Terminali a caratteri - IIS Marconi Latina - Area didattica
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650 volume I Sistemi GNU/Linux: uso e amministrazione generale<br />
Nonostante questo, rimane il fatto che il terminale usato presso l’elaboratore «A», ovvero<br />
quello locale, è ‘/dev/tty5’; attraverso tale terminale si accede all’elaboratore remoto «B»;<br />
presso l’elaboratore «B» il terminale usato è ‘/dev/pts/2’.<br />
Se presso l’elaboratore «A» un programma fosse in grado di controllare il file di dispositivo<br />
‘/dev/tty5’, questo controllerebbe in pratica l’accesso remoto all’elaboratore «B»,<br />
secondo la simulazione dell’esempio.<br />
Questa premessa è necessaria per comprendere il funzionamento del programma<br />
‘pconsole’, 20 con il quale è possibile inviare un comando simultaneamente a più terminali,<br />
utilizzando i file di dispositivo locali:<br />
|<br />
|pconsole<br />
|<br />
Il programma ‘pconsole’ si usa senza argomenti, con i privilegi dell’utente ‘root’, ma dopo<br />
l’avvio gli si devono impartire dei comandi:<br />
# pconsole [ Invio ]<br />
|pconsole WJ101<br />
|<br />
|pconsole command mode<br />
>>><br />
Con il comando ‘help’ è possibile ottenere il riepilogo dei comandi disponibili:<br />
>>> help [ Invio ]<br />
| help Give help about the available commands<br />
| ? short-cut for ’help’<br />
| version Display version information<br />
| echo Turn echo on or off<br />
| attach Attach to a tty device<br />
| detach Detach from a tty device<br />
| list Show devices currently attached to<br />
| connect Leave command mode<br />
| quit Exit pconsole<br />
| exit Exit pconsole<br />
>>> quit [ Invio ]<br />
Il programma ha due stati di funzionamento: la modalità di comando, corrispondente a quella<br />
mostrata negli esempi; la modalità di invio. La modalità di comando serve, evidentemente,<br />
per impartire dei comandi, mentre l’altra modalità consente di passare all’inserimento di testo<br />
da inviare ai terminali che risultano attaccati. In pratica, prima ci si attacca a dei terminali,<br />
ovvero ai file di dispositivo corrispondenti, quindi si passa in modalità di inserimento e ciò<br />
che si scrive, viene eseguito in tutti i terminali relativi; quello che non si può fare attraverso<br />
‘pconsole’ è di «vedere» ciò che accade presso i vari terminali.