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Brindisini la mia gente.pdf

Fotografie della Brindisi che fu e della Brindisi che è, con i commenti spontanei e personalissimi di coloro che, brindisini doc, quella Brindisi che fu l'hanno vissuta e vivono la Brindisi che è. Brindisi, la "filia solis" di Federico II, la Brundisium romana, la messapica Brunda, il più bel porto naturale dell’Adriatico italiano. Il tutto in più di 300 pagine e quasi 300 fotografie!

Fotografie della Brindisi che fu e della Brindisi che è, con i commenti spontanei e personalissimi di coloro che, brindisini doc, quella Brindisi che fu l'hanno vissuta e vivono la Brindisi che è. Brindisi, la "filia solis" di Federico II, la Brundisium romana, la messapica Brunda, il più bel porto naturale dell’Adriatico italiano. Il tutto in più di 300 pagine e quasi 300 fotografie!

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BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Cosimo Guercia<br />

Giancarlo Cafiero<br />

Raffaele Mauro<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong><br />

Gianfranco Perri<br />

Fondatore del Gruppo<br />

Amministratore del Gruppo<br />

Amministratore del Gruppo<br />

Amministratore del Gruppo<br />

Editore del Gruppo<br />

BRINDISI – Giugno 2011


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Questo Gruppo l'ho voluto creare per tutti i <strong>Brindisini</strong> con<br />

l´obiettivo di far capire, attraverso le foto e i re<strong>la</strong>tivi<br />

commenti, com’é e come era <strong>la</strong> vita a Brindisi, e far<strong>la</strong> cosí<br />

conoscere alle nuove generazioni.<br />

Il Gruppo é aperto a tutti, e possono essere caricate foto di<br />

Brindisi, foto personali, foto di sco<strong>la</strong>resche, cartolline<br />

d'epoca e tutto quant'altro si riferisca a Brindisi ed ai suoi<br />

cittadini, in modo da raccontare in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> vita<br />

brindisina negli anni passati.<br />

Mi auguro che questa pagina sia utile a tutti e che tutto il<br />

materiale inserito non venga disperso, per poi farne una<br />

raccolta unica ed utile a tutti.<br />

Un grazie a tutti coloro che vorranno prendere parte a<br />

questo Gruppo. Con il loro aiuto si potrá dar vita ad una<br />

bel<strong>la</strong> pagina.<br />

Ancora grazie,<br />

Cosimo Guercia


L´entusiasmo con il quale accettai di aderire al gruppo <strong>Brindisini</strong> <strong>la</strong> <strong>mia</strong> <strong>gente</strong>, in<br />

quello stesso giorno in cui Cosimo Guercia lo fondó e mi invitó a partecipare<br />

assieme ad una manciata di suoi amici, doveva prestissimo rive<strong>la</strong>rsi<br />

assolutamente giustificato ed in qualche modo anche premonitore dello<br />

straordinario successo che da lí a pochissimo avrebbe raggiunto il Gruppo.<br />

En non mi sto solo riferendo al pur grande successo numerico, abbiamo quasi raggiunto i<br />

mille aderenti in un batter d´occhio, ma sopratutto allo straordinario successo di contenuti ed<br />

all´interesse, entusiasmo direi, genuino e spontaneo con cui <strong>la</strong> maggior parte degli amici<br />

partecipa attivamente al<strong>la</strong> vita -24 ore su 24 ore- del gruppo.<br />

Poi un bel giorno, scambiando informalmente impressioni e riflessioni tra Cosimo e noi altri<br />

cuatto da lui onorati come amministratori del gruppo, Raffaele Mauro, Giovanni Membo<strong>la</strong>,<br />

Giancarlo Cafiero e, dall´altra parte dell´oceano, io Gianfranco Perri, rifletto:<br />

“... tra i tanti meriti di questo bellissimo gruppo bisogna annoverare e risaltare lo<br />

straordinario valore sentimentale aneddotico ed anche storico che rivestono <strong>la</strong> maggior parte<br />

dei commenti che accompagnano entusiasticamente e puntigliosamente molte delle foto<br />

pubblicate... e sarebbe quindi assolutamente un gran peccato che gli stessi si possano un<br />

giorno perdere!...”<br />

Ed ecco allora sorgere l´idea di raccogliere ed ordinare tutti i nostri piú significativi postes con<br />

i rispettivi commenti. Farne una raccolta inizialmente gigitale, poi magari stampata, ed<br />

allestendo quindi una specie di mostra o esposizione e poi, e perché no?..., farne anche un<br />

progetto editoriale.<br />

L´idea fu quel<strong>la</strong> di poter raccogliere e valorizzare una documentazione che ritenevamo, e<br />

riteniamo, unica, bel<strong>la</strong>, interessante ed utile, specialmente ai piu giovani, e a chiunque voglia<br />

conoscere tanti aspetti del<strong>la</strong> nostra cittá che rischiano di rimanere sconosciuti ai piú ed essere<br />

poi dimenticati.<br />

Naturalmente il compito si prospettava ormai enorme, grazie al volume veramente grande di<br />

materiale che in quei pochissimi mesi di vita aveva raccolto il nostro gruppo. Ebbene, <strong>la</strong> sfida é<br />

sempre lo stimolo migliore, e cosí ho voluto raccogliere quel<strong>la</strong> sfida ed immergermi nel<br />

compito di impostare, iniziare e portare avanti l´inizaitiva, forte anche, e direi sopratutto,<br />

dell´appoggio incondizionale immediatamente ricevuto da tutti e quattro gli amici<br />

d´avventura. E fu cosí che Cosimo annunció l´iniziativa al<strong>la</strong> prima riunione física del gruppo:<br />

“ Con il nostro Gruppo non vogliamo limitarci a creare una pur bel<strong>la</strong> ed interessante colezione<br />

di fotografie, del<strong>la</strong> Brindisi di ieri e di quel<strong>la</strong> di oggi, ma aspiriamo a molto di piú. Ed uno dei<br />

risultati bellissimi che stiamo raggiungendo, anche molto aldisopra delle aspirazioni iniziali, é<br />

proprio costituito dall’intensitá e densitá dei numerosi entusiasti e spontanei commenti che le<br />

foto pubblicate stanno stimo<strong>la</strong>ndo tra tutti noi brindisini. Sono proprio i commenti alle foto<br />

quello che di veramente unico e valoroso sta caratterizzando questo nostro bel gruppo e <strong>la</strong><br />

maggior parte di quei commenti, aldilá dell´aspetto aneddotico, contengono le piú intime<br />

emozioni di noi brindisini e costituiscono una autentica immagine di vita vissuta e raccontata<br />

da noi brindisni: un patrimonio“.<br />

Gianfranco Perri - Editore 30 Giugno 2011


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

fotografie e commenti<br />

é un libro straordinario, figlio<br />

del<strong>la</strong> passione e dell'amore<br />

sconfinato dei brindisini vicini e<br />

lontani, ma sopratutto i lontani<br />

per i quali <strong>la</strong> nostalgia si fa<br />

strug<strong>gente</strong>.<br />

Quando <strong>la</strong> vita ci porta lontano dal<strong>la</strong> nostra Brindisi ci accorgiamo<br />

di quanto ci manca... A chi resta il compito, duro ma non impossibile<br />

di custodire quello spirito e di difendere <strong>la</strong> storia e <strong>la</strong> cultura di una<br />

città millenaria.<br />

Grazie a tutti, stasera in quel tempietto di San Giovanni al Sepolcro,<br />

con il cuore eravate accanto a noi, e credetemi, …si sentiva!<br />

Raffaele Mauro<br />

Tempietto di San Giovanni al sepolcro di Brindisi, 30 Giugno 2011


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

INDICE<br />

Al cinema<br />

Banco di Napoli<br />

Birreria Ricchiuto<br />

Bombardamenti<br />

Cantine<br />

Che fare con <strong>la</strong> nostra costa<br />

Chiostro San Benedetto<br />

Ciccio ti li passatiempi<br />

Collegio navale e Teatro dei misteri<br />

Complessi beat Anni ‘60<br />

Culiermu<br />

Desiré a mare<br />

Ferdinando Cocciolo<br />

Fontane di Piazza Cairoli<br />

Fotografi<br />

I Gran caffé<br />

Il Calvario<br />

Il cinesino che muoveva <strong>la</strong> testa<br />

Il Monumento<br />

La Chiazza<br />

La fontanel<strong>la</strong> dei giardinetti<br />

La torre dell´orologio<br />

La vendem<strong>mia</strong> che fu<br />

Largo Angioli e lu Napulitanu<br />

Marimisti e Fontanelle<br />

Palestra Boxieri<br />

Piazza del popolo<br />

Piazza Dionisi<br />

Piccolo Bar e dintorni<br />

Presidio e dintorni<br />

Santa Pulinara<br />

Sciabiche<br />

Spiditu Pennetta e <strong>la</strong> Pal<strong>la</strong>canestro<br />

Trapuranel<strong>la</strong> e Capurussu<br />

Via Cittadel<strong>la</strong><br />

Via Maestra<br />

Via Paolo Sarpi


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Al Cinema<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Il cinema Eden in Piazza Cairoli dal 1925<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Il cinema "Eden" che nel 1936 fu denominato "Impero", per disposizione del regime fascista.


Gianfranco Perri Il cinema Impero in Piazza Cairoli, rimase aperto fino al 1966: 30 anni esatti del<strong>la</strong> nostra<br />

esperienza di brindisini.<br />

Giancarlo Cafiero Prima del<strong>la</strong> guerra si chiamava Eden, poi siccome un generale inglese si chiamave appunto<br />

Eden, per ordine del fascio si chiamó Impero, quello che Mussolini voleva conquistare. Il signor Grassi,<br />

proprietario, poi chiamó il vecchio PolI -appunto- Eden, in ricordo.<br />

Cosimo Guercia Da ragazzo ho visto tutti i films dei tempi di Roma, da Ercole, a Maciste, mi accompagnava mio<br />

padre e mi raccomandava a Don Mimi' figlio del propietario.<br />

Gianfranco Perri Cosimo, mi sa che un pò di volte siamo stati conteporaneamente a vederli quei films<br />

all`Impero! Anche perchè a quel tempo li si poteva vedere due o tre volte di seguito senza dover uscire dal<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>.<br />

E così quando pioveva o faceva freddo era l`occasione per trascorrervi tutto il pomerigio fino al<strong>la</strong> sera.<br />

Cosimo Guercia In effetti io me lo vedevo due volte, si andava dall'apertura quando andavano tutti ragazzi.<br />

.<br />

Cosimo Prudentino<br />

Il distributore di benzina di Piazza Cairoli<br />

Roberto Guadalupi Si vede il vecchio cinema Impero alle spalle del distribuitore: <strong>la</strong> costruzione chiara sul<strong>la</strong><br />

destra del<strong>la</strong> foto.<br />

Annarita Spagnolo Sapete che mio zio era quello che vendeva i biglietti?<br />

Cosimo Guercia Era quel signore con gli occhiali un po' robusto, che ha continuato a stare al<strong>la</strong> cassa anche al<br />

Nuovo Impero?


Annarita Spagnolo No, mio zio si chiamava Domenico Guadalupi, era un signore molto alto, ma non aveva gli<br />

occhiali. Quello che è stato anche al Nuovo Impero era <strong>la</strong> maschera del vecchio Impero e si chiamava Vituccio.<br />

Pino Spina Quel cinema era un pidocchietto, ci facevano i films di Ercole e Maciste, dall'altra parte del<strong>la</strong> piazza<br />

c'era l'Arena Italia.<br />

Roberto Guadalupi Giusto! L'Arena Italia e, più giù, l'Arena Adriatica!<br />

Pino Spina Si, ...grande l'Arena Adriatica.<br />

Cosimo Guercia Ai miei tempi chiamavano pidocchietto al Poli.<br />

Gianfranco Perri Peró il Cinema Impero ha fatto partre di tutti noi <strong>Brindisini</strong>, dal 1936 al 1966. Lí hanno anche<br />

fatto Via col vento, Giulietta e Romeo, La donna che visse due volte, ...e tanti altri. Pino, adesso posto una foto un<br />

pó piú bel<strong>la</strong> dell´Impero.<br />

Gianfranco Perri Il Cinema Impero nel suo periodo glorioso con il film Romeo e Giulietta<br />

Pino Spina Incredibile!!<br />

Roberto Guadalupi Eccezionale!<br />

Pino Spina Gianfranco, purtroppo quando ci sono andato io, meglio mi portavano, non era piú un granchè di<br />

cinema.


Gianfranco Perri Hai ragione, era poi decaduto, ma ha avuto i suoi anni di gloria. Comunque i film di Sansone,<br />

Maciste, Ercole e quant´altri, per noi ragazzioni di 6 o 7 anni erano il massimo dell´avventura. E a quel tempo si<br />

entrava e si usciva dal cinema senza orari specifici e noi ci trascorrevamo i pomerigi domenicali invernali dalle 2<br />

alle 8 vedendo i film 2 o 3 volte.<br />

Enrico Sierra Il cinema Impero di Grassi e' un ricordo che mi porta all'infanzia. Fritta da Romanelli o cinema<br />

Impero? Difficile scelta, perche i soldini erano pochi.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Qui ho visto "In ginocchio da te" e fumavo orrende sigarette al<strong>la</strong> menta " Pack".<br />

Roberto Guadalupi Allora esistevano veramente le Pack? Io pensavo fossero frutto soltanto di qualche mio<br />

incubo onirico!<br />

Antonia Ostuni Pure io ho visto li ¨In ginocchio da te¨, ...avevo vent´anni!<br />

Antonia Dell'Aglio Figurati se non l'ho visto io! Adoravo e adoro ancora Morandi e Stel<strong>la</strong> ne sa qualcosa.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Ahahahahah!!!!!!!!!!!!<br />

Roberto Guadalupi E´giusto: Non era un granchè!... Ma quello passava Brindisi: il vecchio Impero, il Mazari,<br />

l'Astra e il Poli! Non c'era molto da scegliere!<br />

Gianfranco Perri Anche il Di Giulio, dove tutti vedemmo ¨I dieci comandamenti¨.<br />

Raffaele Mauro Con Olga, <strong>la</strong> mitica cassiera del Di Giulio.<br />

Imbriani Ugo<br />

Cinema Di Giulio<br />

Cosimo Guercia Questo locale adesso e' del comune e sta andando in rovina. Potrebbe essere messo a<br />

disposizione del<strong>la</strong> comunitá!<br />

Imbriani Ugo Infatti!<br />

Roberto Guadalupi Sacrosanto! mi era semplicemente sfuggito. Il Di Giulio con <strong>la</strong> bigliettaia bionda del<strong>la</strong> quale<br />

si vedeva appena <strong>la</strong> faccia.


Stel<strong>la</strong> Montanaro Io ¨Iieci Comandamenti ¨li ho visti in un cinema all'aperto nei pressi del<strong>la</strong> stazione ferroviaria,<br />

però non ne ricordo il nome.<br />

Roberto Guadalupi Troppo facile: Arena Italia!<br />

Raffaele Mauro Sbagliato Roberto! ...10 flessioni. Il cinema all'aperto che ricorda Stel<strong>la</strong> vicino al<strong>la</strong> stazione era il<br />

Luccio<strong>la</strong>: dopo<strong>la</strong>voro ferroviario. D'estate capitava che sul più bello sentivi il fischio del treno che entrava in<br />

stazione.<br />

Antonia Dell'Aglio Ha ragione Raffaele, l'Arena Italia era dove ora c´è <strong>la</strong> Banca Apulia a Piazza Cairoli. E<br />

l´Adriatica, giù a corso Garibaldi, dove ora c'è un garage.<br />

Gianfranco Perri Cinema del Dopo<strong>la</strong>voro ferroviario - 1936<br />

Alessandra Miceli Bellissima foto...<br />

Cosimo Guercia Dopo <strong>la</strong> guerra, questo cinema del dopo<strong>la</strong>voro ferroviario si chiamava Eden.<br />

Raffaele Mauro Cinema Luccio<strong>la</strong>!<br />

Cosimo Guercia Raffae´ hai ragione, non mi ricordavo.<br />

Gianfranco Perri Raffaele, complimenti. Invidiabile memoria. Però adesso mi sorge un dubbio (<strong>la</strong> <strong>mia</strong> memoria<br />

non è invece da invidiare): Luccio<strong>la</strong> era il nome del cinema prima dell`Eden o l`Eden lì non c´è mai stato?


Cosimo Prudentino Cinema Mazari inaugurato in Piazza del Popolo l´11 Maggio 1914<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Per chi vuole conoscere di piú sul<strong>la</strong> <strong>la</strong> storia dei cinema e dei teatri a Brindisi nel '900:<br />

http://www.brindisiweb.it/storia/teatri_900.asp<br />

Cosimo Guercia Ed all´uscita dal cinema tutti da Romanelli per <strong>la</strong> fritta!<br />

Raffaele Mauro Ragazzi il cinema Mazari! Prima al cinema e poi <strong>la</strong> mitica fritta di Romanelli. Li ho visto Psyco, il<br />

mio primo Hichtcock.<br />

Ernani Nani E fuori dal cinema c'èrano i vecchietti con il carrettino delle caramelle.<br />

Raffaele Mauro Ma quali caramelle Erná, ...lupini e menduli, lu nonnu di Pino Argesi prima, e lu tani ti li gemelli<br />

doppu, quiddu iertu, siccu siccu.<br />

Gianfranco Perri Si chiamava Francioso, il figlio veniva alle elementari con me, alle scuole San Lorenzo.


Imbriani Ugo<br />

Cinema Mazari in Piazza del Popolo<br />

Cosimo Prudentino L´Arena Italia in Piazza Cairoli<br />

Raffaele Mauro Si intravede lo schermo dell'Arena Italia, era praticamente dipinto sul muro.<br />

Cosimo Guercia Raffaele, in effetti si nota benissimo lo schermo dell'Arena Italia.


Linda Forleo Potete mettere un segno e dire cos'è?<br />

Annarita Spagnolo Linda cara, a destra del<strong>la</strong> foto, oltre le palme, ci sono dei pa<strong>la</strong>zzi e al di là si vede un quadrato<br />

bianco: era lo schermo del cinema all'aperto Arena Italia. Lì vicino all'angolo tu hai avuto il negozio. Noi due<br />

eravamo abituè dell'arena Adriatica. Ti ricordi il palchetto?<br />

Giuseppe Creti Se non sbaglio affianco c´era una tipografia.<br />

Cosimo Guercia Si, oggi quel<strong>la</strong> tipografia si chiama Editrice Brindisina, e si trova sul ponte che va al rione<br />

Bozzano.<br />

Giuseppe Creti Grazie Cosimo!<br />

Antonia Ostuni Mia nonna abitava dietro a cinema. Io ero ragazzina e mi ricordoche andavo sul terrazzo e mi<br />

guardavo il cinema gratis... Bei ricordi!<br />

Roberto Guadalupi Al<strong>la</strong> prima vetrina all'angolo, aprirono un negozio in cui si vendevano i primi oggetti in<br />

moplen, quelli del<strong>la</strong> pubblicità di Gino Bramieri in televisione, <strong>la</strong> p<strong>la</strong>stica prodotta al<strong>la</strong> Montecatini!<br />

Raffaele Mauro E De Candia, il papà di Francesco, anche i primi televisori.<br />

Cosimo Guercia De Candia aveva il negozio in via Afredo Cappellini, poco prima di uscire a Piaza Cairoli. Abitava<br />

in Via Cavour 27 e venne a Brindisi con Ficco il quale aprí anche lui un negozio, di eletricita' e successivamente di<br />

elettrodomestici, attualmente ci sono i figli. Erano baresi entrambi. Brindisi, come si sa, e' amante dei forestieri,<br />

come dice il detto.<br />

Roberto Guadalupi Visto che lo avete nominato: qualcuno ha idea di che fine ha fatto Francesco De Candia?<br />

Grazie!<br />

Raffaele Mauro Vivo e vegeto, è a Brindisi Roberto, gli porgerò i tuoi saluti. Tra l'altro è nel gruppo e lo trovi<br />

anche in Fb.<br />

Roberto Guadalupi Proverò a rintracciarlo. Chisá se si ricorda di me!<br />

Michele Toscano Scusate, ma <strong>la</strong> foto non é dell´angolo Arena Italia. Al<strong>la</strong> vetrina dell'angolo c´era il parucchiere di<br />

<strong>mia</strong> madre! Anna, rilevato poi dal parrucchiere Mario! L angolo Arena Italia e' dove c'e' adesso <strong>la</strong> Banca<br />

Mediterranea, mentre in quest'angolo ora c'e' l´ MPS! E all'angolo <strong>la</strong> pizzeria al metro! Maccheroni!<br />

Cosimo Guercia In effeti non e' <strong>la</strong>ngolo dell´Arena Italia quando e stata postata <strong>la</strong> foto ero titubante. La via che si<br />

vede e' Via Alfredo Cappellini, e chiarissimo. L'amico Cosimo involontariamente ha scritto Arena Italia.<br />

Michele Toscano Grazie Cosimo, tutto potete dire ma a Piazza Cairoli, io ci sono nato nel 1965 e so tutto!!!!<br />

Cosimo Guercia Non c'e' di ché, ma Cosimo Prudentino si e' confuso senz´altro. Lui non si puo sbagliare, e' un<br />

bravo profesionista. Io sono nato dove adeso c'e' il Banco MPS, che confina all'angolo di via Cavour. Io abitavo<br />

propio li, c'era um portone e il pa<strong>la</strong>zzo era tutt´uno e difatti dal terrazzo mi affacciavo su piazza Cairoli sono sono<br />

andato via di lá nel 1959.<br />

Michele Toscano Dal<strong>la</strong> parte che affaciava a Piazza Cairoli, c'era Isidoro che noleggiava le auto e di fianco abitava<br />

<strong>la</strong> signora nini'! In quel pa<strong>la</strong>zzo, da piccolo io ed altri amici giocavamo al<strong>la</strong> guerra, poi un giorno ci trovarono<br />

davvero delle armi e da allora non ci siamo piu' andati!<br />

Cosimo Guercia Sai dove si trovano i figli di Isidoro? E' tanti anni che non li ho piu' rivisti. Mi sbaglio o tua<br />

sorel<strong>la</strong> aveva <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> di ballo di fronte all'impero?<br />

Michele Toscano I fratelli Isidoro li vedo in giro, Pino e' sempre al rione Bozzano! Ma quelli del ballo sono andati<br />

in quel locale negli anni 90, io ti par<strong>la</strong>vo degli anni dal 61 al 85.


Imbriani Ugo<br />

Arena Adriatica<br />

Cosimo Prudentino<br />

Via Sacramento<br />

Roberto Guadalupi Via Sacramento? Piuttosto direi, meglio: Piazzetta Rubini (di fronte a casa <strong>mia</strong>) ed Arena<br />

Adriatica (si intravede l'insegna) in fondo!<br />

Cosimo Guercia La casa in fondo al<strong>la</strong> via era di una nipote di <strong>mia</strong> madre, non so se é ancora degli eredi di lei.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Banco di Napoli<br />

Maurizio De Virgiliis Piazza Vittoria e, a destra, Corso Garibaldi - Anni 60<br />

Maurizio De Virgiliis Qui ci <strong>la</strong>vorava mio padre e quando uscivo da scuo<strong>la</strong> andavo da lui per tornare insieme a<br />

casa. Ricordo che nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> c'erano degli enormi arazzi sui muri e che nel<strong>la</strong> tromba del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> che portava ai<br />

piani superiori c'era il busto del fondatore.<br />

Raffaele Mauro Maurizio, credo che il preside Lisi lo abbia recuperato.<br />

Maurizio De Virgiliis No, il busto adesso si trova nel<strong>la</strong> nuova sede, al primo piano.<br />

Raffaele Mauro Scusa Maurì, ma con <strong>la</strong> velocità con <strong>la</strong> quale state postando ero rimasto al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, ... mi ero<br />

perso <strong>la</strong> banca ahhahhahhhha!<br />

Angelo Di Presa Io abitavo a 150-200 metri dal Banco di Napoli!<br />

Giuseppe Creti Quanto era bello quel pa<strong>la</strong>zzo!<br />

Cosimo Guercia Io abitavo sul<strong>la</strong> farmacia Doria in via Pozzo Traiano, avevo i balconi che affacciavano sul corso,<br />

quindi proprio di fronte al Banco di Napoli.<br />

Angelo Di Presa Io quasi affianco al<strong>la</strong> Chiesa di Santa Lucia. Sul<strong>la</strong> farmacia mi ricordo che abitava <strong>la</strong> famiglia<br />

Mazzotta, e che sotto avevano l'omonimo Bar!


Cosimo Guercia Abitava e abita <strong>la</strong> famiglia Rubino, del matematico brindisino al quale é intito<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> piazzetta al<br />

corso. Inoltre vi abitavano le famiglie Grassi del cinema Impero, fratelli e sorelle.<br />

Giuseppe Creti Cosimo, di fronte a casa tua c´era una tipografia e poi ad angolo c´era un barbiere, mio zio.<br />

Cosimo Guercia Si, si, era il mio barbiere poi si e' spostato andando in via Annuziata. La tipografia é tanto<br />

Enrico Sierra Quante volte passavamo vicino al Banco di Napoli, mattina, sera e, ...quando facevamo lu<br />

strusciu: suli, cu l'amici, e cu <strong>la</strong> zita.<br />

Giusy Tommasi Scusate ma questo e il Banco di Napoli? Ma quando era cosí?<br />

Cosimo Guercia Giusy si.<br />

Giusy Tommasi Ma a che anno risale? Che bello!<br />

Cosimo Guercia La foto sara' anni 60, a giudicare dagli alberi, che sono abbastanza piccoli. Noto anche un'auto<br />

Bianchiana, in effetti e' primi anni 60.<br />

Giusy Tommasi Infatti, ...e piazza Vittoria mi sembra immensa, ora si e rimpicciolita.<br />

Gianfranco Perri Dunque: l´attuale sede del Banco di Napoli e´stata inaugurata il 31 Luglio 1972, mentre<br />

l´anteriore sede, quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> foto, era stata inaugurata il 22 Novembre del 1931, inaugurata dal Re.<br />

Marco Martinese Inaugurazione del Banco di Napoli il 22 Novembre 1931


Stel<strong>la</strong> Montanaro Andava a prelevare?<br />

Annarita Spagnolo Brindisi nel 1931 era molto più signorile e meno paesana che nel 2011.<br />

Giancarlo Cafiero Non era il 1931, in quell´anno é venuto a brindisi il signor Benito Mussolini il quale non<br />

tanto andava d´accordo con il Re Savoia e non gradiva incontrarlo!<br />

Marco Martinese Questo non lo metto in dubbio, ma che vuol dire?<br />

Giancarlo Cafiero Il Banco di Napoli si inauguró nel 1933.<br />

Raffaele Mauro Giancá, ma quelle due fotografie l'ha fatti tui?<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> No, il 4 novembre del 1933 si inauguró il Monumento, come da foto.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Il Re assiste al<strong>la</strong> sfi<strong>la</strong>ta per l´inaugurazione del Monumento nel 1933<br />

Giancarlo Cafiero Questa è l´inagurazione del Banco di Napoli. Il Re fece due inagurazioni il 4 novembre del<br />

1933, questa del Banco di Napoli e quel<strong>la</strong> del Monumento.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> No Giancà, è il pomeriggio dell'inaugurazione del Monumento al Marinaio: ...dopo <strong>la</strong><br />

co<strong>la</strong>zione a bordo del piroscafo del Lloyd Triestino “Helouan”, i reali presero posto sul palco eretto di fronte a<br />

piazza Vittoria e alle ore 15 in punto iniziò <strong>la</strong> grande parata che vide ben 8000 tra militari e rappresentanti di<br />

associazioni sfi<strong>la</strong>re davanti al sovrano...<br />

Giancarlo Cafiero Membo<strong>la</strong>, ribadisco: questa foto è dell´inaugurazione del Banco di Napoli, il palco per<br />

l´inaugurazione del Monumento era situato sul piazzale del Monumento. Era sempre il 4 novembre del 1933.<br />

Gianfranco Perri 2 a 1: Pal<strong>la</strong> a Giovanni!<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Ribadisco i giornali dell'epoca, consultati e fotocopiati con attenta ricerca, riportano che<br />

l'inaugurazione del Banco di Napoli avvenne nel<strong>la</strong> prima parte del<strong>la</strong> mattina del 22 novembre del 1931, quindi<br />

alle ore 11 il sovrano si recò a inaugurare il Monumento ai Caduti di Edgardo Simone, che era posto in piazza<br />

Dionisi (quello che oggi è in piazza SantaTeresa). Il palco reale fu collocato proprio sul lungomare.


Il 4 novembre del 1933 invece, fu inaugurao il Monumento al Marinaio, con le celebrazioni nel piazzale inferiore.<br />

Nel pomeriggio, "...dopo il pranzo sul<strong>la</strong> nave “Helouan”, il re prese posto sul palco eretto di fronte a piazza<br />

Vittoria e alle ore 15 in punto iniziò <strong>la</strong> grande parata che vide ben 8000 tra militari e rappresentanti di<br />

associazioni sfi<strong>la</strong>re davanti al sovrano. Alle 16.30 il re ripartì dal<strong>la</strong> stazione centrale non prima di ricevere un<br />

cestino di vimini raffigurante una nave, colmo di garofani, <strong>la</strong>vorato e donato dagli orfani di guerra. I<br />

festeggiamenti continuarono in serata con musiche di orchestre e di bande militari...". Le fonti sono Il Giornale di<br />

Brindisi e L'Indipendente, che riportano anche le foto degli eventi. Passo e chiudo. E per approfondire:<br />

http://www.brindisiweb.it/storia/inaugurazione_monumenti_re.asp<br />

Cosimo Guercia In quel portone che nel<strong>la</strong> foto del<strong>la</strong> sfi<strong>la</strong>ta si vede in Via Pozzo traiano, abitavo io. Il portone é<br />

sempre quello. Si nota <strong>la</strong> Cartoleria Carlucci e, dove c´era il Ferramenta, adesso c´é l´agenzia.<br />

Ernani Nani La cartoleria era di Lisco, non di Carlucci.<br />

Raffaele Mauro In quel<strong>la</strong> ferramenta, avevano dei coltellini spettaco<strong>la</strong>ri.<br />

Cosimo Guercia Rafe' lo sai ce <strong>la</strong> ferramenta non c'e l'ho impressa nel<strong>la</strong> memoria, <strong>la</strong> ricordo vagamente.<br />

Gianfranco Perri Il Banco di Napoli ¨definitivamente¨ inaugurato il 22 Novembre 1931<br />

Giuseppe Creti Bellissima!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Ad angolo con Piazza Vittoria per caso?<br />

Gianfranco Perri Esattamente!<br />

Pino Spina Tutti i bambini salivano per quelle scale, giravano dietro alle colonne e saltvano giù per terra.<br />

Annarita Spagnolo Bellissimo il pa<strong>la</strong>zzo dell'ex Banco di Napoli, ...sui gradini sedevano i ragazzi di sinistra e i<br />

primi capelloni, i contestatori locali. i genitori ci raccomandavano di non sedere mai e poi mai su quei gradini,<br />

come se ci fosse stato il diavolo.


Giuseppe Salvia Ma perchè fu abbattuto?<br />

Gianfranco Perri La ragione fu che l´edificio non era piú funzionale ai nuovi servizi bancari, anche se l´edifico<br />

aveva solo 40 anni! Peccato aveva un´architettura molto bel<strong>la</strong> ed ormai apparteneva al<strong>la</strong> nostra memoria.<br />

Giuseppe Salvia Certo che era molto più bello di quello che c'è oggi!<br />

Cosimo Guercia A Brindisi no so purtati bi li belli cosi, li distruggunu, sono apatici, vedete quei pochi pa<strong>la</strong>zzi<br />

storici che sono rimasti in quale condizioni si trovano!<br />

Arcangelo Taliento Il muro del Banco di Napoli - 1959<br />

Arcangelo Taliento Appoggiati al muro del Banco Napoli, punto di ritrovo per vecchi amici: Addò 'ndivitimu<br />

stasera?...allu bbancu di napuli!<br />

Ernani Nani Il secondo da destra (?) è Bruno Cavalera, alias ¨brunu ti li favi¨<br />

Silvio Melpignano Arca' quiddu ca stai terzu eti Pietru?<br />

Cosimo Guercia Arca' mitti li nomi! Sono dovuto andare sul<strong>la</strong> tua pagina per riconoscerti. Saluti da noi tutti.<br />

Silvio Melpignano Il primo a sinistra e' Arcangelo Taliento.<br />

Arcangelo Taliento Uhè, Silvio, ...vedo che hai occhio! Mò ti li ticu tutti li nomi: da sinistra, Iu, Angelo daccico,<br />

Canatuta Pietru, Roberto Montrone, Luciano Marolo, Bruno Cavalera e Marcello Sardel<strong>la</strong>.... Cosimo, saluti a tutti<br />

anche da parte di Annamaria.<br />

Silvio Melpignano Arca' noni, canatuma Angelo D'accico!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Birreria Ricchiuto<br />

Imbriani Ugo Sul<strong>la</strong> sinistra <strong>la</strong> pizzeria del<strong>la</strong> signora Marisa<br />

Gianfranco Perri Siamo in Via San Lorenzo. Ma allora si tratta del<strong>la</strong> famosa pizzeria Ricchiuto?<br />

Raffaele Mauro E certo!!! Con <strong>la</strong> mitica Marisa e Rino.<br />

Imbriani Ugo Esattamente!<br />

Giuseppe Summa Certo, il giovedì ed il venerdì servono ancora <strong>la</strong> famosa trippa al<strong>la</strong> triestina e li brascioli cu lu<br />

sucu ahahahhah!<br />

Raffaele Mauro E li panini con li curnali, li vo<strong>la</strong>ntini, li bracioli, le pizze fantastiche. Giusè, io in quel posto ci<br />

sono praticamente vissuto, mi ricordo ancora il padre don Salvatore sotto <strong>la</strong> porta con le bretelle, e Rino, Marisa,<br />

Fortunato, Tina, Rosanna, ...eravamo pure vicini di cabina a Sant'Apollinare.<br />

Gianfranco Perri Le mie primissime ¨pizza e birra¨ con gli amici, appena indossati i pantaloni lunghi!<br />

Cosimo Guercia La scritta di Via Cesare Battisti.<br />

Raffaele Mauro All'angolo il <strong>la</strong>boratorio fotografico di Nino Zippo. Di fronte <strong>la</strong> vetrina del vecchio negozio di<br />

scarpe di Ciccio Stefanelli. Ma chi si ricorda cosa c'era prima di quel<strong>la</strong> vetrina?<br />

Gianfranco Perri Una vendita di granite, o giú di li! Ed al primo piano <strong>la</strong> sede del Partito Socialdemocratico di<br />

Giuseppe Saragat.


Raffaele Mauro Ge<strong>la</strong>ti.....e ti ricordi le caramelle di zucchero, stendevano sul marmo <strong>la</strong> pasta e poi le tagliavano a<br />

quadretti.? Una goduria! Erano due signorine anziane.<br />

Gianfranco Perri Si, si, le ricordo, e come erano buone!<br />

Angelo Di Presa Gina, prima che si spostasse al chiosco? Comunque una ge<strong>la</strong>teria!<br />

Raffaele Mauro No no, il chiosco di Gina c'era già, erano due vecchine. Gianfrà io in via San Lorenzo ci ho abitato<br />

dall'età di cinque anni, e vissuto fino a...., <strong>la</strong>sciamo perdere ahhahhaha!<br />

Patrizia Vantaggiato Peccato che <strong>la</strong> libreria Paolina si sia trasferita in un altro rione.<br />

Antonio Miglietta La strada è leggermente in discesa, per questo si diceva "scindimu allu corsu".<br />

Ernani Nani Raffaele, ma Fortunato che fine ha fatto? se non sbaglio era andato in inghilterra.<br />

Raffaele Mauro No Erna´, è in Svezia ormai da moltissimi anni.<br />

Giuseppe Summa Ora vi pubblico <strong>la</strong> foto di Marisa.<br />

Giuseppe Summa<br />

Marisa con i suoi insuperabili vo<strong>la</strong>ntini......facitivi li uecchi!<br />

Raffaele Mauro Marisaaaaaaaaaaaaaaaa. Na´ birra rossa Marì!<br />

Giuseppe Summa Stasera nienti birra, ci vuei....... na pallina di risu!<br />

Raffaele Mauro Giusé.... pigghiti<strong>la</strong> tui <strong>la</strong> pallina.......<br />

Giuseppe Summa Mannaggia! E´ catuta a nterra, aiutami a cercar<strong>la</strong>....ahahahhah!<br />

Cosimo Guercia Non l'avrei conosciuta Marisa!<br />

Giuseppe Creti Vagnú lu cchiú bellu rigali ca ma pututu fari stasera cu vesciu Marisa. Bravo Giuseppe! Bel<strong>la</strong>!


Giuseppe Summa Quanto prima vi faro' vedere anche Rino.<br />

Raffaele Mauro Giusé, non sta bene Rino.<br />

Giuseppe Summa Non si era rimesso?<br />

Raffaele Mauro Insomma!<br />

Giuseppe Creti Quantu mi dispiaci. Vagnú, un´favori. Datinci un´baciu a Marisa da parte <strong>mia</strong>, ed un saluto, e<br />

ditegli che é da parte di Giuseppi, lu figghiu ti cumpá Toto. Grazie a tutti voi!<br />

Giuseppe Summa Sarai servito.<br />

Giuseppe Creti Grazie. Pino o Giuseppe?<br />

Elda Fontana Signora Marisa, anche se non ti conosco mi piaci un mare! Vorrei averti come <strong>mia</strong> Zietta preferita!<br />

Un sincero bacio.<br />

Emanue<strong>la</strong> Quaranta Se volete posso riferire io, dato che ci <strong>la</strong>voro da 10 anni e ora forse sta chiudendo.<br />

Gianfranco Perri Per riferire su Brindisi ed i brindisini non hai bisogno di una richiesta e tanto meno di un<br />

permesso, quindi fai pure!<br />

Annarita Spagnolo Marisa è <strong>la</strong> <strong>mia</strong> amica da sempre, quanti risati insiemi, ma da quando Rino non sta bene non<br />

è più lei. Allora Emanue<strong>la</strong> dille che <strong>la</strong> abbraccia Annarita che con i figli "battivamo i piedini al<strong>la</strong> 'garbatezza"...che<br />

lo è.<br />

Giuseppe Summa ... Oppure...... na bel<strong>la</strong> spina a do Ricchiutu!<br />

Cosimo Guercia Bravo Giuseppe!<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Prima <strong>la</strong> fritta da Romanelli e poi un boccale di birra da Ricchiuto......e vai!!!!!!!!<br />

Giuseppe Summa Vedo che hai imparato <strong>la</strong> lezione ahahahhahah.<br />

Ernani Nani Un pezzo del<strong>la</strong> nostra storia, io portavo <strong>la</strong> ¨ncartata¨ del<strong>la</strong> mortadel<strong>la</strong> da mettere nel calzone, a mio<br />

padre piaceva solo così.


Maurizio De Virgiliis<br />

Chiude un altro locale che ha fatto storia a Brindisi<br />

Marina Barracchia Non ci voglio credere, ...i miei adorati vo<strong>la</strong>ntini e <strong>la</strong> rustica!!<br />

Marco Martinese Noooooooooooooooo, cavolo! ...Detto come và detto, ...'ndamu strafucatu di rrobba!<br />

Remo Simoniello Senza detto o non detto: Romanelli era famosa, pì <strong>la</strong> pizzel<strong>la</strong> a cinquanta liri e Ricchiuto, pì <strong>la</strong><br />

pizza rrostu a cientu liri. Forse parlo di un tempo remoto!<br />

Domenico Guarini É il simbolo di una città che sta morendo.<br />

Remo Simoniello Senza dimenticare <strong>la</strong> Cantina ti Pinu Maciste al<strong>la</strong> Via Lata... purpetti e brascioli ti cavaddu!<br />

Giulia Cesaria Che peccato! ...Un pezzo di storia che se ne va.<br />

Lucia Tramonte Da piccolissima, da Ricchiuto mi veniva servito pane, bullo e bil<strong>la</strong>.<br />

Cosimo Guercia Li sfi<strong>la</strong>tini eruno formidabile,e poi nna bel<strong>la</strong> birra al<strong>la</strong> spina.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Ma perchè? ...così improvvisamente? E' un dolore grande! ...E poi Marisa, Rino, le chiaccherate<br />

ironiche, sarcastiche e intelligenti su questa città che ormai è un residuo di quel<strong>la</strong> che era una volta. In realtà<br />

erano un baluardo del<strong>la</strong> brindisinità, mi ripeto ma per me questa notizia è stata dolorosa. Là dentro ci <strong>la</strong>scio<br />

ricordi affettivi per me importanti: <strong>la</strong> figura di mio padre, le serate con gli amici, <strong>la</strong> tappa obbligata con le mie<br />

figlie ogniqualvolta tornavano da Bologna, i panini inimitabili per le cene del sabato sera quando non si aveva<br />

voglia di andare fuori, e poi i panpizza!<br />

Margherita Falco Un vero peccato, perchè tutto deve cambiare? Finire?


Remo Simoniello E come posso dimenticare <strong>la</strong> famosa "pizza arrostu " a lire 100. Mi piange il cuore, un altro<br />

pezzo di Brindisi che muore!<br />

Giovanni JayRoots Conte Io purtroppo l'ho scoperta solo pochi anni fa e anche se quando un mio amico mi ha<br />

portato <strong>la</strong> prima esc<strong>la</strong>mazione è stata: "vincè ma ddo ma purtatu?", lì ho mangiato <strong>la</strong> pizza più buona di Brindisi.<br />

mi dispiace davvero tanto. Ma per quale motivo chiudono?<br />

Maria Gabriel<strong>la</strong> Maramao Peccato, è sempre un dolore assistere alle chiusure delle " saracinesche" storiche.<br />

Chiusura per quale motivo? Crisi? Calo fisiologico o cosa?<br />

Gianfranco Perri Credo che purtroppo questa chiusura sia una diretta conseguenza delle delicate condizioni di<br />

salute di Rino.<br />

Uomo Brindisi Purtroppo sembra che ci siano seri problemi di salute dietro <strong>la</strong> chiusura!!!<br />

Marco Martinese Raggiunti limiti di età, mi sa che gli acciacchi non permettono più di continuare.<br />

Remo Simoniello Ho letto sul giornale, causa età, ...non sò altro. Purtroppo nessun Ente interviene per salvare<br />

un pezzo di storia brindisina... Anche a rilevarlo e darlo in gestione, mantenedone il nome, Ricchiuto fu <strong>la</strong> prima<br />

pizzeria a Brindisi, famoso per <strong>la</strong> sua pizza e per <strong>la</strong> birra nera. Nel '49 aprì Romanelli.<br />

Franco Profico Io con Rino mi vedo spessissimo, ma sinceramente non lo sapevo. Appena lo incontro, voglio<br />

sapere come stanno le cose. Rino, circa un anno fa, è stato molto male, ma poi nel corso dell'autunno e<br />

dell'inverno, si è molto ripreso.<br />

Annarita Spagnolo Ho par<strong>la</strong>to con Marisa, i motivi sono vari, non unico quello del<strong>la</strong> salute di Rino, <strong>la</strong> stanchezza<br />

di portare avanti un'attività così grossa, il locale da ristrutturare, <strong>la</strong> crisi che ormai di<strong>la</strong>ga ovunque, tanti anni di<br />

attività sulle spalle purtroppo si fanno sentire.<br />

Roberto Guadalupi<br />

Mi permetto aggiungere: date un'occhiata al numero di telefono!


Brindisi Bicicletta Birreia Ricchiuto (?) – Anni ´50<br />

Raffaele Mauro Si, è <strong>la</strong> pizzeria Ricchiuto, allora il forno era sul<strong>la</strong> sinistra, quello è stato il primo pizzaiolo.<br />

Brindisi Bicicletta Bravo Raffaele, ti ricordi abbastanza bene.<br />

Raffaele Mauro Si, il pizzaiolo, adesso ho un amnesia, non mi ricodo il nome, ma lo incontro quasi ogni giorno<br />

abita in via Lata. Quante pizze mi ha fatto ahhahhahhahha!<br />

Giancarlo Cafiero Amici vi comunico, con sommo dispiacere, che <strong>la</strong> Pizzeria Ricchiuto a Brindisi in Via san<br />

Lorenzo, ha chiuso definitivamente. Un gran dolore al cuore!<br />

Cosimo Guercia<br />

Come mai é stata chiuso l'attivita' ? Peccato!<br />

Raffaele Mauro Menaaaaaaaaaaaa!<br />

Giuseppe Summa Mi spiace che Ricchiuto abbia chiuso. La pizzeria Gino's si trovava in via Pergo<strong>la</strong> dove ora<br />

c'è <strong>la</strong> pasticceria di Gianni Mi<strong>la</strong>ni, e comunque <strong>la</strong> bambina non è Marisa, non poteva esserlo per motivi personali.<br />

Annarita Spagnolo Con <strong>la</strong> chiusura del<strong>la</strong> Birreria Ricchiuto si chiude una pagina di Brindisi che fu, ritrovo di<br />

sportivi, di professionisti, di brindisini che tra un vo<strong>la</strong>ntino e una birra al<strong>la</strong> spina commentavano <strong>la</strong> vita del<strong>la</strong><br />

nostra città. A Marisa e a Rino, amici carissimi, un grosso abbraccio al<strong>la</strong> "Saluti bedda".


“A Ricchiuto” di Aqvi<strong>la</strong> Blv<br />

Da stradecchia stretta e longa, ntitu<strong>la</strong>ta a San Lorenzu,<br />

ntra sti giurni mi sta pari tristi e scura, ci nci pensu.<br />

...Pi tant’anni hamu tinutu nu locali assai speciali,<br />

ca ci stava a n’atra vanda sapi c’era ddivintari.<br />

Ci tinivi quarche spilu, o na botta di pitittu,<br />

a do Ricchiutu sce spicciavi, “Birreria” nci stava scrittu.<br />

Stava Rinu sempri tisu, annanti e andretu allu banconi,<br />

cu lu baffu spittinatu, ca critava allu vagnoni.<br />

Quandu poi nc’era Marisa, ca facia lu principali,<br />

a dà intra era na risa, frati e soru, iattu e cani!<br />

Però, sangu di cainu, quandu anchivi lu bicchieri,<br />

sacciu iu comu scindia lu vo<strong>la</strong>ntinu, ce piaceri!<br />

E <strong>la</strong> “rustica”? E <strong>la</strong> trippa? E li panini a tutti l’ori?<br />

E li panpizza e li bracioli? Ce ricuerdi, ce sapori!<br />

Quantu genti hannu trasutu intra du postu nfumicatu,<br />

quant’amici, quant’amori, quanta tiempu spinsiratu!<br />

Ieri sera hagghiu passatu, già sapia ca si nde sciutu,<br />

ma vulia liggia arretu “Birreria a do Ricchiutu”!<br />

Patrizia Vantaggiato Questa poesia è pubblicata su www.brundisium.net Non sapevo come fare e l'ho copiata,<br />

da leggere per tutti e complimenti ad Aqvi<strong>la</strong> Blv.<br />

Cosimo Mimmo Guercia Patrizia sul<strong>la</strong> pagina a destra, sotto aggingi amici, trovi il pulsante crea documento. Se<br />

<strong>la</strong> metti li é piú facile aber<strong>la</strong> sempre a portata di mano per legger<strong>la</strong> da parte di tutti.<br />

Gianfranco Perri Grazie patrizia, é in effetti molto bel<strong>la</strong>.<br />

Cosimo Mimmo Guercia E' un'altro di negozio piu antico di brindisi l'abbiamo perso, era un punto d'incontro<br />

per i brindisini.<br />

Raffaele Mauro Il mondo si evolve una volta c'erano <strong>la</strong> cantina di Schurzedda e Pino Maciste, tante vecchie<br />

"bandere" che popo<strong>la</strong>vano <strong>la</strong> nostra città. È un pezzo di brindisinità che scompare, ma nul<strong>la</strong> potrà soppiantar<strong>la</strong><br />

nel<strong>la</strong> nostra memoria. Le battute di Rino, i saluti affettuosi di Marisa i mitici vo<strong>la</strong>ntini. Sono praticamente nato e<br />

vissuto in via San Lorenzo, per molti anni i ritmi del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> vita sono stati scanditi dal rumore del<strong>la</strong> serranda di<br />

Ricchiuto che si abbassava e dai discorsi degli ultimi avventori sotto le mie finestre, ....e poco dopo l'incessante<br />

sciamare delle Ape che facevano <strong>la</strong> spo<strong>la</strong> con piazza mercato, le contrattazioni delle cassette del<strong>la</strong> frutta... Ora è<br />

tutto silenzio, ...un brutto silenzio, un silenzio di morte per il nostro centro storico.<br />

Annarita Spagnolo Nessuno mai potrà sostituire iu fratelli e le sorelle Ricchiuto, <strong>la</strong> loro brindisinità e<br />

spontaneità hanno creato il mito del<strong>la</strong> loro birreria anche tra <strong>gente</strong> che si è trovata per caso ad entrare nel locale<br />

per una pizza ed una birra ed ha portato via un ricordo semplicemente unici.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Bombardamenti a Brindisi<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Via Cittadel<strong>la</strong>, e al fondo Via Santa Aloy, all´alba del´8 novembre 1941<br />

Cosimo Guercia<br />

Le abitazioni bombardate<br />

Roberto Guadalupi Bombardamenti del<strong>la</strong> guerra?<br />

Gianfranco Perri Durante tutto il 1941 Brindisi subì numerosi e tremendi bombardamenti, in partico<strong>la</strong>re nel<br />

mese di novembre quando dal 7 al 21 le incursioni furono praticamente continue.


Cosimo Guercia Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Gioventú Italiana del Littorio su Corso Umberto I°<br />

Pa<strong>la</strong>zzo Virgilio, prima Majestic, prima Jolly, e ...prima dei bombardamenti, GIL


Annarita Spagnolo Mia madre era in viaggio di nozze, e dovette tornare in tutta fretta per paura che <strong>la</strong> sua<br />

nuova casa fosse stata bombardata.<br />

Gianfranco Perri Il più potente e distruttivo degli attacchi aerei subiti a Brindisi fu quello del<strong>la</strong> notte tra il 7 e<br />

l'8 novembre 1941. L'incursione iniziò a mezzanotte circa e durò poco più di 5 ore, un attacco condotto da una<br />

formazione di bimotori inglesi provenienti da Malta con l'obiettivo di smantel<strong>la</strong>re le fortificazioni del porto e <strong>la</strong><br />

base navale del Castello Svevo. Tutta l'area di via Cittadel<strong>la</strong> nel centro storico del<strong>la</strong> città fu rasa al suolo e ci<br />

furono decine di vittime e centinaia di feriti.<br />

Annarita Spagnolo Al<strong>la</strong> fine di via Castello c'è un <strong>la</strong>rgo che si chiama Del<strong>la</strong> Volta, dov'è ancora possibile notare<br />

una parte di muro bombardato, per anni è rimasto puntel<strong>la</strong>to con dei grossi pali di legno.<br />

Gianfranco Perri Mia madre quel<strong>la</strong> notte stava a casa di sua nonna, in Via Santa Aloy angolo Via Lucio Scarano,<br />

e <strong>la</strong> bomba cadde in piena casa. Mia madre solo un minuto prima aveva fatto uscire i nonni per andare a casa<br />

sua, in Via Rodi. Erano ancora sul marciapiedi di fronte al<strong>la</strong> casa quando <strong>la</strong> bomba <strong>la</strong> colpí in pieno e <strong>la</strong> fece<br />

crol<strong>la</strong>re completamente.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> ...Quel<strong>la</strong> notte, le bombe caddero anche in Via Indipendenza (foto), nei pressi del<strong>la</strong> chiesa<br />

dell'Annunziata, in via Santabarbara, in via Lauro e nel<strong>la</strong> zona di via Santa Aloy.<br />

Annarita Spagnolo Ma questa che via è? Si nota una chiesa a sinistra, dopo le prime case.<br />

Gianfranco Perri Annarita, credo sia Via Indipendenza e <strong>la</strong> chiesa é quel<strong>la</strong> di San Nico<strong>la</strong>, di rito ortodosso.<br />

Enrico Sierra Vi ricordate il forno verso Porta Lecce, dove morirono i proprietari che per avere rifugio si<br />

chiusero dentro proprio nel forno dove cuocevano il pane, li padelli cu liccozzi, ecc., ecc.?


Gianfranco Perri Enrico, adesso posto <strong>la</strong> foto dell´episodio al quale ti riferisci. Si trattava del<strong>la</strong> Famiglia<br />

Martinelli.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> ...In quel<strong>la</strong> triste notte, tra il 7 e l 8 Novembre del 41, destò forti emozioni lo sterminio del<strong>la</strong><br />

famiglia Martinelli, sette persone rimaste sotto le macerie nell´abitazione di via Porta Lecce. Dopo quel<strong>la</strong><br />

terribile notte, circa l'80% del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione si trasferì per paura nei più tranquilli paesi del<strong>la</strong> provincia,<br />

Mesagne ed altri.<br />

Gianfranco Perri In quel<strong>la</strong> stessa notte, tra il 7 e l´8 Novembre 1941, fu colpito anche il pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Gioventù<br />

del Littorio, sull'attuale area del Albergo Majestic, prima Albergo Jolly, vicino <strong>la</strong> stazione ferroviaria.<br />

Roberto Guadalupi Gianfranco, mi permetto dirlo solo per aggiornarti e giammai per correggerti: l'albergo,<br />

dopo una lunga ristrutturazione, si chiama "Pa<strong>la</strong>zzo Virgilio"!<br />

Gianfranco Perri Roberto, grazie e non c´é di che scusarsi, anzi é proprio uno degli obiettivi del gruppo quello<br />

di scambiarci esperienze. Del resto io vivo a 8000 chilometri da Brindisi da piú di 30 anni e, anche se ci torno<br />

spesso, non riesco ad essere certo aggiornato su tutto. Quindi, di nuovo grazie.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong><br />

Queste foto ci fa capire <strong>la</strong> grande pazzia di quei tempi.<br />

Gianfranco Perri Anche se sembra che purtroppo non abbiamo imparato granché! Credo proprio che il<br />

panorama attuale nelle cittá libiche non deve essere poi cosí diverso da quello del<strong>la</strong> foto del<strong>la</strong> nostra Via<br />

Cittadel<strong>la</strong> di 70 anni fa!<br />

Domenico Guarini La pazzia di quei tempi? Gianni vedi che a pochi chilometri da qui i caccia bombardieri<br />

italiani stanno bombardando "il cattivo" e poi non facciamo niente per aiutare quelli che cercano di scappare da<br />

quell'inferno!<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Non facciamo niente? Bombardiamo chi uccide senza pietà <strong>la</strong> propria <strong>gente</strong>, ma di che<br />

stiamo par<strong>la</strong>ndo? Hai ragione Gianfranco, il mondo ha imparato davvero poco dalle due guerre, ma credo che <strong>la</strong><br />

<strong>gente</strong> è stanca di dittature e di sopprusi, ecco che in quei paesi scoppiano le guerriglie che poi più o meno<br />

degenerano.<br />

Enrico Sierra Bravo Gianni sono con te!


Non fu rispar<strong>mia</strong>ta neanche <strong>la</strong> Cattedrale


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Le Cantine<br />

Imbriani Ugo<br />

Via San Benedetto con a destra l´angolo di Via Alfredo De Sanctis<br />

Annarita Spagnolo Io ho abitato in Via Madonna del<strong>la</strong> neve per tantissimi anni, fra il 1958 e il 1974, in un<br />

portoncino bassissimo quasi arrivando su Via San Benedetto. Dividevo <strong>la</strong> sca<strong>la</strong> con un mio carissimo compagno<br />

di giochi, Bernardo Scarano ora medico in ospedale Perrino. E a proposito di botteghe strane, poi non vi dico<br />

quando andavo a comprare il vino al<strong>la</strong> cantina di "Vocca", scendevo gli scalini e in questo odore di vino e fumo<br />

mi avvicinavo sommessa al lungo banco dove Vittorio "Vocca", non so il cognome, mi travasava direttamente<br />

dal<strong>la</strong> botte il vino nel mio bottiglione. Ragazzi che esperienze! La cantina era proprio sul<strong>la</strong> destra di questa foto,<br />

subito all´inizio di Via San Benedetto, appena girato l´angolo, praticamente di fronte a Via Santabarbara.


Antonio Fox E´vero, un grande venditore del<strong>la</strong> zona era Vittorio. Quante bottiglie di vino ho comprato in<br />

quel<strong>la</strong> cantina che emanava un odore misto fumo-vino. Ed a proposito di vino, chi si ricorda dell'altra cantina che<br />

si trovava all'angolo del<strong>la</strong> strada che tuttora, va da San Paolo a via Santabarbara (non ricordo il nome) il cui<br />

proprietario aveva il soprannome "7 pinzieri", già molto anziano all'epoca? Quando andavo a comprare il vino,<br />

spesso <strong>la</strong> bottiglia stranamente, a casa non arrivava piena.<br />

Cosimo Guercia Antonio ¨7 pinzieri¨ aveva i vigneti e il vino era di produzione propia.<br />

Patrizia Vantaggiato All'incrocio tra via Santabarbara e via San Benedetto c'era appunto <strong>la</strong> cantina di ¨Vocca¨,<br />

Vittorio Pinto, questo il suo cognome. Si scendevano i gradini. Ricordo che vendeva oltre il vino anche i ge<strong>la</strong>ti.<br />

Attualmente i figli hanno realizzato lí un grande locale per feste o riunione di associazioni.<br />

Antonio Fox Non credo che siano i figli. Probabilmente saranno i nipoti, visto che i figli dovrebbero avere giá<br />

un'età molto avanzata.<br />

Patrizia Vantaggiato Sono i figli: Doretto e l'altro non ricordo il nome, <strong>la</strong>vorano presso <strong>la</strong> STP entrambi. Oggi<br />

ho chiesto notizie: i figli del signor Vittorio del<strong>la</strong> cantina sono due e si chiamano Doretto ed Antonio. Sono quasi<br />

10 anni che è morto il signor Vittorio, longevo nel<strong>la</strong> sua vita e circondato dall'affetto dei figli.<br />

Cosimo Guercia A proposito dei commenti sulle cantine di Brindisi, queste due foto sono ad hoc!<br />

Giuseppe Summa<br />

Evviva il vino buono!<br />

Gianfranco Perri Belle foto, Giuseppe! Proprio a proposito, come dice Cosimo! Abbiamo il nome del simpatico<br />

personaggio?<br />

Giuseppe Summa Dovrebbe chiamarsi Rodolfo.


Giancarlo Cafiero Alé.... Menza Banda... Vai cumpà !!!


Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Menza Banda, sempri mbriacu a stuezzi!<br />

Remo Simoniello Grande Giancà, ...Veramenti quandu mbivia era normali, raggiunava a modu sua, ma<br />

raggiunava. Lu fiaccu era quandu scia all'urmu!<br />

Cosimo Guercia Peró a Brindisi di cantine ce ne sono state molte. Al centro in via Saponea c'era <strong>la</strong> cantina di<br />

Savina. Piu avanti c'era un´altra cantina prima di girara per via Benedetto Marzol<strong>la</strong>, Uecchi di Sampaolo era il<br />

soprannome del propietario a causa ti li uecchi pisciati. E per poi in via Bari c'e ancora <strong>la</strong> cantina di Cietta,<br />

attualmente gestita da una persona anziana che <strong>la</strong> ereditó da suo padre del quale non ricordo il cognome.<br />

Silvio Melpignano Alcune cantine peró ve li siete dimenticate, in via Lenio F<strong>la</strong>cco, abbasciu al<strong>la</strong> marina, c'era<br />

Navi, poi stava Checca che negli ultimi anni si mise a friggere pure il pesce, in via Sciabiche c'era una che apriva<br />

soltanto un paio di mesi l'anno perche' finiva il proprio vino ed era soltantu neru e si chiamava Peppu lu<br />

poppitu! Al<strong>la</strong> cantina ti Navi, cliente fisso era Rutu Rutu, barcaiolo per il vil<strong>la</strong>ggio pescatori, che quasi ogni<br />

viaggio si faceva un bicchiere di neru.<br />

Pino Spina Un'altra cantina era in via Pergo<strong>la</strong>.<br />

Imbriani Ugo Negli anni ’50 e ’60 a Brindisi i locali in cui veniva venduto il vino al dettaglio, venivano chiamate<br />

“cantine”. Nel centro, tra San Benedetto e Santa Aloy, ve n’erano due molto conosciute ed apprezzate, gestite da<br />

due signori i cui soprannomi erano “Vocca” e “Setti Pinsieri”.<br />

Quel<strong>la</strong> del signor Vocca era <strong>la</strong> più vicina al<strong>la</strong> <strong>mia</strong> abitazione e lì mi recavo quasi ogni giorno per comprare il vino.<br />

Per accedere al locale, assai vecchio e fatiscente, bisognava scendere alcuni gradini, il soffitto a volte a crociera<br />

era diventato nero come il vino, perché non era mai stato tinteggiato dal<strong>la</strong> seconda guerra. In fondo al locale una<br />

porta finestra dava in un cortile poco usato, infestato da erbacce e pieno di vecchie botti e tinozze di legno in cui<br />

trovavano rifugio le lucertole, i topi e gli scarafaggi. Il signor Vittorio detto Vocca camminava come se fosse<br />

affetto dal<strong>la</strong> “putarica” ossia i piedi piatti, ma il motivo era che durante <strong>la</strong> guerra venne fatto prigioniero e<br />

deportato in Germania, dove, a causa del freddo intenso, gli si erano conge<strong>la</strong>te le dita dei piedi. Quando andavo a<br />

comprare il vino, mi portavo una bottiglia di vetro scuro, sempre <strong>la</strong> stessa e alle volte con il residuo del giorno<br />

precedente, e per lo più acquistavo il bianco o il rosato, in quanto il rosso era un po’ pesante e soprattutto per il<br />

fatto che se cadeva qualche goccia sul<strong>la</strong> tovaglia <strong>la</strong>sciava una macchia tale che non c’erano detersivi (a quel<br />

tempo <strong>la</strong> miticina o <strong>la</strong> saponina) che riuscissero a toglier<strong>la</strong>. Due grosse <strong>la</strong>mpade appese al soffitto e collegate con<br />

del filo elettrico a treccia, illuminavano l’ambiente. La sera, intorno a dei luridi tavoli, si riunivano li “mbriachi”,<br />

come noi li chiamavamo, ossia i bevitori di vino che, prima di recarsi da Vocca, passavano dal casotto di<br />

“Giovanninu ti li stuezzi” in piazza mercato o da qualche altra salsamenteria per comprare qualcosa da mangiare<br />

(<strong>la</strong> ‘ncartata) e che legasse con il vino. Alle volte gli preparavano qualcosa le mogli, in genere “purpetti o<br />

brascioli”. Loro si che bevevano il rosso! Si giocavano i bicchieri con le carte napoletane, a “passatel<strong>la</strong>” o a<br />

“patrunu e sotta”. Il Vocca, appena si rendeva conto che il vino incominciava a fare effetto, lo allungava con<br />

l’acqua, sicuro che nessuno dei suoi avventori se ne sarebbe accorto. Non sempre <strong>la</strong> serata finiva in modo<br />

tranquillo, anzi, il più delle volte i fumi dell’alcool li rendeva litigiosi e vo<strong>la</strong>vano spintoni e alle volte anche botte<br />

da orbi. I più comunque, anche se barcol<strong>la</strong>nti, riuscivano a trovare <strong>la</strong> strada di casa, mentre per chi si riduceva<br />

“mbriacu a piezzi”, l’unica possibilità per tornare a casa era un carretto che il cantiniere usava per spostare<br />

piccole botti all’interno del locale. Gli amici, quelli un po’ più sobri, caricavano l’ubriaco, che nel frattempo si era<br />

addormentato, sul carretto e lo portavano a domicilio e, come un sacco postale lo scaricavano davanti al<strong>la</strong> porta<br />

del<strong>la</strong> sua abitazione, dopo aver bussato tornavano al<strong>la</strong> cantina per restituire il carretto al Vocca. La moglie e i<br />

figli uscivano, prendevano il loro congiunto e lo trascinavano in casa e, tutto vestito, lo buttavano sul letto dove<br />

vi restava diverse ore finché non smaltiva <strong>la</strong> sbornia. La cantina di Vocca possedeva anche una ghiacciaia, in<br />

verità altro non era che un grosso vascone in <strong>la</strong>miera dove, in estate, vi metteva, insieme ad un blocco di<br />

ghiaccio, alcune bottiglie di birra e vino che così poteva servire ben fresche ai suoi clienti. Noi ragazzi andavamo<br />

a trovare il Vocca, perché ci rega<strong>la</strong>va le “ramicche” ossia i tappi di rame a corona delle bottiglie di birra e bibite<br />

varie, con cui noi giocavamo scambiandocele come fossero figurine di giocatori, e valorizzandole a seconda del<strong>la</strong><br />

loro rarità. Vicino al<strong>la</strong> chiesa di San Paolo c’era l’altra cantina che ho menzionato prima ossia quel<strong>la</strong> gestita da<br />

“Setti Pinzieri”. Io <strong>la</strong> conoscevo poco, perché era un po’ lontana da casa <strong>mia</strong> e lì mi recavo solo per chiedere<br />

qualche “ramicchia”. Lui era un uomo ormai avanti con gli anni, aveva i capelli bianchi e un bel paio di baffi,<br />

bianchi anch’essi e rivoltati all’in su. Questa cantina era più pulita, le pareti erano piastrel<strong>la</strong>te, i tavolini per<br />

quattro persone sempre puliti, molto ordinata e pavimentata a mosaico. Non ricordo altro, anche perché ,<br />

essendo “Setti Pinzieri” un po’ avanti con gli anni fu chiusa dopo breve tempo.<br />

Estratto dal libro: Brindisi racconta di Antonio Piazzol<strong>la</strong> & Ugo Imbriani.


Raffaele Mauro<br />

Lu Pici<br />

Raffaele Mauro Questo signore era detto Pici, al secolo Laufuenti Rocco, che al tempo del reverendo De Marco,<br />

il quale gli dedicò <strong>la</strong> poesia ¨Lu Brindisi ti lu Pici¨, era famoso per le sue colossali sbornie. ...Uh! quantu sinti<br />

beddu vinu <strong>mia</strong>! ...Quandu va passi tu ntra stu cori!<br />

Cosimo Guercia ...Mieru, mieru, fatti qua beru quantu di vesciu tanta ndi mbevu!<br />

Raffaele Mauro Uh! quantu sinti beddu vinu <strong>mia</strong>!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Congratu<strong>la</strong>zioni, bellissima poesia davvero!


Summa Peterson Stefania The Brindisi wine festival - August 1967 Foto di Bob Haines<br />

Carlo Rogoli La festa dell'uva.<br />

Summa Peterson Stefania Quiddi si che erano i giorni!<br />

Cosimo Guercia Grazie Stefania per le tue bellissime foto, mi stavo caricado le tue foto, non sapedo che ti eri<br />

iscritta al<strong>la</strong> pagina.<br />

Giuseppe Summa Bel<strong>la</strong> festa, ma divenuta pericolosa per motivi d'ordine pubblico. Fu' abolita, ...mbriacate e<br />

risse a caratizza. E gli americani, non me ne vogliano, diventavano molto arroganti sotto l'effetto di lu mieru.<br />

Summa Peterson Stefania Ahahha, ...Pino attenzione con gli americani! Lo sai che mio marito e' americano!<br />

Cosimo Guercia Stefania sono d'accordo con te, Pino ha fatto un commento non appropiato. Secondo me<br />

erano anche i brindissini ad approfittare del vino!<br />

Annarita Spagnolo Questa era <strong>la</strong> famosa festa dell'uva e del vino organizzata dall'allora presidente dell'ente<br />

del turismo, dott. Ro<strong>la</strong>ndi, con spettacoli molto belli di musica e balletti da tutta Europa.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Che fare con <strong>la</strong> nostra costa...<br />

Maurizio De Virgiliis Cosa ci fareste su questo suolo se diventasse proprietá comunale?<br />

Raffaele Mauro Non solo su quel suolo Maurì, ma su tutto l'isolotto fino al canalone. E comunque non facciamo<br />

sempre gli stessi errori: ci vuole un progetto unico che comprenda anche il porticciolo, l´area ex Estoril, <strong>la</strong><br />

spiaggia del<strong>la</strong> marina , baby<strong>la</strong>ndia e, naturalmente, il forte. Altrimenti si fanno sempre le stesse minchiate senza<br />

arte ne parte. Un uso intelli<strong>gente</strong> di tutta quell´area, con una viabilità di collegamento con l'aereoporto, l'ex<br />

piscina di Materdomini, <strong>la</strong> batteria. Ma ti rendi conto da queste poche righe di quanti tesori ci sono concentrati<br />

in quell'area?<br />

Michele Toscano Abbiamo tanti tesori, ma senza un buon tesoriere non valgono nul<strong>la</strong>! Indiciamo una ricerca in<br />

tutta Europa di qualcunop in grado di far rinascere e gestire tali ricchezze, visto che noi brindisini non siamo in<br />

grado!<br />

Giovanni JayRoots Conte Io in tutta l'area che citava Raffaele farei un parco naturale dove far passare i<br />

brindisini e i turisti con pullman ecologici e magari dei traghetti, un vasta area di verde e pace, magari nel mezzo<br />

ci piazzerei qualcosa tipo un centro re<strong>la</strong>x per tutta <strong>la</strong> famiglia, insomma tutto nel rispetto del<strong>la</strong> natura che<br />

diventa sempre meno accessibile a Brindisi.<br />

Raffaele Mauro Michele, se mi consenti, è proprio l'attesa messianica di un leader che è sbagliata, oggi è<br />

possibile partecipare da cittadini, con le associazioni e con i gruppi, alle decisioni che riguardano <strong>la</strong> nostra città.<br />

E´ questo abuso del<strong>la</strong> delega dei cittadini ad amministrare che ci ha portato in queste condizioni. Senza <strong>la</strong><br />

partecipazione dei cittadini, vera propositiva e se vogliamo anche conflittuale, non c'è democrazia, e senza<br />

democrazia si muore.<br />

Stefano Albanese Raffaele, hai perfettamente ragione, riappropriamoci del nostro territorio, <strong>la</strong> delega in bianco<br />

a nessuno, i cittadini siano protagonisti!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Scusate, <strong>la</strong> zona ho capito dov'è, ma non ho capito di preciso qual'è il suolo.<br />

Stefano Albanese Ma questa e' <strong>la</strong> colmata dove vorrebbero fare il rigassificatore ovvero a Capo Bianco, o<br />

sbaglio? Mi correggo, mi pare che sia vicino il castello Alfonsino, nei pressi del<strong>la</strong> diga.<br />

Raffaele Mauro No, questo è affianco al vecchio faro di Punta Ris, fra il vecchio faro e <strong>la</strong> diga vecchia, poi<br />

proseguendo si arriva al canalone che costeggia forte a mare.<br />

Stefano Albanese E' ancora demanio militare quindi!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Non credo siano i progetti a mancare: convegni, studi e proposte si susseguono continuamente<br />

(ed è bene che sia così!) ma non posso non notare che i risultati applicativi tardano ad arrivare. Ad esempio, ho<br />

un articolo re<strong>la</strong>tivo ad un workshop presentato all'inizio di quest'anno, secondo me uno dei più interessanti mai<br />

realizzati. Si tratta di iniziative lodevoli, ma se non si dà concreta applicazionei ai risultati di questi studi, questi<br />

rischiano di restare progetti chiusi nel cassetto. Dopo tutto il <strong>la</strong>voro che é stato fatto per realizzarli!


Stefano Albanese Andrea di quali progetti parli? Commissionati da chi ? Illustrane qualcuno.<br />

Raffaele Mauro Non ci sono pregetti per quel<strong>la</strong> zona, a parte le cazzate del vecchio presidente dell'autorità<br />

portuale e che comunque riguardavano solo <strong>la</strong> viabilità. Andrea, se leggi con meno superficialità ti rendi conto<br />

che il dicorso è molto più complesso, si tratta di pianificare un intervento che valorizzi tutta l'area e comunque<br />

dia indicazioni.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Raffaele, non c'entra <strong>la</strong> superficialità, almeno da parte <strong>mia</strong>, credo. Nel commento non mi riferivo a<br />

quel<strong>la</strong> zona. Io par<strong>la</strong>vo di progetti per <strong>la</strong> città in generale e mi era venuto in mente un workshop realizzato da<br />

Sealine Lab e che è stato presentato a gennaio di quest'anno. Me lo ricordo bene in quanto conteneva delle<br />

proposte molto interessanti per diverse aree del<strong>la</strong> città ed è stato sviluppato da un team di studenti e<br />

professionisti di diverse università italiane. Ma al momento restano solo idee.<br />

Raffaele Mauro Superfialità nel<strong>la</strong> lettura Andrea, e comunque riguardo al workshop ti ho risposto sul post<br />

medesimo.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Nel<strong>la</strong> lettura dicevo, nessuna superficialità infatti. Intendevo par<strong>la</strong>re proprio di altro io. E<br />

tornando al<strong>la</strong> proposta del nostro amico: se domani l'area passasse al comune, in assenza di un progetto globale<br />

valido, cosa fareste? Sono completamente ignorante in materia e sono qui per imparare: istruitemi con i vostri<br />

consigli!<br />

Raffaele Mauro Quel<strong>la</strong> di Maurizio era solo una provocazione. Sa bene lui, come <strong>la</strong> maggior parte di noi, che è<br />

impossibile che quel<strong>la</strong> parte da so<strong>la</strong> ricada sotto <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del comune. Ecco perchè bisogna prevedere nel PUG,<br />

che cosa s'intende fare per quelle aree. La legge prevede, infatti, che nell'atto di preparazione e prima del<strong>la</strong> sua<br />

approvazione, singoli cittadini, associazioni professionali e di categorie, insomma <strong>la</strong> società civile, possano porre<br />

osservazioni al piano e discuterle con le amministrazioni. Un grande strumento d partecipazione e condivisione<br />

delle scelte che sarebbe opportuno non far cadere, come solito, nel nul<strong>la</strong>.<br />

Michele Toscano Raffaele hai perfettamente ragione, ma forse tu non conosci me! Mi sono proposto molte volte<br />

affiancando in campagne elettorali, amici e politici eletti con massimo dei voti. Poi, non cambia nul<strong>la</strong>, uno solo<br />

non basta, e le idee sono tante. Poi ci sono i politici, diciamo fissi, che i 700 voti li hanno sicuro, visti i parenti<br />

sistemati in punti strategici, e questi votano il loro uomo che giustamente li ha sistemati, d'altronde tu che<br />

faresti? E questi politici non li smuovi, ma danno tanto fastidio! Adesso ci vorrebbero tutti nomi nuovi, non<br />

politici di professione e di massimo 40 50 anni. Devono essere nomi mai candidati prima e non i soliti<br />

disoccupati in cerca di occupazione! E questi sono solo pochi punti, se vogliamo davvero migliorare o cambiare<br />

<strong>la</strong> nostra cittá. A me sembra impossibile tutto questo, ma io sono uno che dice ¨mai dire mai, ar<strong>mia</strong>moci e<br />

facciamo¨! Tutti! In due non bastiamo e penso che nemmeno i 700 scritti a questo guppo basterebbero.<br />

Raffaele Mauro Ne sono convinto Michele, però oggi grazie a questi nuovi strumenti di comunicazione è più<br />

facile comunicare, mettere idee in circo<strong>la</strong>zione, discutere, approfondire, e chissá se tanta <strong>gente</strong> che oggi non va a<br />

votare (perchè tanto sono tutti ...uguali) o che vota sperando nel<strong>la</strong> sistemazione di un figlio, un amico, un<br />

parente, non torni a partecipare e a cercare di riappropiarsi del<strong>la</strong> propria esistenza e del futuro di figli e nipoti.<br />

Sono d'accordo con te, mai arrendersi e mai dire mai!<br />

Michele Toscano Io comunico con chi e' stato eletto anche con questi mezzi! Non mi arrendo!<br />

Cosimo Guercia Il PUG purtroppo non tutti i cittadini lo conoscono, e' uno strumento interessante per i<br />

cittadini, ma se non ci sono associazioni culturali che s'interessano del<strong>la</strong> citta'e se non c´é una aggregazione folta<br />

di cittadini a queste associazioni in modo che si facciano sentire, ...allora le decisioni andranno sempre da una<br />

so<strong>la</strong> parte. Quindi ci vuole piu' cosapevolezza dei cittadini in modo che si sentano partecipi e si appriopino di ció<br />

che spetta loroi.<br />

Raffaele Mauro Oggi il PUG è uno strumento moderno, <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione europea e quel<strong>la</strong> regionale impongono <strong>la</strong><br />

consultazione e <strong>la</strong> partecipazione di cittadini ed associazioni, se poi vogliamo fare i rivoluzionari del click e del<br />

mi piace o non mi piace, questa è un altra storia.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Ogni quanto si prepara il PUG? Quando potrebbe essere allora <strong>la</strong> prima occasione utile per<br />

intervenire direttamente?<br />

Raffaele Mauro Il PUG è in fase di realizzazione, ci siamo. Lunedi un gruppo di architetti si riunisce presso<br />

l'Associazione sviluppo e <strong>la</strong>voro per approfondirne alcuni temi.


Andrea Vio<strong>la</strong> Bene, allora ci si potrebbe organizzare per tempo? Nel senso di consultarci e presentare anche le<br />

nostre proposte? Mi chiedevo, solo così a livello di proposta, se agli amici del gruppo facesse piacere raccogliere<br />

un pó di idee ed approfittare di questa occasione.<br />

Raffaele Mauro Certo!<br />

Alberto Discanno<br />

Ho fatto un sogno!<br />

Alberto Discanno Ho fatto un sogno: il mio professore di matematica era un cane par<strong>la</strong>nte a sei zampe e mi<br />

ripeteva una proporzione: Porto Marghera sta a Venezia come Brindisi sta a Lecce (PM:VE=BR:LE). Nel sonno<br />

ero sveglio e poi quando mi sono svegliato per davvero, ho incominciato a dormire ad occhi aperti.<br />

Remo Simoniello Albè, mangia chiù liggeru <strong>la</strong> sera. Tui ti nchiumbi e quandu ti cuerchi viti cosi strambi.<br />

Cesare Mevoli Mi sapi tanta ca si mangia li pipi spritti, e nnò li digiresci pigghiti n'alcaselz, Albè! Per i profani<br />

di brindisinità, l'alcaselz è l'abbreviativo indigeno di alka seltzer.<br />

Remo Simoniello Uè, cè mi sapi tanta ca è megghiu lu bicarbunatu, armenu Albertu scombra.<br />

Alberto Discanno Appunto come dicevo. I vostri commenti sono esaustivi, contengono già <strong>la</strong> risposta. Cosa<br />

aggiungere? Ma si, un bel sorriso, sponsorizzato ENI.<br />

Anna Maria Zuccaro Si, ...mi trasferisco a Lecce.<br />

Franco Profico La storia ed il progresso richiedono qualcosa in più dei NO preconcetti.<br />

Raffaele Mauro Franco si può essere contrari o favorevoli, però il NO a quell'impianto rigassificatore non è<br />

preconcetto, ma è stato sviluppato e presentato in tante occasioni, tutto si può dire tranne che è preconcetto.<br />

Stefano Albanese Quell'impianto sarebbe l'ennesiva devastazione del territorio e l'interdizione perpetua ad<br />

altri usi del nostro bel porto! E aggiungo che in caso di incidente, cosa molto probabile, salterebbe per aria<br />

l'intera citta' di Brindisi con mina innescante l'adiacente zona industriale.


Giorgio Sciarra Quando si par<strong>la</strong> di preconcetti bisogna elencarli e motivarli. E' molto più probabile che i<br />

preconcetti siano da tutt'altra parte (SI a tutti i costi) e per motivi molto, ma molto, diversi.<br />

Franco Profico SI a tutti i costi, no. Ma sono anni che ci sono solo NO, a tutti costi. Ed il più delle volte,<br />

scaturiscono da motivazioni che sono dettate dal<strong>la</strong> politica e non dall'econo<strong>mia</strong>. Contro il rigassificatore, se ne<br />

sono sentite di tutti i colori, non tutte veritiere. Un territorio che <strong>la</strong>ngue, dovrebbe riflettere di più, e solo dopo<br />

propendere per il SI o per il NO. Spesso si ha l'impressione che prima si decida per il SI o per il NO, e poi si<br />

trovino le pezze d'appoggio a sostegno del<strong>la</strong> decisione presa.<br />

Giorgio Sciarra Sbagli!<br />

Gianfranco Perri Ognuno puó pensar<strong>la</strong> a proprio modo, é un diritto di tutti il libero pensiero e <strong>la</strong> libera<br />

espressione dello stesso. Almeno cosí lo crediamo in questo gruppo, né del resto si puó pensare che questo possa<br />

essere un mezzo per convincere ad ogni costo gli altri delle proprie opinioni.<br />

Franco Profico Rigassificatori nel mondo ce ne sono una infinità, non mi pare che sia mai successo niente.<br />

Chissà perchè dovrebbe capitare qualcosa a Brindisi. E questi non sono NO preconcetti? Ammazza!<br />

Stefano Albanese Profico, a me pare che tu sia di parte, ovvero abbia degli interessi partico<strong>la</strong>ri in merito.<br />

Giuseppe Summa E´ vero, ci sono una infinità di rigassificatori nel mondo, ma nn a ridosso del<strong>la</strong> città e<br />

comunque resta il fatto che Brindisi per quanto riguarda l'energia ha gia dato ed ancora ne paghiamo le<br />

conseguenze.<br />

Franco Profico Sinceramente, dire di non volere il rigassificatore perchè potrebbe esplodere quando non cìè<br />

una casistica di esplosioni di rigassificatori, questo è di parte. Quindi non sono io quello di parte. Per me ci sono<br />

NO preconcetti.<br />

Antonio Fox A prescindere dalle considerazioni che ognuno è libero di fare, mi sorge un piccolo, grande dubbio<br />

in merito. E cioè, tutti stiamo a condannare in questo gruppo, lo scempio e le ferite che sono state inferte negli<br />

anni a questa città, con <strong>la</strong> distruzione di pezzi di storia del nostro patrimonio artistico e paesaggistico.<br />

Immaginando come sarebbe stata l'econo<strong>mia</strong> di questa città, se non ci fosse stata l'industrializzazione. Questa<br />

industrializzazione, non dimentichiamolo, che ha distrutto a partire da S.ant´Apollinare e per diversi chilometri,<br />

una costa tra le più belle del Salento. Ora assistiamo alle lotte fratricide a proposito del rigasificatore, per il quale<br />

<strong>la</strong> città e le varie province di Brindisi e di Lecce sono scese in piazza per affermare il loro NO. Quelli che sono<br />

stati sempre consenzienti a farlo (i sindacati per intenderci) lo stanno facendo per un piatto di lenticchie. Perchè<br />

di questo si tratta, di una cinquantina di tessere in più a scapito, ancora una volta, del<strong>la</strong> perdita di centinaia di<br />

metri costa e di mare.<br />

Giuseppe Summa Anche lo zuccherificio avrebbe portato solo benessere, assunzioni ed inquinamento zero.<br />

Bene, anzi male perchè il direttore di stabilimento è stato denunciato perché si riversavano nel terreno, e non<br />

solo nel loro ma anche in quelli confinanti, acque inquinate.<br />

Giorgio Sciarra Le ragioni che hanno motivato <strong>la</strong> contrarietà al rigassificatore sono molteplici. Ora non sto ad<br />

elencarle ma dovrebbero essere ben note essendo state diffusamente e più volte illustrate. Se a qualcuno fa<br />

piacere, o è convinto, dire che sono preconcette, è ovviamente libero di farlo. Ma vorrei far notare una picco<strong>la</strong><br />

cosa, sia pur diversa ma che può indicare che non si può ragionare con <strong>la</strong> casistica: ricordate l'impianto P2T era<br />

considerato sicurissimo, e invece! E tutti i ragionamenti sulle centrali nucleari, sono tutte sicure prima che<br />

succeda qualcosa, e poi dire, come hanno detto in un incontro promosso dal<strong>la</strong> Lng, che in Giappone tutti<br />

rigassificatori hanno retto benissimo, è una affermazione che però non dice se, per esempio sono stati interessati<br />

dal maremoto. Credo, dal successo di questo gruppo, che si ha una certa "nostalgia" del<strong>la</strong> Brindisi di una volta e<br />

<strong>la</strong> voglia di una Brindisi diversa. Lavoriamo tutti in quel<strong>la</strong> direzione e probabilmente avremo una città migliore.<br />

Poi ognuno è libero di pensar<strong>la</strong> come meglio crede.<br />

Cosimo Guercia Ma benedetto iddio, ma stu rigassificatori deve essere messo per forza in un punto strategico<br />

del porto? Perche' <strong>la</strong> lng non ha previsto una piattaforma in mezzo al mare anziche' sul<strong>la</strong> terra ferma?<br />

Antonio Fox Caro Cosimo, Brindisi è terra di conquista, per cui chiunque viene da fuori si sente in diritto di fare<br />

e pretendere di fare quello che gli pare. In questa città finchè non cambia questa mentalità, ai voglia a dire e<br />

sbraitare!<br />

Cosimo Guercia Caro Antonio sono d'accordo con te, se <strong>la</strong> <strong>gente</strong> non prende coscienza ci troveremo sempre<br />

che faranno cio' che vogliono, senza nessun controllo del<strong>la</strong> cittadinanza.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

... e con La Conca<br />

Carlo Natali<br />

La Conca<br />

Carlo Natali La famosissima conca d'oro! I miei figli non vedono l'ora di farsi il bagno li' dopo piu' di 3 anni che<br />

non scendiamo in Italia, a presto allora! Ciao!!!<br />

Giancarlo Cafiero Caro Carlo, ti cominico che è assolutamente vietato fare el bagno al<strong>la</strong> Conca e paraggi.<br />

O rdinanza sindacale, ...purtroppo.<br />

Gianfranco Perri Quindi, ... Niente Conca quest´estate?<br />

Uomo Brindisi Ma l'ordinanza non riguarda solo le falesie?<br />

Carlo Natali Gianca' non mi dire che e' vero porca miseria. Io ci sono praticamente cresciuto al<strong>la</strong> Conca e<br />

onostamente, anche se ho portato i miei figli a tante spiagge bellissime, loro sognano sempre di farsi il bagno al<strong>la</strong><br />

conca. Spero tanto che sia uno scherzo!


Cosimo Guercia Il Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti ha emesso una ordinanza temporanea riguardante <strong>la</strong><br />

fruibilità del<strong>la</strong> costa del territorio comunale di Brindisi. Sul<strong>la</strong> base di quanto stabilito dall'Autorità di Bacino in<br />

re<strong>la</strong>zione alle aree di “diversa pericolosità geomorfologica nel territorio comunale di Brindisi sul<strong>la</strong> fascia<br />

costiera" e preso atto del<strong>la</strong> potenziale esistenza di pericoli per <strong>la</strong> sicurezza e l'incolumità dei cittadini, con<br />

l'ordinanza si fa divieto, fino al prossimo 31 maggio 2011, di balneazione, di accesso e di stazionamento per<br />

uomini e mezzi sull'arenile del<strong>la</strong> fascia costiera libera nelle località “Conca del<strong>la</strong> Sciaia" (adiacente al lido Sole),<br />

dall'ex Lido Poste (non compreso nel divieto) fino ad Apani e nell'area di “Canale Foggia di Rau", in località<br />

Cerano. Tali aree, in ogni caso, sono già indicate con apposita segnaletica. E' stato stabilito, inoltre, che i tito<strong>la</strong>ri<br />

delle concessioni demaniali dovranno recarsi presso l'Ufficio tecnico comunale – Settore Urbanistica, per<br />

verificare <strong>la</strong> compatibilità dell'esercizio di attività nelle aree in concessione con <strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssificazione provvisoria<br />

operata dall'Autorità di Bacino. Si precisa, in ogni caso, che l'Amministrazione Comunale sta effettuando tutte le<br />

azioni necessarie per trovare soluzioni, anche attraverso sopralluoghi congiunti, perché venga modificata <strong>la</strong><br />

c<strong>la</strong>ssificazione delle aree perimetrale dall'AdB.<br />

Stefano Albanese Quest'anno i brindisini andranno tutti in piscina (che ovviamente sara' pagata da questa<br />

amministrazione) grazie a questa amministrazione che governa da quasi 10 anni e non e' stata capace di mettere<br />

i n sicurezza il litorale a nord del<strong>la</strong> citta'!<br />

Arcangelo Taliento Noi cresciuti abbasciu al<strong>la</strong> marina, prendevamo <strong>la</strong> barca per il casale (senza mai pagare<br />

perchè vogavamo noi facendo riposare il barcaiolo amico) e poi a piedi sino al<strong>la</strong> conca, piccolo paradiso<br />

incontaminato. U nico inconveniente li spini di li rizzi sott'alli carcagni!<br />

Giusy Tommasi Compriamoci le piscine gonfiabili. Siiiiiii che bello!<br />

Maurizio De Virgiliis<br />

La Conca a Pasquetta<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Rrobba di bronchiti asmatica, aahahahha!<br />

Cosimo Guercia Manca picca!<br />

Annarita Spagnolo Negli anni 70 l'acqua del<strong>la</strong> Conca era limpida e trasparente come non mai. Furbi quelli che si<br />

sono fatti <strong>la</strong> privatissima "Spiaggia del sole". Ma gli scogli se li sono comprati?


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Chiostro di San Benedetto<br />

Chiostro delle Benedettine all´iterno del<strong>la</strong> Chiesa di San Benedetto<br />

Raffaele Mauro Quante picozze da don Antonio Fel<strong>la</strong>, a noi ragazzini che facevamo casino durante <strong>la</strong> funzione.<br />

Gianfranco Perri Raffaé, mi sa che allora dobbiamo averne fatta piú di qualcuna assieme, perché io le picozze<br />

di Don Antonio me le ricordo, ...e bene!<br />

Raffaele Mauro Ehhehe, immagino di si, ...Pensa che andai a trovarlo per farmi sposare da lui.<br />

Gianfranco Perri Io invece lo andai a trovare nel 1976 per chiedergli il cerificato di battesimo. Allora lui mi<br />

chiese ¨cé ta spusari?¨...Ed io gli dissi di no, ma che dovevo solo fare da padrino ad un battesimo in Ecuador dove<br />

stavo facendo il servizio civile. Era una bugia, mi dovevo proprio sposare, ma era ancora un segreto per i miei e<br />

quindi, per evitare che lo commentasse con <strong>mia</strong> madre, gli dissi <strong>la</strong> bugia, senza pensarlo due volte!<br />

Raffaele Mauro Ahhahahhha!<br />

Antonia Ostuni HàHàHà, questa bugia era bellissima, ...bravo!<br />

Annarita Spagnolo Quanti giochi nel chiostro di San Benedetto dopo il catechismo, e mi ricordo che Don<br />

Antonio ci faceva vendere i ritagli delle ostie, di cui noi bambini eravamo ghiotti. Io l'ho frequentato fino a poco<br />

tempo prima che morisse, aveva avuto tanti dispiaceri, tra gli altri quello di essere spostato dal<strong>la</strong> parrocchia per<br />

motivi di salute, ...e poi grossi dispiaceri familiari.


Gianfranco Perri Io ho fatto <strong>la</strong> prima comunione nel 1959 ed intorno a quegli anni frequentavo abbastanza <strong>la</strong><br />

parrocchia, il chiostro, il catechismo, e quant´altro.<br />

Raffaele Mauro Si io qualche anno dopo, comunque l' epoca era quel<strong>la</strong>.<br />

Gianfranco Perri La <strong>mia</strong> prima comunione, con <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> Silvana e poi tanti cugini -1959<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Misteri di Fb, avevo postato un commento sui ricordi del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> infanzia che ruotavano sul<strong>la</strong><br />

chiesa di San Benedetto ed ...ops, come per magia è scomparso!!! bohhhhhhhhh...misteri feisbukkiani.<br />

Raffaele Mauro Beh! E riposta no? I nostri aneddoti di ragazzini nel<strong>la</strong> nostra città, sono bellissimi, i ricordi, le<br />

sensaziioni i profumi del<strong>la</strong> nostra gioventù!<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Nooooooooo Raffaè, era troppo lungo...e poi, le emozioni che senti quando scrivi una prima<br />

volta, non hanno <strong>la</strong> stessa spontaneità e quindi non riesci a trasmetterle piú agli altri.<br />

Gianfranco Perri Stel<strong>la</strong>, e' successo anche a me. Pazienza, pero' dai, ...ripostalo, per stavolta!<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Se dovessi par<strong>la</strong>re in toto dei miei ricordi e delle emozioni legati al<strong>la</strong> Chiesa di San<br />

Benedetto, non basterebbe un post, ...sono gli anni del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> infanzia, ...e non solo...<br />

Raffaele Mauro Quanti sicutati di don Antonio, s'asava <strong>la</strong> tonica e zumpava comu a nu cardiddu, e quandu ti<br />

uantava 'na picozza an capu no ti <strong>la</strong> llivava nisciunu, ahahhahhahhha!<br />

Gianfranco Perri Le celebri picozze di Don´Antonio. Quante me ne ha date!<br />

Antonia Ostuni Gian... eri un monello. HèHèHè!


Massimo Zaccaria ...E, caro Raffaele, quelle partite di basket, che riuscivamo a farle con canestri in ferro<br />

inconsciamente attaccati a quelle pareti antiche e preziose, ...in qualche foto del chiostro si notano. Le partite a<br />

stoppa con Don Antonio ¨di cinculiri a provata¨. Il calciobalil<strong>la</strong> montato all inverso con il portiere sul<strong>la</strong> mano<br />

destra non l ho mai capito, ...e poi due persone importanti per <strong>la</strong> <strong>mia</strong> crescita: il povero professor Lorenzo Picoco<br />

e il professor Abele Carruezzo, li ringrazio.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Sono nata e cresciuta in Via San Benedetto, e ci sono ritornata a vivere negli anni del<strong>la</strong><br />

maturità... ho ancora vivo il ricordo delle novene, le mattine che precedevano <strong>la</strong> festa dell'Immaco<strong>la</strong>ta in cui io e<br />

<strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> andavamo in chiesa per incol<strong>la</strong>re le stelline al<strong>la</strong> coroncina del<strong>la</strong> Madonna (erano le sei e mezza del<br />

mattino). Ricordo ancora il freddo e i polpacci vio<strong>la</strong>, poi tornavamo a casa e nostra madre ci faceva <strong>la</strong> "suppa"<br />

con il <strong>la</strong>tte bollente e il pane raffermo... e poi a scuo<strong>la</strong>. E poi il catechismo, le palme dipinte con l'argento, <strong>la</strong><br />

"messa scigghiata del Venerdì Santo". I film a puntate durante <strong>la</strong> Settimana Santa (nel salone del<strong>la</strong> parrocchia<br />

Sant´Anna), i veglioncini di carnevale, <strong>la</strong> busta delle ostie a 5 lire, <strong>la</strong> messa del<strong>la</strong> domenica alle 9,30, il suono delle<br />

campane che inondava le strade limitrofe, ...il senso del<strong>la</strong> festa...<br />

Gianfranco Perri Stel<strong>la</strong>, grazie, molto belli e nitidi i tuoi ricordi. E grazie anche a Massimo. Io ricordo il sapore<br />

dei ritagli delle ostie e le estenuanti prove per le funzioni del<strong>la</strong> Settimana Santa e poi, ...le raccomandazioni di<br />

Don Antonio prima, ed i rimproveri dopo, per il "casino" del<strong>la</strong> mezzanotte di resurrezione che preparavamo e<br />

poi facevamo noi ragazzi dal<strong>la</strong> sacrestia.<br />

Ernani Nani Li formaggini di ciocco<strong>la</strong>ta, sempre dopo <strong>la</strong> messa naturalmente, no vi li ricurdati? Comu si<br />

incazzava Don Antonio, quandu pirdia a carti.<br />

Annarita Spagnolo E le domeniche con i film proiettati a Sant'Anna? Le catechiste che ci sorvegliavano. Io<br />

ricordo anche gli esami per passare <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse di catechismo da piccolissima a Beniamina, e ho ancora il diploma<br />

che consegnava Don Antonio al<strong>la</strong> fine dell'esame. Bellissimo. Stel<strong>la</strong>, ti ricordi quando facevamo le ostie?<br />

Nikos Desil<strong>la</strong>s Il chiostro di San Benebetto in fiore


Raffaele Mauro Che bel<strong>la</strong> fotografia! Non mi ricordavo delle piante nel chiostro, anzi non le ho mai viste<br />

Cosimo Guercia E non vedo il pozzo!<br />

Gianfranco Perri Ma é veramente bel<strong>la</strong> e interessante, neanch´io lo ricordavo con questo aspetto. Il pozzo deve<br />

essere nascosto dal<strong>la</strong> vegetazione.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Io me lo ricordo! Don Antonio Fel<strong>la</strong> diventava severissimo se qualcuno raccoglieva le rose!<br />

Gianfranco Perri Stel<strong>la</strong>, ma allora sei piú ¨vecchia¨ di me e di Raffaele! O forse eri solo una bambina piú<br />

sensibile di noi maschiacci!<br />

Raffaele Mauro Tra le chiese degli Angeli e di San Benedetto molti di noi hanno passato <strong>la</strong> propria infanzia.<br />

Giancarlo Cafiero Rafé! Ma pi tei li chiesi so tabú, ...atru che ...io ricordo, ...Vitilu ví!<br />

Davide Savina Io sono nato qui.<br />

Andrea Ecclesie Il bellissimo chiostro di San Benedetto, ...non sembra neanche di essere a Brindisi. Lungo il<br />

porticato sono ancora visibili gli scavi romani compiuti negli anni '80. Inoltre al suo interno potrete ammirare,<br />

oltre <strong>la</strong> bellissima chiesa, un presepe del 600 e una statua del<strong>la</strong> Madonna del 500 che si trovano nel<strong>la</strong> stanza<br />

retrostante <strong>la</strong> navata del<strong>la</strong> Chiesa.<br />

Gianfranco Perri Tutto vero!<br />

Franco Profico Don Antonio Fel<strong>la</strong> lo ricordo bene anch´io, e per due ragioni diverse: 1° perchè <strong>la</strong> Giovane Italia<br />

che io frequentavo era in Via San Banedetto e quindi lo si incontrava spesso e 2° nel 1972 mi sono sposato ed ho<br />

abitato per circa due anni in Via San Benedetto 25, e quindi, Don Antonio Fel<strong>la</strong> è stato il mio parroco.<br />

Maurizio De Virgiliis Presento due foto a confronto dell´interno del<strong>la</strong> Chiesa di San Benedetto, una anteriore<br />

all´attuale sistemazione ed una attuale.<br />

Cosimo Guercia Bellissima, con tante differenze! E' una delle piu' belle chiese di Brindisi.<br />

Domenico Guarini Sembrano completamente diverse...<br />

Franco Profico Sono diverse le inquadrature, ma non c'è dubbio che sia una chiesa bellissima.<br />

Elda Fontana Ma gli altari barocchi, che si dice non ci siano più, sono ora al museo archeologico?<br />

Silvio Melpignano Era o no più bel<strong>la</strong> prima?<br />

Gianfranco Perri Questa é <strong>la</strong> <strong>mia</strong> chiesa. Ho le foto del matrimonio di <strong>mia</strong> madre nel 1946, con ancora gli altari<br />

barocchi sulle pareti <strong>la</strong>terali. Dalle foto sembrano molto belli, non so quando e perché siano stati rimossi. Forse<br />

per riportare <strong>la</strong> chiesa al suo stato originale, immagino. Par<strong>la</strong>ndo di Don Augusto Pizzigallo avevo postato una<br />

foto del matrimonio dei miei in chiesa, dove si puó vedere uno degli altari barocchi <strong>la</strong>terali.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Gli altari lungo le mura perimetrali sono stati rimossi per riportare <strong>la</strong> chiesa come era in<br />

origine. Rientrava nelle abitudini dei restauri fatti nei primi del 1900, cioè smontare tutto ciò che fu fatto nel<br />

periodo barocco per riportare l'edifico allo stile medievale, anche il soffitto dipinto e le paraste del<strong>la</strong> chiesa di<br />

San Paolo furono smontati come anche gli altari barocchi di Santa Maria del Casale, che fine hanno fatto tutti<br />

questi elementi non lo so, comunqe in certi casi fecero bene perchè scoprirono affreschi antichi ed interessanti.<br />

Gianfranco Perri Stel<strong>la</strong> una volta mi ha detto che é <strong>la</strong> chiesa piú bel<strong>la</strong> di Brindisi, forse é vero, comunque é<br />

bellissima, come il suo chiostro.


Maurizio De Virgiliis<br />

Chiesa di San Benedetto: come era, come é


Ernani Nani Quanti picozzi!<br />

Cosimo Prudentino Don Antonio Fel<strong>la</strong>, il parroco di San Benedetto<br />

Franco Profico Don Antonio Fel<strong>la</strong> che benedice un ufficio. E' per caso quello dell'on. Sasso ?<br />

Annarita Spagnolo Caro Don Antonio sacerdote e uomo di grande carisma.<br />

Giovanna Tramonte Però le picozze le dava davvero!<br />

Gianfranco Perri Accidenti se le dava! E come! Se no, chiedete conferma a Raffaele!<br />

Raffaele Mauro Azzo... se le dava, ricordo che quando gli andai a chiedere di celebrare il mio matrimonio mi<br />

disse: allora le picozze hanno sirvutu ahhahha, indimenticabile!<br />

Arcangelo Taliento Allora li picozzi sciunu di mota! Al<strong>la</strong> sco<strong>la</strong> <strong>mia</strong> 'nc'era Don Ettore (San Paolo) professore di<br />

Religione ca quandu sciucaumu al<strong>la</strong> guerra navali appena sintia per es:" tre C" arrivava e dopu nna bel<strong>la</strong> picozza<br />

rispundia "Affondato"! Prima che andassi in pensione mi venne a trovare in albergo e par<strong>la</strong>ndo del più e del<br />

meno gli ricordai "quantu picozzi 'nd'ha tatu no? E lui: ma t'hannu fattu bbeni no? Ci no dirittori ieri divintatu?<br />

Comunque ricordo don Antonio con affetto perchè è stato lui a celebrare il mio matrimonio ed il battesimo dei<br />

miei primi due figli, e li picozzi non l'hammu vuti, forse siamo stati bravi!<br />

Uomo Brindisi Li picozzi ti don Antoniu? E poi dicia: ta ggià mparà e taggià a perdiri!<br />

Giovanna Tramonte Don Ettore Biasi, è stato anche mio insegnante al<strong>la</strong> ragioneria. La caratteristica che<br />

ricordo erano le liquirizie, che mangiava in gran quantità. Quando par<strong>la</strong>va "purtroppo" piccoli rivoli di saliva<br />

scura ne ornavano <strong>la</strong> bocca.<br />

Ernani Nani Noi alle medie avevamo Don Antonio Scazzi, ca li m... sua, tirava certi pizzichi, ti ricuerdi Rafè?<br />

Raffaele Mauro Ahha è vero, li pizzichi...


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Giancarlo Cafiero<br />

Ciccio ti li passatiempi<br />

Giancarlo Cafiero Chi é questo signore...?


Gianfranco Perri Giancá, mi sa che anche questa volta,... tu sei il solo ad avere <strong>la</strong> risposta!<br />

Giusy Carruezzo Chi è? Giancarlo, non farci stare sulle spine. Buona giornata.<br />

Giancarlo Cafiero E´Ciccio ti li passatiempi!<br />

Gianfranco Perri Ma allora vi diró di piú: il suo cognome era Francioso. Non lo avevo riconosciuto perché me lo<br />

ricordavo piú giovane ma con gli ochiali da vista spessissimi, quando era all´entrata del cinema Di Giulio.<br />

Rino Pisani No Gianfranco, erano due venditori diversi di spassatiempi. Questo in partico<strong>la</strong>re era piú anziano<br />

del Francioso, se ricordo bene! E se non ricordo male... Ciccio era giu' ai giardinetti! Poi l'estate quando il Di<br />

Giulio chiudeva, erano ambi alle due entrate dei giardini.<br />

Gianfranco Perri Non saprei, certo per il Francioso posso garantire, perché suo figlio del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> stessa etá era<br />

con me nelle elementari San Lorenzo. Io me lo ricordo finché il Di Giulio é rimasto aperto ed allora aveva certo<br />

un aspetto molto piu giovane che <strong>la</strong> foto, peró non so se é poi invecchiato. Intorno agli anni 60 aveva i capelli<br />

neri tutti all´indietro e, caracteristica abbastanza peculiare, ci vedeva molto poco. Infatti nonostante gli occhiali<br />

da vista, avvicinava moltissimo i soldi agli occhi per contarli! Peró direi che <strong>la</strong> fisiono<strong>mia</strong> del volto mi coincide<br />

abbastanza, etá a parte!<br />

Cosimo Guercia Il nome non me lo ricordo, ma questo Ciccio, si metteva a vendere i passatiemi al teatro Verdi.<br />

Abitava via De Vacchedano con <strong>la</strong> nuora. Conosco i nipoti, uno si chama Quintino e l'altro Vito e tutt'ora abitano<br />

nel<strong>la</strong> stessa via. Non é quel signore di cui par<strong>la</strong> Gianfranco, che si metteva vicinio al Di Giulio o ai giardinetti e<br />

che ha due figli gemelli ed abitava all'inizio di via Lauro sul<strong>la</strong> sinistra imboccando <strong>la</strong> strada verso Piazza Angeli e<br />

che portava gli occhiali con le lenti spesse. Questo venditore di passatempi ha incominciato a vendere molto<br />

tempo dopo dopo che é morto il signore del<strong>la</strong> foto.<br />

Giancarlo Cafiero Il personaggio del<strong>la</strong> foto si chiamava Giacomo Cohen (1889-1973) nato in Turchia.<br />

Gianfranco Perri Adesso é chiarito il dubbio: Francioso era definitivamente un altro signore che vendeva li<br />

spassatiempi generalmente alle porte del Di Giulio, deve essere nato intorno al 1910 o 15 e abitava in via Lauro,<br />

con uno dei figli nato nel 1950. Invece <strong>la</strong> foto é di Giacomo Cohen ¨Ciccio ti li spassatiempi¨ che vendeva al<strong>la</strong><br />

bancarel<strong>la</strong> dei Giardinetti del<strong>la</strong> Stazione Marittima.<br />

Michele Toscano Dovrebbe essere il nonno di una <strong>mia</strong> amica, devo chiederle!<br />

Lory Cohen E´ mio nonno ed effettivamente era turco, esattamente di Costantinopoli ora Istambul. Avete altre<br />

foto? Come lo conoscete?<br />

Cosimo Guercia Noi tutti brindisini lo conoscevamo.<br />

Gianfranco Perri Si effettivamente era un personaggio assolutamente identificato con <strong>la</strong> nostra cittá. La foto<br />

comunque l´ha postata l´amico Giancarlo Cafiero, <strong>la</strong> nostra memoria fotografica brindisina. Lui certamente<br />

potrebbe dare altri dettagli.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Il Collegio navale e... il Teatro dei misteri<br />

Gianfranco Perri Il Collegio Navale di Brindisi. Inaugurato da Mussolini il 28 Ottobre 1937<br />

Niko<strong>la</strong> Poli E ditemi voi, ...questo capo<strong>la</strong>voro di edificio che una volta era il fiore all'occhiello di Brindisi che<br />

fine farà? La stessa fine di tutti gli altri?<br />

Enrico Sierra Questi delitti non pagano mai. E' uno dei ricordi del mio passato, del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> gioventu'. Ha<br />

ospitsato i cari amici giuliani, non dimenticando Antonio Varisco generale dei carabinieri morto per <strong>la</strong> patria. E'<br />

un ricordo anche di svaghi, partite di calcio, di basket. E poi, ...come <strong>la</strong> torre dell'orologio, il parco delle<br />

rimebranze, ...: il vento dell'incapacita' e dell'indifferenza li ha spazzati via. Noi che viviamo fuori e ricordiamo<br />

sempre quegli anni passati, quando sentiamo par<strong>la</strong>re di questi delitti soffriamo, e tanto anche. Perché a<strong>mia</strong>mo<br />

Brindisi come voi altri che vivete a Brindisi.


Cosimo Guercia Enrico hai tutte le tue ragioni, ma con questa pagina sei sempre presente a Brindisi.<br />

Roberto Guadalupi Nikó, perchè dici "che fine farà"? Pensiamo al<strong>la</strong> "fine che ha fatto"!<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Secondo me ormai non è più recuperabile, tra <strong>la</strong> non curanza delle istituzioni e il vandalismo<br />

di certi <strong>Brindisini</strong>, è stato deturpato in modo irreparabile, un'altro pezzo di storia che scompare.<br />

Mario Carlucci Questo come tanti altri! Nel cortile interno, dove una volta c'era l'albero maestro, io metterei <strong>la</strong><br />

statua del nostro sindaco.<br />

Roberto Guadalupi Un unico filo lega insieme il Collegio Navale all'Estoril! Acquistati con i soldi del Comune e<br />

<strong>la</strong>sciati a marcire ancora di più nell'incuria! Poi qualche consigliere o assessore ha da ridire sul<strong>la</strong> costruzione di<br />

un pa<strong>la</strong>zzetto dello sport adeguato alle necessità del<strong>la</strong> città!<br />

Raffaele Mauro Roberto, nessun acquisto da parte del Comune, il collegio è proprietà regionale. Ora é stato<br />

affidato al Comune ed al<strong>la</strong> Provincia per 99 anni, <strong>la</strong> Provincia ha ceduto il suo diritto al Comune in cambio di<br />

alcuni terreni al Paradiso dove costruirà scuole. Per quanto attiene al<strong>la</strong> possibile destinazione di Tommaseo ed<br />

Estoril (per il quale è stato pagato solo il diritto demaniale), bisogna andare al PUG, dove tutti cittadini ed<br />

associazioni sono coinvolti e possono dire <strong>la</strong> loro. Certo non partecipando e non dicendo cosa vogliamo da<br />

questa città, daremo sempre ragione ai "soliti noti".<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Sono d´accordissimo con te Roberto, ma meglio <strong>la</strong>sciar perdere, sarebbe troppo lungo il<br />

discorso.<br />

Cosimo Guercia E pensare che e stato ideato da un gran architetto. Il Comune, credo di aver letto tempo fa,<br />

voleva fare un polo universitario, ma come tutte le cose non se ne par<strong>la</strong>to piu'. Appropiamoci del<strong>la</strong> nostra cittá.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Amici miei, <strong>la</strong> struttura se pur cadente esiste ancora, c'è da sperare in un restauro almeno, se<br />

rimarrà un rudere come l'Estoril 64 allora ¨Addio Sogni di Gloria¨. Anche il cantante Sergio Endrigo ha<br />

frequentato questo collegio, e per quanto mi riguarda nel suo salone di rappresentanza, quante serate ho svolto<br />

con il mio gruppo musicale i Liceu, .ricordo ancora i cadetti del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> con <strong>la</strong> loro bel<strong>la</strong> divisa all'ingresso vicino<br />

alle due ancore (una trovasi al<strong>la</strong> Lega Navale). Ora, ogni volta che passo vicino mi viene lo sconforto, o altro!<br />

Giuseppe Laforgia In quel collegio ci ho bal<strong>la</strong>to con le feste organizzate dagli studenti del mio istituto per<br />

geometri (ricordo Patti Pravo e Wess) e ci ho giocato a calcio con i ragazzi del<strong>la</strong> Brindisi Sport, in tornei di ogni<br />

genere, è un peccato <strong>la</strong> fine che ha fatto.<br />

Annarita Spagnolo Mi ricordo il bellissimo p<strong>la</strong>netario, orgoglio del collegio, visitato da tutte le c<strong>la</strong>ssi degli<br />

istituti superiori che studiavano Geografia astronomica.<br />

Raffaele Mauro Annarì il p<strong>la</strong>ntetario bellissimo c'è ancora all'istituto Nautico, grazie ad Abele Carruezzo ed al<strong>la</strong><br />

sua passione. Fanno anche corsi di astrono<strong>mia</strong> per il pubblico.<br />

Annarita Spagnolo Meno male, era un peccato perdere un simile gioiello.<br />

Gianfranco Perri Nikó, quel libro <strong>la</strong> cui copertina hai pubblicato sará ancora reperibile che tu sappia? Grazie.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Mah! Non lo so, non è cosa di mò, avevo conservato questa foto per mio ricordo personale, ho anche<br />

insegnato in quell'Istitto prima di trasferirci dove siamo adesso, forse l'avrò presa in qualche angolo<br />

dell´archivio, e chi si ricorda, bel<strong>la</strong> però no? L'ho messa apposta!<br />

Gianfranco Perri Grazie Nikó, proveró a vedere se ne estite ancora qualche copia da qualche parte.<br />

Signorile Cosimo Per colpa del<strong>la</strong> politica tutte le cose belle del Sud emigrano al Nord. E questo è uno dei tanti<br />

che da Brindisi è andato a Livorno.<br />

Franco Profico Cosimo Signorile, asco<strong>la</strong>, non serve scaricare <strong>la</strong> responsabilità delle cose che non vanno, sul<strong>la</strong><br />

politica. Chi permise che diventasse <strong>la</strong> base operativa del contrabando ? A Brindisi lo sapevamo tutti che il<br />

"Nautico" era diventata <strong>la</strong> base operativa del contrabbando. Forse in questo <strong>la</strong> politica di quel tempo sbagliò:<br />

non solo ad averlo permesso, ma forse anche ad averlo tacitamente autorizzato.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Comunque parliamo di adesso, ormai ne sono passate di acque sotto i ponti, spero soltanto che lo<br />

possano utilizzare almeno come Museo del Mare, visto che abbiamo tutte le carte in rego<strong>la</strong> fin dai tempi dei<br />

Fenici, Romani, <strong>la</strong> I Crociata, ecc. ecc. Questo è un mio pensiero, sarà utopia, ma al<strong>la</strong> fine che cosa posso dire<br />

ancora: ai posteri l'ardua sentenza!


Giancarlo Cafier o Non dimenticate che affianco esiste ancora un anfiteatro romano sepolto sotto <strong>la</strong> terra che<br />

andrebbe resuscitato!<br />

Cosimo Guercia Gianá, peró e' ancora da verificare se se il teatro e' romano.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Sì Cosimo, è romano. Su delle foto fatte dall'aereo negli anni 40' si nota benissimo! Già Federico II<br />

utilizzò quei massi per il suo Castello e qualche pietra sono convinto che si trova in qualche vil<strong>la</strong> patronale! E vi<br />

dirò di piú: alcuni miei amici che hanno comprato delle case in via Lata hanno dovuto sospendere i <strong>la</strong>vori per<br />

ritrovamento di reperti romani per intervento dei beni culturali, infatti tutte le ville patrizie erano lì nel punto<br />

più alto di Brundisium. Di fatto, via De F<strong>la</strong>gil<strong>la</strong> e soprattutto via Amena (affianco al bar Ausonia) erano scoli di<br />

acqua che andava a finire a mare, ¨mena l'acqua & altre cose¨. E poi, erchè <strong>la</strong> casa di Virgilio non <strong>la</strong> potrebbero<br />

aprire al pubblico invece di tenerse<strong>la</strong> stretta stretta con tanto di menefreghismo verso il prossimo? Sono<br />

disgustato di tutto questo. Ma dove vivo? Dove sono nato? Chi sono i miei concittadini? Da quale pianeta<br />

vengono? Ah dimenticavo l'ennesima strxxxxta, <strong>la</strong> chiusura dei soli due Corsi che abbiamo!<br />

Cosimo Guercia Niko'a Brindisi dove scavi scavi trovi reperti, <strong>la</strong> maggior parte dei ritrovamenti non si sanno,<br />

vedi per esempio in via Torpisana dove stanno facendo il sottopasso, e se non sbaglio il quel<strong>la</strong> zona ci dovrebbe<br />

essere delle terme romane.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Cosimì Se trovo quel<strong>la</strong> foto dove si vede benissimo l'anfiteatro poi <strong>la</strong> metto qui, sicuramente ovrei<br />

aver<strong>la</strong> da qualche parte.<br />

Cosimo Gue rcia D'accordo Niko', peró ho messo un link con delle foto dove si evidenzia il teatro, lo hai visto?<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Ah lo hai già fatto tu ? OK benissimo! Meno male va! Ma <strong>la</strong> foto che ho io forse ti manca, famme<strong>la</strong><br />

trovare e poi <strong>la</strong> metto sul post, dammi il tempo di trovar<strong>la</strong>, ciao!<br />

COoimo Guercia Va bene Niko', cosí avremo un documento in piu' da far conoscere.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli<br />

Sul<strong>la</strong> sinistra in basso si può notare <strong>la</strong> calotta dell'anfiteatro romano<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Al centro del piazzale si nota il pennone dell'albero del<strong>la</strong> nave tipo Americo Vespucci dove gli<br />

allievi facevano esercitazioni marinaresche. Adesso é tutto una rovina.


Fabio Riccardi Ecco <strong>la</strong> solita storia, ci voleva un bel restauro!<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Ma certo, però prima ci vorrebbe un pò di cultura iniettata a questi emeriti ciar<strong>la</strong>tani da 4 soldi!<br />

Fabio Riccardi Però tenere un anfiteatro in quel modo, mi sembra esagerato! Che ricchezza nascosta per <strong>la</strong><br />

città.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Sono tante le cose nascoste che dovrebbero essere valorizzate, ma in questa città si pensa ad altro,<br />

addirittura si pensa anche a come far sparire tutte le navi dal porto, chiudono gli unici due Corsi del<strong>la</strong> città per<br />

creare i parcheggi. Comunque questo è un mio sfogo personale e per quanto mi riguarda denoto soltanto<br />

squallore!<br />

Fabio Riccardi Sul sito http://www.brindisiweb.it/storia/collegio_navale.asp ci sono cose interessanti e tante<br />

bellissime foto.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli<br />

Anfiteatro romano sotterrato adiacente al Collegio Navale<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Questo è l'Anfiteatro dietro al Collegio Nicoló Tommaseo con un ingrandimento del<strong>la</strong> foto che ne<br />

evidenzia le caratteristiche romane! E i beni culturali cosa fanno in merito?<br />

Pao<strong>la</strong> Crescenzo Pazzesco!<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Ma sai Pao<strong>la</strong> quante rappresentazioni teatrali tipo tragedie che i Romani ne andavano pazzi si<br />

sarebbero potute organizzare? Abbiamo ed "avevamo" tanti posti belli, comunque sono fiducioso nel buon senso<br />

dei futuri amministratori. Sperando che siano giovani e con un bagaglio di cultura appresso! buona giornata<br />

Pao<strong>la</strong>!<br />

Pao<strong>la</strong> Crescenzo Quel posto è un gioiello del<strong>la</strong> città, ma da decenni è martoriato, speriamo bene!<br />

Cosimo Guercia Nikó, sul link che ho inserito ci trovi anche un articolo del G.A.B. su questo problema. Peró non<br />

si muove nul<strong>la</strong>, dovrebbero essere i beni culturali giustamente come scrivi a interessarsi, ma finche' dipendiamo<br />

da Bari non si muovera' mai niente. Con il rifacimento di piazza Vittoria sono uscite degli importanti reperti<br />

archeologici e' li hanno fatti coprire cosi' come in altri posti del<strong>la</strong> citta'.


Lucy Brandi Non sapevo dell'esistenza di questo anfiteatro.<br />

Cosimo Guercia Carissima Lucy, abbiamo tante bellezze a Brindisi, ma aime' sono sconosciute al<strong>la</strong> maggior<br />

parte dei brindisini.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli E ´vero, non ti devi meravigliare Lucy, è sempre <strong>la</strong> solita musica purtroppo! Ciao anche a te, Nik!<br />

Lucy Brandi Recuperiamo tommaseo e anfiteatro.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Se fossi sindaco lo avrei già fatto, ...se fossi foco avrei già bruciato il <strong>la</strong>to B degli amministratori!<br />

(Nico<strong>la</strong> Cecco Angiolieri).<br />

Gianfranco Perri Come ha giá ripétutamente scritto Cosimo, vi invito ad aprire <strong>la</strong> Pagina Fb che si chiama<br />

¨Il teatro dei misteri¨ e vi incontrerete tanti elementi certamente interessanti su questo tema. Inizio a<br />

trascrivervi una buona introduzione al tema pubblicata dal G.A.B..<br />

Gruppo Archeo Brindisi Addossato ad una cavità naturale prospiciente lo specchio d’acqua è presente una<br />

struttura che in molti hanno identificato come un teatro romano, mentre altri pensano si tratti di un imitazione<br />

da far risalire al ventennio fascista. Il gruppo archeologico ha effettuato alcune ricerche raccogliendo<br />

testimonianze contrastanti e pertanto, non potendo affermare con certezza l’esistenza ne tanto meno negar<strong>la</strong>, ci<br />

limitiamo a riportare qui di seguito una serie di dati raccolti che presumibilmente <strong>la</strong>sciano propendere per <strong>la</strong><br />

prima ipotesi. A prescindere che se si tratti di teatro romano o di “teatro fascista” o che sia un'altra tipologia di<br />

manufatto una cosa è certa: E’ dovere morale di chi di competenza effettuare dei saggi ufficiali al fine di<br />

verificare di cosa si tratti. Anche se si dovesse trattare di un teatro o altra opera anche se recente comunque<br />

risulterebbe proficuo per il bene del<strong>la</strong> citta’ metter<strong>la</strong> in luce.<br />

Alcune testimonianze scritte dicono che prima del<strong>la</strong> costruzione del Collegio Navale , vi era una vil<strong>la</strong> in stile<br />

eclettico risalente al<strong>la</strong> fine dell’’800 di proprietà del<strong>la</strong> famiglia Dionisi. Nelle foto aeree dell’epoca, si nota che<br />

dove sorge il teatro c’è un richiamo del<strong>la</strong> sua forma a semicerchio.<br />

In un documento che par<strong>la</strong> dello scavo da effettuare per <strong>la</strong> costruzione del Collegio, si puó leggere: ¨Qualunque<br />

oggetto si rinvenisse in occasione dei <strong>la</strong>vori e che avesse valore storico, archeologico, artistico ed altro qualsiasi,<br />

rimarrà di proprietà dell’ OPN. S. Oltre all’adempimento degli obblighi derivanti dal<strong>la</strong> legge speciale sulle<br />

antichità, l’impresa appaltatrice sarà tenuta, appena avvenuto il rinvenimento, a darne partecipazione per<br />

lettera raccomandata al<strong>la</strong> Sovrintendenza delle Belle Arti.¨<br />

Ma come noto purtroppo molti documenti riguardanti <strong>la</strong> costruzione del collegio andarono persi durante il<br />

secondo conflitto mondiale. Questo comunque mette in evidenza che l’area era gia identificata di interesse<br />

archeologico.<br />

Nel libro ”Il Collegio Navale Niccolò Tommaseo 1934‐1977 dal<strong>la</strong> progettazione al disuso”, pubblicato nel 1994<br />

dall’Ordine degli Architetti del<strong>la</strong> Provincia di Brindisi, al<strong>la</strong> sua pag. 19 si par<strong>la</strong> dell’ampliamento del Collegio da<br />

parte dello stesso G. Minnucci e si fa un accenno riguardo al teatro dicendo: "In generale, <strong>la</strong> sistemazione esterna<br />

è riveduta giacchè l’introduzione del nuovo braccio a pettine con a termine <strong>la</strong> palestra, fa tras<strong>la</strong>re verso l’interno<br />

(lungomare) l’intero campo sportivo, il cui spazio è metaforicamente bloccato tra <strong>la</strong> rimessa per le imbarcazioni<br />

sul<strong>la</strong> banchina ed un teatro all’aperto".<br />

Da queste parole si evince che sia <strong>la</strong> rimessa delle barche (non piú esistente) che il teatro, non furono progettate<br />

dall’Architetto G. Minnucci.<br />

Nel libro "Il quartiere Cappuccini di Brindisi" il professor M. Catanzaro riporta scritto: "Un teatro esisteva in<br />

Brindisi in prossimità del quartiere Casale. Esso, adiacente il Collegio Navale Tommaseo, sul costone digradante<br />

il detto Collegio e l'attuale Via Vespucci, si poteva ammirare fino al<strong>la</strong> metà degli anni '30 di questo secolo. Poi<br />

inspiegabilmente, fu ricoperto da terrone e su di esso furono piantati degli alberi. Resta dubbia l'epoca<br />

dell'edificazione di quest'opera, comunque <strong>la</strong> fattura e <strong>la</strong> struttura, come si può rilevare dalle fotografie, avevano<br />

le caratteristiche degli antichi teatri romani. Molto probabilmente doveva far parte di una antica vil<strong>la</strong> già diruta<br />

agli inizi del XIX secolo. In essa dimorò per qualche tempo, come ci racconta lo stesso autore, il viaggiatore<br />

francese Antonie L. Castel<strong>la</strong>n. E'quanto strano che nessuno degli storiografi locali ci abbia mai par<strong>la</strong>to di questo<br />

antico teatro. La stessa sorte toccò all'Anfiteatro posto nel rione cappuccini a 200 passi da Porta Mesagne."<br />

Alcune testimonianze verbali dicono che chi ha potuto vedere questo teatro prima che fosse coperto da terra lo<br />

ricorda come un rudere composto da gradoni in pietra e mai utilizzato dai collegiali per le rappresentazioni<br />

teatrali, anche perché lo stesso collegio aveva al suo interno un teatro.


Il Collegio Nicoló Tommaseo in una foito degli anni 50 - www.brindisiweb.com<br />

Cosimo Guercia E' molto interessante quanto riportato dal Gruppo Archeo Brindisi, e sono d'accordo che chi e'<br />

di competenza intervenga, cosi' come lo avete citato.<br />

Marcello Gaballo La segna<strong>la</strong>zione è molto importante. E via con un'altra battaglia!<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> L'ho già detto in precedenza in un altro tag, questo teatro ha una panoramica stupenda<br />

(porto e Castello Svevo) non avrebbe bisogno di scenografia, peccato che è stato coperto, sarebbe qualcosa di<br />

unico nel suo genere. Immaginate cosa sarebbe <strong>la</strong> rappresentazione dell'Aida o di altri spettacoli teatrali,<br />

soprattutto d'estate!<br />

Stefano Albanese Sarebbe una grande cosa che venisse al<strong>la</strong> luce e valorizzato, tuttavia va recuperata tutta <strong>la</strong><br />

zona circostante compreso lo stesso Colleggio Navale Tommaseo.<br />

Giacomo Carito L'antica vil<strong>la</strong> era quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> famiglia Dionisi, demolita per dar luogo al Collegio Navale. Il<br />

teatro imita quelli romani, ma non è romano. Era a vista quando operava Camassa che pure dava <strong>la</strong> caccia a ogni<br />

sasso che potesse sia pur lontamente sembrasse romano.<br />

Danny Fossil Hunter Vitale Concordo, si potrebbe recuperare a prescindere! Effettivamente al Camassa non<br />

sarebbe sfuggita una struttura romana cosi' importante, magari potrebbe essere anche una struttura<br />

appartenente al<strong>la</strong> vecchia vil<strong>la</strong>!<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Tempo fa lessi dei documenti riguardo <strong>la</strong> descrizione completa di come era fatta <strong>la</strong> vil<strong>la</strong><br />

Dionisi, era riportato ogni singolo elemento che <strong>la</strong> componeva c'era scritto tutto, addirittura anche come erano<br />

fatte le porte e gli infissi del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> (materiale usato, decorazione, ecc.), quanti alberi c'erano, che materiale di<br />

costruzione usarono, ecc., ma del teatro o di qualsiasi struttura a forma semicirco<strong>la</strong>re non c'era traccia.<br />

Danny Fossil Hunter Vitale Se <strong>la</strong> descrizione che ha letto Antonio dice che non appartiene al<strong>la</strong> vil<strong>la</strong>, il Minnucci<br />

dice che l'ha trovato di intralcio e quindi non dovrebbe essere neanche facsista. Camassa non lo ha nominato,<br />

quindi non dovrebbe essere romano, che ci resta?<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Ahhahahaha fra poco sarà oggetto di discussione su Misteri, prossimamente su Italia 1.<br />

Stefano Albanese Magari, fosse un testimonianza degli alieni si creerebbe un interesse incredibile da parte di<br />

tutti.<br />

Marcello Gaballo Giusto Stefano! Farebbe più notizia un alieno di un reperto archeologico di 2000 anni fa. Il<br />

fatto è che siamo tutti proiettati al futuro!


Mario Carlucci Io a riguardo vorrei sentire l'avvocato Marcello Cafiero che tanti anni fa aprì una lunga<br />

discussione sempre su questo famoso anfiteatro. Ma è mai possibile che non andiamo mai in fondo alle cose? Poi<br />

qualcuno mi ha detto, non so se risponde a verità, che su quell' anfiteatro ci sono molti reperti trovati a a San<br />

Pietro degli Schiavoni. Se è vero perchè si trovano in quel posto?<br />

Alberto Chiavarini Visto <strong>la</strong> distanza dal cetro cittadino e quindi fuori le mura e <strong>la</strong> sproporzione per l'<br />

importanza che Brindisi aveva in quel periodo, io escluderei il periodo romano.<br />

Giancarlo Cafiero Mi permetto ricordare che i Romani costruivano dei piccoli anfiteatri nei pressi del mare, per<br />

studiare eventuali strategie navali, non essendo molto bravi nel<strong>la</strong> guerra navale. Meglio se potevano osservare<br />

dal<strong>la</strong>lto, e il sito del piccolo anfiteatro si presta molto a questa bisogna. Comunque, non sto affermando che è<br />

Rromano, si dovrebbe fare un sondaggio.<br />

Marco Martinese E' appunto per questi motivi che nel<strong>la</strong> rubrica "Gocce" par<strong>la</strong>i solo del teatro nei pressi di<br />

"Porta Napoli" (l'unico documentato e raccontato) anche se, incuriositi ed affascinati all'idea, da ragazzi<br />

facemmo dei sopralluoghi anche al Casale.<br />

Giuseppe Tafuri Non ricordo se lo avete già fatto notare in altri post, ma si nota in altre foto che sui gradoni c'è<br />

del<strong>la</strong> vegetazione, anche nelle immagini che ritraggono il collegio appena costruito. Sembra quindi che questo<br />

''teatro'' sia stato ri trovato, ripulito e poi risotterrato. Già negli anni '50 pare che non si vedesse più.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Io sapevo che venne sotterrato già prima che scoppiasse <strong>la</strong> guerra.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong><br />

Prima del<strong>la</strong> costruzione del Collegio Navale - il cerchio rosso é il sito del teatro<br />

Pierluigi De Castro C'è da tenere presente che <strong>la</strong> cavea del teatro non fu toccata per <strong>la</strong> costruzione del<strong>la</strong> strada,<br />

ma riempita di terra per formare uno s<strong>la</strong>rgo quanto <strong>la</strong> parte <strong>la</strong>terale del Collegio, e poi piantarci eucalipti e<br />

piante basse. Se confrontate <strong>la</strong> pianta di Danny con un poco di fantasia vi accirgete che è propio p<strong>la</strong>usibile <strong>la</strong> sua<br />

origine.<br />

Pino Spina Bene, un'altra discussione interessante, arricchita da un velo di suspence, ma guardando le<br />

fotografie <strong>la</strong> cosa che maggiormente mi fa riflettere e anche vergognare è come sia stato possibile <strong>la</strong>sciare<br />

andare in malora una struttura come il Collegio navale.<br />

Cosimo Guercia Caro Pino sono d'accordo con te, era <strong>la</strong> mentalita' dei vecchi amministratori che tutto cio' che<br />

era vecchio si doveva abbatterlo.


Gianfranco Perri Ancor peggio: tutto ciò fatto dal precedente regime, bisognava cancel<strong>la</strong>rlo, in beffa al<strong>la</strong> storia<br />

ed alle incancel<strong>la</strong>bili radici dei nostri padri!<br />

Pino Spina Non so praticamente nul<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> funzionalità, sul<strong>la</strong> validità dell'insegnamento, sul tipo di formazione<br />

dispensata dal Collegio navale. Nel 1973 era ancora sede dell'Istituto Nautico, che era frequentato ed era in<br />

condizioni diciamo "ma<strong>la</strong>ndate". L'abbandono e il degrado, che incominciano non molti anni dopo, credo che sia<br />

dovuto non tanto al<strong>la</strong> noncuranza di tutto quello che fa <strong>la</strong> storia di una comunità, ma piuttosto perchè il<br />

manufatto non si prestava ad un ritorno economico immediato, non si poteva avere un finaziamento su cui fare<br />

<strong>la</strong> cresta, e quindi non poteva importare a nessuno, nessuno di coloro che nel<strong>la</strong> nostra città hanno fatto e<br />

disfatto. A fronte di tanta pochezza se il Collegio fosse stato abbandonato perchè simbolo del passato regime<br />

fascista, almeno ce ne potremmo fare una ragione, invece le motivazioni sono, a mio parere, per nul<strong>la</strong><br />

ideologiche e molto pragmatiche.<br />

Anna Maria Zuccaro No, scusatemi, ma abbiamo un anfiteatro nel Tommaseo? Non ci posso credere! Ma dov´é<br />

esattamente? E´ accessibile? E´di epoca romana? La storia di questo teatro è misteriosa e mi sta affascinando.<br />

Possibile che non abbiamo qualche ultra 90enne a brindisi che abbia qualche ricordo in proposito, visto che il<br />

libro del professor Catanzaro dice che si poteva 'ammirare' fino al<strong>la</strong> metà degli anni '30?<br />

Giuseppe Summa Ricordo che negli anni settanta ho visto parte dell'anfiteatro: dal terreno fuoriuscivano<br />

partico<strong>la</strong>ri del manufatto.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Anna Maria non è un anfiteatro, ma un teatro, l'anfiteatro sarebbe tutto circo<strong>la</strong>re come il<br />

colosseo.<br />

Bagnulo Mino Ma non sarebbe bello se lo riportassero al<strong>la</strong> luce?<br />

La Fenice Si, ma per farci cosa? Meglio che resti dov´è fin quando non verranno tempi migliori in cui<br />

valorizzarlo.<br />

Anna Maria Zuccaro E´ un dovere riportarlo al<strong>la</strong> luce, sono sbalordita! Perchè non si è mai saputo niente?<br />

Eppure non è cosa da poco. Dove posso vedere materiale che lo riguarda?<br />

Danny Fossil Hunter Vitale Non ti preoccupare La Fenice (ma quale e' il tuo nome?), se continuiamo di questo<br />

passo ne passano anche 20 di anni. Comunque pur rispettando il tuo punto di vista, io <strong>la</strong> penso diversamente e<br />

ritengo che il manufatto debba essere messo al<strong>la</strong> luce.<br />

Tony Bianco Spero solo che chi di dovere faccia un gesto d'amore, rimetterlo al<strong>la</strong> luce del sole!<br />

Elvis Politi Non sempre tutto ciò che è "sotto" deve essere portato in luce. L'anfiteatro di Lecce ne è una prova<br />

dato che è visibile solo un quarto. Credo che <strong>la</strong> cosa più importante ora da fare è portar su <strong>la</strong> storia dell'edificio.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> La Fenice sono d'accordo con te quando dici che il teatro potrebbe cadere in stato di<br />

abbandono, ma quando si par<strong>la</strong> di riportarlo al<strong>la</strong> luce è giusto per studiare è fare un saggio per capire l'epoca e<br />

se esiste ancora, poi il resto si vedrà.<br />

Stefano Albanese Comunque La Fenice, poche chiacchere noi vogliamo che nostra storia venga conosciuta e i<br />

nostri monumenti vengano trovati, valorizzati e tute<strong>la</strong>ti. Avevo gia' postato questo che ho appena scritto e<br />

qualche manina forse si e' divertita a togliere il commento.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Sarà che sto teatro è strano, ...ma tanto strano, che genera spettri che cancel<strong>la</strong>no i commenti.<br />

Non è che è un teatro fantasma ahahahahahahha!<br />

Stefano Albanese Puo' essere, sara' che forse e' una magia extraterrestre?<br />

Mario Carlucci Lo chiameremo il teatro dei misteri, perchè ogni tanto se ne par<strong>la</strong> e dopo un po va a finire nel<br />

dimenticatoio. Chi non ricorda <strong>la</strong> famosa discussione fatta dall'avvocato Marcello Cafiero e riportata sui locali<br />

quotidiani, si parlò per un mese e poi tutto finí, speriamo che anche adesso non cali ancora una volta il sipario.<br />

Danny Fossil Hunter Vitale A questo punto per evitare che <strong>la</strong> discussione muoia con il post, proporrei di<br />

creare un gruppo di discussione nel quale confrontarci, esprimere le proprie ipotesi e raccogliere informazioni.<br />

Stefano Albanese Danny suggerirei una pagina, visto che molti di noi hanno gia' raggiunto il limite massimo di<br />

adesione ai vari gruppi.


Nel rettangolo i resti di una stuttura che sembrerebbe <strong>la</strong> scena del teatro<br />

Danny Fossil Hunter Vitale E' perfettamente in linea, e poi le dimensioni sono in proporzione.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Eh! Compà Danny, da na vita che sto riflettendo quel tratto. Chi sa se non è veramente <strong>la</strong><br />

scena! Ci sono delle parti posteriori al<strong>la</strong> scena che hanno pianta quadrata dette basiliche, così mi sembrano, ma<br />

potrei anche sbagliarmi.<br />

Danny Fossil Hunter Vitale Si è naturale le nostre rimangono ipotesi. Comunqye un altro fattore da prendere<br />

in considerazione è l'orientamento del teatro rispetto al sole.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Si esatto Danny non è da sottovalutare, potrebbe essere che il teatro non fu posizionato li a<br />

caso, se fosse romano e ripeto (sempre se di teatro romano si tratta) l'avrebbero posizionato in un modo tale che<br />

<strong>la</strong> luce colpisse in modo ottimale <strong>la</strong> scena durante le ore del<strong>la</strong> giornata.<br />

Danny Fossil Hunt er Vitale Quindi, se non vado errato, si trova nel<strong>la</strong> posizione idonea.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Credo proprio di si.<br />

Cosimo Guercia L'anfiteatro è un edificio pubblico dell'antichità c<strong>la</strong>ssica (associato partico<strong>la</strong>rmente all'antica<br />

Roma) usato per i giochi g<strong>la</strong>diatori e per le venationes. A prescindere dal<strong>la</strong> funzione, <strong>la</strong> differenza esteriore tra<br />

un anfiteatro e un teatro romano è che l'anfiteatro è di forma ellittica mentre il teatro è semicirco<strong>la</strong>re e dotato di<br />

una scena sul <strong>la</strong>to piatto.<br />

Giuseppe Tafuri Comunque nel<strong>la</strong> parte antistante mi dissero che tempo fa c'erano anche delle colonne in<br />

acqua.<br />

Danny Fossil Hunter Vitale Si Giuseppe, ne ho sentito par<strong>la</strong>re anche io, se non ricordo male c'è anche una<br />

litografia.<br />

Danny Fossil Hunter Vitale Alcune colonne romane si trovano nel<strong>la</strong> parte superiore, vicino <strong>la</strong> forestale , ma<br />

molto probabilmente furono fatte trasportare li da un architetto del passato che sparse i ruderi romani per tutta<br />

brindisi! Magari erano proprio quelle che si trovavano in mare,.visto che le colonne peresntano dei fori .<br />

Giuseppe Tafuri Si le ho viste, trattasi di colonne rudentate (che presentano delle scana<strong>la</strong>ture riempite fino a un<br />

terzo di altezza dal<strong>la</strong> base con una modanatura a bastoncino), datarle mi è difficile, potrebbero anche essere<br />

repubblicane.<br />

Pierluigi De Castro Tenete anche presente che si facevano delle battaglie navali come sport e per<br />

addestramento dei militi, per cui lo specchio di mare subito dopo il palcoscenico era l'ideale per quegli<br />

spettacoli.<br />

Giuseppe Tafuri Si solitamente però costruivano dei bacini appositi, erano chiamate navalia proelia , ma essi<br />

sono conosciuti con l’equivalente termine greco naumachia, che venne ad indicare al tempo stesso lo spettacolo<br />

ed il sito costruito allo scopo.<br />

Danny Fossil Hunter Vitale Infatti pensate che il Colosseo veniva riempito di acqua, con non pochi sprechi di<br />

energie e di risorse, mentre qui a Brindisi le battaglie si potevano rappresentare nel porto senza alcuno sforzo<br />

godendo di uno scenario unico, naturalmente sempre se di teatro romano si tratta!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Complessi beat Anni ‘60<br />

Giancarlo Fortunato La terrazza del<strong>la</strong> Sciaia a mare - 1959<br />

Giancarlo Fortunato Che bei ricordi! Andare al<strong>la</strong> Sciaia a mare con <strong>la</strong> motobarca e <strong>la</strong> sera, godersi <strong>la</strong> terrazza,<br />

bar e dancing.<br />

Michele Toscano Ma questa era <strong>la</strong> Sciaia nel 1959? Decisamenet i brindisisni di allora erano piú capaci di noi<br />

che viviamo nel 2011!<br />

Gianfranco Perri Bellissima foto, e tanti ricordi: da bambino alle feste degli sposalizzi di zii e cugini e poi, nel<strong>la</strong><br />

seconda meetá degli anni 60, le serate e nottate danzanti.<br />

Giancarlo Cafiero In questa terrazza ho conosciuto Mimmo Modugno, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Peppino di<br />

Capri, Leo di Sanfelice, I Delirium, Don Marino Barreto, Sandro Luconi e Asternovas, Emilio Campassi, I Canaris, Evy <strong>la</strong><br />

cantrante del<strong>la</strong> Belle Epoque, il maetsro Carito e <strong>la</strong> sua tromba, ecc., ecc.<br />

Michele Toscano Invece io adesso a Brindisi ho conosciuto Equitalia, L´Inail, e non ho trovato <strong>la</strong>voro! Tempi che<br />

cambiano!<br />

Annarita Spagnolo Ma al<strong>la</strong> Sciaia si andava con <strong>la</strong> motobarca? Mai saputo!<br />

Raffaele Mauro Concordo, mai esistito un servizio di motobarca per <strong>la</strong> Sciaia o per Materdomini, solo <strong>la</strong> gloriosa<br />

N°5.<br />

Gian Luigi Consales Si andava con <strong>la</strong> fiat 600 imprestata da papà.<br />

Raffaele Mauro ...O peggio ancora con il futgone di un amico, salvo a scoprire una volta arrivati che normalmente<br />

trasportava formaggi e quindi una volta scesi dal furgone il profumo, ...non era certo quello di colonia.<br />

Giancarlo Cafiero Gianluí, ..o con <strong>la</strong> macchina di Ninni Simone. Cu lu furgoni solo tu putivi viniri Rafé, ...tatatrata!<br />

Raffaele Mauro Veramenti cu Angelu cappasti tu no iu ahhahhahhh, avevo steso un velo pietoso per rispetto a te<br />

ahhahhaha, ...tattarattatà!


Antonio Fox Giancarlo Fortunato, veramente grande. Io ho fatto il pranzo nuziale li dentro e non vi racconto le<br />

esibizioni musicali, anche insieme all'amico Gianfranco. Giancarlo non so se hai capito chi sono, ma posso dirti<br />

che molte volte ti sei trovato alle mie esibizioni come fotografo, per cui credo che tu avrai altre foto di altri locali<br />

che oggi non ci sono più e che potresti pubblicare.<br />

Giancarlo Fortunato Visto che Antonio Fox mi ha ricordato le famose esibizioni musicali del passato, ai tempi<br />

memorabili del<strong>la</strong> Sciaia a mare, ...ricordiamo allora alcuni musicisti brindisini!<br />

Lucia Tramonte Questi ragazzi suonavano anche ai Salesiani. Riconosco al<strong>la</strong> tastiera Pino Greco, al sax mio<br />

cognato Gino Dentamaro, <strong>la</strong> voce è Tonino Monopoli.<br />

Ernani Nani Con Pino Greco quante partite ai salesiani e sotto casa in via Cicerone, e con noi giocava anche il<br />

grande Tonino La Palma. Di Pino non ho notizie da moltissimi anni, mentre Antonio Monopoli vive a Mi<strong>la</strong>no e<br />

con lui ho trascorso <strong>la</strong> <strong>mia</strong> infanzia in via Santa Margherita. Il batterista mi sembra Mimino Marrazza, anche lui<br />

frequentatore dei Salesiani.<br />

Lucia Tramonte<br />

Pino Greco vive a Torino. Il chitarrista con gli occhiali è Pino Stefanizzi.<br />

Giovanna Tramonte Ha ragione Ernani, il batterista è Marrazza, suonavano anche ai Salesiani.<br />

Antonio Fox Giovanna e Lucia Tramonte, gradirei sapere se siete parenti di un altro grande batterista, Aldo<br />

Tramonte, con il quale abbiamo condiviso delle serate per vari locali. Non ho più sue notizie da moltissimi anni.<br />

Grazie.<br />

Giovanna Tramonte Si, Aldo Tramonte è cugino di nostro padre. Anche Rino Tramonte è un altro musicista<br />

brindisino che vive o viveva in Francia, fratello di Aldo.


Cosimo Prudentino I Delfini complesso musicale Anni ‘60<br />

Cosimo Prudentino In questa foto: Gino Croce (batteria), Giacinto Modesto (tromba), Enzo Ray (pianista<br />

cantante), Lillino Prete (Basso), Mimmo Giampietro (chitarra).<br />

Gianfranco Perri Bravi, me li ricordo bene. Bel<strong>la</strong> foto.<br />

Antonio Fox Certo li ricordo anch'io. Se non ricordo male erano di Mesagne.<br />

Gianfranco Perri Non son sicuro che fossero di Mesagne, io mi ricordo che i Messeri erano di Mesagne.<br />

Antonio Fox Si, i Messeri erano mesagnesi, ma mi sembra pure i Delfini. Ma non sono certo.<br />

Gianfranco Perri Con i Messeri, al<strong>la</strong> batteria suonó anche Rino Graziuso, il venditore di strumenti musicali.<br />

Cosimo Prudentino I Delfini erano di Brindisi, uno dei primi complessi Anni ‘60<br />

Raffaele Mauro<br />

Se vi sente Mimmo Giampietro vi secuta cu na mazza.<br />

Giancarlo Cafiero Erano tutti di Brindisi, Lillino Prete purtroppo non cè piú.


Antonio Fox A proposito di complessi musicali, vi presento <strong>la</strong> <strong>mia</strong> mitica formazione dei " I Jolly" nel mai<br />

dimenticato locale Desirè, di Uccio Dell'Aglio, nei pressi del<strong>la</strong> stazione, fine via Indipendenza.<br />

Antonio Fox con I Jolly al Desiré - Primi Anni ‘60<br />

Raffaele Mauro Ohoh, un imberbe Pino Selicato.<br />

Giuseppe Creti Se non sbaglio il locale era in un semi interrato?<br />

Raffaele Mauro Giuseppe, non sbagli. E´ stato uno dei posti magici per <strong>la</strong> <strong>mia</strong> generazione. Sopratutto nel<br />

periodo in cui si chiamava Golden cage.<br />

Giuseppe Creti Eh! Raffaé, me lo posso immaginare!<br />

Gianfranco Perri Oltre ad Antonio Fox riconosco a destra il bravo bassista Franco Gorgoni che abitava in via<br />

Rodi. Giusto? E gli altri tre nomi Antó?<br />

Raffaele Mauro Il secondo da destra é il pianista Pino Selicato.<br />

Antonio Fox Allora cominciando da sinistra: Il mitico chitarrista Sergio Liuti, Vittorio, mi sfugge il cognome al<strong>la</strong><br />

Batteria, il sottoscritto, Pino Selicato al Piano e Franco Gorgoni il maestro del basso.<br />

Rino Carlucci Mitici musicisti. Ciao Antó.<br />

Gianfranco Perri Bel<strong>la</strong> foto, bravo Antonio! Grande complesso quello dei Jolly, ero un loro grandissimo<br />

ammiratore. Avevano un repertorio favoloso.<br />

Antonio Fox Caro Raffaele, niente a vedere con il Desirè! Quando è diventato Golden Cage, é cominciata <strong>la</strong> sua<br />

decadenza.


Raffaele Mauro Si, ma all'epoca del Desirè ero troppo piccolo per frequentarlo, ahhaha! Mi icordo ancora di<br />

Brenda e di tutte le ragazze, una <strong>la</strong> reincontrai sposatissma con un grande imprenditore in quel di Napoli, ....una<br />

magia!<br />

Giuseppe Selicato Bel<strong>la</strong> <strong>gente</strong>: bei tempi cè tiempi!<br />

Raffaele Mauro Cittu cani neru, ahhahhahhha!<br />

Signorile Cosimo<br />

Si ma li conigliette addò stannu?<br />

Raffaele Mauro Sono successive...<br />

Antonio Fox Cosimo e Raffaele, state calmi. Le conigliette c'erano e se Pino vuole qualcuna <strong>la</strong> può pubblicare.<br />

Rivolgetevi a lui.<br />

Raffaele Mauro Anto' avevo visto che si era iscritto Pino e family non volevo scoperchiare gli altarini caspiscimi.<br />

Signorile Cosimo Allora mi ricordo bene delle conigliette con <strong>la</strong> luce soffusa che evidenziava solo il colore<br />

bianco. Raffaé dopo tanti anni cosa vuoi che possa accadere. Male che ti debba andare rimani castrato.<br />

Mario Carlucci Bisogna dare atto che Uccio dell'Aglio è stato un grande imprenditore brindisino e ricordo che<br />

in tutti i suoi locali si mangiava veramente bene. Non ultimo le Terme di Torre Canne.<br />

Giuseppe Selicato La formazione dei Jolly al completo nel Circolo Ufficiali Marina - 1966<br />

Niko<strong>la</strong> Poli<br />

Fantastici Pino!!! un abbraccio!<br />

Gianfranco Pe rri Bel<strong>la</strong> foto Pino, bei tempi e bellissimo complesso!<br />

I<strong>la</strong>ria Selicato Mio padre, ...tvb!


I Marines al<strong>la</strong> Taverna del boscaiolo dell´ Hotel del Levante a Torre Canne - Gennaio 1967<br />

Gianfranco Perri I Marines ‐ 1967 con Antonio Fox, Gianfranco perri e Sergio Serse, tutti e tre del Gruppo<br />

<strong>Brindisini</strong> <strong>la</strong> <strong>mia</strong> g ente. Gli altri due, i cari Luigi Sciarra e Enzo Macchi, purtroppo, ... non ci sono piú.<br />

Remo Simoniello Siete fantastici!<br />

Gianfranco Perri Siamo al<strong>la</strong> Taverna del Boscaiolo dell´Hotel del Levante di Torre Canne.<br />

Antonio Fox<br />

Mi riconosci, Remo?<br />

Gianfranco Perri Facile, il ¨Grande¨cantante del ¨complesso¨ hahaha!<br />

Remo Simoniello Come no, sei il secondo a sinistra. Li capiddi erunu neri tandu! Ma li capiddi addò ti là nfi<strong>la</strong>ti..<br />

cu ti li faci cussì bia nchi? tà fatta ma cintrifuga?<br />

Gianfranco Perri Remo, conta bene, hahaha!<br />

Remo Simoniello Il secondo partendo da sinistra. Du chiaviconi sè scurdatu ca mi truvava a Brindisi e tinia na<br />

serata a Bozzano, mi chiamò e mi duvetti scannari pì chiù ti n'ora, però quel<strong>la</strong> sera <strong>la</strong> <strong>gente</strong> si divertì un mondo.<br />

Gianfranco Perri Ma é quello al centro, con il microfono che sta cantando, sará quindi il terzo a sinistra o se<br />

vuoi il terzo a destra hahaha!<br />

Remo Simoniello Hai ragione Gianfrá, m'era ncapunitu cu dicu secondu, infatti ti stà dicia, ...Mò si mangia lu<br />

microfunu! Ora ho aperto <strong>la</strong> foto, ...<strong>la</strong> vicchiaia è una carogna, non vedevo e non contavo il primo a sinistra.<br />

Gianfranco Perri Il primo a sinistra con il basso, sono io.<br />

Remo Simoniello Gianfrà, ...bbascia <strong>la</strong> recchia ca t'aggià deri na cosa, ...Siete forti...


Roberto Guadalupi Non te ne vergognare Fox: Quale sei? T'ho riconosciuto!<br />

Antonio Fox Benvenuto Roberto, quel<strong>la</strong> era una serata che facevamo da spal<strong>la</strong> al mitico Achille Togliani, che<br />

poi accompagnammo nel<strong>la</strong> sua esibizione. Purtroppo segnò un ricordo indimenticabile quel<strong>la</strong> serata, perchè quel<br />

giorno si ammazzo Luigi Tenco.<br />

Cosimo Guercia Mi fa piacere questo incontro tra vecchi amici, e con questa pagina anche se virtualmente mi<br />

sembra che stiate tutti assieme, a Brindisi, o tutti da Gianfranco, giusto per fare un esempio.<br />

Gianfranco Perri Cosimo, grazie per il tuo commento e sopratutto ¨grazie infinite¨ per questo bel regalo che hai<br />

fatto a tutti noi fondando questo favoloso gruppo!<br />

Mario Carlucci Conserverò questa foto a memoria del caro Luigi Sciarra, mio collega ed amico. Luigi ti penso<br />

sempre!<br />

Gianfranco Perri Mario, allora te ne posto un´altra dove si vede meglio il caro Luigi.<br />

¨ I Marines¨ di Luigi, Enzo, Gianfranco, Antonio e Sergio, al Cral Marina - Dicembre 1966


Gianfranco Perri<br />

Questa foto é per Mario Carlucci, a ricordo del caro amico Luigi Sciarra.<br />

... ¨Con I Marines, avevamo esordito, Luigi, Enzo, Sergio ed io che suonavo il contrabasso, al<strong>la</strong> Sciaia a mare dei<br />

fratelli Aldo Lilli e Antonio Malcarne nel Carnevale del 1966, mentre per il Carnevale del 1967 eravamo già in<br />

trasferta a Torre Canne, nel<strong>la</strong> Taverna del boscaiolo dell’Hotel del Levante. Carnevale in quell’anno cadde a cavallo<br />

tra gennaio e febbraio, e contemporaneamente a quel triste festival di Sanremo segnato dal suicidio di Luigi Tenco.<br />

In quelle serate danzanti l’ospite d’onore che accompagnavamo con i nostri strumenti musicali era Achille Togliani,<br />

sì cantava ancora, e ricordo che fu lui, molto colpito ed a notte avanzata, a darci <strong>la</strong> notizia di Tenco. Poi, fino al<strong>la</strong><br />

<strong>mia</strong> partenza per il Politecnico di Torino nell’ottobre 1969, suonammo ancora, ... al<strong>la</strong> Sciaia a mare, al Desirè,<br />

all’Estoril, a Torre Canne, a Campomarino, ... Però, e peccato!, non facemmo in tempo a cantare “L’iso<strong>la</strong> di Wigth”, <strong>la</strong><br />

splendida cover di “Wight is Wight” del francese Michel Delpech, incisa in 45 giri dai Dik Dik proprio nel 1970. La<br />

musica è molto bel<strong>la</strong> e il testo italiano, di C<strong>la</strong>udio Daiano, un inno a quel<strong>la</strong> nostra gioventù dei mitici anni 60: ¨Sai<br />

cos’è l’iso<strong>la</strong> di Wight, è per noi l’iso<strong>la</strong> di chi ha negli occhi il blu del<strong>la</strong> gioventù, di chi canta hippy hippy hippyyy...¨...<br />

Mario Carlucci Grazie Gianfranco!<br />

Da: L’ISOLA DI WIGHT AGOSTO 1970: IO C’ERO di Gianfranco Perri<br />

Giuseppe Creti Se non sbaglio questa foto é stata scattata al Circolo del<strong>la</strong> Marina Militare di fronte al<strong>la</strong> Difesa?<br />

Gianfranco<br />

Perri Si questa foto é scattata al Cral del<strong>la</strong> Marina: angolo Via Cittadel<strong>la</strong> con Viale dei Mille.<br />

Pino Spina Miiiiii, con le chitarre Eko!<br />

Antonio Fox Bravo Gianfranco, vedo che a me non mi hai menzionato. Ti informo inoltre, che il sottoscritto,<br />

L'Iso<strong>la</strong> di Wigth l'ha eseguita in tante occasioni dopo che tu partisti per Torino, formammo un'altro gruppo"I<br />

Vams" con Michele Sfarra, il sottoscritto, Vito Fischietto, Salvatore Cocciolo, il mitico Chico al<strong>la</strong> batteria, e Sergio.<br />

Sergio Serse Gianfrá credo che date da te riportate siano inesatte, se ricordo bene il ns esordio avvenne il<br />

carnevale del 1965 al<strong>la</strong> Sciaia a mare, l'estate facemmo <strong>la</strong> stagione a Campo di mare, al<strong>la</strong> conchiglia il carnevale<br />

del 66 con Antonio facemmo il carnevale al Cral Marina e il 67 a Torre Canne facemmo il carnevale e <strong>la</strong> stagione<br />

estiva. Credo!<br />

Gianfranco Perri Caro Antonio, nell´esordio al<strong>la</strong> Sciaia a mare tu effettivamente non c´eri ancora e per questo<br />

non sei citato in occasione dell´esordio, in onore al<strong>la</strong> veritá storica, hahaha! Invece sei a pieno titolo citato nel<strong>la</strong><br />

didascalia del<strong>la</strong> foto. Ha ragione Sergio, l´esordio avvenne nel Carnevale 1965 e non nel 1966. Sarebbe bello<br />

poter avere anche una foto de ¨I Wams¨, magari cantando l´Iso<strong>la</strong> di Wight!<br />

Antonio Fox Si Gianfrá, a quei tempi se tu ben ricordi ero con i famosi Jolly, poi me ne andai e venni con i<br />

Marines. Di foto di quei tempi ne devo avere diverse, purtroppo devo avere il tempo di rintracciarle, specie<br />

quelle con i Jolly.<br />

Franco Profico Gianfranco, non sapevo che avevi un passato da gruppettaro. Allora ti sarà capitato di<br />

conoscere Enzo Antonazzo, Nico<strong>la</strong> De Vincenti, Armando Danese, Domenico Giampietro, Vito Mastrorosa?<br />

Gianfranco Perri Si, Franco ed era un passato in buona parte parallelo a quando ci ferquentavamo, dal 1965 al<br />

1969! Si, conosco quasi tutti i gruppettari che mi citi, anche se devo osservare che a qual tempo non eravamo<br />

¨gruppi¨, ma ¨complessi¨!<br />

Pino Spina Si, complessi, poi complessi beat, l'espressione "gruppo" è molto più recente.<br />

Antonio Fox Di quanti sono citati da Franco, Armando Danese, che purtroppo è venuto a mancare di recente,<br />

era un mio amico.<br />

Sergio Serse Franco, dei nomi che hai citato ho conosciuto il compianto Armando Danese mio amico, oltre ad<br />

Enzo Antonazzo con il quale ci si incontra insieme ad altri amici, Tonino Magno e Giuseppe Casarano, e ci si<br />

diverte a suonare pezzi degli anni 60, e non solo. Qualche anno fa ho avuto occasione di conoscere anche Nico<strong>la</strong><br />

De Vincenti.<br />

Domenico Faraselli Corretto Io, Enzo Macchi e Leo Sebastiano (Tiano per gli amici), siamo stati grandi amici,<br />

anche perchè abbiamo frequentato le scuole media in sieme.<br />

Gianfranco Perri Non ho notizie di Tiano, dei famosi Adriatici. Mentre di Enzo Macchi ho avuto una pessima<br />

notizia, ma non ne ho conferma. Tu che mi dici?


Domenico Faraselli Corretto Enzo, purtroppo, manca da molti anni e me lo disse proprio Tiano che, nel<br />

frattempo, aveva aperto un negozio di alimentari a Santa Chiara. Sei, sette anni fà, è venuto a mancare anche<br />

Tiano, per una grave ma<strong>la</strong>ttia.<br />

Gianfranco Perri Accidenti, ...ed io che speravo di essermi confuso sul<strong>la</strong> sorte del caro Enzo, ed invece devo<br />

anche sapere del povero Tiano. Loro due erano stati molto amici, e ricordo che Enzo aveva sofferto molto <strong>la</strong><br />

separazione dagli Adriatici.<br />

Domenico Faraselli Corretto Conosco tutti i trascorsi perchè ci frequentavamo. Cosimino Marra, Pino<br />

Facecchia, Pino Ponzetta, io, Tiano e Enzo eravamo un gruppo affiatato e ci siamo frequentati anche dopo le<br />

medie. Io a 17 anni sono andato via da Brindisi (ora ne ho 64) per <strong>la</strong>voro e quando tornavo, molto spesso ci<br />

trovavamo. L'ultima volta è stata una cena a casa di Tiano, quando aveva il negozio di alimentari vicino al<br />

Duomo. In seguito ho rivisto Tiano fino a 8 o 9 anni fà, finchè ho saputo che, purtroppo, ci aveva <strong>la</strong>sciati anche<br />

Tiano. E' stato un brutto colpo!<br />

Ernani Nani Si, ricordo che Tiano aveva il negozio in via Duomo, dove abitano gli Attolico e gli Stefanelli.<br />

Antonio Fox Apprendo da voi che anche Tiano non c'è più, non lo sapevo. e mai l'avrei immaginato, perchè di<br />

tanto in tanto lo vedevo nel suo negozio a S. Chiara. Mi dispiace.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Questi musicisti, nonchè ¨grandi Amici¨, rimarranno sempre nei nostri cuori. Ero proprio all'oscuro<br />

di queste nefaste notizie. Festival di Ariccia (condotto da Teddy Reno e Rita Pavone) ‐ correva l´anno 1970 ‐<br />

Medaglia di Bronzo al 3° c<strong>la</strong>ssificato: un mio brano "Oggi è festa" del gruppo (The Broads) con Rita Fiume al<br />

canto, Sergio Frascaro al basso, Salvatore Cico alle tastiere, Nico<strong>la</strong> Poli al<strong>la</strong> chitarra e Giovanni Carriere al<strong>la</strong><br />

batteria, che non è più tra noi ed a cui dedico questa medaglia!<br />

Ernani Nani Anch´ io voglio dedicare un pensiero al nostro caro Giovanni, quante ne abbiamo fatte insieme!<br />

Ciao Giovanni, sei sempre nei nostri pensieri.<br />

Adriana Tramonte Ciao Niko<strong>la</strong>! Sei un grande!<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Carissima Adriana, che piacere trovarti un abbraccione Nik!<br />

Cosimo Guercia Niko<strong>la</strong> sei una dei nostri concittadini che fa onore al<strong>la</strong> nostra cittá. Buona domenica!<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Troppo buono Cosimì. Di cuore, grazie!<br />

Roberto Guadalupi Avete visto <strong>la</strong> foto dei Marines su Senzacolonne di oggi? Ogni giorno pubblicano una foto<br />

scaricata dall'archivio<br />

di questo gruppo, oggi è toccato a questa foto!<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Mitici !!!<br />

Gianfranco<br />

Perri Nikó, perché non ci posti qualche bel<strong>la</strong> foto d´epoca dei tuoi gruppi? Grazie.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Gianfr à, se vai a vedere le mie foto qualcuna l'ho messa.<br />

Gianfranco Perri Nikó, ci vado subito. Grazie!


Niko<strong>la</strong> Poli I Moderni - 1965<br />

Niko<strong>la</strong> Poli "I Moderni" da sinistra: Rino Fusco, Giulio Barcone, Tonino Magno e Nico<strong>la</strong> Poli.<br />

Gianfranco Perri Li conosco tutti. Tutti bravi. Bel<strong>la</strong> foto, grazie Niko<strong>la</strong>.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Piacere mio Gianfrà, ...grazie a te!<br />

Antonio Fox<br />

Ernani Nani Che tempi!<br />

Bravi, ho avuto modo di suonare con Tonino Fusco e Tonino Magno.<br />

Giovanna Tramonte Noto <strong>la</strong> cura nell'abbigliamento<br />

Niko<strong>la</strong> Poli La divisa a quei tempi era di rigore,almeno nel nostro gruppo musicale,e sul<strong>la</strong> pedana eravamo sul<br />

serio dei figurini. Grazie Giovanna!<br />

Gianfranco Perri Ma sopratutto ,... ¨le pose!¨, ...da artisti veri!<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Ahahaha è vero...era di moda esporsi in quel modo e ognuno con il suo strumento (era molto<br />

importante)!<br />

Annarita Sp agnolo Quel Tonino Magno fu protagonista di un volo con <strong>la</strong> bicicletta al<strong>la</strong> discesa delle Sciabbiche?<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Brava Annarita e su questo fatto tutti noi del complesso abbiamo sempre scherzato con Tonino di<br />

questa caduta. Ahahahah!


Niko<strong>la</strong> Poli I Moderni - 1966<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Questa è un'altra formazione dei Moderni, da sin: Nico<strong>la</strong> Poli,Rino Fusco,Tonino Fusco e Tonino<br />

M agno. La foto è sul<strong>la</strong> Motonave Ardimentoso!<br />

A ntonio Fox Bravi, ho avuto modo di suonare con Tonino Fusco e Tonino Magno.<br />

Annarita Spagnolo Quel Tonino Magno fu protagonista di un volo con <strong>la</strong> bicicletta al<strong>la</strong> discesa delle sciabbiche<br />

o Santa Teresa?<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Brava Annarita e su questo fatto tutti noi del complesso abbiamo sempre scherzato con Tonino di<br />

questa<br />

caduta. Ahahahah!


Giovanna Tramonte Temi e i New Cricket -1970<br />

Giovanna Tramonte Questo è il gruppo di ¨Temi and the new cricket¨. E <strong>la</strong> cantante in erba sono io.<br />

Franco Vitale Io mi ricordo di qualche anno prima, quando a brindisi suonavano I Nevada, I Casanova, ecc.<br />

Giovanna Tramonte Io ricordo anche i Casanova. Erano giovanissimi e i loro cavalli di battaglia erano i brani<br />

dei New Trolls. Credo di ricordare che erano un paio di fratelli e alcuni amici, abitavano e provavano al Paradiso.<br />

Ho cantato con loro in qualche festival locale, ma non ricordo i nomi dei componenti.<br />

Franco Vitale Si, provavano a casa di Sammarco al rione Paradiso, con loro suonavano Marco Sciarra<br />

Ernestino, adesso non mi torna in mente il suo cognome, ecc.<br />

Giuseppe Summa Ernesto abitava in piazza M. A. Cavalerio (sobbra a San Diunisiu). Spero di sbagliarmi, ma è<br />

venuto a mancare. Il suo cognome: Centonze?<br />

Massimo Zaccaria Si, al<strong>la</strong> chitarra Ernesto Centonze venuto a mancare molti anni fa, al<strong>la</strong> batteria Marco Sciarra.<br />

Gianfranco Perri Marco Sciarra deve essere il fratello piú piccolo del batterista dei Marines, il caro Luigi.<br />

Marco era un fenomeno da bambino: quando provavamo nel<strong>la</strong> cantina sotto casa di Luigi in Via Montenegro,<br />

Marco che avrá avuto un 6 anni ed era molto timido, da solo e di nascosto provava <strong>la</strong> batteria e un bel giorno,<br />

...scoprimmo che aveva imparato da solo, con un ritmo straordinario, un vero talento!<br />

Giovanna Tramonte Mi rendo conto che a Brindisi si è sempre respirata molta musica. Con diverse modalità e<br />

diversi livelli di successo ci siamo espressi e continuiamo a farlo in molti.<br />

Efisio Panzano Gianfranco, confermo tutto. Marco è un bravissimo batterista, anche se, per motivi di <strong>la</strong>voro<br />

famiglia e per l'altra sua grande passione, il calcio di cui è allenatore, aveva un po' mol<strong>la</strong>to. Abbiamo suonato<br />

insieme per molti a nni, in passato, divertendoci moltissimo; ora so che è ritornato a suonare con una cover band<br />

degli "Incognito".<br />

Gianfranco Perri Grazie Efisio, son contento di sapere di Marco. Se tu dovessi incontrarlo, ti prego di par<strong>la</strong>rgli<br />

di me, e di salutarmelo. Lo ricordo con molto affetto.


Raffaele Mauro<br />

Gianfrà, ieri sera Efisio s'è mmurta<strong>la</strong>to come al solito. Grande serata al tempietto San Giovanni.<br />

Gianfranco Perri Peccato non esserci potuto essere. Spero ci sará qualche altra occasione per me!<br />

Danie<strong>la</strong> Ribezzi Io vi conosco a tutti. Ero picco<strong>la</strong>, ma cantavo a Brindisi. Ho cantato con parecchi complessi, io<br />

e <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> Maria. Ho cantato per tanti anni coi Casanova, i Nevada e altri complessi. Che bello rivedervi dopo<br />

tantissimi anni! Ciao!<br />

Gianfranco Perri Danie<strong>la</strong>, che bello sentire le tue emozioni. Perché non ci fai vedere qualche ua foto mentre<br />

canti con qualcuno di quei complessi brindisini?<br />

Danie<strong>la</strong> Ribezzi Ciao Gianfranco, appena trovo come metter<strong>la</strong> lo faró, non ho lo scanner. Volevo dirti che credo<br />

di conoscere anche te, a quei tempi io cantavo con tanti complessi, mi accompagnavano mio padre e mio fratello<br />

Tonino. Cantai anche al Casale, vi ricordate Modestino che organizzava i festival canori a Brindisi, e anche Enzo<br />

Marra che prendeva i complessi e faceva le feste cantate. Bei tempi davvero! Dopo tantissimi anni vi ritrovo,<br />

sono advvero contenta. Ciao, baci.<br />

Mino Errico Ciao Giovanna, se ricordo bene il batterista era Angelo, alle sue spalle si vede Temy ed all'estrema<br />

destra Pino Iacobbi, non ricordo chi era l'altro chitarrista. Ricordo anche che avevano inciso un 45 giri. Se non mi<br />

sbaglio il gruppo provava in casa di Temy al rione Paradiso in Piazza Tommaseo, e solitamente sotto <strong>la</strong> finestra<br />

si fermava sempra qualcuno a sentirli.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli E del presentatore del<strong>la</strong> foto, Tani Roma, non ne par<strong>la</strong>te? un amicone e grande personaggio. E´<br />

stato un presentatore eccellente e simpatico nonchè grande amico di Francavil<strong>la</strong> Fontana!<br />

Mino Errico Ciao Efisio, noi siamo stati compagni di scuo<strong>la</strong> al liceo scientifico "Monticelli", aiutami a ricordare,<br />

ma Tani Roma (ovvero Gaetano Roma) non era il segretario del liceo?<br />

Efisio Panzano Ciao Mino, non ricordo con certezza, ma credo che effettivamente il cognome del segretario<br />

fosse proprio Roma.<br />

Roberto Guadalupi Tani Roma ha continuato <strong>la</strong> sua carriera "artistica" ricoprendo anche il ruolo di Direttore<br />

artistico, o qualcosa del genere, credo a Tele Radio Brindisi Centrale!<br />

Fedele Zurlo Tani Roma è stato ultimamente assessore provinciale, l'altro componente dei Casanova era<br />

Patrizio Margherito. Per l'amico Gianfranco Perri: Marco Sciarra è su Fb.<br />

Giovanna Tramonte Canta Giovanna - 1972<br />

Giovanna Tramonte Questo invece è un gruppo di anzianotti che suonava ai Salesiani, ricordo solo il nome<br />

completo di uno dei chitarristi, Elio Lopez, al<strong>la</strong> tastiera Nico<strong>la</strong>, ma non ricordo il cognome. Anno 1972. Il termine<br />

anzianotti è solo in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> <strong>mia</strong> "allora" giovane età.


Ernani Nani Elio è un mio cugino, ma anche con lui non mi vedo da tanti anni.<br />

Giovanna Tramonte<br />

Purtroppo credo sia morto, qualche anno fa.<br />

Pino Spina Anzianotti si, ma per l'epoca quelli erano strumenti professionali, il basso è un Fender, <strong>la</strong> chitarra<br />

non saprei, ma dal<strong>la</strong> foggia direi che è uno strumento importato, le tastiere Farfisa le facevano in Italia, ma dalle<br />

dimensioni direi che non è un "organetto".<br />

Brindisi Bicicletta Al<strong>la</strong> tastiera effettivamente é Nico<strong>la</strong> ed il suop cognome era Martinese, mentre il suo<br />

sopranome era Nico<strong>la</strong> Misciu Pati, abitava al Perrino. Nico<strong>la</strong> Mesciu Pati è stato un vero maestro del<strong>la</strong><br />

fisarmonica, insieme al compianto Mimino B<strong>la</strong>si, maestro e direttore del gruppo folk ¨Lu scattusu¨. Poi con il<br />

passare degli anni depositò <strong>la</strong> fisarmonica per suonare con <strong>la</strong> tastiera Farfisa, ma ogni tanto riprendeva anche <strong>la</strong><br />

fisarmonica. Al<strong>la</strong> sua morte, avvenuta nel 2007, fu sepolto con una picco<strong>la</strong> fisarmonica.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli I Liceum - 1972<br />

Niko<strong>la</strong> Poli "I Liceum" in concert, from Left: Nico<strong>la</strong> Poli (chitarra,voce e armonica) Fulvio Forleo (batteria‐voce)<br />

Aldo Rizzo (cantante) e Sergio Frascaro (basso‐ voce).<br />

Tati Fenu Che belli i tuoi ricordi! ♥<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Sono ricordi indelebili infatti, ...grazie!<br />

Gianfranco Perri Bel<strong>la</strong> foto. Nikó, spero mi permetti di taggar<strong>la</strong> al gruppo <strong>Brindisini</strong> <strong>la</strong> <strong>mia</strong> <strong>gente</strong>, son sicuro<br />

c he fará piacere a tutti gli amici del gruppo veder<strong>la</strong>.<br />

Raffaele Mauro Quello nfamacchione di Frascarooooooooooooooooo!<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Gianfrá, thanks!


Lucia Tramonte<br />

L ´Estoril ’64 - Oggi<br />

Lucia Tramonte Quel che resta del mitico Estoril simbolo del<strong>la</strong> "dolce vita" brindisina. Mi piacerebbe sapere<br />

qualcosa di più e soprattutto perchè quello spazio è ridotto così.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Credo che l'interesse di molti di noi per questa area a nord di Brindisi, nel<strong>la</strong> quale rientrano<br />

anche le macerie del mitico Estoril, sia forte e condivisa. Il nuovo PUG è in fase di realizzazione e prima che<br />

venga approvato definitivamente potremmo fare in modo che le nostre proposte concrete, e <strong>la</strong> richiesta di un<br />

progetto globale per l'area nel quale inserirle, possano diventare parte integrante di questo strumento di<br />

pianificazione così importante. Sono convinto che molti di noi hanno delle idee. Visto che io non ho <strong>la</strong> minima<br />

idea di come si possa fare, ma vorrei che si facesse, chiedo ai più esperti in materia in che modo ci si possa<br />

organizzare: io penso che si potrebbero prima raccogliere tutte le proposte, e siccome sarebbero sicuramente<br />

tantissime e diverse tra loro, potremmo procedere ad una discussione delle stesse per ragionare sul<strong>la</strong> selezione<br />

di quelle più pertinenti; si potrebbe e<strong>la</strong>borare poi un documento di richiesta dove inserire <strong>la</strong> lista di queste<br />

proposte, firmato da ognuno di noi. Non so se sia corretto.<br />

Gian Luigi Consales Quel che ci vuole é un buon recupero urbanistico edilizio e soprattutto evitare ciò che i<br />

tecnici del comune hanno purtoppo fatto per i giardinetti del<strong>la</strong> marina (quello in piazza Vittorio Emanuele II): di<br />

un giardino ne hanno fatto una ignobile aiuo<strong>la</strong>!<br />

Raffaele Mauro E chi meglio di te caro Gianluigi può dare indicazioni, indicare una strada affinche tutta l'area<br />

che va dal castello alfonsino all'ex baby<strong>la</strong>ndia, ei nuovi quatieri sorti a ridosso del<strong>la</strong> vecchia spiaggia di<br />

Marimisti, possano essere inglobati in un PUG, all'interno del quale possa vedere <strong>la</strong> luce anche il piano del<strong>la</strong><br />

costa?<br />

Gian Luigi Consales Il PUG diversamente dal prg è un processo di analisi del territorio molto complesso. E'<br />

costitiuto da una parte strutturale (costruzione del quadro delle conoscenze e formazione del quadro<br />

interpretativo delle stesse) ed una parte programmatica. La prima parte tende all'affermazione delle invarianti<br />

strutturali del territorio, sia sotto l'aspetto storico, culturale, del<strong>la</strong> stratificazione degli insediamenti e dell'uso<br />

anche di parti del territorio. Dovremmo chiedere a chi ha <strong>la</strong> responsaabilità del<strong>la</strong> redazione del PUG (e anche noi<br />

dovremmo essere parte attiva e concretamente propositiva, visto che le occasioni non mancheranno quando al<strong>la</strong><br />

fine di questo mese verrà presentato il Documento Programmatico Preliminare) di voler considerare invarianti<br />

strutturali (quindi soggette al<strong>la</strong> massima tute<strong>la</strong>) le nostre memorie storiche: <strong>la</strong> Sciaia a mare, <strong>la</strong> spiaggia di<br />

Sant'Apollinare, etc.


Raffaele Mauro Sei prezioso come sempre amico mio, e come tutto ciò che è di grande qualità più passa il<br />

tempo e più ti fai apprezzare.<br />

Lucia Tramonte Sono contenta che <strong>la</strong> <strong>mia</strong> foto abbia suscitato commenti così qualificati.In tutta quel<strong>la</strong> zona<br />

(Marimisti, <strong>la</strong> conca, <strong>la</strong> diga...) che è stata ed è così "popo<strong>la</strong>re" nel senso migliore del termine. Io vedrei delle<br />

realizzazioni di tipo ricreativo destinate al<strong>la</strong> <strong>gente</strong> di Brindisi e non qualcosa di pseudo‐culturale o di troppo<br />

raffinato che diventa appannaggio di pochi. Una naturale restituzione dei luoghi al<strong>la</strong> loro originale semplicità,<br />

per quanto è possibile.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Leggo ora gli utilissimi chiarimenti che Gian Luigi Consales ha pubblicato per noi, e per i quali lo<br />

ringrazio! Al<strong>la</strong> luce di tutto ciò, allora perchè non formu<strong>la</strong>re le nostre proposte, in modo che giungano in<br />

concomitanza con l'uscita del Documento Programmatico Preliminare?<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Ed ecco l'Estoril 64'<br />

Antonio Fox Estoril, ...quanti ricordi dei giorni belli del<strong>la</strong> Brindisi turistica che contava. Era uno dei pochissimi<br />

night del<strong>la</strong> puglia. Veniva frequantato dal<strong>la</strong> Lecce "bene". Quante serate con i famosi "Jolly" col sottoscritto come<br />

cantante solista, con le "entreneuse" che servivano ai tavoli mezze spogliate. Era sempre pieno. Poi vi fu <strong>la</strong><br />

decadenza, e a ciò contribuì molto <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>vita con i suoi nomi storici, non dimentichiamocelo.<br />

Sergio Serse Mitico night degli anni 60 freguentato da avventori anche di fuori provincia.Ricordo le serate in cui<br />

suonavo prima con i Marines e poi con i Vams. La sua decadenza ebbe inizio con i primi anni 70, per poi essere<br />

completamente abbandonato.<br />

Mario Carlucci Antonio e Sergio, se avete fotografie del famosissimo Estoril fatemi <strong>la</strong> cortesia di pubblicarle.<br />

Gianfranco Perri Caro Mario, anch´io sarei ansioso di vedere qualche foto dell´Estoril, nei suoi tempi d´oro.<br />

Anchío con mio cugino Sergio e con Antonio suonavo nei Marines, nel<strong>la</strong> seconda metá degli anni 60, ma<br />

putroppo non mi ritrovo nessuna nostra foto suonando all´Estoril.<br />

Antonio Fox Ma rio purtroppo a quei tempi non c'erano le macchine di oggi è molto difficile averne.<br />

Raffaele Mauro Chiederò ad Aldo Malcarne, forse loro ne hanno qualcuna.<br />

Gianfranco Perri Raffaé, se vedi Aldo mandagli i miei saluti. Forse si ricorderá, digli di Gianfranco, il piú piccolo<br />

del complesso I Marines, che lui sponsorizzó, facendoci debuttare al<strong>la</strong> Sciaia a Mare nel Carnevale del 1965.


Giancarlo Cafiero Pascalino all´Estoril Club 64'<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Ma é Brutus!<br />

Giancarlo Cafiero Si, un cameriere dell´Estoril, recentemente scomparso, ma era megghiu ti ¨Li Brutos¨!<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Lo riocordo, un personaggio, ...ma <strong>la</strong>voratore integerrimo, ...servizievole al massimo con i clienti,<br />

...ma bruttu comu na coccia, ...ahahah!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Giancarlo Cafiero<br />

Culiermu<br />

Giancarlo Cafiero Giusto per non dimenticare: é con rispetto e commozione che vi presento CULIERMU


Angelo Cata<strong>la</strong>no Gianca', sbaglio o mi assomiglia a Gugliermo che stava sempre con Papa Pizzigallu?<br />

Giuseppe Summa Iddu eti,ciao Angelo,una buona giornata. Da notare i gradi di tenente .<br />

Mario Carlucci Durante le processioni con papa Pizzicallo di solito portava sempre <strong>la</strong> croce e mormorava<br />

sempre: papa Pizzicà ci no mi pai <strong>la</strong>ssu <strong>la</strong> croci 'nterra.<br />

Cosimo Guercia Si! Guliermo é stato un personaggio per i brindisini.<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Mario, é vero portava <strong>la</strong> croce ai funerali so' anche che ad un certo punto se papa Pizzicallu<br />

non lo pagava, li bestem<strong>mia</strong>va i morti <strong>la</strong>sciava <strong>la</strong> croce e andava via, un personaggio di Brindisi.<br />

Ernani Nani Mitico Guglielmo, una colonna dei nostri ricordi giovanili. Comu li difriscava iddu li poveri defunti,<br />

no lu facia nisciunu.<br />

Gianfranco Perri Giancarlo, grazie. Sei un grande ed un grande custode del<strong>la</strong> memoria di molti di noi brindisini.<br />

Guglielmu é stato un personaggio folclorico ed anche amato del<strong>la</strong> nostra Brindisi, a cavallo tra gli anni 50, 60 e<br />

70. Oltre che essere un assiduo assistente di Papa Pizzicallu, lo fu anche durante tanti anni del parroco di San<br />

Benedetto, Don Antonio Fel<strong>la</strong>.<br />

Michele Toscano Una volta al<strong>la</strong> stazione stava aiutando un pulmann forestiero a fare retromarcia, e lui da<br />

dietro dava indicazioni, vieni vieni vieni, patapum il pulman schiacció una macchina da dietro, e Gugliemo disse<br />

all'autista, vieni tui moi no lu pulmann, vieni a viti ce fessanmabata a kite... a cumbinatu! Io ero ragazzino, ma me<br />

lo ricordo benissimo, ...che ridere era un personaggio come nn se ne vedono piu'!<br />

Ernani Nani Guglielmo, una volta al semaforo di via ponte ferroviario, per andare in centro, disse a <strong>mia</strong> madre<br />

"vai signò vai", ed era rosso, per poco non le fa fare un incidente.<br />

Gianfranco Perri Durante un certo periodo aveva preso l´abitudine di assistere alle nostre prove musicali (I<br />

Marines-1965) e voleva aiutare reggendoci lo spartito. Una volta lo vedemmo tutto concentrato intento a leggere<br />

con lo sguardo lo spartito che mi reggeva, perfettamente capovolto. Vedendo le nostre facce divertite, ebbe<br />

un´esitazione. Nel suo peró, aveva capito che qualcosa non andava e ci rimase cosí male che ci colpí, e tutti<br />

facemmo finta di distrarci per non mantenerlo in imbarazzo. Pover´uomo!<br />

Raffaele Mauro Con tutto il rispetto per gli altri personaggi del<strong>la</strong> memoria recente brindisina, ...credo che<br />

l'accoppiata Culiermu - Papa Agustu, sia assolutamente unica, ...tali e tanti gli aneddoti e le storie che ci si<br />

potrebbe pubblicare un libro. Per quanto riguarda Papa Augusto credo che noi tutti brindisini dobbiamo essergli<br />

perennemente grati per l'opera di recupero del nostro cimitero.<br />

Lucia Tramonte Un altro personaggio legato al<strong>la</strong> memoria di Papa Pizzigallo era Filumena Pea Pea . Don<br />

Augusto l'aveva sottratta ad una vita di violenze e di stenti e l'aveva affidata ad una <strong>mia</strong> prozia che <strong>la</strong> teneva in<br />

casa come domestica (in via Barletta) sempre sotto <strong>la</strong> sorveglianza burbera e al tempo stesso attenta di Papa<br />

Pizzigallo. C'è qualcuno che <strong>la</strong> ricorda?<br />

Raffaele Mauro Si una sorta di Tina Pica, un caratteraccio burbero, quando arrivava Guglielmo erano litigate<br />

pazzesche ahahhha.<br />

Cosimo Guercia Io <strong>la</strong> ricordo benissimo <strong>la</strong> madavano a fare <strong>la</strong> spesa al<strong>la</strong> salumeria di via Benedetto Marzol<strong>la</strong> ed<br />

attualmente non mi ricordo il nome del propietario.<br />

Lucia Tramonte La salumeria "Attolico".<br />

Ernani Nani Filumena non faceva <strong>la</strong> spesa da Attolico, secondo me c'era un altro negozio, più vicino a casa di<br />

Papa Augustu, forse via Barletta, ma adesso non mi sovviene il nome.<br />

Michele Toscano Peccato che ora in giro si vede solo <strong>gente</strong> incazzata e non si puo' piu' scherzare come un<br />

tempo!!! Per esempio vi ricordate il funerale a carnevale?<br />

Giancarlo Cafiero Miche<strong>la</strong>ntonio, hai perfettamente ragione, stanno ammazzando lo spirito brindisino, che era<br />

unico in Italia. Ricordo tanti amici leccesi che venivano a trovarci perche si divertivano ...Io ho avuto <strong>la</strong> fortuna di<br />

conoscere questa Brindisi, e sono molto dispiaciuto anche del<strong>la</strong> scomparsa di questi personaggi.<br />

Michele Toscano Non dirmelo sto male al sol pensiero, quando ero ragazzo abitavo a piazza Cairoli, e li bastava<br />

uscire di casa e ti divertivi solo a stare tra <strong>la</strong> <strong>gente</strong>!!!! Ora sono tutti incazzati corrono corrono e rincorrono, per<br />

poi finire tutti sotto le ciamfe di Equitalia, e da li aspettare solo di morire. Non se ne esce piú!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Desiré a mare<br />

Pino Spina Veranda del "Desiré a mare" - 1979<br />

Pino Spina Aggiungo questa foto così come cortesemente richiesto dal signor Guercia, vedo però che le altre foto<br />

contenute sono un tantino più vecchie, ...spero di fare cosa comunque gradita.<br />

Gianluca Saponaro E adesso ci sono gli uffici dell'Autorità Portuale!<br />

Simone Galluzzo Questa foto è bellissima! P.S.: Te <strong>la</strong> copio!<br />

Gianfranco Perri Prof. Hercules, io una richiesta avrei da farglie<strong>la</strong>, e magari anche un consiglio per un segnale di<br />

un buon inizio: Restituire ai brindisini lo spazio, adesso adibito ad ufficio del Capo dell´Autoritá Portuaria, che per<br />

tanti anni é stato un luogo di uso pubblico di ritrovo e che é ancora nel<strong>la</strong> memoria di tutti i brindisini i quali non<br />

hanno mai perdonato che gli sia stato abusivamente scippato! Spero che qualcuno vicino al prof. Hercules gli faccia<br />

giungere questa richiesta del popolo brindisino!<br />

Cosimo Guercia Certo era un bel locale dove si facevano tante cose, era come un punto di riferimento per i<br />

brindisini.<br />

Gianfranco Perri Ho una foto dell´interno. La pubblicheró.


Gianfranco Perri Il Desiré a mare, dall´interno con <strong>la</strong> veduta sul porto e Monumento<br />

Cosimo Guercia Ristorante il Gabbiano. Quando Brindisi era turistica!<br />

Gianfranco Perri Cosimo, credo che questo sia il Desre' a mare sul<strong>la</strong> Stazione marittima nel locale attualmente<br />

adibito a ufficio privato del capo del Porto di Brindisi. Ci sarebbe da sperare che il nuovo Capo lo voglia restituire a<br />

noi brimdisini!<br />

Cosimo Guercia Gianfranco sono d'accordo conte e' il Desiré con <strong>la</strong> speranza che ritorni come scrivi a i cittadini.<br />

Angelo Di Presa Confermo che si tratta del Desirè a mare, io ho fatto il pranzo di nozze! E concordo che va<br />

restituito al<strong>la</strong> cittadinanza!<br />

Luciana Laguercia Che bel<strong>la</strong> sorpresa questa foto,io mi sono sposata lí, quanti anni che son passati!!!!!!!!!!!!!!!<br />

Mimmo, Il padrone era amico di mio e tuo padre, quel giorno ci ha fatto mangiare benissimo, credo che si chiamava<br />

Dell'Aglio.<br />

Cosimo Guercia Ciao Luciana dici bene era Dell'Aglio. Saluti!<br />

Sandro Marsel<strong>la</strong> Si godeva un panorama stupendo...<br />

Francis Will Ma come mai non esiste più questo posto meraviglioso?<br />

Cosimo Guercia Il posto esiste ma e' <strong>la</strong> sede del commissario del porto, prima nell´interno c'era questo ristorante<br />

con questa bellissima veduta gestita da un privato e serviva anche come approdo per i turisti perché il complesso<br />

in effetti e' <strong>la</strong> Stazione marittima di Brindisi.<br />

Francis Will O mio dioooo! E per che cavolo di motivo, ...io vorrei cenare una sera in un posto del genere con<br />

quel<strong>la</strong> vista!


Sandro Toffi Nel Desirè... io ci ho fatto una barca di soldi con le feste di Ciccio Riccio tra l'83 e l'89. Lo gestivano i<br />

Lafuenti... Andrebbe ripristinato. E magari dato a me...<br />

Gianfranco Perri In principio l´aspirazione é che lo restituiscano ai brindisini, ai quali appartiene, non perché<br />

qualcuno ci faccia una barca di soldi, ma perché qualche impresario con buon gusto e lungimiranza investa e ne<br />

faccia un luogo piacevole ed accogliente per poi trarne un giusto guadagno.<br />

Sandro Toffi Beh io scherzavo, ...avevo 20-25 anni. E <strong>la</strong> barca di soldi a cui mi riferivo erano qualche centomi<strong>la</strong> lire<br />

a capodanno e carnevale. Che per un ragazzino erano una barca di soldi...<br />

Gianfranco Perri Scusami Sandro. Lo avevo intuito che <strong>la</strong> tua era solo una espressione leggera. Ti prego di non<br />

considerare il mio commento una critica, ma ho voluto anticiparmi a qualche interpretazione fuori luogo che ne<br />

sarebbe potuta venir fuori. Grazie comunque per il chiarimento, ed auguri!<br />

Sandro Toffi Figurati, ...auguri anche a te!<br />

Nikos Desil<strong>la</strong>s<br />

Panoramica dal<strong>la</strong> Terrazza del Desiré a mare del<strong>la</strong> Stazione Marittima<br />

Cosimo Guercia Lungo mare con in primo piano il Desiré.<br />

Franca Cunsolo Questa foto e' bellissima, molti ricordi di infanzia.<br />

Giuseppe Salvia L'uso di parcheggiare le auto "ad minchiam" pare sia sempre esistito a Brindisi.<br />

Gianfranco Perri Bellissima foto, ed anche con il Desiré a mare che commenta Cosimo. Grazie Nikos.


Gianfranco Perri Il Giro d´Italia in Vespa passa da Brindisi - Primi Anni 60<br />

Maria Smi Straordinaria questa foto.<br />

Cosimo Guercia Molto bel<strong>la</strong>. Bellissima <strong>la</strong> stazione marittima con gli ombrelloni.<br />

Gianfranco Perri Da notare che siamo durante le feste di San Teodoro, si intravedono le decorazioni.<br />

Annarita Spagnolo Belli i vigili con <strong>la</strong> divisa estiva.<br />

Gianna Santoro Bellissima questa foto!<br />

Gianfranco Perri Si, anche a me piace moltissimo. Me <strong>la</strong> regaló un mio amico torinese del Politecnico: aveva<br />

partecipato suo padre, che é uno dei vespisti ritratti nel<strong>la</strong> foto.<br />

Gianna Santoro Addirittura, ...da Torino, ...e allora è ancor piu' bel<strong>la</strong>!!<br />

Franca Cunsolo Molto bel<strong>la</strong>, i ricordi dei vecchi tempi.<br />

Gianfranco Perri Si, tempi che oltre a vecchi erano anche belli. Avete notato <strong>la</strong> veranda del<strong>la</strong> Stazione mariittima<br />

che ci hanno vergognosamente scippato, a tutti noi brindisini?<br />

Gianna Santoro Uffa! Gianfranco, mi vengono i nervi.<br />

Gianfranco Perri Adesso é il balcone dell´ufficio privato del capo dell´autoritá portuaria! Dovremo organizzarci<br />

per fare una petizione al nuovo capo dell´autoritá del porto, che sará nominato prossimamente, per chiedergli <strong>la</strong><br />

restituzione di questo spazio ai cittadini. Sembra che il comune abbia proposto il greco Hercules, mentre <strong>la</strong><br />

provincia ha proposto di riconfermare l´attuale Giurgo<strong>la</strong>, ma al<strong>la</strong> fine chi decide é il ministro delle infrastrutture.<br />

Raffaele Mauro In mancanza di un accordo fra gli enti decide il ministro, ...che è quello che ha proposto Hercules,<br />

...ma a nessuno è dato ancora sapere che idea hanno comune, provincia e cittá sulo sviluppo del porto di Brindisi,<br />

nel frattempo <strong>la</strong> cosidetta società civile tace, ...come sempre, tranne a <strong>la</strong>mentarsi nei bar che tutto va male.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Giancarlo Cafiero<br />

Ferdinando Cocciolo


Giancarlo Cafiero Chi si ricorda di Ferdinando Cocciolo, cameriere e cabarettista?<br />

Lucia Tramonte Anche da prima del<strong>la</strong> guerra mio padre lo conosceva benissimo e mi raccontava che si esibiva<br />

al Caffè Fiamma con grande successo. E' morto quasi centenario ma non ha mai smesso di indossare quel suo<br />

cappello a falde piatte.<br />

Giovanna Tramonte Anche io ne ho un ricordo, anche se vago, e appunto <strong>la</strong> sua paglietta è il simbolo che mi è<br />

impresso nel<strong>la</strong> mente.<br />

Giuseppe Summa Buongiorno Giancarlo, si tratta del cameriere che <strong>la</strong>voro' presso <strong>la</strong> <strong>la</strong>tteria Angelini prima<br />

del<strong>la</strong> definitiva chiusura? Se è lui ricordo che da buoni figli di bonamamma gli prendevamo uno dei tavolini,<br />

posizionandolo sul<strong>la</strong> strada e poi quando veniva per protestare gli ordinavamo un cynar, facendo <strong>la</strong> parodia ad<br />

una pubblicità in uso in quel periodo.<br />

Alberto Discanno Giancarlo, il tuo contributo è notevole! Sei depositario sincero di "tanta cosi di Brindisi ca'<br />

t'amma fari nu museo vivo!". Scusa, non resistivo nel ringraziarti. Ti abbraccio.<br />

Cosimo Guercia Alberto!! Ci voli, Giancarlu ndi essi di robba ca no canuscimu!<br />

Stefano Albanese E' il nonno del mio caro amico Ferdinando che appunto si chiama proprio come il nonno.<br />

Lucia Tramonte I due Salvatore Cocciolo che sono nel gruppo sono suoi nipoti: a loro <strong>la</strong> paro<strong>la</strong>!<br />

Stefano Albanese Ho aggiunto Ferdinando, per gli amici Nando il nipote e mio amico. Se volesse darci un<br />

testimonianza sarebbe molto gradita.<br />

Maurizio Cretì Credo <strong>la</strong>vorasse anche all'Ausonia.<br />

Giuseppe Summa Vero! Per tanti anni ha <strong>la</strong>vorato all'Ausonia, ma anche all'Angelini se non sbaglio.<br />

Cosimo Guercia Ha <strong>la</strong>vorato al Bar Fiamma e dopo <strong>la</strong> sua chiusura ha <strong>la</strong>vorato in diversi altra posti.<br />

Franco Vitale Io lo conoscevo molto bene, gli preparavo i servizi da portare ai tavolini al Bar Ausonia, con lui<br />

ho <strong>la</strong>vorato tre anni ed era uno spasso.<br />

Salvatore Cocciolo Un ringraziamento sincero e di cuore a Cafiero per questo ricordo ed oggetto che<br />

personalmente non conoscevo.<br />

Giancarlo Cafiero Salvatore, non mi devi ringraziare, perchè le persone brave e oneste, e simpatiche, non si<br />

devono dimenticare.<br />

Gianfranco Perri Salvatore, grazie per il tuo commento. Se avessi una qualche foto di tuo zio, ci farebbe piacere<br />

poter<strong>la</strong> vedere in questa pagina.<br />

Brindisi Bicicletta Cari amici, dopo una nottata per cercare quello che avevo fotografato nei mesi di gennaio e<br />

febbraio del 1974 in occasione del<strong>la</strong> presentazione alle Autorità ed al<strong>la</strong> cittadinanza, nei locali del teatrino del<strong>la</strong><br />

Chiesa del<strong>la</strong> Pietà, del "Gruppo Folk Lu Scattusu¨ e <strong>la</strong> ¨Brindisi in bicicletta¨, sono riuscito a scovare le foto e<br />

subito mi presto a pubblicarle ed in partico<strong>la</strong>re modo le presento a Giancarlo Cafiero, mio carissimo amico.


Brindisi Bicicletta<br />

Gianfranco Pierri; Salvatore Cocciolo; Franco Vitale; Giuseppe Summa<br />

Brindisi Bicicletta Io e l'amico Mimino B<strong>la</strong>si eravamo degli ottimi amici di "Nando", così veniva chiamato da chi<br />

lo conoscveva.<br />

Giancarlo Cafiero Grazie Ferdinando, uno splendido ricordo, compreso ¨Lu Scattusu¨.<br />

Gianfranco Perri Grazie Brindisi Bicicletta.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Fontane di Piazza Cairoli<br />

Imbriani Ugo Piazza Cairoli i primi del ‘900 senza fontana e con il Teatro Verdi appena apero - 1901<br />

Imbriani Ugo Piazza Cairoli è sorta negli anni successivi al 1880 ed inizialmente non disponeva di una fontana,<br />

<strong>la</strong> prima vasca fu inserita al centro del<strong>la</strong> piazza nel 1921, poi fu sostituita da quel<strong>la</strong> attuale nel 1937.<br />

La prima delle fontane di Piazza Cairoli - 1921


Piazza Cairoli con <strong>la</strong> sua fontana in questa foto del 1923<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong><br />

Al centro <strong>la</strong> fontana delle rane.<br />

Giancarlo Cafiero E delle tartarughe Giová!!!<br />

Cosimo Guercia La fontana delle rane o delle tartarughe?<br />

Gianfranco Perri Peró in questa fontana peró le rane e le tartarughe ancora non ci sono proprio. Bisogna<br />

aspettare <strong>la</strong> edizione seguente:<br />

Nikos Desil<strong>la</strong>s La fontana di Piazza Cairoli giá riformata in questa foto del 1931


Alba Intiglietta<br />

La fontana di Piazza Cairoli in primo piano e poi il teatro Verdi<br />

Giuseppe Creti Alba, forse conosci l´anno del<strong>la</strong> foto?<br />

Alba Intiglietta Non conosco l'anno ma mi piace vedere il vecchio teatro che a mio umile parere era davvero<br />

bello!!! Ne ho altre che pubblicheró.<br />

Gianfranco Per ri Questa foto é del 1934.<br />

Giuseppe Creti Grazie Gianfrá!<br />

Cosimo Prudentino Quanti e quali erano gli animali che contornavano <strong>la</strong> fontana?<br />

Gianfranco Perri I quattro fasci si appoggiano ognuno sul<strong>la</strong> testa di una specie di puma. Ma non ricordo che il<br />

puma fosse un animale icona del fascismo, quindi magari mi sto sbagliando.<br />

Cosimo Prudentino No, gli animali ai quali mi riferisco erano ai bordi del<strong>la</strong> fontana, ...uno si puo' vedere a<br />

d estra nel<strong>la</strong> foto. L'altro vicino a quel signore che legge il giornale.<br />

Gianfranco Perri Ma e' una rana, una volgare rana. E gli altri tre animali erano sempre rane? Simpatico!<br />

Cosimo Prudentino L'altro una tartaruga... a sinistra.<br />

G ianfranco Perri E gli altri due animali? Si sa che fine hanno fatto tutte queste statue?<br />

Annarita Spagnolo In Piazza Cairoli i vil<strong>la</strong>ni facevano i contratti sulle vendemmie, assoldavano i <strong>la</strong>voratori a<br />

giornata. Ancora oggi d'estate qualche contadino nostalgico siede sulle panchine.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Anche d'inverno cara Annarita, ci sono sempre, anche se pochi e... nostalgici!


Giancarlo Fortunato ...a do li vagnuni si faciunu lu bagnu! - 1969<br />

Michele Toscano<br />

Magari uno di quelli sono io! Facevo sempre il bagno ¨a controra¨ si dicia!!!<br />

Gianfranco Perri Bellissima foto. Giancarlo sapresti darci <strong>la</strong> data approssimata?<br />

Giancarlo Fortun ato 1969 mentre ero impegnato ad un servizio matrimoniale al Circolo Cittadino.<br />

G ianfranco Perri Grazie, Giancá!<br />

Cosimo Guercia Bellissimi ricordi.<br />

Annarita Spagnolo Doveva fare un gran caldo se i ragazzi approfittavano del<strong>la</strong> fontana. Sono belli perchè sono<br />

in mutande.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Bel<strong>la</strong>,... davvero unica!<br />

M ichele Toscano Ho un dubbio, chiedo scusa, ma l'UPIM nel 1989 esisteva? A me mi sa che e' degli anni 70!<br />

Raffaele Mauro Esisteva Michele, mi sa che ha chiuso nel 94 se non nel 96. Più o meno insieme all'apertura<br />

dell'Auchan di Mesagne.<br />

Gianfranco Perri Raffaé, credo ci sia un pó di confusione! Credo che Michele si é sbagliato e voleva dire ¨1969¨,<br />

che é l´anno indicato da Giancarlo, autore delle foto. Michele si meravigliava quindi che per quell´anno 1969,<br />

l´UPIM ci fosse giá. Quest o é il suo dubbio!<br />

Raffaele Mauro Si, nel 69 c'era.<br />

Michele Toscano Grazie Raffaele, sempre preparato e preciso!


By night


Imbriani Ugo La fontana delle ancore in Piazza Cairoli in una foto attuale<br />

Imbriani Ugo<br />

Sembra che <strong>la</strong> ripulita stia durando questa volta...Speriamo!<br />

A ndrea Vio<strong>la</strong> Ho notato, sembra proprio un bel <strong>la</strong>voro.<br />

R affaele Mauro Le altre volte da incompetenti avevano usato agenti chimici che avevano corroso i marmi.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Certamente <strong>la</strong> pulizia è importante, ma hanno levato tutto, fiori piantine, tutto. Ora sembra<br />

solo un monumento senza calore, ma è solo un mio pensiero.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Anche questo e' vero.<br />

Andrea Ecclesie Nessuno ha una foto del<strong>la</strong> fontana delle rane precedente al<strong>la</strong> fontana delle Ancore?<br />

C ar<strong>la</strong> Rubini Se non ricordo male è giá stata pubblicata.<br />

Andrea Ecclesie Nooo...me <strong>la</strong> sono persa! ...Povero me!!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Fotografi<br />

Giancarlo Aggiano In Piazza Vittoria - 1955<br />

Giancarlo Aggiano Ricordo ancora vagamente questo scatto. La domanda è: ricordate il fotografo che era<br />

sempre appostato con cavalluccio a dondolo e bicicletta per attirare l'attenzione dei bambini per <strong>la</strong> foto? Vi<br />

ricordate come si chiama o chiamava?


Remo Simoniello Muraglia.<br />

Brindisi Bicicletta Secondo me non era Armando Muraglia, ma bensí Al Di Campi.<br />

Giuseppe Summa Ricordo Muraglia, ma anche Di Campi. Successivamente un altro fotografo, forse figlio di Di<br />

Campi? Ricordo che quest'ultimo aveva lo studio a corso Roma.<br />

Giancarlo Cafiero Si, era Di Campi, stava in vico Scalese, dietro il Central Bar. Il figlio adesso ha una pagina su<br />

Senzacolonne che si chiama"Di Campi in Città".<br />

Raffaele Mauro A volte c'erano entrambi in piazza, sia Muraglia che Di Campi, poi si aggiunse anche Eugenio<br />

che col<strong>la</strong>borava con Nino Zippo, vi ricordate d Eugenio?<br />

Brindisi Bicicletta E chi non conosce, o conosceva, Eugenio!<br />

Giancarlo Aggiano Si, Eugenio me lo ricordo perfettamente, anche perchè era un personaggio. In ogni modo<br />

non credo si tratti di Di Campi, in quanto lo ricordo bene, ed io ero un po più grandicello.<br />

Brindisi Bicicletta Se non mi sbaglio quel fotografo che si metteva in Piazza Vittoria ed aveva lo studio su Corsa<br />

Roma si chiamava Peragine.<br />

Giuseppe Summa Grande Eugenio, ha immorta<strong>la</strong>to tutte le commesse del<strong>la</strong> Standa e dell'Upim.<br />

Giancarlo Aggiano Vero Giuseppe, Eugenio era famoso per questo.<br />

Giuseppe Summa Non ricordo se si chiama o chiamava Peragine, ricordo che aveva tanti figli e se non mi<br />

sbaglio vendevano anche scarpe.<br />

Giancarlo Aggiano Ricordo che il fotografo aveva degli occhiali molto spessi ed era molto simpatico, con <strong>la</strong> sua<br />

macchina fotografica appesa sempre al collo.<br />

Rita Fornaro Buongiorno a tutti e tutte. Siccome <strong>la</strong> foto postata risale al 1955, credo che il fotografo fosse<br />

Gualtiero Gualtieri, a quei tempi era molto conosciuto ed aveva il <strong>la</strong>boratorio a Santa Teresa. Ricordo inoltre, che<br />

si andava sempre lì per le foto. Tutte le famiglie, di abitudine, si rivolgevano a lui. Personalmente. faccio parte di<br />

"quelle" che, una volta ogni 6 mesi, mio padre mi portava per gli scatti fotografici.<br />

Giuseppe Summa Scusami Rita, ma Gualtieri non stava in via Carmine? Era forse un suo parente quello di Santa<br />

Teresa?<br />

Rita Fornaro Giuseppe, ero molto picco<strong>la</strong>, ma ricordo che con mio padre andavo da lui per le foto ed era a<br />

Santa Teresa, se poi fosse un parente, ...sinceramente non lo so.<br />

Gianfranco Perri Il fotografo Gualtieri stava in via Carmine, lo conoscevo molto bene perché era amico di mio<br />

padre. Gli portavamo a sviluppare le foto delle vacanze in Si<strong>la</strong>, e lui restava affascinato da quei boschi. Comunque<br />

Gualtiero Gualtieri, mio amico, é il figlio del fotografo ed é il cognato del sindaco Mimmo Mennitti, mentre non so<br />

se il padre si chiamasse di nome anche Gualtiero.<br />

Giuseppe Summa Giusto! Gualtieri stava in via Carmine, accanto al Barese. Era il papa' dell'avvocato Gualtiero<br />

Gualtieri e suocero dell'attuale sindaco Mennitti, era un artigiano-artista ,professionale e meticoloso, ed era<br />

aiutato dal<strong>la</strong> figlia Marilena. Quasi tutti i militari si recavano al suo studio per le foto ricordo da inviare ai<br />

famigliari.<br />

Brindisi Bicicletta Il maestro Gualtieri, é certamente un personaggio brindisino da ricordare. E´ stato il primo<br />

fotografo a Brindisi a produrre foto a colori ancor prima che venissero messe in commercio le pellicole colorate,<br />

utilizzando con arte e maestria il suo pennarello ad acqua per cambiare le foto in bianco e nero in foto a colori.<br />

Signorile Cosimo Non sono sicuro, ma credo che il fotografo in oggetto si chiamasse Imperatrice.


Ernani Nani Il fotografo si chiamava Imperatrice, e vendeva le scarpe al<strong>la</strong> chiazza, uno dei figli si chiama Aldo<br />

ed anche lui faceva il fotografo. Per quanto riguarda Gualtieri, era in via Carmine affianco allu Baresi, e non<br />

ricordo che ci fosse un fotografo a Santa Teresa.<br />

Lucia Tramonte Concordo con Imperatrice, Peragine era il fotografo che veniva nelle scuole a fare le fotoricordo,<br />

e se non sbaglio faceva il postino.<br />

Raffaele Mauro Ahahha, atu assutu tutti li nomi ti li fotografi di tandu, ahahah, manca sulu Cosimino Prutintinu.<br />

Giuseppe Summa Vabbe', non esagerare. Cosimo Prudentino è giovane vivo e vegeto, e produttivo pure,<br />

commercialmente par<strong>la</strong>ndo. Cosimo è stato allievo di signor Nino che <strong>la</strong>vorava da Savarese accanto al Bar Sica.<br />

Raffaele Mauro Uhè Pí, maggiu vistu ieri, e quandu iu era piccinnu, Cosimu sè fattu tutti li complianni e li<br />

cresimi, e poi lu sce mmittia a ncroci a ddo Saveresi con le view masters.<br />

Brindisi Bicicletta Foto eseguita nel 1959 nello Studio Gualtieri in Via Carmine al N° 41<br />

Brindisi Bicicletta La fotografia è una passione che mi è nata sin da quanto avevo 15 anni, quando trovandomi<br />

in Corso Garibaldi e soffermando l’attenzione sul<strong>la</strong> vetrina di esposizione del fotografo De Bernardi vidi in bel<strong>la</strong><br />

mostra numerose macchine fotografiche, e fui subito attratto da una macchina LAICA 36 mm.del<strong>la</strong> Woing<strong>la</strong>der,<br />

che ancora oggi conservo gelosamente. Di tale passione debbo ringraziare il mio maestro Gualtieri, che si<br />

avvaleva del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione del<strong>la</strong> sua figlio<strong>la</strong> Marilena. Lo studio fotografico in Via Carmine 41, rappresentava<br />

un punto di riferimento per <strong>la</strong> città e per tutti i marinai ed avieri che allora erano tantissimi nel<strong>la</strong> nostra città.<br />

Nello studio di Gualtieri oltre al<strong>la</strong> figlia vi <strong>la</strong>vora anche Vito Piazzo<strong>la</strong>.<br />

Gianfranco Perri Questo commento é molto apprezzabile, anche per <strong>la</strong> sua spontaneitá che traspare tutta.<br />

Potresti per cortesia commentare brevemente sui personaggi ritratti e, magari, sul<strong>la</strong> data approssimata dello<br />

scatto? Grazie.


Brindisi Bicicletta Da sinistra verso destra: Mario Cartechini, Il sottoscritto, Adriano Liuti e Francesco<br />

Bungaro. Se non vado errato, <strong>la</strong> foto è stata eseguita nel mese di gennaio-febbraio del 1959.<br />

Gianfranco Perri Tante grazie! Anch´io ho una bel<strong>la</strong> foto dallo studio Gualtieri. La posteró.<br />

Vito La Corte Da ragazzo con qualche anno in meno di voi non conosco il Maestro Gualtieri ma ho conosciuto<br />

Vito Piazzol<strong>la</strong> e non a caso è stato tra i migliori fotografi del<strong>la</strong> città! Comunque se il maestro Gualtieri sviluppava<br />

foto a colori prima ancora delle pellicole stesse, non ci sono parole, un grande!<br />

Brindisi Bicicletta Vito Piazzol<strong>la</strong> è stato uno dei migliori fotografi del<strong>la</strong> città, si può dire che io e lui siamo usciti<br />

dal<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> dall'ottimo maestro Gualtieri, quante sere sino a tardi chiusi nel<strong>la</strong> camera per sviluppura le <strong>la</strong>stre e<br />

stampare le foto, ogni... sera era sempre una emozione vedere che dal<strong>la</strong> carta bianca uscivano le immagini. Poi<br />

penso che Vito ha fatto il suo esordio come fotografo al mio matrimonio parliamo dell'anno 1961.<br />

Franco Profico Quello più basso è forse Adriano Liuti?<br />

Ernani Nani Ma si, non è cambiato molto Adriano, vero? Il fratello Sergio mi ha cresimato.<br />

Gianfranco Perri<br />

Foto eseguita nel 1949 in Studio a Brindisi<br />

Gianfranco Perri Altra bellissima foto del 1949 dallo studio, ...e bellissimi i protagonisti del ritratto: <strong>mia</strong> madre<br />

Albina, mio padre Settimio e <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> Silvana.<br />

Brindisi Bicicletta Queste sono le vere foto da studio, che ormai negli attuali studi fotografici sono spariti.Il<br />

bravo Gualtieri prima di stampare una <strong>la</strong>stra, anche <strong>la</strong> sua figlio<strong>la</strong> mettevano tutta <strong>la</strong> lora bravura per il ritocco e<br />

<strong>la</strong> buona riuscita del<strong>la</strong> foto.


Antonio Fox Gianfrà, grazie, con questa foto mi hai dato il modo di ricordare il viso di tuo padre che avevo<br />

smarrito. Ma una foto con te?<br />

Gianfranco Perri Antò, grazie per ricordare mio padre. Cercheró qu<strong>la</strong>che foto di lui in divisa con me, e <strong>la</strong><br />

pubblico.<br />

Antonio Fox Gianfrà. Me lo ricordo benissimo tuo padre quando ritornava dall'aereoporto in divisa di<br />

maresciallo: non mi ricordo bene, ma aveva una moto?<br />

Gianfranco Perri Si Antonio, l`ha avuta per so<strong>la</strong>mente poco tempo che io ricordi, poi comprò <strong>la</strong> ´prinz´, una<br />

perfetta saponetta, ahhaha! Azzurro cielo. Lui era un fanatico delle macchine tedesche!<br />

Franco Profico La prinz l'ho avuta anche io; color banana ovverogiallo shampagne.<br />

Patrizia Bonatesta Buongiorno cugino, questa foto è talmente bel<strong>la</strong> che, ...commuove. Un abbraccio.<br />

Giovanna Tramonte Bellissima foto. Buona domenica a tutti da Ancona.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Maria Alba è identica a tua madre! Che bel<strong>la</strong> donna! Bellissima coppia!<br />

Annarita Spagnolo Il viso di tua madre è bellissimo, come quello di tua sorel<strong>la</strong> che io ricordo solo da ragazza,<br />

perchè poi, quando non ho più frequentato casa Calò, non l'ho più vista. Buona domenica.<br />

Gianna Santoro Gianfranco, è una foto stupenda, tua madre è incantevole!<br />

Patrizia Vantaggiato La magia delle foto, emozioni e ricordi a non finire, immagini stupende che evidenziano<br />

<strong>la</strong> bellezza e lo spessore culturale di una famiglia serena e felice, complimenti!<br />

Gianfranco Perri Grazie Patrizia e care amiche tutte, per i vostri gentili commenti.<br />

Gianfranco Perri<br />

Mia sorel<strong>la</strong> Sivana in altre due bellissime foto da Studio


Il Tosello di San Teodoro 1903 Annarita Spagnolo 1958<br />

Giovanna Tramonte 1962 Giancarlo Aggiano 1965


Annarita Spagnolo Noi che negli anni 50 posavamo impettiti davanti al Tosello. Nel<strong>la</strong> foto mio fratello ed io<br />

Linda Forleo Ma che bel<strong>la</strong> foto!<br />

Annarita Spagnolo Linda sai che il 29 aprile, dopo ben 30 anni ho rivisto Francesco e Tilde? Ci siamo<br />

riconosciuti a prima botta. Che emozione!<br />

Lucia Tramonte Noi che facevamo <strong>la</strong> foto sotto il cavallo di San Teodoro. Ho fatto una picco<strong>la</strong> ricerca "tosello"<br />

è una paro<strong>la</strong> usata solo nel brindisino e nel tarantino, deriva dallo spagnolo "dosel" che vuol dire appunto<br />

baldacchino.<br />

Cosimo Guercia Gianca' ti ricordi dove stava il tosello quell'anno 1965? Era al solito posto?<br />

Giancarlo Aggiano Cosimo, non so cosa intendi per "solito posto". Qui siamo al<strong>la</strong> fine di Corso Umberto e<br />

Corso Garibaldi di fronte c'è il Banco di Napoli.<br />

Cosimo Guercia Gianca' intedevo appunto sul marciapiete dove confluiscono i due corsi!<br />

Annarita Spagnolo Il Tosello è sempre stato lì. Che gare per fare <strong>la</strong> fatidica foto!<br />

Brindisi Bicicletta<br />

Fotografie senza nome e senza data, ...ma che par<strong>la</strong>no da sole!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Il Gran Caffé Fiamma ...<br />

Gianfranco Perri Il mitico Gran Caffé Fiamma aperto nel 1925 in Corso Umberto I°<br />

Giuseppe Creti Azz!!! Che belle ste foto!


Gianfranco Perri Il banco del Gran Caffé Fiamma<br />

Franco Profico In questo ha <strong>la</strong>vorato mio padre. Poi dal 48' ha <strong>la</strong>vorato al<strong>la</strong> Latteria Angelini: faceva i migliori<br />

ge<strong>la</strong>ti di Brindisi.<br />

Gianfranco Perri Quelli con <strong>la</strong> panna erano unici in tutt´Italia. Ricordo le lunghe code al<strong>la</strong> domenica per i ge<strong>la</strong>ti<br />

in cono con <strong>la</strong> panna. Chissá allora quanti coni al<strong>la</strong> panna mi ha dato tuo padre. Un bel ricordo, grazie.<br />

Gianna Santoro Confermo....quanti ge<strong>la</strong>ti.......La panna piu' buona in assoluto! :-)))))<br />

Ernani Nani Cannaruta!!!!!!!!!!!!!!!!!, effettivamente era squisita.<br />

Maria Teresa M da quanti anni esiste il Fiamma?<br />

Gianluca Saponaro Non esiste più....adesso ci sono negozi d'abbigliamento.<br />

Maria Teresa Azz...


Gianfranco Perri<br />

Sale interne del Gran Caffé Fiamma


Alessandra Miceli Che tempi pero'...solo e sempre uomini...ma le donne dov'erano nascoste.....?<br />

Antonia Ostuni In casa ààààààà non ci era permesso uscire !!!!!!!!!!!!<br />

Gianfranco Perri Peró non proprio tutte!<br />

Alessandra Miceli ah!ah!ah!ah! lo so, lo so, scherzavo infatti... e' solo che a guardare quelle foto e confrontarle<br />

con <strong>la</strong> vita di oggi....mi <strong>la</strong>scia molto perplessa.<br />

Alessandra Miceli Ma si, solo in poche potevano permettersi di uscire da sole ...ma poi...i commenti....che<br />

<strong>la</strong>sciavano dietro!!!!!!<br />

Gianfranco Perri Auto signora e tavolini anni 30 al Gran Caffé Fiamma sul marciapiede del Corso<br />

Antonia Ostuni Molto bel<strong>la</strong> questa, Gianfranco.......<br />

Francis Will Ma perchè non si ritorna a mettere per strada sedie e tavolini?<br />

Gianfranco Perri Mi pare che qualcuno in estate ci provi ancora, purtroppo peró quello che mi pare manchi<br />

sono gli avventori, e l´atmosfera spensierata ma elegante di altri tempi. Peró, .. non si sa mai, magari si potrebbe<br />

tornare a quelle atmosfere!<br />

Cosimo Guercia Francis dipende dal Comune non da' facilmente i permassi e se li da e' per pochi mesi.<br />

Raffaele Mauro non è vero Cosimo, il Comune i permessi li da, ci sono solo alcuni gestori che non intendono<br />

pagare <strong>la</strong> tassa di occupazione del suolo pubblico.<br />

Gianfranco Perri Qualcuno mi puó confermare se era di fronte al Verdi in Corso Umberto I°<br />

Gianluca Saponaro Si, si...<br />

Belinda Silvestro Finalmente ho capito dove era il bar Fiamma, grazie.


Il Caffé Guarino in Corso Garibaldi di fronte a piazza Vittoria<br />

Il Caffé pasticceria Limongelli in Corso Garibaldi


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

... e il Gran Caffé Torino<br />

Il Gran Caffé Torino in Corso Garibaldi - 1918<br />

Il Gran Caffé Torino in Corso Garibaldi - 1919


Il Gran Caffé Torino in Corso Garibaldi - 1934<br />

Raffaele Mauro Il Gran Caffè Torino... il più elegante del<strong>la</strong> città, <strong>la</strong> sera c'era l'orchestrina sul marciapiede.<br />

Enrico Sierra E a Carnevale i signori seduti ai tavolini quando passavano le maschere buttavano li cunfetti?<br />

Dirimpetto c'era Anelli e lu barbieri Pedio. Bel<strong>la</strong> <strong>la</strong> <strong>mia</strong> Brindisi!<br />

Domenico Guarini A che altezza (attuale) era posizionato il Gran Caffé Torino?<br />

Gianfranco Perri Angolo con Via Rubini.<br />

Giuseppe Laforgia Di fronte all´Amerikan Bar, dove c'è il negozio di scarpe di Manfreda.<br />

Roberto Guadalupi Bel<strong>la</strong>, bellissima foto, ma per me è un colpo basso, visto che il Gran Caffè Torino me lo<br />

ricordo! Mi sono trovato! Si trovava dove oggi ci sono i negozi di Manfreda, <strong>la</strong> profumeria Morelli, quasi<br />

all'angolo con via Rubini, di fronte all'attuale Amerikan Bar!<br />

Il Gran Caffé Caprez in Corso Garibaldi sotto l´Albergo Orientale - 1920


Cosimo Prudentino Il Gran Caffé Torino in Corso Garibaldi, a sinistra nel<strong>la</strong> foto<br />

Cosimo Guercia Si vedono bene l´ Albergo Orientale e il negozio di Anelli, il primo negozio grande a Brindisi. Al<br />

primo piano abitava Anelli. e una delle due bancarelle che vendavano cartoline, con <strong>la</strong> chiusura di anelli apri un<br />

negozio che attualmente e' gestito dagli eredi.<br />

Brindisi Bicicletta E´ stato il primo supermercato a Rindisi.<br />

Annarita Spagnolo E' vero che Anelli, del negozio di fronte, era lupu sunaru? Ci dicevano questa cosa quando<br />

eravamo bambini e noi eravamo terrorizzati.<br />

Raffaele Mauro Mena Annarì, c'erano li lupi sunari e li <strong>la</strong>uri, i lupi mannari sono sempre esistiti nelle fantasie<br />

popo<strong>la</strong>ri, coe i <strong>la</strong>uri che servivano a giustificare improvvise ricchezze.<br />

Annarita Spagnolo Ma lu lupu sunaru, o licantropia, è una vera ma<strong>la</strong>ttia e ne era affetto il vecchio, quello alto e<br />

grosso.<br />

Raffaele Mauro Ahahha, poverino quante maldicenze solo perchè era un pó scorbutico.<br />

Cosimo Guercia Allora perche portava questa nominata?<br />

Angelo Di Presa Perchè era pelosissimo, me lo ricordo molto bene!<br />

Lucia Tramonte Dopo i Magazzini Anelli c'era quel<strong>la</strong> che fu <strong>la</strong> prima sede del<strong>la</strong> Standa a Brindisi.<br />

Cosimo Prudentino Notare anche l'insegna verticale a sinistra "Ferrania" <strong>la</strong> pellico<strong>la</strong> fotografica Italiana, ormai<br />

assene dal mercato da oltre 30 anni.<br />

Raffaele Mauro Quello è il negozio di Ninio De Bernardi.<br />

Gianfranco Perri E si, ma anche il Gran Caffé Torino mi sa que son piú di 40 anni che omai non c´é piú!<br />

Imbriani Ugo La macchina a sinistra e' una Consul?<br />

Raffaele Mauro Si, si una Ford Consul.<br />

Mario Carlucci Io erò un abituè del glorioso Caffè Torino.


Gianfranco Perri Due miei zii, Vincezo Aprile e Menotti De Leonardis, erano anche loro abitué del Gran Caffé<br />

Torino. Non mancavano quasi nessuna sera, tempo permettendo, di sedersi al tavolino sul marciapiedi. Ho una<br />

loro foto simpatica, <strong>la</strong> posto.<br />

Gianfranco Perri Albero Durante e Menotti De Leonardis al tavolino del Gran Caffé Torino - 1960 circa<br />

Roberto Guadalupi Nessuno ha foto del Bar Sica? altro punto storico di Brindisi! autentico Bar dello Sport<br />

locale!<br />

Mario Carlucci Oltre il Bar Sica, c'è da ricordare il Caffè degli Uccelli, sotto i portici dell'ex Ediificio dell'INA<br />

assicurazioni, <strong>la</strong> pasticceria Marzotto, in Via Pozzo Traiano e tanti altri locali famosi.....<br />

Cosimo Guercia Mario se hai le foto per favore aggiungili io ricordo quello sotto i portico dell´Inacasa, ma ero<br />

ragazzino.<br />

Roberto Guadalupi Tutto sacrosanto, ma toglimi una curiosità: <strong>la</strong> pasticceria di via Pozzo Traiano (che<br />

ricordo!) come si chiamava? Sei sicuro che fosse "Marzotto" o qualcosa del genere?<br />

Raffaele Mauro Roberto si chiamava Mazzotta.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Mario, <strong>la</strong> pasticceria era del signor Aldo Mazzotta. Lo so perchè era un mio lontano parente.


Giancarlo Cafiero A gentile richiesta,.... il Bar SICA<br />

Gianfranco Perri Grazie Giancá. A che data risale piú o meno questa foto?<br />

Giancarlo Cafiero Esattamente 1966.<br />

Angelo Di Presa Quel<strong>la</strong> sovrastante era <strong>la</strong> casa di Beppe Patrono!!<br />

Nico<strong>la</strong> Poli La Sica... si giocavano anche le schedine del totocalcio, ...e poi di fronte a prendere lo yogurt da<br />

Angelini nei vasetti di vetro.<br />

Ernani Nani Quante cronache in diretta radiofonica di partite del brindisi calcio e del<strong>la</strong> libertas! Sky, mediaset<br />

premium, ecc. Ci li canuscia tandu!<br />

Mino Piliego Quanti ricordi...... e il ge<strong>la</strong>to al<strong>la</strong> panna da Angelini!<br />

Nico<strong>la</strong> Poli Giancà,... ti ricordi quando ti nascondesti dietro quel portone a sinistra per comparire all'improvviso<br />

al cospetto di Ubaldo Lay, grande attore mesagnese conosciutissimo per i suoi film polizieschi sotto il nome di<br />

Tenente Sheridan!<br />

Gianfranco Perri E giá, il famoso compaesano con il suo immancabile impermeabile bianco panna. Bello!<br />

Grazie Nico<strong>la</strong> Per ricordarcelo!<br />

Giuseppe Creti Bravo Giancarlo! Sbaglio, o é Corso Umberto I° afianco all´attuale Banca Commerciale?<br />

Raffaele Mauro Bravo Giancarlo! Giusé non sbagli, adesso però <strong>la</strong> ex Sica è stata inglobata nel<strong>la</strong> banca che era<br />

ancora in costruzione all'epoca del<strong>la</strong> foto, al suo posto c'erano il negozio di Carlomagno elettricità e Tagliente<br />

calzature.<br />

Giuseppe Creti Grazie Raffaé!


Il Calvario tra via Carmine e via Santa Margherita<br />

BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Il Calvario nei pressi di Via Carmine: ieri ed oggi


Alessandra Miceli Mamma <strong>mia</strong>, ...incredibile!<br />

Gianfranco Perri Un angolo di Brindisi certamente suggestivo ed assolutamente presente nel<strong>la</strong> memoria di<br />

moltissimi di noi, che da bambini ci incantavamo, anche un po' suggestiinati ed impauriti di fronte al<strong>la</strong> figura del<br />

cristo morto e del<strong>la</strong> madonna che lo compiangeva, nel<strong>la</strong> sera dei sepolcri e del<strong>la</strong> settimana santa piu' in generale.<br />

Poi durante tutto il resto dell' anno le statue sparivano dal<strong>la</strong> vista, anche se <strong>la</strong> loro presenza <strong>la</strong> si poteva<br />

indovinare dentro <strong>la</strong> minuta cupo<strong>la</strong> che le custodiva e che ha continuato a custodirle durante tantissimi anni. Un<br />

angolo del<strong>la</strong> nostra storia.<br />

Cosimo Guercia Il Convento di Santa Maria delle Grazie esiste ancora ed è proprio affianco al Calvario su via<br />

Santa Margherita. C'è un cancello e all'interno si può vedere il chiostro con gli archi ogivali, restaurato da poco,<br />

molto bello. Il primo documento che conosco sul<strong>la</strong> presenza del convento è del 1333. E' stato di proprietà del<br />

Comune, ma poi fu trasformato in civili abitazioni. Non tutti i brindisini sanno di questo luogo.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Il muro che si vede sul<strong>la</strong> destra, sono i resti del convento di Santa Maria delle Grazie,<br />

all'interno ci sono ancora gli archi ogivali, ma purtroppo oggi è privato. Su questo muro è stato tolto l'intonaco di<br />

recente e si notano delle figure incise sul<strong>la</strong> pietra come un cervo e dei pesci nel mare.<br />

Cosimo Guercia Antonio, grazie per questi interessanti dettagli.<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Di nul<strong>la</strong> Cosimo, è un piacere.<br />

Maria Teresa Non mi ricordo dove si trova Porta Mesagne.<br />

Gianluca Saponaro E´quel<strong>la</strong> al<strong>la</strong> fine di via Appia.<br />

Maria Teresa Grazie Gianluca......ora ricordo!<br />

Mario Carlucci Antonio, del convento forse pure gli archi hanno tolto, perchè io ho fatto una foto dal cancello<br />

in cerca degli archi ma non l'ho trovati, almeno dall'esterno. Quando hai un po di tempo dovresti fare un<br />

inventario, con le re<strong>la</strong>tive ubicazioni, delle chiese che non ci sono più.


Antonio Mingol<strong>la</strong> Un inventario delle varie chiese e conventi di Brindisi? Operazione ardua, ma bel<strong>la</strong>!<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Mario, Gli archi a sesto acuto esistono ancora, all'interno del cortile. Con i restauri fatti di<br />

recente ,in questa civile abitazione non hanno demolito nul<strong>la</strong> perchè è intervenuta <strong>la</strong> sovrintendenza.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Ex convento di Santa Maria delle Grazie nei pressi del Calvario - 2011<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Questo é quel che rimane dell´ex convento dopo <strong>la</strong> recente ristrutturazione<br />

Gianfranco Perri Pero' mi pare che perlomeno lo abbiano ristrutturato in tempo, prima che andasse<br />

completamente perduto.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Si, a me sembra un buon <strong>la</strong>voro, almeno si riesce a vedere parte dell'antico chiostro.<br />

Pino Spina Tanto, tanto tempo fa, sono entrato in quel cortile per fare delle foto, ma ci abitavano delle persone<br />

ed andai via subito, comunque con tutta <strong>la</strong> calce che c'era sui muri non si vedeva ciò che si vede adesso, grazie<br />

per <strong>la</strong> pubblicazione.<br />

Giuseppe Summa Grazioso, peccato per quel<strong>la</strong> saracinesca, piu' carino un portone in legno no?<br />

Gianfranco Perri Bhe! Non chiediamo troppo al<strong>la</strong> vita. Un po' per volta e' meglio di niente.<br />

Lucia Tramonte La saracinesca, le cassette e i fili, <strong>la</strong> verandina, il balconcino, l'aria condizionata il<br />

montacarichi, ...troppo.<br />

Giuseppe Summa Brava Lucia! E a propósito, ...mi meraviglio come nel nostro gruppo nessuno abbia notato lo<br />

scempio compiuto nel restaurare il pa<strong>la</strong>zzotto ubicato nel<strong>la</strong> piazzetta in via colonne, hanno demolito una antica<br />

sca<strong>la</strong> esterna fatta di pietra che conduceva al primo piano. Ma questo é un altro discorso.


Gianluca Saponaro Dietro al Calvario, dove c'è adesso il pub Gruit, era invece il Monastero degli Agostiniani<br />

collegato sempre a Santa Maria delle Grazie. Poi, sempre vicino a porta Mesagne, nel 1526 fu costruita <strong>la</strong> chiesa<br />

di San Rocco, in uso ai carmelitani, di cui non rimane più nul<strong>la</strong> se non <strong>la</strong> statua di San Rocco conservata nel<br />

cortile del pa<strong>la</strong>zzo del Seminario. Di fronte al Calvario invece sorgeva <strong>la</strong> Chiesa del<strong>la</strong> Madonna del Carmine. Ho<br />

saputo da Luca Di Giulio, che finalmente <strong>la</strong> sovrintendenza ha approvato il progetto di restauro del Calvario e del<br />

pa<strong>la</strong>zzo Gioia (ex Monastero degli Agostiniani), quindi presto sarà ristrutturato.<br />

Imbriani Ugo<br />

Via Santa Margherita<br />

Gianfranco Perri Bel<strong>la</strong>, grazie Ugo. Siamo all´angolo del Calvario e lo stabile appartiene o appartenne al<br />

convento di Santa Maria delle Grazie. Sul<strong>la</strong> sinistra, vicino dove c`è una porta ad arco, era l`officina del<br />

blicichettaro mestru Marino.<br />

Ernani Nani Dove è parcheggiata <strong>la</strong> Ford, stava <strong>la</strong> craunara.<br />

Remo Simoniello Gianfranco non vorrei sbagliare, ma l'officina di "mestru Marinu " credo che si trovasse dove<br />

c'è <strong>la</strong> saracinesca grigia... ricordo che lui era zoppo ed aveva un figlio che si chiamava Lorenzo ed abitava al<br />

pa<strong>la</strong>zzo che si trova in via Madonna del<strong>la</strong> neve e che fa angolo con via Cittadel<strong>la</strong>. La bicicletta ti femmina <strong>la</strong><br />

ffittava a 50 liri menz'ora. Una domanda sempre a Gianfranco... toglimi una curiosità, tuo padre era maresciallo<br />

dell'Areonautica?<br />

Gianfranco Perri Remo, grazie per il tuo commento e per <strong>la</strong> precisazione e non ho difficoltá a credere che tu<br />

abbia ragione sul<strong>la</strong> corretta ubicazione dell´officina di Mestru Marino, del quale abbiamo anche par<strong>la</strong>to a lungo<br />

sui un post precedente, dove c´é <strong>la</strong> foto del pa<strong>la</strong>zzo di Via Cittadel<strong>la</strong> dove appunto lui abitava. Comunque, credo<br />

di ricordare che quel<strong>la</strong> di mestru Marino era una porticina, mentre dove c´é <strong>la</strong> saracinesca sembra piú grande.<br />

Temo che abbiamo ristrutturato un pó e abbianmo spostato o rifatto qualche porta, comunque siamo lí, in<br />

questo posto. Si, mio padre Settimio Perri era maresciallo dell´aereonautica. Abitava in via Castello angolo via<br />

Cittadel<strong>la</strong>. Se cerchi il post di Via Castello o quello del Presidio, troverai altri commenti in proposito.


Uomo Brindisi Sono d'accordo sull'ubicazione dell'officina di mestru Marinu. La craunara invece si trovava un<br />

po' più avanti del<strong>la</strong> Ford, sempre sullo stesso <strong>la</strong>to. Iu, ti piccinnu, ccattava lu craoni e <strong>la</strong> craunel<strong>la</strong> e poi mi<br />

viniunu li rosuli!<br />

Remo Simoniello Gianfrà, tuo padre abitava in via Madonna del<strong>la</strong> Neve.. hai presente dove c'è l'edico<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

Madonna? Al portoncino quasi di fronte... forse non ricorderai quel<strong>la</strong> casa... ma io si... In tutti modi ieri beddu<br />

quandu ieri piccinnu...<br />

Gianfranco Perri Caro Remo, questa volta peró ti sei proprio sbagliato, e del resto era un pó avventurato aver<br />

voluto correggermi l´indrizzo del<strong>la</strong> casa di mio padre, cioé del<strong>la</strong> <strong>mia</strong>. Quel<strong>la</strong> casa, in Via Castello 3, mio padre l´ha<br />

costruita, il primo piano proprio quando io nacqui ed il secondo piano una decina di anni dopo, e lí lui ci ha poi<br />

vissuto sempre. Molto dopo, e solo un paio di anni fa quando <strong>mia</strong> madre si é purtroppo amma<strong>la</strong>ta, <strong>mia</strong> madre si<br />

é dovuta trasferie a casa di <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> al Casale. In alcuni post precedenti, con altri amici che hanno abitato<br />

vicino casa <strong>mia</strong>, abbiamo commentato a lungo dei nostri ricordi da ragazzi, tra quelle strade. Comunque é un<br />

portone e non un portoncino e poi, ...in Via Madonna del<strong>la</strong> neve non c´é mai stata un´edico<strong>la</strong>. Creu ca ta<br />

cunfundutu propria (questo é brindisino ti li ua<strong>la</strong>ni), hahaha! L´unica cosa che hai azzeccato, é che ero proprio<br />

¨beddu quandu era piccinnu¨, ...hahaha!!!<br />

Remo Simoniello Gianfrà <strong>la</strong> nicchia si chiama edico<strong>la</strong> (italica lingua) no parlu ti giurnali. Hai ragione sul<strong>la</strong> casa,<br />

in via Madonna del<strong>la</strong> Neve abitava De Finis, non sò se te lo ricordi, era sottufficiale A.M. pure lui. In quanto ai tuoi<br />

me li ricordo benissimo, non voglio ancora sbag<strong>la</strong>re, c'era un tabacchino nei pressi? E´ passato un secolo,<br />

concedimi il beneficio del ricordo. Mio padre era collega di tuo padre, infatti per questo ti chiesi conferma se<br />

tuo padre era sottufficiale dell'Areonatica: no è ca sò nu macu ca mi nventu li cosi!<br />

Signorile Cosimo Remo, ha ragione Gianfranco, dove abitava lui abitava anche Calò Giovanni quello dello<br />

stabilimento vinicolo e noi da ragazzi eravamo sempre a giocare sul piazzale di <strong>la</strong>rgo del<strong>la</strong> Volta a scundicova, a<br />

libera fratelli, a salta cavallina ecc. Spero che Gianfranco si ricordi di me , di Marcello Marinelli, Tonino De<br />

Tommaso, Franco Brigida che purtroppo morì i schicciato dal traino degli Allegretti di fronte agli archi di via<br />

Cittadel<strong>la</strong>. Per via Santa Margherita invece, dove c'è <strong>la</strong> serranda e il portoncino che è stato tutto ricostruito<br />

qualche anno addietro, c'era mestru Marinu, <strong>la</strong> <strong>la</strong>vanderia di Francu ca si spustau dopu in via Carmine vicinu al<strong>la</strong><br />

Farmacia, e ancora di fianco prima dell'arco che portava all'interno di una serie di case c'era nu portoncino addò<br />

abitava Settembrini ca tinia 9 fili.<br />

Gianfranco Perri Cosimo, ricoro il triste episodio di Franco Brigida, per tutti noi ragazzi amici suoi che<br />

giocavamo intorno ai quei traini con le botti del<strong>la</strong> vendem<strong>mia</strong>, fu un trauma fortissimo. Io rimasi senza uscire di<br />

casa al<strong>la</strong> sera, per parecchi giorni. Fu un vero peccato. Gli altri nomi degli altri amici, purttroppo non li ricordo<br />

con chiarezza, ma i loro volti, mi appaiono, un pó offuscati dal tempo.<br />

Remo Simoniello Ricordo che Franco morì mentre gioca va a " mpica travini", il fratello più grande si chiamava<br />

Amleto (zucculoni ) e <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> Lina, il padre era falegname, mentre <strong>la</strong> mamma Brigida nel<strong>la</strong> stessa casa di via<br />

Madonna del<strong>la</strong> Neve, proprio di fronte a Largo Volta, gestiva una picco<strong>la</strong> merceria.<br />

Antonio Fox Franco era più piccolo di Amleto, il fratello, e quel giorno dell'incidente fu schiacciato dal traino<br />

dove si era appeso. Non ebbi il coraggio di avvicinarmi e lo guardai da lontano in una pozza di sangue. Come<br />

dimenticare. Con lui si giocava a "bidde", cercando di capovolgerle con il l'aria che usciva dal colpo del<strong>la</strong> mano e<br />

Franco era molto abile e in questo gioco ci fregava sempre. Per <strong>la</strong> precisione abitava in via Madonna del<strong>la</strong> neve<br />

proprio all'altezza di Largo del<strong>la</strong> Volta.<br />

Remo Simoniello M'essi nfucata n'anca a mari, forse voi non lo ricordate, ma proprio all'altezza del Presidio<br />

vicino al tabacchino, abitava un ragazzo che fu morso da un cane idrofobo e morì dopo 15 giorni d'agonia, siamo<br />

agli inizi degli a nni '50.<br />

Signorile Cosimo Ma c'è ti criti ca sontu vecchiu comu a tei?<br />

Remo Simoniello Muertu, è par<strong>la</strong>tu lu nunnu ti prima Pilu, mò telefunu a Laura e chiedu cunferma. Facendu nu<br />

cuntu, tà spusatu lu 70 o 71, quindi 41 anni fa e no rispondiri. Lucia mè data cunferma, vicchiardu! Cosimì, non te<br />

l'ho mai chiesto, ti conosco da una vita, ma tu sei parente di Rino Capuino, Michele e Bruno? Erroneamnte scrissi<br />

Fonzetti, in realtà si chiamavano Signorile, il padre vendeva vopi, girava ncu na mattra ttaccata tretu <strong>la</strong> bicicletta.


Signorile Cosimo Puè puru telefonari, ma <strong>la</strong> risposta eti, ¨viti ca moi sta mpenna¨. Pi Rinu, Micheli e Brunu, si<br />

sontu cuguni e zu Tori prima tinia <strong>la</strong> bicicletta poi si modernizzau cu lu paperinu Benelli.<br />

Gianfranco Perri Remo Cosimo e Antonio, é veramente un piacere immenso, sentirvi commentare, di luoghi e<br />

fatti del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> infanzia, alcuni assopiti in qualche angolo del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> memoria ed ora, grazie a voi, tornati<br />

d´improvviso al presente, come in un bel film. Ricordo, il tabacchino, di fronte al presidio, é rimastio lí per tanti<br />

anni con il suo serio gestore, sempre dietro al banco e con el grembiule nero. Da bambino andavo a comprare<br />

due nazionali a mio padre che, avendo pacchetti interi di sigarette in casa, non li apriva nel tentativo di riuscire a<br />

smettere di fumare. Poi ricordo anche l´pepisodio del ragazzo morso dal cane rabbioso, e poi tutti i giochi su<br />

Largo del<strong>la</strong> Volta, con certamente anche voi due. E poi <strong>la</strong> carissima framiglia Caló, praticamenete come fossero<br />

miei zii e cugini, ed il carissimo Enzo, che purtroppo a vent´anni morí in un terribile incidente stradale il giorno<br />

di ferragosto! Remo, come si dice... non é mai troppo tardi: oggi ho imparato che edico<strong>la</strong> vuol dire anche<br />

¨nicchia¨, grazie!<br />

Antonio Fox Gianfrà, il tabacchino che dici tu è quello dove mandavamo Remo a prendere le sigarette da<br />

fumare a sbafo.<br />

Ernani Nani Io anche ricordo bene il tabaccaio, sempre serio, metteva quasi soggezione.<br />

Andrea Ecclesie<br />

Il Calvario tra Via santa Margherita e Via Carmine<br />

Gianfranco Perri Interessante prospettiva, dal Calvario. Corretto?<br />

Imbriani Ugo Si, siamo saliti sul<strong>la</strong> casa in restauro, fingendoci interessati all' acquisto.<br />

Annarita Spagnolo Di fronte a voi nel<strong>la</strong> foto, il pa<strong>la</strong>zzo delle sorelle Mele, quello con le persiane abbassate.


Signorile Cosimo Ernani, tu eri l'unico di vicino casa che avevi il televisore e aspettavamo le cinque del<br />

pomeriggio per vedere i programmi Rintintin, Lessie, Corri Gimmi e Il piccolo indiano Pau uau con quelle<br />

ciabatte più grandi di lui.<br />

Ernani Nani Ciao Cosimo, dal<strong>la</strong> foto non ti riconoscevo, ma ho capito chi sei collegando il tuo <strong>la</strong>voro di vigile del<br />

fuoco. Come stai? Effettivamente siamo stati tra i primi in quel<strong>la</strong> strada ad avere <strong>la</strong> TV, e ricordo appunto che<br />

venivate alle 17,30 orario di inizio del<strong>la</strong> tv dei ragazzi. Mi ha fatto piacere ritrovarti.<br />

Signorile Cosimo Grazie, anche per me è un piacere. Ricordo ancora tua madre e tuo padre, due persone<br />

squisite.<br />

Ernani Nani Papà purtroppo non c'è più, <strong>la</strong> mamma l'ho vista quando sono stato giù per le palme, tiracchia.<br />

Signorile Cosimo Ma adesso <strong>la</strong> mamma avrà circa 90 anni o sbaglio? Comunque mi fa veramente piacere<br />

sapere che è ancora tra di noi. E tu dove ti trovi?<br />

Ernani Nani Papà è morto nel 2000 a 81 anni, <strong>la</strong> mamma ad ottobre (ci voli Dio) ne compie 85. Io sono a<br />

bologna da 12 anni, <strong>la</strong>voro sempre nel campo del<strong>la</strong> frutta.<br />

Remo Simoniello Par<strong>la</strong>ti Par<strong>la</strong>ti, manca sulu Giovanni teni <strong>la</strong> destra. Scommettu ca no vi lu ricurdati.<br />

Ernani Nani Ndamu par<strong>la</strong>tu abbastanza inveci.<br />

Signorile Cosimo Giuvanni pareti-pareti (Mardetta), <strong>la</strong> mamma tinia na rivendita di <strong>la</strong>tti scindendu versu <strong>la</strong><br />

marina, dopu <strong>la</strong> Galbani.<br />

Remo Simoniello Lampu, ...cicatu aggiù divintatu?<br />

Signorile Cosimo Infatti non ti vedevo da molti anni su Brindisi, il <strong>la</strong>voro si può svolgere ovunque l'importante<br />

è essere in salute.<br />

Remo Simoniello Scusi signor Coco, per il campusantu?<br />

Signorile Cosimo La prima strada a sinistra dopu lu passaggiu a livellu ti Porta Lecci.<br />

Remo Simoniello Ma mbravo signor Coco, ho capisciuto tutto, ma no vegno dal turigghioni, comu fazzu cu giru<br />

a manca?<br />

Signorile Cosimo Viti ca no ti puè sbagliari ti qualsiasi vanda pigghi. Poi ci no ti raccapiezzi basta cu siecuti<br />

l'arvuli ti li chiuppi.<br />

Remo Simoniello Ci si fiaccu osci, ...matonna <strong>mia</strong> e c'è cosa. Mbè ti <strong>la</strong>ssu. Scusa Ernani per <strong>la</strong> divagazione, ma<br />

ogni volta che incontro quel Sbinturato, mi squaccuaracchio, .. ciaooooo, il <strong>la</strong>voro mi attendeee!<br />

Signorile Cosimo Hei cristinani moi vi salutu ca mi sta sentu tuttu protirica, osci aggiu fattu lu frabbicatori al<strong>la</strong><br />

campagna <strong>mia</strong> e portu na catarva ti cimentu sobbra, totta corpa ti <strong>la</strong> cucchiara malitetta a edda ca no ndrizza mai<br />

lu pareti.<br />

Signorile Cosimo Ciao Ernani e Remu, al<strong>la</strong> prossima.<br />

Antonio Fox Gianfranco, il forno di via Margherita te lo ricordi? Quante tajedde abbiamo portato, e quante<br />

patate dolci portate a cuocere.<br />

Gianfranco Perri Si, Antó, ricordo benissimo quel forno, e li taieddi con le patate zuccarine! Che buone che<br />

erano, calde,calde!


Gianfranco Perri Via Carmine, tanti anni fa, prima ...molto prima del<strong>la</strong> seconda guerra<br />

Enrico Sierra Non <strong>la</strong> ricordo cosi'. Sono passati tanti anni, quasi una vita!<br />

Gianfranco Perri Bravo Enrico. Vedi che non sei poi cosí vecchio! E poi con il tuo spirito, altro che vecchiaia!<br />

Raffaele Mauro E´ molto sfocata, ma ho dei grossi dubbi che possa essere via Carmine, <strong>la</strong> sede stradale mi<br />

sembra molto <strong>la</strong>rga, in via Carmine quel calesse ci starebbe molto stretto fra le mura dei pa<strong>la</strong>zzi. Eppoi, il fondo<br />

non è quello di pietra <strong>la</strong>vica- Potrebbe essere via Cappuccini.<br />

Gianfranco Perri Devo provare a control<strong>la</strong>re <strong>la</strong> <strong>mia</strong> fonte. Comunque é una foto molto indietro nel tempo.<br />

Forse <strong>la</strong> chiave potrebbe essere quello che sembra un campanile che si intravede sul fondo dal <strong>la</strong>to destro. Se lo<br />

si identifica, allora <strong>la</strong> prospettiva del<strong>la</strong> foto potrebbe aiutare a decifrar<strong>la</strong> meglio.<br />

Raffaele Mauro Si Gianfrà ma <strong>la</strong> carreggiata, rispetto all'età delle case di via Carmine, è molto ampia. E se fosse<br />

<strong>la</strong> parte iniziale dopo <strong>la</strong> porta Napoli si dovrebbe intravedere il Calvario sul<strong>la</strong> sinistra.<br />

Cosimo Guercia Si scorge ul campanile, sará <strong>la</strong> Chiesa degli Angeli!<br />

Raffaele Mauro Si, ma è troppo sfocata, potrebbe essere anche un´altra città.<br />

Gianfranco Perri Effettivamente, <strong>la</strong> prospettiva e <strong>la</strong> forma del campanile sarebbero compatibili con <strong>la</strong> Chiesa<br />

degli Angeli.<br />

Giancarlo Cafiero E´ via Carmine agli inizi del 900. Sotto gli alberi vi è il Calvario. Las foto è scattata da sopra<br />

Porta Mesagne, il fotografo si è arrampicato con una sca<strong>la</strong>. Ciao Rafé, tatartata!!!<br />

Raffaele Mauro E tu sta mantinivi <strong>la</strong> sca<strong>la</strong>? Tattarattatà!!!<br />

Gianfranco Perri 100 Raffaele - 1 Resto del mondo! Ma per lo meno non e' stato cappotto! Comunque<br />

so<strong>la</strong>mente Giancarlo puo' competere, a volte, e nessun altro. Bravissimi Raffaele e Giancarlo, grazie a nome di<br />

tutto il gruppo.


Imbriani Ugo Inizio di via Carmine - 2002<br />

Enrico Sierra Cosi' é come me me <strong>la</strong> rcicordo io, ...anche se senza macchine era piu' vera e piu' bel<strong>la</strong>.<br />

Gianfranco Perri E chi ricorda il chioschetto di Nunnu Pietru? Quello sul<strong>la</strong> destra nel<strong>la</strong> foto, adesso adibito a<br />

nicchia con un quadro del<strong>la</strong> Madonna! In estate vendeva le granite di ghiaccio con i rosoli coloratissimi!<br />

Giuseppe Creti Bravo Gianfrá, io mi ricordo di un signore che lo chiamavano Oreste ti li rascati ti granita.<br />

Ernani Nani Granite e mentine da Pietru, e più avanti il negozio di Todisco, lu bazar ti Pescifrittu, bisnonni<br />

del<strong>la</strong> F<strong>la</strong>via Pennetta, e l'edico<strong>la</strong> di Poddi.<br />

Gianfranco Perri Ernani, bravo. Da nunnu Pietru si compravano anche delle bustine con fotogrammi dei film<br />

famosi e naturalmente il monocu<strong>la</strong>re per vederli in controluce! Che meraviglia, e come ci divertivamo con cosi'<br />

poco! Altro che p<strong>la</strong>ystations, ...eppure eravamo contenti e spensierati!<br />

Ernani Nani Giustissimo!<br />

Gianfranco Perri Renato Poddi era amico mio, quando eravamo ancora molto piccoli, un giorno in cui<br />

sostituiva il padre al<strong>la</strong> cassa, di proposito mi diede un resto abbondante. Fu molto conento, e lo fui molto anch'io<br />

quando vidi il suo sorriso, nel momento in cui tornai subito indietro per dirgli dell' errore e restituirgli il di piu'.<br />

Credo che da quel giorno fummo un po' piu' amici


Elettrodomestici Todisco e Bar Mauro in Via Carmine - 1967<br />

Cosimo Guercia Ecco gli Elettrodomestici Todisco. Non capisco tutta quel<strong>la</strong> <strong>gente</strong> cosa fa vicino al Bar.<br />

Pino Spina Il Brindisi calcio doveva disputare una partita con il Chieti, una partita per <strong>la</strong> promozione, ma non<br />

ricordo in che serie.<br />

Cosimo Guercia Grazie Pino.<br />

Raffaele Mauro Cosimo quello era il mitico Bar Mauro, era <strong>la</strong> vigilia del<strong>la</strong> partita con il Chieti che vincemmo per<br />

uno a zero, fondamentale per andare in serie C, ma in serie C ci andammo l'anno successivo con una squadra che<br />

demolì tutti i record del campionato.<br />

Ernani Nani Contro il Chieti abbiamo giocato quando eravamo in Serie D e poi siamo stati promossi al<strong>la</strong> C. Una<br />

prima volta ci penalizzarono per illecito sportivo, <strong>la</strong> buonanima di Franco Fanuzzi tentò di comprare <strong>la</strong> partita<br />

con il Maglie, ma dopo riuscimmo ad andare in C. Se ricordo bene contro il Chieti segnò Pierdiluca su punizione.<br />

Pino Spina Grazie signor Nani, non posso conoscere o ricordare bene questi risvolti ma, ...ci siamo fatti<br />

conoscere sempre, a quanto pare!<br />

Roberto Guadalupi No, no. La partita è Brindisi-Chieti del 16 aprile 1967. Effettivamente era una sorta di<br />

spareggio per <strong>la</strong> promozione in Serie C. Vinse il Brindisi per 1-0 (Pierdiluca su punizione), il Brindisi fu<br />

promosso in serie C, ma poi penalizzato di 15 punti per un presunto illecito (successivamente si è scoperto che<br />

l'illecito era stato operato proprio dai teatini). L'anno successivo stracciò il campionato!


Imbriani Ugo Via Carmine angolo via Giordano Bruno - 2011<br />

Alessandra Miceli In quelle due serrande chiuse sotto il cartellone di Luigi Bagnato c´era il negozio di mio<br />

padre, ...per piú di quarant´anni. Che tristezza, avrei voluto vederlo da dentro, almeno per l´ultima volta prima<br />

che venisse completamente abbattuto.<br />

Cosimo Guercia Se mi ricordo era una salumeria?<br />

Alessandra Miceli No Cosimo, miopadre aveva un negozio di articoli per prima infanzia, ...credo sia stato il<br />

primo dopo <strong>la</strong> guerra, era conosciuto da tutti, ...venivano perfino da fuori Brindisi. C'é qualcuno di voi che ha<br />

delle foto del<strong>la</strong> famosa spiaggia di Marimisti?<br />

Giuseppe Laforgia Noi, ...figli del personale civile dell'arsenale del<strong>la</strong> difesa! Le chiederò a <strong>mia</strong> madre, che in<br />

quel<strong>la</strong> spiaggia ha partorito tutti e 4 i figli.<br />

Gianfranco Perri Alessandra, abbiamo giá pubblicato varie foto su Marimisti, con anche una lunga<br />

chiacchierata sullo stato attuale di quel<strong>la</strong> spiaggia e del<strong>la</strong> adiacente delle Fontanelle. Cerca<strong>la</strong>, non é da molti<br />

giorni che l´abbiamo commentate.<br />

Cosimo Guercia Alessandra, mi ricordo benissimo del negozio di tuo padre.<br />

Antonia Dell'Aglio Il negozio di Miceli era veramente famoso e aveva belle cose per <strong>la</strong> prima infanzia. La<br />

salumeria Mino il salumino, si è spostata più avanti, sempre in Via Carmine.<br />

Ernani Nani Aproposito di salumeria, ma <strong>la</strong> bel<strong>la</strong> salumeria di Lanzillotta, ve <strong>la</strong> ricordate?<br />

Antonia Dell'Aglio Come no, sembrava una boutique, quante cose di qualitá!<br />

Mario Mione Il mitico ragionier Lanzillotta, vero salumiere! Da quel<strong>la</strong> bottega sono usciti bravissimi salumieri:<br />

Bufalo, il grande Teodoro papá del Salumino, Savino Ninno allora ragazzo di bottega e oggi bravo salumiere. Era<br />

il negozio dove si incontrava li meglio del<strong>la</strong> societa brindisinam, ...per poi che dire pure del<strong>la</strong> Pizzeria Ricchiuto,<br />

buonissime pizze e statrosferici involtini, obbligatoriamente di carne di cavallo!


Pa<strong>la</strong>zzo Cafaro in Via Carmine 29 Pa<strong>la</strong>zzo Ripa in Via Carmine 19<br />

Davide Savina Pa<strong>la</strong>zzo Ripa (già Pa<strong>la</strong>zzo Cafaro) in Via Carmine.<br />

Raffaele Mauro Davide, Pa<strong>la</strong>zzo Ripa è quello del<strong>la</strong> secoda foto, mentre quello del<strong>la</strong> prima è Pa<strong>la</strong>zzo Cafaro,<br />

sono praticamente accanto.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> In questa via ci sarò passato migliaia di volte, ma non ci si fa caso ai pa<strong>la</strong>zzi antichi e non,<br />

vedendoli qua assumono un'altro aspetto. Intanto si deve fare mente locale per individuare <strong>la</strong> zona, poi si<br />

guardano i partico<strong>la</strong>ri bellissimi ai quali <strong>la</strong> fretta del<strong>la</strong> vita non ci ha fatto dare il giusto peso e interesse.<br />

Cosimo Guercia Gianni abbiamo tanti di quei bellissimi pa<strong>la</strong>zzi che purtroppo non ci facciamo caso, o forse<br />

perché neanche lo sappiamo. Se mi capita mettero' qualche altra foto.<br />

Massimo Zaccaria Immobili abitati fino al 1966 circa. E le bellissime fotografie di questi due antichi pa<strong>la</strong>zzi<br />

del<strong>la</strong> nostra amata Brindisi sono possibili anche grazie all´instal<strong>la</strong>zione dei paletti che escludono il parcheggio<br />

selvaggio, incidenti e smog. Noi e i turisti finalmente possiamo ammirarli!<br />

Cosimo Guercia Massimo, sono d'accoro con te. Chiedo, chi sono gli attuali propietari e quando saranno<br />

ristrutturati questi bellissimi pa<strong>la</strong>zzi?<br />

Massimo Zaccaria Per quello che io posso sapere, il primo è di proprietà dei Piazzo, l´altro all´angolo con quel<br />

vicolo stretto che termina con degli scalini su Via Manara, appartiene al<strong>la</strong> famiglia Morelli. Per <strong>la</strong><br />

ristrutturazione, ritengo che debba esserci l´obbligo del<strong>la</strong> conservazione del prospetto.<br />

Cosimo Guercia Bhe! certo che il prospetto deve essere conservato, mi riferivo al<strong>la</strong> ristrutturaziuone di infissi e<br />

quant´altro.<br />

Pino Spina Cosimo, Di Pa<strong>la</strong>zzo Ripa in via Carmine ne par<strong>la</strong>mmo tempo fa e credo che Gianluca Saponaro ci<br />

disse di un progetto di ristrutturazione per farne uffici e convenimmo che sarebbe senz'altro meglio che vederlo<br />

nelle offensive condizioni in cui versa.<br />

Cosimo Guercia Grazie Pino per avermelo ricordato.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Filibertro Ungaro<br />

Il Cinesino che muoveva <strong>la</strong> testa<br />

Vi ricordate il cinesino che muoveva <strong>la</strong> testa in un negozio del corso e che da bambini ci affascinava tanto?<br />

Annarita Spagnolo Si io me lo ricordo, era esposto nel negozio di un greco, una volta a Brindisi di quei negozi ce<br />

n'erano diversi.Filiberto io mi ricordo di te, son venuta a bal<strong>la</strong>re a casa tua, tuo padre era maestro vero?<br />

Filiberto Ungaro Si esatto, bentrovata.<br />

Annarita Spagnolo Tu ti ricordi di me? Ero molto diversa, naturalmente, tanti chili e anni in meno.<br />

Alba Intiglietta Io me lo ricordo! Ero picco<strong>la</strong> e mi spaventava, ahhahhah.<br />

Cosimo Guercia E' chi é che non se lo ricorda, il negozio stava andando giu' al<strong>la</strong> marina sul<strong>la</strong> destra.<br />

Giusy Tommasi Si, lo ricordo e <strong>la</strong> paura era tanta. Mamma <strong>mia</strong>!<br />

Salvatore Leo Miticooooo!!!<br />

Raffaele Mauro Grandioso, bravo Filiberto, sapevo che ti sarebbe piaciuto il gruppo. Annarì sempri bal<strong>la</strong>ndu<br />

scivi, ahhahhahhahhha!<br />

Gianfranco Perri Annarita non credo si sia persa una so<strong>la</strong> festa da ballo del<strong>la</strong> Brindisi degli anni 60. Brava.<br />

Raffaele Mauro Lo so, lo so...<br />

Gianfranco Perri Filibero, postare questa foto é stata un´idea bellissima. É come se avessi postato un<br />

monumento storico brindisino. Bravo, grazie!


Raffaele Mauro Gianfrà, Filberto è un grandissimo!<br />

Enrico Sierra E da piccoli facevamo il segno con le dita indice medio strofinando il naso prche' voleva salutarlo<br />

non educatamente? Forse non tutti se lo ricordano.<br />

Annarita Spagnolo Rafé, lu ballu mi piaci ancora.<br />

Raffaele Mauro Sei un mito amica <strong>mia</strong>, ahhahhahhha!<br />

Raffaele Mauro Pure a me però, ahhahahhahhha!<br />

Alessandra Miceli A me faceva tanta paura......!<br />

Antonia Ostuni Me lo ricordo e come ! Mi affascainava!!!<br />

Pino Spina Ringrazio ii signor Filiberto per questa foto, condivido con gli altri le sensazioni provate da piccoli.<br />

Gli empori dei commercianti greci, un pezzo di storia davvero. Sarebbe bello sapere se questo manufatto di<br />

porcel<strong>la</strong>na dal capo semovente esista ancora.<br />

Lory Cohen Io me lo ricordo e mi incantavo a guardarlo.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Scusami filiberto, visto che non posso condividere, rubo l'immagine e <strong>la</strong> pubblico sul mio<br />

profilo. Grazie per il bel tuffo nel passato!<br />

Raffaele Mauro Si esiste, è sempre proprietà del signor Sotiris, propietario dell'emporio.<br />

Arlecchino Carcerato Che visione! Mi incantavo, muoveva <strong>la</strong> testa con ritmo pacato e costante, indifferente a<br />

tutto, con quel sorriso magico, simbolo del tempo. Lo riguardo con gli occhi di ora, è un oggetto carico di energia<br />

e mistero, non può non incantare, è magico. Filiberto, dove hai trovato <strong>la</strong> foto? Ma tu ... non eri a Bologna.Che<br />

ricordo mi muove ora il tuo nome?<br />

Giuseppe Ligi Era ipnotico!<br />

Antonio Fox Indimenticabile! Sembra che con quel movimento del<strong>la</strong> testa che dicesse: "na fatia, na".<br />

Giovanni Marino Esatto Raffaele, il commerciante che tutt'ora vive a Brindisi è Sotiris Arvanitis, è in pensione<br />

ormai ed il cinese in questione, che a molti bambini incuteva terrore, lo custodisce ancora lui nel<strong>la</strong> propria<br />

abitazione. Lo acquistò molti e molti anni fa e ne modificò il meccanismo che ne permette ancora oggi quel<br />

movimento che a tutti noi rimane indelebile nel<strong>la</strong> nostra mente. Qualora qualcuno fosse interessato all'acquisto,<br />

vi dico che è incedibile! Ci ho provato io, senza esito.<br />

Giovanna Tramonte Ho sentito dire che il commerciante lo acquistò da un greco che lo aveva comprato in cina<br />

e che non avendo il denaro per tornare in Grecia lo barattò x un biglietto del "vapore".<br />

Raffaele Mauro Non lo so sinceramnete..però posso chiedere a Sotiri.<br />

Gianfranco Perri Speriamo che sia vero, e comunque crediamolo cosi aggiungiamo un tocco in piu' di<br />

romanticismo e di favo<strong>la</strong> al nostro cinesino.<br />

Raffaele Mauro Il cinesino che ha fatto "babbare generazioni di brindisini, giovedì non è voluto mancare<br />

all'appuntamento con <strong>Brindisini</strong> <strong>la</strong> <strong>mia</strong> <strong>gente</strong>, sara quindi con noi " Il cinesino".<br />

Gianfranco Perri Raffaele sei bravissimo. Complimenti per l'ospite di eccezione che hai invitato. Sara'<br />

un'attrazione irresistibile. Quindi il successo dell'incontro e' assicurato!<br />

Raffaele Mauro Grazie, ma dobbiamo ringraziare innanzitutto l'amico fraterno Sotiri Arvanitis che ci ha fatto il<br />

grande onore di concedercelo, a sugello di un antica e splendida amicizia.<br />

Stefano Albanese Quindi e' ancora perfettamente funzionante!<br />

I<strong>la</strong>ria Selicato Il cinesinooo ! Che ricordi meravigliosi. Rimanevo estasiata a guardarlo.<br />

Gianfranco Perri Basterá andare all´incontro di giovedí prossimo e,... per incanto tornerá anche l´estasi! Haha!<br />

I<strong>la</strong>ria Selicato Magari potessi ... sono un pochino lontana e impegni <strong>la</strong>vorativi nn mi consentono di essere dei<br />

"vostri" ... ma vi penserò!<br />

Filiberto Ungaro Che bello! Mi sarebbe piaciuto tanto vederlo di nuovo.Sarò idealmente con voi : Fategli una foto<br />

e pubblicate<strong>la</strong> .


Lucia Tramonte Quando i negozi di Brindisi par<strong>la</strong>vano greco<br />

Gianfranco Perri Per lo meno a Brindisi questi negozi ci hanno <strong>la</strong>sciato una vivace colonia greca che ci<br />

arricchisce culturalmente.<br />

Luigi Iaia Questo era il caffe' Rodos (Rodi). Io da piccolo <strong>la</strong>voravo <strong>la</strong>' all'eta' di 10 anni il propretario era il<br />

signor Giovanni ed era greco. Il cameriere era Pino Monteforte e il banconista era un ragazzo di Carovigno.<br />

Mamma <strong>mia</strong> che ricordo bello. Gia' da piccolo ti facevono <strong>la</strong>vorare e dovevi andare pure a scuo<strong>la</strong>. Stavamo<br />

meglio quando stavamo peggio, ora si sono persi persi tutti i valori, in primis l'educazione: ora tutto é dovuto.


Il Monumento al marinaio d´Italia<br />

BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Cosimo Guercia Il Monumento, parte integrale del<strong>la</strong> storia di Brindisi<br />

Gianfranco Perri Il Monumento fu inaugurato dal Re Vittorio Emanuele III° il 4 Novembre 1933.<br />

Marco Martinese Precisamente i festeggiamenti durarono tre giorni, 4 ‐5 ‐6 Novembre, e videro anche <strong>la</strong><br />

partecipazione di Mussolini, delle massime autorità del partito fascista e anche di importanti personaggi locali,<br />

tra cui Achille Starace e il Generale Console Luigi Martinese (zio Gino). Voluto a Brindisi proprio dal Duce, il<br />

monumento volle riconoscere i grandi meriti del<strong>la</strong> città di Brindisi durante <strong>la</strong> Grande Guerra.<br />

Gianfranco Perri Marco, sono stato molto amico di Giampiero Martinese, mio coetaneo. Immagino sia un tuo<br />

parent e . Sai dov´é?<br />

Marco Martinese Certamente...è il più piccolo (si fa per dire) degli 11 fratelli e sorelle, tra cui mio padre, indi<br />

per cui, mio zio diretto.E´ qui a Brindisi,ci siamo visti <strong>la</strong> settimana scorsa.<br />

Gianfranco Perri Allora Marco, <strong>la</strong> prossima volta che lo incontri mandagli i miei saluti con un forte abbraccio.<br />

E magari invitalo ad iscriversi al nostro gruppo. Grazie.<br />

Marco Martines e Non sò se "frequenta" assiduamente internet e Fb, ma te lo saluterò senz'altro.<br />

Raffaele Mauro Gianfrà a Giampiero piace l'odere del<strong>la</strong> carta stampata.<br />

Gianfranco Perri Effettivamente, ricordo come da giovanotto avesse l´anima ¨gentile¨, tanto che faceva anche<br />

un pó di tenerezza, quando io ero fin da allora un pó troppo ¨pragmatico¨.


Annarita Spagnolo Sapevate che per l'inaugurazione fu costruito un ponte che dal lungomare Regina<br />

Margherita portava direttamente al Casale? Mia mamma lo raccontava come fosse stato un prodigio.<br />

Gianfranco Perri Un ponte di zattere, ecco <strong>la</strong> foto!<br />

Franco Profico Ai marinai che nel giorno dell´inaugurazione erano di servizio, fu distribuito un medaglione in<br />

bronzo riproducente il profilo del Duce. Sul <strong>la</strong>to posteriore c´é una scritta piccolissima si riesce solo a leggere:<br />

" sono fiero di voi".<br />

C osimo Guercia Franco, per caso hai abitato via De Ripa?<br />

Franco Profico<br />

Si, dal 56' fino al 72', anno in cui mi sono sposato. Ci siamo conosciuti in passato?<br />

C osimo Guercia Abitavo via Cavour, penso fino al 59, e sono anche un parente di Smiles.<br />

Franco Profico Vito abitava in via Trani, vicino al<strong>la</strong> Chiesa del<strong>la</strong> Pietà, il fratello e <strong>la</strong> madre abitavano in una<br />

piazzetta che si trovava tra via San Dionisi e via Pozzo Traiano.<br />

Cosimo Guercia Esattamente, perció ti vedevo spesso con Vito, ormai sono passati tanti anni, ti ticordavo tanto<br />

magro ed ho tirato a indovinare, mi ha hetto piacere incontrarti anche se virtualmente. Ah, se vai nelle foto c'é<br />

quache foto di Vito, Morandino e anche, all'epoca ragazzo, di Mennitti.<br />

Franco Profico Con Mimmo ci siamo conosciuti nel partito quando ancora avevamo i pantaloncini corti, ora<br />

non si usano più.<br />

Cosimo Guercia Purtroppo ormai gli mettono i pantaloni lunghi appena nati.


Alberto Cafiero<br />

Lo sapevate che <strong>la</strong> struttura è in cemento armato?


Franco Profico No, sinceramente non lo sapevo.<br />

Gianfranco Perri Questa foto e' molto interessante. Da ingegnere l'avevo immaginato che ci fosse una struttura<br />

in cemento armato. Se ci fate caso in effetti, dipendendo dal<strong>la</strong> luce e dall'umidita', sulle due facciate <strong>la</strong>terali del<br />

monumento si possono intravedere alle volte le trame dello scheletro di calcestruzzo egregiamente illustrate da<br />

questa bel<strong>la</strong> foto storica del nostro bello ed originalissimo monumento brindisino al marinaio d' Italia.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Se dovessero costruirlo ora lo farebbero d'acciaio, mi piace di più.<br />

Gianfranco Perri L´acciaio regge molto meno l´etá vicino al mare. Per questo il calcestruzzo continua ancora ad<br />

essere preferentemente utilizzato nelle strutture prossime al mare.<br />

Cosimo Guercia Con il mare durerebbe ben poco. Gianfra' sta foto <strong>la</strong> publicai sul'atra pagina, no te <strong>la</strong> stai<br />

ricordando?<br />

Gianfranco Perri Si si Cosimo, adesso che me lo dici lo ricordo. Sapevo di aver visto recentemente questa foto,<br />

ma non riuscivo a ricordare con precisione dove. Grazie per avermelo ricordato.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Con un buon ciclo di sabbioverniciatura sarebbe eterno, comunque. Forse perchè a me piace<br />

l'acciaio.<br />

Cosimo Guercia La manutenzione sarebbe non indiferente e con <strong>la</strong> salsedine, anche con <strong>la</strong> sabbiatura il<br />

processo di corrosione non si fermerebbe.<br />

Angelo Andriani Al<strong>la</strong> costruzione del Monumento ci hanno <strong>la</strong>vorato anche mio nonno, Luigi Maggio, e i suoi<br />

fratelli.<br />

Andrea Ecclesie Fu costruito nel 1933, anche con il denaro raccolto dalle presentazioni musicali del tenore Tito<br />

Schipa e natural mente con i soldi dei contribuenti brindisini.<br />

Alba Intiglietta Ho alcune foto dell'inaugazione.<br />

Cosimo Guercia Alba, mettile e vediamo se sono ugule alle mie.<br />

Gianfranco Perri L´architettura del<strong>la</strong> cripta che é nel<strong>la</strong> base del Monumento é molto originale e rappresenta,<br />

i n forma e volume, <strong>la</strong> chiglia capovolta di una nave.<br />

Annarita Spagnolo Sarà anche partico<strong>la</strong>re, ma mi mette un'angoscia terribile e uno dei miei brutti sogni si<br />

svolge lì.<br />

Angelo Di Presa Ogni prima domenica di mese alle 11 del mattino in questa Cripta viene celebrata <strong>la</strong> Santa<br />

Messa al<strong>la</strong> quale possono partecipare tutti.<br />

Gianfranco Perri Angelo, utile informazione, grazie.<br />

Antonia Ostuni Non l´ho mai vista... é grave per una brindisina. Mi rendo conto di quante bellezze che fanno<br />

storia abbiamo a Brindisi.<br />

Gianfranco Perri Nel<strong>la</strong> cripta si conserva <strong>la</strong> campana del<strong>la</strong> Benedetto Brin, <strong>la</strong> nave affondó nel porto di Brindisi<br />

nel<strong>la</strong> prima guerra mondiale, nel 1915.<br />

Cosimo Guercia La Benedetto Brin fu costruita nei cantieri di Castel<strong>la</strong>mmare di Stabbia (NA), é scritto sul<strong>la</strong><br />

campana<br />

conservata nel<strong>la</strong> cripta.


Gianfranco Perri Finalmente sembra che non si sia trattato di un sabotaggio, ma di uno sfortunatissimo<br />

incidente. É confermato?<br />

Giancarlo Cafiero Io resto per il sabotaggio, vi erano molti traditori prezzo<strong>la</strong>ti nel<strong>la</strong> prima guerra. Dopo, in<br />

Svizzera , fu trovato un appartamento con il tariffario per i vari affondamenti: per <strong>la</strong> Benetto Brin furono pagate<br />

500.000 lire.<br />

Gianfranco Perr i Interessante Giancá. Grazie per questi dettagli.<br />

C osimo Guercia Interessante Gianca'.<br />

Andrea Ecclesie Anche io resto per il sabotaggio.<br />

Maurizio De Virgiliis<br />

Progetto del Monumento<br />

Maurizio De Virgiliis Questo é il progetto, e il mare sarebbe dovuto arrivare quasi sotto il monumento, poi per<br />

questioni di staticità fu modificata <strong>la</strong> banchina per far<strong>la</strong> com´é adesso ed al posto delle due statue furono messi i<br />

cannoni del<strong>la</strong> Benedetto Brin come le due ancore che sono sul <strong>la</strong>to di via Duca degli Abruzzi.<br />

Gianfranco Perri Le due ancore sono del<strong>la</strong> Benedetto Brin, peró i due cannoni appartevano a navi austriache<br />

affondate nel<strong>la</strong> prima guerra mondiale. Quello del<strong>la</strong> foto é il modellino del progetto con cui partí <strong>la</strong> costruzione.<br />

Poi si modificó in corso d´opera: i due cannoni sostituirono le statue ed il mare, che doveva entrare<br />

avvicinandosi al<strong>la</strong> base del monumento, fu allontanato per timore a che potesse produrre soccavazioni<br />

pericolose al<strong>la</strong> stabilitá del monumento stesso.


Michele Toscano Sapevate che lo spunto fu stato preso da un monumento in Germania?<br />

Michele Toscano Il memoriale navale a Laboe fu costruito tra il 1927‐1936. Di circa 85 m di altezza, si trova<br />

s ul<strong>la</strong> riva orientale del fiordo di Kiel.<br />

Maurizio De Virgiliis Precursori del copia‐incol<strong>la</strong>!<br />

Pino Spina Molto, molto interessante, ma è una ipotesi o ne abbiamo qualche riferimento concreto che vada<br />

o ltre al<strong>la</strong> datazione, anteriore al nostro monumento, del manufatto del<strong>la</strong> foto?<br />

C ristiano Cervino Mah!... A me sembra più semplicemente che si rifanno entrambi al timone delle imbarcazioni.<br />

Michele Toscano Da alcuni elementi storici, il primo a volere un monumento ai caduti del mare sembra che fu <strong>la</strong><br />

Germania, poi Mussolini copió l'idea facendo<strong>la</strong> sua a Brindisi. Dalle date di costruzione sembra che stavano<br />

facendo a gara a chi completasse prima il monumento. Vi furono molti progetti prima di quello esecutivo finale!<br />

Il bello è vedere come i due monumenti sono disposti su google maps agli esremi dell'europa!<br />

Pino Spina Non so se sia il caso di riesumare una gara di tanto tempo fa. Non fosse altro per lo spirito di quei<br />

tempi, si potrebbe pensare ad uno scambio di informazioni sulle fonti storiche e, perchè no, ad un gemel<strong>la</strong>ggio.<br />

In ogni caso ringrazio Michele Toscano per queste notizie, non pensavo esistesse un altro monumento al<br />

marinaio di simile foggia.<br />

Cosimo Guercia Sono d'accordo con te Pino. Comunque, neanche io ne ero a conoscenza.<br />

Michele Toscano Grazie Pino! lo sai che anche io avevo pensato ad un gemel<strong>la</strong>ggio, sarebbe molto bello!


Gianfranco Perri L´anno dell´inaugurazione del Monumento di Brindisi fu l´anno stesso in cui Hitler prese il<br />

potere e quindi si puó escludere che Mussolini avesse voluto imitare una Germania non ancora nazista e del<br />

resto, in quegli anni era Hitler sul<strong>la</strong> scia di Mussolini e non viceversa. Non é comunque da escludere che ci sia<br />

stata una certa ispirazione da parte dell´architetto italiano che magari aveva avuto occasione di conoscere il<br />

progetto tedesco, anche se il monumento italiano fu progettato quando quello tedesco non era stato ancora<br />

u ltimato. Comunque non sembra ci siano riscontri oggettivi di tale ispirazione.<br />

G ianni Tanzarel<strong>la</strong> Grazie Gianfranco, sapere che avevamo copiato dai nazisti mi dava fastidio e non poco.<br />

Marco Martinese Gianni, può anche dar fastidio,ma il nostro interesse è puramente storico... non è neppure il<br />

caso di specificarlo credo... In ogni caso è verissimo ciò che dice Gianfranco...Hitler vinse le elezioni nel 1933, il<br />

presidente era Hindenburg e tale elezione pose fine al<strong>la</strong> cosiddetta Repubblica di Weimar.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Il mio non voleva essere assolutamente un appunto a nessuno e neanche politico, ma solo<br />

puro clientelismo. Se poi a lei sig. Martinese ha dato fastidio, chiedo scusa a prescindere, ma credo che non era il<br />

caso di puntualizzare.<br />

Marco Martinese No,no...assolutamente, anzi scusa tu, ma non voleva neanche il mio essere un appunto, ci<br />

mancherebbe altro. Siamo qui per discutere di un argomento trasversale che ci unisce tutti indistintamente,<br />

ovvero l'amore per questa terra. E lo scambiare notizie, foto, immagini inedite o sconosciute ai più e nozioni in<br />

generale credo che arricchisca tutti. Lo scopo principale dello scrivere e pubblicare qui credo sia questo. Io cerco<br />

sempre di apprendere ciò che non sò, quindi di arricchirmi e crescere come persona, sempre nel rispetto di tutti.<br />

Cosimo Guercia<br />

Grazie Marco, sono d'accordo con te.<br />

Gianfranco Perri E´ assolutamente stimo<strong>la</strong>nte sapere che tutti in questo bel gruppo abbiamo chiare le prioritá<br />

e gli ineteressi, e sopratutto che il vero punto di unione, aldilá di altre possibilli coincidenze, sia <strong>la</strong> passione per<br />

<strong>la</strong> storia e le tradizioni di questa nostra Brindisi. Grazie quindi a tutti coloro che intervengono entusiasti con i<br />

propri interventi. Bravi.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Ho già chiesto scusa per qualcosa che non credo di aver sbagliato, posso solo cancel<strong>la</strong>re il<br />

mio commento, ma so leggere bene tra le righe e non voglio fare nessuna polemica, vuol dire che in futuro mi<br />

limiterò a commentare con un solo "bellissima"!<br />

Gianfranco Perri No Gianni, il tuo commento non é da cancel<strong>la</strong>re, tra amici non siamo certo cosí fiscali.<br />

Cosimo Guercia Gianni, non é il caso che tu te <strong>la</strong> prenda, siamo tra amici e spero che non ci siano screzi.<br />

D obbiamom essere un gruppo unito. Se stiamo su questa pagina é per passare un pó di tempo insieme.<br />

Marco Martinese Rischiamo di scivo<strong>la</strong>re in una polemica sterile...ci siamo capiti e spiegati tutti. Tranquilli, non<br />

è successo assolutamente nul<strong>la</strong>. Gianni cè t'aggia diri...vediamoci che ti offro un caffè al centro...più di questo,<br />

...non sò cos'altro aggiungere. Devo <strong>la</strong>sciarvi ora, ...al<strong>la</strong> prossima.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Cosimo, in questo gruppo ci sto benissimo e mi piace il clima di amicizia che c'è, non me <strong>la</strong><br />

prendo mai ed evito qualsiasi polemica, non è da me. Mi spiace quando urto <strong>la</strong> suscettibilità di qualcuno, ma se<br />

l 'ho fatto richiedo scusa, ma sicuramente non ci ho messo malizia.<br />

A ntonia Ostuni Ciao a tuttiiiiii, facimindi na risata. Il nostro gruppo e stupendo buon pomeriggioooooooo!<br />

Cosimo Guercia Gianni é tutto risolto, Marco si e' scusato, e ti ha invitato a prendere un caffe' insieme da buoni<br />

a mici, come vedi c'e' una vera amicizia tra tutti noi.<br />

Michele Toscano Si, ma poi lo organizziamo un gemel<strong>la</strong>ggio?


Pino Spina Francamente non saprei se l'architetto italiano sia stato influenzato dal costruendo monumento<br />

tedesco, il nostro monumento è un timone, anche se l'intera struttura può far pensare ad un'aqui<strong>la</strong>, l'aqui<strong>la</strong><br />

imperiale. Bisognerebbe trovare qualcosa di scritto.<br />

Gianfranco Perri Purtroppo i due architetti, l´italiano Luigi Brunati ed il tedesco Gustav August Munzer non ci<br />

sono piú da qualche decennio. Chissá se c´é mai stata nel passato qualche controversia in merito! Se un<br />

eventuale p<strong>la</strong>gio ci fosse stato credo proprio che sarebbe venuto fuori, o quanto meno sarebbe emersa una<br />

qualche ve<strong>la</strong>ta denuncia o polemica, specialmente considerando il non grandissimo ¨affetto¨ che i teutonici ci<br />

riservano con una certa frequenza, specialmente tutte le volte in cui gli soffiamo un qualche capionato<br />

mondiale!!!<br />

Marco Martinese Ottimo direi, i fatti sono fatti. Se il monumento tedesco è terminato nel '36 ed il nostro è<br />

stato inaugurato nel '33 non dovrebbero esserci dubbi. Però è lecito pensare che, essendo iniziata <strong>la</strong> costruzione<br />

di quello tedesco nel '27, una qualche ispirazione ci potrebbe esser stata, ed in ogni caso posson sempre esistere<br />

le coincidenze.<br />

Raffaele Mauro Quanto è brutto guardare le cose sempre e comunque dal piccolo buco del<strong>la</strong> serratura di casa<br />

nostra. Gli anni del<strong>la</strong> repubblica di Weimar al di là delle considerazioni politiche che in questo luogo non<br />

avrebbero alcun senso, ha rappresentato in tutta Europa una crescita artista e culturale senza precedenti,<br />

dall'architettura, con <strong>la</strong> nascita del<strong>la</strong> Bauhaus (Gropius), alle arti figurative con Klimt‐ Klee ecc, al<strong>la</strong> nascita del<strong>la</strong><br />

meccanica quantistica (Max Born). E' di tutta evidenza che quel<strong>la</strong> culltura ha influenzato tutta l'Europa di quegli<br />

anni, ivi compreso il nostro monumento e probabilmente anche quello tedesco. Ogni tanto provate a vo<strong>la</strong>re alto,<br />

serve a crescere, vo<strong>la</strong>ndo alto si aprono gli orizzonti e le cose assumono prospettive diverse.<br />

Pino Spina Si, non si possono escludere le influenze culturali, come è singo<strong>la</strong>re che un monumento venga eretto<br />

in Brindisi mentre, di simile foggia,ve ne era un altro ancora in costruzione in Germania. Il punto rimane che in<br />

assenza di un qualche documento è difficile pronunciarsi. Per esempio uno studioso potrebbe sapere se in quel<br />

periodo, l'architettura tedesca abbia influenzato altre costruzioni in italia.<br />

Marco Martinese Giusto, per cui potremmo dire che siccome uno è innocente fino a quando non è provato il<br />

contrario, allora teniamoci il beneficio del dubbio riguardo l'originalità dell'opera no? Ahahah!<br />

Pino Spina Marco, daccordo, ma le probablità che ci fossero dei contatti tra i progettisti non è da escludere. La<br />

stessa idea realizzata in modo diverso. Ho anche trovato che qualcuno ne aveva già par<strong>la</strong>to:<br />

http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=20725<br />

Raffaele Mauro Ci fu un concorso di idee per <strong>la</strong> progettazione e tantissimi i progetti presentati, immagino che<br />

nell'archivio di stato si trovino anche le copie dei progetti dell'epoca, sembra chiaro che non c'è alcun p<strong>la</strong>gio. E´<br />

sempre <strong>la</strong> mania di noi brindisini di autof<strong>la</strong>gel<strong>la</strong>rci, in questo siamo unici.<br />

Gianfranco Perri Pino, sei stato bravissimo a trovare il commento del tenente A<strong>la</strong>gi sul<strong>la</strong> somiglianza dei due<br />

monumenti, peccato che quel commento non ne raccolse altri e restó apparentemente iso<strong>la</strong>to. Caro Raffaele,<br />

purtroppo quello dell´autof<strong>la</strong>gel<strong>la</strong>zione mi sembra che non sia una prerogativa solo brindisina, ma direi che sia<br />

un pó lo sport nazionale italiano. Ma fino a quando?<br />

Raffaele Mauro Diciamo che a Brindisi allugna con buona fortuna, ...è anche vero che l'erba del vicino è sempre<br />

più bel<strong>la</strong>, ma in questo sport noi siamo campioni mondiali di Tafazzismo (quello che si dava bottigliate sui<br />

testicoli).<br />

Gianfranco Perri Ho ritrovato i disegni delle 5 proposte arrivate in testa su un totale di 92 presentate al<br />

concorso bandito sul Monumento di Brindisi, a riprova, se ancora ce ne fosse bisogno, del<strong>la</strong> libera partecipazione<br />

di<br />

idee indipendenti, per il nostro monumento. Adesso pubblico i disegni, molto interessanti.


Gianfranco Perri Le 5 proposte prime su 92 per il concorso sul Monumento di Brindisi<br />

Raffaele Mauro L'influenza di quegli anni nelle progettazioni è evidente.poi basta fare riferimento a Latina al<br />

padiglione dell'Eur neorazionalismo italiano.<br />

Marco Martinese Ma portano (stranamente) <strong>la</strong> data 1932 (se ho letto bene), quindi un pò prima del 1933 e<br />

dopo il 1931, ...mhà!<br />

Gianfranco Perri Infatti il Monumento fu costruito nel tempo record di circa un solo anno.<br />

Enrico Sierra Desidero dire anche <strong>la</strong> <strong>mia</strong> sul Monumento. Io amo il Monumento cosi' com´é. E' Brindisi e mi<br />

ricorda sempre Brindisi. Amo il Monumento cosi' senza sapere di chi e' stata l'idea ed il progetto. Lo amo da<br />

quasi da 83 anni, cosi' come amo le Colonne, che poi sono una e mezzo, perché anch´esse mi ricordano Brindisi<br />

da 83 anni. E non cambio il mio amore e penso che anche per voi tutti e' <strong>la</strong> stessa cosa. Scusatemi,<br />

ciao.<br />

Gianfranco Perri Questa é <strong>la</strong> cosa piú importante per tutti noi brindisini.<br />

Cosimo Guercia Bravo Enrico, hai tutto il mio appoggio.


Andrea Ecclesie<br />

La jatta sittata<br />

Ucciu Lu Vasciu Questa no <strong>la</strong> sapia, eppuru sontu cristianu ti crianzi antichi, ti dispiaci ci mi <strong>la</strong> segnu?<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Mai sentita.<br />

G iusy Tommasi E´<strong>la</strong> prima volta che sento questo termine.<br />

U cciu Lu Vasciu Menu mali ca non era sulu iu ca mi stà sintia bruttu.<br />

A lba Intiglietta Mai saputo...simpatico nomignolo!<br />

Cosimo Guercia Nemmeno io sapevo stu nomignolo.<br />

Annarita Spagnolo Prima volta in assoluto che sento questa definizione del Monumento. Aveva ragione <strong>mia</strong><br />

nonna che diceva sempre: Fatti vecchia e no muriri ca ti spicci t'imparari.<br />

Giusy Tommasi Sicuro che si riferisce al Monumento? Ha piu' <strong>la</strong> forma di un gabbiano ca' di nu ¨jattu sittatu¨.<br />

Andrea Ecclesie Visto dall'alto ha <strong>la</strong> forma dell'aqui<strong>la</strong> imperiale, poichè è monumento fascista. Si chiama <strong>la</strong><br />

¨jatta sittata¨ perchè il monumento ha <strong>la</strong> forma di un gatto seduto, anche se per gli architetti <strong>la</strong> forma é quel<strong>la</strong> di<br />

un timone di nave. La forma di questo monumento fu ispirata da un monumento già esistente, che si trova a<br />

Colonia, in Germania. Secondo <strong>la</strong> <strong>mia</strong> opinione comunque, il nostro monumento è molto piu' bello di quello<br />

tedesco. Nel<strong>la</strong> chiesetta sottostante vi sono i nomi di tutti i marinai italiani morti durante <strong>la</strong> prima guerra<br />

mondiale, il numero delle navi commerciali e militari affondate, , le ampolle contenenti le acque degli oceani<br />

dove sono affondate le navi militari e <strong>la</strong> campana del<strong>la</strong> nave Benedetto Brin, affondata nel porto di Brindisi per<br />

l´esplosione del<strong>la</strong> santabarbara dovuta ad un sabotaggio.


Andrea Ecclesie Sopra l'altare del<strong>la</strong> cripta, vi è una stel<strong>la</strong> a cinque punte iscritta in un cerchio. Il pentacolo ha <strong>la</strong><br />

sua origine nel simbolo del pianeta Venere, antica stel<strong>la</strong> dei naviganti. Venere ogni otto anni, sul<strong>la</strong> sua ellittica,<br />

traccia un pentacolo perfetto. Le antiche popo<strong>la</strong>zioni scelsero il pentacolo come simbolo di perfezione e gli<br />

associarono:<br />

Spirito, Acqua, Terra, Fuoco e Aria. Difatti al Casale si festeggia l'Ave Maris Stel<strong>la</strong> che proviene dal<br />

<strong>la</strong>tino e vuol dire Salve stel<strong>la</strong> del mare.<br />

Gianfranco Perri Andrea, in non avevo mai sentito par<strong>la</strong>re di ¨jatta sittata¨ e comunque, non e' mai troppo tardi.<br />

Poi, a proposito del monumento tedesco, lo abbiamo a lungo e dettagliatamente commentato sul post di qualche<br />

giorno fa.<br />

Andrea Ecclesie Il termine di ¨jatta sittata¨ è un termine che viene probabilmente dalle Sciabbiche. Difatti è un<br />

nomignolo dato dai nostri nonni. Io personalmente l'ho trovato su alcuni testi che raccontano del<strong>la</strong> storia del<br />

monumento, nell´archivio di stato e nel<strong>la</strong> biblioteca De Leo.<br />

Gianfranco Perri Interessante osservare, di nuovo, una certa distinzione tra <strong>la</strong> Brindisi contadina e <strong>la</strong> Brindisi<br />

Sciabbicota: due culture compenetrate ma al contempo distinte.<br />

Andrea Ecclesie Terra e mare sono le nostre origini e comunque sarei felice di accompagnarvi in qualche tour<br />

guidato attraverso <strong>la</strong> città. Sono e faccio <strong>la</strong> guida di Brindisi da cinque anni ormai, e non c'è soddisfazione piu'<br />

grande per me che accompagnare <strong>la</strong> <strong>mia</strong> <strong>gente</strong> in giro. La meraviglia del<strong>la</strong> nostra città è riscoprir<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> sua<br />

storia millenaria e nelle leggende dei suoi vicoli. Nello studiare <strong>la</strong> storia di Brindisi molte volte mi sono chiesto<br />

perchè il brindisino non conoscesse o non volesse ricordare qualcosa del<strong>la</strong> sua città benchè l'amasse, come ogni<br />

cittadino possa amare <strong>la</strong> sua città. Questo è solo un pensiero che vi espongo in via ipotetica: dato che <strong>la</strong> città per<br />

secoli è stata preda di saccheggio, depredamenti, distruzioni e anche di epidemie causate dal<strong>la</strong> chiusura del<br />

porto interno (dal Principe di Taranto Orsini de Balzo), per non far entrare navi nemiche nel porto, <strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione ha in seguito dimenticato e abbandonato <strong>la</strong> storia e anche se stessa. Solo al giorno d'oggi, o almeno<br />

da trent'anni a questa parte, vi è un continuo <strong>la</strong>voro di alcuni eruditi nello scavare nel<strong>la</strong> propria storia e<br />

riportare così in auge l'antica Brentesion‐Brunda‐Brandizzo‐Brindisi.<br />

Cosimo Guercia Grazie Andrea, scriivi in bacheca questa tua idea cosi' <strong>la</strong> leggono tutti. Grazie per <strong>la</strong> tua cortese<br />

attenzione.<br />

Andrea Ecclesie Grazie a voi signor Guercia, ho portato in giro tanta <strong>gente</strong>, ma quando il gruppo è di <strong>Brindisini</strong>,<br />

è tutta un'altra cosa!<br />

Cosimo Guercia Andrea dammi del tu, mica per niente siamo amici. E <strong>la</strong> nostra pagina e' una famiglia, ti<br />

ringrazio per <strong>la</strong> tua cortesia e spero che il gruppo ne prenda atto.<br />

Nave Benesetto Brin


Imbriani Ugo<br />

Due c<strong>la</strong>ssici brindisini, Il Monumento ed i rimorchiatori FB<br />

Lucia Tramonte E' un po' bruttino, ma noi brindisini non potremmo farne a meno: ogni scarafone è bello a<br />

mamma soia!<br />

Lu Monumentu<br />

...Ci a bbasciu al<strong>la</strong> marina Mpizzatu a mmienzu a mmienzu, Fucaliri ti casa<br />

to passi ti va' faci, iertu si pavoneggia. pi ci è ssutu a piscari,<br />

sempri lu viti nanti, Tanta prusupupea pi ci <strong>la</strong> vita strusci<br />

puru ca no ti piaci. ci sapi a ddo <strong>la</strong> ppoggia! ntra l’ondi ti lu mari,<br />

Nasu ti Purcinel<strong>la</strong><br />

Timoni ti na navi,<br />

<strong>la</strong>ssatu a pponta a mari,<br />

tomba ti marinari,<br />

luglio 2007 ricorda ddi vint’anni eroi senza vuleri,<br />

Lucia Giovanna Tramonte quant’ annu statu amari. ca non d' amà scurdari!<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Non è bruttino. Dipende dal<strong>la</strong> prospettiva che lo guardi, comunque hai ragione, noi<br />

<strong>Brindisini</strong> non potremmo farne a meno, come Mi<strong>la</strong>no anche noi abbiamo <strong>la</strong> madonnina, ma <strong>la</strong> nostra è megghiu!<br />

G iancarlo Cafiero Lucia è un timone, con grande significato, ...siamo <strong>la</strong> poppa d´Italia....<br />

Gianfranco Perri Il nostro Monumento é molto bello, un´opera emblematica ed un perfetto riflesso<br />

architettonico del<strong>la</strong> sua epoca, un periodo importante del<strong>la</strong> storia recente del<strong>la</strong> nostra cittá.<br />

Lucia Tramonte Se non p roprio bruttino, concedetemi almeno sovradimensionato rispetto al contesto, come lo<br />

è anche, secondo me, il nuovo Teatro Verdi.<br />

Giovanni JayRoots Conte Il monumento a me piace, è imponente èepoi mentre fuori ha <strong>la</strong> forma di un timone,<br />

se ricordo bene sotto nell'interno ha <strong>la</strong> forma di una stiva. Non saprei vedere Brindisi senza. E per quanto<br />

riguarda il teatro, a parte che non mi fa impazzire esteticamente, ma secondo me tra qualche anno se non fanno<br />

qualcosa si 'ndi cadi a piezzi!<br />

Gianfranco Perri Si, il tetto del<strong>la</strong> Cripta é una chiglia al rovescio, e poi visto dall´alto l´assieme rappresenta<br />

un´aqui<strong>la</strong>. Definitivamente una buona opera architettonica!


Pino Spina Il cugino tedesco ‐ http://www.deutscher‐marinebund.de/geschichte_me.htm<br />

Gianfranco Perri Bel<strong>la</strong> foto. Quel<strong>la</strong> nave é <strong>la</strong> Costa C<strong>la</strong>ssica ed io ho fatto quel<strong>la</strong> crociera in Adosto 2006, dal<br />

porto tedesco di Kiel finoa San Petersburgo. Con <strong>la</strong> crociera si passa di fronte a quel Monumento, cugino del<br />

nostro.<br />

Pino Spina Non lo potevo immaginare, dalle foto del paesaggio si ha l'impressione che tutta <strong>la</strong> zona sia di una<br />

bellezza "maestosa", non so quanto fruibile, perchè credo che il bagno lì se lo fanno con <strong>la</strong> muta!<br />

Gianfranco Perri Si, il paesaggio é molto bello, e ...direi selvaggio, con il mare color piombo, anche ad agosto,<br />

ed é facile da immaginare come sará in inverno. Quando vidi quel<strong>la</strong> sagoma, rimasi molto perplesso, ...non<br />

sapevo di quel gemel<strong>la</strong>ggio, e solo dopo mi documentai. Purtroppo non era previsto nessun approdo e quindi<br />

non potetti visitare il luogo da vicino, ...peccato perché dal<strong>la</strong> nave si distingueva solo, anche se abbastanza<br />

chiaramente, <strong>la</strong> maestuosa e molto suggestiva sagoma.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

La Chiazza ti Brindisi<br />

Cosimo Guercia La storica "chiazza" di Brindisi<br />

La Piazza del Mercato di Brindisi costruita nel 1907<br />

Gianfranco Perri Cosimo, grazie per aver ri-postato questo bell'album sul<strong>la</strong> "chiazza" di Brindisi, fotografie alle<br />

quali sono molto affezionato.<br />

Annarita Spagnolo Complimenti le foto sono stupende, bravo Gianfranco ci fai rivivere momenti stupendi di un<br />

passato che io faccio diventare presente ogni volta che torno nel<strong>la</strong> <strong>mia</strong> città. Ricordo che da ragazzina fui<br />

mandata da <strong>mia</strong> madre al<strong>la</strong> chiazza per comrare delle uova e appena arrivata in quel frastuono di ur<strong>la</strong> sentii<br />

dire" A na lira, a na lira" L'emozione mi fece capire" Annarita Annarita " e tornai a casa senza uova, ma stupita<br />

che tutti mi conoscessero.<br />

Nico<strong>la</strong> Poli Bellissime !! Belle foto...complimenti Gianfrà !!<br />

Gianfranco Perri Grazie , Annarita e Nico<strong>la</strong>. Son contento vi siano piaciute


Piazza del Mercato - 1912<br />

Piazza del Mercato - 1919


Piazza del Mercato - 1928<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro ho sentito che vogliono eliminare " La chiazza!"<br />

Gianfranco Perri Io non l´ho ancora sentito e spero proprio che non sia vero. Magari si dovrebhbe rivalorizzar<strong>la</strong><br />

ed adattare ai nuovi tempi e nuove esigenze!<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Nuovi tempi e nuove esigenze.... ma che termini sono?? come si riempiono di significato in<br />

una c<strong>la</strong>sse politica e in società che rasenta o meglio ancora sguazza nell'ignoranza????<br />

Gianfranco Perri Non essere troppo pessimista, e poi non bisogna demordere. Credo ci sia ancora spazio per far<br />

sentire <strong>la</strong> voce dei brindisini.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Ma tu Brindisi <strong>la</strong> vivi oltreoceano! Gianfrà è duro ammettere che è una città che muore!....Non<br />

ci sono possibiltà nè per i giovani, nè per i vecchi! Quando arriv,i tu <strong>la</strong> vivi con gli occhi dell'affetto, ma per vivere<br />

noi mandiamo i nostri figli lontano. Quelli rimasti par<strong>la</strong>no, ma non hanno voce!<br />

Gianfranco Perri Stel<strong>la</strong>, comprendo con tristezza le tue considerazioni, peró forse proprio grazie a questa <strong>mia</strong><br />

lontananza riesco anche a non impregnarmi totalmente del ahimé spesso giustificato pessimismo che<br />

attualmente pervade molti dei brindisini che a Brindisi ci vivono tutti i giorni. Sono peró convinto che non<br />

bisogna arrendersi né rinunciare al<strong>la</strong> speranza, ci sono stati momenti anche oggettivamente peggiori e non é poi<br />

detto che non possa ancora un avolta invertirsi il ciclo. Io da parte <strong>mia</strong>, oltre al grandissimo affetto posso offrire<br />

tutta <strong>la</strong> <strong>mia</strong> solidarietá e, ... magari, anche qualcos´altro se dovesse esserci il modo e l´occasione.


Piazza del Mercato - 1931<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro<br />

Che bel<strong>la</strong>! ho <strong>la</strong> nostalgia del<strong>la</strong> semplicità.<br />

Piazza del Mercato - 2011


Piazza del Mercato - Anni ´50 o primi Anni ´60<br />

Cosimo Guercia La signora affianco al signore col cappello <strong>la</strong> conosco si chiamma Anna e' <strong>la</strong> nipote di quel<br />

signore che vendeva li passtiempi sotto il verdi.<br />

Belinda Silvestro Il nostro gruppo di rinascita vorrebbe risvegliare le coscienze dei brindisini ad essere attivi e<br />

partecipi alle scelte politiche del<strong>la</strong> nostra città. Anche con il Comititato 13 febbraio "se non ora quando" ci<br />

stiamo muovendo in questa direzione ovviamente affiancando il "NO al Cabone" ed a tutti i gruppi di Brindisi<br />

sensibili ai grandi problemi del<strong>la</strong> nostra città.<br />

Belinda Silvestro Isignori in foto sono i mei nonni ed io mi chiamo come lei.<br />

Gianfranco Perri Belinda, seguo nel possibile il vostro gruppo di rinascita e nje apprezzo moltissimo gli<br />

obiettivi e le attivitá. Continuate, Bravi!<br />

C<strong>la</strong>udia Lisi Grazie Belinda. E' una foto che suscita molti sentimenti contrastanti. io vivo a brindisi da 12 anni e<br />

questa è ormai <strong>la</strong> <strong>mia</strong> città, nel bene e nel male, e anche se il cuore mi fa condividere le ragioni di Gianfranco,<br />

come posso dare torto a Stel<strong>la</strong>? però, nonostante tutto, bisogna seguire le voci del cuore per far si che anche <strong>la</strong><br />

ragione veda qualcos'altro.<br />

Cosimo Guercia Belinda conoscevo bene tua nonna in quanto abitavo sul<strong>la</strong> farmacia Doria eravamo clienti ma<br />

non riudcico a ricordarni il nome e se leggi il commento che ho fatto soprea dove ho conoscita un'altra signora e'<br />

preobaile che ti ricordi anche tu<br />

Belinda Silvestro Quel<strong>la</strong> signora non <strong>la</strong> conosco anche perchè <strong>la</strong> foto risale probabilmente prima del<strong>la</strong> <strong>mia</strong><br />

nascita . qnd ero picco<strong>la</strong> stavo sempre a casa del<strong>la</strong> nonna in via Armengol e non andavano più in piazza.


Gianfranco Perri Piazza del Mercato - 1968<br />

Gianfranco Perri Propongo tre fotografie che scattai al<strong>la</strong> chiazza nel 1968, e che sviluppai io stesso quando mi<br />

ero appassionato di fotografia frequentando il Centro serviuzi Culturali in Via Santa Lucia.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Mi ricordo che al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> pesatura, il venditore aggiungeva un'arancia, una me<strong>la</strong>, tre<br />

pomodori.... in più e diceva :" nà signò, quisti sontu pi lu buon pesu!"<br />

Annarita Spagnolo A quai addó stau moi, a Verona, an capu ti lu tannu lu buenu pisu!<br />

Giuseppe Creti Quant´é bel<strong>la</strong> <strong>la</strong> piazza!<br />

Gaetano Lovecchio Si chiama La chiazza!


Gianfranco Perri Piazza del Mercato - 1968<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Bellissima!<br />

Cosimo Guercia Bellissima. Potremmo capire chi sono questi due signori?<br />

Annarita Spagnolo Stupenda!<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro I volti dei "nostri vecchi"<br />

Il Tuturanese La Chiazza Bellissima complimenti !!!<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro La faccio vedere a <strong>mia</strong> madre.... ha novant'anni, vediamo se ci dà qualche spunto.<br />

Gianfranco Perri Mia madre, quando le vide dopo parecchi anni, naturalmente riconobbe con nome tutti i volti<br />

di quelle mie foto del 1968.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Ci proverò anch'io, magari in un momento di maggiore attività.


Gianfranco Perri Piazza del Mercato - 1968<br />

Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Piazza del Mercato - 2010


Maurizio De Virgilis Piazza Mercato ai giorni nostri - 2011- Sempre meno banchi di frutta<br />

Gianfranco Perri Grazie, con queste due foto completo, un pó tristemente, <strong>la</strong> <strong>mia</strong> colezione.<br />

Cosimo Guercia Che deso<strong>la</strong>zione!! dove e' andada a finire <strong>la</strong> <strong>gente</strong> quando questa piazza pullu<strong>la</strong>va di <strong>gente</strong>!!, era<br />

un serbatoio di notizie dove tutti si incontravano non solo per <strong>la</strong> spesa ma era l'accassione d'incontra quache<br />

amico/a che casomai nonvedevi da tempo.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Che deso<strong>la</strong>zione... un vero peccato. Magari si riuscisse a valorizzare anche queste coperture<br />

partico<strong>la</strong>ri in stile liberty.<br />

Roberto Guadalupi Hanno smantel<strong>la</strong>to una città senza che nessuno si <strong>la</strong>mentasse! Potevano <strong>la</strong>sciare i "cessi"<br />

pubblici?<br />

Imbriani Ugo E´ nel<strong>la</strong> logica di chi ci ha governato e di chi ci governa!<br />

Antonia Dell'Aglio Sono rimaste solo poche bancarelle ma io continuo ad andare lì. E non mi dite di andare a<br />

Sant'Angelo! Io no mi trovu propriu!<br />

Roberto Guadalupi Signora Dell'Aglio, mi permetto esortar<strong>la</strong> a non abbandonare <strong>la</strong> "chiazza", ma di cercare di<br />

convincere le sue amiche e conoscenti a tornare a frequentar<strong>la</strong>! Ma che fine hanno fatto tutte le massaie del<br />

centro? La spesa dove <strong>la</strong> vanno a fare? Tutte nei centri commerciali?<br />

Annarita Spagnolo Mio padre è stato un fedelissimo del<strong>la</strong> piazza, anche quando non ce <strong>la</strong> faceva più a<br />

camminare voleva che lo accompagnassimo perchè al<strong>la</strong> "chiazza nc'è na scelta mancu li cani...."


Franco Profico Gli anziani del centro che prima frequentavano <strong>la</strong> chiazza, ora per evidenti motivi di età o non ci<br />

sono più o gli acciacchi li costringono a casa. I giovani, purtroppo, hanno abbandonato il centro e vivono nei<br />

rioni.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Ci sono stato stamattina, per curiosità, ormai è un deserto, pochissime bancarelle non molto<br />

fornite, <strong>la</strong> piazza del pesce è uno squallore assurdo, prima era piena zeppa, ci sono tre posti dove in uno vendono<br />

solo cozze.<br />

Rosa Fraioli Povera <strong>la</strong> <strong>mia</strong> citta'.....i miei ricordi di bambina sono stati demoliti...non <strong>la</strong> riconosco piú!<br />

10 Maggio 2011<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Quel che è stato è stato, purtroppo. Ma pensiamo a cosa si potrebbe fare per ri<strong>la</strong>nciare anche<br />

questa parte del<strong>la</strong> città: qualcuno ha qualche idea? Vi <strong>la</strong>scio qualche idea personale. Ad esempio, un’idea che<br />

però non è certo nuova, sarebbe quel<strong>la</strong> di scegliere Piazza Mercato come unico luogo dedicato alle sagre<br />

gastronomiche, invece di Piazza Vittoria come a volte accade: ma cosa c’entra poi? Non che non sia altrettanto<br />

bel<strong>la</strong>, anzi tutt’altro! Ma non vi pare che questa scelta sia, almeno nel caso delle sagre, a volte un pò fuori<br />

contesto? Quale altro luogo se non <strong>la</strong> Piazza Mercato, luogo d’incontro tra i prodotti e anche i piatti e i vini tipici<br />

del<strong>la</strong> nostra tradizione e quel pubblico che si sta dimostrando ovunque sempre più sensibile ai prodotti naturali<br />

e alle ormai riconosciute proprietà del<strong>la</strong> dieta mediterranea. Almeno in via di principio, è lì che dalle campagne,<br />

dal<strong>la</strong> terra, i prodotti devono arrivare per essere venduti. Ma prima di tutto devono essere conosciuti e<br />

apprezzati. E proprio per questo penso poi che i protagonisti dell’iniziativa, magari serale, debbano essere<br />

assolutamente gli stessi commercianti del<strong>la</strong> piazza (e nessun altro) che <strong>la</strong> mattina stessa ci hanno venduto i<br />

prodotti. In sintesi, questa è <strong>la</strong> <strong>mia</strong> idea: di mattina piazza per il mercato, e di sera piazza per un salutare<br />

“percorso gastronomico” tutto da scoprire e aperto a tutti. E poi un’idea del genere, sul<strong>la</strong> base delle stesse<br />

considerazioni, mi viene per i prodotti ittici le cui sagre dedicate potrebbero invece trovare spazio nelle<br />

vicinanze di Piazza Lenio F<strong>la</strong>cco (come un tempo…), o forse più suggestivamente nei pressi delle Sciabbiche…<br />

ma questa è un'altra storia...Purtroppo molti é nei centri commerciali, dove trovano posto per <strong>la</strong> macchina, ma<br />

prima di tutto trovano tante iniziative attrattive.Bisogna proporre qualcosa di diverso e di qualità, e <strong>la</strong> <strong>gente</strong><br />

viene. Anche se non è proprio <strong>la</strong> vocazione giusta di Piazza Mercato, si potrebbe pensare anche a piccoli<br />

spettacoli di contorno, per movimentare un pò e richiamare <strong>gente</strong> al centro, tipo spettacoli per bambini, o di<br />

cabaret, sfi<strong>la</strong>te, mostre, mercatini antiquariato-usato. Eventi all'aperto di questo genere in aggiunta a quello<br />

principale delle sagre son cose cose si fanno spesso, e a quanto pare funzionano.


Giuseppe Summa La <strong>mia</strong> idea, che <strong>mia</strong> non è ma l´ho notata in altre realtà europee, é quel<strong>la</strong> di portare i centri<br />

commerciali in centro città, solo così il centro tornerebbe a rivivere, e mi sembra d'averlo gia´ detto. La stazione<br />

marittima si presterebbe benissimo allo scopo avendo pure un grande parcheggio ed essendo molto vicina al<strong>la</strong><br />

stazione ferroviaria che occorrerebbe collegare trasformando <strong>la</strong> strada ferrata in disuso in pedonale o cic<strong>la</strong>bile.<br />

E poi, anche l'università andrebbe spostata in centro, ne guadagnerebbero tutte le attività commerciali.<br />

Gianfranco Perri Le idee, come quelle di Andrea e come quelle di Giuseppe sono ottime idee, bravi ad averle<br />

formu<strong>la</strong>te, peró anche se le idee sono importantissime, sono poi fondamentali le forme, i mezzi, le strategie, e<br />

sopratutto le volontá, per portarle avanti e realizzarle.<br />

Raffaele Mauro A che servono i negozi le bancarelle, i bar i ristoranti nel centro delle città? no non servono solo<br />

a far cassa. Per quello basta un centro commerciale, uno dei tanti che punteggiano le uscite autostradali. I negozi<br />

cittadini, o meglio «le... botteghe», così come i bar, le osterie e i ristoranti sono più di un registratore di cassa,<br />

sono parti vitali di un essere vivo e pulsante: <strong>la</strong> città. Solo chi non ha capito cosa è una città, come e perché è nata<br />

e perché sopravvive, può pensare ai negozi come meri luoghi di commercio o avamposti del consumismo<br />

moderno. Le botteghe cittadine sono una delle realtà più antiche del nostro Paese, uno dei fenomeni attraverso i<br />

quali si è manifestata in maniera più evidente l’imprenditorialità diffusa del<strong>la</strong> nostra <strong>gente</strong>, e attorno ai quali<br />

brulicava <strong>la</strong> vita di paese e quel<strong>la</strong> socialità che tutto il mondo ci invidiava. Le città sono equilibri delicati, sono<br />

luoghi di econo<strong>mia</strong>, ma anche di socialità e cultura, e queste tre anime, economica, culturale e sociale si<br />

sostengono reciprocamente. Non si va in un’osteria in centro solo per sfamarsi, ma perché prima si può fare un<br />

aperitivo nel corso e dopo una passeggiata in piazza.E raramente si va in centro solo per vedere un monumento<br />

o comprare un oggetto, ma perché sappiamo che mentre siamo lì possiamo incontrare persone che conosciamo,<br />

fare due chiacchiere, e allora sì, anche comprare il pane, il caffè, o giocare <strong>la</strong> schedina. E mentre passeggiamo in<br />

centro magari vediamo i cartelloni del teatro o del cinema e ci viene pure un’idea per <strong>la</strong> serata. Questo è il ruolo<br />

e l’essenza delle città. Luoghi vivi fatti per vivere. E in quest’ottica ogni piccolo elemento ha una sua funzione che<br />

non è meramente economica o sociale, ma un po’ tutto assieme. Nel suo capo<strong>la</strong>voro The Death and Life of Great<br />

American Cities l’urbanista Jane Jacobs fece un’accurata descrizione di come i marciapiedi, per esempio, siano<br />

uno strumento fondamentale per <strong>la</strong> struttura sociale del<strong>la</strong> città, luoghi in cui le persone si fermano a par<strong>la</strong>re, e in<br />

cui i bambini possono giocare. E così come i marciapiedi è importante il ruolo delle finestre, dei portoni, delle<br />

vetrine. Perché porte, finestre e vetrine aperte danno aria, vita e luce al<strong>la</strong> città e sono il miglior antidoto contro<br />

l’abbandono, il degrado, <strong>la</strong> delinquenza. Chi vede <strong>la</strong> città come un mero agglomerato di funzioni distaccate e<br />

distaccabili o addirittura contrapposte - il <strong>la</strong>voro da una parte, il consumo dall’altra, <strong>la</strong> socialità in un’altra<br />

ancora - non solo non ha capito cos’è una città, ma <strong>la</strong> condannerà al<strong>la</strong> morte certa. Così come è già accaduto a<br />

molte città straniere e purtroppo anche da noi. La città ha bisogno di essere viva, libera e spontanea, e per farlo<br />

ha bisogno di elementi diversi e complementari: arte, musica e commercio, tradizione e modernità, italiani e<br />

stranieri. E <strong>la</strong> politica dovrebbe aiutar<strong>la</strong> a trovare soluzioni innovative per far convivere spontaneità ed esigenze<br />

di tutti. Invece <strong>la</strong> politica cosa fa, scopiazza al<strong>la</strong> meno peggio idee di vecchie isole pedonali, agevo<strong>la</strong> l'apertura di<br />

centri commerciali con spreco enorme di territorio agricolo e desertifica i centri storici.<br />

Gianfranco Perri Raffaé ho letto questo commento e l´ho anche copiato per rileggermelo, tanto mi é sebrato<br />

chiaro e lucido. Veramente condivisibile.<br />

Raffaele Mauro Grazie Gianfranco......che dire di più!<br />

Cosimo Guercia Raffae' ho riflettuto molto su quanto hai commentato, e sono pienamente d'accordo.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Complimenti, sono d´accordo al 100%: penso a quanti dovrebbero leggere questo commento<br />

prima di mettersi al <strong>la</strong>voro... No comment, che é meglio.<br />

Gianna Santoro Che commento! ... Complimenti Raffaele!! Mi è piaciuto moltissimo, sto imparando tanto! Grazie<br />

per <strong>la</strong> chiarezza e <strong>la</strong> passione che si sente nelle parole......è contagiosa ! I miei occhi hanno meno miopia....<br />

Raffaele Mauro Grazie Gianna, sono anni che diciamo queste cose, ci sono giorni che mi sento come l'asino che<br />

raglia al<strong>la</strong> luna.


Mario Carlucci Piazza del Mercato fotografata questa mattina del 1° Giugno 2011<br />

Gianfranco Perri Spero proprio che si tratti di una iniziativa ben concepita e ben realizzata. Grazie per le foto<br />

Mario.<br />

Cosimo Guercia Molto belli quei fi<strong>la</strong>ri di vigna, rappresentano <strong>la</strong> nostra tradizione contadina. Sembra che<br />

dopo saranno tolti, sono stati messi per <strong>la</strong> festa del festival del Negramaro.<br />

Franco Profico Si, probabilmente è una decorazione per <strong>la</strong> fiera del festival del Negroamaro.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Bellissima idea, finalmente! Spero ne abbiano tutti cura, anche dopo.<br />

Franca Cunsolo Veramente Bel<strong>la</strong> questa decorazione.<br />

Lucia Tramonte L'effetto è gradevole. Mi chiedo: questi alberi sono solo appoggiati, quale destinazione<br />

avranno dopo <strong>la</strong> manifestazione? Spero che vadano ad abbellire qualche aiuo<strong>la</strong> di periferia o il cortile di una<br />

scuo<strong>la</strong> e non <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> di qualcuno. Vigi<strong>la</strong>te <strong>gente</strong>, vigi<strong>la</strong>te.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Tutto bellissimo, ma le viti quanto resteranno così, secondo me non sono piante per<br />

abbellire una città, ma tanto tutto sparirà <strong>la</strong> settimana prossima, scusate il mio pessimismo, ma è ciò che penso.<br />

Siamo maestri nel buttare i soldi nel cestino.<br />

Raffaele Mauro Ma no Gianni, è solo un allestimento momentaneo fatto da quelli del vivaio per pubblicità. E´<br />

ovvio che dopo il festival i luoghi torneanno all'aspetto "normale", ci sono dei progetti per quel<strong>la</strong> piazza e per<br />

tutto il centro storico.<br />

Gianfranco Perri Raffae' meno male che ci sei tu a mettere ordine ed a chiarire le situazioni, perche' se ci<br />

<strong>la</strong>sciamo coinvolgere da certi nostri commentaristi. Grazie Raffaé.


Mario Carlucci Decorazioni per il Festival Negroamaro wine - Giugno 2011<br />

Andrea Ecclesie Il Negramaro Festival, finalmente, è quel genere di festa che io proporrei di continuo per tutta<br />

<strong>la</strong> durata dell'estate a Brindisi, non solo di vino ovviamente, ma di altro anche. Se penso a 7 o 8 anni fa, quando<br />

non si faceva un tubo a parte, a onor del vero, del mitico concerto Blues di cui purtroppo non molti <strong>Brindisini</strong><br />

apprezzavano <strong>la</strong> musica di questi maestri provenienti direttamente da New Orleans.<br />

Luca Vitali Ormai sono due anni che si tiene il Negramaro wine festival. Quest'anno <strong>la</strong> manifestazione è stata<br />

sicuramente più bel<strong>la</strong> dello scorso, per cui speriamo che continui così di anno in anno.<br />

Raffaele Mauro Negramaro Wine Festival visto da Maurizio Pesari, un passo importante per il ri<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong><br />

nostra città, quando ci si muove con intelligenza i risultati si vedono, certo si deve e si può migliorare ma questa<br />

volta ci siamo, l'inizio è promettente.<br />

Antonio Fox Permettetemi di dare <strong>la</strong> <strong>mia</strong> opinione che, contrariamente a quanti sono entusiasti del<strong>la</strong> cosa,<br />

personalmente non <strong>la</strong> condivido. Mi chiedo se quel<strong>la</strong> meravigliosa piazza in stile liberty, sia <strong>la</strong> location più adatta<br />

a piantare degli alberi di ulivo. Penso che lo stile del<strong>la</strong> piazza non abbia niente in comune con gli alberi di ulivo,<br />

che certamente starebbero meglio in qualche altro angolo del<strong>la</strong> città. Per me è l'ennesima dimostrazione di come<br />

non sia abbia <strong>la</strong> cultura e <strong>la</strong> salvaguardia dei monumenti di questa città. Mi auguro so<strong>la</strong>mente che sia stato fatto<br />

solo per <strong>la</strong> festa del Negroamaro, ma temo che non sia cosi.<br />

Giancarlo Cafiero Sono d´accordo con Fox. E questo oltre al furto di denaro pubblico.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Daccordissimo con te Fox, è <strong>la</strong> prima cosa che ho pensato appena vista <strong>la</strong> foto, possibile che a<br />

Brindisi abbiamo così poche idee e che facciamo qualcosa solo in occasione di qualche strano evento?


Domenico Faraselli Corretto Quanti giudizi, e tutti negativi! Ma le proposte alternative? Siamo tutti bravi a<br />

stroncare le idee altrui, ma noi ne abbiamo?<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Certo Domenico che ne abbiamo, cominciamo a non spendere soldi per cose futili e<br />

investiamoli per mettere un a posto <strong>la</strong> nostra bel<strong>la</strong> città che ne ha bisogno e cmq. non siamo noi che dobbiamo<br />

avere le idee, ma a chi abbiamo dato mandato, che hanno anche <strong>la</strong> possibilità di metterle in pratica.<br />

Domenico Faraselli Corretto Da quanto ho letto prima, sembra che l'allestimento sia l'opera sponsorizzata da<br />

un vivaio locale. Sono lontano da Brindisi da oltre 40 anni e non posso certo dare giudizi sugli amministratori<br />

locali. Non conosco <strong>la</strong> situazione patrimoliale del Comune ma, credo che un simile allestimento non costi molto,<br />

anche perchè, finita <strong>la</strong> manifestazione il vivaio riprenderà indietro le piante. Si fà sempre cosi. E per ultimo,<br />

credo che le viti e gli ulivi siano un pò il simbolo del<strong>la</strong> nostra terra, quindi un concreto richiamo alle origini. P.S.<br />

mi permetto di dissentire sul<strong>la</strong> tua ultima affermazione. I nostri rappresentanti dovrebbero realizzare le nostre<br />

idee, le nostre aspettative.<br />

Giancarlo Cafiero Faraselli, 40 anni, ...no par<strong>la</strong>re allora ca no sai.<br />

Raffaele Mauro Certo che scorrendo commenti e vecchie foto si impara molto del carattere dei propri<br />

concittadini, vale più di una campagna d'ascolto. Ho visto postare su questo gruppo vecchie foto del<strong>la</strong> festa<br />

dell'uva di felice memoria, e tutti che <strong>la</strong> rimpiangevanoe quindi probabilmente, se non ci dovessero più essere<br />

nuove edizioni del Negramaro wine festival, e dell'olio pugliese, tra qualche hanno tutti le rimpiangeranno.<br />

Secondo me è stata un ottima operazione di marketing, un magnifico spot per <strong>la</strong> città che ieri era affol<strong>la</strong>ta come<br />

non mai, e fnalmente dopo anni quelle magnifiche tettoie liberty non erano ingombrate dalle cassette (vuote) dei<br />

commercianti che da anni <strong>la</strong>sciano sulle loro bancarelle (?). L'ambientazione con gli ulivi era dovuta al fatto che<br />

in quell'area erano stati sistemati gli espositori dell'olio. Nul<strong>la</strong> che possa far gridare allo scandalo, un normale<br />

allestimento fieristico che è stato apprezzato dalle migliaia di visitatori che fino a notte hanno finalmente invaso<br />

le vie del<strong>la</strong> città. Certo tutto è perfettibile, migliorabile, le critiche necessarie, ma quando è possibile con tutti i<br />

difetti possibili, intravedere un cambio di tendenza una buona idea bisogna anche sottolinearlo, altrimenti siamo<br />

allo snobismo fino a se stesso.<br />

Domenico Faraselli Corretto Complimenti Raffaele! E' ora che qualcuno suoni <strong>la</strong> sveglia. Ben vengano le<br />

iniziative, se servono a scrol<strong>la</strong>re lo spesso strato di apatia e di fatalismo, tipici del<strong>la</strong> nostra <strong>gente</strong>. Sarebbe ora<br />

che le autorità locali dedicassero più tempo e più denaro al<strong>la</strong> promozione di Brindisi, almeno in Italia. Prodotti<br />

del<strong>la</strong> terra, clima, storia e bellezze ambientali e naturali, sono qualità che abbiamo <strong>la</strong> fortuna di possedere ma<br />

che o non sappiamo sfruttare o che facciamo sfruttare a chi di Brindisi non importa nul<strong>la</strong>. E' vero che non abito<br />

più a Brindisi da oltre 40 anni, ma è pur vero che il mio interesse per <strong>la</strong> <strong>mia</strong> terra mi porta ad essere sempre<br />

affamato di notizie locali. Abito lontano ma è come se abitassi sempre in Via Lombardia! E poi, a Brindisi vegnu<br />

tutti l'anni. Tegnu parienti e amici ca mi tenunu nformatu ti tuttu e penzu ca pozzu par<strong>la</strong>ri, pirceni comu s'è<br />

ridotta Brindisi, li causi ca l'hannu tirrupata cussini e li cristiani ca tenunu <strong>la</strong> cuscienza mbucata, li canuscimu<br />

bbueni, puru a milli chilomitri luntanu.<br />

Raffaele Mauro Spero che qualche amico che era presenteieri sera pubblichi le foto, così anche chi non c'era<br />

esi potrà rendere conto di quanto poco basti per rendere una città appettibile e fruibile e di quanto è bel<strong>la</strong> <strong>la</strong><br />

nostra Brindisi.<br />

Mario Carlucci Purtroppo per impegni familiari ieri non ho potuto assistere al<strong>la</strong> manifestazione, però oggi ho<br />

visto il filmato alle TV locali ed ho visto veramente una grande pèartecipazione di pubblico e questo mi ha fatto<br />

molto piacere.<br />

Antonio Fox Miei "cari amici vicini e lontani" (per citare una famosa frase di un noto personaggio), devo<br />

dissentire da quanto state disquisendo, per una ragione molto semplice che mi fa capire che non avete afferrato<br />

il senso del mio intervento. E cioè, nessuno sta criticando l'iniziativa riguardante <strong>la</strong> manifestazione del<br />

"Negroamaro wine festival", che mi trova pienamente d'accordo. Tra l'altro ieri sera, con altri amici di questo<br />

gruppo, abbiamo avuto il piacere di conoscerci, e seguire insieme l'esibizione di Efisio & co. Il vero motivo del<br />

dibattere è se gli alberi di ulivo a qualcuno verrà in mente di <strong>la</strong>sciarli lì o meno. Su questo era stata impostata <strong>la</strong><br />

discussione e nient'altro. E tutti, quindi hanno il diritto di esprimere <strong>la</strong> propria opinione senza se e senza ma.<br />

Raffaele Mauro Sul fatto che questo luogo sia assolutamente privo di censure di qualsivoglia natura ci potete<br />

giurare. Tutti gli interventi ci portano comunque ad un arricchimento, grazie a tutti per <strong>la</strong> passione che ci<br />

mettete.


Gianmarco Di Napoli<br />

L´arco del<strong>la</strong> Piazza del Mercato in Vía Ferrante Fornari<br />

Gianmarco Di Napoli Una mattina ci si alza e si scopre che sotto l’arco del<strong>la</strong> Piazza non ci sono più i manifesti<br />

da morto. Da quando esiste l’affissione funebre come ufficializzazione delle dipartite – e quindi da quasi un<br />

secolo – quell’arco rappresenta un passaggio obbligato: per i vivi i quali apprendono solo in quel modo delle<br />

scomparse, e per i morti, ché prima o poi tutti si passa di là. Ebbene, in questa città squinternata che cerca<br />

disperatamente di recuperare tradizioni, finisce che in modo sprovveduto si pensa di poter cancel<strong>la</strong>re quelle<br />

esistenti, subordinandole a interessi privati con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>udata tecnica del silenzio-assenso. Ma noi non<br />

intendiamo né tacere né assentire. Chiunque decide di aprire bottega sotto l’arco sa bene che quello è una specie<br />

di santuario del<strong>la</strong> brindisinità e dunque ben vengano i <strong>la</strong>vori di ristrutturazione (a proposito hanno finalmente<br />

scol<strong>la</strong>to anche il faccione di Saccomanno all’anniversario del<strong>la</strong> sua ultima dipartita elettorale) ma nessuno pensi<br />

di poter cancel<strong>la</strong>re quest’angolo di storia locale. I manifesti non sono lugubri, ma un tributo dovuto al<strong>la</strong> Brindisi<br />

che ogni giorno scompare. E che ha il diritto di essere ricordata là, sotto l’arco del<strong>la</strong> Piazza, da un secolo <strong>la</strong> nostra<br />

“livel<strong>la</strong>”. Anziani e giovani, nobili o poveracci: tutti i brindisini prima o poi vi passano. E ognuno di noi, fra<br />

cent’anni, ha il suo posto prenotato. A Brindisi, se non passi sotto l’arco, o non sei morto o non sei mai stato vivo<br />

(da Senzacolonne di oggi, martedí 14 giugno 2011).<br />

Raffaele Mauro Rivogliamo <strong>la</strong> nostra "livel<strong>la</strong>". Bravo Gianmarco, puntualissimo come sempre, non si possono<br />

cancel<strong>la</strong>re usi e costumi seco<strong>la</strong>ri sull'altare di una presunta modernizzazione.<br />

Giuseppe Laforgia Bene Gianmarco, rivogliamo il nostro giornale all'aperto.<br />

Lucia Tramonte Mi permetto di inserire una <strong>mia</strong> poesia ad hoc!


LI MANIFESTI TI MUERTU<br />

Sott’all’arcu ti <strong>la</strong> chiazza,<br />

...neri, neri, ‘nfilirati,<br />

manifesti e necrologi<br />

pueti vètiri ‘mbiscati.<br />

Quando passu mi li uardu<br />

(no sia mai ‘nci stai lu <strong>mia</strong>)<br />

leggu e pisu ogne paro<strong>la</strong><br />

cu no’ sia lu canuscia.<br />

Mo’, facendo st’eserciziu,<br />

m’aggiu fatta n’opinioni:<br />

Lu muriri non esisti,<br />

eti sulu n' impressioni!<br />

N’ceti quiddu ca “decede”<br />

cu freddezza carcu<strong>la</strong>ta,<br />

n’ci sta’ quiddu ca “scompare”<br />

sia gnuttutu ti <strong>la</strong> strata.<br />

‘Ncerti “venunu a mancari<br />

all’affettu ti li cari”;<br />

no ti torna cchiù lu cuntu<br />

ti parienti e famigliari.<br />

Nu cristianu, nanti casa,<br />

non nc’è muertu ma “s’è spentu”,<br />

comu sia ca è na cande<strong>la</strong><br />

sott’a a n’affutu ti vientu.<br />

Tiru propria nu suspiru,<br />

e mi sentu sullivatu<br />

ci “munitu ti cunfortu”<br />

<strong>la</strong> buonanima è spiratu.<br />

Li defunti cchiù devoti,<br />

sontu cchiù raccomandati:<br />

tritti “vulunu allu cielu”<br />

cu li scarpi e ...‘ncravattati.<br />

Ca viviu cristianamenti<br />

scrivi bellu chiar'e tundu,<br />

ci no temi lu giutizzio<br />

ne' ti Diu ne' ti lu mundu<br />

La pigghiamu al<strong>la</strong> luntana,<br />

sciam’anturn’alli paroli,<br />

ma <strong>la</strong> morti si’ndi fotti,<br />

non di teni an’ piettu cori!<br />

Lucia Tramonte - Marzo 2009<br />

Raffaele Mauro Grazie Lucia... bellissima.<br />

Annarita Spagnolo Molto bel<strong>la</strong>. Brava Lucia. La morte è proprio come <strong>la</strong> descrivi tu, ...senza cori.<br />

Maurizio Cretì Brava, bellissima.<br />

Efisio Panzano Brava Lucia, bel<strong>la</strong> davvero!<br />

Annarita Spagnolo Mio figlio Gianmarco, anni 5, passando sotto l'arco con me, non sapendo del<strong>la</strong> nostra bel<strong>la</strong><br />

tradizione mi chiese: "Mamma, cosa c'è stata, una strage?"<br />

Imbriani Ugo Due amici vecchietti, Giovanni e Luigi, ogni giorno passando sotto l'arco si fermavano e,<br />

leggendo i manifesti, li commentavano uno ad uno. Un giorno Luigi venne a mancare e Giovanni, passando come<br />

al solito sotto l'arco, vide il manifesto dell'amico ed esc<strong>la</strong>mò: "Luigi, proprio oggi che ti hanno messo il manifesto<br />

non sei venuto!"<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> La poesia <strong>la</strong> trovo bellissima davvero, si fa leggere con molta scorrevolezza, bravissima<br />

Lucia, <strong>la</strong> nostra poetessa.<br />

Giuseppe Laforgia Complimenti per <strong>la</strong> poesia a Lucia Tramonte. Molto significativa ed esplicativa di come i<br />

brindisini, ci tengono a quell'arco, che è stato l'informatore anonimo degli scomparsi del giorno prima.<br />

Luca Di Giulio Ben detto! ...Non avrei saputo osservare meglio. Io son giovane ma proprio questa mattina un<br />

mio commento fatto con il mio socio Mirko, piu' o meno recitava quel senso. La tradizione vuole che ci sian


luoghi , angoli del<strong>la</strong> nostra cittá, che assumono dei sensi che talvolta si cerca o di ignorare oppure di non essere<br />

colti per <strong>la</strong> loro importanza. Stamane qualcuno esc<strong>la</strong>mava come se fosse uno sconcio: ''Non si poteva davvero<br />

assistere a quell'ignobile abuso di quelle pareti coperti da tanti manifesti che altro non facevano che rendere piu'<br />

triste <strong>la</strong> zona deturpando quell'angolo di cosí frequentata popo<strong>la</strong>zione'' . Non oso scrivere ció che ho pensato e<br />

detto chiaramente nel<strong>la</strong> giusta forma, vista <strong>la</strong> <strong>mia</strong> educazione e sensibilitá e rispetto di fronte alle convinzioni<br />

altrui. Io reputo che quanto si stia facendo per <strong>la</strong> nostra Brindisi in troppi campi, non renda giustizia ne' al<strong>la</strong><br />

storia del<strong>la</strong> nostra citta' , ne' tantomeno al<strong>la</strong> sua cultura, considerando le sue tradizioni, i suoi usi e soprattutto le<br />

sue potenzialitá. Il tempo sta triturando tutto tutto, ...e sotto le parole ''civiltá e progresso'' ci si sta troppo<br />

spesso dimenticando di troppe cose.<br />

Ernani Nani Mio zio si arrabbiava con me perchè gli dicevo sempre che era morto qualcuno, e lui mi<br />

rispondeva : adesso che lo so, non posso non andare al funerale, perchè non ti sei fatto i ...funerali tuoi?<br />

Luca Di Giulio Brindisi cambia e io, piú passa il tempo, e sempre piu' non <strong>la</strong> riconosco! Forse passeró di moda<br />

pure io con <strong>la</strong> stessa velocitá dei miei buoni propositi, ...dei miei sogni, ...delle mie speranze. Propositi , sogni e<br />

speranze mai egoistici, ma solo visti e vissuti e sperati per il bene del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> cittá.<br />

Cosimo Guercia Una tradizione seco<strong>la</strong>re spazzata via come tante altre, adesso <strong>la</strong> <strong>gente</strong> che si reca in piazza non<br />

saprá chi dei nostri concittadini é trapassato. La <strong>gente</strong> non andrá certo in giro per <strong>la</strong> cittá per capire se quanche<br />

amico é passato all'aldilá. Sarebbe bene che ritornasse tutto come prima, casomai con appositi portamanifesti<br />

piu' moderni.<br />

Annarita Spagnolo Uè Ernani, il vizio del morto è anche tuo allora. Ah, ah, ah!<br />

Gianmarco Di Napoli Domani pubblico <strong>la</strong> poesia di Lucia sul giornale, oggi c'era quel<strong>la</strong> di Ennio Masiello,<br />

sempre sull'Arco ti <strong>la</strong> chiazza.<br />

Annarita Spagnolo Bravo Gianmarco, manda una copia a me che a Verona non posso aver<strong>la</strong>.<br />

Gianmarco Di Napoli OK<br />

Raffaele Mauro Beh, ritengo di poter dire senza tema di essere smentito che dobbiamo al<strong>la</strong> attenzione ed al<strong>la</strong><br />

passione del direttore Di Napoli, una parte del successo di questa pagina. Grazie a nome di tutti direttore.<br />

Gianmarco Di Napoli Grazie a te, ma penso che siamo tutti accomunati dall'amore per <strong>la</strong> nostra città e ognuno<br />

lo capitalizza a seconda degli strumenti che ha a sua disposizione.<br />

Mino Errico Ma nelle altre nazioni esistono i manifesti "da morto"?<br />

Annarita Spagnolo In Francia esistono, almeno nel<strong>la</strong> parte sud, in Provenza, ma sono molto piccoli e li mettono<br />

alle porte delle chiese. Dove abito io a Verona, ne mettono pochi in giro, si usa di più pubblicare il necrologio sul<br />

giornale. Pensa che il giornale di Verona L'Arena, si può leggere tutto on line dopo le ore 15, tranne le pagine del<br />

necrologio, perchè hanno notato che <strong>la</strong> <strong>gente</strong> si iscriveva per leggere solo quelle e non le pubblicano più.<br />

Salvatore Cocciolo No! Si usano i giornali locali, con foto e indicazioni per le onoranze.<br />

Ernani Nani In Emilia non ne mettono tantissimi, ma in giro se ne vedono.<br />

Lucia Tramonte Ho trovato <strong>la</strong> <strong>mia</strong> poesia su Senzacolonne ringrazio tutti e in partico<strong>la</strong>re Gianmarco Di Napoli.<br />

Annarita Spagnolo Meritavi un riconoscimento. Spero di ricevere il giornale per poterti leggere dal vivo.<br />

Giuseppe Summa Grazie Gianmarco, sempre pronto a dar voce a chi ti chiede di rendere pubbliche le proprie<br />

opinioni.


Giuseppe Summa<br />

...mancu ci lu cori mi lu dicia...<br />

Giuseppe Summa Hanno eliminato queste bacheche che tutti guardavamo con curiosita' o dispiacere. Serunu<br />

pututu tiniri li mani a postu, ...li m........... loru, po' dici ca unu s'incazza. Raccogliamo le firme per farle ritornare al<br />

loro posto?<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Giusé, ti ricordi? Facemmo anche un commento.<br />

Giuseppe Summa Infatti, purtroppo anche le piccole cose, nonostante siano utili, vengono soppresse in nome<br />

dell'estetica. Propongo di disertare le attivitá commerciali promotrici di codesto sfratto.<br />

Roberto Guadalupi Sono d'accordo con Summa: si potrebbero boicottare i locali che stanno aprendo e che<br />

hanno chiesto <strong>la</strong> rimozione di quelle bacheche, ma sappiamo pure che il brindisino ha <strong>la</strong> memoria corta: fra una<br />

settimana si è già dimenticato che in quel punto...<br />

Giuseppe Summa Mi rivolgo all'amico Gianmarco Di Napoli, aiutaci a farle tornare al loro posto (le bacheche).<br />

Non chiediamo miracoli.<br />

Annarita Spagnolo E' vero che è un pezzo di tradizione che se ne va, ma mettetevi nei panni di chi deve<br />

<strong>la</strong>vorare e vuole offrire un'adeguata entrata ai suoi ospiti. A volte <strong>la</strong> voce del cuore prevale su quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

ragione, ma di questi tempi...<br />

Giuseppe Summa Sara', ma non condivido, potevano scegliere un altro luogo per le loro attivita' (sapevano<br />

benissimo prima di iniziare che dovevano convivere con le bacheche) e se per assurdo di fronte al cimitero<br />

aprono una discoteca o un camping? Sfrattiamo i nostri cari dal cimitero?


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Gianfranco Perri<br />

La fontanel<strong>la</strong> dei giardinetti ... che non c´é piú<br />

Gianfranco Perri La fontanel<strong>la</strong> dei ¨Giardinetti¨ del<strong>la</strong> stazione marittima<br />

Gianfranco Perri Quante volte abbiamo fatto le veci di quel bambino o di quel papá o nonno? Adesso non c´é<br />

piú <strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong> con <strong>la</strong> sua palma di datteri ormai abbattuta!<br />

Mario Carlucci Gianfrá, <strong>la</strong> foto stá al rovescio. Gira<strong>la</strong>!<br />

Gianfranco Perri Questa foto <strong>la</strong> scattai nel 1968 quando frequentavo il ¨Centro Servizi Culturali¨ in Piazza del<br />

Popolo (piú esattamente mi pare in Via Santa Lucia, al primo piano subito a fianco del<strong>la</strong> Pizzeria Romanelli).<br />

Avevamo lí anche <strong>la</strong> camera oscura ed io stesso sviluppavo le foto che scattavo, quindi niente di piú facile che <strong>la</strong><br />

foto sia rimasta specu<strong>la</strong>rmente invertita. Se tu stesso o qualche altro amico mi conferma tale inversione (io non<br />

riesco ad esserne sicuro), grazie all´attuale tecnologia <strong>la</strong> giro subito senza difficoltá.<br />

Pino Spina Non esiterei ad attribuire a questa immagine il valore di documento storico, non credo che ci sia un<br />

solo brindisino che, almeno fino a quando è esistita, non ricordi di essere stato sollevato da terra per bere a<br />

quel<strong>la</strong> fontanina. Grazie, per <strong>la</strong> pubblicazione.<br />

Gianfranco Perri Pino grazie per il tuo appassionato commento, e condivido in pieno <strong>la</strong> tua riflessione circa<br />

l´universalitá dell´esperienza che quasi tutti noi brindisini (durante varie generazioni) abbiamo condiviso.<br />

Giancarlo Cafiero Bellissima!


Cosimo Guercia Bellissima foto. I miei figli ne par<strong>la</strong>no sempre di questa fontanina, li portavo sempre a giocare<br />

nel giardinetto. Peccato che l'hanno tolta era un ricordo dell'attuale generazione oltre del<strong>la</strong> nostra. Ho abitato<br />

sino a quache anno fa sul<strong>la</strong> farmacia Doria. Ma era per caso il portoncino in Via Santa Lucia di rimpetto a Piazza<br />

del Popolo? Primo piano?<br />

Tiziana Cassiano Bellissima.....ho tante foto li' davanti, da bambina!<br />

Enrico Sierra Quante cose mancano a Brindisi: Il parco delle rimembranze, <strong>la</strong> torre dell'orologioo, <strong>la</strong> fontanina e<br />

quante ancora.<br />

Cesare Mevoli Quante bevute ho fatto a quel<strong>la</strong> fontanina... una uguale si trova vicino al<strong>la</strong> stazione ferroviaria.<br />

Giusy Gatti Per<strong>la</strong>ngeli E chi puó scordare <strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong> dei giardinetti... Ma quando l´hanno rimossa? Non é<br />

tanto... Gianfranco... Ricordo benissimo il CSC affianco a Romanelli... I primi collettivi femministi... (Beh proprio i<br />

primi primi, no).<br />

Gianfranco Perri Si certo. Il CSC si spostó lí da un appartamento moderno in via Cesare Battisti dove era stato<br />

per qualche anno. Io partecipai al trasloco e montai tutta <strong>la</strong> biblioteca e poi <strong>la</strong> camera oscura, etc.. Erano i tempi<br />

di Za e poi del compianto Mimmo Albano.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Gianfranco, anch'io frequentavo il CSC...e ci ho anche <strong>la</strong>vorato. Ti ricordi per caso di Loris<br />

R ollo, Mariano Meo, Piero Scatigna ... Gigi Za ha <strong>la</strong>vorato agli esordi del Centro.<br />

Gianfranco Perri Stel<strong>la</strong>, io il CSC l´ho frequentato da quando con Gigi Za era ancora in Via Cesare Battisti (un<br />

pa<strong>la</strong>zzo piú o meno di fronte alle scale del<strong>la</strong> Piazza, quindi dopo il Pa<strong>la</strong>zzo delle Poste), deve essere stato intorno<br />

al 1967. Poi si spostó in Via Santa Lucia e ben ricordo Loris Rollo. Dopo Za c´era l´amico Mimmo Albano che nel<br />

settembre 1968 mi selezionó per partecipare (assieme a Santino Matulli, con il quale studiavo) ad un corso sulle<br />

¨comunicazioni audiovisuali¨ durante quasi tutto un mese nel Castello di San Martino, a Priverno in provincia di<br />

Latina (favolosa ed indimenticata esperienza). Poi continuai a frequentare assiduamente il CSC fino al<strong>la</strong> <strong>mia</strong><br />

partenza per il Politecnico di Torino nell´ottobre 1969. Piero Scatigna lo ricordo come nome, ma in questo<br />

momento non ne ho un ricordo chiaro. Ricordo invece che c´erano due o tre ragazze (sorelle, o cugine?), molto<br />

assidue delo CSC, credo adesso... che una di loro potresti essere ... tu. Una di loro credo si sposó con un<br />

professore dell´Istituto Giorgi ed andó ad abitare in Via Cristoforo Colombo, angolo Via Castello... Dimmi un pó,<br />

come va <strong>la</strong> <strong>mia</strong> memoria?<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro No, non sono io una delle tre sorelle, non ricordo il cognome delle stesse, ma tu ricordi bene.<br />

Ida ha sposato Tonino Gioia che è professore di storia presso l'Università del Salento, Enrica sposò Mariano Meo<br />

(col<strong>la</strong>boratore di Mimmo Albano ed in seguito penso sia diventato respondabile del CSC), e poi Maria che credo<br />

non viva pùi a Brindisi, ma in provincia... Comunque con Ida ed Enrica ci incrociamo spesso. Al CSC io ci sono<br />

stata solo quando era in Via Santa Lucia. Santino l'ho rivisto un paio d'anni fà, mentre si esibiva con <strong>la</strong> moglie<br />

Tiziana su una pista da ballo. Io mi limitavo a guardare (sono fortemente handicappata in quel genere di<br />

e sibizioni). Lui non è cambiato affattto, identica verve.<br />

Gianfranco Perri Grazie, io mi darei una sufficienza in memoria, ma ... considerando che non ho piú vissuto a<br />

Brindisi da quel lon tano 1969 (a parte naturalmente le mie non rade visite), forse potrei anche meritare un 7+.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro molto di più direi!<br />

Mario Carlucci Stel<strong>la</strong>, Maria vive a San Pancrazio ed è sposata con mio cugino professor Francone, attuale<br />

Sindaco di San Pancrazio.<br />

Gianna Santoro Indimenticabile <strong>la</strong> "nostra" fontanel<strong>la</strong>, e l'invito ricorrente degli adulti era a non toccare il<br />

beccuccio nel bere. Così indimenticato è il sapore dei semi di zucca (spassatiempi)....."spacciati" da un<br />

a mbu<strong>la</strong>nte, in un cono di carta fatto spesso con <strong>la</strong> schedina SISAL.<br />

Cosimo Guercia Hai ragione Gianna <strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong> ha <strong>la</strong>sciato ricordi tangibili.


Sandro Marsel<strong>la</strong> La ricordate?<br />

Mina Lacorte Io <strong>la</strong> ricordo!<br />

Lina Bonatesta Me <strong>la</strong> ricordo!<br />

Francesco Andriani L´adoravo!<br />

Maurizio Stano Indimenticabile... Da ragazzino con ''mille lire'' compravo una fritta da Romanelli che mangiavo<br />

camminando per Corso Garibaldi e quando finivo di mangiare mi fermavo a questa fontana per dissetarmi... Bei<br />

tempi!!<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Con <strong>la</strong> fritta non ci passeggiavo, si consumava dentro se faceva freddo se no fuori, il costo ai<br />

miei tempi da ragazzo era di 50 lire. E a dire il vero qualche volta sono andato persino a cambiare le resistenze<br />

del<strong>la</strong> friggitrice, tempi anche quelli!<br />

Cosimo Guercia Angelo! a fianco a Romanelli c'era <strong>la</strong> birreria al<strong>la</strong> spina, normalmente si mangiava <strong>la</strong> fritta e si<br />

gustava <strong>la</strong> fritta specialmente all'uscita del cinema Mazari.<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Esatto, a quei tempi, non in senso "bibblico" ricordo anche le code per il cinema Mazari,<br />

proiettavano film di Amedeo Nazzari e subito dopo <strong>la</strong> fritta, e vai.<br />

Giacomo Felice E chi se <strong>la</strong> scorda! Anche se non avevi sete dovevi fermarti per forza a bere... E quanti amici ho<br />

bagnato ahahahahah... Andava <strong>la</strong>sciata dov'era... Come al solito c'è chi non dà valore a certe piccole cose belle<br />

del<strong>la</strong> nostra cittá.<br />

Marrazza Enzo Mi sono sempre chiesto il perché di quel<strong>la</strong> grande cazzata di toglier<strong>la</strong>!<br />

Annamaria Spagnolo Quante bevute al<strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong> dei giardinetti... Era tappa obbligatoria quando tornando<br />

da Sant'Apollinare si scendeva dal<strong>la</strong> motobarca di Vicienzi e subito <strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong> ci attirava con <strong>la</strong> sua bell'acqua<br />

fresca... Quanti ricordi...<br />

Luca Di Giulio Bellissima ! ... he he he ... che bello era guardare i bimbi litigarsi con l'acqua che volevano rapire ...<br />

he he he. Splendida foto davvero ...<br />

Ucciu Lu Vasciu Quanti 'mbivuti maggiu fattu a sta funtana.<br />

Annamaria Camassa Quanti ricordi in quei giardinetti, tutta <strong>la</strong> <strong>mia</strong> infanzia. Centro di aggregazione per<br />

famiglie, nonni e nipoti, bei tempi! Chi ha cancel<strong>la</strong>to i giardinetti?<br />

Gianfranco Perri Ciò che è stato cancel<strong>la</strong>to è stata <strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong>. i giardinetti, per fortuna ancora no.<br />

Carmelina Ligu ori Quando c'era ancora <strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong> vicino <strong>la</strong> palma. Chissà che fine ha fatto!<br />

Raffaele Mauro C armelì, non c'è più manco quel<strong>la</strong> palma: era grandissima, un fusto enorme!<br />

Stefano Albanese La famosa fontana dell'albero al<strong>la</strong> stazione.<br />

Roberto Guadalupi Del<strong>la</strong> stazione o dei giardinetti di giù al<strong>la</strong> marina?<br />

Raffaele Mauro No questa è quel<strong>la</strong> dei giardinetti del<strong>la</strong> marina, si nota <strong>la</strong> vasca del<strong>la</strong> fontana.<br />

Gianfranco Perri Giusto, siamo naturalmente ai giardinetti del<strong>la</strong> Stazione Marittima.<br />

Giancarlo Cafiero Gianfrá, non é più Stazione Marittima,...¨li muerti loro¨....!!!


L'Ausonia ormeggiata al porto ­ 1962<br />

Raffaele Mauro Quando Brindisi era l'unico scalo italiano per il medio oriente, a parte Venezia.<br />

Giuseppe Creti Raffaé, e da unico scalo che eravamo siamo diventato l´ultimo. Con un porto naturale che<br />

abbiamo, ...quello che non hanno gli altri!<br />

Raffaele Mauro Il problema caro Giuseppe é che il mondo si evolve, l'attuale tecnologia consente di costruirsi i<br />

porti a chi ha idee ed energie e voglia di fare, purtroppo Brindisi paga lo scotto dell'assenza di una c<strong>la</strong>sse<br />

diri<strong>gente</strong> all'altezza del ruolo e dei compiti.<br />

Giuseppe Creti Bravo Raffaé, parole sante e giuste!<br />

Gianfranco Perri Quel<strong>la</strong> nave Ausonia attraccava sempre di domenica e da bambino restavo ore a seguirne le<br />

manovre.<br />

Antonia Dell' Aglio La nave Ausonia,mi ricordo che io da bambina <strong>la</strong> visitai e mi sembrò di vivere un sogno.<br />

Enrico Sierra N el 1962 vivevo a Roma e mi sono perso tante cose del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> Brindisi. Che peccato!<br />

Cosimo Guercia Bellissima si nota <strong>la</strong> fotanina vicino l'albero che adesso non c'é piú.<br />

Cesare Mevoli Quante bevute ho fatto a quel<strong>la</strong> fontanina. Una uguale si trova nel piazzale del<strong>la</strong> stazione<br />

ferroviaria.<br />

Cosimo Guercia C'e' ancora?<br />

Cesare Mevoli Credo di si. E´ (o era) uguale a quel<strong>la</strong> in foto, ricavata accanto ad una palma.<br />

Gianfranco Perri Quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> stazione ferroviaria non me <strong>la</strong> ricordo. Se cè ancora bisogna stare attenti a non<br />

fra<strong>la</strong> distruggere da qualche illuminato amministratore.<br />

Gianfranco Di Maria E a Brindisi di illuminati amministratori c'è ne sono in quantità, magari fasulli!<br />

Cesare Mevoli Tutto il mondo è paese. Mica dalle altre parti è tanto diverso!


La Torre dell´Orologio<br />

BRINDISINI LA MIA GENTE


Maurizio De Virgiliis<br />

Ricordando <strong>la</strong> Torre ti lu tirlosci (Dirloggiu!)<br />

Remo Simoniello Maurì, ...pì precisioni "Dirloggiu".<br />

Stefano Albanese Che rabbia!


Giuseppe Summa Ha ragione Stefano, che rabbia! E sapere che l'hanno usata per farne <strong>la</strong> base (fondamenta) di<br />

una vil<strong>la</strong> al casale, fa ancora piu' male.<br />

Gianfranco Perri Sperando so<strong>la</strong>mente che i responsabili di un´azione cosí imperdonabile quanto assurda, si<br />

stiano ancora rivoltando nel<strong>la</strong> loro tomba, senza trovare pace!<br />

Silvio Melpignano Magari!<br />

Gianfranco Perri Antonio Di Giulio é stato sindaco nel 1956 e Poto Manglio é stato sindaco dal 1956 al 1959,<br />

gli anni dell´abbattimento del<strong>la</strong> settecentesca Torre dell´orologio e del decreto di morte del Teatro Verdi.<br />

Signorile Cosimo Se <strong>la</strong> memoria non mi tradisce, <strong>la</strong> prima pietra per <strong>la</strong> costruzione del<strong>la</strong> sede INPS fu posata<br />

dal presidente del<strong>la</strong> Repubblica Gronchi nel 1954-55 con coseguente abbattimento del<strong>la</strong> torre. Iu dicu: l'essi<br />

vinuta na paralisi du giurnu a iddu e a tutti quiddi ca li stavunu ti costi!<br />

Foto di ció che non c´é piú - 1956<br />

Gianfranco Perri Questa foto l´avevo in bianconero. Cosí colorata é molto simpatica. Chi sará l´autore?<br />

Alessandra Miceli Ma dov'e'?<br />

Gianfranco Perri La parte destra del<strong>la</strong> foto é Piazza Vittoria, mentre <strong>la</strong> parte a simistra é Piazza Sedile.<br />

Naturalmente nessuno degli edifici é ancora in piedi. Sul<strong>la</strong> destra in fondo si riconosce l´edificio del Banco di<br />

Napoli inaugurato nel 1931 e poi nel 1972 sostituito dall´attuale. Tutto il resto , includendo <strong>la</strong> Torre<br />

dell´orologio, é oggi occupato dell´edificio Sede INPS. Quel<strong>la</strong> parte di Piazza Sedile che si vede nel<strong>la</strong> foto, adesso<br />

si chiama Piazza Matteotti.<br />

Pino Spina Non avevo mai visto questa foto. Oggi possiamo immaginarlo ristrutturato, mi fa riflettere però, mi<br />

da un senso di grande povertà.


Raffaele Mauro La torre dell'orologio faceva angolo con via Rubini, l'ansia del<strong>la</strong> modernità di quegli anni ci<br />

regalò quell'orrendo pa<strong>la</strong>zzo dell'INPS, distruggendo un simbolo del<strong>la</strong> nostra città, lo stesso cupio dissolvi che ci<br />

privò del teatro Verdi, che fece annegare nel cemento <strong>la</strong> basilica romana che insisteva sotto l'attuale pa<strong>la</strong>zzo<br />

delle case popo<strong>la</strong>ri e sotto l'altro pa<strong>la</strong>zzo che si trova di fronte, <strong>la</strong>sciando in piede solo quel malinconico arco che<br />

fa bel<strong>la</strong> mostra di se di fronte al nuovo teatro Verdi.<br />

Cosimo Guercia Rafe' si sta rivotunu tra <strong>la</strong> tomba pi quiddi ca l´annu fattu.<br />

Cosimo Prudentino Io sono l'autore del<strong>la</strong> foto, allora ero apprendista fotografo presso lo studio fotografico<br />

Savarese. Una anoramica realizzata con due immagini e poi montata, in mancanza di ottiche grandango<strong>la</strong>ri. La<br />

foto originale e' bianco e nero, poi colorata da me ultimamente con il compiuter. Faceva parte di una serie di<br />

rilievi fotografici per studiare il punto dove costruire il pa<strong>la</strong>zzo dell'INPS. Il resto del<strong>la</strong> serie, forse, giace negli<br />

archivi dell'INPS. La stessa foto fu modificata, qualche tempo fá, con un cielo nuvoloso per un calendario.<br />

Cosimo Guercia Bellissima foto Cosimo! Rimani sempre un grande professionista, grazie, se ne hai ancora di<br />

foto, aggiungile.<br />

Gianfranco Perri Cosimo P. grazie del<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>reggiata descrizione del procedimento seguito per <strong>la</strong> foto,<br />

molto interessante, ed il risultato é un´ottima visione del<strong>la</strong> vecchia situazione urbana di questo importante e<br />

storico settore del<strong>la</strong> nostra cittá.<br />

Cosimo Prudentino Grazie Cosimo del complimento. Se trovo nei miei archivi qualcosa di intessate, <strong>la</strong><br />

pubblichero' certamente.<br />

Cosimo Guercia Va bene Cosimo, ti ringrazio.<br />

Gianfranco Perri Cosimo P. potresti gentilmente indicarci l´anno del<strong>la</strong> foto?<br />

Cosimo Guercia Secondo me <strong>la</strong> foto é del 1950, o giú di lí, perché io <strong>la</strong> ricordo cosí <strong>la</strong> zona in quegli anni.<br />

Cosimo Prudentino Il periodo del<strong>la</strong> realizzazione del<strong>la</strong> foto era fra il 56 e il 57. Per <strong>la</strong> posa del<strong>la</strong> prima pietra<br />

del pa<strong>la</strong>zzo dell'INPS intervenne il Presidente del<strong>la</strong> Repulica di allora, Giovanni Gronchi.<br />

Cosimo Guercia Cosimo quindi non ho azzeccato <strong>la</strong> data, avevo ricostruito <strong>la</strong> data in base al<strong>la</strong> <strong>mia</strong> etá.<br />

Gianfranco Perri Grazie Cosimo P. Deve essere stato il 1956, visto che in quel´anno fu poi abbattuta <strong>la</strong> Torre.<br />

Cosimo Prudentino La torre si diceva che doveva essere spostata e che avrebbero catalocato i pezzi per<br />

rimontar<strong>la</strong> da qualche altra parte, ma poi avranno perso qualche pezzo!<br />

Gianfranco Perri Balle, ...purtroppo!<br />

Sandro Toffi Fantastica...!<br />

Giuseppe Summa La torre dell'orologio pare che si trovi al Casale, in via U. Maddalena. Io ci credo, me lo ha<br />

confidato il proprietario del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> costruita utilizzando le macerie del<strong>la</strong> torre. Le macerie del<strong>la</strong> torre furono<br />

usate per farci (come si usava una volta) il basamento per una nuova costruzione sita al casale, in via U.<br />

Maddalena. La vil<strong>la</strong> in questione è in vendita e sicuramente prima o poi sarà demolita, sarebbe interessante farlo<br />

con accortezza per verificare ed eventualmente recuperarne dei pezzi.<br />

Signorile Cosimo Questa notizia mi è nuova.<br />

Gianfranco Perri É molto interessante quanto afferma Giuseppe. Giuseppe, potresti farci una foto del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong>?<br />

Cosí un pó tutti <strong>la</strong> possiamo identificare e quindi essere pronti a comunicarne l´eventuale demolizione. Grazie.


Brindisi Bicicletta L´abbattimento del<strong>la</strong> torre dell´orologio - 1956<br />

Cosimo Guercia Eliminazione del<strong>la</strong> Torre dell´orologio. Che sbaglio! E´stato un errore imperdonabile degli<br />

amministratori di quell´epoca.<br />

Andrea Ecclesie No, è stata proprio una grandissima ca***ta, e gli errori si pagano, ...vorrei dirlo a quegli<br />

aministratori!<br />

Gianfranco Perri 1956: il sindaco si chiamava Antonio Di Giulio e nello stesso anno seguí Maglio Poto.<br />

Enrico Sierra Ecco il nostro orologio. Ma si púó sapere che fine ha fatto o dove é andato a finire?<br />

Brindisi Bicicletta Caro Enrico, se tu vai su Brindisi in bicicletta, sempre su Facebook, vedi le foto dell'agonia<br />

del<strong>la</strong> Torre dell'orologio, mentre le campane che suonavano ogni quarto di ora attualmente si trovano e sono<br />

funzionanti sul<strong>la</strong> chiesa del Cimiterio di Brindisi: almeno quelle si sono salvate. Ciao Enrico e buona giornata,<br />

Romeo.


Cosimo Guercia Senzacolonne di Sabato 11 giugno 2011<br />

Annarita Spagnolo Sarebbe veramente una beffa. Il tutto penso sia stato fatto con il benestare del<strong>la</strong><br />

municipalità o per lo meno di chi si occupava di beni ambientali a quell'epoca. La vil<strong>la</strong> di chi è? Io ho un nome nel<br />

cassetto dei ricordi, ma non mi pronuncio, per paura di sgridassate.<br />

Gianfranco Perri Non c´é nessun segreto in questa faccenda. Questo tema é stato giá commentato sul nostro<br />

gruppo, e non da molto tempo. Potete cercarlo facilmente. L´amico Giuseppe Summa, scrisse in quell´occasione:<br />

¨La torre dell'orologio pare che si trovi al Casale, in via U. Maddalena. Io ci credo, me lo ha confidato il<br />

proprietario del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> costruita utilizzando le macerie del<strong>la</strong> torre. Le macerie del<strong>la</strong> torre furono usate per farci<br />

(come si usava una volta) il basamento per una nuova costruzione sita al casale, in via U. Maddalena. La vil<strong>la</strong> in<br />

questione è in vendita e sicuramente prima o poi sarà demolita, sarebbe interessante farlo con accortezza per<br />

verificare ed eventualmente recuperarne dei pezzi¨.<br />

Cosimo Guercia Gianfranco, e' esttamente come hai commentato, non ho potuto mettere l'articolo completo in<br />

quanto ho lo scanner che non mi va. Sul<strong>la</strong> prima pagina e' dedicato un articolo sul<strong>la</strong> torre dell'orologio di Piazza<br />

Sedile. La vil<strong>la</strong> in vendita e' chiarissima sul<strong>la</strong> foto.


Cosimo Prudentino Prima pietra del<strong>la</strong> Montecatini - Anni ´50<br />

Lucia Tramonte Nel<strong>la</strong> foto il Presidente Antonio Segni accanto a Giulio Caiati.<br />

Franco Profico Dietro a Caiati c´é il presidente del<strong>la</strong> Provincia Palma.<br />

Ernani Nani Dietro Segni potrebbe essere Barretta?<br />

Brindisi Bicicletta Dietro a Segni è Barretta ed il Dott. De Giorgi. Sul<strong>la</strong> sinistra vicino all'Arcivescovo Margiotta<br />

il Sindaco di Brindisi Manlio Poto.<br />

Gianfranco Perri Manlio Poto credo era sindaco quando fu abbattuta <strong>la</strong> torre dell'orologio. E cosí oltre a un<br />

nome abbiamo anche un volto.<br />

Brindisi Bicicletta No caro amico Gianfranco, i barbassorri del<strong>la</strong> città ne decretarono <strong>la</strong> demolizione nel 1956 e<br />

se non vado errato allora sindaco del<strong>la</strong> città di Brindisi era Lazzaro. Manlio Poto divenne Sindaco nel 1958 o<br />

1959.<br />

Gianfranco Perri Caro amico Remo, sono innocente dell´eventuale errore, ma é bene chiarire: qualche mese fa<br />

un nostro amico, non ricordo adesso il nome, ha pubblicato su questa pagina Fb, l´elenco completo di tutti i<br />

sindaci di Brindisi, e da quell´elenco risulta che il sindaco nel periodo 1956-1959 era proprio il Sr. Manlio Poto<br />

(il N° 313). Adesso riposto quell´elenco. Se c´é da rettificare siamo qui per questo, ma dobbiamo control<strong>la</strong>re.<br />

Comunque grazie per l´osservazione e magari per aver permesso di scoprire un errore nell´elenco pubblicato.


Raffaele Mauro Lazzaro non era sindaco quando fu abbattuta <strong>la</strong> torre, e comunque l'unico che lottó<br />

strenuamente, purtroppo senza costrutto, fu l'allora consigliere comunale Beppe Patrono, una delle menti<br />

migliori che <strong>la</strong> nostra città abbia espresso. Purtroppo <strong>la</strong> cultura di quei tempi vedeva alcune cose con occhi<br />

diversi dai nostri. Fu sicuramente una decisione sgiagurata, ma pochissimi furono quelli che si opposero.<br />

Gianfranco Perri Indipendentemente dal<strong>la</strong> giusta indicazione del fatto che ¨pochissimi si opposero¨, <strong>la</strong><br />

responsabilitá storica é giusto che ricada sugli ammonistratori che quel<strong>la</strong> scellerata decisione presero. Per<br />

questo é bene sapere il nome del sindaco (lui si che avrebbe avuto l´obbligo ed il potere di opporsi al<strong>la</strong><br />

decisione), sia egli stato Manglio Poto o altrra persona.<br />

Raffaele Mauro Su questo sono d'accordissimo Gianfrá, stesso dicasi per l'abbattimento del teatro Verdi, e<br />

del<strong>la</strong> distruzione del Parco del<strong>la</strong> rimembranza per costruirci il pa<strong>la</strong>zzo degli uffici finanziari. Diciamo che in<br />

nome di una certa modenizzazione, chia<strong>mia</strong>mo<strong>la</strong> così, fu una stagione di scempi. E comunque, <strong>la</strong> prima pietra<br />

che stanno ponendo in questa fioto è l'inizio di un'altro scempio che continua ai giorni nostri. Straordinario<br />

esempio di intervento coloniale.<br />

Cosimo Prudentino Dall´elenco dei sindaci risulterebbe che nel 1956 era sindaco Antonio Di Giulio, radiologo.<br />

Raffaele Mauro Confermo, stesso autore dell'abbattimento del Verdi.<br />

Cosimo Prudentino E' vero.<br />

Gianfranco Perri Cosimo, ma sto benedetto elenco é quello pubblicato ed ha evidentemente un errore perché<br />

riusulta Manglio Poto dal 1956 bal 1959 e Di Giulio dal 1956 al 1956. O c´é un errore, o qualcosa non quadra.<br />

Qualcuno dovrebbe fare una ricerca e chiarirci il dubbio.


Cosimo Prudentino OK. Chiederó a chi ha compi<strong>la</strong>to quell´elenco dei sindacio: Aldo Indini.<br />

Raffaele Mauro No, nessun errore. Di Giulio fu sindaco per pochi mesi, ma sufficienti, poi avrebero potuto<br />

anche fermarsi ma non lo fecero, andava bene così a tutti, <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione era diversa allora, i poteri dei sindaci<br />

erano limitati. Cosimo, chiedi ad Aldo se secondo lui potrebbe essere possibile recuparare <strong>la</strong> copia degli<br />

interventi fatti in consiglio comunale in quel<strong>la</strong> occasione, ci dovrebbero essere le trascrizioni stenografiche.<br />

Gianfranco Perri Il dubbio sorgeva proprio dal fatto che Di Giulio apparentemente é stato sindaco per meno di<br />

un anno, pochi mesi durante ilo 1956, e se poi quei pochi mesi sono quelli che coincidono con l´abbattimento del<br />

Verdi e del<strong>la</strong> Torre, allora sarebbe anche legittimo sospettare che qualcosa non sia andato liscio: o Di Giulio é<br />

stato complice per fare ¨il <strong>la</strong>voro sporco¨, o Di Giulio é andato via in dissentimento da quel <strong>la</strong>voro sporco. Agli atti<br />

dovrebbero comunque esserci le ragioni (per lo meno quelle ufficiali) di tale coincidenza. Certo é comunque, per<br />

<strong>la</strong> cronaca e per <strong>la</strong> storia, che il Dott. Antonio Di Giulio era sindaco di Brindisi i giorni in cui si consumarono <strong>la</strong><br />

demolizione del<strong>la</strong> Torre dell'orologio e del Teatro Verdi.<br />

Raffaele Mauro Si Gianfrà, però quelle erano procedure complesse e lunghe, a quei tempi poi lunghissime.<br />

Forse è stato l'esecutore materiale di un progetto che veniva da lontano. Sarebbe interessante ricostruire <strong>la</strong><br />

storia con l'aiuto dei documenti e giornali d'epoca. Io qualche sospetto c'è l'ho sempre avuto, ma al momento<br />

taccio per carità di patria.<br />

Brindisi Bicicletta L´abbattimento del<strong>la</strong> torre dell´orologio - 1956<br />

Raffaele Mauro Lazzaro non era sindaco quando fu abbattuta <strong>la</strong> torre, e comunque l'unico che lottó<br />

strenuamente, purtroppo senza costrutto, fu l'allora consigliere comunale Beppe Patrono, una delle menti<br />

migliori che <strong>la</strong> nostra città abbia espresso. Purtroppo <strong>la</strong> cultura di quei tempi vedeva alcune cose con occhi<br />

diversi dai nostri. Fu sicuramente una decisione sgiagurata, ma pochissimi furono quelli che si opposero.<br />

Gianfranco Perri Indipendentemente dal<strong>la</strong> giusta indicazione del fatto che ¨pochissimi si opposero¨, <strong>la</strong><br />

responsabilitá storica é giusto che ricada sugli ammonistratori che quel<strong>la</strong> scellerata decisione presero. Per<br />

questo é bene sapere il nome del sindaco (lui si che avrebbe avuto l´obbligo ed il potere di opporsi al<strong>la</strong><br />

decisione), sia egli stato Manglio Poto o altrra persona.


Raffaele Mauro Su questo sono d'accordissimo Gianfrá, stesso dicasi per l'abbattimento del teatro Verdi, e<br />

del<strong>la</strong> distruzione del Parco del<strong>la</strong> rimembranza per costruirci il pa<strong>la</strong>zzo degli uffici finanziari. Diciamo che in<br />

nome di una certa modenizzazione, chia<strong>mia</strong>mo<strong>la</strong> così, fu una stagione di scempi. E comunque, <strong>la</strong> prima pietra<br />

che stanno ponendo in questa fioto è l'inizio di un'altro scempio che continua ai giorni nostri. Straordinario<br />

esempio di intervento coloniale.<br />

Cosimo Prudentino Dall´elenco dei sindaci risulterebbe che nel 1956 era sindaco il dott. Antonio Di Giulio,<br />

radiologo.<br />

Raffaele Mauro Confermo, stesso autore dell'abbattimento del Verdi.<br />

Cosimo Prudentino E' vero.<br />

Brindisi Bicicletta L´abbattimento del<strong>la</strong> torre dell´orologio - 1956<br />

Gianfranco Perri Cosimo, ma sto benedetto elenco é quello pubblicato ed ha evidentemente un errore perché<br />

riusulta Manglio Poto dal 1956 bal 1959 e Di Giulio dal 1956 al 1956. O c´é un errore, o qualcosa non quadra.<br />

Qualcuno dovrebbe fare una ricerca e chiarirci il dubbio.<br />

Cosimo Prudentino OK. Chiederó a chi ha compi<strong>la</strong>to quell´elenco dei sindacio: Aldo Indini.<br />

Raffaele Mauro No, nessun errore. Di Giulio fu sindaco per pochi mesi, ma sufficienti, poi avrebero potuto<br />

anche fermarsi ma non lo fecero, andava bene così a tutti, <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione era diversa allora, i poteri dei sindaci<br />

erano limitati. Cosimo, chiedi ad Aldo se secondo lui potrebbe essere possibile recuparare <strong>la</strong> copia degli<br />

interventi fatti in consiglio comunale in quel<strong>la</strong> occasione, ci dovrebbero essere le trascrizioni stenografiche.<br />

Gianfranco Perri Il dubbio sorgeva proprio dal fatto che Di Giulio apparentemente é stato sindaco per meno di<br />

un anno, pochi mesi durante ilo 1956, e se poi quei pochi mesi sono quelli che coincidono con l´abbattimento del<br />

Verdi e del<strong>la</strong> Torre, allora sarebbe anche legittimo sospettare che qualcosa non sia andato liscio: o Di Giulio é<br />

stato complice per fare ¨il <strong>la</strong>voro sporco¨, o Di Giulio é andato via in dissentimento da quel <strong>la</strong>voro sporco. Agli atti<br />

dovrebbero comunque esserci le ragioni (per lo meno quelle ufficiali) di tale coincidenza. Certo é comunque, per


<strong>la</strong> cronaca e per <strong>la</strong> storia, che il Dott. Antonio Di Giulio era sindaco di Brindisi i giorni in cui si consumarono <strong>la</strong><br />

demolizione del<strong>la</strong> Torre dell'orologio e del Teatro Verdi.<br />

Raffaele Mauro Si Gianfrà, però quelle erano procedure complesse e lunghe, a quei tempi poi lunghissime.<br />

Forse è stato l'esecutore materiale di un progetto che veniva da lontano. Sarebbe interessante ricostruire <strong>la</strong><br />

storia con l'aiuto dei documenti e giornali d'epoca. Io qualche sospetto c'è l'ho sempre avuto, ma al momento<br />

taccio per carità di patria.<br />

Gianfranco Perri Bravo Raffaé, condivido <strong>la</strong> tua posizione prudente, anche perché non é corretto macchiare di<br />

responsabilitá chi magari <strong>la</strong> responsabilitá non ce l´ha avuta tutta. Peró, visto che il tema lo abbiamo messo noi<br />

sul tappeto e visto che i protagonisti diretti sono forse tutti passati a miglior vita, potremmo impegnarci a fare<br />

una ricerca trasparente e consegnare, a noi stessi innanzitutto, e all´intera cittá poi, se non tutta <strong>la</strong> veritá vera,<br />

per lo meno <strong>la</strong> cronaca vera. Sarebbe giá un passo avanti.<br />

Cosimo Prudentino Ho telefonato a Indini e mi ha confermato che il sindaco era Di Giulio e che il Consiglio<br />

comunale fu unanime su quel<strong>la</strong> decisione.<br />

Gianfranco Perri Peró qualcuno deve aver fatto <strong>la</strong> proposta formale. Fu il sindaco Di Giulio, o qualcun altro?<br />

Raffaele Mauro Cosimo vista <strong>la</strong> tua amicizia con Aldo, puoi chiedere qualcosa a proposito dei documenti<br />

dell'epoca, se lui può aiutarci?<br />

Gianfranco Perri Ed il consigliere Beppe Patrono, votó a favore anche lui?<br />

Raffaele Mauro Assolutamente no. Fui onorato dell'amicizia di Beppe fino ai suoi ultimi giorni, quello del<strong>la</strong><br />

torre dell'orologio fu uno dei suoi tanti crucci. Da lì comincio il suo allontanamento dai partiti. Ha rappresentato<br />

per moltissimi anni <strong>la</strong> coscienza critica del<strong>la</strong> nostra città. Gianfranco due persone che amavano profondamente<br />

questa città, riconosco come miei maestri, uno era Beppe, l'altro il grande Raffaele Fischietto, coltissmi preparati,<br />

ma mai presuntuosi.<br />

Gianfranco Perri Ne reo convinto anch'io e per questo <strong>la</strong> <strong>mia</strong> domanda retorica, proprio sperando che Raffaele<br />

ribadisse <strong>la</strong> posizione di Beppe con tutta l'enfasi del caso, visto che si era par<strong>la</strong>to di unanimitá.<br />

Raffaele Mauro Comunque, grazie a Cosimo Prudentino sappiamo che <strong>la</strong> delibera di demolizione del<strong>la</strong> torre è<br />

del 13 febbraio 1956 e che Di Giulio fu eletto il 3 marzo del 1956. Lazzaro finisce il mandato nel 1955, vuoi<br />

vedere che c'era un commissario prefettizio? Lazzaro fu un grande sindaco, mi ricordo da ragazzino per gli<br />

"anziani" rappresentava una vera e propria leggenda.<br />

Cosimo Prudentino Lazzaro mori' quando era ancora sindaco. Ai funerali partecipo' tutta <strong>la</strong> Cittá e quel giorno<br />

pioveva, ...mai vista tanta <strong>gente</strong> a un funerale. E' propabille che Di Giulio lo sostitui' fino all'elezione ufficiale.<br />

Allora il sindaco lo eleggeva il consiglio comunale.<br />

Gianfranco Perri Forse ci stiamo avvicinando al<strong>la</strong> realtá, ma ancora non ci siamo giunti completamente: -Il<br />

Sindaco Lazzaro morí verso fine 1955 mentre era in carica -La delibera del<strong>la</strong> demolizione torre é del 13 febbraio<br />

1956 e -Di Giulio fu eletto sindaco il 3 marzo 1956 restando in carica solo pochi mesi, essendo poi succeduto da<br />

Manglio Poto nello stesso anno 1956. Ci manca proprio di sapere chi era il sindaco, o supplente, o commissario,<br />

tra <strong>la</strong> morte di Lazzaro e <strong>la</strong> nomina ufficiale di Di Giulio, e proprio in questo breve periodo ci fu <strong>la</strong> delibera di<br />

demolizione del<strong>la</strong> torre dell´orologio!<br />

Cosimo Prudentino Caro Gianfranco, allora il sindaco veniva eletto subito non si aspettavano l'elezioni.<br />

Gianfranco Perri Caro Cosimo, ricordo bene come funzionava a quei tempi l´amministrazione politica del<br />

Comune, e di fatto il metodo é durato fino a non moltissimo tempo fa, fino a quando appunto si stabilí l´ elezione<br />

diretta di sindaci e governatori. Peró, ci resta quindi da chiarire chi fu sindaco tra <strong>la</strong> data del<strong>la</strong> morte di Lazzaro<br />

(1955) e <strong>la</strong> nomina di Di Giulio (3 marzo 1956). E´ importante questo chiarimento perché in questo corto <strong>la</strong>sso<br />

di tempo ci fu <strong>la</strong> delibera di abbattimento del<strong>la</strong> torre (13 febbraio 1956).


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

La vendem<strong>mia</strong> che fu<br />

Costruttori brindisini di botti per il vino www.brindisiweb.com<br />

Cosimo Guercia Forse e' <strong>la</strong> fabrica di botti di Di Giulio (?)<br />

Pino Spina Gentile Gianfranco, una cosa che non capivo da piccolo era il perchè nei comuni limitrofi i brindisini<br />

fossero definiti "artieri", detto in senso dispregiativo, come di <strong>gente</strong> che non conosce <strong>la</strong> terra. Ti ringrazio per<br />

aver pubblicato questa interessantissima fotografia.<br />

Gianfranco Perri Da ¨Brindisiweb¨: ¨A Brindisi sorsero le fabbriche di botti per l'invio oltremare del vino,<br />

lontane eredi di quelle fornaci (Apani, Gianco<strong>la</strong>, Marmorelle) che ai tempi dei Romani producevano le ànfore con<br />

le quali i nostri vini e oli venivano esportati in tutto il Mediterraneo¨.<br />

Gianfranco Perri<br />

Pino, ho inserito anche una nuova foto del<strong>la</strong> Fabbrica di Botti Cafiero.<br />

Giancarlo Cafiero Grazie Gianfranco.


Cosimo Prudentino Fabbrica di botti del<strong>la</strong> famiglia Prudentino - 1934


Gianfranco Perri<br />

Fabbrica di Botti Cafiero<br />

Pino Spina Che bel documento, grazie per pubblicarlo Gianfranco, mi piacerebbe saperne di più...per esempio,<br />

da dove prendevano il legname?<br />

Gianfranco Perri Pino, francamente non saprei con certezza, pero' ti posso raccontare che mio padre, che era<br />

ca<strong>la</strong>brese, stuzzicando i suoi cognati brindisini, suoleva commentare loro che il vino di Brindisi era buono<br />

so<strong>la</strong>mente perche' invecchiato nelle botti dell' ottimo legno del<strong>la</strong> Si<strong>la</strong> ca<strong>la</strong>bra. Poi io so che in Si<strong>la</strong> ci sono boschi<br />

interi di alberi di castagno!<br />

Cosimo Guercia Un tempo il bottame era affidato a un artigianato altamente specializzato. Oggi viene perlopiù<br />

realizzato in serie con grandi macchine industriali.Il legno utilizzato soprattutto per le botti di invecchiamento é<br />

<strong>la</strong> quercia, inparo o farnia, peró talvolta si usano anche il castagno, robiale e qualche specie d'acero.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong><br />

Vincenzo 'Nzino Membo<strong>la</strong>


Gianfranco Perri Anch´io avevo uno zio che si chiamava ¨Nzino Aprile¨ ed anche lui vende<strong>mia</strong>va.<br />

Cosimo Guercia Mi ricordo che al<strong>la</strong> discesa delle chianchiaredde (<strong>la</strong> strada che porta dai pompieri dove c'e' <strong>la</strong><br />

rotonda per il Paradiso) si azzoppavano parecchi cavalli perche' scivo<strong>la</strong>vano, ed era pronto a intervenire Peppo<br />

La Rizza che se li comprava avendo <strong>la</strong> macelleria di carne di cavallo: al cavallo quando gli si spezza una gamba<br />

non gli si salda piú!<br />

Gianfranco Perri Famiglia Aprile - 1935 circa<br />

Lina Bonatesta Che belle tutte queste foto! Anche <strong>la</strong> mamma ha quel<strong>la</strong> del nonno.<br />

Cosimo Guercia Bellissima, cose che non si vedono piu. La nuova generazione non le conosce.<br />

Gianfranco Perri Foto molto bel<strong>la</strong> e molto rappresentativa del<strong>la</strong> nostra Brindisi contadina. Era una tradizione<br />

in tempo di vendem<strong>mia</strong> che tutta <strong>la</strong> famiglia al<strong>la</strong>rgata andasse qualche giorno in campagna ad assistere <strong>la</strong><br />

vendem<strong>mia</strong><br />

del vigneto di un familiare.


Lory Cohen La terza del<strong>la</strong> prima fi<strong>la</strong> è Olimpio Addolorata, <strong>mia</strong> madre - 1957<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Famiglia Baldassarre


Gianfranco Perri Pasqualino Serse e ¨Mariana¨ - 1977<br />

Lina Bonatesta<br />

Mi piace molto anche questa foto. Mariana che vendem<strong>mia</strong>!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Largo Angioli ...<br />

Imbriani Ugo Largo Angioli - 2011<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong><br />

Visto in foto sembra più grande.<br />

Annarita Spagnolo Questo pa<strong>la</strong>zzo un tempo abitato da buone famiglie era bellissimo. Ora è ridotto così perchè<br />

i due eredi non si accordano. Negli anni 50 dove ora sono parcheggiate le auto c'era il Bar Ida, il cui proprietario<br />

era un vigile urbano, ed al<strong>la</strong> porta affianco c´era il famoso Mauro che vendeva dagli ami, ai quaderni, al<strong>la</strong><br />

liquerizia, ecc., ecc.<br />

Antonia Dell'Aglio Quando avete fatto questa foto? Mi sembra che c'è <strong>la</strong> <strong>mia</strong> macchina parcheggiata. La mattina<br />

è un'impresa trovare parcheggio.......e quante multe!<br />

Ste PhEn Mauro lo ricordo anch'io, ...ero piccolo e compravo ami e pesetti per andare a pescare con mio padre.<br />

Raffaele Mauro Annarita, Mauro stava sull'altro <strong>la</strong>to, di fronte al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> più precisamente di fronte<br />

all'edico<strong>la</strong>, il Bar stava dall'altra parte di fronte all'attuale supermercato, sull'angolo c'era una bancarel<strong>la</strong> di<br />

frutta e verdura che vendeva le guggiole, ...te le ricordi?


Angelo Cata<strong>la</strong>no Raffae', li si fermavano i camion del<strong>la</strong> Marina e dell'Aeronautica, quando facevano <strong>la</strong> spesa al<br />

mercato.<br />

Gianfranco Perri Ma comunque mi pare che finalmente sia stato ristrutturato, perlomeno <strong>la</strong> facciata. Mi pare di<br />

averlo notato nell´album fotogrtafico pubblicato dell´amico Mario Carlucci sul restauro del<strong>la</strong> Chiesa degli Angeli.<br />

Raffaele Mauro Questa del<strong>la</strong> foto è <strong>la</strong> parte posteriore del pa<strong>la</strong>zzo, che non è stata ristrutturata.<br />

Gianfranco Perri Peccato!<br />

Antonio Fox Concordo con Annarita, il Bar era di proprietà del maresciallo dei vigili che si chiamava<br />

Mastrorosa. Lo ricordo bene perché essendo un collega, mio padre ci andav spesso, ed io con lui. Oggi è un<br />

pa<strong>la</strong>zzo indecoroso.<br />

Roberto Guadalupi Mi sa che state facendo un po' di confusione. Il Bar Ida non era su questo <strong>la</strong>to del pa<strong>la</strong>zzo,<br />

ma girando sul<strong>la</strong> sinistra. C'er il Bar, una salumeria, e all'angolo il negozio di Napoletano, che rimasto fino a poco<br />

tempo fa: vendeva in effetti, ami per <strong>la</strong> pesca, quaderni (quelli neri con il bordo rosso! chi dice di averli usati<br />

confessa, praticamente, <strong>la</strong> propria età!), le maschere di carnevale di cartone, tappi di sughero. Dentro il negozioo,<br />

in un angolo c'era un omino che aggiustava gli orologi. Un autentico bazar! Ma non vi ricordate che all'altro<br />

angolo, sempre su via Ferrante Fornari, di fronte al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, c'era un altro negozio che vendeva, praticamente le<br />

stesse cose? Se non sbaglio erano due fratelli Napoletano che, nel corso degli anni, si erano divisi!<br />

Antonio Fox Hai rgione Roberto, avevo sbagliato prospettiva. Si, i due Napoletano erano due fratelli agli angoli<br />

opposti, ma in merito al bar confermo quanto detto prima e aggiungo, per quanto attiene al<strong>la</strong> foto, che <strong>la</strong> porta<br />

sul<strong>la</strong> destra era il locale del padre dei "Liuti".<br />

Gaetano Lovecchio E nel portone affiaco c'era lu scarparu.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanar o Il bar era affianco al<strong>la</strong> salumeria di Vittorio, quasi difronte all'odierno supermercato<br />

Raffaele Mauro Esatto, come dicevo io.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Si, lo so per certo perchè mio padre andava a riscuotere gli affitti di quei locali per conto del<strong>la</strong><br />

famiglia Spunta.<br />

Lucia Tramonte Quando non c'erano ancora i grandi magazzini, lì era l'unico posto dove si potevano acquistare<br />

i pupi del presepe.<br />

Roberto Guadalupi E´giusto Lucia! I "pupi" o qui o dal<strong>la</strong> Greca, il negozietto di giocattoli e quant'altro sul<br />

corso, nel tratto le vie Giordano Bruno e Cristoforo Colombo che poi si trasferì in via Giordano Bruno!<br />

Raffaele Mauro Ma sopratutto fantastiche cartoline, che erano d'epoca già allora che noi eravamo proprio<br />

ragazzini, credo che Luca Di Giulio sia riuscito a recuperarne una gran parte, un piccolo tesoro, visto con gli occhi<br />

di oggi, all'epoca <strong>la</strong> prendevamo un po in giro, ma per lei erano recenti poverina ahhahhahha appena una<br />

ventina d'anni all'epoca.<br />

Ernani Nani Raffaè, ti ricordi Lucia, quel<strong>la</strong> che aveva il negozio di giocattoli in piazza? vendeva giocattoli,<br />

marionette e pupi siciliani. In quel posto dopo aprirono il Bar Greco.<br />

Raffaele Mauro Ernà, <strong>la</strong>rgo Iacopo Pipino, angolo via Giacomelli, ops Pisanelli.<br />

Donato Mancino Il pa<strong>la</strong>zzo in prospettiva alle spalle, quello dei "grandi magazzini", da solo, ha sfregiato l'intera<br />

piazza Angeli, come gli altri in via Marco Pacuvio o quello in piazza Anime, o quelli sui corsi, ecc., ecc. La cosa<br />

assurda è che gli autori di tali scempi, che siano pa<strong>la</strong>zzinarii o politici dell'epoca, vengano ancora oggi ricordati a<br />

Brindisi come dei gran benefattori.


Gianfranco Perri<br />

Piazza Angeli con <strong>la</strong> Chiesa degli Angeli ... com`era senza quel pa<strong>la</strong>zzo<br />

Roberto Guadalupi Lu Napolitano, ...il salumiere Vittori,o prima si trasferì di fronte, all'angolo, dove adesso c'è<br />

il supermercato e poi in via San Benedetto, ... e nel Bar Ida c´ero mentre annunciavano al<strong>la</strong> radio <strong>la</strong> morte di<br />

Arturo Toscanini! Vagnu': altro che sedute dallo psicanalista, seguendo i ricordi di ciascuno mi fate venire a gal<strong>la</strong><br />

episodi e situazioni che non ricordavo più!<br />

Giuseppe Summa E chi ricorda <strong>la</strong> pizzeria Amleto o Ambletu in via San Lorenzo?<br />

Raffaele Mauro Ambletu Fiera, <strong>la</strong> prima focacceria, mi ricordo sempre una confusione incredibile in quel posto.<br />

Giuseppe Summa Mo ti lu mangivi nnu stuezzu di focaccia cautu cautu!<br />

Roberto Guadalupi Amleto Fiera in via San Lorenzo, che era anche il fornitore delle focaccine al bar di Santa<br />

Apollinare, e c'era anche un altro Fiera, il suo locale molto più piccolo, era appena girato l'angolo di via Carmine!<br />

Giuseppe Summa Se non sbaglio, sempre Amleto era o il figlio, dopo aver chiuso il locale di via San Lorenzo. La<br />

focaccia era buona, <strong>la</strong> pizza un po' meno, era il ripiego a Ricchiuto quando l'attesa era lunga.<br />

Roberto Guadalupi In effetti Amleto era un "focacciaio" (si può dire?), <strong>la</strong> sua focaccia era veramente favolosa!<br />

Quello in via Carmine era il fratello, al<strong>la</strong> fine chiuse il locale e gestì quel<strong>la</strong> locanda nel<strong>la</strong> traversa di via San<br />

Lorenzo (in questo momento non ricordo il nome) che porta al<strong>la</strong> Chiazza).<br />

Giuseppe Summa<br />

Ah, ...dove c´era l´Hotel Venezia! ...Tutto dire, ahahhahahahh!<br />

Gianfranco Perri Giuseppe, di, di pure, hahahaha!<br />

Giuseppe Summa<br />

Stendiamo un velo pietoso....


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

... e Lu Napulitanu<br />

Gianfranco Perri Mi avete fatto girare un pó <strong>la</strong> testa. Io questo pa<strong>la</strong>zzo lo vedevo quasi sempre dal<strong>la</strong> facciata<br />

opposta, quel<strong>la</strong> di fronte al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> San Lorenzo, dove ho fatto le elementari e quindi, ricordo benissimo i due<br />

negozi sul<strong>la</strong> Via Ferrante Fornari, li chiamavamo ¨lu napulitanu vecchiu¨ e ¨lu napulitanu giovini¨, confermando<br />

quindi a questo proposito quanto affermato da Roberto, ...e mi ricordo anche molto bene l´omino che, in un<br />

angolo interno al negozio, aggiustava gli orologi. A proposito! ...Ho comprato lí, anche i cuaderni con <strong>la</strong> copertina<br />

nera ed i bordi rossi, purtroppo!<br />

Gianfranco Perri<br />

I due negozi ¨Napolitano¨ di fronte alle scuole<br />

Uomo Brindisi I due Napolitano non erano parenti, mi pare: quelli del negozio posto all'angolo di fronte al<strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong> San Lorenzo facevano di cognome Napolitano, mentre il signore che aveva il negozio all'angolo di fronte<br />

all'edico<strong>la</strong> (tra l'altro é deceduto da poco tempo ed il figlio ha chiuso tutto) aveva un altro cognome ed aveva "<strong>la</strong><br />

ngiura", il soprannome, di ¨Napoletano¨, solo per il suo modo di par<strong>la</strong>re.<br />

Valeria De Robertis Heyyy, ...state par<strong>la</strong>ndo d mio nonno! Mi presento: sono <strong>la</strong> nipote del signor Mauro"Lu<br />

Napulitanu"! Avevo già intenzione d pubblicare qui qualche foto del negozio, ma mi avete anticipato!


Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Ciao Valeria, tutti abbiamo comprato qualcosa dal Napulitanu, io compravo i denti per <strong>la</strong><br />

fioscina, lui vendeva le cose più impensabili.<br />

Valeria De R obertis E´vero Gianni, è proprio così, ancora ora chiedono a mio padre i salvadanai in terracotta. :<br />

Pino Spina Gentile Signora Valeria, quel negozio è un ricordo per tutti, penso farebbe cosa grata a pubblicare<br />

qualche immagine.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Si, si, pubblica se puoi anche <strong>la</strong> foto di tuo nonno.<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Valeria, oltre i salvadanai, quanti di quei "curri" ho comprato da suo nonno!<br />

Ernani Nani Oltre a tuo padre, aveva un altro figlio, se non sbaglio, gran brava persona, sempre gentile.<br />

Valeria De Robertis Signor Ernani, mio padre aveva un fratello che però è venuto a mancare al<strong>la</strong> tenera età di<br />

dodici anni.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> L'altro negozio famoso era Mita, un po più avanti.<br />

Roberto Guadalupi Mita vendeva biciclette? Accanto c'era un fruttivendolo?<br />

Annarita Spagnolo Il fruttivendolo si chiamava Armando e d'estate vendeva delle deliziose granite che noi<br />

chiamavamo "grattate". Il vigile Mastrarosa con <strong>la</strong> moglie Ida e i figli abitavano in via Armengol e poi andarono<br />

al<strong>la</strong> commenda. Il Bar Ida per noi era un'istituzione.<br />

Ernani Nani Si, Mita vendeva biciclette ed affianco c'era il negozio di Tortorel<strong>la</strong>, cognato con il tito<strong>la</strong>re dell'altro<br />

negozio di frutta di via Carmine, di fronte al<strong>la</strong> merceria Mulino.<br />

Annarita Spagnolo Valeria, tu sei <strong>la</strong> figlia del figlio di Mauro Napolitano. Abiti in via San Benedetto, o per lo<br />

meno i tuoi abitano li?<br />

Valeria De Robertis Si Annarita, abito proprio lì! Grazie Gianfranco, ...in effetti alcune cose che mi ha raccontato<br />

oggi mio padre non le sapevo! Son contenta anch'io di far parte di questo bel gruppo, ...un gruppo molto attivo e<br />

interessante! Si, devo scannerizzare le foto, ...datemi qualche giorno e le pubblicherò!<br />

Annarita Spagnolo Valeria, io mi ricordo di tuo zio morto giovane, lo vedevo quando entravo da Mauro e con<br />

20 lire mi compravo un quaderno e 10 lire di liquerizie, a forma di pesciolini, se avevo soldi in più, magari 15<br />

lire, mi permettevo anche un formaggino di ciocco<strong>la</strong>ta che dividevo con <strong>la</strong> <strong>mia</strong> amica del cuore Stefania Panzuti,<br />

...che tempi ragazzi!<br />

Valeria De Robertis Siii Annarita! e poi c'era anche il ge<strong>la</strong>to d zucchero e le col<strong>la</strong>ne, sempre d zucchero, con le<br />

"perle" che erano tutte colorate, te le ricordi?<br />

Cosimo Guercia Li chamavamo li mintini Annari'! I miei genitori abitavano a Largo Angeli, li conoscevamo<br />

bene, quanti chiumbi e cranfarieddi ho comprato da ragazzo, pescavo sul<strong>la</strong> zattera del circolo nautico che stava<br />

alle sciabbiche, l'aqua era cristallina e cu lu crafarieddu quando vedevi in pesce bastava fare uno strappo, ed era<br />

fatta.<br />

Valeria De Robertis I proprietari dei due negozi in via Ferrante Fornari erano fratelli, è vero! Ho chiesto a mio<br />

padre che a tal propostito mi ha spiegato tutto per bene: prima aprì il negozio di mio nonno, che in principio fu<br />

del mio bisnonno, padre d <strong>mia</strong> nonna. Poi aprì l'altro che però ebbe vita molto più breve, loro erano parenti del<br />

mio bisnonno e i negozi erano simili ma furono gestiti diversamente! Il cognome dei fratelli era "Napolitano" ma<br />

ci fu un errore all'anagrafe e così il negozio di mio nonno prese il nome di "Napoletano", mentre l'altro rimase<br />

"Napolitano". Un pò ingarbugliata <strong>la</strong> cosa! Mio nonno veniva definito napoletano anche pel il suo modo di<br />

par<strong>la</strong>re, perchè non aveva certo un accento brindisino. In realtà lui era di Molfetta e non di Napoli, ma tutti<br />

sentendo un accento "strano" e conoscendo il cognome facevano l'errore di definirlo napoletano, anche di fatto.<br />

Gianfranco Perri Valeria sei stata bravissima, grazie. Il tuo racconto é veramente interessante e ci <strong>la</strong>scia<br />

intendere da vicino anche quelle teorie sull´influenza popo<strong>la</strong>re sui racconti, sul<strong>la</strong> storia, e persino sui cognomi e<br />

sulle parentele, spiegandoci come in tante occasioni, le involontarie tergiversazioni popo<strong>la</strong>ri abbiano potuto<br />

influire sul<strong>la</strong> realtá, quindi storia, finalmente tramandata. Son contento che cosí anche tu abbia scoperto tanti bei<br />

dettagli sul<strong>la</strong> tua amiglia che, magari senza questa occasione ti saresti finalmente perso per sempre. Adesso peró<br />

ci devi compensare, con qualche foto di tuo nonno, o del negozio, o qualsiesi altro che ci possa ancora far rivivere<br />

i tempi di quando ragazzi, ...tanti anni fa. Grazie!


Cosimo Guercia Si Valeria! Sono d'accordo anche io con quanto ha detto Gianfranco, facci assaporare quei<br />

bellissimi tempi.<br />

Valeria De Robertis Con piacere, ...ma già vi anticipo che sono poche!<br />

Cosimo Guercia Grazie Valeria.<br />

Nonno Mauro e papà Nico<strong>la</strong> in mezzo agli "scigghi" che riempivano ogni angolo del negozio<br />

Gianfranco Perri Valeria, brava! Questo si che vuol dir ¨mantenere una promessa¨. Bellissime tutte le foto,<br />

veramente storiche. Stimo<strong>la</strong>no in noi tanti ricordi e con anche una buona dose di affetto verso ¨Lu Napulitanu¨.<br />

Grazie.<br />

Valeria De Robertis Una promessa è una promessa. Grazie a voi per l'affetto sincero che dimostrate.<br />

Maria Smi Non conosco questo negozio dove si trova, grazie.<br />

Giuseppe Summa Purtroppo ha chiuso,si trovava in via Ferrante Fornari di fronte alle scuole elementari<br />

femminile o San Lorenzo.<br />

Giuseppe Creti Che peccato! Un altro pezzo di storia di Brindisi che ha chiuso.<br />

Valeria De Robertis Maria questo negozio è esistito fino ad un anno e mezzo fa..si trovava di fronte al<strong>la</strong> Chiesa<br />

degli Angeli in centro. aveva circa 100 anni di vita..si poteva trovare di tutto!<br />

Maria Smi Ti ringrazio per <strong>la</strong> risposta, ma io giuro che non conoscevo questo negozio, forse mio marito se lo<br />

ricorda chiederò a lui. Forse io non lo mai conosciuto questo negozio perchè non ho mai abitato al centro.<br />

Annarita Spagnolo In quel cassone a sinistra di chi guarda c'erano tutte le leccornie che attiravan o noi<br />

bambini, dalle giuggiole alle liquirizie dure, formaggini di ciocco<strong>la</strong>ta, fragole di zucchero, rotelle di liquerizie,<br />

lecca lecca e quanto di più nocivo ai nostri denti si può immaginare. Ma noi mangiavamo di tutto.


Valeria De Robertis<br />

Nonno Mauro e..<strong>la</strong> trappo<strong>la</strong> per topi!<br />

Giuseppe Summa Madoooooo! Quanti chiumbi e granfarieddi acciu cattatu. E no vi dicu li furuni!<br />

Annarita Spagnolo Dal<strong>la</strong> vite al<strong>la</strong> portaerei Mauro tinia tuttu. Per noi bambini del<strong>la</strong> San Lorenzo era una tappa<br />

quasi obbligatoria all'uscita da scuo<strong>la</strong>, compravamo di tutto, quaderni con <strong>la</strong> copertina nera, quaderni con le<br />

regioni d'Italia,con copertina colorata, quaderni con copertina di carta con stamp...ati gli animali e dietro le<br />

notizie dell'animale rappresentato, penne a "sfera" prime bic, matite, gomme o scassalettere come diceva<br />

qualcuno, col<strong>la</strong> con il pennello marca Everest. Cosa ti serve? Dimmi e te lo racconto! Valeria, saluta tuo padre da<br />

parte <strong>mia</strong>, sono <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> più picco<strong>la</strong> di Gustavo, digli così. Spero che si ricordi di me, non lo vedo da una vita.<br />

Valeria De Robertis Siii., l'ho appena detto! ricambia i saluti!<br />

Gianfranco Perri Prima di entrare a scuo<strong>la</strong>, si faceva <strong>la</strong> spoletta tra ¨Lu Napulitanu¨ per i ¨doveri¨ (penne,<br />

pennini, quaderni, inchiostro, ecc.) e il giorna<strong>la</strong>io di fronte per i ¨piaceri¨ (giornalini, e sopratutto le bidde del<br />

campionato di calcio).<br />

Antonio Corsa Prima di entrare al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> San Lorenzo, <strong>la</strong> <strong>mia</strong> tappa era da Mauro per comprare le giuggiole<br />

al<strong>la</strong> menta e le niculizie, naturalmente fuse.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Ricordo che compravo "li tienti pi li fosccini" erano zincati, credo che solo lui li vendesse. La<br />

tagghio<strong>la</strong> pi li surgi, trovavi di tutto e quante maschere di cartone, io prediligevo quel<strong>la</strong> dell'indiano, ...altri tempi.<br />

Y lu furoni, ormai non se ne trovano più.


Luca Di Giulio Le foto sono tutte di una bellezza infinita, ... per come sono state SCATTATE , per cio' che fanno<br />

vedere e per cio' che suscitano in noi! Mi vien un po' di tristezza nel vedere una persona scomparsa a me molto<br />

familiare. Andavo a comprare di tutto ed era estremamente economico, dalle miccette ai curri, dalle palette agli<br />

ami da pesca , dalle figurine al salvadanai in creta, dai soldatini e indiani in p<strong>la</strong>stica a tutte le caramelle , diverse<br />

per forma , colore e dimensione, ...e poi mortaletti e fiscaluri che prendevo per <strong>la</strong> festa di San Ghiator, ...che<br />

vo<strong>la</strong>vano e voleranno in alto fin in cielo dove riposa tutto l'anno e che sveglierò con il loro scoppio ai primi di<br />

settembre di ogni anno per ricordargli che non puo' perdersi lo spettacolo di una citta' festosa e ricca di quel<strong>la</strong><br />

storia che ci rende orgogliosi di essere brindisini. Proprio quel<strong>la</strong> storia dove anche lui ne rappresenta una<br />

picco<strong>la</strong> ma importante parte! W Brindisi, citta' che molti che <strong>la</strong> governano e <strong>la</strong> amministrano dovrebbero<br />

dimostrare di amare forse un pò di più!<br />

Valeria De Robertis Hey Lucaaaa, ...grazie per le bellissime parole! Sempre poetico e sensibile.<br />

Annarita Spagnolo Che bello, hai ricordato lu curru di legno colorato con il chiodo. Ricordiamo i nostri<br />

giocattoli? Pistole di cartoncino colorato, ..Che fiume di ricordi!<br />

Luca Di Giulio ... Fusci fusci Manuele, ... he he he, ... quanti lo conoscono ? ...La stacchia, ...La cario<strong>la</strong>, ...<br />

Roberto Guadalupi Ciao Valeria, finalmente ho capito chi sei! Con papà tuo non siamo stati compagni di scuo<strong>la</strong>,<br />

ma forse in un doposcuo<strong>la</strong>, forse dal<strong>la</strong> signorina Pecere che abitava in Piazza Concordia e faceva lezione in una<br />

camera sopra.<br />

Raffaele Mauro Si me li ricordo, ...due persone veramente squisite! Io mi ricordo che c'era anche un bellissimo<br />

quadretto sullo scaffale, con due commercianti, uno che vendeva a credito, povero e spunto e l'altro ricco e<br />

satollo, ...quanti icordi in quel negozio che ho frequentato fino a pochissimi anni fa.<br />

Raffaele Mauro Ahahahha! Si, grazie era proprio questo. Valeria ti prego un grande saluto a tuo padre.<br />

Valeria De Robertis Signor Raffaele, mio padre ricambia i saluti! Ha detto che vi siete incontrati di recente.<br />

Gianfranco Perri Bellissimo, ...e indimenticabile!


Valeria De Robertis<br />

Nonno Mauro e papà Nico<strong>la</strong><br />

Annarita Spagnolo ¨Mauro dammi nu quaderno di 30 lire e 5 pesciolini di liquerizia!¨... E delle trappole per<br />

topi, le tagghiole ne vogliamo par<strong>la</strong>re?<br />

Giuseppe S umma Se vuoi possiamo anche ricordare <strong>la</strong> pompa pi lu flit<br />

Maria Smi Queste cose almeno, me le ricordo pure io!<br />

Annarita Spagnolo E' vero, il flit! E le maschere di cartoncino? Quelle costavano ben 10 lire, E La lenza per<br />

pescare, e gli ami, e i ceri per i morti. Quando serviva una cosa le mamme dicevano "Forzi <strong>la</strong> teni Mauru<br />

Napuliatanu!"<br />

Cosimo Guercia Instancabili <strong>la</strong>voratori. Brava Valeria, ci hai fatto rivivere un pezzo del<strong>la</strong> nostra storia di<br />

brindisini e hai fatto in modo che i brindisini non si dimenticassero dei tuoi nonni. Non c'era un centimetro di<br />

spazio nel negozio ma sapevano benissimo dove mattere le mani.<br />

Adriana Tramonte Indimenticabile lu Napulitanu! Ricordo di esserci entrata una so<strong>la</strong> volta. Cercavo delle barbe<br />

e baffi per una commedia, ma non essendo carnevale risultavano introvabili. Lui tirò fuori chissà da dove una<br />

scato<strong>la</strong> colma di barbe parrucche baffi di ogni foggia. In quel negozietto si respirava un'aria magica<br />

Arcangelo Taliento Lu bellu era ca ti capavi nnà ticina di ami, nnù picca di chiumbi e quarche metru di lenza e<br />

spindivi picca. Era tutto a vista, sotto il piano di vetro scorrevole del bancone.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

... e <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> Mulé in Via Armengol<br />

Raffaele Mauro Via Armengol e <strong>la</strong> mitica scuo<strong>la</strong> Mulè, con il giardino e l'albero di giuggioleee! La signorina<br />

C<strong>la</strong>ra, e <strong>la</strong> signorina Rosetta che poi sposò Pasquale Guadalupi che aveva il negozio in via San Lorenzo.<br />

Annarita Spagnolo Ti dò <strong>la</strong> notizia che <strong>la</strong> Signorina C<strong>la</strong>ra, <strong>mia</strong> maestra, è morta pochi mesi fa, mentre <strong>la</strong><br />

signora Rosetta e tutti i Mulè sono morti da tempo. Ma tutti quando mi incontravano mi riconoscevano subito e<br />

mi facevano tante feste.<br />

Annarita Spagnolo Via Armengol è il toponimo che si riferisce ad una seicentesca famiglia brindisina di origine<br />

spagno<strong>la</strong> di cui si hanno scarse notizie. Un Pasquale Armengol, medico, fu sindaco di Brindisi nel 1754 e morì in<br />

carica. Chi ricorda il profumo dei fiori d'arancio di Via Armengol?<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Iooooooooooooooooo non lo dimentico mai ,cosa c'era un giardino? Ancora oggi quando sento<br />

quel profumo, lo abbino a via Amendol.<br />

Annarita Spagnolo Era l'albero del giardino dei Mulè dove c'era una scuo<strong>la</strong> materna. Quando mi sono sposata<br />

ho voluto il mazzolino con i fiori che avessero lo stesso profumo, proprio perchè ricordavo il profumo del<strong>la</strong> <strong>mia</strong><br />

infanzia che sapeva di cose belle, pulite e ricche di gioia.<br />

Raffaele Mauro Quel profumo ha accompagnato gran parte delle <strong>mia</strong> vita, ho fatto le materne e poi fino al<strong>la</strong><br />

seconda dalle Mulé, con <strong>la</strong> signorina C<strong>la</strong>ra, dovevo aspettare i fratellini, eppoi per andare a santa Teresa era<br />

d'obbligo passare di <strong>la</strong>, quanti bei ricordi, posterò <strong>la</strong> foto di quelle c<strong>la</strong>ssi, ci sono tanti amici .<br />

Annarita Spagnolo Io ho <strong>la</strong> foto seduta al banco con il quaderno aperto. Appena imparo a far andare <strong>la</strong><br />

stampante metterò anch'io <strong>la</strong> foto<br />

Raffaele Mauro Io ne una tutti insieme nel giardino è bellissima, devo solo recuperar<strong>la</strong> sarà nelle mie cos<br />

ancora a casa di <strong>mia</strong> madre<br />

Patrizia Vantaggiato Purtroppo da qualche mese <strong>la</strong> Signorina C<strong>la</strong>ra non c'è più. Incontrar<strong>la</strong> al corso, sempre<br />

impeccabile ccompagnata dal<strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> era una gioia immensa, ricordava tutto dell'infanzia dei suoi piccolini.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Anch'io ho frequentato l'asilo alle Mulè, ricordo il giardino, le " cesciule" date per premio, <strong>la</strong><br />

signorina C<strong>la</strong>ra, che è stata <strong>la</strong> <strong>mia</strong> maestra, il saloncino con il pianoforte, le feste di Natale con il fidanzato del<strong>la</strong><br />

signorina Rosetta che si travestiva da Babbo Natale, <strong>la</strong> paura del ciclone (non ricordo quale anno fosse) ci<br />

riunirono tutti nel saloncino. Una canzone che cantavamo tutti e c'era di mezzo un nome che era " petronil<strong>la</strong>",<br />

Raffaele Mauro Il fidanzato del<strong>la</strong> sigorina Rosetta si chiamava Pasquale Guadalupi, aveva il negozio di<br />

abbigliamento in via San Lorenzo di fronte a Ricchiuto.<br />

Annarita Spagnol o Era il fratello del<strong>la</strong> signorina Rosetta, che si vestiva da Babbo Natale, io ero terrorizzata.<br />

Giuseppe Summa A proposito del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> Mule' che ho frequentato,vorrei ricordare anche il sig.Ludovico<br />

autista del pulmino che ogni mattina faceva il giro del<strong>la</strong> città per portare a scuo<strong>la</strong> gli alunni. Quanti ricordi e<br />

quanta pazienza aveva il signor Ludovico aiutato nel compito dall'assistente, una ragaza che abitava nei pressi<br />

del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>. Vorrei ricordare anche <strong>la</strong> Signora Giovine, tanto preparata ma altrettanto severa, senza dimenticare<br />

<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> insegnante (non ricordo il nome), zia di un mio ex compagno di c<strong>la</strong>sse, Travaglini.<br />

Raffaele Mauro Pino, il primo pulmino era una 600 multip<strong>la</strong> te <strong>la</strong> ricordi , si accedeva dal vano frontale.<br />

Giuseppe Summa Certo che <strong>la</strong> ricordo, come ricordo il famoso secchio, ahahahhaha, in dotazione e le fermate<br />

alle fontane per riempirlo e pulire dove i ragazzi deboli di stomaco avevano sporcato .Bhe' per il momento<br />

bando ai ricordi, devo sbrigarmi, il futuro mi attende, ahahhahahah!


Annarita Spagnolo Asilo Mulé Primavera 1957<br />

Annarita Spagnolo Eccomi nell'asilo Mule' pronta per <strong>la</strong> prima elementare. Da notare l'orologio di P<strong>la</strong>stica al<br />

polso comprato sicuramente da Mauro lu Napulitanu. Nel<strong>la</strong> <strong>mia</strong> scuo<strong>la</strong> materna dove sono andati quasi tutti<br />

quelli del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> età che abitavano nel<strong>la</strong> zona del centro.<br />

Arcangelo Taliento E con il tavolo indipendente, rispettando il proverbio "chi fa da sè fà per tre". Si sa che<br />

quando il banco è biposto uno copia quello che scrive l'altro, compromettendo il voto. Bel<strong>la</strong> foto, d'epoca!<br />

Linda Forleo Mi sembrava un balcone.<br />

Annarita Spagnolo In effetti é il balcone del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> materna.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Marimisti e Fontanelle<br />

Alberto Discanno Mi sapreste dire cosa è accaduto al<strong>la</strong> spiaggia sottufficiali con i pini ed il pontile in pietra<br />

vicino a Marimisti e ai Cantieri Danese? Perchè non si può più accedere? Perchè quell'orribile cancello? Perchè<br />

l'ultimo sguardo meraviglioso da quel tratto di costa ci è stato precluso? Cosa hanno intenzione di farne? E no',<br />

basta? Nemmeno le briciole od il vago profumo di un ricordo meritiamo più? Dal corridoio militare tra il Casale e<br />

<strong>la</strong> Sciaia... un piccolissimo, unico, tratto di costa accessibile al nostro mare, con <strong>la</strong> vista mozzafiato di Forte a<br />

mare..... Che dolore mamma<strong>mia</strong>, non ho più parole nemmeno per sopportare quello che c'è intorno. Come ad i<br />

cani simile, ad i cani di questa città, rimango steso a terra e senza più parole. Nemmeno <strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong> all'angolo ci<br />

hanno <strong>la</strong>sciato. Per favore qualcuno può andarci a fare delle foto prima che sia impossibile? Si può accedere da<br />

una breccia nel muro, "abusivamente".Oramai ogni tratto di costa sembra o è abusivo. Non posso venire a<br />

Brindisi in questi giorni.<br />

Gianfranco Perri Alberto, se ti stai referendo al<strong>la</strong> spiaggia dei sottufficiali del<strong>la</strong> marina e dell´aereonautica, si<br />

tratta del<strong>la</strong> spiaggia Fontanelle. Se é quel<strong>la</strong>, ho alcune foto dei suoi tempi dorati, ed anche del<strong>la</strong> situazione<br />

attuale, molto deprimente naturalmente.<br />

Antonio Fox Quel<strong>la</strong> spiaggia dei sottufficiali si chiamava Marimisti. Dico si chiamava perchè, come tante altre<br />

zone di Brindisi, non esiste più grazie al<strong>la</strong> specu<strong>la</strong>zione edilizia ed all'inquinamento. Gianfranco credo sia quel<strong>la</strong><br />

che dici tu, ma io ricordo che era del<strong>la</strong> marina.<br />

Gianfranco Perri Caro Antonio, posso dirti io come stavano le cose: <strong>la</strong> spiaggia che era dei sottufficiali del<strong>la</strong><br />

marina e del<strong>la</strong> aereonautica, come mio padre, si chiamava Fontanelle ed io l´ho frequentata dal<strong>la</strong> <strong>mia</strong> nascita,<br />

abbastanza prossima al<strong>la</strong> data del<strong>la</strong> sua apertura, fino al<strong>la</strong> <strong>mia</strong> partenza per l´universitá (1969). Poi é ancora<br />

rimasta aperta quer un pó di anni, credo fino al<strong>la</strong> metá dei 70. Non é <strong>la</strong> stessa spiaggia Marimisti, <strong>la</strong> quale invece<br />

era affianco ed era <strong>la</strong> spiaggia dei familiari delle maestranze civili del<strong>la</strong> marina. Ho delle foto dei bei tempi delle<br />

Fontanelle e di come adesso é ridotta, assolutamente irriconoscibile.<br />

Gianfranco Perri Per orientare gli amici che non hanno conosciuto queste due spiagge brindisine


Alberto Discanno Grazie Gianfranco, credo sia proprio quel<strong>la</strong> che dici tu. Ma perchè chiudere l'accesso<br />

(murato!) ad uno scorcio residuo di panorama? Perchè quel<strong>la</strong> pineta non è più accessibile? E tutto questo in<br />

pochissimo tempo, con <strong>la</strong> rapidità dei <strong>la</strong>dri. Il degrado lo conosciamo bene, ma <strong>la</strong> vista, <strong>la</strong> vista del mare, che<br />

proprio a Brindisi (città di acqua?) è negata.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Alberto, nel posto che tu dici io ci sono andato proprio una settimana fa, passando proprio per<br />

quell'orribile cancello. Per pura curiosità, perchè ho sempre sentito par<strong>la</strong>re dai miei genitori e dai miei nonni di<br />

una spiaggia che si chiamava Marimisti, come un posto un tempo bellissimo e molto frequentato dai brindisini.<br />

Così ho voluto sapere esattamente dove si trovasse. Ho scattato diverse foto e le ho pubblicate. Oggi è tutt'altra<br />

cosa, ma aspettiamo le vostre proposte, qualsiesi, cosí le annotiamo. Io qualcuna l'ho fatta.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Com´é adesso quel<strong>la</strong> che fu <strong>la</strong> famosa spiaggia Marimisti - 2011<br />

Cosimio Guercia Il vaporetto per <strong>la</strong> spiaggia di Marimisti


Andrea Vio<strong>la</strong> Il pontile di Marimisti - 2011<br />

Giuseppe Salvia Il pontile di Marimisti. Quante volte mi sono tuffato da li da piccolo!!!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> La zona è difficilmente accessibile, anche per questo un relitto, a sinistra nel<strong>la</strong> foto e quasi per<br />

intero nell´altra foto, riposa da decenni sul<strong>la</strong> spiaggia lontano da sguardi indiscreti...quasi nessuno sa che è<br />

li...Invece lo devono sapere tutti, è vergognoso!<br />

Lucia Acquaviva Io vivo a pordenone ormai da molti anni e vi assicuro che a volte mi manca anche quel<strong>la</strong>!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Con tutta <strong>la</strong> simpatia di questo mondo, cara Lucia...anche io vivo a Torino: ma sono ben altre le<br />

navi che mancano di più a noi: quelle vere!<br />

Raffaele Mauro André è una vecchia chiatta.<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Rafe', essendo Andrea nu torinese comu a mei, non si ricorda chiui c'e' sontu li chiatte. Questa<br />

dove si trova? Affianco a li marimisti o a le Fontanelle?<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Mi spiace contraddirti Angelo, ma torinese io...propia pi nienti! La rete che si vede è ancora<br />

l'originale che separava Maremisti (oltre <strong>la</strong> rete) dal<strong>la</strong> spiaggia adiacente.


Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Ci vorrebbe poco per demolir<strong>la</strong>, magari lo fanno gratis per recuperare i materiali e venderli,<br />

ma tante cose brindisine vengono dimenticate o si fa finta di non vedere.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Scusate l'imprecisione: non mi veniva il nome esatto dell'imbarcazione, per cui ho detto<br />

velocemente "nave". Ma non è questo l'importante credo! Perchè non proporre qualcosa per togliere questo<br />

relitto invece?<br />

Cosimo Guercia cati piru ca ti mangio<br />

Giancarlo Cafiero La bel<strong>la</strong> spiaggia Marimisti - Intorno agli anni 60 e 70<br />

Cosimo Guercia La famosa spiggia tili marimisti. Grazie Gianca'. Hai fatto felice chi l´ha richiesta.<br />

Giuseppe Salvia Grazie mille! Certo che pensare che era proprio dentro le acque "pulite" del porto......<br />

Giancarlo Cafiero Prego Giuseppe, ma sei figlio di Gianfranco?<br />

Giuseppe Salvia Si, Giancarlo. Gianfranco era mio padre.<br />

Gianfranco Perri Bellissima spiaggia, ¨quasi¨ quanto <strong>la</strong> adiacente delle Fontanelle.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Che regalo!!!!!!! Grazie!!!!!!<br />

Alessandra Miceli Grazie Gianfranco, non potevi fare una sorpresa piu' bel<strong>la</strong> per me perche' e' stata <strong>la</strong> <strong>mia</strong><br />

spiaggia dell'infanzia che ricordo con tanta nostalgia ed ho immorta<strong>la</strong>to il suo ricordo con <strong>la</strong> canzone dei Pooh<br />

"Tanta voglia di lei " che sentivo sempre dal famoso jbox.<br />

Gianfranco Perri Grazie Alessandra, <strong>la</strong> bel<strong>la</strong> sorpresa <strong>la</strong> dobbiamo all´amico Giancarlo Cafiero, <strong>la</strong> nostra miniera<br />

di ¨memoria¨. Comunque sono molto contento del<strong>la</strong> tua, con molti di noi condivisa, gioia.<br />

Francesco Vitale Spiaggia da "derby" con <strong>la</strong> adiacente Fontanelle.


Mimino Santoro Com´é adesso quel<strong>la</strong> che fu <strong>la</strong> spiaggia Fontanelle - 2008<br />

Cosimo Guercia Ormai le costruzioni hanno invaso tutto. ¨Brindisi cittá d´acqua¨ ed il progetto dei nostri politici<br />

é costruire lungo le coste.<br />

Pino Spina Cosimo,....devo dire che a questa non ci sarei mai arrivato!!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Bè! comunque in quel<strong>la</strong> zona un pò di margine c'è ancora. Prima del cantiere (?) c'è una zona<br />

incolta piuttosto vasta e non ci sono costruzioni...almeno per ora! Magari bisogna pensare a proporre qualcosa...a<br />

cominciare dal rimuovere quello schifoso relitto sul<strong>la</strong> spiaggia e poi a seguire...<br />

Alberto Discanno Quale sarà l'ultima risorsa dei "costruttori" brindisini? Quando non ci saranno soldi per<br />

acquistare nuove case e affitti "incredibili" da pagare? Un bel sano e salutare bombardamento per <strong>la</strong><br />

ricostruzione! Tranquilli non c'è limite al peggio! Il dolore ha pieghe infinite!! Impossibili da contare...<br />

Gianfranco Perri Alberto, dai! facciamo uno sforzo ancora: un mínimo di ottimismo!


Andrea Vio<strong>la</strong> Spiaggia Fontanelle. Molo ed in fondo, il pontile. La spiaggia era a destra, mentre sul<strong>la</strong> sinistra<br />

del<strong>la</strong> foto il percorso che facevamo, via scogli, per andare a Marimisti.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Spiaggia Fontanellle. Il molo fatto di blochi di roccia per raggiungere il pontile. Sul<strong>la</strong> destra <strong>la</strong><br />

spiaggia. Al fondo sul<strong>la</strong> destra gli angars dell´aereoporto.


Mimino Santoro Com´é adesso quel<strong>la</strong> che fu <strong>la</strong> spiaggia Fontanelle - 2008<br />

Gianna Santoro Ma qui dove siamo? Non riesco proprio ad orientarmi!<br />

Giuseppe Pino Micaletto in questa zona c'era il bar e l'alloggio dei marinai<br />

Gianna Santoro ...e le docce......<br />

Gianfranco Perri ... e quindi anche <strong>la</strong> cucina. Come si chiamava il cuoco? D´Adamo era quello che poi aveva<br />

sostituito il cuoco storico. Ricordo bene D´Adamo perché suo figlio veniva a scuo<strong>la</strong> con me ed ebbe un<br />

gravisssimo incidente automobilistico che gli sfiguró il volto. Ma il cuoco storico, come si chiamava?<br />

Francesco Vitale Il cuoco era Michele Testini, con icapelli bianchi. Accetto scomesse. E aveva <strong>la</strong> <strong>la</strong>mbretta bianca<br />

e rossa. Me lo ricordo come fosse ieri.C'erano anche le sorelle Verdura Gabriel<strong>la</strong> e Mirel<strong>la</strong>, arrivavano con i<br />

genitori nel primo pomerigio con <strong>la</strong> Innocenti grigia¨amavo¨ Mirel<strong>la</strong>, avevo massimo 10 anni.<br />

Gianfranco Perri Credo proprio tu abbia ragione, era Michele, vestito di bianco e con sempre un fazzoletto<br />

bianco al collo.<br />

Francesco Vitale esatto bravo, ricordo adesso anche io il fazzoletto.<br />

Gianfranco Perri Ed io ricordo i suoi costanti battibecchi con il Maresciallo Altomare che era permanentemente<br />

insoddisfatto del<strong>la</strong> qualitá e quantitá del ¨rancio¨ ha, ha, che scene!<br />

Francesco Vitale Altomare prima e Pappalepore dopo, capo gamel<strong>la</strong>. Poi alle Fontanelle c´era ¨il mezzo¨, lo<br />

portavano Gorgoni e Trono, Gorgoni abitava nellop stesso portone di Gianna e Piero Serra.<br />

Gianfranco Perri Francesco, ma tu sei il figlio del<strong>la</strong> sigora Vitale?<br />

Francesco Vitale Esattamente si...........<strong>la</strong> Signora Vitale era <strong>mia</strong> madre ma io di te non mi ricordo, evidentemente<br />

eri "piú grande", forse ti ricorderai le mie sorelle e mio fratello.<br />

Gianfranco Perri Incredibile e grande personalitá quel<strong>la</strong> di tua madre, che naturalmente ricordo benissimo, in<br />

quanto molto amica del<strong>la</strong> <strong>mia</strong>. Ricordo anche tuo padre. Io sono il figlio del maresciallo Perri e sono il fratello di<br />

Silvana, un pó piú grande di me e quindi credo quasi tua coetanea, che immagino ricorderai. Scusami, ho cercato<br />

<strong>la</strong> tua data di nascita, e vedo che sei un bambino!!! Quindi credo proprio di averti scambiato con tuo fratello<br />

maggiore, che ricordo bene. Io ho 10 anni piú di te.


Francesco Vitale Per quello ti dicevo che sicuramente ricorderai le mie sorelle Rina e Lucia e mio fratello<br />

Enzo......lo trovi su Fb: Enzo Vitale fra i miei amici.<br />

Gianfranco Perri Addirittura ora ricordo vagamente quando tua madre era incinta di te, e faceva un pó scalpore<br />

perché, per quei tempi, era giá un pó attempata. Quando vedi tuo fratello Enzo e le tue sorelle, par<strong>la</strong> loro di me e<br />

di <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> Silvana, vedrai come si ricordano! É stato comunque un piacere per me ricordare. Gazie.<br />

Francesco Vitale Ciao Gianfranco sará fatto, ma come ti dicevo fra i miei amici di Fb trovi mio fratello Enzo.<br />

Mimino Santoro, a destra, e compagni - 1964 Gianfranco Perri, e sorel<strong>la</strong> - 1958<br />

Gianna Santoro Quante cose che avete ricordatooooooooo.....non valeeeee..!! E Capo Palumbo... Giannoccolo....<br />

Schirone.... Cassanelli.... Doria..... Magno... Berardi... Cardone... Pierro... Marullo... Lonati... Stefanizzi....Iannucci, e....<br />

Gianfranco Perri Hai ragione Gianna, era una gran bel<strong>la</strong> comunitá, quasi una famiglia, ... estiva perlomeno. Con<br />

tante altre bravissime persone i cui nomi a momenti ci sfuggono.<br />

Gianna Santoro Sìììììì.......è vero, io ero felice, si iniziava ad andare a giugno e si smetteva ad ottobre con <strong>la</strong> Fiera<br />

del Levante...<br />

Gianfranco Perri Ha! grazie per averci prestato <strong>la</strong> tua bacheca. Se posso provo a tras<strong>la</strong>re i commenti sul<strong>la</strong><br />

pagina del Gruppo. Posso?<br />

Gianna Santoro Certamente...<br />

Domenico Potenza Il degrado attuale del<strong>la</strong> spiaggia non è bello da vedere ma,........è bellissimo rcordare.<br />

Gianna Santoro ...e ancora.....Altomare.....Lanzalone..... Perrone..... Di Rienzo.....Zeni..... Feltrinelli.....<br />

Trotti....Melpignano.....Potenza.....Cocciolo....Genova........Russo.....<br />

Cosimo Guercia Mi e' sembrato di rivivere quei ricordi come spettatore vicino a voi. Belli!<br />

Gianfranco Perri Cosimo, ogni volta che mi capita un episodio come questo, e per fortuna succede spesso, mi<br />

viene poi <strong>la</strong> voglia di ringraziarti di nuovo per <strong>la</strong> tua bellissima iniziativa di creare sto Gruppo.


Andrea Vio<strong>la</strong> L´arco del pontile, da attraversare per andare dalle Fontanelle a Marimisti


Gianna Santoro Al<strong>la</strong> spiaggia Fontanelle - circa 1965<br />

Gianfranco Perri Gianna, riconosco Doretto (sempre piú nero di te e di me sommati) e tuo fratello. Anche il<br />

ragazzo che é dietro te, ma non ricordo in questo momento il suo nome. Poi l´altra ragazza é tua sorel<strong>la</strong> Cristina?<br />

E poi, ... riconosco benissimo anche il pontile!<br />

Gianna Santoro Sììììì....è il muretto che portava al nostro adorato pontile, è l'ora del<strong>la</strong> merenda, io sto<br />

mangiando un panino col pomodoro, dietro di me c'è Michele Verdura, <strong>la</strong> ragazza è Gabriel<strong>la</strong> ......<strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> di<br />

Piero, Giulio e Marcel<strong>la</strong> Serra. La spiaggia piu' bel<strong>la</strong> del mondo!!!<br />

Gianfranco Perri Le Fontanelle! Quei panini col pomodoro o in alternativa <strong>la</strong> frisel<strong>la</strong> col pomodoro a quell´ora<br />

prima di prendere <strong>la</strong> motobarca per tornare a casa, li mangiavamo, anzi divoravamo con l´appetito di ore di mare<br />

e sole.<br />

C<strong>la</strong>udio Di Rienzo Oltre ai panini e alle frise, i tuffi da quel pontile e i pesci che pescavamo, non te li ricordi? E<br />

le vongole che le mamme "pescavano" con i piedi stando in piedi, non te le ricordi? Ah! quanti bei ricordi, forse<br />

stiamo invecchiando?<br />

Gianna Santoro In quel<strong>la</strong> spiaggia abbiamo trascorso delle giornate d'estate meravigliose, i tuffi da quel pontile<br />

....ehmm...erano <strong>la</strong> <strong>mia</strong> specialità, e poi prendere i "vermi" per pescare i "cuggioni"....il retino per i gamberi....i<br />

granchi .....i pesci con <strong>la</strong> farina ...i giochi dietro al<strong>la</strong> rotonda......le more nel vialetto... Per non par<strong>la</strong>re dei piatti di<br />

pasta cucinata dalle mamme alle 7 di mattina .......ma era così buonaaaaaaaaa.......Ah quanti bei ricordi, forse<br />

stiamo invecchiando?<br />

Antonel<strong>la</strong> Genova Giannaaaaaaaaa!!!!!! Le Fontanelle!!!!!!!!Mi fai commuovere! Come si chiamava Doretto di<br />

cognome? Riconosco te, Mimino, Doretto.....io e Laura eravamo poco poco più piccole. E le focaccine del baretto?<br />

e le gazzose? Gli anni più belli del<strong>la</strong> nostra vita...grazie. Un bacio.


Gianna Santoro Antonellinaaaaaaa...tesoro, anche tu hai dei ricordi bellisimi a Fontanelle...mamma <strong>mia</strong>, le<br />

focaccineeeeeeee...erano di un sapore... quando finivano al bar, andavamo al<strong>la</strong> spiaggia di Marimisti....dove c'era<br />

di tutto.....Ahhhhh...dimenticavo... Doretto Giannoccolo, era Rocky Roberts e io Lo<strong>la</strong> Fa<strong>la</strong>na..... ahah!<br />

Gianfranco Perri Buone le gassose, ...peró il massimo erano le aranciate, peró quelle San Pellegrino con <strong>la</strong><br />

¨ramicchia con <strong>la</strong> stel<strong>la</strong>¨. Credo costassero fino a 50 lire ognuna contro le 20 lire delle gassose e delle altre<br />

aranciate di minor lusso!!<br />

C<strong>la</strong>udio Di Rienzo Gianna, riguardo i tuffi, che dici "erano <strong>la</strong> tua specialità" vacci piano, perchè anche io, con<br />

trenta chili di meno ci sapevo fare.<br />

Salvatore Giannoccolo Mi inserisco anch'io, nei ricordi,dopo che mi ha beccato Gianna! Riconosco ovviamente<br />

tutti (tranne quello al<strong>la</strong> <strong>mia</strong> destra), con cui siamo cresciuti, negli anni più belli e spensierati. E mi fa un immenso<br />

piacere ritrovarvi! Gianfranco Perri: mi ricordo di uno che a quel tempo suonava il basso, ma non ricordo se è lui.<br />

Non mi ricordo se mi ritrovo ancora foto di quel periodo; spero che con questo sistema potremmo condividere<br />

quei momenti. Un saluto affettuoso.<br />

Gianfranco Perri Doretto, si sono propio io, quello del ¨basso¨. É un piacere sentire di te. Ricordo molto bene<br />

anche tuo fratello e <strong>la</strong> tua mamma. Certo che con sto nome ¨Salvatore¨ a noi tutti saresti passato inosservato!<br />

Annarita Spagnolo Io riconosco un mio compagno delle magistrali è l'ultimo in piedi a sinistra dello schermo,<br />

credo Gianni Sergio, che fine ha fatto?<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Sergio Gianni è mio cognato. Sta bene, è sposato con una sua compagna di scuo<strong>la</strong> e hanno una<br />

bellissima figlia che studia a Piacenza. Attualmente abita a Bozzano (Brindisi). E' stato bello vedere quel<strong>la</strong> foto.<br />

Annarita Spagnolo La compagna di Sergio sono io e vorrei sapere chi è <strong>la</strong> sua compagna di scuo<strong>la</strong> attuale<br />

moglie. Salutalo da parte <strong>mia</strong>.<br />

Gianna Santoro Ahhhh! Non mi ricordo però qual è il nome......Gianni o Sergio?<br />

Annarita Spagnolo Gianni, Sergio è il cognome<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Il nome anagrafico e' Giacomo Sergio, ha sposato Bianca Antonica non so se era amica di c<strong>la</strong>sse<br />

o di scuo<strong>la</strong>, e' un'assistente sociale per tossici. E´ prossimo al<strong>la</strong> pensione, mi sono sentito poco fa' mandandomi<br />

gli auguri di compleanno. Mi ha riferito di salutarvi, sia al<strong>la</strong> signora Gianna Santoro e sia al<strong>la</strong> "peperoncina"<br />

Annarita Spagnolo.<br />

Annarita Spagnolo Bianca era <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> supplente professoressa di italiano, non <strong>la</strong> compagna di scuo<strong>la</strong>, me<br />

<strong>la</strong> ricordo benissimo, ma non era in c<strong>la</strong>sse con noi. Saluta Giacomo da parte <strong>mia</strong>, sicuramente mi ricorderà,<br />

perchè come hai detto, ero peperina...<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro E pensare che ci divideva un muretto! io ero al<strong>la</strong> spiaggia dei proletari... stavo a<br />

Marimiisti!!!!!!!!<br />

Gianfranco Perri Stel<strong>la</strong>, era bel<strong>la</strong> anche Marimisti. Ci andavo via mare dagli scogli, perché lí avevo piú di un<br />

amico. Andavo anche a fare le gare di nuoto, che erano molto ben organizzate a Marimisti.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Eh si! bei tempi, belle persone.. quanti sogni... i pescatori che arrivano con le barche a vendere<br />

le ailicette,il pontile e i pali delle cozze, <strong>la</strong> rotonda e le serate di ferragosto, " il mezzo" che ti riportava a casa, il<br />

tesserino per l'accesso al<strong>la</strong> spiaggia, il notaio Greco che veniva ad allenarsi, <strong>la</strong> musica sul<strong>la</strong> spiaggia a tutto<br />

volume con "Luglio, col bene che ti voglio, vedrai... ya ya yai!! luglio mi ha fatto una promessa"... e poi Virgilio con<br />

le focaccine, <strong>la</strong> gassosa e i ghiaccioli Lo<strong>la</strong>, o al massimo quelli Eldorado.<br />

Gianna Santoro Stel<strong>la</strong>aaa......ai Marimisti, ti ricordi che c'era il padre di Fiorello (ha <strong>la</strong> pescheria in Via Appia)....lo<br />

chiamavano 'Nzino Cicora ?<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Eh come no? Me lo ricordo si, loro avevano <strong>la</strong> casa sul retro del<strong>la</strong> spiaggia su qul<strong>la</strong> strada<br />

polverosa che poi ci portava al<strong>la</strong> spiaggia dei VIP (spiaggia dei sott'ufficiali). Mi ricordo che Fiorelo si operò di<br />

ernia insieme a <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> e noi all'ospedale Di summa portavamo i ge<strong>la</strong>ti anche a lui!... Peccato che ora lui non<br />

si ricordi di me!


Gianna Santoro Sehhh....ma che spiaggia dei Vip, mica era degli Ufficiali, e non compravo l'aranciata<br />

Sanpellegrino......prendevo un bicchiere di Spuma a 20 lire....<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Lo sai che ho scoperto De Andrè a casa tua????????... e poi i pomeriggi a casa di Sara<br />

Lanciano,,,, le prime sigarette, io ero <strong>la</strong> più ardita fumavo le Pak (orride sigarette al<strong>la</strong> menta) ....ma tu ti ricordi?...<br />

e poi quando passeggiavamo al corso che tutti ti chiamavano "Lo<strong>la</strong> Fa<strong>la</strong>na?"<br />

Gianna Santoro Ahahahahahahah.......ce t'ha ricurdata......Tu eri piu' vippona....col fisico che avevi ti potevi<br />

permettere di indossare gli "hot pants"....ahahahah.... Era a casa di Marilena Lanciano, che abitava in Capitaneria,<br />

è <strong>mia</strong> cognata lo sai no?<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro A noi di Marimisti <strong>la</strong> tua spiaggia ce <strong>la</strong> facevano passare come un posto di ricchi , non adatto a<br />

figli di operai!... Eper il gusto del proibito noi venivamo a spiare, in realtà era uno schifo di spiaggia, e le alghe me<br />

le ricordo ancora. Un milione di volte più bel<strong>la</strong> Marimisti, bel<strong>la</strong> sabbia, bellissima veduta con Forte a Mare di<br />

fronte, belle cabine, bel<strong>la</strong> rotonda, e perchè no, anche belle ragazze! Scherzo ovviamente, ...e chi poteva<br />

competere con te!<br />

Gianna Santoro Naaaaaaa......veramente? Infatti io venivo da voi, con <strong>la</strong> scusa delle focaccine, e mi stavo a<br />

babbare....c'era piú "ammoina" ......e <strong>la</strong> mamma si arrabbiava sempre perchè come al solito tardavo .........<br />

Annarita Spagnolo Certo che questa foto ha scatenato ricordi e riconoscimenti ca putimu sciri a Chi l'ha visto...<br />

E, visto che l'alzaimer avanza piano, credo di aver capito che anche <strong>la</strong> ragazza in ginocchio veniva alle magistrali,<br />

si chiamava Serra? Giusto?<br />

Gianna Santoro Annarita, i neuroni funzionano .........è Gabriel<strong>la</strong> Serra !!<br />

Francesco Vitale Bellisima foto, Giannoccolo addominali tartarugati.....ma quello a destra e' Giulio Serra ?<br />

pescavamo li cuggiuni e li sparatieddi........<br />

Giuseppe Pino Micaletto Bellissima foto.... un'emozione! Gianna sei grande!<br />

Gianfranco Perri & Company - 1958


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Palestra Boxieri<br />

Giancarlo Cafiero Piazza Santa Teresa -1950<br />

Giancarlo Cafiero<br />

La Palestra ti li Boxieri di piazza Santa Teresa. Io vado a tutte le riunioni di Boxe Iaia.<br />

Gianfranco Perri Giancá, ma questa foto di piazza Santa Teresa é bellissima. Di che anno sará!<br />

Antonia Ostuni<br />

Che bel<strong>la</strong>aaaaaaaaaa <br />

Gianfranco Perri Antonia, tu te <strong>la</strong> ricordi quando era cosí questa piazza?<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Meno male che lo avete scritto, altrimenti non avrei saputo dire che posto è, anzi faccio<br />

ancora fatica ad individuare che è piazza Santa Teresa.<br />

Stefano Albanese Bel<strong>la</strong> foto sarebb,e bello saepre il nome dell'autore dello scatto.<br />

Sergio Serse Io non <strong>la</strong> ricordo come nel<strong>la</strong> foto, certo è che era una meraviglia.<br />

A ngelo Cata<strong>la</strong>no Nel pa<strong>la</strong>zzo a destra del<strong>la</strong> Palestra abitava <strong>mia</strong> moglie.<br />

Giancarlo Cafiero La foto é del 1950. L´allenatore tinia lu razzu muzzu, forse per <strong>la</strong> guerra.<br />

Raffaele Mauro Lu chiamaunu manu di tau<strong>la</strong>, ...al<strong>la</strong> sicurduna ti scassciava lu nasu, cussì ti llivavi lu pinsieru.<br />

Remo Simoniello Era mestru Cosimu.<br />

Raffaele Mauro Dell'Atti?<br />

Remo Simoniello Mestru Cosimuuuu. Dell'Atti venni dopu ti iddu.


Raffaele Mauro In effetti li dell'Atti erunu piccini com'ernu a fari cu ti spaccunu lu nasu?<br />

Luigi Iaia Era mestru Cosimo, ca<strong>la</strong>brese.<br />

Raffaele Mauro Grazie Luviggi!<br />

Luigi Iaia Comunque Giancá, e' bellissima sta' foto, ...allora se venerdi vieni al<strong>la</strong> manifestazione, portami una<br />

copia se vuoi. La portiamo sul ring e <strong>la</strong> mettiamo in grande in palestra. Poi, dopo <strong>la</strong> palestra divintau <strong>la</strong><br />

falegnameria di mestru Manucciu, quiddu ca' lu figghiu si chiamava Bartolo. Ci ti riquerdi purtau <strong>la</strong> prima mini<br />

moto a brindisi, e lu prima cani a<strong>la</strong>no ca si chiamava Rebon.<br />

Raffaele Mauro E <strong>la</strong> Morgan azzurra ed il primo taxi inglese, grande Bartolo!<br />

Luigi Iaia Ahahaha, ...poi tinia li 2 cani buldog , Maja e Red, e nui sciucavamu a palloni e loro di sicutavunu,<br />

ahahahah! Ce' belli ricordi. Minu mali ca atu nvintatu stu situ, almeno ndi ricurdamu quanderumu piccinni, atru<br />

moi li fili <strong>mia</strong> quandu ci li conto sti cosi mancu ci cretunu. Quantera bello, puru ca di mururivunu di fame.<br />

Signorile Cosimo Ti piccinnu stava sobbra a Santa Tiresa pi sciucari a palloni finu a quandu lu quisturino no ndi<br />

cacciava <strong>la</strong> sera, inveci quandu apria <strong>la</strong> palestra mestru Cosimu (sobbranuminatu Manu muzza) si mittia vicinu<br />

all'ingressu e spittava tutti l'attleti, ricordu <strong>la</strong> palestra cumposta ti quattru specchi sobbra alli toi <strong>la</strong>ti e lu ring a<br />

centru tretu.<br />

Giuseppe Creti Gianfra' bel<strong>la</strong> foto, bravo!<br />

Gianfranco Perri Gianfrá sono io, ed é vero che sono bravo, ...peró chi ha postato <strong>la</strong> foto é l´amico Giancá!<br />

hahaha!<br />

Giuseppe Creti Gianfra' hai ragione. Errare humano est. Bravo Gianca'<br />

Arcangelo Taliento Indubbiamente era una bellissima piazza, ricca di verde, ma non si potevano fare partite di<br />

calcio. Poi 'ndi <strong>la</strong> ggiustara, e quindi finalmente potevamo giocare grandi partite. Però non avevamo fatto i conti<br />

con Gianni e Pinotto, le due guardie municipali che ci rubavano il pallone.<br />

Ernani Nani Bartolo apriu a corso roma <strong>la</strong> boutique p<strong>la</strong>yboy, vi ricurdati?<br />

Giuseppe Summa Certo! Successivamente i locali furono adibiti a parrucchiere per signora (Angelo?). Ora<br />

Bartolo vive in una casa di campagna molto bel<strong>la</strong>, se completa <strong>la</strong> ristrutturazione, a metà strada tra Brindisi e<br />

San Vito dei Normanni ed è sempre un bril<strong>la</strong>nte compagnone.<br />

Antonio Corsa Sono tornato indietro di 40 anni, abitavo nei pressi di piazza Santa Teresa, a Largo san Paolo.<br />

Quanti giochi su quel<strong>la</strong> piazza, a pallone, a saltacavallina, all'ombrello e, sopraqttutto a scundicova!<br />

Gianfranco Perri E chi non si ricorda delle ¨gnande¨ degli alberi di piazza Santa Teresa? Erano bellissime e<br />

facevamo un sacco di giochi, per esempio le trottole, tagliandone un aparte e infi<strong>la</strong>ndo poi uno stecchino per<br />

dare l´impulso. Hahaha, ci accontentavamo proprio di poco!


Luigi Iaia<br />

Franco Pinto<br />

Raffaele Mauro Sbaglio, o in primo piano c'è il mitico "maestro" Dell'Atti?<br />

Luigi Iaia Si, eti mestru Gigi Dell´Atti, con Franco Pinto.<br />

Raffaele Mauro Me lo ricordo, come mi ricordo i combattimenti all'arena Italia, con i Tarì, mio zio grande<br />

appassionato mi portava sempre.<br />

Luigi Iaia Moi aggiá viteri ci trovu li fotografii di Franco Zurlo.<br />

Raffaele Mauro Luigi, una grande tradizione brindisina, che grazie al tuo coraggio e dedizione torna a far<br />

par<strong>la</strong>re di se, bravo complimenti!<br />

Luigi Iaia Ti ringrazio Raffaé, ma é grazie a mio figlio che stiamo facendo rinascere uno sport che a Brindisi si<br />

era perso, una tradizione con <strong>la</strong> che li brindisini davunu filo da torciri a tutt´Italia, ...senza preseunzione, grazie<br />

al<strong>la</strong> Boxe Iaia.<br />

Raffaele Mauro Orgogliosamente brindisino, sono con voi!<br />

Luigi Iaia E io mi ricordo ca era essere qualche anno chiú di mei, no sacciu ci era cuginuta Rafele quiddu ca<br />

murio, feci qualche combattimento ed eravamo divintati amici.<br />

Raffaele Mauro Si purtroppo non c'è più era mio cugino più piccolo di me di qualche anno.<br />

Luigi Iaia E si, mi ricordo comu a nu viento quant´era bravu, comu vagnoni puru. Ci a di tiempiu, ...bhe li Mauru<br />

erano n´istituzione, iddu era umili comu a nui, ...bravo Raffaele.<br />

Raffaele Mauro Grazie, ma fattu rrizzicari li carni!<br />

Luigi Iaia Par<strong>la</strong>mu sempri, ...senza offesa pi niscunu sport, ...sempri di palloni, di pal<strong>la</strong>canestro e nui, pi nu sport<br />

cosí nobili ...facimu tanto per Brindisi.


Niko<strong>la</strong> Poli<br />

Il grande campione brindisino Franco Zurlo<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Una persona modesta e simpatica. Un personaggio fantastico !<br />

Gianfranco Perri Nel<strong>la</strong> seconda fotyografia Franco Zurlo impegnato nel match che gli valse il titolo europeo nel<br />

1969.<br />

Luigi Iaia Franco sta' sempre nel<strong>la</strong> nostra palestra. Niko<strong>la</strong> come' che ti trovi queste foto?<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Embè secondo te? Basta andare su internet, ciao Luigi<br />

Luigi Iaia No, siccome noi l'avevamo in palestrame poi facemmo i <strong>la</strong>vori e' gli operai <strong>la</strong> rovinarono era<br />

l'originale. Senti il sito quale'?<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Vai su Google immagini e digita il nome ce ne sono diverse di belle foto. Comunque questa prendi<strong>la</strong><br />

da questo post che ho messo, <strong>la</strong> ingrandisci e rifai il bel poster, e salutami Franco!


Luigi Iaia<br />

Il maestro Carmine Iaia, Franco Zurlo e il maestro Maurizio Martina<br />

Luigi Iaia Nel<strong>la</strong> foto il maestro Carmine Iaia, il glorioso Franco Zurlo che ha portato il nome di Brindisi in tutto il<br />

mondo e il maestro Maurizio Martina. E da non dimenticare il nome dell'icona del pugi<strong>la</strong>to brindisino, Stel<strong>la</strong><br />

d´oro Nico<strong>la</strong> Carel<strong>la</strong>, del quale al piú presto metteró qualche foto.<br />

Enrico Sierra Franco Zurlo, sul quale brindisiweb ha postato un mio pezzo e che Giovanni Membo<strong>la</strong> puo'<br />

inviarvi, é parente di Zurlo, il presidente del gruppo miusicale "lu scattusu".<br />

Luigi Iaia Si, Fedele Zurlo, é il cugino di Franco.<br />

Luigi Iaia E ricordiamo anche <strong>la</strong> manifestazione di pugi<strong>la</strong>to organizzata dal<strong>la</strong> Boxe Iaia. Venerdi 27 maggio<br />

2011 al Pa<strong>la</strong>zumbo in rione Centro, scuo<strong>la</strong> Salvemini, con ingresso gratuito e con con <strong>la</strong> presentazione del pugile<br />

Iaia Armando che, a soli 18 anni, rappresenterá Brindisi al Guanto d´oro d´Italia.<br />

Gianfranco Perri Compliemti ad Armando Iaia, e tanti auguri per il Guanto d´oro... E venerdí tutti al Pa<strong>la</strong>zumbo,<br />

scuo<strong>la</strong> Salvemini in Via Castello.


Alberto Cafiero<br />

Il grande pugile e atleta brindisino degli anni ´ 30 Francesco Summa<br />

Francesco Suma Un pluridecorato campione brindisino ingiustamente ignorato: attrezzista, vogatore,velocista,<br />

marciatore, ciclista, pesista e pugile negli anni ´30.<br />

Cosimo Guercia E' stato veramente ingnorato dal<strong>la</strong> sua <strong>gente</strong> con questa foto lo faccimo conoscere e lo<br />

ricordiamo almeno nel<strong>la</strong> nostra pagina.<br />

Gianfranco Perri Purtroppo e' ancora un caso di errato senso di "antiregime": cancel<strong>la</strong>re tutto cio' che e' in<br />

qualche modo appartenuto al ventennio, cercando un volersi redimere delle proprie colpe, e gia' come se si<br />

potesse dare un colpo di spugna al proprio passato, semplicemente canel<strong>la</strong>ndo ogni memoria storica.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Piazza del popolo<br />

Nikos Desil<strong>la</strong>s<br />

By night<br />

Cosimo Guercia Ave, Cesare Agusto!<br />

Annarita Spagnolo Guardate che bello il vecchio pa<strong>la</strong>zzo del Banco di Napoli, Sui gradini negli anni 70 sedevano<br />

i contestatori locali, i genitori ci raccomandavano di non sedere mai e poi mai su quei gradini, come se ci fosse<br />

stato il diavolo.<br />

Giuseppe Creti E chi si ricorda il benzinaio su quel<strong>la</strong> piazzetta dietro al<strong>la</strong> statua?<br />

Raffaele Mauro Dai Giusè, stava lí fino all'altro giorno, era del<strong>la</strong> Esso.<br />

Giuseppe Creti Grazie Raffaé, allora non me ne sono accorto visto che ormai son ben 6 anni che manco da<br />

Brindisi.<br />

Raffaele Mauro L'<strong>la</strong>tro giorno per modo di dire, ...ahahh! Saranno almeno una ventina d'anni.<br />

Giuseppe Creti Raffaé, metti pure qualche manno in piú, visto che giá dal 1989 non c´era ahahahah!<br />

Pietro Mingol<strong>la</strong> Altro che ¨Esso¨! In Piazza del popolo il bisnonno Antonio nel 1919, era il primo benzinaio di<br />

Brinisi.


Pietro Mingol<strong>la</strong> Piazza del popolo con ¨Lampo benzina superiore¨ - 1919


Piazza del popolo dall´alto - Anni ‘60<br />

Giuseppe Creti<br />

Bellissima questra fotografia, grazie.<br />

Ange<strong>la</strong> Zurlo Ma è piazza vittoria per caso?<br />

Gianfranco Perri Si tratta di Piazza del Popolo, con anche il mitico cinema Mazari.<br />

Cosimo Guercia a quel pa<strong>la</strong>zzo ad angolo mi ricordo che c´era un barbiere.<br />

Giuseppe Creti Si, sul <strong>la</strong>to destro del<strong>la</strong> foto c´dera un barbiere ed era mio zio.<br />

Gianfranco Perri Il barbiere lo ricordo benissimo, perlomeno uno di loro. Aveva gli occhiali ed il coccope<strong>la</strong>to.<br />

Mio padre era cliente ed io ci andavo perché mi rega<strong>la</strong>va i calendari profumatissimi al borotalco, quelle con le<br />

foto osé!<br />

Giuseppe Creti Si mio zio aveava gli occhiali, ma aveva anche tanti capelli e tutti tirati indietro con <strong>la</strong> bril<strong>la</strong>ntina<br />

"Linetti".<br />

Gianfranco Perri Peró nel salone c´era piú di un barbiere ed io ricordo quello con gli occhiali da vista spessi e il<br />

coccope<strong>la</strong>to, peró <strong>la</strong> memoria puó tradire alle volte.


Piazza del popolo - Anni ‘50<br />

Roberto Guadalupi Da notare il mezzo busto di Garibaldi (che fine avrà fatto?) al posto di Cesare Augusto!<br />

Annarita Spagnolo Si vede che l'eroe dei due mondi a qualcuno piaceva meno... Quali ragioni avranno spinto i<br />

nostri amministratori a cambiare statua?<br />

Cosimo Prudentino Piazza del popolo nel 1956


Cosimo Prudentino Piazza del popolo é sul<strong>la</strong> destra<br />

Gianfranco Perri Bel<strong>la</strong> <strong>la</strong> ¨Giardinetta¨!<br />

Giuseppe Creti E quanto era bel<strong>la</strong> Brindisi a quei tempi!<br />

Antonio Fox Gianfranco, direi che del<strong>la</strong> giardinetta, era più bello e spazioso questo angolo rispetto a quello<br />

attuale. A proposito mi ricordo che l'ora dello scatto del<strong>la</strong> foto: erano 10 e 55<br />

Gianfranco Perri Secondo me erano le 12 meno 5!<br />

Antonio Fox Noni Gianfrà, uarda beni!<br />

Gianfranco Perri Deve essre il fuso orario, ma da qui sembrano le 12 meno 5. Hai visto che di Giardinette ce ne<br />

sono 3 nel<strong>la</strong> foto, nnon me ne ero accorto prima: bellissime!<br />

Cosimo Guercia Sono esattamente le 12 meno 5 dice bene Ginfranco<br />

Antonio Fox Allora ho ingrandito <strong>la</strong> foto, mi sa che l'ora giusta è <strong>la</strong> tua. Mi sono confuso con l'ora legale....<br />

Cosimo Guercia La dovevi ingrandire prima Anto', ormai il caso e' risolto ahahaha!<br />

Antonio Fox E' colpa dell'età.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Che bello, topoline giardinette, si vede <strong>la</strong> calma di quei tempi.<br />

Cosimo Guercia Era tutta un'altra cosa .<br />

Marta Prudentino Bellissima, sembrava essere uscita da un film! Mi sarebbe piaciuto conoscer<strong>la</strong> così.


Raffaele Mauro Quel<strong>la</strong> era una città viva, piena di interessi e di speranze, ...adesso purtroppo un mortorio.<br />

Marta Prudentino E noi giovani lo sappiamo bene!<br />

Raffaele Mauro lo so, ...e non immagini <strong>la</strong> rabbia di chi come me vi sta consegnando questa indecenza.<br />

Maurizio De Virgiliis E l'autobus di Moretti non l'avete visto?<br />

Raffaele Mauro Si vecchi macchi,m ...bellissimi!<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Quelle erano le corriere di Moretti!<br />

Roberto Guadalupi Quanto era bel<strong>la</strong> <strong>la</strong> vecchia sede del Banco di Napoli!<br />

Ernani Nani La corriera di Moretti ci portava a fiume grande, e spesso ci toccava scendere e continuare a piedi,<br />

perchè si rompeva.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Ma le corriere Moretti, non effettuavano servizio extraurbano?<br />

Ernani Nani Sinceramente non ricordo, ma in città erano le sue, il deposito era al Casale dopo il campo sportivo,<br />

se non sbaglio in quel posto adesso ha aperto un superpercato Gianni Brigida.<br />

Cosimo Guercia Le corriere di Moretti cessarono quando il comune di Brindisi mise i suoi pulman.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Vale a dire in quali anni?<br />

Cosimo Guercia Credo intorno al 1960, peró di preciso non ricordo, o forse anche qualche anno prima.<br />

Cesare Augusto Imperatore – ristruturato in piazza del popolo nel 2010


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Piazza Dionisi<br />

Simione Galluzzo<br />

Pa<strong>la</strong>zzo Dionisi nel<strong>la</strong> piazza omonima<br />

Giuseppe Ligi Dov è?<br />

Cosimo Guercia Pa<strong>la</strong>zzo Dionisi, affianco al Bar Betty<br />

Giuseppe Ligi Uhmm ... Mi vien da dire che era meglio prima.<br />

Giuseppe Summa Certamente! Prima probabilmente al<strong>la</strong> politica si pagavano cambiali meno one onrose.<br />

Considerate che l'attuale situazione è costata moltissimo al<strong>la</strong> cittadinanza, esproprio all'EPT. proprietaria del<br />

vecchio manufatto del chiosco di informazion... turistiche, demolizione, trasporto e smaltimento dello stesso<br />

chiosco, rifacimento del<strong>la</strong> piazzetta con messa a dimora del verde, nuovo impianto idrico ed elettrico ect., etc. Il<br />

tutto ad uso e consumo di un privato che probabilmente paga una fesseria per <strong>la</strong> concessione dello spazio<br />

pubblico. E a noi cittadini pagatori tocca chiedere permesso per farci strada sul marciapiedi.<br />

Andrea Ecclesie Difatti quel<strong>la</strong> è una piazza pubblica. Anche se Mussolini avesse <strong>la</strong>sciato il monumento dei<br />

caduti in Piazza Dionisi ,dove principalmente si trovava, anzichè trasportarlo poi in Piazza Santa Teresa, questo<br />

privato avrebbe sicuramente trovato il modo di mettere i tavolini anche sul monumento.<br />

Giuseppe Summa La <strong>mia</strong> osservazione non voleva essere una critica gratuita. Senza nul<strong>la</strong> togliere alle capacità<br />

imprenditoriali del proprietario, al posto dei nostri amministratori in cambio dell'uso di parte del<strong>la</strong> piazza, gli<br />

avrei chiesto il costo per il rifacimento del<strong>la</strong> stessa. Gli affari si fanno in due e mai a spese del cittadino<br />

contribuente.


Andrea Ecclesie Dalle ultime righe del tuo commento, una sorta di critica, anche a fronte di un adeguato<br />

pagamento, c'era. Comunque non è questo il punto, il punto è che quí, o si gioca a "futti cumpagni" o non si gioca<br />

proprio. Io penso che se si vuole ri<strong>la</strong>nciare un minimo di turismo, dato che <strong>la</strong> città si presta a campare<br />

soprattutto di questo, tutta via Regina Margherita dovrebbe essere trasformata in una sorta di viale di bar,<br />

barretti e ristorantini, ...ma non solo per alcuni "privilegiati". Ciò darebbe anche una facciata nuova al<strong>la</strong> città,<br />

soprattutto per chi si ferma con il proprio Yacht. Ci dovrebbe essere un sistema governativo favorevole, questa è<br />

<strong>la</strong> <strong>mia</strong> critica fondamentalmente. Anche perchè il turismo porta <strong>la</strong>voro e i ragazzi di Brindisi hanno sacrosanto<br />

bisogno e diritto di <strong>la</strong>vorare nel<strong>la</strong> propria città.<br />

Cosimo Guercia Purtroppo il comune non é riuscto a fare togliere i tavolini perché il concessionario era in<br />

rego<strong>la</strong>, in quanto l'autorizzazione glie<strong>la</strong> dette il sindaco Antonino. Non so poi come andó a finre <strong>la</strong> storia, l´ho<br />

seguita solo fino a un certo punto.<br />

Giuseppe Summa Scusami Cosimo, npn volermene, non dico di far togliere i tavolini, ma ridimensionare<br />

l'espansionismo attuale a spese del cittadino. Non trovo giusto che si debba fare impresa con le tasche del<br />

cittadino. Una parte del<strong>la</strong> piazza per i tavolini puó starmi anche bene, e comunque il signor Gaetano deve pagare<br />

il giusto.<br />

Cosimo Guercia Giuseppe, forse non mi sono espresso bene: sono d'accordo con te, ho riportato quello che<br />

sapevo, di fatto ho commentato "che non so <strong>la</strong> storia come e' andata a fiire", si intende tra il comune e il Bar<br />

Betty.<br />

Giuseppe Summa Capito! Ma <strong>la</strong> <strong>mia</strong> era giusto una precisazione, non ho nul<strong>la</strong> contro il Bar Betty, ma si è creata<br />

una situazione a dir poco anoma<strong>la</strong>, come se un qualsiasi imprenditore chiedesse in uso Pa<strong>la</strong>zzo Nervegna per<br />

farci un albergo, senza pagare un giusto canone.<br />

Pa<strong>la</strong>zzo Dionisi nel<strong>la</strong> piazza omonima


Raffaele Mauro Il proprietario del Bar Betty paga un fitto estremamente oneroso per l'occupazione del<strong>la</strong><br />

piazza, e per questo i vostri commenti mi paiono francamente eccessivi. Senza le attività commerciali quel<br />

lungomare sarebbe rimasto una <strong>la</strong>nda deserta, così come è stato per anni. Il commercio porta vita nel<strong>la</strong> città,<br />

certo ci vogliono controlli e buon gusto, ma non mi pare che nel caso del Betty si sia ecceduto. Andrea, quando<br />

molti di quegli imprenditori tra cui Gaetano del Betty, che tu chiami a sproposito "privilegiati", hanno avuto il<br />

"coraggio" di aprire attività sul lungomare, su quel viale c´era il deserto, e tutti quelli che ci avevano provato<br />

prima avevano preso sonore bastonate, perchè, caro Andrea, il privato quando sbaglia paga di tasca sua, non ha<br />

un paracadute sociale, altro che "privilegiati". Diverso è dare, attraverso incubatori di impresa e attraverso piani<br />

commerciali, <strong>la</strong> possibilità a chi a voglia di intraprendere di farlo al meglio. Diversamente si rischia solo di<br />

impoverire le famiglie di origine, come è successo purtroppo negli anni ai tanti che si sono affacciati nel mondo<br />

del commercio e dopo poco sono stati costretti a rovinose chiusure.<br />

Giuseppe Summa Caro Raffaele, le tue sono giuste osservazioni, ma non posso condividere un esproprio. Una<br />

costosa ristrutturazione a spese del contribuente, motivata al decoro ed al<strong>la</strong> pubblica utilità per poi essere<br />

affidata ad un privato anche se meritovole e, ...diciamo intrapendente! In altre realtà avrebbero fatto un accordo<br />

di programma, tipo: ristrutturi <strong>la</strong> piazza a tue spese e l'avrai in uso per tot anni!<br />

Raffaele Mauro Giusè non credo che quell'ingombrante e assolutamente fuori contesto, secondo me,<br />

manufatto che conteneva l'ex EPT sia stato eliminato per fare un favore a Gaetano. Poi, in tutte le piazza d'Italia<br />

da Piazza San Marco a Venezia a Roma a Torino ecc. ecc. ci sono bar e tavolini, ...e nessuno se ne scandalizza.<br />

Non conoscendo poi i termini del<strong>la</strong> questione esprroprio ed altro, mi limito a fare delle osservazioni dettate dal<strong>la</strong><br />

m ia conoscenza dei fatti.<br />

Giuseppe Summa Non ci siamo capiti, non mi piace che si sia monopolizzata <strong>la</strong> piazza che di piazza non ha piu'<br />

nul<strong>la</strong>: è diventata una dependance del bar. Vorrà dire che chiederó in uso tutta piazza Santa Teresa per farne una<br />

grande balera, ... e mi fermo.<br />

Raffaele Mauro Mi piace il liscio ahhahhahhha!<br />

Giuseppe Summa Attenzioni ku nnó sciuli, ...tu <strong>la</strong> sai longa, ma l'atri no sso' fessa, e Brindisi eti nu buscicchiu e<br />

si sannu pili e pi<strong>la</strong>cchi!<br />

Raffaele Mauro No Giusè ti sbagli, nemmeno io amo le esagerazioni, ma non le amo in tutti i sensi, non ho<br />

l'impressine che si faccia a figli e figliastri. Penso però che le cose possano essere gestite sicuramente meglio di<br />

come viene fatto finora, ma non mi va di gettare il bambino insieme all'acqua sporca. Penso per esempio che <strong>la</strong><br />

capitaneria di porto, il genio civile e <strong>la</strong> caserma del<strong>la</strong> finanza, che oggi occupano buona parte del lungomare,<br />

potrebbero tranquil<strong>la</strong>mente trovare spazio altrove, consentendo al<strong>la</strong> città di trovare nuovi s<strong>la</strong>nci.<br />

Giuseppe Summa Mbeh, mo ti sta' giusti, ...ma parliamo di cose diverse. Parliamo di errori e di situazioni del<br />

passato che incidono sul presente e forse anche nel futuro prossimo. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.<br />

Se poi parliamo di favole, in quel<strong>la</strong> piazzetta ci vedo ancora il gatto e <strong>la</strong> volpe.<br />

Andrea Ecclesie Raffaè sinceramente parlà sempre delle stesse cose uno al<strong>la</strong> fine si noia. Avete ragione tutti.<br />

Basta, io mi ndi vau ti Brindisi.<br />

G ianfranco Perri Dai André, no tindi sciri!!!<br />

Andrea Ecclesie Gianfrà, vegno da tei! Sicuramente in Venezue<strong>la</strong> si sta megghiu! Vengo a <strong>la</strong>vorare da te,<br />

passami stu piccone, e scavamo sti gallerie! Comunque <strong>la</strong> colpa è di Cosimo, ...che mette queste foto<br />

compromettenti,<br />

hahahah... Sta scherzo Cosimo!<br />

C osimo Guercia Certo André, ma sono utili queste discussioni.<br />

Raffaele Mauro Io non penso di avere <strong>la</strong> verità in tasca Andrea. Conosco storie ed eventi di questa città per<br />

aver<strong>la</strong> vissuta profondamente, nel campo commerciale ho cultura e competenza che vanno al di <strong>la</strong> delle


considerazioni da bar. Pensavo fosse utile metterle a disposizioni di tutti, ma visto che sei così suscettibile,<br />

eviterò di commentare tuoi post. Ognuno ha le verità che si merita!<br />

Gianfranco Perri E non continuate a discutere,... se nó propongo di rimettere in questo posto il ¨glorioso¨ ENAL!<br />

Giancarlo Cafiero<br />

Dov´era?<br />

G iovanni Membo<strong>la</strong> Piazza E. Dionisi, ...abbasciu al<strong>la</strong> marina. Dietro, a destra, si vede il pa<strong>la</strong>zzo dell'ex sindaco.<br />

Silvio Melpignano Dove adesso si trovano i tavolini del<strong>la</strong> ge<strong>la</strong>teria. Sul<strong>la</strong> sinistra c´é il pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> dogana. E'<br />

stato dopo, anche sede dell'ente provinciale del turismo ‐ EPT.<br />

Cosimo Guercia Si, il pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> finanza a sinistra.<br />

Gianfranco Perri Bel<strong>la</strong> foto Giancá. Una foto storica anche questa. Poi questa struttura era stata sostituita con<br />

una piú picco<strong>la</strong> e piú leggera con pareti in vetro, un ufficio dell´EPT, ente provinciale per il turismo, prima che<br />

fosse poi definitivamente anche eliminato l´ente provinciale per il turismo da questo posto.<br />

Gianfranco Perri A proposito del<strong>la</strong> recente chiacchierata su Piazza Dionisi e Bar Betty, possiamo comunque<br />

rallegrarci che qualche amministratore abbia deciso di eliminare questo ¨catafalco¨ dal<strong>la</strong> piazza, ed anche in<br />

fondo quello dell´ EPT che lo sostituí, anche se era píú discreto e,...meno funebre di questo!<br />

Mario Carlucci Ha ragione Gianfranco, ragazzi cosa sono queste discussioni sterili che non portano da nessuna<br />

parte.<br />

Raffaele Mauro Sono sintomatiche invece Mario, sintomatiche di un certo tipo di opinione pubblica, sempre<br />

molto<br />

manichea ed effimera, perchè poi nessuno mai da seguito a nul<strong>la</strong>.


Mario Carlucci Questo succede quando ognuno di noi vuole rimanere formo con le proprie idee, però bisogna<br />

ascoltare anche quelle degli altri....<br />

Raffaele Mauro E´ solo da un confronto sereno e senza pregiudizi che questo può avvenire, ma siamo<br />

disabituati a discutere, tanto è vero che tu stesso hai par<strong>la</strong>to di discussioni sterili.<br />

Mario Carlucci Si hai pienamente ragione.<br />

Giuseppe Summa Oltre ad esprimere <strong>la</strong> <strong>mia</strong> opinione, immodestamente ho voluto dare un'informazione, chi<br />

c ondivide recepisca, diversamente rispetto l'opinione altrui, sempre se prospettata in buona fede. Punto e basta.<br />

Gianfranco Perri Giusé! il punto va benissimo, ma il basta, non tanto, anche se immagino si riferisca al tuo<br />

intervento su ques to tema. Ma lo dico solo per evitare malintesi.<br />

G iuseppe Summa Certamente, dicevo per quanto mi riguarda.<br />

Gianfranco Perri Grazie, Giuseppe. Credo che <strong>la</strong> conversazione sia stata veramente interessante. Si sono dette<br />

molte veritá, e credo tutte in buona fede. I punti di vista, come naturale e giusto che sia, non sempre sono gli<br />

stessi, ma i contributi sono stati, a mio avviso, tutti notevoli e sopratutto utili per chi li abbia voluti leggere,<br />

trovandovi certamente notevoli elementi di opinione utili a maturare una propria idea sulle questioni sollevate.<br />

Raffaele Mauro Gianfrà no ti fa fottiri, ca quiddu eti nù zuccoloni, ...mo ti lu mangiiiii!<br />

Giuseppe Summa Appunto!<br />

Gianfranco Perri Ho capito, rimettiamoci il Monumento ai caduti, e che Simone si rivolti nel<strong>la</strong> tomba! Peró<br />

spicciati<strong>la</strong>!<br />

Raffaele Mauro Calma Gianfranco, con Pino scherziamo e ci vogliamo bene.<br />

Gianfranco Perri<br />

Piazza Dionisi con il Monumento ai Caduti


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Piccolo Bar e dintorni<br />

Cosimo Prudentino<br />

Il Piccolo Bar<br />

Cosimo Guercia Il piccolo Bar dove erano cosi' buoni i ge<strong>la</strong>ti e i frappé, e si scorge il chioschetto di Gina.<br />

Raffaele Mauro Il Piccolo Bar è nascosto dall’edico<strong>la</strong>, all’epoca di Alfredo Rospi era nell’angolo affianco al<br />

negozio di Piliego, e sul corso Umberto c’erano ancora i lecci che di li a poco sarebbero stati eliminati.<br />

Michele Toscano Scusate cosa sono “i lecci”?<br />

Gianfranco Perri Ma saranno alberi no?<br />

Angelo Di Presa Una varietà di quercie, quegli alberi che adesso sono su Viale Gran Bretagna e Viale Europa al<br />

Rione Bozzano!<br />

Antonia Dell’Aglio Il negozio di Albina Piliego! Lo ricordo con gioia: <strong>la</strong> <strong>mia</strong> mamma mi comprava lì i vestiti, ma<br />

era uno elegante per l’estate e uno per l’inverno. Non come ora che non ci basta l’armadio quattro stagioni!<br />

Annarita Spagnolo L’insegna del Piccolo bar e, subito nel<strong>la</strong> piazzetta, il famoso chiosco di Gina.<br />

Raffaele Mauro Il chiosco di Gina dei ge<strong>la</strong>ti e delle limonate é sul<strong>la</strong> Piazzetta Fornaro, affianco al Piccolo bar<br />

del<strong>la</strong> famiglia Longo, che faceva un orzata ed un <strong>la</strong>tte di mandor<strong>la</strong> unici.<br />

Ada Quartulli L’edico<strong>la</strong> c’è sempre stata? E che Fiat!<br />

Annarita Spagnolo Altro negozio storico era quello del cav. Nocera. Mia madre mi comprò un cappottino che<br />

vista <strong>la</strong> <strong>mia</strong> crescita a rallentatore è durato un sacco di anni, poi ti li ccattaunu a criscenza.


Adriana Tramonte Quanti ge<strong>la</strong>ti di Gina abbiamo mangiato!!! Il mio papà tutte le mattine comprava il giornale e<br />

poi caffè al piccolo bar. L'edico<strong>la</strong> c'è ancora e lui continua a prendere lì il giornale.<br />

Giuseppe Summa Anch'io ho avuto vestiti comprati da Nocera. C'era poco da scegliere, per il confezionato:<br />

Nocera, Mauro,colel<strong>la</strong> o Frigione, oppure negozi di tessuti da portare al<strong>la</strong> sarta. Ricordo ancora il negozio di<br />

tessuti di Abramo, tutto dire ahahahhahaahh!<br />

Cosimo Prudentino Primo Semaforo a Brindisi: Incrocio Corso Umberto con Via Conseva<br />

Marco Martinese Primi anni ‘60 se ricordo bene? Giusto?<br />

Gianfranco Perri Forse anche fine ‘50.<br />

Angelo Di Presa Primi anni 60, poi fu collocata <strong>la</strong> rotatoria sul<strong>la</strong> quale saliva il vigile a dirigere il traffico e in<br />

occasione del<strong>la</strong> Befana i cittadini <strong>la</strong>sciavano i regali. Ricordo bene?<br />

Gianfranco Perri Penso si tratti del<strong>la</strong> fine degli anni ‘50 so<strong>la</strong>mente perché Cosimo, autore del<strong>la</strong> foto, commenta<br />

si tratti del primo semaforo a Brindisi, peró magari <strong>la</strong> foto non coincide temporalmente con <strong>la</strong> posa del<br />

semaforo!<br />

Cosimo Prudentino Non mi ricordo <strong>la</strong> data del<strong>la</strong> foto, il primo semaforo e’ sicuro.<br />

Raffaele Mauro Si intravede anche il chioschetto di carburanti Agip del signor Di Todaro in via Cesare Battisti,<br />

con una bellissima multip<strong>la</strong> vicino, ...<strong>la</strong> multip<strong>la</strong> un’auto incredibilmente innovativa per quegli anni. La foto<br />

dovrebbe essere del 64, perchè mi ricordo di quel furgone Fiat, che era del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> famiglia, parcheggiato<br />

all’angolo di Corso Umberto.<br />

Gianfranco Perri Allora diciamo che il semaforo é il primo che fu collocato a Brindisi, un pó di anni (spero!)<br />

prima di questa bel<strong>la</strong> foto.<br />

Cosimo Guercia A destra, ad angolo, <strong>la</strong> vecchia farmacia Fornaro, dal nome del<strong>la</strong> piazzetta, una delle prime<br />

farmacie di Brindisi. Dove si vede l’insegna “Motta” ci abitavo io lí sono cresciuti i miei figli. Grazie Cosimo.


Nikos Desil<strong>la</strong>s<br />

Corso Umberto I° incrocio Via Conserva e Via San Lorenzo<br />

Cosimo Guercia Bellissima, siammo all'inizio di Piazza Vittoria, inoltre si nota il getto dell'acqua del<strong>la</strong> fontana<br />

di Piazza Cairoli. In realta rispetto a oggi mi sembra piu' alto!<br />

Gianfranco Perr i Cosimo, mi sa che quel getto cosí alto é un ritocco nel<strong>la</strong> foto. Quel<strong>la</strong> a destra é Via San<br />

Lorenzo e quel<strong>la</strong> a sinistra Via Conserva.<br />

Cosimo Guercia Si, in effetti é via San Lorenzo. Non so se ti ricordi a quell'angolo c'era un chiosco con una<br />

vecchietta che faceva limonate con il citrato.<br />

Gianfranco Perri Me lo ricordo bene, e poi ti ricordi sul<strong>la</strong> piazzetta subito prima, dove si vedono gli alberi<br />

nel<strong>la</strong> foto, c´era <strong>la</strong> bancarel<strong>la</strong> di quel signore che con voce metallica vendeva: ¨Cartolineee, ...quante belle<br />

cartolineeee¨.<br />

Raffaele Mauro E nel periodo di Natale, avendo i mortaretti nascosti, dopo ¨cartoline¨...... ¨bombe bombe¨<br />

ahhahhahha. Alle sue spalle <strong>la</strong> stazione di servizio Agip. Non era un chioschetto quello in via San Lorenzo, bensí<br />

una sorta di enorme finestra. Dove c'era <strong>la</strong> vetrina di Champion e prima ancora di Stefanelli, c'erano due<br />

signorine che vendevano ge<strong>la</strong>ti e facevano le caramelle al miele, straordinarie, stendendo <strong>la</strong> pasta sul marmo del<br />

bancone e poi tagliando<strong>la</strong> a quadratini.<br />

Gianfranco Perri Il Piccolo Bar era meta obbligata, quando <strong>la</strong> domenica uscivamo dal<strong>la</strong> messa agli Angeli, con<br />

mio padre, <strong>mia</strong> madre e <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong>. Il ge<strong>la</strong>to appena fatto di noccio<strong>la</strong> e ciocco<strong>la</strong>to era un rito.<br />

Raffaele Mauro Il vero rito del Piccolo Bar era il frappè, ...una cosa straordinaria, allo cherry con le ciliege,<br />

...ancora adesso mi sembra di sentirne il profumo. L'altro profumo intenso oltre quello delle sigarette degli<br />

avventori era quello dell'anice, del caffè corretto, l'ho ritrovato anni fa andando in Grecia, in alcuni posti c'era <strong>la</strong><br />

stessa atmosfera e gli stessi profumi, incredibile!<br />

Giuseppe Creti Raffaele, lo sai che l´anice greco si chiama Ouzo?<br />

Raffaele Mauro Certo Giusè, mi sono preso certe mbriacate do ouzo!<br />

Giuseppe Creti Ma come lo hai bevuto? Con l´acqua? Con il ghiaccio? Oppure, ...cosí?<br />

Raffaele Mauro Giusè è vero che è vero, ...acqua e ghiaccio, ma acqua poco ahhahhahahhahahha!


Giuseppe Creti Eh! ora capisco Raffaele bello, perché ti sei ubbriacato, ...perché se non é diluito, eh sí che ti fai le<br />

mbriacate!<br />

Raffaele Mauro Giusè, era diluito, ma tu conosci le atmosfere che si creano in Grecia e con i greci, mai come in<br />

quelle occasioni vale una faccia una razza, e le quantità sono davvero inimmaginabili e l'allegria tanta. Durante<br />

un giro di regate che partiva da Corfù fino a Zante, passando per i vari circoli ho fatto una delle mie più belle<br />

esperienze di mare e di vita, vivendo da greco tra i greci, indimenticabile!<br />

Giuseppe Creti Bravo Raffae', mi fa piacere questo.<br />

Raffaele Mauro Si nota sul<strong>la</strong> destra del<strong>la</strong> foto in basso, un piccolo tabellone giallo, che apparteneva al piccolo<br />

distributore Agip che si trovava in via Cesare battisti<br />

Gianfranco Perri E poi c´é un campionario bellissimo di automobili, dal<strong>la</strong> 500 al<strong>la</strong> 600 al<strong>la</strong> 1100 e altre<br />

Raffaele Mauro <strong>la</strong> mitica Giulietta,...rossa!<br />

Antonio Mingol<strong>la</strong> Stupenda questa foto, si vede ancora il teatro Verdi.<br />

Gianfranco Perri Quindi <strong>la</strong> foto é del<strong>la</strong> fine degli anni 50.<br />

Raffaele Mauro E dalle, ...il Verdi è stato abbattuto nei primi anni 60, nel 1958 ne hanno deliberato<br />

l'abbattimento.<br />

Gianfranco Perri Scusami Raffaé, hai ragione, ...ero distratto. Infatti ad Ottobre 1961 incominciai a frequentare<br />

<strong>la</strong> prima media lí negli edifici del<strong>la</strong> Virgilio che fanno angolo su Piazza Cairoli, e c´erano ancora le macerie del<br />

Verdi sul suolo. Poi l´anno segu...ente cominció <strong>la</strong> costruzione dell´edificio e ricordo benissimo l´infissione dei<br />

pali battuti che per giorni e settimane intere faceva tremare i nostri banchi di scuo<strong>la</strong>. Ma a quei tempi, non c´era<br />

tanto rispetto per l´ambiente, e sopratutto per le persone comuni come sco<strong>la</strong>ri o semplici abitanti del<br />

circondario.<br />

Angelo Rospi Quanti ricordi, ...questo è l’incrocio dove di solito organizzavano <strong>la</strong> Befana dei Vigili urbani, e <strong>la</strong><br />

<strong>la</strong>tteria Angelini rega<strong>la</strong>va ogni anno ai vigili un vitellino. Davvero favoloso.<br />

Ninni Guadalupi<br />

La Befana dei Vigili urbani


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Presidio e dintorni<br />

Cesare Mevoli Che pa<strong>la</strong>zzo è?<br />

Cosimo Guercia Il nome adesso non mi sovviene, ma dove c´é il pa<strong>la</strong>zzo attualmente c'é una scuo<strong>la</strong>. Quando<br />

c'era questo pa<strong>la</strong>zzo era il comando difesa e dopo <strong>la</strong> guerra vi andó ad abitare tanta <strong>gente</strong> priva di casa, peró lo<br />

ricordo privo di giardino e con <strong>la</strong> strada attuale. Poi negli anni tra fine 60 e primi 70 fu demolito.<br />

Cesare Mevoli Ah, il Presidio... ma non riesco a capire l'ango<strong>la</strong>tura dal<strong>la</strong> quale è stata scattata, forse dalle mura.<br />

Cosimo Guercia Ah, e' vero, il Presidio, non mi veniva a mente. E <strong>la</strong> via come si chiama? Forse quel<strong>la</strong> via che si<br />

vede e' via Castello? In effetti io mi ricordo che nel Presidio c'era un grande spazio, penso parte del giardino che<br />

si vede in foto.<br />

Cesare Mevoli Chi ci aiuta?<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> E´ il comando marina, all'interno, l'attuale arsenale del castello.<br />

Cosimo Guercia confronta l'altra foto, quel<strong>la</strong> che fa vedere via Castello dove si vede un tratto del'ex Presidio e<br />

poi fammi sapere.<br />

Cesare Mevoli Impossibile, ci sono gli orti, è esterna al comando marina, quello è il vecchio Presidio, ora c'è <strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong> di via dei Mille e le palestre... non capisco l'ango<strong>la</strong>tura, ma credo che sia stata scattata dal torrione che fà<br />

angolo prima di via provinciale per San Vito.<br />

Cosimo Guercia Ma esiste ancora questa struttura del comando marina?<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> In effetti ora lì c'è <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> Salvemini, <strong>la</strong> strada a destra è via dei Mille, in un'altra foto con<br />

un'ango<strong>la</strong>tura più a "destra" si vede anche il castello... <strong>la</strong> metto online così magari si può capire meglio.<br />

Cosimo Guercia Giá, quindi inizialmente forse non mi sbagliavo!


Gianfranco Perri La strada é Viale dei Mille, mentre Via Castello, che non si vede, é paralle<strong>la</strong> a Viale dei Mille<br />

sul<strong>la</strong> sinistra del<strong>la</strong> foto, subito dopo i capannoni che sono il retro del<strong>la</strong> caserma che ancora esiste su Via Castello,<br />

da Via Rodi a Via Cittadel<strong>la</strong>. Questi capannoni del<strong>la</strong> caserma, all´angolo tra Via Castello e Via Cittadel<strong>la</strong>,<br />

continuano girando ad angolo retto su via Cittadel<strong>la</strong>, fino a Viale dei Mille, peró non sono visibili nel<strong>la</strong> foto. Ai<br />

tempi del Presidio (cioé dopo <strong>la</strong> guerra), degli orti del<strong>la</strong> foto solo <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> porzione piú attaccata al pa<strong>la</strong>zzo<br />

apparteneva al Presidio, mentre buona parte del resto era incorporato al<strong>la</strong> caserma. Era una caserma di<br />

cavalleria, con soldati e cavalli. Me li ricordo bene i cavalli, perché sono nato e vissuto in Via Castello 3, all´angolo<br />

con Via Cittadel<strong>la</strong> proprio di fronte al<strong>la</strong> caserma. Se <strong>la</strong> <strong>mia</strong> interpretazione é corretta, <strong>la</strong> foto dovrebbe essere<br />

stata scattata dall´alto di una delle pa<strong>la</strong>zzine ancora esistenti all´interno del<strong>la</strong> Difesa, all´altezza dell´inizio di<br />

Viale dei Mille. Adesso posto una foto aerea da Google, per chiarire meglio <strong>la</strong> situazione.<br />

Gianfranco Perri Foto aerea - circa 1970<br />

Cosimo Guercia Grazie del commento sono d'accordo con quanto da lei ha scritto, e <strong>la</strong> rinfgrazio per <strong>la</strong> sua<br />

descrizione cosi' chiara. P.S. Forse conosceva mio cugino, abitava in via Cittadel<strong>la</strong>, Piero Iaia.<br />

Gianfranco Perri Non ricordo bene tuo cugino, ma ricordo che <strong>mia</strong> madre aveva un´amica che si chiamava Anna<br />

Iaia. Se per te va bene possiamo darci del tu.<br />

Cosimo Guercia Grazie per il tu. La madre di mio cugino cioé <strong>mia</strong> zia, si chamava Elena, sorel<strong>la</strong> diretta di mio<br />

padre, mentre lo zio si chiamava Iaia e aveva due sorelle il cui il nome non ricordo, ma so che il marito di una<br />

delle due sorelle era barbiere aveva il salone vicino al<strong>la</strong> questura.


Giovanni Membo<strong>la</strong> Ammiragliato e Pa<strong>la</strong>zzina Ammiragliato<br />

Gianfranco Perri Si, quello grande é l´edificio dell´Ammiragliato, dopo <strong>la</strong> guerra adibito ad abitazioni temporali<br />

per i senzatetto e finalmente abbattuto al<strong>la</strong> fine degli anni 60 per dar posto alle scuole Salvemini. Nel<strong>la</strong> pa<strong>la</strong>zzina<br />

dell´Ammiragliato, alloggió il Re Vittorio Emnanuele III° durante il periodo del suo soggiorno a Brindisi dopo l´8<br />

settembre 1943: Brindisi Capitale D´Italia.<br />

Cosimo Guercia Lu Prisidiu pullu<strong>la</strong>va di <strong>gente</strong> che non aveva <strong>la</strong> casa, o che non voleva pagare l'affitto, era un<br />

passaparo<strong>la</strong>, come usciva una famiglia ne entrava un'altra e <strong>la</strong> maggior parte ebbe <strong>la</strong> casa popo<strong>la</strong>re.<br />

Giuseppe Laforgia Ci sono scuole e palestra oggi?<br />

Gianfranco Perri Come é scritto sopra, ci sono le scule Salvemini.<br />

Lucia Tramonte Credo che si chiamasse Caserma Ederle.<br />

Raffaele Mauro No, <strong>la</strong> caserma Ederle è quel<strong>la</strong> dell'esercito che è ancora affianco al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> Salvemini.<br />

Gianfranco Perri Effettivamente, <strong>la</strong> caserma da su Via Castello, tra Via Rodi e Via Cittadel<strong>la</strong>, adesso posto un<br />

fotomontaggio per far<strong>la</strong> vedere, é sul<strong>la</strong> sinistra del<strong>la</strong> foto.<br />

Gianfranco Perri Fotomontaggio delle due foto postate separatamente - circa 1930


Simone Galluzzo Questa foto é invece completa!<br />

Gianfranco Perri Grazie, bel<strong>la</strong>, non credevo esistesse questa foto, mi sarei rispar<strong>mia</strong>to il fotomontaggio.<br />

Antonio Fox Chi riconosce questa foto del 1919?<br />

Gianmarco Di Napoli Il Presidio (?) fotografato dal Castello.<br />

Gianfranco Perri Esatto, e senza dubbi.


Cosimo Guercia Adesso Via Castello.<br />

Nikos Desil<strong>la</strong>s La Difesa - 1925<br />

Gianfranco Perri No, Via Castello é quel<strong>la</strong> sull´angolo destro del<strong>la</strong> foto dove c´é <strong>la</strong> cassetta delle poste. La strada<br />

invece indicata come Via Indipendenza é oggi Via Cristoforo Colombo e prosegue dopo quel cancello con<br />

l´attuale Viale del<strong>la</strong> Libertá fino all´attuale entrata al<strong>la</strong> Marina Militare. Sul<strong>la</strong> destra si intravede l´edifico<br />

dell´Ammiragliato, il Presidio degli sfol<strong>la</strong>ti nel dopoguerra.<br />

Cesare Mevoli Siamo dove sono le mura e il bastione "affettato" per al<strong>la</strong>rgare <strong>la</strong> strada?<br />

Gianfranco Perri Si, Cesare, proprio li, dove è rimasta solo parte de "La Torretta", come <strong>la</strong> chiamavamo noi da<br />

bambini: ci salivamo sul<strong>la</strong> terrazza entrando da una porticina, ancora a quel tempo aperta, che portava alle scale<br />

interne. Nel<strong>la</strong> foto é giusto dietro <strong>la</strong> casetta del<strong>la</strong> guardia.<br />

Cosimo Guercia Lí dentro era il rifugio di Trapuranel<strong>la</strong> e famiglia, erano dei mendicanti. Chi si li ricorda?<br />

Linda Forleo Assolutamente una sorpresa... A che anno si riferisce?<br />

Gianfranco Perri Trapuranel<strong>la</strong> me <strong>la</strong> ricordo molto bene, poveretta, mi pare venisse dal<strong>la</strong> provincia perchè<br />

par<strong>la</strong>va un dialetto mezzo barese poi, c' era in contemporaneo anche 'Capurussu' con i suoi barattoli di <strong>la</strong>tta<br />

dove metteva il cibo che gli rega<strong>la</strong>vano e che non faceva altro che bestem<strong>mia</strong>re ogni volta che noi bambini lo<br />

appel<strong>la</strong>vamo col suo soprannome, poveretto anche lui. Due immagini per noi adesso un pò romantiche, ma che<br />

erano il riflesso delle carenze sociali del<strong>la</strong> nostra Brindisi del dopoguerra. Altri tempi che, per certi aspetti<br />

bisogna anche riconoscere, e per fortuna, migliorati. Diciamo che io li ricordo ancora circo<strong>la</strong>re fino a quando<br />

avevo almeno 5 o 6 anni o qualcuno in piu', quindi fino al 1955 o 1957, o poco piu'. Devo anche avere una foto,<br />

sia di Trapuranel<strong>la</strong> che di Capurussu. Provo a cercarle per postarle.<br />

Annarita Spagnolo Capurussu me lo ricordo bene, ci faceva una paura terribile e quando lo vedevamo<br />

correvamo a nasconderci.<br />

Raffaele Mauro Beh! dipersonaggi nel<strong>la</strong> Brindisi di quegli anni c'erano tanti, da Guglielmo sul quale c'è un<br />

anedottica infinita a Menza Banda, Yo-Yo, Giovanni <strong>la</strong> destra, al mitico Giardino che vendeva i "moretti" su di un<br />

triciclo a forma di gondo<strong>la</strong>, fino a quel signore che credo fosse di Tuturano che suonava <strong>la</strong> fisarmonica sul<strong>la</strong><br />

motobarca San Antonio, in servizio per le spiagge, e che quando suonava faceva del<strong>la</strong> boccacce che scatenavano<br />

l'i<strong>la</strong>rità dei presenti.


Gianfranco Perri Guglielmo lo ricordo benissimo, io ero del<strong>la</strong> parrocchia San Benetto, portava <strong>la</strong> croce ai<br />

funerali, e poi raccontava le barzellette e diceva le parolcce in chiesa, anche in presenza di don Antonio Fel<strong>la</strong>,<br />

famoso parroco.<br />

Raffaele Mauro Ma il suo grande amico e compagno di giochi era don Augusto Pizzigallo, animatore di tante<br />

belle burle. Veramente una persona straordinaria don Augusto!<br />

Giuseppe Creti Don Pizzigallo era mio vicino di casa, un personaggio, ed era anche una buona forchetta.<br />

Antonia Dell'Aglio Anche mio vicino, io abitavo in Via Barletta e ricordo <strong>la</strong> sua perpetua Filumena (Pea Pea)<br />

che si arrabbiava quando le dicevamo di fidanzarsi con Guglielmo.<br />

Giuseppe Creti Ed io abitavo in via Trieste. Ah, ecco io non ricordavo il nome del<strong>la</strong> perpetua.<br />

Gianfranco Perri Papa Pizzigallo ha celebrato il matrimonio di <strong>mia</strong> madre e mio padre nel settembre del 1947<br />

nel<strong>la</strong> chiesa di San Benedetto. E su di lui ho sempre sentito racconti e aneddoti. Io ricordo le sue omelie al<br />

cimitero il giorno dei morti.<br />

Gianfranco Perri Don Pizzigallo celebra il matrimonio di Alba Aprile e Settimio Perri - San Benedetto -1947-<br />

Annarita Spagnolo Ma era anche cappel<strong>la</strong>no militare dell'aereonautica e celebrava anche lì, purtroppo, tanti<br />

funerali. Di lui si diceva che prima di essere sacerdote era stato in prigione per aver sparato una donna, non è un<br />

aneddoto, ma fatto di verità.<br />

Gianfranco Perri Infatti mio padre era dell'aereonautica militare e volle appunto farsi sposare dal suo<br />

cappel<strong>la</strong>no. Ricordo quell'anno in cui scoppió <strong>la</strong> centrale elettrica del cimitero il giorno prima dei morti e ci<br />

furono delle vittime, lui nell'omelia ricordó che da cappel<strong>la</strong>no dell'aereonautica aveva piú volte raccolto i<br />

pezzettini di aviatoti abbattuti, ma quelle vittime civili dell' esplosione al cimitero lo avavano rattristato ancor<br />

piu'. Deve essere successo intorno al 1960.<br />

Cosimo Guercia Con lo scoppio dell<strong>la</strong> cabina eletrica al cimitero l'unica a morire fu una <strong>mia</strong> cugina di 12 anni<br />

presa in pieno dall´ololio bollente. Ci furono diversi feriti gravi ed l problema fu che proprio dove c'era <strong>la</strong> cabina<br />

elettrica si pagavano le bollette per le <strong>la</strong>mpade dei morti e <strong>la</strong> <strong>gente</strong> era in coda per pagare, <strong>mia</strong> cugina che era<br />

piccolina se ne andó in prima fi<strong>la</strong> e fu presa in pieno.<br />

Gianfranco Perri Cosimo ricordo che fu una vera tragedia. Peccato!


Imbriani Ugo Via Castello - 1923<br />

Gianfranco Perri Si osserva in primo piano a destra <strong>la</strong> Caserma Ederle, le cui edificazioni sono in parte ancora lí<br />

anche se, completamente e da ormai molti anni, abbandonate. Mentre sul fondo destro del<strong>la</strong> foto si osserva<br />

l´edificio dell´Ammiragliato, poi Presidio degli sfol<strong>la</strong>ti di guerra, quindi abbattuto tra <strong>la</strong> fine degli anni 60 e gli<br />

inizi degli anni 70, e finalmente sostituito dalle Scuole Salvemini. La Caserma in origine occupava per intero<br />

tutto l´iso<strong>la</strong>to, perfettamente rettango<strong>la</strong>re e delimitato dalle quattro strade: Via Castello, Via Cittadel<strong>la</strong>, Viale dei<br />

Mille e Viale del<strong>la</strong> Libertá, che in effetti non esisteva ancora ed era una strada interna al<strong>la</strong> Marina Militare. Io<br />

sono nato e vissuto di fronte al<strong>la</strong> caserma, all´angolo di Via Castello con Via Cittadel<strong>la</strong>, appena un pó piú in avanti<br />

rispetto al<strong>la</strong> foto, in Via Castello N°3.<br />

Sandro Toffi Io ho abitato al N°6 di Via Castello (che sarebbe <strong>la</strong> stessa casa di due piani che si vede in primo<br />

piano a destra) dal 74 all´82. Mio padre comandava il deposito dell'esercito che sorgeva tutt´intorno al<strong>la</strong> casa, tra<br />

l'altro con giardini meravigliosi. Ora tutto cade completamente, ed é in abbandono, ma ancora esistente. Ne<br />

verrebbe fuori un parco meraviglioso con solo <strong>la</strong>vori di giardinaggio. L'ultima finestra del<strong>la</strong> casa in alto a destra<br />

era camera <strong>mia</strong>. Sullo sfondo il Presidio militare poi abbatutto, ho le foto del<strong>la</strong> demolizione, ma non sul pc.<br />

Gianfranco Perri Io di fatto in Via Castello 3 ci ho vissuto fino a compire 18 anni, fino all´ottobre del 1969, poi<br />

sono andato a studiare al Politecnico di Torino e a casa ci tornavo per pochi giorni o settimane ogni volta, peró e<br />

fino a un paio di anni fa, con assoluta costanza, fino a quando ha continuato a viverci <strong>mia</strong> madre. Magari ci<br />

conosciamo di vista, anzi, quasi certamente.<br />

Gianfranco Perri La Caserma, era una caserma di cavalleria, ed ai tempi del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> infanzia oltre ai soldati<br />

c´erano ancora i cavalli, poi negli anni divenne un deposito di armi. Me li ricordo bene i cavalli, i soldati ogni<br />

mattina li facevano uscire dalle stalle e li portavano a bere nel cortile, e poi li facevano passeggiare un pó.<br />

Antonio Fox Gianfrà, forse tu non lo sai ma siamo stati vicini di casa, anche se per pochi anni. Io sono nato in<br />

via Cittadel<strong>la</strong> e sono stato li fino ai 10 anni. Poi sono andato ad abitare al<strong>la</strong> commenda, per <strong>la</strong> precisione in via<br />

Germanico 6.<br />

Gianfranco Perri Caro Antonio, e' stata proprio una sorpresa sapere che siamo nati a poche decine di metri<br />

uno dall'altro! Pero' tu moltissimi anni prima, hahaha! Forse solo per questo non ci siamo frequentati, a<br />

quell'eta' anche pochi anni fanno tanta differenza!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Santa Pulinara ...<br />

Cosimo Prudentino<br />

La spiaggia, ...che fu... dei brindisini<br />

Maria Smi Stupenda foto!<br />

Cosimo Guercia<br />

Bellisima! Una bel<strong>la</strong> inquadratura del<strong>la</strong> spiaggia con il Monumento.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Questa foto è un'opera d'arte!<br />

Gianni Tanza rel<strong>la</strong> Questa foto è stata scattata dal<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> Monticelli, che io conosco benissimo.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Ma dove si trova <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> Monticelli, se esiste ancora?<br />

Raffaele Mauro Esiste solo il rudere e <strong>la</strong> vegetazione intorno é scomparsa, purtroppo si trova al limite del<strong>la</strong><br />

zona industriale e portuale. Oggi é tutta un´altra storia!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Come al solito, ...peccato! Però non riesco proprio ad inquadrare dov'è: più o meno vicino cosa c'è<br />

oggi, su quale strada è?<br />

Raffaele Mauro E´sul<strong>la</strong> collinetta fra punta delle Terrare e <strong>la</strong> vecchia spiaggia di Sant' Apollinare, nei pressi<br />

del<strong>la</strong> Basell.<br />

Cosimo Guercia Rafe' ticimu sobra allu lido La pineta.<br />

Raffaele Mauro Si Cosimo, ma ho paura che Andrea, che mi pare molto giovane, non sappia nul<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Pineta.<br />

Dovremmo cercare di fare un´impaginazione che permetta di costruire dei capisaldi del<strong>la</strong> memoria, proprio per<br />

consentire a tutti di costruire un immaginario percorso fra antico e moderno.


Andrea Vio<strong>la</strong> In effeti non lo so, ma comunque, grazie a entrambi! Credo di aver capito dov'è ed ahimè, è<br />

proprio vero, ...tutta un'altra storia! Anche a voler<strong>la</strong> ristrutturare il contesto non sarebbe comunque più lo stesso<br />

di prima. Sarebbe una struttura con una vista eccezionale!<br />

Raffaele Mauro Beh insomma, bisogna capire che città si vuole costruire per il futuro, qualche secolo fa quelle<br />

colline hanno visto Cesare assediare Pompeo, loro non ci sono più e le colline si.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Eh, ho capito cosa vuoi dire, ma quanto sarebbe bello se tutto intorno il contesto cambiasse e<br />

tutto tornasse come prima, e come in fondo era giusto che fosse! Hai ragione, sarebbe il caso che ci si<br />

interrogasse su questo, perchè sono delle zone che hanno delle grandi potenzialità e valenze culturali troppo a<br />

lungo ignorate. Ma perchè non lo si capisce?<br />

Raffaele Mauro Perchè, caro Andrea, gli interessi economici in ballo sono rilevanti, e quindi dovendo andare a<br />

mettere in discussione rendite di posizione molto rilevanti, capisci bene che è impossibile dar vita ad un<br />

progetto diverso e condiviso.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Lo so, purtroppo è sempre <strong>la</strong> solita triste storia.<br />

Imriani Ugo<br />

La spiaggia di Sant´Apollinare in una foto del 1938 - brindisiweb.com<br />

Annarita Spagnolo Una bel<strong>la</strong> foto, molto lontana nel tempo, di una bel<strong>la</strong> spiaggia che il petrolchimico ci ha<br />

portato via. Nessun'altra ha raggiunto negli anni il suo fascino. Per fortuna molti di noi da bambini sono cresciuti<br />

sul<strong>la</strong> sua bel<strong>la</strong> sabbia dorata e si sono bagnati nelle sue splendide acque.<br />

Cosimo Guercia Con gli amici si andava a nuoto al<strong>la</strong> spiaggia Maremisti, ci riposavamo al<strong>la</strong> boa che c'era in<br />

mezzo, tra Maremisti e Santa Apollinare. Vi ricordate del<strong>la</strong> boa?<br />

Raffaele Mauro La prima e anche <strong>la</strong> seconda, che era diversa dal<strong>la</strong> prima, aveva una sorta di pedana circo<strong>la</strong>re a<br />

pelo d'acqua per cui, per riposarsi, era l'ideale.<br />

Annarita Spagnolo La boa era <strong>la</strong> seconda tappa di chi imparava a nuotare, <strong>la</strong> prima era il trampolino, poi<br />

quando eravamo più esperti, via al<strong>la</strong> boa.


Nikos Desil<strong>la</strong>s<br />

L´approdo delle barche per Sant´Apollinare<br />

Gianfranco Perri Bel<strong>la</strong>!<br />

Pino Spina Che bel<strong>la</strong> questa fotografia!<br />

Annarita Spagnolo Ecco le belle vele del nostro porto. Fra i barcaroli che ci sia Vicienzi?<br />

Cosimo Guercia Vicienzi dicia ¨saliate saliate¨. Secondo me quello che si vede dietro é il vaporetto, cosi' si<br />

chamava, di Vincenzo.<br />

Raffaele Mauro Quelle sono le barche che d'estate facevano <strong>la</strong> spo<strong>la</strong> con molte delle spiagge del porto interno,<br />

Sant´ Apollinare, <strong>la</strong> Pineta, Fiume piccolo. Se non ricordo male, l'ultima stagione di Sant´Apollinare fu nel 1963,<br />

quando fu chiusa.<br />

Cosimo Guercia Raffaele, secondo me le spiagge sono state chiuse quache anno dopo, perche' ho ancora<br />

impresso il 1964 quando andavo con <strong>la</strong> bici in spiaggia, all´uscita dal<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, perche' i miei andavano prima.<br />

Annarita Spagnolo Sant'Apollinare è stata chiusa nel 1970, nel 1963 funzionava ancora, eccome!<br />

Giuseppe Salvia Ma ufficialmente in che anno fu chiusa Sant´Apollinare?<br />

Roberto Guadalupi Io sono stato uno degli ultimi ad andare via da Sant'Apollinare, per via dei mezzi di<br />

trasporto. Siamo andati sicuramente fino all'estate del 1967 e forse anche del 1968, ma i bagni erano veramente<br />

pochi per via dell'acqua sporca. Ma sapessi che partite a pallone! Con Aldo Mastrobisio che prendeva in braccio<br />

le signore che si erano sistemate nel bel mezzo del campo e le spostava.


Imbriani Ugo Santa "Pulinara" - 1950<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Semplicemente stupenda<br />

Cosimo Guercia Bellisima suggestiva. Quanto ci manca! Grazie Ugo.<br />

Franca Cunsolo Spettaco<strong>la</strong>re!<br />

Giuseppe Salvia Da questa ango<strong>la</strong>zione non avevo mai visto nessuna foto. Davvero molto bel<strong>la</strong>.<br />

Domenico Guarini Quando vedo queste foto penso a quanto é stato scippato al<strong>la</strong> <strong>mia</strong> generazione ed a quelle<br />

delle mie figle! Che siano maledetti per sempre!<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Domenico, non solo questa spiaggia, ma anche Fiume piccolo e Fiume grande, e altre.<br />

Enrico Sierra Bel<strong>la</strong> foto e tristi e nostalgici ricordi, ma sempre vivi. Quando ci sono i giorni no nel<strong>la</strong> vita, io<br />

oltre a ricordare il passato seduto sugli scalini delle colonne, in modo virtuale vivendo lontano, ricordo anche i<br />

giorni allegri e spensierari giovanili sul<strong>la</strong> spiaggia. Facciamo tutti insieme un tuffo nel passato? Dai via......<br />

Cosimo Guercia E' troppo bel<strong>la</strong>.Tempi che furomo<br />

Michele Toscano "Tempi che furomo"! Evidentemente chi governava allora era piu' in gamba di quelli di oggi!<br />

A proposito, chi erano i sindaci di quell'epoca?<br />

Raffaele Mauro Che c'entrano i sindaci, quello fu un investimento del<strong>la</strong> famiglia Mastrobisio. Prima di<br />

Sant'Apollinare, c'erano le pa<strong>la</strong>fitte di Lido Gaudioso, forse Lido risorgimento e lido La pineta, poi Fiume piccolo<br />

e Fiume grande. L 'attuale zona delle spiagge non era nemmeno servita da strade, erano viottoli di campagna.<br />

Cosimo Guercia In effetti tante volte mi recavo al<strong>la</strong> spiaggia con <strong>la</strong> bici e prima di arrivare mi fermavo agli<br />

alberi di fichi che c'erano lungo i viottoli.<br />

Michele Toscano Si, ma ho ragione io! I brindisini di allora erano piu' intraprendenti, ora simu na massa di c...<br />

coraggiosi!


Nikos Desil<strong>la</strong>s<br />

Il pontile di Sant´Apollinare<br />

Annarita Spagnolo Quando a Sant'Apollinare si arrivava con motobarca o barca a ve<strong>la</strong> si doveva attraversare il<br />

pontile dove, dal<strong>la</strong> cabina che vedete spuntava l'addetto al<strong>la</strong> punzonatura dei tesserini. Se non l'avevi ti toccava<br />

pagare l'entrata o buttarti in acqua prima di arrivare al baracchino. Chissà quanti di noi l'hanno fatto. Io molte<br />

volte, perchè pur avendo <strong>la</strong> cabina, i tesserini non erano mai sufficienti per tutti gli amici che ospitavamo.<br />

Mario Carlucci Noi ci buttavano in acqua subito dopo il faro.<br />

Raffaele Mauro La mitica e cerbera signora Mastrobisio, molti amici che ospitavo nel<strong>la</strong> cabina erano costretti a<br />

gettarsi in acqua dopo gli scogli e raggiungere a nuoto <strong>la</strong> riva.<br />

Linda Forleo Mi piaceva andarci con <strong>la</strong> barca, c'è <strong>la</strong> foto di quel barcaiolo magro coi capelli ricci rossi che<br />

andava in giro in bicicletta?<br />

Silvio Melpignano Questa motobarca che si sta ormeggiando si chiamava San Antonio.<br />

Annarita Spagnolo E sopra c'era l'uomo con <strong>la</strong> fisarmonica che suonava e poi girava col piattino e Vicienzi,<br />

padrone del<strong>la</strong> motobarca, diceva a tutti "saliate, saliate ca partimu"!<br />

Roberto Guadalupi C'ero anch´io!<br />

Annarita Spagnolo Che andavi a Sant'Apollinare? O che suonavi sul<strong>la</strong> motobarca? Ah ah ah,...scherzavo!<br />

Antonia Ostuni Sant´Apollinare! Quati bei ricordi, quanti anni son passati, ...era <strong>la</strong> <strong>mia</strong> spiaggia, abitavo al<strong>la</strong><br />

Montecatini vecchia. Adesso il mare lo vedo solo in cartolina, ...che tristezza!


Cosimo Prudentino<br />

La rotonda sul mare di Sant´Apollinare - brindisiweb.com<br />

Franco Profico La rotonda di Sant´Apollinare, quanti ricordi!!!<br />

Mario Carlucci Quanti ricordi!!!<br />

Cosimo Guercia Moltissimi ricordi!!!<br />

Cosimo Guercia In fondo si nota il lido La Pineta, era una bel<strong>la</strong> spiaggia e sopra, dove c'e' <strong>la</strong> "casa dei fantasmi",<br />

c'era una pineta che i bagnanti utilizzavano per una pennichel<strong>la</strong> pomeridiana. Con il gruppo archeologico<br />

brindisino ci eravamo prodicati per il recupero.<br />

Annarita Spagnolo Che bel<strong>la</strong> <strong>la</strong> pedana che ci rispar<strong>mia</strong>va di ustionarci i piedi sul<strong>la</strong> bellissima sabbia sempre<br />

pulita. Vi ricordate di quelli che si facevano i bagni di sabbia?<br />

Filiberto Ungaro Che bei ricordi di un'infanzia spensierata e di un'italietta scomparsa.<br />

Francis Will Avrei voluto tanto godere <strong>la</strong> <strong>mia</strong> città, ...Perchè dico io perchèèè?<br />

Roberto Guadalupi Quanti ricordi proprio da questa foto. Quel signore in borghese sul<strong>la</strong> passerel<strong>la</strong> è<br />

sicuramente mio padre, in quel gruppo di ragazzi in basso ci sono sicuramente anche io: quel<strong>la</strong> era <strong>la</strong> <strong>mia</strong> zona<br />

ed ero un appassionato del gioco dei tamburelli!<br />

Cosimo Guercia Io ho imparato a fumare con gli amici su quel terrazzo del<strong>la</strong> rotonda.


Cosimo Guercia<br />

Sant´Apollinare - brindisiweb.com<br />

Annarita Spagnolo Questa era <strong>la</strong> parte cosi detta signorile, mentre per il popolino c'era l'altra zona che<br />

confinava con <strong>la</strong> Pineta, e poi subito dopo c'era Fiume piccolo, spiaggia poco ambita e per <strong>gente</strong> più umile. Che<br />

tempi,... le c<strong>la</strong>ssi sociali anche al mare!!!<br />

Cosimo Guercia In lontananza si notano i capannoni del<strong>la</strong> SACA e si vedevano gli aerei idrovo<strong>la</strong>nti nel mare<br />

quando li col<strong>la</strong>udavano dopo <strong>la</strong> revisione.<br />

Antonia Ostuni Mi sembra di tornare indietro col tempo vedendo queste foto.<br />

Annarita Spagnolo Una volta ci fu una terribile tromba d'aria e scappammo tutti via dal<strong>la</strong> spiaggia percorrendo<br />

appunto <strong>la</strong> strada che sbuca poi al Cimitero. Una paura terribile era mattina e sembrava notte.<br />

Michele Toscano C he anno era Annarita? Chissa se qui ci sono altri che erano lí quel giorno!<br />

Annarita Spagnolo Io ero una bambina di circa dieci anni, quindi credo il 1962.<br />

Michele Toscano Chissa se un bambino di allora ricorda questo partico<strong>la</strong>re! Bhe noi l'abbiamo detto<br />

aspettiamo!<br />

Cosimo Guercia Quell'anno <strong>la</strong> tromba d'aria sdradico' anche gli alberi dei giardinetti.<br />

Gianfranco Perri E anche quelli del Parco del<strong>la</strong> Rimembranza, che da allora non si riprese piú.


Gianni Tanzarel<strong>la</strong><br />

Ho provato ad immaginare come poteva apparire a suo tempo<br />

Mario Carlucci Bravo, era proprio così!<br />

Cosimo Guercia Questa si che e' piu' moderna! Grazie Gianni, e' bellissima.<br />

Antonia Ostuni<br />

Gianni è stupenda...era <strong>la</strong> <strong>mia</strong> spiaggiaaaaaaa, abitavo li al<strong>la</strong> montecatini, bei ricordiiiiiiiiiii.<br />

Cosimo Guercia E' veramente una bel<strong>la</strong> cartolina, ci mancava.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Per me è più facile immaginar<strong>la</strong>, ho fatto il bagnino per un anno, avevo 14 anni.<br />

Roberto Guadalupi Gianni io, che ho scritto sul<strong>la</strong> carta d'identità "Nato a: Sant'Apollinare", ti posso dire anche<br />

un'altra cosa: Se guardi bene lungo i muri delle gabine si vedono delle fasce orizzontali più scure, ebbene quelle<br />

fasce erano color celeste‐azzurro. Servivano, da un anno all'altro, a vedere quanto eravamo cresciuti in altezza!<br />

Cosimo Guercia Si nota anche il pontile del Lido Pineta con sopra, dietro, <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> Monticelli.<br />

Enrico Sierra E andando avanti si andava, passeggiando sugli scogli, a Materdomini dove poi fu edificata, se non<br />

sbaglio, <strong>la</strong> Montecatini. Oppure ho fatto un po' si confusione?<br />

Cosimo Guercia Enrico, credo proprio che hai fatto confusione: Materdomini é dal<strong>la</strong> sponda opposta, di fronte<br />

al<strong>la</strong> spiaggia del<strong>la</strong> Sciaia.<br />

Silvio Melpignano La Montecatini esisteva già sul<strong>la</strong> destra del<strong>la</strong> foto, e ci inquinava l'aria col suo fumo giallo,<br />

specialmente quando c'era vento di levante.


Alberto Cafiero<br />

La spiaggia nel 1928 (sopra) e nel 1931 (sotto) - brindisiweb.com<br />

Raffaele Mauro Ecco, questo è quello che si chiamó Lido Gaudioso.<br />

Cosimo Guercia Ma sempre nel<strong>la</strong> zona di Sant´Apollinare.<br />

Raffaele Mauro Si, ma Sant'Apollinare si chiamerà molto più tardi. Quando fu costruita, <strong>la</strong> spiaggia di<br />

Sant´Apoliinare incluse finanche parte di quello che era Lido Piccolo, <strong>la</strong>sciando fuori solo La Pineta.<br />

Giancarlo Cafiero Lido Piccolo era solo l´ultima di ben 4 spiagge che furone tutte sostituite dal<strong>la</strong> spiaggia<br />

Sant´Appolinare: Lido Piccolo, Lido Risorgimento, Lido Gaudioso e Lido Cafiero.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Mia madre, che ha 89 anni, mi racconta ancora del<strong>la</strong> spiaggia del<strong>la</strong> signora Cafiero.<br />

Gianfranco Perri Bravo Giancá! Insisto che dobbiamo aumentarti lo stipendio del Gruppo!


Alberto Cafiero<br />

Lido Piccolo<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Incredibilmente bel<strong>la</strong>!<br />

Raffaele Mauro Si, in perfetto stile liberty.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> E´ <strong>la</strong> prima volta che vedo e che so dell'esistenza di questo lido, bellissima foto.<br />

Pino Spina Neanche io posso ricordare questa struttura, grazie per <strong>la</strong> pubblicazione.<br />

Stefano Albanese<br />

Ma dove era esattamente? E' <strong>la</strong> spiaggia che veniva chiamata Fiume piccolo?<br />

Gianfranco Perri No, io di Fiume Piccolo ho visto una foto diversa, asesso <strong>la</strong> posto.<br />

Cosimo Guercia Chi sa a quale anno risale <strong>la</strong> foto? Questo Lido Piccolo stava al<strong>la</strong> fine di Sant´Apollinare, verso il<br />

lido La Pineta, ed é nato dopo al suo posto?<br />

Pino Spina Cosimo, il posto è esattamente quello, prim<strong>la</strong> del<strong>la</strong> villetta, ma quando era lí? Per quanto ci stia<br />

provando, non me lo ricordo questo lido.<br />

Cosimo Guercia Dal 1952 che cominciai a frequentare Sant´Apollinare, ero ragazzino e non ricordo questo Lido<br />

Piccolo, eppure di tanto in tanto andavo a trovare un mio amico al lido La Pineta.<br />

Raffaele Mauro Cosimo, <strong>la</strong> foto sarà decisamente precedente al 1952, forse del periodo di Lido Gaudioso,<br />

quindi prima del<strong>la</strong> seconda guerra mondiale.<br />

Raffaele Mauro Lido Piccolo sorgeva nel<strong>la</strong> parte finale di quel<strong>la</strong> che poi sarebbe diventata Sant'Apollinare. E<br />

poi c´era La Pineta che invece era posta su pa<strong>la</strong>fitte, decisamente più alte di quel<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> foto ed era più spostata<br />

sotto gli alberi. Quando costruirono Sant'Apollinare, Lido Piccolo scomparve, e rimase La Pineta divisa da<br />

Sant'Apollinare con un reticolo di filo spinato che entrava in acqua per qualche metro. Avrò bucato un paio di<br />

canotti su quel reticolo! Ahhahhahhahhha.


Alberto Cafiero<br />

Lido La Pineta<br />

Alberto Cafiero E poi c´era il lido La Pineta, che era giusto sotto <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> Monticelli e non aveva spiaggia, come<br />

non ne aveva una parte Lido Piccolo.<br />

Cosimo Guercia La Pineta rispetto a Sant´Apollinare aveva un dislivello, era piu' alta, ed infatti per scendere a<br />

mare e fare il bagno, nel lido La Pineta c'e'rano da fare dei gradini.<br />

Gianfranco Perri Quindi Lido Gattuso, Lido Piccolo e Lido La Pineta, erano tutti sul<strong>la</strong> stessa spiaggia, quel<strong>la</strong><br />

che poi divenne <strong>la</strong> spiaggia di Sant´Apollinare, assorbendo Lido Gattuso e Lido Piccolo e <strong>la</strong>sciando fuori Lido La<br />

Pineta, che pertanto coesití con Sant´Apollinare. Mentre Fiume piccolo é un´altra cosa?<br />

Antonia Ostuni Io ricordo bene del<strong>la</strong> spiaggia Fiume piccolo che era attaccata al lido La Pineta e al lido di<br />

Sant´Apollinare. Avevo 17 anni, nel 1962, e una rete separava Fiume piccolo da quelle spiagge private che erano<br />

a pagamento.<br />

Pino Spina vorrei cortesemente chiedere al signor Cafiero se il lido di questa foto poteva esistere ancora tra il<br />

1960 e il 1962.<br />

Cosimo Guercia No, per quello che ricordo io, a quell´epoca solo c'era lido La Pineta.<br />

Raffaele Mauro No nel 1962 c'era giá Sant'Apollinare e poi La Pineta che era sotto gli alberi ed era più alta.<br />

Antonia Ostuni Prima degli anni 60 La Pineta c'era, io abitavo lí, ci andavo sempre e facevamo le passeggiate a<br />

piedi con le amiche. Che bello ricordare quei tempi, grazie a voi li sto rivivendo.<br />

Gianfranco Perri Adesso posto una foto panoramica tratta da Google, che fa vedere meglio lere<strong>la</strong>zioni spaziali<br />

di cui si sta par<strong>la</strong>ndo.<br />

Raffaele Mauro OK, Gianfrá!


Pino Spina E c'era anche Fiume grande, ma non so se fosse una spiaggia. Al<strong>la</strong> fine di di Sant'Apollinare, verso<br />

La Pineta, c'era una rete invalicabile, almeno per me che avevo 5 o 6 anni, ricordo però che tra <strong>la</strong> fine di<br />

Sant'Apollinare e <strong>la</strong> punta del<strong>la</strong> Pineta, dove attraccava <strong>la</strong> motobarca, c'era un qualcosa di altro, ma è un ricordo<br />

troppo vago.<br />

Raffaele Mauro Fiume grande era fuori dal porto quasi attaccata al molo foraneo che delimitava allora<br />

l'ingresso del porto di Brindisi, dall'altro <strong>la</strong>to il molo del castello Alfonsino.<br />

Gianfranco Perri Fiume piccolo - 1928<br />

Giancarlo Cafiero Questa foto é stata tratta dal libro Parliamo di Brindisi in Cartolina, del compianto dottor<br />

Giuseppe Candilera.<br />

Giuseppe Creti Bel<strong>la</strong> questa Gianfrá!<br />

Gianni Tan zarel<strong>la</strong> Bellissima!<br />

Pino Spina Si, ...bel<strong>la</strong> davvero!<br />

Antonia Ostuni Mamma <strong>mia</strong>, quanti anni sono passati!<br />

Gianfranco Perri Allora questo ¨Fiume piccolo¨ che re<strong>la</strong>zione spaziale ha con Sant´Apollinare e La Pineta?<br />

Raffaele Mauro Sta dopo La Pineta, subito dopo <strong>la</strong> collinetta. Quel fiume piccolino oggi fa parte degli scarichi<br />

,credo del<strong>la</strong> basell o del<strong>la</strong> vecchia centrale di costa Morena. E´ tutto ingabbiato nel cemento e ci sono delle grate a<br />

protezione.<br />

Gianfranco Perri Perfetto, adesso é chiaro anche a me. Grazie Raffaé.


Imbriani Ugo Come eravamo ...primi anni ‘60<br />

Imbriani Ugo Siamo sul<strong>la</strong> spiaggia di Santapollinare, <strong>la</strong> signora al centro era <strong>mia</strong> suocera, Olga Santoro.<br />

Gianna Santoro Bellissima foto!<br />

Cosimo Guercia<br />

Ugo bellissima foto, ricordo dei bei tempi di Santa´ Apollinnare amata da tutti i brindisini.<br />

Vincenzo Errico Il caro Dario Boccuni in ginocchio.<br />

Raffaele Mauro Vincenzo, noi "pratticavamo" l'altro <strong>la</strong>to!<br />

Giuseppe Summa Che bel<strong>la</strong> gioventú!<br />

Vincenzo Errico Raffaé, noi praticavamo tutta <strong>la</strong> spiaggia, e anche "La Pineta", ahahah!<br />

Raffaele Mauro<br />

Con qualche puntatina a Fpiccolo o Marimisti con il gommone, ahhahhahhahha!<br />

Lucia Tramonte Più che di costumi ,si trattava di tailleur!<br />

Alessandra Miceli Beati voi come eravate felici e spensierati, anche se non avevate cosi' tanto come oggi... Ma<br />

che fine hanno fatto i nostri sorrisi?<br />

Cosimo Guercia Alessandra, in quei tempi ci bastava poco per essere felici, l'evoluzione e il progresso fanno<br />

brutti scherzi.<br />

Annarita Spagnolo Qualche signorina indossa il costume con <strong>la</strong> gonnellina, ma qualcuna "osè" ha il costume<br />

olimpionico. Ragazze, ...che sfacciate!


Gianfranco Perri Sant´Apollinare – Agosto 1949<br />

Gianfranco Perri Sant´Apollinare Agosto 1949. Mia madre Albina con <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> Silvana e le due mie zie<br />

Evelina e Ermine, con il fidanzato Antonio Bonatesta, poi sposo e carissimo zio mio.<br />

Gianna Santoro<br />

Bellissima foto! Le ragazze sono da copertina e tua madre è splendida, sembra proprio Silvana.<br />

Lina Bonatesta Grazie Gianfranco, come erano tutte bellissime le nostre mamme e zia Evelina. E babbo da<br />

giovane! Quanto mi manca! Mi sono emozionata a rivedere questa foto. Un abbraccio.<br />

Gianfranco Perri Grazie Gianna, hai ragione: <strong>mia</strong> madre era bellissima, e Silvana, ...quasi come <strong>la</strong> mamma!<br />

Pino Spina Bellissima questa immagine!<br />

Giuseppe Creti<br />

Gianfrá, c'era un Bonatesta amico di mio fratello, se non sbaglio il suo nome e' Franco o Mario.<br />

Gianfranco Perri Giusé, devono essere altri Bonatesta, forse cugini. Mio zio Antonio aveva solo un fratello<br />

maggiore, il professore Italo, e poi tre sorelle, Tetta, Fulvia e Anna.<br />

Enrico Sierra Gianfrá, ma i Bonatesta abitavano in Via Marco Pacuvio ?<br />

Gianfranco Perri Si Enrico, sono i Bonatesta di via Marco Pacuvio, lí ci vive ancora Anna Bonatesta, <strong>la</strong> sorel<strong>la</strong><br />

piu' picco<strong>la</strong> di mio zio Antonio.<br />

Enrico Sierra Io sono nato proprio nel<strong>la</strong> casa di fronte a quel<strong>la</strong> dei Bonatesta, nel<strong>la</strong> casa che se non sbaglio era<br />

di Ragione vicino al<strong>la</strong> canina. I Bonatesta forse avranno sentito par<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> famiglia. Io ero amico di un<br />

Bonatesta ma non ricordo il nome. In ogni modo ricordo tutto con simpatia. Se qualcuno ha una foto del<strong>la</strong> via e<br />

del portone , cioe' del<strong>la</strong> casa, mi farebbe un piacere grande se volesse pubblicar<strong>la</strong>. Grazie infinite e soprattutto<br />

grazie per avere risvegliato in me i ricordi di un passato lontano.<br />

Lina Bonatesta Chiederó a <strong>mia</strong> zia Anna se si ricorda di lei. Faró una foto del<strong>la</strong> casa dove lei ha abitato <strong>la</strong><br />

prossima volta che andrò da <strong>mia</strong> zia a Brindisi. Il suo amico potrebbe essere stato mio padre Antonio o mio zio<br />

Italo. Purtroppo non ci sono più. Mi fa piacere sapere che lei conserva un piacevole ricordo dei miei familiari.<br />

Remo Simoniello Gianfrá, tua sorel<strong>la</strong> ti assomiglia moltissimo, è identica al<strong>la</strong> tua foto.<br />

Gianfranco Perri Si, é vero, poi peró per sua fortuna non gli é cresciuta <strong>la</strong> barba, ne gli son caduti i capelli, haha!


Enrico Sierra I miei carissimi genitori a Sant´Apollinare - Agosto 1927<br />

Alberto Discanno Mia madre Eleonora e <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> Marcel<strong>la</strong> a Sant´Apollinare - 1950 e 1956


Alberto Discanno La <strong>mia</strong> sorellina. Adesso ha un marito greco e vive lì e, per certi aspetti Cosimo, il tempo<br />

sembra ancora quello del<strong>la</strong> foto.<br />

Alberto Discanno Mia madre, per vicissitudine, non era più ritornata a Sant´ Apollinare a partire dal 1970.<br />

Qualche anno fa ho insistito per riportar<strong>la</strong> nei posti più "belli" del<strong>la</strong> sua vita, ...Che errore! Fra le <strong>la</strong>crime ha<br />

negato che quel posto fosse Sant'Apollinare. Poi al ritorno mi ha detto, interrompendo un lungo silenzio<br />

innaturale: Alberto, beati quelli che non hanno storia. Non so cosa abbia voluto dirmi ma mi è sembrato giusto<br />

ricordarlo.<br />

Cosimo Guercia Alberto! Un bel racconto, mi ha ifatto emozinare. Purtroppo si ama <strong>la</strong> cittá dove si nasce e non<br />

c'e' ne una piu' bel<strong>la</strong>!<br />

Alberto Discanno Si è così Cosimo!<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Sul bagnasciuga di Sant'Apollinare <strong>mia</strong> madre Dina,mio padre Giovanni,<strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> Maria Teresa e<br />

giù in basso, ...l'ultimo arrivato Nico<strong>la</strong> !!


Gianfranco Perri Bel<strong>la</strong> foto, con tanta allegria e spesieratezza!<br />

Gabriel<strong>la</strong> Apruz zi Che bel<strong>la</strong> foto! tu sempre in movimento, ...e ricciolino.<br />

Cosimo Guercia Niko' e'una bellissima foto.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Confermo Cosimì per l'appunto ho piacere a metter<strong>la</strong> su questo bel sito! A quei tempi a Brindisi si<br />

respirava un'altra aria, bei ricordi davvero!<br />

Cosimo Guercia Nico<strong>la</strong> mi fa piacere che ti sei accostato a questo sito. E` meraviglioso vedere tutte queste<br />

bellissime foto di tutti i nostri amici e le bellissime foto di Brindisi che non c'e' piu'.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Questo sito mi è sempre piaciuto e ho piacere sia a vederlo e anche a partecipare con qualche mio<br />

ricordo affettuoso consapevole al 100 % di essere gradito ai miei cari amici.<br />

Elda Fontana Bellissima foto del primissimo dopoguerra, quando gli uomini, circondati da moglie e figlie sarte<br />

in casa, potevano sfoggiare calzoni "a zampa di elefante" (rischiavano di inciamparci dentro alle feste di paese),<br />

mentre <strong>la</strong> bel<strong>la</strong> ragazza veste un costume costituito da pantaloncini comodi e camicio<strong>la</strong> cascante e succinta per i<br />

tempi. I "zampa d'elefante" sono durati per poco. almeno al Nord, per tornare poi in voga nel 1970‐71 per<br />

leragazze. La Signora e Nico<strong>la</strong> vestono c<strong>la</strong>ssicissimo: abiti che dureranno per almeno 20 anni.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Belle osservazioni Elda. Bhè mio padre all'epoca era ufficiale del<strong>la</strong> Marina Mercantile e devo dire<br />

dalle vedute un pò avanzate, ricordo che i miei primi giocattoli venivano sempre da fuori, dall'America,<br />

dall'India, i primi giubbotti di pelle dal Canada, ecc. ecc. La mamma, di Arezzo, ha sempre indossato del c<strong>la</strong>ssico,<br />

mentre <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> Maria Teresa già a 18 tornava a casa con <strong>la</strong> fascia di Miss vinta al Circolo Cittadino. Ste cose le<br />

ricordo benissimo come se fosse ieri, le cose belle rimangono nel<strong>la</strong> mente in eterno credo, ed è meglio così<br />

dopotutto! Comunque grazie!<br />

Brindisi Bicicletta La spiaggia di Santa Apollinare Anni 20, con le pa<strong>la</strong>fitte. e il bagno era permesso so<strong>la</strong>mente<br />

alle donne che entravano nelle cabine e dalle cabine vi era una scaletta che si scendeva a mare per fare il bagno.<br />

In fondo si vede <strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> Schirmut.


Annarita Spagnolo Sant´Apollinare – Estate 1954<br />

Annarita Spagnolo Io sul<strong>la</strong> sdraio, <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> a sinistra,mio fratello a destra, dietro <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong>, mio cugino<br />

Gino Zurlo, a destra mio cugino Pino Spagnolo, in piedi <strong>mia</strong> cugina Antonia Guadalupi. Sullo sfondo Vil<strong>la</strong><br />

Schirmut e <strong>la</strong> spiaggia del<strong>la</strong> pineta. Che tempi, tantissimo affetto per <strong>la</strong> più picco<strong>la</strong> del<strong>la</strong> famiglia, gioia del vivere<br />

con poco,bastavano mare, sole, e soprattutto il grande amore tra parenti, zii e tutti i miei meravigliosi cugini.<br />

Cosimo Guercia Molto bel<strong>la</strong> con lo sfondo Vil<strong>la</strong> Skirmut.<br />

Brindisi Bicicletta Foto bellissima.<br />

Sant´Apollinare Cosimo Prudentino 1946 Niko<strong>la</strong> Poli 1959


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

... e <strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> Skirmut<br />

La vil<strong>la</strong> Skirmut, ...nell´attualitá - 2010<br />

Antonia Ostuni Cosimo, mi dici dov´é questo posto? Grazie e buona serata.<br />

Cosimo Guercia Lido del<strong>la</strong> pineta con <strong>la</strong> cosidetta ¨vil<strong>la</strong> ti li spiriti¨.<br />

Antonia Ostuni Grazie, ...bellissima foto.<br />

Gianfranco Perri É in fondo al<strong>la</strong> spiaggia Santa Apllinare, ormai purtroppo ridotta a rudere.<br />

Raffaele Mauro Beh! Insomma, rudere lo è da tantissimi anni. Già negli anni 60 era abbandonata e disabitata.<br />

Cosimo Guercia Ancora nell´interno ci sono dei bellissimi pavimenti e degli affreschi sui muri, si deve<br />

assolutamente recuperare.<br />

Maria Smi Non ho mai capito se é vero che in quel rudere ci sono davvero gli spriti, come avevo sentito dire<br />

qualche anno fa.<br />

Cosimo Guercia Spiriti non ce ne sono mai stati. Il proprietario <strong>la</strong> notte faceva feste, o si accomodava con<br />

qualche donna, e facevano runore!!!<br />

Raffaele Mauro Eheh, gli spiriti servivano a tener lontani i curiosi, ahhahhahha!<br />

Maria Smi Grazie Cosimo.<br />

Pino Spina A proposito, non so se fosse un pesce d'aprile, visto che è stato pubblicato il primo di questo mese,<br />

ma devo aver letto che stanno sbancando Sant'Apollinare perchè un associazione nudista norvegese l'avrebbe<br />

acquistata. Ora, di matti in giro ce ne sono, ma fare una spiaggia nudista all'interno di un porto industriale, ....mi<br />

piacerebbe saperne qualcosa.<br />

Raffaele Mauro Pino era un pesce d'aprile.


Pino Spina Grazie Raffaele.<br />

Pino Spina Gentile Maria, gli spiriti ci possono essere solo se si crede al<strong>la</strong> loro eventuale esistenza, ma un<br />

qualcosa di partico<strong>la</strong>re c'era: La vil<strong>la</strong>, chiamata "casa dei fantasmi", era uno di quei posti che da ragazzi si<br />

raggiungeva in motorino e dove si poteva amoreggiare. Potevi guardarti in gior per tutto il tempo che volevi,<br />

quindi assicurarti non ci fosse nessuno, ...ma appena ti ri<strong>la</strong>ssavi ecco che appariva un guardone e se provavi ad<br />

avvicinarti lui si muoveva...e non lo trovavi. Anche se non ho mai pensato fosse un fantasma, ho preferito non<br />

incontrarlo più.<br />

Marco Martinese Per <strong>la</strong> precisione si tratta comunque di Vil<strong>la</strong> Skirmut.<br />

Cosimo Guercia Si, Grazie.<br />

Marco Martinese Di nul<strong>la</strong>, ...è un piacere.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Ma questa non è Vil<strong>la</strong> Monticelli?<br />

Francis Will A quando un recupero di quel che resta del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> e del<strong>la</strong> zona circostante?<br />

Cosimo Guercia Quando <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> Skirmut era abitata, ed in buona forma! - 1922<br />

Andrea Vio<strong>la</strong><br />

Chissà perchè questo nome "Schirmouth"?<br />

Gianfranco Perri É´ <strong>la</strong> deformazione del nome del<strong>la</strong> vil<strong>la</strong>, cioé del proprietario del<strong>la</strong> stessa che evidentemente<br />

alle origini era anche proprietario del<strong>la</strong> spiaggia adiacente al<strong>la</strong> vil<strong>la</strong>. Il nome corretto é Skirmut, un ricco uomo<br />

d´affari di origine turke, stabilitosi a Brindsi.<br />

Gianfranco Perri Alcune cartoline, come certamente questa, erano stampate in Inghilterra e non é raro trovare<br />

deformazioni o anche errori nelle leggende.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Comunque sia, questa cartolina deve essere vecchissima, visto che <strong>la</strong> spiaggia, ¨Lido La<br />

Pineta¨, lí ancora non esiste.


Raffaele Mauro Infatti, del resto queste ville erano residenze di campagna dei ricchi signori dell'epoca. Credo<br />

che non esistesse nemmeno il concetto di lido in quegli anni.<br />

Annarita Spagnolo Dove c'è il bagnante con le mutande bianche negli anni 60 c'era un bel muretto e noi<br />

ragazzini entravamo da li per pescare con i barattoli e <strong>la</strong> farina, perchè in quel<strong>la</strong> parte di mare c'erano degli<br />

scogli bassi. Mio fratello pescava le "verdicule". Cos'erano, anemoni di mare?<br />

Mario Carlucci E' vero Annarita! Vecchi ricordi!!!!<br />

Annarita Spagnolo Sullo sfondo si vede quel<strong>la</strong> bellissima vil<strong>la</strong> che noi ingenuamente chiamavamo "casa dei<br />

fantasmi". Esiste ancora, l'ho vista due anni fa uscendo dal porto con una nave che mi portava a Zante. E´ mal<br />

messa, peccato. Chissà se esistono eredi e come mai <strong>la</strong> <strong>la</strong>sciano andare così in malora.<br />

Linda Forleo Grazie per questo gruppo "stupendo". E´ bellissima anche <strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> casa degli spiriti io e <strong>mia</strong><br />

cugina Annarita eravamo affascinate ma anche terrorizzate, <strong>la</strong> ricordo di colore rosa e ora che <strong>la</strong> vedo ridotta<br />

così mi chiedo, perchè non <strong>la</strong> si può salvare dal<strong>la</strong> rovina?<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Grazie Gianfranco, ma dové esattamente questa costruzione?<br />

Cosimo Guercia Andrea, sto postando <strong>la</strong> prima foto che mi son trovato, solo per farti capire dov´é ubicata <strong>la</strong><br />

vil<strong>la</strong> Monticelli, anche se si vede solo in lontananza.<br />

Cosimo Guercia<br />

Una strana foto dell´inizio novecento<br />

Cosimo Guercia Andrea, capisci ora dove si trova?<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Si, si, più o meno si, ...proprio per questo mi rendo conto di quanto sia difficile, quasi impossibile,<br />

che possa tornare oggi come prima, ...Pero' mai dire mai!<br />

Gianna Santoro Quindi Vil<strong>la</strong> Skirmut e <strong>la</strong> Vil<strong>la</strong> Monticelli sono <strong>la</strong> stessa cosa?<br />

Cosimo Guercia Si, Si, perché in tempi diversi é stata di proprietá delle due famiglie.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Non sapevo che in passato vil<strong>la</strong> Monticelli si chiamava Skirmut, eppure ci ho abitato per due<br />

anni da ragazzino.<br />

Gianfranco Perri Da notare che in questa foto i bagnanti sono i carcerati del Penale!


Laura Lauretta Santoro Ma gli uomini hanno tutti <strong>la</strong> stessa faccia?<br />

Gianfranco Perri Si, faccia ti ngalirati!<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Scusate, ma quasi tutti sono nudi?<br />

Gianfranco Perri Gianni, come scritto sopra, si tratta dei carcerati del bagno penale ed in periodo non<br />

balneare.A loro non davano in dotazione il costume da bagno. Ha,ha,ha!<br />

Pino Spina Un altro documento eccezionale, grazie Cosimo, si potrebbe sapere <strong>la</strong> data di questa immagine? il<br />

"bagno penale", e proprio di bagno si tratta, doveva essere all'interno del Castello Svevo?<br />

Gianfranco Perri Il bagno penale funzionó nel Castello Svevo fino al 1910 data in cui il castello fu consegnato<br />

al<strong>la</strong> Marina Militare. É da presumenre che questa foto risalga a un periodo in cui i carcerati erano nel castello,<br />

quindi anteriormente al 1910.<br />

Pino Spina E´ proprio strana Gianfranco questa immagine, è una cartolina postale, una cartolina di uomini nudi<br />

nel 1910 o prima, ...è vero che c'erano le cartoline delle donnine in posa, ma non avevo ancora veduto nul<strong>la</strong> del<br />

genere.<br />

Gianfranco Perri Pino, ottima ed acuta <strong>la</strong> tua riflessione. Varrebbe <strong>la</strong> pena investigare e magari vien fuori<br />

qualcosa di interessante. Speriamo che qualcuno degli amici di questa pagina ci dia una qualche idea.<br />

Cosimo Guercia Per quello che mi risulta il bagno penale e' quello che si scorge al<strong>la</strong> M.M ed e' visibile da via<br />

Provinciale per San Vito. Non posso documentare <strong>la</strong> datazione del<strong>la</strong> foto. Secondo me e' <strong>la</strong> spiaggia Santa<br />

Apollinare quando le cabine erano a mó di pa<strong>la</strong>fitte, all'epoca il bagno non era promiscuo, in quanto in una zona<br />

facevano il bagno le donne in un'altra gli uomini. Non c'e altra spiegazione secono il mio giudizio.<br />

Gianfranco Perri Cosimo, quello che ci sembra strano é che si sia pubblicata una ¨cartolina postale¨ con uomini<br />

nudi. É strano per l´epoca no? Ed é anche un pó strano che ci fosse una spiaggia di nudisti a Brindisi per<br />

quell´epoca. Per questo si tratta dei carcerati del bagno penale che erno stati portati lí magari per qualche <strong>la</strong>voro<br />

forzato i periodo non balneare. Lo strsano é comunque l esistenza di una ¨catolina postale¨<br />

Cosimo Guercia Si, e' strano per l'epoca Gianfra' , pero' <strong>la</strong> cartolina e' stata publicata ed e' visibile l'autografo di<br />

chi l´ha inviata. Forse oggi ci sembrera' strana <strong>la</strong> cartolina, ma aspettimo che qualcuno ci dica.<br />

Raffaele Mauro La famiglia Skirmut sul<strong>la</strong> spiaggia – brindisiweb.com


Giuseppe Creti Bellissima sta foto Raffae'. Bravo!<br />

Gianfranco Perri Grassottello l´amico turco!<br />

Raffaele Mauro Dobbiamo ringraziare Giovanni Membo<strong>la</strong> e brindisiweb.com<br />

Giuseppe Creti Grazie a Giovanni Membo<strong>la</strong> & grazie a brindisiweb.com<br />

Cosimo Guercia Buongiorno Giuse´, sta durmivi ancora?<br />

Giuseppe Creti Co' avi ca stau svegliu io, ti stamatina alle 07:30<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Possibile che i pantaloni si portavano a livello ascel<strong>la</strong>re? Buon pomerigio!<br />

Gianfranco Perri Magari l´altezza del<strong>la</strong> cintura dei pantaloni era proporzionale alle dimensioni del portafoglio<br />

di chi l´indossava!!!<br />

Annarita Spagnolo E direttamente proporzionale al girovita che qui mi pare....tipo mappamondo.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Gianfranco, se fosse così, Capurussu doveva girare nudo ihihihihih.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong><br />

La vil<strong>la</strong> Skirmut fotografata ieri<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Sono andato a vedere quello che resta oggi dell'antica vil<strong>la</strong> Skirmut‐Monticelli, e dell'adiacente<br />

spiaggia di Sant'Apollinare. E dire che su viale Regina Margherita ci sono passato migliaia di volte senza notar<strong>la</strong>,<br />

...ora che ho visitato questa vil<strong>la</strong>, non posso fare a meno di notarne <strong>la</strong> presenza anche in lontananza. E´ cosi<br />

evidente!


Gianfranco Perri Le spiagge di Brindisi - 2011<br />

Gianfranco Perri<br />

E questa immagine é per chiudere in tristezza!Antonia Ostuni Davvero, ...che tristezza!<br />

Giancarlo Caf iero Incredibile <strong>la</strong> follia umana!!!<br />

Valerio Gatti Maledetta ignoranza!!!<br />

Antonio Fox Memore del fatto che avevo visto in questo gruppo una foto recente molto bel<strong>la</strong>, che riprendeva<br />

dall'alto tutta l'area di una S. Apollinare dove tutto sembrava rimesso in ordine, colto da curiosità son voluto<br />

andare a vedere di persona. Non vi dico <strong>la</strong> delusione che ho provato nel vedere l'aumento del degrado<br />

persistente. Qualcuno su questo gruppo aveva venti<strong>la</strong>to l'idea di andare a fare <strong>la</strong> "mellonata". Forse sono<br />

parecchi anni che non visita il posto, altrimenti non si sarebbe fatto passare per <strong>la</strong> testa una simile iniziativa. Una<br />

situazione di degrado tale che l'unica cosa che si possa fare è stare quanto più lontano possibile. Non posso dare<br />

torto a quei brindisini che sul muro di cinta hanno snoccio<strong>la</strong>to con scritte il loro sdegno contro certi signori che<br />

hanno fatto e continuano a fare il bello e il cattivo tempo in questa martoriata città. Non è possibile che tanti<br />

punti belli ed interessanti di questa città (Monumento al marinaio, Piazzale Sant´ Apollinare, ecc.) siano diventati<br />

punti inaccessibili ai cittadini, con <strong>la</strong> conseguenza che stanno diventando ricettacoli di rifiuti. Smettiamo<strong>la</strong> di<br />

limitarci a glorificare il passato con le sue bellezze perdute e restare impassibili di fronte a ciò che ancora<br />

avviene in questa vilipesa città. E' ora di mettere da parte <strong>la</strong> riconosciuta "pigrizia" dei brindisini e darsi da fare<br />

fattivamente per creare nuove coscienze ed una nuova c<strong>la</strong>sse politica. Mi riservo di pubblicare qualche foto fatta<br />

purtroppo col telefonino per far vedere lo sdegno di quei ragazzi che hanno sfogato <strong>la</strong> loro rabbia con invettive<br />

sul muro.<br />

Pino Spina Bravo!!


Gabriel<strong>la</strong> Apruzzi concordo!!<br />

Cosimo Guercia Grazie Antonio dell´informazione.<br />

Raffaele Mauro Nessuno è così folle o poco avveduto da par<strong>la</strong>re a vanvera, almeno non in questo gruppo, certo<br />

ci sono tanti che girano con le verità in tasca, che sono bravissimi fare i rivoluzionari del click/ mi piace/non mi<br />

piace. Poi c'è chi mette semp...re e comunque <strong>la</strong> faccia e pazientemente cerca di proporre di fare anzichè<br />

<strong>la</strong>mentarsi continuamente che gli altri non fanno nul<strong>la</strong>: Abbiamo proposto di uscire per un attimo dal virtuale di<br />

confrontarci di tirare fuori idee, progetti. Sono venuti quelli che potevano, altri erano lontani o impegnati ma ci<br />

hanno comunque dato il loro sostegno, altri hanno glissato, poco interessati o disattenti, ma va bene lo stesso.<br />

Abbiamo fatto una proposta per dare un segnale di una volontà di riappropiarci del<strong>la</strong> città, partendo da un luogo<br />

simbolo del<strong>la</strong> recente brindisinità <strong>la</strong> spiaggia di sant'Apollinare o quel che ne resta. Ovvio che conosciamo lo<br />

stato di degrado in cui versa ma <strong>la</strong> scommessa non ci spaventa, con l'aiuto di tanti amici dimostreremo come <strong>la</strong><br />

passione e <strong>la</strong> volontà di cobattere il degrado possono cambiare l'inerzia di una città, ance con un piccolo simbolo<br />

<strong>la</strong> rotonda e <strong>la</strong> mellonata di sant'Apollinare.Mostra altro<br />

Antonio Fox Il mio intervento non voleva il p<strong>la</strong>uso per quanto da me affermato, ma al contrario esprimere <strong>la</strong><br />

rabbia, contro l'incuria e l'inefficienza dei nostri indegni rappresentanti ed inoltre, smuovere le coscienze e<br />

provocare un dibattito costruttivo sui problemi che ho sollevato.<br />

Raffaele Mauro Infatti nessun p<strong>la</strong>uso, sono stanco di <strong>la</strong>mentazioni ci vuole <strong>la</strong> cultura del fare.<br />

Cosimo Guercia E' giusto per combattere il degrado ci vuole <strong>la</strong> volonta' di tutti e' Brindisi ne ha tanto bisogno.<br />

Il commento di Raffaele va ne verso giusto‐<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Sarebbe bello se i volenterosi del gruppo ci armassimo di sacchetti rastrelli e guanti etc. e<br />

dare una pulitina al<strong>la</strong> spiaggia di Sant´Apollinare, come fanno in tante parti d'Italia, lo so che sto dicendo<br />

un'eresia e che verrebbero quattro gatti, ma a volte da un'eresia potrebbe venir fuori una bel<strong>la</strong> iniziativa, chi lo<br />

sa?<br />

Raffaele Mauro Faremo qualcosa di un po più radicale Gianni, il segnale deve essere forte e chiaro, sono certo<br />

che ci riusciremo con l'aiuto e il sostegno di quanti credono che una rinascita è possibile<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Certo Raffaele, ma con quel<strong>la</strong> iniziativa speravo di far vergognare i nostri amministratori<br />

(cosa assai difficile) e far capire che i <strong>Brindisini</strong> non restano a guardare che il degrado si porti via posti cosi belli<br />

e pieni di ricordi di quando i <strong>Brindisini</strong> erano attenti al<strong>la</strong> loro città.<br />

Raffaele Mauro Credo sia più importante andare un po più in <strong>la</strong> del<strong>la</strong> protesta in fondo gli amministratori che ci<br />

sono li li hano votati i brindisini, al massimo dovrebbero vergognarsi loro, il punto invece è passare dal<strong>la</strong><br />

protesta al<strong>la</strong> proposta, alzare un po´ il tiro ed essere propositivi, questa invece è una città dove tutto scivo<strong>la</strong><br />

addosso, tutto scorre e tutto si dimentica facilmente, nell'indifferenza generale è stata costruita una centrale a<br />

biomasse travestita da zuccheificio a 350 metri da corso Garibaldi. E´ sufficnte Giovà?<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Conosco bene queste problematiche e certo non sono tipo di protestatore, ho sempre agito,<br />

naturalmente nel limite del mio possibile, non sono d´accordo che i brindisini si devono vergognare per aver<br />

avuto fiducia. Non amo vedere Brindisi come terra di conquista di altri.


Andrea Vio<strong>la</strong> Aprile 2011<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Sono sicuro che molti di noi avranno capito dove sono andato a fare questa foto.<br />

Pino Spina Al<strong>la</strong> fine del muro dell´ex Lepetit, Costa Morena, c'è un bivio: Da una parte si va a Sant'Apollinare,<br />

dall'altra si va su una picco<strong>la</strong> banchina portuale. Forse sei potuto accedere da lì. Conosco molto bene quel<strong>la</strong> zona,<br />

facevo il fattorino e prima del<strong>la</strong> costruzione di Costa Morena, sempre da quel bivio, partiva una strada di terra<br />

battuta che portava in cima fino al cancello del<strong>la</strong> Centrale Nord.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Ci sei andato abbastanza vicino, bravo Pino.<br />

Silvio Melpignano Sant'Apollinare, ...sempre cosí pulita!!!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> A proposito di rifiuti, ho trovato di tutto, da un triste reperto storico, anni 60‐70, a pezzi di<br />

cemento che non ho proprio capito cosa potessero essere, erano sul<strong>la</strong> spiaggia, distanti dal<strong>la</strong> vil<strong>la</strong><br />

Raffaele Mauro Il cemento che conteneva le barre delle rete di protezione fra Sant'Apollinare e <strong>la</strong> spiaggia La<br />

Pineta, si estendeva per circa una decina di metri nell'acqua.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Grazie. Poi più avanti ho scoperto che nel cemento ci sono ancora piantati i paletti che<br />

sorreggevano il pontile, incredibile che dopo tutto questo tempo siano ancora lì!


Raffaele Mauro No, <strong>la</strong> parte finale del<strong>la</strong> spiaggia per proteggere l'arenile dal<strong>la</strong> risacca, aveva un piccolo<br />

muretto alto una quarantina di centimetri che partiva dal<strong>la</strong> fontanina e arrivava fino al<strong>la</strong> pineta.<br />

Cosimo Guercia Molto monnezza sul<strong>la</strong> battigia.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Eppure non ci vorrebbe niente a toglier<strong>la</strong>!!<br />

Raffaele Mauro Si, ma molta arriva dal mare quasi giornalmente, molta di quel<strong>la</strong> monnezza viene gettata dalle<br />

banchine di viale Regina Margherita e del Casale<br />

Cosimo Guercia Maggiormente dalle navi.<br />

Raffaele Mauro Non più Cosimo, lo fanno in mare aperto in porto li spaccano in due. Oggi con il controlli del<strong>la</strong><br />

capitanerie non è più possibile scaricare alcunchè da parte delle navi all'interno dei porti, molte fogne che una<br />

volta finivano in mare, ma oggi non ci sono più.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Meno male! Eppure ogni tanto qualcuno ci prova, meglio non abbassare <strong>la</strong> guardia!!<br />

Silvio Melpignano Ma vicino al<strong>la</strong> Capitaneria di Porto c'e' ancora chi ieri ha scaricato del liquame bianco, che<br />

stanno ora analizzando.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Aprile 2011<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> L'acqua è ancora cristallina!<br />

Raffaele Mauro Cristallina mi pare una paro<strong>la</strong> grossa, però, ...con tutta <strong>la</strong> simpatia di questo mondo.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> E l´ultima foto, che segue, da dove l´ho scattata? Su tutte mi piace tantissimo per il modo in cui si<br />

scorge <strong>la</strong> sagoma del Monumento, ...è una vista impagabile!<br />

Raffaele Mauro Dal<strong>la</strong> vil<strong>la</strong> Skirmunt!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> E dire che io, per ovvie ragioni di sicurezza, non ero salito prima fino a sopra <strong>la</strong> vil<strong>la</strong>: da lì si vede<br />

in pieno...Bellissimo!<br />

Raffaele Mauro L'inquadratura é bellissima anche dal faro verde di forte a mare, dal<strong>la</strong> punta del molo, è più o<br />

meno <strong>la</strong> stessa senzazione mozzafiato che si prova entrando dal mare.


Andrea Vio<strong>la</strong> Aprile 2011


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Sciabiche...<br />

Imbriani Ugo Vista del lungomare e rione Sciabiche - Fine 800<br />

Cosimo Guercia Bel<strong>la</strong> questa foto! Non <strong>la</strong> conoscevo.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Si proprio bel<strong>la</strong>, da notare a sinistra il pozzo, ma che acqua poteva esserci? Acqua "saza".<br />

Giuseppe Ligi A che anni risale questa foto? E´ molto vecchia come immagine. Sul<strong>la</strong> destra si intravede il<br />

campanile del duomo, ma l'altra che chiesa è?<br />

Car<strong>la</strong> Rubini L'altra chiesa è Santa Teresa<br />

Raffaele Mauro La prospettiva <strong>la</strong> sposta più dietro ma è inconfondibile.<br />

Arcangelo Taliento Cosimo, proprio in "Strada Sciabiche" sono nati i miei nonni, bisnonni e trisavoli, arrivando<br />

al 1800. Su ¨Brindisi Nuova Guida¨ di Giacomo Carito, Edizioni Prima, risulta esserci stato anche un pa<strong>la</strong>zzo<br />

denominato "Pa<strong>la</strong>zzo Taliento".<br />

Cosimo Guercia Grazie Arcangelo per l'informazione. Sai se sul libro é riportato dove si trovasse il pa<strong>la</strong>zzo?<br />

Arcangelo Taliento Si trovava proprio al rione Sciabiche. Pensa che i miei antenati, nonno, bisnonno e<br />

trisavolo, risultano essere nati in "Strada Sciabiche", tutti marinari. Oggi capisco perchè sono tanto affezionato a<br />

quel rione, ...questione di sangue! In ogni caso, in via Montenegro ho trascorso i miei migliori anni, circa 18.<br />

Gianfranco Perri E´veramente molto bel<strong>la</strong>. Tra l´altro il primo piano é ben diverso, molto curato e sgombro, da<br />

quello che possiamo vedere in altre foto che hanno praticamente <strong>la</strong> stessa inquadratura. Sarebbe interessante<br />

sapere <strong>la</strong> data di questa foto, approssimata naturalmente. É comunque una foto molto antica, fine 800 o primi<br />

900, credo. Sembra infatti che le costruzioni sul<strong>la</strong> riva non siano quelle degli edifici che giá compaiono nelle foto<br />

dei primi anni del 900 e he persistono ad oggi. Cerco qualcuna di quelle foto a cui mi sto riferendo e <strong>la</strong> posto.


Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Spiaggia di Ponente, ...con un pó di colore!<br />

Gianfranco Perri Questa bel<strong>la</strong> foto é del 1905. Originalmente <strong>la</strong> cartolina era denominata ¨Spiaggia di Ponente¨.<br />

Si notano sul<strong>la</strong> destra gli edifici in fi<strong>la</strong> che tutt´oggi, fino a <strong>la</strong>rgo Sciabiche, ci sono ancora lungo <strong>la</strong> strada che si<br />

affacia sul mare e che si chiama via Tahon Revel e che parte dal portone del<strong>la</strong> Marina Militare, che si trova prima<br />

del<strong>la</strong> foto.<br />

Raffaele Mauro Praticamente il primo piano corrisponde a dove ora c'è il molo dei rimorchiatori. Questa parte<br />

del porto è rimasta identica, <strong>la</strong> parte abbattuta riguardava <strong>la</strong> parte del<strong>la</strong> strada che porta al mauseleo e <strong>la</strong><br />

piazzetta che si è creata accanto.<br />

Gianfranco Perri Le case domolite sono quelle che si intravedono piú in fondo al<strong>la</strong> foto, subito dopo <strong>la</strong> fi<strong>la</strong><br />

continua di edifici a due piani abbastanza uniformi come architettura e che oggi sono ancora lí fino a Largo<br />

Sciabiche dove da dietro arriva via Lucio Scarano. Le demolizioni si effettuaron in due grandi fasi: <strong>la</strong> prima agli<br />

inizi degli ani ´30 per dar posto al<strong>la</strong> <strong>la</strong>rga scalinata cop <strong>la</strong> fontana imperiale; <strong>la</strong> seconda al<strong>la</strong> fine degli anni ´50,<br />

fino al<strong>la</strong> via Pompeo Azzolino, estendendo il piazzale Lenio F<strong>la</strong>cco e conformando l´inizio del<strong>la</strong> via Camassa.<br />

Annarita Spagnolo Le vecchie Sciabiche con le barche dei pescatori ormeggiate, ...molto bel<strong>la</strong>.<br />

Antonia Dell'Aglio Mia suocera raccontava che lí facevano i bagni e anche le gare e che arrivavano a nuoto<br />

dove ora c'è il Vil<strong>la</strong>ggio pescatori.<br />

Annarita Spagnolo Mio padre raccontava che si buttavano dove ora si prendono le motobarche e nuotavano<br />

fino al<strong>la</strong> banchina del Casale. Ci 'ndi minamu moi 'ndi veni l'epatite C.


Salvatore Cocciolo Vista sulle Sciabiche dei primi anni del ‘900<br />

Cosimo Guercia In questa foto si puó visualizzare ció che erano le Sciabiche.<br />

Raffaele Mauro Stazione delle torpediniere, all'incirca all'altezza dell'attuale attracco del<strong>la</strong> motobarca per il<br />

Casale.<br />

Gianfranco Perri Raffaé, l´attracco del<strong>la</strong> motobarca é di fronte a Via Montenegro e qui in primo piano siamo<br />

sull´attracco dei rimorchiatori Barretta.<br />

Raffaele Mauro Si, dove ci sono quelle cabine di legno, ma io mi riferivo al posto dopo le torpediniere.<br />

Arcangelo Taliento Nel 1863 <strong>la</strong> "Strada Sciabiche" (così chiamata, come risulta da un certificato di nascita<br />

ri<strong>la</strong>sciatomi dall'Archivio di Stato) iniziava subito dopo il caseggiato in primo piano a destra e terminava a dieci<br />

metri circa dal<strong>la</strong> Via Pompeo Azzolino; tra le due vie una fontana dissetava l'intero rione. Negli primi anni '30<br />

furono abbattute parte delle case per realizzare <strong>la</strong> grande scalinata e <strong>la</strong> fontana monumentale; a fine anni '50<br />

furono abbattute le ultime case cancel<strong>la</strong>ndo, difinitivamente, <strong>la</strong> Via Sciabiche che inizialmente si chiamava<br />

"Strada Sciabiche". Questa notizia sarà gradita a tutti coloro che non hanno conosciuto <strong>la</strong> Via Sciabiche per<br />

questione di età e noi abbiamo il dovere di trasmettere loro <strong>la</strong> nostra conoscenza.<br />

Gianfranco Perri Arcangelo, grazie per i dettagli. Per completare i chiarimenti ci manca ancora da scoprire il<br />

nome del<strong>la</strong> viuzza dove ancora c´é l´arco e che é molto piú stretta e paralle<strong>la</strong> al<strong>la</strong> via Pompeo Azzolino. Quel<strong>la</strong><br />

viuzza del<strong>la</strong> foto con i bambini, é un vico, ma aveva un nome?


Cosimo Guercia<br />

Via Pompeo Azzolino alle Sciabiche<br />

Cosimo Guercia Queste case furono quasi tutte demolite nel 1959, adesso é tutto diverso.


Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Caspita eppure sono di Brindisi, ma questa via non l´ho mai vista!<br />

Raffaele Giove Via Pompeo Azolino, allle Sciabbiche abitava Cuchecchia, e altri famosi sciabbicoti.<br />

Arcangelo Taliento Questa è via Pompeo Azzolini ed esiste ancora senza le case que stavano prima dell'arco.<br />

Cosimo, <strong>la</strong> finestra <strong>mia</strong> era di fronte a quello affacciato, o quel<strong>la</strong> affacciata, non distinguo bene.<br />

Cosimo Guercia Arcá, abitavi propio al centro storico delle delle Sciabbiche, come ho notato dai tuoi commenti<br />

sai tutto e tutti del<strong>la</strong> zona.<br />

Arcangelo Taliento Eh già! Pensa che quando decidevo di farmi una nuotata incominciavo a correre da Via<br />

Montenegro e, tale era <strong>la</strong> rincorsa, che non puoi immaginare dove arrivavo con il tuffo, quindi, Casale e ritorno.<br />

Luigi Iaia Arcangelo, scusa ma fino a quando sei stato in via Pompeo Azzollini, perché io sono nato lá. Per caso<br />

sinti lu nipote di Maria Lucia? Pirceni a quel<strong>la</strong> via abitava Cuchecchia di zu' Pippinu, Ntunietta di li Beddi, nunna<br />

Maria, Maria <strong>la</strong> bionda, Cunzilia di Ginccu, Ntunietta <strong>la</strong> Spazzini, Furtunata e Peppu Sciarra. Poi sopra allu<br />

pa<strong>la</strong>zzo abitavunu l'atri, e abbasciu a dó era lu Gabbiano, stava <strong>la</strong> putea di salsamenteria.<br />

Arcangelo Taliento Maria Lucia, che ti faceva tenerezza, era cugina a mio padre e in vecchiaia viveva, se ben<br />

ricordo, so<strong>la</strong> vicino a Maria <strong>la</strong> bionda, sorel<strong>la</strong> di Mimmo, che quando faceva le cozze al<strong>la</strong> banchina spariva dentro<br />

alle condotte <strong>la</strong>sciando vedere solo i piedi; però riempiva lu ti<strong>la</strong>ru! Te li ricordi li ti<strong>la</strong>ri? Quelle cassette che<br />

servivano per contenere i pesci (oggi sono in polistirolo). Lo spettacolo era quando venivanu puliti cullu<br />

scupittinu al<strong>la</strong> scaledda. Quantu pisci si 'nvicinaunu pi tanta mangianza: vopi, cefuli, sparatieddi, cuggiuni,<br />

vavosi, spicaluri, fruttacchi, casciulicchi, sicciteddi, e nui pronti a piscari a menz'acqua! Ce tiempi! Ma addai no<br />

abitava puru Pizzuttinu? Vicinu al<strong>la</strong> scalinata ca stai ancora?<br />

Cosimo Prudentino Di quali annu sta par<strong>la</strong>ti? Io abitavo in via Pompeo Azzolino e uscivo da via Montenegro<br />

47, oggi e' un altro numero. Maria Lucia abitava sotta a Ndulirata <strong>la</strong> rossa. Poi c'era Filumena ca quandu<br />

ccuminzava a par<strong>la</strong>ri non <strong>la</strong> spicciava chiui, cu lu fighiu Pippino che quando ti salutava con <strong>la</strong> mano destra<br />

evidenziava il dito medio.<br />

Arcangelo Taliento Ah ah ah! E Cocu che assisteva sembrando guardasse il cielo, donde il suo soprannome di<br />

Uardastelli!<br />

Luigi Iaia Al<strong>la</strong> scalinata ca tu dici stai ancora, abitavo io. E quandu chiuvia mama mittia lu rinali. Sotta abitava<br />

Maria Lucia, e di costi abitava Vicenzina. E poi mama si pigghiau casa di fronti ca abitava nunna Maria<br />

Prudentino, e feceru mezza casa nui e menza casa loro, ca rispundia in via Montenegro.<br />

Arcangelo Taliento Luigi ma di cce annu stà parli? Ca iu sciucava 'ntra casa di Romeu. No sta parli di Cosiminu<br />

Prudentinu?<br />

Luigi Iaia Nonnu Cosimo Prudentino, lu maritu di nunna maria. Poi chiú abasciu abitava Ginu di Cunzilia , e<br />

addai e' rimastu ancora lu figghiu Antonio. Poi venni a abitari lu conti Mantovanelli. Io sta parlu ca io sontu di lu<br />

58. Di costi poi abitava Furtunata di Ginccu Coppo<strong>la</strong> ca tenunu <strong>la</strong> casa ancora addai. Sopra a lu pa<strong>la</strong>zzu poi<br />

abitava Cocu Cirvillera, Lina l'infermiera, Fischietto e Tonino Sciarra. Al<strong>la</strong> funtana poi abitava Peppu Sciarra, e<br />

poi ti ticu l'atri Arca'.<br />

Arcangelo Taliento Lu nanni <strong>mia</strong>, papà di <strong>mia</strong> nonna materna, navigante veterano, ritiratosi dall'imbarco sul<strong>la</strong><br />

pilotina ormeggiatori, si comprò una barca per vivere ancora di mare: non c'era <strong>la</strong> pensione a quei tempi. Noto<br />

come Cosumu di Punenti, abitava in Via Montenegro con finestra su detta via ed anche su Via Pompeo Azzolino.<br />

Visse 90 anni sino al 1939. Lì sono cresciuto io sino a 18 anni.<br />

Arcangelo Taliento Quando soffia il maestrale i pescatori colgono l'occasione per riposarsi, ...<strong>la</strong>vorando! Non<br />

c'è nul<strong>la</strong> di meglio che ti possa distrarre quanto una bel<strong>la</strong> chiacchierata con i pescatori. Da<strong>mia</strong>no abitava tretu<br />

allu furnu abbasciu al<strong>la</strong> marina, nelle case abbattute nel 1959.


Car<strong>la</strong> Rubini<br />

... Sciabiche...<br />

Luigi Iaia Quai eti di costi a via Pompeo Azzollini a lu <strong>la</strong>rgu a dó stava Sciarra cu lu pesci frittu. Aquai aggiu natu<br />

io, e da cristiana ca stai di fronti eti Maria <strong>la</strong> bionda, <strong>la</strong> mugghieri di Etturi Altavil<strong>la</strong>. Io abitavo a do si veti <strong>la</strong> sca<strong>la</strong><br />

di fronti. E di costi, a do stai da cristiana ca eti Maria, abitava lu conti Mantovanelli. Inveci du magazzinu ca si veti<br />

era di Peppu Sciarra, ca vindia lu bacca<strong>la</strong>i.<br />

Cosimo Guercia Bravo Luigi, bel<strong>la</strong> <strong>la</strong> descrizione che hai fatto del luogo e delle persone che hai descritto.<br />

Luigi Iaia Ce' belli ricordi, ogni tanto, quandu passu di dai vulia cu turnava andretu, puru ca mi muriva di fami<br />

pero' era troppu bello. Quandu chiuvia mama mittia li buatti sotta, si noi ndi chiuvia ancapu. Ce' sannu li vagnuni<br />

di moi, ca no sontu mai cuntienti!


Remo Simoniello Ormai il brindisino viene par<strong>la</strong>to, purtroppo, solo con neologismi. Mi tocca cu fazzu nu picca<br />

ti sco<strong>la</strong> sciabbicota e ricominciare a par<strong>la</strong>re come "nannascima".<br />

Antonio Fox Remo, non ti scordare che io sono più sciabbicoto di te. E sai perchè vero?<br />

Remo Simoniello Chiù ti mei no lu sacciu. Nonnuma abitava a via Scaranu e nannascima a via Zara, ...e no mi fa<br />

par<strong>la</strong>ri sciabbicotu ca no mi capisci. Armenu sai c'è significa "nannascima"?<br />

Antonio Fox No, stavo per chiedertelo. Comunque Re' se proprio vogliamo distinguere, via Scarano non è certo<br />

<strong>la</strong> zona delle Sciabbiche dove abitavano i miei nonni di parte di madre, quel<strong>la</strong> zona che fu abbattuta affianco al<strong>la</strong><br />

scalinata di Lenio F<strong>la</strong>cco.<br />

Remo Simoniello Ma c'è ti stà nvienti osci, da via Scarano fino a via Santa Chiara è tutta zona Sciabiche.<br />

Antonio Fox Si, ma il cuore delle Sciabiche dov'era?<br />

Remo Simoniello Era tuttu nu cori vuè Ntò. Quiddi ti sobbra li chiamavunu "quiddi ti nzusu", e poi ccuminzava<br />

"Tarantufulu" alias San Pietro "ti li Skauni". La zona ti nonnuta era Vico Dorotea, e vicinu <strong>la</strong> scalinata abitava<br />

puru Setti giacchetti.<br />

Antonio Fox Precisamente in quel<strong>la</strong> viuzza che attraversava tutto il rione pescatori. Come vorrei trovare una<br />

foto.<br />

Arcangelo Taliento Antonio, vedi di trovare una vecchia pianta di Brindisi che ci sia <strong>la</strong> "Strada Sciabiche" che<br />

sicuramente iniziava da sotto le Sciabiche attuali e terminava dove c'è ancora <strong>la</strong> via Pompeo Azzolini. Devi<br />

sapere che una ricerca presso l'archivio di stato, sono arrivato sino al 1800, mi ha reso noto che i miei avi erano<br />

nati e domiciliati in Strada Sciabiche. Ecco perchè sono sempre stato attratto da quel rione.<br />

Antonio Fox Purtroppo, non sono riuscito a trovare nessuna foto del<strong>la</strong> strada in questione, che cominciava da<br />

dove oggi c'è <strong>la</strong> pescheria. Se ben ricordate, in quel punto iniziava una salita di terra battuta che immetteva in<br />

quel<strong>la</strong> stradina che Remo dice chiamarsi, Vico Dorotea che divideva, <strong>la</strong> zona bassa da quel<strong>la</strong> alta e finiva dove<br />

una volta c'era una fontana. Ad una cinquantina di metri dal<strong>la</strong> via Dorotea abitavano i miei nonni. Il soprannome<br />

di mio nonno era "lu rapinu".<br />

Arcangelo Taliento Antonio quello che tu dici riguarda l'ultimo tratto rimasto del<strong>la</strong> via Sciabiche che iniziava<br />

dove c'è Via Pompeo Azzolini e terminava dopo Iaccato. La strada in terrabattuta in salita non è altro che<br />

l'interruzione momentanea dell'abbattimento delle vecchie case iniziato diversi anni prima per <strong>la</strong> realizzazione<br />

del<strong>la</strong> grande scalinata e re<strong>la</strong>tiva fontana monumentale.<br />

Raffaele Mauro Sciabbiche viene dal nome del<strong>la</strong> rete da pesca che si metteva ad asciugare sul piazzale, <strong>la</strong> rete<br />

era di origine araba, ¨sciabbach¨, da cui il nome Sciabbiche.


Remo Simoniello La risposta su "nannascima": era <strong>la</strong> bisnonna! Vuoi un esempio di come si è passati ai<br />

neologismi? Skuma ti mari, non esiste nel<strong>la</strong> lingua brindisina, si chiamava " lliiami o alliami" e fu proprio Setti<br />

Giacchetti che coniò questa paro<strong>la</strong>: una sera dopo aver pescato, siamo a metà anni 50, si mise cu <strong>la</strong> mattra a<br />

vendere <strong>la</strong> lliami e per richiamare <strong>la</strong> <strong>gente</strong> incominciò ad ur<strong>la</strong>ri "Viva eti, questa eti <strong>la</strong> vera skuma ti mari", e così<br />

da quel<strong>la</strong> sera nacque questo neologismo.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Questa "lliami" l'ho giá sentita riferita sempre al<strong>la</strong> "skuma ti mari", ma solo i vecchi<br />

pescatori lo sanno. E certu ca lu sai puru tui, ca ci si vecchiuuuuuuuuuuuuuuu, ahahahahahaha!<br />

Remo Simoniello Appena scendu ti mettu <strong>la</strong> capu "intra all'acqua ti na strascio<strong>la</strong>"!<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Aqhaqhahahahahaha, ti l'ha circata ahahaha! Che vordì "strascio<strong>la</strong>"?<br />

Remo Simoniello Ma no sai c'è t'eti "<strong>la</strong> strascio<strong>la</strong>"? Stà viti? Quando pioveva, li roti ti lu travinu <strong>la</strong>sciavano un<br />

solco che si riempiva d'acqua piovana: il solco era <strong>la</strong> strascio<strong>la</strong>!<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Io ho sempre saputo "scarassatora ti travinu".<br />

Remo Simoniello Ma fammi lu piaceri uè Già, <strong>la</strong> scarassatora era quandu na porta era socchiusa, no<br />

mbrrugghiamu favi e fogghi!<br />

Antonio Fox Bravo Remo. Comunque non puoi pretendere che gli altri possano competere cu nu sciabbicotu<br />

como a tei. Hai mai pensato di fare un vocabo<strong>la</strong>rio delle parole brindisine? Io ne ho uno, ma comunque non<br />

credo sia completo, fatto dal compianto Raffaele Cucci.<br />

Remo Simoniello Antò dovresti saperlo, non te lo devo dire io, per quanto riguarda Raffaele Cucci, credo che<br />

abbia fatto una ricerca molto minuziosa e molto attendibile.<br />

Antonio Fox A proposito di "strascio<strong>la</strong>" l'ho consultato, ma il termine non c'è.<br />

Remo Simoniello Non ho il vocabo<strong>la</strong>rio di Raffaele, ma stai tranquillo quello è il significato, però mi sembra<br />

strano, consultalo meglio. Uarda ci stai l'aquilone. Frauta Luigi l'à và saperi, lu chiamaumu " <strong>la</strong> cartu<strong>la</strong>ra".<br />

Lucia Tramonte Cucci riporta cartu<strong>la</strong>ra = aquilone, ma anche pumeta. Remo, quel<strong>la</strong> <strong>la</strong>sciata dai carretti si<br />

chiamava "cazzatora ti carrozza" o "cazzatora ti travìnu". Scarrassatora è lo spiraglio del<strong>la</strong> porta. Il nostro<br />

dialetto è ricchissimo di sottigliezze!<br />

Remo Simoniello Cara Lucia, ogni ricercatore cerca di avvicinarsi sempre di più al<strong>la</strong> verità, specialmente<br />

facendo <strong>la</strong> ricerca sull'etimologia del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, "cazzatora" viene inserita nel linguaggio dopo "strascio<strong>la</strong>", come<br />

ad esempio in successione, sul<strong>la</strong> pasta abbiamo: spirciatieddi, spizzatori ed infine pasta mbiskata, questo per i<br />

fagioli, mentre per i ceci avevamo: tria, pasta riccia, <strong>la</strong>ina e spaghetti, e via di seguito. Fino al<strong>la</strong> metà<br />

dell'ottocento nelle nostre parole non esisteva <strong>la</strong> lettera "c" in sua vece vi era <strong>la</strong> "k": Kappieddu, Kaddu, etc. Per<br />

quanto riguarda "scarassatora", son famose le parole "<strong>la</strong>ssa na scarassatora ca essunu li moschi". Anche da<br />

quello che mi dici su "cazzatora ti travinu" ti dico hai ragione, ma se torno ancora indietro, lu travinu si chiamava<br />

"travenuru" come pircocu si presentava come "pricuecu". In tutti modi mi complimento per il tuo scritto "<strong>la</strong><br />

corriera", bello, conciso e diretto, senza fronzoli, bravissima!<br />

Lucia Tramonte Remo, rientrata a casa leggo con interesse quanto scrivi. Lo scambio aiuta <strong>la</strong> riflessione e <strong>la</strong><br />

riflessione arricchisce tutti. Grazie per i complimenti.<br />

Raffaele Mauro Bel<strong>la</strong> ed interessante analisi Remo, grazie.<br />

Gianfranco Perri Remo, sei una grande risorsa per noi brindisini. Dovremmo peró valorizzarti di piú ed<br />

usufruire veramente delle tue gradi conoscenze del nostro dialetto. Dovresti programmare una visita a Brindisi<br />

ed un incontro con il nostro gruppo, naturalmente nel<strong>la</strong> misura in cui tu riuscissi ad inserirlo nei tuoi impegni!


Gianfranco Perri Questa é anche Via Pompeo Azzolino, o no? Chi saranno i bambini?


Gianfranco Perri Questo pezzetto di strada esiste ancora da viale Regina Margherita fino all´arco compreso,<br />

mentre quello che non c´é piú é il pezzo che segue dopo l´arco, per lo meno non esistono piú le case sul<strong>la</strong> destra<br />

dopo l´arco. Non so se questa possa essere <strong>la</strong> antica Strada Sciabbiche.<br />

Antonio Fox Sembra proprio questa <strong>la</strong> strada interna delle vecchie Sciabiche. Sarebbe bello sapere a che anno si<br />

riferisce <strong>la</strong> foto.<br />

Arcangelo Taliento No! Fino al 1959 <strong>la</strong> via Sciabiche si trovava a sinistra uscendo da Via Pompeo Azzolini, dopo<br />

una diecina di metri, e terminava dove c'è oggi <strong>la</strong> pescheria di Prudentino. In verità in passato arrivava anche<br />

oltre Iaccato ma molte case furono abbattute nei primi anni 30 per <strong>la</strong> realizzazione del<strong>la</strong> grande scalinata e<br />

re<strong>la</strong>tiva fontana. Nel<strong>la</strong> <strong>mia</strong> bacheca c'è una foto che riguarda le due vie.<br />

Gianfranco Perri Arcangelo, grazie per <strong>la</strong> tua chiara spiegazione. Quindi <strong>la</strong> via Sciabiche era piú o meno parale<strong>la</strong><br />

al mare ed andava lungo tutta <strong>la</strong> base dell´attuale grande scalinata e piú o meno fino dove arriva adesso via Lucio<br />

Scarano. Purtroppo non posso entrare nel<strong>la</strong> tua bacheca. Perché non pubblichi <strong>la</strong> foto di cui arli sul gruppo?<br />

Grazie. Comunque se questa viuzza del<strong>la</strong> foto, che come ho scritto esiste ancora fino all'arco compreso, non e' via<br />

Sciabiche, allora come si chiama?<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Che bel<strong>la</strong>! Una strada interna delle vecchie Sciabiche. Chiederò ad una <strong>mia</strong> alunna che ha <strong>la</strong><br />

nonna e le zia che abitano ancora là. Comunque rubo <strong>la</strong> foto e <strong>la</strong> pubblico sul mio profilo.<br />

Antonietta de Domizio La <strong>mia</strong> mamma è nata in quelle viuzze dietro <strong>la</strong> fontanel<strong>la</strong> che si trova nei pressi del<br />

vecchio ristorante Il gabbiano.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Io avevo uno zio che si chiamava Euro ed aveva una salumeria, proprio lì dove c'era il<br />

ristorante "Il gabbiano".<br />

Enrico Sierra Io abitavo in via Manzoni e per andare alle Sciabiche facevo San Benedetto , rione Cittadel<strong>la</strong>, via<br />

Lucio Scarano e poi le Sciabiche. Potete vedere il mio articolo del 2006 postato su brundisium.net tito<strong>la</strong>tro "I re<br />

magi al vil<strong>la</strong>ggio pescatori", se quache amico riesce a pubblicarlo mi fa un grosso favore, e se ho sbagliato<br />

correggetemi. Ma via Lucio Scarano dove si trova esattamente?<br />

Imbriani Ugo Via Lucio Scarano è <strong>la</strong> strada paralle<strong>la</strong> a via Paolo Tahon de Ravel, ha una forma ad S e unisce<br />

via Tahon a via Sant'Aloy.<br />

Annarita Spagnolo Via Lucio Scarano è <strong>la</strong> strada adestradi Sant'Aloy, andando nel sendo di marcia consentito<br />

che porta dritta alle sciabbiche.<br />

Enrico Sierra Secondo me, e posso anche sbagliare, Via Scarano e' quel<strong>la</strong> via in discesa che porta alle Sciabiche<br />

con a sinistra le case a piano terra ed a destra una scaletta. Quelle sono le case delle Sciabiche che io ricordo,<br />

siamo circa nel periodo 46 e giu' di li. E poi giú c'era il circolo nautico e <strong>la</strong> grande scalinata che portava a piazza<br />

Santa Teresa. Potrtei anche avere fatto molta confusione, ed allora <strong>la</strong> colpa non e' <strong>mia</strong> ma del<strong>la</strong> menmoria. Ahiai!<br />

Brindisi Bicicletta Caro Enrico non puoi sbagliare, se parliamo di Lucio Scarano è <strong>la</strong> via che porta alle Sciabiche.<br />

Gianfranco Perri Enrico, questa volta possiamo dare un 6 e mezzo o 7 al<strong>la</strong> tua risposta. Hahaha!<br />

Arcangelo Taliento Enrico ti mancano altre due scalinate: provenendo da Via Sant'Aloy trovi <strong>la</strong> Via Lucio<br />

Scarano e subito noti le ripide scale che ti portano all'ormeggio dei rimorchiatori; proseguendo <strong>la</strong> discesa trovi<br />

sul<strong>la</strong> sinistra altre due scalinate, l'ultima è quel<strong>la</strong> che termina su via Zara. OK?<br />

Enrico Sierra Io ricordavo solo una scalinata, ma sono d'accordo con Gianfranco e con Arcangelo. Grazie.<br />

Ricordo che andavo atrovare il mio amico Nzino che di fronte a casa sua vedeva il vil<strong>la</strong>ggio pescatori e da lí<br />

sembrava lu preisepiu. Ed era cosí, era il suo presepio e forse <strong>la</strong>ssú sta sorridendo e annuisce. Grazie veramente.<br />

Gianfranco Perri Ho finalmente trovato una foto che spero possa aiutare a capire <strong>la</strong> situazione del settore<br />

Sciabiche. La pubblico.


Gianfranco Perri<br />

Evoluzione del settore Sciabiche<br />

Arcangelo Taliento Silvio, questa foto è dedicata a te perchè nelle case abbattute nel 1959, a destra c'è casa<br />

tua, di <strong>la</strong> tintora e di Marco di zzà Checca. Poi a sinistra c'è via Sciabiche, <strong>la</strong> putea di lu Craunaru <strong>la</strong> casa di<br />

Rasckaporti e quedda di Strueppiu. Poi ci si addentrava in una specie di presepe dove si trovava (e c'è ancora) <strong>la</strong><br />

scalinata che ti porta all'archivio di Stato e piazza Santa Teresa.<br />

Imbriani Ugo Secondo me, <strong>la</strong> via con l'arco è Via Azzolino, mentre quel<strong>la</strong> che qui hai indicato come Via Pompeo<br />

Azzolini, è in realtà Vico Capoziello, ...Spero di non sbagliarmi!<br />

Cosimo Prudentino Dice bene il sig. Imbriani. Io abitavo da bambino in via Pompeo Azzolino, e non Azzolini.<br />

Gianfranco Perri Cosimo, scusa se insisto, peró ci stai confermando che <strong>la</strong> viuzza dell´arco (foto con i bambini)<br />

si chiama Via Pompeo Azzolino, mentre quel<strong>la</strong> paralle<strong>la</strong> a seguire verso ponente e che di fatto giá non esiste si<br />

chiamava Vico Capozziello? Se cosí é allora a quale pezzo di via Pompeo Azzolino corrisponde l´altra foto? Quel<strong>la</strong><br />

che ha case a destra e a sinistra e che si é detto che alcune sono state abbattute? Era un pezzo dopo l´arco? O<br />

magari quel<strong>la</strong> foto sí era di Vico Capozziello? Grazie in anticipo per volerci ancora chiarire meglio.<br />

Cosimo Prudentino Si, confermo. Esiste un p<strong>la</strong>stico, presentato come presepe qualche anno fa' in piazza<br />

Vittoria che era l'esatta riproduzione di via Sciabbiche.<br />

Gianfranco Perri Interessante, sarebbe bello sapere chi lo ha conservato.<br />

Gianfranco Perri<br />

Angolo tra Viale Regina Margherita e Via Pompeo Azzolino


Gianfranco Perri Ugo, sull´attuale <strong>la</strong>rgo che é rimasto dopo gli abbattimenti piú recenti, quelli del 1959, c´é <strong>la</strong><br />

targa stradale che dice Via Pompeo Azzolini: l´ho vista su Google Earth cosí come é riprodotta dal<strong>la</strong> foto. Mentre<br />

sul vicoletto dell´arco non si legge nul<strong>la</strong> e magari era Via Capozziello. Poi <strong>la</strong> targa frontale che c´é anche nel<strong>la</strong><br />

foto, si riferisce al<strong>la</strong> Piazza San Teodoro. Quindi, Cosimo, sembrerebbe che il nome corretto sia Azzolini.<br />

Cosimo Prudentino Nonostante quello che dice <strong>la</strong> targa sul<strong>la</strong> parete e quelo che dice Google Earth, dal libro<br />

Toponomastica Brindisina Il Centro Storico (1988) del professor Alberto Del Sordo, con il quale ho col<strong>la</strong>borato<br />

per le foto, si evince che il nome corretto é Azzolino e non Azzolini.<br />

Gianfranco Perri Interessante. Quindi é Azzolino e non Azzolini. A questo punto chi ha messo <strong>la</strong> targa stradale<br />

che ho fotografato, oltre a sbagliarsi con il nome, puó benissimo essersi sbagliato con <strong>la</strong> strada stessa. E´un vero<br />

peccato perché questi errori poi si trasmettono e si radicano. Per questo <strong>la</strong> toponomastica deve essere fatta con<br />

partico<strong>la</strong>re seritá, dedicazione e supervisione. Grazie Cosimo.<br />

Cosimo Prudentino Le nuove targhe stradali oltre agli errori sono anche bruttine.<br />

Gianfranco Perri E purtroppo anche mal concepite: Il simbolo del municipio, occupa una grande porzione del<strong>la</strong><br />

targa, mentre i nomi sono scritti in carattere piccolissimo e quasi invisibile da un pó di distanza. Inoltre ho<br />

l´impressione che <strong>la</strong> qualitá fisica <strong>la</strong>sci molto a desiderare e temo che <strong>la</strong> durabilitá sia minima. Spero sbagliarmi<br />

su questo aspetto.<br />

Cosimo Prudentino<br />

Si, il simbolo del municipio e' di troppo visto che stiamo a Brindisi.<br />

Raffaele Mauro Sono di p<strong>la</strong>stica, c'era un impegno a rimuoverle, ma sono ancora li, bruttissime scandalose direi.<br />

Gianfranco Perri Sullo stesso libro di Albertto Del Sordo si legge: Via Pompeo Azzolino é un budello cieco, un<br />

breve solco tra caseggiati fatiscenti, destinati prima o poi ad essere demoliti. Qundi una via cieca, cosí come cieca<br />

é <strong>la</strong> via Azzolino che ha <strong>la</strong> targa e cosí come cieca é <strong>la</strong> viuzza con l´arco, che non ha una targa, e pertanto ci resta<br />

ancora da delucidare quali delle due vie cieche é <strong>la</strong> Pompeo Azzolino.<br />

Simone Aretano Nel<strong>la</strong> via su cui insiste l'arco <strong>la</strong> targa riporta "via Pompeo Azzolino" mentre nel<strong>la</strong> "piazzetta"<br />

subito a destra, <strong>la</strong> scritta "via Pompeo Azzolini" che su google maps risulta ben evidente, è attualmente sbiadita<br />

<strong>la</strong>sciando intravedere piuttosto bene una precedente incisione che riporta il nome di "Vico Capozziello".<br />

Gianfranco Perri Bravissimo Simone, ti ringrazio. Con queste tue annotazioni chiarisci finalmente i dubbi.<br />

Possiamo quindi concludere che <strong>la</strong> via Pompeo Azzolino, o quel che rimane di essa, é <strong>la</strong> via su cui insiste l´arco, e<br />

del resto su ció convergono tutti i... commenti degli amici sciabicoti. Poi invece il vico Capozziello era quello,<br />

ormai sparito quasi completamente, parallelo al<strong>la</strong> via Azzolino e del quale resta solo un pezzetto di quello che fu<br />

il suo <strong>la</strong>to sinistro, guardandolo da viale Regina Margherita. Annotiamo inoltre, l´errore doppio del<strong>la</strong> targa<br />

apposta su quello che era appunto il vico Capozziello: primo errore aver scritto Azzolini invece di Azzolino, e<br />

secondo errore, ancor piú grave, aver sovrapposto tal nome incorretto sopra il nome Capozziello, che era<br />

evidentemente il nome originale e quindi il giusto del vico. Da notare finalmente que questi due ultimi errori<br />

sono stati purtroppo recepiti da Google earth, che li ha in qualche modo ancor piú formalizzati.<br />

Arcangelo Taliento Attenzione! La ricerca evidenzia sia Pompeo Azzolino che Pompeo Azzolini. Trattasi dello<br />

stesso personaggio. ...Cristina di Svezia, erede il Cardinale Decio Azzolini/o (1689) che <strong>la</strong>sciò i beni al nipote<br />

Pompeo Azzolino/i... Il marchese Pompeo Azzolino/i fu Capitano del<strong>la</strong> guardia dell'Ecc.mo Sig.re Duca di<br />

Medinaceli e Capitano Generale del Regno di Napoli; sposò Giulia Ruffo.<br />

Ernani Nani Ha ragione Arcangelo, infatti da una ricerca fatta , risulta sia Pompeo Azzolini che Azzolino,<br />

medesimo personaggio!<br />

Gianfranco Perri Caro Ernani e caro Arcangelo, evidentemente esistono ambedue i nomi, sia Pompeo Azzolini<br />

che Pompeo Azzolino, quello che dovremmo capire é quale dei due é quello originale del nostro personaggio<br />

brindisino e poi anche capire quale dei due cognomi era originalmente stato assegnato a quel<strong>la</strong> stradetta cieca<br />

delle Sciabiche con l´arco, del<strong>la</strong> quale ne rimane ancora un pezzetto. Per il momento abiamo il documento del<br />

professor Del Sordo che dice Azzolino, vediamo di segna<strong>la</strong>re qualche documentare che dica Azzolini e verificare<br />

che se si riferisca allo stesso personaggio brindisino, condottiero del ´500. Comunque il nostro Pompeo Azzolino,<br />

non é il marchese nipote di Cristina di Svezia, il quale era marchigiano di Fermi e morí nel 1706. Il nostro<br />

personaggio invece era brindisino e visse nel 500, quindi molto prima..


Gianfranco Perri ...Pompeo Azzollino fu un valoroso condottiero brindisino vissuto nel XV secolo. Ferdinando<br />

D’Aragona, stimandolo molto per le sue virtù militari e per <strong>la</strong> fedeltà che dimostrava verso <strong>la</strong> casa regnante, gli<br />

aveva affidato il governo del<strong>la</strong> città.... Fu un uomo che compì molte imprese tra le quali da ricordare quel<strong>la</strong> del<br />

1481 quando, insieme con i suoi uomini, liberò dai Turchi Otranto tenuta in loro potere. L´anno seguente<br />

sconfisse in battaglia aperta il comandante veneziano Giacomo Marcello facendolo desistere dall’occupare<br />

Brindisi. Ferdinando d’Aragona fu assai grato a Pompeo Azzolino del<strong>la</strong> vittoria riportata contro i Turchi e volle<br />

per questo eternare <strong>la</strong> sua memoria con un’iscrizione che fece incidere sopra una tavo<strong>la</strong> di marmo collocata sul<strong>la</strong><br />

facciata del<strong>la</strong> casa di Azzolino situata nel rione Sciabiche (del<strong>la</strong> casa non resta che qualche avanzo di muro)...<br />

Estratto da ¨Le perle di Brindisi. Personaggi illustri brindisini¨, di Franca Perrone e Ange<strong>la</strong> Giosa, 2008.<br />

Quindi, ...questo é il nostro Pompeo Azzolino!<br />

Arcangelo Taliento Cosimì è una bel<strong>la</strong> presentazione del luogo a noi tanto caro! Quedda machina azzurra llevi<strong>la</strong><br />

ch'è megghiu e mittinci nnù picca di verdi cu quarche fiuru.<br />

Gianfranco Perri Arcangelo, mi continui a chiamare, Cosimí, ma mi chiamo Gianfranco, non fa niente, hahaha!<br />

Comunque vedró di migliorare il montaggio.<br />

Cosimo Prudentino Completamento demolizione Sciabiche - 1959


Mario Carlucci Demolizione Pa<strong>la</strong>zzo Monticelli alle Sciabbiche - 1934<br />

Raffaele Giove Un ricordo indelebile le nostre sciabbiche, <strong>la</strong> cantina del vino con il suo oste chiamato Navi. Che<br />

tempi, con cibo genuino e persone semplici! Le prime abitazioni a sinistra erano abitate da Raskaporte, subito<br />

dopo c'era il ristorante di Checca che faceva li brascioli ai tutti i portuali e <strong>la</strong> migliore frittura di scarpette.<br />

Mario Carlucci Secondo me <strong>la</strong> demolizione delle Sciabbiche è stato uno dei tanti scempi che i brindisini hanno<br />

subito, perdendo un pezzo del<strong>la</strong> nostra storia.<br />

Raffaele Giove Affermazione giusta, siamo stati governati no da amministratori seri, ma da briganti.<br />

Silvio Melpignano Dove sta scritto "vino" era <strong>la</strong> cantina di Navi, era il soprannome del cantiniere che abitava<br />

sopra. Dove abitavo io e' al<strong>la</strong> sinistra del<strong>la</strong> foto, fuori dal<strong>la</strong> fotografia, appena possibile metterò qualche foto.<br />

Arcangelo Taliento Quelle sono probabilmente le case che furono abbattute per far posto al<strong>la</strong> grande scalinata<br />

e re<strong>la</strong>tiva fontana. Invece l'abitazione di Silvio e La Tintora rimasero ancora sino al 1959. Si possono vedere sul<strong>la</strong><br />

cartolina del mio profilo.<br />

Annarita Spagnolo Silvio, sei il fratello di Annamaria? Se si io sono stata sua compagna di scuo<strong>la</strong> alle medie,<br />

salutata<strong>la</strong>, vedrai si ricorderà di me.<br />

Cosimo Prudentino Silvio abitavi vicino al<strong>la</strong> Tintora?<br />

Silvio Melpignano Rispondo ad Annarita Spagnolo e Cosimo Prudentino: <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> si chiamava Matilde,<br />

purtroppo da due anni non c'e' più; abitavo sopra l'ufficio di Pietro Libardo, via Lenio F<strong>la</strong>cco N° 2.<br />

Annarita Spagnolo La <strong>mia</strong> compagna si chiamava Annamaria e <strong>la</strong> famiglia aveva un alimentari in via Lenio<br />

F<strong>la</strong>cco. Scambio di persona probabilmente, mi spiace averti rinnovato un dolore.<br />

Silvio Melpignano Il padre di Annamaria era cugino di mio padre.


Alba Intiglietta La riva delle Sciabiche<br />

Antonia Ostuni Quante volte ho preso barche come queste! Abitavo al<strong>la</strong> Montecatini. Ricordi impressi nel<br />

cuore.<br />

Franco Profico Io ricordo un signore che abitava al<strong>la</strong> Montecatini (era un amante del<strong>la</strong> bici e del ciclismo) e una<br />

sua figlia veniva da <strong>mia</strong> madre al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> di taglio. Si chiamavano Ostuni anche loro. Tuoi parenti?<br />

Raffaele Mauro Questo é lo scalo ex circolo nautico.<br />

Arcangelo Taliento Mò vi lu spiecu megghiu: quedda eti <strong>la</strong> scaledda ca stai vicinu a Iaccatu, ....OK?<br />

Signorile Cosimo Abbasciu al<strong>la</strong> scaledda pi circa vint'anni ncè stata <strong>la</strong> zattera di lu circulu nauticu addò si<br />

scindiunu li canoi e nui ti vagnuni ndi faciumu lu bagno e cugghiumu li vissichi ti vicinu alli bituni pi piscari li<br />

cuggiuni.<br />

Gianfranco Perri Ricordo bene <strong>la</strong> zattera. E ricordo che quando in estate giocavamo a pallone sullo spiazzo<br />

antistante, al<strong>la</strong> fine, sudati, ci sporgevamo dal<strong>la</strong> zattera per bere un sorso delll´acqua del mare, per cosí riporre i<br />

sali persi con il sudore. Era il... professore delle elemetari che ce lo suggeriva, e quindi,... <strong>la</strong>scio immaginare a<br />

tutti, quale fosse <strong>la</strong> qualitá dell´acqua del porto,... diciamo che non proprio <strong>la</strong> stessa di oggigiorno.<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Vi ricurdati <strong>la</strong> zattera? Io sini, pirceni na vota catiu a mare, sciucando a tirare li barchi cu li<br />

corde, e mi ni turnai a casa tuttu vagnatu, almeno poi aggiu mparatu a natari.<br />

Signorile Cosimo Angelo, ma t'ha scurdatu cu dici li mazzati ca pigghiasti ti <strong>la</strong> mamma.<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Bhe' mazzati noni, eru vagnoni, mi ndi turnai di sopra Santa Tersa passando intra a san Pietro<br />

cu <strong>la</strong> coda a mienzu all'anchi pi <strong>la</strong> virgogna fino a via Tarantafilo. Aho! So' esperienze pure quelle, ahahahah!


Mino Errico<br />

Panoramica del lungomare centrale<br />

Cosimo Guercia Bel<strong>la</strong> cartolina, non <strong>la</strong> conoscevo.<br />

Arcangelo Taliento All´estrema destra del<strong>la</strong> foto si vedono le case sparite nel 1959. Bel<strong>la</strong> cartolina, mai vista<br />

prima. Di fronti al<strong>la</strong> motobarca si veti <strong>la</strong> sco<strong>la</strong> marinara, osci APT.<br />

Gianfranco Perri Bel<strong>la</strong> questa, e si vede bene <strong>la</strong> motobarca, forse una delle prime, con il motore fuoribordo.<br />

Silvio Melpignano Mi dispiace caro Gianfranco, quel<strong>la</strong> motobarca aveva un motore entrobordo a testa calda, si<br />

chiamava Santa Maria.<br />

Arcangelo Taliento Silvio non può sbagliare! Sapi quantu voti l'è vistu rrivvàri e partìri queddu vapurettu<br />

(cussi lu chiamaunu li nonni nuestri).<br />

Silvio Melpignano Arca' lu stati io fatiava propria a quiddu vapuretto, lu sai ci era lu patrunou"Coco lu<br />

varchieri"!<br />

Arcangelo Taliento Lu sacciu. Comu si chiamava lu marinaru ca sta puru sobbr'al<strong>la</strong> fotografia <strong>mia</strong> di li recluti?<br />

Tu l'ha sàpiri!<br />

Gianfranco Perri Silvio grazie per <strong>la</strong> correzione. Ma dimmi che tu sappia ci sono stati prima vapuretti con il<br />

motore fuoribordo?<br />

Silvio Melpignano No Gianfra' perché i motori fuoribordo quando sono usciti erano piccoli e di conseguenza<br />

solo per piccole barche di pescatori. Le barche di pescatori con i motori entrobordo si contavano sulle punta di<br />

dita di una mano negli anni 1952-56 e andavano a ...pescare "cu lu cuenzo", molto lontano a quei tempi. Figurati<br />

ca Muloni cu <strong>la</strong> 'changi' molto piu' grande del<strong>la</strong> rete del<strong>la</strong> '<strong>la</strong>mpara', andava sotto Fasano a pescare <strong>la</strong> notte di<br />

estate "A remi"!<br />

Arcangelo Taliento Silvio, per i pescatori erano veramente dolori: mari e liettu e stanchezza assai! Però erun'a<br />

purtari lu pani a casa. Luciscendu pruvvitendu si ticia, e si mintiunu alli rimi ca erunu puru pisanti. Lu puercu<br />

inveci scia a purpi no?<br />

Silvio Melpignano Arca' quiddu ca teni lu timoni a mano era Peppu lu Turcu, non brindisino, ma proprio turco.<br />

Arcangelo Taliento Io mi riferivo al nostro coetaneo che ttaccava <strong>la</strong> cima al<strong>la</strong> culonna (bitta, per i non<br />

sciabbicoti).<br />

Silvio Melpignano Arca' ogni motobarca tiniu lu sua.<br />

Gianfranco Perri Silvio e Arcangelo, grazie per tutti questi dettagli sul<strong>la</strong> brindisi marinara e sciabbicota. Per<br />

noi di razza contadina, molte cose che voi commentate, sono interessantissime e ci dicono tante cose nuove.<br />

Continuo ad essere affascinato da questa duplice personalita' brindisina: affacciaticsul mare e senza pero' dare le<br />

spalle al<strong>la</strong> madreterra. Originale e bellissima caratteristica!


Giuseppe Summa<br />

Di chi saranno i due perizoma?<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Ahahahah, veramente sono tre, due bianchi e uno nero.<br />

Giuseppe Summa Noto che sei un attento osservatore di mutante, ahahhahahah!<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Si, ma solo di donna, ihihihihihih, comunque manco tu scherzi Giusè!<br />

Giuseppe Summa Ahahahahhahah!<br />

Franca Cunsolo No faciti iabbu ti li perizona mie sa?<br />

Gianfranco Perri Siamo alle Sciabiche vero?<br />

Giuseppe Summa Si Gianfranco, le Sciabbiche, ...ti piacunu li mutanti di <strong>la</strong> nonna? Da notare <strong>la</strong> carretta, una<br />

volta usata dai portabagagli portuali e del<strong>la</strong> stazione.<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Comunque questa foto non è molto vecchia, guardate <strong>la</strong> moto, credo che non ha più di una<br />

diecina di anni.<br />

Giuseppe Summa Hai ragione, <strong>la</strong> foto è recentissima, ma un giorno sarà vecchia per i nostri figli o nipoti. E poi,<br />

... addo' nc'è gustu non c'è pirdenza, ahahahahahah!


Corrado Minervini<br />

Un pomerigio in riva alle Sciabiche<br />

Gianfranco Perri Molto bel<strong>la</strong>, bravo Corrado!<br />

Remo Simoniello Busciardu, quandu mueri vai allu nfiernu.<br />

Adriana Tramonte Bellissima foto, complimenti!<br />

Maria Smi Bellissima foto, complimenti al fotografo.<br />

Annarita Spagnolo Semplicemente stupenda, complimenti al fotografo, ma grazie allu Padreterno per questo<br />

spettacolo di luce sul mare.<br />

Prosperity Shipping Bellissima, ...complimenti!<br />

Corrado Minervini Grazie a tutti ragazzi!<br />

Arcangelo Taliento Il profumo delle reti si propagava per tutto il rione. Quando le reti venivano raccolte noi, a quei<br />

tempi ragazzini, potevamo fare esercizi ginnici sui cavalletti (tipo parallele ecc.ecc.). Quale migliore palestra disponeva<br />

di tanti naturali attrezzi: parallele (i cavalletti), piscina più che olimpica (il mare), piattaforma per i tuffi (le prue dei<br />

motopescherecci e <strong>la</strong> banchina). Nostalgia canaglia, cantava Albano.


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

...e Via Lucio Scarano<br />

Cosimo Guercia<br />

Via Lata o Via Maestra?<br />

Luciana Laguercia Mi sembra Via Maestra.<br />

Giusy Tommasi Mio padre abitava in via Lata, aveva <strong>la</strong> salumeria... casa e putea!<br />

Cosimo Guercia La ho tra le mie foto catalogata come via Lata, ma per me é via Maestra, o altra via? A voi il<br />

compito di individuar<strong>la</strong>. Giusy, tu sai se é via Lata?<br />

Giuseppe Creti Giusy, dove aveva tuo papá <strong>la</strong> putea? Perché il abitavo a via Trieste, affianco al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> maschile<br />

Perasso. Quindi ho frquentato molto via Lata.<br />

Cosimo Guercia Giuseppe dove abitavi tu era un portone grande? Perché <strong>la</strong>´ abitava il mio professore del<strong>la</strong><br />

Perasso, si chamava Semeraro.<br />

Giuseppe Creti Si, era un portone grande Cosimo. Io abitavo al numero 15. Prima dicasa <strong>mia</strong> c´era un altro<br />

portone grande. Prima ancora c´era l´abitazione del colonnello Briamo e <strong>la</strong> figlia era sposata con l´avvocato<br />

Giuseppe Donativi.<br />

Cosimo Guercia Ho capito Giuse', quindi il professor Semeraro non lo ricordi.


Giuseppe Creti Cosimo, che io ricordo non c´era nessun professore Semeraro, ma dimmi, in che anno sei andato<br />

tu alle maschili?<br />

Raffaele Mauro Giusè quando è sciuto Cosimo si chiamavano Balil<strong>la</strong>, e passeggiavunu li dinosauri ahha!<br />

Giuseppe Creti Izza Raffae' tanto ma tantu tiempu fa é sciutu Cosimo al<strong>la</strong> sco<strong>la</strong> ahahahaah! Scusa Cosimo, non<br />

me ne volere.<br />

Cosimo Guercia Giuse' io so grandi, al<strong>la</strong> sco<strong>la</strong> Perasso a giu' sciutu nell'anno domini 1953.<br />

Giuseppe Creti Vabbé Cosimo si grandi. Ca io c´é sontu, piccinnu?<br />

Cosimo Guercia Va bene Giuse'. Tu tici ca no si piccinnu ma tanti cosi non tili ricuerdi! Ahahahahahah!<br />

Giuseppe Creti Cosimo bello, tieni presente che io non vivo a Brindisi da 20 anni e l´ultima <strong>mia</strong> visita a Brindisi<br />

é stata nel lontano 2005.<br />

Cosimo Guercia Giiuse' ho fatto una battuta per scherzare come vedi l'ho scritta in dialetto.<br />

Giuseppe Creti Cosimo, non ti preoccupare. Non é accaduto niente.<br />

Antonia Ostuni Siete simpaticissimi....<br />

Giuseppe Creti Eh Tonia, ccé só forti. Come me non c´é nessuno, io so unico al mondo... Te <strong>la</strong> ricordi <strong>la</strong> canzone<br />

del<strong>la</strong> Pavone? Tonia caffei paiatu. No sacciu addoni, comunque paiatu.<br />

Raffaele Mauro Moh no nti muntari <strong>la</strong> capu ca l'assist ti l'aggiu fatti iu, ahhahhahhha!<br />

Iacopina Mariolo Che bello spaccato di vita...via Lata! Il tempo passa.. vi invito a bere un buon caffè in Caffe<strong>la</strong>ta,<br />

di prossima apertura... un luogo dove presente e passato viaggiano all'unisono!<br />

Cosimo Guercia Grazie Iacopina per l'invito.<br />

Stel<strong>la</strong> Montanaro Iacopina, tienici informati sul<strong>la</strong> data dell'apertura.<br />

Raffaele Mauro Con piacere, intanto un p<strong>la</strong>uso per l'iniziativa....<br />

Gianfranco Perri Bello, ci vengo appena arrivo di nuovo a Brindisi.<br />

Franco Profico A me sembra troppo stretta per poter essere via Lata, potrebbe invece essere una delle tante<br />

perpendico<strong>la</strong>ri di via Lata.<br />

Gianfranco Perri Ma questa non era Via Lucio Scarano, quel<strong>la</strong> che da Santa Aloy porta alle Sciabiche?<br />

Cosimo Guercia Io c'e' l´ho catalogata come via Lata e a me sembra invece via Maestra, ma puo essere anche<br />

Lucio Scarano. Prendiamo spunto dal<strong>la</strong> foto dove c'e' il calzo<strong>la</strong>io, vediamo se ci puo essere qualche similitudine<br />

con Via Maestra.<br />

Gianfranco Perri Il <strong>la</strong>stricato e <strong>la</strong> <strong>la</strong>rghezza del<strong>la</strong> strada sembrano uguali. Io conosco bene Via Scarano e meno<br />

Via Lata e non sapresi esserne certo.<br />

Cosimo Guercia Ho visionato l´altra foto, quel<strong>la</strong> di via Maestra. Non so se e' <strong>la</strong> stessa inquadratura, ma <strong>la</strong> strada<br />

del<strong>la</strong> foto di via Maestra fa curva a sinistra mentre questa <strong>la</strong> fa a destra.<br />

Gianfranco Perri Via Lucio Scarano guardando<strong>la</strong> in salita gira leggermente a destra come nel<strong>la</strong> foto. Via Lata<br />

non saprei.


Cosimo Guercia Via Scarano ha una discesa abbastaza ripida, si dovrebbe notare.<br />

Gianfranco Perri É vero, peró potremmo essere giá abbastanza giú dove <strong>la</strong> discesa si affievolisce.<br />

Raffaele Mauro Non è via Lata, meno che mai via Maestra, però potrebbe essere <strong>la</strong> via che da via Lata porta<br />

verso via Foggia, <strong>la</strong> salita che porta verso via de Catanzaro.<br />

Cosimo Guercia Raffaele, visona <strong>la</strong> foto del calzo<strong>la</strong>io e l'atra: in sostanza le prime due e vedi se trovi quache<br />

indizio che ci possa far risalire al<strong>la</strong> foto che stiamo commentando. Adesso mi viene in mente che puo' essere via<br />

Montenegro, mi sembra di scorgere quacosa per <strong>la</strong> pesca guarda sul<strong>la</strong> destra del<strong>la</strong> foto.<br />

Annamaria Camassa Buonasera a tutti, anche io credo non sia via Lata, non <strong>la</strong> riconosco, bellissime comunque<br />

tutte le foto!<br />

Cosimo Guercia Peró puo' essere una viuzza da quelle parti?<br />

Annamaria Camassa Si Cosimo, porebbe essere via Madonna del<strong>la</strong> Sca<strong>la</strong> o l'altra paralle<strong>la</strong> vicina (?)<br />

Raffaele Mauro Cosimo, quel<strong>la</strong> del calzo<strong>la</strong>io è via Maestra, questa è troppo ripida e non è via Montenegro.<br />

Salendo sul<strong>la</strong> sinistra via Montnegro fa una rientranza, può essere <strong>la</strong> parallel<strong>la</strong> di via Lata, dalle parti di via<br />

Foggia.<br />

Cosimo Guercia Puó essere via Lucio Scarano, vedo come dei remi poggiati al muro.<br />

Gianfranco Perri Allora, ricominciamo il giro: da Lucio Scarano.<br />

Cosimo Guercia Gianfra' sono remi quelli appoggiati al muro?<br />

Gianfranco Perri Si hai proprio ragione, sembrano remi, il che avallerebbe che siamo in Via Lucio Scarano, che<br />

é come io <strong>la</strong> ho catalogata. Anche <strong>la</strong> curva a detrta in salita coincide e si vede anche l´intersezione di una strada<br />

sul<strong>la</strong> sinistra, prima del<strong>la</strong> curva, che potrebbe essere <strong>la</strong> strada a scalinata che scende da San Paolo: Via Fontana<br />

Salsa.<br />

Cosimo Guercia La foto non ha molti anni, quindi mi domando se quel<strong>la</strong> pa<strong>la</strong>zzina sul<strong>la</strong> sinistra in primo piano<br />

cosi vetusta, puo' essere quel<strong>la</strong> che buttarono giú in quanto perico<strong>la</strong>nte e affianco al<strong>la</strong> quale ci sino le scale che<br />

salgono a San Paolo? Faccio presente che lá poi non hanno piu' costruito.<br />

Raffaele Mauro Per via Lucio Scarano mancano le scale, sia a destra che a sinistra.<br />

Gianfranco Perri Si vede <strong>la</strong> luce dell´intersezione di una strada sul<strong>la</strong> sinistra prima del<strong>la</strong> curva, che potrebbe<br />

essere <strong>la</strong> strada a scalinata che scende da San Paolo: Via Fontana Salsa,. Anche se le scale non si vedono e si vede<br />

solo <strong>la</strong> luce del sole da sinistra.<br />

Raffaele Mauro Secondo me è via De Baccaro!<br />

Cosimo Guercia Si, sul<strong>la</strong> foto non si notano le scale. Tieni presente che <strong>la</strong> sca<strong>la</strong> piú corta che scende alle<br />

Sciabiche é spostata rispetto al<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> che scende da San Paolo: non sono di fronte.<br />

Gianfranco Perri Ma si, continuiamo a cercare indizi e vediamo se al<strong>la</strong> fine abbiamo <strong>la</strong> stessa fortuna avuta nel<br />

caso del<strong>la</strong> via Maestra, sperando anche che qualche amico ci aiuti. Rimandiamo<strong>la</strong> su!<br />

Cosimo Guercia ok Gianfra'!<br />

Gianfranco Perri Cosimo e Raffaele, sembra proprio che sia Via Lucio Scarano. Sono andato su Google Earth.<br />

Adesso posto <strong>la</strong> foto attuale con <strong>la</strong> stessa prospettiva approssimata.


Gianfranco Perri Via Lucio Scarano oggi, da Google!<br />

Raffaele Mauro Concordo, è proprio quel<strong>la</strong>.<br />

Giuseppe Creti Bravo Gianfra'!<br />

Gianfranco Perri Il mio merito principale é stato quello di avere avuto <strong>la</strong> foto originale calogata in forma giusta,<br />

peró é stata simpatica <strong>la</strong> ricerca.<br />

Cosimo Guercia Raffaele, allora il mio commento sui remi appoggiati a destra subito dopo le scale per San Paolo<br />

concordava abbastanza.<br />

Raffaele Mauro Si, era perfetto. Beh si, tra l'altro i remi in via Lucio Scarano avevano un senso, erano a due passi<br />

dalle Sciabbiche.<br />

Cosimo Guercia Molto bene Gianfra' allora tutto risolto, posso scrivere sul<strong>la</strong> <strong>mia</strong> foto: Via Lucio Scarano!<br />

Gianfranco Perri Si, questa volta <strong>la</strong> ricerca ha valso <strong>la</strong> pena e ha dato i suoi frutti.<br />

Antonio Fox Si, <strong>la</strong> foto era certamente via Lucio Scarano. Quel<strong>la</strong> strada da piccolo <strong>la</strong> facevo di continuo perchè<br />

da via Cittadel<strong>la</strong> andavo alle Sciabiche a trovare i miei nonni che abitavano nel<strong>la</strong> zona che fu abbattuta per fare <strong>la</strong><br />

strada attuale. L'unico dubbio riguardava l'inizio del <strong>la</strong>to sinistro che nel 1950 non aveva le case, ma il muro<br />

attuale. Riguardo <strong>la</strong> ripidità, non sembrava spiccata perchè questa foto sarà almeno degli anni 30 e quindi <strong>la</strong><br />

carreggiata al centro non aveva i famosi scalini che frenavano <strong>la</strong> discesa.<br />

Mino Cucinelli Cacchio! Quel<strong>la</strong> foto c'è l´ho a casa, è Via Lucio Scarano alle Sciabbiche. La signora con il vassoio<br />

in mano è <strong>la</strong> nonna dia madre!<br />

Cosimo Guercia Mi fa piacere che e' visibile <strong>la</strong> nonna di tua madre. Dimmi ma questo e' il tratto prima del<strong>la</strong><br />

scalinata? Se hai altre foto li puoi aggiungere al blog, e' libero. Saluti!<br />

Mino Cucinelli Si è prima del<strong>la</strong> scalinata. Ti dirò di più, in lontananza si intravede una ragazza che spazza il<br />

pavimento, a sestra del<strong>la</strong> ragazza c'è <strong>la</strong> scalinata, pendio, ecc., ecc.<br />

Cosimo Guercia Molto gentile, grazie per l'informazione.


Spiditu Pennetta e <strong>la</strong> Pal<strong>la</strong>canestro<br />

BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Giancarlo Cafiero E´ con una leggera <strong>la</strong>crima che vi ricordo, SPIDITU!


Giuseppe Salvia Chi era?<br />

Roberto Guadalupi Finalmente! Caro Salvia, ci vorrebbe un'enciclopedia per raccontare Spiditu Pennetta.<br />

Provo a riassumere. Ufficialmente era il custode del<strong>la</strong> palestra Galiano, in realtà è stato uno dei padri del<strong>la</strong><br />

pal<strong>la</strong>canestro brindisina. Si inventava squadre, si inventava campionati, teneva <strong>la</strong> palestra aperta fino a tardi <strong>la</strong><br />

sera per far sostenere gli allenamenti, faceva giocare gli stessi giocatori, magari anche con documenti pocoi<br />

attendibili, in piú capionati. Credimi: un grande dello Sport brindisino! Non mi ricordo a chi é intito<strong>la</strong>ta oggi<br />

questa palestra, ma Spedito avrebbe meritato in pieno questo titolo.<br />

Gianfranco Perri Grazie Roberto, bel<strong>la</strong> descrizione.<br />

Giuseppe Summa lo ricordo bene, quanti sicutati cul<strong>la</strong> scopa, quando si andava a pattinare fuori orario o<br />

quandu mbarcaumu lu pareti pi pigghiari lu palloni ka ndera cadutu intra al<strong>la</strong> Gallianu.<br />

Ernani Nani Hai ragione, ricordo quando andavamo a fare educazione fisica nel<strong>la</strong> palestra, come si incazzava<br />

......., ma era una bravissima persona.<br />

Gabriel<strong>la</strong> Apruzzi Tute blù con doppia riga bianca!...Io c'è l'ho conservata ancora... credo, e anche il gonnellino<br />

col canguro...per il pattinaggio...ora che lo ricordate..lo ricordo anche io...con sguardo vigile! La palestra era il suo<br />

regno...ci teneva che tutto fosse a posto!<br />

Annarita Spagnolo Era simpaticissimo e, escherzoso, ...sempre di battuta pronta.<br />

Giuseppe Salvia Bei ricordi!<br />

Mario Carlucci Chi ha frequentato <strong>la</strong> palestra Galliano lo ricorda benissimo.<br />

Gianfranco Perri La Palestra Galiano - 1934<br />

Gianfranco Perri La Palestra Galiano di Spiditu... Quanti momenti di salute, amicizia e spenzieratezza!!!<br />

.


Giuseppe Creti Bravo Gianfranco, bel<strong>la</strong> fotografia. Quanti bei ricordi in quel<strong>la</strong> palestra!<br />

Maria Teresa Wow!!! Vicino <strong>la</strong> casa dove sono nata. Com'era bello,....piú d'adesso.<br />

Cosimo Guercia Facevo allenamento con <strong>la</strong> Folgore del professor Oddo.<br />

Anna Maria Zuccaro Mio fratello era nel<strong>la</strong> Folgore con il professor Oddo.<br />

Raffaele Mauro Palestra Galiano, dov´é nato e cresciuto il basket di Brindisi, da sempre e per sempre<br />

Gianfranco Perri Bellissima foto, al<strong>la</strong> Galiano anch´io ho fatto i miei primissimi passi di basket, con <strong>la</strong> Ferrini di<br />

Gino Maiorana, prima del pa<strong>la</strong>zzetto appena aperto. Bel<strong>la</strong> palestra e bellissimo ambiente.<br />

Raffaele Mauro Già allora c'erano oltre mille spettatori ad assistere alle partite, il basket Brindisi c'è l'ha nel<br />

sangue e non morirà mai!<br />

Patrizio Polmone E si giocava sotto <strong>la</strong> pioggia, quando il pallone palleggiando beccava <strong>la</strong> pozzanghera lo si<br />

perdeva quasi sempre.<br />

Giancarlo Cafiero E no si paiava....<br />

Antonia Dell'Aglio Dedichiamo anche un ricordo a Gino Maiorano che ci ha <strong>la</strong>sciati nel luglio 2010. Che brava<br />

persona e che bel<strong>la</strong> famiglia <strong>la</strong> sua, con Nietta e li suoi tre figli.<br />

Gianfranco Perri Gino é stato un grande sportivo ed un grande educatore, oltre ad essere stato un uomo di<br />

grandissima etica. Questo é come lo ricordo io, da quando mi accolse senza indugi e senza condizioni al<strong>la</strong> Ferrini<br />

nei primi anni ´60. Nel<strong>la</strong> pagina ¨Brindisi Concittadini di cui andare fieri¨ di Giusy Gatti, é stato ricordato qu<strong>la</strong>che<br />

mese fa.<br />

Antonia Dell'Aglio I miei figli hanno giocato con lui nel<strong>la</strong> Limongelli e conservano ancora le lettere che dava<br />

loro con il regalo di Natale. Che bel<strong>la</strong> persona non sapevo che era stato citato un mese fa. Bravi!!!


Raffaele Mauro Partita di pal<strong>la</strong>canestro al<strong>la</strong> Palestra Galiano - 1957<br />

Raffaele Mauro Sotto <strong>la</strong> pioggia <strong>la</strong> <strong>gente</strong> assiepata ovunque addirittura issata sui cancelli, checchè ne dica<br />

qualche attuale diri<strong>gente</strong>, il basket anzi <strong>la</strong> pal<strong>la</strong>canestroa Brindisi non morirà mai. Qui siamo nel 1957 nel<strong>la</strong><br />

palestra Galiano c'e rano più di mille persone. Posti in piedi, gli altri assiepati sulle terrazze vicine.<br />

Giancarlo Cafiero 1957, ma tu addò stavi?<br />

Raffaele Mauro<br />

Cafiero, iu sobbra all'astricu ti zu Angilu,e tui?<br />

Giuseppe Creti Raff aé, bellissima foto.<br />

Anna Maria Zuccaro Chi tirava?<br />

Raffaele Mauro Elio Pentassuglia, aveva un fisico bestiale in quegli anni.<br />

Anna Maria Zuccaro Bellissimo!<br />

Raffaele Mauro Vabbè Anna Maria ti regalo, ma anche agli altri amici, un medaglione di Elio giovanissimo.<br />

Anna Maria Zuccaro Grazie Raffaele.<br />

Raffaele Mauro Prego Anna Maria, ricordare un grande amico oltre che un Maestro come Elio è un emozione<br />

grande, come anchwe ricordare anche questa, <strong>la</strong> mitica palestra Galiano.<br />

Marco Martinese Anche questa <strong>la</strong> esposi al<strong>la</strong> mostra Raffaè. Come giustamente dici tu, io <strong>la</strong> trovo emblematica.<br />

La <strong>gente</strong> mi chiedeva mentre l'ammiravano a bocc'aperta.<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Bel<strong>la</strong>, bel<strong>la</strong>, bel<strong>la</strong>, ...quando il basket era veramente sacrificio e passione!<br />

Patrizio Polmone Il campo non è lucido perchè avevano passato <strong>la</strong> vernice, ma quel<strong>la</strong> è acqua!<br />

Cosimo Guercia Quando a Brindisi lo sport era una pssine. Quanti allenamenti ho fatto in quel<strong>la</strong> palestra con il<br />

professore Oddo, bonanima pace all'amima sua.


Raffaele Mauro<br />

Libertas – Brindisi<br />

Raffaele Mauro Ettorino Quarta, Tonino Mellone, Gianni Donativi, Lillo Primaverili, Aldo Vonghia, Pino del<br />

Prete, Enzo Giuri, Pino Giuri, Elio Pentassuglia, Vittorio Sangiorgio.<br />

Anna Maria Zuccaro Questi erano veri atleti!<br />

Patrizio Polmone Una tuta come questa mi fu rega<strong>la</strong>ta quando ero ragazzino. Era blu con <strong>la</strong> scritta bianca, ma il<br />

blu si era schiarito molto, forse un bucato molto energico gli aveva fatto perdere il colore.<br />

Giuseppe Creti Quanto era bel<strong>la</strong> lña paletsra Galiano. Scusatemi, ma qualcuno sa darmi notizie di Lillo<br />

Primaverili?<br />

Cosimo Guercia Giuse, Primaverile e' morto qulche anno fa.<br />

Giuseppe Creti Grazie Cosimo, il suo papá era amico di mio padre e per quello ci conoscevamo.<br />

Raffaele Mauro Cosimo no, il caro Lillo è per fortuna vivo e vegeto, qualche anno fa morì il fratello Pupo e poco<br />

più di un mese fa <strong>la</strong> moglie di Pupo, Gemma.<br />

Rossana Marra Cavoloooooooooooooo <strong>la</strong> moglie di Pupo e' deceduta? Povera non lo sapevo.<br />

Giuseppe Creti Del<strong>la</strong> serie ¨Sobbra <strong>la</strong> tigna <strong>la</strong> capu ma<strong>la</strong>ta¨.<br />

Raffaele Mauro Già!<br />

Rossana Marra Vero! mi dispiace.<br />

Cosimo Guercia Raffaé, mi dispiace, ho fatto una gaf. Si, era il fratello!<br />

Raffaele Mauro Hai allungato <strong>la</strong> vita a Lillo.<br />

Sandro Toffi Sapi comu sta iastema mo lillo. Quando era mio allenatore ai minuti di raccoglimento<br />

bestem<strong>mia</strong>va 30 secondi e gli altri 30 tossiva. Comunque in questa foto ci sono tutti i miei maestri.


Raffaele Mauro Idem.<br />

Ernani Nani Raffaele, <strong>la</strong> moglie di pupo era sorel<strong>la</strong> a Renato Poddi o sto confondendo?<br />

Raffaele Mauro No, non ti confondi.<br />

Roberto Guadalupi Vi siete accorti che manca un nome nel<strong>la</strong> didascalia. Chie è l'atleta fra Lillo e Pino Giuri?<br />

Annarita Spagnolo Fra questi è morto moltissimi anni fa Gianni Donativi, in uno dei primissimi incidenti del<br />

sabato notte.<br />

Roberto Guadalupi La sera del 3 novembre 1962, il giorno dopo si disputò <strong>la</strong> prima partita ufficiale nel "nuovo"<br />

pa<strong>la</strong>zzetto di via Ruta al Casale!<br />

Raffaele Mauro Si Roberto, me ne sono accorto adesso, è Pino del Prete adesso lo taggo.<br />

Raffaele Mauro Libertas Brindisi - primi Anni ´60<br />

Giovanni Membo<strong>la</strong> Lucio Montanile e Elio Pentassuglia, le colonne portanti dello sport brindisino.<br />

Raffaele Mauro Accosciati Caludio Calderari e Gianvito Monaco.<br />

Gianfranco Perri Il numero 13 del<strong>la</strong> Libertas Brindisi, affianco a Pentassuglia, é mio cognato Cosimino<br />

Guadalupi, marito di <strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong> Silvana. Il carissimo Cosimino ci ha purtroppo prematuramente <strong>la</strong>sciato poco<br />

piú di un anno fa.<br />

Annarita Spagno lo Scusa Gianfranco, ma non sapevo che è morto il marito di tua sorel<strong>la</strong> Silvana!<br />

Gianfranco Perri Si, purtroppo, il 25 Gennaio 2010.


Efisio Panzano Assi Brindisi - Allievi 1968<br />

Efisio Panzano Un assiduo frequentatore di questo gruppo, Raffaele Mauro, si riconoscerà con piacere in<br />

questa vecchia foto di quando eravamo giovani e, sopratutto, magri, ahahahahah!<br />

Raffaele Mauro<br />

Grazie Efisio, sei un grande madò quanto eravamo piccolini, ahhahhahh!<br />

Efisio Panzano<br />

Il numero 5 si chiama Rotel<strong>la</strong>, non Greco; non ricordo il nome però.<br />

Raffaele Mauro Neanch'io, mi sembravo Angiulone però.<br />

Efisio Panzano Raffaè, forse Angelo Greco era il n. 10? Non riesco a ricordare il suo nome; ricordo che era bravo<br />

e veniva forse dal vivaio dei Salesiani.<br />

Raffaele Mauro Mi sa che Rotel<strong>la</strong> è il 10 e Greco il 5.<br />

Efisio Panzano No Raf, di Rotel<strong>la</strong> sono sicuro.<br />

Raffaele Mauro E allora va bene così ahhahhahhh!<br />

Gianfranco Perri Bellissima. Nessuno di voi ha qualche foto del<strong>la</strong> Ferrini di quegli anni tra il61 e il 64?<br />

Efisio Panzano In quegli anni non giocavo ancora.


Enrico Sierra Cerco una fotografia di giocatori di pal<strong>la</strong>canetsro del<strong>la</strong> Libertas dove c´ero io, Nadovezza, Aiello,<br />

Scarimbolo e altri. Chi, cortesemente puó procurarme<strong>la</strong>?<br />

Raffaele Mauro Ciao Enrico, penso che il Nadovezza al quale ti riferisci sia il papà di Sergio, farò di tutto per<br />

trovar<strong>la</strong>.<br />

Cosimo Guercia Sergio Nadovezza e' un mio caro amico, oggi e' un medico cardiologo.<br />

Pierluigi Sarli<br />

Questa era <strong>la</strong> squadra allievi del<strong>la</strong> Libertas, <strong>la</strong> mitica Adria<br />

Pierluigi Sarli Foto con, in ordine: Elio Pentassuglia, Marco Lonero, Salvatore Di Giulio, Pino Lonati, Franco<br />

Petraroli, Tonino Cafarel<strong>la</strong>, poi sotto: Metrangolo, Vitale, Bruno testa, Beppe Monaco, Piero Sarli. Questa squadra<br />

arrivó´ terza alle finali nazionali allievi a Livorno.<br />

Cosimo Guercia Bellissima foto, con il grande allenatore Elio Pentassuglia.<br />

Annarita Spagno lo Ben due morti fra questi personaggi ritratti, Pino Lonati e Elio Pentassuglia.<br />

Gianfranco Perri Annarita, su con il morale: Nove di loro sono vivi ed in buona salute!<br />

Annarita Spagnolo Ma certo era un aggiornamento, visto che ognuno di noi scrive approfondimenti. ...Su con <strong>la</strong><br />

vita!


H<br />

BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Gianfranco Perri Trapuranel<strong>la</strong> e Capurussu (?)<br />

Gianfranco PerriH Chi riconosce questi due personaggi?<br />

HGiuseppe Creti Gianfrá se non sbaglio il signore con <strong>la</strong> barba é Coco Lafungia. La signora di spalle non so.<br />

HGianfranco PerriH Per l´uomo non saprei, peró <strong>la</strong> signora a me sembra Trapuranel<strong>la</strong>.<br />

HErnani NaniH Di spalle mi sembra proprio lei, <strong>la</strong> mitica Trapuranel<strong>la</strong>, <strong>la</strong> sfottevamo ma avevamo anche paura....<br />

HGianfranco PerriH Si, ha il bastone ed i tipici secchi di <strong>la</strong>tta in cui metteva il cibo che gli si donava.<br />

HAnge<strong>la</strong> ZurloH Madò che bei ricordi avete !<br />

HErnani NaniH Non credo che lui sia Capurussu, me lo ricordo diverso.<br />

HGianfranco PerriH Effettivamente, Capurussu me lo ricordo senza capelli!<br />

HErnani NaniH I capelli non ricordo bene, ma <strong>la</strong> barba enorme e bianca.<br />

HGianna SantoroH Ernani, ma tu abitavi al centro?


HErnani NaniH Fino al 61 ho abitato in via Santa Margherita, mentre poi mi sono trasferito in via Cicerone, zona<br />

Salesiani, dove tuttora abita <strong>mia</strong> madre.<br />

HGianni Tanzarel<strong>la</strong>H Secondo me sono Capurussu e Trapuranel<strong>la</strong>.<br />

HCosimo GuerciaH Confermo che é Trapunanel<strong>la</strong>. Andava sempre col secchio e si recava al<strong>la</strong> marina militare dove<br />

gli davano il cibo che metteva il quel secchio. Capurusso non lo ricordo cosií, mi sembra piu un'uomo che sta in<br />

una cantina.<br />

HGianni Tanzarel<strong>la</strong>H Anche io mi ricordo Capurussu un pó calvo con capelli bianchi, magari questo è Capurussu<br />

da giovane.<br />

HErnani NaniH Per me lui non è Capurussu, a meno che io non lo abbia conosciuto un pò di tempo dopo che gli è<br />

stata scattata quel<strong>la</strong> foto.<br />

HGianna SantoroH Uffa....quante cose ti ricordi....io abitavo al<strong>la</strong> Commenda, e i miei ricordi sono solo quelli dei<br />

racconti dei miei genitori.<br />

HErnani NaniH lo so dove abitavi, ma tu sei nata molto tempo dopo!<br />

HGianfranco PerriH Gianna é giovane e bel<strong>la</strong>, ma non é nata tanto tempo dopo. Io infatti me li ricordo benissimo<br />

Capurusso e Trapuranel<strong>la</strong>, nonostante <strong>la</strong> <strong>mia</strong> ¨giovane¨ etá.<br />

HGianna SantoroH Lo so ...lo so...........che sono una " giovane anziana"....ma per voi i che abitavate nel<strong>la</strong> city, era piú<br />

facile avere incontri "ravvicinati".......<br />

HGianfranco PerriH Ogni occasione per fare un complimento al<strong>la</strong> bellezza é sempre buona, e poi,... <strong>la</strong> bellezza non<br />

ha etá. Vero?<br />

HStel<strong>la</strong> MontanaroH La donna è Trapu<strong>la</strong>nel<strong>la</strong>. Dell'uomo ricordo vagamente un nome che assomigliava a "Lu Pici".<br />

HGianfranco PerriH Confermato che Trapuranel<strong>la</strong> praticava intorno al<strong>la</strong> difesa, dove abitavo io, specialmente<br />

all´ora di pranzo e sembra proprio sia <strong>la</strong> signora del<strong>la</strong> foto, perlomeno io <strong>la</strong> ricordo esattamente cosí. Si diceva<br />

che fosse originaria di Monopoli, per via dell´accento non esattamenmte brindisino.<br />

HErnani NaniH Di questo Lu Pici ricordo qualcosa per averne sentito par<strong>la</strong>re, ma mai conosciuto, mentre confermo<br />

che Trapuranel<strong>la</strong> e Capurussu si <strong>la</strong> faciunu dalle parti di San Benedetto e dintorni.<br />

HCosimo GuerciaH Dormivano nel bastione del<strong>la</strong> rimembranza.<br />

HGianni Tanzarel<strong>la</strong>H Capurussu stava sempre nei pressi di Porta Mesagne dove ci stava <strong>la</strong> baracca addossata al<br />

castello dove vendevano le granite e <strong>la</strong> frutta.<br />

HErnani NaniH da Oreste, altro personaggio brindisino di spicco.<br />

HGianni Tanzarel<strong>la</strong>H Bravissimoooooooooo si chiamava Oreste.<br />

HCosimo GuerciaH Trapunanel<strong>la</strong> tia nu figghiu grandi nu picca abbonatu ca cugghia li muzzuni a Capurussu e<br />

staunu sempre a liticari e camminaunu tutte tre anziemi a menzatia. Pigghiavunu lu mangiari ti <strong>la</strong> difesa e si lu<br />

mangiavunu tra lu turriggioni a comu inizia <strong>la</strong> difesa, addai nci stai na porticina ca stava senza niuenti sempri<br />

aperta e ci passavi vititi ca sta murata cu tufi bianchi, ca cuantu eti l´accortezza, ca no annu misu mancu carpuru<br />

in modo ca cumpinzavalu culori...<br />

HGianfranco PerriH Grande Cosimo!!!<br />

HGianna SantoroH Sembrava una poesia in vernacolo....<br />

HGianfranco PerriH Si, si sé capita l´essenza: Peró ¨sciratu¨non é brindisinissimo, io avrei detto ¨scurdatu¨!<br />

HCosimo GuerciaH Gianfra' maggiu scurdatu quache cosa pi <strong>la</strong> pressa, l'essenziali ca <strong>la</strong>tu capita.<br />

HGianfranco PerriH Cosimo, siamo a quota 35 Commenti. Credo sia il massimo in questo gruppo. Propongo di<br />

costituire il premio al post piú commentato del gruppo, e propongo dare il premio al ¨postatore¨!!!<br />

HCosimo GuerciaH O faciamo una c<strong>la</strong>ssifica di chi ha commentato di piú.Che ne dici, vedi tu.<br />

HGianna SantoroH ...e comunque, mi sono documentata, <strong>mia</strong> madre conferma "scirratu".......è giusto!<br />

Gianfranco PerriH Deve essere sciabbicotu e marinaro, noi contadini dicevamo ¨scurdatu¨!


HGianna SantoroH Beh.....mo quante mosse.......antipatico!<br />

HCosimo GuerciaH Brindisi ha avuto due dialetti: uno contadino e uno sciabbicoto, difatti tanti paroli ti li<br />

sciabbichi li cittadini di lu centru di brindisi no li capivunu.<br />

HGianfranco PerriH Menomale che Cosimo é simpatico e non mi chiama antipatico, ma ¨gentilmente¨.. spiega! É da<br />

tanto che non sentivo ¨mo quante mosse¨. E´bellissima!!<br />

HGianna SantoroH Ahahhhhah.......ma tu l'hai detto con un tono....ti ho sentito sa'?<br />

HGianfranco PerriH Ma dai, era solo l´accento spagnolo!<br />

HGianna SantoroH Está bien,.........bueno!<br />

HGianni Tanzarel<strong>la</strong>H Devo dire che ho imparato tante cose di Brindisi che mi erano sconosciute e poi queste foto<br />

stupende ci riportano un po del<strong>la</strong> nostra infanzia.<br />

HAngelo Cata<strong>la</strong>noH Ho conosciuto Capurussu, non mi sembra lui. Sia Capurussu che <strong>la</strong> Trapuranel<strong>la</strong>, con quei<br />

secchi andavano a prendersi il rancio sopra al<strong>la</strong> difesa (marina militare). Da ragazzo si sfotteva: "capurussu 7<br />

piccinni ta mangiato sotta lu liettu¨, e lui ci tirava dietro i secchi. Erano quei giochi infantili, oggi me ne vergogno<br />

persino a scriverli.<br />

HGianfranco PerriH É vero Angelo, peró il bello per cui lo si sfotteva era per sentire le sue imprecazioni diciamo...<br />

forbitissime!<br />

HGianfranco PerriH Cosimo, siamo a quota 50: Ho vinto il premio!!!<br />

HAngelo Cata<strong>la</strong>noH Capurussu pernottava in via Scalese dentro un sottosca<strong>la</strong>.<br />

HGianfranco PerriH Si, aveva vari rifugi, poveretto. E al<strong>la</strong> fine dormiva dove ¨gli prendeva <strong>la</strong> notte¨.<br />

HAngelo Cata<strong>la</strong>noH Scusate, si é scritto di questi due personaggi, ma chi si ricorda di "Ange<strong>la</strong> piscia <strong>la</strong>citu"?<br />

HErnani NaniH Solo di nome, ma fisicamente non l'ho presente, di che anno parliamo?<br />

HAngelo Cata<strong>la</strong>noH Sto par<strong>la</strong>ndo dal 45 al 55. Era molto magra e sempre ubriaca, per quello <strong>la</strong> chiamavano cosí.<br />

HGianfranco PerriH Angelo, questa volta io passo, sono nato al<strong>la</strong> fine del 51.<br />

HAngelo Cata<strong>la</strong>noH Gianfra' sono nato prima, ci sarebbero tante cose da raccontare,per esempio in questi periodi<br />

ci si organizzava per <strong>la</strong> festa del<strong>la</strong> Santa Pasqua si andava a raccogliere i secchi del<strong>la</strong> spzzatura per poi tirarli<br />

fuori, farne una montagnetta e a mezzogiorno con il suone delle campane tutti a battere su queste secchi a far<br />

baldoria, giochi innocenti,i secchi li rubavamo vicino le abitazioni.<br />

HRaffaele MauroH Gianfranco, Gianfranco sei un bel biricchino....Hai tirato un bel tranello a tutti gli amici, <strong>la</strong> foto di<br />

"Lu Pici" famoso bevitore brindisino risale all'800 circa ed è pubblicata nel "Lu sciabbicotu", libretto di poesie di<br />

papa Agostino Chmienti....libro splendido ormai introvabile, del quale vi regaleró piú di qualche poesia, una tra<br />

tutte ¨Tuluri ti panza¨. Trapuranel<strong>la</strong> negli anni é stato il nome di tante disgraziate oltre <strong>la</strong> soglia dell´indigenza,<br />

costrette a vivere in tuguri, nell píndifferenza se non lo sberleffo di una comunitá.... cosa che icuramente non fa<br />

onore a ness uno..<br />

HGianfranco PerriH Raffaele, l´idea non era quel<strong>la</strong> di un tranello, ma ho solo risposto ad una richiesta di Ernani,<br />

presentando una foto con tutti i dubbi del caso, come del resto si legge dai primi commenti. Poi ne é nata una<br />

simpatica conversazione che ci ha divertito un pó senza tante pretese. Edé anche venuto fuori il nome di ¨lu Pici¨,<br />

una volta scartato Capurussu, quindi ci stavamo avvicinando. Peró con il tuo intervento, che in effetti ci mancava,<br />

abbiamo riordinato le idee. Grazie, ed opportuno come sempre.<br />

HRaffaele MauroH Hehehe, conoscendo il tuo spirito caro Gianfranco era incero se fosse voluto o meno, tu mi dici<br />

di no ed io ti credo, però lo scherzo non sarebbe stato male, ahhahhahahhahhahha.<br />

Remo Simoniello Capurussu aveva i capelli e <strong>la</strong> barba bianchi lo trovarono morto per infarto sui bastioni del<br />

Castello (difesa) vedeva da un solo occhio e l'altro se ne andava per fatti suoi. Il bevitore del<strong>la</strong> foto si chamava<br />

Lafuenti ,mentre confermo che <strong>la</strong> donna era Trapunarel<strong>la</strong>. Per Gianna, ha ragione tua madre è "scirratu",<br />

¨scurdatu¨, mi dispiace, è un neologismo. ¨Scirratu? lo dicevano sia gli "sciabbicoti che li ua<strong>la</strong>ni".<br />

Gianfranco Perri Otttimo complemento al<strong>la</strong> nostra lunga chiacchierata su queste foto. Grazie Remo!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Via Cittadel<strong>la</strong><br />

Antonio Fox (all´anagrafe Antonio Volpe) Gianfrà, sono nato in via Cittadel<strong>la</strong> e sono stato li fino ai 10 anni.<br />

Poi, finite le elementari al<strong>la</strong> San Lorenzo, ci trasferimmo al<strong>la</strong> Commenda. Quanti ricordi di quel<strong>la</strong> zona, potrei<br />

scrivere un libro.<br />

Gianfranco Perri Caro Antonio, e' proprio una sorpresa per me sapere che siamo nati a poche decine di metri<br />

uno dall'altro! Pero' tu moltissimi anni prima, hahaha! Forse solo per questo non ci siamo frequentati, a<br />

quell'eta' anche pochi anni fanno tanta differenza!<br />

Roberto Guadalupi Io avanzo <strong>la</strong> proposta di elevare <strong>la</strong> zona a monumeto nazionale o zona di interesse storico!<br />

Ha dato i natali a Tony Fox!<br />

Antonio Fox Robbè, non fare lo spiritoso, tu ancora non esistevi, ...per fortuna! Dimenticavo, Gianfrà non<br />

esagerare con "moltissimi anni prima", ...non si sa mai.<br />

Remo Simoniello Per Antonio Fox: ecco via Cittadel<strong>la</strong>, il pa<strong>la</strong>zzo che si vede sullo sfondo non esisteva e lì era lu<br />

¨scuffu<strong>la</strong>tu¨. Il portoncino ed il balcone di fronte agli archi era casa <strong>mia</strong> e tu invece stavi in fondo a sinistra.<br />

Antonio Fox Gianfrà non so se lo sai, ma Remo abitava anche lui in via Cittadel<strong>la</strong>, mi sembra nello stesso<br />

portone di Lillino Fischetto. Anche lui aveva il padre maresciallo dell'aereonautica.<br />

Remo Simoniello<br />

Via Cittadel<strong>la</strong><br />

Gianfranco Perri Se ricordo bene, in una delle porte sul<strong>la</strong> destra abitava <strong>la</strong> nonna di Emilio Limongelli, mio<br />

compagno di scuo<strong>la</strong> alle Medie Virgilio di Piazza Cairoli e del<strong>la</strong> squadra di pal<strong>la</strong>canestro Ferrini del compianto<br />

Gino Maiorano. Poi <strong>la</strong> strada paralle<strong>la</strong>, dall´altra parte dell´abitado del<strong>la</strong> sinistra, attraversando gli archi, é Via<br />

Cittadel<strong>la</strong> nuova.


Remo Simoniello Gianfrá, ti devo essere sincero, Emilio Limongelli non mi è un nuovo come nome, ma non<br />

riesco a catalogarlo nel<strong>la</strong> memoria. Con sicurezza ti posso dire che entrando sul<strong>la</strong> destra abitavano Tonino Miceli<br />

e poi i fratelli Roccuccio, Roberto e Lilli D'errico, il loro padre morì molto giovane, se non ricordo male correva<br />

l'anno 1952.<br />

Gianfranco Perri Grazie Remo, effettivamente <strong>la</strong> nonna di Limongelli era <strong>la</strong> mamma del<strong>la</strong> sua mamma, quindi<br />

con un altro cognome. Limongelli Emilio ed il fratello piú piccolo Amilcare, erano figli del Limongelli del negozio<br />

di articoli nautici giú al<strong>la</strong> marina, vicino al corso.<br />

Remo Simoniello Ecco, ricordavo ma non catalogavo bene Limongelli, hai perfettamente ragione, mi hai fatto<br />

ritornare al<strong>la</strong> memoria il negozio di Limongelli. Faccio anche presente che all'altezza del<strong>la</strong> macchina<br />

parcheggiata, quel pa<strong>la</strong>zzo non esisteva e c'era uno spiazzo pieno di ruderi, quel<strong>la</strong> era una zona bombardata.<br />

Proprio di fronte c'era l'ingresso all'abitazione di Antonio Fox che aveva due entrate, poi una fu chiusa da un<br />

muretto e l'ingresso principale divenne quello attuale. Stessa cosa fu sull´altro estremo, su via Madonna del<strong>la</strong><br />

neve, dove abitava mestru Marinu, chiuso l'ingresso di via Cittadel<strong>la</strong> divenne principale quello in via Madonna<br />

dell<strong>la</strong> neve, e sotto quell'ingresso tinia <strong>la</strong> scanzedda ti scarparu mestru Ghiatoru.<br />

Imbriani Ugo<br />

Via Cittadel<strong>la</strong> nuova<br />

Gianfranco Perri Siamo sul<strong>la</strong> paralle<strong>la</strong> a Via Cittadel<strong>la</strong>, in Via Cittadel<strong>la</strong> Nuova. In questo stabile abitavano<br />

alcuni dei miei compagni delle elementari San Lorenzo: Vito Pati, Antonio Lopez, e Tommaso, che aveva uno zio<br />

prete, che viveva in casa sua... Don Galletta! E ci viveva anche il famoso mestru Marino, quello con una forte<br />

discapacita', credo polio, che aggiustava le biciclette nel <strong>la</strong>boratorio in via Santa Margherita, un piccolo locale che<br />

penso appartenesse al convento adiacente al Calvario.<br />

Cosimo Guercia Non ho capito mai se questi stabili sono privati o sono di qu<strong>la</strong>che ente. Qualcuno me lo puó<br />

chiarire? Grazie.


Antonio Fox Si Cosimo, sono privati. Te lo dico perchè in quel pa<strong>la</strong>zzo sul<strong>la</strong> destra dell´arco all'ultimo piano<br />

sono nato io. Sotto quegli archi passavo le mie giornate o meglio le mie serate a giocare. Come si può dimenticare<br />

<strong>la</strong> casa dove si nasce?<br />

Giuseppe Summa Grazie Gianfrá, per avermi ricordato mestru Marino, io ci portavo <strong>la</strong> <strong>mia</strong> bicicletta, l´attività<br />

fu poi rilevata dal figlio.<br />

Gianfranco Perri Giuseppe e' bello anche per me ricordare. Era un bravo maestro ed un brav'uomo. Noi<br />

ragazzini gli eravamo partico<strong>la</strong>rmente affezionati in quanto nostro fornitore dei pezzetti di camera d'aria,<br />

implementi fondamentali per <strong>la</strong> fabbricazione delle fionde, in tutte le varie tipologie!<br />

Gianfranco Perri Angolo tra Via Cittadel<strong>la</strong> nuova e Via Madonna del<strong>la</strong> neve<br />

Antonio Fox Questo é esattamente il pa<strong>la</strong>zzo dove abitava "mestru Marinu lu biciclettaru". Gianfrà, per <strong>la</strong><br />

precisione, mestru Marinu abitava al'ultimo piano, sull´angolo di fronte a casa tua (tra via Castello e via<br />

Madonna del<strong>la</strong> neve), al pian terreno abitava <strong>la</strong> famiglia Marinelli e di fronte ad essa, sempre nello stesso<br />

portone, don Galletta, primo piano a destra del<strong>la</strong> foto. Dentro agli archi al primo piano, sul<strong>la</strong> sinistra abitava<br />

Antonio Lopez con <strong>la</strong> famiglia e di fronte a questi archi, <strong>la</strong> <strong>la</strong>miglia Fischietto ed altri.<br />

Cosimo Guercia Durante <strong>la</strong> guerra furono bombardate le case in via Madonna del<strong>la</strong> Neve, affianco a questo<br />

edificio dove adesso esiste una piazzetta (Largo del<strong>la</strong> Volta) ed all'interno c'e' il pa<strong>la</strong>zo di Fischietto dove abitava<br />

<strong>mia</strong> zia, il cognome del marito era Iaia, e anche mio cugino era Iaia, si chiama Piero, che senz´altro penso<br />

conoscevate, visto che abitavate vicino.<br />

Gianfranco Perri Antonio, bravo per i dettagli, mi fa piacere vedere che, nonostante l´etá, conservi ancora una<br />

buona memnoria, hahaha! Ha ragione Cosimo, quando dice che furono anche abbattute le case dell´attuale Largo<br />

del<strong>la</strong> Volta, immediatamente adiacente allo stesso edificio, e che si vede su un´altra foto appena postata da Ugo<br />

Imbriani. E anche le case su Santa Aloy furono abbattute: su quel<strong>la</strong> quasi ad angolo con Via Lucio Scarano, quel<strong>la</strong><br />

notte c´era <strong>mia</strong> madre, era <strong>la</strong> casa dei suoi nonni e fu grazie al<strong>la</strong> sua paura ed insistenza, che uscirono di casa per<br />

andare a casa del<strong>la</strong> sua mamma in Via Rodi, so<strong>la</strong>mente un instante prima che una bomba centrasse i pieno <strong>la</strong><br />

casa. Su www.brindisiweb.com c´é un interesante reportage con varie foto sui bombardamenti di quel<strong>la</strong> notte.


Antonio Fox Grazie per <strong>la</strong> buona memoria hahaha (stavolta rido io). Quanto alle case su via Santa Aloy,<br />

concordo che l'abbattimento partí dall'inizio del<strong>la</strong> Marina e arrivó fino a via Lucio Scarano. Mi ricordo, cosa che<br />

non puoi fare tu, sic!, <strong>la</strong> bel<strong>la</strong> veduta del porto da via Santa Aloy, e quante ne abbiamo combinato tra quei ruderi.<br />

Remo Simoniello All'ultimo piano del caseggiato degli archi, abitavano Roccucciu, Roberto e Lilli. Al secondo<br />

piano abitava Tonino Miceli. Di fronte abitavano Pino ed Antonio Lopez, Tori, Rinu Capuinu, Micheli e Brunu<br />

Signorile. Sotto quegli archi si giocava alli quattru anguli. Quei pa<strong>la</strong>zzi furono costruiti prima del<strong>la</strong> guerra. Li<br />

scuffu<strong>la</strong>ti dei bombardamenti stavano a Largo del<strong>la</strong> Volta, poi di fronte a via Cittadel<strong>la</strong> su via Santa Aloy stava lu<br />

prima scuffu<strong>la</strong>tu, poi c'era il secondo e l'atro era a <strong>la</strong>rgo San Paolo. Dove abitava mestru Marinu, in via Madonna<br />

del<strong>la</strong> neve angolo via Cittadel<strong>la</strong>, abitavano anche Gino e Eugenio Borsetti.<br />

Imbriani Ugo<br />

Via Madonna del<strong>la</strong> neve e Largo del<strong>la</strong> Volta<br />

Gianfranco Perri Interessante notare sul muro di Largo del<strong>la</strong> Volta, quel quadro del<strong>la</strong> madonna che doveva<br />

essere in una stanza da letto delle abitazioni che crol<strong>la</strong>rono in seguito ai bombardamenti inglesi del<strong>la</strong> notte tra il<br />

7 e l ´8 novembre 1941 e che distrussero quasi integralmente <strong>la</strong> zona di Via Cittadel<strong>la</strong>. Scusate, il quadro non é<br />

del<strong>la</strong> madonna, ma é comunque un quadro religioso, un frate con barba, mi pare San Lorenzo, ma adesso non lo<br />

ricordo con precisione.<br />

Signorile Cosimo Abitavo di fronte dove abitava mestru Marinu lu biciclittaru, in via Madonna del<strong>la</strong> neve dove<br />

c´era <strong>la</strong> nicchia di San Ghiatoru, ed affacciandomi dal<strong>la</strong> finestra par<strong>la</strong>vo con il figlio di mestru Marinu, Osvaldo<br />

con il quale siamo ancora amici.<br />

Gianfranco Perri Cosimo, grazie per aver ricordato <strong>la</strong> nicchia di San Ghiatoru. Immagino ci sia ancora, ormai<br />

son piú di un pó di anni che non ci son piú passato, da quando <strong>mia</strong> madre ha dovuto trasferirsi a casa di <strong>mia</strong><br />

sorel<strong>la</strong> al Casale. Cercheró di fare una foto al<strong>la</strong> prima occasione, non si sa mai...<br />

Remo Simoniello Osvaldo era il figlio minore, Lorenzo era il più grande e di fronte c'era <strong>la</strong> cantina di "Ghiatora".<br />

Signorile Cosimo Lorenzo non era il più grande perchè c'era prima il postino che non ricordo il nome . Lui fece<br />

il militare in marina con mio cugino Michele e dopo il militare restarono in O<strong>la</strong>nda un pò di anni e al rientro<br />

entrò nelle poste come portalettere. Comunque, l'unico rimasto in vita è Osvaldo.


Remo Simoniello Scusa, prima che mi dimentico, ...<strong>mia</strong> moglie vuol sapere di tua suocera, ...a dir poco me lo ha<br />

detto cento volte di chidertelo.<br />

Signorile Cosimo Si mamma Nina è un pò giù perchè l'altro giorno è morto il fratello ed è il secondo in tre mesi.<br />

Remo Simoniello Bacia<strong>la</strong> da parte nostra, ...è sempre nei nostri cuori.<br />

Signorile Cosimo Sarà fatto, grazie. Un saluto anche a Lucia.<br />

Stefano Albanese Che bello quando brindisini lontani si ritrovano!<br />

Gianfranco Perri<br />

Il quadro di san Lorenzo e <strong>la</strong> Vergine in Largo del<strong>la</strong> Volta<br />

Ernani Nani Lì, in quello stesso pa<strong>la</strong>zzo, ci abitava anche un mio compagno di scuo<strong>la</strong>, Tommaso Pagano, il<br />

padre era un maresciallo dell'esercito, se non ricordo male. E adesso che ricordo, ci abitavano anche i Marinelli,<br />

mio padre ha cresimato uno dei figli di Ugo.<br />

Antonio Fox Esatto. I figli di Ugo: Gino, il più grande Marcello, e il terzo non ricordo.<br />

Ernani Nani Non ricordo quale, forse Gino, che faceva il pompiere, l'ho rivisto qualche mese addietro in uno dei<br />

miei ritorni a Brindisi. L'altro era nel<strong>la</strong> polizia e purtroppo ha avuto dei grossi problemi.<br />

Angelo Di Presa L'ex vigile del fuoco si chiama Tonino e abita a Sant´Elia.<br />

Gianfranco Perri Bravo Ernani, Pagano era il cognome che mi sfuggiva del mio amico Tommaso, suo padre era<br />

maresciallo, peró del<strong>la</strong> marina, e suo zio era Don Galetta e abita nel<strong>la</strong> stessa casa, credo fosse fratello del<strong>la</strong><br />

mamma di Tommaso.<br />

Ernani Nani Gianfranco, ma sai qualcosa di Tommaso? Credo di non averlo più visto dai tempi del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>.<br />

Gianfranco Perri No, non direttamente, purtroppo ne ho perso le tracce anch´io.<br />

Patrizia Vantaggiato Mi fa piacere ricordare Don Giuseppe Galetta, un sacerdore precursore del Concilio<br />

Vaticano ll. Ha guidato nel cammino di fede me e Massimo fino al nostro matrimonio. Ricordo le sue omelie<br />

durante le celebrazioni liturgiche, <strong>la</strong> fermezza nel mio carattere sono frutto dell'esempio di vita che quest'uomo<br />

ha <strong>la</strong>sciato in questo mondo terreno. Entrata nel<strong>la</strong> Chiesa degli Angeli, appena restaurata, il primo pensiero è<br />

andato a Lui.<br />

Gianfranco Perri Patrizia, apprezzo molto il tuo commento su Don Galletta. Anch'io lo ricordo quale persona<br />

molto educata, colta e signorle. Grazie al<strong>la</strong> sua presenza al<strong>la</strong> chiesa degli Angeli ho poturo nel<strong>la</strong> <strong>mia</strong> infanzia<br />

conoscer<strong>la</strong> bene, perche' mio padre mi ci portava al<strong>la</strong> messa del<strong>la</strong> domenica, proprio per (lui) ascoltare le omelie<br />

di Don Galetta, durante gli anni del<strong>la</strong> sua presenza.<br />

Patrizia Vantaggiato In Via Madonna del<strong>la</strong> neve ricordo con affetto, a Lei devo molto, anche a signorina<br />

Dalmazio. Era <strong>la</strong> maestra del doposcuo<strong>la</strong> e che maestra! Piccolina di statura ma ti forgiava nel carattere e nel<strong>la</strong><br />

preparazione sco<strong>la</strong>stica. La sua casa aveva due porte d'ingresso che affacciavano su <strong>la</strong>ti opposti. In via Madonna<br />

del<strong>la</strong> neve aveva <strong>la</strong> porta delle visite di amicizia con le persiane verdi. L'altro <strong>la</strong>to del<strong>la</strong> casa affacciava sul<strong>la</strong>


piazza, credo Piazza Santa Aloy, c'era una porticina piccolissina e da li entravamo per andare a fare i compiti.<br />

Verbi e tabelline a memoria, non uscivi se non dopo aver fatto tutti i compiti e aver imparato tutto per il giono<br />

dopo. Molti ragazzi e ragazze sono stati suoi alunni e credo che sia ancora nel cuore di molti di noi.<br />

Annarita Spagnolo Io ho abitato in Via Madonna del<strong>la</strong> neve per tantissimi anni, fra il 1958 e il 1974, in un<br />

portoncino bassissimo quasi arrivando su Via San Benedetto. Dividevo <strong>la</strong> sca<strong>la</strong> con un mio carissimo compagno<br />

di giochi, ora medico in ospedale perrino Bernardo Scarano.<br />

Antonio Fox Allora Annarita ricorderai benissimo <strong>la</strong> <strong>la</strong>tteria che vendeva il <strong>la</strong>tte lì.<br />

Vincenzo Di Serio Vero, di fronte al pa<strong>la</strong>zzo con <strong>la</strong> bandiera c'era <strong>la</strong> <strong>la</strong>tteria, quante volte ho comprato il <strong>la</strong>tte,<br />

fino a prima del 1958.<br />

Gianfranco Perri<br />

L´edico<strong>la</strong> di san Teodoro e quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Madonna del<strong>la</strong> neve<br />

Giuseppe Summa Altro ricordo: il carbonaio o lu craunaru che in un basso angusto e buio vendeva il carbone,<br />

l'alcol, l'insetticida, il famoso e cancerogeno DDT, e se non ricordo male, altri detersivi.<br />

Gianfranco Perri Lu Craunaru, me lo ricordo benissimo. Il posto era lucubre, e lo era anche lui, alto , magro, e<br />

sempre sporco di fuliggine come un minatore del carbone. Dopo che fu chiuso il negozio, perché ormai non si<br />

usavano i carboni per i bracieri ed altro. Il rudere rimase in piedi per molti altri anni, fino al momento in cui una<br />

ventina di anni fa fu iniziata <strong>la</strong> costruzione del nuovo stabile di abitazioni. Per molto tempo non veniva concesso<br />

il permesso di abbattere quel rudere, in quanto costruzione storica, certamenmte lo era, ma poi al<strong>la</strong> fine prevalse<br />

l´interesse per l´ammodernamento del luogo, e fu concesso il permesso al<strong>la</strong> costruzione del nuovo stabile, in<br />

veritá architettonicamente di abbastanza buona fattura.<br />

Annarita Spagnolo Io andavo sempre dallu craunaru a comprare <strong>la</strong> carbonel<strong>la</strong> e un litro di varichina in<br />

bottiglia. Uscivo dall'antro più esterefatta che mai, pensavo che lu craunaru non vedesse mai <strong>la</strong> luce e che se<br />

fosse uscito ne sarebbe rimasto accecato.<br />

Gianfranco Perri Quindi come un pipistrello, hahaha! Hai proprio ragione!<br />

Annarita Spagnolo Che peccato non aver scritto le sensazioni provate in queste botteghe.<br />

Antonio Fox Fra i tanti citati Remo si è scordato di fare il nome dell'autore dello sfregio del vecchio e tanto<br />

amato Teatro Verdi. Tanto per non dimenticare. Voglio vedere se si ricorda chi è.<br />

Remo Simoniello Antò, quandu rrivvava tanuta in divisa ndì piagghiaumu paura, specialmenti quandu si<br />

sciucava a palloni, ndi vulia arristari a tutti. Non ti chiedo nul<strong>la</strong> di lui, considerando che sono passati secoli.<br />

Antonio Fox Si mio padre è deceduto una quindicina di anni fa. Anche <strong>mia</strong> madre non c'è più.


Remo Simoniello Mi hai messo in crisi, ...canaglia, ...ci era, Nasoni? E ti ricordi di Enzo Curatel<strong>la</strong>? Abitava nel<br />

tuo portone, a casa aveva <strong>la</strong> donna di servizio e ci raccontava "ca li uardava li cosci "...Un'altra cosa Antò, ti<br />

ricordi di Zinna l'acquarulu?<br />

Antonio Fox Ti ho messo in crisi? Mi spiaci, ma era molto facile rispondere. Si tratta dell'ancor non<br />

commendatore Franco Fanuzzi, il geometra. Abitava affianco al<strong>la</strong> Galbani. I mei ricordi più belli sono che ogni<br />

pomeriggio gli fregavo <strong>la</strong> <strong>la</strong>mbretta che aveva sotto casa e me ne andavo abbasciu al<strong>la</strong> marina. Poi quando<br />

ritornavo per rimetter<strong>la</strong> a posto, trovavo lui in mezzo al<strong>la</strong> strada che mi aspettava, tanto sapeva che ero io che<br />

glie<strong>la</strong> fregavo. Ma comunque <strong>la</strong> <strong>la</strong>sciavo sempre a due cento metri e me ne scappavo, piú o meno all'altezza del<strong>la</strong><br />

"putea" di Livio. A saperlo prima che sarebbe stato l'autore dell'abbattimento del tanto rimpianto teatro, non<br />

gliel'avrei fatta ritrovare.<br />

Antonio Fox Si Remo, l´acquarulu, ...come potrei dimenticarmi di quel bravissimo uomo. Allora nelle case non<br />

c'era l'acqua corrente e si prendeva l'acqua dal<strong>la</strong> fontana che stava dove oggi c'è il Cral Marina. Lui viveva<br />

guadagnandosi le mance portando a casa delle persone l'acqua. Io andavo a prendere l'acqua "cu lu mbili" e<br />

c'incontravamo al<strong>la</strong> fontana, io gli cantavo una canzone e lui tutto felice me lo portava a casa al terzo piano e non<br />

si prendeva una lira. Era buonissimo, pace all'anima sua.<br />

Remo Simoniello Antó, avevi ragione: "Italo" abitava in quel<strong>la</strong> strettoia di Largo del<strong>la</strong> Volta, dove abitavano<br />

anche i Capodieci, mentre al Largo del<strong>la</strong> Volta al<strong>la</strong> "vitrina" abitava nunnu Peppu (lu sceriffu ) e nunna Maria ed<br />

erano i nonni di Pino ed Antonio Lopez.<br />

Antonio Fox E allora era a nunnu Peppu che doveva salutare il cavallo. Quanti personaggi tra via Cittadel<strong>la</strong> e<br />

via Santa Aloy. A proposito Remo, ho visto il tuo sito, molto bello. Complimenti!<br />

Remo Simoniello<br />

Tra Via Cittadel<strong>la</strong> e Via Cittadel<strong>la</strong> nuova<br />

Gianfranco Perri Bel<strong>la</strong> foto, grazie Remo, peccato che ci siano le macchine! Mi piacerebbe sapere in che anno é<br />

stato costruito questo fabbricato con questa architettura poco comune.


Remo Simoniello Architettura fascista. Questo caseggiato fu costruito contemporaneamente al Monumento al<br />

Marinaio, quindi intorno ai primi anni ‘30.<br />

Antonio Fox Remo, penso forse qualche anno dopo e comunque <strong>la</strong> cosa che più sorprende é vedere che non è<br />

cambiato niente, é rimasto come allora. Si potrebbe dare una mossa e rimetterlo in sesto. Quel<strong>la</strong> porticina sul<strong>la</strong><br />

destra è uno dei ricoveri antiaerei ancora esistenti.<br />

Alessandra Miceli Tonino Miceli e' mio zio, fratello di mio padre e loro hanno vissuto in via Cittadel<strong>la</strong> sempre e<br />

mio padre mi ha sempre raccontato di quando <strong>la</strong> meta' di quel fabbricato fu bombardato durante <strong>la</strong> guerra.<br />

Antonia Dell'Aglio Mio padre abitava in Via Sant'Aloy e da picco<strong>la</strong> io sentivo sempre par<strong>la</strong>re che dovevano<br />

darci in denaro un risarcimento per i danni di guerra che in effetti arrivarono dopo varie sollecitazioni di mio<br />

padre ai ministri di allora e anche a lettere sui giornali. Penso che nel 1956 fu liquidato ma non ricordo quanto<br />

perchè ero picco<strong>la</strong>.<br />

Gianfranco Perri In quanto alli ¨scuffu<strong>la</strong>ti¨ le cronache cittadine commentano: ... Vasti furono i danni agli edifici<br />

civili ed ai luoghi di... culto, ma quello che rimane ancora impresso nel<strong>la</strong> memoria degli ultimi testimoni, è il più<br />

potente e distruttivo degli attacchi subiti, quello del<strong>la</strong> notte tra il 7 e l'8 novembre 1941. L'incursione iniziò a<br />

mezzanotte circa e durò poco più di 5 ore, un attacco condotto da una formazione di bimotori inglesi provenienti<br />

da Malta con l'obiettivo di smantel<strong>la</strong>re le fortificazioni del porto e <strong>la</strong> base navale del castello svevo. Tutta Via<br />

Cittadel<strong>la</strong> nel centro storico del<strong>la</strong> città fu rasa al suolo e ci furono decine di vittime e centinaia di feriti...<br />

Remo Simoniello Nemmeno Pearl Harbor subì 5 ore di bombardamenti. Le zone colpite furono Via De Sanctis<br />

e Largo del<strong>la</strong> Volta, poi fra Via Cittadel<strong>la</strong> e Via Sant'Aloj, e Via Scarano. Le macerie "ti li scuffu<strong>la</strong>ti" rimasero fino<br />

all'inizio degli anni '60 dove poi fu costruito il pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Galbani. Il caseggiato del<strong>la</strong> foto non fu colpito. A<br />

fianco di questi caseggiati c'erano i rifuggi antiaerei (credo tutt'ora esistenti). Nei bombardamenti, un aereo fu<br />

abbattuto dal<strong>la</strong> contraerea e fu recuperato da Barretta nel 1952, rimase per lungo tempo sul<strong>la</strong> banchina<br />

all'altezza di via Lenio F<strong>la</strong>cco. I Barretta, palombari, iniziarono <strong>la</strong> loro attività grazie a questo recupero. Lu<br />

scuffu<strong>la</strong>tu, dopo <strong>la</strong> guerra, era il nostro campo d'azione, <strong>la</strong> sera andavano le coppie e nui li pigghiaumu a petri. E<br />

poi, erano comodi, in un secondo scendevamo giù da basso per fare il bagno al<strong>la</strong> spiaggetta dove tiravano a secco<br />

le barche ora tutta cementata.<br />

Gianfranco Perri<br />

Via Cittadel<strong>la</strong> 8 novembre 1941- Edifici distrutti dai bombardamenti inglesi


Gianfranco Perri Remo, ho pubblicato una foto che ritratta i bombardamenti del 7-8 Novembre 1941 nell´area<br />

di Via Cittadel<strong>la</strong>. Vedi un pó se riesci ad orienarti e a commentarci <strong>la</strong> foto. Grazie.<br />

Remo Simoniello Gianfrá, guarda <strong>la</strong> foto di via Cittadel<strong>la</strong>: dove c´é il pa<strong>la</strong>zzo al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> strada (ex Galbani)<br />

é il luogo di qesta fotodopo il bombardamento. Gli alberi che vedi sul<strong>la</strong> sinistra facevano parte del<strong>la</strong> Difesa e <strong>la</strong><br />

strada é quel<strong>la</strong> che porta al Castello, prima quel<strong>la</strong> strada era chiusa da un muro. Invece a destra, quel caseggiato<br />

che scende è via Scarano. Poi c´era un secondo "scuffu<strong>la</strong>tu" che si trovava più a sinistra del<strong>la</strong> foto e scendeva a<br />

ridosso dell'entrata carrabile del<strong>la</strong> M.M. e dava quasi sul<strong>la</strong> spiaggetta dove tiravano a terra le barche. Quello<br />

stabile di fronte al centro del<strong>la</strong> foto, fu abbattuto perchè molto pericoloso. Quindi si scendeva verso il basso dove<br />

c'era un grande terrazzo. Antonio deve ricordarselo perchè proprio all´inizio dello scuffu<strong>la</strong>tu avava trovato<br />

riparo, nel dopo guerra, una famiglia: il figlio si chiamava Salvatore.<br />

Gianfranco Perri Remo, grazie, sei stato molto preciso nel<strong>la</strong> spiegazione.<br />

Antonio Fox Caro Remo confermo tutto ciò che hai detto. A proposito di Salvatore, era <strong>mia</strong> intenzione <strong>la</strong>nciare<br />

su Fb un messaggio per cercare di rintracciarlo. Come saprai eravamo amici di giochi e per me fu un brutto colpo<br />

quando fu adottato da una famiglia americana, di cui l'unica notizia fu un paio d'anni dopo, re<strong>la</strong>tiva all'invio di<br />

una foto di Salvatore in america che fu mandata mio padre, il quale forse non sai contribui all'adottamento e poi<br />

non ho più avuto notizie fino ad oggi. Mi piacerebbe sapere se è ancora vivo ed eventualmente contattarlo, ma<br />

non so in quale parte degli Usa si trasferi. E' un ricordo a cui spesso penso. Ma chissà Fb è un grande mezzo,<br />

potrebbe fare il miracolo.<br />

Remo Simoniello Mi fa piacere che lo ricordi, ...quando entravo in quel<strong>la</strong> casa tutta crol<strong>la</strong>ta mi sentivo molto a<br />

disagio, sono contento che fu adottato.<br />

*****<br />

Remo Simoniello Per Gianfranco Perri: Grazie Gianfrà... mi hai fatto fare un tuffo nel passato con "Via Cittadel<strong>la</strong>"<br />

veramente un bel <strong>la</strong>voro. Se puoi sotituisci il cognome Fonsetti con Signorile (errore mio). Mi hai fatto vermente<br />

una graditissima sorpresa... grazie Gianfrà!<br />

Gianfranco Perri Grazie Remo. Mi occuperò di apportare le correzioni che hai indicato.<br />

Antonio Fox Purtroppo non è colpa tua. Sai è del<strong>la</strong> vecchiaia, confondere i Signorile con Fonsetti...... Hai pure<br />

dimenticato che il papà dei Signorile, ogni anno durante <strong>la</strong> "Candilora" chiangia lu muertu pi li stradi<br />

(Quaremba?). Ah <strong>la</strong> memoria..<br />

Remo Simoniello Moi stà dici ca sò vecchiu?... É par<strong>la</strong>tu lu piruddu, ...però na cosa l'aggià diri ca quandu jeri<br />

piccinnu, tinivi veramenti na facciodda bedda.<br />

Signorile Cosimo Ei <strong>la</strong>ssatimi sciri ziuma Tori zenzu<strong>la</strong>.<br />

Remo Simoniello Eccu nà, ...è rrivvatu Cocu lu nipoti... mò putimu puru fa festa.<br />

Signorile Cosimo Sini chiangia Quaremba ma pi vineri bona passava prima ti do Vocca.<br />

Antonio Fox Era un grande...... artista bevitore che tra i tanti personaggi citati qui è stato dimenticato, puru, ma<br />

non è colpa sua da Remo.<br />

Remo Simoniello muerti ti Vocca no mi lu ricurdari... ognè vota ca scè ccattava lu vinu mi squagghiava sotta,<br />

pirceni mi ticiunu ca si chiamava Vocca pirceni tinia tò Vocchi.. una annanzi e una ti tretu al<strong>la</strong> capu... propia<br />

cuginuta Micheli cu cuntava stì fissarii e iu comu a nu loccu mi li mbuccava.<br />

Mina Acquario ihihi, ...Scusate, ...ma cosè una commedia brindisina?<br />

Antonio Fox No, no è una verità.<br />

Signorile Cosimo É veru, cu <strong>la</strong> bicicletta e nu portapacchi tretu si caricava a cascetta ti vopi e si girava li<br />

campagni.<br />

Remo Simoniello Atru ca cummedia, ...questa eti Brindisi... Vi ricurdati qundu Tori vindia li vopi? ...Comu<br />

uccu<strong>la</strong>va Vopiii vopiii frischiii. Lampu, aanziemi l'àmu tittu! Quiddu ca no mi scendi ca sobbra a sta pacina s'annu<br />

ricurdatu ti tutti li personaggi ti brindisi e ànnu <strong>la</strong>ssatu fori " Zinna".


Antonio Fox Vue' Re, veramente <strong>la</strong> cosa ca mi ricordu eti lu funerali ti Quaremba ca facia ogni annu cu lu<br />

codazzu ti <strong>la</strong> <strong>gente</strong> ca chiangia anzieme a iddu.<br />

Signorile Cosimo Remo, da bicicletta sa quantu voti <strong>la</strong> nu recuperata e purtata ti casa pirceni si <strong>la</strong> scurdava<br />

vicinu al<strong>la</strong> cantina.<br />

Remo Simoniello Siee, ...na ti lu stà dici puru Cosiminu... è campata na famiglia cu lli vopi... Ma Zinna vi lu<br />

ricurdati?<br />

Antonio Fox Remo ti sbagli a proposito di Zinna se vai a rileggere "via Cittadel<strong>la</strong>" il sottoscritto par<strong>la</strong> proprio di<br />

lui.<br />

Signorile Cosimo Iu era piccinnu e mi ricordu ca tuttu finia intra allu cortili ti allu prisitiu addo si bal<strong>la</strong>va e si<br />

mbivia.<br />

Remo Simoniello ...infatti stasera mi l'aggià a leggiri tuttu... l'ho messo nei preferiti. Forzi vui no vi ricurdati <strong>la</strong><br />

sera ti Sant'Antuenu... <strong>la</strong> focra al <strong>la</strong>rgo Volta.<br />

Signorile Cosimo Zinna cu li quartarieddi al<strong>la</strong> funtana ti via cittadel<strong>la</strong> anchia e purtava l'acqua alli casi ti li<br />

cristiani chiù vicchiarieddi pi 10 liri.<br />

Antonio Fox Vai vai e poi viti. Non potrò mai dimenticare quel brav'uomo in partico<strong>la</strong>rmente perchè mi voleva<br />

un gran bene e quando andavo a riempire l'acqua per casa (terzo piano) me <strong>la</strong> portava sempre lui.<br />

Remo Simoniello ...E ndè carisciata acqua... quanti ricordi... e poi eravamo na bel<strong>la</strong> banda ti vagnuni... stava<br />

Eugeniu Borzetti sempri uccu<strong>la</strong>va... muerti sua... tinia na voci ca ti stunava.<br />

Antonio Fox Remo, comu non mi pozzu ricurdari ti <strong>la</strong> focara, ho un partico<strong>la</strong>re in proposito che non potrò mai<br />

dimenticare.<br />

Remo Simoniello Na vota, mama mi mandau cu cattu n'acu a dò Bricita e mi truvai cuinvoltu in piena uerra a<br />

Petri contra a San Binidittu... e c'era a fari? cagnu, tutti l'amici <strong>mia</strong> in battaglia e iu noni? Muerti <strong>mia</strong> mi rrivvau<br />

na petra propia sotta lu uecchiu destru.. Antò, frauta Luigi, cu Pinu Lopez mi purtara al<strong>la</strong> Farmacia favia... e lu<br />

dottori mi mittiu nu sparatrappu... poi mi purtara a casa... ficurdi, non c'era compassioni pì n'eroi... mama mi<br />

scannau ti mazzati.<br />

Antonio Fox Sieinti Remo ma si chiamavano Borzetti o Borsetti? a me sembra <strong>la</strong> seconda.<br />

Remo Simoniello Borsetti, ...mentri Ginu ca l'era cuginu si chiamava Marinelli e abitava allu prima pianu.<br />

Antonio Fox Va be', ma mo mi spieghi puru addo abitavunu. Viti ca lu ragazzu ti strata ero iu, no tui.<br />

Mina Acquario Queste sono le cose belle da leggere, ...ascoltare le amicizie i valori di una volta, ...sono<br />

veramente assorta nei vostri racconti.<br />

Antonio Fox Grazie Mina, ma stiamo facendo allegramente <strong>la</strong> nostra storia dell'infanzia, purtroppo perduta,<br />

questa era <strong>la</strong> nostra fanciullezza.<br />

Remo Simoniello Sini no? <strong>la</strong> nostra fanciullezza... tutti a fumari a panza vacanti e iu li buscava.<br />

Antonio Fox Cè vuei Remo erumu dei ragazzi di strada, mascalzoni... ed approfittavamo del<strong>la</strong> tua bontà.<br />

Signorile Cosimo Tisgraziati, comè ca fumauvu piccinni, piccinni.<br />

Remo Simoniello Comu? Fattilu cuntari ti Ntoniu li mazzati ca m'è datu tanuma.<br />

Signorile Cosimo É fattu buenu cussini ti mparavi.<br />

Remo Simoniello Lu cagnu ca iu li buscava e loru fumavunu.<br />

Mina Acquario Avevo percepito ke si trattava di storia di vita vissuta.<br />

Signorile Cosimo Allora tu ieri lu scitivulu.<br />

Antonio Miglietta Ma comu cagnu eti? Iu aggiu abitatu sobbra al<strong>la</strong> Difesa ti lu 65 allu 72 e tinia nu saccu ti<br />

cumpagni in via Cittadel<strong>la</strong> e Largo del<strong>la</strong> Volta, qua ncera Corsa cà vinia cummèi al<strong>la</strong> sco<strong>la</strong> e mò sta in Liguria<br />

eddeti nu bravu mieticu. Ma l´atri no li caonoscu!<br />

Signorile Cosimo Troppu tardu ha rivvatu.


Antonio Fox Infatti io sono andato via nel 56-57 da via Cittadel<strong>la</strong>.<br />

Antonio Miglietta Quando sono nato io ...1957, ma non lì.<br />

Signorile Cosimo Io quandu m'aggiu spusatu lu 74.<br />

Remo Simoniello Scia alu tabbachinu cu sta caterva ti pacci e dicia "ha detto mio padre un pachetto ti Aurora,<br />

...segna, ...e tutti li giurni sta storia, poi ndi li sciumu sobbra allu scuffu<strong>la</strong>tu e tutti a fumari... Nu giurnu tanuma<br />

tissi, ...ma quantu cazzu ti sicareti mi fumu? E quiddu ti lu tabbacchinu nci tissi ca era iu ca li pigghiava... "Dù<br />

nfamu"...no ti ticu... lu tirrimotu scuppiau du giurnu.<br />

Signorile Cosimo Ti pozzu cretiri!<br />

Remo Simoniello Critimi frati... sacciu iu <strong>la</strong> curescia.<br />

Antonio Miglietta Puezzi skattatari! Beh mò basta mi sta faciti perdiri tiempu e tegnu da fari, ...stativi bueni.<br />

Antonio Fox Beh ma si llè meritati, vistu ca lu cuntu era sa<strong>la</strong>tu.<br />

Remo Simoniello Ci ti zziccu ti staccu na recchia cu nu muezzicu... di sobbra puru.<br />

Signorile Cosimo Si,ma puru Remu paiau lu cuntu sa<strong>la</strong>tu cu lu tani.<br />

Remo Simoniello Lu sapi, lu sapi... mo sta faci lu nfamoni.<br />

Antonio Fox Si Remu, però non cia' cuntatu lu restu ti <strong>la</strong> storia.<br />

Remo Simoniello Giuro che scriverò un libro... atru ca via gluk... contillu tui.<br />

Signorile Cosimo Si, ¨I ragazzi ti lu scuffu<strong>la</strong>tu¨.<br />

Remo Simoniello ...Ca noni?<br />

Signorile Cosimo Ca sini!<br />

Signorile Cosimo Noni l'onorevuli.<br />

Remo Simoniello Solo un titolo... "Via Cittadel<strong>la</strong>".<br />

Antonio Fox Allora ca comu.<br />

Signorile Cosimo Ok , moi mi sta spostu, al<strong>la</strong> prossima, ciao Remo e Antonio.<br />

Remo Simoniello Sono passati tantissimi anni, ma è sempre nel cuore, ...eravamo una torma di ragazzi.<br />

Antonio Fox Anch'io vi saluto perchè devo andare. Saluti a tutti e al<strong>la</strong> proxssima puntata!<br />

Remo Simoniello Ciao, pure io chiudo, ...vi abbraccio.<br />

*****<br />

Gianfranco Perri @ Remo, ho fatto le correzioni che mi hai indicato ed ho anche deciso di integrare il capitolo<br />

con l’ultima bel<strong>la</strong> chiaccierata. E´stato un piacere leggere anche questa bel<strong>la</strong> chiacchierata, ...peccato non aver<br />

potuto partecipare, ...sta scia a Mi<strong>la</strong>nu! Io sono nato al<strong>la</strong> fine del 51 sull´angolo di Via Castello con Via Cittacel<strong>la</strong><br />

nuova e Via Madonna del<strong>la</strong> neve, e ci ho vissuto fino all´ottobre 1969, quando partii per il Politecnico di Torino.<br />

Poi ci son sempre tornato, per qualche giorno e piú di una voilta all´anno, fino a praticamente un tre anni fa,<br />

quando <strong>mia</strong> madre si é purtropo amma<strong>la</strong>ta ed ha dovuto <strong>la</strong>sciare quel<strong>la</strong> casa per trasferirsi al Casale a casa di<br />

<strong>mia</strong> sorel<strong>la</strong>. Io sono¨abbastanza¨piú giovane di Remo Antonio e Cosimo, ma quell´atmosfera ho fatto ben in<br />

tempo a viver<strong>la</strong> tra quelle strade, e tra quei personaggi, ...ricordi indimenticati e che si risvegliano... Invito gli<br />

amici a leggersi anche il capitolo del nostro libro <strong>Brindisini</strong> <strong>la</strong> <strong>mia</strong> <strong>gente</strong>, dedicato a Via Castello e intito<strong>la</strong>to<br />

¨Presidio e dintorni¨: www.gianfrancoperri.com/Documents/xPresidio%20e%20dintorni.<strong>pdf</strong> E´un perfeto<br />

complemento del capitolo ¨Via Cittadel<strong>la</strong>¨.<br />

Gianfranco Perr L´ultima pagina del capitolo ¨Presidio e dintorni¨, é quel<strong>la</strong> che riproduco di seguito, ...e come si<br />

puó leggere, l´ultimo mio intervento coincide con il primo intervento di questo capitolo dii ¨Via Cittadel<strong>la</strong>¨.<br />

Simpatico, no?


PRESIDO E DINTORNI<br />

Imbriani Ugo Via Castello - 1923<br />

... Gianfranco Perri Si osserva in primo piano a destra <strong>la</strong> Caserma Ederle, le cui edificazioni sono in parte ancora<br />

lí anche se, completamente e da ormai molti anni, abbandonate. Mentre sul fondo destro del<strong>la</strong> foto si osserva<br />

l´edificio dell´Ammiragliato, poi Presidio degli sfol<strong>la</strong>ti di guerra, quindi abbattuto tra <strong>la</strong> fine degli anni 60 e gli<br />

inizi degli anni 70, e finalmente sostituito dalle Scuole Salvemini. La Caserma in origine occupava per intero<br />

tutto l´iso<strong>la</strong>to, perfettamente rettango<strong>la</strong>re e delimitato dalle quattro strade: Via Castello, Via Cittadel<strong>la</strong>, Viale dei<br />

Mille e Viale del<strong>la</strong> Libertá, che in effetti non esisteva ancora ed era una strada interna al<strong>la</strong> Marina Militare. Io<br />

sono nato e vissuto di fronte al<strong>la</strong> caserma, all´angolo di Via Castello con Via Cittadel<strong>la</strong>, appena un pó piú in avanti<br />

rispetto al<strong>la</strong> foto, in Via Castello N°3.<br />

Sandro Toffi Io ho abitato al N°6 di Via Castello (che sarebbe <strong>la</strong> stessa casa di due piani che si vede in primo<br />

piano a destra) dal 74 all´82. Mio padre comandava il deposito dell'esercito che sorgeva tutt´intorno al<strong>la</strong> casa, tra<br />

l'altro con giardini meravigliosi. Ora tutto cade completamente, ed é in abbandono, ma ancora esistente. Ne<br />

verrebbe fuori un parco meraviglioso con solo <strong>la</strong>vori di giardinaggio. L'ultima finestra del<strong>la</strong> casa in alto a destra<br />

era camera <strong>mia</strong>. Sullo sfondo il Presidio militare poi abbatutto, ho le foto del<strong>la</strong> demolizione, ma non sul pc.<br />

Gianfranco Perri Io di fatto in Via Castello 3 ci ho vissuto fino a compire 18 anni, fino all´ottobre del 1969, poi<br />

sono andato a studiare al Politecnico di Torino e a casa ci tornavo per pochi giorni o settimane ogni volta, peró e<br />

fino a un paio di anni fa, con assoluta costanza, fino a quando ha continuato a viverci <strong>mia</strong> madre. Magari ci<br />

conosciamo di vista, anzi, quasi certamente.<br />

Gianfranco Perri La Caserma, era una caserma di cavalleria, ed ai tempi del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> infanzia oltre ai soldati<br />

c´erano ancora i cavalli, poi negli anni divenne un deposito di armi. Me li ricordo bene i cavalli, i soldati ogni<br />

mattina li facevano uscire dalle stalle e li portavano a bere nel cortile, e poi li facevano passeggiare un pó.<br />

Antonio Fox Gianfrà, forse tu non lo sai ma siamo stati vicini di casa, anche se per pochi anni. Io sono nato in<br />

via Cittadel<strong>la</strong> e sono stato li fino ai 10 anni. Poi sono andato ad abitare al<strong>la</strong> commenda, per <strong>la</strong> precisione in via<br />

Germanico 6.<br />

Gianfranco Perri Caro Antonio, e' stata proprio una sorpresa sapere che siamo nati a poche decine di metri<br />

uno dall'altro! Pero' tu moltissimi anni prima, hahaha! Forse solo per questo non ci siamo frequentati, a<br />

quell'eta' anche pochi anni fanno tanta differenza!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Via Maestra<br />

Cosimo Guercia<br />

Foto icona del gruppo ¨Per non dimenticare come eravamo¨ precursore di<br />

¨<strong>Brindisini</strong> <strong>la</strong> <strong>mia</strong> <strong>gente</strong>¨


Andrea Vio<strong>la</strong> Dov' era?<br />

Cosimo Guercia Apri <strong>la</strong> foto Andrea!<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Non riesco ad aprir<strong>la</strong>. Lo sfondo... sembra in discesa. Quindi non lontana dal porto...<br />

probabilmente.<br />

Gianluca Saponaro Alle Sciabbiche.<br />

Cosimo Guercia Secondo me é Via Maestra<br />

Gianluca Saponaro Si, si...l'ho letto da qualche parte.....mi sa che ce l'ho sta´ foto, anche...<br />

Cosimo Guercia Fai caso al<strong>la</strong> loggia che vedi in fondo a destra. Negli anni passati era il corso.<br />

Mina Lacorte Scusate ma via Maestra nn era una stradina dietro al comune o da quelle parti?<br />

Cosimo Guercia Esattamente, é <strong>la</strong> stradina che esce ai giardinetti! Ma stai a Brindisi? Perché non essendo amica<br />

non ho potuto vedere sul<strong>la</strong> tua pagina.<br />

Mina Lacorte Si, certo!<br />

Cosimo Guercia Ti pósso chiedere l´amicizia, se ti fa piacere?<br />

Mina Lacorte Fatto! Solo ora mi sono accorta che negli amici hai mio nipote Francesco.<br />

Raffaele Mauro Attuale via Filomeno Consiglio, <strong>la</strong> vecchia via Maestra.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Grazie, non immaginavo si chiamasse diversamente prima.<br />

Raffaele Mauro Originariamente <strong>la</strong> via Maestra (diciamo il corso di oggi) partiva da porta Napoli (detta porta<br />

Mesagne) fino al mare, vale a dire: via Carmine, Via Ferrante Fornari, via Filomeno Consiglio. I miei nonni <strong>la</strong><br />

chiamavano ancora via Maestra.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Chissà... magari ha un'origine ancora più antica di quel<strong>la</strong> che immaginiamo... il "via maestra"<br />

potrebbe legarsi a qualcosa legato all'epoca romana...e dietro Porta Napoli, oltre all'odierna ferrovia...c'è <strong>la</strong> via<br />

Appia...forse era <strong>la</strong> via che i romani percorrevano ogni giorno per arrivare al porto (?)... Questa cosa<br />

incuriosisce...bisognerebbe indagare. Sempre che <strong>la</strong> via Appia passase davvero da lì, peró....<br />

Raffaele Mauro La via Maestra, come <strong>la</strong> via Lata, esiste in tutte le città romane, non dimenticare che l'attuale<br />

corso Garibaldi era un braccio di mare e che corso Umberto non esisteva. ¨The main street¨ si direbbe negli USA.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Quindi è probabile che fosse quel<strong>la</strong> <strong>la</strong> strada che dovevano seguire... Non sono sicuro, comunque<br />

mi sembra di ricordare che sul<strong>la</strong> via Appia di oggi hanno anche trovato dei reperti, qualche anno fa, mentre<br />

<strong>la</strong>voravano su una delle nuove pa<strong>la</strong>zzine, però magari sono voci fasulle, non lo so.<br />

Raffaele Mauro Non necessariamente Andrea, perchè le porte sono medioevali e le fortificazioni precedenti di<br />

origine messapica erano intorno all'attuale castello svevo. Noi tutto sommato conosciamo più le piante<br />

mediovali che non le romane.<br />

Gianfranco Perri Se <strong>la</strong> foto del calzo<strong>la</strong>io é in Via Maestra, attuale Via Filomeno Consiglio, dovrebbe essere nel<br />

punto del<strong>la</strong> foto che pubbico, che ho estratto da Google! Purtroppo non ci sono tanti riscontri oggettivi e forse<br />

avremmo bisogno del<strong>la</strong> memoria di qualche amico per essere sicuri propio al 100%.<br />

Raffaele Mauro Gianfra' , guarda <strong>la</strong> porticina sul<strong>la</strong> sinistra.<br />

Gianfranco Perri Si, si. Infatti é per questo che ho creato da Google earth proprio questa prospettiva, sembra<br />

proprio <strong>la</strong> stessa. Poi tutte le altre costruzioni sono invece recenti. Comunque magari qualche vecchietto<br />

dovrebbe ricordare se in quel<strong>la</strong> porticina c´é mai stato un calzo<strong>la</strong>io.<br />

Giuseppe Creti Mio cugino Salvatore Guadalupi (odontotecnico) abitava sopra a quel<strong>la</strong> porticina.<br />

Gianfranco Perri Giusé, allora devi consultarlo, anzi meglio, chiedergli di consultare i suoi genitori o i suoi<br />

nonni!<br />

Giuseppe Creti Lí, su quel balcone dove ci stanno i fiori. Peró l´entrata era dall´altra parte, lí dove stava una<br />

volta il vecchio negozio di Diego. Gianfra' purtroppo lui é piú grande di me e poi, son tanti anni che non lo vedo<br />

piú e non ho piú sue notizie.


Gianfranco Perri Possible stessa ango<strong>la</strong>tura del<strong>la</strong> foto di Via Maestra postata da Cosimo


Cosimo Guercia<br />

Lu scarparu ti <strong>la</strong> via Maestra<br />

Raffaele Mauro Cosimo sai dovè stata scattata questa foto, o chi rappresenta? Azz è troppo sfocata!<br />

Cosimo Guercia Vedi esembra lo stesso calzo<strong>la</strong>io del<strong>la</strong> fotografia che avevo pubblicato prima. Il calzo<strong>la</strong>io non lo<br />

so chi sia, ma dovrebbe essere in via Maestra.<br />

Gianfranco Perri Si, il personaggio e l´ambiente sembrano gli stessi del<strong>la</strong> foto del<strong>la</strong> Via Maetsra. Questa foto é<br />

molto bel<strong>la</strong>, peccato sia sfuocata. La potremmo intito<strong>la</strong>re ¨Lu scarparu ti <strong>la</strong> via Maestra¨!!! Sperando che qualche<br />

amico ci dia quanche notizia in merito.<br />

Raffaele Mauro Ma è diversa dal<strong>la</strong> prima. Alle spalle dei bambini quì sembra ci sia un muro, l'altra invece é nel<strong>la</strong><br />

via.<br />

Cosimo Guercia Non me lo so spiegare, a meno che ilcalzo<strong>la</strong>io non abbia cambiato posto per il sole.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Magari quei bambini ci sono ancora oggi...e ci potrebbero raccontare.<br />

Cosimo Guercia Non so a che anno risale <strong>la</strong> foto.<br />

Andrea Vio<strong>la</strong> Difficile dirlo...forse negli anni 40-50 non tutti si potevano permettere una foto...io credo più<br />

inizio anni '60, anche per come sono vestiti i bambini... Magari qualcuno di loro o qualche nipote si iscriverà,<br />

vedrà <strong>la</strong> foto e ci racconterà di più....<br />

Cosimo Guercia Si, puó risalire a quegli anni. Qualcuno spero si ricordi del calzo<strong>la</strong>io e cosí si potrá risalire.<br />

Raffaele Mauro E´prima del 1940 sicuramente. Nel<strong>la</strong> prima foto, stesso soggetto, é facile verificare<br />

l'abbigliamento dei passanti, in questa quello dei bimbi.


Car<strong>la</strong> Rubini Via Filomeno Consiglio<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Bellissima foto Car<strong>la</strong>, se non erro i gestori di questo ¨Generi alimentari¨ erano due anziani. Se il<br />

negozio é quello, lo ricordo perché quando ero ragazzo facevo il commesso al<strong>la</strong> famiglia Potí che aveva un<br />

negozio sul corso e abitava sopra Costanzo Ciano. Scendendo <strong>la</strong> scalinata ricordo che c´era questo negozio.<br />

Cosimo Guercia Angelo si, infatti e' <strong>la</strong> piazzetta che porta a via Guerrieri. Si nota l'angolo di via Maestra. Car<strong>la</strong> e'<br />

una bellissima foto sara' intorno al 1958, credo.<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Anche prima, parlo del 52 o 53.<br />

Raffaele Mauro No Angelo, quell'auto è degli anni 60.<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Raffaele si, si. Io in effetti non mi riferivo del<strong>la</strong> foto, ma bensí al mio ricordo del negozio di<br />

generi elementari, Non abitavo in quel<strong>la</strong> zona, ma spesso mi mandavano a comprare degli affettati, tutto qui il<br />

mio ricordo.<br />

Car<strong>la</strong> Rubini Purtroppo io non so l'anno del<strong>la</strong> foto.<br />

Imbriani Ugo Cosimo, peró nel<strong>la</strong> targa si legge Via Filomeno Consiglio.<br />

Cosimo Guercia Per i brindisini di un acerta etá é rimasta Viam Maestra.<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Difatti anch´io l´ho sempre chiamata <strong>la</strong> via Maestra, anche se in seguito, nel<strong>la</strong> vita, mi sono<br />

imparentato con un pronipote di Filomeno Consiglio che vive a Bari.


Giancarlo Cafiero Car<strong>la</strong>, tu non puoi immaginare l´importanza di questa foto che... per tanti non fu solo il<br />

negozio di generi alimentari! .. I militari lo fanno capire ... a tutti gli amici del gruppo: vi ricordate Pupetta?... e<br />

Maria <strong>la</strong> brindisina...?<br />

Gianfranco Perri Giancá, volevi dire, ...per tutti i vecchietti del gruppo, ha,ha,ha!<br />

Cosimo Guercia Un poco piu avanti c'era un falegame. E invece andando piú sopra del<strong>la</strong> salumeria, c´é l´ex<br />

ricovero, sotto le scale che portano a San Nicolicchio.<br />

Gianfranco Perri E scendendo sul<strong>la</strong> destra, un calzo<strong>la</strong>io. Giancarlo e Angelo, vi ricordate come si chiamava sto<br />

calzo<strong>la</strong>io?<br />

Giuseppe Summa La scalinata che porta in via San Nicolicchio si chiama Salita di Ripalta. Per tanti anni ho<br />

abitato in zona e ricordo bene a cosa si riferisce Giancarlo. Ricordo i signori che gestivano <strong>la</strong> salumeria, ma anche<br />

Lucrezia che gestiva l'altra salumeria, quel<strong>la</strong> accanto all'ex conso<strong>la</strong>to dei Paesi Bassi ed al<strong>la</strong> falegnameria.<br />

Cosimo Guercia Giuseppe, Gianfranco si riferiva a una foto da me pubblicata tempo fa, che mostrava un<br />

calzo<strong>la</strong>io in Via Maestra. Se cerchi tra le foto del gruppo <strong>la</strong> trovi e casomai ci potrai dire qualcosa.<br />

Cosimo Guercia Lucrezia stava prima di uscire sui giardinetti da via Maestra. Poi divenne una cantina gestita<br />

sempre da Lucrezia. Abitavo in Vico san Nicolicchio, al pa<strong>la</strong>zzo dell´ingegnere Assennato.<br />

Giuseppe Summa Esatto, ed io abitavo al pa<strong>la</strong>zzo di fronte, ....ed il mio amico Pino Romanelli accanto al pa<strong>la</strong>zzo<br />

di Assennato.<br />

Cosimo Guercia Bravo Giuseppe, io sono lo zio di Pino e abitavo proprio lá, quindi da ragazzo ti conoscevo<br />

senz´altro. Con Pino non ti senti piú? Lui vive a Roma.<br />

Giuseppe Summa L'ho incontrato sabato scorso. Da ragazzi siamo stati amici e <strong>la</strong> scorsa estate abbiamo fatto<br />

una rimpatriata. Sicuramente sarai fiero di lui, che ha raggiunto alti livelli nel mondo musicale.<br />

Cosimo Guercia Senz´altro Giusé! Come si fa a non esserne fieri!<br />

Gianfranco Perri Sono andato su Google, putroppo non sono a Brindisi e no son potuto andare sul posto, ed ho<br />

scoperto: Che quel<strong>la</strong> porta é stata murata. Che <strong>la</strong> fontana non c´é piú, peró é stata recuperata e spostata lí vicino,<br />

subito ai piedi del<strong>la</strong> scalinata, giusto di fronte all´attuale ristorante Pantacruele. Poi, il nostro famoso calzo<strong>la</strong>io<br />

del<strong>la</strong> Via Maetsra, no era andando da lá giú a destra (nel mio commento mi ero sbagliato), ma era andando sú<br />

sul<strong>la</strong> sinistra, andando cioé verso il Municpio.<br />

Cosimo Guercia Quindi e' tutto risolto sul nostro calzo<strong>la</strong>io?<br />

Gianfranco Perri Si, abbastanza, peró ci continua a mancare il nome!<br />

Giancarlo Cafiero Mestru Emilo... Cosimo , Grande foto vero? ...ricordo personale...????<br />

Gianfranco Perri Mestru Emilio! Evviva, Evviva!!! Propongo una statua per Giancarlo!<br />

Gianfranco Perri Raffaele ha scritto: ¨di fronte Gianfranco, dove adesso c'è il pa<strong>la</strong>zzo di Romanazzi, c'era una<br />

vecchia locanda¨. Per un <strong>la</strong>psus involonatrio Raffaele aveva inserito il commento in una foto che non c´entrava<br />

niente, ha,haha!<br />

Raffaele Mauro No, no Gianfrá. C'entrava si, quel<strong>la</strong> locanda, con <strong>la</strong> foto!<br />

Gianfranco Perri Raffaé, io solo avevo voluto mandarti un assis... Comunque aspettiamo che Angelo ci confermi<br />

quale era il tipo di ¨affettati¨ che andava a comprare lí !!!<br />

Raffaele Mauro Sa<strong>la</strong>mini?


Raffaele Mauro Ecco qui i sa<strong>la</strong>mini dell'alimentari<br />

Ettore Petrolini: I Sa<strong>la</strong>mini ...ho comprato i sa<strong>la</strong>mini del dì nel quale io mi maritai... con <strong>mia</strong> moglie non feci<br />

questione mai.. qualche volta <strong>la</strong> porto pure sul tranvai... questa mattina i sa<strong>la</strong>m...<br />

Gianfranco Perri Azzeccatissima!<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Ahahahahahah! Gianfra', devi sapere che quando l'amico Cosimo ha scritto che vicino c'era un<br />

falegname, volevo fare una battuta: "... E quando trovavano chiuso, ... andavano dal falegname, a<br />

Car<strong>la</strong> Rubini Hahahaha! questa foto ha scatenato una discussione meravigliosa!<br />

Angelo Cata<strong>la</strong>no Car<strong>la</strong>, chiedo scusa per quello che ho scritto ma, ...gli amici mi hanno provocato e l'amico<br />

Giuseppe Summa non e' intervenuto.<br />

Car<strong>la</strong> Rubini Hahaha! Angelo, non ti scusare, è una discussione molto divertente.<br />

Gianfranco Perri Car<strong>la</strong>, puoi proprio essere contenta. Stai entrando a pieno titolo nel concorso del post piú<br />

commentato del mese! Brava!<br />

Car<strong>la</strong> Rubini Grazie Gianfranco! ...e pensare che ero indecisa se pubblicare o no questa fotografia, che non mi<br />

sembrava di partico<strong>la</strong>re interesse!<br />

Raffaele Mauro Car<strong>la</strong> questi sono dei ragazzacci...<br />

Car<strong>la</strong> Rubini Ho visto, ho visto...


Cosimo Guercia e Gianfranco Perri<br />

Saremo mica all´interno di quei Generi Alimentari?<br />

Gianfranco Perri Cosimo, immagino che postare questa foto ti sia venuto al<strong>la</strong> mente a proposito del post sul<strong>la</strong><br />

via Maestra commentato da Giancarlo ieri ha,ha,ha!<br />

Andrea Ecclesie Eh già, ...son sempre le migliori quelle che se ne vanno!<br />

Gianfranco Perri Ma allora, se ho ben capito, ...siamo all´interno dei Generi Alimentari del<strong>la</strong> Via Maestra dove<br />

Angelo comprava gli affettati, o no? Nel senso che non erano ¨affettati¨ quelli che andava a comprare!<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Il lupanare ihihihih cioè <strong>la</strong> tana delle lupe!<br />

Giancarlo Cafiero Bellissima foto, ....l´hai scattata tu Cosimo?<br />

Cosimo Guercia Gincarlo puttroppo non avevo leta' per amareeeeeeeeeeee...<br />

Raffaele Mauro Gianfranco, di fronte, dove adesso c'è il pa<strong>la</strong>zzo di Romanazzi, c'era una vecchia locanda.<br />

Giuseppe Summa Comunque siete in errore: <strong>la</strong> salueria era autentica, accanto vi era <strong>la</strong> locanda e subito dopo <strong>la</strong><br />

casa di una squillo (usando un termine di questi tempi). Ero ragazzino quando abitavo in via San Nicolicchio e<br />

ricordo benissimo i movimenti che si creavano intorno all'attuale pa<strong>la</strong>zzo Romanazzi, che comunque è rimasto<br />

un pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> vergnogna, ...pero' per altre circostanze, ...meditate <strong>gente</strong> meditate, ahahahahhahahahahah!<br />

Gianfranco Perri E´bello scoprire come tutti gli amici di questo gruppo, ¨quando bambini¨ erano molto ma<br />

molto attenti ed informati nei dettagli piú intimi di tutto quanto accadeva nel circondario, specialmente di<br />

quanto accadeva alle povere signore e signorine ... che vivevano,... poverette, da soleeee! hahaha!<br />

Giuseppe Summa Non proprio sole ahahahhah, ricordo che spesso ospitavano amici ...oggi si dice gay (?) Una<br />

volta si usava altro termine... Ma i ricordi vanno a tutto l'habitat ed al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva fauna. Come dimenticare le due<br />

falegnamerie dove noi ragazzi andavamo ad elemosinare li spatacchi e li tavuli pi fari <strong>la</strong> carretta o lu<br />

monopattinu, ne <strong>la</strong> cantina di Lucrezia dove ci mandavano a comprare il vino o le bibite evitandoci d'andare<br />

all'altra cantina all'angolo (ora ristorante Penny, gia Acropolis) perche' locale malfamato. E chi non ricorda il bar<br />

Rodos ora diventato <strong>la</strong>trina per piccioni, ...vabbe', basta così...


Annarita Spagnolo Maria <strong>la</strong> brindisina giovane<br />

Gianni Tanzarel<strong>la</strong> Maria <strong>la</strong> brindisina meno giovane<br />

Annarita Spagnolo Ecco come si presentava Maria <strong>la</strong> brindisina da giovane. Lavorava in via Filomeno Consiglio,<br />

in una misera casetta che divideva con un calzo<strong>la</strong>io che mascherava al dischetto <strong>la</strong> vera attività del<strong>la</strong> casa.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Che bel<strong>la</strong> donna davvero, ...non <strong>la</strong> conoscevo sta foto!<br />

Mario Carlucci Bene Gianni, per chi se <strong>la</strong> fosse dimenticata, ...<br />

Lucia Tramonte Maria <strong>la</strong> Brindisina come è<br />

raffigurata nelle carte del Mercante in Fiera<br />

brindisino.<br />

Annarita Spagnolo Faccaimo ristampare le carte, le<br />

compriamo noi tutti del gruppo e i soldi li diamo in<br />

beneficenza, <strong>la</strong> prima opera dei "<strong>Brindisini</strong> <strong>la</strong> <strong>mia</strong><br />

<strong>gente</strong>". Che ne pensate?<br />

Lucia Tramonte Annarita ho notato che hai <strong>la</strong> stoffa<br />

del public re<strong>la</strong>tion. Farle costa un po' ma insieme<br />

potremmo riuscirci anche con <strong>la</strong> finalità benefica che<br />

condivido. Io ho ancora gli acquerelli originali<br />

Gianfranco Perri Lucia, forza coraggio, si puó fare.<br />

Vieni a proporlo personalmente giovedí all´incontro<br />

del Gruppo.<br />

Niko<strong>la</strong> Poli Lucia, riproponile!


BRINDISINI LA MIA GENTE<br />

Imbriani Ugo<br />

Via Paolo Sarpi<br />

Gianfranco Perri<br />

Tra il Corso Umberto I° e Via Cesare Battisti, vero? Al fondo ¨La Chiazza¨


Raffaele Mauro V ia Paolo Sarpi. Sul<strong>la</strong> destra <strong>la</strong> vecchia salumeria Bufalo e sull'altro <strong>la</strong>to <strong>la</strong> <strong>la</strong>tteria Angelini.<br />

Gianfranco Perri Con le lunghissime code del<strong>la</strong> domenica per il ge<strong>la</strong>to con <strong>la</strong> paaannaaa!<br />

Raffaele Mauro Ragazzi, quant'era buona quel<strong>la</strong> panna!<br />

Lucia Tramonte La signora che vendeva i ge<strong>la</strong>ti negli anni cinquanta si chiamava Nena; <strong>mia</strong> madre, invece ci ha<br />

l avorato durante gli anni del<strong>la</strong> guerra ed era addetta al<strong>la</strong> vendita del <strong>la</strong>tte.<br />

Annarita Spagnolo E di fronte non c'era il <strong>la</strong>boratorio di pasticceria? Mi pare Buscicchio o un altro cognome con<br />

l a B...Ahi <strong>la</strong> capu!<br />

Raffaele Mauro Cin Cin Bar, oggi Bar Principe.<br />

Giancarlo Cafiero CIN CIN BAR di Mimino Buscicchio


Gianfranco Perri Un altro ricordo fotografico da Giancarlo.<br />

Giancarlo Cafiero Grazie Gianfrà´, vedo che anche tu sei un po´ nottambulo, ciao!<br />

Gianfranco Perri Lo sono, ma non quanto te. Qui da me sono solo le 9 di sera. Ha, ha!<br />

Cosimo Guercia Lungo <strong>la</strong> strada, a destra c'era <strong>la</strong> mitica macelleria di carne di cavallo di Peppo La Rizza che si<br />

comprava i cavalli appena si azzoppavano.<br />

L ucia Tramonte ... <strong>la</strong> "bassa macelleria" ovvero <strong>la</strong> carne dei poveri.<br />

Gianfranco Perri Altro falso mito cittadino derivato dal<strong>la</strong> mancanza di conoscenza delle importanti bontá<br />

mediche del<strong>la</strong> carne di cavallo, oggi giustamente rivalutata, anche sul piano del<strong>la</strong> tradizione culinaria,... anche se,<br />

credo di aver capito, non certo per il nostro amico Cosimo, vero? Ha,ha!<br />

Patrizia Vantaggiato In fondo a destra, c'era un orologiaio.<br />

Gianfranco<br />

Perri E sull´angolo al fondo destro, anche un calzo<strong>la</strong>io.<br />

Ernani Nani Il calzo<strong>la</strong>io si chiamava Mancini, se non ricordo male, è morto parecchi anni addietro, mentre<br />

l'orologiaio Pino D'astore è morto una quindicina di giorni addietro, infatti ho notato i necrologi quando sono<br />

stato a brindisi <strong>la</strong> domenica delle Palme.<br />

Gianfranco Perri Ernani, il figlio del calzo<strong>la</strong>io Mancini ha studiato con me alle Medie Virgilio di Piazza Cairoli,<br />

ma non mi sovviene il nome. Tu lo conoscevi? Ne sai qualcosa?<br />

Ernani Nani Gianfranco , il nome del figlio di Mancini non mi sovviene, era nel corpo dei vigili urbani e credo che<br />

ci sia ancora.<br />

Luca Di Giulio ... al numero 8 ci sono io ... luce dei miei occhi !<br />

G iuseppe Summa Forse ricordo male, l'orologiao D'astore prese il posto del calzo<strong>la</strong>io?<br />

Gianfranco Perri Credo proprio di si, perché un pó di anni fa cercai il calzo<strong>la</strong>io e non lo trovai piú.<br />

Raffaele Mauro Ha ragione Pino. D'astore quando chiusero il negozio su Corso Umberto si trasferì al posto di<br />

Mancini il calzo<strong>la</strong>io, affianco c'erano i locali del forno di Pizzo<strong>la</strong>nte, che aveva l'ingresso principale su via Cesare<br />

Battisti.<br />

Ernani Nani Vi siete dimenticati le macellerie di Coco e Ginu Larizza e Ucciu Leo.<br />

Roberto Guadalupi Per quanto mi possa ricordare son due locali diversi, ma chi più Luca Di Giulio può saperlo!<br />

Antonio Fox Gianfr à, vedi che Roberto è "n'incicloperia", non per niente è "nu guada lupI" terriero però eh?<br />

Annarita Spagnolo Scusate cosa devono fare dove era il cinema di Giulio, perchè ho visto che è in<br />

ristrutturazione.<br />

Luca Di Giulio All'ex cinema teatro Di Giulio stanno facendo semplici <strong>la</strong>vori di risistemazione del prospetto<br />

frontale e conseguente messa in sicurezza del<strong>la</strong> pensilina.<br />

Roberto Guadalupi Caspita quanti ricordi in una so<strong>la</strong> foto, in pochi metri: <strong>la</strong> panna del<strong>la</strong> <strong>la</strong>tteria Angelini che<br />

rimane ancora <strong>la</strong> più buona che abbia mai mangiato, il cassiere Zeni (il padre del commercialista), Nena del<strong>la</strong><br />

<strong>la</strong>tteria, l'orologiaio Pino D'Astore, il calzo<strong>la</strong>io Mancini, <strong>la</strong> pasticceria del Cin Cin Bar di Buscicchio, <strong>la</strong> salumeria<br />

di Bufalo! Non è rimasto niente!


Gianfranco Perri Caro Roberto, hai colto nel segno, bravo. Con il nostro Gruppo non vogliamo limitarci a creare<br />

una pur bel<strong>la</strong> ed interessante colezione di fotografie, del<strong>la</strong> Brindisi di ieri e di quel<strong>la</strong> di oggi, ma aspiriamo a<br />

molto di piú. Ed uno dei risul...tati bellissimi che stiamo raggiungendo, anche molto aldisopra delle aspirazioni<br />

iniziali del nostro fondatore Cosimo Guercia, é proprio costituito dal<strong>la</strong> intensitá e densitá dei numerosi<br />

entusiasti e spontanei commenti che le foto pubblicate stanno stimo<strong>la</strong>ndo tra tutti noi brindisini. Sono proprio i<br />

commenti alle foto quello che di unico e valoroso sta caratterizzando questo nostro meraviglioso gruppo e <strong>la</strong><br />

maggior parte di quei commenti, aldilá dell ´aspetto aneddotico, contengono le piú intime emozioni di noi<br />

brindisini e costituiscono una autentica immagine di vita vissuta e raccontata da noi brindisni. Ho proposto al<br />

gruppo un progetto molto ambizioso di raccolta, c<strong>la</strong>ssificazione e quindi diffusione di questo enorme patrimonio<br />

culturale, che non vogliamo che si perda e che vogliamo invece valorizzare. La mole di <strong>la</strong>voro é enorme, ma con<br />

tempo e con volontá e col<strong>la</strong>borazione, credo si possa portare avanti.<br />

Gianfranco Perri Raffaé, se sei arrivato, dai uno sguardo al mio commento e dimmi cosa ne pensi.<br />

Raffaele Mauro Non c'è bisogno condivido ahhahahhha!! Si Gianfranco ovviamente scherzavo, l'ho letto e lo<br />

condivido. D'altronde era già contenuto nel bel messaggio che ci hai voluto inviare il giorno del<strong>la</strong> riunione.<br />

Andiamo avanti è evidente ormai che non è ...più solo un emozione del ricordo o del<strong>la</strong> memoria ma qualcosa di<br />

più.... una voglia irrefrenabile di riappropriarsi del<strong>la</strong> città dei suoi luoghi simbolo, e di aiutare tutti a riscoprir<strong>la</strong><br />

nel<strong>la</strong> sua millenaria bellezza.<br />

Gianfranco Perri Grazie Raffaele, ero certo del tuo appoggio e di quello di Cosimo, ma mi é sembrata una buoa<br />

occasione per far circo<strong>la</strong>re ancora l´idea che in qualche modo sto completando. Preparo un progetto un pó piú<br />

dettagliato e ve lo mando.<br />

Via Cesare Battisti<br />

Luca Di Giulio Al civico n. 8 si trovava il calzo<strong>la</strong>io ... all'interno del locale vi e' una zona dove i mattoni son<br />

danneggiati, era dietro il bancone dove spesso cadeva il martelletto di uso comune e con il tempo ha logorato<br />

due specifiche zone di mattoni ... Al civico n. 6 si trovava l'orologiaio ... Al civico n. 2 vi era <strong>la</strong> <strong>la</strong>tteria Angelini ... Di<br />

fronte al civico n. 6 vi era <strong>la</strong> sa<strong>la</strong> giochi del<strong>la</strong> <strong>la</strong>tteria Guadalupi da dove si accedeva sia dal<strong>la</strong> porta del civico 3 ‐<br />

che era di fronte al civico n. 4 ‐ e sia dal<strong>la</strong> porta che dava su via Cesare Battisti angolo via Sarpi appunto. Oggi<br />

tutto e' cambiato in termine di ingressi ... su via Cesare Battisti dove oggi si trova il panificio si trovava un<br />

barbiere ... sostituito nel 85 da Giovanna <strong>la</strong> panettiera, oggi pane e fantasia. ... di fianco a Filorizzo vi era Martinelli<br />

regali ‐ due numeri civici ‐ ... poi interflora ‐ fioraio e ... poi un negozio di abbigliamento per bambini ... un altro<br />

negozio di abbigliamento e lo storico Nino Zippo.


Raffaele Mauro Prima ancora al posto di Zippo c'era il negozio il paradiso delle signore. affianco, <strong>la</strong> boutique di<br />

mio padre, poi il negozio di scarpe di mio nonno materno, fino all'angolo dell'attuale Di Giulio.<br />

Luca Di Giulio All'ingresso del Di Giulio si metteva sul<strong>la</strong> sinistra sempre il banchetto che vendeva sbucciate in<br />

bustina trasparente di noccioline americane o bustine non sbucciate il genitore di Napolitano ... storico<br />

i ndelebile ricordo!<br />

Gianfranco Perri Luca, stai par<strong>la</strong>ndo del signore che vendeva spassatiempi ed altro che si chiamava di cognome<br />

Francioso?<br />

Luca Di Giulio Si, era Francioso, ma il posto lo ereditó, o comunque lo condivideva con il papá di Napolitano che<br />

si inventó quel modo di fare commercio. Fu il primo a occupare quel<strong>la</strong> mattonel<strong>la</strong> di vendita di frutta secca,<br />

sopra una tavo<strong>la</strong> di legno arrangiata.<br />

Gianfranco Perri Grazie Luca, ne conoscevo il cognome perché alle scuole elementari San Lorenzo nel<strong>la</strong> <strong>mia</strong><br />

stessa c<strong>la</strong>sse studiava un suo figlio del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> etá, deve essere nato nel 1950.<br />

Roberto Guadalupi Mi permetto di apportare due piccole correzioni a quanto detto abbastanza giustamente da<br />

Di Giulio, ma a quanto si vede dal suo profilo, viaggia con 21 anni di ritardo rispetto a me (io del '50, lui del '71).<br />

La sa<strong>la</strong> giochi del<strong>la</strong> Latteria Angelini venne in un secondo momento, ai 'miei tempi' lì c'era il <strong>la</strong>boratorio con<br />

annessa rivendita del <strong>la</strong>tte. Nonsi può ridurre al termine 'fioraio' il negozio di Ang<strong>la</strong>ni, storico fioraio brindisino.<br />

Per esempio, lì dentro si sono scritte, a quanto si diceva, parecchie importanti pagine del<strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> destra<br />

brindisina (Manco, come tanti altri brindisini, ne era un abituale frequentatore!) e del<strong>la</strong> Brindisi Sport! A<br />

proposito di rivenditori di frutta fresca e simili, sbaglio o c'era anche un certo Ciullo, specializzato, soprattutto,<br />

in "mendo<strong>la</strong> fresca"?<br />

Ernani Nani Si Roberto, li menduli frischi di Ciullo erunu rinomate. Per quanto riguarda <strong>la</strong> pensilina del Di<br />

Giulio io <strong>la</strong> odiavo, ogni volta che arrivavano i camion per scaricare <strong>la</strong> frutta era una tragedia, rischiavano<br />

sempre di urtar<strong>la</strong> e rompere i teli dei camion, visto che le auto parcheggiate restringevano di molto <strong>la</strong> già stretta<br />

strada. E non dimentichiamo <strong>la</strong> casa del caffè, con <strong>la</strong> signorina (Tina?) sempre cordiale. Finalmente, condivido il<br />

fatto che il negozio di Uccio e Cosimo Ang<strong>la</strong>ni non fosse soltanto un semplice fioraio!<br />

Annarita Spagnolo Vi ricordate l'omino basso che <strong>la</strong>voravo con Uccio e con il Rag. Cosimo Ang<strong>la</strong>ni? Portava i<br />

fiori a domicilio. Raffaele, solo tu mi puoi ricordare come si chiamava...Gismondo? Di fronte al Paradiso delle<br />

signore, sul<strong>la</strong> piazzetta di Gina dei ge<strong>la</strong>ti, c'era un negozio di costumi teatrali e abiti in maschera su misura, era di<br />

Caldarulo o mi sbaglio?<br />

Luca Di Giulio Giustissimo, Ang<strong>la</strong>ni ... storico! Il primo da cui sentii par<strong>la</strong>re di Interflora ... fiori da spedire ... una<br />

figura brindisina molto professionale da ricordare, era una persona rinomata giá ai tempi di quando ero<br />

piccolino. Di fianco c'era il Mokasol che dopo si spostó vicino il pa<strong>la</strong>zzo del notaio Errico e che ha chiuso un paio<br />

di anni fa poiché si é trasferito in via Ferrante Fornari dopo <strong>la</strong> cessione dell'azienda. E poi vi era Rino, figura<br />

snel<strong>la</strong> e professionale, che vendeva abbigliamento dove miei mi compravano il famoso pigiama <strong>la</strong> * stellina ... he<br />

he he ... dal simbolo riconoscibilissimo. Quindi ad angolo, Nino Zippo, il mitico fotografo ! Dove oggi si trova il<br />

panificio di Deborah c'era Giovanna che vendeva sempre pane, e prima di lei il Barbiere. Di fianco, prima del<br />

cinema, vi era un negozio di borse piccolino, <strong>la</strong> signora Palumbo, produzione e vendita, poi vendita di pizzi e<br />

merletti ed infine vendita libri Mondadori ! Oggi e' sfitto! La mitica signora del Mokasol si chiama Tina ed ha<br />

ceduto l'attivitá 5 anni fa ed il nuovo proprietario si é trasferito in via Ferrante Fornari.<br />

Raffaele Mauro Il negozio alle spalle di Gina era Mimma Piliego in Caldaurulo, i costumi teatrali li faceva nel<br />

<strong>la</strong>boratorio di via Umberto Cappellini, era un artita straordinario. Si, l'omino di Uccio Ang<strong>la</strong>ni era Gismondo!<br />

Roberto Guadalupi Non per essere pignolo, ma Raffaele si è confuso visto che si chiama via Alfredo Cappellini,<br />

ma questo intervento è per attirare l'attenzione nuovamente sul<strong>la</strong> signora Tina del Mokasol. Chi si ricorda che<br />

per<br />

qualche anno fu eletta "commessa ideale" di Brindisi o qualcosa del genere?


Via Paolo Sarpi - dopo aver attraversato via Cesare Battisti verso <strong>la</strong> Chiazza<br />

Raffaele Mauro Azz. scusa Roberto, certo chissá perchè Umberto poi! Si fu commessa dell'anno quando <strong>la</strong><br />

propietà del Mokasol era del Barone.<br />

Roberto Guadalupi Ieri pomeriggio mi è sembrato di capire che c'è stata una polemica che non ho voluto<br />

approfondire, invece voglio porre l'attenzione su quanto è successo e sta succedendo su questa foto, mi sembra<br />

l'aspetto più bello di "<strong>Brindisini</strong> <strong>la</strong> <strong>mia</strong> <strong>gente</strong>". Una foto in cui, in pratica, non si vede niente,che ad uno<br />

"straniero" non direbbe assolutamente nul<strong>la</strong>, ma ha scatenato già 47 commenti fra noi brindisini perchè<br />

sappiamo cosa c'è stato... dietro! Ha innescato mille ricordi: dal fioraio Ang<strong>la</strong>ni al<strong>la</strong> signora del Mokasol, dal<br />

calzo<strong>la</strong>io all'orologiaio, dal<strong>la</strong> <strong>la</strong>tteria Angelini al<strong>la</strong> salumeria di Bufalo! Il panificio di Pizzo<strong>la</strong>nte, appena girato<br />

l'angolo, lo abbiamo ricordato? Buona domenica e buona festa del<strong>la</strong> mamma, a chi le può portare un fiore e chi lo<br />

può portare solo al Cimitero!<br />

Gianfranco Perri Roberto, ottima <strong>la</strong> tua riflessione. Veramente ancora un a volta ci troviamo di fronte ad un<br />

esempio chiaro dell´essenza di questo nostro gruppo. Le foto, spesso bellissime, sono di fatto <strong>la</strong> cornice dei<br />

nostri commenti, che sono ció che di piúi originale bello e valoroso crea ogni giorno il Gruppo. Stiamo<br />

strrutturando un progetto di raccolta e c<strong>la</strong>ssificazione,, affinché non vadano perduti. P.S. <strong>la</strong> polemica i ieri si é<br />

chiusa al 100% con ieri.<br />

Annarita Spagnolo Il bello del gruppo è che con frammenti di ricordi noi stiamo ricostruendo non tanto <strong>la</strong><br />

storia politica del<strong>la</strong> città, ma stiamo facendo rivivere personaggi che hanno fatto <strong>la</strong> nostra storia civica, figure di<br />

persone umili e non che hanno contribuito a rendere <strong>la</strong> nostra città unica nel cuore di ciascuno di noi. Grazie a<br />

tutti<br />

gli iscritti.


BRINDISI "filia solis"<br />

Nel<strong>la</strong> parte più a nord del Salento è situata Brindisi, città antichissima<br />

crogiolo di culture e teatro di vicende entrate a buon diritto nei manuali<br />

del<strong>la</strong> grande storia, città nobile e antica che secondo alcuni si dovrebbe<br />

chiamare Brunda. E' noto a tutti che questo nome significa testa di<br />

cervo, non in greco o <strong>la</strong>tino, ma in lingua messapica, il porto di Brindisi<br />

ha infatti <strong>la</strong> forma di una testa di cervo, le cui corna abbracciano gran<br />

parte del<strong>la</strong> città. Il porto è famosissimo in tutto il mondo e da ciò<br />

nacque il proverbio che sono tre i porti del<strong>la</strong> terra: Giugno, Luglio e<br />

Brindisi.<br />

La parte più interna del porto è cinta da torri e da una catena; quel<strong>la</strong><br />

più esterna <strong>la</strong> proteggono gli scogli da una parte e una barriera di isole<br />

dall'altra: sembra l'opera intelli<strong>gente</strong> di una natura burlona, ma accorta.<br />

La costa, che dal monte Gargano fino a Otranto è quasi rettilinea ed<br />

incurvata in brevi tratti, nei pressi di Brindisi si spacca ed accoglie il<br />

mare, formando un golfo che si insinua nel<strong>la</strong> terra con uno stretto<br />

delimitato, come già detto, dalle torri e dal<strong>la</strong> catena. Un tempo, questa<br />

stretta imboccatura era profondissima e poteva essere attraversata con<br />

navi di qualsiasi grandezza.<br />

Da questo stretto, il mare si riversa per un lungo tratto dentro <strong>la</strong><br />

terraferma attraverso due fossati naturali che circonval<strong>la</strong>no <strong>la</strong> città; è<br />

sorprendente, sopratutto nel corno destro, <strong>la</strong> profondità del mare che in<br />

qualche punto, dicono, supera i venti passi. La città ha all'incirca <strong>la</strong><br />

forma di una peniso<strong>la</strong>, tra i due bracci di mare. Sul corno destro, ha una<br />

fortezza di straordinaria fattura, costruita con blocchi di pietra<br />

squadrata per volere di Federico II, e poi ha il castello Alfonsino, il<br />

Forte a mare dei brindisini.<br />

Brindisi è cresciuta sul più orientale porto d'Italia che ne ha<br />

determinato il destino. Le colonne terminali del<strong>la</strong> via Appia,<br />

specchiandosi dall'alto del<strong>la</strong> loro scalinata nelle acque del porto<br />

interno, vigi<strong>la</strong>no su quel<strong>la</strong> che <strong>la</strong> tradizione vuole come l'ultima dimora<br />

di Virgilio. E poi Brindisi ce<strong>la</strong> tantissimi altri frammenti di storia, le cui<br />

testimonianze sono ancora leggibili nel tessuto urbano, attraverso<br />

itinerari che si devono percorrere per ammirare l'eleganza dei suoi<br />

numerosi pa<strong>la</strong>zzi, le maestose dimore dei Cavalieri Temp<strong>la</strong>ri, <strong>la</strong><br />

ricchezza del suo patrimonio chiesastico e da ultimo, per scoprire<br />

l'essenza autentica del<strong>la</strong> città che il grande Federico II defini' "filia<br />

solis", esaltando <strong>la</strong> mediterranea so<strong>la</strong>rità di questo straordinario<br />

avamposto verso l'Oriente.

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