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gioia e speranza - Suore di Carità dell'Immacolata Concezione d'Ivrea

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SCIC<br />

Approfon<strong>di</strong>mento<br />

12<br />

za che ci riguarda in modo particolare è<br />

la pazienza, forse è l'atteggiamento più<br />

<strong>di</strong>satteso nel mondo presente, abituati<br />

a veder sod<strong>di</strong>sfatti rapidamente i nostri<br />

desideri.<br />

Per noi, come fu per la nostra fondatrice,<br />

"pazienza" significa aspettare fiduciosamente<br />

le promesse della risurrezione,<br />

mentre si continuano a sperimentare:<br />

la morte, l'ingiustizia e il male.<br />

Avere pazienza, vuoi <strong>di</strong>re mantenere<br />

il cuore aperto alla <strong>speranza</strong> <strong>di</strong> fronte alle<br />

situazioni negative che siamo chiamati<br />

a vivere, con la certezza che è sempre<br />

possibile la conversione, perché , tutto<br />

è possibile a Dio. Solo così possiamo<br />

manifestare la <strong>gioia</strong>, ma se la <strong>gioia</strong>, non<br />

è dentro il cuore in modo stabile, come<br />

la possiamo esternare, come possiamo<br />

essere "portatori <strong>di</strong> <strong>gioia</strong>"?<br />

Solo se abbiamo la pace e la sereni-<br />

tà nel nostro essere:<br />

"consacrate", possiamo<br />

essere: "testimoni<br />

<strong>di</strong> Cristo, forza e luce<br />

nella Chiesa", per<br />

questo, occorre essere<br />

con Gesù, osservare<br />

la sua PAROLA anche<br />

quando questa<br />

parola, può richiedere<br />

alla natura umana<br />

qualche sacrificio.<br />

Gesù ci <strong>di</strong>ce: " Chi<br />

vuoi essere mio <strong>di</strong>scepolo,<br />

smetta <strong>di</strong><br />

pensare a se stesso,<br />

<strong>di</strong> farsi centro, <strong>di</strong> fare<br />

esclusiva attenzione<br />

a sé , prenda la sua<br />

croce e mi segua."<br />

Benedetto XVI richiama<br />

ad una spiritualità<br />

vissuta in<br />

modo coerente, ispirata ad un corrispondente<br />

"STILE DI VITA", per noi, modello<br />

<strong>di</strong> "VITA CONSACRATA", dove la fraternità<br />

religiosa, sia l'ideale della convivenza<br />

umana, nella relazione aperta a<br />

tutti, senza <strong>di</strong>visioni, nella comunione<br />

dei beni e dei cuori, nella con<strong>di</strong>visione<br />

persino della debolezza, perché nessuno<br />

resti solo col suo male.<br />

Questo è quanto si realizzò nella prima<br />

comunità <strong>di</strong> Madre Atonia, dove si<br />

amavano come sorelle ed erano felici e<br />

contente come regine (Vallosio).<br />

Ci sia <strong>di</strong> aiuto la nostra Fondatrice in<br />

questo splen<strong>di</strong>do anno della sua "Beatificazione"<br />

e ci in<strong>di</strong>chi il cammino per<br />

raggiungerla nella gloria dei Beati.<br />

Riascoltiamo il Vallosio:"Ripigliate<br />

coraggiose le fatiche del vostro ministero<br />

<strong>di</strong> carità mostrandovi sempre <strong>di</strong> lei fedeli<br />

imitatrici, instancabili seguaci.”

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