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Terminali a caratteri - IIS Marconi Latina - Area didattica

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<strong>Terminali</strong> a <strong>caratteri</strong> 657<br />

Il controllo di flusso dovrebbe essere sempre di tipo hardware, cioè RTS/CTS. Eccezionalmente<br />

si può usare un controllo di flusso software, cioè XON/XOFF, per esempio quando si<br />

è costretti a utilizzare un cavo seriale a tre fili; ciò purché Getty sia in grado di operare in<br />

questo modo e che la velocità di comunicazione sia sufficientemente bassa da permetterlo (da<br />

9600 bit/s in giù).<br />

Come ultimo problema, occorre verificare per quali tipi di terminali standard può essere configurato<br />

il programma di emulazione. Generalmente, tutti i programmi di questo tipo dovrebbero<br />

essere in grado di operare come terminali VT100; se però il programma a disposizione offre<br />

di meglio, è sempre il caso di sfruttare tali <strong>caratteri</strong>stiche.<br />

L’uso di un terminale seriale rispetto a una console comporta delle conseguenze operative<br />

non trascurabili, legate al comportamento della tastiera e alla visualizzazione dei <strong>caratteri</strong> sul<br />

video.<br />

In pratica, la visualizzazione di certi simboli può variare, specialmente le bordature vengono<br />

sostituite con <strong>caratteri</strong> normali; inoltre, alcuni tasti funzionali e alcune combinazioni di tasti<br />

diventano inutilizzabili.<br />

15.16 Console nei sistemi GNU/Linux<br />

Nei sistemi Unix, la console è il terminale principale e come tale ha un ruolo fondamentale.<br />

Generalmente, con GNU/Linux non si avverte questo particolare perché la gestione normale<br />

delle console virtuali fa sì che la «console» sia semplicemente quella console virtuale che si<br />

adopera in un momento determinato. Per fare un po’ di chiarezza tra console e console virtuali,<br />

è bene dare un’occhiata ai file di dispositivo.<br />

«<br />

# ls -l /dev/console /dev/tty /dev/tty[0-9] [ Invio ]<br />

Il risultato dovrebbe essere quello che segue, tenendo conto che la proprietà e i permessi<br />

cambiano in funzione dell’uso che si sta facendo in un momento determinato:<br />

|crw------- 1 root root 5, 1 mag 5 1998 /dev/console<br />

|crw-rw-rw- 1 root root 5, 0 mag 5 1998 /dev/tty<br />

|crw------- 1 root root 4, 0 mag 5 1998 /dev/tty0<br />

|crw------- 1 root root 4, 1 mag 5 1998 /dev/tty1<br />

|crw------- 1 root root 4, 2 mag 5 1998 /dev/tty2<br />

|crw------- 1 root root 4, 3 mag 5 1998 /dev/tty3<br />

|crw------- 1 root root 4, 4 mag 5 1998 /dev/tty4<br />

|crw------- 1 root root 4, 5 mag 5 1998 /dev/tty5<br />

|crw------- 1 root root 4, 6 mag 5 1998 /dev/tty6<br />

|crw------- 1 root root 4, 7 mag 5 1998 /dev/tty7<br />

|crw------- 1 root root 4, 8 mag 5 1998 /dev/tty8<br />

|crw------- 1 root root 4, 9 mag 5 1998 /dev/tty9<br />

Si osservi prima di tutto che il dispositivo ‘/dev/console’ ha numero primario cinque e<br />

numero secondario uno, mentre in origine si utilizzavano i numeri 4,0, corrispondenti al dispositivo<br />

‘/dev/tty0’. Se dovesse essere necessario, si possono creare questi due file di<br />

dispositivo con i comandi seguenti (si comincia dalla cancellazione di quelli vecchi).<br />

# rm /dev/console /dev/tty0 [ Invio ]

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