti e polmoni gonfi come vela<br />

scalo la cresta <strong>dei</strong> flutti accavallati<br />

che la notte mi nasconde;<br />

sento vibrare in me tutte le passioni<br />

d’un vascello che dolora, il vento gagliardo,<br />

la tempesta e i suoi moti convulsi<br />

sull’immenso abisso mi cullano.<br />

Altre volte, piatta bonaccia,<br />

grande specchio <strong>del</strong>la mia disperazione!<br />

CHARLES BAUDELAIRE<br />

(Parigi, 1821-1867)<br />

La musica, la poesia, l’arte sono lingue <strong>del</strong>le emozioni; raccolgono frammenti<br />

<strong>del</strong>le nostre esperienze e li trasformano in suoni, colori, forme. Come scrive<br />

Bau<strong>del</strong>aire la musica ci porta verso orizzonti lontani, ma ci sa condurre anche<br />

nelle sfere più profonde <strong>del</strong>la nostra interiorità, perché sa dare voce e<br />

movimento alla fragilità, allo smarrimento, alla paura, ma anche alla gioia, alla<br />

tristezza, all’amore. È una lingua universale e proprio per questo oggi abbiamo<br />

bisogno <strong>del</strong>la musica che parli al cuore e alla mente. Il mondo contemporaneo<br />

tende a relegare le emozioni nella sfera <strong>del</strong> privato: solo la musica, invece, sa<br />

dare voce ai fragili bisbigli di un’umanità in cammino, alla ricerca comune di<br />

nuovi orizzonti e di nuove mete.<br />

I Concerti <strong>del</strong>la Domenica vogliono essere un’occasione perché ragione e<br />

sentimenti scendano a patti, si incontrino senza che l’uno prevalga sull’altro,<br />

come scriveva Leonardo da Vinci: “Ogni ragione principia da sentimenti”.<br />

Un brano musicale, un’aria, un Lieder, una canzone, un testo teatrale o poetico<br />

evocano in ognuno di noi i ricordi <strong>del</strong> nostro mondo di ieri e lo fondono in un<br />

caleidoscopio dai mille colori in cui, affascinati dalle vibrazioni degli strumenti a<br />

corde o <strong>dei</strong> fiati, <strong>del</strong> pianoforte o <strong>del</strong>l’arpa, si creano sempre nuove immagini,<br />

nell’imprevedibile movimento <strong>del</strong>la vita.<br />

Credo di poter condividere con voi, in questi appuntamenti <strong>domenica</strong>li, la<br />

gioia <strong>del</strong>la scoperta di nuovi artisti, la cui passione rende ogni brano musicale<br />

una straordinaria avventura.<br />

Il vostro direttore artistico<br />

Riccardo Gadotti


6<br />

GENNAIO 20<strong>08</strong><br />

Conservatorio di Musica “Francesco Antonio Bonporti” - Trento<br />

CLAUDE DEBUSSY (1862-1918) Les chansons de Bilitis<br />

Musica di scena per accompagnare la recitazione di dodici poemi di Pierre Louÿs<br />

per 2 fl auti, 2 arpe, celesta e voci recitanti<br />

Chant pastoral • Les Comparaisons • Les Contes • Chanson • La Partie d’osselets •<br />

Bilitis • Le Tombeau sans nom • Les Courtisanes égyptiennes • L’Eau pure du bassin •<br />

La Danseuse aux crotales • Le Souvenir de Mnasidica • La pluie au matin<br />

Lorenza Orlandi fl auto<br />

Petra Arman fl auto<br />

Maddalena Malesardi arpa<br />

Flora Vedovelli arpa<br />

Cristian Ferrari celesta<br />

Laboratorio cameristico “Mondisonoriensemble” a cura <strong>del</strong>la Prof. Simonetta Bungaro<br />

Raffaele Ballardini, Denisa Dorobantu, Roberto Garniga, Luca Guandalini,<br />

Clara Lanzinger, A<strong>del</strong>e Pardi, Giulia Pardi, Francesca Pola, Ilaria Springhetti,<br />

Karen Stenico, Nicoletta Todesco, Anna Zanella<br />

Laboratorio di Arte Scenica a cura <strong>del</strong> Prof. Luca Ferraris<br />

5


13<br />

GENNAIO 20<strong>08</strong><br />

J. K. KRUMPHOLTZ (1742-1790) Romanza<br />

C. PH. BACH (1714-1788) Sonata n. 4 (per organo)<br />

G. CH. WAGENSEIL (1715-1777) Concerto (Allegro, Andante, Vivace)<br />

•<br />

CH. F. GOUNOD (1818-1893) Berceuse<br />

M. GRANDJANY (1891-1975) Aria in classic style<br />

J. CASTEREDE (1926 VIV) Seconda romanza senza parole (per arpa)<br />

C. DEBUSSY (1862-1918) Danse sacrée, Danse profane<br />

Roberta Alessandrini arpa<br />

Conseguito con lode il diploma di Arpa presso il Conservatorio “Benedetto<br />

Marcello” di Venezia sotto la guida di F. Bottino Rispoli, si perfeziona con<br />

Pierre Jamet, Elisabeth Fontan-Binoche e Susanna Mildonian.<br />

Vincitrice di vari <strong>conc</strong>orsi nazionali e internazionali, tra cui il 1° premio<br />

“d’honneur à l’unanimitè” al Concorso Internazionale d’Arpa di Parigi nel<br />

1985 e il 1° premio al Concorso Nazionale “Rietman” di Genova nel 1984,<br />

dopo l’esperienza orchestrale maturata all’Arena di Verona, si dedica alla<br />

carriera <strong>conc</strong>ertistica.<br />

Ha al suo attivo due CD: nel primo interpreta i Concerti per arpa di Dussek,<br />

Wagenseil e Krumpholtz accompagnata dall’Orchestra da Camera di Mantova per l’etichetta discografi ca<br />

NAXOS; nel secondo, edito da “LA BOTTEGA DISCANTICA”, è protagonista di un recital per arpa sola<br />

comprendente pagine tra le più signifi cative <strong>del</strong> repertorio <strong>del</strong>l’Ottocento e <strong>del</strong> Novecento.<br />

È ospite di importanti società <strong>conc</strong>ertistiche e Festival Musicali italiani ed europei che la vedono protagonista<br />

in recital, come solista con orchestra e in formazioni cameristiche.<br />

Già titolare per un decennio di una classe di Arpa presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, è docente<br />

ora al Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento, città dove risiede.<br />

Paolo Delama organo<br />

Nato a Trento, si è diplomato in Organo e Composizione organistica sotto<br />

la guida <strong>del</strong> maestro Giancarlo Parodi presso il Conservatorio “G. Verdi” di<br />

Milano e in Musica corale e Direzione di coro con Terenzio Zardini presso<br />

il Conservatorio “F. E. Dall’Abaco” di Verona.<br />

Svolge attività <strong>conc</strong>ertistica sia come solista che in formazioni corali oltreché<br />

in duo organistico con Tarcisio Battisti.<br />

Il corso di interpretazione con Daniel Roth gli ha dato occasione di approfondire<br />

il repertorio tardo-romantico organistico francese e iniziare<br />

un’appassionata ricerca in campo organario.<br />

È segretario <strong>del</strong>l’Associazione Organistica Trentina “Renato Lunelli” per la<br />

quale ha curato la catalogazione tecnico-descrittiva <strong>del</strong> patrimonio organario<br />

<strong>del</strong>la Provincia di Trento. Ha condotto numerose trasmissioni radiofoniche di interesse musicale.<br />

Alcune sue composizioni sono state pubblicate dalle editrici Carrara e Rugginenti e Elledici.<br />

È incaricato per il Canto e la Musica Sacra nell’Arcidiocesi di Trento.<br />

6


20<br />

GENNAIO 20<strong>08</strong><br />

LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)<br />

"L'Integrale <strong>del</strong>le Sonate per violino e pianoforte - I serie"<br />

Sonata in re magg. op. 12 n° 1 (1797/98)<br />

(Allegro con brio - Tema con Variazioni - Rondo 'Allegro')<br />

Sonata in mi bem. magg. op. 12 n° 3 (1797/98)<br />

(Allegro con spirito - Adagio con espressione - Rondo 'Allegro molto')<br />

•<br />

Sonata in do min. op. 30 n° 2<br />

(Allegro con brio - Adagio cantabile - Scherzo - Allegro)<br />

Maurizio Sciarretta violino<br />

Nato a Bologna nel 1973, si è diplomato al Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna.<br />

Contemporaneamente agli studi musicali al Conservatorio, ha frequentato<br />

il Corso di perfezionamento in violino tenuto da Renato Zanettovich presso la<br />

Scuola di Musica di Fiesole. Nel 1996 è in Germania dove studia con il Maestro<br />

Zakhar Bron. Nel 1999 entra anche alla Scuola di Alto Perfezionamento “Walter<br />

Stauffer” di Cremona sotto la guida di Salvatore Accardo. A Londra diviene nel<br />

2001 allievo prediletto <strong>del</strong> prestigioso violinista <strong>conc</strong>ertista rumeno Eugène<br />

Sarbu, con cui si esibisce in varie occasioni, tra cui in Italia il Doppio Concerto<br />

di Bach per Musica Insieme Bologna e di recente al Festival <strong>del</strong>l’Accademia di<br />

Imola nell’Integrale <strong>dei</strong> Brandeburghesi di J.S. Bach. Ha vinto premi nazionali<br />

ed internazionali. Suona regolarmente in importanti festivals, come solista ed in<br />

formazioni cameristiche in Italia e all’estero, tra cui il Festival di Gstaadt, che vede il suo esordio accanto<br />

ad Anne Sophie Mutter ed i più bei nomi <strong>del</strong> violinismo internazionale. Suona un violino G. B. Guadagnini<br />

<strong>del</strong> 1772 (ex Sarasate). Insegna all’Accademia Internazionale Incontri col Maestro di Imola.<br />

Roberta Ropa pianoforte<br />

Diplomata con lode nella classe di Franco Scala al Conservatorio di Pesaro nel<br />

1987, si perfeziona nell’ambito <strong>del</strong>l’ Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di<br />

Imola con maestri come Ciccolini, Demus, Oppitz, Lonquich ecc.. e vi si diploma<br />

in Musica da Camera sotto la guida di Pier Narciso Masi. Studia Musica da Camera<br />

in Italia, Svizzera e Germania con insigni maestri quali B.Canino R. Koeckert, B.<br />

Bechterev, P. Coker, A. Weissenberg etc. e cura attualmente la sua preparazione<br />

pianistica sotto la guida di Mauro Minguzzi. L’ampiezza <strong>del</strong> suo repertorio e la sua<br />

straordinaria facilità nel suonare con gli altri le permettono di diventare pianista<br />

collaboratrice sia in orchestra (RAI Milano, Pomeriggi Musicali) che in corsi e<br />

<strong>conc</strong>orsi per strumentisti e cantanti (Gustav Mahler Academy Ferrara Musica, Casalmaggiore Chamber<br />

Music Festival, Progetto Palcoscenico etc.); in particolare all’Accademia di Imola collabora stabilmente con<br />

Janos Balint ed ha accompagnato i più grandi fl autisti <strong>del</strong> mondo. Premio C. Zecchi in duo col violino al<br />

Concorso Internazionale di Roma nel 1993, si distingue in molti <strong>conc</strong>orsi soprattutto in musica da camera<br />

in Italia ed all’estero. Molto richiesta come camerista, ha suonato in varie formazioni in importanti città<br />

in Italia, Europa e Asia (Torino Settembre Musica, Milano Sala Verdi, Roma, Ferrara Teatro Comunale,<br />

Muenchen Staatsoper Spielzeit, Losanna, Zurigo, Tokyo, Singapore etc.), collaborando con molti artisti tra<br />

i quali Janos Balint, Vadim Brodsky, Aiman Musokhadjeva, Jean-Yves Fourmeau, Maxence Larrieu, Anton<br />

Dressler, Leo Nucci, Paoletta Marrocu, Claudi Arimany, Marianne Chen, Maurizio Sciarretta, Massimo<br />

Mercelli, Andras Adorjan, Misha Keylin, Leticia Moreno e molti altri.<br />

Ha registrato per la RAI (radio e tv) e per Radio Suisse Romande: alcune sue registrazioni sono state diffuse<br />

da RTBF Bruxelles, Radio Slovenja-Lubiana, CBC Nicosia, TM Rabat, RDP Lisbona etc.<br />

Insegna al Conservatorio di Parma. È collaboratrice emerita e generosa de “I Concerti <strong>del</strong>la Domenica”<br />

e beniamina <strong>del</strong> suo affezionato pubblico.<br />

7


27<br />

GENNAIO 20<strong>08</strong><br />

GIORNATA DELLA MEMORIA<br />

DESTRÀNI TARÀF & RICCARDO GADOTTI<br />

"Il canto <strong>del</strong> popolo ebraico massacrato" di Yitzhak Katzenelson<br />

La lettura <strong>del</strong> "canto" sarà accompagnata da musiche <strong>del</strong>la tradizione yiddish<br />

Ideazione: MILENA COSSETTO<br />

Coordinamento tecnico: PAOLO DORIGATTI<br />

Collaborazione artistica: CHIARA GADOTTI<br />

Regia: RICCARDO GADOTTI<br />

Destràni Taràf<br />

Destràni in dialetto trentino signifi ca nostalgia mentre Taràf è<br />

il termine rumeno per indicare l’orchestra, specialmente quella<br />

tzigana.<br />

“Orchestra <strong>del</strong>la nostalgia” dunque, che propone un itinerario ragionato<br />

attraverso la musica popolare trentina e le sue relazioni con<br />

il contesto alpino e più in generale <strong>del</strong>l’Europa centro-orientale.<br />

La Destràni Taràf presenta alcuni momenti di questi repertori utilizzando<br />

anche gli stilemi <strong>dei</strong> Klezmorin, suonatori ebrei itineranti<br />

<strong>del</strong>l’Europa centrale che “orecchiavano” le musiche tradizionali<br />

<strong>dei</strong> vari paesi riproponendoli poi nei contesti festivi (matrimoni,<br />

funerali, feste patronali etc.) attraverso la loro personale “mediazione”.<br />

Musica tradizionale, “disperatamente gioiosa”, che mantiene nel<br />

tempo la capacità di trasmettere emozioni attraverso i suoni <strong>del</strong><br />

ricordo e <strong>del</strong>la memoria.<br />

Ha tenuto numerosi <strong>conc</strong>erti, in Italia e all’estero (Scozia, Austria,<br />

Romania, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Tunisia, Messico,<br />

Australia), partecipando a vari festival, rassegne, progetti teatrali<br />

e musicali, colonne sonore di fi lm, servizi televisivi realizzati da<br />

emittenti locali e dalla RAI, sia regionale che nazionale.<br />

FORMAZIONE<br />

Corrado Bungaro violino - Giordano Angeli sax soprano, violoncello - Paolo Trettel tromba - Renato<br />

Morelli fi sarmonica - Giovanni Morelli chitarra - Paolo Longo bombardino.<br />

Riccardo Gadotti voce recitante<br />

Attore trentino, ha interpretato con successo i personaggi principali <strong>dei</strong> classici<br />

<strong>del</strong> teatro tra cui “Il diario di Anna Frank”. La sua attività e passione lo hanno<br />

portato ad esplorare anche testi legati alla musica come nell’Oratorio di F. J.<br />

Haydn: “Le sette ultime parole <strong>del</strong> nostro Salvatore in croce”. Ha collaborato,<br />

inoltre, a progetti culturali <strong>del</strong>la Provincia Autonoma di Trento, collaborando<br />

con il M° Armando Franceschini. Partecipa alla stagione 2005 de "I Concerti <strong>del</strong>la<br />

Domenica" a Trento con il monologo liberamente tratto da “Il Contrabbasso”<br />

di P. Süskind; nella stagione 2006 interpreta il personaggio di Lorenzo Da Ponte<br />

nel monologo “Il Cuoco di Mozart” di Pino Loperfi do. Nel 2007, è interprete<br />

di “Viva Rota... Viva Fellini” ancora di Loperfi do. Da alcuni anni è impegnato in spettacoli di teatro che<br />

vede la collaborazione con artisti <strong>del</strong> teatro lirico, jazzistico e canto moderno.<br />

8


Yitzhak Katzenelson fu uno <strong>dei</strong> principali esponenti <strong>del</strong>la<br />

letteratura ebraica ed yiddish europea <strong>del</strong> Novecento,<br />

conosciuto anche per la sua vasta produzione di testi per<br />

l’infanzia. Nacque a Korelitz, vicino a Minsk, nella Russia<br />

Bianca nel 1886. Ben presto si trasferì a Lodz, in Polonia,<br />

dove si dedicò all’insegnamento (fu docente e poi direttore<br />

<strong>del</strong> Ginnasio ebraico) e alla letteratura, scrivendo in ebraico<br />

e in yiddish (la lingua degli ebrei <strong>del</strong>la Mitteleuropa e <strong>del</strong>l’Europa<br />

Orientale, una mescolanza di ebraico/aramaico<br />

e tedesco medievale, i cui primi documenti risalgono al<br />

X secolo). Katzenelson scrisse anche molti testi per l’infanzia<br />

(racconti, drammi, canti) per colmare una lacuna<br />

nella letteratura ebraica <strong>del</strong>l’epoca; ricca è comunque la<br />

sua produzione di drammi, opere teatrali, opere in prosa,<br />

canti ma soprattutto di poesie in lingua ebraica e oggi<br />

viene considerato nella storia letteraria un autore la cui<br />

scrittura ricorda per temi e stile Heinrich Heine, di cui<br />

Katzenelson pubblicò nel 1924 una traduzione <strong>del</strong>le poesie<br />

in ebraico. Dopo l’occupazione <strong>del</strong>la Polonia nel 1939,<br />

Katzenelson fu costretto a celarsi nell’anonimato, proprio<br />

perché l’obiettivo fondamentale <strong>dei</strong> nazisti era quello di<br />

annientare l’intelligentia e la leadersheep ebraica. Si rifugiò<br />

quindi a Varsavia, dove fu raggiunto dalla moglie e dai tre<br />

figli. Nel 1940 venne rinchiuso con la famiglia nel ghetto<br />

di Varsavia, dove – dopo un periodo di grande crisi – si mise ad organizzare letture bibliche e corsi per<br />

giovani studenti, a scrivere per il giornale clandestino “Dro” (Libertà), organo <strong>del</strong> movimento sionista e<br />

anima <strong>del</strong>la resistenza nel ghetto. Il 14 agosto 1942 la moglie e i due figli più giovani vennero deportati e<br />

uccisi a Treblinka. Katzenelson partecipò alla prima parte <strong>del</strong>la rivolta <strong>del</strong> ghetto di Varsavia poi, insieme<br />

al figlio maggiore, venne nascosto dalla resistenza ebraica nella “parte ariana” <strong>del</strong>la città di Varsavia, in<br />

quanto “il poeta doveva essere salvato”. Dopo alcune settimane fornirono a padre e figlio falsi passaporti<br />

<strong>del</strong>l’Honduras. I nazisti promisero di scambiare tutti coloro che erano in possesso di passaporti stranieri<br />

con prigionieri tedeschi: era un inganno; il poeta e il figlio si consegnarono nelle mani <strong>del</strong>la Gestapo.<br />

Nel maggio 1943 Katzenelson e il figlio fecero parte di un gruppetto di “fortunati” che partirono per il<br />

campo di <strong>conc</strong>entramento privilegiato di Vittel, in Francia, da dove avrebbero poi dovuto raggiungere un<br />

paese libero. Nonostante le apparenti migliori condizioni di vita, Katzenelson visse qui una drammatica<br />

crisi depressiva e momenti di vera e propria “follia”. Poi riprese a scrivere e, un mese prima di essere<br />

deportato ad Auschwitz, compose Il canto <strong>del</strong> popolo ebraico massacrato e lo <strong>conc</strong>luse il 17 gennaio<br />

1944. Una volta compreso che per lui non ci sarebbe stato scampo, il poeta seppellì il manoscritto con<br />

l’aiuto di Miriam Novitch, amica e compagna di sventura, sigillato in alcuni contenitori di latta, ai margini<br />

<strong>del</strong> campo, sotto le radici di un vecchio albero. Poi Katzenelson fu deportato a Drancy, vicino a Parigi,<br />

e infine ad Auschwitz dove morì nel marzo 1944. Dopo la fine <strong>del</strong>la guerra, nel 1945, Miriam Novitch,<br />

sopravvissuta alla deportazione, ritrovò e dissotterrò il manoscritto che venne pubblicato in tutte le lingue<br />

<strong>del</strong> mondo. In Italia fu pubblicato parzialmente nel 1946. L’edizione critica in italiano, ebraico e yiddish è<br />

pubblicato da La Giuntina di Firenze nel 1995.<br />

“Davanti al cantare di Yitzhak Katzenelson - come scrive nella prefazione italiana Primo Levi - ogni<br />

lettore può arrestarsi turbato e reverente. Non è paragonabile ad alcuna altra opera nella storia<br />

di tutte le letterature: è la voce di un morituro, uno fra centinaia di migliaia di morituri, atrocemente<br />

consapevole <strong>del</strong> suo destino singolo e <strong>del</strong> destino <strong>del</strong> suo<br />

popolo. Non <strong>del</strong> destino lontano, ma di quello imminente. [...]<br />

Al di sopra <strong>del</strong>l’orrore che ogni volta ci coglie davanti a queste<br />

testimonianze pur note, non possiamo reprimere un moto di<br />

stupore ammirato per la purezza e la forza di questa voce. È<br />

voce di un universo culturale ignoto in Italia da sempre e oggi<br />

scomparso: la voce di un popolo che piange se stesso”.<br />

È la prima lettura pubblica a Trento de Il canto <strong>del</strong> popolo<br />

ebraico massacrato: un momento d’ascolto per fare memoria e<br />

per riscoprire insieme la forza evocativa <strong>del</strong>le parole. (m.c.)<br />

M. Chagall, Aaron davanti al can<strong>del</strong>abro a sette<br />

braccia, 1931.<br />

Alfabeto ebraico.<br />

9


3<br />

RUE PIGALLE<br />

FEBBRAIO 20<strong>08</strong><br />

Un omaggio a Edith Piaf<br />

BRANI: La Foule • L'Accordéoniste • Elle fréquentait la Rue Pigalle • Sous le ciel de Paris<br />

• L'Homme à la moto • Hymne à l'amour • Les mots d'amour • Mon manège a moi • Les<br />

amants d'un jour • Bravo pour le clown • La belle histoire d'amour • La vie en rose • Mon<br />

Dieu • Un jeun homme chantait • A l'enseigne de la fi lle sans coeur • A quoi ça sert l'amour<br />

• Non, je ne regrette rien • Milord • Johnny tu n'est pas un ange • J'm'en fous pas mal<br />

Cristina Coltelli, è nata a Palermo. Nel ’97 si diploma presso la Scuola di Teatro<br />

di Bologna, contemporaneamente inizia gli studi sulla Commedia <strong>del</strong>l’Arte e il<br />

teatro popolare con la compagnia Attori e Cantori di Pordenone e debutta nei<br />

panni di Arlecchino con la commedia “Le 99 fatiche di Arlecchino”, di cui è anche<br />

autrice e regista. Nel ’96 la troviamo a fi anco di Andrea Jonasson, Paola Quattrini,<br />

Ugo Pagliai e Paola Gassman nel ruolo di Francesca da Rimini in Interno, per la<br />

regia di Lorenzo Salveti. Lavora con lo stabile di Parma sotto la guida di Walter<br />

le Moli col quale interpreta la balia in “Romeo e Giulietta” e sotto la guida di<br />

Gigi Dell’Aglio che la dirige ne “L’angelo sterminatore” di Buñuel. Nell’estate <strong>del</strong><br />

2000 è a Londra presso la Royal Academy per la realizzazione <strong>del</strong>l’Enrico IV, nel<br />

doppio ruolo di Giovanna D’Arco e <strong>del</strong>la Regina Margherita. Da due anni è impegnata nella performance<br />

di canzoni d’autore con particolare attenzione al personaggio di Edith Piaf.<br />

Fabrizio Milani e Sergio Chiti si sono diplomati entrambi in pianoforte presso<br />

il Conservatorio G.B.Martini di Bologna con il Maestro “Franco Agostini”. Hanno<br />

cominciato la carriera <strong>conc</strong>ertistica in duo a due pianoforti e a quattro mani nel<br />

1987, sotto la guida <strong>dei</strong> maestri argentini “Hector Moreno e Norberto Capelli”<br />

e da allora, dopo aver vinto alcuni <strong>conc</strong>orsi nazionali ed internazionali, hanno<br />

toccato teatri e sale di tutta Italia essendo invitati con frequenza in varie città:<br />

“Teatro Verdi di Pisa, Teatro Guglielmi di Massa, Accademia Filarmonica di<br />

Messina, Accademia Filarmonica di Bologna, Teatro Comunale di Sassari, CIMES<br />

e Siem a Bologna, Sala Bossi <strong>del</strong> Conservatorio di Bologna, Università di Pisa<br />

di Rimini e di Bologna, Orchestra fi larmonica di Torino, Accademia Chigiana di<br />

Siena, Circolo degli Artisti di Venezia, Milano, Cagliari, RAI di Torino ecc.”<br />

Di questi ultimi anni è l’esperienza con la fi sarmonica e l’arrangiamento di brani<br />

di provenienza “popolare” da proporre come “classici” <strong>del</strong>la musica d’autore,<br />

alla ricerca di nuovi repertori e di nuove formule di proposta come la multimedialità.<br />

Fabrizio Milani, diplomato in composizione e in direzione d’orchestra, si esibisce<br />

accompagnando al pianoforte numerosi cantanti e, come maestro collaboratore<br />

lavora regolarmente con i Teatri: “Rossini di Lugo, Comunale di Modena e di Bologna, Fondazione Arturo<br />

Toscanini”.<br />

Sergio Chiti, laureato in organizzazione ed economia <strong>del</strong>lo spettacolo all’Università di Bologna, è direttore<br />

<strong>del</strong>l’associazione “La Musica Interna” che si occupa di promozione didattica e perfezionamento<br />

musicale.<br />

10<br />

Cristina Coltelli canto e voce narrante<br />

Fabrizio Milani pianoforte<br />

Sergio Chiti fi sarmonica


“Quando Edith Giovanna Gassion debutta,<br />

nel 1935, il fonografo elettrico<br />

è ancora un oggetto raro ed elitario, i<br />

cantanti non sono altro che <strong>dei</strong> saltimbanchi<br />

che tengono banco dall’alto di<br />

un marciapiede, sepolti dalla forza <strong>del</strong>le<br />

stesse canzoni (...). Quando la grande<br />

Edith Piaf muore, nel 1963, la musica<br />

è diventata show business, la figura<br />

<strong>del</strong>l’artista ha surclassato le sue stesse<br />

canzoni, il mondo è profondamente<br />

cambiato, ma Edith ha attraversato<br />

tutti i suoi mutamenti, influenzando e<br />

subendo trent’anni di storia e di musica,<br />

restando impressa nell’immaginario<br />

collettivo come interprete, come donna<br />

e soprattutto come una <strong>del</strong>le voci più<br />

significative <strong>del</strong> XX secolo, la voce che<br />

ha saputo gridare ‘tutto il dolore <strong>del</strong><br />

mondo’.”<br />

L’idea di uno spettacolo con le canzoni di Edith Piaf nasce nel 1999 all’interno <strong>del</strong>la progettazione<br />

culturale di Bologna 2000. All’inizio doveva essere una performance per cantanti<br />

e attori, che riportasse alla mente le atmosfere di una Parigi a cavallo di due secoli.<br />

Andando avanti con le repliche e sperimentando il prodotto con il pubblico, il contenuto<br />

<strong>del</strong>lo spettacolo è profondamente cambiato nelle intenzioni e nella sua messa in scena:<br />

sono scomparse le scenografie, i testi teatrali, spariti gli attori. Sul palco sono rimasti un<br />

pianoforte e una fisarmonica che accompagnano le canzoni immortali di Edith.<br />

A cavallo di un altro secolo, Edith Piaf si è saputa ancora imporre con le sue melodie e le<br />

sue personali atmosfere, sbaragliando il superfluo, i lustrini e i travestimenti, per tornare a<br />

raccontare storie vere che arrivano dritto al cuore e allo stomaco, nella semplicità di una<br />

rappresentazione a stretto contatto col pubblico.<br />

Le canzoni <strong>del</strong>la Piaf si snodano all’interno <strong>del</strong>la narrazione <strong>del</strong>la sua esistenza, la vita di<br />

una donna che ha cantato sentimenti universali come l’amore, la morte, la necessità di<br />

vendersi, la vita e la paura di vivere. Una donna che ha attraversato trent’anni di storia,<br />

impegnandosi in prima persona, come quando si rifiutò di cantare per il regime nazista<br />

dedicandosi invece ad un campo di prigionieri. Una donna che ha vissuto fino in fondo, tra<br />

le gioie e i dolori, e che ha regalato ai suoi ascoltatori <strong>dei</strong> veri e propri inni, semplici a volte<br />

come una filastrocca, a volte pesino buffi e grotteschi.<br />

Rue Pigalle è un recital di canzoni che accompagna lo spettatore in un viaggio <strong>del</strong>la memoria,<br />

regalandogli anche <strong>del</strong>le sorprese come <strong>dei</strong> brani di cabaret poco conosciuti in Italia, che<br />

dipingono una Piaf sorridente e beffarda, contro tutti i dolori che la vita le ha regalato. Un<br />

percorso che si dimostra sempre attuale, elegante, doloroso, struggente e coinvolgente.<br />

Così come la vita dovrebbe essere.<br />

Cristina Coltelli<br />

11


10<br />

FEBBRAIO 20<strong>08</strong><br />

JOHANNES BRAHMS (1833-1897) Sonata per violoncello e pianoforte op. 38<br />

(Allegro ma non troppo - Allegretto quasi minuetto - Allegro)<br />

ROBERT SCHUMANN (1810-1856) Adagio e allegro op. 70<br />

(Langsam, mit innigem Ausdruck - Rasch und feurig)<br />

•<br />

JOHANNES BRAHMS (1833-1897) Sonata per violoncello e pianoforte op. 99<br />

(Allegro vivace - Adagio affettuoso - Allegro passionato - Allegro molto)<br />

Duo Corbolini<br />

I due fratelli vantano molteplici esperienze<br />

nel campo <strong>conc</strong>ertistico, discografi<br />

co, in esecuzioni di “prime assolute”<br />

e Musical.<br />

Il “Quartetto pianistico Bonporti”,<br />

l’“Accademia i Filarmonici di Verona”,<br />

la “New Project classical Orchestra”,<br />

la “New Project Jazz Orchestra”, “I<br />

Virtuosi Italiani”, sono solo alcune<br />

<strong>del</strong>le realtà musicali dove i due eclettici<br />

musicisti collaborano con un prezioso<br />

contributo artistico.<br />

I fratelli Corbolini, docenti <strong>del</strong> Conservatorio<br />

di musica “A. Bonporti”<br />

di Trento, si sono dedicati al Duo in<br />

giovanissima età.<br />

Nato in famiglia, il Duo vanta ormai un ricco repertorio comprendente tutte le grandi opere composte<br />

per il Duo dal ‘600 ad oggi.<br />

Deve la sua crescita artistica alla “Scuola di Musica di Fiesole” con i Maestri Dario De Rosa e Amedeo<br />

Baldovino, componenti <strong>del</strong> celebre “Trio di Trieste”.<br />

La pianista, perfezionatasi con i Maestri Bruno Mezzena, Carlo Zecchi e Franco Scala, ha ottenuto premi<br />

ai <strong>conc</strong>orsi internazionali di Stresa, Messina, Trieste (musica contemporanea) e Galatina.<br />

Il violoncellista ha vinto nel 1984 i <strong>conc</strong>orsi per prime parti presso l’Orchestra <strong>del</strong> “Maggio musicale<br />

Fiorentino” di Firenze e l’Orchestra “Haydn” di Trento e Bolzano, per quest’ultima ha suonato per alcuni<br />

anni come primo violoncello e solista. Nel 1985 ha ottenuto il Diploma di Merito per Quartetto d’archi<br />

all’“Accademia Chigiana” con il M° Piero Farulli, violista <strong>del</strong>lo storico “Quartetto italiano”.<br />

I premi e i riconoscimenti ottenuti dal Duo nei <strong>conc</strong>orsi di “Vittorio Veneto” e “Stresa” e l’entusiastico<br />

consenso di pubblico e critica, derivano dalla loro grande natura espressiva e comunicativa.<br />

M. Rosa Corbolini pianoforte - Lorenzo Corbolini violoncello<br />

12


17<br />

FEBBRAIO 20<strong>08</strong><br />

Conservatorio di Musica “Francesco Antonio Bonporti” - Trento<br />

ENNIO BERTOLOTTI (1966) Orizzonti per pianoforte (S. Miotto)<br />

JOHANNES BRAHMS (1833-1897) Variazioni su tema originale op. 21 n. 1 (S. Miotto)<br />

JOHANNES BRAHMS (1833-1897) Sei Klavierstucke op. 118 (S. Miotto)<br />

•<br />

ENRICO MIAROMA (1962) Nachdenkolich per pianoforte (F. Moncher)<br />

FRYDERYK CHOPIN (1810-1849) Ballata (F. Moncher)<br />

ROBERT SCHUMANN (1810-1856) Studi sinfonici op. 13 (F. Moncher)<br />

Simone Miotto pianoforte<br />

Nato a Schio (VI) nel 1986, ha iniziato giovanissimo gli studi musicali nella sua città<br />

e li ha proseguiti poi presso il Conservatorio “Bonporti” di Trento e l’Accademia<br />

Pianistica Internazionale di Imola, alla quale è stato ammesso nel 1999. Come<br />

pianista si è esibito più volte in pubblico ed è risultato vincitore di diversi <strong>conc</strong>orsi:<br />

1° premio al Concorso Nazionale giovani strumentisti di Fusignano e premio<br />

“Arcangelo Corelli” per la migliore esecuzione pianistica (1999), 2° premio al<br />

16° Concorso Nazionale “J. S. Bach” (Sestri levante, maggio 2001), 2° premio al<br />

Concorso Internazionale “Città di Schio” (dicembre 2003). Nel 2004 ha suonato<br />

a Trento nel corso <strong>del</strong> convegno dedicato al centenario di Luigi Dallapiccola.<br />

Frequenta attualmente il biennio al conservatorio “Bonporti” di Trento dopo<br />

essersi laureato con il massimo <strong>dei</strong> voti e la lode studiando con Roberto Melini, e studia inoltre con i M°<br />

Leonid Margarius ed Anna Kravtchenko all’Accademia di Imola.<br />

Francesco Maria Moncher pianoforte<br />

Nato a Rovereto nel 1984, si è laureato nell’ottobre 2006 in pianoforte nel corso<br />

triennale sperimentale <strong>del</strong> Conservatorio di Musica F. A. Bonporti di Trento con<br />

il massimo <strong>dei</strong> voti e la lode sotto la guida <strong>del</strong>la Professoressa Nicoletta Antoniacomi.<br />

Collabora dal 1996 con il coro “Anzolim de la Tor” di Riva <strong>del</strong> Garda come<br />

corista e accompagnatore, e dal 2005 anche come aiuto direttore nel percorso<br />

formativo <strong>del</strong>la sezione voci bianche. Ha partecipato a corsi di perfezionamento<br />

in Musica da camera a “Zell am der Pram” (Austria) nelle estati dal 1999 al 2002.<br />

Nel 2001, ha suonato a Verona in trio in occasione degli incontri di musica da<br />

camera organizzati dai Conservatori di Mantova, Riva <strong>del</strong> Garda, Trento e Vicenza,<br />

e, in scambio culturale europeo tra Conservatori, ha suonato in tre <strong>conc</strong>erti<br />

rispettivamente a Nizza, Valbonne e st. Etienne le Tinèe, nelle Alpi Marittime<br />

(Francia). Nel settembre 2002 ha suonato nell’ambito <strong>del</strong> convegno di studi<br />

su John Cage, e dal 2003 al 2005 ha collaborato con l’ associazione “Aglaia Lyric Ensemble” in qualità<br />

di solista e accompagnatore. Dal 2003 fa parte <strong>del</strong>l’ensemble vocale “Nicolò d’Arco” diretto dal prof.<br />

Daniele Lutterotti, gruppo nato allo scopo di approfondire lo studio <strong>del</strong>la musica antica. Nelle estati <strong>del</strong><br />

2004, 2005 e 2006 si è perfezionato con il maestro Aldo Ciccolini nell’ambito di “Musica Riva Festival. Nel<br />

settembre 2004 ha partecipato come pianista nell’operetta “Verde Fiaba” organizzata dal Conservatorio<br />

di Riva <strong>del</strong> Garda ed eseguita a Torino e Alessandria. Nel febbraio 2005 in trio con due clarinetti, ha vinto<br />

il primo premio assoluto con borsa di studio all’ Undicesimo Concorso Nazionale di Musica da camera<br />

“Città di Grosseto”. Nel febbraio 2006 ha suonato in duo con il violinista Francesco Iorio nella stagione<br />

de “I Concerti <strong>del</strong>la Domenica” <strong>del</strong>la Sala <strong>del</strong>la Filarmonica di Trento, e nell’aprile <strong>del</strong>lo stesso anno ha<br />

suonato in duo con il violinista Daniele Paolo Anderle nella stagione de “I Martedì <strong>del</strong> Rosmini”.<br />

Docenti: pianoforte Nicoletta Antoniacomi, Roberto Melini - composizione Massimo Priori.<br />

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24<br />

FEBBRAIO 20<strong>08</strong><br />

Conservatorio di Musica “Francesco Antonio Bonporti” - Trento<br />

ALEXANDER SCRYABIN (1872-1915) Sonata op. 19 n° 2 (E. Wegher)<br />

ROBERT SCHUMANN (1810-1856) Carnaval op. 9 (E. Wegher)<br />

AARON COPLAND Concerto per clarinetto e orchestra d’archi<br />

arrangiamento per clarinetto e pianoforte <strong>del</strong> Compositore (M. Milelli, V. Moser)<br />

LUCIA PALAORO Der Silbersattel per clarinetto e pianoforte (J. Diamanti Fox, E. Wegher)<br />

CAMILLE SAINT-SAENS Sonata Op. 167 per clarinetto e pianoforte (J. Diamanti Fox, E. Wegher)<br />

MALCOLM ARNOLD Sonatina Op. 29 per clarinetto e pianoforte (J. Diamanti Fox, E. Wegher)<br />

Eleonora Wegher pianoforte<br />

Nata nel 1988, frequenta attualmente il biennio al conservatorio “Bonporti” di<br />

Trento e studia presso l’accademia pianistica internazionale di Imola “Incontri col<br />

maestro” sotto la guida <strong>del</strong> M° Leonid Margarius e Anna Kravtchenko. Diplomata<br />

con 10 e lode nella classe <strong>del</strong>la prof.ssa M. Rosa Corbolini al conservatorio di<br />

Trento, ha partecipato a vari <strong>conc</strong>orsi, nazionali ed internazionali, classifi candosi<br />

sempre ai primi posti.<br />

Nel 1999 è stata scelta tra il gruppo <strong>dei</strong> migliori allievi <strong>dei</strong> conservatori italiani nella<br />

manifestazione di “San Remo Classico”. All’ età di 12 anni si aggiudica il 1° premio<br />

assoluto al 14° <strong>conc</strong>orso internazionale “Franz Schubert” di Ovada (Alessandria)<br />

nella categoria fi no a 18 anni nella sezione pianoforte e orchestra. Sempre nello<br />

stesso anno è stata la vincitrice assoluta <strong>del</strong> 23° <strong>conc</strong>orso pianistico nazionale<br />

“Muzio Clementi” di Firenze e vincitrice <strong>del</strong> 1° premio assoluto sezione premio<br />

“Seiler” per i giovani <strong>dei</strong> conservatori italiani al <strong>conc</strong>orso pianistico internazionale “Chopin” di Roma. Si<br />

è esibita in numerosi recitals, tra cui ricordiamo per la rassegna “Musicisti under 18” a Ischia (Napoli),<br />

a Pistoia per la rassegna “Venerdì in musica“, per il “Festival Seiler” in Germania e per l’associazione<br />

Mozart di Rovereto. Ha suonato inoltre con l’Orchestra da camera di Alessandria e l’Orchestra “Haydn”<br />

di Bolzano e Trento diretta dal maestro Ola Rudner.<br />

Marco Milelli clarinetto<br />

Valentina Moser pianoforte<br />

John Diamanti - Fox clarinetto<br />

Nato a Londra nel 1984, si è laureato in clarinetto con il massimo <strong>dei</strong> voti sotto<br />

la guida <strong>del</strong> M° Lorenzo Guzzoni al conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento e<br />

Riva <strong>del</strong> Garda nel 2007. Ancora studente ha vinto il primo premio assoluto di<br />

musica da camera all’undicesima edizione <strong>del</strong> <strong>conc</strong>orso internazionale “Città<br />

di Grosseto” e nel 2005 ha suonato come solista con l’orchestra “Haydn” di<br />

Trento e Bolzano, avendo vinto le selezioni <strong>del</strong> Consevatorio. Nei suoi anni di<br />

studio ha avuto la fortuna di incontrare maestri d’eccezione come Mate Bekavac,<br />

Johannes Peitz, Primo Borali e Joan Enric Lluna entrando così in contatto con<br />

diverse realtà musicali ed arricchendosi di varie scuole di pensiero. Ha collaborato con varie orchestre<br />

come “L’Accademia I Filarmonici di Verona”, l’orchestra “J. Futura”, ed i laboratori orchestrali di Pergine<br />

Spettacolo Aperto. In ambito cameristico si esprime soprattutto in duo con il pianista Francesco Moncher<br />

e la pianista Eleonora Wegher, ed in formazioni quali il quartetto d’archi, il sestetto con pianoforte, l’ottetto<br />

di fi ati e l’orchestra da camera. Attualmente sta terminando il biennio solistico di clarinetto a Riva<br />

<strong>del</strong> Garda ed insegna nelle diverse realtà didattiche regionali.<br />

Docenti: pianoforte Maria Rosa Corbolini, Marino Nicolini - clarinetto Lorenzo Guzzoni<br />

14


2<br />

MARZO 20<strong>08</strong><br />

CARMEN - Arie e duetti tratti dall’opera di Georges Bizet<br />

PRIMO ATTO: Sortita di Carmen e “Habanera” (Carmen) • Duetto “Parle moi de ma mére”<br />

(Don Josè - Micaela) • “Seguidilla” (Carmen)<br />

SECONDO ATTO: “Votre Toast” (Escamillo) • Duetto “Je vais danser en votre honneur”<br />

(Don Josè - Carmen) • “La fl eur que tu m’avais jetée” (Don Josè)<br />

•<br />

TERZO ATTO: “Je dis que rien ne m’epouvante” (Micaela) • Duetto “Je suis Escamillo”<br />

(Don Josè - Escamillo) • Duetto - Finale “C’est toi! C’est moi” (Carmen - Don Josè)<br />

Adriana Cicogna Carmen (mezzosoprano) - Andrea Cesare Coronella Don Josè (tenore)<br />

Oh Hee Jin Micaela (soprano) - Paolo Ruggiero Escamillo (baritono)<br />

Roberta Ropa maestro <strong>conc</strong>ertatore al pianoforte - Bruno Vanzo narratore<br />

Adriana Cicogna mezzosoprano<br />

Ha studiato Arpa e Pianoforte presso il Conservatorio “C. Pollini” di Padova<br />

dove, in seguito, ha inoltre intrapreso lo studio <strong>del</strong> Canto diplomandosi a pieni<br />

voti sotto la guida di Adriana Rognoni. Si è successivamente perfezionata con<br />

Ettore Campogalliani e Gina Cigna.<br />

Finalista al <strong>conc</strong>orso radiofonico RAI nel 1979 e al <strong>conc</strong>orso “Maria Callas” nel<br />

1983, si segnala all’attenzione <strong>del</strong>la critica e <strong>del</strong> pubblico.<br />

La sua voce duttile, carica di espressività, e la notevole esperienza in tutti i campi<br />

<strong>del</strong>la musica vocale, a cominciare da quella cameristica, le hanno consentito di<br />

spaziare nei vari repertori con particolare predilezione ed inclinazione al canto<br />

d’agilità <strong>del</strong>le eroine rossiniane (Cenerentola nella “Cenerentola” Rosina nel<br />

“Barbiere di Siviglia” e Sinaide nel “Mosè”). Le sue spiccate doti teatrali le hanno<br />

consentito di affrontare il diffi cile repertorio lirico moderno (“Le preziose<br />

ridicole” di F. Lattuada, “La Santa di Bleeker Street” di G. Menotti, “Fedra” di<br />

I. Pizzetti, “Francesca da Rimini” di R. Zandonai), performances e teatro <strong>del</strong> Sette-Ottocento (Fidalma<br />

nel “Matrimonio segreto” di D. Cimarosa, Dorabella nel “Così fan tutte”, Cherubino ne “Le nozze di<br />

Figaro”, Terza Dama nel “Flauto magico” di W. A. Mozart, Isoletta ne “La Straniera” di V. Bellini, Smeton<br />

nell’“Anna Bolena”, Garcia ne “La Sancia di Castiglia” di G. Donizetti, Meg nel “Falstaff” e Ulrica nel “Ballo<br />

in maschera” di G. Verdi, Carmen nella “Carmen” di J. Bizet, Siebel nel “Faust” di C. Gounod, Charlotte nel<br />

“Werther” di J. Massenet, Tigrana nell’“Edgar”, Suzuki nella “Madama Butterfl y” e Frugola nel “Tabarro”<br />

di G. Puccini). Ha cantato opere repechage barocche in prima assoluta moderna (Enea nella “Didone<br />

abbandonata” di Jommelli, Re Metalce ne “Il prigionier superbo” di Pergolesi).<br />

Si è spesso accostata al repertorio <strong>del</strong>la Musica Sacra (nell’Oratorio “Juditha Triumphans” e nel “Gloria”<br />

di A. Vivaldi, in varie “Cantate” di J. S. Bach, negli “Stabat Mater” di G. B. Pergolesi e G. Rossini, in diverse<br />

“Messe” di W. A. Mozart, nella “Messa da Requiem” di G. Verdi etc.).<br />

Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra, tra i quali: C. Rizzi, Z. Mehta, M. Arena, R. Abbado,<br />

R. Giovaninetti, Z. Pesko, D. Renzetti; con famosi registi: M. Bolognini, B. De Tomasi, M. Monicelli, V.<br />

Puecher, G. Mauri, A. Lattuada, F. Crivelli, P. L. Pizzi; con gruppi cameristici, in prestigiosi Festivals e<br />

Istituzioni Musicali (Maggio Musicale Fiorentino, Festival <strong>dei</strong> Due Mondi di Spoleto, Festival Internazionale<br />

di Ravello, Festival Puccini di Torre <strong>del</strong> Lago, RTV Svizzera di Lugano).<br />

Si è esibita in diversi Teatri in Italia ed all’estero, tra gli altri il Teatro alla Scala, il Teatro Comunale di<br />

Firenze, La Fenice di Venezia, il Teatro Comunale di Bologna, il Massimo di Palermo, il Regio di Torino,<br />

i Teatri di Tel Aviv, Atene, La Valletta, Mannheim.<br />

Ha effettuato registrazioni radiofoniche e televisive per la RAI ed ha inciso opere di Donizetti, Rossini,<br />

Pacini, Cimarosa e Puccini per Etichette Discografi che nazionali ed internazionali.<br />

Adriana Cicogna attualmente è docente di Canto al Conservatorio “A. Boito” di Parma.<br />

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Andrea Cesare Coronella tenore<br />

Inizia giovanissimo lo studio <strong>del</strong> canto dapprima con il M° Virgino Profeta a Napoli<br />

e prosegue con il M° Carlo Bergonzi nel 1995 presso l’Accademia Chigiana di<br />

Siena. Nello stesso anno intraprende gli studi con la M° Carmen Lucchetti.<br />

Successivamente nel 1996 è finalista al <strong>conc</strong>orso “Tito Schipa” di Lecce.<br />

Nell’aprile <strong>del</strong>lo stesso anno, inaugura la riapertura <strong>del</strong> teatro Verdi di Busseto<br />

con l’inedita Messa di Gloria di Verdi.<br />

Nel 1998 debutta presso il Teatro Sociale di Finale Emilia nel Don Pasquale di G.<br />

Donizetti con grande esito. Nello stesso anno si esibisce in Giappone.<br />

Nel 1999 canta ancora Don Pasquale di G. Donizetti a Caracas (Venezuela).<br />

Nel 2000 debutta presso il Teatro Sociale di Finale Emilia nel “L’Elisir d’amore” ed inizia lo studio con<br />

il M° Tito Turtura.Nello stesso periodo vince il Concorso “Voci Verdiane” promosso dal Verdi Festival<br />

di Parma, grazie la quale si perfeziona con la soprano Renata Scotto e debutta presso il Teatro Regio di<br />

Parma nel Rigoletto. Nel 2002 debutta nel ruolo <strong>del</strong> Gondoliere, ma è anche copertura di Rockwell Blake,<br />

nel “Marin Faliero” di Donizetti presso il Teatro Regio di Parma.<br />

Nel marzo 2003, è interprete <strong>del</strong>la inedita Messa di Gloria di Antonio Buzzolla presso il Teatro PalaFenice<br />

di Venezia. Nel 2004 si esibisce presso lo Staddtheater di Karlsruhe nella “Lucia di Lammemoor”. Da<br />

ottobre a dicembre è Elvino nella produzione <strong>del</strong> teatro Bellini di Catania. Nel dicembre <strong>del</strong>lo stesso anno<br />

si esibisce in due <strong>conc</strong>erti di Gala presso l’opera Svedese di Malmö diretto dal M° Ajmone.<br />

Nel gennaio 2005 è Tonio questa volta nella versione francese al Teatro Carlo Felice di Genova. Nello<br />

stesso periodo canta all’Opernhaus di Lipsia “La Sonnambula” diretto dal M° Frank Beerman con la regia<br />

di John Dew e allo Stadtheater di Klagenfurt “Don Pasquale”.<br />

Nel settembre <strong>del</strong>lo stesso anno si esibisce nel ruolo di Rodolfo nella Bohème pucciniana, a Pavia. Successivamente<br />

interpreta la Messa di Requiem di Verdi diretto dal M° Sogni presso il parco Ducale di Monza.<br />

Sempre nello stesso periodo è impegnato nella produzione <strong>del</strong>l’Associazione AsLiCo, nel Rigoletto di<br />

Verdi che ha girato il circuito lombardo, diretto dal M° Patrick Fourniller.<br />

Paolo Ruggiero baritono<br />

Un’intensa carriera quella <strong>del</strong> giovane cantante barlettano, diplomatosi in flauto al<br />

Conservatorio “N. Piccinni” e poi in canto al Conservatorio di Livorno. Dapprima<br />

ha ricoperto ruoli come basso-baritono in opere di Mozart, Haen<strong>del</strong>, Mayerbeer,<br />

Rossini. Nel 1995 debutta come baritono in “Cavalleria Rusticana” di Mascagni e<br />

ne “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini, per La Fenice di Venezia. Ha la sua consacrazione<br />

ne “La fanciulla <strong>del</strong> West” e “Manon Lescaut” per il Festival Pucciniano di<br />

Torre <strong>del</strong> Lago e, per la stessa opera, è chiamato a Cosenza, Mantova e Lecce. Per<br />

il Teatro “Pergolesi” di Jesi si cala nei panni <strong>del</strong> torero Escamillo in “Carmen” di<br />

Bizet, per il Teatro di Cagliari si cimenta nella “Boheme” di Puccini, per il Regio di<br />

Torino interpreta “Hansel und Gretel” di Humperdinck, per il Festival Internazionale<br />

di San Gimignano canta “Gloria” di Cilea: dall’opera viene tratta un’incisione<br />

discografica. Si esibisce in “Lucia di Lammermoor”, “Rigoletto”, “Trovatore” e<br />

“Traviata”. Nel 2002, è l’infido Scarpia nella “Tosca” di Puccini per lo StadtTheater di Klagenfurt. Opera<br />

ripresa per il Festival “Estate Fiesolana” e per la Fondazione “A. Toscanini” di Parma.<br />

Nell’aprile 2003 è il re Nabucodonosor nel “Nabucco” di Verdi. Nello stesso periodo è il protagonista<br />

nell’opera “Gianni Schicchi” di Puccini, per il Festival di Torre <strong>del</strong> Lago. In estate è in Germania per<br />

interpretare Amonasro nella “Aida” di Verdi. Nel novembre 2003 è Macbeth nell’opera omonima di<br />

Verdi presso il teatro “National Opera and Ballet” di Sofia, in Bulgaria. Impegnato in una serie di <strong>conc</strong>erti<br />

wagneriani effettua un tour in Austria e Germania e a fine 2004 debutta in “Così fan tutte” di Mozart e<br />

nella “Lucrezia Borgia” di Donizetti. Nel 2005 è Don Pasquale nell’opera omonima di Donizetti e porta<br />

sulle scene il difficile personaggio di Ford <strong>del</strong> “Falstaff” di Verdi. Nel 2006 è a Karlsruhe per la “Tosca”<br />

di Puccini, Don Carlos in “Ernani” di Verdi a Vienna e Manfredo in “Il Giuramento” di Mercadante per lo<br />

Stadttheater di Giessen. Nel gennaio 2007 interpreta un ironico Dulcamara in “L’elisir d’amore” di Donizetti<br />

per lo StadtTheater di Klagenfurt e in febbraio “Tosca” di Puccini a Karlsruhe.Tra i prossimi impegni in<br />

Germania e in Spagna, vestirà nuovamente i panni di Nabucodonosor nel “Nabucco” di Verdi, di Scarpia<br />

in “Tosca”, <strong>del</strong> torero Escamillo in “Carmen” di Bizet e di Amonasro nella spettacolare “Aida” di Verdi.<br />

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Oh Hee Jin soprano<br />

Nata a Busan (Corea <strong>del</strong> Sud) il 5 luglio 1976.<br />

Ha studiato canto presso il liceo musicale di Busan.<br />

Si è laureata presso la facoltà di musica <strong>del</strong>l’università “Kei-Myung” dove ha ottenuto<br />

il dottorato <strong>del</strong> corso di specializzazione. Sta frequentando il conservatorio<br />

di musica “Arrigo Boito” di Parma. In Corea ha debuttato il ruolo di Tosca, il<br />

ruolo di Dame ne “Il Flauto magico”, in Italia ha debuttato il ruolo di Amelia ne<br />

“Un ballo in maschera”. È vincitrice <strong>dei</strong> seguenti <strong>conc</strong>orsi internazionale; ‘Martini’<br />

- Mantova Teatro sociale (1° premio), ‘Pietro Mongini’ - Ispra (1° premio), ‘Principessa<br />

Cristina Trivulzio di Belgioioso’ (1° premio), ‘Francesco Maria Martini’<br />

- Lignano Sabbiadoro (2° premio), ‘Luigia Stramesi’ - Sale (2° premio), ‘Porana’<br />

- Voghera (3° premio).<br />

Ha tenuto numerosi <strong>conc</strong>erti in diverse città italiane e in Corea.<br />

Roberta Ropa pianoforte<br />

Diplomata con lode nella classe di Franco Scala al Conservatorio di Pesaro nel<br />

1987, si perfeziona nell’ambito <strong>del</strong>l’ Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di<br />

Imola con maestri come Ciccolini, Demus, Oppitz, Lonquich ecc.. e vi si diploma<br />

in Musica da Camera sotto la guida di Pier Narciso Masi. Studia Musica da Camera<br />

in Italia, Svizzera e Germania con insigni maestri quali B.Canino R. Koeckert, B.<br />

Bechterev, P. Coker, A. Weissenberg etc. e cura attualmente la sua preparazione<br />

pianistica sotto la guida di Mauro Minguzzi. L’ampiezza <strong>del</strong> suo repertorio e la sua<br />

straordinaria facilità nel suonare con gli altri le permettono di diventare pianista<br />

collaboratrice sia in orchestra (RAI Milano, Pomeriggi Musicali) che in corsi e<br />

<strong>conc</strong>orsi per strumentisti e cantanti (Gustav Mahler Academy Ferrara Musica, Casalmaggiore Chamber<br />

Music Festival, Progetto Palcoscenico etc.); in particolare all’Accademia di Imola collabora stabilmente con<br />

Janos Balint ed ha accompagnato i più grandi flautisti <strong>del</strong> mondo. Premio C. Zecchi in duo col violino al<br />

Concorso Internazionale di Roma nel 1993, si distingue in molti <strong>conc</strong>orsi soprattutto in musica da camera<br />

in Italia ed all’estero. Molto richiesta come camerista, ha suonato in varie formazioni in importanti città<br />

in Italia, Europa e Asia (Torino Settembre Musica, Milano Sala Verdi, Roma, Ferrara Teatro Comunale,<br />

Muenchen Staatsoper Spielzeit, Losanna, Zurigo, Tokyo, Singapore etc.), collaborando con molti artisti tra<br />

i quali Janos Balint, Vadim Brodsky, Aiman Musokhadjeva, Jean-Yves Fourmeau, Maxence Larrieu, Anton<br />

Dressler, Leo Nucci, Paoletta Marrocu, Claudi Arimany, Marianne Chen, Maurizio Sciarretta, Massimo<br />

Mercelli, Andras Adorjan, Misha Keylin, Leticia Moreno e molti altri.<br />

Ha registrato per la RAI (radio e tv) e per Radio Suisse Romande: alcune sue registrazioni sono state diffuse<br />

da RTBF Bruxelles, Radio Slovenja-Lubiana, CBC Nicosia, TM Rabat, RDP Lisbona etc.<br />

Insegna al Conservatorio di Parma. È collaboratrice emerita e generosa de “I Concerti <strong>del</strong>la Domenica”<br />

e beniamina <strong>del</strong> suo affezionato pubblico.<br />

Bruno Vanzo voce<br />

Popolare attore trentino, si presenta a noi nelle vesti di commentatore indossando,<br />

nel contempo, le vesti <strong>del</strong> narratore.<br />

Già applaudito in altre nostre produzioni, recita solitamente con la compagnia<br />

teatrale Gad Città di Trento facendosi apprezzare nei molteplici ruoli <strong>del</strong> repertorio<br />

teatrale classico. Fine conoscitore <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong> teatro lirico ed in<br />

particolare di quella italiana è collaboratore de “I Concerti <strong>del</strong>la Domenica” fin<br />

dalla prima esaltante messa in scena di “Traviata” a Palazzo Geremia, alla quale<br />

molte altre ne seguirono: Trovatore, Don Pasquale, Buttefly, L’Elisir d’amore,<br />

Andrea Chenier, Bohème, Lucia di Lammermoor e Tosca.<br />

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I nostri amici:<br />

38100 Trento - Via <strong>del</strong>le Orne, 20<br />

Tel. 0461/985484<br />

DELMARCO S.n.c.<br />

38100 Trento - Via S. Pietro, 17/21<br />

Tel. 0461/984746<br />

Si ringrazia inoltre:<br />

Prestampa<br />

Prestampa e Stampa: Life - Tn

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