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relazione generale illustrativa - Regione Autonoma Valle d'Aosta

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D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O<br />

REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA<br />

REGION AUTONOME VALLÉE D’AOSTE<br />

COMUNE DI ETROUBLES<br />

COMMUNE DE ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA<br />

INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI<br />

CARABINIERI E STRUTTURE ADIACENTI<br />

PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

COMMITTENTE: Amministrazione Comunale di Etroubles<br />

PROGETTO ESECUTIVO<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

R<br />

APRILE 2010<br />

C O R S O L A N C I E R I D I A O S T A , 1 5 / F - 1 1 1 0 0 A O S T A – T E L / F A X 0 1 6 5 . 3 3 1 7 7<br />

w w w . g e a r c . i t<br />

s t u d i o @ g e a r c . i t


COMUNE DI ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

SOMMARIO<br />

1. PREMESSE ______________________________________________________________ 4<br />

2. ESPOSIZIONE DEL QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE E DELLE SPECIFICHE<br />

PRESTAZIONI RICHIESTE __________________________________________________ 5<br />

3. DESCRIZIONE DEI LAVORI DA REALIZZARE _______________________________________ 11<br />

4. VERIFICA DELL’ELENCO DELLE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE ED ACQUISITE, AI FINI<br />

DELL’IMMEDIATA ESEGUIBILITA’ DELL’OPERA ________________________________ 15<br />

5. Coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici EDILIZI comunali<br />

vigenti o applicabili in regime di salvaguardia . ________________________________ 19<br />

5.1 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle prescrizioni direttamente cogenti e<br />

prevalenti stabilite dal Piano Territoriale Paesistico della <strong>Regione</strong>. _________________ 19<br />

5.2 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici<br />

comunali vigenti o applicabili in regime di salvaguardia alla procedura applicabile per il<br />

rilascio della concessione edilizia. ___________________________________________ 38<br />

5.3 – Coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici di pianificazione di<br />

settore o applicabili in regime di salvaguardia. _________________________________ 39<br />

5.4 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto agli ambiti inedificabili approvati ed<br />

adottati nel comune di Etroubles____________________________________________ 39<br />

6 – Verifica della conformità del progetto alla normativa tecnica applicabile, tenuto conto delle<br />

specifiche destinazioni d’uso previste E LORO ELENCAZIONE._____________________ 43<br />

6.1) ai fini dell'abbattimento delle barriere architettoniche si è tenuto conto delle prescrizioni<br />

contenute nel D.P.R. 24/07/96 n. 503. _______________________________________ 43<br />

6.2) ai fini dell'altezza minima ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali si è tenuto<br />

conto delle prescrizioni contenute nel D.M. del 5 luglio 1975. _____________________ 44<br />

6.3) ai fini della prevenzione incendi sono state applicate le seguenti normative. _________ 45<br />

6.4) ai fini dei requisiti delle opere in conglomerato cementizio armato contenute nella Legge<br />

1086/71. _______________________________________________________________ 47<br />

7. DESCRIZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI in <strong>generale</strong> ________________________ 49<br />

7.1) Premesse ______________________________________________________________ 49<br />

7.2. - Innovazioni progettuali dirette al rispetto delle prescrizioni e delle autorizzazioni ai<br />

sensi di legge e descrizione, motivata, delle altre eventuali, parziali variazioni rispetto al<br />

progetto definitivo._______________________________________________________ 51<br />

7.3. – Eseguibilità dei lavori relativamente alle tecniche costruttive ed in particolare alle<br />

misure necessarie per la tutela della sicurezza fisica e della salute dei lavoratori. _____ 51<br />

7.4. – Modalità e tecnologie previste per l’esecuzione dei lavori in <strong>relazione</strong> ai vincoli<br />

eventualmente gravanti sull’area. ___________________________________________ 54<br />

7.5. – Caratteristiche architettoniche, strutturali ed impiantistiche dell’opera_____________ 54<br />

7.5.1 Aspetti architettonici _____________________________________________________ 54<br />

7.5.2. Elementi strutturali _____________________________________________________ 57<br />

2<br />

D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O


COMUNE DI ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

7.5.3. Gli impianti ____________________________________________________________ 58<br />

8. DESCRIZIONE DELL’INSERIMENTO DEI LAVORI NEL TERRITORIO CON PARTICOLARE<br />

RIFERIMENTO ALLE SOLUZIONI ADOTTATE __________________________________ 78<br />

8.1. alle problematiche geologiche ed idrogeologiche. ______________________________ 78<br />

8.2 - alle modalità ed alle opere per l'accesso alle aree di intervento e di conferimento in<br />

cantiere dei materiali da costruzione; ________________________________________ 79<br />

8.3 - alla localizzazione ed organizzazione del cantiere;______________________________ 79<br />

8.4 - alle discariche cui conferire i materiali di risulta; _______________________________ 81<br />

8.5 - agli impianti ed alle opere di proprietà di enti pubblici e privati o in concessione agli<br />

stessi eventualmente interferenti con il progetto; ______________________________ 82<br />

8.7 - al ripristino delle opere eventualmente manomesse per l'esecuzione dei lavori nei casi<br />

dovuti ai sensi di legge____________________________________________________ 84<br />

9. - QUADRO DEI COSTI A CORPO E MISURA, ESPRESSI IN EURO, MOTIVANDO LA PARTE A<br />

MISURA, ARTICOLATO COME SEGUE: _______________________________________ 85<br />

10. - ALLEGATI DI PROGETTO ____________________________________________________ 87<br />

3<br />

D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O


COMUNE DI ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

1. PREMESSE<br />

Lo scrivente progettista, arch. Andrea MARCOZ, nato ad Aosta il 2 agosto<br />

1966, C.F. MRC NDR 66M02 A326P, residente in Saint Rhémy-en-Bosses,<br />

frazione Praz du Mas Farcoz n°19, regolarmente iscritto all’ordine professionale<br />

degli Architetti della <strong>Regione</strong> <strong>Autonoma</strong> <strong>Valle</strong> d’Aosta, in posizione n°221,<br />

facente parte dello studio tecnico associato GeArc, dell’arch. Marcoz Andrea e<br />

geom. Colombo Marco Enrico, con sede in Aosta, Corso Lancieri d’Aosta n°15/d,<br />

viene incaricato con Determinazione n°139 del 23/12/2008 del Segretario<br />

Comunale di Etroubles, di redigere il progetto esecutivo relativo alla<br />

COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE<br />

DEI CARABINIERI E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

nel Comune di Etroubles.<br />

Lo studio per la predisposizione del progetto esecutivo delle opere di cui<br />

all’oggetto, è stato svolto sulla base del progetto definitivo approvato con<br />

Deliberazione di Consiglio Comunale n°03 del 10/02/2009, e da ulteriori<br />

sopralluoghi nelle aree di previsto intervento e circostanti, procedendo alla<br />

rilevazione di dati e di elementi dell’ambiente nel suo complesso e delle<br />

previsioni attuative riportate su tavole planimetriche di inquadramento<br />

territoriale e su quelle dei vincoli, unitamente alla raccolta di documentazione<br />

fotografica e del progetto allegati. Si è proceduto altresì all’adeguamento dei<br />

prezzi del progetto definitivo con il prezzario regionale 2009 vigente, approvato<br />

con deliberazione della Giunta regionale del 10 luglio 2009, n. 1903.<br />

4<br />

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730<br />

732<br />

COMUNE DI ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

2. ESPOSIZIONE DEL QUADRO DELLE ESIGENZE DA SODDISFARE E<br />

DELLE SPECIFICHE PRESTAZIONI RICHIESTE<br />

Il Comune di Etroubles è dotato di P.R.G.C., adottato dal Consiglio<br />

Comunale con deliberazione n. 24 del 27 giugno 1983 ed approvato dal<br />

Consiglio Regionale con Deliberazione n. 4511 del 20 luglio 1983, che ha<br />

inserito l’area in questione in una zona omogenea DM (demanio militare) ai<br />

sensi del D.M. 2 aprile 1968 n. 1444.<br />

E<br />

249<br />

F<br />

629<br />

630<br />

239<br />

Strada<br />

243<br />

C4<br />

62 8<br />

654<br />

230<br />

(617)<br />

655<br />

18<br />

565<br />

566<br />

636<br />

20<br />

635<br />

229<br />

717<br />

22<br />

563<br />

25<br />

618<br />

616<br />

32<br />

58<br />

33<br />

34<br />

35<br />

57<br />

55<br />

844<br />

799<br />

25 0<br />

84 6<br />

84 5<br />

DM A12<br />

724<br />

Borgata di<br />

Etroubles<br />

601<br />

84 3<br />

228<br />

746<br />

747<br />

637<br />

748<br />

74 9<br />

22 3<br />

225<br />

69 0<br />

22 1<br />

591<br />

590<br />

220<br />

59 3<br />

219<br />

211<br />

821<br />

41<br />

210<br />

33 9<br />

619<br />

56<br />

43<br />

91<br />

45<br />

Vic.<br />

dei<br />

22 7<br />

544<br />

Canale<br />

257<br />

259<br />

833<br />

834<br />

72 9<br />

569<br />

731<br />

C5<br />

266<br />

805<br />

267<br />

734<br />

733<br />

268<br />

638<br />

736<br />

764<br />

271<br />

858<br />

859<br />

272<br />

Statale<br />

83 7<br />

I<br />

22 6<br />

545<br />

Molini<br />

83 6<br />

218<br />

Borne<br />

Borne<br />

di<br />

S.V.<br />

S.V. S.V.<br />

213<br />

602<br />

84 1<br />

83 9<br />

84 0<br />

209<br />

212<br />

84 2<br />

Maestra Maestra Maestra Maestra Maestra<br />

Str.<br />

Str.<br />

215<br />

540<br />

681<br />

315<br />

314<br />

543<br />

208<br />

Str. Str. Str. Str. Str.<br />

803<br />

83 8<br />

312<br />

317<br />

318<br />

258<br />

568<br />

262<br />

800<br />

801<br />

802<br />

804<br />

806<br />

807<br />

269<br />

282<br />

280<br />

64 0<br />

63 9<br />

274<br />

279<br />

Via<br />

755<br />

306<br />

594<br />

313<br />

75 6<br />

75 7<br />

758<br />

75 9<br />

76 0<br />

Vic. Vic. Vic. Vic. Vic.<br />

304<br />

320<br />

303<br />

830<br />

276<br />

310<br />

675<br />

Il Comune di Etroubles ha sempre rappresentato un riferimento<br />

determinante in funzione della sua posizione strategica in un territorio di<br />

confine e di passaggio internazionale.<br />

Con la realizzazione dell’importante nodo del traforo del Gran San<br />

Bernardo, inaugurato nel 1964, e successivi allargamenti della Strada Statale<br />

5<br />

D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O


COMUNE DI ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

n°27, il capoluogo di Etroubles, ha assunto un ruolo principale nella gestione di<br />

tutti i primari servizi (amministrativi, commerciali, scolastici, ecc..) e non meno<br />

importante, il ruolo fontamentale di centro turistico. Sono da ricordare al<br />

proposito alcune iniziative degli ultimi anni, in campo turistico e culturale, che<br />

l’Amministrazione ha avviato:<br />

a) Nell’anno 2005 ll borgo medievale di Etroubles è diventato un museo a<br />

cielo aperto, con un’esposizione permanente nel cuore della valle del<br />

Gran San Bernardo, con sculture, affreschi e dipinti di artisti di fama<br />

mondiale e la collaborazione della Fondation Gianadda di Martigny. Il<br />

progetto, denominato “A Etroubles, avant toi sont passés…”, è stato<br />

finanziato dal Fondo Sociale Europeo e nasce dalla volontà<br />

dell’amministrazione comunale di riqualificare e valorizzare il centro<br />

storico del paese.<br />

b) Negli anni successivi, sono state allestite mostre d’arte nella palestra<br />

localizzata ad ovest della Caserma dei Carabinieri. Tra le più importanti è<br />

da citare, nell’estate 2007 l’esposizione di"Rodin et Claudel - création<br />

et matière". Tale L'esposizione è stata visitata da circa 4500 persone,<br />

provenienti in prevalenza da tutta Europa, ma anche dall’Australia, dal<br />

Canada e dagli Stati Uniti. Nel corso dell’estate 2008 si è tenuta una<br />

mostra fotografica (fotografie messe a disposizione da Annette e<br />

Léonard Gianadda) quale testimonianza della transumanza, pratica<br />

pastorale diffusa in tutto il bacino del meditarraneo fin dalla Preistoria.<br />

c) Nell’anno in corso L’Amministrazione di Etroubles ha firmato un<br />

importante accordo con l’Amministrazione di Martigny, quale itinerario<br />

turistico d’arte e cultura tra i due paesi.<br />

d) Si stanno completando i lavori di riqualificazione dell’ex latteria turnaria e<br />

dell’ex centrale Bertin da destinarsi a museo permanente della<br />

lavorazione del latte e dell’energia.<br />

6<br />

D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O


COMUNE DI ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Con l’accrescere di nuove esigenze di mobilità e di trasporto, dovute al<br />

passaggio internazionale, nonché di turismo, sulla base anche delle iniziative<br />

sopra menzionate, assume una particolare importanza la carenza di parcheggi a<br />

servizio del pubblico, nelle immediate vicinanze del centro storico, in modo<br />

particolare all’ingresso dell’area sportiva, ricreativa e anche culturale del paese.<br />

Intorno agli anni 2000 è stato realizzato un parcheggio attestato all’estremità<br />

del capoluogo, verso ponente, in adiacenza della struttura polivalente (Bar-<br />

Tennis, palestra/area espositiva), ma la sua capacità risulta inferiore alle<br />

esigenze.<br />

Bisogna inoltre evidenziare che l’accesso a tale struttura è decisamente sotto<br />

dimensionato. La strada che collega il centro abitato con la struttura è costituita<br />

da un’unica carreggiata, utilizzata promisquamente sia da pedoni che da veicoli.<br />

La destinazione di spazi destinati alle attività culturali, espositive e di congressi,<br />

e la sua apertura al pubblico, il museo a cielo aperto, e non dimentichiamo<br />

l’area sportiva, ricreativa e la pista di sci nordico, hanno generato un afflusso<br />

straordinario di utenza tale da giustificare la realizzazione di ulteriori strutture e<br />

servizi, rimarcando la necessità di garantire servizi di supporto al momento<br />

insufficienti.<br />

Da un’attenta analisi sul luogo, si è potuto verificare che, in particolare modo<br />

nei giorni festivi e durante il periodo estivo, la strada di collegamento alla<br />

struttura polivalente a doppio senso di marcia viene occupata da autovetture in<br />

parcheggio, con gravi disagi.<br />

L’Amministrazione Comunale di Etroubles, con nota a firma del Sindaco,<br />

trasmessa alla sede di Aosta del Comando dei Carabinieri in data 27/12/2000,<br />

ha proposto il passaggio di una porzione di terreno da demanio statale a<br />

demanio comunale da destinare ad area parcheggio pubblico, in cambio<br />

dell’onere assunto dall’Amministrazione Comunale di realizzare a proprie spese<br />

7<br />

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COMUNE DI ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

un’autorimessa interrata e il ripristino delle difese passive da destinare ad uso<br />

esclusivo del Comando dei Carabinieri di Etroubles.<br />

La stazione dei Carabinieri di Etroubles, con nota trasmessa all’Amministrazione<br />

Comunale in data 15.10.2001, ha richiesto, su segnalazione del superiore<br />

Comando Gruppo C.C. di Aosta, una dettagliata elaborazione progettuale che<br />

permetta un chiaro confronto tra la situazione attuale e quella in progetto.<br />

L’Amministrazione comunale ha incaricato lo studio tecnico Berthod, di redigere<br />

uno studio di fattibilità relativo ai lavori di realizzazione dell’autorimessa, quale<br />

preliminare concertazione con il Demanio Militare.<br />

A seguito di incontri tra l’Amministrazione Comunale e la Filiale del Piemonte e<br />

<strong>Valle</strong> d’Aosta, Agenzia del Demanio, si è giunti ad un accordo di intesa sulla<br />

possibilità di utilizzare parte dell’area ora occupata dal demanio, per la<br />

realizzazione di nuovi posti auto, allargamento dell’attuale sedime stradale,<br />

marciapiede di collegamento con la struttura polivalente, e porzioni da<br />

destinarsi a verde. Con lettera in data 25 febbraio 2005 e successiva del 29<br />

settembre 2008, da parte dell’Agenzia del Demanio, filiale del Piemonte e <strong>Valle</strong><br />

8<br />

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COMUNE DI ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

d’Aosta, si richiedeva di procedere alla predisposizione di un progetto definitivo,<br />

necessario per acquisire il parere favorevole dell’Arma dei Carabinieri e del<br />

Ministero dell’Interno.<br />

Con nota prot. n. 3992/VI-5 del 15 settembre 2009, il comune di Etroubles ha<br />

trasmesso all’Agenzia del Demanio, Filiale Piemonte e <strong>Valle</strong> d’Aosta, il Progetto<br />

Definitivo con il quale veniva meglio dettagliata la proposta di permuta<br />

avanzata.<br />

Con nota prot. n. 13/3-6-1986 del 13 luglio 2009, il Comando Interregionale<br />

Carabinieri “Pastrengo” ha ritenuto idonea l’operazione di permuta prospettata<br />

manifestando, pertanto, l’assenso alla sua realizzazione;<br />

Con nota prot. n. 824/154-55-1946 del 27 luglio 2009, la “Legione Carabinieri<br />

Piemonte e <strong>Valle</strong> d’Aosta – Gruppo di Aosta”, riprendendo quanto comunicato<br />

dal Comando Interregionale Carabinieri “Pastrengo” ha anch’essa ritenuta<br />

idonea la proposta avanzata dal Comune di Etroubles;<br />

Con valutazione tecnico estimativa prot. n. 2009/20053/F-TO del 21 dicembre<br />

2009, l’Agenzia del Demanio, Filiale Piemonte e <strong>Valle</strong> d’Aosta, ha ritenuto<br />

congrua la proposta avanzata dal Comune di Etroubles;<br />

Con nota prot. n. 2010/7226/DAO-CO-PA del 19 febbraio 2010, l’Agenzia del<br />

Demanio – Direzione Area Operativa Coordinamento Operation - Servizi alla<br />

Pubblica Amministrazione ha espresso il suo assenso di massima<br />

sull’operazione;<br />

Con nota prot. n. ____________ del_________ l’Agenzia del Demanio –<br />

Direzione Area Operativa Coordinamento Operation - Servizi alla Pubblica<br />

Amministrazione ha autorizzato la Filiale Piemonte e <strong>Valle</strong> d’Aosta dell’Agenzia<br />

del Demanio alla sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa con il comune di<br />

Etroubles<br />

Il protocollo di intesa di cui sopra tra l’Agenzia del Demanio e il Comune di<br />

Etroubles stabilisce di procedere alla redazione del Progetto Esecutivo, di cui la<br />

presente è parte integrante, con l’obbligo che in esso non sia in alcun modo<br />

9<br />

D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O


COMUNE DI ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

prevista una riduzione delle opere o una diminuzione di qualità dei materiali,<br />

delle finiture o degli impianti rispetto a quanto indicato nel Progetto Definitivo.<br />

La cessione in permuta al Comune di Etroubles avverrà una volta che<br />

quest’ultimo avrà eseguito, ultimate e collaudate le opere in progetto, di parte<br />

parte dell’immobile denominato “Ex casermetta militare Capoluogo” – codice<br />

REMS AOB0139 - ubicata sulla Strada Statale n. 27, al civico 19, in comune di<br />

Etroubles, in provincia di Aosta. Più nello specifico, la parte oggetto di cessione<br />

da parte dello Stato costituisce una porzione della particella identificata al<br />

Catasto Terreni del comune di Etroubles al foglio 17, mappale 724, per<br />

complessivi 1.280,00 mq; detta area comprende parte dell’attuale cortile della<br />

caserma con soprastante fabbricato autorimessa (avente superficie lorda di 122<br />

mq per complessivi quattro posti auto) e da una fascia di terreno esterna alla<br />

recinzione della Caserma.<br />

L’intero intervento (nuovi posti auto, sistemazione esterna e viabilità e nuova<br />

autorimessa interrata) sarà finanziato e realizzato a cura dell’Amministrazione<br />

Comunale di Etroubles. Il costo per la realizzazione della struttura interrata, a<br />

servizio della Stazione dei Carabinieri, andrà a coprire il costo dell’area che sarà<br />

ceduta da parte del Demanio Militare all’Amministrazione Comunale di<br />

Etroubles, per la realizzazione dei nuovi posti auto e sistemazioni varie.<br />

L’acquisizione dell’area rappresenta per l’Amministrazione un’opportunità per la<br />

sua vicinanza sia dal centro storico del paese, sia dal polo culturale e sportivo.<br />

I nuovi posti auto, favoriranno e miglioreranno le ormai imminenti prospettive di<br />

rendere il borgo accessibile solo pedonalmente. E’ infatti ormai prossima<br />

l’apertura della nuova strada di accesso alle scuole, al municipio e alla chiesa.<br />

Tale area fungerebbe altresì da polmone in occasione di eccezionali<br />

assembramenti quali manifestazioni e feste tradizionali, funzioni religiose, ecc.).<br />

10<br />

D I M A R C O Z A R C H . A N D R E A & C O L O M B O G E O M . M A R C O


COMUNE DI ETROUBLES<br />

LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Da qui la scelta dell’Amministrazione di realizzare un parcheggio e un<br />

marciapiede, di collegamento tra il borgo e l’area sportiva, in adiacenza<br />

all’attuale rue Vergers. E’ da precisare che tale intervento, oltre quelli già<br />

realizzati dall’Amministrazione Comunale, andrebbe ad integrare e completare la<br />

sistemazione della viabilità pedonale già realizzata dall’ANAS, lungo la strada<br />

statale n°27.<br />

La realizzazione della banchina pedonale, inserita all’interno dell’area occupata a<br />

parcheggi, arricchita da un idoneo impianto di illuminazione, la totale<br />

demolizione del fabbricato destinati a deposito dei Carabinieri, valorizzeranno<br />

enormemente l’accesso sia del centro storico che dell’area polivalente,<br />

completando un collegamento idoneo e sicuro tra il capoluogo e le aree<br />

limitrofe.<br />

Le caratteristiche morfologiche del terreno oggetto di intervento ben si prestano<br />

al soddisfacimento delle esigenze sopradescritte. L’area occupata dalle nuove<br />

opere risulta pianeggiante e pressoché a livello con l’adiacente sedime stradale.<br />

L’area in questione, per la realizzazione sia dell’’autorimessa che dei nuovi posti<br />

auto, è ubicata in Rue des Vergers, comprende il terreno censito in catasto al<br />

Foglio. n° 17 n°724 e costituente un unico appezzamento di m 2 2.100 circa e<br />

con caratteristiche planialtimetriche omogenee.<br />

3. DESCRIZIONE DEI LAVORI DA REALIZZARE<br />

Sostanzialmente gli interventi necessari risultano essere suddivisi in due distinte<br />

tipologie:<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

a) autorimessa interrata a servizio della stazione dei Carabinieri di<br />

Etroubles;<br />

b) sistemazione viabilità comprendente nuovi posti auto, banchine pedonali,<br />

allargamento viabilità, illuminazione esterna, sistemazione linee elettriche<br />

aeree e nuovi collegamenti fognari (eliminazione fossa settica della<br />

stazione dei carabinieri e nuovo collegamento per le abitazioni situate in<br />

rue des Vergers).<br />

Al fine di comprendere l’entità delle opere da realizzare è da precisare che<br />

entrambi gli interventi, complementari tra di loro, presuppongono la completa<br />

demolizione totale del fabbricato adiacente la strada comunale denominata rue<br />

des Vergers; ora adibito a deposito della stazione dei Carabinieri, la<br />

demolizione e rimozione del muro di cinta comprensivo della recinzione in rete<br />

metallica.<br />

Le caratteristiche planoaltimetriche del reliquato interno alla stazione dei<br />

carabinieri, consentono di ottenere un’area omogenea, pianeggiante,<br />

perfettamente integrante con la strada comunale esistente.<br />

1) AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

DI ETROUBLES.<br />

L’autorimessa interrata proposta sostituisce l’attuale terrapieno, sostenuto da<br />

muro di sostegno in pietrame, di fronte alla caserma “Gran San Bernardo”, in<br />

prossimità del confine Ovest del terreno di pertinenza della stazione, di cui si<br />

ripropone sempre in pietra, quale rivestimento del fronte della struttura<br />

interrata.<br />

Una rampa scoperta con pendenza al 12% consente, da un lato l’accesso<br />

all’autorimessa stessa, e dall’altro, di mantenere per il fronte libero della<br />

struttura, l’attuale altezza del muro di sostegno del terrapieno, evitando un<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

inevitabile innalzamento del muro, con problematiche rispetto all’inserimento<br />

ambientale.<br />

L’autorimessa interrata, come da specifiche richieste della Committenza (Arma<br />

dei Carabinieri), contiene complessivi 9 posti auto ed è suddivisa nei seguenti<br />

ambienti:<br />

1) area di ingresso coperta di m 2 47,85;<br />

2) n°3 box di m 2 15,40 cadauno completamente chiusi con portone<br />

basculante e comunicanti direttamente con l’area di ingresso di cui<br />

sopra, per un totale di m 2 46,20;<br />

3) area di manovra coperta di m 2 30,80, collegata all’area di ingresso e<br />

separata dalla stessa tramite un cancello motorizzato in ferro zincato<br />

scorrevole; tale area, opportunamente chiusa al pubblico, consente<br />

l’accesso ai successivi due ambienti di cui ai punti successivi;<br />

4) n°1 box di m 2 30,25, delle dimensioni atte a contenere agevolmente<br />

2 posti auto, con due portoni basculanti comunicanti con l’area di<br />

manovra di cui sopra, per consentire un facile accesso ad ogni singolo<br />

automezzo;<br />

5) autorimessa con n°4 posti auto, della superficie in pianta di m 2<br />

127,80, separata dall’area di manovra tramite portone basculante<br />

motorizzato.<br />

Rispetto al terreno originario antistante l’attuale terrapieno, il piano di<br />

parcamento dell’autorimessa è più basso di circa 1,20 metri. Questa scelta<br />

progettuale ha consentito, come già detto precedentemente, di mantenere la<br />

quota dell’estradosso del fronte libero dell’autorimessa, pressoché identica a<br />

quella dell’attuale muro di sostegno del terrapieno.<br />

Una porzione del solaio di copertura dell’autorimessa sarà ricoperto a verde,<br />

mentre la parte restante verrà destinata a posti auto esterni riservati alla<br />

stazione dei Carabinieri e all’interno del perimetro di pertinenza.<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

2) SISTEMAZIONE VIABILITÀ COMPRENDENTE NUOVI POSTI AUTO,<br />

BANCHINE PEDONALI, ALLARGAMENTO VIABILITÀ, ILLUMINAZIONE ESTERNA.<br />

Il progetto qui proposto, prevede sostanzialmente:<br />

1) allargamento dell’attuale sedime stradale di circa 1,5 metri;<br />

2) realizzazione di nuovi posti auto, la cui capacità è di 27 posti auto<br />

normali e 2 per disabili. La conformazione dei parcheggi adottata è<br />

stata quella a pettine con i posti auto in posizione ortogonale rispetto<br />

all’asse stradale. I parcheggi per i portatori di handicap, risultano in<br />

posizione idonea per il facile raggiungimento dei servizi principali.<br />

3) Realizzazione di banchina pedonale con bordure in pietra poste a<br />

livello stradale per agevolare sia l’uscita di automezzi dai posti auto,<br />

che facilitare lo sgombero neve da parte dei mezzi comunali; il<br />

marciapiede è stato previsto a nord dell’attuale carreggiata, in<br />

prosecuzione di quello già realizzato da parte dell’ANAS. La banchina<br />

pedonale si sviluppa dall’accesso dal bivio con la strada statale n°27<br />

del Gran San Bernardo, per arrivare nella prossimità della struttura<br />

polivalente, per una lunghezza di circa 100 metri.<br />

4) Creazione di aiuole a ridosso della muratura in pietrame esistente di<br />

confine con la proprietà della Caserma dei Carabinieri;<br />

5) Posa in opera di nuova recinzione in acciaio zincato tipo “ORSOGRIL”<br />

delle caratteristiche tipologiche e dimensionali di quelle già esistenti<br />

nella parte a nord dell’area della stazione dei Carabinieri, in modo da<br />

rendere protetta l’intera area militare;<br />

6) Piantumazione di arbusti nelle zone a verde, quale funzione di<br />

abbellimento e parziale mascheramento del muro di sostegno<br />

esistente di separazione tra l’area in previsione comunale e l’area<br />

militare;<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

7) Integrazione della rete delle acque bianche lungo tutta la lunghezza<br />

della banchina pedonale con tubazione in PVC serie pesante del<br />

diametro di 200 mm., con relativi pozzetti e caditoie per la raccolta<br />

superficiale delle acque meteoriche;<br />

8) Nuovo tratto della fognatura delle acque nere, necessario al<br />

collegamento di tutta la Caserma dei Carabinieri, in sostituzione<br />

dell’attuale fossa settica, consentendo inoltre l’allaccio ai fabbricati<br />

disposti lungo Rue des Verges, che attualmente sono collegati ad un<br />

collettore fognario di pendenza non sufficiente.<br />

In <strong>relazione</strong> allo stato attuale dei siti interessati dalle opere in progetto, si<br />

prevede, con l’inserimento del marciapiede e dei nuovi posti auto, il rifacimento<br />

dell’illuminazione pubblica e la canalizzazione dei cavidotti quale predisposizione<br />

per l’eliminazione delle linee aeree elettriche e telefoniche presenti nell’intera<br />

area.<br />

Il tutto come meglio evidenziato negli elaborati grafici.<br />

4. VERIFICA DELL’ELENCO DELLE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE<br />

ED ACQUISITE, AI FINI DELL’IMMEDIATA ESEGUIBILITA’<br />

DELL’OPERA<br />

Il progetto definitivo ha ottenuto tutti i pareri necessari alla sua<br />

attuazione.<br />

Con Deliberazione del Consiglio Comunale n°03 del 10/02/2009 il<br />

progetto definitivo ha ottenuto l’approvazione che ha valore di concessione<br />

edilizia ai sensi della legge n° 11 del 16 aprile 1998 art. 62.<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

La Commissione edilizia Comunale ha espresso parere favorele al<br />

progetto definitivo, con Verbale n°01/09 del 09/02/2009.<br />

Con nota del 08/04/2009, prot. 3279/tp da parte dell’Assessorato<br />

Istruzione e Cultura è stata rilasciata l’autorizzazione ai sensi dell’art. 136<br />

(decreto Ministeriale 22 febbraio 1967) del D.l.vo. 22.01.2004 n°42 (T.U.<br />

Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6<br />

luglio 2002, n. 137),<br />

Come da nota del 10/04/2009 prot. 10578/rn, da parte dell’Assessorato<br />

Agricoltura, Risorse Naturali e Protezione Civile, Direzione Foreste, l’area<br />

interessata dall’intervento non ricade sotto il vincolo idrogeologico, ai sensi del<br />

R.D. 30.12.23 n°3267.<br />

Per quanto riguarda il nullaosta dell'Ente proprietario della strada Statale<br />

n°27 del Gran San Bernardo (ANAS), si precisa che, a differenza di quanto<br />

espresso nella <strong>relazione</strong> definitiva, l’accesso carraio all’attuale strada di Rue des<br />

Vergers non viene in alcun modo variato, per cui non è stato necessario<br />

ottenere il nullaosta di competenza.<br />

Per quanto riguarda l’impianto di illuminazione pubblica, il Nulla osta del<br />

Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, ispettorato territ. Piemonte e <strong>Valle</strong><br />

d’Aosta, Uff. interferenze elettriche, lungo Dora Firenze n°71, 10152 Torino, ai<br />

sensi dell’art. 241, D.P.R. 20.03.73, n°156 (per impianti di illuminazione), non è<br />

necessario in quanto trattasi di manutenzione di impianto di illuminazione<br />

esistente.<br />

Per quanto concerne l’autorimessa secondo il D.M. 16 febbraio 1982, non<br />

è necessario il parere preventivo dei VVFF, in quanto la capacità di parcamento<br />

è inferiore ai nove posti auto.<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Non risulta siano necessari ulteriori pareri.<br />

Il progettista con la presente <strong>relazione</strong> attesta infatti la conformità del progetto<br />

alle prescrizioni urbanistiche ed edilizie,<br />

Tabella riepilogativa dei pareri<br />

TIPO DI AUTORIZZAZIONE O PARERE<br />

- Concessione o subconcessione di derivazione di<br />

acqua pubblica, ai sensi del R.D. 1775/1993<br />

ovvero riconoscimento di derivazione di acqua<br />

pubblica ai sensi della L. 05.01.94 n°36<br />

- Approvazione ai sensi dell’art. 136 del D.l.vo.<br />

22.01.2004 n°42 (T.U. Codice dei beni culturali e<br />

del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge<br />

6 luglio 2002, n. 137)<br />

- - Approvazione ai sensi dell’art. 142 del D.l.vo.<br />

22.01.2004 n°42 (T.U. Codice dei beni culturali e<br />

del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge<br />

6 luglio 2002, n. 137)<br />

- Autorizzazione ai sensi della L.R. 10.06.83 n°56<br />

(misure urgenti per la tutela dei beni culturali)<br />

NON<br />

NECESSARIO<br />

X<br />

X<br />

X<br />

NECESSARIO<br />

DA<br />

RICHIEDERE<br />

RILASCIATO<br />

08/04/2009<br />

Prot. 3279/tp<br />

- Autorizzazione ai sensi del R.D. 30.12.23 n°3267<br />

X<br />

(vincolo idrogeologico)<br />

- Giudizio di compatibilità ambientale L.R. 04.03.91<br />

n°6 (Disciplina della procedura di valutazione di X<br />

impatto ambientale)<br />

- Autorizzazione o concessione per le interferenze<br />

con le strade regionali di competenze<br />

dell’Assessorato Territorio, Ambiente e Opere<br />

X<br />

Pubbliche ai sensi del regolamento 28.05.81 n°1<br />

e/o del D.L.vo 30.04.92 n°285 (nuovo codice<br />

della strada) e relativo regolamento.<br />

- Autorizzazione ai fini idraulici ai sensi del R.D.<br />

X<br />

25.07.1904 n°523 (polizia delle acque pubbliche).<br />

- Nulla osta in deroga e/o parere vincolante ai<br />

sensi della L.R. 06.04.98 n°11 (Normativa<br />

urbanistica e di pianificazione territoriale della X<br />

<strong>Valle</strong> d’Aosta)<br />

Specificare articolo: art. 99, comma 3<br />

- Parere Sovrintendente agli studi X<br />

- Parere del Demanio 19/02/2010<br />

2010/7226/DAO-<br />

CO-PA<br />

- Parere della Commissione Tecnica (Deliberazione<br />

X<br />

Giunta Regionale n°7273 del 08.09.95) per<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

cimiteri.<br />

- Parere della Commissione Edilizia Comunale. Verbale n°01/09<br />

del 09/02/2009<br />

- Autorizzazione Azienda U.S.L.<br />

- Autorizzazione ANAS X<br />

- parere Bacini Idrici per fasce IC X<br />

- Autorizzazione Autostrada X<br />

- Autorizzazione SNAM X<br />

- Autorizzazione PRAOIL Oleodotti Italiani (per<br />

oleodotti)<br />

X<br />

- Autorizzazione ENEL X<br />

- Autorizzazione Telecom Italia X<br />

- Autorizzazione Vigili del Fuoco X<br />

- Deroga Vigili del Fuoco X<br />

- Autorizzazione Ferrovie dello Stato X<br />

- Autorizzazione ITALGAS X<br />

- Autorizzazione Ente Parca Nazionale Gran Paradiso<br />

ai sensi del R.D.L. 03.12.1922 n°1584 convertito X<br />

nella L. 17.04.25 n°473.<br />

- Parere servizio tutela dell’Ambiente<br />

dell’Assessorato Territorio Ambiente e Opere<br />

Pubbliche ai sensi della L.R. 30.07.91 n°30 art.<br />

X<br />

26 comma 3 lettera C) e g) (per riserve naturali).<br />

- Nulla osta Ministero delle Poste e<br />

Telecomunicazioni, ispettorato territ. Piemonte e<br />

<strong>Valle</strong> d’Aosta, Uff. interferenze elettriche, lungo<br />

Dora Firenze n°71, 10152 Torino, ai sensi dell’art.<br />

X<br />

241, D.P.R. 20.03.73, n°156 (per impianti di<br />

illuminazione).<br />

- Procedura di esproprio per l’acquisizione dei<br />

terreni, od in via preventiva, dichiarazione dei<br />

proprietari dei terreni di disponibilità per la<br />

cessione delle parti necessarie. Si consiglia, ai<br />

sensi dell’art. 7 della L. 241/90 e della relativa<br />

L.R. 18/99, di comunicare ai proprietari dei<br />

terreni occupati, prima dell’approvazione del<br />

progetto preliminare di variante e della procedura X<br />

di esproprio che è in corso una progettazione sui<br />

loro terreni e che l’approvazione del progetto<br />

stesso equivarrà a dichiarazione di pubblica utilità<br />

e che quindi eventuali opposizioni dovranno<br />

avvenire prima dell’approvazione del progetto, in<br />

modo che non possa essere invalidata la<br />

procedura espropriativi e/o di asservimento .<br />

18<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

5. COERENZA DEL PROGETTO ALLE PREVISIONI DEGLI STRUMENTI<br />

URBANISTICI EDILIZI COMUNALI VIGENTI O APPLICABILI IN<br />

REGIME DI SALVAGUARDIA .<br />

5.1 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle prescrizioni direttamente<br />

cogenti e prevalenti stabilite dal Piano Territoriale Paesistico della <strong>Regione</strong>.<br />

Relativamente al P.T.P. si farà riferimento ai seguenti art.:<br />

ART. 21 Progettazione ed esecuzione delle strade e degli impianti a<br />

fune<br />

1. Al fine di contenere e, ove possibile, eliminare gli impatti ambientali e<br />

paesistici in atto e scongiurare degradi futuri; allo scopo altresì di migliorare la<br />

percorribilità delle strade e la sicurezza degli utenti; per favorire inoltre la<br />

fruizione del territorio percorso da parte degli utenti e per ottenere i massimi<br />

benefici ambientali possibili, la progettazione e l’esecuzione delle strade devono<br />

rispettare le seguenti determinazioni:<br />

a) i tracciati - per la migliore integrazione delle opere nell’ambiente -<br />

devono essere aderenti, o comunque adeguatamente correlati, alla<br />

morfologia dei territori percorsi, distinti dai tracciati principali della rete<br />

pedonale storica individuata nella cartografia del PTP e recepita dai<br />

PRGC, rispettosi dei corsi d’acqua naturali e delle loro divagazioni;<br />

b) le sezioni trasversali della carreggiata devono essere congruenti con il<br />

volume di traffico atteso sulla base di corretti calcoli previsionali e,<br />

comunque, non superiori a metri 5,75 nei tronchi della rete stradale<br />

extraurbana, non appartenenti a strade statali e regionali, e a metri tre<br />

nei tronchi stradali per utenze speciali, quali le strade interpoderali,<br />

antincendio, quelle forestali o a servizio di attività estrattive, con<br />

dotazione, in questi ultimi casi, di piazzole utili per gli incroci tra<br />

automezzi, l’inversione del senso di marcia e il parcheggio; nei casi in cui<br />

il sedime di tronchi stradali costituisca parte dello sviluppo di piste per lo<br />

sci nordico,la sua larghezza può essere dimensionata per rispondere ai<br />

requisiti minimi di omologazione FISI;<br />

c) devono essere inerbate le scarpate e, in <strong>relazione</strong> all’altitudine e alle<br />

caratteristiche dei terreni, messe a dimora specie legnose o arbustive<br />

locali; ove indispensabili per la stabilità delle opere e dei versanti, i muri<br />

di controripa e di sottoscarpa o di sostegno della piattaforma stradale<br />

devono presentare la minor altezza possibile, essere efficientemente<br />

drenati, e realizzati in pietra preferibilmente locale, o comunque con<br />

faccia-vista in pietra a spacco, senza copertine cementizie sommitali o<br />

con copertine di spessore massimo pari a centimetri venti e non<br />

aggettanti dal piano subverticale del paramento murario;<br />

19<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

d) deve essere realizzata l’accurata ricostruzione del reticolo idrografico<br />

superficiale, la raccolta integrale delle acque piovane cadenti sulla<br />

piattaforma stradale e delle acque di drenaggio, il loro smaltimento con<br />

condutture in ricettori aventi capacità e struttura idonee allo scopo;<br />

e) per le tratte della rete stradale ordinaria che debbono essere percorse<br />

da pedoni e comunque in corrispondenza di insediamenti, occorre<br />

prevedere, a cura delle autorità competenti, corsie pedonali<br />

adeguatamente dimensionate, strutturate e protette e, compatibilmente<br />

con le caratteristiche altimetriche, piste ciclabili;<br />

f) ai margini delle strade comunali e, su richiesta dei comuni interessati,<br />

ai margini delle strade statali e regionali devono essere realizzati spazi<br />

per la sosta e il parcheggio, in sede separata dalla piattaforma stradale e<br />

da quest’ultima schermata, al servizio degli insediamenti limitrofi e di<br />

aree agricole specializzate la cui conduzione richiede periodiche presenze<br />

di pluralità di addetti, nonché in funzione di aree di belvedere e di beni<br />

culturali isolati ad elevata frequentazione o di cui si intende favorire la<br />

visitabilità;<br />

g) deve essere rispettata ed eventualmente ricostituita la continuità dei<br />

sentieri e delle strade pedonali intersecati dalle nuove opere, con<br />

soluzioni coerenti alle caratteristiche strutturali dei sentieri e delle strade<br />

medesimi;<br />

h) devono essere creati, ove del caso, attraversamenti protetti ad uso<br />

della fauna selvatica;<br />

i) sono esclusi nuovi accessi privati diretti nelle tratte extraurbane delle<br />

strade indicate nella tavola in scala 1:20.000; sono fatti salvi gli accessi<br />

agricoli;<br />

l) devono essere adeguatamente strutturati, in <strong>relazione</strong> alla<br />

geomorfologia dei luoghi e ai flussi previsti, gli incroci con le adduzioni<br />

agli insediamenti;<br />

m) la conformazione e la tipologia delle sovrastrutture di protezione<br />

attiva e passiva devono,compatibilmente con le norme di sicurezza della<br />

circolazione, risultare coerenti con quelle preesistenti e comunque con i<br />

caratteri degli altri manufatti stradali e del contesto paesisticoambientale;<br />

n) devono essere smaltite le eccedenze dei materiali di scavo alle<br />

discariche autorizzate, ovvero utilizzate per il recupero ambientale di aree<br />

degradate o per sistemazioni di aree agricole. In questi ultimi casi il<br />

progetto della strada o dell’impianto deve indicare le aree da recuperare<br />

o da sistemare e contenere gli elaborati progettuali afferenti al recupero<br />

o alla sistemazione delle aree medesime, la documentazione<br />

comprovante la loro disponibilità e le necessarie autorizzazioni ai sensi di<br />

legge;<br />

o) devono essere asportate le piante abbattute.<br />

2. Esaurienti motivi tecnici, evidenziati nei progetti, possono consentire il<br />

discostarsi dalle limitazioni di cui al comma 1.<br />

20<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

3. Gli impianti di trasporto a fune devono essere localizzati e realizzati in modo<br />

da ridurre al minimo, in fase di costruzione e di esercizio, gli impatti paesistici e<br />

ambientali; in particolare:<br />

a) sono esclusi interventi che comportino alterazioni alla copertura<br />

forestale nei versanti molto acclivi, tali da determinare o aggravare rischi<br />

idrogeologici;<br />

b) le strade di servizio permanenti devono rispondere alle determinazioni<br />

di cui al comma 1;<br />

c) le strade di servizio provvisorie e le altre infrastrutture e alterazioni<br />

fisiche necessarie per la realizzazione degli impianti, nonché gli impianti e<br />

le altre opere di cui è prevista la sostituzione, devono essere oggetto di<br />

accurati progetti di demolizione e ripristino ambientale, da approvarsi<br />

contestualmente ai progetti degli impianti.<br />

4. Negli interventi per la conservazione e la valorizzazione dei sentieri di cui<br />

all’art. 37, comma 5, sono mantenuti in opera o reimpiegati materiali lapidei<br />

costituenti pavimentazioni, muri di sostegno e altre strutture attinenti ai sentieri<br />

medesimi.<br />

ART. 22 Infrastrutture<br />

1. Il PTP persegue la diversificazione delle fonti energetiche, nonché la<br />

riqualificazione funzionale ed il completamento delle reti di distribuzione<br />

dell’energia; la riorganizzazione e il potenziamento delle reti di<br />

approvvigionamento e distribuzione dell’acqua per consumi umani; la<br />

riorganizzazione, il potenziamento e il controllo delle reti degli scarichi idrici civili<br />

e assimilabili; la definizione di indirizzi e cautele per l’individuazione delle aree<br />

idonee all’insediamento di discariche controllate di rifiuti solidi urbani, speciali,<br />

tossici e nocivi, nonché per la localizzazione degli impianti di diffusione radio e<br />

televisiva; il PTP persegue altresì la razionalizzazione delle concessioni in atto.<br />

2. …………….OMISSIS<br />

3. …………….OMISSIS<br />

4. Il PTP persegue la riorganizzazione, anche gestionale, il potenziamento e il<br />

controllo delle reti<br />

degli scarichi idrici civili e assimilabili, in particolare mediante:<br />

a) la riorganizzazione funzionale ed il completamento delle reti per la<br />

raccolta e l’adduzione a<br />

impianti di depurazione, delle acque nere;<br />

b) la riorganizzazione ed il completamento delle reti per la<br />

raccolta, e l’adduzione nei corsi d’acqua naturali o nei canali<br />

irrigui, delle acque meteoriche cadenti sulle aree<br />

impermeabilizzate, nonché delle acque di drenaggio e dei fontanili;<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

c) la razionalizzazione e l’esecuzione degli impianti comunali e<br />

sovracomunali per la depura-zione delle acque nere e il trattamento dei<br />

relativi fanghi, nel rispetto delle specifiche limi-tazioni<br />

disposte per la difesa del suolo e delle risorse primarie;<br />

d) il controllo dell’efficacia intrinseca degli impianti di depurazione;<br />

e) l’immissione dei reflui industriali nella rete fognaria delle acque nere<br />

civili previa depura-zione e verifica di accettabilità ai sensi di legge;<br />

f) la distribuzione degli impianti di depurazione in modo da tenere in conto<br />

le variazioni di carico in funzione di presenze turistiche saltuarie.<br />

ART. 28 Mete e Circuiti Turistici<br />

1. I progetti o programmi integrati, di cui all’articolo 5, i programmi di sviluppo<br />

turistico di cui all’articolo 27, e i piani dei parchi, che prevedano interventi per il<br />

miglioramento della fruizione delle mete turistiche, devono affrontare<br />

contestualmente la riqualificazione (RQ), il ripristino (RE) o il mantenimento<br />

(MA) dell’intorno ambientale.<br />

2. I progetti di valorizzazione di mete turistiche caratterizzate da alta<br />

pressione fruitiva devono prevedere attrezzature per l’accessibilità,<br />

comprensive di parcheggi adeguati e di connessioni pedonali con le<br />

aree di sosta; gli eventuali servizi commerciali e la ricettività ordinaria<br />

(ristorazione, alberghi, ecc.) vanno localizzati preferibilmente presso le stazioni<br />

turistiche o i centri urbani più vicini; nel caso di necessità di parcheggi e di<br />

attrezzature superiori alle disponibilità del sito o incompatibili con le esigenze di<br />

tutela, il progetto di valorizzazione deve riguardare anche i servizi di trasporto<br />

collettivo da aree di parcheggio dislocate, preferibilmente, presso i più vicini<br />

centri di interscambio o, comunque, presso centri serviti da ferrovia e tramvia<br />

regionali.<br />

3. Per le mete del turismo culturale, costituite da aree o edifici<br />

attualmente o potenzialmente fruibili al loro interno, ivi comprese le<br />

aree di interesse archeologico, i progetti di valorizzazione devono<br />

assicurare, insieme al recupero funzionale per le utilizzazioni più<br />

opportune, anche la visitabilità delle parti aventi interesse storico o<br />

culturale maggiore e la valorizzazione dei percorsi d’accesso, nonché<br />

l’eliminazione dei fattori di degrado.<br />

4. La fruizione delle mete escursionistiche deve essere promossa in tutte le<br />

forme che comportano pressioni antropiche compatibili con la conservazione<br />

delle risorse, fatti salvi gli specifici interventi previsti da progetti integrati per<br />

garantire l’accessibilità a persone con limitate capacità motorie, che non<br />

richiedano nuove edificazioni.<br />

5. I progetti di valorizzazione delle mete escursionistiche devono comprendere<br />

anche le attrezzature per la loro fruibilità e accessibilità e le aree di pertinenza<br />

da tutelare, nonché i percorsi, attrezzati e non, per raggiungere le mete stesse,<br />

i posti tappa e le basi di attestamento veicolari.<br />

22<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

6. La fruizione delle mete alpinistiche è promossa e disciplinata da piani e<br />

provvedimenti specifici riguardanti la valorizzazione e la gestione delle strutture<br />

di base e delle relative vie di accesso, in particolare con:<br />

a) la riqualificazione delle aree degradate e delle aree intensamente<br />

frequentate, mediante misure ed interventi diretti alla eliminazione degli<br />

impatti e degli inquinamenti in atto, all’apprestamento di mezzi e di<br />

modalità gestionali per lo smaltimento nelle discariche pubbliche dei<br />

rifiuti e alla regolazione degli afflussi alle mete più frequentate;<br />

b) la riqualificazione di attrezzature esistenti, con aumenti della<br />

ricettività, ove possibile in <strong>relazione</strong> alle condizioni ambientali e di<br />

affluenza;<br />

c) la realizzazione di nuove attrezzature strettamente funzionali alle<br />

esigenze ancora insoddisfatte.<br />

7. Le strutture ricettive lungo gli itinerari che adducono alle mete più affollate<br />

nei massicci del Mont-Blanc, del Monte Rosa e del Mont-Grand-Paradis e del<br />

Mont-Cervin possono essere fatte oggetto di interventi di riqualificazione, ove<br />

necessario accompagnati da limitati potenziamenti della ricettività e da<br />

contenuti ampliamenti.<br />

ART. 36 Agglomerati di interesse storico, artistico, documentario o<br />

ambientale<br />

1. Ai fini del PTP, costituiscono agglomerati di interesse storico, artistico,<br />

documentario o ambientale, tutte le strutture insediative aggregate, di varia<br />

complessità e antichità, che presentano un interesse culturale legato ai processi<br />

storici che le hanno generate o alla qualità intrinseca dei manufatti e delle<br />

forme strutturali o al loro significato testimoniale e documentario o al loro ruolo<br />

paesistico e ambientale: esse sono individuate e classificate, in prima<br />

approssimazione, nelle tavole di piano con simbologie differenziate.<br />

2. Le individuazioni di cui al comma 1 devono essere verificate e specificate, ed<br />

eventualmente integrate, in sede di pianificazione locale; la delimitazione degli<br />

agglomerati di cui al comma 1 è operata dai comuni in sede di adeguamento del<br />

PRGC al PTP, ove occorra mediante la ridefinizione delle zone A, sulla base di<br />

idonei studi aggiornati, anche in <strong>relazione</strong> alle ricerche condotte o promosse<br />

dalle strutture regionali competenti nelle materie urbanistica e dei beni culturali.<br />

3. La delimitazione degli agglomerati di cui al comma 1 tiene conto di tutti gli<br />

elementi rilevanti per il loro interesse culturale (storico, archeologico,<br />

architettonico, urbanistico, paesaggistico, ecc.) ed include, oltre agli elementi di<br />

specifico interesse, anche quelli complementari o integrativi, legati ai primi da<br />

rapporti funzionali, fisici, formali o ambientali, imprescindibili ai fini della tutela e<br />

della valorizzazione, quali sono:<br />

a) gli edifici e le aree edificate inglobate o periferiche, anche di recente<br />

sistemazione o impianto, facenti parte integrante delle strutture di cui al<br />

comma 1;<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

b) gli orti cintati, i vergers, i pergolati, le strade e gli accessi, le piazze, e<br />

gli altri spazi liberi di stretta pertinenza dei nuclei insediativi;<br />

c) i manufatti, i canali, i rus, i terreni sistemati con muri di sostegno o<br />

terrazzamenti e le altre opere a vario titolo concorrenti alla<br />

configurazione complessiva dei nuclei insediativi;<br />

d) gli elementi naturali inglobati o di bordo, quali torrenti, rocce, masse<br />

arboree, che formano parte integrante della struttura fisica o<br />

dell’immagine dei nuclei stessi.<br />

4. La disciplina degli interventi negli agglomerati così delimitati è definita nei<br />

piani regolatori generali comunali con riferimento ai tipi e ai caratteri delle<br />

singole unità edilizie costitutive degli aggregati e dei diversi spazi liberi; tale<br />

disciplina individua i casi e i tipi d’intervento per i quali è necessaria la<br />

preventiva formazione di piani urbanistici di dettaglio, o di apposita normativa di<br />

attuazione, o di comparti edificatori, nonché gli ambiti o le unità minime per i<br />

quali occorrono progetti unitari, coi relativi approfondimenti analitici e valutativi;<br />

la disciplina posta in essere dai piani regolatori generali o dai piani di dettaglio o<br />

dall’apposita normativa di attuazione segue gli indirizzi di cui alle presenti norme<br />

e si basa su analisi multidisciplinari (in ordine ad aspetti storici, archeologici,<br />

geografici, urbanistici, architettonici, tecnologici, economici e sociologici),<br />

nonché su rilievi accurati, certificati da professionista abilitato e accompagnati<br />

da adeguata documentazione fotografica, che devono, in particolare,<br />

evidenziare:<br />

a) gli elementi costitutivi dell’impianto storico (connotati geomorfologici e<br />

elementi naturali singolari, percorsi storici, vie di transito e assi rettori<br />

dell’assetto urbano, orientamenti dei tetti dominanti, fulcri e polarità naturali o<br />

progettate, assetto agricolo-produttivo del contesto, ecc.);<br />

b) gli elementi costitutivi degli aggregati edilizi, con l’individuazione delle unità<br />

edilizie elementari e della parcellizzazione del suolo, la definizione dei tipi<br />

ricorrenti e degli edifici singolari e l’individuazione dei ruderi, con i relativi<br />

attributi (stato di conservazione, caratteri tipizzanti, qualità intrinseche,<br />

coerenze, ecc.);<br />

c) gli elementi costitutivi degli spazi di socializzazione o d’uso comune sia sotto<br />

il profilo economico funzionale (quali servizi, attività centrali e luoghi<br />

d’incontro), sia sotto il profilo fisico-formale (quali strade, piazze e slarghi, aree<br />

verdi pubbliche, fontane, forni, lavatoi, pavi-mentazioni, arredo urbano);<br />

d) gli elementi integrativi dell’assetto insediativo, quali canali, rus, vergers, orti,<br />

giardini;<br />

e) gli elementi di bordo e di raccordo col contesto, quali aree coltivate limitrofe,<br />

elementi naturali delimitanti, cinte daziarie, strade e percorsi di connessione con<br />

gli insediamenti produttivi o abitativi legati al nucleo, linee e punti di accesso,<br />

punti panoramici, aree di pertinenza visiva.<br />

5. La pianificazione locale deve assicurare il rigoroso restauro di tutti gli<br />

elementi di specifico intrinseco valore ed evitare ogni alterazione degli elementi<br />

contestuali che ne possano pregiudicare la leggibilità o il significato; deve<br />

pertanto escludere, anche negli edifici e manufatti privi di intrinseco valore ma<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

in diretto rapporto visuale con tali elementi, le contraffazioni tipologiche o<br />

stilistiche, l’introduzione di elementi e materiali estranei alle specifiche tradizioni<br />

e regole architettoniche locali (quali ad esempio, i rivestimenti in legno o in<br />

pietra, le grondaie o i pluviali in acciaio inos-sidabile), gli interventi mimetici e i<br />

camuffamenti (quali i finti rascard), l’arredo urbano con materiali e prodotti<br />

estranei alle tradizioni e alle regole locali ed incoerenti con l’ambiente storico;<br />

deve inoltre precisare la definizione di ristrutturazione edilizia legislativamente<br />

data e garantire che gli edifici soggetti a ristrutturazione edilizia e posti nelle<br />

espansioni del nucleo storico debbano avere caratteri edilizi coerenti con quelli<br />

dell’adiacente nucleo.<br />

6. L’individuazione degli elementi di intrinseco valore da operarsi in sede di<br />

pianificazione locale ai sensi dei commi 2 e 3, tiene conto dei vincoli stabiliti ai<br />

sensi della legge n. 1089 del 1939, e concorre alla formazione dei relativi<br />

elenchi di beni tutelati.<br />

7. La specificazione della disciplina di cui alle presenti norme in sede di<br />

pianificazione locale deve tenere conto dei caratteri e delle qualità intrinseche<br />

degli agglomerati quali emergono dalle valutazioni operate in sede di<br />

formazione del PTP nonché dagli studi specifici della struttura regionale<br />

competente in materia di beni culturali, e da eventuali altre ricerche in<br />

particolare relative:<br />

a) alla peculiarità della giacitura orografica (di cresta, di vetta, di mezza<br />

costa, di piana, ecc.);<br />

b) alla originalità, chiarezza, antichità, complessità e rappresentatività<br />

(storica e/o tipologica) dell’impianto storico;<br />

c) alla omogeneità, coerenza, unitarietà dell’edificato (in termini di<br />

struttura, di tipologie edilizie, di caratteri stilistici e di materiali);<br />

d) alla presenza di edifici e manufatti di intrinseco valore storico,<br />

artistico, documentario o di tradizione (torri, castelli, caseforti, chiese,<br />

cappelle, oratori, ospizi, alberghi, forni, mulini, rascard, canali, rus, ecc.);<br />

e) alla presenza di edifici e manufatti tipologicamente coerenti e<br />

rappresentativi di un’epoca, di una valle o di un evento storico;<br />

f) all’interesse, significatività e rappresentatività degli spazi pubblici<br />

(strade, piazze, luoghi d’incontro e d’attività collettive);<br />

g) allo stato di conservazione, di leggibilità e di fruibilità dei nuclei in<br />

complesso e di singole parti caratterizzate;<br />

h) all’assenza o scarsa incidenza di elementi alteranti, fattori di degrado o<br />

di detrazione visiva.<br />

8. La specificazione della disciplina di cui alle presenti norme in sede di<br />

pianificazione locale deve altresì tenere conto dei caratteri e delle dinamiche dei<br />

rispettivi contesti socioeconomici, territoriali e paesistici, anche alla luce delle<br />

determinazioni per i sistemi ambientali e nel rispetto degli elementi relazionali;<br />

in particolare, nel sistema delle aree naturali, nel sistema dei pascoli, nel<br />

sistema boschivo, nel sistema fluviale - salvo motivate eccezioni - deve essere<br />

escluso ogni intervento di completamento, ampliamento o espansione degli<br />

agglomerati e dei nuclei esistenti, che non riguardi fabbricati e manufatti di<br />

25<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

servizio strettamente necessari per le attività inerenti all’uso e alla conduzione<br />

degli alpeggi o per le attività forestali, da realizzarsi con tipologie, materiali e<br />

dimensioni coerenti con quelle in atto; gli interventi di adeguamento funzionale<br />

- anche, ove previsto dal PTP, per le esigenze inerenti alle attività di tipo<br />

naturalistico - possono peraltro prevedere modesti incrementi volumetrici e di<br />

altezza, purché su edifici o strutture privi di intrinseco interesse.<br />

9. Per la leggibilità e la riconoscibilità degli agglomerati, deve essere escluso<br />

ogni intervento che comporti alterazioni dei margini edificati evidenziati nelle<br />

schede delle unità locali e riconosciuti di rilevante interesse paesistico in sede di<br />

pianificazione locale; ovvero edificazioni o significative trasformazioni - eccezion<br />

fatta per gli interventi di ripristino o di riqualificazione con riduzione di volumi o<br />

ingombri esistenti - nelle aree di pertinenza visiva circostanti gli agglomerati,<br />

individuate negli strumenti urbanistici.<br />

10. Con riferimento ai caratteri storici strutturali, gli agglomerati sono distinti<br />

nelle seguenti classi di decrescente complessità che, ad eccezione delle<br />

strutture di cui alla lettera f), sono evidenziate nelle tavole del PTP:<br />

a) centro storico di Aosta: è l’area contenuta dalla “città romana” e dalle<br />

aree edificate e non, formanti, con la prima, compagine urbana coerente<br />

e unitaria, comprese le parti di recente tra-sformazione, secondo quanto<br />

definito dal PRGC;<br />

b) bourg: è il nucleo dotato di una struttura edilizia e urbanistica densa e<br />

pianificata, appoggiata su un asse viario principale e dotata, nel<br />

medioevo, di un sistema di chiusura e di difesa (cinta muraria, porte,<br />

torri, castello o casaforte) e di una zona franca periferica;<br />

c) ville: è il nucleo di concentrazione della popolazione nel medioevo,<br />

spesso caratterizzato da una struttura parcellare ordinata, centro<br />

principale di una residenza signorile o di una comunità particolarmente<br />

rilevante;<br />

d) village: è il nucleo di concentrazione della popolazione, con almeno<br />

una decina di costruzioni alla fine del XIX secolo, caratterizzato dalla<br />

presenza di edifici comunitari e da una struttura parcellare non ordinata,<br />

eccetto che nel caso di impianto su una importante via di comunicazione;<br />

e) hameau: è il nucleo di minor dimensione, con struttura parcellare più<br />

o meno agglomerata, di formazione familiare o relativo ad utilizzazioni<br />

stagionali o marginali del territorio;<br />

f) altre strutture insediative aggregate: quartieri operai, villaggi minerari,<br />

aree edificate d’interesse storico-culturale, prive di carattere di centralità.<br />

11. ….. omissis<br />

12. Per i bourgs, l’indirizzo stabilito dal PTP richiede in particolare:<br />

a) azioni a scala territoriale che consentano di rivalutare il ruolo storico<br />

dei centri quali nodi di centralità urbana e di riqualificarne gli assi rettori,<br />

riducendo o eliminando i flussi veicolari d’attraversamento;<br />

26<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

b) azioni pubbliche a scala urbana, volte a migliorare il sistema<br />

degli accessi e degli attestamenti veicolari, a riqualificare gli<br />

assi rettori e le trame storiche di riferimento, compresi spazi<br />

pubblici e elementi d’uso collettivo, arredo urbano storico e<br />

pavimentazioni da ripristinare, rus, canali, percorsi e vergers da<br />

mantenere o riqualificare;<br />

c) una disciplina di tutto il centro anche differenziata nelle varie sue parti,<br />

che dovrà di regola prevedere la conservazione e il restauro delle cortine<br />

edilizie prospettanti gli assi rettori, coi relativi imbocchi e passaggi<br />

laterali, negozi e servizi a piano terra, e la possibilità di trasformazione,<br />

senza incrementi di altezze e di volume, se non preordinati in strumenti<br />

attuativi pubblici, delle parti riconosciute dallo strumento attuativo come<br />

prive di intrinseco valore storico, artistico o documentario, con interventi<br />

articolati per comparti o con progetti unitari estesi almeno alle intere<br />

unità edilizie interessate; limitati interventi di completamento, a fini<br />

essen-zialmente riqualificativi, potranno essere previsti, sempre<br />

nell’ambito di progetti unitari, per le aree di bordo non interessate da<br />

rapporti significativi, funzionali o visivi, col contesto.<br />

13. ….. Omissis<br />

14. …. Omissis …<br />

15. Per le altre strutture aggregate, l’indirizzo del PTP a scala locale e a scala<br />

urbana e territoriale è volto al recupero dell’impianto originario e alla<br />

valorizzazione della peculiarità storico-funzionale; la disciplina degli interventi<br />

deve pertanto escludere alterazioni della trama viaria storica, dei caratteri<br />

essenziali tipologici e funzionali, fatte salve più specifiche cautele relative agli<br />

edifici o ai manufatti d’intrinseco valore.<br />

16. In assenza della disciplina urbanistica di cui al comma 4, degli strumenti<br />

urbanistici di dettaglio, dell’apposita normativa di attuazione per le zone A, di<br />

idonei programmi, intese o concertazioni, dei progetti operativi o dei comparti<br />

edificatori ove imposti, negli agglomerati di cui al presente articolo, individuati<br />

dal PTP e delimitati quali zone di tipo A ai sensi di legge, sono consentiti<br />

soltanto gli interventi edilizi di manutenzione, restauro e risanamento<br />

conservativo, nonché di ristrut-turazione edilizia, che non alterino gli elementi di<br />

pregio architettonico degli edifici; è consentito altresì l’ampliamento in<br />

elevazione, ove compatibile con i caratteri architettonici delle strutture edilizie<br />

esistenti, indispensabile per dotare ciascun piano del fabbricato dell’altezza<br />

minima libera interna imposta dalle norme in materia; sono parimenti consentite<br />

le modeste demolizioni funzionali agli interventi ammessi dalle disposizioni che<br />

precedono e quelle necessarie per eseguire opere che migliorano la funzionalità<br />

di infrastrutture pubbliche.<br />

27<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

L’intervento ricade nell’art. 15 del P.T.P in quanto localizzato come “Sistema<br />

insediativi tradizionale, sottosistema a sviluppo turistico” (art.17). Tale articolo<br />

non pone vincoli alle opere in progetto e pertanto risulta coerente.<br />

CONFRONTO TRA LE SCELTE PROGETTUALI E LE NORME PER SETTORI DEL<br />

PTP<br />

Articolo 20 – Trasporti<br />

1. I piani di settore e gli strumenti urbanistici assicurano, nell’ambito delle<br />

rispettive competenze:<br />

a) … omissis…;<br />

b) … omissis…;<br />

c) … omissis…;<br />

d) … omissis…;<br />

e) … omissis…;<br />

f) la razionalizzazione della viabilità ordinaria, con aumento delle<br />

connessioni tra le reti;<br />

Il progetto con l’inserimento di nuovi posti auto è intesa a<br />

razionalizzare la viabilità.<br />

g) la realizzazione di percorsi nell’adret e nell’envers della valle centrale,<br />

con finalità di servizio alla mobilità locale e turistica;<br />

Il progetto è inteso a creare luoghi di sosta pedonale e<br />

veicolare per la mobilità locale turistica, nonché un<br />

miglioramento dei servizi.<br />

h) … omissis…;<br />

i) … omissis…;<br />

l) … omissis…;<br />

m) gli interventi nei punti critici della rete stradale volti a ridurre o<br />

eliminare i fattori di rischio o di congestione, e migliorare le<br />

condizioni di sicurezza;<br />

Il progetto mira a creare maggior sicurezza soprattutto in<br />

corrispondenza sull’attuale rue Verger, prevedendone un<br />

allargamento e separando la viabilità pedonale da quella<br />

veicolare;<br />

28<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

n) … omissis…;<br />

o) … omissis…;<br />

2. I piani di sviluppo delle comunità montane assumono contenuti coerenti<br />

con gli obiettivi di cui al comma 1.<br />

3. I piani di settore e gli strumenti urbanistici, nell’ambito delle<br />

rispettive competenze, perseguono il potenziamento del trasporto<br />

ferroviario mediante, in particolare:<br />

… omissis…;<br />

4. La <strong>Regione</strong> promuove, anche d’intesa con gli altri enti competenti,<br />

interventi diretti alla razionalizzazione dell’autostrada, al fine di<br />

orientare i flussi turistici nei giorni di massima frequentazione;<br />

agevolare lo smaltimento dei flussi di traffico nelle ore di punta;<br />

migliorare l’interconnessione tra l’autostrada e la strada regionale<br />

della valle di Valtournenche; migliorare il servizio agli utenti e ridurre<br />

l’impatto ambientale; tali obiettivi sono perseguiti, in particolare,<br />

attraverso:<br />

… omissis…;<br />

5. La <strong>Regione</strong> promuove, anche d’intesa con gli altri enti competenti,<br />

interventi diretti alla razionalizzazione e alla riqualificazione della<br />

viabilità ordinaria, anche in <strong>relazione</strong> al completamento<br />

dell’autostrada, quali:<br />

… omissis…;<br />

6. Al fine di favorire l’interscambio di persone e di merci tra le diverse<br />

modalità di trasporto, la <strong>Regione</strong> promuove la realizzazione di nodi di<br />

interscambio ad Aosta, Pont-Saint-Martin, Verrès, Châtillon - Saint-<br />

Vincent, Villeneuve, Morgex con i seguenti principali interventi:<br />

… omissis…;<br />

7. La <strong>Regione</strong> promuove, con appositi programmi o progetti, la<br />

riqualificazione e la realizzazione di percorsi stradali panoramici per la<br />

fruizione del paesaggio e dei beni ambientali ed in particolare:<br />

… omissis…;<br />

8. La <strong>Regione</strong> promuove, con appositi programmi, la realizzazione di<br />

sistemi integrati di trasporto collettivo; in particolare, promuove:<br />

29<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

… omissis…;<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

9. … omissis…;.<br />

Il progetto è coerente con il PTP in quanto le prescrizioni ivi<br />

contenute sono relative solo al territorio del comune di Gignod e<br />

comunque i le parti di progetto riguardanti la viabilità sono intese<br />

a razionalizzare la stessa;<br />

Articolo 21 – Progettazione ed esecuzione delle strade e degli<br />

impianti a fune<br />

1. Al fine di contenere e, ove possibile, eliminare gli impatti ambientali e<br />

paesistici in atto e scongiurare degradi futuri; allo scopo altresì di<br />

migliorare la percorribilità delle strade e la sicurezza degli utenti; per<br />

favorire inoltre la fruizione del territorio percorso da parte degli utenti<br />

e per ottenere i massimi benefici ambientali possibili, la<br />

progettazione e l’esecuzione delle strade devono rispettare le<br />

seguenti determinazioni:<br />

a) i tracciati - per la migliore integrazione delle opere nell’ambiente -<br />

devono essere aderenti, o comunque adeguatamente correlati, alla<br />

morfologia dei territori percorsi, distinti dai tracciati principali della<br />

rete pedonale storica individuata nella cartografia del PTP e recepita<br />

dai PRGC, rispettosi dei corsi d’acqua naturali e delle loro divagazioni;<br />

Le opere stradali mirano ad integrarsi con l’ambiente in quanto<br />

sono minime le trasformazioni previste;<br />

b) le sezioni trasversali della carreggiata devono essere congruenti<br />

con il volume di traffico atteso sulla base di corretti calcoli<br />

previsionali e, comunque, non superiori a metri 5,75 nei tronchi della<br />

rete stradale extraurbana, non appartenenti a strade statali e<br />

regionali, e a metri tre nei tronchi stradali per utenze speciali, quali le<br />

strade interpoderali, antincendio, quelle forestali o a servizio di<br />

attività estrattive, con dotazione, in questi ultimi casi, di piazzole utili<br />

per gli incroci tra automezzi, l’inversione del senso di marcia e il<br />

parcheggio; nei casi in cui il sedime di tronchi stradali costituisca<br />

parte dello sviluppo di piste per lo sci nordico, la sua larghezza può<br />

essere dimensionata per rispondere ai requisiti minimi di<br />

omologazione FISI;<br />

il progetto di cui alla presente rientra nelle suddette disposizioni<br />

30<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

c) devono essere inerbate le scarpate e, in <strong>relazione</strong> all’altitudine e<br />

alle caratteristiche dei terreni, messe a dimora specie legnose o<br />

arbustive locali; ove indispensabili per la stabilità delle opere e dei<br />

versanti, i muri di controripa e di sottoscarpa o di sostegno della<br />

piattaforma stradale devono presentare la minor altezza possibile,<br />

essere efficientemente drenati, e realizzati in pietra preferibilmente<br />

locale, o comunque con faccia-vista in pietra a spacco, senza<br />

copertine cementizie sommitali o con copertine di spessore massimo<br />

pari a centimetri venti e non aggettanti dal piano subverticale del<br />

paramento murario;<br />

il progetto prevede la realizzazione del minor numero possibile<br />

di muri e opere d’arte;<br />

d) deve essere realizzata l’accurata ricostruzione del reticolo<br />

idrografico superficiale, la raccolta integrale delle acque piovane<br />

cadenti sulla piattaforma stradale e delle acque di drenaggio, il loro<br />

smaltimento con condutture in ricettori aventi capacità e struttura<br />

idonee allo scopo;<br />

al tal fine vengono previste nel progetto un insieme di griglie di<br />

scolo e cunette stradali collegate alla rete fognaria delle acque<br />

bianche;<br />

e) per le tratte della rete stradale ordinaria che debbono essere<br />

percorse da pedoni e comunque in corrispondenza di insediamenti,<br />

occorre prevedere, a cura delle autorità competenti, corsie pedonali<br />

adeguatamente dimensionate, strutturate e protette e,<br />

compatibilmente con le caratteristiche altimetriche, piste ciclabili;<br />

f) ai margini delle strade comunali e, su richiesta dei comuni<br />

interessati, ai margini delle strade statali e regionali devono essere<br />

realizzati spazi per la sosta e il parcheggio, in sede separata dalla<br />

piattaforma stradale e da quest’ultima schermata, al servizio degli<br />

insediamenti limitrofi e di aree agricole specializzate la cui<br />

conduzione richiede periodiche presenze di pluralità di addetti,<br />

nonché in funzione di aree di belvedere e di beni culturali isolati ad<br />

elevata frequentazione o di cui si intende favorire la visitabilità;<br />

L’intervento tiene conto della realizzazione di nuovi parcheggi;<br />

31<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

g) … omissis…;.<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

h) … omissis…;.<br />

i) … omissis…;.<br />

l) … omissis…;.<br />

m) la conformazione e la tipologia delle sovrastrutture di protezione<br />

attiva e passiva devono, compatibilmente con le norme di sicurezza<br />

della circolazione, risultare coerenti con quelle preesistenti e<br />

comunque con i caratteri degli altri manufatti stradali e del contesto<br />

paesisticoambientale;<br />

Il progetto di cui alla presente non necessita di barriere stradali;<br />

n) devono essere smaltite le eccedenze dei materiali di scavo alle<br />

discariche autorizzate, ovvero utilizzate per il recupero ambientale di<br />

aree degradate o per sistemazioni di aree agricole. In questi ultimi<br />

casi il progetto della strada o dell’impianto deve indicare le aree da<br />

recuperare o da sistemare e contenere gli elaborati progettuali<br />

afferenti al recupero o alla sistemazione delle aree medesime, la<br />

documentazione comprovante la loro disponibilità e le necessarie<br />

autorizzazioni ai sensi di legge;<br />

Il materiale eventuale di risulta verrà conferito presso discariche<br />

di inerti autorizzate e/o riutilizzate;<br />

o) devono essere asportate le piante abbattute.<br />

2. Esaurienti motivi tecnici, evidenziati nei progetti, possono consentire<br />

il discostarsi dalle limitazioni di cui al comma 1.<br />

3. Gli impianti di trasporto a fune devono essere localizzati e realizzati in<br />

modo da ridurre al minimo, in fase di costruzione e di esercizio, gli<br />

impatti paesistici e ambientali; in particolare:<br />

… omissis…<br />

4. Negli interventi per la conservazione e la valorizzazione dei sentieri di<br />

cui all’art. 37, comma 5, sono mantenuti in opera o reimpiegati<br />

materiali lapidei costituenti pavimentazioni, muri di sostegno e altre<br />

strutture attinenti ai sentieri medesimi.<br />

32<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Articolo 25 – INDUSTRIA E ARTIGIANATO – comma 7°<br />

… omissis…<br />

Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di<br />

interventi di industria e artigianato;<br />

Articolo 26– AREE ED INSEDIAMENTI AGRICOLI – comma 6°<br />

… omissis…<br />

Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di<br />

interventi agricoli;<br />

Articolo 29– ATTREZZATURE E SERVIZI PER IL TURISMO – comma<br />

6°<br />

… omissis…<br />

Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di<br />

strutture ricettive;<br />

Articolo 32– BOSCHI E FORESTE – comma 7°<br />

… omissis…<br />

Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di<br />

strutture funzionali alla gestione forestale;<br />

Articolo 33 – Difesa del suolo<br />

1. Fatte salve più specifiche prescrizioni delle presenti norme e del PRGC, è<br />

vietato in tutto il territorio regionale:<br />

33<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

a) eseguire intagli artificiali non protetti, con fronti subverticali di<br />

altezza non compatibile con la struttura dei terreni interessati;<br />

b) costruire muri di sostegno senza drenaggio efficiente del lato<br />

controripa, in particolare senza tubi drenanti e dreno ghiaioso<br />

artificiale o altra idonea tecnologia;<br />

…omissis…<br />

Tutti gli interventi indistintamente tengono conto delle<br />

indicazioni soprariportate prevedendo idonei drenaggi dietro ai<br />

muri e senza l’esecuzione di intagli superficiali non protetti<br />

2. Nell’esecuzione di opere di urbanizzazione e di edificazione, al fine di<br />

preservare l’equilibrio idrogeologico, la stabilità dei versanti e la conseguente<br />

sicurezza delle costruzioni ed opere, sia dirette che indirette, devono essere<br />

seguiti i seguenti indirizzi:<br />

a) le superfici di terreno denudato vanno tutte rinverdite dovunque è<br />

possibile, anche mediante piantagione di alberi e/o arbusti; va pure<br />

favorito l’inerbimento delle superfici non edificate, ivi comprese le<br />

piste di sci, mediante specie perenni locali, a radici profonde e<br />

molto umificanti;<br />

b) l’impermeabilizzazione dei suoli deve essere ridotta al minimo<br />

strettamente indispensabile;<br />

c) per diminuire la velocità del deflusso superficiale delle acque, il<br />

ruscellamento sulle strade asfaltate va contenuto con sistemi di<br />

smaltimento frequenti e ben collocati;<br />

d) per contenere la predisposizione all’erosione, gli interventi e gli<br />

accorgimenti sopraindicati devono risultare più attenti e intensi nei<br />

luoghi ove la ripidità dei pendii e la natura del suolo rappresentano<br />

fattori di maggiore vulnerabilità a fenomeni erosivi.<br />

Tutti gli interventi indistintamente tengono conto delle indicazioni<br />

soprariportate prevedendo idonei accorgimenti costruttivi. In<br />

particolare relativamente alle pavimentazioni saranno previsti<br />

idonei scoli e griglie di raccolta. Non sono previsti nuovi tagli di<br />

alberi;<br />

34<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

3. Ai terreni sedi di frane e ai terreni a rischio di valanghe o di slavine, si<br />

applicano le disposizioni di legge regionale relative alla materia.<br />

Il progetto è coerente con il PTP in quanto anche se parzialmente l’area<br />

ricade in fascia F3, di terreni sedi di frane, lo stesso è ammesso ai sensi<br />

della L.R. 11/98 e successive modificazioni e integrazioni;<br />

4. Ai sensi del D.M. 11 marzo 1988, i progetti delle opere pubbliche e<br />

private devono contenere, nei casi indicati dal decreto stesso, la <strong>relazione</strong><br />

geologica e la <strong>relazione</strong> geotecnica; nel caso di interventi di modesta incidenza<br />

sulla stabilità dell’insieme opera/terreno, che ricadano in zone già note, le<br />

indagini di laboratorio possono essere ridotte od omesse, sempre che sia<br />

possibile procedere alla caratterizzazione geotecnica dei terreni sulla base di<br />

dati e notizie, documentati e prodotti precedentemente per aree adiacenti e per<br />

terreni dello stesso tipo.<br />

È stata predisposta idonea <strong>relazione</strong> geologica-geotecnica allegata al<br />

progetto definitivo.<br />

Articolo 34– ATTIVITA’ ESTRATTIVE – comma 3 - 5°<br />

… omissis…<br />

Il progetto è coerente con il PTP in quanto non trattasi di<br />

attività estrattive ne di pregresse attività di cava;<br />

Articolo 35– FASCE FLUVIALI E RISORSE IDRICHE<br />

…omissis…<br />

Il progetto non riguarda interventi previsti nelle fasce pluviali o<br />

risorse idriche ne pozzi, punti di presa e sorgenti destinate all’uso<br />

umano.<br />

Articolo 37– BENI CULTURALI ISOLATI<br />

…omissis…<br />

35<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Il progetto è coerente in quanto non riguarda Beni Culturali.<br />

Articolo 38– SITI DI SPECIFICO INTERESSE NATURALISTICO<br />

…omissis…<br />

Il progetto è coerente in quanto non incide su aree eventualmente<br />

interessate dai beni naturalistici di cui ai commi 1, 2 e 3.<br />

Articolo 40– Aree di specifico interesse paesaggistico, storico,<br />

culturale o documentario e archeologico<br />

1 . Le aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o<br />

documentario e archeologico sono individuate nelle tavole del PTP; la loro<br />

delimitazione è precisata a seguito di specifica valutazione e motivazione in<br />

sede di adeguamento del PRGC al PTP; essa concorre alla formazione degli<br />

elenchi di cui alle leggi n. 1089 e 1497 del 1939. Ogni intervento su tali aree<br />

richiede la preventiva acquisizione dei pareri favorevoli o favorevoli condizionati<br />

delle strutture regionali competenti in materia di tutela del paesaggio e di tutela<br />

dei beni culturali, a seconda che si tratti degli elenchi di cui alla legge n. 1497<br />

del 1939 o della legge n. 1089 del 1939.<br />

2. Nelle aree di cui al comma 1, fatte salve le determinazioni del comma 3:<br />

a) non sono consentite edificazioni né realizzazioni di infrastrutture, salvo<br />

quelle inerenti alle attività agricole (comprese le ricomposizioni fondiarie che<br />

non comportino radicali modificazioni del suolo o delle masse arboree esistenti)<br />

e quelle indispensabili per ripristinare, riqualificare, recuperare o razionalizzare<br />

gli usi e attività in atto o per eliminare elementi o fattori degradanti o per<br />

migliorare la fruibilità degli elementi costitutivi dello specifico interesse delle<br />

aree;<br />

b) devono essere conservati, mantenuti e, ove possibile, ripristinati gli<br />

elementi costitutivi del sistema insediativo tradizionale, compresi i segni del<br />

paesaggio agrario e le trame infrastrutturali (sentieri, percorsi, rus, filari,<br />

vergers, ecc.), escludendo ogni intervento che possa comprometterne la<br />

complessiva leggibilità o fruibilità; nelle aree a vigneto devono essere<br />

36<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

mantenuti, altresì, i terrazzamenti artificiali, i manufatti antichi (quali le colonne<br />

in pietra) e gli elementi naturali (quali roccioni) che ne fanno parte integrante, i<br />

segni della parcellizzazione fondiaria e ogni altro elemento concorrente alla<br />

definizione del loro disegno complessivo;<br />

c) agli agglomerati di interesse storico, artistico, documentario o<br />

ambientale, presenti<br />

in tali aree, si applicano le determinazioni dell’articolo 36;<br />

d) ai beni culturali isolati, presenti in tali aree, si applicano le determinazioni<br />

dell’articolo 37.<br />

3. Nelle aree di specifico interesse archeologico individuate nelle tavole del<br />

PTP o che saranno individuate in sede di pianificazione locale o dalla<br />

competente struttura regionale, sino alle determinazioni della struttura<br />

medesima, conseguenti ad adeguate prospezioni archeologiche, sono ammessi<br />

soltanto interventi riqualificativi delle costruzioni esistenti; ogni scavo o<br />

lavorazione non superficiale deve essere autorizzato dalla struttura predetta; si<br />

applicano inoltre le disposizioni di legge in materia.<br />

4. I PRGC in sede di adeguamento al PTP, precisano e articolano<br />

ulteriormente le prescrizioni di cui ai commi 2 e 3 in base a indicazioni di<br />

dettaglio e rilevazioni delle situazioni locali delle aree di specifico interesse<br />

individuate nel PTP.<br />

5. Le prescrizioni di cui al comma 2 si applicano a decorrere dalla data in cui<br />

assume efficacia l’approvazione del PTP.<br />

Per quanto attiene ai beni ai quali il presente capitolo fa<br />

riferimento l’area ricade sotto il vincolo paesaggistico, per cui il progetto<br />

ha ottenuto l’autorizzazione ai sensi dell’art. 136 (decreto Ministeriale 22<br />

febbraio 1967) del D.l.vo. 22.01.2004 n°42 (T.U. Codice dei beni culturali e del<br />

paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), da parte<br />

dell’Assessorato Regionale Istruzione e Cultura, Direzione Beni paesaggistici.<br />

Con riferimento all’intero impianto normativo del PTP si sottolinea come il<br />

progetto risulta rispettare gli indirizzi normativi delle norme di attuazione<br />

interessate dalla progettazione.<br />

37<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

5.2 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti<br />

urbanistici comunali vigenti o applicabili in regime di salvaguardia alla<br />

procedura applicabile per il rilascio della concessione edilizia.<br />

militare.<br />

L’area in oggetto ricade in zona territoriale omogenea “DM”, Demanio<br />

Le norme tecniche di attuazione ed il regolamento edilizio del P.R.G.C.<br />

del Comune di Etroubles, adottato dal Consiglio Comunale con deliberazione n.<br />

24 del 27 giugno 1983 ed approvato dal Consiglio Regionale con Deliberazione<br />

n. 4511 del 20 luglio 1983, non pongono problemi alla realizzazione dell’opera.<br />

Per quanto riguarda la verifica degli standard dei servizi, gli stessi<br />

risultano verificati.<br />

La distanza dell’autorimessa dalla strada comunale Rue des Vergers, di<br />

circa 15 metri, rispetta la fascia di rispetto di 10 metri prescritta per le strade di<br />

tipo C, dal Regolamento del Codice della strada D.P.R. 495/92, come modificato<br />

con D.P.R. 147/93 art.26, e successive modifiche introdotte dal D.P.R. n.<br />

104/2000, dal D.P.R. n. 329/2000, dal D.P.R. n. 360/2001, dal D.P.R. n.<br />

474/2001, dal D.L. n. 151/2003, dal D.L. n. 269/2003, dal D.P.R. n. 235/2004,<br />

dal D.P.R. n. 153/2006 e dal D.P.R. n. 37/2007.<br />

Trattasi di struttra completamente interrata pubblica, i cui spazi non sono<br />

computabili ai fini della determinazione del volume, ai sensi dell’art. 23 del<br />

Regolamento edilizio.<br />

38<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

5.3 – Coerenza del progetto alle previsioni degli strumenti urbanistici di<br />

pianificazione di settore o applicabili in regime di salvaguardia.<br />

oggetto.<br />

Non risultano strumenti di pianificazione di settore concernenti l’opera in<br />

5.4 – Verifica in ordine alla coerenza del progetto agli ambiti inedificabili<br />

approvati ed adottati nel comune di Etroubles<br />

L’intervento in oggetto non rientra in aree soggette a rischio di<br />

esondazioni, alluvioni e valanghe.<br />

Per quanto riguarda le aree soggette a rischio di frane si precisa:<br />

a) le opere di scavo e la relativa realizzazione dell’autorimessa risultano<br />

in fascia bianca;<br />

b) porzione dell’area interessata alle opere di sistemazione della viabilità<br />

(allargamento careggiata, realizzazione posti auto e banchina<br />

pedonale) risulta essere in fascia F3 (terreni soggetti a fenomeni di<br />

frana a bassa pericolosità).<br />

Gli interventi in fascia F3 risultano conformi, ai sensi della L.R. 11/98 e<br />

successive modificazioni ed integrazioni, peraltro come evidenziato dalla perizia<br />

geologica e geotecnica a firma del geologo Marco Vagliasindi e allegata al<br />

progetto.<br />

39<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

AMBITI INEDIFICABILI – TERRENI A RISCHIO DI FRANA<br />

40<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

AMBITI INEDIFICABILI – TERRENI A RISCHIO DI INNONDAZIONE<br />

41<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

AMBITI INEDIFICABILI – TERRENI A RISCHIO DI VALANGHE<br />

42<br />

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LAVORI DI COSTRUZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA A SERVIZIO DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI<br />

E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

6 – VERIFICA DELLA CONFORMITÀ DEL PROGETTO ALLA NORMATIVA<br />

TECNICA APPLICABILE, TENUTO CONTO DELLE SPECIFICHE<br />

DESTINAZIONI D’USO PREVISTE E LORO ELENCAZIONE.<br />

L’intervento previsto ottempera alle seguenti norme:<br />

a) D.P.R. 24 luglio 1996 n. 503 sulle barriere architettoniche;<br />

b) D.M. del 5 luglio 1975 sui principali requisiti igienico-sanitari;<br />

c) Decreto ministeriale 1° febbraio 1986 (G.U. n. 38 del 15 febbraio 1986)<br />

NORME DI SICUREZZA ANTINCENDI PER LA COSTRUZIONE E<br />

L'ESERCIZIO DI AUTORIMESSE E SIMILI e D.M. 16-02-1982: Attività non<br />

soggette al controllo dei VV.FF. ma elencate al punto 92 del D.M. 16-02-<br />

1982;<br />

d) Legge 1086/71 sulle opere in conglomerato cementizio armato;<br />

6.1) ai fini dell'abbattimento delle barriere architettoniche si è tenuto conto<br />

delle prescrizioni contenute nel D.P.R. 24/07/96 n. 503.<br />

La normativa tecnica applicabile è quella concernente l'abbattimento delle<br />

barriere architettoniche come determinata dalle leggi 30-03-71 n° 118,<br />

14.06.89 n° 236; 25.02.92 n° 204 ed infine dal Decreto Presidente della<br />

Repubblica 24 luglio 1996 n°503 "Regolamento recante norme per<br />

l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici".<br />

E' infatti prevista l'eliminazione degli impedimenti comunemente definiti<br />

"barriere architettoniche" cioè gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la<br />

mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno<br />

una capacità motoria ridotta in forma permanente o temporanea.<br />

Per quanto riguarda i nuovi posti auto esterni, l'abbattimento delle barriere<br />

architettoniche viene garantito riservando agli invalidi l'accesso a 2 posti<br />

43<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

macchina a livello stradale, rispettando la norma che prescrive un parcheggio<br />

per invalidi ogni 50 posti auto o frazione (DM 236/89, punto 8.2.3).<br />

Detta area destinata a parcheggio per disabile, perché sia facilmente<br />

individuabile e quindi preservata da involontarie soste abusive, sarà dotata di<br />

un’adeguata segnaletica verticale e orizzontale.<br />

Il marciapiede risulta essere dimensionato per una larghezza di 1,50 metri.<br />

Saranno previste inoltre, ogni qualvolta il percorso pedonale si raccorda con il<br />

livello stradale o è interrotto da un passo carrabile, rampe di pendenza<br />

contenuta (max 8%) e raccordate in maniera continua con il piano carrabile.<br />

La rampa pedonale d’accesso alla struttura ha una pendenza contenuta del 6%.<br />

Per quanto riguarda l’autorimessa interna quale utilizzo esclusivo dei dipendenti<br />

dell’Arma dei Carabinieri, il progetto non prevede la rispondenza ai dettami del<br />

D.P.R. 24/07/96 n. 503, in quanto i posti auto riservati ai portatori di Handicap<br />

e l’accesso alla caserma stessa, sono già garantiti nella parte soprastante l’area<br />

militare, in prossimità dell’accesso pedonale.<br />

Con la presente si attesta la conformità alle normative sopracitate.<br />

6.2) ai fini dell'altezza minima ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali<br />

si è tenuto conto delle prescrizioni contenute nel D.M. del 5 luglio 1975.<br />

L’altezza dei locali interni all’autorimessa è stata prevista di 2,5 metri, in modo<br />

da garantire la possibilità di ricovero anche ai fuori strada in dotazione dei<br />

Carabinieri, tipo Land Rover Defender (altezza di 208 cm.), con dispositivi di<br />

segnalazione luminosa sul tetto. Gli spazi di manovra in tutti i locali sono<br />

adeguati per autovetture di qualsiasi dimensione.<br />

Il progetto prevede intorno alle murature perimetrali in ca dell’autorimessa,<br />

opportuno drenaggio mediante altresì l’impiego di tubazione forata drenante,<br />

collegata alla rete fognaria delle acque bianche. La raccolta delle acque<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

meteoriche verrà realizzata mediante un sistema di cunette e canalette grigliate,<br />

che convoglieranno le acque bianche alla rete pubblica.<br />

6.3) ai fini della prevenzione incendi sono state applicate le seguenti normative.<br />

L’autorimessa in oggetto, prevedendo una capacità di parcamento è inferiore ai<br />

nove posti auto, non risulta come indicato dal D.M. 16 febbraio 1982 attività<br />

soggetta al controllo dei V.V.F.F.<br />

Ai fini della prevenzione incendi saranno comunque applicate le “Norme di<br />

prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio di autorimesse e simili”<br />

riportate nel D.M. del 1 febbraio 1986.<br />

Ai fini del rispetto della normativa antincendio l’autorimessa può essere<br />

classificata come di tipo isolata (non comunica con edifici destinati ad altri usi -<br />

punto 1.1.0., lettera b), interrata (il piano di parcamento è a quota inferiore a<br />

quello di riferimento - punto 1.1.1., lettera a), chiusa (superficie di aerazione<br />

permanente < 15% della superficie pianta - punto 1.1.2., lettera b), non<br />

sorvegliata (punto 1.1.3., lettera b), a spazio aperto (punto 1.1.4., lettera b).<br />

L'altezza minima dei piani è superiore a 2,0 m, come ammesso (punto 2.2.),<br />

con altezza sottotrave superiore a 2,0 metri.<br />

Le strutture portanti orizzontali e verticali saranno realizzate in ca, per cui<br />

possiedono caratteristiche di non combustibilità (punto 2.2.).<br />

L’autorimessa costituisce un unico compartimento.<br />

La corsia di manovra ha un'ampiezza di m 6,0, superiore a quella minima<br />

ammessa di m 5.0 (punto 3.6.3.).<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

L'accesso avviene a cielo scoperto (punto 3.7.0.) tramite rampa con pendenza<br />

del 12% che accede ad uno spazio (5 metri) in piano, prima di immettersi sulla<br />

strada denominata Rue Verger<br />

I pavimenti saranno realizzati in battuto di cemento con pendenza necessaria a<br />

convogliare le acque in opportuni pozzetti (punto 3.8.0.).<br />

La superficie di ventilazione risulta essere superiore al rapporto di 1/30 della<br />

superficie in pianta. (punto 2.2.). Non è necessario un sistema di ventilazione<br />

meccanico in quanto la capacità dell’autorimessa è inferiore a quella prevista<br />

dalla norma.<br />

La superficie di ventilazione è verificata e in particolare risulta essere:<br />

La ventilazione naturale è garantita dal portone d’ingresso. Una griglia posta<br />

sopra il portone di superficie non inferiore a 0,003 m 2 per metro quadrato di<br />

pavimento, garantisce l’aerazione permanente richiesta.<br />

a) Superficie in pianta autorimessa = 127,80 m 2<br />

Superficie di ventilazione necessaria = 127,80/30 = 4,26 m 2<br />

Superficie di ventilazione prevista:<br />

superficie portone = 3,80 x 2,40 = 9,12 m 2<br />

La via di uscita principale è costituita dal portone d’ingresso in quanto trattasi di<br />

un’autorimessa ad un solo piano nella quale il percorso massimo di esodo è<br />

inferiore a 30m.<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Gli impianti tecnologici previsti sono quello idrico (rubinetti porta gomma per il<br />

lavaggio dei pavimenti), di illuminazione normale e di sicurezza (in conformità di<br />

quanto stabilito dalla legge 1-3-1968, n.186 e successive modificazioni ed<br />

integrazioni.<br />

6.4) ai fini dei requisiti delle opere in conglomerato cementizio armato<br />

contenute nella Legge 1086/71.<br />

Gli interventi strutturali riguardanti la costruzione dell’autorimessa sono stati<br />

progettati con riferimento alle seguenti normative:<br />

Legge 5 novembre 1971 n. 1086 (G. U. 21 dicembre 1971 n. 321)<br />

”Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato,<br />

normale e precompresso ed a struttura metallica”<br />

Legge 2 febbraio 1974 n. 64 (G. U. 21 marzo 1974 n. 76)<br />

”Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone<br />

sismiche”<br />

Indicazioni progettive per le nuove costruzioni in zone sismiche a cura del<br />

Ministero per la Ricerca scientifica - Roma 1981.<br />

C.N.R. n. 10024/1986<br />

”Analisi di strutture mediante elaboratore. Impostazione e Redazione delle<br />

relazioni di calcolo”<br />

D. M. LL.PP. 11 marzo 1988 (G.U. 1 giugno 1988 n.127 - Suppl. Ord.)<br />

”Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei<br />

pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la<br />

progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e<br />

delle opere di fondazione.”<br />

Decreto Ministero LL. PP. 9 gennaio 1996 (G. U. 5 febbraio 1996, n.<br />

29 - Suppl.Ord.)<br />

“Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in<br />

cemento armato, normale e precompresse per le strutture metalliche”<br />

Decreto Ministero LL. PP. 16 gennaio 1996 (G. U. 5 febbraio 1996, n.<br />

29 - Suppl. Ord.)<br />

“Norme tecniche relative ai "Criteri generali per la verifica di sicurezza delle<br />

costruzioni e dei carichi e sovraccarichi”.<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Circolare n. 156 del 04/07/1996 a cura del Ministero dei LL.PP.<br />

“Istruzioni per l'applicazione delle Norme tecniche relative ai criteri generali per<br />

la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi di cui al<br />

decreto ministeriale 16 gennaio 1996”<br />

Circolare n. 252 del 15/10/1996 a cura del Ministero dei LL.PP.<br />

“Istruzioni per l'applicazione delle Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed<br />

il collaudo delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le<br />

strutture metalliche di cui al D.M. 9 gennaio 1996”<br />

Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 marzo 2003<br />

n. 3274 (G. U. 8 maggio 2003 n. 127 Suppl. Ord. n.72) e s.m.i.<br />

“Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del<br />

territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”<br />

Le fasi di analisi e verifica della struttura sono state condotte in accordo alle<br />

disposizioni normative sopracitate, per quanto applicabili in <strong>relazione</strong> al criterio<br />

di calcolo adottato dal progettista, evidenziato nella <strong>relazione</strong> di calcolo delle<br />

strutture in ca allegata al progetto. In particolare, trattandosi di edificio pubblico<br />

la struttura in ca è stata calcolata e dimensionata antisismica.<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

7. DESCRIZIONE DELLE SCELTE PROGETTUALI IN GENERALE<br />

7.1) Premesse<br />

Le scelte progettuali delle opere di cui all’oggetto conseguono alle esigenze di:<br />

- Fornire un’adeguata struttura interrata quale ricovero di automezzi<br />

pertinenziale alla Stazione dei Carabinieri di Etroubles, in particolare:<br />

a) n°3 posti auto coperti e chiusi per automezzi privati dipendenti<br />

arma dei carabinieri;<br />

b) n°6 posti auto coperti per automezzi dell’Arma dei Carabinieri,<br />

di cui due separati dagli altri e a loro volta chiusi con portone<br />

sezionale;<br />

c) spazio di sosta prima dell’ingresso all’autorimessa chiuso con<br />

cancello automatizzato;<br />

d) accesso al livello superiore indipendente dall’accesso pedonale<br />

pubblico alla Caserma;<br />

e) soletta superiore carrabile per consentire ad eventuali mezzi il<br />

carico e lo scarico di materiali alla porzione di fabbricato della<br />

caserma adibita a residenza dei dipendenti dell’arma;<br />

- Allargamento dell’attuale sedime stradale di circa 1,5 metri;<br />

- Realizzazione di nuovi posti auto, la cui capacità è di 27 posti auto normali e<br />

2 per disabili. La conformazione dei parcheggi che meglio si presta ad un<br />

giusto equilibrio tra esigenze architettoniche e funzionali è sicuramente<br />

quella di posti auto dispoti a pettine, in posizione ortogonale rispetto all’asse<br />

stradale. La scelta di optare ad una soluzione che rinunci ad un parcheggio<br />

dotato di corsia di manovra, indipendente dalla carreggiata stradale,<br />

consegue ad esigenze:<br />

a) Architettoniche – La soluzione di parcheggi a filo strada<br />

consente l’inserimento di aiuole che con opportuna<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

piantumazione rendono l’intervento sicuramente gradevole e<br />

inserito nel contesto;<br />

b) Funzionali – la scelta di evitare la posa di manufatti stradali in<br />

elevazione (la distinzione tra parcheggio e strada<br />

comporterebbe l’inevitabile posa in opera di manufatti<br />

spartitraffico) garantisce da un lato una facile manovrabilità dei<br />

mezzi che accedono ai posti auto, e dall’altro, garantisce una<br />

facile manutenzione soprattutto durante lo sgombero della<br />

neve.<br />

- Realizzazione di banchina pedonale con bordure in pietra e pavimentazione<br />

con cubetti di pietra, poste a livello stradale per agevolare, come già detto,<br />

sia l’uscita di automezzi dai posti auto, che facilitare lo sgombero neve da<br />

parte dei mezzi comunali;<br />

- Creazione di aiuole a ridosso della muratura in pietrame esistente di confine<br />

con la proprietà della Caserma dei Carabinieri;<br />

- Posa in opera di nuova recinzione in acciaio zincato tipo “ORSOGRIL” delle<br />

caratteristiche tipologiche e dimensionali di quelle già esistenti nella parte a<br />

nord dell’area della stazione dei Carabinieri, in modo da rendere protetta<br />

l’intera area militare;<br />

- Piantumazione di arbusti nelle zone a verde, quale funzione di abbellimento<br />

e parziale mascheramento del muro di sostegno esistente di separazione tra<br />

l’area in previsione comunale e l’area militare;<br />

- Integrazione e manutenzione dell’attuale rete fognaria (acque bianche e<br />

nere), lungo tutto il tratto interessato dai lavori;<br />

- Predisposizione di opportuni cavidotti posti al disotto della banchina<br />

pedonale, per l’eventuale interramento delle linee aeree (telefoniche ed<br />

elettriche) presenti nella zona;<br />

- Rifacimento ed integrazione dell’impianto di illuminazione pubblica con<br />

caratteristiche similari e a completamento di quello già realizzato<br />

recentemente per il parcheggio in adiacenza alla struttura polivalente.<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Per quanto riguarda gli impianti è da precisare che sono stati progettati<br />

in funzione di un utilizzo autonomo da parte dei differenti fruitori<br />

(Amministrazione Comunale e Stazione dei Carabinieri di Etroubles). E’ chiaro<br />

che per quanto concerne lo spazio di accesso e di manovra esterno<br />

all’autorimessa, la convenzione di cessione dell’area e la relativa costruzione<br />

dell’autorimessa, tra l’Amministrazione Comunale di Etroubles e il Demanio<br />

militare, dovrà regolametare anche l’utilizzo (area con divieto assoluto di sosta)<br />

e la manutenzione (sgombero neve e quant’altro) di tali spazi.<br />

7.2. - Innovazioni progettuali dirette al rispetto delle prescrizioni e delle<br />

autorizzazioni ai sensi di legge e descrizione, motivata, delle altre eventuali,<br />

parziali variazioni rispetto al progetto definitivo.<br />

Rispetto al progetto definitivo approvato con Deliberazione di Consiglio<br />

Comunale n°03 del 10/02/2009, non sono state effettuate sostanziali e<br />

significative variazioni.<br />

Si è proceduto esclusivamente all’adeguamento dei prezzi del progetto<br />

definitivo con il prezzario regionale 2009 vigente, approvato con deliberazione<br />

della Giunta regionale del 10 luglio 2009, n. 1903.<br />

L’adeguamento dei prezzi unitari al prezzario Regionale della <strong>Valle</strong><br />

d’Aosta 2009, ha comportato un incremento di spesa dei lavori di 7.500,00 € (al<br />

netto dell’IVA).<br />

7.3. – Eseguibilità dei lavori relativamente alle tecniche costruttive ed in<br />

particolare alle misure necessarie per la tutela della sicurezza fisica e della<br />

salute dei lavoratori.<br />

Le tecniche costruttive da utilizzare sono quelle usuali nell'edilizia corrente in<br />

<strong>Valle</strong> <strong>d'Aosta</strong>. Le strutture in calcestruzzo armato, le murature di<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

tamponamento, i muri di contenimento delle terre e tutte le altre lavorazioni<br />

sono nell'ambito della capacità tecnica della maggior parte delle imprese.<br />

Le misure necessarie per la sicurezza fisica e per la salute dei lavoratori in<br />

cantiere sono di tipo ordinario, come meglio specificato nell'apposito documento<br />

allegato.<br />

E’ da precisare comunque che, anche se le tipologie adottate nell’intervento in<br />

oggetto rientrano, come già detto, nell’edilizia tradizionale, la quale è<br />

apparentemente di facile costituzione e gestione, sovente sorgono complicazioni<br />

nella carenza di spazi per l’allocazione delle risorse, per la difficoltà oggettiva<br />

nelle fasi di approvvigionamento dei materiali da costruzione, nell’agibilità dei<br />

luoghi di lavoro o in altri vincoli presenti nel luogo di esecuzione dei lavori o al<br />

suo contorno.<br />

Un’analisi di questi fattori insieme alle individuazione delle risorse necessarie<br />

all’esecuzione delle opere sono maggiormente descritte nel piano di sicurezza e<br />

coordinamento che verrà allegato al progetto esecutivo.<br />

Per la compilazione del Piano saranno analizzati e presi in esame i procedimenti<br />

specifici di costruzione, le macchine, gli impianti e le attrezzature, nonché i<br />

materiali impiegati e l'organizzazione del lavoro prevista.<br />

Alla stesura del Piano di sicurezza si perverrà attraverso:<br />

- l'analisi particolareggiate dei rischi specifici associati alle varie fasi di lavoro da<br />

eseguirsi nel cantiere;<br />

- l'analisi particolareggiata sulla possibilità di interferenza di alcune operazioni<br />

svolte dalla stessa Impresa o da Imprese diverse;<br />

- l'individuazione dei provvedimenti e delle misure di sicurezza da adottare per<br />

eliminare i rischi di pericolo atte alla salvaguardia dell'integrità fisica dei<br />

Lavoratori;<br />

- l'individuazione dei provvedimenti da adottare per il pronto intervento in caso<br />

di infortunio;<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

- l'individuazione di eventuali provvedimenti di igiene da adottare a tutela della<br />

salute dei lavoratori.<br />

Tutte le imprese che accedono al cantiere dovranno produrre la<br />

documentazione prevista dal piano nel paragrafo "Documentazione da tenere in<br />

cantiere", e da tutto quanto previsto dalla vigente normativa in materia di<br />

sicurezza nei cantieri (vedi D.lgs 81/2008).<br />

Le imprese non saranno autorizzate all’ingresso in cantiere se non dopo aver<br />

preso visione ed accettato quanto previsto nel piano di sicurezza e<br />

coordinamento.<br />

Le persone che accedono al cantiere, se non dipendenti delle imprese, verranno<br />

accompagnate dal responsabile del cantiere.<br />

Da un’attenta analisi delle lavorazioni si possono ipotizzare due fasi lavorative<br />

cronologicamente distinte:<br />

1) realizzazione autorimessa interrata;<br />

2) sistemazioni esterne con realizzazione di nuovi posti auto;<br />

Tale scelta, maggiormente dettagliata nel Piano di Sicurezza e<br />

Coordinamento allegato al progetto esecutivo, nasce principalmente<br />

dall’esigenza di coniugare la sicurezza dei lavoratori in cantiere, con la necessità<br />

di garantire sempre la massima sicurezza dell’aera demaniale contro l’ingresso<br />

di estranei (difesa passiva). A tal fine, la prima fase (realizzazione di<br />

autorimessa interrata), avverrà esclusivamente all’interno dell’area delimita<br />

dall’attuale muro di cinta con sovrastante recinzione, in modo da consentire<br />

l’accesso all’area demaniale stessa esclusivamente alle imprese autorizzate.<br />

Una volta ultimati i lavori di realizzazione dell’autorimessa occorrerà<br />

garantire l’intera perimetrazione dell’area demaniale residua (difesa passiva<br />

della Caserma e nuova autorimessa) con la posa in opera di nuova recinzione a<br />

sud sopra la muratura di sostegno esistente. Si procederà, di seguito, alla<br />

seconda fase lavorativa che prevede inizialmente la demolizione del fabbricato<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

attualmente destinato ad autorimesse e depositi, per proseguire con la<br />

demolizione dell’attuale muratura di cinta posta in adiacenza alla strada<br />

comunale, e successiva realizzazione di tutte le opere pertinenziali alla viabilità.<br />

7.4. – Modalità e tecnologie previste per l’esecuzione dei lavori in <strong>relazione</strong> ai<br />

vincoli eventualmente gravanti sull’area.<br />

Non esistendo vincoli (ambientali o quant’altro) gravanti all’interno dell'area,<br />

non sono state previste particolari modalità e tecnologie per l'esecuzione dei<br />

lavori. L'intervento previsto non comporta sostanziali modifiche al quadro<br />

complessivo, al riordino del quale contribuirà invece in modo determinante.<br />

7.5. – Caratteristiche architettoniche, strutturali ed impiantistiche dell’opera<br />

7.5.1 Aspetti architettonici<br />

Dal punto di vista architettonico si è cercato, sfruttando la naturale<br />

conformazione del terreno, di ridurre al minimo l’impatto visivo dei muri di<br />

sostegno. L’abbattimento del fabbricato adiacente l’attuale sede stradale, di<br />

certo contrasto con l’ambiente, l'area a verde riportata su gran parte della<br />

superficie che verrà dismessa, la piantumazione e l’inserimento di banchina<br />

pedonale, contribuiranno positivamente ad un riodino dell’intera zona,<br />

mitigando l’impatto visivo del parcheggio stesso e dei muri di sostegno a nord<br />

dell’intervento.<br />

I principali materiali prescelti nell'intervento proposto sono successivamente<br />

illustrati.<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

a) Murature esterne<br />

Le pareti esterne dell'autorimessa sono realizzate internamente in cls armato a<br />

vista ed esternamente rivestite in pietra locale posata a giunto arretrato. La<br />

trave rialzata di contenimento della terra sopra la soletta è prevista a vista,<br />

armata con tavole disposte orizzontalmente.<br />

b) Murature interne<br />

Le parete divisorie interne all’autorimessa sono previste in blocchi splittati in cls<br />

con doppia faccia a vista.<br />

c) Portoni basculanti e cancello in accaio zincato automatizzato<br />

Per l’accesso alle autorimesse sono previsti dei portoni del tipo basculante in<br />

lamiera di acciaio stampato, dello spessore di 8/10 mm, verniciati a fuoco con<br />

tinte "ral" fotografata simil legno.<br />

Gli accessi pedonali e il cancello scorrevole all’interno dell’autorimessa, verrano<br />

realizzati in grigliato elettrofuso tipo "Orsogril "Britosterope" costituiti da<br />

pannelli modulari, monolitici, non giuntati od affiancati, con altezza variabile. Le<br />

cornici saranno saldate ai profili verticali mediante procedimento di<br />

elettrofusione senza materiale di apporto.<br />

E’ previsto altresì l’automazione del cancello scorrevole compresiva di<br />

apparecchiatura di comando e controllo a distanza.<br />

Una porta tagliafuoco a 1 battente a norma CNVVF/CCI - UNI 9723 in lamiera<br />

d’acciaio zincata e verniciata. REI 120, garantisce la chiusura tra l’autorimessa e<br />

la scala di collegamento con la Caserma dei Carabinieri.<br />

d) solaio, pavimenti autorimessa<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Il solaio dell’autorimessa sarà realizzato in ca con lastre alveolari autoportanti<br />

precompresse della portata .<br />

Il solaio di copertura dell’autorimessa verrà opportunamente impermeabilizzato<br />

con doppia guaina disposta incrociata e ricoperta da un massetto in cls con rete<br />

elettrosaldata a protezione della guaina stessa.<br />

Porzione dello stesso verrà ricoperto da terra vegetale e parte con<br />

pavimentazione in masselli autobloccanti posati su letto di sabbia, recuperati<br />

durante le fasi di demolizioni e rimozioni;<br />

Il pavimento dell’autorimessa è previsto in battuto di cemento con finitura a<br />

pavimento industriale con pastina di idoneo prodotto non tossico ad alta<br />

resistenza meccanica all’usura e resistenza all’aggressione chimica, a base di<br />

inerti naturali duri e inerti ferrosi, e ossidi per la colorazione miscelati in<br />

opportuna proporzione con leganti cementizi e con l’aggiunta di speciali additivi<br />

che ne assicurino il perfetto ancoraggio ad idoneo massetto di conglomerato<br />

cementizio<br />

La pavimentazione della rampa di accesso all’autorimessa è prevista antiscivolo,<br />

dello spessore minimo 10 cm, eseguita a due strati uguali di cui il superiore con<br />

impasto di cls, polvere di quarzo e additivi, a base di inerti naturali duri di<br />

opportuna forma e granulometria, e sagomata in opera in modo da formare<br />

scanalature normali od oblique rispetto alla linea di massima pendenza della<br />

rampa, compreso idoneo massetto di conglomerato cementizio.<br />

e) Sistemazioni esterne (marciapiedi, piazzali e sistemazione a verde)<br />

Per quanto riguarda l’ampliamento dell’attuale sede viabile e le nuove aree<br />

destinate al parcheggio, si prevede la pavimentazione in conglomerato<br />

56<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

bituminoso (Binder + Tappeto), disposto su opportuna massicciata di<br />

sottofondo.<br />

Un’opportuna segnaletica orizzontale individuerà i posti auto compresnsivi di<br />

quelle per i portatori di handicap.<br />

La banchina pedonale, di separazione tra la sede viabile ed i nuovi posti auto, è<br />

prevista a raso ed evidenziata con bordure e pavimentazione in cubetti di pietra<br />

posati su letto di sabbia. E’ prevista, al fine di evitare un cedimento della<br />

pavimentazione della banchina, la realizzazione di un massetto di calcestruzzo<br />

con rete elettrosaldata, previa posa in opera di massicciata di sottofondo<br />

opportunamente rullata.<br />

Muretti in pietra con copertina in ca sono previsti per la realizzazione della<br />

rampa di accesso all’autorimessa e di sostegno al riporto di terreno vegetale<br />

sopra il solaio della stessa.<br />

Una recinzione modulare in grigliato elettrofuso tipo "Orsogril "Britosterope" h.<br />

1722 mm in grigliato elettrofuso, costituita da pannelli modulari, monolitici, non<br />

giuntati od affiancati, verrà opportunamente disposta lungo tutto il muro di<br />

sostegno a confine con l’area militare.<br />

Lungo il cordolo in ca a vista del fronte dell’autorimessa, è previsto il<br />

posizionamento di ringhiera in acciaio zincato (recupero di ringhiera esistente).<br />

7.5.2. Elementi strutturali<br />

Le scelte tipologiche sono state caratterizzate dalla ricerca della massima<br />

semplicità e durata dei materiali, che presuppongano inoltre bassi costi di<br />

manutenzione. E' stato così previsto:<br />

Il solaio della struttura interrata è stato previsto in ca con lastre alveolari<br />

autoportanti precompresse della portata di carico utile di 200kn/mq, calcolato<br />

57<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

per sovraccarichi variabili verticali ed orizzontali ripartiti in funzione del peso<br />

proprio, del carico permanente ed accidentale (riporto di terra, parcheggio<br />

soprastante carrabile), nel rispetto anche della normativa vigente.<br />

Per quanto concerne le opere in ca si sono applicate in modo specifico le<br />

seguenti norme:<br />

Legge 5 novembre 1971 n. 1086 (G. U. 21 dicembre 1971 n. 321)<br />

”Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato,<br />

normale e precompresso ed a struttura metallica”<br />

Legge 2 febbraio 1974 n. 64 (G. U. 21 marzo 1974 n. 76)<br />

”Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone<br />

sismiche”<br />

Indicazioni progettive per le nuove costruzioni in zone sismiche a cura del<br />

Ministero per la Ricerca scientifica - Roma 1981.<br />

Le strutture di elevazione perimetrali controterra saranno realizzate in<br />

calcestruzzo cementizio armato.<br />

7.5.3. Gli impianti<br />

Gli impianti tecnologici occorrenti al buon funzionamento dell'opera – con il<br />

rispetto dei criteri atti al risparmio energetico, alle norme vigenti ed all'aspetto<br />

della funzionalità con i fattori estetici – sono così suddivisi.<br />

a) - IMPIANTI TECNOLOGICI<br />

Si suddividono nelle seguenti opere:<br />

1) IMPIANTO ANTINCENDIO<br />

2) IMPIANTO ELETTRICO<br />

3) IMPIANTO TV CIRCUITO CHIUSO<br />

58<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

1) - IMPIANTO ANTINCENDIO<br />

SCOPO E FUNZIONI DELL’IMPIANTO<br />

Essendo l’autorimessa una struttura interrata, isolata dal resto dell’edificio, e<br />

con capacità inferiore ai nove posti auto, non è previsto dalla normativa<br />

l'installazione di un impianto di idranti.<br />

E’ previsto esclusivamente l’instalazione di n°2 estintori portatili disposti<br />

nell’autorimessa dei mezzi della Stazione dei Carabinieri.<br />

2) - IMPIANTO ELETTRICO<br />

L’equipaggiamento elettrico oggetto del presente studio è destinato a:<br />

- illuminare un tratto di strada di Rue des Vergers<br />

- illuminare il parcheggio sovrastante l’autorimessa<br />

- equipoaggiare elettricamente la struttura destinata ad autorimessa.<br />

Il tratto di strada interessato dall’intervento è attualmente illuminato con un<br />

sistema di corpi illuminanti di cui è prevista la completa sostituzione con<br />

apparecchiature di tipo identico a quelle che, installate pochi anni or sono, sono<br />

in opera nell’area sportiva - polivalente.<br />

La struttura autorimessa è di nuova costruzione e per questa è necessario un<br />

impianto per la sola distribuzione dell’energia elettrica ai differenti utilizzatori<br />

forza motrice F.M. e illuminazione L.L.<br />

In fase di progettazione è stata esaminata la consistenza degli utilizzatori<br />

elettrici integrando le dotazioni fondamentali con i più aggiornati servizi per<br />

aumentare il comfort e la sicurezza della struttura; il nuovo equipaggiamento<br />

elettrico è pertanto previsto composto da differenti sezioni destinate a:<br />

rete di terra<br />

derivazione, distribuzione e utilizzo dell’energia per rete illuminazione<br />

pubblica<br />

derivazione, distribuzione e utilizzo dell’energia per utenze illuminazione e<br />

forza motrice nel locale – autorimessa.<br />

59<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

I riferimenti alle Leggi, Decreti Ministeriali, Decreti Presidente della Repubblica e<br />

Norme di cui è oggetto l'appalto, sono le seguenti:<br />

specifica data riferimento descrizione<br />

Legge 10.03.1968 n° 168/artt. 1 e 2 regola dell’arte<br />

D.P.R. 07.01.1956 n° 164 norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni<br />

D.P.R. 27.04.1955 n° 547 norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro<br />

D.L. 19.09.1994 n° 626 tutela della salute e sicurezza dei lavoratori sul lavoro<br />

Legge 05.03.1990 n° 46 sicurezza degli impianti tecnologici<br />

Legge 10.02.1962 n° 57 classificazione categorie di lavoro<br />

D.M. 25.02.1982 n° 770 tabelle e classificazione categorie di lavoro (impianti tecnologici)<br />

Legge<br />

D.P.R.<br />

05.03.1990<br />

06.12.1991<br />

n° 46<br />

–––<br />

sicurezza degli impianti elettrici<br />

attuazione della L. 46/90<br />

D.M. 14.06.1989 n° 236 abbattimento barriere architettoniche<br />

Legge 18.10.1977 n° 791 materiale elettrico<br />

Norma C.E.I. 1990 8–6 tensioni, correnti e frequenze normali<br />

Norma C.E.I. 1990 11–8 impianti di messa a terra<br />

Norma C.E.I. 12 radiocomunicazioni<br />

Norma C.E.I. 1988<br />

C.E.I. 1987<br />

C.E.I. 1984<br />

C.E.I. 1991<br />

Norma<br />

Norma<br />

C.E.I.<br />

C.E.I. 1987<br />

C.E.I. 1990<br />

C.E.I. 1983<br />

C.E.I. 1988<br />

C.E.I. 1990<br />

C.E.I.<br />

..11/1987<br />

20–21<br />

20–22<br />

20–35<br />

20–38/2<br />

23<br />

23–5 V2<br />

23–8 V3<br />

23–12 V1<br />

23–18 V3<br />

23–31<br />

calcolo delle portate dei cavi elettrici<br />

cavi per energia<br />

prove sulla non propagazione della fiamma<br />

cavi isolati non propaganti l’incendio e a basso sviluppo do fumi e<br />

gas corrosivi<br />

apparecchiature a bassa tensione<br />

prese a spina per usi domestici e similari<br />

tubi protettivi rigidi in polivinilcloruro e accessori<br />

prese a spina per usi industriali<br />

interruttori differenziali per usi domestici<br />

sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori<br />

34–21 apparecchi di illuminazione<br />

Norma C.E.I. 1990 37–1 scaricatori<br />

Norma C.E.I. 1990 64–2 impianti elettrici in luoghi con pericolo di esplosioni e incendi<br />

Norma CEI III<br />

64–8 impianti elettrici da 0 a 1000 V<br />

.../10.92<br />

Norma C.E.I. 1980<br />

C.E.I. 1989<br />

70–1<br />

70–1 V1<br />

gradi di protezione degli involucri – classificazione<br />

variante 1<br />

Norma C.E.I. 1983 79 sistemi di rilevamento e segnalazione per incendio, intrusione,<br />

furto, sabotaggio e aggressione<br />

Norma C.E.I. 81–1 protezione di strutture contro i fulmini<br />

Norma CEI<br />

103–1....7 reti e apparati per servizi di telecomunicazione<br />

1971...1990<br />

Norma CEI<br />

107–1....55 apparecchi utilizzatori<br />

1976...1990<br />

Norma CEI<br />

1988...1990<br />

110 compatibilità elettromagnetica (radiodisturbi)<br />

Gli impianti elettrici per montanti, distribuzione dorsali, linee secondarie,<br />

controllo e sicurezza dovranno essere eseguiti in conformità degli schemi<br />

dell'allegato progetto.<br />

60<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Le operazioni di rilievo dell’esistente hanno permesso di definire la portata<br />

dell’intervento elettrico in sintesi riconducibile a:<br />

1. disattivazione e smantellamento delle sezioni di impianto esistente<br />

- verifica della possibilità di riutilizzare parte delle vie cavo esistenti<br />

2. formazione delle nuove utenze<br />

- illuminazione pubblica: prevista derivata dal quadro elettrico esistente<br />

- autorimessa: prevista derivata dall’utenza edificio caserma dei Carabinieri<br />

3. modifica dei quadri elettrici esistenti<br />

- nell’edificio Caserma dei Carabinieri<br />

- nell’edificio polivalente<br />

4. costruzione delle sezioni dell’impianto utilizzatore all’aperto<br />

- reti per illuminazione e di terra<br />

5. costruzione delle sezioni dell’impianto utilizzatore all’interno dell’edificio<br />

autorimessa<br />

- reti per illuminazione e forza motrice<br />

Di seguito sono descritte le scelte progettuali effettuate per ciascuna delle<br />

sezioni di impianto definite anche in funzione dei seguenti fattori:<br />

a) ai fini della prevenzione incendi<br />

<br />

<br />

utilizzo di conduttori e cavi non propaganti la fiamma, a bassissima emissione di fumi e gas<br />

tossici<br />

utilizzo di dispositivi automatici di interruzione dell’alimentazione per la protezione da<br />

sovraccarichi e da corto circuiti<br />

b) ai fini delle crescenti esigenze di servizio<br />

<br />

<br />

<br />

utilizzo esclusivo di apparecchiature modulari<br />

utilizzo di strutture prefabbricate tali da permettere facili ampliamenti e riposizionamenti dei<br />

punti energia<br />

utilizzo di apparecchiature composte a tipologia ridotta<br />

c) ai fini della consistenza dell’equipaggiamento elettrico<br />

<br />

<br />

costruzione di vie cavo predisposte per ampliamenti successivi<br />

costruzione di apparecchiature e vie cavo predisposte per sistemi destinati ad altri servizi,<br />

es. alimentazione elettrica per manifestazioni occasionali<br />

d) ai fini estetici<br />

<br />

<br />

costruzione ad incasso, ove possibile, della rete cavi e tubazioni<br />

costruzione di punti per il comando e la derivazione utilizzatori con apparecchiature di<br />

marche nazionali primarie.<br />

61<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Protezione contro i fulmini<br />

In base alla terza edizione della norma CEI 81 - 1 "Protezione delle strutture<br />

contro i fulmini" e per il sistema di apparecchiature dell’illuminazione pubblica,<br />

dovrebbero essere protetti soltanto i pali di altezza superiore a 94 m, pur<br />

ipotizzando le condizioni più sfavorevoli.<br />

Quindi, di fatto, non è mai necessario proteggere un palo contro i fulmini.<br />

Ciò vale anche ai fini dell'articolo 39 del DPR 547/55 il quale richiede la<br />

protezione contro le scariche atmosferiche per le strutture metalliche di notevoli<br />

dimensioni situate all'aperto.<br />

Le "notevoli dimensioni" oltre le quali si applica l'articolo 39 suddetto, sono da<br />

interpretare alla luce della norma CEI 81 - 1 (legge 186/68) e dunque i pali non<br />

sono mai da considerare di notevoli dimensioni e ad essi non si applica l'articolo<br />

39 del DPR 547/55.<br />

Per la struttura autorimessa, trattandosi di edificio interrato, non è richiesta<br />

alcuna protezione.<br />

Protezione contro i contatti indiretti<br />

Il contatto indiretto può avvenire con una massa in tensione a seguito di un<br />

guasto di isolamento e la protezione per questo necessaria, nel caso in esame,<br />

è realizzata mediante interruzione automatica dell’alimentazione e messa a terra<br />

delle masse, nel caso in esame i pali di sostegno dei corpi illuminanti.<br />

A tal fine è previsto l’utilizzo di interruttori magnetotermici differenziali<br />

coordinati con il valore della resistenza di terra dell’impianto in modo che sia<br />

soddisfatta la condizione:<br />

R A ≤ 50 / I dn<br />

dove:<br />

R A è la somma delle resistenze dei conduttori di protezione e del dispersore<br />

I dn è la più elevata fra le correnti nominali di intervento dei differenziali<br />

Per le nuove apparecchiature dell’illuminazione pubblica il dispersore di terra<br />

sarà costituito da una corda di rame nuda interrata, interconnessa alla rete terre<br />

esistente, a cui collegare il conduttore di protezione come indicato in figura.<br />

62<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Per la sezione di impianto dell’autorimessa, la rete terre è derivata dal<br />

sezionatore – collettore di terra esistente nel locale quadro – gruppi misura al<br />

piano terreno della Caserma.<br />

Condutture<br />

Con questa voce si intende l’insieme di tubazioni, scatole di derivazione,<br />

pozzetti rompitratta e conduttori per reti energia e terra.<br />

Per nuova sezione di utenza illuminazione pubblica<br />

La costruzione delle vie cavo, tubazioni e pozzetti rompitratta, è affidata<br />

all’impresa edile e al costruttore elettrico spetta il compito di completare le<br />

condutture realizzando la posa dei conduttori della rete elettrica per energia e la<br />

posa del conduttore di terra con percorso nello scavo predisposto per le vie<br />

cavo e all’interno dei pozzetti rompitratta.<br />

Per utenza locali autorimessa<br />

La conduttura montante di alimentazione ha origine dal quadro edificio Caserma<br />

Carabinieri ed è composta da tratte di tubazione in vista all’interno dell’edificio<br />

stesso e di tubazione interrata per l’attraversamento dell’area tra l’edificio e<br />

l’autorimessa.<br />

All’interno dei locali le condutture sono realizzate con tratte di tubazione posate<br />

in vista a filo parete.<br />

Apparecchiature dell’impianto utilizzatore<br />

Apparecchi modulari per protezione circuiti<br />

Utilizzati per la composizione dei quadri elettrici di distribuzione sono di tipo<br />

compatto per modulo DIN 17,5 e sono realizzati in conformità a specifiche norme:<br />

interruttori magnetotermici CEI EN 60898<br />

moduli differenziali associabili CEI EN 61009 - 1<br />

interruttori magnetotermici differenziali monoblocco CEI EN 61009 - 1<br />

interruttori differenziali puri CEI EN 61008 - 1<br />

63<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Apparecchi di comando e derivazione utilizzatori<br />

Serie modulare di apparecchiature per usi domestici e similare componibile su<br />

telai per scatole da incasso e su placche per scatole o contenitori posati in vista.<br />

Comprende comandi, prese, protezioni, segnalatori e altri per domotica, servizi<br />

speciali e componenti elettronici, ciascuno realizzato in conformità alle<br />

specifiche norme CEI – EN.<br />

Serie di prese a tensione 220 e 380 Volt senza fusibili e con interruttore di<br />

blocco per usi gravosi<br />

Sistemi per illuminazione<br />

Apparecchio a Lanterna, testa palo e palo<br />

Utilizzato per l’illuminazione stradale è previsto in opera su palo con<br />

basamento di fondazione raccordato al pozzetto rompitratta per il transito<br />

dei conduttori elettrici.<br />

Per il collegamento elettrico è necessario:<br />

il collegamento con conduttore 2 x 2,5 mm 2 alla dorsale in transito nel<br />

pozzetto mediante giunto in resina colata<br />

l’unità di allacciamento con fusibile 2 A<br />

lo stacco alla lampada con conduttore 3 x 1, 5 mm 2<br />

il collegamento al conduttore di protezione, treccia 35 mm 2 , con<br />

conduttore 6 mm 2<br />

Apparecchio da plafone<br />

Utilizzati per l’illuminazione dei locali autorimessa sono di tipo plafoniera<br />

fluorescente stagna in policarbonato per lampade fluorescenti lineari.<br />

Equipaggiato con dispositivo inverter permette, oltre al normale servizio,<br />

anche quello in emergenza.<br />

64<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Particolari costruttivi<br />

Centralino contenitore per quadro elettrico<br />

Versione da parete per 64 unità modulari con finestrelle IP 55, norme di riferimento:<br />

CEI 23-48 (prima edizione 1995)<br />

conforme alla IEC 60 670 (1989) più la Modifica 1 (1994)<br />

Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari<br />

Parte 1: Prescrizioni generali<br />

CEE 23-49 (prima edizione 1996)<br />

Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari<br />

Parte 2: Prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione e<br />

apparecchi che nell’uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile.<br />

CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE<br />

- Viti di chiusura del coperchio a passo rapido, in acciaio inossidabile.<br />

- Guide portapparecchi EN 50022 regolabili in altezza.<br />

- Possibilità di installare interruttori scatolati da 125A fissabili su guida DIN.<br />

- Interasse tra le guide: 150mm.<br />

- Finestrella fumè con chiusura a chiave e piombabile (operazione di chiusura mediante semplice<br />

pressione sulla finestrella).<br />

- Prefrattura su tutti i lati:<br />

lato superiore n° 3 PG36 - PG29 - PG21<br />

lato inferiore n° 3 PG36 - PG29 - PG21<br />

pareti laterali previsti centrini di foratura.<br />

- Ampio spazio a monte e a valle del profilato EN 50022 per permettere un facile cablaggio delle apparecchiature.<br />

Possibilità di infilare i cavi sotto la guida EN 50022 per un facile cablaggio.<br />

Possibilità di montare un trasformatore di sicurezza da 24V 300VA (SELV).<br />

- Possibilità di montare cerniere sia sul lato destro che sinistro del quadro.<br />

- Montaggio a parete con fissaggio dall'interno oppure dal retro con staffe (è possibile inoltre<br />

incassare a muro la base).<br />

- I moduli possono essere accoppiati tra loro con manicotti PC36 su tutti i lati<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE<br />

- Grado di protezione IP55 secondo IEC 60 529 e CEI 70-1<br />

- Guarnizioni di tenuta in elastomero antinvecchiante.<br />

- Doppio isolamento (utilizzare gli appositi tappi isolanti di fondo<br />

forniti)<br />

- Esecuzione in materiale termoplastico, esente da alogeni,<br />

autoestinguente, grigio RAL 7035, resistente al calore anormale e<br />

al fuoco fino a 650~C (prova del filo incandescente secondo IEC<br />

60695-2-1)<br />

- Stabilità dimensionale in funzionamento continuo da – 25 °C a +<br />

85 °C.<br />

- Resistenza agli urti: 6 Joule<br />

- Resistenza agli agenti chimici (acqua, soluzioni saline, acidi, basi e<br />

oli minerali) e atmosferici.<br />

- Norme di riferimento CEI 23-48 e CEI 23-49, IEC 60 670.<br />

- I quadri sono idonei a realizzare apparecchiature assiemate<br />

secondo CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1) e CEI EN 60439-4 (CE 17-<br />

13/4) adatte all'impiego in ambienti a maggior rischio in caso di<br />

incendio (CEI 64-8/7) e negli ambienti AD-FT (CEI 64-2).<br />

- I centralini devono essere cablati secondo le indicazioni della<br />

Norma CEI 23-51:<br />

"Prescrizione per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri<br />

di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e<br />

similare".<br />

- Dimensioni 700 x 328 x 140 mm<br />

65<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Interruttori automatici e apparecchi modulari<br />

Apparecchiature destinate a:<br />

- protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore<br />

differenziale<br />

- protezione dei conduttori contro i cortocircuiti e i sovraccarichi o protezione<br />

con interruttore magneto termico<br />

- comando, misura e controllo dell’impianto utilizzatore.<br />

Caratteristiche costruttive<br />

Gli interruttori automatici della serie modulare sono caratterizzati da un'elevata miniaturizzazione degli apparecchi che<br />

rende più semplici e rapide le operazioni di installazione, cablaggio e semplifica la manutenzione:<br />

- involucro auto estinguente e atossico certificato UL Carta Gialla per il massimo grado di auto estinguenza (grado<br />

VO a spessore di 1,6 mm)<br />

- atossicità e non opacità dei fumi al livello più elevato, come previsto dalle Norme sui cavi elettrici e dai Capitolati<br />

delle ferrovie e delle metropolitane<br />

- meccanica auto portante: non esiste alcun vincolo meccanico specifico tra l'involucro e i componenti meccanici<br />

interni, che costituiscono tre blocchi funzion indipendenti; questo fa sì che eventuali deformazioni dell'involucro in<br />

caso di schock termici non pregiudichino il funzionamento dell'interruttore<br />

- morsetti a doppio serraggio: per cavi e barrette di collegamento<br />

- reversibilità dei collegamenti: le linee di alimentazione dei circuiti protetti possono essere connesse<br />

indifferentemente ai morsetti superiori o inferiori degli interruttori<br />

- marchio IMQ<br />

tasto di prova<br />

APPARECCHI MODULO DIN 17,5<br />

leva intervento<br />

magnetotermico<br />

leva intervento<br />

differenziale<br />

Interruttore automatico bipolare<br />

magnetotermico differenziale<br />

schema elettrico<br />

interno<br />

Interruttore automatico magnetotermico 4 – 3 – 2 POLI<br />

66<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

MODULO O BLOCCO DIFFERENZIALE<br />

CONFORME A CEI EN 61009 App G – IEC 1009<br />

INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO DIFFERENZIALE<br />

CONFORME A CEI EN 61009, IEC 1008, IEC 1009, EN 61009<br />

INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO<br />

CONFORME A CEI 23 – 3 IV Edizione, IEC 898, VDE 0660, IEC 947.2<br />

67<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Gli schemi dei quadri elettrici riportano per ciascuna apparecchiatura le<br />

caratteristiche di riferimento.<br />

Cavi energia<br />

È di tipo per sistemi a tensione nominale non superiore a 230/400 volt,<br />

con guaina protettiva, per posa interrata e deve essere conforme alle specifiche<br />

di seguito prospettate:<br />

FG7OR – 0,6/1kV<br />

Norme di riferimento: UNEL 35375<br />

CEI 20 - 22 II<br />

CEI 20 – 13<br />

CEI 20 – 37.1<br />

Descrizione e impiego<br />

I cavi della serie 'GISETTE" devono essere impiegati ogni qualvolta le norme CEI 64-2 e CEI 64-<br />

8 e "norme per gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione o di incendio"<br />

prevedono impianti con cavi non propaganti l'incendio. Oltre alla non propagazione dell'incendio<br />

questi cavi durante la combustione emettono una quantità contenuta di gas acidi e corrosivi e<br />

avendo l'isolante in gomma offrono una maggior garanzia di funzionamento per quanto riguarda<br />

sovraccarichi e cortocircuiti e, sia pur limitata nel tempo, una continuità di esercizio anche<br />

durante l'esposizione alla fiamma.<br />

68<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Conduttori unipolari<br />

Idonei per i sistemi a tensione nominale non superiore a 230/400 Volt, devono essere<br />

del tipo con guaina protettiva o senza guaina se posati entro tubi o canali.<br />

Cavo MINITOX<br />

cavi unipolari flessibili senza guaina<br />

tensione nominale Uo/U: 450/750 V<br />

tensione di prova: 2500 V<br />

Condizioni di posa in opera:<br />

nelle installazioni entro tubazioni in vista o incassate, oppure entro canalette<br />

anche metalliche.<br />

La sezione di 1 mm 2 è prevista solo per circuiti elettrici di ascensori e<br />

montacarichi o per collegamenti interni di quadri elettrici per segnalamento e<br />

comando.<br />

Raggio minimo di curvatura consigliato:<br />

4 volte il diametro esterno del cavo per ∅ < 10 mm<br />

6 volte il diametro esterno per ∅ > 10 mm.<br />

Massimo sforzo di trazione consigliato nella posa:<br />

5 kg x mm 2 dl sezione del rame.<br />

Colore dell'isolante:<br />

giallo/verde; nero; blu; marrone; grigio; rosso.<br />

69<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Posa delle condutture<br />

Posa interrata<br />

Le tubazioni isolanti devono essere sempre posate ad una profondità di almeno 0,5 m,<br />

anche se di tipo pesante, con una protezione meccanica supplementare in modo<br />

conforme alla norma CEI 11-17, come anche indicato in figura.<br />

Non è richiesta una profondità minima di posa se il cavo è posto entro un tubo<br />

protettivo che resista ai normali attrezzi di scavo, ad esempio un idoneo tubo<br />

metallico.<br />

La norma CEI 23-46 "Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche - Parte 2-4:<br />

Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati" sostituisce la norma CEI 23-29 "Cavidotti in<br />

materiale plastico rigido". I tubi protettivi secondo la norma CEI 23-46 sono sottoposti a due<br />

prove meccaniche: una di schiacciamento e l'altra d'urto. La prova d'urto per il tubo di tipo<br />

normale, viene condotta con un martello di 5 kg, lasciato cadere da un'altezza variabile con il<br />

diametro del tubo; per tubi da 80 mm l'altezza di caduta è di 400 mm. Per i tubi di tipo leggero<br />

il martello è da 3 kg e l'altezza di caduta è minore, ad esempio per tubi da 80 mm l'altezza di<br />

caduta è di 200 mm.<br />

Questi urti non sono certo paragonabili a quelli di un piccone o di una vanga, occorre quindi una<br />

protezione meccanica supplementare sopra i tubi protettivi in PVC.<br />

Posa in vista<br />

È prevista per i lati della strada in cui il marciapiede è costituito da passerella a<br />

sbalzo costruita sul muro di sostegno.<br />

In questi casi è richiesto l’utilizzo di tubazioni metalliche con idonea staffatura a<br />

parete.<br />

70<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

La tubazione in questo tipo di posa, ha la sola funzione di protezione meccanica<br />

del cavo con guaine isolanti multiple.<br />

Pozzetti e raggi di curvatura<br />

Il raggio minimo di curvatura dei cavi senza rivestimento metallico deve essere<br />

almeno 12D, dove D è il diametro esterno del cavo.<br />

Per i cavi con rivestimento metallico il limite sale a 14D.<br />

Il raggio minimo di curvatura può essere anche ridotto su precisa indicazione<br />

del costruttore del cavo stesso. Ad esempio, alcuni costruttori di cavi in gomma<br />

(G7) indicano un raggio minimo di curvatura di 6D per i cavi rigidi e 4D per i<br />

cavi flessibili.<br />

Lungo la tubazione devono essere predisposti pozzetti di ispezione in<br />

corrispondenza delle derivazioni, dei centri luminosi, dei cambi di direzione, ecc.<br />

in modo da facilitarne la posa, rendere l'impianto sfilabile e accessibile per<br />

riparazioni, o ampliamenti.<br />

I pozzetti devono avere dimensioni tali da permettere l’infilaggio dei cavi<br />

rispettando il raggio minimo di curvatura ammesso.<br />

Per cavi unipolari di sezione fino a 95 mm 2 , sono sufficienti pozzetti di<br />

dimensioni interne 40x40 cm in rettifilo e 50x50 cm negli angoli.<br />

I chiusini dei pozzetti devono essere di tipo carrabile quando sono ubicati su<br />

strada o su passi carrai.<br />

71<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Durante l'infilaggio, la forza di tiro deve essere esercitata sui conduttori e non<br />

sull'isolante del cavo; inoltre, per evitare di danneggiare il cavo, è opportuno<br />

che non superi 60 N/mm 2 (con riferimento alla sezione totale dei conduttori in<br />

rame, 10 N ≅ 1 kg).<br />

Distanze di rispetto dei cavi interrati<br />

I cavi interrati in prossimità di altri cavi o di tubazioni metalliche di servizi<br />

(gas, telecomunicazione, ecc.) o di strutture metalliche particolari, come<br />

cisterne per depositi di carburante, devono osservare prescrizioni particolari e<br />

distanze minime di rispetto.<br />

Distanza dai cavi di telecomunicazione<br />

Nell'incrocio tra cavi di energia e di telecomunicazione direttamente interrati, la distanza deve<br />

essere di almeno 0,3 m; il cavo posto superiormente deve essere protetto per la lunghezza di 1<br />

m.<br />

La protezione deve essere realizzata con<br />

cassetta, oppure in tubo, preferibilmente in<br />

acciaio zincato o inossidabile, di spessore<br />

almeno 2 mm.<br />

Ove per giustificati motivi tecnici non sia<br />

possibile rispettare la distanza minima di<br />

0,3 m la protezione deve essere applicata<br />

anche al cavo posto inferiormente.<br />

Se uno dei due cavi è posto entro<br />

tubazione ed è possibile sostituire il cavo<br />

senza effettuare scavi (cavo sfilabile), non<br />

è necessario rispettare le prescrizioni di cui<br />

sopra.<br />

Parallelismi tra cavi di energia e cavi di telecomunicazione direttamente interrati:<br />

a) la distanza minima in pianta fra cavi di energia e cavi di telecomunicazione deve essere<br />

almeno 0,3 m;<br />

b) se la distanza è inferiore a 0,3 m, ma la differenza di quota è superiore a 0,15 m,<br />

occorre proteggere il cavo superiore con una cassetta metallica;<br />

c) se la differenza di quota è inferiore a 0,5 m la protezione va estesa ad entrambi i cavi.<br />

72<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Derivazione dei centri luminosi e basamento per palo<br />

Per la derivazione dei centri luce sono previste le soluzioni:<br />

stacco dalla linea dorsale in transito nel pozzetto utilizzando un giunto di<br />

derivazione di tipo in resina colata<br />

stacco con origine dalla morsettiera a bordo palo se la linea dorsale ha<br />

sezione tale da permettere il transito nel palo.<br />

Il disegno di seguito prospetta anche i particolari del plinto di sostegno del palo.<br />

73<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Giunto di derivazione<br />

Giunto di derivazione in resina colata per cavi ad isolante estruso conforme a CE<br />

20-33 IEC 502<br />

CARATTERISTICHE DEL GIUNTO<br />

Giunzione di derivazione (es. linee di pubblica illuminazione) per cavi fino a 1 kV<br />

con isolamento in PVC, gomma, neoprene tipo FLEXI più , G-SETTE, G-SETTE più ,<br />

AFUMEX 1000.<br />

Temperatura funzionamento 90 °C<br />

Temperatura cortocircuito 250 °C<br />

DESCRIZIONE DEL GIUNTO<br />

Muffola in gomma in pezzo unico chiusa da mollette in acciaio inox resina<br />

epossidica bicomponente in busta per l'isolamento elettrico, la tenuta e la<br />

protezione meccanica delle connessioni.<br />

2<br />

5 4 6<br />

1<br />

3<br />

7<br />

1. Muffola in gomma<br />

2. Molletta acciaio inox<br />

3. Tamponamento con mastice gomma autoagglomerante e PVC adesivo<br />

4. Connettore<br />

5. Fasciatura con nastro di gomma autoagglomerante<br />

6. Compound isolante<br />

7. Guaina esterna del cavo<br />

INSTALLAZIONE<br />

La giunzione non richiede l'uso di attrezzi speciali, ne di fonti di calore. Dopo la<br />

colata della resina è necessario attendere la sua polimerizzazione per circa 15-<br />

20 mm. prima di mettere in servizio il cavo. Posa interrata o passerella.<br />

74<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Serie civile di comando e derivazione utilizzatori energia<br />

Previste in opera ad incasso o in vista con appositi contenitori con grado di<br />

protezione minimo IP 44, nel caso in esame le apparecchiature utilizzate sono<br />

comandi e prese a spina.<br />

Le prese sono previste per utilizzo medio e per piccoli carichi per utilizzatori<br />

monofase a tensione 220 volt 10 A 2 poli + PE.<br />

Le prese sono di tipo UNEL bipasso 10/16 A montate su contenitore, con<br />

coperchio di protezione, per apparecchi modulari colore grigio RAL 7035 IP 55.<br />

Le prese per utilizzo intenso e carichi<br />

considerevoli a tensione 220 volt 16 A 2<br />

poli e a tensione 380 volt 16 A 3 poli + PE<br />

devono essere di tipo a norme IEC 309 e<br />

con grado di protezione IP44.<br />

Le prese a spina sono da parete,<br />

orizzontali, protette con interruttore<br />

rotativo di blocco per sezionamento e<br />

comando, con portello di chiusura a molla<br />

per il vano inserimento spina.<br />

Le prese sono derivate dalla conduttura dorsale con origine dal quadro <strong>generale</strong><br />

e protetta con interruttore automatico magnetotermico differenziale; il<br />

collegamento alla dorsale è previsto con scatola e stacco.<br />

75<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

Corpi illuminanti<br />

I corpi illuminanti per deposito – autorimessa sono di tipo industriale per tubi<br />

fluorescenti lineari e possono essere equipaggiati con dispositivo per il servizio<br />

in emergenza.<br />

Caratteristiche tecniche<br />

- Corpo in policarbonato autoestinguente V2, stampato ad<br />

iniezione in colore grigio RAL 7035<br />

- Guarnizione di tenuta iniettata ecologica anti<br />

invecchiamento<br />

- Schermo in policarbonato auto estinguente V2, stabilizzato<br />

agli UV, trasparente stampato ad iniezione, con superficie<br />

esterna liscia e interna con prismatizzazione differenziata<br />

- Riflettore porta cablaggio in acciaio zincato a caldo,<br />

verniciato a base poliestere bianco, fissato al corpo<br />

mediante dispositivi rapidi, apertura a cerniera<br />

- Staffe in acciaio per fissaggio sia a soffitto che a<br />

sospensione<br />

- Cablaggio a starter, 230V-5OHz, parallelo cos ϕ > 0,9 con<br />

condensatore a resistenza di scarica incorporata, fusibile<br />

incorporato nella morsettiera allacciamento linea(capacità<br />

di connessione max 2,5 mm 2 )<br />

- Cavi rigidi PVC termoresistenti HT 90 0 C sezione 0,75 mm 2<br />

- Ingresso linea tramite pressa cavo PG 13,5<br />

- Conformità alla norma CEI EN 60598-1 IV edizione (CEI 34-21), alle Direttive Europee<br />

sulla compatibilità elettromagnetica (89/336, 93/31, 93/68) e bassa tensione (73/23 e<br />

93/68), marcatura CE<br />

- Grado di protezione: IP65<br />

- Isolamento elettrico: Classe I<br />

- Disponibile per lampade fluorescenti lineari: 18 – 36 – 58 watt<br />

Disponibile cablata con sistema per illuminazione d’emergenza per una sola lampada:<br />

autonomia 1 ora, ricarica 24 ore<br />

- Flussi luminosi minimi garantiti in emergenza:<br />

potenza lampada watt 18 % flusso in emergenza 20<br />

36 13<br />

58 11<br />

Dimensioni<br />

- Come di seguito prospettato<br />

76<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

3) - IMPIANTO TV CIRCUITO CHIUSO (impianto di telesorveglianza)<br />

Per impianto di telesorveglianza si intendono tutti quegli elementi in grado di<br />

rilevare e registrare su videoregistratore VHS tutti i particolari eventi attinenti<br />

alla sorveglianza fissa dell'interno dell'edificio o delle zone interessate.<br />

E’ prevista la video sorveglianza dell’ingresso dell’autorimessa e del cancello<br />

pedonale di ingresso al pubblico.<br />

77<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

8. DESCRIZIONE DELL’INSERIMENTO DEI LAVORI NEL<br />

TERRITORIO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE SOLUZIONI<br />

ADOTTATE<br />

8.1. alle problematiche geologiche ed idrogeologiche.<br />

L’opera in <strong>generale</strong> risulta realizzabile dal punto di vista geologico, geotecnico<br />

ed idraulico, come meglio evidenziato nella relazioni allegata al progetto a firma<br />

del geologo dott. Marco Vagliasindi.<br />

Il progetto stesso fa proprie le indicazioni impartite.<br />

Tenuto conto delle caratteristiche geomorfologiche e stratigrafiche dell’area,<br />

verranno curati in particolare la scelta e la distribuzione del materiale di<br />

sottofondo e l’allontanamento delle acque di ruscellamento dalle sponde e dalla<br />

sede stradale.<br />

In funzione dei risultati dell'indagine geologica si è valutato inoltre che il<br />

materiale inerte reperibile nelle opere di scavo per la realizzazione dei locali<br />

tecnici interrati, può essere in una qualche misura recuperabile al fine di un<br />

utilizzo in cantiere, in luogo del suo trasporto alle discariche. Lo scavo promette<br />

infatti di essere un'ottima cava a cielo aperto, i cui inerti possono essere<br />

utilizzati per massicciate, sottofondi, drenaggi e riempimenti a tergo dei muri.<br />

Per quanto riguarda la situazione idrogeologica, è da escludersi alle profondità<br />

di scavo previste l’incontro con falda idrica permanente, mentre è da<br />

preventivarsi, considerata l'elevata permeabilità dei terreni, la possibilità di<br />

venute d’acqua anche copiose in occasioni di forti precipitazioni.<br />

Le caratteristiche geomeccaniche di questi materiali sono buone e consentono<br />

di procedere agli scavi con fronti subverticali, in assenza di sovraccarichi sul<br />

ciglio del fronte. Diversamente, in corrispondenza dello scavo a ridosso<br />

78<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

dell’esistente fabbricato (caserma), sarà necessario prevedere lo sbancamento<br />

per campioni di ridotte dimensioni ed eventualmente l’intervento con opere di<br />

sostegno provvisorie.<br />

8.2 - alle modalità ed alle opere per l'accesso alle aree di intervento e di<br />

conferimento in cantiere dei materiali da costruzione;<br />

La posizione adiacente del cantiere rispetto alla S.S. 27 garantisce la massima<br />

accessibilità e facilità per il conferimento in cantiere dei materiali da costruzione<br />

e per l'asporto di eventuale materiale di risulta.<br />

8.3 - alla localizzazione ed organizzazione del cantiere;<br />

L’area in questione, per la realizzazione sia dell’’autorimessa che dei nuovi posti<br />

auto, è ubicata in Rue des Vergers, comprende il terreno censito in catasto al<br />

Foglio. n° 17 n°724 e costituente un unico appezzamento di m 2 2.100 circa e<br />

con caratteristiche planialtimetriche omogenee.<br />

Il cantiere sarà localizzato all’interno dell’area oggetto di intervento, e non si<br />

prevede di occupare terreni di privati. L’organizzazione del cantiere verrà<br />

stabilita in primo luogo dal coordinatore della sicurezza in fase di progettazione,<br />

in seguito dall’impresa esecutrice tramite i preposti controllata dal coordinatore<br />

in fase di esecuzione, affinché il cantiere rispetti le norme di sicurezza e le<br />

norme di inquinamento.<br />

Sarà a cura dell’Impresa appaltatrice la verifica preventiva delle opere<br />

provvisionali e della delimitazione dell’area di cantiere (comprensiva di impianto<br />

di illuminazione perimetrale notturno) già esistenti e delimitanti i mappali sopra<br />

indicati.<br />

Vista la particolare morfologia dell’area di cantiere oggetto di intervento e la<br />

dislocazione puntuale degli stessi, è stato predisposto opportuno<br />

79<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

cronoprogramma dei lavori, allegato al piano di Sicurezza e Coordinamento, al<br />

fine di evidenziare le eventuali interferenze, che è stato possibile valutare in<br />

questa sede, tra le varie fasi lavorative.<br />

L’area interessata dai lavori per la realizzazione dei nuovi posti auto e della<br />

banchina pedonale, lungo Rue des Vergers, dovrà essere delimitata con il<br />

progredire dei lavori, allo scopo di garantire il divieto di accesso ai non addetti<br />

ai lavori, la relativa segnaletica sia diurna che notturna integrandola, ove<br />

necessario come già detto, anche con impianto semaforico per la regolazione<br />

del traffico a senso unico alternato.<br />

La recinzione della parte occupata per la realizzazione delle banchine perdonali<br />

su strada, dovrà essere costituita, salvo diverso avviso del regolamento edilizio<br />

comunale, da barriere prefabbricate o con rete in pehd estruso di colore arancio<br />

o comunque come disposto dalle vigenti normative.<br />

Per quanto concerne il dimensionamento, la tipologia e il numero degli accessi,<br />

si considerano sufficienti e correttamente posizioni quelli esistenti.<br />

L’accesso all’aera di cantiere è garantito dall’adiacente strada statale 27 del<br />

Gran San Bernardo, che risulta essere per caratteristiche proprie ampiamente<br />

sufficiente a garantire il transito di automezzi anche pesanti, aventi come scopo<br />

primario quello di fornire gli approvigionamenti dei materiali necessari alla<br />

realizzazione dell’opera, e di conseguenza un agevole accesso all’area.<br />

Sugli accessi devono essere esposti i cartelli di divieto, pericolo e prescrizioni, in<br />

conformità al D.Lgs. n. 81/2008 e il cartello d’identificazione di cantiere,<br />

conforme alla circolare del ministero dei lavori pubblici n. 1729/ul 01/06/1990.<br />

80<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

L’area adibita a deposito delle attrezzature e dei macchinari da usare nella<br />

realizzazione delle opere sarà ricavata all’interno dell’area di cantiere.<br />

Nella prima fase lavorativa (realizzazione di autorimessa interrata), tali aree ad<br />

uso deposito, spogliatoio ed ufficio, saranno ricavate all’interno dell’edificio<br />

attulamente destinato ad autorimessa.<br />

Nella seconda fase, in cui è prevista la demolizione dell’edificio di cui sopra,<br />

all’interno dell’area di cantiere dovranno essere posizionati:<br />

- n.1 prefabbricato da cantiere da adibire ad uso ufficio e deposito<br />

- n.1 prefabbricato da adibire a spogliatoi<br />

- n.1 prefabbricato da adibire a servizio igienico e/o eventuale convenzione<br />

con gestore di locale pubblico nelle immediate vicinanze<br />

Non sono previste baracche per il pernottamento in cantiere; l’area di cantiere<br />

sarà adeguatamente preclusa all’ingresso di estranei.<br />

All’interno del prefabbricato ad uso ufficio verranno sistemate le cassette di<br />

pronto soccorso per un primo intervento in caso di infortunio, estintori, nonché<br />

sarà affisso un cartello con l’indicazione del numero telefonico del più vicino<br />

posto di pronto soccorso e con altri numeri utili<br />

Il cantiere dovrà rispondere ai requisiti dettati dalle seguenti normative: DPR<br />

547/55; DPR 303/56; DPR 164/56; D.Lgs 277/91; D.Lgs 626/94.<br />

Per maggiori dettagli andrà predisposto il Piano di sicurezza e di Coordinamento<br />

quale documento facente parte del progetto esecutivo.<br />

8.4 - alle discariche cui conferire i materiali di risulta;<br />

Il comune di Etroubles non dispone di propria discarica. Il comune di Saint<br />

Rhémy-en-Bosses dispone di propria discarica in località la Rosière a circa 5 Km<br />

dal cantiere.<br />

La parte di materiali di risulta che non potrà essere recuperata per le opere di<br />

reinterro dovrà essere trasportata nella discarica sopra citata previa<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

autorizzazione del comune stesso. Tutti i materiali di risulta non conferibili in<br />

discarica inerti dovranno essere conferiti presso gestori abilitati.<br />

Con riferimento a quanto previsto dall’art.9 della Deliberazione della giunta<br />

Regionale n°1792 del 06/06/2005 e successiva L.R. 31/2007, si dichiarano, in<br />

merito alla quantificazione del materiale di risulta che verrà prodotto durante i<br />

lavori in oggetto le seguenti quantità:<br />

Volume<br />

totale di<br />

produzione<br />

Volume di<br />

riutilizzo<br />

all’interno del<br />

cantiere<br />

Volume da<br />

avviare ad altri<br />

riutilizzi in centri<br />

di riciclaggio<br />

Volume da<br />

avviare in<br />

discarica<br />

autorizzata<br />

Scavo 1350 500 850 0<br />

Plastica (imballaggi<br />

materiale edile)<br />

Residuati da attività<br />

di demolizione<br />

(Laterizi)<br />

Residuati da attività<br />

di demolizione (CLS)<br />

Residuati da attività<br />

di demolizione<br />

(conglomerato<br />

bituminoso)<br />

Residuati da attività<br />

di costruzione<br />

10 0 10 0<br />

5 5 0<br />

30 30 0<br />

60 0 60<br />

252 0 252<br />

Sommano 1.697 585 860 312<br />

I volumi sono misurati in m 3<br />

Per quanto riguarda l’area di stoccaggio dei materiali, questa è stata individuata<br />

all’interno dell’area di cantiere, nella parte verso est. Tale deposito, sarà<br />

temporaneo, in quanto si dovrà procedere ad allontanare nel più breve tempo<br />

possibile il materiale di risulta.<br />

8.5 - agli impianti ed alle opere di proprietà di enti pubblici e privati o in<br />

concessione agli stessi eventualmente interferenti con il progetto;<br />

• DEVAL - TELECOM<br />

Nell’area oggetto di intervento sono presenti linee aeree per la fornitura di<br />

energia elettrica e telefonica, mentre non risultano esserci condotti sotterranei<br />

82<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

di rilevante importanza; alcuni allacciamenti sotterranei privati potrebbero<br />

essere presenti: in questi casi in fase esecutiva, nel caso di piccole<br />

interferenze, si provvederà ad utilizzare ogni metodo per preservare i manufatti<br />

esistenti previo sopralluogo dell’ente competente.<br />

Per quanto riguarda le linee aeree è stato previsto il loro interramento mediante<br />

la predisposizione di adeguati cavidotti posti al di sotto del nuovo marciapiede<br />

in progetto.<br />

• ANAS<br />

Il progetto non prevede particolari interferenze con l’ente strade nazionale, sarà<br />

comunque sottoposto a parere ANAS in quanto l’accesso a Rue des Vergers<br />

sarà leggermente modificato.<br />

• ACQUEDOTTO<br />

Una linea di adduzione primaria è presente lungo tutto il tratto dell’attuale<br />

strada denominata Rue des Vergers; non è previsto il suo spostamento in<br />

quanto non interferisce direttamente con i lavori in progetto. Particolare<br />

attenzione dovrà comunque essere posta nelle fasi di scavo e durante la<br />

realizzazione dei nuovi tratti di fognatura che incrociano, a quote diverse,<br />

l’acquedotto comunale.<br />

• FOGNATURA<br />

Una linea di scarico delle acque nere ed una linea di scarico delle acque<br />

bianche corrono sotto l’attuale strada comunale; particolare attenzione dovrà<br />

essere posta durante le fasi di scavo e realizzazione delle nuove reti<br />

tecnologiche. Durante i lavori di realizzazione del nuovo tratto di fognatura sarà<br />

cura di provvedere ad allacciare alla nuova rete eventuali scarichi privati nelle<br />

dirette vicinanze.<br />

83<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

8.7 - al ripristino delle opere eventualmente manomesse per l'esecuzione dei<br />

lavori nei casi dovuti ai sensi di legge<br />

Le opere da ripristinare riguardano essenzialmente il sedime stradale che può<br />

essere intaccato dagli scavi, o che è interessato dalla nuova sistemazione, dei<br />

parcheggi esterni e banchina pedonale.<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

9. - QUADRO DEI COSTI A CORPO E MISURA, ESPRESSI IN EURO,<br />

MOTIVANDO LA PARTE A MISURA, ARTICOLATO COME SEGUE:<br />

Il seguente quadro dei costi deriva da quello previsto in sede di progetto<br />

definitivo, aggiornato al Elenco Prezzi Regionale 2009, per l'esecuzione di<br />

lavori pubblici di interesse regionale di cui all'art. 42 della legge regionale 20<br />

giugno 1996, n.12, e successive modificazioni ed integrazioni, approvato con<br />

deliberazione della Giunta regionale del 10 luglio 2009, n. 1903<br />

Sono state valutate misura tutte quelle lavorazioni la cui precisa entità non può<br />

essere desumibile dagli elaborati di rilievo dell'esistente e/o da quelli di<br />

progetto, in quanto non precisamente valutabili in via preventiva.<br />

Si sono pertanto, ad esempio, valutati a misura gli oneri per le opere<br />

provvisionali, gli scavi generali, a sezione definita, le demolizioni, i drenaggi, i<br />

reinterri, e prestazioni di piccola entità.<br />

A - OPERE AUTORIMESSA<br />

A.1.1 – Opere a corpo Euro 160.515,00<br />

A.1.2 – Opere a misura Euro 38.485,00<br />

A.1.3 – Opere in economia Euro 6.000,00<br />

------------------<br />

TOTALE A.1 Euro 205.000,00<br />

A.2- ONERI PER LA SICUREZZA Euro 2.500,00<br />

A.3 - ONERI PER LA DISCARICA Euro 1.000,00<br />

A.4 - TOTALE A.1+A.2+A.3 Euro 208.500,00<br />

A.5 – I.V.A. SU A.4 (10%) Euro 20.850,00<br />

A.6 – TOTALE A.4+A.5 Euro 229.350,00<br />

85<br />

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- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

B - OPERE SISTEMAZIONE VIABILITA’ E PARCHEGGI<br />

B.1.1 – Opere a corpo Euro 83.744,69<br />

B.1.2 – Opere a misura Euro 27.755,31<br />

B.1.3 – Opere in economia Euro 4.000,00<br />

------------------<br />

TOTALE B.1 Euro 115.500,00<br />

B.2- ONERI PER LA SICUREZZA Euro 2.000,00<br />

B.3 - ONERI PER LA DISCARICA Euro 1.500,00<br />

B.4 - TOTALE B.1+B.2+B.3 Euro 119.000,00<br />

B.5 – I.V.A. SU B.4 (10%) Euro 11.900,00<br />

B.6 – TOTALE B.4+B.5 Euro 130.900,00<br />

C – RIEPILOGO GENERALE<br />

C.1.1 – Opere a corpo Euro 244.259,69<br />

C.1.2 – Opere a misura Euro 66.240,31<br />

C.1.3 – Opere in economia Euro 10.000,00<br />

------------------<br />

TOTALE C.1 Euro 313.000,00<br />

C.2- ONERI PER LA SICUREZZA Euro 4.500,00<br />

C.3 - ONERI PER LA DISCARICA Euro 2.500,00<br />

C.4 - TOTALE C.1+C.2+C.3 Euro 327.500,00<br />

C.5 – I.V.A. SU C.4 (10%) Euro 32.750,00<br />

C.6 – TOTALE C.4+C.5 Euro 360.250,00<br />

C.7 – Somme a disposizione per spese generali e tecniche<br />

(spese tecniche per Progettazione definitiva, esecutiva, direzione lavori, assistenza,<br />

collaudo, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e di esecuzione)<br />

Euro 44.250,00<br />

C.8 – I.V.A. SU C.7 (20%) Euro 8.850,00<br />

SPESA TOTALE DI INVESTIMENTO<br />

(C.6+C.7+C.8) Euro 413.350,00<br />

86<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

10. - ALLEGATI DI PROGETTO<br />

PROGETTO ARCHITETTONICO ESECUTIVO<br />

ELABORATI AMMINISTRATIVI:<br />

R<br />

DF<br />

CG<br />

CS<br />

AP<br />

CM<br />

CME<br />

CME-CAT<br />

PSC<br />

PMO<br />

- Relazione tecnico <strong>illustrativa</strong><br />

- Documentazione fotografica<br />

- Capitolato <strong>generale</strong> (documento ufficiale cui si fa riferimento anche se<br />

non materialmente allegato)<br />

- Capitolato speciale,<br />

integrato dagli allegati generali:<br />

EP<br />

- Elenco Prezzi così articolato:<br />

EPE - Elenco prezzi elementari<br />

EPU - Elenco prezzi unitari<br />

PT - Prescrizioni tecniche<br />

- Analisi prezzi<br />

- Computo metrico (Stima quantità opere a corpo)<br />

- Computo metrico estimativo (riservato all'Amministrazione appaltante)<br />

- Computo metrico estimativo – Categorie D.P.R. 34/2000 (riservato<br />

all'Amministrazione appaltante)<br />

- Piano di sicurezza e coordinamento di cui Dgls 81/2008 e relativi<br />

allegati: Fascicolo dell’opera (art. 91 c.1. lettera b)<br />

Stima analitica dei costi della sicurezza<br />

Cronoprogramma<br />

Layout di cantiere<br />

- Piano di manutenzione dell’opera (art.35, comma1, lettera e – D.P.R.<br />

554/1999)<br />

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA di eseguibilità tecnica del progetto redatta dal<br />

professionista incaricato ai sensi della L.R. 20 giugno 1996, n. 12<br />

ELABORATI GRAFICI<br />

Tav. n. 1 - Inquadramento territoriale scala 1:varie<br />

Tav. n. 2 - Planimetria quotata e sezioni di rilievo scala 1:200<br />

Tav. n. 3 - Planimetria di rilievo con demolizioni e rimozioni scala 1:100<br />

Tav. n. 4 - Planimetria <strong>generale</strong> – pianta – sezioni e prospetti di progetto<br />

Tav. n. 5<br />

scala 1:100<br />

- Pianta - prospetto sud e sezioni di progetto dell’autorimessa<br />

scala 1:50<br />

Tav. n. 6 - Planimetria <strong>generale</strong> – allacciamenti reti tecnologiche – scala 1:200<br />

Tav. n. 7 - Particolari costruttivi scala 1:varie<br />

Tav. n. 8 - Pianta autorimessa – Impianto eletrico scala 1:50<br />

Tav. n. 9 - Planimetria esterna – Impiantio di illuminazione scala 1:100<br />

87<br />

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E STRUTTURE ADIACENTI PERTINENZIALI ALLA VIABILITA’<br />

- PROGETTO ESECUTIVO -<br />

RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA<br />

PROGETTO DELLE STRUTTURE IN C.A.<br />

Tav. n. CA-R - <strong>relazione</strong> di calcolo<br />

Tav. n. CA-1 - pianta fondazioni scala 1:50<br />

Tav. n. CA-2 - armatura fondazioni e muri scala 1:50/25<br />

Tav. n. CA-3 - pianta solaio scala 1:50<br />

Tav. n. CA-4 - armatura solai alla quota 1268,12 scala 1:50/25<br />

Tav. n. CA-5 - distinta ferri<br />

scala 1:varie<br />

Aosta 1 aprile 2010<br />

Il Progettista<br />

Arch. Andrea MARCOZ<br />

88<br />

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