relazione generale illustrativa - Regione Autonoma Valle d'Aosta
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D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O<br />
REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA<br />
REGION AUTONOME VALLÉE D’AOSTE<br />
COMUNE DI ETROUBLES<br />
COMMUNE DE ETROUBLES<br />
LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA<br />
INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI<br />
CARABINIERI E STRUTTURE ADIACENTI<br />
PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
COMMITTENTE: Amministrazione Comunale di Etroubles<br />
PROGETTO ESECUTIVO<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
R<br />
APRILE 2010<br />
C O R S O L A N C I E R I D I A O S T A , 1 5 / F - 1 1 1 0 0 A O S T A – T E L / F A X 0 1 6 5 . 3 3 1 7 7<br />
w w w . g e a r c . i t<br />
s t u d i o @ g e a r c . i t
COMUNE DI ETROUBLES<br />
LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
SOMMARIO<br />
1. PREMESSE ______________________________________________________________ 4<br />
2. ESPOSIZIONE DEL QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE E DELLE SPECIFICHE<br />
PRESTAZIONI RICHIESTE __________________________________________________ 5<br />
3. DESCRIZIONE DEI LAVORI DA REALIZZARE _______________________________________ 11<br />
4. VERIFICA DELL’ELENCO DELLE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE ED ACQUISITE, AI FINI<br />
DELL’IMMEDIATA ESEGUIBILITA’ DELL’OPERA ________________________________ 15<br />
5. Coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici EDILIZI comunali<br />
vigenti o applicabili in regime di salvaguardia . ________________________________ 19<br />
5.1 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle prescrizioni direttamente cogenti e<br />
prevalenti stabilite dal Piano Territoriale Paesistico della <strong>Regione</strong>. _________________ 19<br />
5.2 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici<br />
comunali vigenti o applicabili in regime di salvaguardia alla procedura applicabile per il<br />
rilascio della concessione edilizia. ___________________________________________ 38<br />
5.3 – Coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici di pianificazione di<br />
settore o applicabili in regime di salvaguardia. _________________________________ 39<br />
5.4 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto agli ambiti inedificabili approvati ed<br />
adottati nel comune di Etroubles____________________________________________ 39<br />
6 – Verifica della conformità del progetto alla normativa tecnica applicabile, tenuto conto delle<br />
specifiche destinazioni d’uso previste E LORO ELENCAZIONE._____________________ 43<br />
6.1) ai fini dell'abbattimento delle barriere architettoniche si è tenuto conto delle prescrizioni<br />
contenute nel D.P.R. 24/07/96 n. 503. _______________________________________ 43<br />
6.2) ai fini dell'altezza minima ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali si è tenuto<br />
conto delle prescrizioni contenute nel D.M. del 5 luglio 1975. _____________________ 44<br />
6.3) ai fini della prevenzione incendi sono state applicate le seguenti normative. _________ 45<br />
6.4) ai fini dei requisiti delle opere in conglomerato cementizio armato contenute nella Legge<br />
1086/71. _______________________________________________________________ 47<br />
7. DESCRIZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI in <strong>generale</strong> ________________________ 49<br />
7.1) Premesse ______________________________________________________________ 49<br />
7.2. - Innovazioni progettuali dirette al rispetto delle prescrizioni e delle autorizzazioni ai<br />
sensi di legge e descrizione, motivata, delle altre eventuali, parziali variazioni rispetto al<br />
progetto definitivo._______________________________________________________ 51<br />
7.3. – Eseguibilità dei lavori relativamente alle tecniche costruttive ed in particolare alle<br />
misure necessarie per la tutela della sicurezza fisica e della salute dei lavoratori. _____ 51<br />
7.4. – Modalità e tecnologie previste per l’esecuzione dei lavori in <strong>relazione</strong> ai vincoli<br />
eventualmente gravanti sull’area. ___________________________________________ 54<br />
7.5. – Caratteristiche architettoniche, strutturali ed impiantistiche dell’opera_____________ 54<br />
7.5.1 Aspetti architettonici _____________________________________________________ 54<br />
7.5.2. Elementi strutturali _____________________________________________________ 57<br />
2<br />
D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O
COMUNE DI ETROUBLES<br />
LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
7.5.3. Gli impianti ____________________________________________________________ 58<br />
8. DESCRIZIONE DELL’INSERIMENTO DEI LAVORI NEL TERRITORIO CON PARTICOLARE<br />
RIFERIMENTO ALLE SOLUZIONI ADOTTATE __________________________________ 78<br />
8.1. alle problematiche geologiche ed idrogeologiche. ______________________________ 78<br />
8.2 - alle modalità ed alle opere per l'accesso alle aree di intervento e di conferimento in<br />
cantiere dei materiali da costruzione; ________________________________________ 79<br />
8.3 - alla localizzazione ed organizzazione del cantiere;______________________________ 79<br />
8.4 - alle discariche cui conferire i materiali di risulta; _______________________________ 81<br />
8.5 - agli impianti ed alle opere di proprietà di enti pubblici e privati o in concessione agli<br />
stessi eventualmente interferenti con il progetto; ______________________________ 82<br />
8.7 - al ripristino delle opere eventualmente manomesse per l'esecuzione dei lavori nei casi<br />
dovuti ai sensi di legge____________________________________________________ 84<br />
9. - QUADRO DEI COSTI A CORPO E MISURA, ESPRESSI IN EURO, MOTIVANDO LA PARTE A<br />
MISURA, ARTICOLATO COME SEGUE: _______________________________________ 85<br />
10. - ALLEGATI DI PROGETTO ____________________________________________________ 87<br />
3<br />
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COMUNE DI ETROUBLES<br />
LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
1. PREMESSE<br />
Lo scrivente progettista, arch. Andrea MARCOZ, nato ad Aosta il 2 agosto<br />
1966, C.F. MRC NDR 66M02 A326P, residente in Saint Rhémy-en-Bosses,<br />
frazione Praz du Mas Farcoz n°19, regolarmente iscritto all’ordine professionale<br />
degli Architetti della <strong>Regione</strong> <strong>Autonoma</strong> <strong>Valle</strong> d’Aosta, in posizione n°221,<br />
facente parte dello studio tecnico associato GeArc, dell’arch. Marcoz Andrea e<br />
geom. Colombo Marco Enrico, con sede in Aosta, Corso Lancieri d’Aosta n°15/d,<br />
viene incaricato con Determinazione n°139 del 23/12/2008 del Segretario<br />
Comunale di Etroubles, di redigere il progetto esecutivo relativo alla<br />
COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE<br />
DEI CARABINIERI E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
nel Comune di Etroubles.<br />
Lo studio per la predisposizione del progetto esecutivo delle opere di cui<br />
all’oggetto, è stato svolto sulla base del progetto definitivo approvato con<br />
Deliberazione di Consiglio Comunale n°03 del 10/02/2009, e da ulteriori<br />
sopralluoghi nelle aree di previsto intervento e circostanti, procedendo alla<br />
rilevazione di dati e di elementi dell’ambiente nel suo complesso e delle<br />
previsioni attuative riportate su tavole planimetriche di inquadramento<br />
territoriale e su quelle dei vincoli, unitamente alla raccolta di documentazione<br />
fotografica e del progetto allegati. Si è proceduto altresì all’adeguamento dei<br />
prezzi del progetto definitivo con il prezzario regionale 2009 vigente, approvato<br />
con deliberazione della Giunta regionale del 10 luglio 2009, n. 1903.<br />
4<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
2. ESPOSIZIONE DEL QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE E<br />
DELLE SPECIFICHE PRESTAZIONI RICHIESTE<br />
Il Comune di Etroubles è dotato di P.R.G.C., adottato dal Consiglio<br />
Comunale con deliberazione n. 24 del 27 giugno 1983 ed approvato dal<br />
Consiglio Regionale con Deliberazione n. 4511 del 20 luglio 1983, che ha<br />
inserito l’area in questione in una zona omogenea DM (demanio militare) ai<br />
sensi del D.M. 2 aprile 1968 n. 1444.<br />
E<br />
249<br />
F<br />
629<br />
630<br />
239<br />
Strada<br />
243<br />
C4<br />
62 8<br />
654<br />
230<br />
(617)<br />
655<br />
18<br />
565<br />
566<br />
636<br />
20<br />
635<br />
229<br />
717<br />
22<br />
563<br />
25<br />
618<br />
616<br />
32<br />
58<br />
33<br />
34<br />
35<br />
57<br />
55<br />
844<br />
799<br />
25 0<br />
84 6<br />
84 5<br />
DM A12<br />
724<br />
Borgata di<br />
Etroubles<br />
601<br />
84 3<br />
228<br />
746<br />
747<br />
637<br />
748<br />
74 9<br />
22 3<br />
225<br />
69 0<br />
22 1<br />
591<br />
590<br />
220<br />
59 3<br />
219<br />
211<br />
821<br />
41<br />
210<br />
33 9<br />
619<br />
56<br />
43<br />
91<br />
45<br />
Vic.<br />
dei<br />
22 7<br />
544<br />
Canale<br />
257<br />
259<br />
833<br />
834<br />
72 9<br />
569<br />
731<br />
C5<br />
266<br />
805<br />
267<br />
734<br />
733<br />
268<br />
638<br />
736<br />
764<br />
271<br />
858<br />
859<br />
272<br />
Statale<br />
83 7<br />
I<br />
22 6<br />
545<br />
Molini<br />
83 6<br />
218<br />
Borne<br />
Borne<br />
di<br />
S.V.<br />
S.V. S.V.<br />
213<br />
602<br />
84 1<br />
83 9<br />
84 0<br />
209<br />
212<br />
84 2<br />
Maestra Maestra Maestra Maestra Maestra<br />
Str.<br />
Str.<br />
215<br />
540<br />
681<br />
315<br />
314<br />
543<br />
208<br />
Str. Str. Str. Str. Str.<br />
803<br />
83 8<br />
312<br />
317<br />
318<br />
258<br />
568<br />
262<br />
800<br />
801<br />
802<br />
804<br />
806<br />
807<br />
269<br />
282<br />
280<br />
64 0<br />
63 9<br />
274<br />
279<br />
Via<br />
755<br />
306<br />
594<br />
313<br />
75 6<br />
75 7<br />
758<br />
75 9<br />
76 0<br />
Vic. Vic. Vic. Vic. Vic.<br />
304<br />
320<br />
303<br />
830<br />
276<br />
310<br />
675<br />
Il Comune di Etroubles ha sempre rappresentato un riferimento<br />
determinante in funzione della sua posizione strategica in un territorio di<br />
confine e di passaggio internazionale.<br />
Con la realizzazione dell’importante nodo del traforo del Gran San<br />
Bernardo, inaugurato nel 1964, e successivi allargamenti della Strada Statale<br />
5<br />
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COMUNE DI ETROUBLES<br />
LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
n°27, il capoluogo di Etroubles, ha assunto un ruolo principale nella gestione di<br />
tutti i primari servizi (amministrativi, commerciali, scolastici, ecc..) e non meno<br />
importante, il ruolo fontamentale di centro turistico. Sono da ricordare al<br />
proposito alcune iniziative degli ultimi anni, in campo turistico e culturale, che<br />
l’Amministrazione ha avviato:<br />
a) Nell’anno 2005 ll borgo medievale di Etroubles è diventato un museo a<br />
cielo aperto, con un’esposizione permanente nel cuore della valle del<br />
Gran San Bernardo, con sculture, affreschi e dipinti di artisti di fama<br />
mondiale e la collaborazione della Fondation Gianadda di Martigny. Il<br />
progetto, denominato “A Etroubles, avant toi sont passés…”, è stato<br />
finanziato dal Fondo Sociale Europeo e nasce dalla volontà<br />
dell’amministrazione comunale di riqualificare e valorizzare il centro<br />
storico del paese.<br />
b) Negli anni successivi, sono state allestite mostre d’arte nella palestra<br />
localizzata ad ovest della Caserma dei Carabinieri. Tra le più importanti è<br />
da citare, nell’estate 2007 l’esposizione di"Rodin et Claudel - création<br />
et matière". Tale L'esposizione è stata visitata da circa 4500 persone,<br />
provenienti in prevalenza da tutta Europa, ma anche dall’Australia, dal<br />
Canada e dagli Stati Uniti. Nel corso dell’estate 2008 si è tenuta una<br />
mostra fotografica (fotografie messe a disposizione da Annette e<br />
Léonard Gianadda) quale testimonianza della transumanza, pratica<br />
pastorale diffusa in tutto il bacino del meditarraneo fin dalla Preistoria.<br />
c) Nell’anno in corso L’Amministrazione di Etroubles ha firmato un<br />
importante accordo con l’Amministrazione di Martigny, quale itinerario<br />
turistico d’arte e cultura tra i due paesi.<br />
d) Si stanno completando i lavori di riqualificazione dell’ex latteria turnaria e<br />
dell’ex centrale Bertin da destinarsi a museo permanente della<br />
lavorazione del latte e dell’energia.<br />
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COMUNE DI ETROUBLES<br />
LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Con l’accrescere di nuove esigenze di mobilità e di trasporto, dovute al<br />
passaggio internazionale, nonché di turismo, sulla base anche delle iniziative<br />
sopra menzionate, assume una particolare importanza la carenza di parcheggi a<br />
servizio del pubblico, nelle immediate vicinanze del centro storico, in modo<br />
particolare all’ingresso dell’area sportiva, ricreativa e anche culturale del paese.<br />
Intorno agli anni 2000 è stato realizzato un parcheggio attestato all’estremità<br />
del capoluogo, verso ponente, in adiacenza della struttura polivalente (Bar-<br />
Tennis, palestra/area espositiva), ma la sua capacità risulta inferiore alle<br />
esigenze.<br />
Bisogna inoltre evidenziare che l’accesso a tale struttura è decisamente sotto<br />
dimensionato. La strada che collega il centro abitato con la struttura è costituita<br />
da un’unica carreggiata, utilizzata promisquamente sia da pedoni che da veicoli.<br />
La destinazione di spazi destinati alle attività culturali, espositive e di congressi,<br />
e la sua apertura al pubblico, il museo a cielo aperto, e non dimentichiamo<br />
l’area sportiva, ricreativa e la pista di sci nordico, hanno generato un afflusso<br />
straordinario di utenza tale da giustificare la realizzazione di ulteriori strutture e<br />
servizi, rimarcando la necessità di garantire servizi di supporto al momento<br />
insufficienti.<br />
Da un’attenta analisi sul luogo, si è potuto verificare che, in particolare modo<br />
nei giorni festivi e durante il periodo estivo, la strada di collegamento alla<br />
struttura polivalente a doppio senso di marcia viene occupata da autovetture in<br />
parcheggio, con gravi disagi.<br />
L’Amministrazione Comunale di Etroubles, con nota a firma del Sindaco,<br />
trasmessa alla sede di Aosta del Comando dei Carabinieri in data 27/12/2000,<br />
ha proposto il passaggio di una porzione di terreno da demanio statale a<br />
demanio comunale da destinare ad area parcheggio pubblico, in cambio<br />
dell’onere assunto dall’Amministrazione Comunale di realizzare a proprie spese<br />
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COMUNE DI ETROUBLES<br />
LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
un’autorimessa interrata e il ripristino delle difese passive da destinare ad uso<br />
esclusivo del Comando dei Carabinieri di Etroubles.<br />
La stazione dei Carabinieri di Etroubles, con nota trasmessa all’Amministrazione<br />
Comunale in data 15.10.2001, ha richiesto, su segnalazione del superiore<br />
Comando Gruppo C.C. di Aosta, una dettagliata elaborazione progettuale che<br />
permetta un chiaro confronto tra la situazione attuale e quella in progetto.<br />
L’Amministrazione comunale ha incaricato lo studio tecnico Berthod, di redigere<br />
uno studio di fattibilità relativo ai lavori di realizzazione dell’autorimessa, quale<br />
preliminare concertazione con il Demanio Militare.<br />
A seguito di incontri tra l’Amministrazione Comunale e la Filiale del Piemonte e<br />
<strong>Valle</strong> d’Aosta, Agenzia del Demanio, si è giunti ad un accordo di intesa sulla<br />
possibilità di utilizzare parte dell’area ora occupata dal demanio, per la<br />
realizzazione di nuovi posti auto, allargamento dell’attuale sedime stradale,<br />
marciapiede di collegamento con la struttura polivalente, e porzioni da<br />
destinarsi a verde. Con lettera in data 25 febbraio 2005 e successiva del 29<br />
settembre 2008, da parte dell’Agenzia del Demanio, filiale del Piemonte e <strong>Valle</strong><br />
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COMUNE DI ETROUBLES<br />
LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
d’Aosta, si richiedeva di procedere alla predisposizione di un progetto definitivo,<br />
necessario per acquisire il parere favorevole dell’Arma dei Carabinieri e del<br />
Ministero dell’Interno.<br />
Con nota prot. n. 3992/VI-5 del 15 settembre 2009, il comune di Etroubles ha<br />
trasmesso all’Agenzia del Demanio, Filiale Piemonte e <strong>Valle</strong> d’Aosta, il Progetto<br />
Definitivo con il quale veniva meglio dettagliata la proposta di permuta<br />
avanzata.<br />
Con nota prot. n. 13/3-6-1986 del 13 luglio 2009, il Comando Interregionale<br />
Carabinieri “Pastrengo” ha ritenuto idonea l’operazione di permuta prospettata<br />
manifestando, pertanto, l’assenso alla sua realizzazione;<br />
Con nota prot. n. 824/154-55-1946 del 27 luglio 2009, la “Legione Carabinieri<br />
Piemonte e <strong>Valle</strong> d’Aosta – Gruppo di Aosta”, riprendendo quanto comunicato<br />
dal Comando Interregionale Carabinieri “Pastrengo” ha anch’essa ritenuta<br />
idonea la proposta avanzata dal Comune di Etroubles;<br />
Con valutazione tecnico estimativa prot. n. 2009/20053/F-TO del 21 dicembre<br />
2009, l’Agenzia del Demanio, Filiale Piemonte e <strong>Valle</strong> d’Aosta, ha ritenuto<br />
congrua la proposta avanzata dal Comune di Etroubles;<br />
Con nota prot. n. 2010/7226/DAO-CO-PA del 19 febbraio 2010, l’Agenzia del<br />
Demanio – Direzione Area Operativa Coordinamento Operation - Servizi alla<br />
Pubblica Amministrazione ha espresso il suo assenso di massima<br />
sull’operazione;<br />
Con nota prot. n. ____________ del_________ l’Agenzia del Demanio –<br />
Direzione Area Operativa Coordinamento Operation - Servizi alla Pubblica<br />
Amministrazione ha autorizzato la Filiale Piemonte e <strong>Valle</strong> d’Aosta dell’Agenzia<br />
del Demanio alla sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa con il comune di<br />
Etroubles<br />
Il protocollo di intesa di cui sopra tra l’Agenzia del Demanio e il Comune di<br />
Etroubles stabilisce di procedere alla redazione del Progetto Esecutivo, di cui la<br />
presente è parte integrante, con l’obbligo che in esso non sia in alcun modo<br />
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LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
prevista una riduzione delle opere o una diminuzione di qualità dei materiali,<br />
delle finiture o degli impianti rispetto a quanto indicato nel Progetto Definitivo.<br />
La cessione in permuta al Comune di Etroubles avverrà una volta che<br />
quest’ultimo avrà eseguito, ultimate e collaudate le opere in progetto, di parte<br />
parte dell’immobile denominato “Ex casermetta militare Capoluogo” – codice<br />
REMS AOB0139 - ubicata sulla Strada Statale n. 27, al civico 19, in comune di<br />
Etroubles, in provincia di Aosta. Più nello specifico, la parte oggetto di cessione<br />
da parte dello Stato costituisce una porzione della particella identificata al<br />
Catasto Terreni del comune di Etroubles al foglio 17, mappale 724, per<br />
complessivi 1.280,00 mq; detta area comprende parte dell’attuale cortile della<br />
caserma con soprastante fabbricato autorimessa (avente superficie lorda di 122<br />
mq per complessivi quattro posti auto) e da una fascia di terreno esterna alla<br />
recinzione della Caserma.<br />
L’intero intervento (nuovi posti auto, sistemazione esterna e viabilità e nuova<br />
autorimessa interrata) sarà finanziato e realizzato a cura dell’Amministrazione<br />
Comunale di Etroubles. Il costo per la realizzazione della struttura interrata, a<br />
servizio della Stazione dei Carabinieri, andrà a coprire il costo dell’area che sarà<br />
ceduta da parte del Demanio Militare all’Amministrazione Comunale di<br />
Etroubles, per la realizzazione dei nuovi posti auto e sistemazioni varie.<br />
L’acquisizione dell’area rappresenta per l’Amministrazione un’opportunità per la<br />
sua vicinanza sia dal centro storico del paese, sia dal polo culturale e sportivo.<br />
I nuovi posti auto, favoriranno e miglioreranno le ormai imminenti prospettive di<br />
rendere il borgo accessibile solo pedonalmente. E’ infatti ormai prossima<br />
l’apertura della nuova strada di accesso alle scuole, al municipio e alla chiesa.<br />
Tale area fungerebbe altresì da polmone in occasione di eccezionali<br />
assembramenti quali manifestazioni e feste tradizionali, funzioni religiose, ecc.).<br />
10<br />
D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O
COMUNE DI ETROUBLES<br />
LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Da qui la scelta dell’Amministrazione di realizzare un parcheggio e un<br />
marciapiede, di collegamento tra il borgo e l’area sportiva, in adiacenza<br />
all’attuale rue Vergers. E’ da precisare che tale intervento, oltre quelli già<br />
realizzati dall’Amministrazione Comunale, andrebbe ad integrare e completare la<br />
sistemazione della viabilità pedonale già realizzata dall’ANAS, lungo la strada<br />
statale n°27.<br />
La realizzazione della banchina pedonale, inserita all’interno dell’area occupata a<br />
parcheggi, arricchita da un idoneo impianto di illuminazione, la totale<br />
demolizione del fabbricato destinati a deposito dei Carabinieri, valorizzeranno<br />
enormemente l’accesso sia del centro storico che dell’area polivalente,<br />
completando un collegamento idoneo e sicuro tra il capoluogo e le aree<br />
limitrofe.<br />
Le caratteristiche morfologiche del terreno oggetto di intervento ben si prestano<br />
al soddisfacimento delle esigenze sopradescritte. L’area occupata dalle nuove<br />
opere risulta pianeggiante e pressoché a livello con l’adiacente sedime stradale.<br />
L’area in questione, per la realizzazione sia dell’’autorimessa che dei nuovi posti<br />
auto, è ubicata in Rue des Vergers, comprende il terreno censito in catasto al<br />
Foglio. n° 17 n°724 e costituente un unico appezzamento di m 2 2.100 circa e<br />
con caratteristiche planialtimetriche omogenee.<br />
3. DESCRIZIONE DEI LAVORI DA REALIZZARE<br />
Sostanzialmente gli interventi necessari risultano essere suddivisi in due distinte<br />
tipologie:<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
a) autorimessa interrata a servizio della stazione dei Carabinieri di<br />
Etroubles;<br />
b) sistemazione viabilità comprendente nuovi posti auto, banchine pedonali,<br />
allargamento viabilità, illuminazione esterna, sistemazione linee elettriche<br />
aeree e nuovi collegamenti fognari (eliminazione fossa settica della<br />
stazione dei carabinieri e nuovo collegamento per le abitazioni situate in<br />
rue des Vergers).<br />
Al fine di comprendere l’entità delle opere da realizzare è da precisare che<br />
entrambi gli interventi, complementari tra di loro, presuppongono la completa<br />
demolizione totale del fabbricato adiacente la strada comunale denominata rue<br />
des Vergers; ora adibito a deposito della stazione dei Carabinieri, la<br />
demolizione e rimozione del muro di cinta comprensivo della recinzione in rete<br />
metallica.<br />
Le caratteristiche planoaltimetriche del reliquato interno alla stazione dei<br />
carabinieri, consentono di ottenere un’area omogenea, pianeggiante,<br />
perfettamente integrante con la strada comunale esistente.<br />
1) AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
DI ETROUBLES.<br />
L’autorimessa interrata proposta sostituisce l’attuale terrapieno, sostenuto da<br />
muro di sostegno in pietrame, di fronte alla caserma “Gran San Bernardo”, in<br />
prossimità del confine Ovest del terreno di pertinenza della stazione, di cui si<br />
ripropone sempre in pietra, quale rivestimento del fronte della struttura<br />
interrata.<br />
Una rampa scoperta con pendenza al 12% consente, da un lato l’accesso<br />
all’autorimessa stessa, e dall’altro, di mantenere per il fronte libero della<br />
struttura, l’attuale altezza del muro di sostegno del terrapieno, evitando un<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
inevitabile innalzamento del muro, con problematiche rispetto all’inserimento<br />
ambientale.<br />
L’autorimessa interrata, come da specifiche richieste della Committenza (Arma<br />
dei Carabinieri), contiene complessivi 9 posti auto ed è suddivisa nei seguenti<br />
ambienti:<br />
1) area di ingresso coperta di m 2 47,85;<br />
2) n°3 box di m 2 15,40 cadauno completamente chiusi con portone<br />
basculante e comunicanti direttamente con l’area di ingresso di cui<br />
sopra, per un totale di m 2 46,20;<br />
3) area di manovra coperta di m 2 30,80, collegata all’area di ingresso e<br />
separata dalla stessa tramite un cancello motorizzato in ferro zincato<br />
scorrevole; tale area, opportunamente chiusa al pubblico, consente<br />
l’accesso ai successivi due ambienti di cui ai punti successivi;<br />
4) n°1 box di m 2 30,25, delle dimensioni atte a contenere agevolmente<br />
2 posti auto, con due portoni basculanti comunicanti con l’area di<br />
manovra di cui sopra, per consentire un facile accesso ad ogni singolo<br />
automezzo;<br />
5) autorimessa con n°4 posti auto, della superficie in pianta di m 2<br />
127,80, separata dall’area di manovra tramite portone basculante<br />
motorizzato.<br />
Rispetto al terreno originario antistante l’attuale terrapieno, il piano di<br />
parcamento dell’autorimessa è più basso di circa 1,20 metri. Questa scelta<br />
progettuale ha consentito, come già detto precedentemente, di mantenere la<br />
quota dell’estradosso del fronte libero dell’autorimessa, pressoché identica a<br />
quella dell’attuale muro di sostegno del terrapieno.<br />
Una porzione del solaio di copertura dell’autorimessa sarà ricoperto a verde,<br />
mentre la parte restante verrà destinata a posti auto esterni riservati alla<br />
stazione dei Carabinieri e all’interno del perimetro di pertinenza.<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
2) SISTEMAZIONE VIABILITÀ COMPRENDENTE NUOVI POSTI AUTO,<br />
BANCHINE PEDONALI, ALLARGAMENTO VIABILITÀ, ILLUMINAZIONE ESTERNA.<br />
Il progetto qui proposto, prevede sostanzialmente:<br />
1) allargamento dell’attuale sedime stradale di circa 1,5 metri;<br />
2) realizzazione di nuovi posti auto, la cui capacità è di 27 posti auto<br />
normali e 2 per disabili. La conformazione dei parcheggi adottata è<br />
stata quella a pettine con i posti auto in posizione ortogonale rispetto<br />
all’asse stradale. I parcheggi per i portatori di handicap, risultano in<br />
posizione idonea per il facile raggiungimento dei servizi principali.<br />
3) Realizzazione di banchina pedonale con bordure in pietra poste a<br />
livello stradale per agevolare sia l’uscita di automezzi dai posti auto,<br />
che facilitare lo sgombero neve da parte dei mezzi comunali; il<br />
marciapiede è stato previsto a nord dell’attuale carreggiata, in<br />
prosecuzione di quello già realizzato da parte dell’ANAS. La banchina<br />
pedonale si sviluppa dall’accesso dal bivio con la strada statale n°27<br />
del Gran San Bernardo, per arrivare nella prossimità della struttura<br />
polivalente, per una lunghezza di circa 100 metri.<br />
4) Creazione di aiuole a ridosso della muratura in pietrame esistente di<br />
confine con la proprietà della Caserma dei Carabinieri;<br />
5) Posa in opera di nuova recinzione in acciaio zincato tipo “ORSOGRIL”<br />
delle caratteristiche tipologiche e dimensionali di quelle già esistenti<br />
nella parte a nord dell’area della stazione dei Carabinieri, in modo da<br />
rendere protetta l’intera area militare;<br />
6) Piantumazione di arbusti nelle zone a verde, quale funzione di<br />
abbellimento e parziale mascheramento del muro di sostegno<br />
esistente di separazione tra l’area in previsione comunale e l’area<br />
militare;<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
7) Integrazione della rete delle acque bianche lungo tutta la lunghezza<br />
della banchina pedonale con tubazione in PVC serie pesante del<br />
diametro di 200 mm., con relativi pozzetti e caditoie per la raccolta<br />
superficiale delle acque meteoriche;<br />
8) Nuovo tratto della fognatura delle acque nere, necessario al<br />
collegamento di tutta la Caserma dei Carabinieri, in sostituzione<br />
dell’attuale fossa settica, consentendo inoltre l’allaccio ai fabbricati<br />
disposti lungo Rue des Verges, che attualmente sono collegati ad un<br />
collettore fognario di pendenza non sufficiente.<br />
In <strong>relazione</strong> allo stato attuale dei siti interessati dalle opere in progetto, si<br />
prevede, con l’inserimento del marciapiede e dei nuovi posti auto, il rifacimento<br />
dell’illuminazione pubblica e la canalizzazione dei cavidotti quale predisposizione<br />
per l’eliminazione delle linee aeree elettriche e telefoniche presenti nell’intera<br />
area.<br />
Il tutto come meglio evidenziato negli elaborati grafici.<br />
4. VERIFICA DELL’ELENCO DELLE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE<br />
ED ACQUISITE, AI FINI DELL’IMMEDIATA ESEGUIBILITA’<br />
DELL’OPERA<br />
Il progetto definitivo ha ottenuto tutti i pareri necessari alla sua<br />
attuazione.<br />
Con Deliberazione del Consiglio Comunale n°03 del 10/02/2009 il<br />
progetto definitivo ha ottenuto l’approvazione che ha valore di concessione<br />
edilizia ai sensi della legge n° 11 del 16 aprile 1998 art. 62.<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
La Commissione edilizia Comunale ha espresso parere favorele al<br />
progetto definitivo, con Verbale n°01/09 del 09/02/2009.<br />
Con nota del 08/04/2009, prot. 3279/tp da parte dell’Assessorato<br />
Istruzione e Cultura è stata rilasciata l’autorizzazione ai sensi dell’art. 136<br />
(decreto Ministeriale 22 febbraio 1967) del D.l.vo. 22.01.2004 n°42 (T.U.<br />
Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6<br />
luglio 2002, n. 137),<br />
Come da nota del 10/04/2009 prot. 10578/rn, da parte dell’Assessorato<br />
Agricoltura, Risorse Naturali e Protezione Civile, Direzione Foreste, l’area<br />
interessata dall’intervento non ricade sotto il vincolo idrogeologico, ai sensi del<br />
R.D. 30.12.23 n°3267.<br />
Per quanto riguarda il nullaosta dell'Ente proprietario della strada Statale<br />
n°27 del Gran San Bernardo (ANAS), si precisa che, a differenza di quanto<br />
espresso nella <strong>relazione</strong> definitiva, l’accesso carraio all’attuale strada di Rue des<br />
Vergers non viene in alcun modo variato, per cui non è stato necessario<br />
ottenere il nullaosta di competenza.<br />
Per quanto riguarda l’impianto di illuminazione pubblica, il Nulla osta del<br />
Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, ispettorato territ. Piemonte e <strong>Valle</strong><br />
d’Aosta, Uff. interferenze elettriche, lungo Dora Firenze n°71, 10152 Torino, ai<br />
sensi dell’art. 241, D.P.R. 20.03.73, n°156 (per impianti di illuminazione), non è<br />
necessario in quanto trattasi di manutenzione di impianto di illuminazione<br />
esistente.<br />
Per quanto concerne l’autorimessa secondo il D.M. 16 febbraio 1982, non<br />
è necessario il parere preventivo dei VVFF, in quanto la capacità di parcamento<br />
è inferiore ai nove posti auto.<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Non risulta siano necessari ulteriori pareri.<br />
Il progettista con la presente <strong>relazione</strong> attesta infatti la conformità del progetto<br />
alle prescrizioni urbanistiche ed edilizie,<br />
Tabella riepilogativa dei pareri<br />
TIPO DI AUTORIZZAZIONE O PARERE<br />
- Concessione o subconcessione di derivazione di<br />
acqua pubblica, ai sensi del R.D. 1775/1993<br />
ovvero riconoscimento di derivazione di acqua<br />
pubblica ai sensi della L. 05.01.94 n°36<br />
- Approvazione ai sensi dell’art. 136 del D.l.vo.<br />
22.01.2004 n°42 (T.U. Codice dei beni culturali e<br />
del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge<br />
6 luglio 2002, n. 137)<br />
- - Approvazione ai sensi dell’art. 142 del D.l.vo.<br />
22.01.2004 n°42 (T.U. Codice dei beni culturali e<br />
del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge<br />
6 luglio 2002, n. 137)<br />
- Autorizzazione ai sensi della L.R. 10.06.83 n°56<br />
(misure urgenti per la tutela dei beni culturali)<br />
NON<br />
NECESSARIO<br />
X<br />
X<br />
X<br />
NECESSARIO<br />
DA<br />
RICHIEDERE<br />
RILASCIATO<br />
08/04/2009<br />
Prot. 3279/tp<br />
- Autorizzazione ai sensi del R.D. 30.12.23 n°3267<br />
X<br />
(vincolo idrogeologico)<br />
- Giudizio di compatibilità ambientale L.R. 04.03.91<br />
n°6 (Disciplina della procedura di valutazione di X<br />
impatto ambientale)<br />
- Autorizzazione o concessione per le interferenze<br />
con le strade regionali di competenze<br />
dell’Assessorato Territorio, Ambiente e Opere<br />
X<br />
Pubbliche ai sensi del regolamento 28.05.81 n°1<br />
e/o del D.L.vo 30.04.92 n°285 (nuovo codice<br />
della strada) e relativo regolamento.<br />
- Autorizzazione ai fini idraulici ai sensi del R.D.<br />
X<br />
25.07.1904 n°523 (polizia delle acque pubbliche).<br />
- Nulla osta in deroga e/o parere vincolante ai<br />
sensi della L.R. 06.04.98 n°11 (Normativa<br />
urbanistica e di pianificazione territoriale della X<br />
<strong>Valle</strong> d’Aosta)<br />
Specificare articolo: art. 99, comma 3<br />
- Parere Sovrintendente agli studi X<br />
- Parere del Demanio 19/02/2010<br />
2010/7226/DAO-<br />
CO-PA<br />
- Parere della Commissione Tecnica (Deliberazione<br />
X<br />
Giunta Regionale n°7273 del 08.09.95) per<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
cimiteri.<br />
- Parere della Commissione Edilizia Comunale. Verbale n°01/09<br />
del 09/02/2009<br />
- Autorizzazione Azienda U.S.L.<br />
- Autorizzazione ANAS X<br />
- parere Bacini Idrici per fasce IC X<br />
- Autorizzazione Autostrada X<br />
- Autorizzazione SNAM X<br />
- Autorizzazione PRAOIL Oleodotti Italiani (per<br />
oleodotti)<br />
X<br />
- Autorizzazione ENEL X<br />
- Autorizzazione Telecom Italia X<br />
- Autorizzazione Vigili del Fuoco X<br />
- Deroga Vigili del Fuoco X<br />
- Autorizzazione Ferrovie dello Stato X<br />
- Autorizzazione ITALGAS X<br />
- Autorizzazione Ente Parca Nazionale Gran Paradiso<br />
ai sensi del R.D.L. 03.12.1922 n°1584 convertito X<br />
nella L. 17.04.25 n°473.<br />
- Parere servizio tutela dell’Ambiente<br />
dell’Assessorato Territorio Ambiente e Opere<br />
Pubbliche ai sensi della L.R. 30.07.91 n°30 art.<br />
X<br />
26 comma 3 lettera C) e g) (per riserve naturali).<br />
- Nulla osta Ministero delle Poste e<br />
Telecomunicazioni, ispettorato territ. Piemonte e<br />
<strong>Valle</strong> d’Aosta, Uff. interferenze elettriche, lungo<br />
Dora Firenze n°71, 10152 Torino, ai sensi dell’art.<br />
X<br />
241, D.P.R. 20.03.73, n°156 (per impianti di<br />
illuminazione).<br />
- Procedura di esproprio per l’acquisizione dei<br />
terreni, od in via preventiva, dichiarazione dei<br />
proprietari dei terreni di disponibilità per la<br />
cessione delle parti necessarie. Si consiglia, ai<br />
sensi dell’art. 7 della L. 241/90 e della relativa<br />
L.R. 18/99, di comunicare ai proprietari dei<br />
terreni occupati, prima dell’approvazione del<br />
progetto preliminare di variante e della procedura X<br />
di esproprio che è in corso una progettazione sui<br />
loro terreni e che l’approvazione del progetto<br />
stesso equivarrà a dichiarazione di pubblica utilità<br />
e che quindi eventuali opposizioni dovranno<br />
avvenire prima dell’approvazione del progetto, in<br />
modo che non possa essere invalidata la<br />
procedura espropriativi e/o di asservimento .<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
5. COERENZA DEL PROGETTO ALLE PREVISIONI DEGLI STRUMENTI<br />
URBANISTICI EDILIZI COMUNALI VIGENTI O APPLICABILI IN<br />
REGIME DI SALVAGUARDIA .<br />
5.1 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle prescrizioni direttamente<br />
cogenti e prevalenti stabilite dal Piano Territoriale Paesistico della <strong>Regione</strong>.<br />
Relativamente al P.T.P. si farà riferimento ai seguenti art.:<br />
ART. 21 Progettazione ed esecuzione delle strade e degli impianti a<br />
fune<br />
1. Al fine di contenere e, ove possibile, eliminare gli impatti ambientali e<br />
paesistici in atto e scongiurare degradi futuri; allo scopo altresì di migliorare la<br />
percorribilità delle strade e la sicurezza degli utenti; per favorire inoltre la<br />
fruizione del territorio percorso da parte degli utenti e per ottenere i massimi<br />
benefici ambientali possibili, la progettazione e l’esecuzione delle strade devono<br />
rispettare le seguenti determinazioni:<br />
a) i tracciati - per la migliore integrazione delle opere nell’ambiente -<br />
devono essere aderenti, o comunque adeguatamente correlati, alla<br />
morfologia dei territori percorsi, distinti dai tracciati principali della rete<br />
pedonale storica individuata nella cartografia del PTP e recepita dai<br />
PRGC, rispettosi dei corsi d’acqua naturali e delle loro divagazioni;<br />
b) le sezioni trasversali della carreggiata devono essere congruenti con il<br />
volume di traffico atteso sulla base di corretti calcoli previsionali e,<br />
comunque, non superiori a metri 5,75 nei tronchi della rete stradale<br />
extraurbana, non appartenenti a strade statali e regionali, e a metri tre<br />
nei tronchi stradali per utenze speciali, quali le strade interpoderali,<br />
antincendio, quelle forestali o a servizio di attività estrattive, con<br />
dotazione, in questi ultimi casi, di piazzole utili per gli incroci tra<br />
automezzi, l’inversione del senso di marcia e il parcheggio; nei casi in cui<br />
il sedime di tronchi stradali costituisca parte dello sviluppo di piste per lo<br />
sci nordico,la sua larghezza può essere dimensionata per rispondere ai<br />
requisiti minimi di omologazione FISI;<br />
c) devono essere inerbate le scarpate e, in <strong>relazione</strong> all’altitudine e alle<br />
caratteristiche dei terreni, messe a dimora specie legnose o arbustive<br />
locali; ove indispensabili per la stabilità delle opere e dei versanti, i muri<br />
di controripa e di sottoscarpa o di sostegno della piattaforma stradale<br />
devono presentare la minor altezza possibile, essere efficientemente<br />
drenati, e realizzati in pietra preferibilmente locale, o comunque con<br />
faccia-vista in pietra a spacco, senza copertine cementizie sommitali o<br />
con copertine di spessore massimo pari a centimetri venti e non<br />
aggettanti dal piano subverticale del paramento murario;<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
d) deve essere realizzata l’accurata ricostruzione del reticolo idrografico<br />
superficiale, la raccolta integrale delle acque piovane cadenti sulla<br />
piattaforma stradale e delle acque di drenaggio, il loro smaltimento con<br />
condutture in ricettori aventi capacità e struttura idonee allo scopo;<br />
e) per le tratte della rete stradale ordinaria che debbono essere percorse<br />
da pedoni e comunque in corrispondenza di insediamenti, occorre<br />
prevedere, a cura delle autorità competenti, corsie pedonali<br />
adeguatamente dimensionate, strutturate e protette e, compatibilmente<br />
con le caratteristiche altimetriche, piste ciclabili;<br />
f) ai margini delle strade comunali e, su richiesta dei comuni interessati,<br />
ai margini delle strade statali e regionali devono essere realizzati spazi<br />
per la sosta e il parcheggio, in sede separata dalla piattaforma stradale e<br />
da quest’ultima schermata, al servizio degli insediamenti limitrofi e di<br />
aree agricole specializzate la cui conduzione richiede periodiche presenze<br />
di pluralità di addetti, nonché in funzione di aree di belvedere e di beni<br />
culturali isolati ad elevata frequentazione o di cui si intende favorire la<br />
visitabilità;<br />
g) deve essere rispettata ed eventualmente ricostituita la continuità dei<br />
sentieri e delle strade pedonali intersecati dalle nuove opere, con<br />
soluzioni coerenti alle caratteristiche strutturali dei sentieri e delle strade<br />
medesimi;<br />
h) devono essere creati, ove del caso, attraversamenti protetti ad uso<br />
della fauna selvatica;<br />
i) sono esclusi nuovi accessi privati diretti nelle tratte extraurbane delle<br />
strade indicate nella tavola in scala 1:20.000; sono fatti salvi gli accessi<br />
agricoli;<br />
l) devono essere adeguatamente strutturati, in <strong>relazione</strong> alla<br />
geomorfologia dei luoghi e ai flussi previsti, gli incroci con le adduzioni<br />
agli insediamenti;<br />
m) la conformazione e la tipologia delle sovrastrutture di protezione<br />
attiva e passiva devono,compatibilmente con le norme di sicurezza della<br />
circolazione, risultare coerenti con quelle preesistenti e comunque con i<br />
caratteri degli altri manufatti stradali e del contesto paesisticoambientale;<br />
n) devono essere smaltite le eccedenze dei materiali di scavo alle<br />
discariche autorizzate, ovvero utilizzate per il recupero ambientale di aree<br />
degradate o per sistemazioni di aree agricole. In questi ultimi casi il<br />
progetto della strada o dell’impianto deve indicare le aree da recuperare<br />
o da sistemare e contenere gli elaborati progettuali afferenti al recupero<br />
o alla sistemazione delle aree medesime, la documentazione<br />
comprovante la loro disponibilità e le necessarie autorizzazioni ai sensi di<br />
legge;<br />
o) devono essere asportate le piante abbattute.<br />
2. Esaurienti motivi tecnici, evidenziati nei progetti, possono consentire il<br />
discostarsi dalle limitazioni di cui al comma 1.<br />
20<br />
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RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
3. Gli impianti di trasporto a fune devono essere localizzati e realizzati in modo<br />
da ridurre al minimo, in fase di costruzione e di esercizio, gli impatti paesistici e<br />
ambientali; in particolare:<br />
a) sono esclusi interventi che comportino alterazioni alla copertura<br />
forestale nei versanti molto acclivi, tali da determinare o aggravare rischi<br />
idrogeologici;<br />
b) le strade di servizio permanenti devono rispondere alle determinazioni<br />
di cui al comma 1;<br />
c) le strade di servizio provvisorie e le altre infrastrutture e alterazioni<br />
fisiche necessarie per la realizzazione degli impianti, nonché gli impianti e<br />
le altre opere di cui è prevista la sostituzione, devono essere oggetto di<br />
accurati progetti di demolizione e ripristino ambientale, da approvarsi<br />
contestualmente ai progetti degli impianti.<br />
4. Negli interventi per la conservazione e la valorizzazione dei sentieri di cui<br />
all’art. 37, comma 5, sono mantenuti in opera o reimpiegati materiali lapidei<br />
costituenti pavimentazioni, muri di sostegno e altre strutture attinenti ai sentieri<br />
medesimi.<br />
ART. 22 Infrastrutture<br />
1. Il PTP persegue la diversificazione delle fonti energetiche, nonché la<br />
riqualificazione funzionale ed il completamento delle reti di distribuzione<br />
dell’energia; la riorganizzazione e il potenziamento delle reti di<br />
approvvigionamento e distribuzione dell’acqua per consumi umani; la<br />
riorganizzazione, il potenziamento e il controllo delle reti degli scarichi idrici civili<br />
e assimilabili; la definizione di indirizzi e cautele per l’individuazione delle aree<br />
idonee all’insediamento di discariche controllate di rifiuti solidi urbani, speciali,<br />
tossici e nocivi, nonché per la localizzazione degli impianti di diffusione radio e<br />
televisiva; il PTP persegue altresì la razionalizzazione delle concessioni in atto.<br />
2. …………….OMISSIS<br />
3. …………….OMISSIS<br />
4. Il PTP persegue la riorganizzazione, anche gestionale, il potenziamento e il<br />
controllo delle reti<br />
degli scarichi idrici civili e assimilabili, in particolare mediante:<br />
a) la riorganizzazione funzionale ed il completamento delle reti per la<br />
raccolta e l’adduzione a<br />
impianti di depurazione, delle acque nere;<br />
b) la riorganizzazione ed il completamento delle reti per la<br />
raccolta, e l’adduzione nei corsi d’acqua naturali o nei canali<br />
irrigui, delle acque meteoriche cadenti sulle aree<br />
impermeabilizzate, nonché delle acque di drenaggio e dei fontanili;<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
c) la razionalizzazione e l’esecuzione degli impianti comunali e<br />
sovracomunali per la depura-zione delle acque nere e il trattamento dei<br />
relativi fanghi, nel rispetto delle specifiche limi-tazioni<br />
disposte per la difesa del suolo e delle risorse primarie;<br />
d) il controllo dell’efficacia intrinseca degli impianti di depurazione;<br />
e) l’immissione dei reflui industriali nella rete fognaria delle acque nere<br />
civili previa depura-zione e verifica di accettabilità ai sensi di legge;<br />
f) la distribuzione degli impianti di depurazione in modo da tenere in conto<br />
le variazioni di carico in funzione di presenze turistiche saltuarie.<br />
ART. 28 Mete e Circuiti Turistici<br />
1. I progetti o programmi integrati, di cui all’articolo 5, i programmi di sviluppo<br />
turistico di cui all’articolo 27, e i piani dei parchi, che prevedano interventi per il<br />
miglioramento della fruizione delle mete turistiche, devono affrontare<br />
contestualmente la riqualificazione (RQ), il ripristino (RE) o il mantenimento<br />
(MA) dell’intorno ambientale.<br />
2. I progetti di valorizzazione di mete turistiche caratterizzate da alta<br />
pressione fruitiva devono prevedere attrezzature per l’accessibilità,<br />
comprensive di parcheggi adeguati e di connessioni pedonali con le<br />
aree di sosta; gli eventuali servizi commerciali e la ricettività ordinaria<br />
(ristorazione, alberghi, ecc.) vanno localizzati preferibilmente presso le stazioni<br />
turistiche o i centri urbani più vicini; nel caso di necessità di parcheggi e di<br />
attrezzature superiori alle disponibilità del sito o incompatibili con le esigenze di<br />
tutela, il progetto di valorizzazione deve riguardare anche i servizi di trasporto<br />
collettivo da aree di parcheggio dislocate, preferibilmente, presso i più vicini<br />
centri di interscambio o, comunque, presso centri serviti da ferrovia e tramvia<br />
regionali.<br />
3. Per le mete del turismo culturale, costituite da aree o edifici<br />
attualmente o potenzialmente fruibili al loro interno, ivi comprese le<br />
aree di interesse archeologico, i progetti di valorizzazione devono<br />
assicurare, insieme al recupero funzionale per le utilizzazioni più<br />
opportune, anche la visitabilità delle parti aventi interesse storico o<br />
culturale maggiore e la valorizzazione dei percorsi d’accesso, nonché<br />
l’eliminazione dei fattori di degrado.<br />
4. La fruizione delle mete escursionistiche deve essere promossa in tutte le<br />
forme che comportano pressioni antropiche compatibili con la conservazione<br />
delle risorse, fatti salvi gli specifici interventi previsti da progetti integrati per<br />
garantire l’accessibilità a persone con limitate capacità motorie, che non<br />
richiedano nuove edificazioni.<br />
5. I progetti di valorizzazione delle mete escursionistiche devono comprendere<br />
anche le attrezzature per la loro fruibilità e accessibilità e le aree di pertinenza<br />
da tutelare, nonché i percorsi, attrezzati e non, per raggiungere le mete stesse,<br />
i posti tappa e le basi di attestamento veicolari.<br />
22<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
6. La fruizione delle mete alpinistiche è promossa e disciplinata da piani e<br />
provvedimenti specifici riguardanti la valorizzazione e la gestione delle strutture<br />
di base e delle relative vie di accesso, in particolare con:<br />
a) la riqualificazione delle aree degradate e delle aree intensamente<br />
frequentate, mediante misure ed interventi diretti alla eliminazione degli<br />
impatti e degli inquinamenti in atto, all’apprestamento di mezzi e di<br />
modalità gestionali per lo smaltimento nelle discariche pubbliche dei<br />
rifiuti e alla regolazione degli afflussi alle mete più frequentate;<br />
b) la riqualificazione di attrezzature esistenti, con aumenti della<br />
ricettività, ove possibile in <strong>relazione</strong> alle condizioni ambientali e di<br />
affluenza;<br />
c) la realizzazione di nuove attrezzature strettamente funzionali alle<br />
esigenze ancora insoddisfatte.<br />
7. Le strutture ricettive lungo gli itinerari che adducono alle mete più affollate<br />
nei massicci del Mont-Blanc, del Monte Rosa e del Mont-Grand-Paradis e del<br />
Mont-Cervin possono essere fatte oggetto di interventi di riqualificazione, ove<br />
necessario accompagnati da limitati potenziamenti della ricettività e da<br />
contenuti ampliamenti.<br />
ART. 36 Agglomerati di interesse storico, artistico, documentario o<br />
ambientale<br />
1. Ai fini del PTP, costituiscono agglomerati di interesse storico, artistico,<br />
documentario o ambientale, tutte le strutture insediative aggregate, di varia<br />
complessità e antichità, che presentano un interesse culturale legato ai processi<br />
storici che le hanno generate o alla qualità intrinseca dei manufatti e delle<br />
forme strutturali o al loro significato testimoniale e documentario o al loro ruolo<br />
paesistico e ambientale: esse sono individuate e classificate, in prima<br />
approssimazione, nelle tavole di piano con simbologie differenziate.<br />
2. Le individuazioni di cui al comma 1 devono essere verificate e specificate, ed<br />
eventualmente integrate, in sede di pianificazione locale; la delimitazione degli<br />
agglomerati di cui al comma 1 è operata dai comuni in sede di adeguamento del<br />
PRGC al PTP, ove occorra mediante la ridefinizione delle zone A, sulla base di<br />
idonei studi aggiornati, anche in <strong>relazione</strong> alle ricerche condotte o promosse<br />
dalle strutture regionali competenti nelle materie urbanistica e dei beni culturali.<br />
3. La delimitazione degli agglomerati di cui al comma 1 tiene conto di tutti gli<br />
elementi rilevanti per il loro interesse culturale (storico, archeologico,<br />
architettonico, urbanistico, paesaggistico, ecc.) ed include, oltre agli elementi di<br />
specifico interesse, anche quelli complementari o integrativi, legati ai primi da<br />
rapporti funzionali, fisici, formali o ambientali, imprescindibili ai fini della tutela e<br />
della valorizzazione, quali sono:<br />
a) gli edifici e le aree edificate inglobate o periferiche, anche di recente<br />
sistemazione o impianto, facenti parte integrante delle strutture di cui al<br />
comma 1;<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
b) gli orti cintati, i vergers, i pergolati, le strade e gli accessi, le piazze, e<br />
gli altri spazi liberi di stretta pertinenza dei nuclei insediativi;<br />
c) i manufatti, i canali, i rus, i terreni sistemati con muri di sostegno o<br />
terrazzamenti e le altre opere a vario titolo concorrenti alla<br />
configurazione complessiva dei nuclei insediativi;<br />
d) gli elementi naturali inglobati o di bordo, quali torrenti, rocce, masse<br />
arboree, che formano parte integrante della struttura fisica o<br />
dell’immagine dei nuclei stessi.<br />
4. La disciplina degli interventi negli agglomerati così delimitati è definita nei<br />
piani regolatori generali comunali con riferimento ai tipi e ai caratteri delle<br />
singole unità edilizie costitutive degli aggregati e dei diversi spazi liberi; tale<br />
disciplina individua i casi e i tipi d’intervento per i quali è necessaria la<br />
preventiva formazione di piani urbanistici di dettaglio, o di apposita normativa di<br />
attuazione, o di comparti edificatori, nonché gli ambiti o le unità minime per i<br />
quali occorrono progetti unitari, coi relativi approfondimenti analitici e valutativi;<br />
la disciplina posta in essere dai piani regolatori generali o dai piani di dettaglio o<br />
dall’apposita normativa di attuazione segue gli indirizzi di cui alle presenti norme<br />
e si basa su analisi multidisciplinari (in ordine ad aspetti storici, archeologici,<br />
geografici, urbanistici, architettonici, tecnologici, economici e sociologici),<br />
nonché su rilievi accurati, certificati da professionista abilitato e accompagnati<br />
da adeguata documentazione fotografica, che devono, in particolare,<br />
evidenziare:<br />
a) gli elementi costitutivi dell’impianto storico (connotati geomorfologici e<br />
elementi naturali singolari, percorsi storici, vie di transito e assi rettori<br />
dell’assetto urbano, orientamenti dei tetti dominanti, fulcri e polarità naturali o<br />
progettate, assetto agricolo-produttivo del contesto, ecc.);<br />
b) gli elementi costitutivi degli aggregati edilizi, con l’individuazione delle unità<br />
edilizie elementari e della parcellizzazione del suolo, la definizione dei tipi<br />
ricorrenti e degli edifici singolari e l’individuazione dei ruderi, con i relativi<br />
attributi (stato di conservazione, caratteri tipizzanti, qualità intrinseche,<br />
coerenze, ecc.);<br />
c) gli elementi costitutivi degli spazi di socializzazione o d’uso comune sia sotto<br />
il profilo economico funzionale (quali servizi, attività centrali e luoghi<br />
d’incontro), sia sotto il profilo fisico-formale (quali strade, piazze e slarghi, aree<br />
verdi pubbliche, fontane, forni, lavatoi, pavi-mentazioni, arredo urbano);<br />
d) gli elementi integrativi dell’assetto insediativo, quali canali, rus, vergers, orti,<br />
giardini;<br />
e) gli elementi di bordo e di raccordo col contesto, quali aree coltivate limitrofe,<br />
elementi naturali delimitanti, cinte daziarie, strade e percorsi di connessione con<br />
gli insediamenti produttivi o abitativi legati al nucleo, linee e punti di accesso,<br />
punti panoramici, aree di pertinenza visiva.<br />
5. La pianificazione locale deve assicurare il rigoroso restauro di tutti gli<br />
elementi di specifico intrinseco valore ed evitare ogni alterazione degli elementi<br />
contestuali che ne possano pregiudicare la leggibilità o il significato; deve<br />
pertanto escludere, anche negli edifici e manufatti privi di intrinseco valore ma<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
in diretto rapporto visuale con tali elementi, le contraffazioni tipologiche o<br />
stilistiche, l’introduzione di elementi e materiali estranei alle specifiche tradizioni<br />
e regole architettoniche locali (quali ad esempio, i rivestimenti in legno o in<br />
pietra, le grondaie o i pluviali in acciaio inos-sidabile), gli interventi mimetici e i<br />
camuffamenti (quali i finti rascard), l’arredo urbano con materiali e prodotti<br />
estranei alle tradizioni e alle regole locali ed incoerenti con l’ambiente storico;<br />
deve inoltre precisare la definizione di ristrutturazione edilizia legislativamente<br />
data e garantire che gli edifici soggetti a ristrutturazione edilizia e posti nelle<br />
espansioni del nucleo storico debbano avere caratteri edilizi coerenti con quelli<br />
dell’adiacente nucleo.<br />
6. L’individuazione degli elementi di intrinseco valore da operarsi in sede di<br />
pianificazione locale ai sensi dei commi 2 e 3, tiene conto dei vincoli stabiliti ai<br />
sensi della legge n. 1089 del 1939, e concorre alla formazione dei relativi<br />
elenchi di beni tutelati.<br />
7. La specificazione della disciplina di cui alle presenti norme in sede di<br />
pianificazione locale deve tenere conto dei caratteri e delle qualità intrinseche<br />
degli agglomerati quali emergono dalle valutazioni operate in sede di<br />
formazione del PTP nonché dagli studi specifici della struttura regionale<br />
competente in materia di beni culturali, e da eventuali altre ricerche in<br />
particolare relative:<br />
a) alla peculiarità della giacitura orografica (di cresta, di vetta, di mezza<br />
costa, di piana, ecc.);<br />
b) alla originalità, chiarezza, antichità, complessità e rappresentatività<br />
(storica e/o tipologica) dell’impianto storico;<br />
c) alla omogeneità, coerenza, unitarietà dell’edificato (in termini di<br />
struttura, di tipologie edilizie, di caratteri stilistici e di materiali);<br />
d) alla presenza di edifici e manufatti di intrinseco valore storico,<br />
artistico, documentario o di tradizione (torri, castelli, caseforti, chiese,<br />
cappelle, oratori, ospizi, alberghi, forni, mulini, rascard, canali, rus, ecc.);<br />
e) alla presenza di edifici e manufatti tipologicamente coerenti e<br />
rappresentativi di un’epoca, di una valle o di un evento storico;<br />
f) all’interesse, significatività e rappresentatività degli spazi pubblici<br />
(strade, piazze, luoghi d’incontro e d’attività collettive);<br />
g) allo stato di conservazione, di leggibilità e di fruibilità dei nuclei in<br />
complesso e di singole parti caratterizzate;<br />
h) all’assenza o scarsa incidenza di elementi alteranti, fattori di degrado o<br />
di detrazione visiva.<br />
8. La specificazione della disciplina di cui alle presenti norme in sede di<br />
pianificazione locale deve altresì tenere conto dei caratteri e delle dinamiche dei<br />
rispettivi contesti socioeconomici, territoriali e paesistici, anche alla luce delle<br />
determinazioni per i sistemi ambientali e nel rispetto degli elementi relazionali;<br />
in particolare, nel sistema delle aree naturali, nel sistema dei pascoli, nel<br />
sistema boschivo, nel sistema fluviale - salvo motivate eccezioni - deve essere<br />
escluso ogni intervento di completamento, ampliamento o espansione degli<br />
agglomerati e dei nuclei esistenti, che non riguardi fabbricati e manufatti di<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
servizio strettamente necessari per le attività inerenti all’uso e alla conduzione<br />
degli alpeggi o per le attività forestali, da realizzarsi con tipologie, materiali e<br />
dimensioni coerenti con quelle in atto; gli interventi di adeguamento funzionale<br />
- anche, ove previsto dal PTP, per le esigenze inerenti alle attività di tipo<br />
naturalistico - possono peraltro prevedere modesti incrementi volumetrici e di<br />
altezza, purché su edifici o strutture privi di intrinseco interesse.<br />
9. Per la leggibilità e la riconoscibilità degli agglomerati, deve essere escluso<br />
ogni intervento che comporti alterazioni dei margini edificati evidenziati nelle<br />
schede delle unità locali e riconosciuti di rilevante interesse paesistico in sede di<br />
pianificazione locale; ovvero edificazioni o significative trasformazioni - eccezion<br />
fatta per gli interventi di ripristino o di riqualificazione con riduzione di volumi o<br />
ingombri esistenti - nelle aree di pertinenza visiva circostanti gli agglomerati,<br />
individuate negli strumenti urbanistici.<br />
10. Con riferimento ai caratteri storici strutturali, gli agglomerati sono distinti<br />
nelle seguenti classi di decrescente complessità che, ad eccezione delle<br />
strutture di cui alla lettera f), sono evidenziate nelle tavole del PTP:<br />
a) centro storico di Aosta: è l’area contenuta dalla “città romana” e dalle<br />
aree edificate e non, formanti, con la prima, compagine urbana coerente<br />
e unitaria, comprese le parti di recente tra-sformazione, secondo quanto<br />
definito dal PRGC;<br />
b) bourg: è il nucleo dotato di una struttura edilizia e urbanistica densa e<br />
pianificata, appoggiata su un asse viario principale e dotata, nel<br />
medioevo, di un sistema di chiusura e di difesa (cinta muraria, porte,<br />
torri, castello o casaforte) e di una zona franca periferica;<br />
c) ville: è il nucleo di concentrazione della popolazione nel medioevo,<br />
spesso caratterizzato da una struttura parcellare ordinata, centro<br />
principale di una residenza signorile o di una comunità particolarmente<br />
rilevante;<br />
d) village: è il nucleo di concentrazione della popolazione, con almeno<br />
una decina di costruzioni alla fine del XIX secolo, caratterizzato dalla<br />
presenza di edifici comunitari e da una struttura parcellare non ordinata,<br />
eccetto che nel caso di impianto su una importante via di comunicazione;<br />
e) hameau: è il nucleo di minor dimensione, con struttura parcellare più<br />
o meno agglomerata, di formazione familiare o relativo ad utilizzazioni<br />
stagionali o marginali del territorio;<br />
f) altre strutture insediative aggregate: quartieri operai, villaggi minerari,<br />
aree edificate d’interesse storico-culturale, prive di carattere di centralità.<br />
11. ….. omissis<br />
12. Per i bourgs, l’indirizzo stabilito dal PTP richiede in particolare:<br />
a) azioni a scala territoriale che consentano di rivalutare il ruolo storico<br />
dei centri quali nodi di centralità urbana e di riqualificarne gli assi rettori,<br />
riducendo o eliminando i flussi veicolari d’attraversamento;<br />
26<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
b) azioni pubbliche a scala urbana, volte a migliorare il sistema<br />
degli accessi e degli attestamenti veicolari, a riqualificare gli<br />
assi rettori e le trame storiche di riferimento, compresi spazi<br />
pubblici e elementi d’uso collettivo, arredo urbano storico e<br />
pavimentazioni da ripristinare, rus, canali, percorsi e vergers da<br />
mantenere o riqualificare;<br />
c) una disciplina di tutto il centro anche differenziata nelle varie sue parti,<br />
che dovrà di regola prevedere la conservazione e il restauro delle cortine<br />
edilizie prospettanti gli assi rettori, coi relativi imbocchi e passaggi<br />
laterali, negozi e servizi a piano terra, e la possibilità di trasformazione,<br />
senza incrementi di altezze e di volume, se non preordinati in strumenti<br />
attuativi pubblici, delle parti riconosciute dallo strumento attuativo come<br />
prive di intrinseco valore storico, artistico o documentario, con interventi<br />
articolati per comparti o con progetti unitari estesi almeno alle intere<br />
unità edilizie interessate; limitati interventi di completamento, a fini<br />
essen-zialmente riqualificativi, potranno essere previsti, sempre<br />
nell’ambito di progetti unitari, per le aree di bordo non interessate da<br />
rapporti significativi, funzionali o visivi, col contesto.<br />
13. ….. Omissis<br />
14. …. Omissis …<br />
15. Per le altre strutture aggregate, l’indirizzo del PTP a scala locale e a scala<br />
urbana e territoriale è volto al recupero dell’impianto originario e alla<br />
valorizzazione della peculiarità storico-funzionale; la disciplina degli interventi<br />
deve pertanto escludere alterazioni della trama viaria storica, dei caratteri<br />
essenziali tipologici e funzionali, fatte salve più specifiche cautele relative agli<br />
edifici o ai manufatti d’intrinseco valore.<br />
16. In assenza della disciplina urbanistica di cui al comma 4, degli strumenti<br />
urbanistici di dettaglio, dell’apposita normativa di attuazione per le zone A, di<br />
idonei programmi, intese o concertazioni, dei progetti operativi o dei comparti<br />
edificatori ove imposti, negli agglomerati di cui al presente articolo, individuati<br />
dal PTP e delimitati quali zone di tipo A ai sensi di legge, sono consentiti<br />
soltanto gli interventi edilizi di manutenzione, restauro e risanamento<br />
conservativo, nonché di ristrut-turazione edilizia, che non alterino gli elementi di<br />
pregio architettonico degli edifici; è consentito altresì l’ampliamento in<br />
elevazione, ove compatibile con i caratteri architettonici delle strutture edilizie<br />
esistenti, indispensabile per dotare ciascun piano del fabbricato dell’altezza<br />
minima libera interna imposta dalle norme in materia; sono parimenti consentite<br />
le modeste demolizioni funzionali agli interventi ammessi dalle disposizioni che<br />
precedono e quelle necessarie per eseguire opere che migliorano la funzionalità<br />
di infrastrutture pubbliche.<br />
27<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
L’intervento ricade nell’art. 15 del P.T.P in quanto localizzato come “Sistema<br />
insediativi tradizionale, sottosistema a sviluppo turistico” (art.17). Tale articolo<br />
non pone vincoli alle opere in progetto e pertanto risulta coerente.<br />
CONFRONTO TRA LE SCELTE PROGETTUALI E LE NORME PER SETTORI DEL<br />
PTP<br />
Articolo 20 – Trasporti<br />
1. I piani di settore e gli strumenti urbanistici assicurano, nell’ambito delle<br />
rispettive competenze:<br />
a) … omissis…;<br />
b) … omissis…;<br />
c) … omissis…;<br />
d) … omissis…;<br />
e) … omissis…;<br />
f) la razionalizzazione della viabilità ordinaria, con aumento delle<br />
connessioni tra le reti;<br />
Il progetto con l’inserimento di nuovi posti auto è intesa a<br />
razionalizzare la viabilità.<br />
g) la realizzazione di percorsi nell’adret e nell’envers della valle centrale,<br />
con finalità di servizio alla mobilità locale e turistica;<br />
Il progetto è inteso a creare luoghi di sosta pedonale e<br />
veicolare per la mobilità locale turistica, nonché un<br />
miglioramento dei servizi.<br />
h) … omissis…;<br />
i) … omissis…;<br />
l) … omissis…;<br />
m) gli interventi nei punti critici della rete stradale volti a ridurre o<br />
eliminare i fattori di rischio o di congestione, e migliorare le<br />
condizioni di sicurezza;<br />
Il progetto mira a creare maggior sicurezza soprattutto in<br />
corrispondenza sull’attuale rue Verger, prevedendone un<br />
allargamento e separando la viabilità pedonale da quella<br />
veicolare;<br />
28<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
n) … omissis…;<br />
o) … omissis…;<br />
2. I piani di sviluppo delle comunità montane assumono contenuti coerenti<br />
con gli obiettivi di cui al comma 1.<br />
3. I piani di settore e gli strumenti urbanistici, nell’ambito delle<br />
rispettive competenze, perseguono il potenziamento del trasporto<br />
ferroviario mediante, in particolare:<br />
… omissis…;<br />
4. La <strong>Regione</strong> promuove, anche d’intesa con gli altri enti competenti,<br />
interventi diretti alla razionalizzazione dell’autostrada, al fine di<br />
orientare i flussi turistici nei giorni di massima frequentazione;<br />
agevolare lo smaltimento dei flussi di traffico nelle ore di punta;<br />
migliorare l’interconnessione tra l’autostrada e la strada regionale<br />
della valle di Valtournenche; migliorare il servizio agli utenti e ridurre<br />
l’impatto ambientale; tali obiettivi sono perseguiti, in particolare,<br />
attraverso:<br />
… omissis…;<br />
5. La <strong>Regione</strong> promuove, anche d’intesa con gli altri enti competenti,<br />
interventi diretti alla razionalizzazione e alla riqualificazione della<br />
viabilità ordinaria, anche in <strong>relazione</strong> al completamento<br />
dell’autostrada, quali:<br />
… omissis…;<br />
6. Al fine di favorire l’interscambio di persone e di merci tra le diverse<br />
modalità di trasporto, la <strong>Regione</strong> promuove la realizzazione di nodi di<br />
interscambio ad Aosta, Pont-Saint-Martin, Verrès, Châtillon - Saint-<br />
Vincent, Villeneuve, Morgex con i seguenti principali interventi:<br />
… omissis…;<br />
7. La <strong>Regione</strong> promuove, con appositi programmi o progetti, la<br />
riqualificazione e la realizzazione di percorsi stradali panoramici per la<br />
fruizione del paesaggio e dei beni ambientali ed in particolare:<br />
… omissis…;<br />
8. La <strong>Regione</strong> promuove, con appositi programmi, la realizzazione di<br />
sistemi integrati di trasporto collettivo; in particolare, promuove:<br />
29<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
… omissis…;<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
9. … omissis…;.<br />
Il progetto è coerente con il PTP in quanto le prescrizioni ivi<br />
contenute sono relative solo al territorio del comune di Gignod e<br />
comunque i le parti di progetto riguardanti la viabilità sono intese<br />
a razionalizzare la stessa;<br />
Articolo 21 – Progettazione ed esecuzione delle strade e degli<br />
impianti a fune<br />
1. Al fine di contenere e, ove possibile, eliminare gli impatti ambientali e<br />
paesistici in atto e scongiurare degradi futuri; allo scopo altresì di<br />
migliorare la percorribilità delle strade e la sicurezza degli utenti; per<br />
favorire inoltre la fruizione del territorio percorso da parte degli utenti<br />
e per ottenere i massimi benefici ambientali possibili, la<br />
progettazione e l’esecuzione delle strade devono rispettare le<br />
seguenti determinazioni:<br />
a) i tracciati - per la migliore integrazione delle opere nell’ambiente -<br />
devono essere aderenti, o comunque adeguatamente correlati, alla<br />
morfologia dei territori percorsi, distinti dai tracciati principali della<br />
rete pedonale storica individuata nella cartografia del PTP e recepita<br />
dai PRGC, rispettosi dei corsi d’acqua naturali e delle loro divagazioni;<br />
Le opere stradali mirano ad integrarsi con l’ambiente in quanto<br />
sono minime le trasformazioni previste;<br />
b) le sezioni trasversali della carreggiata devono essere congruenti<br />
con il volume di traffico atteso sulla base di corretti calcoli<br />
previsionali e, comunque, non superiori a metri 5,75 nei tronchi della<br />
rete stradale extraurbana, non appartenenti a strade statali e<br />
regionali, e a metri tre nei tronchi stradali per utenze speciali, quali le<br />
strade interpoderali, antincendio, quelle forestali o a servizio di<br />
attività estrattive, con dotazione, in questi ultimi casi, di piazzole utili<br />
per gli incroci tra automezzi, l’inversione del senso di marcia e il<br />
parcheggio; nei casi in cui il sedime di tronchi stradali costituisca<br />
parte dello sviluppo di piste per lo sci nordico, la sua larghezza può<br />
essere dimensionata per rispondere ai requisiti minimi di<br />
omologazione FISI;<br />
il progetto di cui alla presente rientra nelle suddette disposizioni<br />
30<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
c) devono essere inerbate le scarpate e, in <strong>relazione</strong> all’altitudine e<br />
alle caratteristiche dei terreni, messe a dimora specie legnose o<br />
arbustive locali; ove indispensabili per la stabilità delle opere e dei<br />
versanti, i muri di controripa e di sottoscarpa o di sostegno della<br />
piattaforma stradale devono presentare la minor altezza possibile,<br />
essere efficientemente drenati, e realizzati in pietra preferibilmente<br />
locale, o comunque con faccia-vista in pietra a spacco, senza<br />
copertine cementizie sommitali o con copertine di spessore massimo<br />
pari a centimetri venti e non aggettanti dal piano subverticale del<br />
paramento murario;<br />
il progetto prevede la realizzazione del minor numero possibile<br />
di muri e opere d’arte;<br />
d) deve essere realizzata l’accurata ricostruzione del reticolo<br />
idrografico superficiale, la raccolta integrale delle acque piovane<br />
cadenti sulla piattaforma stradale e delle acque di drenaggio, il loro<br />
smaltimento con condutture in ricettori aventi capacità e struttura<br />
idonee allo scopo;<br />
al tal fine vengono previste nel progetto un insieme di griglie di<br />
scolo e cunette stradali collegate alla rete fognaria delle acque<br />
bianche;<br />
e) per le tratte della rete stradale ordinaria che debbono essere<br />
percorse da pedoni e comunque in corrispondenza di insediamenti,<br />
occorre prevedere, a cura delle autorità competenti, corsie pedonali<br />
adeguatamente dimensionate, strutturate e protette e,<br />
compatibilmente con le caratteristiche altimetriche, piste ciclabili;<br />
f) ai margini delle strade comunali e, su richiesta dei comuni<br />
interessati, ai margini delle strade statali e regionali devono essere<br />
realizzati spazi per la sosta e il parcheggio, in sede separata dalla<br />
piattaforma stradale e da quest’ultima schermata, al servizio degli<br />
insediamenti limitrofi e di aree agricole specializzate la cui<br />
conduzione richiede periodiche presenze di pluralità di addetti,<br />
nonché in funzione di aree di belvedere e di beni culturali isolati ad<br />
elevata frequentazione o di cui si intende favorire la visitabilità;<br />
L’intervento tiene conto della realizzazione di nuovi parcheggi;<br />
31<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
g) … omissis…;.<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
h) … omissis…;.<br />
i) … omissis…;.<br />
l) … omissis…;.<br />
m) la conformazione e la tipologia delle sovrastrutture di protezione<br />
attiva e passiva devono, compatibilmente con le norme di sicurezza<br />
della circolazione, risultare coerenti con quelle preesistenti e<br />
comunque con i caratteri degli altri manufatti stradali e del contesto<br />
paesisticoambientale;<br />
Il progetto di cui alla presente non necessita di barriere stradali;<br />
n) devono essere smaltite le eccedenze dei materiali di scavo alle<br />
discariche autorizzate, ovvero utilizzate per il recupero ambientale di<br />
aree degradate o per sistemazioni di aree agricole. In questi ultimi<br />
casi il progetto della strada o dell’impianto deve indicare le aree da<br />
recuperare o da sistemare e contenere gli elaborati progettuali<br />
afferenti al recupero o alla sistemazione delle aree medesime, la<br />
documentazione comprovante la loro disponibilità e le necessarie<br />
autorizzazioni ai sensi di legge;<br />
Il materiale eventuale di risulta verrà conferito presso discariche<br />
di inerti autorizzate e/o riutilizzate;<br />
o) devono essere asportate le piante abbattute.<br />
2. Esaurienti motivi tecnici, evidenziati nei progetti, possono consentire<br />
il discostarsi dalle limitazioni di cui al comma 1.<br />
3. Gli impianti di trasporto a fune devono essere localizzati e realizzati in<br />
modo da ridurre al minimo, in fase di costruzione e di esercizio, gli<br />
impatti paesistici e ambientali; in particolare:<br />
… omissis…<br />
4. Negli interventi per la conservazione e la valorizzazione dei sentieri di<br />
cui all’art. 37, comma 5, sono mantenuti in opera o reimpiegati<br />
materiali lapidei costituenti pavimentazioni, muri di sostegno e altre<br />
strutture attinenti ai sentieri medesimi.<br />
32<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Articolo 25 – INDUSTRIA E ARTIGIANATO – comma 7°<br />
… omissis…<br />
Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di<br />
interventi di industria e artigianato;<br />
Articolo 26– AREE ED INSEDIAMENTI AGRICOLI – comma 6°<br />
… omissis…<br />
Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di<br />
interventi agricoli;<br />
Articolo 29– ATTREZZATURE E SERVIZI PER IL TURISMO – comma<br />
6°<br />
… omissis…<br />
Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di<br />
strutture ricettive;<br />
Articolo 32– BOSCHI E FORESTE – comma 7°<br />
… omissis…<br />
Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di<br />
strutture funzionali alla gestione forestale;<br />
Articolo 33 – Difesa del suolo<br />
1. Fatte salve più specifiche prescrizioni delle presenti norme e del PRGC, è<br />
vietato in tutto il territorio regionale:<br />
33<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
a) eseguire intagli artificiali non protetti, con fronti subverticali di<br />
altezza non compatibile con la struttura dei terreni interessati;<br />
b) costruire muri di sostegno senza drenaggio efficiente del lato<br />
controripa, in particolare senza tubi drenanti e dreno ghiaioso<br />
artificiale o altra idonea tecnologia;<br />
…omissis…<br />
Tutti gli interventi indistintamente tengono conto delle<br />
indicazioni soprariportate prevedendo idonei drenaggi dietro ai<br />
muri e senza l’esecuzione di intagli superficiali non protetti<br />
2. Nell’esecuzione di opere di urbanizzazione e di edificazione, al fine di<br />
preservare l’equilibrio idrogeologico, la stabilità dei versanti e la conseguente<br />
sicurezza delle costruzioni ed opere, sia dirette che indirette, devono essere<br />
seguiti i seguenti indirizzi:<br />
a) le superfici di terreno denudato vanno tutte rinverdite dovunque è<br />
possibile, anche mediante piantagione di alberi e/o arbusti; va pure<br />
favorito l’inerbimento delle superfici non edificate, ivi comprese le<br />
piste di sci, mediante specie perenni locali, a radici profonde e<br />
molto umificanti;<br />
b) l’impermeabilizzazione dei suoli deve essere ridotta al minimo<br />
strettamente indispensabile;<br />
c) per diminuire la velocità del deflusso superficiale delle acque, il<br />
ruscellamento sulle strade asfaltate va contenuto con sistemi di<br />
smaltimento frequenti e ben collocati;<br />
d) per contenere la predisposizione all’erosione, gli interventi e gli<br />
accorgimenti sopraindicati devono risultare più attenti e intensi nei<br />
luoghi ove la ripidità dei pendii e la natura del suolo rappresentano<br />
fattori di maggiore vulnerabilità a fenomeni erosivi.<br />
Tutti gli interventi indistintamente tengono conto delle indicazioni<br />
soprariportate prevedendo idonei accorgimenti costruttivi. In<br />
particolare relativamente alle pavimentazioni saranno previsti<br />
idonei scoli e griglie di raccolta. Non sono previsti nuovi tagli di<br />
alberi;<br />
34<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
3. Ai terreni sedi di frane e ai terreni a rischio di valanghe o di slavine, si<br />
applicano le disposizioni di legge regionale relative alla materia.<br />
Il progetto è coerente con il PTP in quanto anche se parzialmente l’area<br />
ricade in fascia F3, di terreni sedi di frane, lo stesso è ammesso ai sensi<br />
della L.R. 11/98 e successive modificazioni e integrazioni;<br />
4. Ai sensi del D.M. 11 marzo 1988, i progetti delle opere pubbliche e<br />
private devono contenere, nei casi indicati dal decreto stesso, la <strong>relazione</strong><br />
geologica e la <strong>relazione</strong> geotecnica; nel caso di interventi di modesta incidenza<br />
sulla stabilità dell’insieme opera/terreno, che ricadano in zone già note, le<br />
indagini di laboratorio possono essere ridotte od omesse, sempre che sia<br />
possibile procedere alla caratterizzazione geotecnica dei terreni sulla base di<br />
dati e notizie, documentati e prodotti precedentemente per aree adiacenti e per<br />
terreni dello stesso tipo.<br />
È stata predisposta idonea <strong>relazione</strong> geologica-geotecnica allegata al<br />
progetto definitivo.<br />
Articolo 34– ATTIVITA’ ESTRATTIVE – comma 3 - 5°<br />
… omissis…<br />
Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di<br />
attività estrattive ne di pregresse attività di cava;<br />
Articolo 35– FASCE FLUVIALI E RISORSE IDRICHE<br />
…omissis…<br />
Il progetto non riguarda interventi previsti nelle fasce pluviali o<br />
risorse idriche ne pozzi, punti di presa e sorgenti destinate all’uso<br />
umano.<br />
Articolo 37– BENI CULTURALI ISOLATI<br />
…omissis…<br />
35<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Il progetto è coerente in quanto non riguarda Beni Culturali.<br />
Articolo 38– SITI DI SPECIFICO INTERESSE NATURALISTICO<br />
…omissis…<br />
Il progetto è coerente in quanto non incide su aree eventualmente<br />
interessate dai beni naturalistici di cui ai commi 1, 2 e 3.<br />
Articolo 40– Aree di specifico interesse paesaggistico, storico,<br />
culturale o documentario e archeologico<br />
1 . Le aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o<br />
documentario e archeologico sono individuate nelle tavole del PTP; la loro<br />
delimitazione è precisata a seguito di specifica valutazione e motivazione in<br />
sede di adeguamento del PRGC al PTP; essa concorre alla formazione degli<br />
elenchi di cui alle leggi n. 1089 e 1497 del 1939. Ogni intervento su tali aree<br />
richiede la preventiva acquisizione dei pareri favorevoli o favorevoli condizionati<br />
delle strutture regionali competenti in materia di tutela del paesaggio e di tutela<br />
dei beni culturali, a seconda che si tratti degli elenchi di cui alla legge n. 1497<br />
del 1939 o della legge n. 1089 del 1939.<br />
2. Nelle aree di cui al comma 1, fatte salve le determinazioni del comma 3:<br />
a) non sono consentite edificazioni né realizzazioni di infrastrutture, salvo<br />
quelle inerenti alle attività agricole (comprese le ricomposizioni fondiarie che<br />
non comportino radicali modificazioni del suolo o delle masse arboree esistenti)<br />
e quelle indispensabili per ripristinare, riqualificare, recuperare o razionalizzare<br />
gli usi e attività in atto o per eliminare elementi o fattori degradanti o per<br />
migliorare la fruibilità degli elementi costitutivi dello specifico interesse delle<br />
aree;<br />
b) devono essere conservati, mantenuti e, ove possibile, ripristinati gli<br />
elementi costitutivi del sistema insediativo tradizionale, compresi i segni del<br />
paesaggio agrario e le trame infrastrutturali (sentieri, percorsi, rus, filari,<br />
vergers, ecc.), escludendo ogni intervento che possa comprometterne la<br />
complessiva leggibilità o fruibilità; nelle aree a vigneto devono essere<br />
36<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
mantenuti, altresì, i terrazzamenti artificiali, i manufatti antichi (quali le colonne<br />
in pietra) e gli elementi naturali (quali roccioni) che ne fanno parte integrante, i<br />
segni della parcellizzazione fondiaria e ogni altro elemento concorrente alla<br />
definizione del loro disegno complessivo;<br />
c) agli agglomerati di interesse storico, artistico, documentario o<br />
ambientale, presenti<br />
in tali aree, si applicano le determinazioni dell’articolo 36;<br />
d) ai beni culturali isolati, presenti in tali aree, si applicano le determinazioni<br />
dell’articolo 37.<br />
3. Nelle aree di specifico interesse archeologico individuate nelle tavole del<br />
PTP o che saranno individuate in sede di pianificazione locale o dalla<br />
competente struttura regionale, sino alle determinazioni della struttura<br />
medesima, conseguenti ad adeguate prospezioni archeologiche, sono ammessi<br />
soltanto interventi riqualificativi delle costruzioni esistenti; ogni scavo o<br />
lavorazione non superficiale deve essere autorizzato dalla struttura predetta; si<br />
applicano inoltre le disposizioni di legge in materia.<br />
4. I PRGC in sede di adeguamento al PTP, precisano e articolano<br />
ulteriormente le prescrizioni di cui ai commi 2 e 3 in base a indicazioni di<br />
dettaglio e rilevazioni delle situazioni locali delle aree di specifico interesse<br />
individuate nel PTP.<br />
5. Le prescrizioni di cui al comma 2 si applicano a decorrere dalla data in cui<br />
assume efficacia l’approvazione del PTP.<br />
Per quanto attiene ai beni ai quali il presente capitolo fa<br />
riferimento l’area ricade sotto il vincolo paesaggistico, per cui il progetto<br />
ha ottenuto l’autorizzazione ai sensi dell’art. 136 (decreto Ministeriale 22<br />
febbraio 1967) del D.l.vo. 22.01.2004 n°42 (T.U. Codice dei beni culturali e del<br />
paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), da parte<br />
dell’Assessorato Regionale Istruzione e Cultura, Direzione Beni paesaggistici.<br />
Con riferimento all’intero impianto normativo del PTP si sottolinea come il<br />
progetto risulta rispettare gli indirizzi normativi delle norme di attuazione<br />
interessate dalla progettazione.<br />
37<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
5.2 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti<br />
urbanistici comunali vigenti o applicabili in regime di salvaguardia alla<br />
procedura applicabile per il rilascio della concessione edilizia.<br />
militare.<br />
L’area in oggetto ricade in zona territoriale omogenea “DM”, Demanio<br />
Le norme tecniche di attuazione ed il regolamento edilizio del P.R.G.C.<br />
del Comune di Etroubles, adottato dal Consiglio Comunale con deliberazione n.<br />
24 del 27 giugno 1983 ed approvato dal Consiglio Regionale con Deliberazione<br />
n. 4511 del 20 luglio 1983, non pongono problemi alla realizzazione dell’opera.<br />
Per quanto riguarda la verifica degli standard dei servizi, gli stessi<br />
risultano verificati.<br />
La distanza dell’autorimessa dalla strada comunale Rue des Vergers, di<br />
circa 15 metri, rispetta la fascia di rispetto di 10 metri prescritta per le strade di<br />
tipo C, dal Regolamento del Codice della strada D.P.R. 495/92, come modificato<br />
con D.P.R. 147/93 art.26, e successive modifiche introdotte dal D.P.R. n.<br />
104/2000, dal D.P.R. n. 329/2000, dal D.P.R. n. 360/2001, dal D.P.R. n.<br />
474/2001, dal D.L. n. 151/2003, dal D.L. n. 269/2003, dal D.P.R. n. 235/2004,<br />
dal D.P.R. n. 153/2006 e dal D.P.R. n. 37/2007.<br />
Trattasi di struttra completamente interrata pubblica, i cui spazi non sono<br />
computabili ai fini della determinazione del volume, ai sensi dell’art. 23 del<br />
Regolamento edilizio.<br />
38<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
5.3 – Coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici di<br />
pianificazione di settore o applicabili in regime di salvaguardia.<br />
oggetto.<br />
Non risultano strumenti di pianificazione di settore concernenti l’opera in<br />
5.4 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto agli ambiti inedificabili<br />
approvati ed adottati nel comune di Etroubles<br />
L’intervento in oggetto non rientra in aree soggette a rischio di<br />
esondazioni, alluvioni e valanghe.<br />
Per quanto riguarda le aree soggette a rischio di frane si precisa:<br />
a) le opere di scavo e la relativa realizzazione dell’autorimessa risultano<br />
in fascia bianca;<br />
b) porzione dell’area interessata alle opere di sistemazione della viabilità<br />
(allargamento careggiata, realizzazione posti auto e banchina<br />
pedonale) risulta essere in fascia F3 (terreni soggetti a fenomeni di<br />
frana a bassa pericolosità).<br />
Gli interventi in fascia F3 risultano conformi, ai sensi della L.R. 11/98 e<br />
successive modificazioni ed integrazioni, peraltro come evidenziato dalla perizia<br />
geologica e geotecnica a firma del geologo Marco Vagliasindi e allegata al<br />
progetto.<br />
39<br />
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LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
AMBITI INEDIFICABILI – TERRENI A RISCHIO DI FRANA<br />
40<br />
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LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
AMBITI INEDIFICABILI – TERRENI A RISCHIO DI INNONDAZIONE<br />
41<br />
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LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
AMBITI INEDIFICABILI – TERRENI A RISCHIO DI VALANGHE<br />
42<br />
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LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
6 – VERIFICA DELLA CONFORMITÀ DEL PROGETTO ALLA NORMATIVA<br />
TECNICA APPLICABILE, TENUTO CONTO DELLE SPECIFICHE<br />
DESTINAZIONI D’USO PREVISTE E LORO ELENCAZIONE.<br />
L’intervento previsto ottempera alle seguenti norme:<br />
a) D.P.R. 24 luglio 1996 n. 503 sulle barriere architettoniche;<br />
b) D.M. del 5 luglio 1975 sui principali requisiti igienico-sanitari;<br />
c) Decreto ministeriale 1° febbraio 1986 (G.U. n. 38 del 15 febbraio 1986)<br />
NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER LA COSTRUZIONE E<br />
L'ESERCIZIO DI AUTORIMESSE E SIMILI e D.M. 16-02-1982: Attività non<br />
soggette al controllo dei VV.FF. ma elencate al punto 92 del D.M. 16-02-<br />
1982;<br />
d) Legge 1086/71 sulle opere in conglomerato cementizio armato;<br />
6.1) ai fini dell'abbattimento delle barriere architettoniche si è tenuto conto<br />
delle prescrizioni contenute nel D.P.R. 24/07/96 n. 503.<br />
La normativa tecnica applicabile è quella concernente l'abbattimento delle<br />
barriere architettoniche come determinata dalle leggi 30-03-71 n° 118,<br />
14.06.89 n° 236; 25.02.92 n° 204 ed infine dal Decreto Presidente della<br />
Repubblica 24 luglio 1996 n°503 "Regolamento recante norme per<br />
l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici".<br />
E' infatti prevista l'eliminazione degli impedimenti comunemente definiti<br />
"barriere architettoniche" cioè gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la<br />
mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno<br />
una capacità motoria ridotta in forma permanente o temporanea.<br />
Per quanto riguarda i nuovi posti auto esterni, l'abbattimento delle barriere<br />
architettoniche viene garantito riservando agli invalidi l'accesso a 2 posti<br />
43<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
macchina a livello stradale, rispettando la norma che prescrive un parcheggio<br />
per invalidi ogni 50 posti auto o frazione (DM 236/89, punto 8.2.3).<br />
Detta area destinata a parcheggio per disabile, perché sia facilmente<br />
individuabile e quindi preservata da involontarie soste abusive, sarà dotata di<br />
un’adeguata segnaletica verticale e orizzontale.<br />
Il marciapiede risulta essere dimensionato per una larghezza di 1,50 metri.<br />
Saranno previste inoltre, ogni qualvolta il percorso pedonale si raccorda con il<br />
livello stradale o è interrotto da un passo carrabile, rampe di pendenza<br />
contenuta (max 8%) e raccordate in maniera continua con il piano carrabile.<br />
La rampa pedonale d’accesso alla struttura ha una pendenza contenuta del 6%.<br />
Per quanto riguarda l’autorimessa interna quale utilizzo esclusivo dei dipendenti<br />
dell’Arma dei Carabinieri, il progetto non prevede la rispondenza ai dettami del<br />
D.P.R. 24/07/96 n. 503, in quanto i posti auto riservati ai portatori di Handicap<br />
e l’accesso alla caserma stessa, sono già garantiti nella parte soprastante l’area<br />
militare, in prossimità dell’accesso pedonale.<br />
Con la presente si attesta la conformità alle normative sopracitate.<br />
6.2) ai fini dell'altezza minima ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali<br />
si è tenuto conto delle prescrizioni contenute nel D.M. del 5 luglio 1975.<br />
L’altezza dei locali interni all’autorimessa è stata prevista di 2,5 metri, in modo<br />
da garantire la possibilità di ricovero anche ai fuori strada in dotazione dei<br />
Carabinieri, tipo Land Rover Defender (altezza di 208 cm.), con dispositivi di<br />
segnalazione luminosa sul tetto. Gli spazi di manovra in tutti i locali sono<br />
adeguati per autovetture di qualsiasi dimensione.<br />
Il progetto prevede intorno alle murature perimetrali in ca dell’autorimessa,<br />
opportuno drenaggio mediante altresì l’impiego di tubazione forata drenante,<br />
collegata alla rete fognaria delle acque bianche. La raccolta delle acque<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
meteoriche verrà realizzata mediante un sistema di cunette e canalette grigliate,<br />
che convoglieranno le acque bianche alla rete pubblica.<br />
6.3) ai fini della prevenzione incendi sono state applicate le seguenti normative.<br />
L’autorimessa in oggetto, prevedendo una capacità di parcamento è inferiore ai<br />
nove posti auto, non risulta come indicato dal D.M. 16 febbraio 1982 attività<br />
soggetta al controllo dei V.V.F.F.<br />
Ai fini della prevenzione incendi saranno comunque applicate le “Norme di<br />
prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili”<br />
riportate nel D.M. del 1 febbraio 1986.<br />
Ai fini del rispetto della normativa antincendio l’autorimessa può essere<br />
classificata come di tipo isolata (non comunica con edifici destinati ad altri usi -<br />
punto 1.1.0., lettera b), interrata (il piano di parcamento è a quota inferiore a<br />
quello di riferimento - punto 1.1.1., lettera a), chiusa (superficie di aerazione<br />
permanente < 15% della superficie pianta - punto 1.1.2., lettera b), non<br />
sorvegliata (punto 1.1.3., lettera b), a spazio aperto (punto 1.1.4., lettera b).<br />
L'altezza minima dei piani è superiore a 2,0 m, come ammesso (punto 2.2.),<br />
con altezza sottotrave superiore a 2,0 metri.<br />
Le strutture portanti orizzontali e verticali saranno realizzate in ca, per cui<br />
possiedono caratteristiche di non combustibilità (punto 2.2.).<br />
L’autorimessa costituisce un unico compartimento.<br />
La corsia di manovra ha un'ampiezza di m 6,0, superiore a quella minima<br />
ammessa di m 5.0 (punto 3.6.3.).<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
L'accesso avviene a cielo scoperto (punto 3.7.0.) tramite rampa con pendenza<br />
del 12% che accede ad uno spazio (5 metri) in piano, prima di immettersi sulla<br />
strada denominata Rue Verger<br />
I pavimenti saranno realizzati in battuto di cemento con pendenza necessaria a<br />
convogliare le acque in opportuni pozzetti (punto 3.8.0.).<br />
La superficie di ventilazione risulta essere superiore al rapporto di 1/30 della<br />
superficie in pianta. (punto 2.2.). Non è necessario un sistema di ventilazione<br />
meccanico in quanto la capacità dell’autorimessa è inferiore a quella prevista<br />
dalla norma.<br />
La superficie di ventilazione è verificata e in particolare risulta essere:<br />
La ventilazione naturale è garantita dal portone d’ingresso. Una griglia posta<br />
sopra il portone di superficie non inferiore a 0,003 m 2 per metro quadrato di<br />
pavimento, garantisce l’aerazione permanente richiesta.<br />
a) Superficie in pianta autorimessa = 127,80 m 2<br />
Superficie di ventilazione necessaria = 127,80/30 = 4,26 m 2<br />
Superficie di ventilazione prevista:<br />
superficie portone = 3,80 x 2,40 = 9,12 m 2<br />
La via di uscita principale è costituita dal portone d’ingresso in quanto trattasi di<br />
un’autorimessa ad un solo piano nella quale il percorso massimo di esodo è<br />
inferiore a 30m.<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Gli impianti tecnologici previsti sono quello idrico (rubinetti porta gomma per il<br />
lavaggio dei pavimenti), di illuminazione normale e di sicurezza (in conformità di<br />
quanto stabilito dalla legge 1-3-1968, n.186 e successive modificazioni ed<br />
integrazioni.<br />
6.4) ai fini dei requisiti delle opere in conglomerato cementizio armato<br />
contenute nella Legge 1086/71.<br />
Gli interventi strutturali riguardanti la costruzione dell’autorimessa sono stati<br />
progettati con riferimento alle seguenti normative:<br />
Legge 5 novembre 1971 n. 1086 (G. U. 21 dicembre 1971 n. 321)<br />
”Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato,<br />
normale e precompresso ed a struttura metallica”<br />
Legge 2 febbraio 1974 n. 64 (G. U. 21 marzo 1974 n. 76)<br />
”Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone<br />
sismiche”<br />
Indicazioni progettive per le nuove costruzioni in zone sismiche a cura del<br />
Ministero per la Ricerca scientifica - Roma 1981.<br />
C.N.R. n. 10024/1986<br />
”Analisi di strutture mediante elaboratore. Impostazione e Redazione delle<br />
relazioni di calcolo”<br />
D. M. LL.PP. 11 marzo 1988 (G.U. 1 giugno 1988 n.127 - Suppl. Ord.)<br />
”Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei<br />
pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la<br />
progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e<br />
delle opere di fondazione.”<br />
Decreto Ministero LL. PP. 9 gennaio 1996 (G. U. 5 febbraio 1996, n.<br />
29 - Suppl.Ord.)<br />
“Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in<br />
cemento armato, normale e precompresse per le strutture metalliche”<br />
Decreto Ministero LL. PP. 16 gennaio 1996 (G. U. 5 febbraio 1996, n.<br />
29 - Suppl. Ord.)<br />
“Norme tecniche relative ai "Criteri generali per la verifica di sicurezza delle<br />
costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”.<br />
47<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Circolare n. 156 del 04/07/1996 a cura del Ministero dei LL.PP.<br />
“Istruzioni per l'applicazione delle Norme tecniche relative ai criteri generali per<br />
la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi di cui al<br />
decreto ministeriale 16 gennaio 1996”<br />
Circolare n. 252 del 15/10/1996 a cura del Ministero dei LL.PP.<br />
“Istruzioni per l'applicazione delle Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed<br />
il collaudo delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le<br />
strutture metalliche di cui al D.M. 9 gennaio 1996”<br />
Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 marzo 2003<br />
n. 3274 (G. U. 8 maggio 2003 n. 127 Suppl. Ord. n.72) e s.m.i.<br />
“Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del<br />
territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”<br />
Le fasi di analisi e verifica della struttura sono state condotte in accordo alle<br />
disposizioni normative sopracitate, per quanto applicabili in <strong>relazione</strong> al criterio<br />
di calcolo adottato dal progettista, evidenziato nella <strong>relazione</strong> di calcolo delle<br />
strutture in ca allegata al progetto. In particolare, trattandosi di edificio pubblico<br />
la struttura in ca è stata calcolata e dimensionata antisismica.<br />
48<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
7. DESCRIZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI IN GENERALE<br />
7.1) Premesse<br />
Le scelte progettuali delle opere di cui all’oggetto conseguono alle esigenze di:<br />
- Fornire un’adeguata struttura interrata quale ricovero di automezzi<br />
pertinenziale alla Stazione dei Carabinieri di Etroubles, in particolare:<br />
a) n°3 posti auto coperti e chiusi per automezzi privati dipendenti<br />
arma dei carabinieri;<br />
b) n°6 posti auto coperti per automezzi dell’Arma dei Carabinieri,<br />
di cui due separati dagli altri e a loro volta chiusi con portone<br />
sezionale;<br />
c) spazio di sosta prima dell’ingresso all’autorimessa chiuso con<br />
cancello automatizzato;<br />
d) accesso al livello superiore indipendente dall’accesso pedonale<br />
pubblico alla Caserma;<br />
e) soletta superiore carrabile per consentire ad eventuali mezzi il<br />
carico e lo scarico di materiali alla porzione di fabbricato della<br />
caserma adibita a residenza dei dipendenti dell’arma;<br />
- Allargamento dell’attuale sedime stradale di circa 1,5 metri;<br />
- Realizzazione di nuovi posti auto, la cui capacità è di 27 posti auto normali e<br />
2 per disabili. La conformazione dei parcheggi che meglio si presta ad un<br />
giusto equilibrio tra esigenze architettoniche e funzionali è sicuramente<br />
quella di posti auto dispoti a pettine, in posizione ortogonale rispetto all’asse<br />
stradale. La scelta di optare ad una soluzione che rinunci ad un parcheggio<br />
dotato di corsia di manovra, indipendente dalla carreggiata stradale,<br />
consegue ad esigenze:<br />
a) Architettoniche – La soluzione di parcheggi a filo strada<br />
consente l’inserimento di aiuole che con opportuna<br />
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RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
piantumazione rendono l’intervento sicuramente gradevole e<br />
inserito nel contesto;<br />
b) Funzionali – la scelta di evitare la posa di manufatti stradali in<br />
elevazione (la distinzione tra parcheggio e strada<br />
comporterebbe l’inevitabile posa in opera di manufatti<br />
spartitraffico) garantisce da un lato una facile manovrabilità dei<br />
mezzi che accedono ai posti auto, e dall’altro, garantisce una<br />
facile manutenzione soprattutto durante lo sgombero della<br />
neve.<br />
- Realizzazione di banchina pedonale con bordure in pietra e pavimentazione<br />
con cubetti di pietra, poste a livello stradale per agevolare, come già detto,<br />
sia l’uscita di automezzi dai posti auto, che facilitare lo sgombero neve da<br />
parte dei mezzi comunali;<br />
- Creazione di aiuole a ridosso della muratura in pietrame esistente di confine<br />
con la proprietà della Caserma dei Carabinieri;<br />
- Posa in opera di nuova recinzione in acciaio zincato tipo “ORSOGRIL” delle<br />
caratteristiche tipologiche e dimensionali di quelle già esistenti nella parte a<br />
nord dell’area della stazione dei Carabinieri, in modo da rendere protetta<br />
l’intera area militare;<br />
- Piantumazione di arbusti nelle zone a verde, quale funzione di abbellimento<br />
e parziale mascheramento del muro di sostegno esistente di separazione tra<br />
l’area in previsione comunale e l’area militare;<br />
- Integrazione e manutenzione dell’attuale rete fognaria (acque bianche e<br />
nere), lungo tutto il tratto interessato dai lavori;<br />
- Predisposizione di opportuni cavidotti posti al disotto della banchina<br />
pedonale, per l’eventuale interramento delle linee aeree (telefoniche ed<br />
elettriche) presenti nella zona;<br />
- Rifacimento ed integrazione dell’impianto di illuminazione pubblica con<br />
caratteristiche similari e a completamento di quello già realizzato<br />
recentemente per il parcheggio in adiacenza alla struttura polivalente.<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Per quanto riguarda gli impianti è da precisare che sono stati progettati<br />
in funzione di un utilizzo autonomo da parte dei differenti fruitori<br />
(Amministrazione Comunale e Stazione dei Carabinieri di Etroubles). E’ chiaro<br />
che per quanto concerne lo spazio di accesso e di manovra esterno<br />
all’autorimessa, la convenzione di cessione dell’area e la relativa costruzione<br />
dell’autorimessa, tra l’Amministrazione Comunale di Etroubles e il Demanio<br />
militare, dovrà regolametare anche l’utilizzo (area con divieto assoluto di sosta)<br />
e la manutenzione (sgombero neve e quant’altro) di tali spazi.<br />
7.2. - Innovazioni progettuali dirette al rispetto delle prescrizioni e delle<br />
autorizzazioni ai sensi di legge e descrizione, motivata, delle altre eventuali,<br />
parziali variazioni rispetto al progetto definitivo.<br />
Rispetto al progetto definitivo approvato con Deliberazione di Consiglio<br />
Comunale n°03 del 10/02/2009, non sono state effettuate sostanziali e<br />
significative variazioni.<br />
Si è proceduto esclusivamente all’adeguamento dei prezzi del progetto<br />
definitivo con il prezzario regionale 2009 vigente, approvato con deliberazione<br />
della Giunta regionale del 10 luglio 2009, n. 1903.<br />
L’adeguamento dei prezzi unitari al prezzario Regionale della <strong>Valle</strong><br />
d’Aosta 2009, ha comportato un incremento di spesa dei lavori di 7.500,00 € (al<br />
netto dell’IVA).<br />
7.3. – Eseguibilità dei lavori relativamente alle tecniche costruttive ed in<br />
particolare alle misure necessarie per la tutela della sicurezza fisica e della<br />
salute dei lavoratori.<br />
Le tecniche costruttive da utilizzare sono quelle usuali nell'edilizia corrente in<br />
<strong>Valle</strong> <strong>d'Aosta</strong>. Le strutture in calcestruzzo armato, le murature di<br />
51<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
tamponamento, i muri di contenimento delle terre e tutte le altre lavorazioni<br />
sono nell'ambito della capacità tecnica della maggior parte delle imprese.<br />
Le misure necessarie per la sicurezza fisica e per la salute dei lavoratori in<br />
cantiere sono di tipo ordinario, come meglio specificato nell'apposito documento<br />
allegato.<br />
E’ da precisare comunque che, anche se le tipologie adottate nell’intervento in<br />
oggetto rientrano, come già detto, nell’edilizia tradizionale, la quale è<br />
apparentemente di facile costituzione e gestione, sovente sorgono complicazioni<br />
nella carenza di spazi per l’allocazione delle risorse, per la difficoltà oggettiva<br />
nelle fasi di approvvigionamento dei materiali da costruzione, nell’agibilità dei<br />
luoghi di lavoro o in altri vincoli presenti nel luogo di esecuzione dei lavori o al<br />
suo contorno.<br />
Un’analisi di questi fattori insieme alle individuazione delle risorse necessarie<br />
all’esecuzione delle opere sono maggiormente descritte nel piano di sicurezza e<br />
coordinamento che verrà allegato al progetto esecutivo.<br />
Per la compilazione del Piano saranno analizzati e presi in esame i procedimenti<br />
specifici di costruzione, le macchine, gli impianti e le attrezzature, nonché i<br />
materiali impiegati e l'organizzazione del lavoro prevista.<br />
Alla stesura del Piano di sicurezza si perverrà attraverso:<br />
- l'analisi particolareggiate dei rischi specifici associati alle varie fasi di lavoro da<br />
eseguirsi nel cantiere;<br />
- l'analisi particolareggiata sulla possibilità di interferenza di alcune operazioni<br />
svolte dalla stessa Impresa o da Imprese diverse;<br />
- l'individuazione dei provvedimenti e delle misure di sicurezza da adottare per<br />
eliminare i rischi di pericolo atte alla salvaguardia dell'integrità fisica dei<br />
Lavoratori;<br />
- l'individuazione dei provvedimenti da adottare per il pronto intervento in caso<br />
di infortunio;<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
- l'individuazione di eventuali provvedimenti di igiene da adottare a tutela della<br />
salute dei lavoratori.<br />
Tutte le imprese che accedono al cantiere dovranno produrre la<br />
documentazione prevista dal piano nel paragrafo "Documentazione da tenere in<br />
cantiere", e da tutto quanto previsto dalla vigente normativa in materia di<br />
sicurezza nei cantieri (vedi D.lgs 81/2008).<br />
Le imprese non saranno autorizzate all’ingresso in cantiere se non dopo aver<br />
preso visione ed accettato quanto previsto nel piano di sicurezza e<br />
coordinamento.<br />
Le persone che accedono al cantiere, se non dipendenti delle imprese, verranno<br />
accompagnate dal responsabile del cantiere.<br />
Da un’attenta analisi delle lavorazioni si possono ipotizzare due fasi lavorative<br />
cronologicamente distinte:<br />
1) realizzazione autorimessa interrata;<br />
2) sistemazioni esterne con realizzazione di nuovi posti auto;<br />
Tale scelta, maggiormente dettagliata nel Piano di Sicurezza e<br />
Coordinamento allegato al progetto esecutivo, nasce principalmente<br />
dall’esigenza di coniugare la sicurezza dei lavoratori in cantiere, con la necessità<br />
di garantire sempre la massima sicurezza dell’aera demaniale contro l’ingresso<br />
di estranei (difesa passiva). A tal fine, la prima fase (realizzazione di<br />
autorimessa interrata), avverrà esclusivamente all’interno dell’area delimita<br />
dall’attuale muro di cinta con sovrastante recinzione, in modo da consentire<br />
l’accesso all’area demaniale stessa esclusivamente alle imprese autorizzate.<br />
Una volta ultimati i lavori di realizzazione dell’autorimessa occorrerà<br />
garantire l’intera perimetrazione dell’area demaniale residua (difesa passiva<br />
della Caserma e nuova autorimessa) con la posa in opera di nuova recinzione a<br />
sud sopra la muratura di sostegno esistente. Si procederà, di seguito, alla<br />
seconda fase lavorativa che prevede inizialmente la demolizione del fabbricato<br />
53<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
attualmente destinato ad autorimesse e depositi, per proseguire con la<br />
demolizione dell’attuale muratura di cinta posta in adiacenza alla strada<br />
comunale, e successiva realizzazione di tutte le opere pertinenziali alla viabilità.<br />
7.4. – Modalità e tecnologie previste per l’esecuzione dei lavori in <strong>relazione</strong> ai<br />
vincoli eventualmente gravanti sull’area.<br />
Non esistendo vincoli (ambientali o quant’altro) gravanti all’interno dell'area,<br />
non sono state previste particolari modalità e tecnologie per l'esecuzione dei<br />
lavori. L'intervento previsto non comporta sostanziali modifiche al quadro<br />
complessivo, al riordino del quale contribuirà invece in modo determinante.<br />
7.5. – Caratteristiche architettoniche, strutturali ed impiantistiche dell’opera<br />
7.5.1 Aspetti architettonici<br />
Dal punto di vista architettonico si è cercato, sfruttando la naturale<br />
conformazione del terreno, di ridurre al minimo l’impatto visivo dei muri di<br />
sostegno. L’abbattimento del fabbricato adiacente l’attuale sede stradale, di<br />
certo contrasto con l’ambiente, l'area a verde riportata su gran parte della<br />
superficie che verrà dismessa, la piantumazione e l’inserimento di banchina<br />
pedonale, contribuiranno positivamente ad un riodino dell’intera zona,<br />
mitigando l’impatto visivo del parcheggio stesso e dei muri di sostegno a nord<br />
dell’intervento.<br />
I principali materiali prescelti nell'intervento proposto sono successivamente<br />
illustrati.<br />
54<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
a) Murature esterne<br />
Le pareti esterne dell'autorimessa sono realizzate internamente in cls armato a<br />
vista ed esternamente rivestite in pietra locale posata a giunto arretrato. La<br />
trave rialzata di contenimento della terra sopra la soletta è prevista a vista,<br />
armata con tavole disposte orizzontalmente.<br />
b) Murature interne<br />
Le parete divisorie interne all’autorimessa sono previste in blocchi splittati in cls<br />
con doppia faccia a vista.<br />
c) Portoni basculanti e cancello in accaio zincato automatizzato<br />
Per l’accesso alle autorimesse sono previsti dei portoni del tipo basculante in<br />
lamiera di acciaio stampato, dello spessore di 8/10 mm, verniciati a fuoco con<br />
tinte "ral" fotografata simil legno.<br />
Gli accessi pedonali e il cancello scorrevole all’interno dell’autorimessa, verrano<br />
realizzati in grigliato elettrofuso tipo "Orsogril "Britosterope" costituiti da<br />
pannelli modulari, monolitici, non giuntati od affiancati, con altezza variabile. Le<br />
cornici saranno saldate ai profili verticali mediante procedimento di<br />
elettrofusione senza materiale di apporto.<br />
E’ previsto altresì l’automazione del cancello scorrevole compresiva di<br />
apparecchiatura di comando e controllo a distanza.<br />
Una porta tagliafuoco a 1 battente a norma CNVVF/CCI - UNI 9723 in lamiera<br />
d’acciaio zincata e verniciata. REI 120, garantisce la chiusura tra l’autorimessa e<br />
la scala di collegamento con la Caserma dei Carabinieri.<br />
d) solaio, pavimenti autorimessa<br />
55<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Il solaio dell’autorimessa sarà realizzato in ca con lastre alveolari autoportanti<br />
precompresse della portata .<br />
Il solaio di copertura dell’autorimessa verrà opportunamente impermeabilizzato<br />
con doppia guaina disposta incrociata e ricoperta da un massetto in cls con rete<br />
elettrosaldata a protezione della guaina stessa.<br />
Porzione dello stesso verrà ricoperto da terra vegetale e parte con<br />
pavimentazione in masselli autobloccanti posati su letto di sabbia, recuperati<br />
durante le fasi di demolizioni e rimozioni;<br />
Il pavimento dell’autorimessa è previsto in battuto di cemento con finitura a<br />
pavimento industriale con pastina di idoneo prodotto non tossico ad alta<br />
resistenza meccanica all’usura e resistenza all’aggressione chimica, a base di<br />
inerti naturali duri e inerti ferrosi, e ossidi per la colorazione miscelati in<br />
opportuna proporzione con leganti cementizi e con l’aggiunta di speciali additivi<br />
che ne assicurino il perfetto ancoraggio ad idoneo massetto di conglomerato<br />
cementizio<br />
La pavimentazione della rampa di accesso all’autorimessa è prevista antiscivolo,<br />
dello spessore minimo 10 cm, eseguita a due strati uguali di cui il superiore con<br />
impasto di cls, polvere di quarzo e additivi, a base di inerti naturali duri di<br />
opportuna forma e granulometria, e sagomata in opera in modo da formare<br />
scanalature normali od oblique rispetto alla linea di massima pendenza della<br />
rampa, compreso idoneo massetto di conglomerato cementizio.<br />
e) Sistemazioni esterne (marciapiedi, piazzali e sistemazione a verde)<br />
Per quanto riguarda l’ampliamento dell’attuale sede viabile e le nuove aree<br />
destinate al parcheggio, si prevede la pavimentazione in conglomerato<br />
56<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
bituminoso (Binder + Tappeto), disposto su opportuna massicciata di<br />
sottofondo.<br />
Un’opportuna segnaletica orizzontale individuerà i posti auto compresnsivi di<br />
quelle per i portatori di handicap.<br />
La banchina pedonale, di separazione tra la sede viabile ed i nuovi posti auto, è<br />
prevista a raso ed evidenziata con bordure e pavimentazione in cubetti di pietra<br />
posati su letto di sabbia. E’ prevista, al fine di evitare un cedimento della<br />
pavimentazione della banchina, la realizzazione di un massetto di calcestruzzo<br />
con rete elettrosaldata, previa posa in opera di massicciata di sottofondo<br />
opportunamente rullata.<br />
Muretti in pietra con copertina in ca sono previsti per la realizzazione della<br />
rampa di accesso all’autorimessa e di sostegno al riporto di terreno vegetale<br />
sopra il solaio della stessa.<br />
Una recinzione modulare in grigliato elettrofuso tipo "Orsogril "Britosterope" h.<br />
1722 mm in grigliato elettrofuso, costituita da pannelli modulari, monolitici, non<br />
giuntati od affiancati, verrà opportunamente disposta lungo tutto il muro di<br />
sostegno a confine con l’area militare.<br />
Lungo il cordolo in ca a vista del fronte dell’autorimessa, è previsto il<br />
posizionamento di ringhiera in acciaio zincato (recupero di ringhiera esistente).<br />
7.5.2. Elementi strutturali<br />
Le scelte tipologiche sono state caratterizzate dalla ricerca della massima<br />
semplicità e durata dei materiali, che presuppongano inoltre bassi costi di<br />
manutenzione. E' stato così previsto:<br />
Il solaio della struttura interrata è stato previsto in ca con lastre alveolari<br />
autoportanti precompresse della portata di carico utile di 200kn/mq, calcolato<br />
57<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
per sovraccarichi variabili verticali ed orizzontali ripartiti in funzione del peso<br />
proprio, del carico permanente ed accidentale (riporto di terra, parcheggio<br />
soprastante carrabile), nel rispetto anche della normativa vigente.<br />
Per quanto concerne le opere in ca si sono applicate in modo specifico le<br />
seguenti norme:<br />
Legge 5 novembre 1971 n. 1086 (G. U. 21 dicembre 1971 n. 321)<br />
”Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato,<br />
normale e precompresso ed a struttura metallica”<br />
Legge 2 febbraio 1974 n. 64 (G. U. 21 marzo 1974 n. 76)<br />
”Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone<br />
sismiche”<br />
Indicazioni progettive per le nuove costruzioni in zone sismiche a cura del<br />
Ministero per la Ricerca scientifica - Roma 1981.<br />
Le strutture di elevazione perimetrali controterra saranno realizzate in<br />
calcestruzzo cementizio armato.<br />
7.5.3. Gli impianti<br />
Gli impianti tecnologici occorrenti al buon funzionamento dell'opera – con il<br />
rispetto dei criteri atti al risparmio energetico, alle norme vigenti ed all'aspetto<br />
della funzionalità con i fattori estetici – sono così suddivisi.<br />
a) - IMPIANTI TECNOLOGICI<br />
Si suddividono nelle seguenti opere:<br />
1) IMPIANTO ANTINCENDIO<br />
2) IMPIANTO ELETTRICO<br />
3) IMPIANTO TV CIRCUITO CHIUSO<br />
58<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
1) - IMPIANTO ANTINCENDIO<br />
SCOPO E FUNZIONI DELL’IMPIANTO<br />
Essendo l’autorimessa una struttura interrata, isolata dal resto dell’edificio, e<br />
con capacità inferiore ai nove posti auto, non è previsto dalla normativa<br />
l'installazione di un impianto di idranti.<br />
E’ previsto esclusivamente l’instalazione di n°2 estintori portatili disposti<br />
nell’autorimessa dei mezzi della Stazione dei Carabinieri.<br />
2) - IMPIANTO ELETTRICO<br />
L’equipaggiamento elettrico oggetto del presente studio è destinato a:<br />
- illuminare un tratto di strada di Rue des Vergers<br />
- illuminare il parcheggio sovrastante l’autorimessa<br />
- equipoaggiare elettricamente la struttura destinata ad autorimessa.<br />
Il tratto di strada interessato dall’intervento è attualmente illuminato con un<br />
sistema di corpi illuminanti di cui è prevista la completa sostituzione con<br />
apparecchiature di tipo identico a quelle che, installate pochi anni or sono, sono<br />
in opera nell’area sportiva - polivalente.<br />
La struttura autorimessa è di nuova costruzione e per questa è necessario un<br />
impianto per la sola distribuzione dell’energia elettrica ai differenti utilizzatori<br />
forza motrice F.M. e illuminazione L.L.<br />
In fase di progettazione è stata esaminata la consistenza degli utilizzatori<br />
elettrici integrando le dotazioni fondamentali con i più aggiornati servizi per<br />
aumentare il comfort e la sicurezza della struttura; il nuovo equipaggiamento<br />
elettrico è pertanto previsto composto da differenti sezioni destinate a:<br />
rete di terra<br />
derivazione, distribuzione e utilizzo dell’energia per rete illuminazione<br />
pubblica<br />
derivazione, distribuzione e utilizzo dell’energia per utenze illuminazione e<br />
forza motrice nel locale – autorimessa.<br />
59<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
I riferimenti alle Leggi, Decreti Ministeriali, Decreti Presidente della Repubblica e<br />
Norme di cui è oggetto l'appalto, sono le seguenti:<br />
specifica data riferimento descrizione<br />
Legge 10.03.1968 n° 168/artt. 1 e 2 regola dell’arte<br />
D.P.R. 07.01.1956 n° 164 norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni<br />
D.P.R. 27.04.1955 n° 547 norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro<br />
D.L. 19.09.1994 n° 626 tutela della salute e sicurezza dei lavoratori sul lavoro<br />
Legge 05.03.1990 n° 46 sicurezza degli impianti tecnologici<br />
Legge 10.02.1962 n° 57 classificazione categorie di lavoro<br />
D.M. 25.02.1982 n° 770 tabelle e classificazione categorie di lavoro (impianti tecnologici)<br />
Legge<br />
D.P.R.<br />
05.03.1990<br />
06.12.1991<br />
n° 46<br />
–––<br />
sicurezza degli impianti elettrici<br />
attuazione della L. 46/90<br />
D.M. 14.06.1989 n° 236 abbattimento barriere architettoniche<br />
Legge 18.10.1977 n° 791 materiale elettrico<br />
Norma C.E.I. 1990 8–6 tensioni, correnti e frequenze normali<br />
Norma C.E.I. 1990 11–8 impianti di messa a terra<br />
Norma C.E.I. 12 radiocomunicazioni<br />
Norma C.E.I. 1988<br />
C.E.I. 1987<br />
C.E.I. 1984<br />
C.E.I. 1991<br />
Norma<br />
Norma<br />
C.E.I.<br />
C.E.I. 1987<br />
C.E.I. 1990<br />
C.E.I. 1983<br />
C.E.I. 1988<br />
C.E.I. 1990<br />
C.E.I.<br />
..11/1987<br />
20–21<br />
20–22<br />
20–35<br />
20–38/2<br />
23<br />
23–5 V2<br />
23–8 V3<br />
23–12 V1<br />
23–18 V3<br />
23–31<br />
calcolo delle portate dei cavi elettrici<br />
cavi per energia<br />
prove sulla non propagazione della fiamma<br />
cavi isolati non propaganti l’incendio e a basso sviluppo do fumi e<br />
gas corrosivi<br />
apparecchiature a bassa tensione<br />
prese a spina per usi domestici e similari<br />
tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro e accessori<br />
prese a spina per usi industriali<br />
interruttori differenziali per usi domestici<br />
sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori<br />
34–21 apparecchi di illuminazione<br />
Norma C.E.I. 1990 37–1 scaricatori<br />
Norma C.E.I. 1990 64–2 impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosioni e incendi<br />
Norma CEI III<br />
64–8 impianti elettrici da 0 a 1000 V<br />
.../10.92<br />
Norma C.E.I. 1980<br />
C.E.I. 1989<br />
70–1<br />
70–1 V1<br />
gradi di protezione degli involucri – classificazione<br />
variante 1<br />
Norma C.E.I. 1983 79 sistemi di rilevamento e segnalazione per incendio, intrusione,<br />
furto, sabotaggio e aggressione<br />
Norma C.E.I. 81–1 protezione di strutture contro i fulmini<br />
Norma CEI<br />
103–1....7 reti e apparati per servizi di telecomunicazione<br />
1971...1990<br />
Norma CEI<br />
107–1....55 apparecchi utilizzatori<br />
1976...1990<br />
Norma CEI<br />
1988...1990<br />
110 compatibilità elettromagnetica (radiodisturbi)<br />
Gli impianti elettrici per montanti, distribuzione dorsali, linee secondarie,<br />
controllo e sicurezza dovranno essere eseguiti in conformità degli schemi<br />
dell'allegato progetto.<br />
60<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Le operazioni di rilievo dell’esistente hanno permesso di definire la portata<br />
dell’intervento elettrico in sintesi riconducibile a:<br />
1. disattivazione e smantellamento delle sezioni di impianto esistente<br />
- verifica della possibilità di riutilizzare parte delle vie cavo esistenti<br />
2. formazione delle nuove utenze<br />
- illuminazione pubblica: prevista derivata dal quadro elettrico esistente<br />
- autorimessa: prevista derivata dall’utenza edificio caserma dei Carabinieri<br />
3. modifica dei quadri elettrici esistenti<br />
- nell’edificio Caserma dei Carabinieri<br />
- nell’edificio polivalente<br />
4. costruzione delle sezioni dell’impianto utilizzatore all’aperto<br />
- reti per illuminazione e di terra<br />
5. costruzione delle sezioni dell’impianto utilizzatore all’interno dell’edificio<br />
autorimessa<br />
- reti per illuminazione e forza motrice<br />
Di seguito sono descritte le scelte progettuali effettuate per ciascuna delle<br />
sezioni di impianto definite anche in funzione dei seguenti fattori:<br />
a) ai fini della prevenzione incendi<br />
<br />
<br />
utilizzo di conduttori e cavi non propaganti la fiamma, a bassissima emissione di fumi e gas<br />
tossici<br />
utilizzo di dispositivi automatici di interruzione dell’alimentazione per la protezione da<br />
sovraccarichi e da corto circuiti<br />
b) ai fini delle crescenti esigenze di servizio<br />
<br />
<br />
<br />
utilizzo esclusivo di apparecchiature modulari<br />
utilizzo di strutture prefabbricate tali da permettere facili ampliamenti e riposizionamenti dei<br />
punti energia<br />
utilizzo di apparecchiature composte a tipologia ridotta<br />
c) ai fini della consistenza dell’equipaggiamento elettrico<br />
<br />
<br />
costruzione di vie cavo predisposte per ampliamenti successivi<br />
costruzione di apparecchiature e vie cavo predisposte per sistemi destinati ad altri servizi,<br />
es. alimentazione elettrica per manifestazioni occasionali<br />
d) ai fini estetici<br />
<br />
<br />
costruzione ad incasso, ove possibile, della rete cavi e tubazioni<br />
costruzione di punti per il comando e la derivazione utilizzatori con apparecchiature di<br />
marche nazionali primarie.<br />
61<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Protezione contro i fulmini<br />
In base alla terza edizione della norma CEI 81 - 1 "Protezione delle strutture<br />
contro i fulmini" e per il sistema di apparecchiature dell’illuminazione pubblica,<br />
dovrebbero essere protetti soltanto i pali di altezza superiore a 94 m, pur<br />
ipotizzando le condizioni più sfavorevoli.<br />
Quindi, di fatto, non è mai necessario proteggere un palo contro i fulmini.<br />
Ciò vale anche ai fini dell'articolo 39 del DPR 547/55 il quale richiede la<br />
protezione contro le scariche atmosferiche per le strutture metalliche di notevoli<br />
dimensioni situate all'aperto.<br />
Le "notevoli dimensioni" oltre le quali si applica l'articolo 39 suddetto, sono da<br />
interpretare alla luce della norma CEI 81 - 1 (legge 186/68) e dunque i pali non<br />
sono mai da considerare di notevoli dimensioni e ad essi non si applica l'articolo<br />
39 del DPR 547/55.<br />
Per la struttura autorimessa, trattandosi di edificio interrato, non è richiesta<br />
alcuna protezione.<br />
Protezione contro i contatti indiretti<br />
Il contatto indiretto può avvenire con una massa in tensione a seguito di un<br />
guasto di isolamento e la protezione per questo necessaria, nel caso in esame,<br />
è realizzata mediante interruzione automatica dell’alimentazione e messa a terra<br />
delle masse, nel caso in esame i pali di sostegno dei corpi illuminanti.<br />
A tal fine è previsto l’utilizzo di interruttori magnetotermici differenziali<br />
coordinati con il valore della resistenza di terra dell’impianto in modo che sia<br />
soddisfatta la condizione:<br />
R A ≤ 50 / I dn<br />
dove:<br />
R A è la somma delle resistenze dei conduttori di protezione e del dispersore<br />
I dn è la più elevata fra le correnti nominali di intervento dei differenziali<br />
Per le nuove apparecchiature dell’illuminazione pubblica il dispersore di terra<br />
sarà costituito da una corda di rame nuda interrata, interconnessa alla rete terre<br />
esistente, a cui collegare il conduttore di protezione come indicato in figura.<br />
62<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Per la sezione di impianto dell’autorimessa, la rete terre è derivata dal<br />
sezionatore – collettore di terra esistente nel locale quadro – gruppi misura al<br />
piano terreno della Caserma.<br />
Condutture<br />
Con questa voce si intende l’insieme di tubazioni, scatole di derivazione,<br />
pozzetti rompitratta e conduttori per reti energia e terra.<br />
Per nuova sezione di utenza illuminazione pubblica<br />
La costruzione delle vie cavo, tubazioni e pozzetti rompitratta, è affidata<br />
all’impresa edile e al costruttore elettrico spetta il compito di completare le<br />
condutture realizzando la posa dei conduttori della rete elettrica per energia e la<br />
posa del conduttore di terra con percorso nello scavo predisposto per le vie<br />
cavo e all’interno dei pozzetti rompitratta.<br />
Per utenza locali autorimessa<br />
La conduttura montante di alimentazione ha origine dal quadro edificio Caserma<br />
Carabinieri ed è composta da tratte di tubazione in vista all’interno dell’edificio<br />
stesso e di tubazione interrata per l’attraversamento dell’area tra l’edificio e<br />
l’autorimessa.<br />
All’interno dei locali le condutture sono realizzate con tratte di tubazione posate<br />
in vista a filo parete.<br />
Apparecchiature dell’impianto utilizzatore<br />
Apparecchi modulari per protezione circuiti<br />
Utilizzati per la composizione dei quadri elettrici di distribuzione sono di tipo<br />
compatto per modulo DIN 17,5 e sono realizzati in conformità a specifiche norme:<br />
interruttori magnetotermici CEI EN 60898<br />
moduli differenziali associabili CEI EN 61009 - 1<br />
interruttori magnetotermici differenziali monoblocco CEI EN 61009 - 1<br />
interruttori differenziali puri CEI EN 61008 - 1<br />
63<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Apparecchi di comando e derivazione utilizzatori<br />
Serie modulare di apparecchiature per usi domestici e similare componibile su<br />
telai per scatole da incasso e su placche per scatole o contenitori posati in vista.<br />
Comprende comandi, prese, protezioni, segnalatori e altri per domotica, servizi<br />
speciali e componenti elettronici, ciascuno realizzato in conformità alle<br />
specifiche norme CEI – EN.<br />
Serie di prese a tensione 220 e 380 Volt senza fusibili e con interruttore di<br />
blocco per usi gravosi<br />
Sistemi per illuminazione<br />
Apparecchio a Lanterna, testa palo e palo<br />
Utilizzato per l’illuminazione stradale è previsto in opera su palo con<br />
basamento di fondazione raccordato al pozzetto rompitratta per il transito<br />
dei conduttori elettrici.<br />
Per il collegamento elettrico è necessario:<br />
il collegamento con conduttore 2 x 2,5 mm 2 alla dorsale in transito nel<br />
pozzetto mediante giunto in resina colata<br />
l’unità di allacciamento con fusibile 2 A<br />
lo stacco alla lampada con conduttore 3 x 1, 5 mm 2<br />
il collegamento al conduttore di protezione, treccia 35 mm 2 , con<br />
conduttore 6 mm 2<br />
Apparecchio da plafone<br />
Utilizzati per l’illuminazione dei locali autorimessa sono di tipo plafoniera<br />
fluorescente stagna in policarbonato per lampade fluorescenti lineari.<br />
Equipaggiato con dispositivo inverter permette, oltre al normale servizio,<br />
anche quello in emergenza.<br />
64<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Particolari costruttivi<br />
Centralino contenitore per quadro elettrico<br />
Versione da parete per 64 unità modulari con finestrelle IP 55, norme di riferimento:<br />
CEI 23-48 (prima edizione 1995)<br />
conforme alla IEC 60 670 (1989) più la Modifica 1 (1994)<br />
Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari<br />
Parte 1: Prescrizioni generali<br />
CEE 23-49 (prima edizione 1996)<br />
Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari<br />
Parte 2: Prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione e<br />
apparecchi che nell’uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile.<br />
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE<br />
- Viti di chiusura del coperchio a passo rapido, in acciaio inossidabile.<br />
- Guide portapparecchi EN 50022 regolabili in altezza.<br />
- Possibilità di installare interruttori scatolati da 125A fissabili su guida DIN.<br />
- Interasse tra le guide: 150mm.<br />
- Finestrella fumè con chiusura a chiave e piombabile (operazione di chiusura mediante semplice<br />
pressione sulla finestrella).<br />
- Prefrattura su tutti i lati:<br />
lato superiore n° 3 PG36 - PG29 - PG21<br />
lato inferiore n° 3 PG36 - PG29 - PG21<br />
pareti laterali previsti centrini di foratura.<br />
- Ampio spazio a monte e a valle del profilato EN 50022 per permettere un facile cablaggio delle apparecchiature.<br />
Possibilità di infilare i cavi sotto la guida EN 50022 per un facile cablaggio.<br />
Possibilità di montare un trasformatore di sicurezza da 24V 300VA (SELV).<br />
- Possibilità di montare cerniere sia sul lato destro che sinistro del quadro.<br />
- Montaggio a parete con fissaggio dall'interno oppure dal retro con staffe (è possibile inoltre<br />
incassare a muro la base).<br />
- I moduli possono essere accoppiati tra loro con manicotti PC36 su tutti i lati<br />
CARATTERISTICHE TECNICHE<br />
- Grado di protezione IP55 secondo IEC 60 529 e CEI 70-1<br />
- Guarnizioni di tenuta in elastomero antinvecchiante.<br />
- Doppio isolamento (utilizzare gli appositi tappi isolanti di fondo<br />
forniti)<br />
- Esecuzione in materiale termoplastico, esente da alogeni,<br />
autoestinguente, grigio RAL 7035, resistente al calore anormale e<br />
al fuoco fino a 650~C (prova del filo incandescente secondo IEC<br />
60695-2-1)<br />
- Stabilità dimensionale in funzionamento continuo da – 25 °C a +<br />
85 °C.<br />
- Resistenza agli urti: 6 Joule<br />
- Resistenza agli agenti chimici (acqua, soluzioni saline, acidi, basi e<br />
oli minerali) e atmosferici.<br />
- Norme di riferimento CEI 23-48 e CEI 23-49, IEC 60 670.<br />
- I quadri sono idonei a realizzare apparecchiature assiemate<br />
secondo CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1) e CEI EN 60439-4 (CE 17-<br />
13/4) adatte all'impiego in ambienti a maggior rischio in caso di<br />
incendio (CEI 64-8/7) e negli ambienti AD-FT (CEI 64-2).<br />
- I centralini devono essere cablati secondo le indicazioni della<br />
Norma CEI 23-51:<br />
"Prescrizione per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri<br />
di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e<br />
similare".<br />
- Dimensioni 700 x 328 x 140 mm<br />
65<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Interruttori automatici e apparecchi modulari<br />
Apparecchiature destinate a:<br />
- protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore<br />
differenziale<br />
- protezione dei conduttori contro i cortocircuiti e i sovraccarichi o protezione<br />
con interruttore magneto termico<br />
- comando, misura e controllo dell’impianto utilizzatore.<br />
Caratteristiche costruttive<br />
Gli interruttori automatici della serie modulare sono caratterizzati da un'elevata miniaturizzazione degli apparecchi che<br />
rende più semplici e rapide le operazioni di installazione, cablaggio e semplifica la manutenzione:<br />
- involucro auto estinguente e atossico certificato UL Carta Gialla per il massimo grado di auto estinguenza (grado<br />
VO a spessore di 1,6 mm)<br />
- atossicità e non opacità dei fumi al livello più elevato, come previsto dalle Norme sui cavi elettrici e dai Capitolati<br />
delle ferrovie e delle metropolitane<br />
- meccanica auto portante: non esiste alcun vincolo meccanico specifico tra l'involucro e i componenti meccanici<br />
interni, che costituiscono tre blocchi funzion indipendenti; questo fa sì che eventuali deformazioni dell'involucro in<br />
caso di schock termici non pregiudichino il funzionamento dell'interruttore<br />
- morsetti a doppio serraggio: per cavi e barrette di collegamento<br />
- reversibilità dei collegamenti: le linee di alimentazione dei circuiti protetti possono essere connesse<br />
indifferentemente ai morsetti superiori o inferiori degli interruttori<br />
- marchio IMQ<br />
tasto di prova<br />
APPARECCHI MODULO DIN 17,5<br />
leva intervento<br />
magnetotermico<br />
leva intervento<br />
differenziale<br />
Interruttore automatico bipolare<br />
magnetotermico differenziale<br />
schema elettrico<br />
interno<br />
Interruttore automatico magnetotermico 4 – 3 – 2 POLI<br />
66<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
MODULO O BLOCCO DIFFERENZIALE<br />
CONFORME A CEI EN 61009 App G – IEC 1009<br />
INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO DIFFERENZIALE<br />
CONFORME A CEI EN 61009, IEC 1008, IEC 1009, EN 61009<br />
INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO<br />
CONFORME A CEI 23 – 3 IV Edizione, IEC 898, VDE 0660, IEC 947.2<br />
67<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Gli schemi dei quadri elettrici riportano per ciascuna apparecchiatura le<br />
caratteristiche di riferimento.<br />
Cavi energia<br />
È di tipo per sistemi a tensione nominale non superiore a 230/400 volt,<br />
con guaina protettiva, per posa interrata e deve essere conforme alle specifiche<br />
di seguito prospettate:<br />
FG7OR – 0,6/1kV<br />
Norme di riferimento: UNEL 35375<br />
CEI 20 - 22 II<br />
CEI 20 – 13<br />
CEI 20 – 37.1<br />
Descrizione e impiego<br />
I cavi della serie 'GISETTE" devono essere impiegati ogni qualvolta le norme CEI 64-2 e CEI 64-<br />
8 e "norme per gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione o di incendio"<br />
prevedono impianti con cavi non propaganti l'incendio. Oltre alla non propagazione dell'incendio<br />
questi cavi durante la combustione emettono una quantità contenuta di gas acidi e corrosivi e<br />
avendo l'isolante in gomma offrono una maggior garanzia di funzionamento per quanto riguarda<br />
sovraccarichi e cortocircuiti e, sia pur limitata nel tempo, una continuità di esercizio anche<br />
durante l'esposizione alla fiamma.<br />
68<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Conduttori unipolari<br />
Idonei per i sistemi a tensione nominale non superiore a 230/400 Volt, devono essere<br />
del tipo con guaina protettiva o senza guaina se posati entro tubi o canali.<br />
Cavo MINITOX<br />
cavi unipolari flessibili senza guaina<br />
tensione nominale Uo/U: 450/750 V<br />
tensione di prova: 2500 V<br />
Condizioni di posa in opera:<br />
nelle installazioni entro tubazioni in vista o incassate, oppure entro canalette<br />
anche metalliche.<br />
La sezione di 1 mm 2 è prevista solo per circuiti elettrici di ascensori e<br />
montacarichi o per collegamenti interni di quadri elettrici per segnalamento e<br />
comando.<br />
Raggio minimo di curvatura consigliato:<br />
4 volte il diametro esterno del cavo per ∅ < 10 mm<br />
6 volte il diametro esterno per ∅ > 10 mm.<br />
Massimo sforzo di trazione consigliato nella posa:<br />
5 kg x mm 2 dl sezione del rame.<br />
Colore dell'isolante:<br />
giallo/verde; nero; blu; marrone; grigio; rosso.<br />
69<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Posa delle condutture<br />
Posa interrata<br />
Le tubazioni isolanti devono essere sempre posate ad una profondità di almeno 0,5 m,<br />
anche se di tipo pesante, con una protezione meccanica supplementare in modo<br />
conforme alla norma CEI 11-17, come anche indicato in figura.<br />
Non è richiesta una profondità minima di posa se il cavo è posto entro un tubo<br />
protettivo che resista ai normali attrezzi di scavo, ad esempio un idoneo tubo<br />
metallico.<br />
La norma CEI 23-46 "Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche - Parte 2-4:<br />
Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati" sostituisce la norma CEI 23-29 "Cavidotti in<br />
materiale plastico rigido". I tubi protettivi secondo la norma CEI 23-46 sono sottoposti a due<br />
prove meccaniche: una di schiacciamento e l'altra d'urto. La prova d'urto per il tubo di tipo<br />
normale, viene condotta con un martello di 5 kg, lasciato cadere da un'altezza variabile con il<br />
diametro del tubo; per tubi da 80 mm l'altezza di caduta è di 400 mm. Per i tubi di tipo leggero<br />
il martello è da 3 kg e l'altezza di caduta è minore, ad esempio per tubi da 80 mm l'altezza di<br />
caduta è di 200 mm.<br />
Questi urti non sono certo paragonabili a quelli di un piccone o di una vanga, occorre quindi una<br />
protezione meccanica supplementare sopra i tubi protettivi in PVC.<br />
Posa in vista<br />
È prevista per i lati della strada in cui il marciapiede è costituito da passerella a<br />
sbalzo costruita sul muro di sostegno.<br />
In questi casi è richiesto l’utilizzo di tubazioni metalliche con idonea staffatura a<br />
parete.<br />
70<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
La tubazione in questo tipo di posa, ha la sola funzione di protezione meccanica<br />
del cavo con guaine isolanti multiple.<br />
Pozzetti e raggi di curvatura<br />
Il raggio minimo di curvatura dei cavi senza rivestimento metallico deve essere<br />
almeno 12D, dove D è il diametro esterno del cavo.<br />
Per i cavi con rivestimento metallico il limite sale a 14D.<br />
Il raggio minimo di curvatura può essere anche ridotto su precisa indicazione<br />
del costruttore del cavo stesso. Ad esempio, alcuni costruttori di cavi in gomma<br />
(G7) indicano un raggio minimo di curvatura di 6D per i cavi rigidi e 4D per i<br />
cavi flessibili.<br />
Lungo la tubazione devono essere predisposti pozzetti di ispezione in<br />
corrispondenza delle derivazioni, dei centri luminosi, dei cambi di direzione, ecc.<br />
in modo da facilitarne la posa, rendere l'impianto sfilabile e accessibile per<br />
riparazioni, o ampliamenti.<br />
I pozzetti devono avere dimensioni tali da permettere l’infilaggio dei cavi<br />
rispettando il raggio minimo di curvatura ammesso.<br />
Per cavi unipolari di sezione fino a 95 mm 2 , sono sufficienti pozzetti di<br />
dimensioni interne 40x40 cm in rettifilo e 50x50 cm negli angoli.<br />
I chiusini dei pozzetti devono essere di tipo carrabile quando sono ubicati su<br />
strada o su passi carrai.<br />
71<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Durante l'infilaggio, la forza di tiro deve essere esercitata sui conduttori e non<br />
sull'isolante del cavo; inoltre, per evitare di danneggiare il cavo, è opportuno<br />
che non superi 60 N/mm 2 (con riferimento alla sezione totale dei conduttori in<br />
rame, 10 N ≅ 1 kg).<br />
Distanze di rispetto dei cavi interrati<br />
I cavi interrati in prossimità di altri cavi o di tubazioni metalliche di servizi<br />
(gas, telecomunicazione, ecc.) o di strutture metalliche particolari, come<br />
cisterne per depositi di carburante, devono osservare prescrizioni particolari e<br />
distanze minime di rispetto.<br />
Distanza dai cavi di telecomunicazione<br />
Nell'incrocio tra cavi di energia e di telecomunicazione direttamente interrati, la distanza deve<br />
essere di almeno 0,3 m; il cavo posto superiormente deve essere protetto per la lunghezza di 1<br />
m.<br />
La protezione deve essere realizzata con<br />
cassetta, oppure in tubo, preferibilmente in<br />
acciaio zincato o inossidabile, di spessore<br />
almeno 2 mm.<br />
Ove per giustificati motivi tecnici non sia<br />
possibile rispettare la distanza minima di<br />
0,3 m la protezione deve essere applicata<br />
anche al cavo posto inferiormente.<br />
Se uno dei due cavi è posto entro<br />
tubazione ed è possibile sostituire il cavo<br />
senza effettuare scavi (cavo sfilabile), non<br />
è necessario rispettare le prescrizioni di cui<br />
sopra.<br />
Parallelismi tra cavi di energia e cavi di telecomunicazione direttamente interrati:<br />
a) la distanza minima in pianta fra cavi di energia e cavi di telecomunicazione deve essere<br />
almeno 0,3 m;<br />
b) se la distanza è inferiore a 0,3 m, ma la differenza di quota è superiore a 0,15 m,<br />
occorre proteggere il cavo superiore con una cassetta metallica;<br />
c) se la differenza di quota è inferiore a 0,5 m la protezione va estesa ad entrambi i cavi.<br />
72<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Derivazione dei centri luminosi e basamento per palo<br />
Per la derivazione dei centri luce sono previste le soluzioni:<br />
stacco dalla linea dorsale in transito nel pozzetto utilizzando un giunto di<br />
derivazione di tipo in resina colata<br />
stacco con origine dalla morsettiera a bordo palo se la linea dorsale ha<br />
sezione tale da permettere il transito nel palo.<br />
Il disegno di seguito prospetta anche i particolari del plinto di sostegno del palo.<br />
73<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Giunto di derivazione<br />
Giunto di derivazione in resina colata per cavi ad isolante estruso conforme a CE<br />
20-33 IEC 502<br />
CARATTERISTICHE DEL GIUNTO<br />
Giunzione di derivazione (es. linee di pubblica illuminazione) per cavi fino a 1 kV<br />
con isolamento in PVC, gomma, neoprene tipo FLEXI più , G-SETTE, G-SETTE più ,<br />
AFUMEX 1000.<br />
Temperatura funzionamento 90 °C<br />
Temperatura cortocircuito 250 °C<br />
DESCRIZIONE DEL GIUNTO<br />
Muffola in gomma in pezzo unico chiusa da mollette in acciaio inox resina<br />
epossidica bicomponente in busta per l'isolamento elettrico, la tenuta e la<br />
protezione meccanica delle connessioni.<br />
2<br />
5 4 6<br />
1<br />
3<br />
7<br />
1. Muffola in gomma<br />
2. Molletta acciaio inox<br />
3. Tamponamento con mastice gomma autoagglomerante e PVC adesivo<br />
4. Connettore<br />
5. Fasciatura con nastro di gomma autoagglomerante<br />
6. Compound isolante<br />
7. Guaina esterna del cavo<br />
INSTALLAZIONE<br />
La giunzione non richiede l'uso di attrezzi speciali, ne di fonti di calore. Dopo la<br />
colata della resina è necessario attendere la sua polimerizzazione per circa 15-<br />
20 mm. prima di mettere in servizio il cavo. Posa interrata o passerella.<br />
74<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Serie civile di comando e derivazione utilizzatori energia<br />
Previste in opera ad incasso o in vista con appositi contenitori con grado di<br />
protezione minimo IP 44, nel caso in esame le apparecchiature utilizzate sono<br />
comandi e prese a spina.<br />
Le prese sono previste per utilizzo medio e per piccoli carichi per utilizzatori<br />
monofase a tensione 220 volt 10 A 2 poli + PE.<br />
Le prese sono di tipo UNEL bipasso 10/16 A montate su contenitore, con<br />
coperchio di protezione, per apparecchi modulari colore grigio RAL 7035 IP 55.<br />
Le prese per utilizzo intenso e carichi<br />
considerevoli a tensione 220 volt 16 A 2<br />
poli e a tensione 380 volt 16 A 3 poli + PE<br />
devono essere di tipo a norme IEC 309 e<br />
con grado di protezione IP44.<br />
Le prese a spina sono da parete,<br />
orizzontali, protette con interruttore<br />
rotativo di blocco per sezionamento e<br />
comando, con portello di chiusura a molla<br />
per il vano inserimento spina.<br />
Le prese sono derivate dalla conduttura dorsale con origine dal quadro <strong>generale</strong><br />
e protetta con interruttore automatico magnetotermico differenziale; il<br />
collegamento alla dorsale è previsto con scatola e stacco.<br />
75<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
Corpi illuminanti<br />
I corpi illuminanti per deposito – autorimessa sono di tipo industriale per tubi<br />
fluorescenti lineari e possono essere equipaggiati con dispositivo per il servizio<br />
in emergenza.<br />
Caratteristiche tecniche<br />
- Corpo in policarbonato autoestinguente V2, stampato ad<br />
iniezione in colore grigio RAL 7035<br />
- Guarnizione di tenuta iniettata ecologica anti<br />
invecchiamento<br />
- Schermo in policarbonato auto estinguente V2, stabilizzato<br />
agli UV, trasparente stampato ad iniezione, con superficie<br />
esterna liscia e interna con prismatizzazione differenziata<br />
- Riflettore porta cablaggio in acciaio zincato a caldo,<br />
verniciato a base poliestere bianco, fissato al corpo<br />
mediante dispositivi rapidi, apertura a cerniera<br />
- Staffe in acciaio per fissaggio sia a soffitto che a<br />
sospensione<br />
- Cablaggio a starter, 230V-5OHz, parallelo cos ϕ > 0,9 con<br />
condensatore a resistenza di scarica incorporata, fusibile<br />
incorporato nella morsettiera allacciamento linea(capacità<br />
di connessione max 2,5 mm 2 )<br />
- Cavi rigidi PVC termoresistenti HT 90 0 C sezione 0,75 mm 2<br />
- Ingresso linea tramite pressa cavo PG 13,5<br />
- Conformità alla norma CEI EN 60598-1 IV edizione (CEI 34-21), alle Direttive Europee<br />
sulla compatibilità elettromagnetica (89/336, 93/31, 93/68) e bassa tensione (73/23 e<br />
93/68), marcatura CE<br />
- Grado di protezione: IP65<br />
- Isolamento elettrico: Classe I<br />
- Disponibile per lampade fluorescenti lineari: 18 – 36 – 58 watt<br />
Disponibile cablata con sistema per illuminazione d’emergenza per una sola lampada:<br />
autonomia 1 ora, ricarica 24 ore<br />
- Flussi luminosi minimi garantiti in emergenza:<br />
potenza lampada watt 18 % flusso in emergenza 20<br />
36 13<br />
58 11<br />
Dimensioni<br />
- Come di seguito prospettato<br />
76<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
3) - IMPIANTO TV CIRCUITO CHIUSO (impianto di telesorveglianza)<br />
Per impianto di telesorveglianza si intendono tutti quegli elementi in grado di<br />
rilevare e registrare su videoregistratore VHS tutti i particolari eventi attinenti<br />
alla sorveglianza fissa dell'interno dell'edificio o delle zone interessate.<br />
E’ prevista la video sorveglianza dell’ingresso dell’autorimessa e del cancello<br />
pedonale di ingresso al pubblico.<br />
77<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
8. DESCRIZIONE DELL’INSERIMENTO DEI LAVORI NEL<br />
TERRITORIO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE SOLUZIONI<br />
ADOTTATE<br />
8.1. alle problematiche geologiche ed idrogeologiche.<br />
L’opera in <strong>generale</strong> risulta realizzabile dal punto di vista geologico, geotecnico<br />
ed idraulico, come meglio evidenziato nella relazioni allegata al progetto a firma<br />
del geologo dott. Marco Vagliasindi.<br />
Il progetto stesso fa proprie le indicazioni impartite.<br />
Tenuto conto delle caratteristiche geomorfologiche e stratigrafiche dell’area,<br />
verranno curati in particolare la scelta e la distribuzione del materiale di<br />
sottofondo e l’allontanamento delle acque di ruscellamento dalle sponde e dalla<br />
sede stradale.<br />
In funzione dei risultati dell'indagine geologica si è valutato inoltre che il<br />
materiale inerte reperibile nelle opere di scavo per la realizzazione dei locali<br />
tecnici interrati, può essere in una qualche misura recuperabile al fine di un<br />
utilizzo in cantiere, in luogo del suo trasporto alle discariche. Lo scavo promette<br />
infatti di essere un'ottima cava a cielo aperto, i cui inerti possono essere<br />
utilizzati per massicciate, sottofondi, drenaggi e riempimenti a tergo dei muri.<br />
Per quanto riguarda la situazione idrogeologica, è da escludersi alle profondità<br />
di scavo previste l’incontro con falda idrica permanente, mentre è da<br />
preventivarsi, considerata l'elevata permeabilità dei terreni, la possibilità di<br />
venute d’acqua anche copiose in occasioni di forti precipitazioni.<br />
Le caratteristiche geomeccaniche di questi materiali sono buone e consentono<br />
di procedere agli scavi con fronti subverticali, in assenza di sovraccarichi sul<br />
ciglio del fronte. Diversamente, in corrispondenza dello scavo a ridosso<br />
78<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
dell’esistente fabbricato (caserma), sarà necessario prevedere lo sbancamento<br />
per campioni di ridotte dimensioni ed eventualmente l’intervento con opere di<br />
sostegno provvisorie.<br />
8.2 - alle modalità ed alle opere per l'accesso alle aree di intervento e di<br />
conferimento in cantiere dei materiali da costruzione;<br />
La posizione adiacente del cantiere rispetto alla S.S. 27 garantisce la massima<br />
accessibilità e facilità per il conferimento in cantiere dei materiali da costruzione<br />
e per l'asporto di eventuale materiale di risulta.<br />
8.3 - alla localizzazione ed organizzazione del cantiere;<br />
L’area in questione, per la realizzazione sia dell’’autorimessa che dei nuovi posti<br />
auto, è ubicata in Rue des Vergers, comprende il terreno censito in catasto al<br />
Foglio. n° 17 n°724 e costituente un unico appezzamento di m 2 2.100 circa e<br />
con caratteristiche planialtimetriche omogenee.<br />
Il cantiere sarà localizzato all’interno dell’area oggetto di intervento, e non si<br />
prevede di occupare terreni di privati. L’organizzazione del cantiere verrà<br />
stabilita in primo luogo dal coordinatore della sicurezza in fase di progettazione,<br />
in seguito dall’impresa esecutrice tramite i preposti controllata dal coordinatore<br />
in fase di esecuzione, affinché il cantiere rispetti le norme di sicurezza e le<br />
norme di inquinamento.<br />
Sarà a cura dell’Impresa appaltatrice la verifica preventiva delle opere<br />
provvisionali e della delimitazione dell’area di cantiere (comprensiva di impianto<br />
di illuminazione perimetrale notturno) già esistenti e delimitanti i mappali sopra<br />
indicati.<br />
Vista la particolare morfologia dell’area di cantiere oggetto di intervento e la<br />
dislocazione puntuale degli stessi, è stato predisposto opportuno<br />
79<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
cronoprogramma dei lavori, allegato al piano di Sicurezza e Coordinamento, al<br />
fine di evidenziare le eventuali interferenze, che è stato possibile valutare in<br />
questa sede, tra le varie fasi lavorative.<br />
L’area interessata dai lavori per la realizzazione dei nuovi posti auto e della<br />
banchina pedonale, lungo Rue des Vergers, dovrà essere delimitata con il<br />
progredire dei lavori, allo scopo di garantire il divieto di accesso ai non addetti<br />
ai lavori, la relativa segnaletica sia diurna che notturna integrandola, ove<br />
necessario come già detto, anche con impianto semaforico per la regolazione<br />
del traffico a senso unico alternato.<br />
La recinzione della parte occupata per la realizzazione delle banchine perdonali<br />
su strada, dovrà essere costituita, salvo diverso avviso del regolamento edilizio<br />
comunale, da barriere prefabbricate o con rete in pehd estruso di colore arancio<br />
o comunque come disposto dalle vigenti normative.<br />
Per quanto concerne il dimensionamento, la tipologia e il numero degli accessi,<br />
si considerano sufficienti e correttamente posizioni quelli esistenti.<br />
L’accesso all’aera di cantiere è garantito dall’adiacente strada statale 27 del<br />
Gran San Bernardo, che risulta essere per caratteristiche proprie ampiamente<br />
sufficiente a garantire il transito di automezzi anche pesanti, aventi come scopo<br />
primario quello di fornire gli approvigionamenti dei materiali necessari alla<br />
realizzazione dell’opera, e di conseguenza un agevole accesso all’area.<br />
Sugli accessi devono essere esposti i cartelli di divieto, pericolo e prescrizioni, in<br />
conformità al D.Lgs. n. 81/2008 e il cartello d’identificazione di cantiere,<br />
conforme alla circolare del ministero dei lavori pubblici n. 1729/ul 01/06/1990.<br />
80<br />
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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
L’area adibita a deposito delle attrezzature e dei macchinari da usare nella<br />
realizzazione delle opere sarà ricavata all’interno dell’area di cantiere.<br />
Nella prima fase lavorativa (realizzazione di autorimessa interrata), tali aree ad<br />
uso deposito, spogliatoio ed ufficio, saranno ricavate all’interno dell’edificio<br />
attulamente destinato ad autorimessa.<br />
Nella seconda fase, in cui è prevista la demolizione dell’edificio di cui sopra,<br />
all’interno dell’area di cantiere dovranno essere posizionati:<br />
- n.1 prefabbricato da cantiere da adibire ad uso ufficio e deposito<br />
- n.1 prefabbricato da adibire a spogliatoi<br />
- n.1 prefabbricato da adibire a servizio igienico e/o eventuale convenzione<br />
con gestore di locale pubblico nelle immediate vicinanze<br />
Non sono previste baracche per il pernottamento in cantiere; l’area di cantiere<br />
sarà adeguatamente preclusa all’ingresso di estranei.<br />
All’interno del prefabbricato ad uso ufficio verranno sistemate le cassette di<br />
pronto soccorso per un primo intervento in caso di infortunio, estintori, nonché<br />
sarà affisso un cartello con l’indicazione del numero telefonico del più vicino<br />
posto di pronto soccorso e con altri numeri utili<br />
Il cantiere dovrà rispondere ai requisiti dettati dalle seguenti normative: DPR<br />
547/55; DPR 303/56; DPR 164/56; D.Lgs 277/91; D.Lgs 626/94.<br />
Per maggiori dettagli andrà predisposto il Piano di sicurezza e di Coordinamento<br />
quale documento facente parte del progetto esecutivo.<br />
8.4 - alle discariche cui conferire i materiali di risulta;<br />
Il comune di Etroubles non dispone di propria discarica. Il comune di Saint<br />
Rhémy-en-Bosses dispone di propria discarica in località la Rosière a circa 5 Km<br />
dal cantiere.<br />
La parte di materiali di risulta che non potrà essere recuperata per le opere di<br />
reinterro dovrà essere trasportata nella discarica sopra citata previa<br />
81<br />
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COMUNE DI ETROUBLES<br />
LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />
E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
autorizzazione del comune stesso. Tutti i materiali di risulta non conferibili in<br />
discarica inerti dovranno essere conferiti presso gestori abilitati.<br />
Con riferimento a quanto previsto dall’art.9 della Deliberazione della giunta<br />
Regionale n°1792 del 06/06/2005 e successiva L.R. 31/2007, si dichiarano, in<br />
merito alla quantificazione del materiale di risulta che verrà prodotto durante i<br />
lavori in oggetto le seguenti quantità:<br />
Volume<br />
totale di<br />
produzione<br />
Volume di<br />
riutilizzo<br />
all’interno del<br />
cantiere<br />
Volume da<br />
avviare ad altri<br />
riutilizzi in centri<br />
di riciclaggio<br />
Volume da<br />
avviare in<br />
discarica<br />
autorizzata<br />
Scavo 1350 500 850 0<br />
Plastica (imballaggi<br />
materiale edile)<br />
Residuati da attività<br />
di demolizione<br />
(Laterizi)<br />
Residuati da attività<br />
di demolizione (CLS)<br />
Residuati da attività<br />
di demolizione<br />
(conglomerato<br />
bituminoso)<br />
Residuati da attività<br />
di costruzione<br />
10 0 10 0<br />
5 5 0<br />
30 30 0<br />
60 0 60<br />
252 0 252<br />
Sommano 1.697 585 860 312<br />
I volumi sono misurati in m 3<br />
Per quanto riguarda l’area di stoccaggio dei materiali, questa è stata individuata<br />
all’interno dell’area di cantiere, nella parte verso est. Tale deposito, sarà<br />
temporaneo, in quanto si dovrà procedere ad allontanare nel più breve tempo<br />
possibile il materiale di risulta.<br />
8.5 - agli impianti ed alle opere di proprietà di enti pubblici e privati o in<br />
concessione agli stessi eventualmente interferenti con il progetto;<br />
• DEVAL - TELECOM<br />
Nell’area oggetto di intervento sono presenti linee aeree per la fornitura di<br />
energia elettrica e telefonica, mentre non risultano esserci condotti sotterranei<br />
82<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
di rilevante importanza; alcuni allacciamenti sotterranei privati potrebbero<br />
essere presenti: in questi casi in fase esecutiva, nel caso di piccole<br />
interferenze, si provvederà ad utilizzare ogni metodo per preservare i manufatti<br />
esistenti previo sopralluogo dell’ente competente.<br />
Per quanto riguarda le linee aeree è stato previsto il loro interramento mediante<br />
la predisposizione di adeguati cavidotti posti al di sotto del nuovo marciapiede<br />
in progetto.<br />
• ANAS<br />
Il progetto non prevede particolari interferenze con l’ente strade nazionale, sarà<br />
comunque sottoposto a parere ANAS in quanto l’accesso a Rue des Vergers<br />
sarà leggermente modificato.<br />
• ACQUEDOTTO<br />
Una linea di adduzione primaria è presente lungo tutto il tratto dell’attuale<br />
strada denominata Rue des Vergers; non è previsto il suo spostamento in<br />
quanto non interferisce direttamente con i lavori in progetto. Particolare<br />
attenzione dovrà comunque essere posta nelle fasi di scavo e durante la<br />
realizzazione dei nuovi tratti di fognatura che incrociano, a quote diverse,<br />
l’acquedotto comunale.<br />
• FOGNATURA<br />
Una linea di scarico delle acque nere ed una linea di scarico delle acque<br />
bianche corrono sotto l’attuale strada comunale; particolare attenzione dovrà<br />
essere posta durante le fasi di scavo e realizzazione delle nuove reti<br />
tecnologiche. Durante i lavori di realizzazione del nuovo tratto di fognatura sarà<br />
cura di provvedere ad allacciare alla nuova rete eventuali scarichi privati nelle<br />
dirette vicinanze.<br />
83<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
8.7 - al ripristino delle opere eventualmente manomesse per l'esecuzione dei<br />
lavori nei casi dovuti ai sensi di legge<br />
Le opere da ripristinare riguardano essenzialmente il sedime stradale che può<br />
essere intaccato dagli scavi, o che è interessato dalla nuova sistemazione, dei<br />
parcheggi esterni e banchina pedonale.<br />
84<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
9. - QUADRO DEI COSTI A CORPO E MISURA, ESPRESSI IN EURO,<br />
MOTIVANDO LA PARTE A MISURA, ARTICOLATO COME SEGUE:<br />
Il seguente quadro dei costi deriva da quello previsto in sede di progetto<br />
definitivo, aggiornato al Elenco Prezzi Regionale 2009, per l'esecuzione di<br />
lavori pubblici di interesse regionale di cui all'art. 42 della legge regionale 20<br />
giugno 1996, n.12, e successive modificazioni ed integrazioni, approvato con<br />
deliberazione della Giunta regionale del 10 luglio 2009, n. 1903<br />
Sono state valutate misura tutte quelle lavorazioni la cui precisa entità non può<br />
essere desumibile dagli elaborati di rilievo dell'esistente e/o da quelli di<br />
progetto, in quanto non precisamente valutabili in via preventiva.<br />
Si sono pertanto, ad esempio, valutati a misura gli oneri per le opere<br />
provvisionali, gli scavi generali, a sezione definita, le demolizioni, i drenaggi, i<br />
reinterri, e prestazioni di piccola entità.<br />
A - OPERE AUTORIMESSA<br />
A.1.1 – Opere a corpo Euro 160.515,00<br />
A.1.2 – Opere a misura Euro 38.485,00<br />
A.1.3 – Opere in economia Euro 6.000,00<br />
------------------<br />
TOTALE A.1 Euro 205.000,00<br />
A.2- ONERI PER LA SICUREZZA Euro 2.500,00<br />
A.3 - ONERI PER LA DISCARICA Euro 1.000,00<br />
A.4 - TOTALE A.1+A.2+A.3 Euro 208.500,00<br />
A.5 – I.V.A. SU A.4 (10%) Euro 20.850,00<br />
A.6 – TOTALE A.4+A.5 Euro 229.350,00<br />
85<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
B - OPERE SISTEMAZIONE VIABILITA’ E PARCHEGGI<br />
B.1.1 – Opere a corpo Euro 83.744,69<br />
B.1.2 – Opere a misura Euro 27.755,31<br />
B.1.3 – Opere in economia Euro 4.000,00<br />
------------------<br />
TOTALE B.1 Euro 115.500,00<br />
B.2- ONERI PER LA SICUREZZA Euro 2.000,00<br />
B.3 - ONERI PER LA DISCARICA Euro 1.500,00<br />
B.4 - TOTALE B.1+B.2+B.3 Euro 119.000,00<br />
B.5 – I.V.A. SU B.4 (10%) Euro 11.900,00<br />
B.6 – TOTALE B.4+B.5 Euro 130.900,00<br />
C – RIEPILOGO GENERALE<br />
C.1.1 – Opere a corpo Euro 244.259,69<br />
C.1.2 – Opere a misura Euro 66.240,31<br />
C.1.3 – Opere in economia Euro 10.000,00<br />
------------------<br />
TOTALE C.1 Euro 313.000,00<br />
C.2- ONERI PER LA SICUREZZA Euro 4.500,00<br />
C.3 - ONERI PER LA DISCARICA Euro 2.500,00<br />
C.4 - TOTALE C.1+C.2+C.3 Euro 327.500,00<br />
C.5 – I.V.A. SU C.4 (10%) Euro 32.750,00<br />
C.6 – TOTALE C.4+C.5 Euro 360.250,00<br />
C.7 – Somme a disposizione per spese generali e tecniche<br />
(spese tecniche per Progettazione definitiva, esecutiva, direzione lavori, assistenza,<br />
collaudo, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione)<br />
Euro 44.250,00<br />
C.8 – I.V.A. SU C.7 (20%) Euro 8.850,00<br />
SPESA TOTALE DI INVESTIMENTO<br />
(C.6+C.7+C.8) Euro 413.350,00<br />
86<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
10. - ALLEGATI DI PROGETTO<br />
PROGETTO ARCHITETTONICO ESECUTIVO<br />
ELABORATI AMMINISTRATIVI:<br />
R<br />
DF<br />
CG<br />
CS<br />
AP<br />
CM<br />
CME<br />
CME-CAT<br />
PSC<br />
PMO<br />
- Relazione tecnico <strong>illustrativa</strong><br />
- Documentazione fotografica<br />
- Capitolato <strong>generale</strong> (documento ufficiale cui si fa riferimento anche se<br />
non materialmente allegato)<br />
- Capitolato speciale,<br />
integrato dagli allegati generali:<br />
EP<br />
- Elenco Prezzi così articolato:<br />
EPE - Elenco prezzi elementari<br />
EPU - Elenco prezzi unitari<br />
PT - Prescrizioni tecniche<br />
- Analisi prezzi<br />
- Computo metrico (Stima quantità opere a corpo)<br />
- Computo metrico estimativo (riservato all'Amministrazione appaltante)<br />
- Computo metrico estimativo – Categorie D.P.R. 34/2000 (riservato<br />
all'Amministrazione appaltante)<br />
- Piano di sicurezza e coordinamento di cui Dgls 81/2008 e relativi<br />
allegati: Fascicolo dell’opera (art. 91 c.1. lettera b)<br />
Stima analitica dei costi della sicurezza<br />
Cronoprogramma<br />
Layout di cantiere<br />
- Piano di manutenzione dell’opera (art.35, comma1, lettera e – D.P.R.<br />
554/1999)<br />
DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA di eseguibilità tecnica del progetto redatta dal<br />
professionista incaricato ai sensi della L.R. 20 giugno 1996, n. 12<br />
ELABORATI GRAFICI<br />
Tav. n. 1 - Inquadramento territoriale scala 1:varie<br />
Tav. n. 2 - Planimetria quotata e sezioni di rilievo scala 1:200<br />
Tav. n. 3 - Planimetria di rilievo con demolizioni e rimozioni scala 1:100<br />
Tav. n. 4 - Planimetria <strong>generale</strong> – pianta – sezioni e prospetti di progetto<br />
Tav. n. 5<br />
scala 1:100<br />
- Pianta - prospetto sud e sezioni di progetto dell’autorimessa<br />
scala 1:50<br />
Tav. n. 6 - Planimetria <strong>generale</strong> – allacciamenti reti tecnologiche – scala 1:200<br />
Tav. n. 7 - Particolari costruttivi scala 1:varie<br />
Tav. n. 8 - Pianta autorimessa – Impianto eletrico scala 1:50<br />
Tav. n. 9 - Planimetria esterna – Impiantio di illuminazione scala 1:100<br />
87<br />
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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />
- PROGETTO ESECUTIVO -<br />
RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />
PROGETTO DELLE STRUTTURE IN C.A.<br />
Tav. n. CA-R - <strong>relazione</strong> di calcolo<br />
Tav. n. CA-1 - pianta fondazioni scala 1:50<br />
Tav. n. CA-2 - armatura fondazioni e muri scala 1:50/25<br />
Tav. n. CA-3 - pianta solaio scala 1:50<br />
Tav. n. CA-4 - armatura solai alla quota 1268,12 scala 1:50/25<br />
Tav. n. CA-5 - distinta ferri<br />
scala 1:varie<br />
Aosta 1 aprile 2010<br />
Il Progettista<br />
Arch. Andrea MARCOZ<br />
88<br />
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