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Esempi di calcolo 4

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4<br />

<strong>Esempi</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong><br />

173<br />

Si riporta la relazione <strong>di</strong> un esempio <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong> <strong>di</strong> una semplice struttura in c.a.<br />

La sequenza delle operazioni è ripresa da quanto in<strong>di</strong>cato nei capitoli precedenti.<br />

4.1 Descrizione dell’opera<br />

L’opera da realizzare è un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> civile abitazione,costituito da due piani fuori terra<br />

e copertura. L’e<strong>di</strong>ficio è situato in zona 2. L’andamento del terreno è pianeggiante.<br />

L’e<strong>di</strong>ficio è da realizzare in c.a. con fondazioni <strong>di</strong>rette su plinti.<br />

4.2 Normativa <strong>di</strong> riferimento<br />

4.2.1 Azioni sulle strutture<br />

D. M 16 gennaio 1996 – Norme tecniche relative ai “Criteri generali per la verifica <strong>di</strong><br />

sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”.<br />

Circolare 4 luglio 1996 nº 156AA. GG. /STC. – Istruzioni per l’applicazione delle Norme<br />

tecniche relative ai criteri generali per la verifica <strong>di</strong> sicurezza delle costruzioni e dei<br />

carichi e sovraccarichi <strong>di</strong> cui al D. M 16 gennaio 1996.<br />

4.2.2 Strutture in cemento armato normale e precompresso<br />

Legge 5.11.1971 n. 1086 – Norma per la <strong>di</strong>sciplina delle opere in conglomerato<br />

cementizio, normale e precompresso e a struttura metallica.<br />

<strong>Esempi</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong><br />

175


174<br />

D.M. LL. PP. 14.02.1992 – Norme tecniche per l’esecuzione e il collaudo delle strutture<br />

in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche.<br />

Circ.Min.LL.PP.24.06.1993,n.37406 – Istruzioni relative alle norme tecniche per l’esecuzione<br />

e il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e<br />

per le strutture metalliche.<br />

D.M. 9.01.1996 – Norme tecniche per il <strong>calcolo</strong>, l’esecuzione e il collaudo delle strutture<br />

in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche.<br />

Circolare n. 11951, 14.02.1974 – Norme tecniche per il <strong>calcolo</strong>, l’esecuzione e il collaudo<br />

delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture<br />

metalliche. Istruzioni per l’applicazione.<br />

Circolare n. 20049, 9.01.1980 – Legge 5. 11. 1971 nº 1086 – Istruzioni relative ai controlli<br />

sul conglomerato cementizio adoperato per le strutture in cemento armato.<br />

Circolare n.252,15.10.1996 – Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche per<br />

il <strong>calcolo</strong>, l’esecuzione e il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso<br />

e per le strutture metalliche” <strong>di</strong> cui al D.M. 9 gennaio 1996.<br />

4.2.3 Strutture in Muratura<br />

D.M. 20.11.1987 – Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli<br />

e<strong>di</strong>fici in muratura e per il loro consolidamento.<br />

Circ. Min. LL. PP. 04.01.1989, n. 30187 – Istruzioni in merito alle norme tecniche per<br />

la progettazione, esecuzione e collaudo degli e<strong>di</strong>fici in muratura e per il loro<br />

consolidamento.<br />

Normativa <strong>di</strong> riferimento<br />

Strutture in Acciaio<br />

Legge 5.11.1971 n. 1086 – Norma per la <strong>di</strong>sciplina delle opere in conglomerato<br />

cementizio, normale e precompresso e a struttura metallica.<br />

D.M. LL. PP. 14.02.1992 – Norme tecniche per l’esecuzione e il collaudo delle strutture<br />

in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche.<br />

Circ.Min.LL.PP.24.06.1993,n.37406 – Istruzioni relative alle norme tecniche per l’esecuzione<br />

e il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e<br />

per le strutture metalliche.<br />

D.M. 9.01.1996 – Norme tecniche per il <strong>calcolo</strong>, l’esecuzione e il collaudo delle strutture<br />

in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche.<br />

Circolare n.252,15.10.1996 – Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche per<br />

il <strong>calcolo</strong>, l’esecuzione e il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso<br />

e per le strutture metalliche” <strong>di</strong> cui al D.M. 9 gennaio 1996.<br />

4.2.4 Strutture in zona Sismica<br />

Legge 2.02.1974 n. 64 – Provve<strong>di</strong>menti per le costruzioni con particolari prescrizioni<br />

perlezonesismiche.<br />

176


L.25.11.1962,n,1684 – Elenco delle località sismiche <strong>di</strong> prima e seconda categoria.<br />

D.M. 16.01.1996 – Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche.<br />

D.M. LL. PP. e INT. 2.07.1981 – Normativa per le riparazioni e il rafforzamento degli<br />

e<strong>di</strong>fici danneggiati dal sisma nelle regioni Basilicata, Campania, Puglia.<br />

Circolare 30.07.1981, n. 21745 – Istruzioni relative alla normativa tecnica per la riparazione<br />

e il rafforzamento degli e<strong>di</strong>fici in muratura danneggiati da sisma.<br />

Circolare 12.12.1981, n. 22120 – Istruzioni relative alla normativa tecnica per la riparazione<br />

e il rafforzamento degli e<strong>di</strong>fici in cemento armato e a struttura metallica danneggiati<br />

dal sisma.<br />

Circ. Min. 10.04.1997 n. 65 – Istruzione per l’applicazione delle “Norme tecniche per<br />

le costruzioni in zone sismiche” <strong>di</strong> cui al D.M. 16 gennaio 1996.<br />

Presidenza del Consiglio Superiore dei LL. PP. – Servizio tecnico centrale – Linee guida<br />

per progettazione, esecuzione e collaudo <strong>di</strong> strutture isolate dal sisma.<br />

Or<strong>di</strong>nanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 marzo 2003 n.3274 – Primi<br />

elementi in materia <strong>di</strong> criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale<br />

e <strong>di</strong> normative tecniche per le costruzioni in zona sismica.<br />

Or<strong>di</strong>nanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 ottobre 2003 n.3316 – Mo<strong>di</strong>fiche<br />

e integrazioni all’or<strong>di</strong>nanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20<br />

marzo 2003, recante “Primi elementi in materia <strong>di</strong> criteri generali per la classificazione<br />

sismica del territorio nazionale e <strong>di</strong> normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”.<br />

175<br />

4.2.5 Opere <strong>di</strong> fondazione – Terreni<br />

D.M. 11.03.1988 – Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la<br />

stabilità dei pen<strong>di</strong>i naturali e delle scarpate,i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione,<br />

l’esecuzione e il collaudo delle opere <strong>di</strong> sostegno delle terre e delle opere<br />

<strong>di</strong> fondazione.Circ. Min. LL. PP. 24.09.1988, N. 30483 – Norme tecniche per terreni e<br />

fondazioni: istruzioni applicative del D.M. 11.03.1988<br />

4.3 Materiali previsti<br />

Calcestruzzo: C 20/25<br />

Il calcestruzzo è definito con la denominazione stabilita dall’Euroco<strong>di</strong>ce: il parametro 20<br />

in<strong>di</strong>ca la resistenza caratteristica cilindrica (f ck<br />

) mentre il parametro 25 in<strong>di</strong>ca la resistenza<br />

caratteristica cubica (R ck<br />

).<br />

Acciaio: Feb 44K<br />

4.3.1 Livello <strong>di</strong> protezione antisismica<br />

L’e<strong>di</strong>ficio in questione è destinato alla civile abitazione, quin<strong>di</strong> il “Fattore <strong>di</strong> importanza”<br />

è assunto pari a 1.<br />

<strong>Esempi</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong><br />

177


176<br />

Questo valore sarà preso in considerazione per la combinazione delle azioni sismiche<br />

con i carichi verticali.<br />

4.4 Definizione geometria<br />

La geometria della struttura è ricavata dal progetto architettonico, utilizzando gli assi degli<br />

elementi strutturali (travi e pilastri).<br />

La figura seguente riporta lo schema della struttura con le <strong>di</strong>mensioni dei singoli<br />

elementi.<br />

4.5 Presentazione grafica della struttura<br />

Definizione geometria<br />

178


177<br />

4.6 Dati numerici<br />

Materiali<br />

Nome Tipo Ex<br />

[N/mm 2 ]<br />

Ey<br />

[N/mm 2 ]<br />

ν α[1/º C] ρ[kg/m 3 ] Materiale<br />

colore<br />

Contour<br />

color<br />

1 C20/25 Concrete 29000 29000 0,20 1E-5 2500 ... ...<br />

Nome P1 P2 P3 P4<br />

1 C20/25 f ck [daN/cm 2 ] = 200,00 γ c = 1,500 α =0,85 φ t<br />

=2,00<br />

La sezione “Materiali” presenta le caratteristiche dei materiali impiegati.<br />

Da notare che, per il caso in esame, è utilizzato solo il cls.<br />

È possibile definire due moduli elastici, <strong>di</strong>stinti per <strong>di</strong>rezione X e Y. Questi dati non sono<br />

influenti nel caso <strong>di</strong> elementi lineari, mentre è possibile definire elementi <strong>di</strong> superficie con<br />

resistenze <strong>di</strong>fferenziate nei due versi.<br />

Questa funzione risulta utile per modellare solai con alleggerimenti in laterizio, in cui una<br />

<strong>di</strong>rezione,cioè quella in cui sono or<strong>di</strong>ti i travetti,risulta maggiormente resistente rispetto all’altra.<br />

<strong>Esempi</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong><br />

179


178<br />

Aggiornando quin<strong>di</strong> i valori del modulo elastico in proporzione alle inerzie delle due <strong>di</strong>rezioni,<br />

si può facilmente simulare questo caso.<br />

Sezioni<br />

Nome Sezione h b tw tf Ax<br />

[cm] [cm] [cm] [cm] [cm 2 ]<br />

Ay<br />

[cm 2 ]<br />

Az<br />

[cm 2 ]<br />

IX [cm 4 ] Iy [cm 4 ] Iz [cm 4 ]<br />

1 30x30 Rect. 30,0 30,0 0 0 900,00 0 0 123105,3 67500,0 67500,0<br />

2 T 65 49 T 49,0 65,0 25,0 24,0 2185,00 0 0 1,0 375278,2 1E10<br />

3 LR 45 49 Custom 49,0 45,0 25,0 24,0 1705,00 0 0 1,0 322027,7 1E10<br />

4 40*40 Rect. 40,0 40,0 0 0 1600,00 0 0 389073,4 213333,3 213333,3<br />

5 30*40 Rect. 40,0 30,0 0 0 1200,00 0 0 210099,6 160000,0 90000,0<br />

6 40*30 Rect. 30,0 40,0 0 0 1200,00 0 0 210099,6 90000,0 160000,0<br />

7 30*50 Rect. 50,0 30,0 0 0 1500,00 0 0 301728,6 312500,0 112500,0<br />

8 50*30 Rect. 30,0 50,0 0 0 1500,00 0 0 301728,6 112500,0 312500,0<br />

9 40 x 24 Rect. 24,0 40,0 0 0 960,00 0 0 123588,0 46080,0 128000,0<br />

La tabella presenta le caratteristiche delle sezioni degli elementi strutturali.<br />

Axis VM presenta una banca dati <strong>di</strong> sezioni prememorizzate in tabelle,per esempio profilati<br />

metallici e sezioni standard.<br />

È possibile introdurre sezioni <strong>di</strong> forma qualsiasi,<strong>di</strong> cui sono calcolate in automatico le caratteristiche<br />

geometriche.<br />

Nella tabella sono riportate le varie forme utilizzate (quadrate o rettangolari per i pilastri,a T<br />

o a L per le travi.<br />

Per simulare il piano rigido è sufficiente aumentare in modo artificiale il momento Iz,dove Z<br />

è l’asse locale delle travi, posto in posizione verticale, parallelo quin<strong>di</strong> all’asse Z assoluto.<br />

Il momento Iz si oppone quin<strong>di</strong> alla rotazione delle travi nel piano orizzontale.<br />

Questa è la componente maggiore per gli spostamenti <strong>di</strong> piano. Aumentare quin<strong>di</strong> questo<br />

valore vuol <strong>di</strong>re impe<strong>di</strong>re la rotazione delle travi, cioè mantenere invariata la <strong>di</strong>stanza dei<br />

no<strong>di</strong> dopo la deformazione.<br />

Dati numerici<br />

Name Iyz [cm 4 ] Iω [cm 6 ] Hy [cm] Hz [cm] yG [cm] zG [cm] S.p.<br />

1 30x30 0 0 30,0 30,0 15,0 15,0 1<br />

2 T 65 49 0 0 65,0 49,0 32,5 30,0 5<br />

3 LR 45 49 0 0 45,0 49,0 26,2 28,0 5<br />

4 40*40 0 0 40,0 40,0 20,0 20,0 5<br />

5 30*40 0 0 30,0 40,0 15,0 20,0 1<br />

6 40*30 0 0 40,0 30,0 20,0 15,0 1<br />

7 30*50 0 0 30,0 50,0 15,0 25,0 1<br />

8 50*30 0 0 50,0 30,0 25,0 15,0 1<br />

9 40 x 24 0 0 40,0 24,0 20,0 12,0 5<br />

180


No<strong>di</strong><br />

179<br />

X [m] Y [m] Z [m] e X e Y e Z θ X θ Y θ Z<br />

1 3,000 0 3,000 f f f f f f<br />

2 6,600 0 3,000 f f f f f f<br />

3 10,500 0 3,000 f f f f f f<br />

4 10,500 3,600 3,000 f f f f f f<br />

5 6,600 3,600 3,000 f f f f f f<br />

6 3,000 3,600 3,000 f f f f f f<br />

7 7,000 6,000 3,000 f f f f f f<br />

8 10,500 6,000 3,000 f f f f f f<br />

9 3,000 0 6,000 f f f f f f<br />

10 6,600 0 6,000 f f f f f f<br />

11 10,500 0 6,000 f f f f f f<br />

12 10,500 3,600 6,000 f f f f f f<br />

13 6,600 3,600 6,000 f f f f f f<br />

14 3,000 3,600 6,000 f f f f f f<br />

15 3,000 0 0 f f f f f f<br />

16 6,600 0 0 f f f f f f<br />

17 10,500 0 0 f f f f f f<br />

18 10,500 3,600 0 f f f f f f<br />

19 6,600 3,600 0 f f f f f f<br />

20 3,000 3,600 0 f f f f f f<br />

21 7,000 6,000 0 f f f f f f<br />

22 10,500 6,000 0 f f f f f f<br />

23 3,000 0 7,800 f f f f f f<br />

24 6,600 0 7,800 f f f f f f<br />

25 10,500 0 7,800 f f f f f f<br />

La tabella “No<strong>di</strong>”riporta le coor<strong>di</strong>nate dei no<strong>di</strong> rispetto al sistema assoluto <strong>di</strong> riferimento.Le<br />

sei colonne <strong>di</strong> destra in<strong>di</strong>cano se al nodo è associato o meno un grado <strong>di</strong> libertà. Il valore f<br />

in<strong>di</strong>ca che il nodo è libero.<br />

Questo valore influisce sulla costruzione della matrice <strong>di</strong> rigidezza,in quanto abolire un grado<br />

<strong>di</strong> libertà significa bloccare il nodo e ridurre quin<strong>di</strong> il n. delle incognite.<br />

In questo modo però non sono calcolati i valori delle reazioni esterne; per ottenere questi<br />

valori occorre inserire vincoli esterni espressi come molle, lasciando l’incognita attiva.<br />

Questi valori sono presentati nella tabella Vincoli esterni.<br />

<strong>Esempi</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong><br />

181


180<br />

Elementi strutturali<br />

Dati numerici<br />

Nodo i Nodo j Lunghezza [m] Asse X Locale Mat. Sezione Ref z ER St ER End<br />

1 1 ← 2 3,600 j – i 1 3 Auto . .<br />

2 2 ← 3 3,900 j – i 1 3 Auto . .<br />

3 3 ← 4 3,600 j – i 1 3 Auto . .<br />

4 1 → 6 3,600 i – j 1 3 Auto . .<br />

5 2 → 5 3,600 i – j 1 2 Auto . .<br />

6 5 → 7 2,433 i – j 1 2 Auto . .<br />

7 7 → 8 3,500 i – j 1 3 Auto . .<br />

8 4 ← 8 2,400 j – i 1 3 Auto . .<br />

9 9 ← 10 3,600 j – i 1 3 Auto . .<br />

10 10 ← 11 3,900 j – i 1 3 Auto . .<br />

11 11 ← 12 3,600 j – i 1 3 Auto . .<br />

12 12 ← 13 3,900 j – i 1 3 Auto . .<br />

13 9 → 14 3,600 i – j 1 3 Auto . .<br />

14 10 → 13 3,600 i – j 1 2 Auto . .<br />

15 1 → 9 3,000 i – j 1 1 Auto . .<br />

16 2 → 10 3,000 i – j 1 1 Auto . .<br />

17 3 → 11 3,000 i – j 1 1 Auto . .<br />

18 4 → 12 3,000 i – j 1 1 Auto . .<br />

19 5 → 13 3,000 i – j 1 1 Auto . .<br />

20 6 → 14 3,000 i – j 1 1 Auto . .<br />

21 1 ← 15 3,000 j – i 1 8 Auto . .<br />

22 2 ← 16 3,000 j – i 1 4 Auto . .<br />

23 3 ← 17 3,000 j – i 1 8 Auto . .<br />

24 4 ← 18 3,000 j – i 1 8 Auto . .<br />

25 5 ← 19 3,000 j – i 1 4 Auto . .<br />

26 6 ← 20 3,000 j – i 1 8 Auto . .<br />

27 7 ← 21 3,000 j – i 1 8 Auto . .<br />

28 8 ← 22 3,000 j – i 1 1 Auto . .<br />

29 13 ← 14 3,600 j – i 1 3 Auto . .<br />

30 5 ← 6 3,600 j – i 1 2 Auto . .<br />

31 4 ← 5 3,900 j – i 1 2 Auto . .<br />

32 6 → 7 4,665 i – j 1 3 Auto . .<br />

33 9 → 23 1,800 i – j 1 1 Auto . .<br />

34 10 → 24 1,800 i – j 1 1 Auto . .<br />

35 11 → 25 1,800 i – j 1 1 Auto . .<br />

36 14 ← 23 4,025 j – i 1 9 Auto . .<br />

37 13 ← 24 4,025 j – i 1 9 Auto . .<br />

38 12 ← 25 4,025 j – i 1 9 Auto . .<br />

39 23 → 24 3,600 i – j 1 9 Auto . .<br />

40 24 → 25 3,900 i – j 1 9 Auto . .<br />

182


La tabella “Elementi strutturali”riporta per ogni asta (trave o pilastro) il nodo iniziale e finale,<br />

il verso del sistema locale X,la lunghezza,ricavata dalla <strong>di</strong>stanza tra i no<strong>di</strong>,il tipo <strong>di</strong> materiale<br />

e <strong>di</strong> sezione, in<strong>di</strong>cando il n. <strong>di</strong> riga della tabella relativa.<br />

Ref z in<strong>di</strong>ca se il sistema locale è calcolato secondo la regola automatica riportata nel<br />

manuale, o se è riferita a un sistema definito dall’utente.<br />

181<br />

Vincoli esterni<br />

Nodo Tipo Ref. R(x) R(y) R(z) R (xx) R (yy) R (zz)<br />

Elem. [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daNm/rad] [daNm/rad] [daNm/rad]<br />

— — Global — — — — — — —<br />

1 15 Global 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12<br />

2 16 Global 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12<br />

3 17 Global 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12<br />

4 18 Global 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12<br />

5 19 Global 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12<br />

6 20 Global 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12<br />

7 21 Global 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12<br />

8 22 Global 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12 1E + 12<br />

Node NL<br />

(x)<br />

NL<br />

(y)<br />

NL<br />

(z)<br />

NL<br />

(xx)<br />

NL<br />

(yy)<br />

NL<br />

(zz)<br />

F(x)<br />

[daN]<br />

F(y)<br />

[daN]<br />

F(z)<br />

[daN]<br />

M(x)<br />

[daNm]<br />

M(y)<br />

[daNm]<br />

M(z)<br />

[daNm]<br />

— — — — — — — — — — — — — —<br />

1 15 . . . . . .<br />

2 16 . . . . . .<br />

3 17 . . . . . .<br />

4 18 . . . . . .<br />

5 19 . . . . . .<br />

6 20 . . . . . .<br />

7 21 . . . . . .<br />

8 22 . . . . . .<br />

La tabella “Vincoli esterni”in<strong>di</strong>ca la rigidezza delle molle poste per bloccare gli spostamenti<br />

dei no<strong>di</strong>. Il valore in<strong>di</strong>cato 1E + 12 in<strong>di</strong>ca che si tratta <strong>di</strong> incastri perfetti.<br />

I valori riportati nella tabella sottostante sono riferiti ai parametri non-lineari <strong>di</strong> cui ogni<br />

nodo può <strong>di</strong>sporre.<br />

Sistema costruttivo<br />

La struttura è in c.a. e si utilizza il sistema a telaio con schematizzazione spaziale.<br />

La scelta del materiale e quin<strong>di</strong> del sistema costruttivo influenzano una serie <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong><br />

modalità <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong>, riportate <strong>di</strong> seguito.<br />

<strong>Esempi</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong><br />

183


182<br />

In particolare è molto con<strong>di</strong>zionata, tramite il parametro q, la definizione dello spettro <strong>di</strong><br />

progetto per lo SLU e <strong>di</strong> conseguenza le azioni sismiche.<br />

Il parametro q 0 risulta quin<strong>di</strong> pari a: 45 , α u<br />

/α 1<br />

Il fattore α u<br />

/α 1<br />

è assunto pari a 1,3.<br />

Si assume quin<strong>di</strong>:<br />

q 0<br />

= 5,85<br />

4.7 Verifica <strong>di</strong>stanze – altezze<br />

Il punto 4.2 riporta la tabella relativa alle <strong>di</strong>stanze prescritte<br />

Per il sistema costruttivo adottato (struttura in calcestruzzo) non sono previste limitazioni<br />

in altezza.<br />

Essendo l’altezza della struttura pari a m.7,8 la costruzione dovrà <strong>di</strong>stare <strong>di</strong> pari valore<br />

dal contorno dell’e<strong>di</strong>ficio e il ciglio opposto della strada compresa la carreggiata, se<br />

questa <strong>di</strong>stanza è minore <strong>di</strong> 11 m.<br />

Se risulta superiore l’altezza massima possibile si ricava da:<br />

H = 11 + 3 (L-11).<br />

4.8 Terreno <strong>di</strong> fondazione<br />

Al terreno <strong>di</strong> fondazione la relazione geologia ha attribuito la Categoria B (3.1)<br />

Sono quin<strong>di</strong> assegnati i parametri da utilizzare per il <strong>calcolo</strong> dello spettro <strong>di</strong> progetto:<br />

Categoria suolo S TB TC TD<br />

B 1,25 0,15 0,50 2,0<br />

4.9 Analisi dei carichi<br />

Verifica <strong>di</strong>stanze – altezze<br />

La struttura è soggetta ai normali carichi previsti per e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> civile abitazione.<br />

• Peso proprio cls: 2500 daN/m 3<br />

• Carico permanente: (peso proprio struttura orizzontale + pavimento e tramezzi)<br />

pari a 500 daN/m²<br />

• Peso proprio murature <strong>di</strong> tamponamento esterno: 300 daN/m²<br />

• Carico variabile folla: 200 daN/m²<br />

• Carico variabile sottotetto: 100 daN / m²<br />

• Carico variabile neve: 300 daN/m²<br />

• Carico variabile su scale: 400 daN/m²<br />

L’analisi dei carichi sui solai non <strong>di</strong>fferisce dall’analisi per una struttura non sismica.<br />

184


Analisi dei carichi sulle travi<br />

La tabella seguente riporta l’analisi dei carichi per ogni trave.<br />

Le colonne d riportano la luce <strong>di</strong> influenza del carico del solaio per ogni trave.La colonna<br />

h riporta l’altezza <strong>di</strong> interpiano per il <strong>calcolo</strong> della muratura <strong>di</strong> tamponamento.<br />

Il peso proprio dei pilastri viene calcolato automaticamente.<br />

183<br />

Carico perm.<br />

daN/m 2<br />

dm Tot1<br />

daN/m<br />

Solaio quota 3 m<br />

Mura-tu<br />

ra<br />

daN/m<br />

hm Tot2<br />

daN/m<br />

Tot<br />

Perm<br />

daN/m<br />

Folla dm Tot<br />

daN/m 2 Folla<br />

daN/m<br />

Neve dm Tot<br />

daN/m 2 Neve<br />

daN/m<br />

T7 550 1,2 660 660 300 1,2 360 360<br />

T31 550 3 1650 300 2,7 810 2460 200 1,8 360 300 1,2 360 720<br />

T30i 550 3 1650 300 2,7 810 2460 200 1,8 360 300 1,2 360 720<br />

T30f 550 1,8 990 300 2,7 810 1800 200 1,8 360 300 0,5 150 510<br />

T32i 550 1,2 660 660 0 300 1,2 360 360<br />

T32f 550 0,5 275 275 0 300 0,5 150 150<br />

T1 550 1,8 990 300 2,7 810 1800 200 1,8 360 360<br />

T2 550 1,8 990 300 2,7 810 1800 200 1,8 360 360<br />

T3 T4 550 1 550 300 2,7 810 1360 200 0,6 120 120<br />

T5 550 1 550 550 200 1 200 200<br />

T6i 550 1,2 660 660 300 1,2 360 360<br />

T6f 550 0,7 385 385 300 0,7 210 210<br />

T8 1 550 550 300 1 300 300<br />

Solaio quota 6 m<br />

T9 550 1,8 990 300 1,5 450 1440 100 1,8 180 180<br />

T10 550 1,8 990 300 1,5 450 1440 100 1,8 180 180<br />

T11i 550 1 550 300 1,5 450 1000 100 0,6 60 60<br />

T13i<br />

T11f 550 1 550 550 100 0,6 60 60<br />

T13f<br />

T14 550 1 550 550 100 0,6 60 60<br />

T12 550 3,8 2090 2090 100 1,8 180 300 2 600 780<br />

T29 550 3,8 2090 2090 100 1,8 180 300 2 600 780<br />

Solaio copertura<br />

T36 550 1 550 550 300 1 300 300<br />

T37 550 1,5 825 825 300 1,5 450 450<br />

T38 550 1 550 550 300 1 300 300<br />

T39 550 2 1100 1100 300 2 600 600<br />

T40 550 2 1100 1100 300 2 600 600<br />

Tot Var<br />

daN/m<br />

<strong>Esempi</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong><br />

185


184<br />

4.10 Accelerazione massima orizzontale<br />

In base alla zona <strong>di</strong> appartenenza (2) il valore <strong>di</strong> a g<br />

viene assunto pari a:<br />

a g<br />

= 0,25 * g, cioè: 2,4525 m 2 /sec.<br />

4.11 Classe <strong>di</strong> duttilità<br />

La scelta della classe <strong>di</strong> duttilità (5.3.2) con<strong>di</strong>ziona sia il fattore <strong>di</strong> struttura q e quin<strong>di</strong> le azioni<br />

sismiche da applicare alla struttura, sia la fase <strong>di</strong> verifica dei singoli elementi, in quanto la<br />

classe A impone l’applicazione della gerarchia <strong>di</strong> resistenza.<br />

Nel seguito sono presentati <strong>di</strong>versi esempi <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong> in cui è analizzata l’ipotesi <strong>di</strong> Alta<br />

e Bassa duttilità, assumendo quin<strong>di</strong> il coefficiente K d = 1 e 0,7 rispettivamente.<br />

4.12 Verifica regolarità<br />

Nel <strong>calcolo</strong> del fattore q interviene il fattore K r<br />

che tiene in conto la regolarità della struttura<br />

in altezza.<br />

Si riporta <strong>di</strong> seguito l’elenco dei requisiti previsti da normativa per la verifica della<br />

regolarità:<br />

Accelerazione massima orizzontale<br />

Criterio <strong>di</strong> verifica<br />

e) tutti i sistemi resistenti verticali dell’e<strong>di</strong>ficio (quali telai e pareti) si<br />

estendono per tutta l’altezza dell’e<strong>di</strong>ficio;<br />

f) massa e rigidezza rimangono costanti o si riducono gradualmente, senza<br />

bruschi cambiamenti, dalla base alla cima dell’e<strong>di</strong>ficio (le variazioni da un<br />

piano all’altro non superano il 20%);<br />

g) il rapporto tra resistenza effettiva e resistenza richiesta dal <strong>calcolo</strong> non è<br />

significativamente <strong>di</strong>verso per piani <strong>di</strong>versi (il rapporto fra la resistenza<br />

effettiva e quella richiesta calcolata a un generico piano non deve <strong>di</strong>fferire<br />

più del 20% dall’analogo rapporto determinato per un altro piano);<br />

h) eventuali restringimenti della sezione dell’e<strong>di</strong>ficio avvengono in modo<br />

graduale, rispettando i seguenti limiti: a ogni piano il rientro non supera il<br />

30% della <strong>di</strong>mensione corrispondente al primo piano, né il 10% della<br />

<strong>di</strong>mensione corrispondente al piano imme<strong>di</strong>atamente sottostante<br />

Esito verifica<br />

SI<br />

La struttura si considera non regolare in altezza, assumendo il fattore K r<br />

= 0,8.<br />

4.13 Calcolo fattore q<br />

Il fattore q è definito al punto 5.3.2:<br />

q=q 0*<br />

K d*<br />

K r<br />

186<br />

NO<br />

da effettuare<br />

a posteriori<br />

NO


Analisi fattore q<br />

185<br />

Fattore q0 Kd (classe duttilità) Kr q<br />

Struttura a telaio 5,85 Alta duttilità 1 0,7 4,68<br />

5,85 Bassa duttilità 0,8 0,7 3,276<br />

4.14 Spettro <strong>di</strong> progetto SLU<br />

Si riporta <strong>di</strong> seguito l’andamento dello spettro <strong>di</strong> progetto per lo stato limite ultimo<br />

secondo i parametri adottati:<br />

4.15 Definizione rigidezze<br />

L’analisi della struttura presa in esame considera la rigidezza della sezione integra.<br />

4.16 Analisi masse sismiche<br />

4.16.1 Combinazioni <strong>di</strong> Carichi<br />

Per la determinazione delle masse da considerare nell’analisi <strong>di</strong>namica si considera la<br />

seguente combinazione dei carichi:<br />

Pp e carichi Accidentale Neve<br />

1 1,00 0,15 0,20<br />

<strong>Esempi</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong><br />

187


186<br />

Prima <strong>di</strong> effettuare l’analisi <strong>di</strong>namica, cioè valutare i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vibrare della struttura, è richiestalacon<strong>di</strong>zione<strong>di</strong>caricodautilizzare.<br />

Il programma trasforma automaticamente i carichi in masse.<br />

4.17 Eccentricità accidentali<br />

A causa del numero ridotto <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> carico che la versione <strong>di</strong>mostrativa è in<br />

grado <strong>di</strong> prendere in conto, non viene considerata la componente dovuta alla eccentricità<br />

accidentale.<br />

Per calcolare l’incidenza della eccentricità accidentale è sufficiente confermare l’opzione<br />

relativa nella finestra relativa alla definizione dei parametri sismici in Axis VM.Questo genera<br />

una serie <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> carico aggiuntive,che saranno conteggiate nella determinazione<br />

dell’inviluppo.<br />

4.18 Calcolo azione sismica SLU<br />

Le azioni sismiche sono determinate attraverso l’analisi modale.<br />

4.18.1 Analisi modale<br />

Axis VM esegue l’analisi modale. in modo automatico e lo schema seguente riporta il<br />

flusso delle operazioni da eseguire:<br />

Input carichi<br />

Combinazione carichi per<br />

analisi massa sismica<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Verifica massa<br />

attivata > 85%<br />

No: aumento n. forme modali<br />

Si<br />

Def. Caso Sismico<br />

Eccentricità accidentali<br />

Input parametri sismici<br />

Calcolo casi sismici<br />

Analisi statica<br />

Combinazione con carichi verticali<br />

188


Premendo il pulsante riguardante l’analisi modale appare la finestra:<br />

187<br />

attraverso cui è possibile:<br />

1 Stabilire la combinazione dei carichi da prendere in esame (ve<strong>di</strong> Analisi masse sismiche)<br />

da cui è ricavata la massa da utilizzare per l’analisi <strong>di</strong>namica.<br />

2 Consente <strong>di</strong> calcolare la massa, ricavata in automatico dai carichi imposti oppure<br />

prendere in conto masse introdotte dall’utente.<br />

3 In<strong>di</strong>care il numero dei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vibrare da calcolare: la correttezza <strong>di</strong> questo dato è<br />

verificabile solo a posteriori secondo le prescrizioni da normativa:<br />

“Dovranno essere considerati tutti i mo<strong>di</strong> con massa partecipante significativa.<br />

Si suggerisce a tal riguardo <strong>di</strong> considerare tutti i mo<strong>di</strong> con massa partecipante superiore<br />

al 5%, oppure un numero <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> la cui massa partecipante totale sia superiore<br />

all’85%. “<br />

Eseguita quin<strong>di</strong> l’analisi <strong>di</strong>namica si verifica che la massa partecipante sia compresa<br />

nei limiti in<strong>di</strong>cati. Se questo non si verifica, è necessario aumentare il n. <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

vibrare, sino a verificare quanto richiesto.<br />

4 Consente <strong>di</strong> effettuare l’analisi <strong>di</strong>namica modale tenendo in conto l’effetto dei carichi<br />

verticali (analisi del II or<strong>di</strong>ne).<br />

Questo è utile nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici alti, in cui gli sforzi normali sono elevati.<br />

<strong>Esempi</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong><br />

189


188<br />

Questo tipo <strong>di</strong> analisi consente <strong>di</strong> valutare con maggior precisione le frequenze dei<br />

vari mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vibrare, che risultano inferiori rispetto a quelle senza la presa in conto<br />

dello sforzo normale.<br />

Ricordando che t = 1/f, se la frequenza <strong>di</strong>minuisce, il periodo aumenta, quin<strong>di</strong> si<br />

potrebbe verificare il caso che le azioni sismiche si riducano, a causa dell’andamento<br />

dello spettro <strong>di</strong> risposta sismico funzione del periodo.<br />

5 Definisce quali componenti prendere in conto (in genere tutte).<br />

Effettuata l’analisi <strong>di</strong>namica, selezionando la tabella Dati e risultati, si può verificare se<br />

il numero dei mo<strong>di</strong> imposti è sufficiente.<br />

Forme modali<br />

A ogni modo <strong>di</strong> vibrare è associata la rispettiva forma modale.<br />

Frequenze (I.)<br />

La tabella seguente riporta i valori <strong>di</strong> frequenza (f), periodo (t) e frequenza angolare<br />

(ω) per ogni modo <strong>di</strong> vibrare.<br />

Forme modali ε x<br />

ε y<br />

ε z<br />

1 0,681 0,004 0<br />

2 0,007 0,685 0<br />

3 0,072 0,004 0<br />

4 0,203 0 0<br />

5 0 0,168 0<br />

La figura seguente riporta i valori del periodo per ogni modo <strong>di</strong> vibrare riportati sullo<br />

spettro <strong>di</strong> risposta per SLU.<br />

Calcolo azione sismica SLU<br />

190


Co<strong>di</strong>ce<br />

: Italiana<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Caso<br />

:Co#1<br />

Modo :1<br />

f<br />

:3,25Hz<br />

T<br />

: 0,308 s<br />

:20,43rad/s<br />

ω<br />

EVal : 417,45<br />

Errore<br />

: 1,28E-10<br />

Iterazioni : 7<br />

Comp.<br />

:eX<br />

Parte<br />

: 7 parti<br />

Z<br />

X<br />

Y<br />

Z<br />

X<br />

Y<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

: Italiana<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Caso<br />

:Co#1<br />

Modo :2<br />

f<br />

:3,67Hz<br />

T<br />

: 0,272 s<br />

: 23,09 rad/s<br />

ω EVal : 533,00<br />

Errore<br />

: 1,14E-10<br />

Iterazioni : 7<br />

Comp.<br />

:eX<br />

Parte<br />

: 7 parti<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

: Italiana<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Caso<br />

:Co#1<br />

Modo :3<br />

f<br />

:4,08Hz<br />

T<br />

: 0,245 s<br />

: 25,61 rad/s<br />

ω EVal : 655,82<br />

Errore<br />

: 2,01E-10<br />

Iterazioni : 7<br />

Comp.<br />

:eX<br />

Parte<br />

: 7 parti<br />

Z<br />

X<br />

Y<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

: Italiana<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Caso<br />

:Co#1<br />

Modo :4<br />

f<br />

:8,82Hz<br />

T<br />

: 0,113 s<br />

:55,43rad/s<br />

ω<br />

EVal : 3072,92<br />

Errore<br />

: 2,08E-8<br />

Iterazioni : 7<br />

Comp.<br />

:eX<br />

Parte<br />

: 7 parti<br />

Z<br />

X<br />

Y<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

: Italiana<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Caso<br />

:Co#1<br />

Modo :5<br />

f<br />

: 10,84 Hz<br />

T<br />

: 0,092 s<br />

: 68,11 rad/s<br />

ω<br />

EVal : 4638,77<br />

Errore<br />

: 1,40E-7<br />

Iterazioni : 7<br />

Comp.<br />

:eX<br />

Parte<br />

: 7 parti<br />

Z<br />

X<br />

Y<br />

0,123<br />

-0,079<br />

0,025<br />

0,007<br />

-0,048<br />

0,095<br />

0,015<br />

-0,107<br />

-0,027<br />

-0,031<br />

0,122<br />

0,020<br />

-0,026<br />

0,033<br />

0,005<br />

0,122<br />

0,025<br />

0,007<br />

-0,048<br />

-0,079<br />

0,028<br />

0,025<br />

0,152<br />

0,132<br />

0,011<br />

0,009<br />

-0,015<br />

0,120<br />

0,054<br />

0,005<br />

0,045<br />

0,002<br />

-0,081<br />

0,095<br />

0,015<br />

0,122<br />

-0,040<br />

0,003<br />

0,033<br />

0,005<br />

-0,027<br />

-0,031<br />

0,020<br />

-0,026<br />

-0,107<br />

0,120<br />

0,054<br />

0,152<br />

0,132<br />

0,005<br />

0,045<br />

0,010<br />

0,009<br />

0,025<br />

0,002<br />

0,028<br />

-0,015<br />

0,003<br />

-0,081<br />

-0,040<br />

0,122<br />

0,095<br />

0,033<br />

0,015<br />

0,005<br />

-0,027<br />

-0,025<br />

0,020<br />

-0,031<br />

0,120<br />

-0,107<br />

0,132<br />

0,045<br />

0,005<br />

0,054<br />

0,002<br />

0,152<br />

0,009<br />

0,025<br />

-0,015<br />

0,003<br />

0,010<br />

0,028<br />

-0,081<br />

-0,040<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

: Italiana<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Caso<br />

:Co#1<br />

Modo :1<br />

f<br />

:3,25Hz<br />

T<br />

: 0,308 s<br />

: 20,43 rad/s<br />

ω EVal : 417,45<br />

Errore<br />

: 1,28E-10<br />

Iterazioni : 7<br />

Comp.<br />

:eX<br />

Parte<br />

: 7 parti<br />

Y<br />

X<br />

Y<br />

X<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

: Italiana<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Caso<br />

:Co#1<br />

Modo :2<br />

f<br />

:3,67Hz<br />

T<br />

: 0,272 s<br />

: 23,09 rad/s<br />

ω EVal : 533,00<br />

Errore<br />

: 1,14E-10<br />

Iterazioni : 7<br />

Comp.<br />

:eY<br />

Parte<br />

: 7 parti<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

: Italiana<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Caso<br />

:Co#1<br />

Modo :3<br />

f<br />

:4,08Hz<br />

T<br />

: 0,245 s<br />

: 25,61 rad/s<br />

ω<br />

EVal : 655,82<br />

Errore<br />

: 2,01E-10<br />

Iterazioni : 7<br />

Comp.<br />

:eX<br />

Parte<br />

: 7 parti<br />

Y<br />

X<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

: Italiana<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Caso<br />

:Co#1<br />

Modo :4<br />

f<br />

:8,82Hz<br />

T<br />

: 0,113 s<br />

: 55,43 rad/s<br />

ωEVal : 3072,92<br />

Errore<br />

: 2,08E-8<br />

Iterazioni : 7<br />

Comp.<br />

:eX<br />

Parte<br />

: 7 parti<br />

Y<br />

X<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

: Italiana<br />

Analisi <strong>di</strong>namica<br />

Caso<br />

:Co#1<br />

Modo :5<br />

f<br />

: 10,84 Hz<br />

T<br />

: 0,092 s<br />

: 68,11 rad/s<br />

ωEVal : 4638,77<br />

Errore<br />

: 1,40E-7<br />

Iterazioni : 7<br />

Comp.<br />

:eX<br />

Parte<br />

: 7 parti<br />

Y<br />

X<br />

-0,027<br />

-0,107<br />

0,005<br />

0,025 0,028<br />

0,033<br />

0,095<br />

0,0330,095<br />

0,045 0,045 0,132 0,152<br />

0,132 0,152<br />

0,134<br />

0,033<br />

0,127<br />

0,030<br />

0,025 0,025<br />

0,030 0,027<br />

0,134 0,136 0,127 0,130 0,120 0,123<br />

0,033 0,030 0,027<br />

-0,031<br />

0,122<br />

-0,107-0,027<br />

-0,048<br />

0,005 0,025 0,028<br />

-0,031<br />

-0,081 -0,015<br />

-0,015<br />

0,120 -0,081 -0,015<br />

-0,081<br />

0,120 0,120<br />

-0,025<br />

0,020<br />

0,054<br />

0,003<br />

-0,040<br />

-0,079<br />

-0,026<br />

0,020<br />

0,054<br />

0,003<br />

-0,040<br />

0,122<br />

-0,048<br />

-0,107<br />

-0,027<br />

0,025 0,028<br />

0,005<br />

0,095<br />

0,033<br />

0,132 0,152<br />

0,045<br />

0,121<br />

0,027<br />

0,122 0,123<br />

-0,079<br />

-0,031<br />

0,122<br />

-0,026<br />

0,020<br />

0,054<br />

-0,040 0,003<br />

189<br />

Primomodo<strong>di</strong>vibrare<br />

Il modo è prevalentemente flessionale, secondo l’asse X<br />

Secondo modo <strong>di</strong> vibrare<br />

Il modo è prevalentemente flessionale, secondo l’asse Y<br />

erzo modo <strong>di</strong> vibrare<br />

Il modo è prevalentemente torsionale<br />

Quarto modo <strong>di</strong> vibrare<br />

Il modo è prevalentemente flessionale secondo l’asse X con i piani in controfase<br />

Quinto modo <strong>di</strong> vibrare<br />

Il modo è prevalentemente torsionale, con i piani in controfase<br />

<strong>Esempi</strong> <strong>di</strong> <strong>calcolo</strong><br />

191


190<br />

Il <strong>calcolo</strong> delle azioni sismiche si ottiene ricavando l’accelerazione per ogni modo <strong>di</strong> vibrare,<br />

riportata in or<strong>di</strong>nate, secondo il valore del periodo <strong>di</strong> vibrazione, posto in orizzontale.<br />

Il <strong>calcolo</strong> è completamente svolto in automatico da Axis VM.<br />

Coefficiente sismico equivalente (I.)<br />

Questa tabella in<strong>di</strong>ca la massa partecipante per ogni modo <strong>di</strong> vibrare.<br />

f[Hz] T[s] ωFINE [rad/s]<br />

1 3,25 0,308 20,43<br />

2 3,67 0,272 23,09<br />

3 4,08 0,245 25,61<br />

4 8,82 0,113 55,43<br />

5 10,84 0,092 68,11<br />

Si fa notare che la massa partecipante, verificata con le immagini dei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vibrare,<br />

coincide con la risultanza grafica. Per esempio al primo modo <strong>di</strong> vibrare è associata<br />

una massa partecipante pari al 68,1% della massa totale.<br />

È evidente quin<strong>di</strong> l’importanza <strong>di</strong> questo modo per il <strong>calcolo</strong> delle forze secondo l’asse X<br />

Lo stesso succede per l’asse Y (68,5% della massa totale).<br />

Al terzo modo <strong>di</strong> vibrare è associata una quantità <strong>di</strong> massa bassa (max. 7,2% secondo<br />

l’asse X, ma non del tutto trascurabile. Si ricorda che la norma consiglia <strong>di</strong> tenere in<br />

conto i moti con massa partecipante superiore al 5%).<br />

La massa totale presa in conto è comunque superiore al limite del 85% come prescritto<br />

(96,3% per l’asse X e 86,1% per l’asse Y).<br />

È possibile trascurare masse ridotte senza commettere errori <strong>di</strong> particolare rilievo in<br />

quanto il loro effetto non è sommato linearmente,ma me<strong>di</strong>ante <strong>di</strong>verse combinazioni,<br />

per esempio con ra<strong>di</strong>ce quadrata della somma dei quadrati.<br />

In questo modo l’influenza <strong>di</strong> un valore basso è pressoché insignificante.<br />

Per esempio, con analisi in prima approssimazione, combinando l’effetto <strong>di</strong> un valore<br />

pari a 0,65 con 0,05 si ottiene un valore totale pari a:(0,65 ^ 2 + 0,05 ^ 2) ^ 0,5 = 0,6519.<br />

Trascurare questo valore significa commettere un errore pari allo 0,3%.<br />

Calcolo azione sismica SLU<br />

Ottimizzazione della struttura attraverso il controllo delle forme modali<br />

L’esame delle forme modali costituisce un potente mezzo per prevedere l’effetto delle<br />

azioni sismiche e quin<strong>di</strong> per valutare se è il caso <strong>di</strong> ottimizzare la struttura variando le<br />

inerzie (e quin<strong>di</strong> le rispettive <strong>di</strong>mensioni geometriche) per correggere le forme stesse.<br />

Le forze sismiche sono applicate ai no<strong>di</strong> del telaio spaziale e sono proporzionali alla<br />

forma modale,cioè allo spostamento <strong>di</strong> ogni nodo rispetto alla con<strong>di</strong>zione iniziale per<br />

la massa che grava sul nodo.<br />

La con<strong>di</strong>zione migliore per le forme modali è la prevalenza della forma flessionale<br />

(quin<strong>di</strong> con deformata prevalentemente traslazionale) nei primi due mo<strong>di</strong>, dove <strong>di</strong><br />

solito la massa partecipante e quin<strong>di</strong> anche l’azione sismica è prevalente.<br />

192

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