Terminali a caratteri - IIS Marconi Latina - Area didattica
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566 volume I Sistemi GNU/Linux: uso e amministrazione generale<br />
15.1.6 Avanzamento, arretramento e composizione<br />
«<br />
Nella maggior parte delle macchine da scrivere tradizionali lo spazio orizzontale si ottiene<br />
attraverso quella che è nota come «barra spaziatrice». Nella macchina da scrivere, il compito<br />
della barra spaziatrice è quello di fare avanzare il carrello, senza scrivere alcunché, al contrario<br />
di ciò che avviene di solito con la scrittura elettronica, dove invece si ottiene la «scrittura»<br />
di uno spazio ( ), mentre lo spostamento della posizione della scrittura avviene tramite un<br />
cursore controllato normalmente attraverso dei tasti muniti di frecce.<br />
Con la comparsa delle macchine da scrivere a «scrittura visibile», dove il dattilografo poteva<br />
vedere immediatamente il testo che stava digitando, comincia ad apparire un tasto per l’arretramento.<br />
Anche in questo caso, lo scopo è solo quello di spostare il carrello all’indietro, rispetto<br />
al verso di scrittura. Questo arretramento poteva servire per correggere uno spostamento in<br />
avanti eccessivo, per tentare delle correzioni o per creare dei simboli composti (per esempio<br />
una virgola sovrapposta a una lettera «c», poteva servire per costruire una «ç», così come un<br />
apostrofo sovrapposto a una vocale poteva dare l’idea di un accento). Nella lingua inglese,<br />
questo tasto viene individuato con il termine back space.<br />
La correzione di una digitazione errata richiedeva inizialmente l’uso di gomme per cancellare<br />
speciali: molto sottili, abrasive e tondeggianti. Dopo la cancellazione si poteva tornare sulla<br />
stessa posizione per riscrivere il testo corretto. In tempi più recenti si è introdotto l’uso di<br />
liquidi bianchi coprenti e di foglietti correttori. In questo ultimo caso, occorreva arretrare sulla<br />
posizione del carattere stampato erroneamente, inserire il foglietto di correzione e ribattere la<br />
stessa lettera o lo stesso simbolo per cancellarlo. Un altro modo di «correggere», in mancanza<br />
di altro, ma soprattutto in mancanza di tempo, consisteva nel sovrascrivere il segno ‘=’; con lo<br />
stesso criterio, nel nastro perforato della telescrivente, il codice di controllo usato per indicare<br />
qualcosa di cancellato, o qualcosa senza valore, si otteneva rappresentando tutti i fori possibili.<br />
Infatti, seguendo la tradizione, nel codice ASCII, il carattere si rappresenta come 7F 16 ,<br />
pari a 1111111 2 ( ).<br />
Con l’introduzione della scrittura elettronica, l’arretramento poteva assumere significati differenti,<br />
a seconda del metodo usato per la scrittura: poteva trattarsi di un arretramento puro e<br />
semplice, consentendo così la composizione di simboli sovrapposti, oppure di una cancellazione,<br />
quando il testo inserito veniva prima accumulato in memoria fino al termine della riga.<br />
Nel primo caso, la macchina da scrivere poteva disporre di un tasto speciale che cancellava il<br />
carattere premuto in precedenza in quella posizione.<br />
L’evoluzione delle tecniche di correzione nella macchina da scrivere giustifica la presenza di<br />
diversi tasti nella tastiera per elaboratore. Il tasto noto come [ Backspace ] serve normalmente per<br />
arretrare cancellando ( ); il tasto [ Canc ] (ovvero [ Del ] nelle tastiere inglesi) serve a cancellare<br />
il carattere che appare in corrispondenza del cursore, avvicinando il testo che dovesse trovarsi<br />
alla destra del cursore stesso; i tasti con le frecce spostano il cursore, ovvero la posizione in<br />
cui si intende andare a scrivere.<br />
Come già accennato, nelle macchine da scrivere tradizionali, l’arretramento serviva anche per<br />
comporre assieme più simboli. Nella scrittura elettronica, soprattutto nel caso degli elaboratori,<br />
la composizione viene gestita in modo diverso, attraverso la definizione di «tasti morti», i quali<br />
servono a dichiarare l’inizio di una sequenza di composizione che il software poi deve tradurre<br />
nel carattere corretto.