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Brindisini la mia gente.pdf

Fotografie della Brindisi che fu e della Brindisi che è, con i commenti spontanei e personalissimi di coloro che, brindisini doc, quella Brindisi che fu l'hanno vissuta e vivono la Brindisi che è. Brindisi, la "filia solis" di Federico II, la Brundisium romana, la messapica Brunda, il più bel porto naturale dell’Adriatico italiano. Il tutto in più di 300 pagine e quasi 300 fotografie!

Fotografie della Brindisi che fu e della Brindisi che è, con i commenti spontanei e personalissimi di coloro che, brindisini doc, quella Brindisi che fu l'hanno vissuta e vivono la Brindisi che è. Brindisi, la "filia solis" di Federico II, la Brundisium romana, la messapica Brunda, il più bel porto naturale dell’Adriatico italiano. Il tutto in più di 300 pagine e quasi 300 fotografie!

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Nikos Desil<strong>la</strong>s<br />

Corso Umberto I° incrocio Via Conserva e Via San Lorenzo<br />

Cosimo Guercia Bellissima, siammo all'inizio di Piazza Vittoria, inoltre si nota il getto dell'acqua del<strong>la</strong> fontana<br />

di Piazza Cairoli. In realta rispetto a oggi mi sembra piu' alto!<br />

Gianfranco Perr i Cosimo, mi sa che quel getto cosí alto é un ritocco nel<strong>la</strong> foto. Quel<strong>la</strong> a destra é Via San<br />

Lorenzo e quel<strong>la</strong> a sinistra Via Conserva.<br />

Cosimo Guercia Si, in effetti é via San Lorenzo. Non so se ti ricordi a quell'angolo c'era un chiosco con una<br />

vecchietta che faceva limonate con il citrato.<br />

Gianfranco Perri Me lo ricordo bene, e poi ti ricordi sul<strong>la</strong> piazzetta subito prima, dove si vedono gli alberi<br />

nel<strong>la</strong> foto, c´era <strong>la</strong> bancarel<strong>la</strong> di quel signore che con voce metallica vendeva: ¨Cartolineee, ...quante belle<br />

cartolineeee¨.<br />

Raffaele Mauro E nel periodo di Natale, avendo i mortaretti nascosti, dopo ¨cartoline¨...... ¨bombe bombe¨<br />

ahhahhahha. Alle sue spalle <strong>la</strong> stazione di servizio Agip. Non era un chioschetto quello in via San Lorenzo, bensí<br />

una sorta di enorme finestra. Dove c'era <strong>la</strong> vetrina di Champion e prima ancora di Stefanelli, c'erano due<br />

signorine che vendevano ge<strong>la</strong>ti e facevano le caramelle al miele, straordinarie, stendendo <strong>la</strong> pasta sul marmo del<br />

bancone e poi tagliando<strong>la</strong> a quadratini.<br />

Gianfranco Perri Il Piccolo Bar era meta obbligata, quando <strong>la</strong> domenica uscivamo dal<strong>la</strong> messa agli Angeli, con<br />

mio padre, <strong>mia</strong> madre e <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong>. Il ge<strong>la</strong>to appena fatto di noccio<strong>la</strong> e ciocco<strong>la</strong>to era un rito.<br />

Raffaele Mauro Il vero rito del Piccolo Bar era il frappè, ...una cosa straordinaria, allo cherry con le ciliege,<br />

...ancora adesso mi sembra di sentirne il profumo. L'altro profumo intenso oltre quello delle sigarette degli<br />

avventori era quello dell'anice, del caffè corretto, l'ho ritrovato anni fa andando in Grecia, in alcuni posti c'era <strong>la</strong><br />

stessa atmosfera e gli stessi profumi, incredibile!<br />

Giuseppe Creti Raffaele, lo sai che l´anice greco si chiama Ouzo?<br />

Raffaele Mauro Certo Giusè, mi sono preso certe mbriacate do ouzo!<br />

Giuseppe Creti Ma come lo hai bevuto? Con l´acqua? Con il ghiaccio? Oppure, ...cosí?<br />

Raffaele Mauro Giusè è vero che è vero, ...acqua e ghiaccio, ma acqua poco ahhahhahahhahahha!

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