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Brindisini la mia gente.pdf

Fotografie della Brindisi che fu e della Brindisi che è, con i commenti spontanei e personalissimi di coloro che, brindisini doc, quella Brindisi che fu l'hanno vissuta e vivono la Brindisi che è. Brindisi, la "filia solis" di Federico II, la Brundisium romana, la messapica Brunda, il più bel porto naturale dell’Adriatico italiano. Il tutto in più di 300 pagine e quasi 300 fotografie!

Fotografie della Brindisi che fu e della Brindisi che è, con i commenti spontanei e personalissimi di coloro che, brindisini doc, quella Brindisi che fu l'hanno vissuta e vivono la Brindisi che è. Brindisi, la "filia solis" di Federico II, la Brundisium romana, la messapica Brunda, il più bel porto naturale dell’Adriatico italiano. Il tutto in più di 300 pagine e quasi 300 fotografie!

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Mario Carlucci Io a riguardo vorrei sentire l'avvocato Marcello Cafiero che tanti anni fa aprì una lunga<br />

discussione sempre su questo famoso anfiteatro. Ma è mai possibile che non andiamo mai in fondo alle cose? Poi<br />

qualcuno mi ha detto, non so se risponde a verità, che su quell' anfiteatro ci sono molti reperti trovati a a San<br />

Pietro degli Schiavoni. Se è vero perchè si trovano in quel posto?<br />

Alberto Chiavarini Visto <strong>la</strong> distanza dal cetro cittadino e quindi fuori le mura e <strong>la</strong> sproporzione per l'<br />

importanza che Brindisi aveva in quel periodo, io escluderei il periodo romano.<br />

Giancarlo Cafiero Mi permetto ricordare che i Romani costruivano dei piccoli anfiteatri nei pressi del mare, per<br />

studiare eventuali strategie navali, non essendo molto bravi nel<strong>la</strong> guerra navale. Meglio se potevano osservare<br />

dal<strong>la</strong>lto, e il sito del piccolo anfiteatro si presta molto a questa bisogna. Comunque, non sto affermando che è<br />

Rromano, si dovrebbe fare un sondaggio.<br />

Marco Martinese E' appunto per questi motivi che nel<strong>la</strong> rubrica "Gocce" par<strong>la</strong>i solo del teatro nei pressi di<br />

"Porta Napoli" (l'unico documentato e raccontato) anche se, incuriositi ed affascinati all'idea, da ragazzi<br />

facemmo dei sopralluoghi anche al Casale.<br />

Giuseppe Tafuri Non ricordo se lo avete già fatto notare in altri post, ma si nota in altre foto che sui gradoni c'è<br />

del<strong>la</strong> vegetazione, anche nelle immagini che ritraggono il collegio appena costruito. Sembra quindi che questo<br />

''teatro'' sia stato ri trovato, ripulito e poi risotterrato. Già negli anni '50 pare che non si vedesse più.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Io sapevo che venne sotterrato già prima che scoppiasse <strong>la</strong> guerra.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong><br />

Prima del<strong>la</strong> costruzione del Collegio Navale - il cerchio rosso é il sito del teatro<br />

Pierluigi De Castro C'è da tenere presente che <strong>la</strong> cavea del teatro non fu toccata per <strong>la</strong> costruzione del<strong>la</strong> strada,<br />

ma riempita di terra per formare uno s<strong>la</strong>rgo quanto <strong>la</strong> parte <strong>la</strong>terale del Collegio, e poi piantarci eucalipti e<br />

piante basse. Se confrontate <strong>la</strong> pianta di Danny con un poco di fantasia vi accirgete che è propio p<strong>la</strong>usibile <strong>la</strong> sua<br />

origine.<br />

Pino Spina Bene, un'altra discussione interessante, arricchita da un velo di suspence, ma guardando le<br />

fotografie <strong>la</strong> cosa che maggiormente mi fa riflettere e anche vergognare è come sia stato possibile <strong>la</strong>sciare<br />

andare in malora una struttura come il Collegio navale.<br />

Cosimo Guercia Caro Pino sono d'accordo con te, era <strong>la</strong> mentalita' dei vecchi amministratori che tutto cio' che<br />

era vecchio si doveva abbatterlo.

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