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Terminali a caratteri - IIS Marconi Latina - Area didattica

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<strong>Terminali</strong> a <strong>caratteri</strong> 563<br />

15.1.4 Mappa dei tasti<br />

La prima produzione di macchine da scrivere negli Stati Uniti è quella progettata da Sholes e<br />

Glidden, prodotta da Remington, negli anni dal 1874 al 1878. Il progetto di questa macchina,<br />

dopo la definizione della sua struttura, ha compreso anche uno studio sulla disposizione dei<br />

simboli sui tasti, allo scopo di ridurre al minimo la possibilità di scontro tra i martelli usati per<br />

la scrittura. In pratica, due lettere in sequenza dovevano trovarsi a una distanza sufficiente da<br />

evitare l’incontro tra un martello che va e uno che viene, consentendo così di ridurre i tempi<br />

morti e di scrivere più velocemente, in base alle <strong>caratteri</strong>stiche di quella macchina.<br />

Anche la disposizione dei tasti di quella macchina è stata brevettata, precisamente nel 1878, e<br />

il disegno lo si può vedere nella figura 15.7. Dal momento che i primi sei <strong>caratteri</strong> alfabetici<br />

compongono la sequenza «QWERTY», questo è diventato il nome di tale disposizione di tasti.<br />

«<br />

|Figura 15.7. Disegno del brevetto della tastiera QWERTY del 1878. Questa foto, di dominio<br />

pubblico, è tratta da: Darryl Rehr, The QWERTY connection, 〈http://home.earthlink.net/<br />

~dcrehr/ 〉.<br />

La maggior parte delle macchine da scrivere prodotte successivamente dai concorrenti ha<br />

utilizzato una mappa molto simile, almeno per quanto riguarda la porzione alfabetica.<br />

La disposizione dei tasti così diversa dall’ordine alfabetico ha creato un mito attorno alle intenzioni<br />

reali del suo progettista; tuttavia il problema dello scontro tra i martelli in fase di<br />

scrittura esisteva ed è esistito su tutte le macchine da scrivere con quel tipo di struttura. Pertanto,<br />

la motivazione per la quale una mappa del genere avrebbe lo scopo di accelerare la scrittura,<br />

è realistica, sulla base di quei limiti tecnici. Evidentemente, il motivo per il quale, quasi tutte<br />

le mappe di tastiere realizzate per le lingue che usano un alfabeto latino si rifanno fondamentalmente<br />

alla disposizione della QWERTY, rimane ormai dovuto alla consuetudine, dato che<br />

la scrittura elettronica non comporta più i problemi meccanici di quel tempo.<br />

Nonostante la comodità della consuetudine, ci sono stati molti tentativi di proporre disposizioni<br />

differenti dei tasti, nell’ambito dell’alfabeto latino, fino al 1932, quando il professor August<br />

Dvorak propose una mappa studiata con criteri opposti rispetto alla QWERTY: i simboli usati<br />

con maggiore frequenza si trovano sulla riga di tasti su cui si posano inizialmente le dita.

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