Terminali a caratteri - IIS Marconi Latina - Area didattica
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624 volume I Sistemi GNU/Linux: uso e amministrazione generale<br />
15.7.5 Adattabilità di un programma e abilità dell’utilizzatore<br />
«<br />
A questo punto dovrebbe essere chiaro che la tastiera e lo schermo funzionano in maniera<br />
differente a seconda di tante condizioni, sia legate alle <strong>caratteri</strong>stiche fisiche, sia relative alle<br />
<strong>caratteri</strong>stiche dei programmi attraverso i quali si comunica con le applicazioni finali. Per<br />
esempio, il fatto che su una tastiera sia presente il tasto [ Canc ], non vuol dire necessariamente<br />
che poi questo dia i risultati che ci si aspetta: la sua pressione potrebbe non avere alcun effetto,<br />
oppure generare qualunque altro risultato diverso dal previsto.<br />
Dipende dal nome indicato nel sistema di configurazione dei terminali se questo è in grado di<br />
gestire il segnale generato dal tasto [ Canc ] della propria tastiera e se il significato che a questo<br />
viene attribuito corrisponde alle aspettative.<br />
Volendo fare un esempio più concreto e anche piuttosto comune, si può provare a confrontare<br />
il funzionamento del programma ‘mc’ (Midnight Commander), utilizzando la definizione di un<br />
terminale differente dal solito, per esempio ‘ansi-mono’.<br />
$ TERM=ansi-mono [ Invio ]<br />
$ export TERM [ Invio ]<br />
Si osserva, prima di tutto, che mancano i colori, che alcune bordature non sono corrette, che i<br />
tasti funzionali non danno più l’effetto desiderato. 10<br />
Alle volte ci si trova veramente davanti a terminali che non possono offrire più di tanto, magari<br />
perché si sta operando attraverso una connessione remota con un programma che è in<br />
grado di emulare solo alcuni vecchi tipi di terminale. Allora entrano in gioco due elementi: le<br />
alternative offerte dal programma, per cui una stessa cosa può essere ottenuta in modi differenti,<br />
per poter essere utilizzato anche in presenza di terminali con poche potenzialità; l’abilità<br />
dell’utente di adattarsi alle diverse situazioni.<br />
L’esempio tipico di questo genere di programmi è dato dalle interpretazioni recenti di VI.<br />
Quasi tutti questi programmi sono in grado di gestire i tasti freccia, [ Ins ] e [ Canc ]. Ma quando<br />
questi non sono disponibili, si può ritornare all’uso tradizionale con i comandi ‘h’, ‘j’, ‘k’ e<br />
‘l’, per spostare il cursore, ‘i’ e ‘x’ per iniziare l’inserimento e per cancellare.<br />
Ciò significa che, quando si studia un nuovo programma, non si devono disdegnare i comandi<br />
apparentemente antiquati, perché sono quelli che poi permettono di «tirarsi fuori dai guai».<br />
15.7.6 Ripulitura dello schermo<br />
«<br />
Esistono due situazioni in cui si può avere la necessità di ripulire lo schermo: quando si scrive<br />
uno script con cui si vuole ripulire tutto per mostrare un messaggio all’inizio dello schermo,<br />
oppure quando lo schermo sembra impazzito.<br />
Per questo si utilizzano due programmi: ‘clear’ e ‘reset’. Questi, in realtà, si avvalgono di<br />
un terzo che ha funzioni più generali: ‘tput’. 11<br />
|<br />
|clear<br />
|<br />
Il programma ‘clear’ chiama ‘tput’ con l’argomento ‘clear’, allo scopo di ripulire lo<br />
schermo e ricominciare dalla prima posizione in alto dello schermo.