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Brindisini la mia gente.pdf

Fotografie della Brindisi che fu e della Brindisi che è, con i commenti spontanei e personalissimi di coloro che, brindisini doc, quella Brindisi che fu l'hanno vissuta e vivono la Brindisi che è. Brindisi, la "filia solis" di Federico II, la Brundisium romana, la messapica Brunda, il più bel porto naturale dell’Adriatico italiano. Il tutto in più di 300 pagine e quasi 300 fotografie!

Fotografie della Brindisi che fu e della Brindisi che è, con i commenti spontanei e personalissimi di coloro che, brindisini doc, quella Brindisi che fu l'hanno vissuta e vivono la Brindisi che è. Brindisi, la "filia solis" di Federico II, la Brundisium romana, la messapica Brunda, il più bel porto naturale dell’Adriatico italiano. Il tutto in più di 300 pagine e quasi 300 fotografie!

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<strong>la</strong> cronaca e per <strong>la</strong> storia, che il Dott. Antonio Di Giulio era sindaco di Brindisi i giorni in cui si consumarono <strong>la</strong><br />

demolizione del<strong>la</strong> Torre dell'orologio e del Teatro Verdi.<br />

Raffaele Mauro Si Gianfrà, però quelle erano procedure complesse e lunghe, a quei tempi poi lunghissime.<br />

Forse è stato l'esecutore materiale di un progetto che veniva da lontano. Sarebbe interessante ricostruire <strong>la</strong><br />

storia con l'aiuto dei documenti e giornali d'epoca. Io qualche sospetto c'è l'ho sempre avuto, ma al momento<br />

taccio per carità di patria.<br />

Gianfranco Perri Bravo Raffaé, condivido <strong>la</strong> tua posizione prudente, anche perché non é corretto macchiare di<br />

responsabilitá chi magari <strong>la</strong> responsabilitá non ce l´ha avuta tutta. Peró, visto che il tema lo abbiamo messo noi<br />

sul tappeto e visto che i protagonisti diretti sono forse tutti passati a miglior vita, potremmo impegnarci a fare<br />

una ricerca trasparente e consegnare, a noi stessi innanzitutto, e all´intera cittá poi, se non tutta <strong>la</strong> veritá vera,<br />

per lo meno <strong>la</strong> cronaca vera. Sarebbe giá un passo avanti.<br />

Cosimo Prudentino Ho telefonato a Indini e mi ha confermato che il sindaco era Di Giulio e che il Consiglio<br />

comunale fu unanime su quel<strong>la</strong> decisione.<br />

Gianfranco Perri Peró qualcuno deve aver fatto <strong>la</strong> proposta formale. Fu il sindaco Di Giulio, o qualcun altro?<br />

Raffaele Mauro Cosimo vista <strong>la</strong> tua amicizia con Aldo, puoi chiedere qualcosa a proposito dei documenti<br />

dell'epoca, se lui può aiutarci?<br />

Gianfranco Perri Ed il consigliere Beppe Patrono, votó a favore anche lui?<br />

Raffaele Mauro Assolutamente no. Fui onorato dell'amicizia di Beppe fino ai suoi ultimi giorni, quello del<strong>la</strong><br />

torre dell'orologio fu uno dei suoi tanti crucci. Da lì comincio il suo allontanamento dai partiti. Ha rappresentato<br />

per moltissimi anni <strong>la</strong> coscienza critica del<strong>la</strong> nostra città. Gianfranco due persone che amavano profondamente<br />

questa città, riconosco come miei maestri, uno era Beppe, l'altro il grande Raffaele Fischietto, coltissmi preparati,<br />

ma mai presuntuosi.<br />

Gianfranco Perri Ne reo convinto anch'io e per questo <strong>la</strong> <strong>mia</strong> domanda retorica, proprio sperando che Raffaele<br />

ribadisse <strong>la</strong> posizione di Beppe con tutta l'enfasi del caso, visto che si era par<strong>la</strong>to di unanimitá.<br />

Raffaele Mauro Comunque, grazie a Cosimo Prudentino sappiamo che <strong>la</strong> delibera di demolizione del<strong>la</strong> torre è<br />

del 13 febbraio 1956 e che Di Giulio fu eletto il 3 marzo del 1956. Lazzaro finisce il mandato nel 1955, vuoi<br />

vedere che c'era un commissario prefettizio? Lazzaro fu un grande sindaco, mi ricordo da ragazzino per gli<br />

"anziani" rappresentava una vera e propria leggenda.<br />

Cosimo Prudentino Lazzaro mori' quando era ancora sindaco. Ai funerali partecipo' tutta <strong>la</strong> Cittá e quel giorno<br />

pioveva, ...mai vista tanta <strong>gente</strong> a un funerale. E' propabille che Di Giulio lo sostitui' fino all'elezione ufficiale.<br />

Allora il sindaco lo eleggeva il consiglio comunale.<br />

Gianfranco Perri Forse ci stiamo avvicinando al<strong>la</strong> realtá, ma ancora non ci siamo giunti completamente: -Il<br />

Sindaco Lazzaro morí verso fine 1955 mentre era in carica -La delibera del<strong>la</strong> demolizione torre é del 13 febbraio<br />

1956 e -Di Giulio fu eletto sindaco il 3 marzo 1956 restando in carica solo pochi mesi, essendo poi succeduto da<br />

Manglio Poto nello stesso anno 1956. Ci manca proprio di sapere chi era il sindaco, o supplente, o commissario,<br />

tra <strong>la</strong> morte di Lazzaro e <strong>la</strong> nomina ufficiale di Di Giulio, e proprio in questo breve periodo ci fu <strong>la</strong> delibera di<br />

demolizione del<strong>la</strong> torre dell´orologio!<br />

Cosimo Prudentino Caro Gianfranco, allora il sindaco veniva eletto subito non si aspettavano l'elezioni.<br />

Gianfranco Perri Caro Cosimo, ricordo bene come funzionava a quei tempi l´amministrazione politica del<br />

Comune, e di fatto il metodo é durato fino a non moltissimo tempo fa, fino a quando appunto si stabilí l´ elezione<br />

diretta di sindaci e governatori. Peró, ci resta quindi da chiarire chi fu sindaco tra <strong>la</strong> data del<strong>la</strong> morte di Lazzaro<br />

(1955) e <strong>la</strong> nomina di Di Giulio (3 marzo 1956). E´ importante questo chiarimento perché in questo corto <strong>la</strong>sso<br />

di tempo ci fu <strong>la</strong> delibera di abbattimento del<strong>la</strong> torre (13 febbraio 1956).

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