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Brindisini la mia gente.pdf

Fotografie della Brindisi che fu e della Brindisi che è, con i commenti spontanei e personalissimi di coloro che, brindisini doc, quella Brindisi che fu l'hanno vissuta e vivono la Brindisi che è. Brindisi, la "filia solis" di Federico II, la Brundisium romana, la messapica Brunda, il più bel porto naturale dell’Adriatico italiano. Il tutto in più di 300 pagine e quasi 300 fotografie!

Fotografie della Brindisi che fu e della Brindisi che è, con i commenti spontanei e personalissimi di coloro che, brindisini doc, quella Brindisi che fu l'hanno vissuta e vivono la Brindisi che è. Brindisi, la "filia solis" di Federico II, la Brundisium romana, la messapica Brunda, il più bel porto naturale dell’Adriatico italiano. Il tutto in più di 300 pagine e quasi 300 fotografie!

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Giuseppe Summa La <strong>mia</strong> idea, che <strong>mia</strong> non è ma l´ho notata in altre realtà europee, é quel<strong>la</strong> di portare i centri<br />

commerciali in centro città, solo così il centro tornerebbe a rivivere, e mi sembra d'averlo gia´ detto. La stazione<br />

marittima si presterebbe benissimo allo scopo avendo pure un grande parcheggio ed essendo molto vicina al<strong>la</strong><br />

stazione ferroviaria che occorrerebbe collegare trasformando <strong>la</strong> strada ferrata in disuso in pedonale o cic<strong>la</strong>bile.<br />

E poi, anche l'università andrebbe spostata in centro, ne guadagnerebbero tutte le attività commerciali.<br />

Gianfranco Perri Le idee, come quelle di Andrea e come quelle di Giuseppe sono ottime idee, bravi ad averle<br />

formu<strong>la</strong>te, peró anche se le idee sono importantissime, sono poi fondamentali le forme, i mezzi, le strategie, e<br />

sopratutto le volontá, per portarle avanti e realizzarle.<br />

Raffaele Mauro A che servono i negozi le bancarelle, i bar i ristoranti nel centro delle città? no non servono solo<br />

a far cassa. Per quello basta un centro commerciale, uno dei tanti che punteggiano le uscite autostradali. I negozi<br />

cittadini, o meglio «le... botteghe», così come i bar, le osterie e i ristoranti sono più di un registratore di cassa,<br />

sono parti vitali di un essere vivo e pulsante: <strong>la</strong> città. Solo chi non ha capito cosa è una città, come e perché è nata<br />

e perché sopravvive, può pensare ai negozi come meri luoghi di commercio o avamposti del consumismo<br />

moderno. Le botteghe cittadine sono una delle realtà più antiche del nostro Paese, uno dei fenomeni attraverso i<br />

quali si è manifestata in maniera più evidente l’imprenditorialità diffusa del<strong>la</strong> nostra <strong>gente</strong>, e attorno ai quali<br />

brulicava <strong>la</strong> vita di paese e quel<strong>la</strong> socialità che tutto il mondo ci invidiava. Le città sono equilibri delicati, sono<br />

luoghi di econo<strong>mia</strong>, ma anche di socialità e cultura, e queste tre anime, economica, culturale e sociale si<br />

sostengono reciprocamente. Non si va in un’osteria in centro solo per sfamarsi, ma perché prima si può fare un<br />

aperitivo nel corso e dopo una passeggiata in piazza.E raramente si va in centro solo per vedere un monumento<br />

o comprare un oggetto, ma perché sappiamo che mentre siamo lì possiamo incontrare persone che conosciamo,<br />

fare due chiacchiere, e allora sì, anche comprare il pane, il caffè, o giocare <strong>la</strong> schedina. E mentre passeggiamo in<br />

centro magari vediamo i cartelloni del teatro o del cinema e ci viene pure un’idea per <strong>la</strong> serata. Questo è il ruolo<br />

e l’essenza delle città. Luoghi vivi fatti per vivere. E in quest’ottica ogni piccolo elemento ha una sua funzione che<br />

non è meramente economica o sociale, ma un po’ tutto assieme. Nel suo capo<strong>la</strong>voro The Death and Life of Great<br />

American Cities l’urbanista Jane Jacobs fece un’accurata descrizione di come i marciapiedi, per esempio, siano<br />

uno strumento fondamentale per <strong>la</strong> struttura sociale del<strong>la</strong> città, luoghi in cui le persone si fermano a par<strong>la</strong>re, e in<br />

cui i bambini possono giocare. E così come i marciapiedi è importante il ruolo delle finestre, dei portoni, delle<br />

vetrine. Perché porte, finestre e vetrine aperte danno aria, vita e luce al<strong>la</strong> città e sono il miglior antidoto contro<br />

l’abbandono, il degrado, <strong>la</strong> delinquenza. Chi vede <strong>la</strong> città come un mero agglomerato di funzioni distaccate e<br />

distaccabili o addirittura contrapposte - il <strong>la</strong>voro da una parte, il consumo dall’altra, <strong>la</strong> socialità in un’altra<br />

ancora - non solo non ha capito cos’è una città, ma <strong>la</strong> condannerà al<strong>la</strong> morte certa. Così come è già accaduto a<br />

molte città straniere e purtroppo anche da noi. La città ha bisogno di essere viva, libera e spontanea, e per farlo<br />

ha bisogno di elementi diversi e complementari: arte, musica e commercio, tradizione e modernità, italiani e<br />

stranieri. E <strong>la</strong> politica dovrebbe aiutar<strong>la</strong> a trovare soluzioni innovative per far convivere spontaneità ed esigenze<br />

di tutti. Invece <strong>la</strong> politica cosa fa, scopiazza al<strong>la</strong> meno peggio idee di vecchie isole pedonali, agevo<strong>la</strong> l'apertura di<br />

centri commerciali con spreco enorme di territorio agricolo e desertifica i centri storici.<br />

Gianfranco Perri Raffaé ho letto questo commento e l´ho anche copiato per rileggermelo, tanto mi é sebrato<br />

chiaro e lucido. Veramente condivisibile.<br />

Raffaele Mauro Grazie Gianfranco......che dire di più!<br />

Cosimo Guercia Raffae' ho riflettuto molto su quanto hai commentato, e sono pienamente d'accordo.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Complimenti, sono d´accordo al 100%: penso a quanti dovrebbero leggere questo commento<br />

prima di mettersi al <strong>la</strong>voro... No comment, che é meglio.<br />

Gianna Santoro Che commento! ... Complimenti Raffaele!! Mi è piaciuto moltissimo, sto imparando tanto! Grazie<br />

per <strong>la</strong> chiarezza e <strong>la</strong> passione che si sente nelle parole......è contagiosa ! I miei occhi hanno meno miopia....<br />

Raffaele Mauro Grazie Gianna, sono anni che diciamo queste cose, ci sono giorni che mi sento come l'asino che<br />

raglia al<strong>la</strong> luna.

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